|
|
I beneficiari del trattato di Marrakech sono le persone non vedenti, le persone che soffrono di una disabilità visiva che non può essere migliorata in modo tale da garantire una funzionalità visiva sostanzialmente equivalente a quella di una persona che non soffre di tale disabilità, le persone che soffrono di disabilità percettive o di lettura, compresa la dislessia o qualsiasi altro disturbo dell |
|
|
Le persone non vedenti, con disabilità visive o con altre difficoltà nella lettura di testi a stampa continuano a incontrare numerosi ostacoli nell |
|
|
La necessità di rendere disponibile a tali persone un maggior numero di opere e altro materiale protetto in formati accessibili e di migliorarne in modo significativo la circolazione e la diffusione è stata riconosciuta a livello internazionale. |
|
|
Conformemente al parere 3/15 della Corte di giustizia dell |
|
|
Lo stesso vale per i regimi di esportazione e importazione previsti da detto trattato, in quanto essi hanno in definitiva come scopo quello di autorizzare la comunicazione al pubblico o la distribuzione, sul territorio di una parte, di copie in formato accessibile pubblicate nel territorio di un |
|
|
La direttiva (UE) 2017/1564 del Parlamento europeo e del Consiglio [6] mira ad attuare gli obblighi che l |
|
|
Il presente regolamento mira ad attuare gli obblighi previsti dal trattato di Marrakech per quanto riguarda i regimi di esportazione e importazione di copie in formato accessibile a fini non commerciali a vantaggio dei beneficiari tra l |
|
|
Il presente regolamento dovrebbe assicurare che le copie in formato accessibile di libri, compresi gli e-book, riviste, quotidiani, rotocalchi o altre pubblicazioni, notazioni, compresi gli spartiti musicali, e di altro materiale stampato, anche in formato audio, digitale o analogico, realizzate in qualsiasi Stato membro in conformità delle disposizioni nazionali adottate a norma della direttiva (UE) 2017/1564 possano essere distribuite, comunicate o rese disponibili a un beneficiario o a un |
|
|
I formati accessibili includono, ad esempio, Braille, stampa a grandi caratteri, e-book adattati, audiolibri e trasmissioni radiofoniche. |
|
|
Tenuto conto dell |
|
|
Il presente regolamento dovrebbe inoltre consentire l |
|
|
Dette copie in formato accessibile dovrebbero poter circolare nel mercato interno alle stesse condizioni delle copie in formato accessibile realizzate nell |
|
|
Al fine di migliorare la disponibilità di copie in formato accessibile e impedire la diffusione non autorizzata di opere o di altro materiale, le entità autorizzate che si occupano della distribuzione, della comunicazione al pubblico o della messa a disposizione al pubblico di copie in formato accessibile dovrebbero rispettare determinati obblighi. |
|
|
Le iniziative degli Stati membri volte a promuovere gli obiettivi del trattato di Marrakech e lo scambio di copie in formato accessibile con i paesi terzi che sono parti di tale trattato nonché a sostenere le entità autorizzate nello scambiare e mettere a disposizione le informazioni dovrebbero essere incoraggiate. |
|
|
Tali iniziative potrebbero comprendere la definizione di orientamenti o migliori prassi in materia di realizzazione e diffusione di copie in formati accessibili in consultazione con i rappresentanti delle entità autorizzate, dei beneficiari e dei titolari di diritti. |
|
|
È fondamentale che qualsiasi trattamento di dati personali effettuato a norma del presente regolamento rispetti i diritti fondamentali, compreso il diritto al rispetto della vita privata e della vita familiare e il diritto alla protezione dei dati di carattere personale sanciti dagli articoli 7 e 8 della Carta dei diritti fondamentali dell |
|
|
La convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità («CRPD»), di cui l |
|
|
La CRPD impone alle parti aderenti alla convenzione di adottare tutte le misure opportune, in conformità del diritto internazionale, per garantire che le normative che tutelano i diritti di proprietà intellettuale non costituiscano un ostacolo irragionevole o discriminatorio all |
|
|
A norma della Carta, è vietata qualsiasi forma di discriminazione, comprese quelle fondate sulla disabilità, e il diritto delle persone con disabilità di beneficiare di misure intese a garantire loro l |
|
|
Poiché l |
|
|
Il presente regolamento si limita a quanto è necessario per conseguire tale obiettivo in ottemperanza al principio di proporzionalità enunciato nello stesso articolo. |
|
|
Il regolamento (UE) 2016/1139 del Parlamento europeo e del Consiglio istituisce un piano pluriennale per gli stock di merluzzo bianco, aringa e spratto nel Mar Baltico («piano»). |
|
|
Il piano mira a contribuire al conseguimento degli obiettivi della politica comune della pesca e, segnatamente, a garantire che lo sfruttamento delle risorse biologiche marine vive ricostituisca e mantenga le popolazioni delle specie catturate al di sopra dei livelli in grado di produrre il rendimento massimo sostenibile (MSY). |
|
|
L |
|
|
Al fine di salvaguardare la piena capacità riproduttiva di tali stock, gli allegati I e II di detto regolamento stabiliscono una serie di valori di riferimento per la conservazione, tra cui tassi di mortalità per pesca e valori di riferimento per lo stock della biomassa riproduttiva. |
|
|
Dalla valutazione scientifica realizzata nel 2017 dal Consiglio internazionale per l |
|
|
Il CIEM li ha pertanto combinati in un unico stock, ha modificato i confini della relativa zona di distribuzione e ha effettuato una nuova stima dei tassi di mortalità per pesca corrispondenti all |
|
|
Ciò ha portato a una diversa definizione dello stock e a nuovi valori numerici rispetto a quelli di cui all |
|
|
A norma dell |
|
|
È opportuno modificare con urgenza l |
|
|
È pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento (UE) 2016/1139, |
|
|
HANNO ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: |
|
|
L’allegato III del regolamento (CEE) n. 211/2011 è così modificato: |
|
|
il testo della dichiarazione di riservatezza di cui al modulo di dichiarazione di sostegno alla fine della parte A è sostituito dal seguente: |
|
|
«Dichiarazione di riservatezza: in conformità con il regolamento generale sulla protezione dei dati, i dati personali forniti nel presente modulo saranno usati solo a sostegno dell’iniziativa e messi a disposizione delle autorità nazionali competenti a scopo di verifica e certificazione. |
|
|
Gli interessati hanno il diritto di chiedere agli organizzatori dell’iniziativa l’accesso ai propri dati personali nonché la rettifica, cancellazione e limitazione del trattamento degli stessi. |
|
|
I dati sono conservati dagli organizzatori per un periodo massimo di 18 mesi a partire dalla data di registrazione della proposta d’iniziativa dei cittadini, o di un mese dopo aver presentato l’iniziativa alla Commissione, a seconda della data più prossima. |
|
|
Possono essere conservati oltre questi termini in caso di procedimenti amministrativi o giudiziari, per una settimana al massimo dopo la data della conclusione di tali procedimenti. |
|
|
Fatto salvo ogni altro ricorso amministrativo o giudiziario, se ritiene che i suoi dati sono trattati in modo illecito l’interessato ha diritto in qualsiasi momento di proporre reclamo presso un’autorità di protezione dei dati, in particolare nel suo Stato membro di residenza abituale, nel luogo di lavoro oppure nel luogo della presunta violazione. |
|
|
Gli organizzatori dell’iniziativa dei cittadini sono i titolari del trattamento ai sensi del regolamento generale sulla protezione dei dati e possono essere contattati utilizzando le informazioni fornite in tale modulo. |
|
|
I dati di contatto del responsabile della protezione dei dati (se presente) sono disponibili al sito web dell’iniziativa nel registro della Commissione europea, quali forniti in tale modulo. |
|
|
Le informazioni di contatto dell’autorità nazionale che riceve e tratta i dati personali e delle autorità nazionali di protezione dei dati sono disponibili all’indirizzo http://ec.europa.eu/citizens-initiative/public/data-protection?lg=it.»; |
|
|
Il regolamento (CE) n. 1683/95 [2] del Consiglio istituisce un modello uniforme per i visti. |
|
|
L |
|
|
È pertanto opportuno istituire un nuovo disegno comune con elementi di sicurezza più moderni, per rendere più sicuro il visto adesivo e impedire le falsificazioni. |
|
|
Su richiesta dell |
|
|
Il presente regolamento rispetta i diritti fondamentali e osserva i principi riconosciuti nella Carta dei diritti fondamentali dell |
|
|
Il presente regolamento costituisce uno sviluppo delle disposizioni dell |
|
|
Il presente regolamento costituisce un atto basato sull |
|
|
Per quanto riguarda l |
|
|
Per quanto riguarda la Svizzera, il presente regolamento costituisce, ai sensi dell |
|
|
Per quanto riguarda il Liechtenstein, il presente regolamento costituisce, ai sensi del protocollo tra l |
|
|
il funzionamento della pompa antincendio di emergenza con due tubolature collegate all |
|
|
la prova dei dispositivi di arresto di emergenza a distanza per l |
|
|
la prova dei dispositivi di comando locale e a distanza della chiusura delle serrande tagliafuoco, |
|
|
la prova degli impianti di rilevazione e di segnalazione degli incendi, |
|
|
la prova della perfetta chiusura delle porte tagliafuoco, |
|
|
il funzionamento delle pompe di sentina, |
|
|
la chiusura delle porte stagne nelle paratie di compartimentazione mediante i dispositivi di comando locale e a distanza, |
|
|
un |
|
|
la messa a mare di almeno un battello di emergenza e di un |
|
|
il controllo che tutti i mezzi di salvataggio e i battelli di emergenza corrispondono all |
|
|
la prova della macchina del timone, inclusa quella ausiliare, della nave o dell |
|
|
Le ispezioni vertono sul controllo della dimestichezza dei membri dell |
|
|
Va accertato che i marittimi siano in grado di comprendere e, se necessario, di impartire ordini e istruzioni e di rispondere nella lingua comune di lavoro indicata dal giornale di bordo. |
|
|
Devono essere controllati i documenti attestanti che i membri dell |
|
|
i sistemi di garanzia dei depositi surrogati ai diritti e agli obblighi dei depositanti protetti in caso di insolvenza. |
|
|
Gli Stati membri assicurano che, per le entità di cui all’articolo 1, paragrafo 1, primo comma, lettere da a) a d), i crediti chirografari ordinari abbiano, nei rispettivi diritti nazionali che disciplinano la procedura ordinaria di insolvenza, un grado di priorità più elevato rispetto ai crediti chirografari derivanti da titoli di debito che soddisfano le seguenti condizioni: |
|
|
la durata contrattuale originaria dei titoli di debito è di almeno un anno; |
|
|
i titoli di debito non contengono una componente derivata e non sono essi stessi derivati; |
|
|
la pertinente documentazione contrattuale e, se previsto, il prospetto di emissione fanno esplicito riferimento al grado di priorità inferiore ai sensi del presente paragrafo. |
|
|
Gli Stati membri assicurano che i crediti chirografari derivanti da titoli di debito che soddisfano le condizioni di cui al paragrafo 2, lettere a), b) e c), del presente articolo abbiano un grado di priorità più elevato nei rispettivi diritti nazionali che disciplinano la procedura ordinaria di insolvenza rispetto ai crediti derivanti dagli strumenti di cui all’articolo 48, paragrafo 1, lettere da a) a d). |
|
|
Fatti salvi i paragrafi 5 e 7, gli Stati membri provvedono affinché le rispettive leggi nazionali che disciplinano la procedura ordinaria di insolvenza vigenti al 31 dicembre 2016 si applichino al trattamento nella procedura ordinaria di insolvenza dei crediti chirografari derivanti da titoli di debito emessi dalle entità di cui all’articolo 1, paragrafo 1, primo comma, lettere da a) a d), della presente direttiva prima della data di entrata in vigore delle disposizioni nazionali che recepiscono la direttiva (UE) 2017/2399 del Parlamento europeo e del Consiglio |
|
|
Qualora, dopo il 31 dicembre 2016 e prima del 28 dicembre 2017, uno Stato membro adotti una legge nazionale che disciplina il trattamento nella procedura ordinaria di insolvenza dei crediti chirografari derivanti da titoli di debito emessi dopo la data di applicazione di tale legge nazionale, il paragrafo 4 del presente articolo non si applica ai crediti derivanti da titoli di debito emessi dopo la data di applicazione di tale legge nazionale, purché siano soddisfatte tutte le seguenti condizioni: |
|
|
a norma di detta legge nazionale, i crediti chirografari derivanti da titoli di debito che soddisfano le condizioni di cui alla lettera a) del presente comma hanno, nella procedura ordinaria di insolvenza, un grado di priorità più elevato rispetto a quello dei crediti derivanti dagli strumenti di cui all’articolo 48, paragrafo 1, lettere da a) a d). |
|
|
Alla data di entrata in vigore delle disposizioni di diritto interno che recepiscono la direttiva (UE) 2017/2399, i crediti chirografari derivanti da titoli di debito di cui alla lettera b) del primo comma hanno lo stesso grado di priorità di quelli di cui al paragrafo 2, lettere a), b) e c), e al paragrafo 3 del presente articolo. |
|
|
Ai fini del paragrafo 2, lettera b), e del paragrafo 5, primo comma, lettera a), punto ii), i titoli di debito a interesse variabile calcolato sulla base di un tasso di riferimento ampiamente utilizzato e i titoli di debito non denominati nella valuta nazionale dell’emittente, purché il debito principale, il rimborso e gli interessi siano denominati nella medesima valuta, non sono considerati titoli di debito incorporanti una componente derivata solo per la presenza di tali caratteristiche. |
|
|
Gli Stati membri che, prima del 31 dicembre 2016, hanno adottato una legge nazionale che disciplina la procedura ordinaria di insolvenza, secondo la quale i crediti chirografari ordinari derivanti da titoli di debito emessi dalle entità di cui all’articolo 1, paragrafo 1, primo comma, lettere da a) a d), sono divisi in due o più gradi di priorità differenti, o secondo la quale il grado di priorità dei crediti chirografari ordinari derivanti da tali titoli di debito è modificato in relazione a tutti gli altri crediti chirografari ordinari aventi il medesimo grado di priorità, possono prevedere che i titoli di debito con il grado di priorità più basso tra tali crediti chirografari ordinari abbiano lo stesso grado di priorità dei crediti che soddisfano le condizioni di cui al paragrafo 2, lettere a), b) e c), e al paragrafo 3 del presente articolo. |
|
|
Una produzione sempre più globalizzata rende necessario lo sviluppo di un quadro coerente che faciliti l |
|
|
all |
|
|
il secondo trattino è sostituito dal seguente: |
|
|
l |
|
|
il rafforzamento dei legami con i conti nazionali nei settori della protezione sociale, della salute e dell |
|
|
lo sviluppo di un quadro per la misurazione della qualità della vita, che rafforzi la prospettiva familiare nei conti nazionali, |
|
|
lo sviluppo di indicatori relativi all |
|
|
dopo il quinto trattino sono inseriti i trattini seguenti: |
|
|
l |
|
|
il sostegno alla condivisione dei dati macroeconomici a livello internazionale al fine di ridurre gli oneri per i produttori di dati e di migliorare la disponibilità di dati coerenti e comparabili per gli utenti, |
|
|
l |
|
|
la misurazione e l |
|
|
all |
|
|
la disponibilità e l |
|
|
L |
|
|
È pertanto opportuno istituire un nuovo modello comune per i permessi di soggiorno rilasciati a cittadini di paesi terzi con elementi di sicurezza più moderni, per rendere tali permessi di soggiorno più sicuri e per impedire le falsificazioni. |
|
|
I cittadini di paesi terzi titolari di un permesso di soggiorno in corso di validità rilasciato utilizzando il modello uniforme da uno degli Stati membri che applicano integralmente l |
|
|
La normativa dell |
|
|
I permessi di soggiorno rilasciati conformemente a tale normativa utilizzano il modello uniforme stabilito nel regolamento (CE) n. 1030/2002. |
|
|
Pertanto, al fine di consentire alle autorità competenti di identificare i cittadini di paesi terzi che possono beneficiare di tali specifici diritti di mobilità, è importante che su detti permessi di soggiorno figurino chiaramente le pertinenti voci, quali «ricercatore», «studente» o «lavoratore trasferito all |
|
|
A norma degli articoli 1 e 2 del protocollo n. 22 sulla posizione della Danimarca, allegato al trattato sull |
|
|
Dato che il presente regolamento si basa sull |
|
|
A norma degli articoli 1 e 2 nonché dell |
|
|
Per consentire agli Stati membri di esaurire le scorte esistenti di permessi di soggiorno, è opportuno prevedere un periodo transitorio entro il quale gli Stati membri possono continuare a usare i precedenti permessi di soggiorno. |
|
|
Per il Consiglio |
|
|
Posizione del Parlamento europeo del 13 giugno 2018 (non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale) e decisione del Consiglio del 26 giugno 2018. |
|
|
Accordo di associazione tra l |
|
|
Decisione 2002/639/CE del Consiglio, del 12 luglio 2002, relativa alla concessione di ulteriore assistenza macrofinanziaria a favore dell |
|
|
Decisione n. 646/2010/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 luglio 2010, relativa alla concessione di assistenza macrofinanziaria a favore dell |
|
|
Decisione 2014/215/UE del Consiglio, del 14 aprile 2014, relativa alla concessione di assistenza macrofinanziaria a favore dell |
|
|
Regolamento (UE) n. 182/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, che stabilisce le regole e i principi generali relativi alle modalità di controllo da parte degli Stati membri dell |
|
|
Decisione 2010/427/UE del Consiglio, del 26 luglio 2010, che fissa l |
|
|
Regolamento (CE, Euratom) n. 480/2009 del Consiglio, del 25 maggio 2009, che istituisce un fondo di garanzia per le azioni esterne (GU L 145 del 10.6.2009, pag. 10). |
|
|
Regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell |
|
|
Regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione, del 29 ottobre 2012, recante le modalità di applicazione del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell |
|
|
Regolamento (CE, Euratom) n. 2988/95 del Consiglio, del 18 dicembre 1995, relativo alla tutela degli interessi finanziari delle Comunità (GU L 312 del 23.12.1995, pag. 1). |
|
|
Regolamento (Euratom, CE) n. 2185/96 del Consiglio, dell |
|
|
Regolamento (UE, Euratom) n. 883/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell |
|
|
DICHIARAZIONE COMUNE DEL PARLAMENTO EUROPEO, DEL CONSIGLIO E DELLA COMMISSIONE |
|
|
Il Parlamento, il Consiglio e la Commissione rammentano che la concessione dell |
|
|
La Commissione e il Servizio europeo per l |
|
|
Sulla base del regolamento (UE) n. 258/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio [3], l |
|
|
In base al regolamento (UE) n. 258/2014 l |
|
|
Il 12 novembre 2013 la Commissione ha pubblicato la relazione di Philippe Maystadt, consulente speciale del commissario responsabile per il mercato interno e i servizi («relazione del consulente speciale»), in cui ha delineato le possibili riforme della governance dell |
|
|
La Commissione ha monitorato attentamente l |
|
|
Su tale base è opportuno continuare a finanziare l |
|
|
Il consiglio dell |
|
|
L |
|
|
La Commissione dovrebbe riferire annualmente al Parlamento europeo e al Consiglio sui risultati e sulle attività principali dell |
|
|
Tale relazione dovrebbe anche esaminare gli sviluppi in relazione al criterio di «bene pubblico ampliato» e fornire una panoramica dettagliata degli sviluppi nel settore dei principi internazionali d |
|
|
I principi contabili non dovrebbero compromettere la stabilità finanziaria dell |
|
|
Per quanto riguarda lo sviluppo degli IFRS, del PIOB e dell |
|
|
Inoltre, la Fondazione IFRS, il PIOB e l |
|
|
La Commissione dovrebbe informare in maniera più regolare il Parlamento europeo e il Consiglio in merito agli sforzi comuni della Fondazione IFRS, del PIOB e dell |
|
|
La Commissione dovrebbe inoltre considerare possibili modifiche a lungo termine del funzionamento e dello status giuridico dell |
|
|
Poiché l |
|
|
Al fine di assicurare la continuità del finanziamento fornito all |
|
|
Le sanzioni si prefiggono di servire da forte deterrente per potenziali autori di reati, con effetti in tutta l |
|
|
Gli Stati membri dovrebbero assicurare che il fatto che un reato sia commesso nell |
|
|
Dovrebbero assicurare che i giudici possano prendere in considerazione la circostanza aggravante all |
|
|
Gli Stati membri non hanno l |
|
|
Considerate, in particolare, la mobilità degli autori di reati e dei proventi derivanti dalle attività illegali ai danni degli interessi finanziari dell |
|
|
Ciascuno Stato membro dovrebbe così garantire che la propria giurisdizione contempli i reati che siano commessi utilizzando tecnologie dell |
|
|
Data la possibile compresenza di più giurisdizioni per i reati transfrontalieri rientranti nell |
|
|
Gli Stati membri dovrebbero dotarsi di norme sui termini di prescrizione necessari al fine di consentire ad essi di contrastare le attività illegali ai danni degli interessi finanziari dell |
|
|
Nel caso di reati punibili con una pena massima di almeno quattro anni di reclusione, il termine di prescrizione dovrebbe essere pari ad almeno cinque anni a decorrere dal momento in cui il reato è stato commesso. |
|
|
Ciò non dovrebbe creare alcun pregiudizio agli Stati membri che non prevedono termini di prescrizione per le indagini, l |
|
|
Fatte salve le norme in materia di cooperazione transfrontaliera e di assistenza giudiziaria in materia penale, nonché altre norme del diritto dell |
|
|
Tale assistenza non dovrebbe comportare la partecipazione della Commissione stessa alle indagini o alle azioni penali condotte dalle autorità nazionali in ordine a singoli casi di reato. |
|
|
La Corte dei conti e i revisori dei conti incaricati dell |
|
|
È opportuno che la Commissione riferisca al Parlamento europeo e al Consiglio riguardo alle misure adottate dagli Stati membri per conformarsi alla presente direttiva. |
|
|
La relazione può, se necessario, essere corredata di proposte che vagliano eventuali sviluppi, in particolare per quanto riguarda il finanziamento del bilancio dell |
|
|
La convenzione dovrebbe essere sostituita dalla presente direttiva per gli Stati membri vincolati dalla stessa. |
|
|
Ai fini dell |
|
|
La corretta attuazione della presente direttiva da parte degli Stati membri comporta il trattamento di dati personali da parte delle autorità nazionali competenti e lo scambio di tali dati tra Stati membri, da un lato, e gli organismi competenti dell |
|
|
È opportuno che il trattamento dei dati personali a livello nazionale tra autorità nazionali competenti sia regolato dall |
|
|
Lo scambio di dati personali tra Stati membri dovrebbe essere eseguito in conformità della direttiva (UE) 2016/680 del Parlamento europeo e del Consiglio [13]. |
|
|
Nella misura in cui i dati personali sono trattati dalle istituzioni, organi e organismi dell |
|
|
Non dovrebbe stabilire obblighi di contabilizzazione o rendicontazione per i privati, compresi agricoltori e silvicoltori. |
|
|
Il settore LULUCF, compreso il suolo agricolo, ha un impatto diretto e significativo sulla biodiversità e sui servizi ecosistemici. |
|
|
Per questo motivo, un obiettivo importante delle politiche riguardanti tale settore è quello di garantire la coerenza con gli obiettivi della strategia dell’Unione in materia di biodiversità. |
|
|
Si dovrebbero intraprendere azioni volte ad attuare e sostenere le attività in questo settore che riguardano sia la mitigazione sia l’adattamento. |
|
|
È opportuno altresì garantire la coerenza tra la politica agricola comune e il presente regolamento. |
|
|
Tutti i settori devono dare il loro giusto contributo per quanto riguarda la riduzione delle emissione di gas a effetto serra. |
|
|
Le zone umide sono efficaci ecosistemi per lo stoccaggio del carbonio. |
|
|
Pertanto, la protezione e il ripristino delle zone umide potrebbe ridurre le emissioni di gas a effetto serra nel settore LULUCF. |
|
|
In tale contesto, il gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) dovrebbe essere preso in considerazione per il perfezionamento delle linee guida IPCC del 2006 per gli inventari nazionali dei gas a effetto serra relative alle zone umide. |
|
|
Per garantire il contributo del settore LULUCF alla realizzazione dell’obiettivo di riduzione di almeno il 40 % delle emissioni dell’Unione e all’obiettivo a lungo termine dell’accordo di Parigi, è necessario disporre di un sistema robusto di contabilizzazione. |
|
|
Per ottenere una contabilizzazione accurata delle emissioni e degli assorbimenti in conformità delle linee guida per gli inventari nazionali dei gas a effetto serra («linee guida IPCC»), è opportuno utilizzare i valori comunicati ogni anno a norma del regolamento (UE) n. 525/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per le categorie d’uso del suolo e per i cambiamenti di categoria, razionalizzando in tal modo i metodi adottati nell’ambito dell’UNFCCC e del protocollo di Kyoto. |
|
|
Il suolo convertito in un’altra categoria d’uso dovrebbe essere considerato nel processo di transizione in quella categoria per 20 anni di cui alle linee guida IPCC. |
|
|
Gli Stati membri dovrebbero soltanto poter derogare a tale periodo predefinito per terreni imboschiti e solo in circostanze limitate, motivate ai sensi delle linee guida IPCC. |
|
|
Le modifiche apportate alle linee guida IPCC adottate dalla conferenza delle parti dell’UNFCCC o dalla conferenza delle parti che funge da riunione delle parti dell’accordo di Parigi dovrebbero essere recepite, se del caso, negli obblighi di comunicazione ai sensi del presente regolamento. |
|
|
In base alle linee guida IPCC concordate a livello internazionale, le emissioni prodotte dalla combustione di biomassa possono essere contabilizzate pari a zero nel settore dell’energia, a condizione che tali emissioni siano contabilizzate nel settore LULUCF. |
|
|
Poiché nell’Unione le emissioni da combustione di biomassa sono contabilizzate pari a zero, conformemente all’articolo 38 del regolamento (UE) n. 601/2012 della Commissione e alle disposizioni del regolamento (UE) n. 525/2013, la coerenza con le linee guida IPCC sarebbe pertanto assicurata solo se queste emissioni fossero accuratamente riportate nel presente regolamento. |
|
|
Le emissioni e gli assorbimenti risultanti dai terreni forestali dipendono da una serie di circostanze naturali, dalle caratteristiche dinamiche delle foreste collegate all’età, nonché dalle pratiche di gestione passate e presenti, che divergono notevolmente da uno Stato membro all’altro. |
|
|
L’uso di un anno di riferimento non consentirebbe di tenere conto di questi fattori e dei conseguenti effetti ciclici o della variazione da un anno all’altro sulle emissioni e sugli assorbimenti. |
|
|
Per escludere gli effetti di caratteristiche naturali e specifiche dei diversi paesi, le pertinenti norme di contabilizzazione dovrebbero invece prevedere l’uso di livelli di riferimento. |
|
|
I livelli di riferimento per le foreste dovrebbero tener conto di eventuali squilibri della struttura per età delle foreste e non dovrebbero limitare indebitamente la futura intensità di gestione forestale, in modo che possano essere mantenuti o rafforzati i pozzi di assorbimento del carbonio a lungo termine. |
|
|
Vista la particolare situazione storica della Croazia, il suo livello di riferimento per le foreste potrebbe anche tenere conto dell’occupazione del suo territorio, e del periodo bellico e post bellico che hanno avuto un impatto sulla gestione delle foreste durante il periodo di riferimento. |
|
|
Le pertinenti norme di contabilizzazione tengono conto dei principi di gestione forestale sostenibile adottati nelle conferenze ministeriali sulla protezione delle foreste in Europa («Forest Europe»). |
|
|
La Commissione designa, mediante atti di esecuzione, un laboratorio di riferimento dell |
|
|
Tali atti di esecuzione sono adottati secondo la procedura d |
|
|
Le competenze e i compiti del laboratorio di riferimento dell |
|
|
coordinare, in consultazione con la Commissione, i metodi di diagnosi della malattia di Newcastle negli Stati membri, segnatamente mediante: |
|
|
la specificazione, la detenzione e il rilascio dei ceppi di virus della malattia di Newcastle ai fini dei testi sierologici e della preparazione dell |
|
|
il rilascio dei sieri di riferimento e di altri reagenti di riferimento ai laboratori di riferimento nazionali ai fini della standardizzazione delle prove e dei reagenti utilizzati in ogni Stato membro; |
|
|
la creazione e la conservazione di una collezione di ceppi e di isolati del virus della malattia di Newcastle; |
|
|
l |
|
|
la raccolta e il raffronto dei dati e delle informazioni concernenti i metodi di diagnosi utilizzati e i risultati delle prove effettuate nell |
|
|
la caratterizzazione degli isolati del virus della malattia di Newcastle con i metodi più avanzati per promuovere una migliore comprensione dell |
|
|
il controllo dell |
|
|
il mantenimento di una perizia sul virus della malattia di Newcastle e su altri virus in questione, in modo da permettere una rapida diagnosi differenziale; |
|
|
l |
|
|
apportare un aiuto efficace all |
|
|
facilitare la formazione o riqualificazione professionale degli esperti in diagnosi di laboratorio in vista dell |
|
|
l |
|
|
il paragrafo 5 è sostituito dal seguente: |
|
|
Qualora risulti necessario per la corretta applicazione delle misure previste dal presente articolo, gli Stati membri trasmettono alla Commissione, in sede di comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi, le informazioni relative alla situazione della malattia e alle misure di controllo applicate.»; |
|
|
è aggiunto il paragrafo seguente: |
|
|
La Commissione può stabilire, mediante atti di esecuzione, norme relative alle informazioni che gli Stati membri devono trasmettere alla Commissione come previsto dal paragrafo 5 del presente articolo. |
|
|
l |
|
|
Il regolamento (UE) n. 1295/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio ha istituito il programma Europa creativa (2014-2020) a sostegno dei settori culturali e creativi europei. |
|
|
La particolarità dell |
|
|
È l |
|
|
Fin dalla sua creazione, l |
|
|
L |
|
|
Ha anche contribuito alla conoscenza del patrimonio musicale europeo, alla diffusione di opere europee e alla mobilità dei giovani talenti europei al di là dei confini nazionali ed europei. |
|
|
L |
|
|
L |
|
|
L |
|
|
L |
|
|
L |
|
|
Le attività dell |
|
|
L |
|
|
L |
|
|
Il contributo dell |
|
|
In considerazione del suo status, dei suoi obiettivi strategici e delle sue attività specifici, che vanno al di là del solo interesse e vantaggio di uno o più Stati membri e dimostrano chiaramente un valore aggiunto europeo, l |
|
|
Il finanziamento dovrebbe essere concesso a titolo eccezionale all |
|
|
L |
|
|
Al fine di garantire il buon funzionamento dell |
|
|
Il presente regolamento dovrebbe pertanto applicarsi retroattivamente a decorrere dal 1o gennaio 2018. |
|
|
La gestione dei rifiuti nell’Unione dovrebbe essere migliorata per salvaguardare, tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, proteggere la salute umana, garantire un utilizzo accorto, efficiente e razionale delle risorse naturali e promuovere i principi dell’economia circolare. |
|
|
Per ridurre gli oneri regolamentari per enti o imprese di piccole dimensioni è opportuno introdurre una semplificazione degli obblighi di autorizzazione e di registrazione a loro imposti. |
|
|
Le relazioni sullo stato di attuazione redatte dagli Stati membri ogni tre anni non si sono dimostrate strumenti efficaci per verificare la conformità e garantire la corretta attuazione della normativa, generando oltretutto inutili oneri amministrativi. |
|
|
È opportuno pertanto sopprimere le disposizioni che obbligano gli Stati membri a presentare le suddette relazioni. |
|
|
Al contrario, la verifica della conformità dovrebbe essere basata solo sui dati che gli Stati membri comunicano ogni anno alla Commissione. |
|
|
I dati comunicati dagli Stati membri sono indispensabili affinché la Commissione valuti il rispetto del diritto dell’Unione in materia di rifiuti da parte degli Stati membri. |
|
|
È opportuno migliorare la qualità, l’affidabilità e la comparabilità dei dati, introducendo un punto di ingresso unico per tutti i dati relativi ai rifiuti, sopprimendo obblighi obsoleti in materia di comunicazione, mettendo a confronto i metodi nazionali di comunicazione e introducendo una relazione di controllo della qualità dei dati. |
|
|
La comunicazione affidabile dei dati relativi alla gestione dei rifiuti è di fondamentale importanza per un’attuazione efficiente e per garantire la comparabilità dei dati tra gli Stati membri. |
|
|
Pertanto, al momento di relazionare sul conseguimento degli obiettivi stabiliti dalle direttive 2000/53/CE, 2006/66/CE e 2012/19/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, gli Stati membri dovrebbero fare ricorso alla più recente normativa messa a punto dalla Commissione e alle metodologie elaborate dalle rispettive autorità nazionali competenti per l’attuazione di tali direttive. |
|
|
La gerarchia dei rifiuti di cui alla direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio si applica, in ordine di priorità, alla normativa dell’Unione in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti. |
|
|
Nel soddisfare gli obiettivi della presente direttiva gli Stati membri dovrebbero adottare le misure necessarie per tenere conto dell’ordine delle priorità della gerarchia dei rifiuti e assicurare l’attuazione pratica di tali priorità. |
|
|
Nel contesto dell’impegno dell’Unione di realizzare la transizione verso un’economia circolare, le direttive 2000/53/CE, 2006/66/CE e 2012/19/UE dovrebbero essere riesaminate e, se necessario, modificate, tenendo conto della loro attuazione e, in particolare, della fattibilità della definizione di obiettivi per materiali specifici contenuti nei flussi di rifiuti pertinenti. |
|
|
Nell’ambito del riesame della direttiva 2000/53/CE, si dovrebbe altresì prestare attenzione al problema dei veicoli fuori uso non contabilizzati, comprese le spedizioni di veicoli usati sospettati di essere veicoli fuori uso, e all’applicazione dell’orientamento n. 9 dei corrispondenti in materia di spedizioni di veicoli fuori uso. |
|
|
Nell’ambito del riesame della direttiva 2006/66/CE, si dovrebbe inoltre tenere in considerazione l’evoluzione tecnica di nuovi tipi di batterie che non utilizzano sostanze pericolose. |
|
|
Al fine di modificare e integrare la direttiva 2000/53/CE e di modificare la direttiva 2012/19/UE, è opportuno delegare alla Commissione il potere di adottare atti conformemente all’articolo 290 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea per quanto riguarda l’articolo 4, paragrafo 2, lettera b), e l’articolo 5, paragrafo 5, l’articolo 6, paragrafo 6, e l’articolo 8, paragrafo 2, della direttiva 2000/53/CE, come modificata dalla presente direttiva, e l’articolo 19 della direttiva 2012/19/UE, come modificata dalla presente direttiva. |
|
|
È di particolare importanza che durante i lavori preparatori la Commissione svolga adeguate consultazioni, anche a livello di esperti, nel rispetto dei principi stabiliti nell’accordo interistituzionale «Legiferare meglio» del 13 aprile 2016. |
|
|
In particolare, al fine di garantire la parità di partecipazione alla preparazione degli atti delegati, il Parlamento europeo e il Consiglio ricevono tutti i documenti contemporaneamente agli esperti degli Stati membri, e i loro esperti hanno sistematicamente accesso alle riunioni dei gruppi di esperti della Commissione incaricati della preparazione di tali atti delegati. |
|
|
Al fine di garantire condizioni uniformi di esecuzione della direttiva 2000/53/CE per quanto riguarda gli articoli 7, paragrafo 2, e 9, paragrafo 1 quinquies, della stessa, come modificata dalla presente direttiva, e di esecuzione della direttiva 2012/19/UE per quanto riguarda l’articolo 16, paragrafo 9, della stessa, come modificata dalla presente direttiva, è opportuno attribuire alla Commissione competenze di esecuzione. |
|
|
È altresì opportuno che tali competenze siano esercitate conformemente al regolamento (UE) n. 182/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio. |
|
|
Poiché gli obiettivi della presente direttiva, vale a dire migliorare la gestione dei rifiuti nell’Unione, contribuendo in tal modo alla salvaguardia, alla tutela e al miglioramento della qualità dell’ambiente e all’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri ma, a motivo della portata e degli effetti delle misure, possono essere conseguiti meglio a livello di Unione, quest’ultima può intervenire in base al principio di sussidiarietà sancito dall’articolo 5 del trattato sull’Unione europea. |
|
|
È opportuno pertanto modificare di conseguenza le direttive 2000/53/CE, 2006/66/CE e 2012/19/UE. |
|
|
Conformemente alla dichiarazione politica comune del 28 settembre 2011 degli Stati membri e della Commissione sui documenti esplicativi, gli Stati membri si sono impegnati ad accompagnare, in casi giustificati, la notifica delle loro misure di recepimento con uno o più documenti che chiariscano il rapporto tra gli elementi costitutivi di una direttiva e le parti corrispondenti degli strumenti nazionali di recepimento. |
|
|
I dati impiegati per i calcoli dovrebbero essere estratti dalle pertinenti banche dati della Commissione. |
|
|
La metodologia per la quota di utilizzo di ogni singolo contingente tariffario è stata stabilita e approvata dall’Unione e dal Regno Unito, in linea con i requisiti dell’articolo XXVIII del GATT 1994, e pertanto dovrebbe essere integralmente mantenuta per assicurarne un’applicazione coerente. |
|
|
Se per un dato contingente tariffario non sono riscontrati scambi nel periodo rappresentativo, è opportuno determinare la quota d’uso del Regno Unito applicando due impostazioni alternative. |
|
|
Quando esiste un altro contingente tariffario con un’identica descrizione del prodotto, al contingente per cui non sono riscontrati scambi durante il periodo rappresentativo dovrebbe essere applicata la quota d’uso del contingente identico. |
|
|
Quando non esiste un contingente tariffario con un’identica descrizione del prodotto, la formula per il calcolo della quota d’uso dovrebbe essere applicata alle importazioni dell’Unione indicate nelle corrispondenti linee tariffarie esterne al contingente tariffario. |
|
|
Gli articoli da 184 a 188 del regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio costituiscono la necessaria base giuridica per la gestione dei contingenti tariffari dei prodotti agricoli interessati successivamente alla suddivisione operata dal presente regolamento. |
|
|
A tale riguardo, i quantitativi interessati del contingente tariffario in questione figurano nella parte A dell’allegato del presente regolamento. |
|
|
È pertanto auspicabile che tale gestione sia svolta nel debito rispetto degli obiettivi della politica agricola comune, così come stabiliti nel TFUE, e della multifunzionalità delle attività agricole. |
|
|
Per i contingenti tariffari relativi alla maggior parte dei prodotti della pesca, dei prodotti industriali e a taluni prodotti agricoli trasformati, la gestione avviene in conformità del regolamento (CE) n. 32/2000. |
|
|
I volumi dei contingenti tariffari d’interesse sono riportati nell’allegato I di detto regolamento, e tale allegato dovrebbe pertanto essere sostituito dai volumi indicati nell’allegato del presente regolamento, parte B. |
|
|
Quattro contingenti tariffari relativi alla pesca non sono gestiti a norma del regolamento (CE) n. 32/2000 bensì del regolamento (CE) n. 847/2006 della Commissione, che dà attuazione alla decisione 2006/324/CE del Consiglio. |
|
|
È opportuno conferire alla Commissione competenze di esecuzione per adeguare le disposizioni del regolamento (CE) n. 847/2006 riguardo ai predetti quattro contingenti tariffari per la pesca, in linea con i quantitativi suddivisi in base al presente regolamento. |
|
|
Per tener conto del fatto che i negoziati con i membri dell’OMC interessati si sono svolti in parallelo con la procedura legislativa ordinaria volta all’adozione del presente regolamento, è opportuno delegare alla Commissione il potere di adottare atti conformemente all’articolo 290 TFUE al fine di modificare le parti A e C dell’allegato del presente regolamento per quanto riguarda i volumi dei contingenti tariffari suddivisi ivi elencati, in modo che possa tener conto di accordi conclusi o di informazioni d’interesse ottenute nel quadro di tali negoziati da cui risulti che fattori specifici non noti in precedenza implicano un adattamento della ripartizione dei contingenti tariffari tra l’Unione e il Regno Unito, garantendo nel contempo la coerenza con la metodologia comune concordata con il Regno Unito. |
|
|
È opportuno delegare alla Commissione il potere di adottare atti altresì nei casi in cui tali informazioni d’interesse emergano da altre fonti aventi un interesse per un contingente tariffario specifico. |
|
|
Inoltre, è opportuno modificare il regolamento (CE) n. 32/2000 al fine di delegare alla Commissione il potere di adottare atti conformemente all’articolo 290 TFUE per modificare l’allegato I di detto regolamento. |
|
|
In ottemperanza al principio di proporzionalità e alla luce del recesso del Regno Unito dall’Unione, è necessario e opportuno stabilire norme per suddividere i contingenti tariffari inclusi nell’elenco dell’OMC riferito all’Unione. |
|
|
Il presente regolamento si limita a quanto è necessario per conseguire gli obiettivi perseguiti, in conformità dell’articolo 5, paragrafo 4, TUE. |
|
|
A norma dell’articolo 4, paragrafo 3, del regolamento (CEE, Euratom) n. 1182/71 del Consiglio, la cessazione dell’applicazione degli atti fissata a una data determinata ha luogo alla scadenza dell’ultima ora del giorno corrispondente a tale data. |
|
|
Il presente regolamento dovrebbe pertanto applicarsi dal giorno successivo alla data in cui il regolamento (CE) n. 32/2000 cessa di applicarsi al Regno Unito, perché da quel giorno tanto l’Unione quanto il Regno Unito devono conoscere i rispettivi obblighi nel quadro dell’OMC. |
|
|
Tuttavia, le disposizioni del presente regolamento che stabiliscono la delega di potere e il conferimento di competenze di esecuzione dovrebbero applicarsi a decorrere dalla data di entrata in vigore dello stesso. |
|
|
Tenuto conto, da un lato, dei requisiti procedurali della procedura legislativa ordinaria e della necessità di adottare successivamente atti di esecuzione per l’applicazione del presente regolamento e, dall’altro, della necessità di disporre dei contingenti tariffari suddivisi e pronti per essere applicati nel momento in cui il Regno Unito cesserà di rientrare nell’elenco delle concessioni e degli impegni dell’Unione, il che potrebbe già avvenire il 30 marzo 2019, è essenziale che il presente regolamento entri in vigore quanto prima, |
|
|
Il regolamento (CE) n. 91/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio ha subito varie e sostanziali modifiche. |
|
|
Poiché si rendono necessarie nuove modifiche, a fini di chiarezza è opportuno procedere alla sua rifusione. |
|
|
Le ferrovie costituiscono una parte importante delle reti di trasporti dell |
|
|
La Commissione necessita di statistiche sul trasporto ferroviario di merci e passeggeri per monitorare e sviluppare la politica comune dei trasporti, nonché gli elementi relativi ai trasporti delle politiche sulle regioni e sulle reti transeuropee. |
|
|
Le statistiche sulla sicurezza ferroviaria sono inoltre necessarie affinché la Commissione possa preparare e monitorare le azioni dell |
|
|
L |
|
|
Le statistiche a livello di Unione sui trasporti ferroviari sono inoltre necessarie per assolvere ai compiti di controllo previsti dall |
|
|
Le statistiche a livello di Unione su tutte le modalità di trasporto dovrebbero essere raccolte in base a concetti e norme comuni, allo scopo di consentire la più completa comparabilità possibile fra i diversi modi di trasporto. |
|
|
È importante evitare la duplicazione dei lavori e ottimizzare l |
|
|
A tal fine e nell |
|
|
Nella produzione di statistiche europee è opportuno contemperare le esigenze degli utilizzatori con gli oneri che gravano sui rispondenti. |
|
|
Nella relazione al Parlamento europeo e al Consiglio sull |
|
|
A intervalli regolari la Commissione dovrebbe continuare a fornire relazioni sull |
|
|
La coesistenza di imprese ferroviarie di proprietà pubblica e privata in un mercato commerciale dei trasporti ferroviari richiede un |
|
|
Poiché l |
|
|
Il regolamento (CE) n. 223/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio costituisce il quadro di riferimento delle disposizioni fissate dal presente regolamento. |
|
|
Al fine di tener conto di nuovi sviluppi negli Stati membri mantenendo nel contempo la raccolta armonizzata dei dati sui trasporti ferroviari in tutta l |
|
|
La Commissione dovrebbe provvedere affinché tali atti delegati non comportino un aggravio significativo degli oneri a carico degli Stati membri o dei rispondenti. |
|
|
È opportuno attribuire alla Commissione competenze di esecuzione al fine di garantire condizioni uniformi di esecuzione del presente regolamento, per quanto riguarda la specificazione delle informazioni da fornire ai fini delle relazioni relative alla qualità e alla comparabilità di tali risultati nonché per quanto riguarda le disposizioni relative alla diffusione dei risultati da parte della Commissione (Eurostat). |
|
|
Il comitato del sistema statistico europeo è stato consultato, |
|
|
Elenco delle sostanze di cui all |
|
|
P-Metiltioanfetamina o 4-Metiltioanfetamina, di cui alla decisione 1999/615/GAI del Consiglio [1]. |
|
|
Parametossimetilamfetamina o N-metil-1-(4-metossifenil)-2-aminopropano, di cui alla decisione 2002/188/GAI del Consiglio [2]. |
|
|
2,5 dimetossi-4-iodofenetilamina, 2,5-dimetossi-4-etiltiofenetilamina, 2,5 dimetossi-4-(n)-propiltiofenetilamina, e 2,4,5-trimetossianfetamina, di cui alla decisione 2003/847/GAI del Consiglio [3]. |
|
|
enzilpiperazina o 1-benzil-1,4-diazacicloesano o N-benzilpiperazina o benzilpiperazina, di cui alla decisione 2008/206/GAI del Consiglio [4]. |
|
|
ethylmethcathinone, di cui alla decisione 2010/759/UE del Consiglio [5]. |
|
|
etil-5-(4-metilfenil)-4,5-diidroossazol-2-amina (4,4′-DMAR) e 1-cicloesil-4-(1,2-difeniletil)-piperazina (MT-45), di cui alla decisione di esecuzione (UE) 2015/1873, del Consiglio [6]. |
|
|
etilanfetamina, di cui alla decisione di esecuzione (UE) 2015/1874 del Consiglio [7]. |
|
|
odo-2,5-dimetossi-N-(2-metossibenzil)fenetilammina (25I-NBOMe), 3,4-dicloro-N-[(1-(dimetilammino)cicloesil)metil]benzamide (AH-7921), 3,4-metilendiossipirovalerone (MDPV) e 2-(etilamino)-2-(3-metossifenil)cicloesanone (metossietamina), di cui alla decisione di esecuzione (UE) 2015/1875 del Consiglio [8]. |
|
|
5-(2-amminopropil)indolo, di cui alla decisione di esecuzione (UE) 2015/1876 del Consiglio [9]. |
|
|
enil-2-(pirrolidin-1-il)pentan-1-one (α-pirrolidinovalerofenone, α-PVP), di cui alla decisione di esecuzione (UE) 2016/1070 del Consiglio [10]. |
|
|
Metil-2-[[1-(cicloesilmetil)-1H-indolo-3- carbonil]ammino]-3,3-dimetilbutanoato (MDMB-CHMICA), di cui alla decisione di esecuzione (UE) 2017/369 del Consiglio [11]. |
|
|
N-(1-fenetilpiperidin-4-yl)-N-fenilacrilamide (acrilofentanil), di cui alla decisione di esecuzione (UE) 2017/1774 del Consiglio [12]. |
|
|
Decisione 1999/615/GAI del Consiglio, del 13 settembre 1999, che definisce la 4-MTA quale nuova droga sintetica da sottoporre a misure di controllo e a sanzioni penali (GU L 244 del 16.9.1999, pag. 1). |
|
|
Decisione 2002/188/GAI del Consiglio, del 28 febbraio 2002, avente ad oggetto misure di controllo e sanzioni penali relative alla nuova droga sintetica PMMA (GU L 63 del 6.3.2002, pag. 14). |
|
|
Decisione 2003/847/GAI del Consiglio, del 27 novembre 2003, relativa a misure di controllo e sanzioni penali in relazione alle nuove droghe sintetiche 2C-I, 2C-T-2, 2C-T-7 e TMA-2 (GU L 321 del 6.12.2003, pag. 64). |
|
|
Decisione 2008/206/GAI del Consiglio, del 3 marzo 2008, che definisce la 1-benzilpiperazina (BZP) quale nuova sostanza psicoattiva da sottoporre a misure di controllo e a sanzioni penali (GU L 63 del 7.3.2008, pag. 45). |
|
|
Decisione 2010/759/UE del Consiglio, del 2 dicembre 2010, sull |
|
|
Decisione di esecuzione (UE) 2015/1873 del Consiglio, dell |
|
|
Decisione di esecuzione (UE) 2015/1874 del Consiglio, dell |
|
|
Decisione di esecuzione (UE) 2015/1875 del Consiglio, dell |
|
|
Decisione di esecuzione (UE) 2016/1070 del Consiglio, del 27 giugno 2016, che sottopone a misure di controllo la 1-fenil-2-(pirrolidin-1-il)pentan-1-one (α-pirrolidinovalerofenone, α-PVP) (GU L 178 del 2.7.2016, pag. 18). |
|
|
Decisione di esecuzione (UE) 2017/369 del Consiglio, del 27 febbraio 2017, che sottopone a misure di controllo il metil-2-[[1-(cicloesilmetil)-1H-indolo-3- carbonil]ammino]-3,3-dimetilbutanoato (MDMB-CHMICA) (GU L 56 del 3.3.2017, pag. 210). |
|
|
Decisione di esecuzione (UE) 2017/1774 del Consiglio, del 25 settembre 2017, che sottopone a misure di controllo il N-(1-fenetilpiperidin-4-yl)-N-fenilacrilamide (acrilofentanil) (GU L 251 del 29.9.2017, pag. 21). |
|
|
Le direttive del Consiglio 86/278/CEE e 87/217/CEE si basano sugli articoli 100 e 235 del trattato che istituisce la Comunità economica europea, attualmente articoli 115 e 352 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE). |
|
|
Le modifiche di queste direttive nella presente decisione sono connesse alla politica dell’Unione in materia di ambiente e sono una diretta conseguenza dell’abrogazione della direttiva 91/692/CEE del Consiglio sulla base dell’articolo 192, paragrafo 1, TFUE. |
|
|
È opportuno pertanto che tali modifiche si basino sull’articolo 192, paragrafo 1, TFUE. |
|
|
La direttiva 94/63/CE del Consiglio e del Parlamento europeo si basa sull’articolo 100 bis del trattato che istituisce la Comunità europea, divenuto l’articolo 114 TFUE. |
|
|
La direttiva 91/692/CEE è stata adottata per razionalizzare e migliorare, su base settoriale, le disposizioni relative alla trasmissione d’informazioni e alla pubblicazione di relazioni concernenti talune direttive in materia di tutela dell’ambiente. |
|
|
Per raggiungere tale obiettivo, la direttiva 91/692/CEE ha modificato varie direttive introducendo obblighi di comunicazione uniformi. |
|
|
L’attuazione degli obblighi in materia di elaborazione delle relazioni introdotti dalla direttiva 91/692/CEE è diventata onerosa e inefficace. |
|
|
Inoltre, numerosi atti dell’Unione modificati dalla direttiva 91/692/CEE sono stati sostituiti da altri atti che non prevedono più, in questo ambito, gli stessi obblighi stabiliti da tale direttiva. |
|
|
Ad esempio, la direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio ha abrogato sette atti dell’Unione nel settore della politica delle acque e non ha ripreso il sistema di elaborazione delle relazioni istituito dalla direttiva 91/692/CEE. |
|
|
Inoltre, la direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio non contiene alcun riferimento alla direttiva 91/692/CEE e al contrario prevede un sistema separato di elaborazione delle relazioni. |
|
|
La direttiva 91/692/CEE non prevede l’uso di strumenti elettronici. |
|
|
A seguito del successo dello strumento ReportNet dell’Agenzia europea dell’ambiente e dell’attuazione di iniziative settoriali sulla razionalizzazione della comunicazione, quali il sistema d’informazione sulle acque per l’Europa — WISE, la necessità e l’efficacia di uno strumento orizzontale in materia di elaborazione delle relazioni è stato messo sempre più in discussione. |
|
|
Infine, l’adozione della direttiva 2007/2/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e il relativo sviluppo del sistema comune di informazioni ambientali hanno introdotto un approccio più moderno, efficace e orizzontale alla gestione e alla comunicazione delle informazioni connesse alla politica dell’Unione in materia di ambiente. |
|
|
La direttiva 91/692/CEE dovrebbe pertanto essere abrogata. |
|
|
La maggior parte delle direttive modificate dalla direttiva 91/692/CEE non sono più in vigore. |
|
|
Tuttavia, le direttive 86/278/CEE e 87/217/CEE sono ancora in vigore. |
|
|
La direttiva 86/278/CEE impone agli Stati membri di trasmettere una relazione sull’attuazione della direttiva sulla base di un questionario o di uno schema elaborato dalla Commissione secondo la procedura di cui alla direttiva 91/692/CEE. |
|
|
Al fine di evitare un vuoto giuridico a causa dell’abrogazione della direttiva 91/692/CEE, è necessario sostituire il riferimento alla direttiva 91/692/CEE con un riferimento alla procedura di cui alla direttiva 86/278/CEE. |
|
|
L’elaborazione di relazioni da parte degli Stati membri a norma della direttiva 87/217/CEE non è più necessaria a seguito dell’adozione del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, il quale prevede l’eliminazione graduale della produzione e dell’uso dell’amianto grezzo e dei prodotti contenenti amianto nell’Unione. |
|
|
È opportuno pertanto sopprimere tali obblighi in materia di relazioni di cui alla predetta direttiva. |
|
|
Dopo l’entrata in vigore della direttiva 91/692/CEE, i regolamenti e le direttive seguenti includevano un riferimento a tale direttiva: direttiva 94/62/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, direttiva 94/63/CE del Consiglio, direttiva 1999/31/del Consiglio, direttiva 2000/53/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, direttiva 2009/31/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e regolamento (UE) n. 1257/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio. |
|
|
Nell’ambito del piano d’azione dell’Unione europea a favore dell’economia circolare, la Commissione ha proposto di modificare le direttive 94/62/CE, 1999/31/CE, 2000/53/CE e 2008/98/CE al fine di sostituire il riferimento alla direttiva 91/692/CEE. |
|
|
Al fine di garantire che talune disposizioni degli allegati della direttiva 86/278/CEE siano aggiornate, è opportuno delegare alla Commissione il potere di adottare atti conformemente all’articolo 290 TFUE riguardo all’adeguamento di tali disposizioni al progresso tecnico e scientifico. |
|
|
L’adeguamento degli allegati della direttiva 2009/31/CE non dovrebbe causare un abbassamento del livello della sicurezza o un indebolimento dei principi in materia di monitoraggio, garantiti dai criteri contenuti in tali allegati. |
|
|
A norma dell |
|
|
Inoltre, a norma dell |
|
|
A norma degli articoli 120 e 121 TFUE, gli Stati membri devono attuare la loro politica economica allo scopo di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell |
|
|
Il coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri è quindi una questione di interesse comune. |
|
|
Diversi Stati membri sono stati oggetto e continuano a essere oggetto di processi di aggiustamento per correggere squilibri macroeconomici accumulatisi in passato e molti Stati membri fanno fronte a una bassa crescita potenziale. |
|
|
L |
|
|
Le riforme sono, per loro stessa natura, processi complessi che richiedono una catena completa di conoscenze e competenze molto specialistiche, nonché una visione a lungo termine. |
|
|
Non è facile intraprendere le riforme strutturali necessarie in diversi settori, poiché spesso il loro impatto si fa sentire solo dopo un certo lasso di tempo. |
|
|
Un |
|
|
In tale contesto, negli ultimi anni il sostegno fornito dall |
|
|
La titolarità delle riforme strutturali sul campo è essenziale per attuarle con successo. |
|
|
Gli Stati membri possono beneficiare di sostegno per affrontare le sfide relative all |
|
|
Tali sfide potrebbero essere riconducibili a fattori quali la limitata capacità amministrativa e istituzionale nonché un |
|
|
L |
|
|
L |
|
|
Occorre un |
|
|
La relazione speciale n. 19/2015 della Corte dei conti europea dal titolo «Per migliorare l |
|
|
Tali raccomandazioni devono essere prese in considerazione al momento dell |
|
|
In questo quadro, occorre quindi istituire un programma di sostegno alle riforme strutturali («programma») per rafforzare la capacità degli Stati membri di preparare e attuare riforme amministrative e strutturali volte a stimolare la crescita, anche attraverso un |
|
|
Il programma intende contribuire alla realizzazione dei seguenti obiettivi comuni: sostegno alla ripresa economica, coesione e creazione di posti di lavoro, rafforzamento della competitività e della produttività dell |
|
|
Ciò consentirebbe altresì una risposta più efficace alle sfide economiche e sociali di conseguire un livello elevato di protezione sociale, nonché di servizi sanitari e d |
|
|
Il sostegno che la Commissione fornirà, su richiesta degli Stati membri, a norma del programma dovrebbe riguardare, tra l |
|
|
Gli Stati membri dovrebbero poter chiedere alla Commissione, nell |
|
|
Essi dovrebbero inoltre poter chiedere sostegno in relazione alle riforme intraprese di propria iniziativa per garantire la coesione, gli investimenti, la crescita sostenibile, la creazione di posti di lavoro e la competitività. |
|
|
La Commissione potrebbe fornire orientamenti sui principali elementi della richiesta di sostegno. |
|
|
In seguito a un dialogo con lo Stato membro richiedente, anche nel contesto del semestre europeo, la Commissione dovrebbe esaminare la richiesta, tenendo conto dei principi di trasparenza, pari trattamento e sana gestione finanziaria, e stabilire il sostegno da fornire in funzione dell |
|
|
Sulla base di tale analisi e tenendo conto delle azioni e attività esistenti finanziate dai fondi o dai programmi dell |
|
|
Anche a fini di trasparenza, la Commissione dovrebbe, alle condizioni di cui al presente regolamento, trasmettere i piani di cooperazione e sostegno al Parlamento europeo e al Consiglio. |
|
|
Sia i fondi per il venture capital qualificati gestiti internamente che i gestori esterni di fondi per il venture capital qualificati dispongono di un capitale iniziale di 50000 EUR.»; |
|
|
I fondi propri corrispondono in ogni momento ad almeno un ottavo delle spese generali fisse sostenute dal gestore durante l’esercizio precedente. |
|
|
L’autorità competente dello Stato membro di origine ha facoltà di adattare tale obbligo in caso di modifica sostanziale dell’attività di un gestore rispetto all’anno precedente. |
|
|
Ove il gestore di un fondo per il venture capital qualificato non abbia portato a termine un anno di attività, l’obbligo corrisponde a un ottavo delle spese generali fisse previste nel suo piano imprenditoriale, a meno che l’autorità competente dello Stato membro d’origine non richieda un adeguamento di detto piano. |
|
|
Se il valore dei fondi per il venture capital qualificati gestiti dal gestore supera i 250000000 EUR, il gestore fornisce un importo aggiuntivo di fondi propri. |
|
|
Tale importo aggiuntivo è pari allo 0,02 % dell’importo di cui il valore totale dei fondi per il venture capital qualificati supera 250000000 EUR. |
|
|
L’autorità competente dello Stato membro d’origine può autorizzare il gestore di fondi per il venture capital qualificati a non fornire fino al 50 % dell’importo aggiuntivo di fondi propri di cui al paragrafo 4 se tale gestore beneficia di una garanzia di pari importo fornita da un ente creditizio o da un’impresa di assicurazione con sede legale in uno Stato membro, oppure in un paese terzo soggetto a norme prudenziali che l’autorità competente dello Stato membro d’origine ritiene equivalenti a quelle stabilite dal diritto dell’Unione. |
|
|
I fondi propri sono investiti in liquidità o in attività prontamente convertibili in contanti nel breve termine e non includono posizioni speculative.»; |
|
|
all’articolo 12 è aggiunto il paragrafo seguente: |
|
|
L’autorità competente dello Stato membro d’origine mette a disposizione dell’autorità competente di ciascun fondo per il venture capital qualificato interessato, dell’autorità competente di ciascuno Stato membro ospitante interessato e dell’ESMA tutte le informazioni raccolte a norma del presente articolo in maniera tempestiva e attraverso le procedure di cui all’articolo 22.»; |
|
|
all’articolo 13, paragrafo 1, la lettera b) è sostituita dalla seguente: |
|
|
l’importo dei fondi propri a disposizione di tale gestore per mantenere risorse umane e tecniche adeguate alla corretta gestione dei suoi fondi per il venture capital qualificati;» |
|
|
al paragrafo 1, la lettera e) è soppressa; |
|
|
L’autorità competente dello Stato membro d’origine informa i gestori di cui al paragrafo 1 in merito alla loro registrazione quali gestori di un fondo per il venture capital qualificato entro due mesi dal momento in cui essi hanno fornito tutte le informazioni di cui al predetto paragrafo. |
|
|
Una registrazione effettuata conformemente al presente articolo costituisce registrazione ai fini dell’articolo 3, paragrafo 3, della direttiva 2011/61/UE in relazione alla gestione di fondi per il venture capital qualificati. |
|
|
Il gestore di un fondo per il venture capital qualificato di cui al presente articolo notifica all’autorità competente dello Stato membro d’origine qualsiasi modifica sostanziale delle condizioni per la sua registrazione iniziale a norma del presente articolo prima che dette modifiche prendano effetto. |
|
|
Ove decida di imporre limitazioni o di respingere le modifiche di cui al primo comma, l’autorità competente dello Stato membro d’origine ne informa il gestore del fondo per il venture capital qualificato, entro un mese dal ricevimento della notifica, di tali modifiche. |
|
|
L’autorità competente può prorogare tale termine di un mese al massimo se lo ritiene necessario in considerazione delle circostanze specifiche del caso, previa notifica al gestore del fondo per il venture capital qualificato. |
|
|
Le modifiche possono essere attuate se l’autorità competente interessata non vi si oppone entro il relativo periodo di valutazione. |
|
|
Al fine di garantire l’uniforme applicazione del presente articolo, l’ESMA può elaborare progetti di norme tecniche di regolamentazione per specificare ulteriormente le informazioni da fornire alle autorità competenti nella domanda di registrazione di cui al paragrafo 1 e per specificare ulteriormente le condizioni di cui al paragrafo 2. |
|
|
Alla Commissione è conferito il potere di integrare il presente regolamento mediante l’adozione delle norme tecniche di regolamentazione di cui al primo comma del presente paragrafo conformemente agli articoli da 10 a 14 del regolamento (UE) n. 1095/2010. |
|
|
Al fine di garantire l’applicazione uniforme del presente articolo, l’ESMA può elaborare progetti di norme tecniche di attuazione concernenti formulari, modelli e procedure standard per la trasmissione delle informazioni alle autorità competenti nella domanda di registrazione di cui al paragrafo 1 e le condizioni di cui al paragrafo 2. |
|
|
Alla Commissione è conferito il potere di adottare le norme tecniche di attuazione di cui al primo comma del presente paragrafo conformemente all’articolo 15 del regolamento (UE) n. 1095/2010. |
|
|
L’ESMA organizza ed effettua verifiche inter pares conformemente all’articolo 30 del regolamento (UE) n. 1095/2010 per rafforzare la coerenza delle procedure di registrazione effettuate dalle autorità competenti a norma del presente regolamento.»; |
|
|
sono aggiunti gli articoli seguenti: |
|
|
L |
|
|
Il funzionamento corretto e affidabile del settore dei servizi finanziari costituisce un elemento chiave del mercato interno e delle sue capacità transfrontaliere. |
|
|
A tal fine è necessario un quadro solido per la regolamentazione e la vigilanza, che garantisca la stabilità finanziaria e contemporaneamente favorisca un |
|
|
Al tempo stesso, un funzionamento corretto e affidabile del settore dei servizi finanziari dovrebbe assicurare un elevato livello di protezione dei consumatori e degli altri utenti finali dei servizi finanziari, tra cui investitori al dettaglio, risparmiatori, titolari di polizze assicurative, sottoscrittori e beneficiari di fondi pensione, singoli azionisti, mutuatari e PMI. |
|
|
A partire dal 2007, la fiducia degli utenti finali dei servizi finanziari, in particolare quella dei consumatori, è stata minata dalla crisi economica e finanziaria. |
|
|
Pertanto, per ripristinare la loro fiducia nella solidità del settore finanziario e per contribuire alle sue migliori prassi, è importante aumentare il livello di partecipazione attiva e di coinvolgimento dei consumatori e degli altri utenti finali dei servizi finanziari, tra cui investitori al dettaglio, risparmiatori, titolari di polizze assicurative, sottoscrittori e beneficiari di fondi pensione, singoli azionisti, mutuatari e PMI, nonché dei portatori di interessi che rappresentano i loro interessi nell |
|
|
Al fine di conseguire tali obiettivi, a seguito di un |
|
|
Tra i principali obiettivi del progetto pilota: assicurare che i responsabili politici dell |
|
|
Di conseguenza, tra il 2012 e il 2015, e a seguito di un invito a presentare proposte, la Commissione ha concesso sovvenzioni di funzionamento a due enti senza scopo di lucro: Finance Watch e Better Finance. |
|
|
Tali sovvenzioni sono state concesse nel 2012 e nel 2013 sotto forma di un progetto pilota della durata di due anni, e dal 2014 nel contesto di un |
|
|
Inoltre, nel 2016 si è deciso di fornire sovvenzioni per azioni anziché sovvenzioni di funzionamento, poiché le sovvenzioni per azioni garantiscono un miglior controllo della spesa a carico del bilancio dell |
|
|
Poiché a norma del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio [3] si può ricorrere ad un |
|
|
Finance Watch è stata costituita con sovvenzioni dell |
|
|
Il suo compito è difendere gli interessi della società civile nel settore finanziario. |
|
|
A seguito delle sovvenzioni dell |
|
|
Better Finance è il prodotto di successive ristrutturazioni e della modifica della denominazione di federazioni europee preesistenti costituite da investitori e azionisti a partire dal 2009. |
|
|
Grazie alle sovvenzioni dell |
|
|
La valutazione svolta nel 2015 del progetto pilota e della successiva azione preparatoria è giunta alla conclusione che gli obiettivi sono stati generalmente raggiunti. |
|
|
Finance Watch e Better Finance hanno lavorato su settori complementari e si sono rivolte a un pubblico diverso. |
|
|
Tuttavia le loro attività hanno coperto la maggior parte del programma finanziario dell |
|
|
Entrambe le organizzazioni hanno fornito alle attività dei loro membri nazionali e ai consumatori dell |
|
|
Le organizzazioni nazionali che si occupano di un |
|
|
Inoltre, ad oggi non sono state individuate organizzazioni analoghe a livello dell |
|
|
Benché la valutazione del progetto pilota abbia evidenziato che nessun altro richiedente ha risposto ai successivi inviti annuali a presentare proposte che hanno avuto luogo dal 2012, al termine del periodo 2017-2020 il programma di cui al presente regolamento dovrebbe essere aperto ad altri potenziali beneficiari che soddisfino i requisiti del programma. |
|
|
Nonostante i continui sforzi, Finance Watch e Better Finance non sono riuscite ad attrarre finanziamenti stabili e significativi da parte di altri donatori, indipendenti dal settore finanziario, e rimangono pertanto fortemente dipendenti dal finanziamento dell |
|
|
Il cofinanziamento da parte dell |
|
|
Pertanto è necessario istituire un programma dell |
|
|
La stabilità finanziaria è di fondamentale importanza per preservare le competenze specialistiche e consentire a entrambe le organizzazioni di pianificare progetti. |
|
|
Le organizzazioni che ricevono sostegno a titolo del programma dovrebbero tuttavia mirare ad aumentare la quota di finanziamenti provenienti da altre fonti. |
|
|
Proseguire il finanziamento di Finance Watch e Better Finance per il periodo 2017-2020 sul modello di quanto fatto nel quadro dell |
|
|
Scopo del presente regolamento è consentire il reimpegno della quota residua degli importi impegnati per sostenere l |
|
|
Lo scopo è altresì assicurare che tale reimpegno o assegnazione avvenga in modo trasparente. |
|
|
La Commissione ha impegnato finanziamenti a favore di programmi nazionali degli Stati membri nel quadro del Fondo Asilo, migrazione e integrazione per sostenere l |
|
|
La decisione (UE) 2015/1601 è stata modificata dalla decisione (UE) 2016/1754 del Consiglio. |
|
|
Tali decisioni hanno attualmente cessato di applicarsi. |
|
|
Parte dei finanziamenti assegnati nel 2016 e in alcuni casi nel 2017 conformemente alle decisioni (UE) 2015/1523 e (UE) 2015/1601 sono ancora disponibili all |
|
|
Gli Stati membri dovrebbero avere la possibilità di utilizzare la quota residua degli importi per continuare ad attuare le ricollocazioni, reimpegnandoli a favore della stessa azione prevista dai programmi nazionali. |
|
|
Gli Stati membri dovrebbero reimpegnare o trasferire almeno il 20 % di tali importi a favore di azioni nei programmi nazionali, per il trasferimento di richiedenti protezione internazionale o di beneficiari di protezione internazionale, per il reinsediamento o altre ammissioni umanitarie ad hoc, nonché per le misure preparatorie per il trasferimento dei richiedenti protezione internazionale dopo il loro arrivo nell |
|
|
Tali misure dovrebbero comprendere soltanto le misure di cui all |
|
|
Ove debitamente giustificato dalla modifica dei programmi nazionali degli Stati membri, gli Stati membri si dovrebbero poter avvalere fino all |
|
|
In tali settori gli Stati membri hanno ancora numerose esigenze. |
|
|
È opportuno che il reimpegno della quota residua degli importi per la stessa azione o il loro trasferimento a favore di altre azioni previste dal programma nazionale venga autorizzato un |
|
|
Gli Stati membri dovrebbero garantire che l |
|
|
È opportuno ampliare la platea delle persone ammissibili al trasferimento e il numero di Stati membri da cui sono effettuati per dare maggior flessibilità agli Stati membri nell |
|
|
Le disposizioni specifiche relative alle somme forfettarie per il reinsediamento e il trasferimento dei beneficiari di protezione internazionale da uno Stato membro a un altro dovrebbero riflettere tale ampliamento. |
|
|
Gli Stati membri e la Commissione dovrebbero disporre di tempo sufficiente per rivedere i programmi nazionali onde conformarsi alle modifiche pertinenti previste dal presente regolamento. |
|
|
È pertanto opportuno applicare una deroga all |
|
|
È altresì opportuno che gli Stati membri dispongano di tempo sufficiente per poter utilizzare gli importi reimpegnati per la stessa azione o trasferiti ad altre azioni prima che si proceda al disimpegno di tali importi. |
|
|
Pertanto, nel momento in cui il reimpegno o il trasferimento nell |
|
|
La Commissione dovrebbe riferire annualmente al Parlamento europeo e al Consiglio in merito all |
|
|
Il presente regolamento non incide sui finanziamenti disponibili ai sensi dell |
|
|
Gli obiettivi del presente regolamento sono perseguiti senza pregiudicare i negoziati in corso sulla riforma del regolamento (UE) n. 604/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio. |
|
|
A norma dell |
|
|
Tenuto conto della necessità di evitare il disimpegno della quota residua degli importi impegnati per sostenere l |
|
|
Se il regolamento (UE) n. 516/2014 non sarà modificato prima della fine del 2018, i finanziamenti pertinenti cesseranno di essere disponibili e non potranno più essere utilizzati dagli Stati membri nel quadro dei programmi nazionali sostenuti dal Fondo Asilo, migrazione e integrazione. |
|
|
Data l |
|
|
Se, a parere dell |
|
|
Ai fini del presente paragrafo, gli Stati membri informano la Commissione e gli altri Stati membri della loro volontà di redigere una relazione iniziale. |
|
|
Qualora sia raggiunta la maggioranza degli Stati membri, la Commissione incarica in tal senso l |
|
|
La relazione iniziale contiene una prima indicazione di quanto segue: |
|
|
la natura, il numero e la portata degli incidenti da cui emergono problemi sociali e per la salute ai quali può potenzialmente essere associata la nuova sostanza psicoattiva e i modelli di consumo della nuova sostanza psicoattiva; |
|
|
la descrizione chimica e fisica della nuova sostanza psicoattiva e dei metodi e dei precursori utilizzati per la sua fabbricazione o estrazione; |
|
|
la descrizione farmacologica e tossicologica della nuova sostanza psicoattiva; |
|
|
la partecipazione di gruppi criminali alla fabbricazione o distribuzione della nuova sostanza psicoattiva. |
|
|
La relazione iniziale contiene altresì: |
|
|
informazioni circa l |
|
|
informazioni sull |
|
|
informazioni indicanti se la nuova sostanza psicoattiva è oggetto di misure restrittive negli Stati membri; |
|
|
informazioni indicanti se la nuova sostanza psicoattiva è attualmente, o è stata, oggetto di valutazione nell |
|
|
altre informazioni pertinenti, ove disponibili. |
|
|
Ai fini della relazione iniziale, l |
|
|
Se lo ritiene necessario, l |
|
|
I punti focali nazionali forniscono tali informazioni entro due settimane dal ricevimento della richiesta. |
|
|
L |
|
|
un medicinale per uso umano o di un medicinale veterinario che ha ottenuto l |
|
|
di un medicinale per uso umano o di un medicinale veterinario per il quale è stata richiesta l |
|
|
di un medicinale per uso umano o di un medicinale veterinario la cui autorizzazione all |
|
|
un medicinale per uso umano non autorizzato a norma dell |
|
|
un medicinale in fase di sperimentazione, come definito all |
|
|
Se le informazioni si riferiscono ad autorizzazioni all |
|
|
L |
|
|
L |
|
|
Le modalità di collaborazione tra l |
|
|
Tali accordi sono conclusi in conformità dell |
|
|
L |
|
|
L |
|
|
Qualora raccolga informazioni su diverse nuove sostanze psicoattive che ritenga avere struttura chimica simile, l |
|
|
L |
|
|
Fin dalla sua istituzione nel 1994 l |
|
|
Al tempo stesso, si sono registrati sviluppi in materia di sicurezza e salute sul lavoro e sviluppi tecnologici. |
|
|
Per riflettere tali sviluppi è opportuno pertanto adeguare la terminologia utilizzata per descrivere gli obiettivi e i compiti dell |
|
|
Il regolamento (CE) n. 2062/94 ha subito varie e sostanziali modifiche. |
|
|
Le norme che disciplinano l |
|
|
Poiché le tre agenzie tripartite, ovvero l |
|
|
Nel suo lavoro l |
|
|
L |
|
|
L |
|
|
La Commissione dovrebbe consultare le principali parti interessate, compresi i membri del consiglio di amministrazione e i membri del Parlamento europeo, nel corso della valutazione dell |
|
|
La natura tripartita di EU-OSHA, Eurofound e Cedefop è un |
|
|
Laddove nel presente regolamento si fa riferimento alla sicurezza e alla salute sul luogo di lavoro, resta inteso che ciò si riferisce alla salute sia fisica che mentale. |
|
|
Per semplificare il processo decisionale dell |
|
|
A tal fine gli Stati membri, le organizzazioni nazionali dei datori di lavoro e dei lavoratori e la Commissione dovrebbero essere rappresentati all |
|
|
Nel documento di programmazione, contenente la programmazione pluriennale e il programma di lavoro annuale dell |
|
|
Inoltre, le norme adottate dal consiglio di amministrazione per la prevenzione e la gestione dei conflitti di interessi dovrebbero comprendere misure per l |
|
|
Per garantire il buon funzionamento dell |
|
|
Il comitato esecutivo dovrebbe essere costituito con il compito di preparare in maniera adeguata le riunioni del consiglio di amministrazione e di supportarne il processo decisionale e di monitoraggio. |
|
|
Nell |
|
|
Il consiglio di amministrazione dovrebbe adottare il regolamento interno del comitato esecutivo. |
|
|
Il direttore esecutivo dovrebbe essere responsabile della gestione complessiva dell |
|
|
Il direttore esecutivo dovrebbe esercitare i poteri che gli sono attribuiti. |
|
|
Dovrebbe essere possibile sospendere tali poteri in circostanze eccezionali, quali conflitti di interessi o gravi inadempienze agli obblighi statutari dei funzionari dell |
|
|
Il principio dell |
|
|
Esso prevede che la parità tra donne e uomini debba essere assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione. |
|
|
Tutte le parti dovrebbero adoperarsi per conseguire una rappresentanza equilibrata di donne e uomini nel consiglio di amministrazione e nel comitato esecutivo. |
|
|
Tale obiettivo dovrebbe essere perseguito anche dal consiglio di amministrazione per quanto riguarda il presidente e i vicepresidenti nel loro insieme, nonché dai gruppi che rappresentano i governi e le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori nell |
|
|
L |
|
|
Dovrebbe essere prevista la possibilità di mantenere tale ufficio. |
|
|
Nell |
|
|
Nonostante l |
|
|
Gli strumenti negoziabili al portatore permettono a colui che possiede materialmente il titolo di esigere il pagamento di una data somma di denaro senza essere registrato o citato per nome. |
|
|
Possono essere facilmente utilizzati per trasferire ingenti quantità di valore e presentano notevoli analogie con la valuta, in termini di liquidità, anonimità e rischio di abuso. |
|
|
Per i beni utilizzati come riserve altamente liquide di valore, che presentano un rapporto elevato tra valore e volume, esiste un mercato internazionale facilmente accessibile, che permette di convertirli agevolmente in valuta e a costi di transazione del tutto modesti. |
|
|
Tali beni si presentano per la maggior parte in una forma standardizzata che permette di verificarne rapidamente il valore. |
|
|
Le carte prepagate sono carte non nominative, che contengono valore in moneta o liquidità o forniscono accesso a valore in moneta o liquidità che possono essere usati per operazioni di pagamento, per l |
|
|
Esse non sono collegate a un conto corrente. |
|
|
Le carte prepagate includono le carte prepagate anonime di cui alla direttiva (UE) 2015/849. |
|
|
Sono ampiamente utilizzate per una serie di scopi legittimi e alcuni di questi strumenti presentano anche un chiaro interesse sociale. |
|
|
Tali carte prepagate sono facilmente trasferibili e possono essere utilizzate per trasferire ingenti quantità di valore attraverso le frontiere esterne. |
|
|
È pertanto necessario includere le carte prepagate nella definizione di denaro contante, in particolare se possono essere acquistate senza che siano espletate procedure di adeguata verifica della clientela. |
|
|
Ciò consentirà di estendere i controlli a taluni tipi di carte prepagate, tenendo conto della tecnologia disponibile, se giustificato dall |
|
|
Per prevenire il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo è opportuno imporre alle persone fisiche in entrata nell |
|
|
Per non limitare indebitamente la libertà di circolazione, né oberare i cittadini e le autorità con formalità burocratiche, l |
|
|
Dovrebbe applicarsi ai portatori che recano detto importo con sé, nel proprio bagaglio o nel mezzo di trasporto con cui attraversano le frontiere esterne. |
|
|
Tali persone dovrebbero essere tenute a mettere il denaro contante a disposizione delle autorità competenti a fini di controllo e, se necessario, a presentarlo alle stesse. |
|
|
La definizione di «portatore» dovrebbe essere intesa in modo tale da escludere i trasportatori che effettuano il trasporto professionale di merci o persone. |
|
|
Per quanto concerne i movimenti di denaro contante non accompagnato, ad esempio il denaro contante in entrata nell |
|
|
Tale dichiarazione dovrebbe riguardare una serie di elementi che non sono contemplati dalla documentazione presentata generalmente alla dogana, quali i documenti di trasporto e le dichiarazioni doganali. |
|
|
Tali elementi sono l |
|
|
L |
|
|
Al fine di conseguire gli obiettivi del presente regolamento dovrebbe essere registrato un certo numero di dati standard riguardanti il movimento del denaro contante, quali i dati personali del dichiarante, del proprietario o del destinatario, la provenienza economica e l |
|
|
In particolare, è necessario che il dichiarante, il proprietario o il destinatario forniscano i dati personali contenuti nei loro documenti d |
|
|
Per quanto riguarda l |
|
|
In caso di inosservanza di tali obblighi, le autorità competenti dovrebbero redigere una dichiarazione d |
|
|
Per garantire che le autorità competenti attuino i controlli in maniera uniforme, essi dovrebbero basarsi principalmente su un |
|
|
L |
|
|
Qualora individuino importi di denaro contante inferiori alla soglia, ma vi siano indizi di una probabile correlazione tra il denaro e attività criminose contemplate dal presente regolamento, le autorità competenti dovrebbero poter registrare, nel caso di denaro contante accompagnato, le informazioni sul portatore, sul proprietario e, se disponibili, sul destinatario previsto del denaro contante, inclusi il nome completo, le informazioni di contatto, i dati relativi alla natura e all |
|
|
Nel caso di denaro contante non accompagnato, le autorità competenti dovrebbero poter registrare le informazioni sul dichiarante, sul proprietario, sul mittente e sul destinatario o sul destinatario previsto del denaro contante, inclusi il nome completo, le informazioni di contatto, i dati relativi alla natura e all |
|
|
Tali informazioni dovrebbero essere trasmesse all |
|
|
Si tratta di organismi che, fungendo da unità centrali nella lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo, ricevono ed elaborano informazioni provenienti da varie fonti, ad esempio gli istituti finanziari, e le analizzano per stabilire se vi sono fondati motivi per un |
|
|
Al fine di garantire un flusso di informazioni efficace, le UIF dovrebbero essere collegate al Sistema informativo doganale («SID») istituito dal regolamento (CE) n. 515/97 del Consiglio e i dati prodotti o scambiati dalle autorità competenti e dalle UIF dovrebbero essere compatibili e comparabili. |
|
|
Riconoscendo l |
|
|
L |
|
|
In tali casi specifici, pertanto, dovrebbe essere possibile anche uno scambio di informazioni relativo alle somme di denaro contante inferiori alla soglia con le autorità competenti di altri Stati membri. |
|
|
Il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo e la criminalità organizzata ad esso legati restano problemi significativi a livello di Unione, il che danneggia l’integrità, la stabilità e la reputazione del settore finanziario e costituisce una minaccia per il mercato interno e la sicurezza interna dell’Unione. |
|
|
Al fine di affrontare tali problemi e integrare e rafforzare l’applicazione della direttiva (UE) 2015/849 del Parlamento europeo e del Consiglio, la presente direttiva mira a contrastare il riciclaggio mediante il diritto penale, consentendo una cooperazione transfrontaliera fra le autorità competenti più efficiente e più rapida. |
|
|
Adottare misure esclusivamente a livello nazionale o anche di Unione, in assenza di coordinamento e di cooperazione internazionali, avrebbe effetti molto limitati. |
|
|
Di conseguenza, le misure adottate dall’Unione ai fini della lotta contro il riciclaggio dovrebbero essere compatibili con le altre iniziative intraprese nelle sedi internazionali e quanto meno altrettanto rigorose. |
|
|
L’azione dell’Unione dovrebbe continuare ad avere particolare considerazione delle raccomandazioni del gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI) e degli strumenti di altre organizzazioni e di altri organismi internazionali attivi nella lotta contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo. |
|
|
I pertinenti atti giuridici dell’Unione dovrebbero, ove necessario, essere ulteriormente allineati agli standard internazionali in materia di lotta contro il riciclaggio, il finanziamento del terrorismo e la proliferazione delle armi di distruzione di massa adottati dal GAFI nel febbraio 2012 («raccomandazioni riviste del GAFI»). |
|
|
In qualità di firmataria della Convenzione del Consiglio d’Europa sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo, l’Unione dovrebbe recepire le prescrizioni di tale convenzione nel proprio ordinamento giuridico. |
|
|
La decisione quadro 2001/500/GAI del Consiglio stabilisce dei requisiti relativi alla configurazione del riciclaggio come reato. |
|
|
Tuttavia, tale decisione quadro non è esaustiva e l’attuale configurazione del riciclaggio come reato non è sufficientemente coerente per contrastare efficacemente tale reato in tutta l’Unione e comporta lacune nell’esecuzione e a ostacoli alla cooperazione fra le autorità competenti nei vari Stati membri. |
|
|
La definizione delle attività criminose che costituiscono reati-presupposto del riciclaggio dovrebbe essere sufficientemente uniforme in tutti gli Stati membri. |
|
|
Gli Stati membri dovrebbero assicurare che tutti i reati punibili con una pena detentiva ai sensi della presente direttiva siano considerati reati-presupposto del riciclaggio. |
|
|
Inoltre, nella misura in cui l’applicazione di tali soglie per le sanzioni non lo preveda già, gli Stati membri dovrebbero includere una gamma di reati nell’ambito di ciascuna delle categorie di reati elencate nella presente direttiva. |
|
|
In tal caso gli Stati membri dovrebbero poter decidere in che modo delimitare la gamma di reati all’interno di ogni categoria. |
|
|
Qualora una categoria di reati, come il terrorismo o i reati ambientali, comprenda i reati definiti negli atti giuridici dell’Unione, la presente direttiva dovrebbe far riferimento a tali atti giuridici. |
|
|
Gli Stati membri dovrebbero, tuttavia, qualificare qualsiasi reato di cui a tali atti giuridici quale reato-presupposto del riciclaggio. |
|
|
Qualsiasi coinvolgimento perseguibile nella perpetrazione di un reato-presupposto qualificato come reato conformemente al diritto nazionale dovrebbe essere altresì considerato un’attività criminosa ai fini della presente direttiva. |
|
|
Nei casi in cui il diritto dell’Unione autorizza gli Stati membri a prevedere sanzioni diverse dalle sanzioni penali, la presente direttiva non dovrebbe obbligare gli Stati membri a classificare i reati in tali casi come reati-presupposto ai fini della direttiva stessa. |
|
|
L’uso delle valute virtuali presenta nuovi rischi e sfide nella prospettiva della lotta al riciclaggio. |
|
|
Gli Stati membri dovrebbero garantire che tali rischi siano affrontati in modo adeguato. |
|
|
In considerazione delle ripercussioni, per la sfera pubblica e per l’integrità delle istituzioni pubbliche, dei reati di riciclaggio commessi da titolari di cariche pubbliche, gli Stati membri dovrebbero avere la possibilità di considerare la possibilità di introdurre nei propri quadri nazionali sanzioni più severe per i titolari di cariche pubbliche, in conformità con le rispettive tradizioni giuridiche. |
|
|
I reati fiscali connessi alle imposte dirette e indirette dovrebbero rientrare nella definizione di attività criminosa, in linea con le raccomandazioni riviste del GAFI. |
|
|
Considerato che in ciascuno Stato membro reati fiscali diversi possono costituire un’attività criminosa punibile mediante le sanzioni di cui alla presente direttiva, è possibile che le definizioni di reati fiscali previste dal diritto nazionale divergano. |
|
|
Lo scopo della presente direttiva, tuttavia, non è di armonizzare le definizioni di reati fiscali nel diritto nazionale. |
|
|
Nei procedimenti penali per riciclaggio gli Stati membri dovrebbero prestarsi la massima assistenza reciproca e garantire uno scambio di informazioni efficace e tempestivo, conformemente al diritto nazionale e al quadro giuridico dell’Unione in vigore. |
|
|
Le differenze tra le definizioni di reato-presupposto del diritto nazionale non dovrebbero ostacolare la cooperazione internazionale nei procedimenti penali per riciclaggio. |
|
|
È opportuno rafforzare la cooperazione con i paesi terzi, in particolare incoraggiando e sostenendo l’introduzione di misure e meccanismi efficaci per contrastare il riciclaggio e garantendo una migliore cooperazione internazionale in questo settore. |
|
|
La presente direttiva non si applica al riciclaggio riguardante beni provenienti da reati lesivi degli interessi finanziari dell’Unione, che è disciplinato dalle norme specifiche di cui alla direttiva (UE) 2017/1371 del Parlamento europeo e del Consiglio. |
|
|
Ciò non pregiudica la possibilità per gli Stati membri di recepire la presente direttiva e la direttiva (UE) 2017/0371 mediante un unico quadro globale a livello nazionale. |
|
|
Ai sensi dell’articolo 325, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), gli Stati membri sono tenuti ad adottare, per combattere contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione, le stesse misure che adottano per combattere contro la frode che lede i loro interessi finanziari. |
|
|
Gli Stati membri dovrebbero assicurare che taluni tipi di attività di riciclaggio siano perseguibili anche quando sono commessi dall’autore dell’attività criminosa che ha generato i beni («autoriciclaggio»). |
|
|
In tali casi, laddove l’attività di riciclaggio non si limiti alla mera detenzione o utilizzazione di beni, ma ne implichi anche il trasferimento, la conversione, l’occultamento o la dissimulazione, da cui derivi un danno supplementare oltre a quello già causato dall’attività criminosa, ad esempio mettendo in circolazione beni derivanti da un’attività criminosa e, così facendo, occultandone l’origine illecita, tale attività di riciclaggio dovrebbe essere perseguibile. |
|
|
Affinché le misure di diritto penale siano efficaci contro il riciclaggio, la condanna dovrebbe essere possibile senza che sia necessario determinare con precisione da quale attività criminosa provengano i beni o che, per tale condotta criminosa, esista una condanna precedente o simultanea, tenendo conto di tutte le circostanze e gli elementi di prova pertinenti. |
|
|
Dovrebbe essere possibile per gli Stati membri, in linea con i rispettivi ordinamenti nazionali, garantire questo aspetto con mezzi diversi dalla legislazione. |
|
|
Il perseguimento penale del riciclaggio non dovrebbe inoltre essere ostacolato dal fatto che l’attività criminosa sia stata posta in essere in un altro Stato membro o in un paese terzo, fatte salve le condizioni di cui alla presente direttiva. |
|
|
La presente direttiva è volta a qualificare come reato il riciclaggio qualora sia commesso intenzionalmente e con la consapevolezza che i beni derivano da un’attività criminosa. |
|
|
In tale contesto, la presente direttiva non dovrebbe distinguere tra situazioni in cui il bene deriva direttamente dall’attività criminosa e situazioni in cui deriva indirettamente dall’attività criminosa, in linea con l’ampia definizione di «provento» di cui alla direttiva 2014/42/UE del Parlamento europeo e del Consiglio. |
|
|
In ciascun caso, all’atto di valutare se i beni derivano da un’attività criminosa e se la persona ne era consapevole, dovrebbero essere prese in considerazione le specifiche circostanze del caso, ad esempio il fatto che il valore dei beni è sproporzionato rispetto al reddito legittimo dell’imputato e la contiguità temporale tra attività criminosa e acquisizione dei beni. |
|
|
L’esistenza dell’intenzione e della consapevolezza può essere dedotta da circostanze materiali oggettive. |
|
|
La gestione dei rifiuti nell’Unione dovrebbe essere migliorata per salvaguardare, tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, proteggere la salute umana, garantire un utilizzo accorto, efficiente e razionale delle risorse naturali, promuovere i principi dell’economia circolare, incrementare l’efficienza energetica e ridurre la dipendenza dell’Unione dalle risorse importate. |
|
|
Dovrebbero essere rafforzati gli obiettivi della direttiva 1999/31/CE del Consiglio che stabiliscono restrizioni in merito al collocamento in discarica, affinché riflettano più incisivamente l’ambizione dell’Unione di passare a un’economia circolare e di fare progressi nell’attuazione della comunicazione della Commissione del 4 novembre 2008 su «L’iniziativa «materie prime» – Rispondere ai nostri bisogni fondamentali per garantire la crescita e creare posti di lavoro in Europa» riducendo gradualmente al minimo la collocazione in discarica dei rifiuti destinati alle discariche per rifiuti non pericolosi. |
|
|
La Commissione e gli Stati membri dovrebbero assicurare che tale riduzione rientri nell’ambito di una politica integrata che garantisca una corretta applicazione della gerarchia dei rifiuti, promuova una transizione verso la prevenzione, compresi il riutilizzo, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio e impedisca il passaggio dal collocamento in discarica all’incenerimento. |
|
|
Affinché il diritto dell’Unione in materia di rifiuti sia più coerente, le definizioni di cui alla direttiva 1999/31/CE dovrebbero essere allineate, ove opportuno, con quelle contenute nella direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio. |
|
|
L’attuale definizione di «insediamento isolato» deve essere adattata per quanto riguarda le regioni ultraperiferiche, onde tener conto della specificità di tali insediamenti, che sollevano preoccupazioni sostanzialmente diverse da un punto di vista ambientale rispetto ad altre regioni. |
|
|
L’ambito di applicazione della direttiva 1999/31/CE dovrebbe essere allineato a quello della direttiva 2006/21/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e dovrebbe continuare a comprendere il deposito dei rifiuti delle industrie estrattive che non rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva 2006/21/CE. |
|
|
Si otterrebbero evidenti benefici ambientali, economici e sociali riducendo ulteriormente il collocamento in discarica, a cominciare dai flussi di rifiuti a cui si applica la raccolta differenziata, vale a dire plastica, metalli, vetro, carta e rifiuti organici. |
|
|
Al momento di attuare tali restrizioni al collocamento in discarica andrebbe tenuto conto della fattibilità tecnica, ambientale ed economica del riciclaggio o del recupero dei rifiuti residui risultanti dalla raccolta differenziata. |
|
|
I rifiuti urbani biodegradabili rappresentano una percentuale elevata dei rifiuti urbani. |
|
|
Il collocamento in discarica di rifiuti biodegradabili non trattati produce significativi effetti ambientali negativi in termini di emissioni di gas a effetto serra e di inquinamento delle acque superficiali, delle acque di falda, del suolo e dell’atmosfera. |
|
|
Sebbene la direttiva 1999/31/CE stabilisca già obiettivi per diminuire il collocamento in discarica dei rifiuti biodegradabili, è opportuno limitarlo ulteriormente vietandolo per i rifiuti raccolti in maniera differenziata ai fini del riciclaggio in osservanza della direttiva 2008/98/CE. |
|
|
Al fine di garantire la corretta applicazione della gerarchia dei rifiuti, è opportuno adottare misure appropriate per applicare, a partire dal 2030, le restrizioni sul collocamento in discarica a tutti i rifiuti idonei al riciclaggio o a altro recupero di energia o di materia. |
|
|
Tali restrizioni non si applicano nei casi in cui si possa dimostrare che i rifiuti non sono adatti al riciclaggio o ad altro recupero e che il collocamento in discarica garantirebbe il miglior risultato ambientale complessivo, in linea con la gerarchia dei rifiuti di cui alla direttiva 2008/98/CE. |
|
|
Molti Stati membri non hanno ancora completamente sviluppato le infrastrutture necessarie per la gestione dei rifiuti. |
|
|
La definizione di obiettivi di riduzione del collocamento in discarica richiederà importanti cambiamenti nella gestione dei rifiuti in molti Stati membri e agevolerà ulteriori progressi e investimenti nella raccolta differenziata, nella cernita e nel riciclaggio dei rifiuti, evitando di relegare materiali riciclabili al livello più basso della gerarchia dei rifiuti. |
|
|
La progressiva riduzione del collocamento in discarica è indispensabile per evitare impatti nocivi sulla salute umana e sull’ambiente e assicurare il recupero graduale ed efficace dei materiali di rifiuto con valore economico grazie a una loro adeguata gestione, in linea con la gerarchia dei rifiuti di cui alla direttiva 2008/98/CE. |
|
|
Tale riduzione dovrebbe evitare lo sviluppo di una sovracapacità per gli impianti di trattamento dei rifiuti residui, come per esempio attraverso il recupero di energia o il trattamento meccanico-biologico di scarsa qualità dei rifiuti urbani non trattati, in quanto ciò potrebbe pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi unionali di lungo termine in materia di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti urbani stabiliti dalla direttiva 2008/98/CE. |
|
|
Allo stesso modo, mentre per evitare impatti nocivi sulla salute umana e sull’ambiente, gli Stati membri dovrebbero adottare tutte le misure necessarie per assicurare che solo i rifiuti trattati siano collocati in discarica, l’osservanza di tale obbligo non deve portare alla creazione di sovracapacità per il trattamento dei rifiuti urbani residui. |
|
|
Inoltre, al fine di assicurare coerenza tra gli obiettivi stabiliti dalla direttiva 2008/98/CE e gli obiettivi di riduzione del collocamento in discarica definiti alla direttiva 1999/31/CE, come modificata dalla presente direttiva, nonché assicurare una pianificazione coordinata delle infrastrutture e degli investimenti necessari al conseguimento di tali obiettivi, gli Stati membri che, secondo i dati contenuti nel questionario congiunto dell’OCSE e di Eurostat, hanno collocato in discarica oltre il 60 % dei rifiuti urbani nel 2013 dovrebbero essere autorizzati a decidere di prorogare il termine per raggiungere gli obiettivi in materia di collocamento in discarica fissati per il 2035. |
|
|
Al fine di garantire l’affidabilità dei dati, è importante definire con maggiore precisione le regole secondo cui gli Stati membri dovrebbero comunicare le informazioni relative ai rifiuti urbani collocati in discarica. |
|
|
Le comunicazioni dovrebbero essere basate sulla quantità di rifiuti urbani collocati in discarica dopo le operazioni di trattamento volte a preparare tali rifiuti per il successivo collocamento in discarica, quali la stabilizzazione dei rifiuti urbani biodegradabili, e sulle quantità di rifiuti sottoposti alle operazioni di smaltimento mediante incenerimento. |
|
|
Per quanto riguarda le operazioni di trattamento dei rifiuti urbani prima del riciclaggio e del recupero dei rifiuti, quali cernita e trattamento meccanico, i rifiuti risultanti da tali operazioni che, alla fine, sono collocati in discarica dovrebbero essere considerati ai fini del calcolo degli obiettivi di collocamento in discarica. |
|
|
Nell’attuazione dell’obbligo di cui alla direttiva 1999/31/CE per garantire il trattamento dei rifiuti prima del loro collocamento in discarica, gli Stati membri dovrebbero applicare il trattamento più adatto, compresa la stabilizzazione della frazione organica dei rifiuti, al fine di ridurre il più possibile gli effetti negativi del collocamento in discarica di tali rifiuti sull’ambiente e sulla salute umana. |
|
|
Nel valutare l’adeguatezza di un trattamento, gli Stati membri dovrebbero tenere conto delle misure già attuate per ridurre tali effetti negativi, in particolare la separazione dei rifiuti organici e la raccolta differenziata di carta e di cartone. |
|
|
Al fine di garantire che l’attuazione della presente direttiva avvenga nel modo migliore, più tempestivo e uniforme, anticipandone eventuali punti deboli, dovrebbe essere istituito un sistema di segnalazione preventiva che consenta di individuare le lacune e intervenire prima dello scadere dei termini prestabiliti per il conseguimento degli obiettivi. |
|
|
Per contribuire al conseguimento degli obiettivi della direttiva 1999/31/CE e incoraggiare la transizione a un’economia circolare, la Commissione dovrebbe promuovere il coordinamento e lo scambio di informazioni e migliori prassi tra gli Stati membri e i diversi settori dell’economia. |
|
|
La comunicazione affidabile dei dati relativi alla gestione dei rifiuti è di fondamentale importanza per un’attuazione efficiente, per una solida pianificazione delle infrastrutture per il trattamento dei rifiuti e per garantire la comparabilità dei dati tra gli Stati membri. |
|
|
È opportuno attribuire alla Commissione competenze di esecuzione al fine di garantire condizioni uniformi di esecuzione della direttiva 1999/31/CE per quanto riguarda gli articoli 5 bis, paragrafo 4, 15, paragrafo 5, 15 ter e 15 quater della stessa, come modificata dalla presente direttiva. |
|
|
È opportuno pertanto modificare di conseguenza la direttiva 1999/31/CE. |
|
|
Per quanto riguarda la presente direttiva, il legislatore ritiene che la trasmissione di tali documenti sia giustificata, |
|
|
HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DIRETTIVA: |
|
|
Il mercurio è una sostanza molto tossica che rappresenta una minaccia grave e globale per la salute umana, anche sotto forma di metilmercurio contenuto nel pesce e nei frutti di mare, per gli ecosistemi e per la fauna selvatica. |
|
|
Vista la natura transfrontaliera dell |
|
|
Un |
|
|
La maggior parte delle emissioni di mercurio e dei rischi associati all |
|
|
Il settimo programma di azione in materia di ambiente adottato con la decisione n. 1386/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio [3] stabilisce l |
|
|
La comunicazione della Commissione del 28 gennaio 2005 al Parlamento europeo e al Consiglio intitolata «Strategia comunitaria sul mercurio», riveduta il 7 dicembre 2010 («strategia»), mira a ridurre al minimo e, ove possibile, a eliminare definitivamente i rilasci globali di mercurio di origine antropica nell |
|
|
Negli ultimi dieci anni sono stati compiuti progressi significativi nell |
|
|
La strategia raccomanda che la negoziazione e la conclusione di uno strumento internazionale giuridicamente vincolante relativo al mercurio debba essere una priorità, dato che l |
|
|
L |
|
|
Due Stati membri, Estonia e Portogallo, non hanno firmato la convenzione, ma hanno comunque espresso il loro impegno a ratificarla. |
|
|
L |
|
|
La rapida approvazione della convenzione da parte dell |
|
|
Il presente regolamento dovrebbe integrare l |
|
|
Un |
|
|
Conformemente all |
|
|
Il divieto di esportare mercurio stabilito dal regolamento (CE) n. 1102/2008 dovrebbe essere integrato da restrizioni all |
|
|
È opportuno che il regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio [5] continui ad applicarsi alle importazioni di rifiuti di mercurio, in particolare per quanto riguarda i poteri delle autorità competenti in virtù di tale regolamento. |
|
|
Le disposizioni del presente regolamento relative all |
|
|
È opportuno vietare l |
|
|
Il presente regolamento dovrebbe applicarsi fatte salve le disposizioni dell |
|
|
L |
|
|
Il regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio [6], vieta, a decorrere dal 10 ottobre 2017, la fabbricazione, l |
|
|
L |
|
|
La produzione di alcolati che comporta l |
|
|
In mancanza di pertinenti processi di fabbricazione privi di mercurio dovrebbero essere stabilite le condizioni operative per la produzione di metilato o di etilato di sodio o di potassio che comportano l |
|
|
È opportuno adottare misure finalizzate a ridurre l |
|
|
La fabbricazione e l |
|
|
Queste nuove attività dovrebbero pertanto essere vietate, a meno che una valutazione dimostri che il nuovo prodotto con aggiunta di mercurio o il nuovo processo di fabbricazione comportino importanti benefici per la salute o l |
|
|
L |
|
|
Tale uso di mercurio e dei suoi composti dovrebbe quindi essere vietato a norma del presente regolamento e regolamentato a livello internazionale. |
|
|
Fatto salvo il divieto di tale uso e in aggiunta all |
|
|
L |
|
|
L |
|
|
La Commissione dovrebbe valutare e redigere una relazione sulla fattibilità dell |
|
|
Inoltre, è opportuno adottare particolari misure di protezione preventiva della salute per elementi della popolazione vulnerabili, quali bambini e donne in stato di gravidanza o in fase di allattamento. |
|
|
Dovrebbe essere consentito l |
|
|
A tale riguardo, l |
|
|
Le capsule di amalgama, quali quelle descritte nelle norme europee EN ISO 13897:2004 e EN ISO 24234:2015 sono ritenute idonee all |
|
|
Inoltre, è opportuno stabilire un livello minimo di efficienza di trattenimento per i separatori di amalgama. |
|
|
La conformità dei separatori di amalgama dovrebbe essere basata sulle norme pertinenti, come la norma europea EN ISO 11143:2008. |
|
|
Data la dimensione degli operatori economici nel settore odontoiatrico interessato dall |
|
|
La formazione degli studenti di odontoiatria e dei dentisti in merito alle alternative prive di mercurio, segnatamente per elementi della popolazione vulnerabili quali bambini e donne in stato di gravidanza o in fase di allattamento e lo svolgimento di attività di ricerca e innovazione in materia di igiene orale volto a migliorare le conoscenze sui materiali esistenti e sulle tecniche di ricostruzione nonché sviluppare nuovi materiali, possono contribuire a ridurre l |
|
|
La direttiva 91/477/CEE del Consiglio [3] ha definito una misura di accompagnamento per il mercato interno. |
|
|
Essa ha stabilito, da un lato, un equilibrio tra l |
|
|
Alcuni aspetti della direttiva 91/477/CEE devono essere ulteriormente migliorati, in modo proporzionato, al fine di contrastare l |
|
|
In questo contesto, la Commissione ha invocato nella sua comunicazione del 28 aprile 2015, intitolata «programma europeo sulla sicurezza», la revisione di tale direttiva e un approccio comune alla disattivazione delle armi da fuoco per prevenirne la riattivazione e l |
|
|
Una volta che le armi da fuoco sono acquisite e detenute legalmente in conformità della direttiva 91/477/CEE, si dovrebbero applicare le disposizioni nazionali relative al porto d |
|
|
Ai fini della direttiva 91/477/CEE, la definizione di intermediario dovrebbe contemplare qualsiasi persona fisica o giuridica, compresi i partenariati e il termine «fornitura» dovrebbe includere i prestiti e la locazione. |
|
|
Poiché offrono servizi simili a quelli degli armaioli, anche gli intermediari dovrebbero essere sottoposti alla direttiva 91/477/CEE per quanto riguarda gli obblighi degli armaioli che abbiano rilevanza per le attività degli intermediari, nella misura in cui questi ultimi siano in grado di adempiere a tali obblighi e nella misura in cui tali obblighi non siano già soddisfatti da un armaiolo per la stessa transazione. |
|
|
Le attività di un armaiolo comprendono non soltanto la fabbricazione ma anche la modifica o la trasformazione delle armi da fuoco, dei loro componenti essenziali e delle munizioni, ad esempio l |
|
|
Le attività di natura prettamente privata e non commerciale, quali il caricamento manuale e la ricarica di munizioni da componenti di munizioni ad uso privato, o le modifiche delle armi da fuoco o dei componenti essenziali detenuti dalla persona interessata, ad esempio la modifica della calciatura o del mirino o la manutenzione volta a ovviare all |
|
|
Al fine di migliorare la tracciabilità di tutte le armi da fuoco e di tutti i componenti essenziali e di facilitare la loro libera circolazione, tutte le armi da fuoco e i loro componenti essenziali dovrebbero essere contrassegnati da una marcatura chiara, permanente e unica e registrati in archivi nazionali. |
|
|
Tali archivi dovrebbero includere tutte le informazioni che consentono di collegare le armi da fuoco ai rispettivi proprietari, tra cui il nome del fabbricante o il marchio, il paese o il luogo di fabbricazione, il tipo, la marca, il modello, il calibro e il numero di serie dell |
|
|
I componenti essenziali diversi dal telaio o dal fusto dovrebbero essere registrati nell |
|
|
Al fine di impedire che le marcature siano facilmente cancellate e per chiarire su quali componenti essenziali dovrebbe essere apposta la marcatura, è opportuno introdurre norme comuni dell |
|
|
Tali norme dovrebbero applicarsi esclusivamente alle armi da fuoco o ai componenti essenziali fabbricati o importati nell |
|
|
In considerazione della pericolosità e della durevolezza delle armi da fuoco e dei componenti essenziali e per garantire che le autorità competenti siano in grado di tracciare le armi da fuoco e i componenti essenziali ai fini di procedimenti amministrativi e penali, nonché tenendo conto delle norme procedurali nazionali, è necessario che i dati registrati nell |
|
|
L |
|
|
L |
|
|
Gli armaioli e gli intermediari dovrebbero pertanto fornire informazioni alle autorità nazionali competenti senza indebiti ritardi. |
|
|
Per agevolare tale processo le autorità nazionali competenti dovrebbero istituire uno strumento di collegamento elettronico accessibile agli armaioli e agli intermediari, che può prevedere l |
|
|
Per quanto riguarda l |
|
|
Fatta salva la legislazione nazionale in materia di responsabilità professionale, la valutazione delle informazioni mediche o psicologiche pertinenti non dovrebbe comportare la presunzione di alcuna responsabilità per i professionisti del settore medico o gli altri soggetti che forniscono tali informazioni in caso di uso improprio delle armi da fuoco detenute conformemente alla direttiva 91/477/CEE. |
|
|
Le armi da fuoco e le munizioni dovrebbero essere custodite in modo sicuro quando non sono soggette a supervisione immediata. |
|
|
Se non sono custodite in una cassaforte, le armi da fuoco e le munizioni dovrebbero essere custodite separatamente. |
|
|
Quando le armi da fuoco e le munizioni devono essere consegnate a un vettore a fini di trasporto, è opportuno che il vettore sia responsabile della vigilanza e della custodia delle stesse. |
|
|
I criteri per la custodia appropriata e per il trasporto sicuro dovrebbero essere definiti dal diritto nazionale, tenendo conto del numero e della categoria delle armi da fuoco e delle munizioni interessate. |
|
|
La direttiva 91/477/CEE non dovrebbe pregiudicare le norme degli Stati membri che consentono di effettuare transazioni lecite aventi ad oggetto armi da fuoco, componenti essenziali e munizioni attraverso vendita per corrispondenza, Internet o «contratti a distanza» ai sensi della direttiva 2011/83/UE del Parlamento europeo e del Consiglio [4], ad esempio mediante cataloghi di aste online o annunci pubblicati, per telefono o via e-mail. |
|
|
Tuttavia è fondamentale che l |
|
|
Per quanto riguarda gli acquirenti, è pertanto opportuno garantire che la loro identità e, se del caso, la loro autorizzazione ad acquisire un |
|
|
Per le armi da fuoco più pericolose è opportuno introdurre nella direttiva 91/477/CEE norme più rigorose per garantire che non ne siano autorizzati l |
|
|
Nei casi in cui tali norme non siano rispettate, gli Stati membri dovrebbero adottare tutte le misure del caso, che potrebbero includere la confisca delle armi da fuoco. |
|
|
Ciononostante, gli Stati membri dovrebbero avere la possibilità di autorizzare l |
|
|
Le persone autorizzate possono includere, in particolare, i fornitori d |
|
|
Gli Stati membri dovrebbero altresì poter autorizzare privati ad acquisire e detenere armi da fuoco, componenti essenziali e munizioni rientranti nella categoria A a fini di difesa nazionale, ad esempio nel contesto dell |
|
|
Gli Stati membri dovrebbero avere la possibilità scegliere di concedere autorizzazioni a musei riconosciuti e collezionisti ad acquisire e a detenere armi da fuoco, componenti essenziali e munizioni rientranti nella categoria A, se necessario per scopi storici, culturali, scientifici, tecnici, educativi o legati al patrimonio, a condizione che tali musei e collezionisti dimostrino, prima che sia loro concessa una tale autorizzazione, di aver adottato le misure necessarie per far fronte a eventuali rischi per la pubblica sicurezza o l |
|
|
Tale autorizzazione dovrebbe tenere in considerazione e rispecchiare la situazione specifica, compresa la natura della collezione e la sua finalità, e gli Stati membri dovrebbero assicurare che sia operativo un sistema per il monitoraggio dei collezionisti e delle collezioni. |
|
|
Ad armaioli e intermediari non dovrebbe essere precluso di trattare armi da fuoco, componenti essenziali e munizioni rientranti nella categoria A nei casi in cui l |
|
|
Ad armaioli e intermediari non dovrebbe inoltre essere precluso di trattare tali armi da fuoco, componenti essenziali e munizioni nei casi che esulano dall |
|
|
Gli armaioli e gli intermediari dovrebbero poter rifiutare di portare a termine qualsiasi transazione sospetta relativa all |
|
|
Una transazione può essere considerata sospetta se, per esempio, riguarda quantità inusuali per l |
|
|
Gli armaioli e gli intermediari dovrebbero altresì essere in grado di segnalare tali transazioni sospette alle autorità competenti. |
|
|
Il rischio che armi acustiche e altri tipi di armi a salve siano trasformati in armi da fuoco a tutti gli effetti è elevato. |
|
|
È pertanto essenziale affrontare il problema dell |
|
|
Inoltre, per evitare il rischio che armi d |
|
|
Tenendo conto dell |
|
|
È opportuno fornire una definizione di armi da fuoco disattivate che rifletta i principi di disattivazione delle armi da fuoco previsti dal protocollo contro la fabbricazione e il traffico illeciti di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni, allegato alla decisione 2014/164/UE del Consiglio [5], che recepisce tale protocollo nel quadro giuridico dell |
|
|
La solidarietà tra i cittadini dell |
|
|
Questo valore comune guida le azioni dell |
|
|
La solidarietà stimola altresì l |
|
|
Il principio della solidarietà è sancito all |
|
|
Nel discorso sullo stato dell |
|
|
Nella comunicazione del 7 dicembre 2016 dal titolo «Un Corpo europeo di solidarietà», la Commissione ha sottolineato la necessità di rafforzare le basi del lavoro solidale in Europa, offrire ai giovani maggiori e migliori opportunità di attività di solidarietà di elevata qualità in una vasta gamma di settori e sostenere gli attori nazionali, regionali e locali negli sforzi per far fronte alle diverse sfide e crisi. |
|
|
Tale comunicazione ha varato la prima fase del Corpo europeo di solidarietà, durante la quale sono stati attivati diversi programmi dell |
|
|
Queste attività, a prescindere dal fatto che siano attuate prima o dopo l |
|
|
Nel contesto del presente regolamento, per solidarietà si intende un senso di responsabilità, da parte di tutti nei confronti di tutti, a impegnarsi per il bene comune, che è espresso attraverso azioni concrete senza aspettarsi nulla in cambio. |
|
|
Ai giovani dovrebbero essere fornite occasioni facilmente accessibili di impegnarsi in attività di solidarietà di elevata qualità con una forte dimensione europea come mezzo per contribuire a rafforzare la coesione, la solidarietà, l |
|
|
Tali attività di solidarietà sosterrebbero inoltre la mobilità dei partecipanti. |
|
|
Il presente regolamento istituisce un programma di azione dell |
|
|
Il presente regolamento stabilisce pertanto la creazione di uno strumento di spesa di azione dell |
|
|
Le attività di solidarietà rivolte ai giovani dovrebbero essere di elevata qualità, nel senso che dovrebbero contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Corpo europeo di solidarietà e aiutare a superare le sfide sociali, rispondendo nel contempo alle esigenze delle comunità locali. |
|
|
Le attività di solidarietà dovrebbero offrire ai giovani la possibilità di acquisire competenze per lo sviluppo personale, sociale, civico e professionale, includere una solida dimensione di apprendimento e formazione, essere accessibili a tutti i giovani, essere attuate in condizioni di sicurezza e igiene ed essere adeguatamente convalidate. |
|
|
Le attività di solidarietà non dovrebbero avere un impatto negativo sui posti di lavoro esistenti, né sui tirocini e dovrebbero contribuire a rafforzare gli impegni di responsabilità sociale delle imprese, senza tuttavia sostituirli. |
|
|
Qualsiasi soggetto giuridico che intenda partecipare al Corpo europeo di solidarietà, indipendentemente dal fatto che sia finanziato dal bilancio del Corpo europeo di solidarietà, da un altro programma dell |
|
|
Il requisito dell |
|
|
Il marchio di qualità attribuito alle organizzazioni partecipanti dovrebbe attestare la capacità di tali organizzazioni di garantire la qualità delle attività di solidarietà offerte. |
|
|
Il processo di attribuzione del marchio di qualità dovrebbe essere effettuato dagli organismi di attuazione del Corpo europeo di solidarietà in modo accessibile e trasparente. |
|
|
Il marchio di qualità attribuito dovrebbe essere rivalutato periodicamente e dovrebbe essere possibile revocare tale marchio nel caso in cui si accerti, nel contesto delle rivalutazioni, che non sono più soddisfatte le condizioni che ne hanno motivato l |
|
|
Il Corpo europeo di solidarietà costituirebbe un punto di accesso unico per le attività di solidarietà in tutta l |
|
|
Dovrebbero essere garantite la coerenza e la complementarità del Corpo europeo di solidarietà con altri strumenti, politiche, programmi pertinenti dell |
|
|
Il Corpo europeo di solidarietà dovrebbe basarsi sui punti di forza e sulle sinergie dei programmi esistenti e precedenti, in particolare i programmi Erasmus+ e Gioventù in azione. |
|
|
Esso dovrebbe inoltre integrare gli sforzi compiuti dagli Stati membri a sostegno dei giovani e agevolare il passaggio di questi ultimi dalla scuola al mondo del lavoro nel quadro di programmi quali la garanzia per i giovani istituita in linea con la raccomandazione del Consiglio del 22 aprile 2013 sull |
|
|
Dovrebbe essere garantita la complementarità anche con le esistenti reti a livello dell |
|
|
Dovrebbero essere inoltre incoraggiate la complementarità e la cooperazione leale tra gli attuali regimi pertinenti e il Corpo europeo di solidarietà, in particolare con sistemi di solidarietà, volontariato, servizio civile e mobilità per i giovani a livello nazionale, regionale o locale, come pure con le priorità connesse alla solidarietà e alla gioventù nei paesi partecipanti, ove opportuno, per il reciproco arricchimento e incremento dell |
|
|
Il Corpo europeo di solidarietà non dovrebbe sostituire simili sistemi nazionali di solidarietà, volontariato, servizio civile e mobilità per i giovani. |
|
|
Dovrebbe essere garantito a tutti i giovani un accesso equo alle attività di solidarietà nazionali. |
|
|
È opportuno incoraggiare partenariati con le reti europee specializzate in determinati problemi sociali urgenti. |
|
|
Al fine di massimizzare l |
|
|
Tale contributo dovrebbe essere finanziato conformemente ai rispettivi atti giuridici dei programmi interessati nell |
|
|
Una volta ottenuto un marchio di qualità valido, le organizzazioni partecipanti dovrebbero avere accesso al portale dell |
|
|
Il Corpo europeo di solidarietà dovrebbe offrire ai giovani nuove occasioni per svolgere volontariato, tirocini o lavori e per elaborare e sviluppare, di propria iniziativa, progetti di solidarietà che presentino un chiaro valore europeo. |
|
|
Tali opportunità dovrebbero contribuire a dare risposta a esigenze sociali insoddisfatte e a rafforzare le comunità e dovrebbero contribuire a migliorare lo sviluppo personale, formativo, sociale, civico e professionale dei giovani. |
|
|
Il Corpo europeo di solidarietà dovrebbe inoltre sostenere attività di rete per i partecipanti e le organizzazioni che vi partecipano, nonché misure atte a garantire la qualità delle attività sostenute e migliorare la convalida dei risultati dell |
|
|
Esso dovrebbe inoltre contribuire a sostenere e rafforzare le organizzazioni esistenti che realizzano iniziative di solidarietà. |
|
|
Il volontariato costituisce una ricca esperienza in un contesto di apprendimento formale e non formale che potenzia lo sviluppo personale, socioeducativo e professionale, nonché l |
|
|
Il volontariato non dovrebbe sostituire i tirocini o i lavori e dovrebbe essere basato su un contratto scritto di volontariato. |
|
|
La Commissione e gli Stati membri collaboreranno in merito alle politiche di volontariato nel settore dei giovani mediante il metodo aperto di coordinamento. |
|
|
I tirocini e i lavori dovrebbero essere nettamente distinti dal volontariato, sotto il profilo sia finanziario che organizzativo. |
|
|
I tirocini non dovrebbero mai sfociare nella sostituzione di posti di lavoro. |
|
|
Tuttavia, i tirocini remunerati e i lavori possono costituire un incentivo per incoraggiare i giovani svantaggiati e quelli con minori opportunità a partecipare ad attività connesse al mondo della solidarietà a cui non potrebbero accedere in altro modo. |
|
|
I tirocini possono facilitare la transizione dei giovani dall |
|
|
I tirocini e i lavori offerti nell |
|
|
I tirocini dovrebbero essere basati su un contratto scritto di tirocinio in conformità del quadro normativo applicabile nel paese in cui ha luogo il tirocinio, a seconda dei casi, e dovrebbero seguire i principi indicati nella raccomandazione del Consiglio del 10 marzo 2014 su un quadro di qualità per i tirocini. |
|
|
La Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound) è stata istituita dal regolamento (CEE) n. 1365/75 del Consiglio al fine di contribuire alla concezione e alla realizzazione di migliori condizioni di vita e di lavoro con attività intese a sviluppare e diffondere le cognizioni. |
|
|
In tale contesto, Eurofound dovrebbe tener conto anche delle prospettive a medio e lungo termine. |
|
|
Fin dalla sua istituzione nel 1975 Eurofound ha svolto un ruolo importante nel promuovere il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro in tutta l |
|
|
Al tempo stesso il concetto di condizioni di vita e di condizioni di lavoro e l |
|
|
Eurofound fornisce alle istituzioni e agli organi dell |
|
|
Eurofound dovrebbe continuare a condurre indagini al fine di garantire la continuità delle analisi comparative delle tendenze relative alle condizioni di vita e di lavoro e degli sviluppi del mercato del lavoro nell |
|
|
È altresì importante che Eurofound lavori in stretta collaborazione con organismi affini a livello internazionale, di unione e nazionale. |
|
|
Eurofound gestisce un ufficio di collegamento a Bruxelles. |
|
|
Le disposizioni finanziarie e quelle sulla programmazione e sull |
|
|
Il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione prevede che Eurofound effettui valutazioni ex ante ed ex post di detti programmi e attività che comportano spese significative. |
|
|
Tali valutazioni dovrebbero essere prese in considerazione da Eurofound nella sua programmazione pluriennale e annuale. |
|
|
Per garantire la piena autonomia e indipendenza di Eurofound e consentirgli di realizzare adeguatamente i suoi obiettivi e compiti in conformità del presente regolamento, Eurofound dovrebbe disporre di un bilancio sufficiente e autonomo alimentato principalmente da un contributo del bilancio generale dell |
|
|
La procedura di bilancio dell |
|
|
L |
|
|
I servizi di traduzione necessari per il funzionamento di Eurofound dovrebbero essere forniti dal Centro di traduzione degli organismi dell |
|
|
Eurofound dovrebbe collaborare con il Centro di traduzione per stabilire indicatori di qualità, tempestività e riservatezza, per individuare chiaramente le esigenze e le priorità di Eurofound e per creare procedure trasparenti e obiettive per il processo di traduzione. |
|
|
Le disposizioni relative al personale di Eurofound dovrebbero essere allineate con lo statuto dei funzionari e con il regime applicabile agli altri agenti dell |
|
|
Eurofound dovrebbe adottare le misure necessarie per assicurare la corretta gestione e il corretto trattamento delle informazioni riservate. |
|
|
Se necessario Eurofound dovrebbe adottare norme di sicurezza equivalenti a quelle fissate nelle decisioni (UE, Euratom) 2015/443 e (UE, Euratom) 2015/444 della Commissione. |
|
|
È necessario prevedere disposizioni transitorie di bilancio e per il consiglio di amministrazione, il direttore esecutivo e il personale al fine di assicurare il proseguimento delle attività di Eurofound in attesa dell |
|
|
L |
|
|
Ciò include qualsiasi mezzo necessario per accedere alle informazioni in detto formato. |
|
|
Sono comprese anche le modifiche che possono essere necessarie nei casi in cui il formato di un |
|
|
Gli utilizzi consentiti dalla presente direttiva dovrebbero comprendere la realizzazione di copie in formato accessibile da parte dei beneficiari o delle entità autorizzate che ne soddisfano le esigenze, siano tali entità autorizzate organizzazioni pubbliche o private, in particolare biblioteche, istituti scolastici e altre organizzazioni senza scopo di lucro, che erogano servizi alle persone che presentano disabilità nella lettura di testi a stampa in quanto loro attività primarie, obblighi istituzionali o come parte delle loro missioni di interesse pubblico. |
|
|
Gli utilizzi previsti dalla presente direttiva dovrebbero comprendere anche la realizzazione di copie in formato accessibile, ad uso esclusivo dei beneficiari, da parte di una persona fisica che agisce per conto di un beneficiario o che lo assiste nella realizzazione di tali copie. |
|
|
Le copie in formato accessibile dovrebbero essere realizzate solo per quelle opere o altro materiale al quale i beneficiari o le entità autorizzate hanno legalmente accesso. |
|
|
Gli Stati membri dovrebbero garantire che ogni disposizione contrattuale mirante a prevenire o limitare l |
|
|
L |
|
|
La presente direttiva non dovrebbe imporre alle entità autorizzate alcun obbligo di produzione e diffusione di tali copie. |
|
|
Le copie in formato accessibile realizzate in uno Stato membro dovrebbero essere disponibili in tutti gli Stati membri, al fine di garantirne una maggiore disponibilità nel mercato interno. |
|
|
Ciò ridurrebbe la richiesta di duplicazione del lavoro per produrre copie in formato accessibile della stessa opera o di altro materiale in tutta l |
|
|
La presente direttiva dovrebbe pertanto garantire che le copie in formato accessibile realizzate dalle entità autorizzate in qualsiasi Stato membro possano circolare ed essere accessibili ai beneficiari e alle entità autorizzate in tutta l |
|
|
Al fine di promuovere tale scambio transfrontaliero e facilitare l |
|
|
Gli Stati membri dovrebbero quindi fornire alla Commissione le informazioni ricevute dalle entità autorizzate. |
|
|
Ciò non dovrebbe implicare un obbligo a carico degli Stati membri di controllare la completezza e l |
|
|
Tali informazioni dovrebbero essere messe a disposizione online dalla Commissione in un punto d |
|
|
Ciò aiuterebbe anche le entità autorizzate, così come i beneficiari e i titolari di diritti che contattano le entità autorizzate per ricevere informazioni aggiuntive, in linea con le disposizioni di cui alla presente direttiva e al regolamento (UE) 2017/1563 del Parlamento europeo e del Consiglio [10]. |
|
|
Il summenzionato punto d |
|
|
I requisiti di autorizzazione o riconoscimento che gli Stati membri possono applicare alle entità autorizzate, ad esempio quelli connessi con la prestazione di servizi di natura generale ai beneficiari, non dovrebbero avere l |
|
|
In considerazione della natura specifica dell |
|
|
Gli Stati membri dovrebbero essere autorizzati a prevedere sistemi di indennizzo relativi agli utilizzi consentiti delle opere o di altro materiale soltanto dalle entità autorizzate. |
|
|
Per evitare oneri a carico dei beneficiari, prevenire ostacoli alla diffusione transfrontaliera delle copie in formato accessibile e requisiti eccessivi alle entità autorizzate, è importante limitare le possibilità degli Stati membri di prevedere tali sistemi di indennizzo. |
|
|
Di conseguenza, tali sistemi non dovrebbero imporre pagamenti ai beneficiari. |
|
|
Essi dovrebbero applicarsi soltanto agli utilizzi da parte delle entità autorizzate stabilite nel territorio dello Stato membro che prevede tale sistema, senza imporre pagamenti alle autorità autorizzate stabilite in altri Stati membri o in paesi terzi che sono parte del trattato di Marrakech. |
|
|
Gli Stati membri dovrebbero garantire che non ci siano requisiti più onerosi per lo scambio transfrontaliero di copie in formato accessibile ai sensi di tali sistemi di indennizzo rispetto a situazioni non transfrontaliere, anche per quanto riguarda la forma e l |
|
|
Nello stabilire il livello di indennizzo, dovrebbero essere tenuti in debito conto il carattere non lucrativo delle attività di entità autorizzate, gli obiettivi di pubblico interesse perseguiti dalla presente direttiva, gli interessi dei beneficiari dell |
|
|
Si dovrebbe tenere conto anche delle peculiarità di ciascun caso derivanti dalla realizzazione di una particolare copia in formato accessibile. |
|
|
Quando il danno a carico di un titolare dei diritti è minimo, non dovrebbe sussistere alcun obbligo di pagamento dell |
|
|
La CRPD, di cui l |
|
|
Con l |
|
|
La direttiva rappresenta quindi un primo passo fondamentale per migliorare l |
|
|
La Commissione dovrebbe valutare la situazione relativa alla disponibilità in formati accessibili di opere e di altro materiale diversi da quelli rientranti nell |
|
|
È importante che la Commissione segua a tal riguardo la situazione da vicino. |
|
|
Se necessario, sulla base di una relazione presentata dalla Commissione potrebbero essere prese in considerazione modifiche dell |
|
|
Agli Stati membri dovrebbe essere consentito di continuare a prevedere un |
|
|
La presente direttiva non impedisce agli Stati membri di prevedere eccezioni o limitazioni ai diritti che non sono armonizzati nel quadro in materia di diritti d |
|
|
La presente direttiva rispetta i diritti fondamentali e osserva i principi riconosciuti segnatamente dalla Carta e dalla CRPD. |
|
|
Essa dovrebbe essere interpretata e applicata conformemente a tali diritti e principi. |
|
|
Il trattato di Marrakech impone taluni obblighi relativamente allo scambio di copie in formato accessibile tra l |
|
|
Le misure adottate dall |
|
|
Poiché l |
|
|
le lettere e) ed f) sono soppresse; |
|
|
il paragrafo 4 è così modificato: |
|
|
alla lettera a), il terzo trattino è sostituito dal seguente: |
|
|
siano pienamente conformi ai requisiti del codice di sicurezza per le unità a sostentamento dinamico (codice DSC) di cui alla risoluzione A.373(10) dell |
|
|
la lettera c) è sostituita dalla seguente: |
|
|
i processi di costruzione e manutenzione delle unità veloci da passeggeri e delle relative apparecchiature devono essere conformi alle norme fissate, ai fini della classificazione, da un organismo riconosciuto o a norme equivalenti applicate da un |
|
|
Con riguardo alle navi nuove ed esistenti, le riparazioni, le trasformazioni e le modifiche di grande entità e le conseguenti variazioni del loro equipaggiamento devono soddisfare i requisiti per navi nuove stabiliti al paragrafo 2, lettera a); le trasformazioni apportate a una nave al solo scopo di adeguarla a uno standard che assicuri una maggiore capacità di sopravvivenza superiore non sono considerate cambiamenti di grande entità. |
|
|
Le navi costruite in materiale equivalente prima del 20 dicembre 2017 si conformano ai requisiti della presente direttiva entro il 22 dicembre 2025. |
|
|
A titolo di deroga dalla presente direttiva, uno Stato membro con più di 60 navi da passeggeri costruite in lega di alluminio battenti la sua bandiera al 20 dicembre 2017, può esentare dalle disposizioni della presente direttiva le seguenti navi da passeggeri per i seguenti periodi: |
|
|
le navi da passeggeri di classe B, C e D costruite in lega di alluminio dopo il 20 dicembre 2017 per un periodo di 10 anni a decorrere da tale data; e |
|
|
purché tali navi operino esclusivamente tra porti dello Stato membro interessato. |
|
|
Gli Stati membri che intendono avvalersi di tale deroga lo notificano alla Commissione al più tardi il 21 dicembre 2019 e informano la Commissione del relativo contenuto. |
|
|
Gli Stati membri comunicano altresì alla Commissione ogni eventuale cambiamento successivo. |
|
|
La Commissione informa gli altri Stati membri in conformità dell |
|
|
Tutte le navi ro/ro da passeggeri di classe C la cui chiglia sia stata impostata o si trovava a un equivalente stadio di costruzione il 1o ottobre 2004 o in data successiva e tutte le navi ro/ro da passeggeri di classe A e B devono essere conformi agli articoli 6, 8 e 9 della direttiva 2003/25/CE.»; |
|
|
il paragrafo 2 è soppresso; |
|
|
al paragrafo 3, il secondo comma è soppresso; |
|
|
Uno Stato membro può adottare, secondo la procedura di cui al paragrafo 4, misure che consentono equivalenze a taluni requisiti specifici della presente direttiva, purché tali equivalenze siano almeno efficaci quanto i suddetti requisiti.»; |
|
|
Lo Stato membro che si avvale dei diritti accordati dai paragrafi 1, 2 o 3 si attiene alle disposizioni di cui ai commi dal secondo al settimo del presente paragrafo. |
|
|
Lo Stato membro notifica alla Commissione le misure che intende adottare, e include, con tale notifica, le precisazioni sufficienti a comprovare che la sicurezza è mantenuta a un livello adeguato. |
|
|
Se, entro sei mesi dalla notifica la Commissione adotta atti di esecuzione contenenti la sua decisione che le misure proposte non sono giustificate, detto Stato membro è tenuto a modificarle o a non adottarle. |
|
|
Le misure adottate sono specificate nella pertinente legislazione nazionale e comunicate alla Commissione e agli altri Stati membri. |
|
|
Le suddette misure si applicano a tutte le navi da passeggeri della stessa classe o alle unità veloci che operano nelle stesse condizioni specifiche, senza alcuna discriminazione riferita alla bandiera che battono o dalla nazionalità o dal luogo di stabilimento dell |
|
|
Le misure di cui al paragrafo 3 si applicano solo finché ricorrono tali condizioni specifiche. |
|
|
Gli Stati membri notificano alla Commissione le misure di cui al secondo e quarto comma mediante una banca dati che la Commissione istituisce e mantiene a tal fine e a cui la Commissione e gli Stati membri hanno accesso. |
|
|
La Commissione rende disponibili le misure adottate su un sito Internet accessibile al pubblico.»; |
|
|
al paragrafo 5, la lettera c) è sostituita dalla seguente: |
|
|
la Commissione adotta atti di esecuzione contenenti la sua decisione se la decisione dello Stato membro di sospendere l |
|
|
i riferimenti specifici alle “convenzioni internazionali” e alle risoluzioni dell |
|
|
al paragrafo 2, |
|
|
adeguare le specifiche tecniche previste dalle modifiche apportate alle convenzioni internazionali per navi e unità veloci delle classi B, C e D, alla luce dell |
|
|
semplificare e chiarire gli elementi tecnici, alla luce dell |
|
|
aggiornare i riferimenti ad altri strumenti dell |
|
|
i paragrafi 3 e 4 sono sostituiti dai seguenti: |
|
|
Alla Commissione è conferito il potere di adottare atti delegati conformemente all |
|
|
In casi eccezionali, ove debitamente giustificato da un |
|
|
Tali atti delegati sono adottati almeno tre mesi prima della scadenza del periodo fissato a livello internazionale per la tacita accettazione della modifica in questione ovvero della data prevista per l |
|
|
Nel periodo precedente l |
|
|
Dall |
|
|
Due modelli di supplementi alle qualifiche, il supplemento al diploma Europass e il supplemento al certificato Europass, offrono informazioni sul contenuto e sui risultati di apprendimento associati a una qualifica e sul sistema di istruzione del paese che rilascia la qualifica. |
|
|
Il passaporto delle lingue Europass è utilizzato per descrivere le competenze linguistiche. |
|
|
Il modello Europass Mobilità descrive le competenze acquisite all |
|
|
La raccomandazione del Consiglio, del 22 maggio 2017, fornisce un quadro di riferimento comune per aiutare individui e organizzazioni a comparare i diversi sistemi delle qualifiche e i rispettivi livelli. |
|
|
La raccomandazione del Consiglio, del 20 dicembre 2012 ha invitato gli Stati membri a istituire, entro il 2018, in conformità delle circostanze e delle specificità nazionali e nel modo da essi ritenuto appropriato, modalità per la convalida dell |
|
|
La risoluzione del Consiglio, del 28 maggio 2004, sul rafforzamento delle politiche, dei sistemi e delle prassi in materia di orientamento lungo tutto l |
|
|
La risoluzione del Consiglio del 21 novembre 2008 sottolinea l |
|
|
Il portale Opportunità di apprendimento e qualifiche in Europa permette di accedere a informazioni sulle opportunità di apprendimento e sulle qualifiche offerte nei diversi sistemi di istruzione in Europa e sul raffronto tra quadri nazionali delle qualifiche tramite l |
|
|
La panoramica europea delle competenze fornisce informazioni sulle competenze per differenti occupazioni e settori specifici, comprese la domanda e l |
|
|
L |
|
|
La classificazione europea multilingue di abilità, competenze, qualifiche e occupazioni («ESCO»), sviluppata e costantemente aggiornata dalla Commissione in stretta cooperazione con gli Stati membri e le parti interessate, intende promuovere la trasparenza delle competenze e delle qualifiche per l |
|
|
A seguito di verifiche adeguate, e tenendo debitamente conto della posizione degli Stati membri, l |
|
|
La rete europea di servizi per l |
|
|
La rete fornisce gratuitamente assistenza alle persone in cerca di lavoro che desiderano spostarsi in un altro paese e aiuta i datori di lavoro che intendono assumere lavoratori di altri paesi. |
|
|
Sinergie e cooperazione tra i portali Europass ed EURES potrebbero potenziare l |
|
|
I processi del mercato del lavoro quali la pubblicazione di posti di lavoro vacanti, la candidatura, la valutazione delle competenze e l |
|
|
La selezione dei candidati è gestita tramite strumenti e processi che ricercano informazioni sulle competenze e sulle qualifiche acquisite in contesti formali, e non formali e informali. |
|
|
L |
|
|
Inoltre, le competenze, le esperienze e i risultati di apprendimento sono riconosciuti secondo modalità diverse, ad esempio i badge digitali. |
|
|
Le tecnologie digitali sono utilizzate anche per le competenze acquisite tramite l |
|
|
Ai fini della presente decisione, si intende per competenze, in senso lato, ciò che una persona sa, capisce ed è capace di fare. |
|
|
Le competenze si riferiscono a tipi diversi di risultati dell |
|
|
Oltre all |
|
|
I cittadini potrebbero beneficiare di strumenti e orientamenti riguardo alla valutazione e sulle modalità per descrivere queste e altre competenze. |
|
|
Tradizionalmente i cittadini hanno presentato informazioni sulle loro competenze e sulle loro qualifiche acquisite tramite CV e documenti giustificativi quali certificati o diplomi. |
|
|
Attualmente sono disponibili nuovi strumenti che possono facilitare la presentazione delle competenze e delle qualifiche utilizzando una vasta gamma di formati digitali e online. |
|
|
I nuovi strumenti possono sostenere l |
|
|
Il quadro Europass dovrebbe rispondere alle esigenze attuali e future. |
|
|
Gli utenti hanno bisogno di strumenti per la documentazione delle loro competenze e qualifiche. |
|
|
Inoltre, strumenti di valutazione e autovalutazione delle competenze, nonché l |
|
|
Gli strumenti per le competenze e le qualifiche dell |
|
|
Tale adattamento dovrebbe essere conseguito, tra l |
|
|
Inoltre, misure di autenticazione potrebbero essere utilizzate a sostegno della verifica di documenti digitali sulle competenze e sulle qualifiche. |
|
|
Il quadro Europass istituito con la decisione n. 2241/2004/CE dovrebbe quindi essere sostituito da un nuovo quadro per rispondere all |
|
|
Il nuovo quadro Europass dovrebbe soddisfare le esigenze e le aspettative di tutti i singoli utenti finali, quali i discenti, le persone in cerca di lavoro, compresi disoccupati e lavoratori, nonché delle altre parti interessate, quali datori di lavoro (in particolare nelle piccole e medie imprese), camere di commercio, organizzazioni della società civile, volontari, professionisti dell |
|
|
Esso dovrebbe altresì considerare le esigenze dei cittadini di paesi terzi che arrivano o risiedono nell |
|
|
Il quadro Europass dovrebbe evolvere in modo da consentire la descrizione di tipi diversi di apprendimento e competenze, in particolare quelle acquisite tramite esperienze di apprendimento non formale e informale. |
|
|
Il quadro Europass dovrebbe essere sviluppato seguendo un approccio incentrato sull |
|
|
Le caratteristiche di Europass dovrebbero in particolare rispecchiare l |
|
|
Gli strumenti di Europass dovrebbero essere percepibili, utilizzabili, comprensibili e solidi, rendendoli in tal modo più accessibili agli utenti, in particolare alle persone con disabilità. |
|
|
Aggiornamenti e modifiche al quadro Europass dovrebbero essere apportati in collaborazione con le parti interessate pertinenti, quali i servizi per l |
|
|
La collaborazione costruttiva tra la Commissione, gli Stati membri e le parti interessate è fondamentale per l |
|
|
La legislazione pertinente dell |
|
|
Gli utenti dovrebbero avere la possibilità di limitare l |
|
|
La partecipazione al quadro dovrebbe essere aperta a membri dello Spazio economico europeo che non sono Stati membri dell |
|
|
La partecipazione dovrebbe essere conforme alle pertinenti disposizioni degli strumenti che disciplinano le relazioni tra l |
|
|
Le informazioni sulle competenze e sulle qualifiche fornite attraverso il quadro Europass dovrebbero provenire da un ventaglio più ampio di paesi e sistemi di istruzione rispetto a quelli dei paesi partecipanti e riflettere i movimenti migratori da e verso altre parti del mondo. |
|
|
La Commissione dovrebbe assicurare l |
|
|
Il gruppo consultivo dovrebbe, in particolare, elaborare un approccio strategico per l |
|
|
Un cofinanziamento per l |
|
|
Il comitato istituito in forza di tale regolamento partecipa a discussioni strategiche sui progressi dell |
|
|
Poiché l |
|
|
In linea di principio, gli obblighi e gli oneri amministrativi e finanziari a carico degli Stati membri dovrebbero essere equilibrati in termini di costi e benefici. |
|
|
Le attività condotte nel contesto della presente decisione dovrebbero essere sostenute dal know-how delle agenzie dell |
|
|
È opportuno pertanto abrogare la decisione n. 2241/2004/CE senza pregiudicare la validità o lo status dei documenti Europass rilasciati in precedenza. |
|
|
Tutti i modelli di documenti Europass dovrebbero essere mantenuti nel nuovo quadro fino a quando non siano effettuate modifiche o apportati aggiornamenti necessari in conformità della presente decisione. |
|
|
Al fine di garantire una transizione armoniosa verso la piattaforma Europass online, il sistema d |
|
|
HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: |