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"text": "Anche se altri disturbi emorragici possono presentare un tempo di tromboplastina prolungato, in base all'intensità della lesione, al sesso e all'anamnesi familiare del bambino, la diagnosi più probabile è quella di emofilia."
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Anche se altri disturbi emorragici possono presentare un tempo di tromboplastina prolungato, in base all'intensità della lesione, al sesso e all'anamnesi familiare del bambino, la diagnosi più probabile è quella di emofilia.
|
Anche se altri disturbi emorragici possono presentare un tempo di tromboplastina prolungato, in base all'intensità della lesione, al sesso e all'anamnesi familiare del bambino, la diagnosi più probabile è quella di emofilia.
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Un bambino di 18 mesi, con un programma vaccinale completo fino ad oggi, ha consultato il pronto soccorso per un gonfiore al ginocchio destro dopo aver giocato al parco, senza traumi evidenti. Nell'anamnesi, la madre riferisce che un suo zio ha avuto problemi simili. L'esame ecografico è compatibile con un'emartrosi e all'esame analitico spicca solo un allungamento dell'APTT di 52'' (normale 25-35''). Qual è l'ipotesi diagnostica più probabile?
| 190
|
it
|
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"1": "Sindrome di Marfan.",
"2": "Malattia di Von-Willebrand.",
"3": "Malattia di Ehlers-Danlos.",
"4": "Emofilia A.",
"5": "Malattia di Bernard-Soulier."
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| 94
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PEDIATRIA
| 2,013
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{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
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"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0142132424,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0108657835,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "wiki20220301en452_13857",
"title": "Yndio",
"score": 0.0099009901,
"content": "Discography Éxitos Eternos Sin Tu Amor (EP-1972) 1 Sin Tu Amor 2 Mamá Gorda 3 Las Nubes Que Pasan (Díselo Tú) 4 Amor de Padres Sin Tu Amor (1972) 1. Sin Tu Amor 2. No Me Dejes Amor 3. El Tiempo 4. Lo Que Te Puedo Ofrecer 5. Noches y Días Perdidos 6. Si Tu Me Dejas 7. Es Para Tí, Es Para Mí 8. Lo Que Siempre He Soñado 9. Jamás Corazón 10. Siempre Habra un Mañana Yndio MPHS-6114(1975) 1. El 2. Cuando Salgo A los Campos 3. Quedamos Como Amigos 4. Las Nubes 5. Desolacion 6. Dulce Amor 7. Siempre De Novios 8. Como Te Extraño 9. Perdoname Mi Amor 10. Dejame 11. Sufro Tu Ausencia Por que Nos Dijimos Adios MPHS-6125 (1975) 1. Por Que Nos Dijimos Adios 2. Como Te Extraño 3. La Que Era Ya No Es 4. Cuando Salgo A los Campos 5. Perdoname Mi Amor 6. Dejame 7. Quedamos Como Amigos 8. Sufro Tu Ausencia 9. Las Nubes 10. Desolacion"
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "wiki20220301en127_49750",
"title": "La Renga discography",
"score": 0.0098039216,
"content": "|--- |La Renga (1998)1. \"El Terco\"2. \"Tripa y Corazón\"3. \"Bien Alto\"4. \"El Hombre de La Estrella\"5. \"Vende Patria Clon\"6. \"El Rebelde\"7. \"Me Hice Canción\"8. \"Cuando Estés Acá\"9. \"El Twist del Pibe\"10. \"Reíte\"11. \"Ser Yo\" |--- |La Esquina del Infinito (1999)1. \"La Vida, Las Mismas Calles\"2. \"Motoralmaisangre\"3. \"Al Que He Sangrado\"4. \"Panic Show\"5. \"El Cielo del Desengaño\"6. \"Arte Infernal\"7. \"En El Baldío\"8. \"En Pie\"9. \"El Rey de La Triste Felicidad\"10. \"Estalla\"11. \"Hey Hey, My My\"12. \"Untitled\" |--- |Detonador de Sueños (2003)1. \"A Tu Lado\"2. \"Detonador de Sueños\"3. \"El Ojo del Huracán\"4. \"La Razón Que Te Demora\"5. \"Dementes En El Espacio\"6. \"Estado\"7. \"Las Cosas Que Hace\"8. \"Noche Vudú\"9. \"En Los Brazos del Sol\"10. \"Míralos\"11. \"El Rastro de La Conciencia\"12. \"Hielasangre\" |---"
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"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0097087379,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
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{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0096153846,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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"id": "pubmed23n1142_25893",
"title": "",
"score": 0.0096153846,
"content": "Le syndrome de Willebrand acquis (SWa) est un syndrome hémorragique rare dont la fréquence est probablement sous-estimée. Les signes cliniques et le bilan d'hémostase sont comparables à ceux de la maladie de Willebrand héréditaire, mais les patients atteints du SWa n'ont pas d'antécédents hémorragiques, personnels ou familiaux. Il s'agit le plus souvent de personnes âgées et ce sont les saignements cutanéomuqueux qui sont les plus fréquents. Parmi les affections sous-jacentes à l'origine de ce syndrome, les plus fréquentes sont les gammapathies monoclonales, les désordres lymphoprolifératifs, les maladies auto-immunes et les pathologies cardiovasculaires. L'apparition du SWa est liée soit à la présence d'auto-anticorps dirigés contre le facteur von Willebrand (vWF), neutralisant son activité ou accélérant sa clairance, soit à une protéolyse augmentée, soit à une destruction mécanique en présence de forces de cisaillement élevées, soit à une adsorption sur des cellules tumorales ou des plaquettes activées. Le diagnostic du SWa est compliqué du fait de la nécessité d'associer de multiples tests biologiques. La prise en charge thérapeutique est basée sur le traitement de la pathologie sous-jacente et la prévention des saignements."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "wiki20220301en027_16152",
"title": "Émile Chartier",
"score": 0.0095238095,
"content": "de l'égalité 1848. Je dis égalité, parce qu'il ne se peut pas que l'homme n'ait pas de passions et parce que toute affection cesse d'être une passion dès qu'on en forme une idée adéquate. Là est le secret de la Paix, qui dans tous les cas est la Paix de l'âme, vérité très méconnue. Par ce moyen vous formerez le parti Spinoza, que vous vous garderez d'appeler le parti juif, mais qui n'en sera pas moins ce parti-là. Alors, sans combat, le nazisme, le fascisme et toute sorte de despotisme seront vaincus, et la méchanceté exactement impuissante, comme elle est (car elle n'est rien). Tel est l'avenir prochain, que renferme ce petit livre.\" The last lines of this quotation, expressing Alain's public thought regarding antisemitic hatred and nazism, deserve attention: \"Then [when enlightened men have formed the \"Spinoza party\", the \"jewish party\"] without fight, nazism, fascism and all other kinds of despotism will be defeated and malevolence will be properly powerless, as it is actually (for"
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "wiki20220301en564_29436",
"title": "Le jour et la nuit (opera)",
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"content": "Act II Entr'acte – Romance \"Laisse-moi rallumer, ma belle\" (Miguel) Sérénade-bouffe \"En toute circonstance\" (les cornettes) Couplets \"Voyez, elle est charmante\" (Manola) Chansons du Romarin \"Ma mèr' m'a dit\" (Manola), chanson du Fourniment \"Y avait un' fois un militaire\" (Manola) Chanson-duo \"Un rossignol tencontre une fauvette\" (Manola, Béatrix) Chorus – \"Puisqu'il parait que le grand prince\", Ensemble \"O moment suprême! Couplets \"Les Portugais sont toujours gais\" (Calabazas, Chorus) Ensemble du parasol \"Qu'on m'apporte mon parasol\" (Calabazas) Mélodie \"J'ai vu le jour dans le pays\" (Manola-Calabazas) Scène \"Vous savez charmer les serpents\" (Calabazas, Manola) Chanson indienne \"Le serpent dort sur la mousse (Manola) Couplets-Duetto \"Adieu donc, Prince charmant\" (Miguel-Manola) Finale II: \"On appelle\" (all)"
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{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0093457944,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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"id": "wiki20220301en161_12020",
"title": "José Antonio de Gaztañeta",
"score": 0.0093457944,
"content": "He was promoted to Lieutenant General in 1720 and was made head of the Spanish treasure fleet. During the Anglo-Spanish War (1727) he guided the fleet through the British blockade of Puerto Bello, consisting of the fleets of Admirals Hosier and Wager. On his safe arrival in Spain King Philip V of Spain awarded him with a great deal of money, but shortly after, Gaztañeta died suddenly on February 5, 1728, in Madrid. Gaztañeta married twice. Cosme Damián de Churruca y Elorza is a relative. Works Arte de fabricar reales. Norte de la navegación hallado por el cuadrante de reducción. (1696) Cuadrante geométrico universal para la conversión esférica a los planos, aplicado al arte de navegar. (1697) Proporción de las medidas arregladas a la construcción de un bajel de guerra de setenta codos de quilla. (1712) Proporciones de las medidas más esenciales para la fábrica de nuevos navíos y fragatas de guerra. (1720) References Well-known people from Mutriku"
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"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
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"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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"id": "wiki20220301en378_21974",
"title": "Sérgio Pereira Couto",
"score": 0.0092592593,
"content": "Evangelho de Judas e Outros Mistérios A História Secreta de Roma Seitas Secretas Maçonaria Para Não-Iniciados Dossiê Hitler A Incrível História da Bíblia Desvendando o Egito Os Segredos do Nazismo Segredos e Lendas do Rock'''A Extraordinária História da ChinaCódigos e Cifras – da Antiguidade à Era ModernaSegredos da CabalaAs Dez Sociedades Mais Influentes da HistóriaSociedades Secretas: IlluminatiOs Segredos das Investigações CriminaisHitler e os Segredos do Nazismo vols. 1 e 2Segredos da BruxariaAlmanaque das GuerrasDecifrando o Símbolo PerdidoManual de Investigação ForenseDesvendando a MaçonariaDossiê John Lennon2012 X NostradamusArquivos Secretos do VaticanoO Homem Que Previa o FuturoAlmanaque das Sociedades SecretasWikiLeaks: Segredos, Informações e Poder'' (with José Antonio Domingos)"
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "wiki20220301en437_13279",
"title": "Bamboleo (band)",
"score": 0.0091743119,
"content": "Discography Te Gusto O Te Caigo Bien? 1996 Bis Music Despegue 00:20 Te Extrañaré (Si supieras) 05:26 Te Gusto O Te Caigo Bien 05:59 Circúlame 04:19 Bamboleo Y Melaza 04:28 Flor Perdida 06:40 Extraña Sensación 03:32 La Soledad 05:14 Bemba Colorá (Kimbara Kimbara) 04:27 Inmadura 05:29 Pinceladas Propuestas Despegue 00:21 Yo No Me Parezco A Nadie 1998 Ahí Namá Opening estudio 10 Yo no me parezco a nadie Si no hablaras tanto Amor sin traspaso Tu y yo, una misma cosa Pelicula vieja Cuentales Mirando al cielo Con un canto en el pecho Ya No Hace Falta 1999 Ahí Namá Opening 02:51 Ya No Hace Falta 06:30 Se La Fue La Mano 06:33 El Protagonista 06:08 Recapacita 04:19 La Tremenda El Manisero 05:33 Candil De Nieve 05:21 El Pillo 07:05 Lo Mio 04:48 Lo Que Quiero Es Bamboleo 04:51 Ya No Hace Falta - Radio Version 04:30"
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{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0090909091,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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{
"id": "wiki20220301en240_7937",
"title": "Los Creadorez",
"score": 0.0090909091,
"content": "2006-Libres 1. Pueblito De Villa-Alfredo Ramírez 2. Payaso Loco-Patrulla 81 3. Leña Verde-La Autoridad De La Sierra 4. Quisiera Ser Una Lágrima-Alfredo Ramírez 5. Los Laureles-Patrulla 81 6. Que Lastima-Alfredo Ramírez 7. Cuando Se Fue-Los Horóscopos De Durango 8. Ingratos Ojos Míos-Alfredo Ramírez 9. Siempre Que Te Vas-Banda Lamento Show De Durango 10. Si Yo También Te Engañara-Isabela 11. Que Le Vaya Bien-Conjunto Matador 12. Quisiera Ser Una Lagrima-Pop Versión Alfredo Ramírez 2007-Recio, Recio Mis Creadorez 1. Cada Vez Que Pienso En Ti “Amor Perdoname” 2. Quiero Ver Tus Ojos (ft. Hector Montemayor) 3. Jesusita En Chihuahua 4. Visite A Mi Padre 5. Homenaje Duranguense 6. El Preso 7. Paloma Palomita 8. La Santísima Muerte 9. El Circo 10. Extrañando Mi Terre 11. Te Pido Que Te Quedes 12. El Abandonado 13. Que Levante La Mano 14. Cada Vez Que Pienso En Ti “Amor Perdoname”-Norteño Version 2007-Corridos, Rancheras Y Más... 1. Por Quien Me Dejas 2. El Perro Negro"
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{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.009009009,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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{
"id": "pubmed23n0674_6972",
"title": "[Von Willebrand disease: diagnostic and treatment dilemmas].",
"score": 0.009009009,
"content": "Von Willebrand disease (VWD) is the most common hereditary bleeding disorder, characterized by skin and mucosaL bleeding in most of the cases. In the Western world, the approximate number of bleeding VWD patients is 6.9 to 17 million. The disease is represented by several types with specific treatment for each type. Diagnosis can be troublesome and, therefore, n order to prevent bleeding complications, a professional clinical/laboratory team is required."
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{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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{
"id": "wiki20220301en163_34530",
"title": "Spasell",
"score": 0.0089285714,
"content": "EL «PATER NOSTER» IN SPASELL Masett che stanziê in la creuggia di salvestri, ch'el vost oden s'ingalmissa, ch'el stanzia el nost bosin piatt,che se rusca quel che vu tubèsora i masett de la luscia, quant in quella di sciatt.Refilên el sbêg de stobold, e che no va stanzien nippa in del scimêe i nost lenarii, come anch'el nost'oden szabolda ai olter ghielma;Fêen taruscia la schigna che ne rusca el Naja de Tameu.Per tagiorala no lassên sciobigà in nient de loffi.A M E N.Some Spasell words in Classical Milanese orthography:"
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{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
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{
"id": "pubmed23n0326_16313",
"title": "[Willebrand disease].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Von Willebrand disease is the most frequent congenital bleeding tendency (1%). The moderate form is the most common (around 80%). It must consistently be investigated prior to any surgery because of a real risk of bleeding during or after the procedure. Once the diagnosis is made, the indication of DDAVP has to be examined in order to make the best therapeutic choice in case of surgery or severe bleeding."
},
{
"id": "pubmed23n1111_261",
"title": "[Michelangelo COVID hotel in Milan (Northern Italy): analysis of a hospitality experience in time of Coronavirus].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Il \"progetto Michelangelo\" è nato dall'esigenza di rallentare la diffusione dei contagi da SARS-CoV-2 e alleggerire il carico a livello ospedaliero. Inizialmente, la maggior parte degli ospiti dell'hotel Michelangelo di Milano erano pazienti dimessi dagli ospedali con test molecolare ancora positivo che non avevano la possibilità di restare in isolamento domiciliare. Ben presto, però, il progetto è stato esteso e circa un ospite su quattro era un adulto/nucleo familiare in condizioni di grave disagio economico o sociale o una persona senza fissa dimora. Inoltre, la maggior parte degli ospiti era di nazionalità non italiana: persone che, a causa di barriere linguistiche, legali, culturali e sociali, hanno trovato maggiore difficoltà ad avere un rapido accesso ai servizi sanitari. Il \"progetto Michelangelo\" non ha solo contribuito a ridurre il sovraffollamento degli ospedali, ma è stato di supporto ai servizi rivolti al contrasto della grave marginalità."
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{
"id": "wiki20220301en478_11876",
"title": "Alphonse Teste",
"score": 0.0087719298,
"content": "Traité homoeopathique des maladies aigues et chroniques des enfants, by Dr Alph. Teste. (Paris, J.B. Baillière etc., 1850) Systématisation pratique de la matiëre médicale homoeopathique par A. Teste. (Paris, J. -B. Baillière; Lond., H. Baillière etc., 1853). Bekenntnisse eines Magnetiseurs. (1855) Comment on devient homoeopathe. (1865)"
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{
"id": "pubmed23n1029_21334",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti affetti da schizofrenia con ricorrenze.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Nel trattamento a lungo termine dei pazienti affetti da schizofrenia, il problema delle ricadute di malattia è di fondamentale rilevanza clinica e tuttora dibattuto. Una possibile strategia di intervento, in caso di riacutizzazione, è quella dello switch da un farmaco antipsicotico a un altro. Sarebbe utile, in questo senso, avere a disposizione molecole in grado di garantire uno stato di remissione clinica persistente nel tempo. Fra queste è possibile senz'altro considerare cariprazina, un farmaco di recente introduzione, dotato di un profilo d'azione unico rispetto agli altri antipsicotici, sia tipici che atipici."
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{
"id": "pubmed23n1116_18036",
"title": "[Anatomy variant of the papillary muscles as a cause of mitral regurgitation. Case report of a parachute-like asymmetric mitral valve]",
"score": 0.0086956522,
"content": "Introducción: La válvula mitral en paracaídas-like es una anomalía congénita caracterizada por una disposición asimétrica de los músculos papilares, siendo las pruebas de imagen cardiaca son el procedimiento de elección tanto para el diagnóstico anatómico como para realizar la valoración funcional de este tipo de anomalía estructural. Caso Clínico: Paciente con cuadro de descompensación hemodinámica en el cual se diagnóstica de manera incidental de una valvulopatía mitral en forma de paracaídas-like. Los hallazgos de imagen por ecocardiografía transtorácica y resonancia magnética ponen de manifiesto la presencia de 2 músculos papilares, ambos con inserción en segmento lateral apical confirmando una válvula mitral asimétrica con similitud a su morfología en paracaídas. Discusión: La válvula mitral en paracaídas es una anomalía congénita poco común constituyente en la presencia de dos músculos papilares siendo uno de ellos más elongado y adherido al velo mitral de forma contigua, mostrándose en algunos casos pequeñas cuerdas tendinosas asociadas. Puede presentar una evolución benigna siendo un hallazgo casual o asociarse a repercusión hemodinámica valvular como el caso presentado. Conclusión: La válvula mitral en paracaídas-like es una anomalía congénita caracterizada por una disposición asimétrica de los músculos papilares, siendo su evolución muy variable, pudiendo pasar desapercibida o afectando de forma significativa a la mecánica valvular."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0086206897,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
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]
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|
2
|
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"1": {
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58
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"text": "la risposta meno dannosa è la 2. Perché è quella con l'emivita più breve e non vuole che la signora cada a terra il giorno dopo."
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|
Sapendo che abbiamo adottato misure di igiene del sonno, abbiamo esplorato le cause del suo mancato sonno, e che la signora non dorme nove ore e vuole comunque dormire di più,... allora la risposta meno dannosa è la 2. Perché è quella con l'emivita più breve e non vuole che la signora cada a terra il giorno dopo.
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Sapendo che abbiamo adottato misure di igiene del sonno, abbiamo esplorato le cause del suo mancato sonno, e che la signora non dorme nove ore e vuole comunque dormire di più,... allora la risposta meno dannosa è [HIDDEN] Perché è quella con l'emivita più breve e non vuole che la signora cada a terra il giorno dopo.
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Siamo stati consultati da una donna di 84 anni con insonnia da conciliazione. Dopo il fallimento delle misure di igiene del sonno, è stato deciso di iniziare un trattamento farmacologico. Quale dei seguenti farmaci scegliereste per la paziente?
| 150
|
it
|
{
"1": "Diacepam.",
"2": "Lormetacepam.",
"3": "Fenobarbital.",
"4": "Clordiazepossido.",
"5": "Cloracepato."
}
| 201
|
PSICHIATRIA
| 2,012
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1029_21334",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti affetti da schizofrenia con ricorrenze.",
"score": 0.0138447679,
"content": "Nel trattamento a lungo termine dei pazienti affetti da schizofrenia, il problema delle ricadute di malattia è di fondamentale rilevanza clinica e tuttora dibattuto. Una possibile strategia di intervento, in caso di riacutizzazione, è quella dello switch da un farmaco antipsicotico a un altro. Sarebbe utile, in questo senso, avere a disposizione molecole in grado di garantire uno stato di remissione clinica persistente nel tempo. Fra queste è possibile senz'altro considerare cariprazina, un farmaco di recente introduzione, dotato di un profilo d'azione unico rispetto agli altri antipsicotici, sia tipici che atipici."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0099009901,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0243_4656",
"title": "[Plasma levels of anti-epileptic drugs. Evaluation of determinations carried out in the years 1978-1979].",
"score": 0.0099009901,
"content": "The results of 701 determinations of antiepileptic drug plasma concentrations administered to 190 patients are described. It has been possible to reduce the number of prescribed drugs to 1.55 per patient, so that only 8.1% of subjects takes three or more drugs while 53% is on monotherapy. The use of the measurement of AEDs plasma concentrations resulted very useful: a) when Phenytoin (PHT) is prescribed; b) in epileptic children; c) when the patient takes two or more drugs; d) to evaluate the compliance. A significant increase (p less than 0.01) of the level/dose ratio of Phenobarbital (PB) when PHT is in, or over, the therapeutic range was observed, while at plasma concentrations of PHT below 10 micrograms/ml it does not influence the metabolism of PB."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0561_1103",
"title": "[Evaluation of drug efficacy].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The therapeutic value of drugs is currently assessed by the \"commission de la transparence\" (transparency committee), which since January 2005 has reported to the Haute autorité de santé (high health authority). After a drug is authorized for sale, this committee evaluates its therapeutic value, or more precisely, interest, taking into account other drugs already on the market to treat the same disease and the position of the drug expected in the overall therapeutic strategy of the concerned disease. The committee uses scientific methodology to determine the level of \"expected medical service\" and also evaluates the advantages that the new drug instead of this drug is expected to provide compared with other drugs for the same indication. The public health contribution of the drug is one of the criteria considered. A new methodology and clarification of its definition make it possible to assess this with precision. Quantification of these criteria results in a score for the drug that determines whether or not it will be reimbursed by the national health insurance fund. This score also helps the drug economics committee determine a price for the drug (improvement of the expected medical service)."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0097087379,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "wiki20220301en293_12485",
"title": "Classification of Pharmaco-Therapeutic Referrals",
"score": 0.0097087379,
"content": "García Olmos L. Análisis de la demanda derivada en las consultas de medicina general en España. Tesis doctoral. Madrid: Universidad Autónoma de Madrid; 1993. Garjón Parra J, Gorricho Mendívil J. Seguridad del paciente: cuidado con los errores de medicación. Boletín de Información Farmacoterapéutica de Navarra. 2010;18(3) Gérvas J. Introducción a las classificaciones en Atención Primaria, con una valoración técnica de los \"Consensos de Granada\". Pharm Care Esp. 2003; 5(2):98-104. Hospital Ramón y Cajal, Área 4 Atención Primaria de Madrid. Guía Farmacoterapéutica. Madrid; 2005. CD-ROM. Ley 29/2006, de 26 de julio, de garantías y uso racional de los medicamentos y productos sanitarios. BOE. 2006 julio 27; (178): 28122-65. Ley 41/2002, de 14 de noviembre, básica reguladora de la autonomía del paciente y de derechos y obligaciones en materia de información y documentación clínica. BOE. 2002 noviembre 15; (274): 40126-32."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0878_1064",
"title": "[Administration d'anti-inflammatoires non stéroïdiens aux enfants ayant des antécédents de sibilance].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Un enfant qui fréquente ma clinique s'est récemment fait une entorse à la cheville et il éprouve de la douleur et de la difficulté à supporter son poids sur la jambe affectée. Sa mère lui donne de l'acétaminophène parce qu'on lui a dit de ne jamais utiliser d'anti-inflammatoires non stéroïdiens (AINS) en raison de son asthme contrôlé par pharmacologie. L'asthme chez un enfant est-il une contre-indication à l'administration d'AINS? La maladie respiratoire exacerbée par les AINS existe-t-elle comme entité réelle? RÉPONSE: Les AINS sont des médicaments analgésiques et antipyrétiques efficaces. La maladie respiratoire exacerbée par des AINS a été décrite chez des adultes ayant certains facteurs de prédisposition, mais n'a pas été clairement identifiée chez un grand nombre d'enfants. Les AINS peuvent donc être recommandés aux enfants ayant une sibilance connue qui n'ont pas d'antécédents de maladie respiratoire déclenchée par des AINS."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0095238095,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0658_5440",
"title": "[A rational drug prescription based upon the therapeutic process].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The main goal of the pharmacology is to benefit to the patient through a rational process of drug selection similar to that is carried out for the diagnosis procedure of diseases. Pharmacology is a complex discipline that comprises different sections, pharmacokinetics, pharmacodynamics, pharmacometrics, clinical pharmacology, therapeutics, toxicology and pharmacogenetics. The therapeutic process has four different stages, pharmaceutical, pharmacokinetics, pharmacodynamics and therapeutics, whose right knowledge is the basis for the development and prescription of more effective and safer drugs to the patients."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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"id": "pubmed23n0628_21626",
"title": "[Prescribing and drug utilization at community health centers].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The rationalization of the prescription and the good use of the drugs generally constitute a major problem in the health facilities. The present survey led in November 2002 in Mali assessed the practices of prescription and the use of the drugs by the populations. The indicators of drugs use rational have been measured from 600 drawn prescriptions randomly select at the level of 20 community health center (CSCOM) retained at random in the regions of Ségou, Sikasso, Mopti and the District of Bamako. The means of drugs by order (2.8), the percentages of prescription with antibiotic (61.6%) and injectable drugs (35%) are raised in relation to the normative values of WHO (Wold Health Organization). The rate of conformity to the treatments standardized estimated on exploitation of consultations registers in the centers is estimated to 0.5% for the simple diarrhoea, 13.5% for the acute respiratory infections (ARI) without pneumonia and 60.5% for the pneumonia. On 293 patients in the households our survey permitted to estimate to 84.6% the observance of the treatment by the persons having bought the prescribed drugs totality. The percentage of antibiotics prescription and injectable drugs, and the big insufficiency in the non respect of the treatment standard constitutes some practices potentially to high risk justifying the necessity of an urgent training to the rational prescription."
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"id": "pubmed23n1085_3978",
"title": "[Drug use during the covid-19 pandemic in Italy.]",
"score": 0.0093457944,
"content": "The Italian Medicines Agency has started, since the first months of 2020, a monitoring of drug use during the covid-19 pandemic. This made it possible to identify specific trends in hospital and local purchases, such as the extensive use of off-label drugs with little evidence of efficacy during the first weeks of the epidemic, and to progressively assess the degree of implementation of regulatory and ministerial recommendations.Fin dalle prime fasi dell'emergenza covid-19 è emersa per l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) la necessità di monitorare in modo specifico l'uso dei farmaci utilizzati nel corso dell'epidemia. È infatti fondamentale, in un contesto caratterizzato da grande incertezza e da continui aggiornamenti delle linee guida, disporre di informazioni utili a una corretta lettura e interpretazione dei dati. È stato quindi realizzato un primo rapporto dell'Osservatorio Nazionale sull'Impiego dei Medicinali (OsMed) sull'uso dei farmaci utilizzati, a livello ospedaliero e territoriale, nella fase iniziale dell'epidemia1. Questo metteva a confronto i consumi relativi al periodo compreso tra marzo a maggio del 2020 con quelli del trimestre immediatamente precedente, da dicembre 2019 a febbraio 2020. In seguito, il 4 marzo 2021, è stato pubblicato un aggiornamento dei dati in riferimento alle fasi successive dell'epidemia2. Il monitoraggio ha preso in considerazione diverse categorie di farmaci, andando a valutare le oscillazioni negli acquisti in riferimento al progressivo aggiornamento degli indirizzi regolatori. I volumi osservati per ciascun farmaco sono stati standardizzati per 10.000 abitanti/die, andando a valutare le differenze pre- e post-covid-19 in termini di differenza assoluta, differenza percentuale e di p-value (p)."
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"id": "pubmed23n0962_22813",
"title": "Sugerencias en torno a medicamentos de efectividad demostrada sin interés comercial para la industria farmacéutica.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Varios medicamentos de adecuada eficacia han sido retirados del mercado por razones financieras, ya sea por su reducido precio (la patente ha expirado) o porque han sido sustituidos por nuevos fármacos (con patentes vigentes); otros tantos no han sido desarrollados porque las enfermedades contra las que van dirigidos no son económicamente promisorias debido al tipo de población que las padece (estratos económicamente marginados o sin significación numérica). Deberán establecerse lineamientos e incentivos para la industria farmacéutica y de biotecnología. Several drugs with adequate efficacy have been withdrawn from the market for financial reasons, either due to their reduced price (the patent has expired) or because they have been substituted with new drugs (with patents in force); many others have not been developed because the diseases they are directed against are not economically promising owing to the type of population that suffers from them (economically marginalized or numerically non-significant strata). Guidelines and incentives for the pharmaceutical and biotechnological industry should be established."
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{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0092592593,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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{
"id": "pubmed23n0566_2424",
"title": "[Prescription of hypolipidemic agents in 2001-2004].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The paper analyzes the development of the prescription and consumption of hypolipidemic agents from 2000 to 2004. The principal database consisted of dispensed medical prescriptions and the consumption of hypolipidemic agents was expressed in DDD, DID, financially, and in the form of proportional representation. In the year 2004 hypolipidemic agents represented 11.8% of the total costs for medicaments (statins, 8.9%, and 75.6%, respectively, fibrates, 2.9% and 24.4%, respectively), in DDD statins, 69.0%, fibrates, 31.0%. The most frequently prescribed preparation was simvastatin, 57.8% DDD and 60.3% in financial units."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0091743119,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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{
"id": "pubmed23n0083_5413",
"title": "[The demand for drugs in a social security clinic].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The requests for drugs by the patients in an outpatient Social Security clinic was evaluated. It was found that these requests are the motive for 54.4% of consultations. About one half of these drugs (43%) was destined to elderly individuals, and in a great proportion of instances they were prescribed for persons who did not attend the clinic and whom the physician cannot examine. The most commonly requested and prescribed subgroup during the study period was \"peripheral and cerebral vascular medications\" (7.7% of the overall group). However, when the different pharmaceutic preparations were evaluated on the basis of their components, the most commonly prescribed on request were \"vitamins\". This reflects the high number of drug associations of these drugs that were prescribed. The types of drugs and their form of prescription cast doubts on the quality of this type of practice."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0090909091,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0945_966",
"title": "[What are the pharmacological options for treating resistant hypertension?]",
"score": 0.0090909091,
"content": "When treating a patient with resistant hypertension therapy should be optimize in order to prescribe three antihypertensive drugs at full doses, being powerful drugs, having 24-hour coverage, and showing synergistic effects. Diuretic therapy is of special relevance. The fourth drug should be an aldosterone antagonists. In the case of intolerance, or when control is not achieved, drugs from other type of antihypertensive drugs should be, sometimes allowing adequate blood pressure control."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.009009009,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0074_3176",
"title": "[Monitoring of therapy using drug concentration levels: Why? When? How?].",
"score": 0.009009009,
"content": "Serum concentration measurements represent a tool that can help the physician to choose the optimal dose in an individual patient. Its application has been recommended for several drugs that show a narrow therapeutic range and for which the dose cannot be individually adjusted directly on the basis of the therapeutic effect. For an effective use of his therapeutic tool, it is important to observe the following three points: 1. The dosage history must be known, including patient's compliance. 2. Whenever possible, the measurement should be obtained after steady-state has been reached on a constant dosing regimen (four half-lives of the drug). The dose adjustment in steady-state is very simple: The concentration changes are for most drugs proportional to the changes in dose rate. 3. The dose adjustment should never be performed on the basis of the concentration measurement alone, but always in the context of the clinical conditions and the patient's response."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0874_1763",
"title": "[Not Available].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Le vaccin est un médicament biologique (le plus souvent anti-infectieux) administré dans un but le plus souvent préventif, dont l'effet n'est pas pharmacologique mais immunologique. Il doit être évalué par les techniques habituelles de la pharmacologie clinique et de la pharmacovigilance, mais en tenant compte de ses particularités (mécanisme d'action, fabrication, administration le plus souvent à des sujets sains, modalités de prescription particulières avec des recommandations mises à jour régulièrement, protection à la fois individuelle et collective, etc.). Quelques expériences de campagnes vaccinales ont révélé des insuffisances dans l'obtention des données permettant d'évaluer l'intérêt de santé publique d'un vaccin, son adaptation à l'épidémiologie récente de la maladie et sa sécurité d'emploi à long terme. L'absence de données peut générer des craintes relayées par les ligues anti-vaccinales. Pour une meilleure pharmacovigilance des vaccins, il est nécessaire : (i) d'améliorer la cohérence entre les instances d'évaluation, même si des efforts ont été récemment faits ; (ii) de compléter les plans de gestion de risque par une surveillance microbiologique et épidémiologique active et par l'obtention des données nécessaires au suivi de pharmacovigilance des populations exposées ; (iii) d'assurer l'enseignement sur la vaccination au sein de la communauté médicale, ainsi que l'éducation à la santé pour les populations. "
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{
"id": "pubmed23n0966_6426",
"title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."
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{
"id": "pubmed23n0378_16286",
"title": "[Secondary prevention of coronary artery disease with lipid-lowering drugs].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Before the statins era, this was one of the most debated questions in the field of cardiology: although hypolipidemic drugs (mainly fibrates) decreased the cardiovascular morbidity and mortality, their influence on total mortality was not significant. The 4S study demonstrated the efficacy of a statin on cardiovascular morbidity and mortality and on total mortality. This was confirmed by the CARE and the LIPID trials. Statins should be prescribed to all coronary patients, whatever the type of coronary disease, the age (we do not know yet for people older than 80), the gender, the basal cholesterol level (maybe statins are not efficacious when it is<2g/l); cholesterol level has to be lowered below 2g/l. Two trials of drugs increasing the HDL cholesterol level were recently published. Unfortunately their results are contradictory. Statins should be the first level drugs. Maybe it is useful to decrease the triglycerides level and to increase the HDL cholesterol level. The association of a statin and a fibrate is reserved to specialized centers. We should not forget the usefulness of diet. We must also take the other risk factors into account."
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{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0087719298,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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{
"id": "pubmed23n0887_20349",
"title": "[Ethics and transparency committee of physicians in their relationship with the pharmaceutics: Industry recommendations for physician support].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Las siguientes recomendaciones a la industria farmacéutica se fundamentan en los principios éticos del CETREMI: - El paciente es lo primero: • Que la atención sea óptima para todos los pacientes. Que las compañías farmacéuticas apoyen las decisiones del médico que garanticen el tratamiento más eficaz, seguro, accesible y adecuado. • Que las compañías farmacéuticas colaboren para que los pacientes tengan acceso fácil y oportuno a los medicamentos. • Que las compañías farmacéuticas colaboren para que la información sobre los tratamientos beneficie a los pacientes en todos los rubros, incluyendo el económico."
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{
"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.0086956522,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
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"id": "pubmed23n0395_1137",
"title": "[Role of drugs in therapeutic strategies].",
"score": 0.0086956522,
"content": "When a medication receives an authorization for the release onto the market, it is necessary to determine the place that it will occupy in the therapeutic strategies with 2 regulatory steps: The Commission de la transparence (Commission for Transparency) gives an opinion on the target population, the placing in the therapeutic strategies, the level of medical benefit for patient, the restriction or not to hospital usage, and the inclusion in the national medical insurance reimbursement scheme for the medications that are not reserved to hospitals. The second step is the passage before the Comité économique du médicament (Medical Economics Committee) that fixes the price of re-emboursement of the product. The place that the medication will occupy depends on the expectations of the doctors, and through them the patients, and the promotional efforts of the pharmaceutic industry. The publicity is framed by a control a posteriori that relies on the advertising elements diffused in the press as much as on the documents presented or put to the doctors. The final place of a given medication in the therapeutic strategies depends on numerous factors that can lead to 2 specialised medicines having the same indications occupying very different parts of the market, without the prescribers being capable to easily justify the reasons that makes them choose one molecule over another."
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"id": "pubmed23n1115_5743",
"title": "",
"score": 0.0086206897,
"content": "La recente approvazione del testo unico sulle malattie rare da parte dei due rami del Parlamento (Disposizioni per la cura delle malattie rare e per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani) richiama l'attenzione degli operatori di Sanità pubblica su una materia vasta e disomogenea come la ricerca, la diagnosi e il trattamento delle malattie rare. La disponibilità di un testo di legge, anche se devono seguire i decreti attuativi per rispondere alle necessità concrete dei malati e delle loro famiglie, è comunque uno strumento essenziale nella \"cassetta degli attrezzi\" degli operatori in quanto «dai documenti storici più antichi a quelli contemporanei si hanno prove del ricorso ad atti normativi non solo nei momenti di emergenza (gestione delle epidemie) ma anche nell'organizzazione e il controllo della vita quotidiana sempre in nome e per conto della salute collettiva» (Editoriale. La normazione, lo strumento cardine di Sanità pubblica. Igiene e Sanità Pubblica 2020; 76: 284-286)."
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2
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La risposta è 2, un EMG, che sarebbe l'esame diagnostico per confermare il sospetto di SLA. Gli esami di imaging come la TAC, ma soprattutto la risonanza magnetica, ci aiuterebbero a escluderla, ma non a confermare la diagnosi.
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La risposta è [HIDDEN], un EMG, che sarebbe l'esame diagnostico per confermare il sospetto di SLA. Gli esami di imaging come la TAC, ma soprattutto la risonanza magnetica, ci aiuterebbero a escluderla, ma non a confermare la diagnosi.
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Una donna di 65 anni si è consultata per una debolezza alla mano destra che, nel corso di alcuni mesi, si è estesa ad altri territori muscolari di entrambe le braccia e delle gambe, prevalentemente distali. All'esame sono presenti atrofia e fascicolazioni in diversi territori metamerici con sensibilità conservata. È presente un segno di Babinski bilaterale. Qual è l'esame diagnostico che confermerebbe il sospetto diagnostico?
| 454
|
it
|
{
"1": "TAC del cervello.",
"2": "Studio elettromiografico.",
"3": "Risonanza magnetica cerebrale.",
"4": "Potenziali evocati multimodali.",
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| 153
|
NEUROLOGIA
| 2,018
|
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"MedCorp": {
"RRF-2": [
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"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
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"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
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"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
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"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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"id": "pubmed23n1115_5743",
"title": "",
"score": 0.0101091891,
"content": "La recente approvazione del testo unico sulle malattie rare da parte dei due rami del Parlamento (Disposizioni per la cura delle malattie rare e per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani) richiama l'attenzione degli operatori di Sanità pubblica su una materia vasta e disomogenea come la ricerca, la diagnosi e il trattamento delle malattie rare. La disponibilità di un testo di legge, anche se devono seguire i decreti attuativi per rispondere alle necessità concrete dei malati e delle loro famiglie, è comunque uno strumento essenziale nella \"cassetta degli attrezzi\" degli operatori in quanto «dai documenti storici più antichi a quelli contemporanei si hanno prove del ricorso ad atti normativi non solo nei momenti di emergenza (gestione delle epidemie) ma anche nell'organizzazione e il controllo della vita quotidiana sempre in nome e per conto della salute collettiva» (Editoriale. La normazione, lo strumento cardine di Sanità pubblica. Igiene e Sanità Pubblica 2020; 76: 284-286)."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n1131_14230",
"title": "Classificação das doenças neurometabólicas hereditárias baseada em aspectos radiológicos: ensaio iconográfico.",
"score": 0.0099009901,
"content": "As doenças neurometabólicas hereditárias representam um desafio diagnóstico e precisam de classificações eficientes para sua compreensão. São um grupo de doenças raras, mas atingem pelo menos um a cada mil nascimentos. Algumas têm possibilidade terapêutica. Os quadros clínico e radiológico são variáveis e, às vezes, superponíveis, a depender da fase da doença. Por isso, observam-se na literatura vários tipos de classificações, algumas de difícil aplicação prática. O objetivo deste estudo é ilustrar a classificação das doenças neurometabólicas hereditárias baseada exclusivamente em achados radiológicos. Trata-se de um estudo retrospectivo a partir de exames de imagem do sistema nervoso central, particularmente de crianças, realizados em uma rede de hospitais. Todos os casos foram estudados por tomografia computadorizada multidetectores e/ou ressonância magnética, tendo sido avaliados por dois neurorradiologistas. Consideraram-se os casos com diagnóstico definitivo. A classificação propõe 10 subgrupos, de acordo com os achados radiológicos. Todos os casos estudados apresentaram, pelo menos, um desses achados. Na maioria dos casos observou-se mais de um achado, o que aumentou a especificidade e restringiu os diagnósticos diferenciais. Após avaliar os dados de literatura e os deste estudo, demonstra-se que é possível classificar as doenças neurometabólicas hereditárias pelo aspecto radiológico, o que favorece um diagnóstico definitivo."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0098039216,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0570_17167",
"title": "[Prevalence of carotid artery disease in an ischemic stroke population: role of Doppler ultrasonography].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Atherosclerotic carotid disease represents approximately 20% of the causes of ischemic stroke. Effective treatment options, such as endovascular or surgical revascularization procedures, are available. Doppler Ultrasound (DUS) is a non-invasive, inexpensive, routine exam used to evaluate the presence of internal carotid artery (ICA) stenosis. We retrospectively analysed the prevalence of severe atherosclerotic carotid disease in a population of patients with acute ischemic stroke/transitory ischemic attacks (TIAs), and the role of DUS in the detection of ICA stenosis and treatment decisions in these patients. A total of 318 patients with ischemic stroke or TIAs was admitted to our stroke unit, and 260 patients were studied by DUS. ICA stenosis was evaluated by DUS according to peak systolic velocity. All DUS exams were performed by the same operator. ICA stenosis was further assessed in 43 patients by digital subtraction angiography (DSA) using NASCET criteria. Of the total 318 patients, 260 (82%) had DUS evaluation. Of the total 520 ICAs studied by DUS, degrees of ICA stenosis were: 0-29% n= 438 (84%); 30-49% n= 8 (2%); 50-69% n= 27 (5%); 70-89% n= 15 (3%); 90-99% n= 20 (4%); oclusão n= 14 (2%). Of the total 260 patients studied, 43 (16.5%) underwent DSA. Sensibility and specificity of DUS in the diagnosis of carotid stenosis over 70% were, respectively, 91% e 84%. Of the total 31 patients with significant carotid stenosis (70-99%), 23 (74%) underwent subsequent carotid revascularization procedures. DUS is an important screening test in our stroke unit, justifying its use as a routine exam for all patients with ischemic stroke/TIAs. Moreover, our results show the relevance of severe carotid disease in a population with acute ischemic stroke/TIAs (16.5%), with a total of 9% of patients being submitted to carotid revascularization procedures."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
},
{
"id": "wiki20220301en127_49749",
"title": "La Renga discography",
"score": 0.0097087379,
"content": "{| |Esquivando Charcos (1991) 1. \"Somos Los Mismos de Siempre\" 2. \"Moscas Verdes, Para El Charlatán\" 3. \"Embrolos, Fatos y Paquetes\" 4.''' \"Luciendo Mi Saquito Blusero\"5. \"Voy a Bailar a La Nave del Olvido\"6. \"Buseca y Vino Tinto\"7. \"El Juicio del Ganso\"8. \"Negra Mi Alma, Negro Mi Corazón\"9. \"Blues de Bolivia\" |--- |A Dónde Me Lleva La Vida (1994)1. \"El Camino del Deshielo\"2. \"Cortala y Olvidala\"3. \"El Rito de Los Corazones Sangrando\"4. \"Blues Cardíaco\"5. \"Pis y Caca\"6. \"El Sátiro de La Mala Leche\"7. \"El Mambo de La Botella\"8. \"Debbie El Fantasma\"9. \"El Circo Romano\"10. \"2+2=3\"11. \"Triste Canción de Amor\" |--- |Despedazado por Mil Partes (1996)1. \"Desnudo Para Siempre (o Despedazado por Mil Partes)\"2. \"A La Carga Mi Rocanrol\"3. \"El Final Es En Donde Partí\"4. \"La Balada del Diablo y La Muerte\"5. \"Cuando Vendrán\"6. \"Psilocybe Mexicana\"7. \"Paja Brava\"8. \"Lo Fragil de La Locura\"9. \"Veneno\"10. \"El Viento Que Todo Empuja\"11. \"Hablando de La Libertad\" |---"
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0254_10124",
"title": "[Role of transesophageal echocardiography in aortic dissection].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Aortic dissection, especially type A, is a life-threatening condition, that requires a prompt and accurate diagnosis to ensure a rapid and precise therapeutic approach. Transesophageal echocardiography (TEE) is a highly reliable technique because of its sensitivity and specificity (near 100%; almost similar to nuclear magnetic resonance), and because it is a very low risk, rapid and easy diagnostic tool. Two hundred sixty-one patients were admitted at our institution in a 6-year period (1988-1994), because of a suspicion of aortic dissection. Two hundred forty-seven of them were submitted to TEE and the diagnosis was compared with surgical data in 124. There was only one false positive by TEE. Sensitivity of TEE vs surgery was 100%, specificity 93.7%, diagnostic accuracy 99%. Agreement between TEE and surgery in the setting of intimal tear was 69.2%. These data confirm the usefulness of TEE in the diagnostic approach to aortic dissection and the therapeutic decision, without using other methods."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "pubmed23n1062_814",
"title": "La voz de una enfermera desde la zona roja.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Mi nombre es Paula. Nací en Madrid en 1995. Al acabar el bachillerato tenía muchas dudas sobre hacia dónde encaminar mi vida. Pensé qué hacer y qué se me daba bien o con qué era feliz. El caso es que desde siempre me ha gustado poco ser protagonista, pero me encantaba escuchar, conocer el más allá de la gente cuando se sentían en confi anza de contarme. Me sentía bien siendo receptora de sus historias, sus sentimientos y sus vidas. Además, siempre me gustaron las ciencias, la química, las matemáticas, la biología… así que vi que la combinación perfecta para elegir carrera tendría que ser algo relativo a las ciencias de la salud: ciencias y personas en uno. Es entonces cuando pensé en la enfermería. Tenía ciencias, tenía personas y sobre todo tenía ese valioso tiempo cerca de las personas para acompañar y cuidar. Siempre me gustó ese dicho: la enfermera cuida, no cura."
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"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0094339623,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "pubmed23n0479_1322",
"title": "[Clinical epidemiology--diagnosis].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Basic procedure for any clinician is to establish the diagnosis. There are some basic measures of diagnostic tests validity, which clinician should know and use for selection of appropriate diagnostic test and for the correct evaluation of test results. Sensitivity, specificity, positive and negative predictive values and likelihood ratio belong among those measures."
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"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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"id": "pubmed23n0304_14517",
"title": "[Family prevalence of idiopathic scoliosis].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Review of the literature shows that, for the moment, the cause of idiopathic scoliosis remains unknown. It has been attributed to a wide variety of conditions, including genetics. The aim of this paper was to determine the frequency of antecedents and family prevalence of idiopathic scoliosis in first and second degree relatives. During 1994-1995, the families, including first and second degree relatives, of 100 schoolchildren with idiopathic scoliosis were surveyed for scoliosis. The screening was done initially by clinical examination, the test of Adams and subsequently the diagnosis was confirmed by roentgenography. Our study showed the following results. Twenty-five percent of patients investigated had one or more affected individuals in their family. Prevalence of idiopathic scoliosis in first degree relatives was 5.16% and in second degree relatives 4.31%. It was more frequent in females than in males (p < 0.05). This prevalence is larger than that in the general population (1-2%). Our conclusion is that the mechanism of inheritance is most likely multifactorial. In view of the predominance of females, an X-linked inheritance is suggested."
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{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0092592593,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0256_17966",
"title": "[Permanent cardiac stimulation after aortic valve replacement: incidence, predictive factors and long-term prognosis].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Between January 1981 and June 1992, 382 patients, operated by the same surgical team, underwent aortic valve replacement for pure severe aortic stenosis. This population was divided into 2 groups according to whether or not surgery was complicated by the development of a conduction defect (atrioventricular and/or intraventricular block), necessitating permanent cardiac pacing. The aim of this study was to analyse not only the incidence and predictive factors but also the long-term prognosis of the paced patients (Group II: 22 patients) in comparison with the control group (Group I: 360 patients). The results showed: the incidence of permanent cardiac pacing after this type of surgery remains low (5.7%); the predictive factors of atrioventricular block requiring permanent pacing were: pre-existing conduction defect (p < 0.02), decreased ejection fraction (p < 0.05), calcification extending to the subaortic interventricular septum (p < 0.0001); the long-term prognosis of the patients was good with 5 and 10 year actuarial survival rates of 95.4% and 68.9% respectively, identical to those of the control group."
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{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0091743119,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
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{
"id": "wiki20220301en187_33101",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0091743119,
"content": "La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale del fronte avversario. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute."
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{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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{
"id": "wiki20220301en463_29180",
"title": "Salvatore Trinchese",
"score": 0.0090909091,
"content": "Works A Francesco Puccinotti, Pisa, 1860. Memoria sulla terminazione periferica dei nervi motori nella serie degli animali, Genova, 1866. Memoria sulla struttura del sistema nervoso dei cefalopodi, Firenze, 1868. Sulla struttura del sistema nervoso dei molluschi gasteropodi, Pisa, 1871. Discorso inaugurale letto nell'universita di Bologna, Bologna, 1873. Note anatomiche intorno ad alcuni Eolididei, Bologna, 1874. Nuove ricerche sull'organizzazione del cervello degli Eolididei, Bologna, 1875. Ricerche anatomiche sul genere Govia, Bologna, 1886. Ricerche anatomiche sulla Flabellina affinis, Bologna, 1887. Descrizione del nuovo genere Caloria, Bologna, 1888. Ricerche anatomiche sulla Forestia mirabilis, Bologna, 1889. Contribuzione alla conoscenza dei Fusi muscolari: memoria presentata alla R. Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna, e letta nell'adunanza del 27 aprile, Bologna, 1890."
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"id": "wiki20220301en073_28787",
"title": "Italian Australians",
"score": 0.0090812891,
"content": "This was the umpteenth episode that without doubt pushed the notable number of Italians now working and residing in Australia to sympathise with Fascism and devote to the narrow circle of the Italian associations and the close relations of the family. In the late 1930s, a Fascist traveller to Australia so describes the life and work of Italians in the Western Australian mines: È la dura quotidiana fatica del lavoro e la resistenza alle lotte degli Australiani che essi debbono sostenere per il prestigio di essere Italiani di Mussolini. […] Gli Italiani formarono quel fronte unico di resistenza che va considerato una delle più belle vittorie del fascismo in terra straniera. Altra cosa è fare gl'Italiani in Italia altra è all'estero, dove chi ti dà da mangiare dimentica che tu lavori per lui, e solo per questo crede di essere padrone delle tue braccia e del tuo spirito."
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"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.009009009,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "wiki20220301en127_49751",
"title": "La Renga discography",
"score": 0.009009009,
"content": "|--- |TruenoTierra (2006)Disc 1:1. \"El Monstruo Que Crece\"2. \"Almohada de Piedra\"3. \"Ruta 40\"4. \"La Boca del Lobo\"5. \"Montaña Roja\"6. \"Palabras Estorbantes\"7. \"Cualquier Historia\"8. \"Mujer de Caleidoscopio\"9. \"Llenado de Llorar\"10. \"Oscuro Diamante\"11. \"Entre La Niebla\"12. \"Cuadrado Obviado\"Disc 2:1. \"Alunizando Al Unisono\"2. \"Sustancia Entre Las Plantas\"3. \"Truenotierra\"4. \"Anaximandro\"5. \"Neuronas Abrazadas\" |--- |Algún Rayo (2010)1. \"Canibalismo Galáctico\"2. \"Destino Ciudad Futura\"3. \"La Furia de la Bestia Rock\"4. \"Poder\"5. \"Algún Rayo\"6. \"Cristal de Zirconio\"7. \"Dioses de Terciopelo\"8. \"Inventa un Mañana\"9. \"Disfrazado de Amigo\"10. \"Lunáticos\"11. \"Desoriente Blues\"12. \"Caricias de Asfalto\" |--- |Pesados Vestigios (2014)1. \"Corazón Fugitivo\"2. \"Nómades\"3. \"Mirada de Acantilado\" 4. \"Día de Sol\" 5. \"Sabes Qué\" 6. \"San Miguel\" 7. \"Pole\" 8. \"Muy Indignado\" 9. \"No Para de Aletear\" 10. \"Motorock\" 11.' \"Masomenos Blues\" |}"
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{
"id": "pubmed23n0885_1886",
"title": "[Atmospheric non-methane hydrocarbons near plants of crude oil first treatment].",
"score": 0.0089285714,
"content": "La continua espansione delle attività di perforazione ai fini dell'estrazione petrolifera in prossimità di aree abitate ha fatto sì che negli ultimi anni l'attenzione si focalizzasse sull'impatto di questo processo fortemente industrializzato sulla salute pubblica. Le comunità che vivono nei dintorni di impianti di questo tipo devono, infatti, fronteggiare diversi problemi, quali l'inquinamento atmosferico e acustico, la contaminazione del suolo e delle acque sotterranee, il traffico dei camion da e verso il sito, incidenti e malfunzionamenti all'interno dell'impianto. In questo contesto, la valutazione del rischio per la salute è ostacolata dal fatto che l'esposizione alle sostanze chimiche presenti non può essere valutata in via definitiva, poiché non sempre si è a conoscenza di tutti i composti immessi nell'ambiente né delle loro concentrazioni, per non parlare del problema delle coesposizioni ad altri inquinanti. Nonostante l'oramai conclamato e vasto interesse generato da questo argomento, ad oggi esistono pochi studi basati su popolazioni riguardanti gli effetti sulla salute delle comunità che vivono in prossimità dei siti di perforazione ed estrazione; ciò genera la necessità di condurre campagne di monitoraggio mirate e studi epidemiologici che verifichino l'eventuale esistenza e natura di pattern di malattie associati a tali attività. La presente rassegna bibliografica individua, quindi, i principali inquinanti atmosferici presenti in prossimità di un impianto di primo trattamento del greggio e cerca di fornire un quadro generale delle loro potenziali sorgenti e caratteristiche."
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{
"id": "pubmed23n1116_18036",
"title": "[Anatomy variant of the papillary muscles as a cause of mitral regurgitation. Case report of a parachute-like asymmetric mitral valve]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Introducción: La válvula mitral en paracaídas-like es una anomalía congénita caracterizada por una disposición asimétrica de los músculos papilares, siendo las pruebas de imagen cardiaca son el procedimiento de elección tanto para el diagnóstico anatómico como para realizar la valoración funcional de este tipo de anomalía estructural. Caso Clínico: Paciente con cuadro de descompensación hemodinámica en el cual se diagnóstica de manera incidental de una valvulopatía mitral en forma de paracaídas-like. Los hallazgos de imagen por ecocardiografía transtorácica y resonancia magnética ponen de manifiesto la presencia de 2 músculos papilares, ambos con inserción en segmento lateral apical confirmando una válvula mitral asimétrica con similitud a su morfología en paracaídas. Discusión: La válvula mitral en paracaídas es una anomalía congénita poco común constituyente en la presencia de dos músculos papilares siendo uno de ellos más elongado y adherido al velo mitral de forma contigua, mostrándose en algunos casos pequeñas cuerdas tendinosas asociadas. Puede presentar una evolución benigna siendo un hallazgo casual o asociarse a repercusión hemodinámica valvular como el caso presentado. Conclusión: La válvula mitral en paracaídas-like es una anomalía congénita caracterizada por una disposición asimétrica de los músculos papilares, siendo su evolución muy variable, pudiendo pasar desapercibida o afectando de forma significativa a la mecánica valvular."
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{
"id": "pubmed23n0885_1884",
"title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].",
"score": 0.0088495575,
"content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."
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{
"id": "wiki20220301en325_35065",
"title": "Fort de Bicêtre",
"score": 0.0088495575,
"content": "1992 the Direction Centrale des Transmissions (DCT/DCTSI/DCTEI) arrived. In 1994 CSST2 amalgamated with CSST1 in Suresnes and CSST3 in Toulouse to become the Centre National de Soutien Spécialisé des Transmissions (CNSST). In 1996 the Centre d’Études et de Réalisation des Systèmes d’Information de l’Armée de Terre, Bureau Architecture Études (CERSIAT/BAE) was created to manage Army information technology. In 1997 the Système d’Information des Formations de l’Armée de Terre (SIFAT) appeared."
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{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "wiki20220301en129_26962",
"title": "La finta semplice",
"score": 0.0087719298,
"content": "Act 2 Sc. 1: No. 12 Aria: \"Un marito, donne care\" (Ninetta) Sc. 2: No. 13 Aria: \"Con certe persone Vuol essere bastone\" (Simone) Sc. 3: No. 14 Aria: \"Se a martarmi arrivo\" (Giacinta) Sc. 5: No. 15 Aria: \"Amoretti,che ascosi qui siete\" (Rosina) Sc. 6: No. 16 Aria: Ubriaco non son io\" (Cassandro) Sc. 6: No. 17 Aria: \"Sposa cara, sposa bella\" (Polidoro) Sc. 7: No. 18 Aria: \"Ho sentito a dir da tutte\" (Rosina) Sc. 8: No. 19 Duetto: \"Cospetton, cospettonaccio!\" (Cassandro, Fracasso) Sc. 11: No. 20 Aria: \"In voi, belle, e leggiadria\" (Fracasso) Sc. 13: No. 21 Finale: \"T'ho, detto, buffone\" (all 6, without Giacinta) Tutti: \"Venga prestissimo, Venga quel giorno\" (all 6)"
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1
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"text": "La gestione di una frattura intracapsulare dislocata dell'anca in un paziente giovane è chirurgica e deve essere eseguita precocemente per ridurre il rischio di necrosi avascolare dell'anca."
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"2": {
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"text": "Si tratta di un paziente di 25 anni, quindi dobbiamo perseguire la riduzione e la fissazione evitando le opzioni di sostituzione (scartiamo le opzioni 2 e 4)."
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"3": {
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"text": "Non si tratta di un pericolo di vita tale da posticipare una procedura chirurgica necessaria o da prendere in considerazione un fissatore esterno seguendo una politica di contenimento del danno, quindi scartiamo l'opzione 3."
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"4": {
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"text": "Si tratta di un paziente di 25 anni, quindi dobbiamo perseguire la riduzione e la fissazione evitando le opzioni di sostituzione (scartiamo le opzioni 2 e 4)."
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"5": {
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"text": ""
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La gestione di una frattura intracapsulare dislocata dell'anca in un paziente giovane è chirurgica e deve essere eseguita precocemente per ridurre il rischio di necrosi avascolare dell'anca. Non si tratta di un pericolo di vita tale da posticipare una procedura chirurgica necessaria o da prendere in considerazione un fissatore esterno seguendo una politica di contenimento del danno, quindi scartiamo l'opzione 3. Si tratta di un paziente di 25 anni, quindi dobbiamo perseguire la riduzione e la fissazione evitando le opzioni di sostituzione (scartiamo le opzioni 2 e 4).
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La gestione di una frattura intracapsulare dislocata dell'anca in un paziente giovane è chirurgica e deve essere eseguita precocemente per ridurre il rischio di necrosi avascolare dell'anca. Non si tratta di un pericolo di vita tale da posticipare una procedura chirurgica necessaria o da prendere in considerazione un fissatore esterno seguendo una politica di contenimento del danno, quindi [HIDDEN]. Si tratta di un paziente di 25 anni, quindi dobbiamo perseguire la riduzione e la fissazione evitando le opzioni di sostituzione ([HIDDEN]).
|
Paziente di 25 anni, coinvolto in un incidente in moto venerdì sera. Portato al pronto soccorso, gli è stato diagnosticato un trauma addominale (eco-veloce negativo), un lieve trauma cranico (Glasgow = 14) e una frattura intracapsulare scomposta dell'anca destra. È emodinamicamente stabile, quale sarebbe il trattamento di scelta?
| 541
|
it
|
{
"1": "Riduzione, se necessario aperta, e osteosintesi della frattura entro 24-36 ore.",
"2": "Artroplastica di rivestimento totale dell'anca lunedì, come previsto.",
"3": "Attendere il miglioramento del trauma cranico e programmare la settimana successiva un intervento chirurgico regolare di riduzione e osteosintesi della frattura.",
"4": "Dato il rischio di non unione di questi tipi di fratture, eseguirei un'emiartroplastica d'emergenza dell'anca bipolare.",
"5": null
}
| 5
|
TRAUMATOLOGIA
| 2,021
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0106394588,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
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"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "wiki20220301en065_46966",
"title": "Jefatura de Inteligencia del Estado Mayor Conjunto de las Fuerzas Armadas",
"score": 0.0099009901,
"content": "The Jefatura de Inteligencia del Estado Mayor Conjunto de las Fuerzas Armadas (Intelligence Department of the Joint General Staff of the Armed Forces, J-2) is an Argentine federal agency in charge of controlling all the military intelligence services. The name J-2 refers to Jefatura 2, the official denomination assigned to military intelligence divisions of each branch. See also Army Intelligence Service Naval Intelligence Service Air Force Intelligence Service National Intelligence System National Directorate of Strategic Military Intelligence US Army G-2 External links Argentine intelligence agencies Military of Argentina Military intelligence agencies"
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{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0098039216,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
},
{
"id": "pubmed23n0678_21663",
"title": "[Bipolar hemiarthroplasty for the treatment of femoral neck fractures and the effect of surgical approach on functional results].",
"score": 0.0098039216,
"content": "This study aimed to evaluate the effect of an anterior versus posterior surgical approach for bipolar hemiarthroplasty on postoperative functional results of patients treated for femoral neck fractures. Among the 196 patients over the age of 65 treated with cemented bipolar prosthesis for femoral neck fracture in our clinic between May 2000 and November 2008, 76 patients who followed up for at least one-year were retrospectively evaluated. The average follow-up period was 18.7 months (range 12 to 40 months). All fractures were Garden's type III or IV. The patients were divided into two groups according the surgical approach: posterior in 52 patients (Group 1; 25 males, 27 females; mean age 73.8 years; range 65 to 88 years) and anterior in 24 patients (Group 2; 14 males, 10 females; mean age 71.4 years; range 67 to 94 years). Cement was applied by hand in 62 cases and with a cement gun in 14 cases. Mean Harris scores were 84.7±10.3 in group 1 and 85.8±7.1 in group 2. According to the Harris scoring system, the results were very good in 26 cases; good in 40 cases; fair in six cases; and poor in four cases. While early dislocation was observed in 9.6% of patients with the posterior approach, it was not observed in any patients treated with the anterior approach. There was no significant difference with regard to functional scores or early dislocations between group 1 compared to group 2 (p>0.05). Based on our results, bipolar prothesis is an appropriate and effective treatment option for patients with femoral neck fracture to obtain early return to daily activity. The surgical approach does not affect the functional results. Although not statistically significant, it was concluded that the anterior approach is more reliable for early dislocation."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0323_18582",
"title": "[Treatment of femoral neck fractures with bipolar hemiarthroplasty].",
"score": 0.0097087379,
"content": "The aim of the study was determine the effectiveness of treatment with bipolar prosthesis in elderly patients with the femoral neck fractures. Patients admitted from 1980 through 1994 were analysed. Over this period, a total of 152 hip joint bipolar prostheses were implanted. Postoperative complications occurred in 9.2% of cases (luxations of endoprostheses 2.63%, loosening of the femoral component 1.31%, infections 2.63%, intrahospital mortality 1.31%, fractures of the endoprosthetic stem 0.65% and fracture of the polyethylene cup 0.65%). Ten (6.5%) hips required revision surgery. Twenty eight patients were followed-up. Excellent results were reported in twenty-three patients (82.1%), good results in four (14.3%), and fair results in one patient (3.6%). There were no poor results. In summary, we feel that bipolar hemiarthroplasty is the method of choice in elderly patients with femoral neck fractures."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0756_493",
"title": "[Aspects of interest on vitamin D for the traumatologist and orthopaedic surgeon].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Vitamin D deficiency or insufficiency is a clinical problem particularly prevalent in elderly patients with low-energy fractures, particularly hip fractures, but has also been associated with stress fractures and high energy fractures. There is much evidence that supports the need to maintain adequate levels of vitamin D in the blood in order to; reduce the number of fragility fractures, furthering the consolidation of these, improve neuromuscular function of patients, prevent falls, prevent surgical infections, or improve the length of arthroplasties. However, it is rare for the orthopaedic surgeon to request the values of vitamin D in these patients and give the appropriate treatment It is recommended to maintain levels higher than 30-40ng/ml (75-100nmol/l) and increase vitamin D intake, in almost all cases, from 800 to 1,000IU/day to achieve these levels."
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "pubmed23n0069_8056",
"title": "[Fractures-dislocations of the shoulder in middle-aged and elderly patients].",
"score": 0.0095238095,
"content": "114 patients with fracture dislocations of the proximal end of humerus have been treated and observed. 83 of them were subjected to conservative and 31--to surgical treatment. Clinical, roentgenologic and radiologic evaluation of the immediate and long-term results allowed to formulate recommendations as to the selection of the treatment method of humerus fracture dislocations depending upon their type and general state of the patients."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0094339623,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0087_14646",
"title": "[Long-term results of conservatively treated fractures of the upper end of the humerus].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The authors have considered 735 fractures of the proximal humerus in 748 patients, with 22% of fractures in 60-70 years old subjects. According to Neer's classification type 3 (surgical neck's fracture) and type 4 (surgical neck's fracture with greater and/or lesser tuberosity fracture) are the most frequent. The Desault bandage and the shoulder spica cast have been the preferred methods of treatment. The follow-up ranged between 12 and 1 year (on the average 5.8 Years). The authors have noted that the good results reduced in proportion to the increasing of the fragments' number and in the four part displacement fractures the bad results were of 55% in this research."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0093457944,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
},
{
"id": "pubmed23n0577_7313",
"title": "[The operative treatment of habitual humeral abarticulation using the Bankart method].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The elaboration presents the results of the operating- treatment of the habitual humeral abarticulation using the intervention according to Bankart. In spite of more and more widely introduced arthroscopic treatment techniques of these dislocations, in cases when the copular and capsular structures which stabilize a joint are damaged, it is still a good method to be recommended. The recurrences of the habitual humeral abarticulation have not been observed."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0309_21751",
"title": "[Methodology for the objective assessment of trauma severity (II. The assessment of the severity of gunshot wounds)].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The article presents a scale for an objective assessment of gun-shot wounds developed at the department of military field surgery of the Medical Military Academy. The effectiveness of the scale was estimated by comparing it with the AIS-90 and ISS methods according to 3 criteria: lethality, discharge from the military forces and duration of the period of lost fighting ability. The greatest correlation of the scale with these criteria was established. The sphere of its clinical use is described."
},
{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
},
{
"id": "pubmed23n0277_12035",
"title": "[Experiences with the Steffee variable screw placement system in fractures of the thoracic and lumbar spine].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The variable screw placement (VSP) system was first used in orthopaedic surgery. In recent years, this rigid screw-plate system has been implanted with increasing frequency in patients with traumatic instabilities of the thoracolumbar spine. At the University Hospital in Graz, 20 patients have been operated on in the Department of Surgery using this system, and 15 of them have been followed up some months after the hardware removal. The results are compared with those achieved in patients whose instabilities were stabilized with other implants."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0939_4498",
"title": "[Functional comparison in the treatment of Weber type B ankle fractures with suture device versus screw].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Ten percent of all ankle fractures, 20% of the fractures treated surgically, and 1-18% of all sprains involve a syndesmosis injury. The methods used for reduction are metal or bioabsorbable syndesmotic set screws, direct repair, and sutures with or without buttons. The purpose of this study was to compare the clinical function of patients who sustained Weber B ankle fractures and were treated with the TightRope system or a syndesmotic set screw. An observational, comparative, cross-sectional study was conducted between March 2012 and March 2015. The AOFAS ankle scale was used to assess function in patients with Weber B fractures with a syndesmosis injury treated with a 3.5 mm tricortical set screw or with the TightRope system. Forty-three patients were included, their mean age was 47 years. The single-factor ANOVA test was used to compare the results of both groups. The latter showed that at 3, 6 and 12 months the TightRope group showed a significant improvement based on the AOFAS score, compared with the set screw group (p = 0.05). The use of the TightRope system results in better clinical function in the short term compared with the 3.5 mm tricortical set screw, according to the AOFAS scale."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.009009009,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0756_484",
"title": "[Surgical treatment of diaphyseal and comminuted fractures of the clavicle using a low profile anatomical plate].",
"score": 0.009009009,
"content": "In this study we evaluate the treatment of displaced mid-shaft clavicle fractures or comminuted fractures with a third fragment using a superior anatomic plate. A retrospective study was conducted on 34 patients operated on between January 2006 and June 2010 with this type of fracture. Mean follow up was 25 months (6-54 months). By Robinson Classification, 12 cases were type 2B, 17 type 2B1 and 5 type 2B2. Clinical evaluation was performed with the VAS and Constant test. For the radiological evaluation, we used neutral AP projections, and another with 30 degrees of cranio-caudal inclination. The mean pre-operative VAS was 6.5 (4-8) and the postoperative was 1 (0-2). The mean Constant test score was 85, with 30% good results and 70% excellent results. The mean consolidation time was 14 weeks. Internal fixation of comminuted fractures with an anatomic plate, particularly those with a vertical third fragment and fractures type 2B, 2B1 and 2B2, provides a good treatment option, as it gives good functional results and minimises the incidence of non-union."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
},
{
"id": "wiki20220301en167_44546",
"title": "List of paratrooper forces",
"score": 0.0089285714,
"content": "1st Commando Operations Battalion \"Captain Francisco Padilha\" (1º Batalhão de Ações de Comandos \"Capitão Francisco Padilha\") 3rd Special Forces Company \"Brigadier General Thaumaturgo Sotero Vaz\" (3ª Companhia de Forças Especiais \"General de Brigada Thaumaturgo Sotero Vaz\") Parachutist Training Center \"General Penha Brasil\" (Centro de Instrução Pára-quedista \"General Penha Brasil\") Navy Combat Divers Group (Grupamento de Mergulhadores de Combate) Naval Fusiliers Special Operation Battalion \"Tonelero\" (Batalhão de Operações Especiais de Fuzileiros Navais \"Tonelero\") Air Force Air-Land Rescue Squadron (Esquadrão Aeroterrestre de Salvamento)"
},
{
"id": "pubmed23n0887_23509",
"title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."
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{
"id": "pubmed23n1152_26071",
"title": "[Fractures and Non-Unions of the Scaphoid: Our preferred surgical Approaches].",
"score": 0.0088495575,
"content": "This article describes our algorithm for approaching and fixing scaphoid fractures and non-unions."
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{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0043_3117",
"title": "[Surgical treatment of dislocated 3 and 4-segment fractures of the proximal humerus].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Twenty-eight three- and four-segment fractures of the proximal humerus were treated by plate fixation (n = 22), screw or Kirschner wire stabilization (n = 5), and primary endoprothesis (n = 1). There were no early postoperative complications. Fourteen months after the operation, 80% of the patients examined showed good results; 4 cases had poor results. In comparison to other reports our results are positive and support plate fixation as the method of choice in these situations."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0086956522,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "wiki20220301en163_34530",
"title": "Spasell",
"score": 0.0086956522,
"content": "EL «PATER NOSTER» IN SPASELL Masett che stanziê in la creuggia di salvestri, ch'el vost oden s'ingalmissa, ch'el stanzia el nost bosin piatt,che se rusca quel che vu tubèsora i masett de la luscia, quant in quella di sciatt.Refilên el sbêg de stobold, e che no va stanzien nippa in del scimêe i nost lenarii, come anch'el nost'oden szabolda ai olter ghielma;Fêen taruscia la schigna che ne rusca el Naja de Tameu.Per tagiorala no lassên sciobigà in nient de loffi.A M E N.Some Spasell words in Classical Milanese orthography:"
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{
"id": "wiki20220301en622_30059",
"title": "Serafino Serrati",
"score": 0.0086412841,
"content": "Among his reports published in life are the following nine communications:<ref> Di osservazioni nella scelta dell'aria infiammabile Che tratta di una storta a due fuochi per decomporre los spirito di vino in aria infiammabile Che descrive un modello per formare il globo areostatico di figura conica, senza farvi cucciture accio non perda l'aria ch vi s'introduce Che spiega la direzione di un globo aereostatico per qualunque parte, e in qualungue altezza Rappresentate un bilancia a filo, senza l'attritoSopra di un machina pneumatica a mercurio Che tratta di un conduttore positivo e negativo de di un elettroforo senza le resine *Chi dimostra un barchetto a fuoco, che con la forza di esso, cammina senza il vento"
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]
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|
3
|
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"1": {
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"text": "Le altre patologie non presentano una manovra di Lasègue positiva, quindi queste opzioni non sarebbero corrette."
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"2": {
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313,
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"text": "Le altre patologie non presentano una manovra di Lasègue positiva, quindi queste opzioni non sarebbero corrette."
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"text": "In questo caso, quando si parla di \"ricomparsa dei sintomi quando si solleva l'arto inferiore con il ginocchio esteso\", si sta descrivendo la manovra di Lasègue. Questa manovra è positiva nei casi di lombosciatalgia, in quanto provoca uno stiramento del nervo sciatico, quindi la risposta corretta è la numero 3."
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"4": {
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"text": "Le altre patologie non presentano una manovra di Lasègue positiva, quindi queste opzioni non sarebbero corrette."
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"5": {
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In questo caso, quando si parla di "ricomparsa dei sintomi quando si solleva l'arto inferiore con il ginocchio esteso", si sta descrivendo la manovra di Lasègue. Questa manovra è positiva nei casi di lombosciatalgia, in quanto provoca uno stiramento del nervo sciatico, quindi la risposta corretta è la numero 3. Le altre patologie non presentano una manovra di Lasègue positiva, quindi queste opzioni non sarebbero corrette.
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In questo caso, quando si parla di "ricomparsa dei sintomi quando si solleva l'arto inferiore con il ginocchio esteso", si sta descrivendo la manovra di Lasègue. Questa manovra è positiva nei casi di lombosciatalgia, in quanto provoca uno stiramento del nervo sciatico, quindi [HIDDEN]. Le altre patologie non presentano una manovra di Lasègue positiva, quindi [HIDDEN].
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Una donna di 61 anni, amministrativa, con un'anamnesi di sovrappeso, ipertensione, dislipidemia e sindrome metabolica, ha consultato per un dolore a entrambi i glutei, alla regione trocanterica sinistra, alla faccia laterale della coscia sinistra fino al ginocchio e alla gamba sinistra fino al terzo medio. Il dolore compare quando l'arto inferiore viene sollevato con il ginocchio esteso, ma si allevia quando il ginocchio viene flesso. Qual è il primo sospetto clinico?
| 602
|
it
|
{
"1": "Artrite gottosa dell'anca sinistra.",
"2": "Artrosi coxofemorale sinistra.",
"3": "Dolore lombare irradiato / lombosciatalgia.",
"4": "Claudicatio dovuta a stenosi canalare.",
"5": null
}
| 112
|
TRAUMATOLOGIA
| 2,022
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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"id": "pubmed23n0292_3885",
"title": "[Comparison of dynamic and isometric loading in echocardiographic examinations in patients with ischemic heart disease].",
"score": 0.0099009901,
"content": "The objective of the work was to compare functional indicators of the left ventricle during isometric (HG) and dynamic (Ergo) echocardiographic load examinations in patients with different grades of ischaemic heart disease. In group A they compared results in 34 patients with affection of three coronary arteries and in group B 15 patients with 1-2 coronary arteries affected. They evaluated the systolic, diastolic blood pressure, heart rate (HR), the index of the diastolic end volume EDV/m2, the index of the systolic end volume ESV/m2, Limacher's index for evaluation of left ventricular motility and the left ventricular ejection fraction (EF) at rest and after both types of loads. The EDV/m2 index increased in group A by 5.2 ml during an isometric load and by 10.4 ml during a dynamic load, in group B it increased by 1.6 and 7.0 ml resp. The values of the ESV/m2 index increased in group A by 8.5 ml during the isometric load and by 14.0 ml during the dynamic load, in group B by 4.1 and 10.8 ml resp. EF values at rest were similar in both groups: group A: 51.4%, B: 51.5%. During the isometric load the EF declined to 45.3% in group A and to 47,1% in group B. During the dynamic load the EF declined to 42% in group A and 42.5 in group B. The dynamic load produces, as compared with the isometric one, a statistically more significant drop of Limacher's index and greater volumetric changes of the left ventricular cavity in the group with 1-2 affected coronary arteries, as compared with the isometric load. In patients with three affected coronary arteries the volumetric changes during an isometric load are comparable with changes after a dynamic load."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0069_3316",
"title": "[Prognostic significance of the electrocardiographic coronary reserve in stable angina].",
"score": 0.0098039216,
"content": "We've studied the prognostic significance of the electrocardiographic coronary reserve, evaluated by seried effort tests, in patients with stable angina and proved coronary disease. Seventy-three patients with stable angina, who performed 2 exercise tests (basal and after vasodilator therapy) were included. It's considered variable reserve when in the second test the ST-descent improves greater than or equal to 1 mm for equal or higher double product (43 patients) and fixed reserve when it doesn't (30 patients). All of them underwent to coronariography study. The exercise test was seried each term during the first year. Clinical follow-up lasted 3 years and we considered cardiac events: myocardial infarction, unstable angina, surgery, PTCA or death. Patients with fixed reserve had higher maximal ST-descent (2.5 +/- 0.7 vs 1.9 +/- 0.6; p less than 0.05), lesser effort-time (359 +/- 144 vs 430 +/- 112; p less than 0.05), and more severe coronary disease (score: 3.5 +/- 1.5 vs 2.4 +/- 0.8; p less than 0.01) as compared with variable reserve group. Unfavorable clinic evolution was similar in both groups (44.3% in the fixed reserve group and 34.8% in the variable reserve group). We verified that 92.3% of patients with variable reserve who didn't modify its character in a year had good evolution; 76.4% of patients who changed to fixed reserve had unfavorable evolution (significant association, p less than 0.01). We conclude that in patients with variable reserve, the periodic evaluation of the reserve character has important prognostic implication.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0134_18812",
"title": "[Identification of patients with stenosis of the main trunk of the left coronary artery by ergometric variables].",
"score": 0.0097087379,
"content": "In 354 patients with coronary artery disease (9 with greater than or equal to 90%, 42 with 50-75% and 303 with no left main (LM) stenosis, prevalence of ergometric criteria of severe disease was considered. In patients with LM stenosis were more frequent: work load less than or equal to 75 watt (p less than 0,001); ST depression greater than 2 mm (p less than 0,01); 3 or more leads involved (p less than 0,05); no increment of heart rate (p less than 0,01) or of blood pressure (p less than 0.01). Work load had the best predictive value (30%) of LM stenosis, associated with a reasonable sensitivity (55%). Combination ST depression + heart rate or work load + blood pressure had a predictive value of 100%, but minimal sensitivity (8%). In detecting greater than or equal to 90% LM stenosis heart rate had the best predictive value (13%), associated with high sensitivity (78%). Presence of 2 any criteria could detect all greater than or equal to 90% LM stenosis (sensitivity 100%, predictive value 11%). ST depression + heart rate had a predictive value of 100% and a sensitivity of 44%. It is concluded that no single or associated exercise variable has both high sensitivity and high predictive value of LM stenosis."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0629_20893",
"title": "[Postoperative analgesia for orthopedic surgeries of the hip and femur: a comparison between psoas compartment and inguinal paravascular blocks.].",
"score": 0.0096153846,
"content": "This study evaluated the efficacy of a single injection of 0.25% bupivacaine in the psoas compartment or inguinal paravascular for postoperative analgesia in patients undergoing orthopedic surgeries using a peripheral nerve stimulator. One hundred patients who had a lumbar plexus block through the psoas compartment were compared to 100 patients who had an inguinal paravascular block, using a peripheral nerve stimulator, with 40 mL of 0.25% bupivacaine. The analgesia of the ilioinguinal, genitofemoral, lateral femoral cutaneous, femoral, and obturator nerves was assessed 4, 8, 12, 16, 20, and 24 hours after the end of the surgical procedure. Pain severity was also evaluated in the same period. The amount of opioids administered in the postoperative period was recorded. A radiological study with non-ionic contrast was done in five patients in each group to evaluate the dispersion of the anesthetic. The ilioinguinal, genitofemoral, lateral femoral cutaneous, femoral, and obturator nerves were blocked in 92% of the patients with psoas compartment block versus 62% in those with inguinal paravascular block. Lumbar plexus block reduced the need for opioids, and 42% of the patients who underwent psoas compartment block and 36% of the patients who underwent inguinal paravascular block did not need additional analgesics in the postoperative period. Analgesia lasted for approximately 21 hours in the psoas compartment block and 15 hours in the inguinal paravascular block. Psoas compartment block and inguinal paravascular block are excellent techniques for postoperative analgesia in orthopedic surgeries, decreasing the need for opioids. This study showed that the injection in the psoas compartment was easier and more effective in blocking the five nerves of the lumbar plexus."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n1061_6290",
"title": "[¿Cómo tratar la hipertensión arterial sistémica? Estrategias de tratamiento actuales].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Hypertension is a disease that affects almost half of the population. Its complex pathophysiology, mainly affecting the renal, hormonal, cardiovascular and neurological systems, has allowed us to have different pharmacological strategies to treat each of these systems and thus regulate blood pressure. The American Heart Association in 2017, the European Society of Cardiology in 2018, and the American Society of Hypertension in 2020 published their recommendations for the diagnosis, monitoring and treatment of arterial hypertension. The definition of normal blood pressure or hypertension varies according to each guideline. Recommendations on lifestyle and pharmacological therapy are very similar in the guidelines. They recommend blockers of the renin-angiotensin system, calcium antagonists and thiazides, and only in selected cases the use of mineralocorticoid receptor antagonist or beta-blockers."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0060_19264",
"title": "[A comparative study of the two-dimensional echocardiography, ECG and selective coronary arteriography in detecting coronary artery disease].",
"score": 0.0094339623,
"content": "This study was designed to compare the two-dimensional echocardiography (2 DE), electrocardiography (ECG) with selective coronary arteriography in 68 patients with chest pain for the evaluation of coronary artery disease. The sensitivity of 2 DE and ECG was 86.7% and 63.2%, P greater than 0.05. The specificity of 2 DE and ECG was 76.7% and 63.3%, P greater than 0.05. In patients with coronary artery stenosis greater than 50% of the diameter, the sensitivity was relatively 93.9% and 69.7%. In patients with stenosis greater than 75% of the lumen, that was 100% and 80%. In patients with old myocardial infarction, both of the sensitivity was 100%."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0093457944,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0603_4392",
"title": "[Comparative study of exercise-induced ischaemia in coronaropathy and aortic stenosis].",
"score": 0.0093457944,
"content": "To compare exercise and recovery data between a population of patients with proven CAD and patients with pure aortic stenosis (AS). Exercise testing results (bicycle ergometry) of 45 patients with AS (34 men, 66+/-12 years, 56+/-20 mmHg peak-to-peak gradient and valve area 0.78+/-0.48cm2) were compared to exercise testing results of 50 patients with CAD (41 men, 65+/-9 years, greater or equal to 70% stenosis on one vessel in 62%, two vessels in 30%, three vessels in 8%). During exercise, 38% patients with AS and 82% patients with CAD had clinical symptoms. In the AS group, exercise duration was longer, heart rate (HR) was higher, maximal systolic and diastolic blood pressure were lower than in CAD group. The increase of systolic blood pressure was lower in the AS group (34+/-21 mmHg versus 47+/-27 mmHg, p<0.02). Maximal load achieved was not significantly different. Exercise ST depression appeared in 76% of AS group and 88% of CAD group (NS). No difference was found in ST depression, Detrano index and ST segment/HR slope. During recovery, no difference was found in HR variations. Clockwise rotation of the ST/HR recovery loop was more frequent in CAD group (35 patients versus 19 patients, p<0.001). Most of the exercise and recovery data are similar in patients with AS and CAD. Significant discriminating criteria were the increase of systolic blood pressure during exercise and ST/HR recovery loop."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0092592593,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0017_792",
"title": "[Results of the bicycle ergometric test in stenocardia patients performing the load manually].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Comparative study was carried out of the results of the bicycle ergometry test in hand- and foot-pedalling conducted on 56 patients with stable angina pectoris. It is shown that in performing work by muscles of the shoulder girdle the chrono- and inotropic reserves of the heart are expended more rapidly, and an attack of angina develops in lesser physical exertion. It is recommended to conduct the bicycle ergometry test with hand pedalling for determining the working capacity of individuals with ischemic heart disease if their occupation is linked with physical exertion of the shoulder girdle muscles."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1890",
"title": "[Mortality from respiratory diseases in the provinces of Apulia Region (Southern Italy) from 1933 to 2010].",
"score": 0.0091743119,
"content": "OBIETTIVI: valutare l'andamento temporale della mortalità per patologie respiratorie nelle province pugliesi utilizzando dati omogenei per fonte e metodologia di calcolo. DISEGNO: analisi ecologica storica degli andamenti temporali di mortalità per tumori e patologie dell'apparato respiratorio nelle province pugliesi, in Puglia e nelle ripartizioni geografiche italiane dal 1933 al 2010. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate tutte le cause di decesso, il tumore della laringe, il tumore del polmone, l'insieme dei tumori respiratori, la bronchite, la polmonite e la broncopolmonite considerate congiuntamente, e l'insieme delle patologie respiratorie. Le analisi sono disaggregate per sesso dal 1969. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: rapporti standardizzati di mortalità (SMR%) in riferimento all'Italia, con intervalli di confidenza al 95%, e tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ) in riferimento alla popolazione standard europea. RISULTATI: dal 1933 al 2010, i TSD per tumori respiratori e per bronchiti diminuiscono in tutte le aree analizzate. Tuttavia, nelle province di Taranto, Brindisi e Lecce, l'SMR% per tumori respiratori, inferiore al riferimento nazionale fino agli anni Sessanta, si allinea (a Brindisi) e supera (a Lecce e Taranto) il riferimento negli anni successivi. Nelle province di Foggia e Bari il numero dei decessi per tumore del polmone è costantemente inferiore all'atteso. CONCLUSIONI: la ricostruzione storica e l'analisi dei trend temporali di mortalità dal 1933 al 2010 mostrano alcune criticità sanitarie in periodi specifici. L'elaborazione dei dati di mortalità per un arco temporale di circa 80 anni ha messo in evidenza la maggiore rilevanza di queste criticità con l'avvio dello sviluppo industriale."
},
{
"id": "pubmed23n0077_20803",
"title": "[Clinical and angiographic expression of myocardial ischemia in stable angina as a function of its coronary reserve].",
"score": 0.0091743119,
"content": "We have studied the distribution of the coronary reserve, evaluated by serial effort tests, in patients with proved coronaropathy, determining the correlation between clinic (effort and mixed angina) and coronary reserve (fixed and variable), assessing angiographic findings in function to that reserve. We took 120 patients with stable angina to whom 2 effort tests were performed, basal and after vasodilator drugs. It was considered variable reserve if in the second test the S-T descend improved greater than or equal to 1 mm for a similar of greater double product and fixed when it didn't improve. In all patients coronarography was performed. Seventy two patients (60%) showed fixed reserve, 58 with effort angina (80%) and 14 (20%) with mixed. Forty eight showed variable reserve, 40 (80%) with mixed angina and 8 (17%) with effort. The group with fixed reserve had a greater S-T max. descent (2.9 +/- 0.9 vs 2.2 +/- 0.4) (p less than 0.001), a lower double product max. (221 +/- 44 vs 284 +/- 37) (p less than 0.001) and a lower maximal oxygen consumption (MVO2 7 +/- 2 vs 11 +/- 2) (p less than 0.001) than the variable reserve group. Considering the angiography, the fixed reserve group had more number of vessels affected (1.9 +/- 0.7 vs 1.4 +/- 0.5) (p less than 0.01), a higher angiographic score (4.88 +/- 2.4 vs 2.2 +/- 1.2) (p less than 0.001), a lower ejection fraction (59 +/- 8.5 vs 65 +/- 7.5) (p less than 0.001), more multivessel and descending anterior artery lesion than the variable reserve group.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
},
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
},
{
"id": "pubmed23n0491_20792",
"title": "[Is the screening of asymptomatic carotid stenosis worthwhile?].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Endarteriectomy may be of some benefit for those patients who have asymptomatic carotid stenosis above 80%. Duplex echography is a useful non-invasive diagnosis method, and the detection of asymptomatic carotid stenosis is questionable. Detection in the whole population seems inefficient since most stenosis are found in patients who experience other locations of atherosclerosis or who have several risk factors. The conditions where detection seems useful are the patients above 55 years with lower limb occlusive arterial disease or aortic aneurysm, and the subjects who have three of the four following conditions: age above 65 years, hypercholesterolemia, tobacco, and ischaemic cardiopathy."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.009009009,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n1050_20382",
"title": "Comparative study of cardiac function between two populations in Latin America using the transthoracic echocardiogram: Atahualpa, Ecuador, and Mexico City, Mexico.",
"score": 0.009009009,
"content": "Comprobar las diferencias morfológicas y funcionales del corazón en dos poblaciones latinoamericanas con distintas características raciales y condiciones de vida. Mediante el ecocardiograma transtorácico se obtuvieron datos de 206 personas: 103 del poblado de Atahualpa, Ecuador (nivel del mar, edad x̄ 75 ± 4.2 años, 53 mujeres) y 103 habitantes de la Ciudad de México (altitud de 2,300 m, edad x̄ 75 ± 4.2 años, 52 mujeres). Las diferencias significativas entre Atahualpa y la Ciudad de México fueron frecuencia cardíaca, 66 vs. 80; diámetro diastólico ventricular izquierdo, 40.8 vs. 42.7; grosor del tabique, 9.8 vs. 11.6; pared posterior, 10.2 vs. 11.8; volumen-latido en centímetros cúbicos, 53.0 vs. 46.6; volumen auricular Izquierdo, 25.8 vs. 33.6; presión sistólica de la arteria pulmonar, 27.1 vs. 42.0; gasto cardíaco, 3.1 vs. 4.8; cociente E/Ea, 6.4 vs. 9.2; área mitral, 3.4 vs. 3.0. El comparativo de la función diastólica entre Atahualpa y la Ciudad de México fue: tipo 0: 2 vs. 1; tipo 1: 96 vs. 81; tipo 2: 5 vs. 20; tipo 3: 0 vs. 1. Las características ecocardiográficas que identifican los cambios adaptativos del corazón en Atahualpa coinciden con personas que viven a nivel del mar y con buena actividad física y en México con los habitantes de grandes altitudes y expuestos a contaminación ambiental. La función sistólica del ventrículo izquierdo fue similar en ambas poblaciones, lo que indica que los cambios adaptativos hacen posible que el corazón sea eficaz en diferentes circunstancias del ecosistema. To compare morphological and functional differences of the heart in two Latin American populations with different ethnicity and living conditions. Using transthoracic echocardiogram we obtained data on 206 individuals: 103 from Atahualpa, Ecuador (living at sea level, mean age: 75 ± 4.2 years, 53 women) and 103 inhabitants from Mexico City (living at 2300 m above sea level, mean age: 75 ± 4.2 years, 52 women). Significant differences between Atahualpa and Mexico were: Heart rate 66 versus 80 x’, left ventricular diastolic diameter 40.8 versus 42.7, septum thickness 9.8 versus 11.6, posterior wall 10.2 versus 11.8, stroke volume cc 53.0 versus 46.6, left atrial volume 25. 8 versus 33.6, systolic pressure of the pulmonary artery 27.1 versus 42.0, cardiac output 3.1 versus 4.8, E/Ea ratio 6.4 versus 9.2, and mitral area 3.4 versus 3.0. Comparison of diastolic function between Atahualpa and Mexico was: Type 0; 2 versus 1. Type 1; 96 versus 81. Type 2; 5 versus 20 and Type 3; 0 versus 1. Echocardiographic characteristics that identify adaptive changes of the heart in Atahualpa are coincident with people living at sea level and with good physical activity, and Mexico City, with inhabitants living at high altitudes and exposed to environmental pollution. The systolic function of the left ventricle was similar in both populations, indicating that adaptive changes allow the heart to be effective in different circumstances of the ecosystem."
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{
"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
},
{
"id": "pubmed23n0238_2940",
"title": "[Comparison between the loading test and selective coronary angiography in stenocardia].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The results from the step-wise loading test to 75 per cent of the age maximum pulse rate, performed by veloergemeter or thread-mill in 52 patients (9 females and 43 males, II of them with atypical chest pain and II with stenocardia) were juxtaposed to the data from the selective coronarography. It was established that the a reduction of ST segment greater than I mm and the appearance of precordial pain, degree III by the five-grade scale, have almost identical specificity (70% and 64% resp) and a predicting value of the positive result (68% and 70% resp) and a slightly higher sensitivity to pain (68% and 84% resp) in the detection of coronary stenosis greater than 50 per cent of the diameter of a main coronary vessel. The combination of the signs precordial pain degree III and/or ST reduction greater than I mm and/or elevation of ST greater than 2 mm, with same predicting value (67%) maintained, but with a considerably enhanced sensitivity (96%) proved to be most adequate as a criterion of the positive test. A reduction of ST segment greater than 22 mm is characterized by decrease of sensitivity (40%) but with a considerable increase of specificity (96%). The positivation of that sign suggests the presence mainly of a multibranch disease. The patients with coronary stenosis greater than 50%, rarely reach a physical capacity over 100 wt (7 x oxygen consumption) and a product of the maximum reached pulse rate and systolic blood pressure over 20 000 as compared with those without stenosis, but no difference among the patients with one-branch and multi-branch disease was established. The electrocardiographic changes in the patients with a true positive test with loading is more often retained after 4th minute of the rehabilitation phase as compared with those of the patients with false-positive test. Evidence exists to admit that the predicting value of the positive test is poorer in the patients with atypical pains and females."
},
{
"id": "pubmed23n1049_15017",
"title": "[Ictus dopo una seduta dal parrucchiere.]",
"score": 0.0088495575,
"content": "Riassunto. Le dissecazioni delle arterie cervicali (DAC) sono una causa inusuale di ictus ma il loro tasso di prevalenza cresce fino al 20% nella fascia di età giovane-adulta. In molti casi le dissecazioni si associano a rare malattie connettivali come la sindrome di Ehlers-Danlos, di Marfan, la fibrodisplasia. I fattori di rischio esterni principali sono rappresentati da bruschi traumi cervicali come negli incidenti stradali o, meno frequentemente, da procedure meno cruente come la manipolazione e l'iperestensione prolungata del collo. Diversi casi di DAC sono presenti in letteratura dopo sedute chiropratiche, procedure odontoiatriche ed endoscopiche. Noi riportiamo un insolito caso di dissecazione della carotide interna di sinistra causata da iperestensione del collo occorsa dopo uno shampoo dal parrucchiere."
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{
"id": "pubmed23n0048_3666",
"title": "[Isosorbide 5-mononitrate (delayed release) in stable effort angina].",
"score": 0.0088495575,
"content": "This work has been carried out to evaluate over a short and medium space of time (100 days) the efficacy, tolerance and haemodynamic repercussion of 50 mg of sustained release Isosorbide 5-Mononitrate administered once day to patients with stable effort angina in a random and prospective study, which was double blind crossover and placebo-controlled. In this study we included 10 patients who showed positive exercise test using clinical (angina) and electrocardiographic (ischemic drop of the ST greater than 1 mm) criteria. The assessment was done with cycloergometry starting with 30W and increasing by 20W every 2 minutes until angina appeared accompanied by an ischemic drop of the ST. The effort tests were done basally and at intervals of 4, 12 and 24 hours after the dose. The parameters studied were obtained on the 1st, 25th and 100th days of the study and were compared with those of the placebo. The time taken for the ST to 1 mm to fall (seconds) increased when evaluated after 4 and 12 hours on the 1st, 25th and 100th days in comparison with placebo (p < 0.05). The time taken for angina (seconds) to appear lengthened considerably when evaluated 4 and 12 hours after the dose not only on the 1st day but also on the 25th and 100th days in comparison with placebo (p < 0.05). The duration of the effort (seconds) was significantly greater after 4 and 12 hours on the 1st, 25th and 100th days when compared to that of the placebo (p < 0.05).(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
},
{
"id": "pubmed23n0711_1544",
"title": "[ Monotherapy with tamsulosin].",
"score": 0.0087719298,
"content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."
},
{
"id": "pubmed23n0087_2771",
"title": "[Sensitivity and specificity of the exertion test in elderly patients].",
"score": 0.0087719298,
"content": "One hundred and fifty four patients who presented at our Institution for suspected coronary artery disease were evaluated. They were divided in two groups: A) 77 patients older than 65 years (X = 68.35 +/- 2.99 years), and B) 77 patients younger than 65 years (X = 51.01 +/- 7.50 years). Diagnostic exercise test and coronary angiography were performed in all. Most tests in both groups were terminated due to physical exhaustion (71% and 74% in groups A and B, respectively). During the exercise test there was a higher incidence of ventricular premature beats and lower limb pain in the older group, while angina was more common in the younger group. The overall sensitivity of the test was similar in both groups (88%), with a high prevalence in both (86% in group A and 78% in group B). The sensitivity regarding the extension of coronary artery disease was higher for the detection of one-vessel disease in the younger group (76% vs 63%), while it was higher in the older group for the detection of two and three-vessel disease (86% and 91% vs 84% and 80% in the younger group)."
},
{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
},
{
"id": "pubmed23n0353_3907",
"title": "[Comparative analysis of reperfusion time in primary angioplasty vs thrombolysis. Success vs time].",
"score": 0.0086956522,
"content": "We studied 398 patients with diagnosis of acute myocardial infarction who arrived within the first six hours of symptom onset that were treated with thrombolysis or primary angioplasty, they were divided in two groups: Group 1 (n = 198), those treated with 1.5 million U of streptokinase over 60 min and Group 2 (n = 200), those treated with primary angioplasty. In Group 1 the \"pain-door\" time was 3.7 +/- 1.7 hs vs 3.8 +/- 2.4 hs in group 2 (p = NS). The \"door-needle\" time was 48 +/- 12 min. compared with the \"door-balloon\" time of 84 +/- 30 min (p < 0.001). In Group 1, 154 (77.6%) of the patients had clinical of reperfusion after thrombolysis, 58 of them underwent coronary angiography and had an infarct related artery (IRA) patency rate of 45.3%. In Group 2 the IRA patency rate was 85.5% (p < 0.005). Thrombolysis was achieved in a lesser period of time but our findings showed that primary angioplasty was more effective obtaining a TIMI 3 flow."
},
{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
},
{
"id": "pubmed23n1052_16192",
"title": "[Beneficios y riesgos potenciales de las metas intensivas en el tratamiento de la hipertensión arterial. Revisión sistemática y metaanálisis de ensayos clínicos].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Introducción y objetivos: Existe controversia respecto a las metas más adecuadas para el control de la presión arterial. Debido a ello nos propusimos valorar los beneficios y riesgos de adoptar distintos umbrales terapéuticos. Métodos: Revisión sistemática y metaanálisis de ensayos clínicos de grandes dimensiones a fin de valorar el impacto de las distintas estrategias terapéuticas en la reducción de eventos cardiovasculares y desarrollo de efectos adversos serios. Resultados: Se incluyeron cuatro ensayos con 29,820 participantes, con edad media de 65±7.9 años. El 42.2% eran mujeres y el 22% eran diabéticos. Globalmente las metas intensivas mostraron una tendencia no significativa hacia la reducción de la mortalidad cardiovascular (riesgo relativo [RR]: 0.89; intervalo de confianza del 95% [IC 95%]: 0.68-1.07; p=0.16) sin impacto en la mortalidad total (p=0.45) y con moderada heterogeneidad entre los ensayos (índice I [I]2: 44 y 59% respectivamente). En cambio, sí redujeron eventos cardiovasculares no fatales (RR: 0.82; IC 95%: 0.70-0.91; p = 0.0003), siendo esto consistente en los ensayos analizados (I2: 0%). Respecto a los efectos adversos, las metas intensivas generaron más consultas a guardia o internaciones (RR: 1.98; IC 95%: 1.59-2.46; p<0.0001; I2: 14%), sin claro incremento en la insuficiencia renal (RR: 1.65; IC95%: 0.94-2.89) y con aumento de las caídas y síncope (RR: 2.39; IC 95%: 1.56-3.67; p<0.0001; I2: 28%). Conclusión: Metas intensivas de presión arterial reducen eventos cardiovasculares no fatales, sin impacto en la mortalidad, y con un incremento en el riesgo de eventos adversos. Parecería razonable individualizar los objetivos terapéuticos de acuerdo con el riesgo de cada paciente. Registro: PROSPERO (CRD42020149134)."
}
]
}
}
}
|
5
|
{
"1": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
1028,
1142
]
],
"word_ranges": [
[
149,
163
]
],
"text": "sebbene esistano forme di polineuropatia periferica \"pseudosiringomielica\", esse sono di solito a esordio lombare."
},
"2": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
802,
914
]
],
"word_ranges": [
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115,
131
]
],
"text": "La SM e altre lesioni spinali sarebbero accompagnate da altri segni esplorativi come l'esaltazione dei riflessi,"
},
"3": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
915,
990
]
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"word_ranges": [
[
131,
142
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],
"text": "per il tunnel carpale l'esplorazione supera il territorio distale al carpo,"
},
"4": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
802,
914
]
],
"word_ranges": [
[
115,
131
]
],
"text": "La SM e altre lesioni spinali sarebbero accompagnate da altri segni esplorativi come l'esaltazione dei riflessi,"
},
"5": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
594,
801
]
],
"word_ranges": [
[
86,
115
]
],
"text": "ritengo che la risposta corretta sia la 5, cioè una lesione siringomielica, la cui caratteristica iniziale è la dissociazione sensoriale con anestesia per termoalgesia e conservazione del cordone posteriore."
}
}
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La domanda più scottante della sezione Neurologia di quest'anno. Il paziente è diabetico ma in trattamento insulinico con un buon controllo (anche se le neuropatie diabetiche non si sviluppano solo in pazienti con scarso controllo) con sintomi sensoriali limitati agli arti superiori e di breve insorgenza, senza sintomi motori o a qualsiasi altro livello. All'esame si nota una chiara dissociazione con anestesia termoalgesica e conservazione di quella artrocinetica e vibratoria. I riflessi sono normali, né aboliti né esaltati. Inoltre, il resto dell'esame è strettamente normale. Pertanto, ritengo che la risposta corretta sia la 5, cioè una lesione siringomielica, la cui caratteristica iniziale è la dissociazione sensoriale con anestesia per termoalgesia e conservazione del cordone posteriore. La SM e altre lesioni spinali sarebbero accompagnate da altri segni esplorativi come l'esaltazione dei riflessi, per il tunnel carpale l'esplorazione supera il territorio distale al carpo, e per quanto riguarda la risposta 1, sebbene esistano forme di polineuropatia periferica "pseudosiringomielica", esse sono di solito a esordio lombare. Il breve tempo di evoluzione (2 settimane), il rispetto degli arti inferiori e la conservazione dei riflessi muscolari mi fanno escludere questa risposta nonostante la distribuzione "a guanto".
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La domanda più scottante della sezione Neurologia di quest'anno. Il paziente è diabetico ma in trattamento insulinico con un buon controllo (anche se le neuropatie diabetiche non si sviluppano solo in pazienti con scarso controllo) con sintomi sensoriali limitati agli arti superiori e di breve insorgenza, senza sintomi motori o a qualsiasi altro livello. All'esame si nota una chiara dissociazione con anestesia termoalgesica e conservazione di quella artrocinetica e vibratoria. I riflessi sono normali, né aboliti né esaltati. Inoltre, il resto dell'esame è strettamente normale. Pertanto, ritengo che [HIDDEN], cioè una lesione siringomielica, la cui caratteristica iniziale è la dissociazione sensoriale con anestesia per termoalgesia e conservazione del cordone posteriore. La SM e altre lesioni spinali sarebbero accompagnate da altri segni esplorativi come l'esaltazione dei riflessi, per il tunnel carpale l'esplorazione supera il territorio distale al carpo, e per quanto riguarda la risposta 1, sebbene esistano forme di polineuropatia periferica "pseudosiringomielica", esse sono di solito a esordio lombare. Il breve tempo di evoluzione (2 settimane), il rispetto degli arti inferiori e la conservazione dei riflessi muscolari mi fanno escludere [HIDDEN] nonostante la distribuzione "a guanto".
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Un paziente diabetico di 32 anni, in trattamento insulinico e con un buon controllo dei livelli di glucosio nel sangue, si è presentato in clinica con formicolii a entrambe le mani, con una sensazione di intorpidimento e insensibilità termica di insorgenza progressiva nel corso di 2 settimane. Non riferiva disturbi visivi, deficit di forza, goffaggine motoria o altri sintomi. L'esame ha rivelato anestesia al dolore e alla temperatura in entrambe le mani e nella parte distale degli avambracci; la sensibilità posizionale e vibratoria erano conservate. Non c'è atrofia muscolare o deficit di forza. I riflessi muscolari sono normali e simmetrici. Non sono presenti dismetria, disdiadochinesia o tremore intenzionale. Il resto dell'esame neurologico è strettamente normale. Indicare la diagnosi più probabile in questo caso:
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it
|
{
"1": "Neuropatia periferica sensitvo-simmetrica distale di origine diabetica.",
"2": "Lesione da compressione del midollo spinale cervicale.",
"3": "Sindrome del tunnel carpale bilaterale.",
"4": "Malattia demielinizzante di tipo sclerosi multipla.",
"5": "Lesione del midollo spinale cervicale centrale."
}
| 77
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NEUROLOGIA E NEUROCHIRURGIA
| 2,012
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0099009901,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0282_2722",
"title": "[Electrophysiologic diagnosis of carpal tunnel syndrome in patients with diabetes mellitus].",
"score": 0.0099009901,
"content": "The authors evaluated 406 patients affected by carpal tunnel syndrome diagnosed by clinical and electromyographic data. Diabetes mellitus was recognized in 57 subjects. The others constituted the control group. The severity of the syndrome was similar in both groups. Also similar was the interval between onset and clinical diagnosis. Such parameters and the severity of the syndrome showed no modification with age in the diabetic group. In the control group, carpal tunnel syndrome was more pronounced in the aged patients, presumably for the longest latency of disease. Carpal tunnel syndrome onset was later in diabetic subjects compared the control. At lastly we found a prevalence of bilaterality in diabetics, and an M/F rate comparable in both groups, as described by other authors."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0347_19882",
"title": "[Motor and sensory nerve conduction in patients with carpal tunnel syndrome and diabetic polyneuropathy].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The combination of carpal tunnel syndrome and diabetic polyneuropathy is common, and it is important to establish the correct diagnosis since carpal tunnel syndrome can be successfully treated by surgery, even in diabetic patients. Both conditions have similar clinical features and the usual neurophysiological investigations show very similar results. To determine the differential diagnosis between carpal tunnel syndrome and diabetic polyneuropathyP. Sensory and motor neuro-conduction studies were done on the median and ulnar nerves of a group of 30 healthy persons (group A), 30 patients with a history of carpal tunnel syndrome (group B) and 30 patients with diabetes mellitus type I or type II (group C) with diabetic polyneuropathy. The physiological variables in which the greatest differences were seen in the three groups were: the speed of sensory conduction in the palm-third finger segment of the median nerve, distal latency obtained on stimulation of the fourth finger, distal motor latency of the median nerve and distal latency of the sensory potentials obtained by stimulation at the wrist and recorded at the fourth finger. With these variables for prediction, carpal tunnel syndrome was detected in 30% of the patients classified initially on clinical grounds as having diabetic polyneuropathy, and 60% of the patients were correctly reclassified after being initially classified on clinical grounds as having carpal tunnel syndrome."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0360_7622",
"title": "[Study of the onset and progression of peripheral neuropathy and hypertension in NIDDM].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Diabetic neuropathy is the most common pathology affecting the peripheral nervous system. In prognostic terms, it is the most devastating complication of diabetes. About 50% of diabetics suffer from neuropathy between 25-30 years after the diagnosis of diabetes, even if over the past few decades there has been a considerable improvement in the diagnostic methods and criteria used to classify peripheral neuropathies, many of which are related to the development of neurophysiology. However, we still do not know enough about the incidence, prevalence and natural history of peripheral neuropathy diagnosed using clinical and electrophysiological criteria in non-insulin dependent diabetic patients. The authors carried out a randomized study of the relationship between glucose intolerance, hyperglycemia, hyperinsulinemia, hypertension and early and manifest forms of peripheral neuropathy in 32 patients with NIDDM (aged 41-72 years old, duration of diabetes 1-27 years) over a 24-month period. In 11 patients diabetes was almost at onset (Group 1): 8 cases with diabetes for 1-2.5 years (4 hypertensives and 4 normotensives) and 3 cases with diabetes for 4 years (all normotensive). Twenty-one patients (Group 2) had had diabetes for longer (5-27 years): 5 were hypertensive and 16 normotensive. A full longitudinal neurophysiological study (EMG and ENG) was performed. In 11 NIDDM in Group 1, at basal conditions carpal tunnel syndrome (right CTS) was revealed in 1 case, right CTS with diffuse radiculopathy in 1 case, diffuse radiculopathy in 2 cases, lumbosacral radiculopathy in 1 case, and 1 right CTS with \"mixed\" symptoms. EMG-ENG were normal in 2 patients. The following developments were noted during the follow-up: rapid deterioration due to the onset of motor sensitive polyneuropathy (MSPN) in 1 patient, 3 cases of chronic neurogenic disorder with active denervation, 2 cases of \"mixed\" type symptoms. The results were only comparable in 2 cases. In 3 NIDDM with diabetes for 4 years, 1 patient presented MSPN and 2 were affected by chronic neurogenic disorders; during the follow-up the conduction of MSPN and active denervation deteriorated into chronic neurogenic syndrome. Moreover, 6 initially normotensive NIDDM developed hypertension. In 21 NIDDM of Group 2, 7 of the 16 who were initially normotensive became hypertensive. Three new cases of polyneuropathy were also reported in this group, and 5 already had MSPN but showed a deterioration of conduction during the follow-up in 1 case. One patient presented active denervation in chronic neurogenic symptoms and chronic neurogenic symptom was comparable in 1 case. One patient presented a normal EMG-ENG at both the start and end of the study. \"Mixed\" type of symptoms were recorded at the basal level in 11 patients (defined as the presence on the EMG of muscular areas with multiphase potentials of brief duration and low amplitude, first recruited under slight voluntary effort, isolated or mixed with areas of neurogenic potentials). Over the course of 12-24 months, eight patients deteriorated with chronic neurogenic symptoms without active denervation in 5 and present in 2 cases. One case also showed a deterioration of carpal tunnel syndrome. These results show that 1) metabolic control and a complete neurophysiological examination are essential for preventing and identifying the onset and progress of neuromuscular damage; 2) the onset or deterioration of these two complications mainly had a less well known common cause which was less studied and described."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0083_19327",
"title": "[Vegetative neuropathy and pressure regulation in diabetics].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The present study was undertaken to evaluate the effects of autonomic cardiovascular neuropathy (ACN) on blood pressure control in diabetic patients. a nyctohemeral blood pressure (BP) monitoring (Spacelabs 5200) and an assessment of ACN, graded with a scoring system depending on usual test (Valsalva maneuver, heart response to deep breathing, blood pressure response to standing up and sustained handgrip) were performed in 90 normotensive male subjects. Thirty controls, age: 49 +/- 13 years, weight: 72 +/- 12 kg, height: 174 +/- 6 cm and 60 diabetic patients, type 1 or 2, age: 52 +/- 13 years, weight: 75 +/- 12 kg, height: 174 +/- 6 cm were recruited. mean BP levels recorded on 24 hours (control: 117 +/- 13/75 +/- 9 mmHg, diabetic: 119 +/- 12/74 +/- 7 mmHg), BP variability measured with the coefficient of variation (SD/mean) (control: syst = 13 +/- 4, diast = 15 +/- 4; diabetic: syst = 12 +/- 3, diast = 14 +/- 4), differences between mean BP on day-time (9 a.m. - 8:30 p.m.) and mean BP on night-time (10:30 p.m. - 7:30 a.m.) (control: syst = 16 +/- 10 mmHg, diast = 11 +/- 8 mmHg; diabetic: syst = 13 +/- 10 mmHg, diast = 10 +/- 7 mmHg) are not statistically different. It is the same with heart rate. Two control and 11 diabetic subjects have impaired ACN tests. Among diabetic subjects, impairment of autonomic nervous cardiovascular system is correlated with abnormal BP pattern (loss of nocturnal fall, paradoxical nocturnal rise seen in 15 patients).(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0018_4299",
"title": "[Response of the autonomous nervous system of the heart in diabetes mellitus (author's transl)].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The vegetative response of the heart in 80 diabetic patients and 24 controls was evaluated by means of four tests: cyclic variations, Valsalva's maneuver, static muscular exercises and postural hypotension. This methodology indicates that vegetative alterations of the heart in the diabetic subjects are frequent (56.25 per cent). The parameters which are first affected are the cyclic variations and the Valsalva's maneuver, and that this disorder increases with the duration of the diabetes, showing a clear correlation with the appearance of peripheral somatic polyneuropathy. Although from a clinical point of view orthostatic hypotension is the more obvious manifestation, its implication in other situations, such as unexplained tachycardia, silent myocardial infarction and sudden death in the diabetic patient, lends great importance to this little-known form of degenerative disorder in diabetes mellitus."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0094339623,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0079_17259",
"title": "[Course of peripheral diabetic neuropathy depending on the metabolic control after 6 months of follow-up].",
"score": 0.0094339623,
"content": "We evaluated 40 diabetic patients (with a duration of the disease longer than 10 years) with diabetic neuropathy, to assess the effect of a good metabolic control maintained for six months on the nervous conduction velocity. The motor nervous conduction velocity (NCV) and the sensory latency and potentials were evaluated in the median and external popliteal nerves. In the groups of patients with a good metabolic control (mean basal glucose blood levels 109 +/- 12 mg/dl, or 6.04 +/- 0.66 mmol/l) there was a significant clinical improvement with improved test results; the NCV if the external popliteal nerve changed from 40.5 +/- 5.9 m/sec to 43.5 +/- 5.8 m/sec (p less than 0.05). An improvement of motor involvement and sensory potentials were found in 35 and 20%, respectively, of group I patients. The differences with those patients without a good metabolic control, in whom no study parameter improved, were significant. These studies apparently show a good metabolic control may reverse or at least improve diabetic neuropathy. However, wider studies are required to elucidate whether diabetic neuropathy is reversible or not."
},
{
"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.0093457944,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
},
{
"id": "pubmed23n1097_4589",
"title": "[Clinical and electromyographic findings in patients with diabetic polyneuropathy].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Diabetic neuropathy represents a polyneuropathy with electrophiosiological alterations. Electroneuromyography (NMD) plays an important role in the evaluation of patient with diabetes mellitus type 2 (DM2) and doubtful neuropathy. To determine clinical manifestations in patients with distal symmetrical sensory polyneuropathy (DSSP) and to correlate them with electromyographic alterations. Transversal, analytical study. 138 patients over 18 years old, with DM2 and PSSD were selected. They underwent physical examination, laboratory studies and electromyography (EM) with 4-channel Nicolet electromyograph. Measures of central tendency and their dispersion were analyzed; data normality with Kolmogorov-Smirnov; Student's t test and Spearman's correlation. Thalar hyperkeratosis was the most frequent clinical finding in 103 (74%) patients. The most frequent symptoms were paresthesia in 132 (95.7%) patients and tingling in 93 (67.4%) patients. Exploration of superficial sensitivity determined neuropathy in 42 (30.4%) patients finding greater insensitivity in the medial plantar nerve territory. In the EM, the nerve with the greatest absent response was the left lateral plantar nerve in 51 (59%) patients. A significant correlation (p < 0.05) was found between the variables of EM with age, years of evolution and levels of glycated hemoglobin A1c. The higher the lack of glycemic control, the chronobiology of the patient and the time of illness, the greater the electromyographic affection."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0084_3444",
"title": "[Prevalence of peripheral somatic neuropathy in type 2 diabetes mellitus].",
"score": 0.0092592593,
"content": "A cross-sectional study of 297 type 2 diabetic patients was carried out to evaluate their prevalence of peripheral somatic neuropathy. Their mean age was 61 years, with a predominance of females (65.7%) over males (34.3%). The clinical duration of diabetes was longer than 10 year in 45% of the evaluated patients, and metabolic control was poor in almost one half of them (49.5%). The most common symptom were cramps, while abnormal vibratory sense was the predominant physical finding. Neuropathy was significantly associated with mean age (t = 4.32, p less than 0.0001), the years of duration of diabetes (chi(2) = 11.16, p = 0.01) and the metabolic control degree (chi(2) = 24.2, p less than 0.001) in the bivariate analysis, while in multivariate analysis it was only associated with age (e beta = 1,637, p less than 0.0001) and the metabolic control degree (e beta = 4.02, p less than 0.0001)."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0091743119,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
},
{
"id": "pubmed23n0648_4669",
"title": "[Contribution of occupational and non-occupational factors in the pathogenesis of carpaltunnel syndrome].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Carpal tunnel syndrome, involving the median nerve, is the most frequent compressive neuropathy. The aim of the study was to determine the influence of occupational and health factors on carpal tunnel syndrome development. The group of patients comprised 271 persons (209 professionally active) who visited the EMG Service with suspected carpal tunnel syndrome. Almost 10% of them suffered from diabetes. On the basis of clinical and neurographic investigations a higher prevalence of carpal tunnel syndrome was found in blue collar workers and in women. In the diagnosis of carpal tunnel syndrome, Phalen's test and neurography of the median nerve are of similar value."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0090909091,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0748_12777",
"title": "[Prevalence of peripheral neuropathy among primary care type 2 diabetic patients].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Neuropathy is a common complication of diabetic patients. To determine the prevalence of diabetic peripheral neuropathy in Type 2 diabetic patients attended at a family medicine unit. Cross-sectional assessment of 348 type 2 diabetic patients aged 34-89 years (60% females) with a disease duration of 5 to 15 years. Peripheral neurological status was evaluated using The Michigan Neuropathy Screening Instrument, a tool that includes a self-assessment of symptoms and a physical examination. Diabetic neuropathy was found in 240 patients (69%). The prevalence in males and females was 72 and 67% respectively. The prevalence in patients with a disease duration of 5, 10 and 15 years, was 59, 69 and 77%, respectively. Fifty percent of patients with neuropathy complained of dry skin, 2% had ulcers, 43% had an abnormal perception of vibration and 29% had an abnormal monofilament test. The overall prevalence of peripheral neuropathy in this group of patients was 69% and was directly associated with the duration of the disease."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.009009009,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "pubmed23n0506_12025",
"title": "[Hand skin heating: a new method for the evaluation of conduit artery endothelial function in insulin-dependent diabetic patients].",
"score": 0.009009009,
"content": "The presence of an altered endothelium-mediated flow-dependent dilatation (FDD) of peripheral conduit arteries in insulin-dependent diabetic patients without microangiopathy is still controversial. We studied 10 normotensive and non atherosclerotic insulin-dependent diabetic patients (D group) without complication (neuropathy, microalbuminuria or neuropathy) and 10 control subjects (C group) matched for age, sex and BMI. Radial artery diameter (RAD, echotracking) and flow (RAF, Doppler) were measured at baseline and during FDD in response to distal hand skin heating (from 34 to 44 degrees C). a method developed to increase RAF by stable steps by decreasing gradually hand skin vascular resistance. Endothelium-independent dilatation was evaluated by administration of glyceryl trinitrate (GTN: 0.3 mg spray). At baseline, there was no difference between group for RAF (C: 18 +/- 5 vs D: 18 +/- 2 mL/min; NS) and RAD (C: 2.51 +/- 0.12 vs D: 2.54 +/- 0.07 mm; NS). Heating induced in the diabetic group a smaller increase in RAF (C: 473 +/- 126% vs D: 262 +/- 63%; p<0.05) and RAD (C: 22.6 +/- 2.6% vs D: 16.1 +/- 1.8%; p<0.01). This last result remains significant when the increase in RAF was included into the analysis of RAD variation during heating (p<0.05). GTN-induced dilatation was similar in the 2 groups. Our results obtained by use of the hand skin heating method demonstrate the presence of an abnormal arteriolar skin reactivity and an altered peripheral conduit artery endothelium-dependent dilatation in uncomplicated insulin-dependent diabetic patients. The early identification of these anomalies, with negative prognostic value, could contribute to the management of these patients."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
},
{
"id": "pubmed23n0353_13439",
"title": "[Autonomic and somatic neuropathy in the diabetic patient: electric clinical analysis].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Neuropathy is the more often complication in the diabetic patients. The relationship between somatic and autonomic neuropathy has not been studied on these patients, so we decided to compare both situations. We have performed a comparative study among clinical elements, the nerve conduction study (NCS) and the autonomic cardiovascular function in 120 insulin dependent diabetics patients. We use clinical scales, the NCS and the heart rate variability study (HRVS) to know de autonomic cardiovascular function. Sensation was the clinical manifestation more compromised and there was not correlation between clinical manifestation and the HRVS. In the NCS the nerve conduction velocity was the element more affected and the nerve more compromised was the sural; there was good correlation between NCS and HRVS. Fifty per cent of patients had some degree of neuropathy, and the duration of the disease was an important factor on this damage. The clinical elements, the NCS and the HRVS together let us classified patients in: patients without neuropathy (10 cases), patients with somatic neuropathy (31 cases), patients with autonomic neuropathy (7 cases), patients with somatic-autonomic neuropathy (72 cases). To defined the diagnosis of cardiovascular autonomic neuropathy (CAN) is necessary the HRVS, the subclinical presentations of CAN are often without manifestation. There is a close relationship between the somatic and autonomic nerve damage, influenced by the duration of the disease."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
},
{
"id": "pubmed23n0505_9557",
"title": "[The diabetic hand].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Diabetes mellitus is a chronic metabolic condition characterized by persistent hyperglycaemia with resultant morbidity and mortality related to its microvascular and macrovascular complications. In addition diabetes is also associated with several musculoskeletal disorders of the hand, that can be debilitating. There is increased incidence of these abnormalities in patients with type 1 and type 2 diabetes compared with the general population, related to disease duration but not to the age or sex. Typical diabetes associated hand condition include the palmar flexor tenosynovitis, Dupuytren's contracture, syndrome of limited joint mobility, carpal tunnel syndrome, Charcot arthropathy and reflex sympathetic dystrophy. Maintaining good glycaemic control by exercise, diet and drugs improves or prevents the development of these hand rheumatic condition. In this brief report we review the rational therapeutic approach to these disorders."
},
{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
},
{
"id": "pubmed23n0609_9519",
"title": "[Total antioxidant blood capacity in patients with type 2 diabetes mellitus and distal symmetrical polyneuropathy].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Reduced systemic antioxidant defence is considerd to play an important mediating role in pathogenesis of diabetic neuropathy. The aim of this study was to evaluate if the total antioxidant blood capacity (TAC) is reduced in patients with type 2 diabetes mellitus (DM) and diabetic distal symmetrical polyneuropathy (DDSP) and to correlate this antioxidant capacity with the degree of peripheral nerve dysfunction. This study involved 100 patients with type 2 DM and signs of DDSP, as well as the control group of 50 healthy subjects. The evaluation of DDSP was based on physical examination and nerve conduction studies. The degree of peripheral nerve dysfunction was estimated by scoring and analysing sensory and motor nerve conduction parameters (distal latency and amplitude of evoked potential, conduction velocity). Laboratory analyses involved blood glucose and HbA1C levels, as well as plasma TAC. Blood glucose and HbA1C level was significantly higher in the patients than in the control group (p < 0.0001). The TAC was depleted in the diabetic group and the depletion was statistically significant (p < 0.0001). There was no significant correlation between the TAC and the serum glucose level, TAC and HbA1C level as well as between TAC and the duration of DM. There was no significant correlation between TAC and peripheral nerve conduction parameters. Total antioxidant blood capacity is reduced in patients with DDSP, but it does not correlate with blood sugar level, with the duration of DM or with the degree of functional nerve damage. These results show a reduced systemic antioxidant defence in patients with type 2 DM and DDSP. However, it is still unclear to what extent the oxidative stress is a contributing factor or leading cause of diabetic neuropathy, suggesting that further studies are necessary."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0086956522,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
},
{
"id": "pubmed23n0078_1717",
"title": "[Study of esophageal motility in diabetic patients using the scintigraphic method].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Oesophagus scintigraphy with 99mTc was used to evaluate oesophageal motility in a group of 23 diabetics without symptoms of autonomic neuropathy (AN). 11 patients were found to have a pathological response to the cardiovascular AN nerve tests. This group of diabetic patients with asymptomatic AN had a high frequency of esophageal dysfunction and a pattern of motor change characterized by uncoordinated movements compared with the group of diabetics without AN and with controls. No correlation between duration of diabetes, insulin dependence, presence of peripheral neuropathy (PN) and motor changes was found. The authors conclude asserting that oesophagus scintigraphy, owing to its sensibility, can lead to an early diagnosis of oesophageal dysfunction in diabetics when symptoms of NA are not yet observed."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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"id": "pubmed23n0059_15399",
"title": "[Course of cardiac autonomic neuropathy in diabetic patients++ depending on the degree of metabolic control].",
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"content": "Thirty-one diabetic subjects, 19 males and 12 females, with a mean age of 40.5 +/- 14.0 years, 17 of whom were insulin dependent (IDDM) and 14 non-insulin dependent (NIDDM) treated with insulin and diet, were followed for a period of six months. Patients were diagnosed of diabetic autonomic cardiopathy (without other neuropathy causes, nor use of drugs except for insulin) by the alteration of at least 2 of the 5 cardiovascular tests (tCV) performed. Patients underwent an educational diabetes program and self-control, and after 6 months of treatment they were divided into two groups according to the degree of metabolic control. In group 1, in which there was a good control with mean blood sugar levels of 108 +/- 12 mg/dl (5.9 +/- 0.6 mmol/l) and triglycerides of 101 +/- 21 (1.1 +/- 0.2 mmol/l), an improvement in tCV was observed: Valsalva coefficient of 1.16 +/- 0.13 and 1.22 +/- 0.13 (initial and final respectively) (p less than 0.001), with and improvement in 56% of cases; E/I (expiration/inspiration) ratio increased from 1.13 +/- 0.11 to 1.21 +/- 0.11, improving 53% of cases (p less than 0.001); 30/50 index (RR in 30/RR beat in beat 15 after orthostatism) (n.s.); difference in systolic arterial pressure after standing (p less than 0.001) and increase in diastolic arterial pressure with isometric muscular exercise (p less than 0.01).(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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"text": "Il micofenolato non è mai un trattamento in fase acuta ma di mantenimento, né si è dimostrato utile nel coinvolgimento articolare."
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Si tratta di un LES con interessamento articolare e cutaneo e sierosite. Il trattamento è la CE a dosi moderate-elevate. Il micofenolato non è mai un trattamento in fase acuta ma di mantenimento, né si è dimostrato utile nel coinvolgimento articolare.
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Si tratta di un LES con interessamento articolare e cutaneo e sierosite. Il trattamento è la CE a dosi moderate-elevate. Il micofenolato non è mai un trattamento in fase acuta ma di mantenimento, né si è dimostrato utile nel coinvolgimento articolare.
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Un uomo di 37 anni si è presentato con artrite delle articolazioni metacarpo-falangee di entrambe le mani e pleurite destra. L'esame ha rivelato un eritema malare bilaterale. Sono stati rilevati anticorpi antinucleari positivi (titolo 1/640), con anticorpi anti-DNA nativi positivi; anticorpi anti-Sm negativi. Quale sarebbe il trattamento iniziale di scelta per questo paziente?
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it
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"1": "Glucocorticoidi ad alte dosi.",
"2": "Glucocorticoidi e micofenolato.",
"3": "Farmaci antinfiammatori non steroidei e antimalarici.",
"4": "La condizione è probabilmente autolimitante e non richiede un trattamento.",
"5": null
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REUMATOLOGIA
| 2,016
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"clinical_case_options": {
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"RRF-2": [
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"id": "wiki20220301en541_22625",
"title": "Compagnia dell'Immacolata Concezione",
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"content": "n°9- Nel recinto delle mura di questo convento ritrovasi l'oratorio della Compagnia dell'Immacolata Concezione di Maria, la quale nella di lui chiesa tiene anche; la sua cappella fabbricata a spese dei confrati a cagione dell'aggregazione fatta con questo Convento negli atti del notar Filippo Mercadante, nel 1 luglio, 8 ind. 1595, o 9 ind.1596; dietro di che la fondazione di questa Compagnia allora Confraternita colla sua Cappella si effettuò per pubblico atto in Notar Antonino Vaccaro li 9 Gennaio Xind. 1596. In detta Cappella vi è il quadro dell'Immacolata Signora con cornice di marmo rosso e nel tetto di essa Cappella vi sono 34 quadri dei Santi, e nel mezzo vi è altro quadro di Maria SS. Immacolata con sua cornice dorata, il quale tetto si coprì di detti quadri nell'anno 1613, a spese delli confrati della Concezione, avendo fatto fare ognuno il suo quadro per devozione con scrivergli anche il suo nome."
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"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
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"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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"id": "pubmed23n0048_1243",
"title": "[Antinuclear antibodies and disease specificity].",
"score": 0.0099009901,
"content": "In this review article, the serum antinuclear autoantibody types which are characteristic especially for rheumatic diseases (ANAs, Anti-ss/ds DNA, Anti-sm, Anti-histone, Anti-RNP, Anti-Ro, Anti-La etc.) were discussed on the basis of their biologic properties, their major role in the diagnosis and monitoring disease activity and response to therapy as well as disease specificity."
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"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0098039216,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
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"id": "pubmed23n0566_5196",
"title": "[Recurrent acute idiopathic pericarditis: rheumatologic therapy, autoantibodies and long term outcome].",
"score": 0.0098039216,
"content": "To evaluate therapy and rheumatologic aspects of recurrent acute idiopathic pericarditis (RAIP). We studied 46 patients. We used non-steroidal anti-inflammatory drugs (NSAIDs) at high dosage. We did not start corticosteroid: if already started, we planned a very slow tapering; 37 patients (80.4%) were treated with colchicine. We also assessed the frequency of ANA, anti-SSA and Rheumatoid factor. With our protocol recurrences dropped from 0.46 to 0.03 attacks/patient/month (p<0.00001) within 12 months and remained at the same level (0.024) till the end of the follow-up (mean 8 years). In the 37 patients treated with colchicine recurrences dropped from 0.5 to 0.03 (p<0.0001) within 12 months, and in 9 patients not given colchicine from 0.27 to 0.045 (p<0.005). When colchicine was used the decrease was significantly higher (0.47 vs 0.23) (p<0.001). In 27 (58.7%) patients ANA were positive at a titre >1/80, in 7 (15.2%) >1/160. Rheumatoid factor was positive in 7 (15.2%) and anti-SSA in 4 (8.7%). During the follow-up 4 (8.7%) new diagnosis of Sjogren and 1 (2.2%) of Rheumatoid Arthritis were made. NSAIDs at high dosage, slow tapering of corticosteroid and colchicine are very effective in RAIP. The improvement is more dramatic in colchicine treated patients, but also other patients can achieve good control of the disease. The finding of ANA, anti-SSA and the new rheumatological diagnoses support the involvement of autoimmunity."
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"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0097087379,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0288_12484",
"title": "[Anti-synthetase syndrome: a special subgroup of idiopathic inflammatory myopathies. Apropos of 3 case reports].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Anti-synthetase antibodies are found in 20 to 25% of all idiopathic inflammatory myopathies and allow identification of a syndrome associating myositis with interstitial pulmonary disease (50 to 70%), polyarthritis, Raynaud's phenomenon and mechanic's hands. Anti-Jo-1 is the most common anti-synthetase antibody. If anti-Jo-1 is present, interstitial lung disease must be looked for, because this is the most important determinant of the outcome. Treatment with high doses of corticosteroids is required. Immunosuppressive drugs are added in resistant cases or as corticosteroid-sparing agents."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0104_2926",
"title": "[Antinuclear antibodies: the classical and the new].",
"score": 0.0096153846,
"content": "A brief overview is presented of the different antinuclear autoantibodies most frequently mentioned in the literature at the present time. The relationship between these autoantibodies and collagen diseases is described in terms of their usefulness in diagnosis and follow-up. Lupus anticoagulant is also mentioned in view of its possible relationship with anti-DNA autoantibodies."
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0315_105",
"title": "[Clinical importance of antinuclear antibodies].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Determination of antinuclear antibodies in the sera of patients with multisystem connective tissue disease has a long clinical application. In the review article authors report on their clinical significance and describe the types of antinuclear antibodies; anti-DNA antibodies, antihistone antibodies, anti-RNA-protein complexes and other antinuclear antibodies. The methods of laboratory determination of antibody types are discussed as well as their application in the diagnosis of autoimmune and multisystem-rheumatic diseases."
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{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0094339623,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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{
"id": "pubmed23n0211_3031",
"title": "[Theoretical objective evaluation of the value of a diagnostic criterion. Application to antinuclear antibodies for the diagnosis of systemic lupus erythematosus].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The value of various types of anti-nuclear antibodies (ANA) for the diagnosis of systemic lupus erythematosus (SLE) was calculated in a population of adult patients with chronic polyarthritis. The aim of this study was to demonstrate the value of calculating the predictive value of a test applied to a particular clinical situation. It was conducted on the basis of epidemiological and laboratory data from the literature. The calculations show that the presence of ANA in immunofluorescence only slightly increases the probability of the diagnosis of SLE (7%). On the other hand, these antibodies are an example of a very sensitive test which, when it is negative allows the diagnosis to be almost totally excluded, while anti-Sm antibodies are very specific and their presence allows the diagnosis to be confirmed. Anti-nDNA antibodies have intermediate features, but their diagnostic performance increases with the level of radioactive n-DNA binding chosen as the level of positivity; in this example, for a level of binding of more than 50%, the predictive value of anti-nDNA antibodies is equivalent to that of anti-Sm antibodies."
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0044_21731",
"title": "[Use of anti-D (Rh) IgG or intramuscular polyvalent human immunoglobulin in the treatment of chronic autoimmune thrombocytopenic purpura].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The present study compares the effect of the intramuscular injection of low doses of IgG anti-D or human polyvalent immunoglobulin (Ig) on the platelet count of patients with CATP. Forty patients (14 children, 26 adults), 11 who had undergone splenectomy, were divided in the following groups of treatment: 20 patients received a single injection of 300 micrograms of IgG anti-D, 6 patients received the same dose as above plus 0.5 mg/kg daily of prednisone v.o and 14 patients received 640 mg of polyvalent Ig. Each patient was sequentially studied by measuring peripheral blood parameters, reticulocyte index, direct Coombs' test and C3-C4 determinations. Their blood group and Rh factor had been previously determined. The platelet response was evaluated as refractory (no response) and favorable (platelet increment over 50,000/microliters compared with initial platelet count). Patients with a favorable response over a month were considered as a prolonged remission. The results showed a favorable platelet response in 74% of the patients that received a single injection of IgG anti-D alone (one of the patients was Rh negative) or associated to prednisone, and 42.8% of the cases when polyvalent Ig was used. The patients who had not undergone splenectomy obtained better results than the group with splenectomy (62% vs 45%) and children showed a better response than adults (78.5% vs 46.1%). Forty five percent of prolonged remissions (including the Rh negative patient) were obtained with both schemes of IgG anti-D administration and only 28.5% when polyvalent Ig was used. The remissions were significantly longer with IgG anti-D (p < 0.01). The hematological and serological parameters did not show any significant modifications in all the cases and there was no adverse effects with the treatment. In conclusion, the intramuscular injection of immunoglobulins, especially IgG anti-D, produce an increase in the platelet count in some patients with CATP, several of them can obtain prolonged remissions, particularly children and patients that had not received immunoglobulins previously. This treatment is safe, ambulatory, easy to administer, and relatively inexpensive."
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{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0069_8296",
"title": "[The lupus band test in the diagnosis of systemic lupus erythematosus: its decisive usefulness in cases negative for anti-ds-DNA and anti-SM].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The aim of this study was to evaluate an immunofluorescence skin test, the lupus band test (LBT), in comparison to other criteria as classified by the American Rheumatic Association for the diagnosis of systemic lupus erythematosus (SLE). Twenty patients with SLE and another 24 with different connective tissue diseases (rheumatoid arthritis 16, dermatomyositis 3, necrotizing vasculitis 5) were studied. Antinuclear antibodies (ANA) appeared very sensitive (100%) in the diagnosis of LES, though with a low specificity (63%). LBT was however both sensitive (80%) and specific (100%). Others ARA laboratory criteria (anti-dsDNA, anti-Sm, VDRL and hematological disorders) were also less sensitive and/or less specific than LBT. Most interestingly, LBT was positive in 7 SLE cases in which both dsDNA and Sm antibodies were negative. Thus, LBT appears a useful test in the diagnosis of SLE. In addition, it may be of critical value in certain subsets of patients in which the present ARA criteria may not suffice for diagnosis."
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"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0091743119,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "pubmed23n0006_8212",
"title": "[Anti-nuclear antibodies in collagen diseases].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The authors sought serum antinuclear antibodies by the indirect immunofluorescent method in 3,260 patients, and found these antibodies in 293 of them. 90 patients had a level equal or greater than 1/50. Among the latter, 54 had some form of collagen disease. The following facts are emphasized: -- antinuclear antibodies are always present in lupus erythematosus. Their levels fall under the influence of treatment when nephritis occurs; -- their frequency is greater (13 cases out of 16) during scleroderma, with often a hazy appearance; -- they are lower during rheumatoid arthritis (23% of cases had a significant level), and their presence is not a sign of worse prognosis; -- they were absent in other forms of collagen diseases."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0067_3371",
"title": "[Determination of antinuclear antibodies in rheumatic diseases].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The presence of circulating serum antinuclear antibodies (ANA) directed against various nuclear structures is a hallmark of systemic rheumatic diseases. These diseases are characterized by overlapping clinical features and the diagnosis is not always clear-cut. Each disease has a profile of ANA specificities which is more or less specific to that disease. Therefore serological tests that define the precise specificities of ANA are of great importance for establishing the diagnosis."
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{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.009009009,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
},
{
"id": "pubmed23n0772_19755",
"title": "[Clinical phenotypes and prognosis of antisynthetase syndrome].",
"score": 0.009009009,
"content": "Antisynthetase syndrome (ASS) was first described in 1989 as an inflammatory myopathy associated with the presence of specific auto-antibodies, namely the anti-tRNA-synthetase antibodies (ASA). To date, the ASA family comprises eight different auto-antibodies, among which anti-hystidyl-tRNA-synthetase (anti-Jo1) is the most prevalent. In addition to myositis, a constellation of clinical features has also been described in ASS, including interstitial lung disease, Raynaud's phenomenon, polyarthritis, fever and mechanic's hands. Large variations in the distribution and the severity of each of these symptoms are reported from one patient to another, and also over the course of the disease. The heterogeneity of this autoimmune connective tissue disease has led to difficulties in the early identification of patients with a poor outcome (those who will require the most intensive treatments). Additionally, very few prospective trials have so far compared the efficacy of the different immunosuppressive drugs available, and evidence is lacking to help adapting therapeutic strategies to all of the different ASS clinical situations. We will review the different characteristics of ASS (namely biological, clinical, functional, and morphological ASS parameters) that have recently been shown to correlate with patients' outcome, our aim being to discuss the usefulness of patient stratification for elaborating targeted therapeutic trials for ASS in the future."
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{
"id": "pubmed23n1029_21330",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti affetti da schizofrenia con risposta parziale.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Tra gli antipsicotici cosiddetti \"di terza generazione\", dotati di agonismo parziale sui recettori D 2 , cariprazina è in particolare contraddistinta da agonismo parziale D 3 /D 2 con affinità particolarmente elevata per i recettori D 3 , oltre che da un'azione di antagonismo 5HT2B e 5TH2A e agonismo parziale 5TH1A. L'insieme di queste attività recettoriali conferisce a cariprazina un profilo di azione sia sui sintomi positivi sia su quelli negativi, offrendo nuove opportunità di trattamento per disturbi dello spettro schizofrenico. In particolare, cariprazina potrebbe rappresentare una valida alternativa per pazienti che presentano sintomi negativi e cognitivi prominenti e che presentano una risposta sub-ottimale ad altre molecole antipsicotiche. L'obiettivo di questa rassegna è quello di presentare alcuni casi clinici in cui la risposta parziale o sub-ottimale a un precedente trattamento antipsicotico ha suggerito l'opportunità di uno switch a cariprazina, nonché di illustrare le modalità e l'esito dello switch. La discussione dei casi clinici vuole fornire alcune informazioni utili per l'utilizzo di cariprazina nella pratica clinica quotidiana."
},
{
"id": "pubmed23n0006_11655",
"title": "[Detection of anti-DNA antibodies by electroimmunodiffusion. Comparison of the results with the study of antinuclear factors by immunofluorescence].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The detection of anti-DNA antibodies was carried out by the electroimmunodiffusion method. The results were compared to those of the immunofluorescent method for anti-nuclear factors. Positive results were obtained with the electroimmunodiffusion method in 86% of the lupus erythematosus cases, 77% of the sero-positive rhumatoid polyarthritis cases and 67% of the scleroderma cases. They are comparable to those obtained by other methods. The electroimmunodiffusion method allowed in 3 out of 54 sera to defect anti-DNA antibodies although no anti-nuclear factor was found."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0088495575,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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{
"id": "pubmed23n0097_20026",
"title": "[Combined use of impact doses of 6-methylprednisolone and cyclophosphamide in patients with systemic lupus erythematosus].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The priming doses of 6-methylprednisolone (6-MP) and cyclophosphamide (pulse therapy) were used for the treatment of 23 patients with SLE associated with primary involvement of the kidneys and pronounced immunologic disorders. The effect of combined therapy was evaluated on the extrarenal manifestations of SLE, proteinuria, hematuria, glomerular filtration, creatinine, antibodies to native DNA (anti-nDNA), complement, cryoprecipitins, antinuclear factor, and circulating immune complexes (CIC). The treatment efficacy was evaluated on day 4 since the beginning of the treatment and on the patients' discharge from hospital. The data obtained point to a significant increase of glomerular filtration and complement level, a reduction in CIC and anti-nDNA and cryoprecipitins within the first day after discontinuation of the treatment. The diminution of proteinuria and improvement of the urinary sediment were seen in over 50% of the patients. Variation of the laboratory findings correlated well with the improvement of the disease clinical picture. The combination of the priming doses of 6-MP and cyclophosphamide holds promise in the treatment of patients with associated SLE and grave renal involvement, marked immunologic disorders and generalized autoimmune vasculitis."
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"id": "pubmed23n1085_3978",
"title": "[Drug use during the covid-19 pandemic in Italy.]",
"score": 0.0087719298,
"content": "The Italian Medicines Agency has started, since the first months of 2020, a monitoring of drug use during the covid-19 pandemic. This made it possible to identify specific trends in hospital and local purchases, such as the extensive use of off-label drugs with little evidence of efficacy during the first weeks of the epidemic, and to progressively assess the degree of implementation of regulatory and ministerial recommendations.Fin dalle prime fasi dell'emergenza covid-19 è emersa per l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) la necessità di monitorare in modo specifico l'uso dei farmaci utilizzati nel corso dell'epidemia. È infatti fondamentale, in un contesto caratterizzato da grande incertezza e da continui aggiornamenti delle linee guida, disporre di informazioni utili a una corretta lettura e interpretazione dei dati. È stato quindi realizzato un primo rapporto dell'Osservatorio Nazionale sull'Impiego dei Medicinali (OsMed) sull'uso dei farmaci utilizzati, a livello ospedaliero e territoriale, nella fase iniziale dell'epidemia1. Questo metteva a confronto i consumi relativi al periodo compreso tra marzo a maggio del 2020 con quelli del trimestre immediatamente precedente, da dicembre 2019 a febbraio 2020. In seguito, il 4 marzo 2021, è stato pubblicato un aggiornamento dei dati in riferimento alle fasi successive dell'epidemia2. Il monitoraggio ha preso in considerazione diverse categorie di farmaci, andando a valutare le oscillazioni negli acquisti in riferimento al progressivo aggiornamento degli indirizzi regolatori. I volumi osservati per ciascun farmaco sono stati standardizzati per 10.000 abitanti/die, andando a valutare le differenze pre- e post-covid-19 in termini di differenza assoluta, differenza percentuale e di p-value (p)."
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{
"id": "pubmed23n1016_20758",
"title": "[Rheumatology, the multitude of options].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The number of therapeutic antibodies available in rheumatology increases every year, mainly indicated in chronic inflammatory rheumatisms and other immune-mediated inflammatory diseases. The choice between all these monoclonal antibodies depends on their specificities, patients and diseases characteristics. Until now, there is no reliable biomarker, predictive of response for specialized medicine purpose. Today, therapeutic drug monitoring and anti-drug antibodies testing can help to better adapt the dose of the drug and to help in the decision to switch to another biological drug according to the activity of the inflammatory disease."
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{
"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.0086956522,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
},
{
"id": "pubmed23n0547_9675",
"title": "[Antinuclear, anti-dsDNA and anti-ENA antibodies in patients affected with rheumatoid arthritis or ankylosing spondylitis during treatment with infliximab].",
"score": 0.0086956522,
"content": "We evaluated the induction and clinical significance of ANA, anti-dsDNA and anti-ENA during infliximab therapy in patients with Rheumatoid Arthritis (RA) or Ankylosing Spondylitis (AS). We tested sera from 30 RA and 30 AS patients before and during treatment with infliximab. ANA and antidsDNA were determined by indirect immunofluorescence and anti-ENA by an \"in house\" counterimmunoelectrophoresis. Statistical analysis was performed by X2 and McNemar's tests and U-test of Mann-Whitney. Eight of the 30 RA patients and 1 of the 30 AS patients were positive for ANA before treatment with infliximab. Eighteen of the 22 (81.8%) negative patients with RA and 11 of the 29 (37.9%) negative patients with AS became positive for ANA during infliximab treatment. No ANA positive patients became negative during the therapy. The difference between ANA before and after treatment resulted significant in both RA and AS patients (p=0.001). The frequency of anti-dsDNA and anti-ENA did not change significantly from baseline, in both RA and AS patients. Acquired ANA positivity was not associated with clinical signs of lupus syndrome and was not correlated with adverse events. The mean values of ESR and CRP in RA patients who became positive for ANA were significantly decreased (p=0.01 and p=0.02 respectively). Infliximab treatment induced a significant increase in the frequency of ANA in RA and AS patients. The significance of ANA development in these diseases is at present unknown. The significant decrease of ESR and CRP in RA patients who became positive for ANA after treatment should be investigated in a larger number of patients."
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{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
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]
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1
|
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"1": {
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201
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"text": "Dato questo quadro clinico, una possibilità è la dermatomiosite. Tra gli esami proposti, può essere utile la determinazione dell'aldolasi sierica. La sua elevazione è caratteristica di questa malattia."
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"text": "La biopsia deve essere muscolare e non sottocutanea."
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"text": "Gli anticorpi anti-muscolo liscio non sono caratteristici di questa malattia."
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Dato questo quadro clinico, una possibilità è la dermatomiosite. Tra gli esami proposti, può essere utile la determinazione dell'aldolasi sierica. La sua elevazione è caratteristica di questa malattia. La biopsia deve essere muscolare e non sottocutanea. Gli anticorpi anti-muscolo liscio non sono caratteristici di questa malattia.
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Dato questo quadro clinico, una possibilità è la dermatomiosite. Tra gli esami proposti, può essere utile la determinazione dell'aldolasi sierica. La sua elevazione è caratteristica di questa malattia. La biopsia deve essere muscolare e non sottocutanea. Gli anticorpi anti-muscolo liscio non sono caratteristici di questa malattia.
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Una donna di 75 anni si rivolge per lesioni violacee sulle mani e sul collo insieme a una progressiva debolezza muscolare di 3 mesi. Quali esami diagnostici, tra quelli indicati, possono essere utili per la diagnosi?
| 153
|
it
|
{
"1": "Determinazione dell'aldolasi sierica.",
"2": "Elettroencefalogramma.",
"3": "Biopsia del tessuto cellulare sottocutaneo.",
"4": "Determinazione degli anticorpi anti-muscolo liscio.",
"5": "Studio genetico dei loro discendenti."
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| 74
|
REUMATOLOGIA
| 2,012
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0885_1884",
"title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].",
"score": 0.0099009901,
"content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."
},
{
"id": "pubmed23n0301_2295",
"title": "[The contribution of molecular genetics to the study of spinal muscular atrophy].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Spinal muscular atrophies constitute a group of hereditary diseases characterized by degeneration of the anterior horn of the spinal cord. Molecular studies began in 1990 with the location of the genome region responsible for the disease in chromosome 5q13. New directions for research were opened in 1995 with the identification of the affected region in the survival motor neuron (SMN) genes and the neuronal apoptosis inhibitory protein genes. A main feature of these genes is that they are duplicate, forming part of two elements (centromeric and telomeric) that include mini-satellites that are also repeated, making this zone particularly unstable. The molecular abnormalities found in patients are a consequence of that instability: gene deletions and conversions in the SMN gene have been described independently of whether symptoms were severe or not. Molecular data make it possible to confirm the clinical diagnosis of most patients and to provide certain prenatal diagnosis for couples that are at high risk of passing on the disorder. Determining both the function of these genes and their pathogenesic role will help to ground new therapeutic strategies that will prevent or detain motor neuron degeneration."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0098039216,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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{
"id": "pubmed23n0045_871",
"title": "[The molecular diagnosis of hereditary diseases. In memoriam Dr. Eduardo Aguirre Pequeño].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Accordingly, we have established in our unit a DNA diagnosis laboratory and have started molecular genetics and epidemiological studies of several inherited diseases. We have started with cystic fibrosis, muscular dystrophy and hemophilia A. We practice the molecular diagnosis with both, Southern transfer and the polymerase chain reaction, using either direct (detection of mutations) or indirect (restriction fragment length polymorphisms) approaches. With the studies we have so far carried out, we have been able to provide genetic counseling and gained valuable information on the type and frequency of mutation associated to these diseases in our region."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0269_19393",
"title": "[Direct genotypic analysis of myotonic dystrophy: detection of an unstable DNA fragment in carriers].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Myotonic dystrophy (DM) is an inherited autosomal dominant disorder. The molecular defect responsible for the disease is the expansion of a CTG triplet at the 3' end of the DM gene. We report the analysis of the gene expansion, its correlation with the clinical severity and with the phenomenon of anticipation. Using the cDNA25 probe, we have analyzed 140 affected DM patients from a total of 42 families comprising 303 individuals. According to the clinical status, the affected DM patients were classified as follows: group I, congenital form; group II, classical form, and group III, mild form. A larger than normal fragment was detected in all the DM patients but in none of the controls. The expansion size is 2.5-6 kb in group I, 0.3-5 kb in group II and 0.2-1.5 kb in group III. In 49 parent-child couples which show clinical anticipation, 47 have an increase in size of the fragment from one generation to the next. Our results show a clear correlation between the severity of the disease and the expansion size. We confirm at the molecular level the phenomenon of anticipation. The direct gene analysis of the DM families allows the diagnosis of all the at-risk individuals and facilitates the genetic counselling of these families."
},
{
"id": "pubmed23n1115_5743",
"title": "",
"score": 0.0096153846,
"content": "La recente approvazione del testo unico sulle malattie rare da parte dei due rami del Parlamento (Disposizioni per la cura delle malattie rare e per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani) richiama l'attenzione degli operatori di Sanità pubblica su una materia vasta e disomogenea come la ricerca, la diagnosi e il trattamento delle malattie rare. La disponibilità di un testo di legge, anche se devono seguire i decreti attuativi per rispondere alle necessità concrete dei malati e delle loro famiglie, è comunque uno strumento essenziale nella \"cassetta degli attrezzi\" degli operatori in quanto «dai documenti storici più antichi a quelli contemporanei si hanno prove del ricorso ad atti normativi non solo nei momenti di emergenza (gestione delle epidemie) ma anche nell'organizzazione e il controllo della vita quotidiana sempre in nome e per conto della salute collettiva» (Editoriale. La normazione, lo strumento cardine di Sanità pubblica. Igiene e Sanità Pubblica 2020; 76: 284-286)."
},
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"id": "pubmed23n0086_2148",
"title": "[Use of dystrophin c-DNA for the direct diagnosis of Duchenne muscular dystrophy in female carriers].",
"score": 0.0096153846,
"content": "DNA polymorphisms have been widely used as genetic markers for identification of the X chromosome that carries the mutation for Duchenne Muscular Dystrophy (DMD) in affected families, but serious limitations are associated with this approach. The complementary DNA (c-ADN) of the DMD gene has recently been isolated and shown to detect partial gene deletions in a large proportion of patients. We present the study of five DMD families in which we have shown the existence of a partial deletion in the DMD gene in the affected boys. We have evaluated the usefulness of this direct approach to diagnose DMD carriers in these families using the c-DNA derived probes. In all cases we have obtained satisfactory results. The method seems to be more reliable, more rapid and less expensive than linkage studies with DNA polymorphisms."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0516_10993",
"title": "[Myotonic dystrophy type 1 in cataract patients: molecular diagnosis for screening and genetic counseling].",
"score": 0.0095238095,
"content": "To detect MD1 premutation and full mutation carriers among cataract patients and offer familial genetic counseling. We studied the DNA of 60 selected cataract patients through polymerase chain reaction analysis. This study was performed at the \"Hospital das Clínicas da Faculdade de Medicina de Ribeirão Preto\" where selected patients had been examined at the Cataract Outpatient Clinic from 01/01/1982 to 30/06/1995. Selection criteria were age under 55 with no obvious precipitating factor, except diabetes mellitus type 2, with or without neuromuscular signs suggestive of myotonic dystrophy. Three patients were found to have a full mutation corresponding to 5% of the group. Additional affected individuals were found among patients' relatives. No premutation was found. These results emphazise the importance of screening for MD1 gene carriers among cataract patients, and further genetic counselling."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0550_19179",
"title": "[Hypertrophic cardiomyopathy: infrequent mutation of the cardiac beta-myosin heavy-chain gene].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The aim of this study was to identify mutations in the cardiac heavy-chain beta-myosin gene (MYH7b) in a group of Spanish patients with hypertrophic cardiomyopathy. The study included 36 families with at least one member who had hypertrophic cardiomyopathy. DNA from exons 3 to 24 of the MYH7b gene was sequenced. Two mutations were identified: Arg858Cys and Met515Val. They occurred in two families, one of which was of Moroccan origin. This corresponds to a MYH7b gene mutation frequency of less than 5%. In contrast to findings in other Caucasian populations, MYH7b gene mutation occurred infrequently in this group of Spanish families with hypertrophic cardiomyopathy."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0093457944,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0907_9719",
"title": "Myosin-binding Protein C Compound Heterozygous Variant Effect on the Phenotypic Expression of Hypertrophic Cardiomyopathy.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Hypertrophic cardiomyopathy (HCM) is an autosomal dominant genetic disease caused by mutations in genes encoding sarcomere proteins. It is the major cause of sudden cardiac death in young high-level athletes. Studies have demonstrated a poorer prognosis when associated with specific mutations. The association between HCM genotype and phenotype has been the subject of several studies since the discovery of the genetic nature of the disease. This study shows the effect of a MYBPC3 compound variant on the phenotypic HCM expression. A family in which a young man had a clinical diagnosis of HCM underwent clinical and genetic investigations. The coding regions of the MYH7, MYBPC3 and TNNT2 genes were sequenced and analyzed. The proband present a malignant manifestation of the disease, and is the only one to express HCM in his family. The genetic analysis through direct sequencing of the three main genes related to this disease identified a compound heterozygous variant (p.E542Q and p.D610H) in MYBPC3. A family analysis indicated that the p.E542Q and p.D610H alleles have paternal and maternal origin, respectively. No family member carrier of one of the variant alleles manifested clinical signs of HCM. We suggest that the MYBPC3-biallelic heterozygous expression of p.E542Q and p.D610H may cause the severe disease phenotype seen in the proband. Resumo A cardiomiopatia hipertrófica (CMH) é uma doença autossômica dominante causada por mutações em genes que codificam as proteínas dos sarcômeros. É a principal causa de morte súbita cardíaca em atletas jovens de alto nível. Estudos têm demonstrado um pior prognóstico associado a mutações específicas. A associação entre genótipo e fenótipo em CMH tem sido objeto de diversos estudos desde a descoberta da origem genética dessa doença. Este trabalho apresenta o efeito de uma mutação composta em MYBPC3 na expressão fenotípica da CMH. Uma família na qual um jovem tem o diagnóstico clínico de CMH foi submetida à investigação clínica e genética. As regiões codificadoras dos genes MYH7, MYBPC3 e TNNT2 foram sequenciadas e analisadas. O probando apresenta uma manifestação maligna da doença e é o único em sua família a desenvolver CMH. A análise genética pelo sequenciamento direto dos três principais genes relacionados à essa doença identificou uma variante em heterozigose composta (p.E542Q e p.D610H) em MYBPC3. A análise da família mostrou que os alelos p.E542Q e p.D610H tem origem paterna e materna, respectivamente. Nenhum familiar portador de um dos alelos variantes manifestou sinais clínicos de CMH. Sugerimos que a expressão heterozigótica bialélica de p.E542Q e p.D610H pode ser responsável pelo fenótipo severo da doença encontrada no probando."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1887",
"title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].",
"score": 0.0092592593,
"content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."
},
{
"id": "pubmed23n0307_11252",
"title": "[Molecular genetic study in congenital myotonic dystrophy].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Congenital myotonic dystrophy (CMD) is the neonatal form of Steinert's myotonia. However, the symptoms and neuro-physiological findings are different from the classical adult form, there is a high mortality and early diagnosis of the condition is difficult. CMD occurs as a result of abnormal expansion of CTG triplets on chromosome 19. There is dominant autosomal transmission of this multi-systemic disorder, although when it occurs in children, it is the mother who is always the affected parent. Molecular genetic techniques enable unequivocal diagnosis of the condition, evaluation of anticipation and the possibility of offering genetic counselling to the families involved."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
},
{
"id": "pubmed23n0353_13445",
"title": "[Werdnig-Hoffmann disease. The first prenatal diagnosis in Cuba].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Spinal muscular atrophy (SMA) is an autosomal recessive disorder characterized by the degeneration of cells of the spinal cord. The gene was localized on chromosome 5q13 and exists in two almost identical forms, which are distinguished by the change of base on exones 7 and 8. Mutations of the gene of survival motoreneuron (SMN) are the cause of illness. We report, for the first time in Cuba, the prenatal diagnosis of a type II SMA carrier, using molecular methods for direct detection of the mutation on exones 7 and 8 of the SMN gene, and haplo-identification with microsatellite markers of chromosome 5q as an indirect method. A sample of amniotic liquid was taken at 18 weeks of gestation and the DNA extracted. No deletions were detected on exones 7 and 8 of the foetal DNA, which was therefore normal. Detection of deletions on the SMN gene is a method which permits detection of the condition (healthy or unhealthy) of the foetus, quickly and reliably, without requiring investigation of the entire family to obtain a result. The method does not require radio-active PCR, the results are clear and precise and may be obtained within 24 hours. It may also take the place of invasive methods such as muscle biopsy and electro-myography and contribute to genetic assessment in families in which there is no DNA of the affected child."
},
{
"id": "pubmed23n1028_18191",
"title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0522_2997",
"title": "[Research of markers for the genes of the heavy chain of cardiac beta-myosin and myosin binding protein C in relatives of patients with hypertrophic cardiomyopathy].",
"score": 0.0090909091,
"content": "To study the molecular markers for the genes of the heavy chain of cardiac beta-myosin and the myosin binding protein C in relatives of carriers of hypertrophic cardiomyopathy. Twelve families who had anamnesis, physical exam, electrocardiogram, echocardiogram and blood collection for the genetic study through the chain reaction of polymerase. From the 227 relatives, 25% were ill-taken, with 51% men, with an average age of 35+/-19 (2 to 95) years old. The genetic analysis showed a connection with the gene of the cardiac b-myosin in a family and, in another, a connection with the gene of the myosin-binding protein C. In five families, the connections with the two genes were excluded; in two, the connection with the gene of the myosin-binding protein C, but for the b-myosin gene the results were non-conclusive; in two families, the results were non-conclusive for both genes and in one the connection for the b-myosin gene was excluded. The results were non-conclusive for the gene of the myosin-binding protein C. In our environment, other genes, different from those described in the literature, may prevail, or there are other genetic differences related to the origin of our population and/or environmental factors."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1885",
"title": "[National epidemiological surveillance systems of mesothelioma cases].",
"score": 0.009009009,
"content": "INTRODUZIONE: sebbene la relazione causale tra esposizione ad amianto e malattie neoplastiche sia ben nota, in molti Paesi il consumo del materiale è ancora rilevante e crescente. A causa della lunga latenza, nei Paesi dove è stato bandito (come in Italia) è oggi in corso un'epidemia di malattie correlate ad amianto. OBIETTIVI: descrivere i sistemi di sorveglianza dei mesoteliomi attivi nel mondo mediante un'analisi comparativa. è stata condotta una revisione bibliografica della letteratura disponibile sui sistemi di sorveglianza epidemiologica dei mesoteliomi attivi nel mondo, comparando metodi e risultati disponibili. RISULTATI: sistemi di ricerca dei casi incidenti e di analisi anamnestica dei soggetti ammalati sono attivi solo in Italia, Francia e Corea del Sud. I Paesi presso i quali sono attivi sistemi di rilevazione e controllo dei casi incidenti di mesotelioma sono quelli in cui vige il bando dell'amianto e che hanno sperimentato consumi rilevanti in passato. Non sono stati istituiti sistemi epidemiologici di sorveglianza in molti Paesi dove il consumo di amianto è ancora importante (inclusi Russia, Cina, India e Brasile). CONCLUSIONI: si conferma l'importanza dei sistemi di sorveglianza epidemiologica dei mesoteliomi per la sanità pubblica, il sostegno alle politiche di welfare e la prevenzione dei rischi. Lo sviluppo di progetti per tendere a una maggiore uniformità nei metodi di ricerca dei casi, di classificazione delle diagnosi e dell'esposizione e nelle tecniche di analisi dei dati potrebbe consentire una maggiore fruibilità dei dati aggregati. La disponibilità di dati internazionali confrontabili può essere di stimolo all'adozione di provvedimenti di bando internazionale."
},
{
"id": "pubmed23n0516_15103",
"title": "[Diagnostic difficulties in spinal muscular atrophy].",
"score": 0.009009009,
"content": "To describe the clinical findings of patients with spinal muscular atrophy (SMA) with survival motor neuron (SMN) gene deletion. Descriptive study of SMA cases confirmed with the deletion of the SMN gene. Frequency determination of positive clinical and laboratory revised diagnostic criteria. All of the 22 included patients had symmetrical muscle weakness, which was diffuse in those with onset of symptoms up to 6 months of age (75 %), and either proximal or predominant in lower limbs in the remaining group (67 %). Fasciculations and atrophy were both frequent findings (82 %). Laboratory tests findings were variable, with a positivity of 57 % for electrophysiology and of 58 % for muscle biopsy. The presence of a deletion in the SMN gene can help to confirm this diagnosis in unclear presentations."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0089285714,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0313_11661",
"title": "[Genetic aspects (analysis and diagnosis) of muscular diseases--recent advances and future prospects].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Considerable advances in the genetic analysis and diagnosis of muscular diseases made during the past years that may allow detailed clinical understanding, specific diagnosis, hope for gene therapy, and better genetic counseling of the disease. The scientific research progress in the human genetics, however, raised social and ethical issues. This would largely not due to the genetic technology but with its proper use. In this introductory note, I am going to describe the recent advances and future prospects of genetic aspects of the muscular disease."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6425",
"title": "Analisi comparativa dei profili di personalità di pazienti affetti da disturbo borderline e detenuti con diagnosi di disturbo antisociale di personalità ottenuti tramite l'MMPI-2.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Scopo. Nel disturbo borderline di personalità (DBP), i comportamenti violenti e aggressivi sono spesso presenti tanto che sarebbero un segnale prodromico del DBP e segnerebbero un'importante sovrapposizione con il disturbo antisociale di personalità (DAP). Nonostante le differenze cliniche tra i due quadri, tali sovrapposizioni potrebbero inficiare l'uso di strumenti di valutazione come il Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2 (MMPI-2), tanto che alcuni autori hanno evidenziato come questo strumento, pur utile per individuare i soggetti con un disturbo di personalità, debba essere usato cautamente per differenziare tra DBP e DAP. Il presente contributo ha indagato i profili MMPI-2 di pazienti con DBP, in presenza di comportamenti aggressivi, a confronto con quelli di detenuti con DAP in assenza di DBP, al fine di meglio comprendere quali scale possano assimilare e quali differenziare i due quadri clinici. Metodi. Hanno partecipato 91 soggetti, di cui 30 pazienti con diagnosi di DBP e 61 detenuti con DAP. Sono state somministrate SCID-I e SCID-II da due valutatori indipendenti e MMPI-2. Risultati. I risultati hanno evidenziato l'elevazione nelle scale cliniche Pd, Pa, Pt e Sc per entrambi i gruppi, e un'elevazione della scala D, che è risultata significativa solo per il gruppo DBP. Inoltre, le scale di contenuto sono sembrate suggerire una maggiore presenza di problemi sociali, familiari e lavorativi nei pazienti con DBP. Conclusioni. Il presente studio mostra come il profilo di personalità rilevato dall'MMPI-2 nel confronto tra pazienti con DBP e detenuti con DAP sia in gran parte sovrapponibile. La scala clinica D, che misura la sintomatologia depressiva, accanto alle scale di contenuto correlate a problemi nel funzionamento sembrano essere le uniche in grado di differenziare i due quadri clinici, suggerendo come nei pazienti con DBP si possano osservare maggiori problemi nel funzionamento e nell'area dell'umore rispetto a detenuti con DAP."
},
{
"id": "pubmed23n0514_21074",
"title": "[Muscular dystrophy].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The muscular dystrophies are a genetically heterogeneous group of progressive disorders that lead to the breakdown of the integrity of skeletal muscle. Numerous recent advances made in research into the molecular genetics of muscular dystrophy have highlighted the diversity of this family of disorders. Muscle biopsy allows the immunohistochemical analysis of various muscle specific proteins, and can provide important data enabling definitive diagnosis. Muscle biopsy is not always necessary, such as in the case of Duchenne or Fukuyama type dystrophies, which are relatively easy to diagnose by genetic testing; in such cases, however, consideration must given to the ethical implications of testing. The future promises the development of new therapeutic approaches and clinical applications based on genetic diagnostic data."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0116_13701",
"title": "[Molecular diagnosis of Duchenne and Becker muscular dystrophies. Current data].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Carrier diagnosis and prenatal diagnosis of Duchenne's muscular dystrophy (DMD) and Becker's muscular dystrophy (BMD) has become possible using some twenty RFLPs detected by more than a dozen Xp21 probes that are either intragenic or flanking the disease locus. Results from familial studies on 88 DMD and BM families stress important considerations concerning a priori and final risks, individuals necessary for the identification of the phase, and the different strategies that can be applied, regardless of whether the study concerns an on-going pregnancy or a carrier-status determination, and whether the patient is at high or low risk. Finally, multiple sources of difficulties in interpreting the results depend on a) the occurrence of new mutations that must be traced; b) the existence of meiotic recombination; c) the necessity, in some instances, of relying upon the sole identification of the paternal X. These considerations emphasize the characteristics and the important limitations of this type of methodology."
},
{
"id": "pubmed23n1016_25850",
"title": "10 anni dopo il terremoto dell'Aquila: dal trauma individuale a quello collettivo. Memorie e mnemotecnologie.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Il trauma collettivo conseguente a un disastro naturale si configura come una crisi di significato. Numerosi studi supportano la trasmissione transgenerazionale di esperienze traumatiche, come pure di modelli protettivi di resilienza. I numerosi eventi culturali e scientifici che si sono tenuti in occasione del decimo anniversario del sisma che ha colpito L'Aquila nel 2009 potrebbero essere visti nella prospettiva delle mnemotecnologie. In tale contesto, l'esteriorizzazione della memoria \"traumatica\" attraverso le nuove tecnologiche può liberare da emozioni negative generate dal trauma per una nuova memoria collettiva. Le mnemotecnologie, in virtù della loro duplice funzione di rievocazione e integrazione, possono contribuire in modo indiretto, ma sostanziale, al processo di oblio attivo del trauma finalizzato alla ricostruzione di una nuova identità culturale."
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"id": "pubmed23n0087_20416",
"title": "[Clinico-genetic expression of myotonic dystrophy in Istria].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The present genetic study has been conducted on 29 patients with myotonic dystrophy. The diagnosis of Steinert-Batten-Gibbs disease was made by anamnestic, clinical and laboratory procedures. Six families from Istria were examined in which genealogical study was carried out through five generations. Consanguinity was observed in one family. The frequency of myotonic dystrophy, correlative features and mortality was determined for each family. The incidence of myotonic dystrophy and correlative features among the first-, second-, and third-degree relatives of patients examined was determined. We conclude that the disease occurred far more frequently in families of patients with myotonic dystrophy (8 to 33%) than in the population in general (0.017%) and that it is significantly maintained among the first-, second-, and third-degree relatives."
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"id": "pubmed23n1097_5003",
"title": "[Beyond the assessment of work-related stress risk: the management standards approach for organizational wellbeing.]",
"score": 0.0086206897,
"content": "La valutazione approfondita del rischio stress lavoro-correlato (SLC), oltre a soddisfare un obbligo normativo, rappresenta un momento per riflettere sulle condizioni di salute di un'organizzazione e sugli elementi su cui intervenire per migliorarle. Nel presente contributo vengono riportati i risultati ottenuti dalla valutazione approfondita dello SLC condotta in un'azienda di facility management tramite la somministrazione dell'HSE Management Standards Indicator Tool (HSE-MS IT) e ulteriori misure atte a valutare lo stress percepito, la soddisfazione lavorativa e la motivazione al lavoro. Hanno partecipato allo studio 196 operai di un'azienda che si occupa di pulizie ospedaliere, industriali e civili. Dalla valutazione approfondita è emersa la presenza di rischio nelle dimensioni Domanda, Relazioni, e Supporto dei Colleghi e di rischio grave nella dimensione Controllo. L'analisi delle correlazioni e delle regressioni multiple hanno permesso di identificare le aree organizzative significativamente associate allo stress percepito, alla soddisfazione lavorativa e alla motivazione. Tramite modelli di path analysis si è inoltre valutato l'effetto diretto e indiretto dei Management Standards su queste tre misure di output. Domanda, Controllo e Relazioni hanno un effetto diretto sullo stress percepito, mentre il Supporto dei Colleghi e il Supporto dei Superiori influiscono rispettivamente sulla soddisfazione e sulla motivazione al lavoro. Lo stress percepito ha inoltre un effetto diretto sulla soddisfazione lavorativa, che a sua volta influenza la motivazione al lavoro. In conclusione, una valutazione approfondita del rischio SLC che integri il tradizionale approccio basato sui Management Standards considerando ulteriori misure di benessere organizzativo costituisce un'occasione utile per identificare non solo i fattori che possono produrre SLC, ma anche le aree di gestione che possono incidere su dimensioni, quali ad esempio la motivazione e la soddisfazione lavorativa, che contribuiscono criticamente al benessere complessivo di un'azienda."
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"id": "pubmed23n0362_647",
"title": "[Molecular diagnosis of inherited disease].",
"score": 0.0086206897,
"content": "The ability to detect mutations in nucleic acids sequence is of fundamental importance in medical molecular genetics. The aim is to link mutations of identified genes to particular disease phenotypes and to facilitate rapid, molecular diagnosis. There are numerous techniques described for screening unknown mutations, and for diagnosing those which have been identified previously. Each method offers different advantages and has its own limitations."
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2
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"text": "I corticosteroidi sistemici in questi pazienti devono essere utilizzati principalmente per le esacerbazioni acute, non per il controllo delle esacerbazioni."
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I corticosteroidi sistemici in questi pazienti devono essere utilizzati principalmente per le esacerbazioni acute, non per il controllo delle esacerbazioni.
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I corticosteroidi sistemici in questi pazienti devono essere utilizzati principalmente per le esacerbazioni acute, non per il controllo delle esacerbazioni.
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Un uomo di 67 anni, ex fumatore, con diagnosi di BPCO grave (indice multidimensionale BODE 5, FEVl 38%, indice di massa corporea 23, indice di dispnea secondo la scala mMRC 3, distanza percorsa nel test del cammino di 6 minuti 260 m) che è stato ricoverato 3 volte per esacerbazione della BPCO negli ultimi 7 mesi. Ha anche un'anamnesi di ipertensione, cardiopatia ischemica con AMI 5 anni fa e claudicatio intermittens. L'esame clinico ha rivelato una diminuzione del murmure vescicolare con wheezing espiratorio in entrambi i campi polmonari e una saturazione ossimetrica dell'88%. Quale delle seguenti strategie terapeutiche NON sarebbe raccomandata per questo paziente?
| 369
|
it
|
{
"1": "Aggiustamento della terapia inalatoria con broncodilatatori a lunga durata d'azione che combinano anticolinergici e beta-2 adrenergici con glucocorticoidi per via inalatoria.",
"2": "Iniziare i glucocorticoidi orali per 6 mesi per controllare le esacerbazioni.",
"3": "Verificare che il paziente esegua correttamente la tecnica di inalazione.",
"4": "Iniziare un ciclo di ossigenoterapia cronica a domicilio.",
"5": null
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| 122
|
PNEUMOLOGIA E CHIRURGIA TORACICA
| 2,016
|
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"MedCorp": {
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0247_7515",
"title": "[Exercise tests in pneumopathy patients].",
"score": 0.0099009901,
"content": "In this prospective work eleven pneumopathes patients were studied, ten of them with HAP, which were subjected to effort prove in endless band, in order to know the electrocardiographic alterations presented during the exercise. The VO2 máx was determined simultaneously in four patients. In the four, the value of this parameter was found under the normal value, which showed us a poor increase of the cardiac expense for the demands in the exercise. If the effort proves had not been practiced, this fact could not have been known. Related to the electrocardiographic alterations, cellular diastolic depolarization signs (cellular damage), product of the cellular damage, were found. The mechanics of this cellular damage, as well as the one of the poor increase of cardiac expense, are mentionned in the discussion."
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0041_1188",
"title": "[Comparison between the closing volume comportments and the Vmax/V curve in patients with obstruction of the small airways].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Three groups of patients with obstruction of the small airways and normal main airways were submitted to study by determining the closing volume and the V max/V curve. In the first group (beginning chronic bronchitis) was noted an alteration of the curve with normal closing volume in almost all the cases; in the second group (asthma in the remission phase) the closing volume was increased and the curve normal in a part of the patients, -while in the other part the closing volume was normal and the curve altered; in the third group (recent heart infarct), a significative increase in the closing volume was noted with a slightly altered curve: improvement of the tests was obtained after administration of diuretics, the improvement being far more noticeable for the closing volume than for the V max/V curve. The closing volume is therefore an extremely sensitive test of the obstruction of the small airways when the obstruction interests before all the basal zones of the lungs. When the resistances of the small airways are irregularly distributed, the determination of the V max/V curve is, conversely, more useful."
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{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0097087379,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0659_16284",
"title": "[Controversies and dilemmas on the use of beta-blockers in treatment of associated cardiovascular disease in patients with chronic obstructive pulmonary disease].",
"score": 0.0097087379,
"content": "In the last decade, chronic obstructive pulmonary disease (COPD) has been considered a syndrome with multiple phenotypical facets and systemic components. Chronic diseases are associated, in time, with several comorbidities. Cardiovascular disease represents the most common comorbidity in COPD, increases its handicap and mortality indices. Most entities associated with cardiovascular disease require treatment with beta-blockers. However, beta-blockers are a \"two-edged sword\" when administered in obstructive pulmonary disorder. The use of beta-blockers should be assessed by their action on three areas: their effect on FEV1, their effect on bronchial hyperreactivity, the result obtained when additionally administering beta-agonists. The result of beta-blocker administration is influenced by the involvement of several other factors: the cardioselectivity of the beta-blocker, the dosage, the concomitant administration of beta-agonists, the stage of the disease (stable or exacerbation of COPD), smoker status etc. Their administration under strict monitoring results in a decreased morbidity and mortality, including in patients who had undergone cardiovascular surgery. The overall conclusion is that beta-blockers may be administered in COPD associated with cardiac comorbidity, but this administration requires utmost care."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0059_1968",
"title": "[Use of captopril in the treatment of chronic cor pulmonale].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Captopril administration in chronic cor pulmonale (CCP) stage I and II produced positive objective and subjective responses evident from a significant improvement of right heart myocardial contractility, external respiration which lower systolic pressure in the artery. Captopril can be introduced in CCP stage I for preventive and CCP stage II for therapeutic purposes."
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"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0095238095,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0314_8787",
"title": "[Use of verapamil vs. beta blockers in patients with myocardial infarct. Retrospective evaluation of the yearly case load of a coronary care unit].",
"score": 0.0095238095,
"content": "To compare the relative use of verapamil and beta-blockers, which have shown comparable efficacy in reducing mortality and reinfarction rates in selected patients with myocardial infarction (MI), we retrospectively evaluated the ongoing treatment at the time of the pre-discharge evaluation in 221 consecutive patients (167 males and 54 females; mean age: 62.3 +/- 10.8 years) discharged alive in 1994 from our Hospital with the diagnosis of Q-wave MI. The examination of the computerized files of our central database, showed that verapamil was administered (as a monotherapy or in association) to 4% of the patients, compared to 34% of beta-blockers. The choice between the two drugs appeared not to be influenced by age (62 +/- 11 vs 57 +/- 8 years), anterior (70% vs 57%) or inferior (30% vs 40%) MI location or echocardiographic left ventricular ejection fraction (50.2 +/- 10% vs 52.3 +/- 11%), which were comparable in both groups. On the other hand, beta-blockers were used significantly more often (52% vs 10%; p < 0.05) in the presence of hypertension, while verapamil was preferred (although statistical significance was not reached) in patients with contraindications to beta-blockers, such as chronic obstructive lung disease or peripheral artery disease (20% vs 9% and 10% vs 4%; p = ns, respectively). In conclusion, our study gives, for the first time, an estimate of the real use of verapamil in patients with MI, confirming, in keeping with the indications in the literature, that its administration is limited and essentially reserved to patients with contraindications to beta-blockers. A wider use of verapamil (and even more of beta-blockers) would be however hoped for, due to the relevant number of patients (62% of our population) treated with drugs, such as diltiazem, dihydropyridines or nitrates, for which a conclusive demonstration of efficacy on major clinical end-points are lacking."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0094339623,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "pubmed23n0277_15764",
"title": "[Chronic cor pulmonale and heart failure].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The pathophysiology and the treatment of heart failure in patients with chronic cor pulmonale is described. The patients with chronic cor pulmonale were divided into two categories in terms of the cause of the disease, that is, due to chronic respiratory failure and due to chronic pulmonary vascular obstruction. The treatment for the patients in the first category is, mainly to control respiration and to continue chronic oxygen therapy, and in the second category is, to utilize vasodilator and anticoagulant therapy. The results of these treatments are rather poor, though in terms of improvement in the quality of life and the survival. In the patients with chronic respiratory disease, the prevention of chronic cor pulmonale and heart failure is essential."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0093457944,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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{
"id": "pubmed23n0524_19990",
"title": "[Treatment of pulmonary hypertension in COPD: is there hope for the better?].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The aim of this study is to prove for a well tolerated medication (clinical and financial) a supplementary effect in improvement prognosis of patients with pulmonary hypertension secondary to COPD, already treated with classical pneumology drugs. Three pts. groups were selected: the first received only classical pneumology treatment, the second with supplementary therapy by IECA and Ca-blockers, the third with supplementary therapy with IECA and nebivolol; the follow-up protocol included clinical and paraclinical status (blood gases, spirometry, ECG, echocardiography, 6 minute walk test) over 3 months. Clinical and paraclinical evolution of the pts. in group 2 and group 3 was significantly better that in pts from group 1. We conclude that addition of IECA + Ca-blocker/IECA + nebivolol therapy at classical pneumology therapy result in a better evolution in pts. with pulmonary hypertension secondary to COPD."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0092592593,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0314_21351",
"title": "[Value of classical and new criteria of electrocardiography in diagnosis of hypoxic cor pulmonale evaluated by hemodynamics tests].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Electrocardiogram is commonly used in the diagnosis of cor pulmonale in patients with chronic obstructive pulmonary disease (COPD). Pulmonary hemodynamics being the definite method for diagnosis the disease can be used to vary the ecg criteria for diagnosis cor pulmonale. After excluding patients with old myocardial infarction and with pulmonary wedge pressure > 12 mm Hg in 66 patients aged 65.2 with advanced COPD (FEV1 0.78 +/- 0.3 litre) pulmonary hemodynamics and ecg were performed at the same time. The signs of right ventricular hypertrophy were sought for using 3 sets of criteria: the World Health Organisation criteria, new compiled Lehtonen et al. Criteria and right ventricular precordial leads. WHO criteria had a specificity and sensitivity of 50% and 57.6%, the modified right precordial leads-53% and 64.5% and compiled Lehtonen's criteria -57% and 59% respectively. In 32 patients with mild pulmonary hypertension (20-29 mm Hg) sensitivity of WHO criteria was 46.8%, right precordial leads -51.6%, and Lethonen and co. Criteria -50%, in 10 patients with moderate pulmonary hypertension (30-39 mm Hg) 59%-62.5%-50%, in 9 patients with severe hypertension (> or = 40 mm Hg) 100%-100%-100% respectively. Our studies confirm the poor sensitivity and of ecg criteria for diagnosis of cor pulmonale (pulmonary hypertension) in COPD. However, in mild and moderate pulmonary hypertension, sensitivity of ecg diagnosis of cor pulmonale is improved if right modifieds precordial leads are used. New, compiled Lehtonen's criteria failed to improved diagnosis of diagnosis of cor pulmonale. All studied sets of criteria are highly sensitive in COPD patients with severe pulmonary hypertension."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
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{
"id": "pubmed23n1057_5320",
"title": "Drenaje anómalo total de venas pulmonares variante supracardiaca en una mujer adulta.",
"score": 0.0091743119,
"content": "La conexión anómala total de venas pulmonares (CATVP) es una cardiopatía congénita en la que la circulación venosa pulmonar drena al sistema venoso sistémico<sup1</sup. La existencia de una comunicación interauricular es imprescindible para la supervivencia<sup2</sup."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0090909091,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0131_7785",
"title": "[Current problems in the diagnosis, prevention and treatment of chronic cor pulmonale].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Problems of early diagnosis, prophylaxis and therapy of chronic cor pulmonale (CCP) were discussed. It was pointed out that the right ventricular hypertrophy could not be regarded as the main diagnostic sign of CCP as it was recognized at late stages of diseases when therapy was of low efficacy. The authors proposed to specify CCP clinico-functional definition with 4 functional classes with relation to the expression of disturbances of ventilation function of the lungs and hemodynamics. The results of isoket and corinfar therapy of 250 patients with obstructive bronchitis of various gravity of ventilation and hemodynamic disturbances were presented. They showed that the use of prolonged nitrates was found appropriate in the patients of the 3rd-4th functional classes with signs of developed CCP. The use of prolonged nitrates in the patients of the 1st-2nd functional classes resulted in an increase of pulmonary functional shunting of the blood. Calcium antagonists made a balanced effect on the bronchial permeability and pulmonary hemodynamics. Their use was indicated at early stages of the process when functional mechanisms played the leading role in the pathogenesis of disturbances."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.009009009,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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"id": "pubmed23n0038_9692",
"title": "[Comparison of three exercise tests in a group of patients with chronic broncho-pulmonary disease (author's transl)].",
"score": 0.009009009,
"content": "In a group of 26 patients with various broncho-pulmonary diseases, the results of three types of exercise were compared : maximum supported power (PMS), maximum supported power + 20 W, and maximum tolerated power (PMT). The two first ones were made at constant power, the last one at increasing power (by 30 W, during three minutes). The comparison of the results indicates that there was no significant difference between the variables measured during PMT and PMS +20 W (power, oxygen uptake, cardiac frequency, oxygen pulse, ventilation). The changes in oxygen uptake, cardiac frequency, and ventilation, as the power increased, were not significantly different in the three types of exercise. In this group of patients, mean PMT was 121 W, mean PMS was 98 W, and the ratio PMS/PMT was thus 81%. To determine PMT first reduced the number of exercise-tests necessary to measure PMS (two or three tests depending on the patient)."
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{
"id": "pubmed23n0966_6419",
"title": "I nuovi \"casi difficili\" in psichiatria.",
"score": 0.0089285714,
"content": "In psichiatria, come nelle altre discipline mediche, esistono casi che sono \"difficili\" per le loro caratteristiche cliniche. Recentemente, sembra tuttavia emergere un nuovo tipo di casi che risultano \"difficili\" per ragioni non tanto psicopatologiche quanto piuttosto gestionali, di responsabilità e sicurezza. Alcuni di questi casi caratterizzano in particolare la psichiatria italiana, e coinvolgono soprattutto i clinici delle strutture pubbliche. In varie situazioni, essi implicano comportamenti autolesivi ed eterolesivi non prevedibili né prevenibili nonostante l'impegno degli operatori, un problema ancora scarsamente riconosciuto per le responsabilità stesse. La riforma sanitaria del 1978 ha posto l'Italia in una posizione di avanguardia nel mondo riguardo al sistema dell'assistenza territoriale in salute mentale, che ha compiuto negli ultimi quarant'anni grandi passi avanti rispetto al precedente assetto. Ultimamente si sono tuttavia verificati cambiamenti sociali, epidemiologici, psicopatologici e dei bisogni che hanno creato nuovi problemi e difficoltà all'assistenza psichiatrica. Tra questi cambiamenti figurano la crescente complessità delle grandi aree metropolitane; il fenomeno immigratorio; la massiccia crescita nell'utilizzo di sostanze; le modificazioni del profilo di responsabilità del medico; l'introduzione di complesse normative sulla sicurezza, il trattamento dei dati, il consenso alle cure e la competenza a decidere della persona con disturbi mentali. Come conseguenza, gli operatori si trovano oggi ad affrontare nuove difficoltà di tipo organizzativo e gestionale, e questioni problematiche relative alla sicurezza sia del paziente sia del sanitario, con un crescente profilo di responsabilità etica, deontologica e medico legale del sanitario stesso. Auspichiamo che le riflessioni qui proposte possano stimolare un dibattito costruttivo per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori impegnati quotidianamente nel migliorare gli esiti clinici dei propri pazienti."
},
{
"id": "pubmed23n0061_22612",
"title": "[Diagnosis of pulmonary artery hypertensions].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The clinical signs of pulmonary arterial hypertension (PAH) lack specificity and do not permit an early diagnosis. Right heart catheterization is still the reference method to confirm the diagnosis of PAH and assess its severity. Numerous non-invasive methods have been used to evaluate PAH. The value of conventional non-invasive methods is limited by a high failure rate (standard echocardiography in patients with chronic respiratory disease), a mediocre sensitivity, notably in detecting moderate PAH (electrocardiography, radiography of the chest, myocardial thalium scintigraphy) or a poor specificity (isotopic angiography). Nowadays, Doppler-echocardiography is the most interesting method since it has a significant success rate and high sensitivity and specificity in detecting PAH. However, this method fails to predict very accuratly the pulmonary arterial pressure in individual patients. The systematic combination of several Doppler ultrasound methods should improve the efficacy of Doppler-echocardiography in evaluating the severity of PAH."
},
{
"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0088999153,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
},
{
"id": "pubmed23n0343_18807",
"title": "[Therapeutic trials in arterial hypertension].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Therapeutic trials in hypertension taught us that a strategy based on a thiazide diuretic, or a beta-blocker as first-line drug, has reduced significantly the incidence of stroke (relative risk reduction: -35%), major coronary events (-14%), cardiovascular death (-18%) and heart failure (-42%). The level of cardiovascular risk, taking into account classical risk factors, multiplied by relative risk, offers the best estimate of therapeutic absolute benefit. In terms of prevention, being treated seems to be more important than the level of blood pressure that has been reached."
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{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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{
"id": "pubmed23n0207_2734",
"title": "[Natural history and surgical treatment of pulmonary stenosis. Review of 91 cases].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The natural history of valvular pulmonary stenosis is modified by the surgical treatment of these patients. In order to assess these changes we studied the clinical and hemodynamic features of 91 patients that were treated surgically. Hemodynamic studies were performed postoperatively in 62 of them. All patients had preoperatively a right ventricular systolic pressure above 70 mm Hg and were divided into three groups according to the transvalvular gradient. The first group had less than 50 mm Hg, the second group between 50 and 80 mm Hg, and the third group more than 80 mm Hg gradient. Correlation of these values with asymptomatic (49 patients) and with symptomatic (42 patients) cases showed significant values (p less than 0.001). Postoperatively only 2 patients remained with mild degree effort dyspnea. There was also a significant correlation (p less than 0.005) between the systolic gradient and the cardiothoracic ratio in the studied groups. The T wave in lead VF showed a predictive value in relation to the systolic gradient (p less than 0.001). Reduction of the systolic gradient after surgery showed very significant values when compared to the preoperative gradient (p less than 0.001). The overall mortality was 5.5%."
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{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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"id": "pubmed23n0603_22548",
"title": "[Usage of beta-adrenolytic agents in patients with chronic pulmonary obstructive disease].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Beta-blockers are commonly used in the contemporary pharmacotherapy. They are considered the drugs of choice in the treatment of many, especially cardiological, disorders. Chronic obstructive pulmonary disease (COPD) is a very common disease, which is classified as the fourth cause of the chronic morbidity and mortality in the USA. Frequent occurrence, as well as the fact that some risk factors, such as cigarette smoking, are common for both COPD and cardiovascular diseases cause that the number of patients suffering from their coexistence is increasing. Because first beta-blockers had a strong bronchoconstrictory effect, their use is contraindicated in conditions associated with airway obstruction. This review was aimed to investigate the safety of using of beta-blockers in patients with COPD. We try to answer whether selective beta-blockers and so-called hybrid beta-blockers are safe for patients suffering from this disorder. We also try to elaborate some therapeutic recommendations."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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4
|
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"text": "le complicazioni più comuni sono l'insufficienza mitralica, che si presenta con un soffio musicale o acustico, e il VSD, che si presenta con un soffio che si irradia verso il bordo destro (si pensi alla direzione del flusso sanguigno)."
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"5": {
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|
Rottura del setto interventricolare. Le complicazioni meccaniche sono tipiche degli infarti nelle donne anziane. Inoltre, un soffio che non era presente indica un flusso sanguigno anomalo: le complicazioni più comuni sono l'insufficienza mitralica, che si presenta con un soffio musicale o acustico, e il VSD, che si presenta con un soffio che si irradia verso il bordo destro (si pensi alla direzione del flusso sanguigno).
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Rottura del setto interventricolare. Le complicazioni meccaniche sono tipiche degli infarti nelle donne anziane. Inoltre, un soffio che non era presente indica un flusso sanguigno anomalo: le complicazioni più comuni sono l'insufficienza mitralica, che si presenta con un soffio musicale o acustico, e il VSD, che si presenta con un soffio che si irradia verso il bordo destro (si pensi alla direzione del flusso sanguigno).
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Donna di 87 anni con anamnesi di ipertensione, ricoverata da 48 ore in unità coronarica per infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del segmento ST in sede anteriore. Ha chiamato per dispnea. All'esame, ha notato un soffio sistolico con fremito, irradiato al bordo sternale destro, che non era presente al momento del ricovero. Quale complicazione sospetta?
| 413
|
it
|
{
"1": "Insufficienza cardiaca dovuta a necrosi estesa.",
"2": "Aneurisma anteriore.",
"3": "Rottura della parete libera del ventricolo sinistro.",
"4": "Rottura del setto interventricolare.",
"5": null
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| 68
|
CARDIOLOGIA E CHIRURGIA CARDIOVASCOLARE
| 2,018
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1073_25557",
"title": "[Management of heart failure with His bundle pacing in right bundle branch block: case report].",
"score": 0.0167437299,
"content": "La terapia de resincronización cardiaca mediante estimulación hisiana ha demostrado ser efectiva en pacientes con bloqueo de rama izquierda del haz de His e insuficiencia cardiaca. Paciente masculino, con 47 años de edad, con insuficiencia cardiaca, fracción de expulsión del 17% y miocardio dilatada idiopática, electrocardiograma en ritmo sinusal, bloqueo auriculoventricular de 1.<super</sup grado, intervalo PR 400 ms, bloqueo completo de rama derecha del haz de His, bloqueo del fascículo anterior de la rama izquierda del haz de His, duración del QRS 200 ms. Se decidió realizar estimulación selectiva del haz de His. La resincronización cardiaca biventricular convencional en pacientes con presencia de bloqueo completo de la rama derecha del haz de His no está indicada debido a la pobre respuesta al tratamiento. La estimulación hisiana permite reclutar la rama bloqueada y reestablecer la conducción a través de ella, de tal forma que, en ausencia de necrosis, se logre sincronía biventricular. En el caso presentado el reclutamiento de la rama derecha mediante estimulación hisiana se reflejó en el restablecimiento de la sincronía biventricular, medida por rastreo de marcas (speckle tracking) e incremento significativo de la fracción de expulsión del ventrículo izquierdo del 17 al 36.6%, con un incremento absoluto del 19.6%. Cardiac resynchronization therapy has proven to be an effective therapy in patients with left bundle branch block and heart failure. Male, 47 years old, heart failure with a left ventricle ejection fraction of 17%, idiopathic heart failure. ECG with sinus rhythm, 1<supst</sup degree AV block, PR 400 ms, complete right bundle branch block, anterior hemi-fascicle of the left bundle of His, and QRS duration 200 ms. We decided to perform a selective His bundle pacing. In patients with right bundle branch block the biventricular cardiac resynchronization is not indicated due to low treatment response. His bundle pacing allows recruiting the blocked branch and restoring conduction throughout it, therefore, in the absence of necrosis the biventricular synchrony is achieved. We presented a case of His bundle pacing with recruitment of the right bundle branch, which reestablish biventricular synchrony measured by speckle tracking, and with a significant increase of the left ventricle ejection fraction from 17 to 36.6%, with an absolute increase of 19.6%."
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{
"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.0159372628,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0652_21490",
"title": "[Severe aortic stenosis in a critical condition].",
"score": 0.0099009901,
"content": "There is little information about patients with severe aortic stenosis (SAS) who require admission to acute care units. We studied 27 patients with SAS admitted in a tertiary hospital coronary care unit. The most frequent reasons for admission were severe heart failure (42%), acute coronary syndrome (39%) and cardiac arrest (8%). At a mean follow-up of 6.5 months, 11 patients died. Cumulative survival was 74±8%, 70±9%, and 62±10% at 7, 30 and 60 days, respectively. Out of the 27 patients, 13 (48%) underwent surgical intervention, these patients having lower Euroscore (13±11 vs. 34±18%, p=0.002) and higher survival (92±7% at 7, 30 and 60 days vs. 50±13%, 40±14% and 30±14%; p=0.002). Thus, patients with SAS who require hospitalization in the intensive care units constitute a very high risk population, with very high mortality, especially during the first week after admission and in patients who have not undergone surgery."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0084_15349",
"title": "[Myocardial ischemia in aortic stenosis].",
"score": 0.0098039216,
"content": "In hypertensive heart disease without coronary artery disease it has been proposed that the presence of ischemia of myocardial tissue is due to an inadequate increment of myocardial mass or to an increase in coronary artery resistance. In this study, 18 patients with aortic stenosis, without coronary artery disease were included. It was demonstrated that the existence of myocardial ischemic, induced by atrial pacing and manifested by ST segment depression, had direct association to increased myocardial mass, and it had no relation with left ventricular telediastolic pressure nor with transvalvular gradient. The results support the hypothesis that an inappropriate increment of the myocardial mass is the main cause of myocardial ischemia in these type of cardiopathies."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0053_11314",
"title": "[Rupture of the interventricular septum in acute myocardial infarct].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Ventricular septal rupture in patients with acute myocardial infarction is not a common complication. It was found in 20 patients of 4298 admitted to the coronary care unit of the Instituto Nacional de Cardiología Ignacio Chávez from January 1980 to March 1991. The diagnosis was made by right heart catheterization if 85%, by echocardiography in 35% and by postmortem study in 15% of the patients. Mortality was 70%. In all patients the functional class worsened after the rupture, from class I to III or IV. There were not significant differences in mortality in relation to risk factors, or hemodynamic findings. Mortality was higher in older patients, females and patients with anterior myocardial infarction. Angiographic studies did not increase mortality and are necessary to establish an early surgical treatment."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0096153846,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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"id": "pubmed23n1004_15607",
"title": "Fulminant myocarditis due to the influenza B virus in adults: Report of two cases and literature review",
"score": 0.0096153846,
"content": "La miocarditis es una enfermedad inflamatoria del miocardio. Las infecciones virales son la causa más común, aunque también puede deberse a reacciones de hipersensibilidad y de etiología autoinmunitaria, entre otras. El espectro clínico de la enfermedad es variado y comprende desde un curso asintomático, seguido de dolor torácico, arritmias y falla cardiaca aguda, hasta un cuadro fulminante. El término 'fulminante' se refiere al desarrollo de un shock cardiogénico con necesidad de soporte vasopresor e inotrópico o dispositivos de asistencia circulatoria, ya sea oxigenación por membrana extracorpórea o balón de contrapulsación intraaórtico. Cerca del 10 % de los casos de falla cardiaca por miocarditis corresponde a miocarditis fulminante. La miocarditis por influenza se considera una condición infrecuente; no obstante, su incidencia ha aumentado desde el 2009 a raíz de la pandemia de influenza por el virus AH1N1. Por su parte, la miocarditis por influenza de tipo B sigue siendo una condición infrecuente. Se describen aquí dos casos confirmados de miocarditis fulminante por el virus de la influenza B atendidos en un centro cardiovascular, que requirieron dispositivos de asistencia circulatoria mecánica."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n1057_5320",
"title": "Drenaje anómalo total de venas pulmonares variante supracardiaca en una mujer adulta.",
"score": 0.0095238095,
"content": "La conexión anómala total de venas pulmonares (CATVP) es una cardiopatía congénita en la que la circulación venosa pulmonar drena al sistema venoso sistémico<sup1</sup. La existencia de una comunicación interauricular es imprescindible para la supervivencia<sup2</sup."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0094339623,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "pubmed23n1067_10977",
"title": "[Presentación y manejo de las cardiopatías congénitas en el primer año de edad].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Las cardiopatías congénitas (CC) se definen como una anomalía estructural del corazón o de los grandes vasos intratorácicos. Constituyen la malformación congénita más frecuente al nacimiento. Al menos un tercio de los pacientes requieren algún tipo de intervención antes del año de edad. Las manifestaciones clínicas de las cardiopatías en la etapa neonatal se presentan con un amplio contexto clínico y se pueden confundir con problemas a nivel pulmonar o infeccioso, lo que dificulta su diagnóstico y con ello contribuyendo de forma importante a la mortalidad y morbilidad de estos pacientes, ya que se retrasa el diagnóstico y manejo oportuno. El monitoreo por oximetría de pulso en el periodo neonatal se utiliza actualmente como método diagnóstico para la detección de cardiopatías congénitas críticas; a pesar de que las detecta en forma temprana, en muchos países aún no se lleva a cabo. El objetivo de este artículo es ofrecer un panorama general de la presentación clínica, aspectos diagnósticos y manejo inicial de las CC en el primer año de edad que pueda ser de utilidad a los médicos de primer contacto para mejorar la atención en este grupo de pacientes."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0093457944,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0585_24542",
"title": "[Chronic heart failure: role of Doppler echocardiography in the evaluation of mortality risk].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Chronic heart failure (CHF) is a major cause of morbidity and mortality. Despite recent improvements in the management of this condition, the overall prognosis remains poor. Echocardiography is the most useful test in the evaluation of systolic and diastolic function and has also a prognostic value. The aim of this study is to determine echocardiographic predictors of mortality in patients with CHF. We followed 100 patients with a diagnosis of CHF over an average period of 44+/-40.5 months. We compared echocardiographic parameters in survivors and non survivors. Four variables predicted death: LVEF <35% (p=0.001), TDE <150ms (p=0.001), E/A ratio >2 (p=0.05) and E/Ea ratio >10 (p=0.008). Doppler echocardiography has a central role in the evaluation of patients with CHF. It provides valuable prognostic information by combination of several parameters."
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0989_4907",
"title": "Dispositivos de asistencia ventricular como tratamiento de destino. A propósito de un caso.",
"score": 0.0092592593,
"content": "The treatment of refractory terminal heart failure has been heart transplantation. However, there are limitations with regard to clinical conditions of the recipient and availability of donors, and ventricular support has therefore been alternatively used as destination therapy. We describe the case is of a female patient with ischemic cardiomyopathy-associated heart failure who had a left ventricular assist device successfully implanted and at eight months of the procedure was at functional class I, with no complications."
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{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0091743119,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0905_21912",
"title": "Intra-aortic balloon pump in cardiogenic shock: state of the art.",
"score": 0.0091743119,
"content": "The clinical definition of cardiogenic shock is that of a low cardiac output and evidence of tissue hypoxia in the presence of adequate blood volume. Cardiogenic shock is the main cause of death related to acute myocardial infarction (AMI), with a mortality rate of 45-70% in the absence of aggressive and highly specialized technical care. The intra-aortic balloon pump (IABP) is one of the most widely used mechanical assisting devices. During the last two decades, about 42% of patients with AMI who evolved with cardiogenic shock received mechanical circulatory assistance with IABP. Its clinical indication has been based on non-randomized studies and registry data. Recent studies have shown that the use of IABP did not reduce 30-day mortality in patients with AMI and cardiogenic shock treated with the strategy of early myocardial revascularization as the planned primary objective. The guidelines of the American Heart Association and of the European Society of Cardiology have reassessed their recommendations based on the results of meta-analyzes, including the IABP-SCHOCK II Trial study, which did not evidence an increase in survival of patients who received mechanical support with IABP. This review article addresses the clinical impact of IABP use in the cardiogenic shock caused by AMI. RESUMO A definição clínica de choque cardiogênico é a de um quadro de baixo débito cardíaco e evidência de hipóxia tecidual, na presença de volemia adequada. O choque cardiogênico representa a principal causa de óbito relacionada ao infarto agudo do miocárdio (IAM), com índice de mortalidade em torno de 45% a 70%, na ausência de cuidados técnicos agressivos e altamente especializados. O balão intra-aórtico (BIA) é um dos dispositivos de assistência mecânica mais utilizados no mundo. Nas duas últimas décadas, cerca de 42% dos pacientes com IAM, que evoluíram com choque cardiogênico, receberam assistência circulatória mecânica com BIA. Sua indicação clínica tem sido baseada em estudos não randomizados e dados de registro. Estudos recentes têm demonstrado que o uso do BIA não reduziu a mortalidade hospitalar (30 dias) em pacientes com IAM e choque cardiogênico, tratados com a estratégia de revascularização precoce do miocárdio como objetivo primário planejado. As diretrizes da Associação Americana de Cardiologia e da Sociedade Europeia de Cardiologia reavaliaram suas recomendações, baseadas nos resultados de metanálises, incluindo o estudo IABP-SCHOCK II Trial, que não evidenciou aumento na sobrevida de pacientes que receberam suporte mecânico com BIA. Este artigo de revisão aborda o impacto clínico do uso do BIA no choque cardiogênico ocasionado pelo IAM."
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{
"id": "pubmed23n0711_1544",
"title": "[ Monotherapy with tamsulosin].",
"score": 0.0090909091,
"content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."
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{
"id": "pubmed23n0383_16489",
"title": "[The non Q wave myocardial infarction in conventional valvular surgery. Diagnosis with cardiac troponin I].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Morbidity and mortality in elective valve surgery is still significant. The main cause of death in these patients is cardiogenic shock, of which the most frequent etiology is acute myocardial infarction (AMI) with Q wave in the ECG. However, there are patients with cardiogenic shock without Q wave in the ECG and with rises in CK-MB enzyme that makes us suspect non-Q wave AMI. To analyze the use of the determination of cardiac troponin-I, a more specific marker of AMI than CK-MB after cardiac surgery, to detect perioperative non-Q wave AMI, and to establish its clinical significance. A total of 147 patients without coronary artery disease scheduled for elective valve surgery were included. We used, based in anterior publications, ECG (presence or not of new Q wave) and cardiac troponin I to define perioperative AMI. Levels of cardiac troponin-I were analysed before surgery and 14 hours after. Non-Q wave AMI was diagnosed when troponin I was superior to 38.85 ng/ml and there was not a phatologic Q wave in ECG. One hundred twenty-three (83.67%) of patients did not have AMI, 9 (6.12%) suffered perioperative AMI with Q wave, and 15 (10.27%) carried out criteria of non-Q wave perioperative AMI. Morbidity and mortality in this last group was similar to that in the group with Q wave AMI. Morbidity and mortality were minimum in patients without AMI. This study suggest the possibility of in vivo identification of non-Q wave perioperative AMI, an entity with important morbidity and mortality in our series, with a simple determination of cardiac troponin I 14 hours after surgery."
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"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.009009009,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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{
"id": "pubmed23n0530_15320",
"title": "[Impact of the intra-aortic balloon pump in the mortality due to cardiogenic shock secondary to acute myocardial infarction].",
"score": 0.009009009,
"content": "To determine the impact of the intra-aortic balloon pump in the mortality due to cardiogenic shock post-acute myocardial infarction. In a two-year period, 292 patients with acute myocardial infarction were admitted to the coronary intensive care unit, 40 were included in the study. Afterwards, patients were divided in two groups: early cardiogenic and late cardiogenic shock, and they were assigned randomly and blind to treatment with inotropics and inotropics plus intra-aortic balloon pump. There were significant differences in the measurements of pulmonary wedge pressure (20.4 +/- 1.6 vs 24.4 +/- 1.50, p = 0.0004) and the cardiac index (2.06 +/- 0.7 vs 1.65 +/- 0.18, p = 0.0002) between the two groups. The late cardiogenic shock group showed an increased mortality (25.9% vs 61.5%, p < 0.05). Patients treated with inotropics + balloon, in both early and late shock groups, showed a reduction in mortality of 66% and 69%, respectively. The use of the intra-aortic balloon pump in the treatment of cardiogenic shock post acute myocardial infarction reduces the mortality when associated with the use of inotropics and reperfusion."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0218_328",
"title": "[Coronary circulation in asymmetrical hypertrophy of the interventricular septum. On a new pathogenic hypothesis].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Thirty-four patients with left ventricular hypertrophy were studied. In all cases the following parameters were analyzed: 1) Echocardiography:left ventricular diastolic and systolic diameters, ejection fraction, thickness and movement of interventricular septum and posterior wall of the left ventricle (LV) 2) Electrocardiography: R wave voltaje in precordial leads V2, V3 and V5 and electrical axis in frontal plane 3) Catheterization: intracavitary pressures in LV and aortic pressures 4) Left ventriculography: areas of altered contractility 5) Coronariography: distribution pattern of coronary arteries and number of first order branches of circumflex (CA) and anterior descending coronary arteries (ADCA). The population was divided into 2 groups. Group A (GA) was made up of 22 patients with concentric hypertrophy (CH) of the LV (15 with systemic hypertensive heart disease, 6 with aortic valvular stenosis and 1 idiopathic). Echocardiographic findings included posterior wall thickness (PWT) or septal thickness of 1.1. cm or more and interventricular septum-posterior wall thickness ratio (S/PW) of less than 1.3. Group B (GB) included 12 patients with asymmetric septal hypertrophy (ASH), idiopathic in 5, systemic hypertensive heart disease in 4 and aortic valvular stenosis in 3. In these patients the S/PW thickness ratio was greater than 1.3 and the thickness of either wall greater than 1.1. cm. When the data of the two groups were compared there were significant differences in relation to the presence of septal hypertrophy. The R wave voltage in V2, interventricular thickness and S/PW were greater in GB. In addition, septal movement was less in GB than in Group A (0.47 +/- 0.26 cm vs. 0.74 +/- 0.37 cm; P less than 0.05). PWT was also less in Group B than in A (B: 1.01 +/- 0.1 cm, A: 1.2 +/- 0.2 cm; P less than 0.001). The CA in Group B divided into fewer than 4 first order branches to the upper two thirds of the posterior and lateral walls of the LV in 91.6%. This distribution of circumflex branches was found in 31.8% of the patients in Group A (P less than 0.05). In Group B, the ADCA divided into septal branches with no more than 2 diagonal branches. The posterior descending artery dominated septal distribution in 100% of these cases (GA: 31.8%; P less than 0.05). The sum of the first order branches of the CA and the ADCA was 5.6 +/- 0.9 in Group A and 2.7 +/- 0.9 branches in Group B (P less than 0.01).(ABSTRACT TRUNCATED AT 400 WORDS)"
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{
"id": "pubmed23n0966_6419",
"title": "I nuovi \"casi difficili\" in psichiatria.",
"score": 0.0088495575,
"content": "In psichiatria, come nelle altre discipline mediche, esistono casi che sono \"difficili\" per le loro caratteristiche cliniche. Recentemente, sembra tuttavia emergere un nuovo tipo di casi che risultano \"difficili\" per ragioni non tanto psicopatologiche quanto piuttosto gestionali, di responsabilità e sicurezza. Alcuni di questi casi caratterizzano in particolare la psichiatria italiana, e coinvolgono soprattutto i clinici delle strutture pubbliche. In varie situazioni, essi implicano comportamenti autolesivi ed eterolesivi non prevedibili né prevenibili nonostante l'impegno degli operatori, un problema ancora scarsamente riconosciuto per le responsabilità stesse. La riforma sanitaria del 1978 ha posto l'Italia in una posizione di avanguardia nel mondo riguardo al sistema dell'assistenza territoriale in salute mentale, che ha compiuto negli ultimi quarant'anni grandi passi avanti rispetto al precedente assetto. Ultimamente si sono tuttavia verificati cambiamenti sociali, epidemiologici, psicopatologici e dei bisogni che hanno creato nuovi problemi e difficoltà all'assistenza psichiatrica. Tra questi cambiamenti figurano la crescente complessità delle grandi aree metropolitane; il fenomeno immigratorio; la massiccia crescita nell'utilizzo di sostanze; le modificazioni del profilo di responsabilità del medico; l'introduzione di complesse normative sulla sicurezza, il trattamento dei dati, il consenso alle cure e la competenza a decidere della persona con disturbi mentali. Come conseguenza, gli operatori si trovano oggi ad affrontare nuove difficoltà di tipo organizzativo e gestionale, e questioni problematiche relative alla sicurezza sia del paziente sia del sanitario, con un crescente profilo di responsabilità etica, deontologica e medico legale del sanitario stesso. Auspichiamo che le riflessioni qui proposte possano stimolare un dibattito costruttivo per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori impegnati quotidianamente nel migliorare gli esiti clinici dei propri pazienti."
},
{
"id": "pubmed23n0532_12366",
"title": "[Mortality in cardiogenic shock].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Cardiogenic shock (CS) is one of principal causes of mortality after an acute myocardial infarction (MI). The objective of this study was to determine the principal causes that contribute to an increase in mortality in CS. We studied 155 consecutive patients with CS admitted to the Coronary Care Unit of the Instituto Nacional de Cardiologia Ignacio Chávez from 1990-2002. Patients older than 60 years with MI and diabetes mellitus presented a higher cardiovascular mortality (p<0.001). Percutaneous coronary intervention (PCI) procedures decreased the cardiovascular mortaly in CS as compared to those patients not submmitted to PCI (59% vs. 98%, p<0.001). Mortality due to CS is still very high (80%). Previous MI and diabetes favor short-term mortality and the use of PCI suggests a clinical favourable trend in the reduction of mortality due to CS. PCI appears to be the most appropriate reperfusion procedure for treating CS."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0087719298,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
},
{
"id": "pubmed23n0497_3531",
"title": "[Cardiogenic shock in acute coronary syndrome--therapeutic approach].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Cardiogenic shock is the most serious complication of acute coronary syndromes and cause of death in 4.2-7.2% of patients with acute ST-elevation myocardial infarction (STEMI), in 2.1% of patients with acute non-ST-elevation myocardial infarction and in 2.9% of patients with unstable angina pectoris. The cardiogenic shock mortality rate of 80% in patients treated conservatively has been decreased with the introduction of primary percutaneous coronary intervention (PCI) in the treatment of STEMI. The incidence and mortality rate were assessed in patients with cardiogenic shock treated with primary PCI at Department of Cardiovascular Diseases, Sestre Milosrdnice University Hospital. Since 2000, the emergency interventional cardiologic service has been available for 24 h at the Department. During this period, 701 patients were hospitalized with the diagnosis of STEMI, 312 of them meeting the recommended criteria, were treated with primary PCI. According to study results, the incidence of cardiogenic shock in STEMI patients was 8.3%. Treatment with primary PCI decreased cardiogenic shock mortality rate to 35%. Primary PCI is definitely therapy of choice in the treatment of this serious complication of acute STEMI."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0522_3392",
"title": "[Atrial fibrillation during myocardial infarction with and without ST segment elevation].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The occurrence of atrial fibrillation (AF) in the acute phase of myocardial infarction with ST segment elevation is common and responsible for an excess hospital mortality. The aim of this work was to define the incidence, predictive factors, and the prognostic impact of AF during MI with and without raised ST segment in the RICO study. Between January 2001 and July 2003, 1701 patients were included in this study: 130 (7.6%) had AF in the first 24 hours of management (AF+ group); 1571 (92.4%) remained in sinus rhythm (AF- group). Among the 1701 patients included in this study, 1197 (70.4%) had MI with raised ST and 504 (29.6%) had MI without raised ST. The incidence of AF was identical whatever the type of MI (7.6% with raised ST versus 7.7% without, p=0.334). The presence of Killip class >2 on admission and chronic obstructive pulmonary disease were independent predictive factors for the occurrence of AF (OR=3.84, p=0.007, and OR=2.47, p=0.014 respectively). The presence of AF was significantly associated with the occurrence of ventricular arrhythmia and/or cardiovascular mortality during admission in the non-selected MI population whatever the type of MI (raised ST ; AF+; 34% and AF-; 18%, p<0.01 versus without raised ST; AF+; 36% and AF-; 16%, p = 0.01). This study provides evidence that the incidence of AF during the first 24 hours of MI, as well as its poor prognosis, are identical whether or not there is ST segment elevation."
}
]
}
}
}
|
4
|
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"1": {
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"text": "nel frattempo chiederemmo una TAC (o una RMN addominale) per valutare successivamente il blocco del plesso (risposte 1 e 2 per la gestione futura)."
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"2": {
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"text": "non ridurremmo la dose di morfina (risposta falsa 3)"
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"text": "sebbene gli oppioidi per il dolore neuropatico non siano molto efficaci, non ridurremo la dose ma li assoceremo ai coadiuvanti. Gestiremmo il paziente con gabapentin e corticoidi (risposta vera 4);"
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"5": {
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}
|
Abbiamo davanti a noi un paziente con dolore neuropatico che, data l'origine del tumore, è molto probabilmente dovuto a un coinvolgimento del plesso celiaco. È importante avere una diagnosi radiologica in vista di un possibile trattamento locale, come un trattamento neurolitico o il blocco del plesso. Tuttavia, non dobbiamo lasciare il paziente senza un trattamento che possa alleviare, ma piuttosto risolvere, la situazione attuale. Il paziente sta assumendo l'analgesia OMS step 3, che è chiaramente insufficiente, e avrà quindi bisogno di coadiuvanti; sebbene gli oppioidi per il dolore neuropatico non siano molto efficaci, non ridurremo la dose ma li assoceremo ai coadiuvanti. Gestiremmo il paziente con gabapentin e corticoidi (risposta vera 4); non ridurremmo la dose di morfina (risposta falsa 3) e nel frattempo chiederemmo una TAC (o una RMN addominale) per valutare successivamente il blocco del plesso (risposte 1 e 2 per la gestione futura).
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Abbiamo davanti a noi un paziente con dolore neuropatico che, data l'origine del tumore, è molto probabilmente dovuto a un coinvolgimento del plesso celiaco. È importante avere una diagnosi radiologica in vista di un possibile trattamento locale, come un trattamento neurolitico o il blocco del plesso. Tuttavia, non dobbiamo lasciare il paziente senza un trattamento che possa alleviare, ma piuttosto risolvere, la situazione attuale. Il paziente sta assumendo l'analgesia OMS step 3, che è chiaramente insufficiente, e avrà quindi bisogno di coadiuvanti; sebbene gli oppioidi per il dolore neuropatico non siano molto efficaci, non ridurremo la dose ma li assoceremo ai coadiuvanti. Gestiremmo il paziente con gabapentin e corticoidi ([HIDDEN]); non ridurremmo la dose di morfina ([HIDDEN]) e nel frattempo chiederemmo una TAC (o una RMN addominale) per valutare successivamente il blocco del plesso ([HIDDEN]).
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Paziente di 66 anni a cui 8 mesi fa è stato diagnosticato un adenocarcinoma pancreatico al IV stadio. È in trattamento con morfina a rilascio ritardato 200 mg/12 ore per via orale, paraffina e lattulosio. Negli ultimi 15 giorni ha riferito parestesia e dolore lancinante occasionale nella regione lombare e periombelicale destra che non si attenua con la morfina di soccorso. L'esame neurologico è normale. Indicare la gestione più appropriata:
| 314
|
it
|
{
"1": "Eseguire una TAC e valutare la compressione dei nervi, poiché si tratta di dolore neuropatico.",
"2": "Considerare il trattamento neurolitico, poiché il dolore neuropatico è difficile da controllare.",
"3": "Ridurre la dose di morfina, poiché è inefficace in questo tipo di dolore.",
"4": "Somministrare amitriptilina o gabapentin, desametasone e aumentare la dose di morfina.",
"5": null
}
| 178
|
ONCOLOGIA
| 2,016
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0555_10364",
"title": "[Comparison of efficacy of gabapentin and amitriptyline in the management of peripheral neuropathic pain].",
"score": 0.0099009901,
"content": "In this single center, double blind and randomized trial gabapentin as a new anticonvulsant was compared in efficacy and safety with amitriptyline which is a classic agent in neuropathic pain treatment. Fourty six patients with neuropathic pain which was burning, stabbing and shooting in quality were allocated to take gabapentin (group GBP) and amitriptyline (group AMI) monotherapy. The assesment variables were burning, stabbing, shooting pain on visual analog scale (VAS; 0: no pain, 10: worst pain imaginable), allodynia as present or not by lightly touching the skin with cotton. Primary efficacy variable was the degree of burning, stabbing and shooting pain improvement that was accepted as the difference of beginning and 4th week's VAS of all pain qualities. The secondary efficacy variable was the patient satisfaction scale determined as whether possible side effects of study drugs affect the patients' daily life. The degree of pain improvement was only seen in shooting pain and was statistically significantly high in group GBP. The patient satisfaction scale was also high in group GBP. Both gabapentin and amitriptyline provided effective pain control in peripheral neuropathic pain. Additionally gabapentin was more effective especially in paroxysmal shooting pain than other pain qualities. And also gabapentin was tolerated well."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0098039216,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0527_20983",
"title": "[Effectiveness and time to onset of pregabalin in patients with neuropathic pain].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The data from a previously published 12-week randomised, double-blind, placebo-controlled multicentre study on the efficacy and safety of pregabalin were analyzed for time to onset of analgesic action with neuropathic pain. A total of 338 patients with postherpetic neuralgia or painful diabetic peripheral neuropathy were treated with flexible or fixed regimens of pregabalin at daily doses of up to 600 mg/day (n=141 and 132, respectively) or placebo (n=65). Under fixed dose treatment, a decrease of one full point on the 11-point numerical rating pain scale was reached on day 1, two full points on day 13, and three full points on day 23 (under flexible dose pregabalin: on days 6, 17 and 30). In both treatment arms, pain reduction was statistically significant (P=0.001, P=0.002 vs placebo, respectively). In patients with chronic neuropathic pain, the analgesic effect of both pregabalin treatment regimens was high and associated with a rapid time to onset."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0648_20019",
"title": "[Pregabalin--profile of efficacy and tolerability in neuropathic pain].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Pregabalin (PGB), like its predecessor gabapentin, is a structural analogue (but not functional) of the gammaaminobutyric acid (GABA). PGB has analgesic, antoconvulsivant, and ansiolytic activities. Neuropathic pain (NP) initial recommended dose is 150 mg per day. Depending on the patient response or bodily resistance to the drug the initial dose can be increased up to 300 mg per day (divided in 2-3 daily doses) during a one-week period. PGB is quickly absorbed in the digestive system with high oral biodisponibility. The drug is eliminated almost exclusively by renal excretion (98%). PGB efficacy was evaluated by several studies by means of visual analog scales (VAS) in several NP conditions such as post-herpetic neuropathy (PHN) or painful diabetic neuropathy (PDN). When compared with placebo, PGB provided significant benefit with 150 mg doses in the treatment of PHN pain. In studies developed in patients with PDN, the significant difference between placebo and treatment group only was achieved in individuals with daily doses of 300 mg/day, and the response was clearly dose-dependent. Tolerability information obtained from a number of studies has shown that the drug has a very good safety and tolerability profile. Side effects were mild to moderate and dose-dependent. Based on controlled studies, the main adverse effects observed with PGB are dizziness (23.1%), drowsiness (14.6%), and peripheral aedema (10.4%). As these side effects are dosedependent, they can be easily managed by a simple dose reduction, with no need to discontinue the therapy. Thus, according to efficacy and tolerability data, PGB is an important therapeutic option in NP treatment."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1886",
"title": "[Atmospheric non-methane hydrocarbons near plants of crude oil first treatment].",
"score": 0.0096153846,
"content": "La continua espansione delle attività di perforazione ai fini dell'estrazione petrolifera in prossimità di aree abitate ha fatto sì che negli ultimi anni l'attenzione si focalizzasse sull'impatto di questo processo fortemente industrializzato sulla salute pubblica. Le comunità che vivono nei dintorni di impianti di questo tipo devono, infatti, fronteggiare diversi problemi, quali l'inquinamento atmosferico e acustico, la contaminazione del suolo e delle acque sotterranee, il traffico dei camion da e verso il sito, incidenti e malfunzionamenti all'interno dell'impianto. In questo contesto, la valutazione del rischio per la salute è ostacolata dal fatto che l'esposizione alle sostanze chimiche presenti non può essere valutata in via definitiva, poiché non sempre si è a conoscenza di tutti i composti immessi nell'ambiente né delle loro concentrazioni, per non parlare del problema delle coesposizioni ad altri inquinanti. Nonostante l'oramai conclamato e vasto interesse generato da questo argomento, ad oggi esistono pochi studi basati su popolazioni riguardanti gli effetti sulla salute delle comunità che vivono in prossimità dei siti di perforazione ed estrazione; ciò genera la necessità di condurre campagne di monitoraggio mirate e studi epidemiologici che verifichino l'eventuale esistenza e natura di pattern di malattie associati a tali attività. La presente rassegna bibliografica individua, quindi, i principali inquinanti atmosferici presenti in prossimità di un impianto di primo trattamento del greggio e cerca di fornire un quadro generale delle loro potenziali sorgenti e caratteristiche."
},
{
"id": "pubmed23n0629_23324",
"title": "[Pharmacological treatment of trigeminal neuralgia: systematic review and metanalysis.].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Trigeminal neuralgia is a syndrome of chronic pain, characterized by paroxysms of excruciating pain which dramatically affect patients' quality of life. Systemic drug therapy is the first line treatment for this disease. This study aimed at evaluating efficacy, safety and tolerability of several pharmacologic treatments offered to trigeminal neuralgia patients, trying to supply evidences for clinical practice recommendations and to identify the needs for further research. Randomized controlled clinical trials on the analgesic effects of drugs prescribed for trigeminal neuralgia were evaluated. All of them were published until July 2003. Statistical analysis was accomplished with the support of Review Manager 4.2.2 software (Cochrane Collaboration, 2003). Metanalisys results suggest that carbamazepine is more efficient than placebo. In three controlled studies comparing lamotrigine, topiramate and 0.5% proparacaine hydrochloride, only lamotrigine was superior to placebo. Dextromethorphan was compared to low-dose lorazepam, with increased pain with dextromethorphan. Three studies have compared carbamazepine to tizanidine, tocainide and pimozide, and only pimozide was superior to carbamazepine. Carbamazepine is still the drug of choice for treating trigeminal neuralgia, being lamotrigine and pimozide indicated for cases refractory to conventional therapy. In addition, further studies are needed to determine future therapeutic options."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0397_7334",
"title": "[Titration and dosage of gabapentin].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Gabapentin (GBP) is a new anti epileptic drug which is indicated in partial epilepsy as either monotherapy or additional therapy. Unlike most anti epileptic drugs, GBP can be rapidly titrated. A recent double blind trial has shown that treatment with GBP may start with 900mg from the first day (300 mg every 8 hours). This dose is sufficient to be effective as monotherapy in patients with partial epilepsy of recent onset. It is also known that in patients with drug resistant epilepsy high doses of anti epileptic drugs are often necessary. In the clinical trials carried out before gabapentin was put on the market, the doses used were generally low (almost always below 1,800 mg/day). However, recent experience has shown that doses of up to 4,800 mg/day markedly increase the efficacy without significant increase in the rate of adverse effects. Recent data suggest that GBP may be rapidly titrated and high doses of GBP show greater efficacy with no increase in adverse effects, so they are advisable in drug resistant patients."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0094339623,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0383_14611",
"title": "[Use of antiepileptic drugs in non epileptic disorders].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Over the past ten years there have been major advances in understanding the neurochemistry of the brain. This has led to better understanding of the mode of action of the classical antiepileptic drugs and the development of new drugs with better pharmacokinetic and pharmacodynamic characteristics. For this reason and also due to their wide mode of action, they have begun to be used for other clinical disorders, particularly neuropathic pain, in the prophylaxis of migraine, in psychiatric disorders and for neuroprotection. When evaluating the literature, only a few studies may be found reporting the clinical efficacy of carbamazepine in the treatment of trigeminal neuralgia, of valproate sodium for the prophylaxis of migraine and the treatment of bipolar disorders and of gabapentine in the prophylaxis of migraine and for the treatment of trigeminal neuralgia. They are considered to be drugs of second choice when the more traditional drugs have not been satisfactory. The new antiepileptic drugs have become an excellent option for the treatment of neuropathic pain. However, for both this and other clinical indications controlled, double blind studies are necessary to determine the efficacy, tolerability and precise indications for these drugs within the therapeutic arsenal available for these disorders."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0093457944,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0574_22134",
"title": "[Pregabalin in the treatment of neuropathic pain].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Pregabalin is increasingly being used for the treatment ofneuropathic pain, often as the first-line choice. The question is, however, whether this choice is based on evidence. Seven trials have been published on the effect ofpregabalin in patients with postherpetic neuralgia and painful diabetic neuropathy. These trials more frequently report a 50% reduction in pain in pregabalin treated patients than in patients treated with placebo (number needed to treat 4.3). Dizziness and somnolence are the most frequent adverse events of pregabalin. The number needed to harm for adverse events leading to discontinuation of treatment varies from 3.7 to 113.1 in these studies. Pregabalin has not been compared head-to-head with other drugs commonly used for neuropathic pain. Indirect comparison reveals the effectiveness of pregabalin is comparable with that of carbamazepin, tramadol, and gabapentin; pregabalin is possibly less effective than amitriptylin. However, taking into account its price and the lack of clinical experience and evidence, using pregabalin as first-line choice is not recommended."
},
{
"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0092592593,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
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{
"id": "pubmed23n0561_7186",
"title": "[Intensified insulin therapy plus antineuritic medication is more effective than antineuritics alone in painful diabetic neuropathy].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The basis of the treatment of painful diabetic neuropathy is the use of drugs that block the transmission of pain (antineuritics) and a good metabolic control of underlying disease. To describe the outcomes of 17 type-2 diabetics with painful neuropathy, treated between 1988 and 2005 with symptomatic therapy plus intensified insulin. Review of medical records of 17 type-2 diabetic patients, aged 63+/-11 years and a duration of diabetes of 15+/-8 years. All patients received intensified insulin therapy with 0.35 units/kg of NPH insulin (2/3 before breakfast and 1/3 evening meal), plus capillary glucose measurements and regular insulin (with sliding-scale centered in approximately 0.1 units/kg) before the 3 main meals. All patients were also treated with gabapentin, nortriptyline or clomipramine. Pain was assessed using a visual analog score of 10 points. After 1 year, glycosilated hemoglobin decreased from 10.0+/-1.4% to 7.7+/-1.2% (p approximately =0.003). Pain decreased from 10 to 5.1+/-3.3 at one month, 2.3+/-3.2 at six months, and 3.1+/-3.6 at 1 year (p <0.01). There was a direct statistical correlation between the reduction of HbA1C and pain decline (r =0.736; p =0.037). Pain scores were lower than those reported elsewhere for Pregabalin (n =76; p =0.05), Lamotrigine (n =27; p <0.0005), Topiramate (n =208; p <0.005), and Gabapentin (n =84; p <0.025). The lack of difference to Sodium Valproate (n =21; p =0.07) had borderline significance. The addition of intensified insulin therapy to the symptomatic treatment of painful neuropathy in type-2 diabetics, significantly enhanced the reduction of pain. The lowering of glycosilated hemoglobin was a significant predictor of success in pain reduction."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0091743119,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
},
{
"id": "pubmed23n0844_15905",
"title": "[DRUG THERAPY OF NEUROPATHIC PAIN BASED ON THE LATEST RECOMMENDATIONS].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Neuropathic pain is considered as a special type of different pain conditions. It's pathophysiological basis and treatment is completely different from the nociceptive pain. The first comprehensive therapeutic guidelines published approximately a decade ago recommended tricyclic antidepressants, anticonvulsants and opioids. The recent summary presents and evaluates national and international guidelines issued in the last five years. The most frequently suggested drugs by all guidelines are amitriptyline, duloxetine, gabapentin and pregabalin. Pregabalin is the only drug that is recommended first line in all guidelines referred. Opioids are in the second or third line. There seems to be no major development in the pharmacological treatment of the neuropathic pain compared to the earlier recommendations. High quality studies of head to head comparisons and effectiveness of combination therapy are still lacking."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0406_14620",
"title": "[Effectiveness and safety of gabapentin in the preventive treatment of migraine].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Migraine is a frequent and disabling pathological condition with important socioeconomic repercussions. Recent studies have explored the use of antiepileptic drugs in the prophylactic treatment of migraine. Preliminary studies have shown that gabapentin is a drug that is effective and well tolerated by patients. AIM. To evaluate the effectiveness and safety of gabapentin in the prophylactic treatment of migraine. A prospective, open, multicentre, random clinical study, carried out according to IHS criteria, which compares the effectiveness and safety of gabapentin in 1,200 mg/day and 2,000 mg/day doses as a preventive treatment for migraine over a 16 week period. Significant differences were found in patients treated with gabapentin, as compared with their basal state, in the following: a lower number of attacks (reduction in weeks 4, 10 and 16: 2.4 2.8, 2.9 2.9 and 3.1 2.9 attacks/month on a basal rate of 5.3 3.5 attacks/month), lower intensity (on a scale of 0 3 of increasing pain intensity: basal rate: 2.7 0.4, week 4: 1.8 0.9, week 10: 1.7 0.9, week 16: 1.4 1.0) and how long the pain lasts (basal rate 390 hours/month, week 4: 180 hours/month, week 10: 180 hours/month, week 16: 120 hours/month). No statistically significant differences were found between doses of 1,200 or 2,000 mg/day. Mild adverse effects were seen in 62 patients (37.8%): drowsiness (22.6%), asthenia (7.9%), dizziness (4.9%), abdominal pain (3.7%) and dazedness (3.7%). No serious adverse events occurred. Gabapentin can be considered an effective and safe drug in the preventive treatment of migraine."
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{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.009009009,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0874_1375",
"title": "[Not Available].",
"score": 0.009009009,
"content": "Topiramate, a second generation anticonvulsant drug, is marketed in France since 1997. It is also indicated in the prophylaxis of headache and is used, except legal notices, in the treatment of neuropathic pains and bipolar disorders. The efficiency and the risk of adverse reactions are dose dependent. However, the good correlation between the dosage and the plasmatic concentrations, and the relatively low interindividual variability, when we take into account the age and the association with an enzyme inducer, are not in favour of the interest of a dosage. Furthermore, there is a covering range between the effective and not effective concentrations, and levels susceptible or not to facilitate the appearance of an adverse event. There is no validated therapeutic range, but to the usual dosages the plasma concentrations are included between 5 and 20 mg/L(15-60 |imo]/L), mostly in the low part of this interval. For this molecule, the level of proof of the interest of the TDM was estimated in: possibly useful. "
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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{
"id": "pubmed23n0648_20017",
"title": "[Pharmacological treatment of neuropathic pain].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Neuropathic pain (NP), in view of its non-nociceptive component, is not caused by physiological lesions but by problems in the nervous system itself, whether in the central nervous system (CNS) or peripheral nervous system (PNS). This particular action mechanism makes NP a very difficult-to-treat condition, resistant to most of the commonly used analgesic drugs. A recent study stated that NP has an incidence of 1.24% over the general population, and this percentage increases if we consider acute radiculopathies and some recurrent neuropathies, frequently considered not only neuropathic pain but also nociceptive. Thus, the improvement of NP treatment has become a public health necessity. While WHO recommendations include a three-lined scale in pain treatment -including NSAIDs as the first-line drugs, soft opioids (tramadol or codein) as the second-line, and strong opioids (morphine, oxycodone, and phentanyl) as the third-line- some studies have found this rationale not useful in NP treatment. Based on several studies as STEP, Spanish Pain Society recommendations included antidepressant and anticonvulsant drugs as the first line treatment. Pregabalin, a new neuromodulators class drug, provides a pharmacokinetic profile than its predecessors (phenytoin, carbamazepine, gabapentin, topiramate, oxcarbazepine, and lamotrigine), and showed effectiveness controlling peripheral neuropathic pain. Thus, pregabalin opened the door to a new approach to NP. Other pain societies, such as the Canada Pain Society, have also included pregabalin in the first line treatment of NP. In fact, gabapentin and pregabalin are the current standard care in most of NP-associated diseases."
},
{
"id": "pubmed23n0887_23509",
"title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."
},
{
"id": "pubmed23n0647_6546",
"title": "[Efficacy of gabapentin in patients with discogenic lumbosacral radiculopathy].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Optimal conservative therapy of discogenic lumbosacral radiculopathy is a matter of debates. Contemporary guidelines recommend measures that predominantly have an influence on nociceptive mechanisms. However the mixed nature of pain in patients with discogenic radiculopathy requires approaches used for treatment of neuropathic pain. We carried out an open pilot study on efficacy of the anticonvulsant gabapentin in 25 patients with discogenic lumbosacral radiculopathy who were divided into two groups (with duration of pain episode 1 month or less and more than 1 month). Gabapentin was used in increasing doses up to 3600 mg/day. To the end of 8-week trial, the significant reduction of pain and restricted mobility was found. The reduction of symptoms was more rapid in the group with earlier onset of treatment. In both groups, the reduction of vertebral syndrome and neuropathic pain characteristics was noticed as well. The clinically significant effect was found in 59% of patients with early onset of treatment with gabapentin and in 51% of patients with later onset. These results suggest that early use of gabapentin (tebantin) holds promises for treatment of discogenic radiculopathy."
},
{
"id": "pubmed23n1028_18191",
"title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0339_5342",
"title": "[Use of gabapentin in glossopharyngeal neuralgia].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Anticonvulsant drugs, especially carbamazepine, are the treatment of choice for glossopharyngeal neuralgia. If no clinical response is obtained, surgical treatment, including nerve section or decompression, may be required. We report the results obtained with a new anticonvulsant, gabapentin, as an alternative for cases of carbamazepine failure. In 7 patients with bouts of glosso-pharyngeal neuralgia refractory to the usual medical treatment, gabapentin produced improvement in 5 patients. Response was poor in patients who had undergone surgical nerve decompression. Gabapentin was concluded to be an effective therapeutic option for neuralgia of the IXth cranial nerve before surgery."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
},
{
"id": "pubmed23n0477_17716",
"title": "[Gabapentin in the treatment of neuropathic pain in patients with type 2 diabetes mellitus].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Assessment of pain relief in type 2 diabetes mellitus patients with neuropathic pain treated with gabapentin at daily dose 2400 mg. 26 patients with type 2 diabetes mellitus and painful neuropathy were included into the study. The duration of pain symptoms ranged from 1 to 3.5 years (mean 1.9 +/- 0.6 year). Pain intensity was assessed using Short-Form McGill Pain Questionnaire (SFMPQ), visual analogue scale (VAS), and Present Pain Intensity Scale (PPI) before the study and after 6-week treatment with gabapentin. The sensory and motor conduction studies, electromyography from tibial anterior muscle and skin sympathetic response were recorded in the patients and compared with the results obtained from the control group. The neurophysiological examinations carried out in the patients with sensory neuropathy demonstrated a significant conduction impairment in sensory and motor nerves as well as in sympathetic sweat-secreting nerves. After six weeks of gabapentin treatment in 2400 mg daily dose a significant pain reduction was observed, assessed by means of SF-MPQ, VAS and PPI questionnaires. The authors have demonstrated a significant analgesic effect of gabapentin in patients with diabetic neuropathy and the suggest administration of this preparation in chronic diabetic neuropathy in order to improve the quality of patients' life."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
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{
"id": "pubmed23n0649_4634",
"title": "[Low versus high doses of topiramate in the preventive treatment of migraine].",
"score": 0.0086206897,
"content": "The efficacy of topiramate in the preventive treatment of migraine is well demonstrated. Clinical trials indicate that the dose of 100 mg/daily is the ideal in terms of efficacy, but doses as low as 50 mg/ daily show some efficacy, which could improve its tolerability in some patients. To analyse the behaviour of the different doses of topiramate in daily clinical practice. Patients with frequent migraine with or without aura episodes who received topiramate in our clinic were treated in a homogeneous way. Initially they were given 50 mg/daily (usually as a nocturnal dose), after increasing the dose in 2-3 weeks. The efficacy was evaluated after 6-8 weeks. If no response (decrease in frequency by at least 50%) was observed the dose of topiramate was increased (25 mg/week) up to 100 mg/daily, The patients were seen at least once every 3 months. This series includes 182 patients. Globally, 75% of the patients responded, 14% did not respond and 11% did not tolerate the drug. One-quarter of patients (44 cases) responded to low doses, while 92 patients (51%) responded to the 100 mg/dose. Tolerability slightly decreased on increasing the dose. These data indicate that one-quarter of the patients respond to low doses in daily clinical practice, though about half of these patients will need doses of 100 mg/day. Given the higher tolerability of low doses, we recommend trying first low doses before giving higher doses, which will be necessary in half of the patients."
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]
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1
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143
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"text": "Si tratta di una sindrome di Claude Bernard Horner e probabilmente la risposta corretta è la 1."
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La domanda sarebbe più una domanda neurologica. Si tratta di una sindrome di Claude Bernard Horner e probabilmente la risposta corretta è la 1. Ma per sicurezza è meglio farsi controllare da un neurologo.
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La domanda sarebbe più una domanda neurologica. Si tratta di una sindrome di Claude Bernard Horner e probabilmente [HIDDEN]. Ma per sicurezza è meglio farsi controllare da un neurologo.
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Juan ha 60 anni, fuma da anni 2 pacchetti al giorno e da 6 mesi ha una tosse persistente. Nota che la palpebra sinistra è più cadente e che la pupilla dell'occhio sinistro è più piccola. Juan riferisce che la parte mediale della mano sinistra è intorpidita e ha meno forza. Il medico controlla la ptosi palpebrale e la miosi sinistra; verifica che possa chiudere entrambe le palpebre in modo simmetrico e che entrambe le pupille rispondano correttamente alla luce. Controlla anche che non ci sia sudorazione dall'emifaccia sinistra, che senta meno pizzicotti sulla superficie interna della mano sinistra e che abbia meno forza nella presa della mano sinistra. Per quanto riguarda i sintomi oculari, dove si trova la lesione?
| 263
|
it
|
{
"1": "Fibre simpatiche, che a un certo livello si estendono dall'ipotalamo alla colonna di Clark interinedio-laterale del midollo dorsale.",
"2": "Il nervo oculare comune di sinistra nel mesencefalo.",
"3": "Nucleo di Edinger-Westphal, sopra il nucleo del nervo oculare comune di sinistra.",
"4": "Fibre parasimpatiche, che a un certo livello si estendono dal nucleo di Edinger-Westphal al muscolo costrittore pupillare sinistro.",
"5": "Il muscolo tarsale esclusivamente."
}
| 37
|
PNEUMOLOGIA
| 2,014
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "wiki20220301en091_21705",
"title": "Roberto Mangú",
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"content": "Philippe Daverio wrote: \"tu per me rappresenti una Spagna pittorica che non ha nulla a che vedere con i libri di storia dell’arte e ancor meno con i musei di Madrid. Ciò che mi ha colpito, la prima volta che ho visto i tuoi quadri, è lo spirito feroce, ribelle e indomabile che li animava. Ciò che mi ha convinto della loro autenticità, era quanto essi corrispondessero al tuo aspetto medesimo. Tu non hai ricominciato a dipingere. Tu hai sempre dipinto. E persisti nel dipingere a modo tuo, con tanto vigore. La tua visione fisica e corporale, la tua visione metafisica, è come le tue radici lontane nelle vie di Parigi, quelle dei gitani\"."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0312_15341",
"title": "[The clinical value of electromyography of the external ocular muscles].",
"score": 0.0099009901,
"content": "The paper shows the electromyographic contribution looking the physiopathological study of the extrinsic ocular muscles. The electromyogram outcome and its repetition allows to establish one topographic diagnosis of the extrinsic ocular muscles disorders: proper ocular external muscle disorders (ocular myopathia). neuromuscular transmission disorders (myasthenia); lesions of peripheric neurons (neurogenic paralysis); lesions of central innervation (supranuclear lesions)."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0098039216,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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"id": "pubmed23n0084_15478",
"title": "[The visual fixation test in the study of visual-vestibular interactions. General aspects and results in normal subjects and patients].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Whenever we need to study visual-vestibular interactions, our method of choice among the ones based on thermal stimulation is the visual suppression test. In the vestibular laboratory of the II E.N.T. Clinic of the University of Parma the V.S.T. has been employed since 6 years systematically in all patients undergoing Electronystagmography. Our study was based on 10 normal patients and on 30 patients suffering from different pathologies. These patients were divided into groups according to the site of the lesion. The results we obtained are interesting: this test gives us important clinic data that we cannot obtain using other methods and allows us to discriminate the central or the peripheral site of the vestibular system lesion."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0535_11572",
"title": "[Study of the retinal nerve fiber layer in childhood strabismus].",
"score": 0.0097087379,
"content": "To assess possible differences in the retinal nerve fiber layer (RNFL) thickness between children with strabismus and controls. This study also compared esotropia with exotropia cases, and dominant eyes with non-dominant eyes. 31 children with esotropia, 17 children with exotropia and 32 controls were studied. The peripapillary RNFL average thickness was determined in 4 different areas (inferior, superior, nasal and temporal) using optical coherence tomography. Statistical analysis was performed a) between the strabic children and the control group, b) between the esotropia and exotropia groups, and c) between the dominant eyes and the non-dominant eyes of the strabic children. No statistically significant differences in RNFL thickness were found in any of these statistical comparisons. From this study, no evidence of changes in RNFL thickness, associated to the existence of strabismus, were found."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0096153846,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0573_21539",
"title": "[Vestibulo-oculomotor reflex recording using the scleral search coil technique. Review of peripheral vestibular disorders].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Our goal is to review vestibulo-oculomotor reflex (VOR) studies on several peripheral vestibular disorders (Ménière's disease, vestibular neuritis, benign paroxysmal positional vertigo, superior canal dehiscence syndrome, and vestibular neuroma), using the scleral search coil (SSC) technique. Head movements are detected by vestibular receptors and the elicited VOR is responsible for compensatory 3 dimensional eye movements. Therefore, to study the VOR it is necessary to assess the direction and velocity of 3 dimensional head and eye movements. This can be achieved using the SCC technique. Interaction between a scleral search coil and an alternating magnetic field generates an electrical signal that is proportional to eye position. Ideally, eye rotation axis is aligned with head rotation axis and VOR gain (eye velocity/head velocity) for horizontal and vertical head rotations is almost 1. The VOR gain, however, for torsional head rotations is smaller and about 0.7."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0047_11644",
"title": "[The role of accommodation in functional strabismus].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The accommodative reflex unleash is produced by many stimuli, of which the most important are the lack of clarity of the retinal image and the convergence. The ciliary muscles, although innervated by vegetative fibres, behave like striated fibres. It is also discussed the role of accommodation in the appearance of functional strabismus."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0040_1854",
"title": "[Non-propagated potentials in the electromyogram of mammalian ocular muscles].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Electromyograms of mammalian extraocular muscles were recorded by means of a coaxial electrode. Besides normal extracellular spike potentials (1-2 msec duration), monophasic waves (with a decline lasting up to 7 msec) were recorded. As to the interpretation of these potential changes in terms of a potential drop that is produced by local currents flowing from the resting region of a fibre towards the active region consideration is given to two cases. First, a propagated active region (spike potentials, at least diphasic) and second, a stationary active region (with resulting monophasic waves). In the EMGs spontaneous monophasic potentials recruit at a lower threshold than spike potentials; frequency changes were observed when head position was altered. The latter are interpreted as local depolarizations occurring at neuromuscular junctions of multiple innervated muscle fibres among those fibre types that compose extraocular muscles."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0093457944,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0500_14788",
"title": "[Automatic imaging of the optic nerve and the retinal nerve fibers In 2003, clinical common sense should always prevail].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Although optic nerve and visual fiber analyzers are useful in certain clinical situations as an aide in diagnosis and treatment, the exploration that they allow should never be a mandatory element of a glaucoma patient's, whether the disease is suspected or confirmed. Given current knowledge, the advantage of an ophthalmologist's regular use of an optic disk and optical fiber analyzer remains to be demonstrated."
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{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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"id": "pubmed23n0274_4170",
"title": "[Comparison of the prognostic value between the nerve excitability test and maximum stimulation test in evaluation of Bell's palsy].",
"score": 0.0092592593,
"content": "In the present comparative study we applied the nerve excitability test (NET) and the maximum stimulation test (MST) to 131 patients with idiopathic facial nerve palsy. Our aim was to determine their value in the evaluation of facial nerve function. Results showed that the percentage of error of the NET in the prognosis of facial nerve palsy was 16%. In contrast, the MST was simple in its application and had a high percentage of reliability (97%). However, it remains a qualitative method, since it is dependent on the examiner's observations."
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"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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"id": "pubmed23n0058_20803",
"title": "[Comparative evaluation of blood flow velocity and pulsation curve in the posterior ciliary arteries supplying the choroid and the anterior part of the optic nerve].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The speed of the blood-flow and the indexes of pulsation in posterior ciliary arteries supplying the choroid and the anterior optic nerve segment were evaluated in 30 healthy persons (60 eyes) aged 20-60 years with intraocular pressure values of 15-20 mm Hg and in 60 persons with primary glaucoma (120 eyes) aged 22-76 years. The investigations were carried out by the method of Doppler focused pulsating ultrasonography, with an 8.0 MHz probe; the instrument used was the TC-2-64 produced by EME (Germany). It was established that the main speed of the blood-flow in the choroid vessels in healthy people is higher than in the arteries supplying the anterior segment of the optic nerve. These speeds are respectively: 15.13 +/- 4.3 cm/s and 12.03 +/- 3.0 cm/s. The difference is statistically significant. The index of pulsation in the posterior ciliary arteries of both vascular systems does not differ in a statistically significant way and amounts respectively: 0.68 +/- 0.13 and 0.71 +/- 0.11. In patients with glaucoma it comes much earlier to a decrease of the speed of the blood-flow and to an increase of the indexes of pulsation together with a raise of the IOP in the system of the choroidal posterior ciliary arteries than in the anterior segment of the visual system."
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"id": "pubmed23n0947_6741",
"title": "[I direttori delle riviste vanno avanti: attenersi ai principi accademici, adottare trasparenza e rispetto e applicare le regole.]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Nonostante i cambiamenti in corso nell'ambito delle pubblicazioni scientifiche (STEM - scienza, tecnologia, ingegneria e medicina), è indubbio che i direttori delle riviste restano i più importanti custodi del processo editoriale. In questo articolo vengono analizzati i motivi per cui i direttori delle riviste devono continuare ad attenersi ai principi editoriali fondamentali e a utilizzare le nuove tecnologie digitali solo per dare forza al contenuto, ma non per sostituirlo nella sua qualità. Per raggiungere questo obiettivo, in un'epoca caratterizzata da controlli ed equilibri, i direttori delle riviste devono essere attentamente sorvegliati e ritenuti responsabili tanto quanto gli autori che essi stessi valutano. Qualunque scorciatoia potrebbe avere conseguenze negative e inaspettate per quella rivista che non si attenesse a tali regole, che vedrebbe intaccata la propria reputazione e che dovrebbe faticare per recuperare la fiducia dei propri lettori. Quindi, a rischio di sembrare scontati, è meglio prevenire il danno alla reputazione piuttosto che curarlo. L'unico modo per evitarlo è che i direttori delle riviste si adattino a un crescente movimento sempre più critico, che richiede maggiore trasparenza e responsabilità da parte di chi contribuisce a costruire la base delle conoscenze scientifiche e dalla società, specialmente laddove la ricerca è finanziata pubblicamente."
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"id": "wiki20220301en149_18258",
"title": "Discos y Cintas Denver",
"score": 0.0090909091,
"content": "Lira N' Roll - Va Por Ti Poder Oculto - Hacia La Libertad 3 Vallejo - Déjame Conocerte California Blues, - Magia Toma II - Tiempo Cer d' Heavy Lvzbel - Tentaciones Dinastía Inmortal - Primer Acto Dinastía Inmortal - Segundo Acto Morante (banda) - Danza al Viento Nuits Eternelles - Noche Eterna Trágico Ballet - Del amor y otros Excesos Erszebeth - La Condesa Inmortal Morante (banda) - El Vigilante Nocturno María Escarlata - El Misterio Dinastía Inmortal - Tercer Acto Valle de la Muerte - Crónicas Nocturnas Fortaleza (banda) - La Fortaleza de la Soledad Anabantha - Hermanos de Sangre Requiem - Falsos Poemas interpuesto-hasta la eternidad Important contributions"
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"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.009009009,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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"id": "pubmed23n0024_2654",
"title": "[Electrophysiology of vestibulo-ocular reflexes].",
"score": 0.009009009,
"content": "Electrophysiological and morphological properties of premotor neurones in the vestibulo-ocular system have been studied intracellularly in the unanesthetized \"encéphale isolé\" cat. 1. Secondary neurones of the vestibulo-abducens reflex, identified both by their antidromic and orthodromic responses, showed no nystagmic modulation of their activity. 2. Only 12% of the recorded population in the medial vestibular nucleus showed burst firing patterns correlated with the phases of nystagmus. 3. Two classes of neurones which did not respond to stimulation of the abducens nerve were recorded in the abducens nucleus. The first were inhibited by phasic vestibular stimulation and fired 180 degrees out of phase with the ipsalateral motor nerve discharge. The second type of neurones was excited by vestibular stimulation and fired in synchrony with the motor nerve activity."
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"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0089285714,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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"id": "pubmed23n0010_8595",
"title": "[Assessment of the role of the sensory innervation of the intraocular muscles in habituation of vestibulo-oculomotor reactions].",
"score": 0.0089285714,
"content": "In rabbits, participation of the extraocular muscles' sensitive innervation in extinguishing of the eyes nystagmus elicited by periodical rotations, was studied. Either limitation or complete abolishing of the above muscles motor activity were used, as well as the passive forced movements of the eyes. No considerable difference was revealed between the intact and the experimental animals. In both cases the course of nystagmus extinguishing was the same. On the other hand, repeated forced movements of the eye had no effect on the reflectory evoked nystagmus. The data obtained suggest that the proprioceptive afferents of the extraocular muscles take no part in the habituation of vestibular-oculomotor responses."
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{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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{
"id": "pubmed23n0032_12009",
"title": "[Optimization of rotatory tests in electronystagmography].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The paper discusses optimization of rotatory tests as related to the classification of electronystagmograms. It presents criteria of the efficiency of the action on the vestibular analyzer taking into account statistical properties of different classes of electronystagmograms. The paper shows that the methods of variation statistics should be used to determine the category of action. The method described has been applied to identify an optimal action in the case of electronystagmograms of two classes (normal and pathology of a certain type). An action described as a sequence of delta-impulses of an angular acceleration has been obtained. A higher efficiency of the optimal action on the vestibular analyzer has been shown on the basis of a comparative study."
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{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
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{
"id": "pubmed23n0537_2338",
"title": "[Measurement of peripapillary nerve fiber layer thickness at different distances from the optic nerve head with OCT].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The aim of this study was to assess which distance to the optic nerve head is most favorable for circular measurements of retinal nerve fiber layer thickness (RNFLT) with OCT to detect differences between glaucoma and normal subjects. A total of 98 eyes of 67 subjects (normal subjects and POAG patients) were examined by Stratus OCT (Zeiss, Model 3000, Software Version 2.0). Images were scanned in the \"proportional circle\" mode and analyzed with the \"RNFL thickness analysis\" protocol. For statistical analysis the Friedman test and the Mann-Whitney U test with Bonferroni correction were used. For 23 normal and 19 eyes of POAG patients a complete set of scans could be analyzed by the OCT software. RNFLT was statistically significantly different in scan diameters in both groups (P=0.000). Differences between the groups were statistically significant for the 1.0-fold (P=0.003), for the 1.4-fold (P=0.01), and for the 1.8-fold (P=0.002) disc diameter. Circular scans with a 1-fold and with a 1.8-fold disc diameter seem to be able to differentiate best between glaucoma and normal subjects."
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"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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"id": "wiki20220301en064_25464",
"title": "Christian Ludwig Nitzsch",
"score": 0.0086956522,
"content": "Pterlyographiae Avium pars prior, (Halle) 1833 — Traduit en anglais sous le titre de Nitzsch's Pterylography à la Ray Society en 1867. “Zur Geschichte der Thierinsektenkunde“ in der Zeitschrift für gesammelte Naturwissenschaften 5 Band 1855 “Beiträge zur Infusorienkunde“ in Neue Schriften der naturforschenden Gesellschaft in Halle Band 3 Heft 1 1817 “Anatomie der Vögel“ in Meckels deutschen Archiv für Physiologie Band 1 1815 Band 2 1816, Band 3 1817 Band 6 1820 und Band 11 1826 “Osteographischen Beiträge zur Naturgeschichte der Vögel“ 1811"
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"text": "La donna non deve rimanere incinta finché non viene monitorata regolarmente e non ha livelli di beta-HCG negativi per un anno. Le pazienti saranno monitorate settimanalmente con il dosaggio dell'hCG fino a quando il livello non sarà più rilevabile, per tre volte consecutive. Successivamente, il monitoraggio sarà mensile per sei mesi e poi ogni due mesi per altri sei mesi prima di una nuova gravidanza."
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}
|
La donna non deve rimanere incinta finché non viene monitorata regolarmente e non ha livelli di beta-HCG negativi per un anno. Le pazienti saranno monitorate settimanalmente con il dosaggio dell'hCG fino a quando il livello non sarà più rilevabile, per tre volte consecutive. Successivamente, il monitoraggio sarà mensile per sei mesi e poi ogni due mesi per altri sei mesi prima di una nuova gravidanza.
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La donna non deve rimanere incinta finché non viene monitorata regolarmente e non ha livelli di beta-HCG negativi per un anno. Le pazienti saranno monitorate settimanalmente con il dosaggio dell'hCG fino a quando il livello non sarà più rilevabile, per tre volte consecutive. Successivamente, il monitoraggio sarà mensile per sei mesi e poi ogni due mesi per altri sei mesi prima di una nuova gravidanza.
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Una donna di 24 anni, primigravida, subisce un aborto spontaneo a 7 settimane di gestazione. Lo studio anatomopatologico dei resti abortivi indica una malattia molare. Dobbiamo informare la donna che:
| 344
|
it
|
{
"1": "Il rischio di una nuova gestazione molare in una futura gravidanza è del 50%.",
"2": "Non si dovrebbe avere una gravidanza prima di essersi sottoposte a controlli regolari e di aver trascorso un anno con livelli di BHCG negativi.",
"3": "Non è necessario un ulteriore monitoraggio se l'evacuazione del tessuto trofoblastico è stata completa.",
"4": "Sono necessari controlli regolari, poiché nel 40% dei casi si sviluppa una neoplasia trofoblastica gestazionale.",
"5": null
}
| 158
|
GINECOLOGIA E OSTETRICIA
| 2,016
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0144490644,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "wiki20220301en621_6645",
"title": "Pablo Hasél",
"score": 0.0099009901,
"content": "Crucificado en tu clítoris (2011) Besos cortados con coca (2011) Canciones supervivientes al registro policial (2012) La tortura placentera de la luna: algunas canciones inéditas (2012) Escribiendo con Ulrike Meinhof (2012) Empezar de bajo 0: Algunos poemas grabados (2012) La noche que supe que hay laberintos sin salida (2012) Poemas de presos políticos comunistas (2012) Los gusanos nunca volarán (inéditas) (2012) La muerte nos obligó a vivir (2012) Sigue desnudándose la dictadura del capital (2013) Por mera supervivencia (inéditas) (2013) Por mera supervivencia II (inéditas) (2013) Por mera supervivencia III (inéditas) (2013) Exprimiendo el corazón (inéditas) (2013) Tarde o temprano Venceremos (2014) Mientras me asesina el tiempo (inéditas) (2014) Por escapar de la oscuridad (inéditas) (2014) A Orillas Del Segre (2014) Cafeína e imaginación (inéditas) (2015) Burlando al dolor (2015) Boicot Activo (2015) Hasta el fin de mis días (2015)"
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0604_2202",
"title": "[Frequency of miscarriages among pregnant women with autoimmune thyroid disorders].",
"score": 0.0098039216,
"content": "To analyse the influence of antithyroid antibodies (ATA) on the frequency of spontaneous abortions (SA) by pregnant women with a normal thyroid gland function. Prospective clinical study on 42 selected pregnant women with a normal thyroid gland function divided into two groups: I-st group--ATA positive pregnant [n = 28] and II-end group ATA negative pregnant [n = 14]. Increased ATA have been found by 30 (71.4%) out of the studied 42 pregnant women. There has been no significant difference found among the values of FT3, FT4 and TSH for women with positive and negative ATA. SA have been observed at 63.3% (19/30 women) from the ATA positive ones and at 25% (4/12 women) from the ATA negative ones (P = 0.001). By the ATA positive women with SA the average values of antithyroglobulin autoantibody (Tg-Ab) (Tg-Ab positive.-189.6 +/- 49.8 IU/ml vs. Tg-Ab -negative 118.2 +/- 58.3 IU/ml, P = 0.02) and antithyroid peroxidase autoantibody (TPO-Ab) (TPO-Ab positive-176.9 +/- 57.4 IU/ml vs. TPO - negative 118.2 +/- 81.3 IU/ml, P = 0.004) are both found to be significantly higher. There is a correlation found between ATA and the increased risk of SA, where the increased concentration of ATA is combined with an increased frequency of SA."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0097087379,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0659_18510",
"title": "[Outcome of newborn with birth weight less than or equal to 1500g and gestational age less than or equal to 32 weeks, during the 2 first years of age corrected: comparison of two time periods].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Advances in perinatal care have resulted in increased survival rates for extremely low birth weight children, but it is fundamental to know if these improved survival rates have been accompanied by increased impairment rates. To compare, over two different time periods, the survival and disability rates at 2 years of corrected age, among newborns < or =32 weeks and weighed < or = 1500 g at birth. Follow-up study that included 963 children born in the hospital between 1991 and 2004 who met the study criteria. Neonatal morbidity, mortality and disability to 2 years of corrected age in 2 time periods 1991-1998 (period I) and 1999-2004 (period II) have been evaluated and analysed by subgroups of weight (weight < 1000 g and 1000-1500 g). Mortality decreased significantly during the second period, both for children with birth weight <1000 g (32% vs 44%) as for those with birth weight between 1000 and 1500 g ( 3,6% vs 9%). Analysing all children < or = 1500 g, an increase in the survivors without disability was observed in the second period (69% vs 60%, p=0.003); but by subgroups this increase only was significant in children with birth weight 1000-1500 g (67% vs 82%). In our study, globally analysing all children with birth weight < or = 1500 g, it can be seen that there has been an increase in survival without an increase in the frequency of disabilities. Analysing by weight subgroups, survival has increased in both groups, but disability has decreased only in the birth weight 1000-1500 g subgroup."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0248_8390",
"title": "[Prospective studies into pregnancies of primiparae with record of therapeutic termination of previous pregnancies or of spontaneous abortion and assessment of fertility. Second communication (author's transl)].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Three groups of probands (conditions following induced or spontaneous abortion and primigravid primiparae) were compared for duration of pregnancy, birth weights, and occurrence of premature births, all against the normal percentiles, was not recordable from newborns whose mothers had undergone abortions during their first gravidity. Very moderate accumulation of foetuses with birth weights of 2,000 g or below was attributed to a general increase in the number of premature births in lower weight classes. Yet, the number of women with record of induced abortion who reached the percentile values, depending on duration of pregnancy, was higher than that of women who had never been pregnant before."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0313_18869",
"title": "[Glycemic thresholds in spontaneous abortion during the first trimester in pregnant women with insulin dependent diabetes].",
"score": 0.0095238095,
"content": "To evaluate the hypothesis that insulin-dependent diabetic (IDDM) pregnant women have a threshold of glycemic control during the first trimester of pregnancy for an increased risk of spontaneous abortion. Seventy IDDM pregnant women were enrolled before the 9th week of gestation and monitored throughout pregnancy. Fifteen pregnancies (21.4%) led to spontaneous abortion within the first trimester (study group) and 55 (76%) continued until term (control group). In order to evaluate the differences between the study group and the control group variance analysis and Student's t-test were used for constant variables and chi 2 and Fisher's exact test for discrete variables; p < 0.05 was considered statistically significance. Mean levels of glycosylated hemoglobin (HbA1c) and fructosamine at the initial prenatal visit were significantly higher in the study group (p < 0.03) compared to the control group. The threshold for an increased risk of spontaneous abortion in the first trimester was found to be initial concentrations > 8% for HbA1c and > 300 mmol/l for fructosamine. Pregnant women suffering from IDDM with initial HbA1c levels higher than 8% and fructosamine > 3 mmol/l have an increased risk of spontaneous abortion in the first trimester of pregnancy. Below this threshold the risk of spontaneous abortion during the first trimester of pregnancy is similar to that for non-diabetic pregnant women."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0917_14748",
"title": "[[The Devil in the Details: Women's Right to Abortion and Health Organization].]",
"score": 0.0094339623,
"content": "Often a woman's right to terminate a pregnancy for health reasons is considered as achieved by simply performing the intervention. But today isn't in doubt that the effective protection of health requires that health organizations carrying out performance which also affect other aspects: taking charge of women, information on services, respect for the dignity and autonomy of women, etc ... You could say that these are details, compared to the final performance. But, as we know, often the devil is in the details."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0093457944,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
},
{
"id": "wiki20220301en240_7939",
"title": "Los Creadorez",
"score": 0.0093457944,
"content": "5. La Santísima Muerte (Live) 6. Te Pido Que Te Quedes (Live) 7. Que Levante La Mano (Live) 8. Quisiera Ser Todo (Live) 9. El Preso (Live) 10. Y Por Esa Calle Vive (Live) 11. Cada Día Que Pasa (Live) 12. Y Por Esa Calle Vive 2009-Avanzando En La Vida 1. Tu Defecto 2. Recuerdos Tristes 3. El No Te Quiere 4. Te Olvidare 5. León De La Sierra 6. Arréglame El Corazón 7. Eres Lo Maximo 8. Amarnos Como Pocos 9. Tienes Todo Lo Que Me Gusta 10. Elpidio Paso"
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0092592593,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0280_9252",
"title": "[Prenatal surveillance and determinants of prenatal follow-up in the Monastir health district].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Prenatal monitoring is a prime strategy to improve the end of pregnancy. To estimate the prevalence rate and the conditions determining such a monitoring, the authors carried out a survey on 1190 pregnant women in the Monastir district (Tunisia). The rate of satisfactory monitoring (4 check-up and more) is 45.8 p.c. Age and high parity have a negative influence, but instruction, occupation and a bad out come of the last pregnancy favour a satisfactory prenatal monitoring."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
},
{
"id": "pubmed23n0064_6891",
"title": "[Analysis of factors associated with very low birth weight (less than or equal to 1500 g)].",
"score": 0.0091743119,
"content": "In 7675 deliveries performed at the University of Messina between November 1, 1983 and October 31, 1988 we determined the incidence and obstetric factors specifically associated with the birth of very low weight infants (less than or equal to 1500 gm) (VLBW). Our purpose was to characterize these factors in order to determine what may be done to limit delivery rate of VLBW. Information obtained concerning the mothers' included socioeconomic status, age, parity, previous obstetric history, any maternal conditions affecting the pregnancy, route of delivery (vaginal or operative). The incidence of infants under 1500 gm was 1.1 per cent of live births. The etiologic analysis showed that preterm labor is more frequent cause of VLBW. In women under 17 years of age the incidence of VLBW was 5.2 per cent as opposed to 1.1 per cent in the total population. Absence of prenatal care was shown in 40.8 per cent of VLBW. The previous obstetric history reported 1 or more abortions in the 53 per cent and 1 or more perinatal deaths in 17 per cent of VLBW. The clinical implications of these results are discussed."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0090909091,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "wiki20220301en121_8558",
"title": "Controllo del livello di rombo",
"score": 0.0090909091,
"content": "Controllo del livello di rombo is a double live album by Italian rock band Subsonica. It also contains three studio tracks: \"L'Errore\", \"Livido Amniotico\" and \"Non Chiedermi Niente\". Track listing Disc one L'Errore Radiopatchanka Nuvole Rapide Albascura Colpo Di Pistola Gente Tranquilla (featuring Rachid) Perfezione Velociraptor Come Se Il Cielo Su Torino Tutti I Miei Sbagli Livido Amniotico (featuring Veronika Coassolo) Disc two Non Chiedermi Niente Eva-Eva Discolabirinto Nuova Ossessione Mammifero Depre Strade Ain't No Sunshine Istantanee Aurora Sogna Liberi Tutti Sole Silenzioso 2003 live albums Subsonica albums Italian-language albums"
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{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.009009009,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0278_1168",
"title": "[The incidence of abortions of viable pregnancies in the first trimester].",
"score": 0.009009009,
"content": "The spontaneous abortion rate in singleton pregnancies with sonographically proven heart activity between 5 and 13 weeks was analysed. Up to 15 weeks 8.6% of 395 patients miscarried. The abortion rate was higher in pregnancies with a gestational age < 9 weeks (12.5%), a maternal age > or = 35 years (15.5%) and vaginal bleeding (16.3%). The correlation of the abortion rate with these factors has to be taken into account when the prognosis of an individual gestation or the risk of invasive procedures is determined."
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{
"id": "pubmed23n0885_1884",
"title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].",
"score": 0.0089285714,
"content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."
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{
"id": "pubmed23n0090_17311",
"title": "[Restricted intake of sodium in newborn infants with very low birth weight in the first days of life].",
"score": 0.0089285714,
"content": "A prospective study on the amount of sodium administered in the first five days of life in a group of 18 low-birth-weight infants is presented. Their mean birth weight, and gestational age were 1.150 gm., and 28.8 weeks. Patients were cared for in radiant warmers, and protected with a plastic blanket. Minimum amount of sodium necessary to maintain a normal plasma sodium concentration was given. Mean daily sodium and free water given was 0.96 mEq/kg/day, and 108.4 ml/kg/day, respectively. In day 5, there was a mean accumulated body weight loss of ten per cent. This group of patients were compared with a similar group in whom plastic blanket was not used, and who received a sodium intake of 1.5 mEq/kg/day. In this latter group of patients there was a higher incidence of hypernatremia (p less than 0.005). The incidence of hyponatremia was similar in both groups. Daily sodium intake might be very low, in infants of very-low-birth-weight if a negative weight balance is allowed in the first days of life."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
},
{
"id": "pubmed23n0639_20352",
"title": "[Prenatal diagnostics and information to parents].",
"score": 0.0088495575,
"content": "New screening and prenatal diagnostic techniques, require the Medicine professionals have a clear purpose for its realization, since the intention determined the act is determined in accordance with the values of the Medicine or becoming an event eugenics act by means of \"therapeutic abortion\". The Family Physician information about these techniques to pregnant women must be based on the status of science, facilitating the risk of loss fetal and false data positive informing of therapeutic possibilities and facilitating respect for the pregnant woman's decision of non-fulfillment of the screening. The information update according to the state of science, should be provided in writing and the informed consent of the patient should be obtained by all professionals involved in testing, with respect shows for the autonomy of the patient."
},
{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
},
{
"id": "pubmed23n0904_18419",
"title": "",
"score": 0.0087719298,
"content": "Actuellement, la meilleure façon de prendre en charge les femmes enceintes Rh négatives consiste à prédire la présence ou l'absence de l'antigène D chez le fœtus au moyen d'un test non invasif analysant l'ADN acellulaire (ADNa) dans le plasma maternel, et à administrer une prophylaxie à celles dont l'enfant est RHD positif. Cette approche, prise pour norme dans un nombre croissant de pays, assure aux femmes enceintes Rh négatives des soins optimaux. La présente directive est le fruit d'une réunion de consensus du groupe de travail national sur le facteur Rh du Canada, un groupe interdisciplinaire formé pour examiner la situation nationale actuelle du génotypage RHD fœtal effectué sur l'ADNa. En collaboration avec le Comité de génétique de la SOGC, le groupe s'est penché sur les avantages et les difficultés associés au génotypage RHD combiné à une prophylaxie ciblée dans le contexte du programme de prophylaxie anténatale anti-D de routine canadien existant. De ce travail ont émergé les déclarations sommaires et recommandations suivantes. DéCLARATIONS SOMMAIRES: RECOMMANDATIONS."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0086956522,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
},
{
"id": "wiki20220301en526_24795",
"title": "Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro",
"score": 0.0086956522,
"content": "The insurance with INAIL is mandatory: if there are the conditions required by law, employers have to pay every year and insurance prize, calculated with the multiplication of the rate related to the effective risk of which insured subjects are subjected with a one thousandthed of their total retributions. The prize changes according to the type of business and employees. INAIL verifies the compliance with laws of businesses through inspections done autonomously or jointly with the Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro (SPSAL), regional and territorial work directorates, the group of Carabinieri for the protection of labour and the Guardia di Finanza."
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{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
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"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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4
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"1": {
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"4": {
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"text": "La microematuria senza sintomi associati può essere un reperto senza significato patologico e deve essere confermata in un nuovo sedimento in un momento successivo (anche se non so se dopo 15 giorni o più tardi)."
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La risposta corretta è la 4. Quello che non mi è molto chiaro è "l'esame delle urine di routine" perché di solito non viene fatto in un bambino sano asintomatico. La microematuria senza sintomi associati può essere un reperto senza significato patologico e deve essere confermata in un nuovo sedimento in un momento successivo (anche se non so se dopo 15 giorni o più tardi).
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[HIDDEN] Quello che non mi è molto chiaro è "l'esame delle urine di routine" perché di solito non viene fatto in un bambino sano asintomatico. La microematuria senza sintomi associati può essere un reperto senza significato patologico e deve essere confermata in un nuovo sedimento in un momento successivo (anche se non so se dopo 15 giorni o più tardi).
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Una bambina di 10 anni si presenta per una visita di controllo. L'esame fisico è normale, con peso e altezza nel 50° percentile e pressione arteriosa 109/65. Un esame delle urine di routine mostra un peso specifico di 1035 pH6 sangue 2+ senza proteine. Il sedimento urinario mostra 5-10 globuli rossi per campo. Quale sarebbe il trattamento più appropriato?
| 43
|
it
|
{
"1": "Determinare la creatinina e l'azoto nel sangue.",
"2": "Sottoporre la ragazza a cistoscopia.",
"3": "Determinare gli anticorpi antinucleari e il complemento.",
"4": "Ripetere il sedimento urinario tra 15 giorni.",
"5": "Eseguire una TAC addominale."
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| 151
|
PEDIATRIA
| 2,011
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "wiki20220301en230_10762",
"title": "Domenico Losurdo",
"score": 0.0105923345,
"content": "Ascesa e declino delle repubbliche, a cura di e con Maurizio Viroli, Urbino, Quattro venti, 1997. . Lenin e il Novecento. Atti del Convegno internazionale di Urbino, 13-14-15 gennaio 1994, a cura di e con Ruggero Giacomini, Napoli, La città del sole, 1997. . Metafisica. Il mondo Nascosto, con altri, Roma-Bari, Laterza, 1997. . Antonio Gramsci dal liberalismo al «Comunismo critico», Roma, Gamberetti, 1997. . Dai fratelli Spaventa a Gramsci. Per una storia politico-sociale della fortuna di Hegel in Italia, Napoli, La città del sole, 1997. . Hegel e la Germania. Filosofia e questione nazionale tra rivoluzione e reazione, Milano, Guerini, 1997. . Nietzsche. Per una biografia politica, Roma, Manifestolibri, 1997. . Il peccato originale del Novecento, Roma-Bari, Laterza, 1998. . Dal Medio Oriente ai Balcani. L'alba di sangue del secolo americano, Napoli, La città del sole, 1999. ."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0533_16420",
"title": "[Effect of irbesartan in proteinuric non-diabetic renal disease].",
"score": 0.0099009901,
"content": "This randomized, prospective, two-arm clinical study evaluated the antiproteinuric and nephroprotective effects and the safety of treatment with an angiotensin II receptor antagonist (irbesartan) in patients with chronic glomerulonephritis (CGN) as compared to angiotensin-converting enzyme inhibitors (ACEIls). A total of 50 patients with CGN diagnosed by renal biopsy and protein levels in 24-hour urine higher than 1 g were enrolled. All patients received treatment for at least 24 months, 27 in group 1 (irbesartan) and 23 in group 2 (ACEs). A significant decrease in proteinuria (p < 0.001) was seen in both groups (49.2% in group, 1, and 44.8% in group 2) since the third month, and confirmed at 12 and 24 months of follow-up (58.1% and 62.7% in group 1, and 56.8% and 55.4% in group 2, respectively), with no significant differences being seen between the two groups. No differences were found in blood pressure control. No significant decrease was found in any of the groups in the glomerular filtration rate, but this showed higher values in the group treated with ACEIs (2.98 +/- 7.77 vs 1.64 +/- 6.84 ml/min/year), though the difference with irbersartan was not statistically significant. No side effects occurred among patients treated with irbesartan, whereas three patients initially treated with ACEIs showed intolerance (cough). In conclusion, irbesartan showed in our study an antiproteinuric and nephroprotective effect similar to ACEIs in patients with chronic glomerulonephritis, and its administration was also shown to be safe."
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0048_7173",
"title": "[Evaluation of microalbuminuria in children].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Microalbuminuria has been shown to be important for the diagnosis and prognosis of glomerular nephropathy. A few studies in normal healthy children were performed. The concentration of albumin was determined in 171 samples of the first morning urine by an immunoturbidimetric method. Microalbumin/creatinine ratio values were 4.07 +/- 0.11 mg/mmol, 1.16 +/- 0.10 mg/mmol and 0.88 +/- 0.11 mg/mmol in children of ages 4 days-1 year, 1-7 years and 7-15 years, respectively. We found a negative inverse correlation (r = 0.31; p < 0.05) between age and microalbumin/creatinine ratio."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0823_20624",
"title": "[Is it feasible to improve the duration and the efficiency of Ramipril anti-proteinuric response?].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Ramipril administered once daily is characterized by an attenuation of its pharmacological activity in the following 24 hours, whose effects on antiproteinuric activity have not yet been investigated. The antiproteinuric efficacy of Ramipril has been evaluated in a cross-over study in 20 patients with renal disease, proteinuria and hypertension (GFR50 mL / min, proteinuria <3 g / day; SBP/DBP 150/90 mmHg). Proteinuria was measured over 24 hours on three consecutive urine collections (morning, afternoon and night) in the absence of antiproteinuric drugs and after ten days of treatment with single morning administration of Ramipril 2.5 mg or Ramipril 10 mg. At baseline: mean proteinuria was not significantlychanged over the course of the three urinary collections (88 7.2 mg/h in the morning of 80 10.5 mg/h in the afternoon and 81 10.1 mg/hr during the night). After Ramipril 2.5 mg/day: slight reduction in mean proteinuria, with no significant differences between collections (80 11 mg/h in the morning, 69 7.4 mg/h in the afternoon and 75 9.1 mg/h during the night). After Ramipril 10 mg/day: afternoon and night values of proteinuria were significantly reduced compared to baseline; noctural proteinuria was significantly lower than morning value (51 7.5 mg/h vs. 81 10 mg/h, p <0.05). The antiproteinuric effectiveness of Ramipril tends to decrease significantly over the 24hours after a single daily administration. An increase and/or division of Ramipril dose might help to stabilize and to maximizeits antiproteinuric effectiveness."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1887",
"title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].",
"score": 0.0096153846,
"content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."
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{
"id": "pubmed23n0124_14587",
"title": "[Use of the antibody neutralization test for detecting myoglobin in the urine in the diagnosis of myocardial infarction].",
"score": 0.0096153846,
"content": "A total of 230 patients admitted to Moscow city hospitals were examined to study the diagnostic value of a kit \"Diagnosticum for the detection of erythrocytic myoglobin, dry\". Myocardial infarction was diagnosed in 165 of them: in 138 it was transmural, in 27 intramural and in 65 the diagnosis was not confirmed (they were entered into the control group). Myoglobinuria was detected on the 1st day of transmural MI in 95%, on the 2nd day in 92% and on the 3rd day in 82%. In patients with intramural MI myoglobinuria was noted in 72% of the cases. In the control group the test was false positive in 9%."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
},
{
"id": "pubmed23n0284_17987",
"title": "[Arterial pressure and urinary excretion of albumin in adults with sickle cell disease].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The increase of urinary albumin excretion could be associated with morbidity in patients with sickle cell disease. The objective of this study was to evaluate the relation between blood pressure and urinary albumin excretion, and to estimate the prevalence of hypertension according to the level of urinary albumin excretion. A cross-sectional study was carried in 77 patients with sickle cell disease (48 patients with haemoglobin SS, 29 with haemoglobin SC) et 30 controls with haemoglobin AA. The patients with sickle cell disease were divided into 3 groups according to urinary albumin excretion: less than 30 mg daily (group I: normoalbuminuria); from 30 to 300 mg daily (group II: microalbuminuria); above 300 mg daily (group III: macroalbuminuria). All AA selected controls had normoalbuminuria (group IV). In normoalbuminuric patients, the average of blood pressure was significantly lower in patients with sickle cell disease than in controls (respectively 115.0 +/- 8.1 vs 132.1 +/- 15.1, p = 4.10(-6) for systolic pressure and 67.2 +/- 8.0 vs 78.8 +/- 9.8 mmHg, p = 10(-4) for diastolic pressure). There was a positive relation between urinary albumin excretion, even moderate (values < or = 300 mg daily) and blood pressure in SS patients (r = 0.40, p < 0.02 for systolic and r = 0.54, p < 0.01 for diastolic pressure) and in SC patients (r = 0.74, p < 0.001 and r = 0.58, p < 0.01). The prevalence of hypertension was 0% in group I, 25% in group II and 66% in group III. The positive association between blood pressure and urinary albumin excretion suggests that the latter should be taken into account in sickle cell disease's follow up."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0512_359",
"title": "[Antiproteinuric effect of renin-angiotensin system blockade in patients with normal/lower than 115 mmHg systolic blood pressure].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The renoprotective effect of renin-angiotensin system (RAAS) blockade by ACE inhibitors (ACEI) or AT1 receptor antagonists (ARA) in chronic proteinuric nephropathies is well known. Most studies have related this beneficial effect with the antihypertensive and antiproteinuric properties of these drugs, but this aspect has not been extensively analyzed in patients with normal/low values of blood pressure. We studied nineteen patients with different chronic proteinuric nephropathies that started ACEI or ARA because of proteinuria and despite systolic blood pressure (SBP) < or = 115 mmHg. Short and long-term tolerance to treatment as well as evolution of renal function parameters were recorded. At baseline, SBP was 110.2 +/- 2.6 mmHg (105-115) an diastolic blood pressure (DBP) 68.6 +/- 4.3 (60-75). Initial low doses of ACEI or ARA were well tolerated. After 6 months of treatment, proteinuria decreased by 46% of baseline, from 2.1 +/- 1.8 g/day to 1.1 +/- 0.8 g/day, without significant changes in BP or renal function. After a 48 +/- 27 months follow up, proteinuria decreased to 0.7 +/- 0.6 g/day (68% of basal values). Renal function and BP did not show significant changes during follow up. RAAS blockade by ACEI/ARA induces a significant antiproteinuric and renoprotective effect in proteinuric patients with normal/low levels of BP Initial doses of ACEI/ARA were well tolerated."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0093457944,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0642_3696",
"title": "[Assessment of the contribution of the immunochromatographic pneumococcal urinary antigen test to the etiological diagnosis of pneumonia in hospitalized adults].",
"score": 0.0093457944,
"content": "To assess the usefulness and prescription practices of the Binax Now Streptococcus pneumoniae urinary antigen test in hospitalized adults. The results of the pneumococcal urinary antigen tests (UAT) performed from January 2002 to September 2004 were related to that of microbiological cultures, and in positive patients to radiographic findings and C-reactive protein (CRP) levels. The evolution of the number of prescriptions and positivity rate in 2007 versus 2002-2004 was analyzed. The pneumococcal UAT was positive in 32 of the 278 patients included from 2002 to 2004 (11.5%). Results were concordant with that of microbiological cultures in 90% of the 247 documented cases. Pneumococcal etiology was considered to be definite in 19 patients (isolation of S. pneumoniae from blood, 17 patients; or pleural fluid, two patients), of whom 15 had a positive UAT (sensitivity: 79%); to be probable in 22 patients (positive UAT, 17 patients and/or isolation of S. pneumoniae from respiratory samples, six patients), and was retained in 39 of the 41 patients (positive predictive value: 93.7%). CRP was greater than 100mg/L in 34 of 39 documented patients and lobar alveolar radiographic opacities observed in 25 of 28 documented patients. In 2007, the dramatic increase in the number of UAT prescriptions and the diversification of prescribing units were associated to a decreased positivity rate (8.1%). Whereas the pneumococcal UAT clearly increases etiological diagnosis, pneumococcal pneumonia cannot be ruled out if negative. Indications for its use need to be refined to improve the cost-effectiveness of this test."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0092592593,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "pubmed23n0060_16450",
"title": "[Effect of dialytic treatment and the relation between erythrocyte urea and plasma urea].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The existence of an intraerythrocytic binding between haemoglobin and urea is known; it determines, in normals, a higher erythrocyte than plasma urea concentration; this binding, in vitro, is progressive for an urea concentration range of 10-400 mg/dl. The only data found relating to dialysis patients, are reported by Nolph et al.; they indicate a decrease in the plasma-blood urea ratio during the blood transit through the dialyzer and a different ratio in comparison with normals, but in our opinion the method used to measure urea concentration was unsuitable. We determined urea distribution ratios by measuring, in blood and plasma, water and urea concentration in uremic inflow and outflow blood samples during dialysis. Our data indicate 1) an increase in outflow erythrocyte water (H2Oe inflow: 0.659, H2Oe outflow: 0.671 P less than 0.01) induced by a different erythrocyte osmotic gradient; 2) a not different ratio between urea of erythrocyte water and urea of plasma water in inflow and outflow samples of dialysed patients and in normals (respectively 1.06, 1.16, 1.13 p = n.s.). Our data from normal and uremic patients are like those found by Murdaugh & Doyle and by Colton & Lowrie in normals."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0091743119,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0098_9464",
"title": "[Quantification of proteinuria by measurement of the protein/creatinine ratio].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Accurate quantification of urinary protein excretion is difficult due to problems in 24-hour urine collection. We have evaluated the value of the protein/creatinine ratio in one single urine sample. There was an excellent correlation between this ratio and the protein content of a 24-hour urine collection [Pu (g/24 h) = 11.7 Pu (g/l) Cr (mmol/l); r = 0.96; P less than 0.001]. The best correlation was found with the sample collected after the first voided morning specimen. In our experience the ratio is more accurate for the quantification of urinary protein excretion than measurement of protein excretion in the same urine sample and also determination of protein excretion in 24-hour urine collected under the usual ambulatory conditions. We suggest that the protein/creatinine ratio should be used in ambulatory and hospitalized patients, especially for multicentric clinical trials in nephrology."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
},
{
"id": "pubmed23n0115_2719",
"title": "[Determination of urine density: comparison of refractometry and measurement of the period of oscillation using the protocols of the National Committee for Clinical Laboratory Standards].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Two methods for the determination of urine density (relative density or specific mass) have been evaluated and compared using NCCLS protocols: the refractometric method and a new method based on the measure of shifts in harmonic oscillation (SHO). Within the range investigated (from 1,000 up to 1,034) the methods were linear. Total imprecision, including the carry-over, was the same for both: the 95% confidence limits, at the level of 1,003, 1,013 and 1,030, were 1,001-1,005, 1,011-1,015 and 1,028-1,032 respectively. In analysing urines having known density, the SHO method was always accurate, while the refractometric method was affected by a significant bias at protein and haemoglobin concentrations greater than 4 and 2 g/L respectively. A direct comparison of the results obtained by the two methods was made on 300 untimed specimens of urine with density ranging from 1,002 to 1,034; the equation of regression line (refractometric method on the x axis, SHO on the y axis), calculated with a non-parametric statistical method, was SHO = refractometric method + 0,001. Despite some urine specimens (24, i.e. 8%) showed density differences (absolute value) of more than 0,003 (between 0,004 and 0,007 relative density units), the good mean agreement observed allows to conclude that both methods give clinically useful analytical results."
},
{
"id": "wiki20220301en541_22625",
"title": "Compagnia dell'Immacolata Concezione",
"score": 0.0090319049,
"content": "n°9- Nel recinto delle mura di questo convento ritrovasi l'oratorio della Compagnia dell'Immacolata Concezione di Maria, la quale nella di lui chiesa tiene anche; la sua cappella fabbricata a spese dei confrati a cagione dell'aggregazione fatta con questo Convento negli atti del notar Filippo Mercadante, nel 1 luglio, 8 ind. 1595, o 9 ind.1596; dietro di che la fondazione di questa Compagnia allora Confraternita colla sua Cappella si effettuò per pubblico atto in Notar Antonino Vaccaro li 9 Gennaio Xind. 1596. In detta Cappella vi è il quadro dell'Immacolata Signora con cornice di marmo rosso e nel tetto di essa Cappella vi sono 34 quadri dei Santi, e nel mezzo vi è altro quadro di Maria SS. Immacolata con sua cornice dorata, il quale tetto si coprì di detti quadri nell'anno 1613, a spese delli confrati della Concezione, avendo fatto fare ognuno il suo quadro per devozione con scrivergli anche il suo nome."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.009009009,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
},
{
"id": "pubmed23n1100_19291",
"title": "[Performance of formulas for the evaluation of 24-hour urine collections using urine creatinine excretion].",
"score": 0.009009009,
"content": "Creatinine excretion is widely used as a method to evaluate the adequacy of urine collection in different clinical settings. Many factors influence its elimination, such as protein intake, exercise, muscle mass, age, and sex, among many others. As 24-hour urine collections can be cumbersome, several equations have been developed to aid clinicians to correctly interpret results derived from them. In this review article, we report the factors that can modify creatinine excretion and we evaluate the accuracy of different published equations to estimate 24-hour urine creatinine excretion."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0099_2835",
"title": "[Value of the urinary albumin/creatinine ratio in the detection of microalbuminuria].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Microalbuminuria is currently defined as a urinary albumin excretion rate of 20 to 200 micrograms per minute, measured in the urine of 24 hours. We present an indirect approach to the urinary albumin daily excretion rate which minimizes the errors due to chronometric measurement and to the difficulty of collecting 24-hour urine. The albumin (mg/l)/creatinine (mmol/l) ratio calculated in urine collected daily indicates microalbuminuria when it is higher than 2.97 in women and 2.48 in men. The interpretation of this ratio is discussed in terms of sensitivity, specificity and predictive value."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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{
"id": "pubmed23n0258_9175",
"title": "[Urinary albumin excretion during the night in essential arterial hypertension].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The value of nocturnal minute-by-minute urine was analyzed for the detection of microalbuminuria in high blood pressure. Urinary albumin excretion (UAE) was measured by immunonephelometry in 70 patients with essential arterial hypertension (34 males, mean age 44 +/- 5 years, body mass index [BMI] 28 +/- 4, clinical blood pressure [BP] 157 +/- 12/97 +/- 7 mmHg) and 12 healthy normotensive controls (5 males, mean age 38 +/- 4 years, BMI 27 +/- 3; clinical BP 126 +/- 12/79 +/- 5 mmHg). Both 24 hours urine as well as nocturnal urine were collected over 2 days. The intraindividual variability was evaluated by calculation of the intraclass correlation coefficient and by the Bland and Altman method. Mean 24-hour UAE was 24.7 +/- 41.9 micrograms/min, greater than nocturnal urine (17.7 +/- 32.8 micrograms/min) (p < 0.05). The UAE rate was significantly greater in the hypertensive patients than in the controls (p < 0.01) for both the 24-hour and nocturnal urine. The intraindividual variability estimated as the percentage of repeatability was 35% for 24-hour UAE and 43% for nocturnal UAE, being slightly higher values than those observed in the controls. Microalbuminuria was detected in 17 (24%) of the patients in 24-hour samples while in the nocturnal urine 12.12 or 10 patients were found according to whether the threshold considered was 14 micrograms/min, 14.9 micrograms/min or 20 micrograms/min, respectively. While the specificity in nocturnal minute-by-minute urine was 98% and the positive predictive value was 0.91 for any of the thresholds considered, sensitivity ranged from 59% for the higher threshold (20 micrograms/min) to 70% for the lower threshold (14 micrograms/min). The determination of microalbuminuria in minuted nocturnal urine in patients with essential arterial hypertension is less sensitive than that determined in 24-hour urine."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0087719298,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0672_21474",
"title": "[B-type natriuretic peptide levels and renal function in the diagnosis of heart failure in the elderly].",
"score": 0.0087719298,
"content": "BNP levels are accurate in the diagnosis of heart failure and useful in clinical practice. Relationship between BNP, heart failure (HF) and renal function are little known in the elderly. Renal function influence the optimal cut point of BNP in patients with a Glomerular Filtration Rate (eGFR) lesser than 60 ml/min/1.73 m(2). A total of 71 patients (mean age = 85 years) were admitted in a Cardiogeriatric Unit. We noted several parameters, age, gender, the presence or the absence of Systolic Heart Failure (clinical history and physical examination), the echographic measure of the left ventricular ejection fraction, the eGFR value calculated by simplified MDRD formula and the BNP value. We divided these patients into six groups according the presence of HF and eGFR value higher than 60ml/min/1.73m(2),or between 30 and 60 or between 15 and 30. Our results show that the BNP value is higher in all the three groups of patients with Heart Failure with or without diminution of the eGFR: for example, 1220 pg/ml in the presence of HF versus 788 pg/ml in the absence of HF in the two groups with the eGFR is calculated between 15 and 30 ml/min/1.73m(2). BNP is a helpful tool in clinical practice for the diagnosis of Systolic Heart Failure in the presence of renal impairment in the elderly with a higher biomarker cut point."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
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{
"id": "pubmed23n0421_23428",
"title": "[Evaluation of two rapid tests for the determination of microalbuminuria and the urinary albumin/creatinine ratio].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Microalbuminuria screening is justified on the grounds of its cost-benefit ratio in patients at risk of kidney damage while the process is still reversible. The aim of the present study was to evaluate the DCA 2000 analyser and the Clinitek 50 system (Bayer), which simultaneously measure urinary albumin and creatinine levels to adopt them as rapid methods for microalbuminuria detection. One hundred twenty-seven urine samples from pediatric patients with various disorders were assessed. Albumin, creatinine, and the albumin/creatinine ratio were determined using the DCA 2000 analyzer and the Clinitek 50 system, which were compared against the usual reference laboratory methods. The correlation coefficient of nephelometric values vs the DCA 2000 analyzer was 0.914 for albumin, 0.970 for creatinine and 0.839 for the albumin/creatinine ratio. At an albumin cut-off concentration of 30 mg/l, the sensitivity, specificity, positive predictive value and negative predictive value were 100 %, 93 %, 84 % and 100 % for the DCA 2000 analyzer and 91.7 %, 86 %, 55 % and 98 % for the Clinitek 50 system. ROC curve analysis showed that the DCA 2000 system was more effective than the Clinitek 50 in microalbuminuria screening. The data obtained with the DCA 2000 system showed close agreement with those obtained with reference laboratory methods. The immediate availability of results is a great advantage in clinical practice. The Clinitek-Microalbumin dipstick system is a semiquantitative method that is easy to use, low in cost, simple and useful for screening, but it is less reliable as a follow-up method."
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2
|
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"text": "Ortesi. Angolo di Cobb tra 25º e 45º. Scheletro immaturo (Risser 0)."
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|
Ortesi. Angolo di Cobb tra 25º e 45º. Scheletro immaturo (Risser 0).
|
Ortesi. Angolo di Cobb tra 25º e 45º. Scheletro immaturo (Risser 0).
|
Donna di 13 anni, senza anamnesi rilevante, con menarca da 3 mesi, seguita dall'età di 10 anni per una scoliosi idiopatica che è peggiorata. All'esame fisico presentava un gibbo di 7 gradi nel test di Adams e nello scoliogramma una curva toracolombare T4-L1 di 35 gradi di Cobb e una curva di Risser 0:
| 616
|
it
|
{
"1": "Raccomandare il nuoto e rivederlo tra tre mesi.",
"2": "Prescrivere un'ortesi di tipo tutore.",
"3": "Rivolgersi alla fisioterapia per l'elasticizzazione della colonna vertebrale.",
"4": "Rivedere tra 6 mesi con una nuova radiografia.",
"5": null
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| 119
|
TRAUMATOLOGIA
| 2,022
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "wiki20220301en303_19227",
"title": "Nomadi 40",
"score": 0.0134213125,
"content": "Track listing Disc 1 Noi non ci saremo (3' 05\") Gordon (4' 18\") Tutto a posto (4' 18\") Gli aironi neri (4' 31\") Il vento del nord (4' 51\") L'uomo di Monaco (4' 15\") Il fiore nero (3' 19\") I miei anni (4' 45\") Un pugno di sabbia (4' 37\") Per fare un uomo (3' 33\") Canzone per un'amica (4' 19\") Lontano (4' 29\") Un giorno insieme (3' 58\") Il vecchio e il bambino (4' 36\") L'angelo caduto (4' 19\") Io vagabondo (3' 54\") Voglio ridere (4' 23\") E di notte (4' 21\") Disc 2 Io voglio vivere (4' 58\") La libertà di volare (4' 11\") La vita che seduce (4' 28\") Una storia da raccontare (3' 19\") Auschwitz (6' 00\") Naracauli (5' 06\") Sangue al cuore (4' 34\") Le strade (4' 41\") Né gioia né dolore (4' 49\") Il nome che non hai (4' 34\") Ho difeso il mio amore (4' 29\") Dio è morto (2' 49\") Ti lascio una parola (Goodbye) (4' 31\") Vivo forte (7' 25\") Senza discutere (3' 33\")"
},
{
"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0127471278,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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{
"id": "pubmed23n1029_21330",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti affetti da schizofrenia con risposta parziale.",
"score": 0.0118416853,
"content": "Tra gli antipsicotici cosiddetti \"di terza generazione\", dotati di agonismo parziale sui recettori D 2 , cariprazina è in particolare contraddistinta da agonismo parziale D 3 /D 2 con affinità particolarmente elevata per i recettori D 3 , oltre che da un'azione di antagonismo 5HT2B e 5TH2A e agonismo parziale 5TH1A. L'insieme di queste attività recettoriali conferisce a cariprazina un profilo di azione sia sui sintomi positivi sia su quelli negativi, offrendo nuove opportunità di trattamento per disturbi dello spettro schizofrenico. In particolare, cariprazina potrebbe rappresentare una valida alternativa per pazienti che presentano sintomi negativi e cognitivi prominenti e che presentano una risposta sub-ottimale ad altre molecole antipsicotiche. L'obiettivo di questa rassegna è quello di presentare alcuni casi clinici in cui la risposta parziale o sub-ottimale a un precedente trattamento antipsicotico ha suggerito l'opportunità di uno switch a cariprazina, nonché di illustrare le modalità e l'esito dello switch. La discussione dei casi clinici vuole fornire alcune informazioni utili per l'utilizzo di cariprazina nella pratica clinica quotidiana."
},
{
"id": "wiki20220301en622_30059",
"title": "Serafino Serrati",
"score": 0.011564716,
"content": "Among his reports published in life are the following nine communications:<ref> Di osservazioni nella scelta dell'aria infiammabile Che tratta di una storta a due fuochi per decomporre los spirito di vino in aria infiammabile Che descrive un modello per formare il globo areostatico di figura conica, senza farvi cucciture accio non perda l'aria ch vi s'introduce Che spiega la direzione di un globo aereostatico per qualunque parte, e in qualungue altezza Rappresentate un bilancia a filo, senza l'attritoSopra di un machina pneumatica a mercurio Che tratta di un conduttore positivo e negativo de di un elettroforo senza le resine *Chi dimostra un barchetto a fuoco, che con la forza di esso, cammina senza il vento"
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{
"id": "pubmed23n1029_21334",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti affetti da schizofrenia con ricorrenze.",
"score": 0.0102079129,
"content": "Nel trattamento a lungo termine dei pazienti affetti da schizofrenia, il problema delle ricadute di malattia è di fondamentale rilevanza clinica e tuttora dibattuto. Una possibile strategia di intervento, in caso di riacutizzazione, è quella dello switch da un farmaco antipsicotico a un altro. Sarebbe utile, in questo senso, avere a disposizione molecole in grado di garantire uno stato di remissione clinica persistente nel tempo. Fra queste è possibile senz'altro considerare cariprazina, un farmaco di recente introduzione, dotato di un profilo d'azione unico rispetto agli altri antipsicotici, sia tipici che atipici."
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "wiki20220301en028_54702",
"title": "Supreme Tribunal of Justice (Venezuela)",
"score": 0.0099009901,
"content": "2002 coup d'état In a controversial sentence, on 14 August 2002, after the 2002 Venezuela coup d'état, the Supreme Tribunal acquitted Division Generals Efraín Vásquez (Army) and Pedro Pereira (Aviation), Vice-admirant Héctor Ramírez and Counter admiral Daniel Comisso in a rebellion trial. According to the sentence, \"con los pronunciamientos efectuados en abril, los altos oficiales acusados no desconocieron al Gobierno, sino la orden dictada por el presidente de la República de aplicar el Plan Ávila, porque resultaba contraria a la protección de los derechos humanos de la ciudadanía y ello significaría una masacre\"."
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"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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{
"id": "wiki20220301en452_13857",
"title": "Yndio",
"score": 0.0098039216,
"content": "Discography Éxitos Eternos Sin Tu Amor (EP-1972) 1 Sin Tu Amor 2 Mamá Gorda 3 Las Nubes Que Pasan (Díselo Tú) 4 Amor de Padres Sin Tu Amor (1972) 1. Sin Tu Amor 2. No Me Dejes Amor 3. El Tiempo 4. Lo Que Te Puedo Ofrecer 5. Noches y Días Perdidos 6. Si Tu Me Dejas 7. Es Para Tí, Es Para Mí 8. Lo Que Siempre He Soñado 9. Jamás Corazón 10. Siempre Habra un Mañana Yndio MPHS-6114(1975) 1. El 2. Cuando Salgo A los Campos 3. Quedamos Como Amigos 4. Las Nubes 5. Desolacion 6. Dulce Amor 7. Siempre De Novios 8. Como Te Extraño 9. Perdoname Mi Amor 10. Dejame 11. Sufro Tu Ausencia Por que Nos Dijimos Adios MPHS-6125 (1975) 1. Por Que Nos Dijimos Adios 2. Como Te Extraño 3. La Que Era Ya No Es 4. Cuando Salgo A los Campos 5. Perdoname Mi Amor 6. Dejame 7. Quedamos Como Amigos 8. Sufro Tu Ausencia 9. Las Nubes 10. Desolacion"
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "wiki20220301en452_13861",
"title": "Yndio",
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"content": "Cada Vez Que Tú Te Vas (1986) 1. Cada Vez Que Tú Te Vas 2. Hasta Que a Mi Regresas 3. Que Pena 4. Lo Dices Tú o Lo Digo Yo (Say You, Say Me) 5. Solo un Beso 6. Cherish 7. Eso Fue Ayer 8. Grande Tan Grande 9. Muñequita 10. Bien Hecho Amor La Cancion De Los Dos (1987) 1. La Cancion De Los Dos 2. Sin Ella 3. Yo Preferiria 4. Lo Importante Es Soñar 5. A Donde Vas Amor? 6. Mi Vida Se Pinto De Gris 7. Despecho 8. Pobre De Mi Corazon 9. Reina Y Soñador 10. Cariño Mio Yndio (1988) 1. No Quiero Vivir Ya Sin Tu Amor 2. Nos Pertenecemos 3. Revisa Mi Equipaje 4. Yo Comence La Broma 5. Mala Cabeza 6. Llorar 7. Y Me Fui 8. Fijate 9. Al Final 10. El Sabor De Mi Piel Triste Realidad (1990) 1. Cariño Bandolero 2. Red Wine 3. Triste Realidad 4. Por Que Dios Mio 5. Reflections Of My Life 6. El Secreto 7. Como Da Vueltas La Vida 8. No Me Vayas A Olvidar 9. Dos Seres 10 Just Because\\"
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"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
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"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "wiki20220301en395_26525",
"title": "Carlos Cossio",
"score": 0.0096153846,
"content": "Principal works El concepto puro de la revolución (ed. Bosch, 1936). La valoración jurídica y la ciencia del derecho (1.ª ed., UNL, 1941; 2.ª ed., Arayú; 1954). La Política como Conciencia (Abeledo-Perrot, 1955). Ideología y Derecho (Inédito, 1962). La teoría egológica del derecho y el concepto jurídico de libertad (1.ª ed. 1944, Losada; 2.ª ed. 1964, Abeledo-Perrot). La plenitud del ordenamiento jurídico. (1.ª ed., Losada, 1939; 2.ª ed., Losada, 1947 y Los Andes, 2005) El Derecho en el Derecho Judicial. (1.ª ed., Kraft, 1945; 2.ª ed., Abeledo-Perot, 1959 y El Foro, 2002; 3.ª ed., Abeledo-Perrot, 1967) Teoría de la verdad jurídica. (Losada, 1954; El Foro, 2007) La opinión pública. La causa y la comprension en el derecho. (4.ª ed., Juerez Editor, 1969) El fundamento filosófico de los métodos interpretativos. (UNL, 1940). El principio \"nulla poena sine lege\" en la axiología egológica (Rev. LL, 1947). References"
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
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"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "wiki20220301en366_29374",
"title": "Denzil Romero",
"score": 0.0095238095,
"content": "El corazón en la mano - (English: Heart in hand) (1993). Tonatio Castilán o un tal dios Sol - (English: Tonatio Castilan or just the sun god) (1993). Amores, pasiones y vicios de la Gran Catalina - (English: Loves, passions and vices of the Great Catherine) (1995). Para seguir el vagavagar - (English: To track the vagavagar) (1998). Recurrencia equinoccial - (English: Equinoctial recurrence) (Published in 2002). 7 ensayos a medio cribar - (English: 7 screening tests) (2001)"
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"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0094339623,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "wiki20220301en303_19228",
"title": "Nomadi 40",
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"content": "Il nome che non hai (4' 34\") Ho difeso il mio amore (4' 29\") Dio è morto (2' 49\") Ti lascio una parola (Goodbye) (4' 31\") Vivo forte (7' 25\") Senza discutere (3' 33\") Come potete giudicar (3' 27\")"
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0093457944,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "wiki20220301en038_85286",
"title": "Barrio Sésamo",
"score": 0.0093457944,
"content": "\"Concurso de disfraces\" (19-6-1986) (18-12-1986) (18-2-1988) \"Gambas con gabardina\" (24-6-1896) \"Abrete Sésamo\" (25-6-1986) (18-12-1986) (14-3-1988) \"La naranjada\" (2-10-1986) (5-11-1986) (14-4-1988) \"Espinete domador\" (8-10-1986) (4-12-1986) (25-1-1988) \"El mundo del reves y Espinete\" (14-10-1986) (16-12-1986) (7-3-1988) \"El viaje de Espinete\" (3-11-1986) \"Espinete bebé\" (17-11-1986) (28-1-1988) \"No te manches\" (26-11-1986) (28-3-1988) \"El hermano de Espinete\" (9-12-1986) (11-2-1988) \"Espinete Superstar\" (19-12-1986) (30-3-1988) \"El show de Barrio Sésamo\" (1-1-1987) \"La inauguración\" (8-1-1987) \"El guaperas\" (13-1-1987) \"El vendedor ambulante\" (11-2-1987) \"Visto y no visto\" (13-2-1987) \"Los trogloditas\" (19-2-1987) \"Llama que te llama\" (23-2-1987) \"Los trogloditas atacan de nuevo\" (9-3-1987) \"La banda y Espinete\" (3-7-1987) \"El balón de Espinete\" (1-10-1987) \"Espinete y el buzón\" (5-10-1987) \"Los trucos de Espinete\" (16-11-1987) \"El trabalenguas\" (26-11-1987)"
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"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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"id": "wiki20220301en374_11331",
"title": "Gustavo Sannia",
"score": 0.0092592593,
"content": "\"Sui differenziali totali di ordine superiore.\" Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo (1884–1940) 36, no. 1 (1913): 305–316. \"Nuovo metodo di sommazione delle serie: Estensione del metodo di Borel.\" Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo (1884–1940) 42, no. 1 (1916): 303–322. \"Riavvicinamento di geometrie differenziali delle superficie: metriche, affine, proiettiva.\" Annali di Matematica Pura ed Applicata (1898–1922) 31, no. 1 (1922): 165–189. \"Nuova trattazione della geometria proiettivo-differenziale delle curve sghembe.\" Annali di Matematica Pura ed Applicata 3, no. 1 (1926): 1–25."
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"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
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"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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"id": "wiki20220301en127_49749",
"title": "La Renga discography",
"score": 0.0091743119,
"content": "{| |Esquivando Charcos (1991) 1. \"Somos Los Mismos de Siempre\" 2. \"Moscas Verdes, Para El Charlatán\" 3. \"Embrolos, Fatos y Paquetes\" 4.''' \"Luciendo Mi Saquito Blusero\"5. \"Voy a Bailar a La Nave del Olvido\"6. \"Buseca y Vino Tinto\"7. \"El Juicio del Ganso\"8. \"Negra Mi Alma, Negro Mi Corazón\"9. \"Blues de Bolivia\" |--- |A Dónde Me Lleva La Vida (1994)1. \"El Camino del Deshielo\"2. \"Cortala y Olvidala\"3. \"El Rito de Los Corazones Sangrando\"4. \"Blues Cardíaco\"5. \"Pis y Caca\"6. \"El Sátiro de La Mala Leche\"7. \"El Mambo de La Botella\"8. \"Debbie El Fantasma\"9. \"El Circo Romano\"10. \"2+2=3\"11. \"Triste Canción de Amor\" |--- |Despedazado por Mil Partes (1996)1. \"Desnudo Para Siempre (o Despedazado por Mil Partes)\"2. \"A La Carga Mi Rocanrol\"3. \"El Final Es En Donde Partí\"4. \"La Balada del Diablo y La Muerte\"5. \"Cuando Vendrán\"6. \"Psilocybe Mexicana\"7. \"Paja Brava\"8. \"Lo Fragil de La Locura\"9. \"Veneno\"10. \"El Viento Que Todo Empuja\"11. \"Hablando de La Libertad\" |---"
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{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
},
{
"id": "wiki20220301en127_49750",
"title": "La Renga discography",
"score": 0.0090909091,
"content": "|--- |La Renga (1998)1. \"El Terco\"2. \"Tripa y Corazón\"3. \"Bien Alto\"4. \"El Hombre de La Estrella\"5. \"Vende Patria Clon\"6. \"El Rebelde\"7. \"Me Hice Canción\"8. \"Cuando Estés Acá\"9. \"El Twist del Pibe\"10. \"Reíte\"11. \"Ser Yo\" |--- |La Esquina del Infinito (1999)1. \"La Vida, Las Mismas Calles\"2. \"Motoralmaisangre\"3. \"Al Que He Sangrado\"4. \"Panic Show\"5. \"El Cielo del Desengaño\"6. \"Arte Infernal\"7. \"En El Baldío\"8. \"En Pie\"9. \"El Rey de La Triste Felicidad\"10. \"Estalla\"11. \"Hey Hey, My My\"12. \"Untitled\" |--- |Detonador de Sueños (2003)1. \"A Tu Lado\"2. \"Detonador de Sueños\"3. \"El Ojo del Huracán\"4. \"La Razón Que Te Demora\"5. \"Dementes En El Espacio\"6. \"Estado\"7. \"Las Cosas Que Hace\"8. \"Noche Vudú\"9. \"En Los Brazos del Sol\"10. \"Míralos\"11. \"El Rastro de La Conciencia\"12. \"Hielasangre\" |---"
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.009009009,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "wiki20220301en500_33046",
"title": "Orazio Tedone",
"score": 0.009009009,
"content": "\"Saggio di una teoria generale delle equazioni dell'equilibrio elastico per un corpo isotropo.\" Annali di Matematica Pura ed Applicata (1898–1922) 10, no. 1 (1904): 13–64 \"Sull’equilibrio di una piastra elastica, isotropa, indefinita.\" Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo (1884–1940) 18, no. 1 (1904): 368–385. Sui problemi di equilibrio elastico a due dimensioni (1905). Un teorema dell'equazione dell'elasticità (1907). \"Sui metodi della fisica-matematica.\" Annali di Matematica Pura ed Applicata (1898–1922) 15, no. 1 (1908): 127–141. Sul pendolo a sospensione elastica (1913). Campi elettromagnetici (1915). Sull'integrazione di Maxwell (1916)."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "wiki20220301en374_11330",
"title": "Gustavo Sannia",
"score": 0.0089285714,
"content": "Selected publications \"Deformazioni infinitesime delle curve inestendibili e corrispondenza per ortogonalità di elementi.\" Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo (1884–1940) 21, no. 1 (1906): 229–256. \"Nuova esposizione della geometria infinitesimale délle congruenze rettilinee.\" Annali di Matematica Pura ed Applicata (1898–1922) 15, no. 1 (1908): 143–185. \"Nuovo metodo per lo studio delle congruenze e dei complessi di raggi.\" Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo (1884–1940) 33, no. 1 (1912): 328–340. \"Osservazioni sulla «Réclamation de priorité» del sig. Zindler.\" Annali di Matematica Pura ed Applicata (1898–1922) 19, no. 1 (1912): 57–59. \"Su due forme differenziali che individuano una congruenza o un complesso di rette.\" Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo (1884–1940) 33, no. 1 (1912): 67–74. \"Sui differenziali totali di ordine superiore.\" Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo (1884–1940) 36, no. 1 (1913): 305–316."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
},
{
"id": "wiki20220301en187_33101",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0088495575,
"content": "La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale del fronte avversario. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute."
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{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
}
]
}
}
}
|
4
|
{
"1": {
"exist": false,
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"2": {
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"text": "L'aspirato midollare o la biopsia sono indicati solo se ci sono altre citopenie di accompagnamento che non sono giustificate dalla B-CLL stessa,"
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"3": {
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],
"text": "la PET-CT è indicata solo se c'è il sospetto della sindrome di Ritcher e non ci sono dati sufficienti per sospettarla, non ci sono sintomi B, né si parla di LDH elevato."
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"4": {
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[
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],
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[
0,
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],
"text": "Il paziente ha già ricevuto una diagnosi di leucemia linfatica cronica B (B-CLLL), ha una linfocitosi presente da più di 3 mesi e presenta un fenotipo compatibile con essa mediante citometria a flusso. Pertanto, è necessario conoscere prima i fattori di rischio che indicheranno la priorità con cui dovrà essere iniziato il trattamento, la loro intensità e la prognosi, da cui dipende molto la presenza di mutazioni TP53 o delezioni 17p."
},
"5": {
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}
|
Il paziente ha già ricevuto una diagnosi di leucemia linfatica cronica B (B-CLLL), ha una linfocitosi presente da più di 3 mesi e presenta un fenotipo compatibile con essa mediante citometria a flusso. Pertanto, è necessario conoscere prima i fattori di rischio che indicheranno la priorità con cui dovrà essere iniziato il trattamento, la loro intensità e la prognosi, da cui dipende molto la presenza di mutazioni TP53 o delezioni 17p. L'aspirato midollare o la biopsia sono indicati solo se ci sono altre citopenie di accompagnamento che non sono giustificate dalla B-CLL stessa, la PET-CT è indicata solo se c'è il sospetto della sindrome di Ritcher e non ci sono dati sufficienti per sospettarla, non ci sono sintomi B, né si parla di LDH elevato.
|
Il paziente ha già ricevuto una diagnosi di leucemia linfatica cronica B (B-CLLL), ha una linfocitosi presente da più di 3 mesi e presenta un fenotipo compatibile con essa mediante citometria a flusso. Pertanto, è necessario conoscere prima i fattori di rischio che indicheranno la priorità con cui dovrà essere iniziato il trattamento, la loro intensità e la prognosi, da cui dipende molto la presenza di mutazioni TP53 o delezioni 17p. L'aspirato midollare o la biopsia sono indicati solo se ci sono altre citopenie di accompagnamento che non sono giustificate dalla B-CLL stessa, la PET-CT è indicata solo se c'è il sospetto della sindrome di Ritcher e non ci sono dati sufficienti per sospettarla, non ci sono sintomi B, né si parla di LDH elevato.
|
Paziente di 67 anni che negli ultimi 6 mesi, in due analisi di routine, ha presentato una progressiva linfocitosi. Nell'ultima, emoglobina 15,4 g/dl; leucociti 18,5 x103/μL con l'82% di linfociti maturi che alla citometria a flusso esprimono gli antigeni CD5/CD19/CD23 e piastrine 240 x103/μL. Quale ritiene sia l'approccio corretto?
| 489
|
it
|
{
"1": "Studio delle mutazioni TP53 per stabilire la prognosi.",
"2": "Aspirato osseo/biopsia per confermare la diagnosi.",
"3": "PET/CT per stabilire l'approccio terapeutico.",
"4": "Nuovo controllo clinico e analitico in 6 mesi.",
"5": null
}
| 105
|
EMATOLOGIA
| 2,020
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0110144928,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
},
{
"id": "wiki20220301en541_22625",
"title": "Compagnia dell'Immacolata Concezione",
"score": 0.0106828596,
"content": "n°9- Nel recinto delle mura di questo convento ritrovasi l'oratorio della Compagnia dell'Immacolata Concezione di Maria, la quale nella di lui chiesa tiene anche; la sua cappella fabbricata a spese dei confrati a cagione dell'aggregazione fatta con questo Convento negli atti del notar Filippo Mercadante, nel 1 luglio, 8 ind. 1595, o 9 ind.1596; dietro di che la fondazione di questa Compagnia allora Confraternita colla sua Cappella si effettuò per pubblico atto in Notar Antonino Vaccaro li 9 Gennaio Xind. 1596. In detta Cappella vi è il quadro dell'Immacolata Signora con cornice di marmo rosso e nel tetto di essa Cappella vi sono 34 quadri dei Santi, e nel mezzo vi è altro quadro di Maria SS. Immacolata con sua cornice dorata, il quale tetto si coprì di detti quadri nell'anno 1613, a spese delli confrati della Concezione, avendo fatto fare ognuno il suo quadro per devozione con scrivergli anche il suo nome."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0606_13903",
"title": "[Prognosis of chronic lymphocytic leukemia: focus on recent biomarkers].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Early stages of chronic lymphocytic leukemia (CLL), which are the most frequent at diagnosis, have an extremely variable individual prognosis, as some patients remain stable for years whereas others develop aggressive forms of the disease less or more rapidly. Individual prognosis evaluation of early stages of CLL is then a challenge for physicians; also clinico-hematological stages are still the evaluation basis, numerous biological markers are helpful in providing independent information on patient prognosis. It is useful to distinguish the classical prognosis factors, described in the 1980s, and the recent markers described from the end of the 1990s, which are widely validated for certain, whereas for others further investigations are needed to confirm their prognostic impact. We propose to detail in this review these new prognostic factors of CLL, especially the different serum markers, cytogenetical abnormalities of pathologic lymphocytes, mutational status of the immunoglobulin genes (IgVH) and CD38 and ZAP-70 expression."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0098039216,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0492_7585",
"title": "[Some genomic aberrations in B-cell chronic lymphocytic leukemia and their clinical relevance. Part II. Trisomy 12 in B-cell chronic lymphocytic leukemia detected by fluorescence in situ hybridization].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Among 75 untreated patients with typical (CD19+, CD5/CD19+, CD23/CD19+) B-cell chronic lymphocytic leukemia (B-CLL) cytogenetic aberrations of peripheral blood cells were evaluated, using fluorescence in situ hybridization techniques. Two cytogenetic aberrations were evaluated: trisomy 12 and TP53 deletion. The clonality was determined when > or = 10% of the cells had of trisomy 12 or deletion TP53 gene. Trisomy 12 in 7 patients was detected, while trisomy 12 and TP53 deletion simultaneously in 6 patients were present. If the first group will be linked to the second one then 13 patients among 75 (17%) will have trisomy 12. In group of patients with trisomy 12 and TP53 deletion percentage of cells with trisomy 12 was almost two time more compare to patients with trisomy 12 as a single aberration. It is possible, that TP53 deletion (\"the guardian of the genome\") facilitates proliferation clones with others genomic aberrations. In two patients with trisomy 12 control cytogenetic study was performed. Increase of percentage cells with trisomy 12 for 8% and 30% respectively was detected. However, proliferation of cells with TP53 deletion was observed too. Clinical course of B-CLL in group of patient with trisomy 12, trisomy 12 and TP53 deletion simultaneously is more aggressive compared to the course of disease of patients with no cytogenetic aberrations (patients of Group I from Part I of paper). Frequency of IGHV gain mutation occurrence was not analyzed in both groups of patients. But trisomy 12 together with unmutated IGHV gene is found by some authors. The absence IGHV gene mutation is independent unfavourable prognostic factor."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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{
"id": "pubmed23n0415_10551",
"title": "[Chronic lymphoid leukemia: a single disease or 2 distinct diseases?].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Chronic Lymphocytic Leukemia (CLL) most commonly arises from a malignant clone of B cells with a characteristic phenotype, an autoreactive activity and an increased resistance to apoptosis. It is far from uniform in presentation and clinical course. About one-third of patients never require treatment and have a long survival; in another third an initial indolent phase is followed by progression of the disease; the remaining third of patients have aggressive disease at the outset and need immediate treatment. During recent years the development of biologic markers has allowed a better definition of prognosis in CLL. Serum levels of beta 2-microglobulin, LDH, and soluble CD23 can help predict disease activity, but the presence in the leukemic B cells of cytogenetic abnormalities like 11q or 11p deletions, the presence of the CD38 marker or somatic mutations in the immunoglobulin heavy chain genes are better predictors of rapid progression and survival. These recent results could suggest that there are two types of chronic lymphocytic leukemia: one arises from relatively less differentiated (immunologically naive) B cells with unmutated heavy chain genes, and has a poor prognosis; the other evolves from more differentiated B cells (memory B cells) with somatically mutated heavy chain genes, and has a good prognosis. However, all CLL patients share a same morphology, phenotype and overexpression of the bcl-2 and p27Kip1. In addition, recent data derived from gene expression profiling analysis failed to clearly distinguish unmutated and mutated cases and favor the view that all cases of CLL have a common cell origin and/or a common mechanism of malignant transformation."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6419",
"title": "I nuovi \"casi difficili\" in psichiatria.",
"score": 0.0096153846,
"content": "In psichiatria, come nelle altre discipline mediche, esistono casi che sono \"difficili\" per le loro caratteristiche cliniche. Recentemente, sembra tuttavia emergere un nuovo tipo di casi che risultano \"difficili\" per ragioni non tanto psicopatologiche quanto piuttosto gestionali, di responsabilità e sicurezza. Alcuni di questi casi caratterizzano in particolare la psichiatria italiana, e coinvolgono soprattutto i clinici delle strutture pubbliche. In varie situazioni, essi implicano comportamenti autolesivi ed eterolesivi non prevedibili né prevenibili nonostante l'impegno degli operatori, un problema ancora scarsamente riconosciuto per le responsabilità stesse. La riforma sanitaria del 1978 ha posto l'Italia in una posizione di avanguardia nel mondo riguardo al sistema dell'assistenza territoriale in salute mentale, che ha compiuto negli ultimi quarant'anni grandi passi avanti rispetto al precedente assetto. Ultimamente si sono tuttavia verificati cambiamenti sociali, epidemiologici, psicopatologici e dei bisogni che hanno creato nuovi problemi e difficoltà all'assistenza psichiatrica. Tra questi cambiamenti figurano la crescente complessità delle grandi aree metropolitane; il fenomeno immigratorio; la massiccia crescita nell'utilizzo di sostanze; le modificazioni del profilo di responsabilità del medico; l'introduzione di complesse normative sulla sicurezza, il trattamento dei dati, il consenso alle cure e la competenza a decidere della persona con disturbi mentali. Come conseguenza, gli operatori si trovano oggi ad affrontare nuove difficoltà di tipo organizzativo e gestionale, e questioni problematiche relative alla sicurezza sia del paziente sia del sanitario, con un crescente profilo di responsabilità etica, deontologica e medico legale del sanitario stesso. Auspichiamo che le riflessioni qui proposte possano stimolare un dibattito costruttivo per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori impegnati quotidianamente nel migliorare gli esiti clinici dei propri pazienti."
},
{
"id": "pubmed23n0313_3078",
"title": "[Value of protein 53 expression in lymphoma. Its correlation with genetic mutations].",
"score": 0.0096153846,
"content": "p53 is a tumour suppressor gene encoding a nuclear phosphoprotein that plays an important role in the control of normal cell proliferation. We have tried to establish the value of expression of the p53 protein in malignant lymphomas and its correlation with the presence of structural gene abnormalities. 230 cases of lymphomas (11 Hodgkin's disease and 219 non-Hodgkin's) were studied by immunohistochemistry using an anti-p53 monoclonal antibody (DO-7, DAKO). Sections were heated by pressure cooker in 0.01 M sodium citrate buffer pH 6 as a method for antigen unmasking. The quantification of levels of nuclear p53 protein were measured with an Image Analyzer (CAS-200, Becton-Dickinson S.A.). We have also searched for mutations in a series of 94 lymphomas using polymerase chain reaction-single strand conformation polymorphism (PCR-SSCP) analysis in exons 5 to 9 of the p53 gene and the sample showing abnormal pattern were sequenced. p53 immunoreactivity has been detected in 82.6% of cases. The percentage of positive cells varies in a wide range which was divided into 0% (17.39%), less than 5% (57.39%), between 5-10% (13.91%) and more than 10% (11.30%). In all lymphoma subtypes, we have found the majority of cases show levels less than 10% and few more than 10%. We found abnormal bands in 9 of 94 lymphomas with different diagnosis (1 ALCL, 1 T-LNH, 2 B-LNH, 2 centroblastic, 1 lymphoblastic and 2 MALT). Two cases resulted to be a silent base change which not alter the function of the p53 protein and represent a common polymorphism. Seven cases showed single base pair missense mutations in all of them. Mutations in codons 179, 248 and 273 correspond to some of the typical hotspots described in p53 gene. p53 expression, is a frequent finding in malignant lymphomas, is variable and relates to histological subtype. The results suggest that positive immunocytochemistry cannot be used to determine which tumours have mutations of p53 because the existence of cases with discrepancies between overexpression of the protein and presence of mutations."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0095238095,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0492_7581",
"title": "[Some genomic aberrations in B-cell chronic lymphocytic leukemia and their clinical relevance. Part I. B-cell lymphocytic leukemia with TP53 gene deletion].",
"score": 0.0095238095,
"content": "In a group of 75 untreated patients with a typical B cell chronic lymphocytic leukaemia (B-CLL) (CD19+, CD5/CD19+, CD23/CD19+), the frequency and clinical significance of TP53 gene deletion and chromosome 12 trisomy were assessed. The studies of peripheral blood lymphocytes were conducted using interphase in situ hybridization technique. Clonality was identified when TP53 deletion or chromosome 12 trisomy was found in at least 10% of cells. From all 75 examined patients 32 individuals without any of the genetic aberrations were analyzed (Group I) and 30 subjects with TP53 deletion (Group II) were chosen. In the other 13 patients, discussed in the next paper, either chromosome 12 trisomy (Group III--seven subjects) or both chromosome 12 trisomy and TP53 deletion (Group IV--six subjects) were found. In the Group I, there has been no further contact with three patients, while in the Group II--with two individuals. In the Group I, one patient of 29 in the study (3%) died after 84 months (seven years) from the diagnosis, whereas in the Group II--nine subjects of 28 in the study (32%) died within 1-36 months from the diagnosis. In three of those patients in the terminal condition, cytogenetic studies were repeated revealing an increase of approximately 5% in the percentage of peripheral blood cells with TP53 deletion. The frequent presence of TP53 deletion detected in 48% of patients is surprising. It is generally thought that the aberration is found in 10-15% of clinical cases. The studies should be confirmed on a larger group of patients."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0094339623,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0416_8385",
"title": "[Lymphocyte immunophenotyping and cytogenetics for more precise prognosis in patients with type B chronic lymphatic leukemia].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The B-chronic lymphocytic leukemia (B-CLL) has highly variable prognosis. Possibility of more relevant prognosis has a great impact for the beginning and mode of therapy. One hundred patients diagnosed as having B-CLL were included into the study. Beside usual examinations necessary to establish the diagnosis, cytogenetic examination for the detection of deletion 13q14, 17p13, 11q23 and trisomy 12 and immunophenotyping was done. The mean age of the patients was 58.2 years, there were 62 men and 38 women. 91 evaluated patients were divided into two groups--those with the steady disease (55 pts) and those with progressive disease (36 pts). No relation between the number of cytogenetic abnormalities and the Rai stage of the disease was found. We identified a relation between the bone marrow infiltration pattern (diffuse) and the number of cytogenetic abnormalities and the del 13q14 (p.05). Using the immunophenotyping of the lymphocytes we found a relation between the expression of CD38 and CD11c and the disease progression (p < 0.05). Neither of the method (FISH and immunophenotyping) revealed differences between results from bone marrow samples and those from peripheral blood. Though the cytogenetic (FISH) and immunophenotype evaluation at the time of diagnosis did not improve the ability to define better the clinical course of the B-CLL, we suggest to use both methods routinely as an important tool to identify patients who would develop the progressive disease."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0550_24349",
"title": "[Cytogenetic disorders in chronic B-cell lymphoid leukemia and their relations with clinicobiological features and prognosis of the disease].",
"score": 0.0093457944,
"content": "To study a relationship between cytogenetic disorders, clinicobiological characteristics and prognosis in chronic B-cell lymphoid leukemia (B-CLL). Cytogenetic examination of blood, bone marrow and lymph node cells from 135 patients (90 males and 45 females aged 23-84 years) with chronic B-CLL was made. The patients were followed up from 1 month to 25 years. Before the cytogenetic examination specific therapy was not given. B-CLL was staged by K. Rai, forms--by A.L. Vorobyev and M.D. Brilliant. All the patients have undergone standard cytogenetic examination, FISH with multicolor probe to loci with possible frequent aberrations (del3q14, del11q23, del17p13, trisomia 12), determination of CD38 antigen expression on circulating tumor cells. Mutation status of the genes of immunoglobulins variable region (IgVH) was defined in 61 patients. Del13q14 was detected in 34 cases, del11q23--in 26, trisomia of chromosome 12--in 17 cases, del 17p13--in 8, absence of q-arm of chromosome 13--in 3 cases. 61 patients had no karyotype defects. Three prognostic groups of the patients were identified: favourable prognosis--patients without disorders of karyotype and one chromosomal aberration--del13q14; intermediate prognosis patients with dell1q23 and trisomia of chromosome 12; poor prognosis--patients with del17p13 and complex disorders of karyotype. CONCLUSION. Cytogenetic study help determine prognosis of B-CLL and detect patients in need of early therapy."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0092592593,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0566_6819",
"title": "[Complex analysis of prognostic factors in chronic lymphocytic leukemia].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Many new prognostic factors established in recent years in chronic lymphocytic leukemia. May help predicting survival. The goal of the present study was to determine the frequency and the correlation of these novel prognostic factors in samples of 419 leukemia patients. The mutation status of the IgH gene was evaluated in 160 cases. In 62% of cases, non-mutated IgH gene was found, the heavy chain family usage was different in mutated and non-mutated cases. The CD38 expression demonstrated 78% concordance with the mutation status, the ZAP-70 expression failed to show any correlation. Cytogenetic abnormalities were seen in 76% of cases, the most frequent were del(13q) (57%), trisomy 12 (15%), del(11q) (12%) and del(17p) (6%). 95% of cases with del(11q) harbored non-mutated, 74% of cases with del(13q) as the sole anomaly demonstrated mutated IgH genes. The parameters analysed are not independent of each other, utilization of them in the clinical routine needs careful planning."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0704_15388",
"title": "[Nine-year experience in the treatment of patients with diffuse large B-cell lymphosarcoma].",
"score": 0.0091743119,
"content": "To ascertain indications to standard (CHOP-21/R-CHOP-21) and intensive (mNHL-BFM-90) treatment in patients with diffuse large B-cell lymphosarcoma (DLBCL) with involvement of lymphoid organs. The trial, performed from January 2002 to December 2010, enrolled 139 DLBCL patients with affected lymph nodes (LN), tonsils, spleen, bone marrow (BM). The diagnosis was made according to WHO criteria. The patients were examined according to the protocol of lymphoproliferative diseases. Biopsy material from all 139 patients was studied immunohistochemically on paraffin blocks (LN, tonsils, spleen, BM) using a wide panel of antibodies. The same examinations of BM were made in all 18 cases of BM involvement. Cytogenetic examination was performed in 106 patients: 48 standard cytogenetic tests, 139 - FISH for t (14;18) as well as rearrangement of locus 3q27. Patients with a poor prognosis (n = 86, 61.8%) received intensive therapy according to mNHL-BFM-90 program. The signs of a poor prognosis were the following: massive tumor (tumor size more than 7.5 cm), invasion into the adjacent organs or tissues, stage III-IV disease by Enn-Erbor, high concentration of LDG. Patients without a poor prognosis (n = 53, 38.2%) received standard treatment CHOP-21 (n = 28) or R-CHOP-21 (n = 25). A complete remission without recurrences was achieved in all 53 patients without signs of unfavourable prognosis (100%). Overall 5-year survival was 96%, 2 patients died in remission of other causes. Of 86 patients with a poor prognosis a complete remission was achieved in 64 (74.4%) patients. Overall and recurrence-free 5-year survival was 65 and 86%, respectively. Standard treatment provided long-term complete remission in all the patients without poor prognosis. Intensive (mNHL-BFM-90) treatment produced the best results in generalized lesion without BM involvement. Overall 5-year survival was 84% in these patients and 12% in patients with BM involvement."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0090909091,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0059_9089",
"title": "[Chronic lymphatic leukemia. I. Clinico-biological features and survival analysis. Study of 187 patients].",
"score": 0.0090909091,
"content": "A review was carried out of 187 previously untreated cases of chronic lymphocytic leukaemia diagnosed between 1969 and 1988. The median age of the patients was 65 years (range, 36-87). There were 118 males (M/F ratio, 1.7). In accordance with Rai's staging system the patients were distributed as follows: 0.29%; I, 20%; II, 25%; III, 13%; IV, 13%, and according to Binet's staging the distribution was: A, 55%; B, 21%; C, 24%. The most frequently found physical findings were lymph node enlargement (55%), splenomegaly (32%) and hepatomegaly (28%). Anaemia was present in 20% of the cases and thrombocytopenia in 13%. The mean lymphocyte count was 62 x 10(9)/L (range, 6-475 x 10(9)/L). Bone marrow infiltration of over 80% was seen in 46% of the patients. Bone marrow biopsy was performed on 97 patients, the diffuse pattern of involvement being most commonly found (44%). Increased BUN (55%), alkaline phosphatase (42%) and LDH (38%) were the most frequent biochemical alterations. Hypogammaglobulinaemia was present in 55% of the patients, IgM being the most commonly affected immunoglobulin (66%). Monoclonal gammopathy was seen in 4% of the cases. LDT, measured in 75 patients, was less than a year in 32%. No antileukaemic drugs were needed in 34% of the patients. When concluding this study, 100 patients had died. The median survival was 57 months and death was related to chronic lymphocytic leukaemia in 53% of such patients."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.009009009,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
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{
"id": "pubmed23n0982_10859",
"title": "[Primary plasma cell leukemia. Report of five cases].",
"score": 0.009009009,
"content": "Primary plasma cell leukemia (pPCL) is uncommon, aggressive and has a different biology than multiple myeloma (MM). To report the features of patients with pPCL. Review of databases of the Hematology Department and the Hematology laboratory. Of 178 patients with monoclonal gammopathies, five (2.8%) patients aged 33 to 64 years (three females) had a pPCL. The mean hemoglobin was 7.3 g/dL, the mean white blood cell count was 52,500/mm3, with 58% plasma cells, and the mean platelet count was 83,600/mm3. The mean bone marrow infiltration was 89%, LDH was 2,003 IU/L, serum calcium was 13 mg/dL, and creatinine 1.5 mg/dL. Two patients had bone lesions. Three were IgG, one IgA lambda and one lambda light chain. CD20 was positive in one, CD56 was negative in all and CD117 was negative in 3 cases. By conventional cytogenetic analysis, two had a complex karyotype. By Fluorescence in situ Hybridization, one was positive for TP53 and another for t (11; 14). One patient did not receive any treatment, three patients received VTD PACE and one CTD. None underwent transplant. Three patients are alive. The mean survival was 14 months. These patients with pPCL were younger and had a more aggressive clinical outcome than in multiple myeloma."
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{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
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{
"id": "pubmed23n0265_15548",
"title": "[Cell Dyn 3000: technical performance and applications in hematologic pathology].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The Abbott Cell-Dyn (CD) 3000 is an automatic analyser, designed to give cell blood counts (CBC) and white blood differential (WBCD) by 4 angels diffraction analysis. Evaluation was performed by comparison between results obtained by CD and those obtained by Technicon H1 and by microscopic examination. Technical performances as reproducibility, linearity, carryover were quite well acceptable. On normal samples, neutrophils (NE), lymphocytes (LY) and eosinophils (EO) were found to correlate with optical method with coefficient (R) values higher than 0.9. Weaker R coefficients were found for monocytes (MO) and basophils (BA), however it didn't involve clinical consequences. Significant threshold for immature granulocytes (IG) and variant lymphocytes (VL) flags were built. By using those, a false positive rate of 7% was shown. In hematological diseases, no false negative was detected because all samples were flagged. However, no acute lymphoblastic leukemia (ALL) was studied, so the detection of lymphoblast, as known as a real difficulty for analyser, was not yet evaluated. Blasts in acute myeloblastic leukemia (AML) and hairy cells were both noticed by CD. Moreover, for chronic lymphocytic leukemia (CLL), three groups were described, according to the flags released. Knowing its performances and its limits, CD is a good analyser usable in an all round or a hematological laboratory with high number of WBCD per day."
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{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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{
"id": "pubmed23n0091_16416",
"title": "[Clinical significance of the determination of lactate dehydrogenase in acute leukemia and non-Hodgkin's lymphoma].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The serum concentration of LDH increases in various cancers and its increase can represent a prognostic marker of the disease and a good indicator of the tumoral mass's degree of growth. In patients with acute leukaemia, LDH can show a moderate increase only in some cases of acute non-lymphoblastic leukaemia with FAB M4 and M5 cytotype, whereas in acute lymphoblastic leukaemia LDH almost always increases, an event related to the number of white cells during remission or a relapse of the disease. In non-Hodgkin lymphomas, measurement of total LDH is not on its own a useful aid for monitoring the therapeutic response and the course of the disease. In such cases it is right to also evaluate LDH isoenzymes because they pinpoint the persistence of residual lymphomatous foci which do not affect the level of total LDH and have not clinical evidence."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0261_11976",
"title": "[Survival of patients and DNA-ploidy of cells in non-Hodgkin's lymphoma of low-grade malignancy].",
"score": 0.0087719298,
"content": "DNA-ploidy in lymphoma cells obtained from lymph nodes of 107 patients with non-Hodgkin's lymphomas of low grade malignancy was studied prior to the treatment introduction. The survival of patients was within the range of 24-126 months (median 63 months). There were 70 hyperdiploidic and 37 diploidic patients. The statistical tendency to prolonged survival was seen among patients with lymphocytic lymphoma (CLL) as compared to other histological types of the disease. There were no statistical differences in the probability of survival (p-P) between diploidic and hyperdiploidic patients either in the whole studied group or in particular histologic types of lymphoma."
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{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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"id": "pubmed23n0863_3840",
"title": "[Monoclonal B-cell lymphocytosis: from literature to laboratory practice].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Monoclonal B-cell lymphocytosis (MBL) is defined as an asymptomatic condition characterized by the presence of less than 5,000 monoclonal B-cells per microliter and the absence of clinical signs or symptoms of a B-cell lymphoproliferative disorder. Most MBL cases involve B cells presenting an identical phenotype to CLL (CLL-like MBL) with a Catovsky-Matutes score of 3 to 5 and share the same chromosomal abnormalities than CLL. Depending on the absolute B cell count, one may distinguish low-count CLL-like MBL (<500 B cells/μL) which have no evidence of progression, no reduction in overall survival, no increase in infection risk and do not require any specific follow-up. Patients with clinical CLL-like MBL (>500 B cells/μL) have a 1% to 2% per year risk of progression to CLL requiring therapy, a higher risk of infectious complications and mortality implicating an annual follow-up by hematologist. MBL may also express other less common phenotypes and are named atypical MBL in case of CD5 antigen expression (Catovsky-Matutes score: 1-2) and non-CLL-like MBL for CD5 negative cases (Catovsky-Matutes score: 0-2). Their poorer prognosis implicates imaging studies, bone marrow biopsy and cytogenetic analysis in addition to physical examination in order to rule out non-hodgkinien lymphoma, and require a more frequent follow-up. This review focuses on key concepts in the classification, diagnosis, monitoring and biology of MBL in laboratory practice. "
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"text": "Si tratta di un chiaro caso clinico di sclerosi sistemica (Raynaud, coinvolgimento esofageo, indurimento cutaneo) con crisi renale. Oltre agli anticorpi anti-proteinasi 3, che non sono correlati alla sclerodermia (risposta errata 3), gli anticorpi più probabili sono gli anticorpi anti-RNA polimerasi III, che compaiono nei pazienti più giovani con crisi renali."
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"2": {
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"3": {
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143,
233
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20,
32
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"text": "anticorpi anti-proteinasi 3, che non sono correlati alla sclerodermia (risposta errata 3),"
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"4": {
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"5": {
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}
|
Si tratta di un chiaro caso clinico di sclerosi sistemica (Raynaud, coinvolgimento esofageo, indurimento cutaneo) con crisi renale. Oltre agli anticorpi anti-proteinasi 3, che non sono correlati alla sclerodermia (risposta errata 3), gli anticorpi più probabili sono gli anticorpi anti-RNA polimerasi III, che compaiono nei pazienti più giovani con crisi renali.
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Si tratta di un chiaro caso clinico di sclerosi sistemica (Raynaud, coinvolgimento esofageo, indurimento cutaneo) con crisi renale. Oltre agli anticorpi anti-proteinasi 3, che non sono correlati alla sclerodermia ([HIDDEN]), gli anticorpi più probabili sono gli anticorpi anti-RNA polimerasi III, che compaiono nei pazienti più giovani con crisi renali.
|
Una paziente di 45 anni con anamnesi di reflusso gastro-esofageo ha avuto episodi di pallore di alcune dita delle mani e dei piedi con l'esposizione al freddo nell'ultimo anno. Di recente le era stato prescritto prednisone alla dose di 20 mg/die per dolori articolari e induratioi cutanei alle mani e alle braccia. Nelle ultime 48 ore ha presentato un malessere generale e una forte cefalea, per cui si è recata al pronto soccorso. L'esame ha rivelato solo una tachicardia ritmica a 100 bpm, senza alcuna focalità neurologica. La pressione arteriosa era di 200/110 mmHg. Gli esami del sangue mostrano solo un livello di creatinina di 2,5 mg/dl. Indicare quale dei seguenti autoanticorpi è più strettamente correlato al processo descritto:
| 534
|
it
|
{
"1": "Anticorpi anti-RNA polimerasi III.",
"2": "Anticorpi anti-centromero.",
"3": "Anticorpi anti-proteinasi 3.",
"4": "Anticorpi anti-PM-Scl.",
"5": null
}
| 119
|
REUMATOLOGIA
| 2,021
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0169262499,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
},
{
"id": "wiki20220301en024_51522",
"title": "Leopoldo Cicognara",
"score": 0.0137553419,
"content": "List of works Le belle arti (Ferrara: Per gli eredi di G. Rinaldi, 1790) Lettera ad un amico su di alcune attuali controversie giudiciarie e su diverse opinioni degli eruditi intorno al Panteon di M. Agrippa detto la Rotonda (Pisa: Impresso co' caratteri di Firmino Didot, 1807) Del bello: Ragionamenti (Florence and Pisa, 1808) Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d’Agincourt. Vol. 1, Vol. 2, Vol. 3 (Venice: Venezia: Nella tipografia Picotti, 1813) De' propilei e della inutilità e dei danni dei perni metallici nella costruzione degli edifizii (Venice: Nella Tip. di Alvisopoli, 1814) Le fabbriche più cospicue di Venezia... (Venice, 1815–1820) Catalogo ragionato de’ libri d’arte e di antichità (Pisa: N. Capurro, co'caratteri di F. Didot, 1821) Biografia di Antonio Canova, aggiuntivi il catalogo completo delle opere (Venice: G. Missiaglia, 1823)"
},
{
"id": "wiki20220301en187_33102",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0127608347,
"content": "L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. Il capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Diaz English From the Supreme Headquarters 12:00 hours, November 4, 1918 The war against Austria-Hungary, which the Italian Army, inferior in number and equipment, began on 24 May 1915 under the leadership of His Majesty and supreme leader the King and conducted with unwavering faith and tenacious bravery without rest for 41 months, is won."
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0912_8717",
"title": "Desgarros del epitelio pigmentario de la retina: factores de riesgo, mecanismo y control terapéutico.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Los desgarros del epitelio pigmentario de la retina (EPR) se asocian en la mayoría de los casos con los desprendimientos vascularizados del EPR debido a una degeneración macular asociada a la edad (DMAE), y normalmente implican una pérdida adversa de la agudeza visual. Estudios recientes indican que ha habido un aumento en la incidencia de desgarros del EPR desde la introducción de fármacos anti-factor de crecimiento del endotelio vascular (anti-VEGF) así como una asociación temporal entre el desgarro y la inyección intravítrea. Dado que el número de pacientes con DMAE y el número de inyecciones anti-VEGF va en aumento, tanto la dificultad de prevenir desgarros del EPR como el tratamiento tras la formación de los desgarros han adquirido una mayor relevancia. De forma paralela, la evolución de la imagenología de la retina ha contribuido de manera significativa a comprender mejor el desarrollo de los desgarros del EPR en los últimos años. Esta revisión resume los conocimientos que se poseen actualmente sobre el desarrollo, los factores pronósticos y las estrategias terapéuticas de los desgarros del EPR antes y después de que estos se formen."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0098039216,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "wiki20220301en324_26289",
"title": "Griselda Gambaro",
"score": 0.0098039216,
"content": "Teatro 1. Including the plays \"Real envido\", \"La malasangre\" (\"Bad blood\") y \"Del sol naciente\" (\"Rising Sun\"). Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1997 (3ª edición). Teatro 2. Plays: \"Dar la vuelta\", \"Información para extranjeros\" (\"Information for foreigners\"), \"Puesta en claro\" y \"Sucede lo que pasa\". Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1995 (2ª edición). Teatro 3. \"Viaje de invierno\", \"Nosferatu\", \"Cuatro ejercicios para actrices\", \"Acuerdo para cambiar de casa\",\"Sólo un aspecto\", \"La gracia\", \"El miedo\", \"El nombre\", \"El viaje a Bahía Blanca\", \"El despojamiento\", \"Decir sí\" and \"Antígona furiosa\". Griselda Gambaro, Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1997 (3ra. edición). Teatro 4. \"Las paredes\" (\"The walls\"), \"El desatino\", \"Los siameses\" (\"Siamese twins), \"El campo\" (\"The camp\") y \"Nada que ver\". Griselda Gambaro, Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1990 (2ª edición)."
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "pubmed23n1061_6290",
"title": "[¿Cómo tratar la hipertensión arterial sistémica? Estrategias de tratamiento actuales].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Hypertension is a disease that affects almost half of the population. Its complex pathophysiology, mainly affecting the renal, hormonal, cardiovascular and neurological systems, has allowed us to have different pharmacological strategies to treat each of these systems and thus regulate blood pressure. The American Heart Association in 2017, the European Society of Cardiology in 2018, and the American Society of Hypertension in 2020 published their recommendations for the diagnosis, monitoring and treatment of arterial hypertension. The definition of normal blood pressure or hypertension varies according to each guideline. Recommendations on lifestyle and pharmacological therapy are very similar in the guidelines. They recommend blockers of the renin-angiotensin system, calcium antagonists and thiazides, and only in selected cases the use of mineralocorticoid receptor antagonist or beta-blockers."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
},
{
"id": "pubmed23n0346_22836",
"title": "[Advances in the treatment of hypertension].",
"score": 0.0096153846,
"content": "This review describes the most recent advances in the treatment of essential hypertension, from non pharmacological measures and changes in lifestyles to new blood pressure lowering drugs. A blood pressure lower tha 130/80 mmHg, has been established as the new goal for optimal treatment. In the last two consensus a new range of blood pressure, denominated \"high normal\" (130-139/85-89 mm Hg) has been incorporated. People with other cardiovascular risk factors and a blood pressure within this range, should be treated. The HOT study recently demonstrated that a reduction to less than 90 mmHg of diastolic pressure is associated with a reduction on cardiovascular morbidity and mortality. The importance of the peak/valley relationship in the election of anti hypertensive medication is also reviewed."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "wiki20220301en268_36948",
"title": "Esperpento",
"score": 0.0095238095,
"content": "de «esperpentos». El mundo de los «esperpentos»—explica uno de los personajes de Luces de Bohemia—es como si los héroes antiguos se hubiesen deformado en los espejos cóncavos de la calle, con un transporte grotesco, pero rigurosamente geométrico. Y estos seres deformados son los héroes llamados a representar una fábula clásica no deformada. Son enanos y patizambos que juegan una tragedia. Y con este sentido los he llevado a Tirano Banderas y a El ruedo ibérico.\""
},
{
"id": "pubmed23n1049_15021",
"title": "[MI NUTRO (MIgrants NUTRition knOwledge per l'integrazione): un intervento di educazione alimentare tra gli immigrati, Perugia - uno studio pilota].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Riassunto. Introduzione. MI NUTRO (MIgrants NUTRition knOwledge per l'integrazione) ha avuto come obiettivi: valutare le conoscenze nutrizionali dei migranti, aumentare le informazioni sulla dieta sana e misurare l'effetto delle lezioni di cucina sulle conoscenze. Metodi. MI NUTRO è uno studio pilota quasi sperimentale. Tutti i partecipanti sono stati inclusi su base volontaria e l'intervento si è basato su seminari teorici e lezioni pratiche. È stato utilizzato un questionario validato. Il test non parametrico di Wilcoxon è stato usato per confrontare il punteggio pre- e post-intervento. Risultati. Il punteggio medio di conoscenza nutrizionale era 11,4 ± 3,8 (deviazione standard - DS) prima e 27,5 ± 5,6 DS dopo l'intervento, con una differenza statisticamente significativa. Discussione. I dati mostrano un aumento significativo delle conoscenze nutrizionali dei migranti dopo l'intervento. Le lezioni di cucina offerte sono state sessioni di apprendimento interattive in cui ogni migrante ha avuto la possibilità di prendere parte al processo di preparazione degli alimenti. Inoltre, alla fine di ogni lezione ricercatori e migranti hanno cenato insieme, favorendo il processo di scambio culturale."
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"id": "pubmed23n0751_6740",
"title": "[Underestimated frequency of resistant hypertension in predialysis nondiabetic patients].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The real prevalence of resistant hypertension (RH) is unknown. Studies suggest that it affects 10%-15% of patients treated for hypertension by primary care physicians. RH is defined as blood pressure (BP) remaining above the goal despite the use of optimal doses of 3 or more medicines of different classes (including a diuretic). It means BP >140/90 mm Hg for the general population and >130/80 mm Hg for patients with diabetes or kidney disease. Prior to diagnosing a patient as having RH, it is important to document medication compliance and exclude white-coat hypertension, inaccurate BP measurement, and secondary causes. The role of aldosterone in RH has gained increasing recognition. There is strong evidence for the use of spironolactone as a highly effective antihypertensive agent. Aldosterone plays a significant role in RH pathogenesis, primarily due to its vasoconstrictive effects and the possibility of altering vascular compliance. In RH, there is a high prevalence of cardiac and extra-cardiac target organ damage. It is known that BP control in chronic kidney disease is the key factor for reducing cardiovascular risk and renal disease progression. The objective of the study was to evaluate the prevalence of RH in predialysis nondiabetic (CKD stage I-IV) patients."
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"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0093457944,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
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"id": "pubmed23n0252_6216",
"title": "[Relations between vasculotensional disease, sudden deafness and benign paroxysmal postural vertigo: value of anticochlear antibodies].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Some vasculotensional diseases may be associated, at a certain point of their evolution, with occurrences of sudden deafness or of benign paroxysmal positional vertigo. It seems that the efficiency of the treatments of sudden deafness and benign paroxysmal positional vertigo is not modified by those associations of pathologies. On the other side, the search for anticochlear antibodies gives a positive result in 45% of the vasculotensional diseases. When the vasculotensional disease is associated with sudden deafness, this percentage increases. On the contrary, it is lower when the vasculotensional disease is associated with benign paroxysmal positional vertigo. The presence of anticochlear antibodies may lead to a corticotherapy in case of failure of the classical treatments."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "wiki20220301en543_3124",
"title": "Vicente Pascual Pastor",
"score": 0.0092592593,
"content": "Fábrica de Hilados y Tejidos del industrial Bernabeu en la calle Alcolecha número 4, in Alcoy, (1920). Fábrica en Passeig del Viaducte número 26, in Alcoy, (1920). Edificio de sindicato en la calle Sant Joan de Ribera número 1, in Alcoy, (1921). Fábrica de Ferrándiz, in Alcoy. Campus of Alcoy, (1922). Fábrica en la calle Agres número 4, en Alcoy, (1922). Fábrica de gaseosa \"La Bohemia\" en la calle Na Saurina d'Entença número 11, en Alcoy, (1922). Fábrica en calle Sant Joan de Ribera número 6, en Alcoy, (1922). Edificio en calle Sant Nicolau número 46, en Alcoy, (1924). Grupo Escolar Cervantes, en Alcoy, (1925). Edificio en calle Rigoberto Albors número 7, en Alcoy, (1925). Recinto de religiosas in the Alcoy Cemetery, (1925). Edificio en la calle Sant Tomás número 23, en Alcoy, (1926). Fundición de Vicente Miró en la calle Quevedo, en Alcoy, (1926). Reforma de edificio de la Unión Alcoyana en la plaza de España número 21, en Alcoy, (1928)."
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"id": "pubmed23n0104_18581",
"title": "[Acute response to calcium inhibitors in secondary arterial hypertension: does renin play a role?].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Calcium channel blocking agents are considered to be particularly effective in reducing blood pressure (BP) in low renin essential hypertension and in primary aldosteronism. The aim of this study was to compare the acute BP response to nicardipine in 2 opposite situations of stimulation of the renin angiotensin system: eight patients (49 +/- 13 years, mean arterial BP (MAP) 123 +/- 8 mmHg) with primary aldosteronism (active renin less than 5 pg/ml, group 1) and nine patients (38 +/- 17 years, MAP: 107 +/- 13 mmHg) with renovascular hypertension and high level of active renin (greater than 25 pg/ml, group 2). They had not taken any antihypertensive treatment since at least one week. After 60 minutes in the supine position (T0) nicardipine was infused at a rate of 7.5 mg/h during 10 minutes (T10), 15 mg/h from the 10th to 20th minute (T20) and 30 mg/h during the last ten minutes (T30). Thus, a total cumulative dose of 8.75 mg was administrated in 30 minutes. BP was recorded by an indirect oscillometric method (Sentrom) every 2 minutes and renin was assayed through an immuno-radiometric procedure (IRMA). There was an important and similar BP fall in the 2 groups (Gr 1: T10-6 p. 100, T20-17 p. 100, T30-25 p. 100; Gr 2: T10-7 p. 100, T20-13 p. 100, T30-18 p. 100) with a very significant dose-effect relation (r = 0.67, p less than 0.001). There was also an important increase in heart rate similar in the 2 groups (+35 p. 100, +25 p. 100, ns).(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0090909091,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "wiki20220301en161_37273",
"title": "Gaston Jèze",
"score": 0.0090909091,
"content": "Citations (IN FRENCH) Le recours pour excès de pouvoir est « l'arme la plus efficace, la plus économique et la plus pratique qui existe au monde pour défendre les libertés individuelles ».[7] On attribue souvent à Gaston Jèze la formule suivante : L'impôt est une prestation pécuniaire requise des particuliers par voie d'autorité, à titre définitif et sans contrepartie, en vue de la couverture des charges publiques (v. par exemple, Encyclopedia Universalis, 1996, v° Impôt, vol. 11, p. 1001). En réalité, cette définition est due à Georges Vedel[8]. La véritable définition que Gaston Jèze a donnée l'impôt est la suivante : Une prestation de valeurs pécuniaires exigée des individus d'après des règles fixes, en vue de couvrir des dépenses d'intérêt général, et uniquement à raison du fait que les individus qui doivent les payer sont membres d'une communauté politique organisée [9]."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.009009009,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
},
{
"id": "wiki20220301en167_44545",
"title": "List of paratrooper forces",
"score": 0.009009009,
"content": "Parachute Pathfinders Company (Companhia de Precursores Pára-quedista) 1st Parachute Cavalry Squadron (1º Esquadrão de Cavalaria Pára-quedista) 21st Parachutist Anti Aircraft Artillery Battery (21ª Bateria de Artilharia Anti-Aérea Pára-quedista) 1st Parachute Combat Engineers Company (1ª Companhia de Engenharia de Combate Pára-quedista) 20th Parachute Signal Company (20ª Companhia de Comunicações Pára-quedista) Parachute Training Company (Companhia de Instrução Pára-quedista) 36th Parachute Army Police Platoon (36º Pelotão de Polícia do Exército Pára-quedista) Parachute Medical Detachment (Destacamento de Saúde Pára-quedista) Special Operations Command (Comando de Operações Especiais) 1st Special Forces Battalion \"António Dias Cardoso\" (1º Batalhão de Forças Especiais \"António Dias Cardoso\") 1st Commando Operations Battalion \"Captain Francisco Padilha\" (1º Batalhão de Ações de Comandos \"Capitão Francisco Padilha\")"
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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{
"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0089285714,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0088495575,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n1012_15715",
"title": "[Review on anti-glomerular basement membrane disease or Goodpasture's syndrome].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Anti-glomerular basement membrane (anti-GBM) disease or Goodpasture's syndrome is a small vessel vasculitis affecting the capillary beds of kidneys and lungs. It is an autoimmune disease mediated by autoantibodies targeting the glomerular and alveolar basement membranes, leading to pneumorenal syndrome. It is a rare, monophasic and severe disease, associating rapidly progressive glomerulonephritis and alveolar hemorrhage. The presence of antineutrophil cytoplasmic antibodies (ANCA) is reported in 20 to 60% of cases. Management should be prompt and combine plasma exchange with systemic corticosteroids and immunosuppressive therapy by cyclophosphamide. The objective of this review is: 1) to describe the pathogenesis, clinical and histological features of the disease; 2) to characterize double-positive anti-GBM/ANCA patients; 3) to highlight the prognostic factors of renal and global survival, and 4) to focus on the treatment of anti-GBM disease."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1887",
"title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].",
"score": 0.0087719298,
"content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."
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{
"id": "pubmed23n0295_19448",
"title": "[Treatment of Guillain-Barré syndrome by plasma exchange: proposal of a therapeutic strategy].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Although the favorable effect of plasma exchange (PE) has been demonstrated in Guillain-Barré syndrome, the optimal number of PE and management at different degrees of gravity remain to be ascertained. A new controlled multicentric trial is therefore being conducted since 1986. Mid-term results show that 2 PE give better results than 0 in patients who are still able to walk. Inversely, 6 PE do not give better results when ventilatory assistance was initially required. It is therefore logical to propose 2PE as early as possible. Two supplementary PE can be used in case of disease progression. Use of high dose immunoglobulins is not justified except when PE is contraindicated."
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{
"id": "pubmed23n0966_6426",
"title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."
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{
"id": "pubmed23n0900_16249",
"title": "Compliance with the Prescription of Antihypertensive Medications and Blood Pressure Control in Primary Care.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Hypertension is the most prevalent risk factor for cardiovascular disease, and its proper control can prevent the high morbidity and mortality associated with this disease. To assess the degree of compliance of antihypertensive prescriptions with the VI Brazilian Guidelines on Hypertension and the blood pressure control rate in primary care. Cross-sectional study conducted between August 2011 and November 2012, including 332 adults ≥ 45 years registered in the Family Doctor Program in Niteroi and selected randomly. The analysis included the prescribed antihypertensive classes, doses, and frequencies, as well as the blood pressure (BP) of the individuals. The rate of prescription compliance was 80%. Diuretics were the most prescribed medications, and dual therapy was the most used treatment. The most common non-compliances were underdosing and underfrequencies. The BP goal in all cases was < 140/90 mmHg, except for diabetic patients, in whom the goal was set at < 130/80 mmHg. Control rates according to these goals were 44.9% and 38.6%, respectively. There was no correlation between prescription compliance and BP control. The degree of compliance was considered satisfactory. The achievement of the targets was consistent with national and international studies, suggesting that the family health model is effective in BP management, although it still needs improvement. A hipertensão arterial é o fator de risco mais prevalente para a doença cardiovascular e seu controle adequado pode prevenir a elevada morbi-mortalidade associada a esta doença. Avaliar o grau de conformidade das prescrições de anti-hipertensivos com as VI Diretrizes Brasileiras de Hipertensão e a taxa de controle pressórico na atenção básica. Estudo transversal conduzido entre agosto de 2011 e novembro de 2012, incluindo 332 adultos ≥ 45 anos cadastrados no Programa Médico de Família de Niterói e selecionados aleatoriamente. Foram analisadas as classes de anti-hipertensivos prescritos, suas doses e frequências, bem como a pressão arterial (PA) dos indivíduos. A taxa de conformidade das prescrições foi de 80%. Diuréticos foram as medicações mais prescritas e a terapia dupla foi o tratamento mais utilizado. As não conformidades mais comuns foram subdoses e subfrequências. A meta de PA para todos os casos foi < 140/90 mmHg, exceto para diabéticos, que foi < 130/80 mmHg. As taxas de controle de acordo com essas metas foram de 44,9% e 38,6%, respectivamente. Não houve correlação entre conformidade da prescrição e controle pressórico. O grau de conformidade foi considerado satisfatório. O alcance das metas foi compatível com estudos nacionais e internacionais, sugerindo que o modelo de saúde da família é efetivo no manejo da PA, embora ainda necessite aprimoramento. (Arq Bras Cardiol. 2017; [online].ahead print, PP.0-0)."
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4
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"text": "Rimangono l'anello esofageo distale e l'esofagite eosinofila; entrambi sono possibili, ma l'enfasi sul carico atopico del paziente indica la probabilità della seconda."
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"5": {
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Si tratta di disfagia intermittente. L'esofago di Barrett non implica necessariamente una stenosi peptica, ma se così fosse, è progressivo. L'esofagite infettiva è più comune nei pazienti immunocompromessi. Rimangono l'anello esofageo distale e l'esofagite eosinofila; entrambi sono possibili, ma l'enfasi sul carico atopico del paziente indica la probabilità della seconda.
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Si tratta di disfagia intermittente. L'esofago di Barrett non implica necessariamente una stenosi peptica, ma se così fosse, è progressivo. L'esofagite infettiva è più comune nei pazienti immunocompromessi. Rimangono l'anello esofageo distale e l'esofagite eosinofila; entrambi sono possibili, ma l'enfasi sul carico atopico del paziente indica [HIDDEN].
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Un giovane di 18 anni con anamnesi di asma, allergia a pollini, acari e peli di gatto, si presenta al pronto soccorso riferendo una sensazione di blocco alimentare retrosternale con pratica incapacità di deglutire la propria saliva. Riferisce di aver avuto episodi simili in altre occasioni che si sono attenuati spontaneamente nel giro di pochi minuti. Quale delle seguenti è la diagnosi più probabile?
| 273
|
it
|
{
"1": "Esofago di Barrett.",
"2": "Anello esofageo distale (Schatzki).",
"3": "Esofagite infettiva.",
"4": "Esofagite eosinofila.",
"5": null
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| 71
|
SISTEMA DIGESTIVO
| 2,016
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0099009901,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0390_6671",
"title": "[Allergic asthma from childhood to adulthood: the essential role of the attending physician in prevention and surveillance].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Asthma is a chronic lung disease that affects both children and adults. Recent data from several countries show that asthma morbidity and mortality are increasing. Despite international consensus statement like GINA, asthma is under-diagnosed and under-treated. A better management of asthmatic patient is needed. The General Practitioner has to play an important role in management program."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0524_21032",
"title": "[Gastroesophageal reflux in asthmatic children: prevalence and pathogenic role].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The relationship of gastroesophageal reflux disease and asthma is controversial. This study was performed to assess the prevalence of pathologic gastroesophageal reflux and its effect on pulmonary function tests in asthmatic children. The following study protocol was performed in a group of asthmatic children (n = 34, 22 male, age range: 2, 5-17 years): diagnosis of pathologic gastroesophageal reflux by means of 24h esophageal pH-monitoring; diagnosis of reflux esophagitis by means of upper digestive endoscopy and pulmonary function tests by means of spirometry. The results show a high prevalence (87%) of pathologic gastroesophageal reflux in asthmatic children. Additionally, there is an inverse correlation (r = -0.67) between the severity of pathologic gastroesophageal reflux and FEV1/FVC. In conclusion, there is a high prevalence of pathologic gastro-esophageal reflux in asthmatic children, contributing to asthma severity."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0481_16763",
"title": "[Supra-esophageal manifestations of gastroesophageal reflux, a different diagnostic approach and an indication for laparoscopic Nissen fundoplication: our experience].",
"score": 0.0097087379,
"content": "24-hour oesophageal pH monitoring with a dual pH probe is considered to be the most sensitive test for diagnosing GORD-related otolaryngological manifestations. In this study we evaluate an initial diagnostic approach with digital videofluorography associated to the water siphon test and primary \"ex juvantibus\" therapy with proton pump inhibitors for patients with supra-oesophageal symptoms of GORD. The results of Nissen fundoplication surgical treatment are also assessed in some of these patients. Two hundred and thirty patients with suspected GORD-related supra-oesophageal symptoms were referred for videofluorography and the water siphon test. When hiatal hernia and/or reflux were found, patients were referred for medical therapy with proton pump inhibitors. Five patients, who had had a good or excellent response to the medical therapy, but had a recurrence underwent laparoscopic Nissen fundoplication and videofluorography 6 months after surgery. Within 6 months, more than 80% of patients had an excellent or good response to medical therapy. In patients undergoing laparoscopic Nissen fundoplication, hoarseness and chronic cough disappeared within 3 months and videofluorography showed good morphofunctional results of the surgery. In patients with GORD-related supra-oesophageal manifestations, videofluorography plus the water siphon test is useful initial investigation, and laparoscopic Nissen fundoplication can be a valid alternative therapeutic option."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0087_11141",
"title": "[The role of phadiatop in the screening of respiratory allergy].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Phadiatop is a new in vitro screening test for respiratory allergy. This test, based on the RAST procedure, detects in serum, the presence of specific IgE to a mixture of common inhalent allergens. Among 70 patients (26 children and 44 adults) consulting for respiratory syndrome, Phadiatop was positive in 31 cases. There were a good correlation between this new test and skin tests (59% for adults and 92% for children), total IgE (70% for adults and 65% for children) and RAST (93% for adults and 96% for children). Phadiatop, with a specificity of 100%, a sensitivity of 82% (76% for adults and 92% for children) and an efficiency of 90% (86% for adults and 96% for children), is a more accurate test than total IgE and could be an excellent in vitro screening test for respiratory allergy."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "pubmed23n0613_1698",
"title": "[Esophageal stenosis in eosinophilic esophagitis].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Eosinophilic esophagitis is a rare, recently discovered disease, characterized by esophageal symptoms, such as dysphagia and food impaction, associated with dense eosinophilia on endoscopic biopsy of the esophagus. Other entities such as gastroesophageal reflux disease are absent and there is a lack of response to proton pump inhibitor therapy. This disease mainly affects the pediatric population but is becoming more prevalent in adults. There are several theories on the etiopathogenesis of this entity, which may involve allergies and atopy. In advanced disease, complications such as esophageal stenosis can appear. Treatment is based on dietary elimination, corticosteroids and endoscopic dilatation. We report a case of eosinophilic esophagitis with esophageal stenosis."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0328_6014",
"title": "[Relation between the total plasma IgE concentration and the prevalence of the various RAST (radioallergosorbent) classes of allergy].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The aim of this study was to analyze the prevalence of every RAST (Radio-Allergo-Sorbent-Test) class in terms of total IgE serum level, and to establish the existing relationship between the total IgE level and the probability to obtain a definite specific IgE concentration. The analyzed sample was 352 total IgE values obtained by means of RIA in 611 patients of both sexes and ages from 5 to 15 years [corrected], and the RAST results of every one of them. As mathematical model, Logit was used. It was established a mathematical function [p = 1/(1 + K(-1).IgE-beta)], which allows to calculate the probability to obtain a definite RAST class of allergy for a definite total IgE level. The propounded model establishes that, for a plasmatic IgE level lower or equal to 17.0 kU/l (11.5-23.3), the probability to obtain a specific IgE concentration lower than 0.35 kU/l (absence of allergy) is 0.95. For a total IgE level of 23.32 kU/l (16.43-30.91) there is a probability of 0.95 that RAST result to be negative or slightly positive. Finally, for a total IgE level of 62.6 kU/l (49.20-76.55) specific IgE levels of classes 0 or 1 or 2 would be obtained. The mathematical model allows to predict the most probably RAST class of allergy result once known the total IgE level. It makes easier the allergological diagnostic and facilitates, in some cases, to omit the RAST, with the resulting saving of time and money."
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{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0093457944,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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{
"id": "pubmed23n0501_8331",
"title": "[Diagnosis of gastro esophageal reflux disease and reflux esophagitis by using the questionnaire].",
"score": 0.0093457944,
"content": "QUEST can be carried out in a short time and having high susceptibility to the patients with reflux esophagitis. QUEST is also useful as a diagnostic tool for the patients with GERD."
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{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
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{
"id": "pubmed23n0306_11321",
"title": "[Prevalence of atopy indicators in the adult population of the Zagreb region].",
"score": 0.0092592593,
"content": "In a sample of 583 subjects (303 men and 280 women) intradermal test with 13 inhalatory allergens, total serum IgE (PRIST Phadezym) determination and nonspecific bronchial reactivity measurement by histamin test, were performed. History data on respiratory symptoms was also taken. The following were evaluated: mean urtica diameter D+d/2 > 8 mm (KT+), value of IgE > 125 IU/ml, and bronchial hyperreactivity (BH), separately in symptomatic and asymptomatic subjects. In symptomatic smokers total IgE (G.M. IU/ml) was higher in women than in men (177.70:68.20-p < 0.01), and in asymptomatic smokers it was higher in men than in women (50.71:33.79-p < 0.01). A larger number of allergens discriminated skin reactivity between the symptomatic and asymptomatic women (grass, tree and weed pollen-p < 0.001; house dust-p < 0.05), than between the symptomatic and asymptomatic men (grass pollen-p < 0.001). The level of IgE < 125 and > 125 IU/ml discriminated significantly the prevalence of persons with KT+ in the group of symptomatic men (80%:27%-p < 0.001) but not in the group of symptomatic women (77%:67% N.S.). BH only partially coincides with KT+ and raised IgE (> 125 IU/ml) in symptomatic subjects (men 20%, women 23%) and in asymptomatic subjects only in men (8%)."
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{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0091743119,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0076_9375",
"title": "[The assessment of the incidence of food allergy or intolerance in patients with respiratory allergy].",
"score": 0.0091743119,
"content": "In this study we have evaluated the possible relationship between food allergens and hypersensitivity to grass pollens. One hundred-thirty patients with grass pollen pollinosis and symptoms probably related to adverse reaction to foods were selected. Skin prick test for food allergens was positive in 79 patients (60.7%) Statistical analysis using chi-square test showed a high significant relationship between grass pollen and nuts, peanuts, beans and peas (p less than 0.0001). Elimination diet and challenge test allowed us to identify the responsible foods in 61 out 79 patients (77.2%). Twelve patients were affected by food allergy (challenge test, skin prick test and RAST positive and concordant); 49 patients suffered from intolerance. Possible causes of this high relationship are discussed."
},
{
"id": "wiki20220301en517_19019",
"title": "Gaspare Canino",
"score": 0.0091340381,
"content": "Don Gaspare tells: ... io sono nato 28 Maggio 1900, nato a Partinico provincia di Palermo la mia nascita è un romanzo perché mio padre Luigi Canino era in viaggio da Palermo in Alcamo e non-potendo più andare avanti causa di mia Madre dovette fermarsi a Partinico e diede me in luce sù il palcoscenico da mio zio Antonino Canino fratello di mio padre che ne stava con il teatrino a Partinico la cuale io faccio il mestiere 9 mesi prima di nascere poi sono di vera origine di colui che e sperimentato i pupi Siciliani il signor Canino Alberto fu mio nonno che nel 1830 creo i pupi snodabili e più umani... ."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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{
"id": "pubmed23n0315_5579",
"title": "[Specific bronchial provocation tests with flour in the diagnosis of occupational bronchial asthma].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The gold standard in the diagnosis of occupational asthma is the specific bronchial provocation test (sBPT), but other diagnostic criteria have been proven to have a similar sensitivity, mainly in asthma due to high molecular weight compounds. In order to assess wether some clinical findings can predict the positive response to sBPT, we studied 37 subjects (14 millers and 23 bakers) with suspected occupational asthma who underwent sBPT with wheat flour dust (dust exposure in a small cabin: geometric mean 12.1 mg/m3 for up to 30 min). A positive response to sBPT (FEV1 > 20%) was elicited in 20 subjects (11 early, 4 late, and 5 dual responses). There was no significant difference between subjects with positive or negative sBPT as regards mean age, smoking, length of employment, duration of symptoms, atopy (skin positivity to one or more common allergens) and PD20FEV1 methacholine. The percentage of subjects with work-related symptoms was significantly higher in subjects with positive sBPT with respect to subjects with negative sBPT (81% versus 41.2%, p < 0.01 by chi 2 test); furthermore, FEV1 was significantly lower in subjects with positive sBPT. The percentage of positive skin response to wheat flour extract (mean wheal diameter > or = 3 mm) was mildly but not significantly higher in subjects with positive sBPT (68.4% versus 41.2%). None of the following clinical factors (age < 35 years, asthma symptoms pre-existing occupational exposure, non smokers, atopy and bronchial hyperresponsiveness to methacholine), alone or in combination, were associated with higher prevalence of positive sBPT. We conclude that the response to sBPT in subjects with suspected occupational asthma due to flour dust can not be adequately predicted by other clinical, allergologic and functional data. Therefore, sBPT with flour dust should always be performed in subjects with suspected occupational asthma."
},
{
"id": "pubmed23n1063_21404",
"title": "Everything is going to be all right. Psychopathology in the time of an epidemic in Italy.",
"score": 0.009009009,
"content": "Scopo del presente lavoro è descrivere alcune reazioni umane e alcuni elementi di psicopatologia durante la pandemia. La pandemia ha messo in luce diversi aspetti dell'animo umano negli operatori sanitari, nei pazienti e nelle altre persone. Vi sono medici, infermieri, operatori che lavorano 24 ore su 24 per curare e assistere i malati, accompagnare chi non ce la fa. Incuranti del rischio di contagio, della fatica, dei propri bisogni hanno un'unica priorità : aiutare, fare il proprio dovere. Molti di loro si sono ammalati, molti sono morti. Tra loro vi è un alto tasso di contagiati, malati, qualcuno muore. Tutti sono stremati. Sono stati chiamati eroi, ma non tutti sono eroi. I nostri pazienti psichiatrici, inizialmente, sono i più adeguati, prudenti, saggi, responsabili. Con poche, semplici parole esprimono tanta consapevolezza e sana umanità. Al contrario, altre persone, quelle che normalmente si sentono \"al di sopra delle cose\", entrano nel panico Questa pandemia ci ha fatto capire (se ancora lo ignoravamo) che la vita è fragile, che tutto ciò che ci circonda e su cui costruiamo le nostre sicurezze è precario e incerto."
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{
"id": "pubmed23n0595_11555",
"title": "[Oesophagus achalasia: differencial diagnosis of asthma].",
"score": 0.009009009,
"content": "Megaoesophagus resulting from achalasia is a rare but serious cause of airway obstruction. The exact aetiology remains unclear. Achalasia normally presents as weight loss, dysphasia and regurgitation but frequently considerable oesophageal distension can occur without complain and very rarely cause of achalasia presents with stridor or respiratory distress. The authors presents a 19 -year old young lady who had respiratory symptoms and had been treated as a cause of chronic asthma, was found by us to have oesophagus achalasia. She had complained of cough, dispneia and had a pulmonary function studies that showed a severe airway obstruction. After surgery the symptoms disappeared and she had a marked improvement in the flow-volume curve. Oesophagus achalasia should be considered as one of the differential diagnoses of airway obstruction."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0089285714,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0308_20663",
"title": "[The usefulness of certain diagnostic tests for diagnosis of bronchial asthma in epidemiologic investigations].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The study was carried out to assess accuracy of questionnaire, bronchial inhalation challenge, physical examination and spirography in identifying subjects with bronchial asthma of 582 chemical industry workers, compared with 80 persons with atopic bronchial asthma in epidemiologic screening study. It was found, that based on standards against which tests have been verified, none of them have shown 100% sensitivity and specificity in recognition of asthma in screening group. The best accurate tests in recognition of asthma were bronchial inhalation challenge (sensitivity 47%, specificity 96%) and questionnaire (sensitivity 68%, specificity 88%). Bronchial hyperreactivity showed the highest positive predictive value (82%) in prevision cases of the disease. In conclusions, standard mostly close to bronchial asthma in epidemiologic surveys should contain bronchial hyperreactivity and typical asthmatic symptoms according to the questionnaire."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
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{
"id": "pubmed23n1082_27136",
"title": "L'évaluation et la prise en charge des allergies alimentaires non induites par les IgE.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Le syndrome d'entérocolite induite par les protéines alimentaires et la proctocolite allergique induite par les protéines alimentaires sont les principaux types d'allergies alimentaires non induites par les immunoglobines E. Le syndrome d'entérocolite induit par les protéines alimentaires se manifeste par des vomissements réfractaires tardifs, tandis que la proctocolite allergique induite par les protéines alimentaires se révèle par une hématochézie chez des nourrissons autrement en santé. La prise en charge immédiate du syndrome d'entérocolite induite par les protéines alimentaires inclut la réhydratation, l'ondansétron ou ces deux traitements, mais est inutile pour soigner la proctocolite allergique induite par les protéines alimentaires. À long terme, il faut éviter l'aliment déclencheur pour prendre en charge ces deux affections, dont le pronostic est un fort taux de résolution au bout de quelques années."
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{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0087719298,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
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{
"id": "pubmed23n0352_988",
"title": "[Gastro-esophageal reflux and asthma].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Gastro-oesophageal reflux (GER) is more frequent in asthmatic patients than in the community at large. A causative association between the two diseases is suspected. Twenty-four hour ambulatory intraoesophageal pH monitoring represents the golden standard for the diagnosis of GER. The medical and/or surgical treatment of reflux in asthmatic patients with GER can improve pulmonary symptoms and to a lesser extent pulmonary function. The selection of the patients who will benefit from a GER treatment is difficult. Some symptoms like intrinsic asthma, nocturnal crises, could predict a good response to GER treatment."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20492",
"title": "[Perché la legionellosi è una tra le più temibili ICA].",
"score": 0.0086956522,
"content": "La Legionellosi è una polmonite che può presentare un decorso variabile a seconda se i soggetti colpiti risiedono nel loro domicilio, sono ospiti di strutture recettive o sono ospedalizzati. In ambito ospedaliero, che annovera questa patologia tra le più pericolose Infezioni Correlate all'Assistenza (ICA), si registrano decisamente i casi più gravi e assai spesso letali. Gli errori nella Valutazione del Rischio e negli interventi di risanamento contribuiscono alla proliferazione all'interno delle condutture idriche di un temibile microrganismo che può essere eliminato o ridotto solo con un approccio multidisciplinare."
},
{
"id": "pubmed23n0288_19538",
"title": "[Comparison of study results for levels of specific antibodies using the RAST-IgE method and specific bronchial provocation in children with asthma].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The aim of the study was to evaluate the diagnostic power of specific-IgE evaluation in diagnosis of allergy to house dust mite (Dermatophagoides pteronyssinus, D.pt.), in relation to specific bronchial challenge. In a group of 99 children with perennial asthma, specific-IgE evaluation and bronchial challenge were performed with D.pt. allergens. The bronchial challenge was positive in 52 cases (53%). RAST results were concordant with bronchial challenge from 61% (for classes > or = 1) to 75% (for specific-IgE level > 9.5 PRU/ml). The sensitivity for RAST class 1 was 88%, but its specificity did not exceed 30% as opposed to 54% and 91%, respectively for class 4. The best overall concordance would be obtained with RAST class 3-4 or a specific IgE level of at least 9.5 PRU/ml but 25% would still be discordant and distributed among false-negatives and false-positives, for whom outside bronchial challenges, a sure diagnosis cannot be guaranteed."
},
{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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]
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}
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|
1
|
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"1": {
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"3": {
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"text": "i difetti di rifrazione non diano emianopsia (3 e 4 falso)."
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258
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"word_ranges": [
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"text": "i difetti di rifrazione non diano emianopsia (3 e 4 falso)."
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"5": {
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"text": "i tumori cerebrali che colpiscono l'ipotalamo-ipofisi non danno gonadotropine basse (5 falso)"
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}
|
La risposta 2 è falsa (sindrome di Turner: estradiolo basso e gonadotropine elevate), i tumori cerebrali che colpiscono l'ipotalamo-ipofisi non danno gonadotropine basse (5 falso) e sembra ovvio che i difetti di rifrazione non diano emianopsia (3 e 4 falso).
|
La risposta 2 è [HIDDEN] (sindrome di Turner: estradiolo basso e gonadotropine elevate), i tumori cerebrali che colpiscono l'ipotalamo-ipofisi non danno gonadotropine basse ([HIDDEN]) e sembra ovvio che i difetti di rifrazione non diano emianopsia ([HIDDEN]).
|
Ragazza di 14 anni che consulta per una diminuzione della crescita negli ultimi 2-3 anni, precedentemente normale (fornisce i dati) e che le altre ragazze della sua età hanno un maggiore sviluppo fisico e sessuale. Ultimamente ha avuto mal di testa e problemi visivi che ha notato in classe e durante lo studio. Non ha avuto menarca né polidipsia o poliuria. I genitori sono di altezza normale. Esame: bassa statura a -2,1 deviazioni standard, proporzioni corporee normali, pochi peli pubici e sviluppo mammario. La campimetria mostra un'emianopsia parziale temporale sinistra. Età ossea: ritardo di 2 anni. Gli esami di laboratorio generali sono normali. Le gonadotropine (FSH e LH) e l'estradiolo sono bassi. Quale pensa sia la risposta più appropriata?
| 56
|
it
|
{
"1": "La diminuzione della crescita e dello sviluppo sessuale, il ritardo dell'età ossea, la cefalea e i disturbi visivi suggeriscono deficit ormonali e il coinvolgimento del chiasma ottico.",
"2": "Essendo una ragazza in età puberale, l'arresto e il ritardo sessuale sono probabilmente dovuti alla sindrome di Turner.",
"3": "Non deve avere un tumore ipotalamico per l'assenza di poliuria e polidipsia. Probabilmente ha un ritardo costituzionale e il suo problema visivo è un problema di rifrazione.",
"4": "La carenza di ormone della crescita può spiegare il ritardo nello sviluppo e il basso livello di estradiolo. Valutare se ha bisogno di occhiali, a causa di mal di testa e disturbi visivi.",
"5": "Potrebbe avere un craniofaringioma, ma sarebbe strano se non avesse manifestato sintomi in precedenza. Inoltre, ciò non giustificherebbe le gonadotropine basse e l'estradiolo basso."
}
| 76
|
ENDOCRINOLOGIA
| 2,011
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0149099978,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
},
{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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{
"id": "pubmed23n0104_1885",
"title": "[Tests for studying the secretion of growth hormone. Update].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Some tests to study the growth hormone secretion have been analysed. According to our own experience and to the present criteria the physiologic tests seem to be more suitable than the pharmacologic ones. In case of discordant results, those obtained in physiologic tests completed with the clinical data and if necessary with biologic probes are conclusive. The availability of GRF will allow the treatment of some cases of dwarfism of hypothalamic origin, that in our opinion are more frequent than those of pituitary origin. Otherwise the gene studies will contribute to the understanding of some cases of genetic dwarfism and make possible an appropriate genetic counseling."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0025_10293",
"title": "[Effect of the degree of short stature on the type of response to tests of pituitary growth hormone reserve].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Two HGH (insulin and L-Dopa) stimulating tests were performed at time interval on 65 subjects with short stature (SDs between -2 and -4.5 according to Tanner) and on 18 control subjects, in order to study the influence of short stature degree on the HGH behaviour during the stimulating tests. The results obtained show that: 1. Statistically the short stature degree does not affect the response to HGH stimulating tests. 2. Two tests are necessary to avoid erroneous diagnosis of dwarfism caused by lack of HGH. 3. No response to HGH stimulating tests in subjects with normal stature may prove a discrepancy between the hormone measured radioimmunologically and its biological action."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0097087379,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0256_2894",
"title": "[IGFBP3 in the assessment of growth hormone defects].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Evaluation of growth hormone dependent IGFBP3, stable in time and with no circadian variations is a useful parameter for diagnosing growth hormone deficit. The IGFBP3 was evaluated using sera, collected and kept at -20 degrees C, from subjects classified according to auxologic characters and response sup. or inf. to 8 ng/ml GH after two stimulation tests and median nocturnal GH sup. or inf. to 3 ng/ml. Two groups were studied: 1) Small stature GHD (growth hormone deficiency): 14 cases; 2) Constitutional small stature (RCC,BSF): 12 cases. A third group composed of 8 normal height, weight and disease-free children formed the control group. The IGFBP3 values were below the 5th percentile in 86% of GHD cases, between the 5th and 95th percentile in 66.6% of constitutionally short stature children and in all normal controls was about the 50th percentile. The IGFBP3 also shows a statistically significant correlation between median nocturnal GH, both in deficient and constitutionally short stature groups (p < 0.01)."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0096153846,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "pubmed23n0354_2148",
"title": "[Usefulness of the measurement of insulin-like growth factor (IGF-I) and IGF-1 binding protein-3 (IGFBP-3) for the diagnosis of growth hormone (GH) deficiency in children].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The diagnosis of GH deficiency (GHD) is based upon the results of GH stimulation tests, which have several drawbacks. To evaluate the usefulness of IGF-1 and IGFBP-3 for the diagnosis of GHD in prepuberal children. We measured IGF-I and IGFBP-3 in three group of subjects: I. GHD (n: 24), height < -2SD for age (Z score, average +/- SD: -4.2 +/- 1.2), growth velocity < p10 (3.4 +/- 1.0 cm/year) and peak GH level on two GH stimulation tests < 7 ng/ml (1.2 +/- 0.6 ng/ml); II. Short non-GHD (NGHD, n: 32), height of -2.7 +/- 0.9 SD for age, growth velocity < p 25 (3.9 +/- 1.2 cm/year), and peak GH level on two GH stimulation tests > 7 ng/ml (15.3 +/- 6.9 ng/ml), y III. Normal school children (n: 35) with normal heights (-0.17 +/- 0.12 SD) were studied as controls. IGF-1 and IGFBP-3 were significantly lower in GHD than in NGHD and controls (p < 0.001), and in NGHD than in C (p < 0.001). We defined the normal range of both proteins as +/- 2 SD of the mean of the control group. Using this criteria, IGF-I was low in 21/24 GHD, and in 12/32 NGHD. IGFBP-3 was low in 22/24 GHD, and in 6/32 NGHD. Only 1 GHD patient had both exams in the normal range, suggesting that he is probably NGHD. 4/32 of the NGHD and both exams below normal range, suggesting that they are probably GHD. IGF-1 and IGFBP-3 are important tools for the diagnosis of GHD."
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"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0095238095,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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"id": "pubmed23n0395_11630",
"title": "[Growth pituitary adenomas: evaluation of 20 patients].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The growth hormone secreting pituitary adenomas can be mono, bi or pluri-hormonals. The most frequent association of GH is with the sub unit alpha or with the prolactin. This type of adenoma comes with the classic alterations of acromegaly, but when they produce more than one hormone, visual symptoms can be present. The adenoma producing just GH hormone is generally microadenoma and the other two groups tend to be macroadenoma. We analyze 20 cases of these adenomas and we have found quite satisfactory surgical result for the mono-hormonal type group. Radiotherapy should be considered in cases of partial resection."
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"id": "pubmed23n0966_6419",
"title": "I nuovi \"casi difficili\" in psichiatria.",
"score": 0.0094339623,
"content": "In psichiatria, come nelle altre discipline mediche, esistono casi che sono \"difficili\" per le loro caratteristiche cliniche. Recentemente, sembra tuttavia emergere un nuovo tipo di casi che risultano \"difficili\" per ragioni non tanto psicopatologiche quanto piuttosto gestionali, di responsabilità e sicurezza. Alcuni di questi casi caratterizzano in particolare la psichiatria italiana, e coinvolgono soprattutto i clinici delle strutture pubbliche. In varie situazioni, essi implicano comportamenti autolesivi ed eterolesivi non prevedibili né prevenibili nonostante l'impegno degli operatori, un problema ancora scarsamente riconosciuto per le responsabilità stesse. La riforma sanitaria del 1978 ha posto l'Italia in una posizione di avanguardia nel mondo riguardo al sistema dell'assistenza territoriale in salute mentale, che ha compiuto negli ultimi quarant'anni grandi passi avanti rispetto al precedente assetto. Ultimamente si sono tuttavia verificati cambiamenti sociali, epidemiologici, psicopatologici e dei bisogni che hanno creato nuovi problemi e difficoltà all'assistenza psichiatrica. Tra questi cambiamenti figurano la crescente complessità delle grandi aree metropolitane; il fenomeno immigratorio; la massiccia crescita nell'utilizzo di sostanze; le modificazioni del profilo di responsabilità del medico; l'introduzione di complesse normative sulla sicurezza, il trattamento dei dati, il consenso alle cure e la competenza a decidere della persona con disturbi mentali. Come conseguenza, gli operatori si trovano oggi ad affrontare nuove difficoltà di tipo organizzativo e gestionale, e questioni problematiche relative alla sicurezza sia del paziente sia del sanitario, con un crescente profilo di responsabilità etica, deontologica e medico legale del sanitario stesso. Auspichiamo che le riflessioni qui proposte possano stimolare un dibattito costruttivo per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori impegnati quotidianamente nel migliorare gli esiti clinici dei propri pazienti."
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"id": "pubmed23n0263_11424",
"title": "[Treatment of the non-functioning hypophyseal adenoma].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Non-functioning pituitary adenoma is a lesion usually large enough to produce loss of vision and often loss of libido. Transsphenoidal microsurgery is the treatment of choice of these patients. Postoperative radiation therapy should be performed in patients with significant residual pituitary adenoma. Some studies have recently reported that somatostatin analogue may be useful as adjuvant medical therapy, at least in order to improve visual field defects."
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n0301_16097",
"title": "[Utility of magnetic resonance in the etiologic diagnosis of hypopituitarism].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The diagnosis of hypothalamic-pituitary disorders relies on a combination of clinical and biochemical data and imaging techniques. During the last decade, computed tomography (CT) has been the best technique for the evaluation of the hypothalamuspituitary region, but in recent years magnetic resonance (MR) has improved the diagnostic efficiency of CT. We retrospectively review the clinical records of 40 hypopituitary patients from the endocrinology unit of our hospital. The aim of the present study was to establish the role of MR in the etiologic diagnosis and anatomic definition of hypopituitarism, when compared with CT. Secondarily, we studied the different pituitary hormones in this condition. The diagnoses were: 12 postsurgical hypopituitarism, 10 empty sella turcica, 7 Sheehan's syndrome, 5 idiopathic hypopituitarism, 3 pituitary disgenesis, 2 craniopharyngioma and 1 macroprolactinoma. GH was the most commonly affected hormone, followed by gonadotrophins, corticotrophin and thyrotrophin (100%, 94%, 76% and 68% respectively). In 24 patients both MR and CT studies were performed. MR was diagnostic in 22 patients, and CT in 15 patients (p < 0.05). MR offered improved diagnostic or anatomical data in 16 patients of the 24 in whom both techniques were performed (p < 0.05). We conclude that MR allows a better definition of the hypothalamus-pituitary region than CT, contributing to the etiologic diagnosis and improving the anatomical findings. Empty sella turcica should be considered a common cause of hypopituitarism."
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"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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"id": "pubmed23n0274_14038",
"title": "[Role of magnetic resonance imaging in non-neoplastic hypothalamo-hypophyseal pathology].",
"score": 0.0092592593,
"content": "This study was designed to evaluate the diagnostic, therapeutic, and pathogenetic data provided by magnetic resonance imaging (MRI) in nonneoplastic hypothalamo-pituitary disorders. After determination of age-specific pituitary heights, 46 children with idiopathic growth hormone deficiency (GH peak < 8 ng/ml) were studied. Twenty-nine patients (group I) had pituitary stalk interruption syndrome and 17 (group II) had no anatomic abnormalities. Age-specific pituitary height was decreased by more than 2 SDs in all group I patients versus only 60% (10/17) of group II patients. The GH deficiency was transient in 4 of the 7 children with normal pituitary findings. Forty-seven girls with breast development before eight years of age were also studied: age-specific pituitary height was normal in all girls with premature thelarche and 68% of girls with mild form of central precocious puberty (CPP). Conversely, in 70% of girls with evolutive CPP, age-specific pituitary height was increased by more than 2 SDs. These data show that MRI is useful for the diagnosis of pituitary insufficiency and that multiple anterior pituitary deficiencies can be expected in patients with anatomic abnormalities. MRI is of diagnostic and prognostic usefulness in CPP and, therefore, is of assistance in making therapeutic decisions."
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{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
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{
"id": "pubmed23n0060_13199",
"title": "[Functional significance of the serum/saliva testosterone ratio in various diseases].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Serum/salivary testosterone ratio (ST/SlvT) expresses the relationship in absolute values between bound and unbound testosterone. This ST/SlvT ratio in supposedly healthy men (n = 25) and women (n = 72) and in patients with several disorders, prostatic carcinoma (n = 19), varicocele (n = 9) and hirsute women (n = 16), has been studied. Both serum and salivary testosterone were measured by an RIA method. ST/SlvT ratio values found in healthy men (78.4 +/- 30.9) did not differ significantly from values found in the varicocele group (111.1 +/- 49.3), but a significant difference (p less than 0.001) from those found in men with prostatic carcinoma (12.3 +/- 7.2) was observed. When the ST/SlvT ratio values obtained in healthy women (18.1 +/- 7.3) were compared with those obtained in hirsute women (1.56 +/- 5.7) no significant differences were observed. The results obtained may indicate the dissociation among the hormone transport, testosterone metabolic clearance and hormone secretion by the salivary glands."
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{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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"id": "pubmed23n0057_19760",
"title": "[Circulating prostatic-specific antigen in benign hypertrophy and localized prostate cancer: can PSA be considered a screening examination for localized cancer?].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Prostate-specific antigen (PSA) is increasingly used in the diagnosis of prostatic pathology. Its usefulness in the early diagnosis of prostatic cancer is controversial. The aim of the study is to evaluate the sensitivity and specificity of PSA in a population with prostate diseases. Moreover, we wanted to know if the measure of the prostate volume may increase the sensitivity of the test. In benign prostatic hypertrophy (88 patients), a good correlation exists between circulating PSA and the prostatic volume or the volume of the adenoma. This correlation disappears in the presence of an adenocarcinoma at the profit of the tumor volume (46 patients). Used as a means of screening for cancer, the serum level of PSA with a threshold value of 2.5 ng/ml has a sensitivity of 91% and a specificity of 32%. The sensitivity is 50% and the specificity is 85% at a level of 15 ng/ml. Taken alone, the level of PSA is inadequate for diagnosis: If the lower level is chosen (2.5 ng/ml), the majority of benign prostatic hypertrophies will be the object of a biopsy. If the higher level is chosen (15-23 ng/ml), 50% of localized cancers of the prostate will escape detection. Nevertheless, a level of PSA < 15 ng/ml is an argument for a strong suspicion in favor of an adenocarcinoma of the prostate. The capacity of BPH to \"secrete\" serum PSA is five times greater than that of the normal peripheral prostate, and the capacity of cancer is 20 times greater than that of an adenoma. The individual variability of serum PSA per cubic centimeter of prostatic tissue is too great to allow a precise interpretation as a function of volume."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.009009009,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0726_16388",
"title": "[Relationship between PTH and PSA values in patients with pathological finding of benign prostatic hyperplasia].",
"score": 0.009009009,
"content": "The functional relationship between parathyroid glands and prostatic gland is commonly very well known. The aim of our study was to investigate the relationship between serum levels of PTH and serum levels of PSA in patients with pathological finding of BPH. According to 261 transrectal ultrasound-guided prostatic biopsies performed from March 2009 to March 2010, 75 patients, responding to our inclusion criteria, were selected. 26 patients (34.6%) ended the study. All patients with high serum levels of PSA (>4 ng/mL), with histological diagnosis of benign prostatic hyperplasia, underwent the assay of serum levels of PTH. We observed high levels of PTH (> 66 pg/mL) in 9 patients (35.2%)."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0540_9976",
"title": "[Idiopathic short stature: definition and treatment].",
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"content": "Short stature is the leading cause of consultation in Pediatric Endocrinology. Decreased growth velocity and abnormally short height are characteristic of several different nosologic entities. Some are well characterized, while others correspond to what is known as idiopathic short stature (ISS). ISS includes children who grow less than 2 SD of the mean height values corresponding to their peers of similar age and the same sex, in whom the known causes of short stature have been ruled out. The diagnosis of ISS does not include children who only present a constitutional delay in growth and development. Several clinical trials have demonstrated the efficacy of growth hormone (rhGH) treatment in achieving catch-up growth in these children. Therefore, ISS should be kept in mind in the diagnosis of patients with short stature and abnormal growth patterns, who may benefit from rhGH treatment."
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0014_6635",
"title": "[Endocrine sequela of radiation treatment of extracranial head and neck tumors].",
"score": 0.0088495575,
"content": "A study of the thyroid and hypothalamo-pituitary functions was undertaken in 14 children having been irradiated for tumors of the neck and head. The following anomalies were found: S.T.H. deficiency: 8 cases, A.C.T.H. deficiency: 2 cases, T.S.H. deficiency: 4 cases, primary thyroid insufficiency: 4 cases. Growth was severely impaired since the height of 10 out of 14 patients was less than or equal to 2 S.D. These results emphasize the frequency of endocrine lesions related to radiotherapy, as the lesions were essentially extracranial. They also show a repercussion on growth, which worsen the long-term prognosis of these diseases."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0087719298,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0619_10005",
"title": "[Acromegaly. Report of 84 cases].",
"score": 0.0087719298,
"content": "acromegaly is a rare disease, it is characterized by elevation of the levels of growth hormone and Insulin-like growth factor 1 (IGF-1). The definitive treatment of this disease is surgical. to know the importance of this clinical disease and to exhort to the medical community for opportune delivery to specialist, to prove diagnosis and to treat with opportunity in order to avoid complications. the clinical files of the patients received at Endocrinology Service from 1995 to 2005 were reviewed. The data of serum growth hormone levels after a 75 g oral glucose tolerance test, tumor size, criteria for cure, co-morbidities, affectation of hormonal axes and visual field defects of operated patients and not operated patients, were collected. 84 patients were studied, 35 men and 49 women, with an average of 42 years of aged agreement to the Classification of Hardy Vezina, was greater number of cases in degree 2 (macro adenoma with local expansion of the chair). 35 patients with microadenomas: and 25 with macroadenomas were operated. The most frequent co-morbidities were the alteration in the metabolism of carbohydrates and hypertension, and a frequent hormonal affectation was hypothyroidism; the rate of biochemical cure was 7 %. Discordant results with levels of growth hormone high and normal levels of IGF-1 were in 10 %. the present study confirms that the acromegaly is diagnosed late and it had been associated with co-morbidities and bigger tumor size, that they have influence on the surgical treatment results, since the rate of success were low (7 %)."
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{
"id": "pubmed23n0885_1890",
"title": "[Mortality from respiratory diseases in the provinces of Apulia Region (Southern Italy) from 1933 to 2010].",
"score": 0.0086956522,
"content": "OBIETTIVI: valutare l'andamento temporale della mortalità per patologie respiratorie nelle province pugliesi utilizzando dati omogenei per fonte e metodologia di calcolo. DISEGNO: analisi ecologica storica degli andamenti temporali di mortalità per tumori e patologie dell'apparato respiratorio nelle province pugliesi, in Puglia e nelle ripartizioni geografiche italiane dal 1933 al 2010. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate tutte le cause di decesso, il tumore della laringe, il tumore del polmone, l'insieme dei tumori respiratori, la bronchite, la polmonite e la broncopolmonite considerate congiuntamente, e l'insieme delle patologie respiratorie. Le analisi sono disaggregate per sesso dal 1969. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: rapporti standardizzati di mortalità (SMR%) in riferimento all'Italia, con intervalli di confidenza al 95%, e tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ) in riferimento alla popolazione standard europea. RISULTATI: dal 1933 al 2010, i TSD per tumori respiratori e per bronchiti diminuiscono in tutte le aree analizzate. Tuttavia, nelle province di Taranto, Brindisi e Lecce, l'SMR% per tumori respiratori, inferiore al riferimento nazionale fino agli anni Sessanta, si allinea (a Brindisi) e supera (a Lecce e Taranto) il riferimento negli anni successivi. Nelle province di Foggia e Bari il numero dei decessi per tumore del polmone è costantemente inferiore all'atteso. CONCLUSIONI: la ricostruzione storica e l'analisi dei trend temporali di mortalità dal 1933 al 2010 mostrano alcune criticità sanitarie in periodi specifici. L'elaborazione dei dati di mortalità per un arco temporale di circa 80 anni ha messo in evidenza la maggiore rilevanza di queste criticità con l'avvio dello sviluppo industriale."
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{
"id": "pubmed23n0238_12395",
"title": "[Empty sella syndrome: a cause of GH deficiency?].",
"score": 0.0086956522,
"content": "A deficiency of growth hormone (GH) was detected in a male child with \"empty sella syndrome\" (ESS). Association between ESS and defeciences of pituitary hormones has been previously reported in adult subjects. It seems likely that GH deficiency is be related to ESS in the case described in this paper. An appropriate evaluation of the endocrine system seems suitable in this condition, since ESS in childhood is not to be regarded only from neuroradiologic point of view."
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{
"id": "pubmed23n0642_18243",
"title": "[Search of prostatic tissue in 46,XX congenital adrenal hyperplasia].",
"score": 0.0086206897,
"content": "To describe the presence of prostatic tissue in 46,XX patients with the classical form of congenital adrenal hyperplasia (CAH); to evaluate the sensitivity and specificity of prostatic specific antigen (PSA) measured in congenital adrenal hyperplasia patients with regard to the detection of prostatic tissue in pelvic MRI. We studied 52 children and adolescents, 32 with the classical form of congenital adrenal hyperplasia, 10 boys and 10 girls without CAH. Pelvic MRI was performed in all patients to detect prostatic tissue. Prostate specific antigen, testosterone and dihydrotestosterone were measured in all patients. We used Receiver Operating Characteristic Curve for PSA discrimination capacity. Five girls with congenital adrenal hyperplasia showed image of prostatic tissue on pelvic MRI. Prostate specific antigen showed sensitivity and specificity of 100% and 88.9%, respectively, taking 0.1 ng/mL as the cutoff level. The incidence of prostatic tissue in 46,XX patients with the classical form of congenital adrenal hyperplasia was 15.6%. PSA demonstrated to be a good marker of prostatic tissue in these patients and should be used to screen patients to be submitted to image studies."
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1
|
{
"1": {
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26,
211
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5,
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"text": "L'affermazione definisce perfettamente il fenomeno della tolleranza, in cui il paziente si è \"abituato\" alla dose e ne ha bisogno di una maggiore per avere lo stesso effetto analgesico."
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"2": {
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|
La risposta corretta è 1. L'affermazione definisce perfettamente il fenomeno della tolleranza, in cui il paziente si è "abituato" alla dose e ne ha bisogno di una maggiore per avere lo stesso effetto analgesico.
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La risposta [HIDDEN]. L'affermazione definisce perfettamente il fenomeno della tolleranza, in cui il paziente si è "abituato" alla dose e ne ha bisogno di una maggiore per avere lo stesso effetto analgesico.
|
Si è recato a casa di una paziente oncologica il cui dolore era stato di recente scarsamente controllato. L'esame fisico non ha mostrato alcuna evidenza di progressione del tumore e non ha rivelato alcun dato di interesse noto in precedenza. Nell'anamnesi, l'assistente principale dichiara che il paziente ha dolore 8 ore dopo aver ricevuto la dose basale di morfina prescritta ogni 12 ore. Questa situazione clinica viene definita:
| 409
|
it
|
{
"1": "Tolleranza",
"2": "Iperalgesia",
"3": "Dipendenza",
"4": "Inefficacia",
"5": null
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| 191
|
CURA PRIMARIA
| 2,018
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0962_22819",
"title": "Recomendaciones para la prescripción segura de opioides en el manejo del dolor crónico no oncológico.",
"score": 0.0133583729,
"content": "El tratamiento del dolor crónico severo es una meta histórica de la medicina. Los opioides naturales (como la morfina) se han usado por muchos años y la aparición reciente de opioides sintéticos se ha sumado a esta opción terapéutica, sin embargo, el potencial adictivo de estas sustancias obliga a la reglamentación de su uso. Las agencias médicas internacionales recomiendan prudencia en el uso terapéutico de opioides. The treatment of chronic and severe pain is a principal goal of medicine. Natural opioids have been used for several years, and the recent development of synthetic opioids has increased therapeutic options; however, the addictive potential of these substances obliges the regulation of their use. International agencies recommend prudent rules in the therapeutic use of opioids."
},
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"id": "wiki20220301en187_33102",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0104216643,
"content": "L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. Il capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Diaz English From the Supreme Headquarters 12:00 hours, November 4, 1918 The war against Austria-Hungary, which the Italian Army, inferior in number and equipment, began on 24 May 1915 under the leadership of His Majesty and supreme leader the King and conducted with unwavering faith and tenacious bravery without rest for 41 months, is won."
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{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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"id": "pubmed23n0366_18951",
"title": "[Treatment of metastatic bone pain with repeated doses of strontium-89 in patients with prostate neoplasm].",
"score": 0.0099009901,
"content": "This study has aimed to evaluate the usefulness of repeated treatment with 89Sr in patients with prostate neoplasm and metastatic bone pain. Seventeen patients with partial or complete response after the first dose were retreated with two or more doses (total of 39 doses). The Karnofsky functional status, pain and degree of analgesia were assessed. After the first dose the response was good in 68% of the patients and partial in 32%. After the second dose, the response was good in 62% of the patients, partial in 15% and there was no response in 23% of the cases. The pre-treatment Karnofsky functional status and duration of the effect of 89Sr was lower after the second dose (p = 0.03, p = 0.02), but there were no statistically significant differences in the type of response. In conclusion, re-treatment with 89Sr can be administered safely and with a similar response to that achieved after the first dose."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0319_11885",
"title": "[Immediate-acting oral morphine sulfate in patients with cancer pain].",
"score": 0.0098039216,
"content": "In this article, we describe our experience with oral morphine for the treatment of patients with cancer pain who were referred to a Palliative Care Unit. Morphine was used in 3,399 days treatment with an average of 65 days per patient. In 50 patients (96%), there was a decreased intensity of pain from severe (Visual Analogue Scale average (VAS) 8.7) to mild (VAS average 1.9). Daily average dose was 95.6 mg. Only 26 patients (50%) required an increase in dosage. The side effects were minimal and controllable. Even though most authors recommend morphine q4h, in our population q6h was enough to achieve pain control in 83% of patients. It should be known by the medical population that morphine is essential therapy for pain in cancer patients. This study confirms that morphine is an excellent drug for the control of pain in cancer patients, with minimal dosages and controllable side effects."
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"id": "pubmed23n0887_23509",
"title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."
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"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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"id": "pubmed23n0343_3335",
"title": "[Control of effective doses in x-ray studies].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Developing the controlling techniques for dose loads in patients has led to the introduction of methods for evaluating the new dosimetric value an effective dose. When it is determined, regular refinement of calculating multiples causes errors as hundredths of a percent. Therefore, in addition to tabulated techniques of evaluating the effective dose and direct measurement of the dose absorbed per radiation area, one can determine midpoint exposure of an X-ray feeding device and use a translating program implemented in the Indor-C indicating device designed by the authors. In going from 60 kW to 120 kW, changes in the superficial dose by 15-50%, the absorbed dose by 10-45%, the 5-cm depth dose by 3-5 times can be neglected."
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"id": "pubmed23n0711_1544",
"title": "[ Monotherapy with tamsulosin].",
"score": 0.0095238095,
"content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."
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"id": "pubmed23n0529_23224",
"title": "[Pain treatment of patients with incurable malignant tumors].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Efficacious pain therapy is one of the main challenges in the management of patients with advanced cancer. It was the aim of this study to ascertain whether adequate pain treatment was achieved in a palliative care unit and what changes in medical treatment were undertaken during the patients stay in this unit. Medication against pain and pain intensity were documented during hospital care of 94 patients with cancer (mean age: 66.8 years; female/male 52.2/47.8%; discharged/deceased 58.5/41.5%) at admission and discharge. 32 patients were interviewed by phone after discharge about their current perception and intensity of pain, as well as their health. Highly significant reduction of pain intensity was achieved in all patients while receiving palliative care. Only those patients who were on oral morphine at admission to hospital required significantly raised morphine dosages while receiving palliative treatment. The other patients did not need significant changes of opioid medication. Pain reduction persisted even after discharge. In patients with advanced cancer the effects of psychological, social and spiritual factors on their perception of pain is probably of greater importance in achieving efficacious pain reduction than a change of medication. Further studies will be needed to confirm these findings."
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n0122_3555",
"title": "[Treatment of the pain syndrome in cancer patients by peridural administration of low doses of opiates].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Peridural injections of morphine were given to 180 incurable cancer patients suffering chronic pain. The effectiveness of the said procedure as well as its side-effects were assessed. A relationship between the external respiration parameters, on the one hand, and drug dosage and time postinjection, on the other, was studied. The data obtained point to the effectiveness of the said method and suggest that it be used as a universal procedure for the treatment of intractable pain in incurable patients."
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"id": "pubmed23n1028_18191",
"title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."
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"id": "pubmed23n0706_3630",
"title": "[Imperative partial nephrectomy for renal cell carcinoma: oncological and functional results].",
"score": 0.0093457944,
"content": "To study oncological results and functional results after partial nephrectomy in imperative indication for the treatment of renal cell carcinoma. From January 1990 to December 2009, 65 partial nephrectomies in 61 patients were performed in imperative indication for renal cell carcinoma. The mean age of patients was 59.3 years. The mean follow-up was 47.4 months. The tumours were asymptomatic in 87.5%. The average tumour diameter was 4.3 cm. Twenty-nine percent of patients relapsed after a mean time of 27.4 months. The morbidity was 38.5%. Preoperative and endpoint serum creatinine and renal clearance were respectively 119 μmol/L and 63.1 mL/min versus 137 μmol/L and 50.9 mL/min (P=0.0003; 0.0002). Overall survival at one, three, five and ten years was 98.4%, 91.2%, 91.2% and 51.9%. Partial nephrectomy in imperative indication for renal cell carcinoma has helped preserve renal function but has a significant morbidity and recurrence rate."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0480_18856",
"title": "[The role of nursing in percutaneous cervical cordotomy in the control of oncologic pain].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Oncological pain is usually progressive and enabling. One third of the patients under treatment and two thirds of the patients with advanced cancer refer to pain. Generally treatment starts with non-opioids analgesic medicines and other drugs, passing to opioids with a progressive increase of the doses and neurosurgical procedures when recommended. Percutaneous cervical cordotomy is a neurosurgery procedure to treat unilateral cancer pain, especially in extremities, which gives immediate relief and low morbidity. The nursing professional plays an indispensable role in the effectiveness of this treatment. For this reason the author decide to report on this experience."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "pubmed23n0126_754",
"title": "[Results of combined surgical and radiotherapeutic treatment of oral cancer in relation to the application of the Nominal Standard Dose].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Between 1972 and 1980, a homogeneous group of 116 patients with squamous cell carcinomas in the oral cavity and the oropharynx underwent a combined surgical and radiological treatment. 36 out of them were submitted to a preoperative short-term irradiation with postoperative dose completion, the other 80 patients were only irradiated after the operation. The nominal standard dose (NSD) was calculated for all patients. The group submitted to preoperative short-term irradiation, having the same conditions apart from that, showed considerably less recurrences (13.9%) than the patients irradiated only after the operation (33.7%). Due to the shorter overall treatment period, higher average NSD values have been obtained in case of preoperative short-term irradiation. The authors discuss to what extent the better treatment results of pre- and postoperative irradiation are due to the devitalization effect or to the higher NSD values. The results show, however, that the fractionation scheme should be taken into special consideration in order to optimize the biologic radiation effect in the treatment of carcinomas of the oral cavity."
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0023_7511",
"title": "[Cancer (present status)].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The basic biological aspects in relation to cancer are reviewed and how this concepts has influenced the rational treatment of this disease. The best results achieved in the treatment of cancer are obtained because of the use of a more radical treatment. And for the patients with not very advanced stages, the results have been improved with the prophylactic treatment on those areas where the tumor usually gives metastases. However, an early diagnosis and the proper treatment are the best way to obtain relieve in this group of patients."
},
{
"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.009009009,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
},
{
"id": "pubmed23n0509_14663",
"title": "[Efficacy of postoperative radiation therapy for squamous cell carcinoma of the head and neck: results of a prospective randomised clinical trial].",
"score": 0.009009009,
"content": "A prospective randomised clinical trial was designed to assess the usefulness of postoperative radiotherapy (RT) in terms of loco-regional control and survival in patients with surgically treated advanced (stages III to IV) head and neck squamous cell carcinoma with negative margins and without extracapsular extension in positive neck nodes. Between 1994 and 1995, 51 patients were included in the study and 42 were considered evaluables (from which 21 received postoperative RT). A minimum follow-up of 3 years was required. The loco-regional recurrence rates were identical in irradiated and non-irradiated patients (15/21 cases--70%--in each group), as was the 5-year disease-specific survival (35% for both groups). The only parameter that was associated with a reduced disease-specific survival was the presence of regional lymph node metastases. Our results suggest that postoperative RT does not increase loco-regional control or survival in patients with completely resected advanced head and neck squamous cell carcinoma."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0300_17488",
"title": "[Value of postoperative radiotherapy in malignant tumors of the upper urinary tract. Apropos of a series of 26 patients].",
"score": 0.0089285714,
"content": "To evaluate the role of adjuvant radiation therapy in invasive transitional cell carcinoma of the upper urinary tract, we retrospectively reviewed a series of 26 patients who underwent radical surgery plus post-operative prophylactic irradiation for such a tumor. Between 1980 and October 1993, 18 men and eight women (mean age: 65 +/- 9 years) were treated for an invasive transitional cell carcinoma of the upper urinary tract. Tumor location was the renal pelvis in 15 patients (58%). The tumor was pathological stage B in 11 patients (42%) and stage C in 15 patients (58%). Tumor grade was 2 in ten patients, 3 in 15 and unknown in one. Nine patients had node involvement. All patients underwent surgery followed by radiation therapy to a total dose of 45 Gy to the tumor bed (23 patients) and/or regional nodes (18 patients). After a mean follow-up of 45 months, 13 patients (50%) were alive and 11 were disease-free. Local tumor relapse, nodal recurrence, metastasis and second urothelial location were noted in one, four (15%), 14 (54%) and eight patients (30%) respectively. Overall 5-year survival and 5-year disease-free survival were 49% and 30% respectively. Overall 5-year survival rates were 60% for stage B and 19% for stage C disease (P = 0.07), 43% for node-negative versus 15% for node-positive cancer (P = 0.04) and 90% for grade 2 and 0% for grade 3 tumors (P < 0.01). In this study using a radio-surgical approach, local control of disease and survival were similar to those reported previously in surgical series. Prophylactic post-operative radiation therapy is not recommended."
},
{
"id": "pubmed23n1049_15021",
"title": "[MI NUTRO (MIgrants NUTRition knOwledge per l'integrazione): un intervento di educazione alimentare tra gli immigrati, Perugia - uno studio pilota].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Riassunto. Introduzione. MI NUTRO (MIgrants NUTRition knOwledge per l'integrazione) ha avuto come obiettivi: valutare le conoscenze nutrizionali dei migranti, aumentare le informazioni sulla dieta sana e misurare l'effetto delle lezioni di cucina sulle conoscenze. Metodi. MI NUTRO è uno studio pilota quasi sperimentale. Tutti i partecipanti sono stati inclusi su base volontaria e l'intervento si è basato su seminari teorici e lezioni pratiche. È stato utilizzato un questionario validato. Il test non parametrico di Wilcoxon è stato usato per confrontare il punteggio pre- e post-intervento. Risultati. Il punteggio medio di conoscenza nutrizionale era 11,4 ± 3,8 (deviazione standard - DS) prima e 27,5 ± 5,6 DS dopo l'intervento, con una differenza statisticamente significativa. Discussione. I dati mostrano un aumento significativo delle conoscenze nutrizionali dei migranti dopo l'intervento. Le lezioni di cucina offerte sono state sessioni di apprendimento interattive in cui ogni migrante ha avuto la possibilità di prendere parte al processo di preparazione degli alimenti. Inoltre, alla fine di ogni lezione ricercatori e migranti hanno cenato insieme, favorendo il processo di scambio culturale."
},
{
"id": "pubmed23n0715_8686",
"title": "[Impact on opioid precipitation of opioid-starting titration path].",
"score": 0.0088495575,
"content": "To investigate the effect clinical path of cancer pain treatments for opioid naive patients has on physician practice, a prepost quasi-experimental study was performed. The primary outcome measure was the percentage of patients who received 'recommended pain treatments' during the study periods. We determined the treatment to be the treatment of choice, if the physician 1) ordered a rescue dose, 2) prescribed a laxative, and 3) prescribed antiemetics when starting opioids. The secondary outcome measure was the number of newly consulted patients for our palliative care team. The end-points were measured before and after disseminating the clinical path. The rate of patients receiving recommended pain treatments significantly increased after disseminating the clinical path(p=0.03): 17%(33/18)to 61%(19/31). Patients who received a rescue order, laxative, or antiemetic when starting opioids were: 44% vs. 68%, 77% vs. 90%, and 66% vs. 77%, respectively. The number of patients newly consulting the palliative care team was increased(21 cases to 42 cases/4 month). In conclusion, the clinical path of cancer pain treatments is useful for improving the physician's practice when starting opioids for cancer pain, and might contribute to enhancing palliative care team availability."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0087719298,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0112_12810",
"title": "[Significance of preventive radiotherapy of the neck in clinically N0 tumors of the larynx].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The role of precautionary radiotherapy of the neck in laryngeal cancers (except T1-T2 glottic and some T1 supraglottic cancers) N0 at the clinical staging was investigated. Two-hundred and fifty-three patients were examined: 143 were irradiated only on T, and 110 also on the neck. Radiotherapy of the neck in the latter group was performed either by means of two large opposed fields of photon beams including T and N, or by means of fields of photon beams on T and electron beams (8 x 12 cm2 average) on the neck, to quite exclude any risks for the spinal cord. The dose was 45-50 Gy (2 Gy/fraction/day; 5 fraction/week) in 4-5 weeks. A comparison of the results obtained in the two groups, in terms of survival-rate and relapse-free time, indicates that radiotherapy reduces the change of relapses on N (6.1% vs. 14.62% at 3 years; p = 0.04) and improves the patient's survival chances (82.5% vs. 68.4% at 3 years; and 80.8% vs 63.4% at 5 years). Our data were then compared with literature data on the importance of N field size in radiation treatment. As a rule, some authors enlarge the field to be treated to a total nodal neck irradiation, but their results are not significantly different from those we obtained with 8 x 12 cm2 field size."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0050_10795",
"title": "[The results of definitive transcutaneous radiotherapy in the treatment of oropharyngeal neoplasms].",
"score": 0.0086956522,
"content": "From January 1976 to December 1986, 199 patients with oropharyngeal cancer were submitted to definitive radiotherapy. Survival and local control were analyzed and related to different parameters--i.e, T and N categories, histopathologic grading, tumor location, patients age, and radiation dose. Fifty-six per cent of patients (111/199) died from neoplastic disease within 5 years. Local progression, recurrence or metastases were observed in 149 cases (75%). Ninety-three per cent of first failures (138/149) were related to residual disease or to locoregional relapse while distant metastases occurred in 14 patients only. The majority of locoregional failures (94%) appeared within 2 years, with a mean disease-free interval of 8 months. Tumor recurrence in the primary location was observed to be the first cause of failure in 78% of relapsed patients; moreover, it was the sole cause of failure in half of the unfavorable events. On the contrary, nodal relapse appeared in 38% of treatment failures and in 12% only it was the sole cause of failure. Overall and disease-free survival were observed to depend mainly on T and N categories, while histopathologic grading was seen to affect only early response rate. No significant differences were observed depending on tumor site and patients age. Local control rates depended on total radiation dose, but the difference between low dose (NSD less than 1700) and high dose (NSD greater than 1700) was significant only for T1 and T2 patients."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0086206897,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
}
]
}
}
}
|
2
|
{
"1": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
0,
178
]
],
"word_ranges": [
[
0,
27
]
],
"text": "In caso di trombocitopenia isolata, l'esame fisico non deve essere trascurato; così, la presenza di linfoadenopatie ci obbliga a escludere la presenza di un linfoma, per esempio."
},
"2": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
193,
394
]
],
"word_ranges": [
[
30,
61
]
],
"text": "Una biopsia-aspirato del midollo osseo mostra che il numero di megacariociti è normale o addirittura aumentato, la colpa non è del midollo ma del sangue periferico, dove le piastrine vengono distrutte."
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"3": {
"exist": false,
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"4": {
"exist": false,
"char_ranges": [],
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"5": {
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"text": ""
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}
|
In caso di trombocitopenia isolata, l'esame fisico non deve essere trascurato; così, la presenza di linfoadenopatie ci obbliga a escludere la presenza di un linfoma, per esempio. 1 è corretto. Una biopsia-aspirato del midollo osseo mostra che il numero di megacariociti è normale o addirittura aumentato, la colpa non è del midollo ma del sangue periferico, dove le piastrine vengono distrutte. Quindi... La risposta falsa è la 2.
|
In caso di trombocitopenia isolata, l'esame fisico non deve essere trascurato; così, la presenza di linfoadenopatie ci obbliga a escludere la presenza di un linfoma, per esempio. [HIDDEN] Una biopsia-aspirato del midollo osseo mostra che il numero di megacariociti è normale o addirittura aumentato, la colpa non è del midollo ma del sangue periferico, dove le piastrine vengono distrutte. Quindi... [HIDDEN]
|
Una donna di 33 anni si consulta per ripetute epistassi, petecchie ed ecchimosi. Gli esami di laboratorio mostrano una trombocitopenia con una conta piastrinica di 4000 piastrine/microlitro. La diagnosi presuntiva iniziale è di porpora trombocitopenica cronica (ITP). Quale delle seguenti affermazioni è FALSA riguardo alla diagnosi di ITP?
| 179
|
it
|
{
"1": "La presenza di linfoadenopatia o splenomegalia all'esame fisico suggerisce una diagnosi diversa di ITP.",
"2": "L'analisi del midollo osseo mostra una diminuzione del numero di megacariociti senza altre alterazioni.",
"3": "L'emocromo completo mostra una trombocitopenia isolata con piastrine spesso grandi, senza anemia a meno che non vi sia un'emorragia importante o un'emolisi autoimmune associata (sindrome di Evans).",
"4": "La diagnosi di ITP viene stabilita escludendo altri processi che causano trombocitopenia.",
"5": "La determinazione degli anticorpi antiplacca non è accurata per stabilire la diagnosi."
}
| 98
|
EMATOLOGIA
| 2,013
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0142364981,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0720_20739",
"title": "[The role of splenectomy in the treatment of idiopatic thrombocytopenic purpura].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Based on the earlier published data this article describes the role of the spleen in the development of some hematological diseases, the main of which is idiopathic thrombocytopenic purpura (ITP). The authors emphasize the role of splenectomy in the treatment of this disease. At 178 splenectomies performed at the clinic, 23,6 % of operations were carried out for hematological diseases, and among them 42,8 %--for ITP. The authors share their immediate and remote results of the treatment."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n1011_2592",
"title": "[How to explore… Inherited platelet disorders].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Inherited platelet disorders (IPD) include a set of rare diseases whose diagnosis is often difficult because it requires the use of complex biological assays in specialized centers. They are probably under-diagnosed. Clinicians should consider an IPD when facing a chronic thrombocytopenia resistant to intravenous immunoglobulins (IVIG) and steroids together with a family history of thrombocytopenia. A syndromic thrombocytopenia will be suspected by the family survey and specific clinical signs. The confirmation of the diagnosis will then require the use of specialized biological assays such as platelet aggregation, flow cytometry, electron microscopy, platelet secretion assays, karyotype and molecular biology."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0521_4266",
"title": "[Autoimmune thrombocytopenia: diagnosis and treatment].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Idiopathic thrombocytopenic purpura (ITP) is an autoimmune disease characterized by an isolated, persistent thrombocytopenia in absence of known causes. In this review, we briefly analyze the most important diagnostic criteria of this autoimmune disorder, with particular consideration to differential diagnosis (false thrombocytopenia, congenital thrombocytopenia, acquired thrombocytopenia, pregnancy-associated thrombocytopenia) and to therapeutic options."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0592_19500",
"title": "[Diagnosis of idiopathic thrombocytopenic purpura].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Idiopathic thrombocytopenic purpura (ITP) has an incidence of 5.8-6.6 per 100,000 adults and represents a frequent cause of impaired cellular haemostasis in clinical practice. Its diagnosis is still one of exclusion, because the diagnostic value of proposed biological markers of the disease has been disputed. The potential contribution of biomarkers both of the autoimmune reaction (leptin, free and cell-bound anti-platelet autoantibodies, specific B cells) and of thrombopoiesis (bone marrow histology, thrombopoietin, glycocalicin, reticulated platelets) to the diagnosis of ITP will be discussed. There is evidence that some of these biomarkers indeed could be useful in the diagnosis of ITP. To cope with the rapid progress in ITP therapy, prospective studies on well characterized cohorts are necessary to allow an efficient and definite diagnosis of this disease."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0095238095,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n1056_24544",
"title": "[Secondary ITP in adults].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Secondary forms of immune thrombocytopenia (ITP) represent approximately 20% of all ITP cases in adulthood and this rate increases with age. Since some causes may influence both the prognosis and outcome but also the management of ITP, a minimal workup must be performed at ITP diagnosis to look for an associated or underlying cause. Among adults, B-cell lymphomas and mainly chronic lymphocytic leukemia, systemic auto-immune diseases such as systemic lupus or primary immunodeficiencies mainly represented by common variable immunodeficiency are the most frequent causes of secondary ITP. Whereas first-line therapy used for secondary ITP is usually similar to the one commonly used in primary ITP and relies mostly on corticosteroids±intravenous immunoglobulin according to the severity of bleeding, second and third-line treatments must take into account the type and degree of activity of the underlying disease."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0131_7727",
"title": "[The role of methods using immunofluorescence (platelet suspension immunofluorescence test and granulocyte immunofluorescence test) in the diagnosis of autoimmune thrombocytopenia and neutropenia].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The authors examined 46 patients with autoimmune thrombocytopenic Purpura and 17 patients with autoimmune neutropenia, with the direct and indirect immunofluorescence method. They intended to verify the sensibility of such methods and to determine the class of immunoglobulins. In the PTA the direct PSIFT was positive in 26 of the 46 examined patients, while the indirect in 15 cases. In the GPA the direct GIFT was positive in 9 of the 17 patients and the indirect in 6 cases. By using FITC-labelled monospecific anti-immunoglobulin reagents, in the PTA we have found IgG in the 57.7% of the patients, IgM in the 11.5% and IgG + IgM in 30.8%; in the GPA we have found IgG in the 66% of the cases, IgM in 11% and IgG + IgM in 23%. These methods have shown a good reliability and sensibility, but also delicacy."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0565_4424",
"title": "[Laparoscopic vs open splenectomy in the treatment of idiopathic thrombocytopenic purpura].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Laparoscopic splenectomy (LS) is gaining acceptance as an effective and safe alternative to open splenectomy (OS) in the treatment of benign hematologic disorders unresponsive to medical treatment. Among these disorders, the most important is idiopathic thrombocytopenic purpura (ITP). We compared a cohort of 20 patients who had undergone LS in the previous 7 years, with a historical cohort of 38 patients who underwent OS between 1985 and 1999. All patients in the two groups were diagnosed with ITP unresponsive to medical treatment. The mean age of the patients was 41 years in the LS group and 39.7 in the OS group. Mean spleen size and weight were 11 cm and 150 g in the LS group and 9.9 cm and 190 g in the OS group. Preoperative platelet count was 78 x 10(9) in the LS group and 69 x 10(9) in the OS group. Accessory spleens were detected in 15% of patients in the LS group and in 16% of those in the OS group. The mean operative time was 180 minutes in LS and 85 minutes in OS (p < 0.001). The complications rate was 25% in LS and 21% in OS. The mean length of hospital stay was 3 days in the LS group and 9.4 days in the OS group (p < 0.001). No differences were observed in early and complete long-term remission. Compared with OS, LS requires a longer operative time and reduces hospital stay. Detection of accessory spleens, complication rates, and effectiveness in terms of early and long-term remission are similar in both procedures. In our opinion, LS should be considered the procedure of choice for the treatment of benign hematological disorders unresponsive to medical therapy."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
},
{
"id": "pubmed23n0416_22924",
"title": "[Refractory idiopathic thrombocytopenic purpura].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Chronic refractory idiopathic purpura(ITP) is defined as ITP with persistent thrombocytopenia despite conventional initial management with corticosteroids and splenectomy. The goal of treatment is not cure of the ITP, but only to achieve a safe platelet count, which is arbitrarily assumed to be greater than 30,000/mm3. The risk for major bleeding seems great only when the platelet count is less than 10,000/mm3. There is no accepted algorithm for management of patients with chronic refractory ITP. Recently, more targeted therapies including rituximab, anti-CD40 ligand and Campath-1H have been evaluated in refractory ITP."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0091743119,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "pubmed23n0412_19859",
"title": "[Late results of splenectomy in patients with chronic immune thrombocytopenic purpura].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Splenectomy is definitive treatment for idiopathic thrombocytopenic purpura (ITP) because it removes both the sites of autoantibody producing cells and also the major site of platelet destruction. The purpose of this study was to evaluate long term results of splenectomised patients with ITP and to determine predictor factors for good response. A 167 patients with chronic ITP (136 females, 31 males), median aged 35 years (17-74) was splenectomised after 2 to 160 months (Median 12) from diagnosis of ITP. Indications for splenectomy were: 6 weeks of steroid therapy with platelet count below 10 x 10(9)/l or 3 months with platelet count under 30 x 10(9)/l, or treatment with prednisone above 30 mg more of 6 months to increase platelet count over 30 x 10(9)/l, or repeated relapses. Postoperative complications developed in 16 patients (9.5%), 3 of them died (1.8%) due to thromboembolism and 17 patients discontinued later controls. During follow up to 172 months (Median 62) 111/147 splenectomised patients were in remission (75.5%), 99 in complete (above 100 x 10(9)/l), 12 in partial (50-100 x 10(9)/l) and 36 patients (24.5%) were relapsed (below 50 x 10(9)/l). Remission was achieved in 79/88 patients (89.8%) with good response to prednisone before splenectomy toward 32/62 patients (51.6%) with poor response to prednisone (p < 0.01). Remission was obtained in 9/11 patients (81.8%) who responded well to intravenous immune globulin (0.4 g/kg x 5 d) and only in 1/8 who did not (p < 0.05). Higher response rate was achieved in patients under 40 years of age (81.6%) than in older ones (63.4%) (p < 0.05). No difference was shown between sex and time intervals (3, 6, 12, 24, 36 or over 36 months) from diagnosis to splenectomy. Splenectomy is an effective treatment of refractory ITP with response rate of 75.5% after median follow up of 62 months. In our patients better results on splenectomy were associated with age less than 40 years, good responses to steroid, and intravenous immune globulin."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0090909091,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0687_3208",
"title": "[What is the prognosis of chronic immune thrombocytopenia?].",
"score": 0.0090909091,
"content": "To analyse the characteristics of children with chronic ITP (chronic immune thrombocytopenia) in the Hospital Infantil Universitario Niño Jesús (HIUNJ) between 2003 and 2008. To also evaluate whether clinical variables as age, gender, initial platelet count, and treatment have any prognostic significance on the outcome of ITP. Data were retrospectively collected from 288 patients diagnosed with \"Purpura and other haemorrhagic illnesses\". Forty-two out of these 288 satisfied the criteria for \"chronic ITP\". Ten patients out of 42 (23.8%) achieved remission with splenectomy, and 25 (almost 60%) achieved it without splenectomy (14 were complete remissions and 11 were partial remissions). Eight patients (almost 20% of patients with chronic ITP) had spontaneous remissions between 6 and 12 months from initial diagnosis. None of the clinical variables analysed were related to the outcome of the disease and the prognosis of the disease. Almost 60% of children with chronic ITP achieve remission without treatment regardless of age, gender, initial treatment or platelet count. Splenectomy is one of the treatments with best results; however the high spontaneous recovery rate in children with cITP, the low percentage of bleeding, and the generally benign outcome should encourage delaying this as long as possible. As it is possible to have a remission between 6 and 12 months from the initial diagnosis, the term \"chronic\" should be reserved for patients with ITP lasting more than 1 year."
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"id": "pubmed23n0885_1884",
"title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].",
"score": 0.009009009,
"content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."
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"id": "pubmed23n0090_11355",
"title": "[High-dose immunoglobulins in immune thrombocytopenic purpura].",
"score": 0.009009009,
"content": "Twenty-four patients with immune thrombocytopenic purpura (ITP) were treated with high doses of intravenous immunoglobulin (Ig). Increase in platelets was observed in all the patients. The maximum value was reached between the seventh and the twelfth day of treatment. The mean number of platelets was 18 x 10(9)/l before the treatment and 150 x 10(9)/l after the treatment. The effect was transient; in fact, a fall in the platelets was observed after 18 days of treatment. Our study confirms that high doses Ig is an effective treatment of ITP, but the high cost and the temporary effect limit its use only in those cases in which other treatments are ineffective or contraindicated."
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"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
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"id": "pubmed23n0222_13189",
"title": "[Idiopathic thrombocytopenic purpura: diagnosis and therapy in 46 patients].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The hematological and immunological data of 46 patients with idiopathic thrombozytopenic purpura (ITP) and their response to treatment are reported. The findings are as follows: (1) Antiplatelet antibodies (serum assays) cannot be recommended as a useful diagnostic approach in ITP. (2) Circulating immune complexes are demonstrable in 77% of our patients. (3) The bone marrow contains increased numbers of eosinophils and erythrocytes in about the half of the patients. (4) A \"remission\" is obtained in 50% of patients with corticosteroids and in 60-80% with splenectomy. Among the immunosuppressants, cyclophosphamide appears to be the most useful. (5) Fatal hemorrhages are very rarely seen in adults with ITP."
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"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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"id": "pubmed23n0006_15435",
"title": "[Prognosis and treatment of idiopathic thrombocytopenic purpura in children].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The following conclusions can be drawn from the study of 55 cases of I.T.P. of childhood. 1. I.T.P. evolving more than 6 months must always be considered as chronic, the disease having in these cases few chances of recovery without splenectomy. After 6 months evolution, it is probably possible to establish a prognosis and a therapeutic approach with little risk of error. 2. Among the clinical and biological criteria noted at the onset of the disease, the intensity of thrombopenia alone is statistically different in acute and chronic I.T.P. Consequently, there are few criteria allowing the early recognition of evolution to chronic I.T.P. 3. The corticoids have no curative value in I.T.P. Prolonged corticotherapy is therefore useless in this disease. 4. As a palliative, the value of the corticoids can only be statisfactorily demonstrated in chronic I.T.P. Here it is certain in 6 cases on 16. 5. The value of corticoids for capillary resistance is evident, even in small doses. 6. Splenectomy must be considered in all cases of severe or corticodependant chronic I.T.P. Cure is obtained in most cases. 7. The contribution of immunosuppressive agents and in particular azathioprine, cannot be usefully assessed on the basis of the series studied. In the absence of decisive results, it would be worthwhile to evaluate this treatment by means of a greater number of clinical trials."
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"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
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"id": "pubmed23n0048_2018",
"title": "[The infusion of high-dose immunoglobulins in a case of idiopathic thrombocytopenic purpura].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Idiopathic thrombocytopenic purpura (ITP) is a disease characterized by the presence of circulating antiplatelet antibodies, which can cause platelet destruction, through the mediation of the reticuloendothelial system (RES). We report on a patient affected with ITP insensible to first line steroid therapy, who achieved a complete response following the administration of high-dose immunoglobulins (HDIgG, 400 mg/kg/die for 5 days), in association with decreasing doses of steroids. At the end of the treatment with immunoglobulins, the patient presented a normal platelet count and, up to date, 5 moths from the end of therapy, he is in good shape and presents normal platelets values."
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"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
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"id": "pubmed23n0298_11697",
"title": "[Electro-optic method of recording antigen-antibody interactions in detection of antiplatelet antibodies in hemorrhagic thrombocytopathies].",
"score": 0.0086956522,
"content": "A new electrooptic method was used to study the antiplatelet autoimmune process. Antiplatelet antibodies were assessed in 60 patients with idiopathic thrombocytopenic purpura and 60 ones with acquired hemorrhagic thrombocytopathies. The reference group consisted of 50 donors. The relationship between the autoimmune process intensity and the disease severity, as well as blood platelet counts over the course of corticosteroid therapy was studied."
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"id": "pubmed23n0885_1887",
"title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].",
"score": 0.0086206897,
"content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."
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Laparoscopia diagnostica. Questo è un tipico caso di endometriosi profonda, con impianti in diverse parti della pelvi. La diagnosi definitiva sarà data dall'anatomia patologica, per cui è necessario eseguire una laparoscopia e inviarla alla PA.
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Laparoscopia diagnostica. Questo è un tipico caso di endometriosi profonda, con impianti in diverse parti della pelvi. La diagnosi definitiva sarà data dall'anatomia patologica, per cui è necessario eseguire una laparoscopia e inviarla alla PA.
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Una donna di 27 anni si è rivolta al reparto di ginecologia per una valutazione, riferendo dispareunia da 8 mesi, insieme a dischezia e rettorragia occasionale in coincidenza con le mestruazioni da 3-4 mesi. Riferisce anche dismenorrea da anni, che controlla bene con l'ibuprofene. Da 16 mesi sta cercando di rimanere incinta, ma non ci è ancora riuscita. All'esame ginecologico si nota solo dolore alla pressione sul fornice vaginale posteriore. Quale esame pensate possa permettervi di arrivare a una diagnosi di certezza della sua patologia?
| 353
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GINECOLOGIA E OSTETRICIA
| 2,016
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"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
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"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
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"score": 0.0117106625,
"content": "La recente approvazione del testo unico sulle malattie rare da parte dei due rami del Parlamento (Disposizioni per la cura delle malattie rare e per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani) richiama l'attenzione degli operatori di Sanità pubblica su una materia vasta e disomogenea come la ricerca, la diagnosi e il trattamento delle malattie rare. La disponibilità di un testo di legge, anche se devono seguire i decreti attuativi per rispondere alle necessità concrete dei malati e delle loro famiglie, è comunque uno strumento essenziale nella \"cassetta degli attrezzi\" degli operatori in quanto «dai documenti storici più antichi a quelli contemporanei si hanno prove del ricorso ad atti normativi non solo nei momenti di emergenza (gestione delle epidemie) ma anche nell'organizzazione e il controllo della vita quotidiana sempre in nome e per conto della salute collettiva» (Editoriale. La normazione, lo strumento cardine di Sanità pubblica. Igiene e Sanità Pubblica 2020; 76: 284-286)."
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"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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"id": "wiki20220301en621_6645",
"title": "Pablo Hasél",
"score": 0.0099009901,
"content": "Crucificado en tu clítoris (2011) Besos cortados con coca (2011) Canciones supervivientes al registro policial (2012) La tortura placentera de la luna: algunas canciones inéditas (2012) Escribiendo con Ulrike Meinhof (2012) Empezar de bajo 0: Algunos poemas grabados (2012) La noche que supe que hay laberintos sin salida (2012) Poemas de presos políticos comunistas (2012) Los gusanos nunca volarán (inéditas) (2012) La muerte nos obligó a vivir (2012) Sigue desnudándose la dictadura del capital (2013) Por mera supervivencia (inéditas) (2013) Por mera supervivencia II (inéditas) (2013) Por mera supervivencia III (inéditas) (2013) Exprimiendo el corazón (inéditas) (2013) Tarde o temprano Venceremos (2014) Mientras me asesina el tiempo (inéditas) (2014) Por escapar de la oscuridad (inéditas) (2014) A Orillas Del Segre (2014) Cafeína e imaginación (inéditas) (2015) Burlando al dolor (2015) Boicot Activo (2015) Hasta el fin de mis días (2015)"
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "wiki20220301en452_13857",
"title": "Yndio",
"score": 0.0098039216,
"content": "Discography Éxitos Eternos Sin Tu Amor (EP-1972) 1 Sin Tu Amor 2 Mamá Gorda 3 Las Nubes Que Pasan (Díselo Tú) 4 Amor de Padres Sin Tu Amor (1972) 1. Sin Tu Amor 2. No Me Dejes Amor 3. El Tiempo 4. Lo Que Te Puedo Ofrecer 5. Noches y Días Perdidos 6. Si Tu Me Dejas 7. Es Para Tí, Es Para Mí 8. Lo Que Siempre He Soñado 9. Jamás Corazón 10. Siempre Habra un Mañana Yndio MPHS-6114(1975) 1. El 2. Cuando Salgo A los Campos 3. Quedamos Como Amigos 4. Las Nubes 5. Desolacion 6. Dulce Amor 7. Siempre De Novios 8. Como Te Extraño 9. Perdoname Mi Amor 10. Dejame 11. Sufro Tu Ausencia Por que Nos Dijimos Adios MPHS-6125 (1975) 1. Por Que Nos Dijimos Adios 2. Como Te Extraño 3. La Que Era Ya No Es 4. Cuando Salgo A los Campos 5. Perdoname Mi Amor 6. Dejame 7. Quedamos Como Amigos 8. Sufro Tu Ausencia 9. Las Nubes 10. Desolacion"
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0309_15563",
"title": "[Clinical utility of available diagnostic tests in prostatic carcinoma. Results of 500 biopsies. II. Rectal palpation, PSA, and transrectal echography].",
"score": 0.0097087379,
"content": "To analyze and compare the diagnostic yield of transrectal ultrasound versus digital rectal examination (DRE) and PSA. 500 patients with a suspicion of carcinoma of the prostate were evaluated by US-guided transrectal biopsy, PSA determination and DRE. The sensitivity, specificity and predictive values of these diagnostic methods, utilized alone or in combination, were analyzed. 44.8% of the patients had evidence of cancer in the biopsy specimen. DRE disclosed an indurated prostate in 32% and 45% of the ultrasound scans were suspicious of malignancy (74.2% of those in whom a tumor was demonstrated and 20.4% of those with no tumor, p < 0.001). DRE, PSA > 4 ng/ml and transrectal ultrasound had a sensitivity rate of 52%, 93% and 74%, and a specificity of 85%, 10% and 79%, respectively. The highest sensitivity rate was obtained when biopsy was indicated by an indurated prostate on DRE or PSA > 4 ng/ml or a suspicious transrectal ultrasound scan (96%). The highest diagnostic accuracy, with a specificity of 96%, was obtained in patients with PSA > 10 ng/ml and positive DRE and transrectal ultrasound. The combined use of the different tests is fundamental to early diagnosis of prostatic cancer. In our experience, transrectal ultrasound was the method which independently obtained the best predictive values, offering a high sensitivity and specificity."
},
{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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{
"id": "pubmed23n0098_10366",
"title": "[Electro-echocardiographic correlation in mitral valve prolapse].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The study was performed in 33 patients with echocardiographic diagnosis of mitral valve prolapse (PVM), without any other associated heart disease. A 19 derivations electrocardiogram (ECG) was performed a direct inscription 4 channel Samborns 150 machine at 25 and 50 mm/sec. The purpose of the study was determine the alterations in ventricular depolarization and repolarization, and to correlate them with valve prolapse, as well as with cavitary and parietal dimensions, as measured by M mode and/or two-dimensional echocardiography. Left ventricular hypertrophy detected by ECG agreed with the ECO test in 77%; the sensitivity was of 86% and specificity of 67.5%. Left ventricular hypertrophy detected by ECG was not related with the type of prolapse. Ventricular repolarization alteration was very frequent (84.8%). Association of this parameter with initial notch of R in a VF becomes important for diagnosis suspicion (p less than 0.01). When the abnormal repolarization affected the anterolateral wall, posterior valve prolapse was frequent; when the posteroinferior region was the affected one, the prolapse occurred more frequently in both valves. An important correlation (p less than 0.01) was found between left ventricular dilatation detected by ECO and the abnormal ventricular repolarization."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "wiki20220301en240_7937",
"title": "Los Creadorez",
"score": 0.0095238095,
"content": "2006-Libres 1. Pueblito De Villa-Alfredo Ramírez 2. Payaso Loco-Patrulla 81 3. Leña Verde-La Autoridad De La Sierra 4. Quisiera Ser Una Lágrima-Alfredo Ramírez 5. Los Laureles-Patrulla 81 6. Que Lastima-Alfredo Ramírez 7. Cuando Se Fue-Los Horóscopos De Durango 8. Ingratos Ojos Míos-Alfredo Ramírez 9. Siempre Que Te Vas-Banda Lamento Show De Durango 10. Si Yo También Te Engañara-Isabela 11. Que Le Vaya Bien-Conjunto Matador 12. Quisiera Ser Una Lagrima-Pop Versión Alfredo Ramírez 2007-Recio, Recio Mis Creadorez 1. Cada Vez Que Pienso En Ti “Amor Perdoname” 2. Quiero Ver Tus Ojos (ft. Hector Montemayor) 3. Jesusita En Chihuahua 4. Visite A Mi Padre 5. Homenaje Duranguense 6. El Preso 7. Paloma Palomita 8. La Santísima Muerte 9. El Circo 10. Extrañando Mi Terre 11. Te Pido Que Te Quedes 12. El Abandonado 13. Que Levante La Mano 14. Cada Vez Que Pienso En Ti “Amor Perdoname”-Norteño Version 2007-Corridos, Rancheras Y Más... 1. Por Quien Me Dejas 2. El Perro Negro"
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{
"id": "pubmed23n1091_27494",
"title": "[Errata corrige. Epidemiol Prev 2021;45(1):82-91].",
"score": 0.0094503171,
"content": "Articolo: Studio di coorte residenziale per valutare l'impatto delle emissionidi un cementificio sullo stato di salute della popolazione di Pederobba (Treviso). Epidemiol Prev 2021;45(1):82-91. A seguito della lettera di Paolo Crosignani, sono state eliminate le referenze 8 e 9 (p. 83) dell'articolo menzionato e, di conseguenza, è stata rinumerata l'intera bibliografia. All'indirizzo https://epiprev.it/5529 è possibile scaricare il PDF corretto."
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{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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"id": "wiki20220301en127_49749",
"title": "La Renga discography",
"score": 0.0094339623,
"content": "{| |Esquivando Charcos (1991) 1. \"Somos Los Mismos de Siempre\" 2. \"Moscas Verdes, Para El Charlatán\" 3. \"Embrolos, Fatos y Paquetes\" 4.''' \"Luciendo Mi Saquito Blusero\"5. \"Voy a Bailar a La Nave del Olvido\"6. \"Buseca y Vino Tinto\"7. \"El Juicio del Ganso\"8. \"Negra Mi Alma, Negro Mi Corazón\"9. \"Blues de Bolivia\" |--- |A Dónde Me Lleva La Vida (1994)1. \"El Camino del Deshielo\"2. \"Cortala y Olvidala\"3. \"El Rito de Los Corazones Sangrando\"4. \"Blues Cardíaco\"5. \"Pis y Caca\"6. \"El Sátiro de La Mala Leche\"7. \"El Mambo de La Botella\"8. \"Debbie El Fantasma\"9. \"El Circo Romano\"10. \"2+2=3\"11. \"Triste Canción de Amor\" |--- |Despedazado por Mil Partes (1996)1. \"Desnudo Para Siempre (o Despedazado por Mil Partes)\"2. \"A La Carga Mi Rocanrol\"3. \"El Final Es En Donde Partí\"4. \"La Balada del Diablo y La Muerte\"5. \"Cuando Vendrán\"6. \"Psilocybe Mexicana\"7. \"Paja Brava\"8. \"Lo Fragil de La Locura\"9. \"Veneno\"10. \"El Viento Que Todo Empuja\"11. \"Hablando de La Libertad\" |---"
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0093457944,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "pubmed23n0283_17507",
"title": "[Respective diagnostic importance of hysterography and hysteroscopy in common uterine pathology].",
"score": 0.0093457944,
"content": "In order to evaluate the diagnostic effectiveness of hysteroscopy and hysterography in common uterine diseases. 175 cases of hysterectomy were reviewed. The preoperative diagnosis obtained by these two examination methods was compared with the pathologist's report. Statistical analysis showed a 97.3% sensitivity for hysterography (specificity 28.5%). The sensitivity of hysteroscopy was 89% and its specificity 50%. The results varied according to the pathology observed. The best results for myomas were obtained with hysterography, and those for localized disorders (hyperplasia, polyps, etc.) with hysteroscopy."
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"id": "wiki20220301en063_51324",
"title": "Pietro Verri",
"score": 0.0093179355,
"content": "Manoscritto da leggersi dalla mia cara figlia Teresa Verri per cui sola lo scrissi ne’ mesi di Settembre e Ottobre 1781 (1781) Storia di Milano (1783) Piano di organizzazione del Consiglio governativo ed istruzioni per il medesimo (1786) Precetti di Caligola e Claudio (1786–1788) Memoria cronologica dei cambiamenti pubblici dello Stato di Milano 1750–1791 (1791) Delle nozioni tendenti alla pubblica felicità (1791–1792) Pensieri di un buon vecchio che non è letterato (1796) Carteggio di Pietro e di Alessandro Verri (prima pubblicazione 1910) Sulla tortura e singolarmente sugli effetti che produsse all'occasione delle unzioni malefiche, alle quali si attribui la pestilenza che devastò Milano 'l'anno 1630. Volume 1, Editor Giovanni Silvestri, Milan (1843). (in conjunction with publication of Storia della Colonna Infame by Alessandro Manzoni.)"
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0092592593,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "wiki20220301en395_26525",
"title": "Carlos Cossio",
"score": 0.0092592593,
"content": "Principal works El concepto puro de la revolución (ed. Bosch, 1936). La valoración jurídica y la ciencia del derecho (1.ª ed., UNL, 1941; 2.ª ed., Arayú; 1954). La Política como Conciencia (Abeledo-Perrot, 1955). Ideología y Derecho (Inédito, 1962). La teoría egológica del derecho y el concepto jurídico de libertad (1.ª ed. 1944, Losada; 2.ª ed. 1964, Abeledo-Perrot). La plenitud del ordenamiento jurídico. (1.ª ed., Losada, 1939; 2.ª ed., Losada, 1947 y Los Andes, 2005) El Derecho en el Derecho Judicial. (1.ª ed., Kraft, 1945; 2.ª ed., Abeledo-Perot, 1959 y El Foro, 2002; 3.ª ed., Abeledo-Perrot, 1967) Teoría de la verdad jurídica. (Losada, 1954; El Foro, 2007) La opinión pública. La causa y la comprension en el derecho. (4.ª ed., Juerez Editor, 1969) El fundamento filosófico de los métodos interpretativos. (UNL, 1940). El principio \"nulla poena sine lege\" en la axiología egológica (Rev. LL, 1947). References"
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"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0091878655,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n1054_25210",
"title": "[Cierre percutáneo de comunicación interauricular en paciente con peso menor de 15 kilogramos utilizando técnica asistida con balón. Reporte de un caso].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Niña de 3 años, con peso de 14 kg y antecedentes de episodios de neumonía adquirida en la comunidad y comunicación interauricular. En la exploración física se encuentra a la auscultación un soplo sistólico de grado II/IV en foco pulmonar y desdoblamiento del segundo ruido cardiaco."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "wiki20220301en163_34530",
"title": "Spasell",
"score": 0.0090909091,
"content": "EL «PATER NOSTER» IN SPASELL Masett che stanziê in la creuggia di salvestri, ch'el vost oden s'ingalmissa, ch'el stanzia el nost bosin piatt,che se rusca quel che vu tubèsora i masett de la luscia, quant in quella di sciatt.Refilên el sbêg de stobold, e che no va stanzien nippa in del scimêe i nost lenarii, come anch'el nost'oden szabolda ai olter ghielma;Fêen taruscia la schigna che ne rusca el Naja de Tameu.Per tagiorala no lassên sciobigà in nient de loffi.A M E N.Some Spasell words in Classical Milanese orthography:"
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{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.009009009,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
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{
"id": "pubmed23n0254_10124",
"title": "[Role of transesophageal echocardiography in aortic dissection].",
"score": 0.009009009,
"content": "Aortic dissection, especially type A, is a life-threatening condition, that requires a prompt and accurate diagnosis to ensure a rapid and precise therapeutic approach. Transesophageal echocardiography (TEE) is a highly reliable technique because of its sensitivity and specificity (near 100%; almost similar to nuclear magnetic resonance), and because it is a very low risk, rapid and easy diagnostic tool. Two hundred sixty-one patients were admitted at our institution in a 6-year period (1988-1994), because of a suspicion of aortic dissection. Two hundred forty-seven of them were submitted to TEE and the diagnosis was compared with surgical data in 124. There was only one false positive by TEE. Sensitivity of TEE vs surgery was 100%, specificity 93.7%, diagnostic accuracy 99%. Agreement between TEE and surgery in the setting of intimal tear was 69.2%. These data confirm the usefulness of TEE in the diagnostic approach to aortic dissection and the therapeutic decision, without using other methods."
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{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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"id": "wiki20220301en214_11655",
"title": "Chongoyape District",
"score": 0.0089285714,
"content": "para este pobre que te ha venido siguiendo, ingrata... Sé que tus ojos abrasadores miran con ansias. al venturoso que te desdeña y a quien tu amas. Pero ¡no importa! Yo también tengo quien me idolatre, quien por mi pena, por mi suspira y aun vierte lagrimas... Tiene ojos verdes, cabellos rubios y tez de nácar. Y sus sonrisas son las canciones de la esperanza. Con que así mira no me desdeñes, niña simpática; porque aburrido tal vez me ahorque de tu ventana. Y entonces el vulgo diría al verte, cuando pasares; Ahí va la niña de faz de cielo cuyo amor mata."
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"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
},
{
"id": "wiki20220301en452_13860",
"title": "Yndio",
"score": 0.0088495575,
"content": "10 Aniversario (1982) 1. Algo 2. No Debes Verme Llorar 3. Soñando 4. Ya No Voy A Llorar 5. Amor 6. Mejor Que Ayer 7. Linda Mujer 8. Brindo Por Ella 9. Como Puedes 10. Creo En Ti Temas de Amor (1983) 1. Amor Indio 2. Gema 3. Solo 4. Historia De Un Amor 5. Ojos Cafes 6. Cancionero 7. Cien Mujeres 8. Sin Ti 9. Loca Pasion 10. Noche Callada Polkas y Cumbias (1984) 1 Pazcola 2 Siempre Hace Frío 3 Los Pandeados 4 La Huerfanita 5 Este Amor 6 La Rufalina 7 El Porro de Pedrito 8 Sonora Querida 9 María Chuchena 10 No Volveré Adiós (1985) 1. Adiós 2. Corazón 3. Música Triste 4. Eres Tú 5. Ladrones 6. Te Quedas o Te Vas 7. Una Limosina de Amor 8. No Quiero Vivir Sin Ti 9. Desde Hoy 10. Secreto Amor 11. Cuando el Amor Se Acaba 12. Antes de Que Te Vayas Polkas y Cumbias Vol II (1986) 1 El gringuito 2 Cuatro caminos 3 Mi corazón 4 Mariposa equivocada 5 Bésame, bésame 6 La indita y el yndio 7 Uno más de los mojados 8 Es amor 9 Lamento del mojado 10 Todo terminó"
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{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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4
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"text": "Nel nostro caso, quando si assiste a nascite di animali, l'ingresso avviene per via respiratoria, quindi gli infiltrati polmonari e il dolore toracico sono dovuti al batterio. Il trattamento varia a seconda della malattia e la mortalità è molto bassa, quasi nulla."
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Come possibile malattia considererei la brucellosi, tipica dei bovini (latte, aborto, secrezioni genitali...). Si presenta con sintomi simil-influenzali (cefalea, artralgie, mialgie, febbre...) e altri sintomi a seconda della via di ingresso. Nel nostro caso, quando si assiste a nascite di animali, l'ingresso avviene per via respiratoria, quindi gli infiltrati polmonari e il dolore toracico sono dovuti al batterio. Il trattamento varia a seconda della malattia e la mortalità è molto bassa, quasi nulla. La morbilità e la malattia nelle donne in gravidanza sono più preoccupanti. Importante: è molto frequente negli operatori zootecnici (veterinari, allevatori, macelli...) se si legge qualcosa come "assiste a nascite di animali da allevamento", "lavora in un'azienda agricola", "è un veterinario" si sospetta la Brucellosi.
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Come possibile malattia considererei la brucellosi, tipica dei bovini (latte, aborto, secrezioni genitali...). Si presenta con sintomi simil-influenzali (cefalea, artralgie, mialgie, febbre...) e altri sintomi a seconda della via di ingresso. Nel nostro caso, quando si assiste a nascite di animali, l'ingresso avviene per via respiratoria, quindi gli infiltrati polmonari e il dolore toracico sono dovuti al batterio. Il trattamento varia a seconda della malattia e la mortalità è molto bassa, quasi nulla. La morbilità e la malattia nelle donne in gravidanza sono più preoccupanti. Importante: è molto frequente negli operatori zootecnici (veterinari, allevatori, macelli...) se si legge qualcosa come "assiste a nascite di animali da allevamento", "lavora in un'azienda agricola", "è un veterinario" si sospetta la Brucellosi.
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Veterinaria di 38 anni, era responsabile del monitoraggio degli animali selvatici e dell'assistenza alla consegna del bestiame domestico. Ha iniziato con una febbre alta con brividi, cefalea, mialgia e tosse non produttiva, che ha interpretato come una malattia simil-influenzale. Ha presentato dolore al petto. La radiografia del torace ha mostrato infiltrati polmonari bilaterali nei campi inferiori. È stato eseguito un test sierologico con titoli elevati di anticorpi contro gli antigeni di fase II. Quale delle seguenti affermazioni è VERA?
| 438
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it
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{
"1": "È trasmessa dalle zecche.",
"2": "Sia la doxiciclina che l'idrossiclorochina sono efficaci nel trattamento delle forme acute della malattia.",
"3": "Nella forma acuta, di solito è presente anche un'elevazione degli anticorpi contro gli antigeni della fase l.",
"4": "La mortalità nelle forme acute è quasi inesistente.",
"5": null
}
| 119
|
EPIDEMIOLOGIA E MEDICINA PREVENTIVA
| 2,018
|
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"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
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"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
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"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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"id": "wiki20220301en541_22625",
"title": "Compagnia dell'Immacolata Concezione",
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"content": "n°9- Nel recinto delle mura di questo convento ritrovasi l'oratorio della Compagnia dell'Immacolata Concezione di Maria, la quale nella di lui chiesa tiene anche; la sua cappella fabbricata a spese dei confrati a cagione dell'aggregazione fatta con questo Convento negli atti del notar Filippo Mercadante, nel 1 luglio, 8 ind. 1595, o 9 ind.1596; dietro di che la fondazione di questa Compagnia allora Confraternita colla sua Cappella si effettuò per pubblico atto in Notar Antonino Vaccaro li 9 Gennaio Xind. 1596. In detta Cappella vi è il quadro dell'Immacolata Signora con cornice di marmo rosso e nel tetto di essa Cappella vi sono 34 quadri dei Santi, e nel mezzo vi è altro quadro di Maria SS. Immacolata con sua cornice dorata, il quale tetto si coprì di detti quadri nell'anno 1613, a spese delli confrati della Concezione, avendo fatto fare ognuno il suo quadro per devozione con scrivergli anche il suo nome."
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0032_4282",
"title": "[Use of the passive hemagglutination test for diagnosis of meningococcal infection].",
"score": 0.0099009901,
"content": "A considerable percentage of patients with meningococcus infection displayed an increase in the actibody titres to meningococcus, group A, detectable in the passive hemagglutination test (PHAT). An increase in the antibody titre was mose frequent in the patients with clinical manifestations of meningococciemia and meningitis. The PHAT can be used as an auxiliary method of diagnosis permitting to establish the meningococcus etiology of the disease in a number of cases."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0117_14273",
"title": "[Detection of pneumococcal antibodies in children with acute pneumonia and pleurisy by an immunoenzyme method].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The samples of sera and pleural fluid from sick children have been analyzed by means of EIA techniques. To detect the time course of antibody production, the antigenic preparations of pneumococci (monovalent capsular polysaccharides, polyvalent polysaccharide vaccine and complex pneumococcal antigen) have been used. Antibody response observed in the forms of pneumococcal infection, studied in this investigation, has proved to be highly variable. It is expedient to determine antibodies to polysaccharide antigens not earlier than on days 10-12 from the beginning of the disease. But, besides the positive dynamics of antibodies, their unchanged level is sometimes observed in the patients at the beginning of the disease. As a rule, there is a coincidence between the dynamics of antibody formation in response to polysaccharide antigens and to complex pneumococcal antigen."
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0069_8496",
"title": "[The significance of determination of streptococcal deoxyribonuclease B antibody titers].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Results obtained by testing 266 sera using antistreptolysin O (ASTO) and antideoxyribonuclease B (ADNB) tests were compared. Upper limit of the normal ADNB titer was determined for population by analysing titer levels in 258 samples taken from healthy subjects (blood donors) and it was 225 IU/ml. Increased titer of one or both antibodies was found in 76 (29%) sera-ASTO and (or ADNB-positive sera being the much larger number than the positive sera number obtained by ASTO test) 40-15% 7. This confirms necessity of the ADNS test application in all patients with normal ASTO titer."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0096153846,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0040_10501",
"title": "[Comparison of the streptozyme test with titration of antistreptolysin, antistreptokinase and antistreptohyaluronidase].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Streptozyme is a new serologic assay which is able to evidentiate 5 antistreptococcal antibodies at the same time (TAS, ASHA, ASK, DNase, NADase). This test has been carried out on 355 samples together with TAS, ASK and ASHA methods in order to value this method comparatively. The results showed that Streptozyme is a poorly reliable technique, looking at the false-positive or negative results obtained, but principally looking at the phenomena of no good reproducibility. We feel that at present it cannot be used in substitution of the classic serologic methods."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0056_16113",
"title": "[The common antigenic determinants of the H antigens of salmonellae].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Salmonella H-antigens have common and specific antigenic determinants. Studies on the determination of common antigenic determinants of H-antigens (a; b; d; i; 1,2 and nt) has been carried out. The order of the distribution of H-antigens according to the decrease of these common antigenic determinants in size is presented: d greater than a greater than 1,2 greater than b greater than nt. These data broaden our knowledge of the structure of H-antigens; they are also necessary for obtaining specific antibodies and conjugate preparations used in the enzyme immunoassay."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0093457944,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
},
{
"id": "pubmed23n0393_19805",
"title": "[Basis and guidelines for empirical antibody therapy in the management of community-acquired pneumonia].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The choice of the antibiotic should be based on clinical, chest X-ray radiography and essentially microbiologic criteria. Incurrent practice treatment is more often empiric based on epidemiologic characteristics of the microbiologic agents and the particularities of each patient. A satisfactory approach requires, in addition, a perfect knowledge of different available antibiotics and the resistance of certain etiologic pathogens to these latters. because S. Pneumoniae is the most frequently encountered pathogen, B lactams and especially Penicillin G. and amoxicillin remain the most useful drugs prescribed for adults with risk factors. However, in advanced age patients and those with comorbidity, the spectrum should be enlarged and should include, besides S. Pneumoniae, H. influenzae and other Gram negative bacilli. When the pneumonia is more severe and has required hospitalization, the antimicrobial therapy must be immediate, multiple and large. The causal agent must be searched for desperately, so that the antimicrobial therapy can be adapted secondary to the results of the antibiogram."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0092592593,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0225_4281",
"title": "[Immunochemical studies of antigen K 88 from E. coli strains isolated from pigs].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Experiments were carried out to isolate, purify, and concentrate the K 88 antigen of Escherichia coli organisms. Employed were two purification methods --isoelectric precipitation, and immunoadsorption. The content of protein and carbohydrates was determined. The amino acid analysis revealed that the antigen contained 17 amino acids, mostly represented being asparagic acid, glutamic acid, and alanine. It was found that antigen K 88 obtained by the two methods was purified up to the state of homogeneity: in electrophoresis a band strip was produced, and in immunodiffusion and immunoelectrophoresis the antigen produced a precipitation arc against the homologous complete antiserum. In the elimination of K 88 in DEAE-Sefadex A-50 one peak only was present. The purified K 88 antigen was shown to possess good immunogenic properties. Sera obtained after hyperimmunization were with titres ranging from 1:640 to 1:1280, and they produced agglutination only with strains containing antigen K 88."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0091743119,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0343_12390",
"title": "[The evaluation of the specific type of capsular polysaccharide of Cryptococcus neoformans as an immunogen and positive-control antigen].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The specific type of capsular polysaccharide of an autochthonous strain of Cryptococcus neoformans var. neoformans was obtained by using the method of selective precipitation with hexadimethrine bromide. The capsular polysaccharide was matched to lamb's erythrocytes and it was used as an immunogen in rabbits. Antibody titres of up to 1:32 were attained. Doble serial dilutions of the capsular polysaccharide were evaluated as positive control antigen by contraimmunoelectrophoresis, latex and ELISA techniques, showing biological activity."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0090909091,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "pubmed23n0480_11437",
"title": "[Analysis of dose-dependent antibody titration curves].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Several types of dose-response titration curves were considered. It was demonstrated that the use of the so-called coordinates of dilution suggested earlier by us allows one to analyze the titration curves, obtained either by ELISA, or by agglutination. Theoretical curves, obtained by the developed theory are very similar to those obtained in experiments. It was shown, that the analysis of the titration curves could give important information concerning antibody-blocking factors in titration sera or other samples of studied antibodies."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.009009009,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
},
{
"id": "pubmed23n0102_5600",
"title": "[Identification of the hemagglutinating antigens of the influenza virus by immunoenzyme analysis].",
"score": 0.009009009,
"content": "Highly active test sera detecting the presence of virus antigen both in concentrated and purified preparations and in allantoic virus cultures directly adsorbed on the solid phase have been proposed for successful identification and detection of influenza A and B virus variants. After direct sorption of purified and concentrated virus preparations, the test sera to influenza A (H1N1, H2N2, H3N2) virus detect the virus antigen in a concentration of 8 ng/ml, test sera to influenza B virus in a concentration of 40 ng/ml. After sorption on the solid phase of allantoic virus cultures the test sera detected influenza A virus antigen in a dose of 0.25-1 agglutinating units (AU), and antigen of influenza B virus in a dose of 1-2 AU."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0089285714,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
},
{
"id": "pubmed23n0062_19468",
"title": "[Detection of influenza B virus antibodies in different age groups using hemagglutination inhibition tests].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Antibody levels against influenza B virus were investigated by using hemagglutination-inhibition (HA-I) tests in 402 sera obtained from different age groups. Hemagglutination antigens were obtained by production of influenza B virus (B/Singapur/LLC 6201) in trypsinized Madin Darby Bovine Kidney (MDBK) cell cultured and they were used in tests. In 355 out of 402 sera (88.3%) antibodies against influenza B virus were detected at titers varying between 1/20 and 1/1280. However in 47 sera (11.7%) no antibodies were detected at 1/20 titer. High titers of antibody (1/640-1/1280) were not detected in none of the sera obtained from an age group between 1 and 14. However high titer antibodies were detected in 15.6% of the sera from an age group between 26 and 35, in the 17.3% of the sera from a group above 50 years of age. Our findings suggest that the increase in the rates of seropositivity against influenza B virus depends on getting older and, that the infections by this virus may be widely seen in our country."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0237_7563",
"title": "[Initial evaluations on the use of passive microhemagglutination test for the verification of antitetanus immunity].",
"score": 0.0088495575,
"content": "First results obtained in the L.P.I.P. of Milan for tetanus antitoxin titration in the serum of 200 subjects vaccinated, are exposed in this work. A micromethod of passive haemoagglutination against avian erythrocytes was employed. The 26.5% of these subjects presents less than 0.1 Ul/ml. of antitoxin in spite of previous immunization. On the contrary in 33% of cases, high levels of antibodies have been determinated in spite of a not correctly executed vaccination. It seems confirmed the validity of this diagnostic procedure for monitoring the prophylaxis against tetanus among the National Sanitary Service and for its more correct management. The study of the results permits in addition to better determine the cases in which this test is suitable."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0087719298,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
},
{
"id": "pubmed23n0671_75",
"title": "[Specific antibodies in children with recurrent respiratory infections immunized with pneumo 23 and Act-HIB vaccines].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Assessment of specific IgG levels in children with recurrent respiratory infections after immunization with Pneumo 23 and Act-HIB vaccines. Concentrations of IgG to polysaccharide capsular antigens and cell wall antigens of Streptococcus pneumoniae and Haemophilus influenzae were measured by solid-phase ELISA in sera of 256 immunized children. Increase of levels of IgG to cell wall antigens and certain polysaccharide antigens was observed in patients with low or intermediate antibody levels at baseline. Obtained results allow to conclude that vaccination of children with recurrent respiratory and middle ear infections results in induction of IgG production that proves immunological effect of performed vaccination."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0086956522,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "wiki20220301en324_26289",
"title": "Griselda Gambaro",
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"content": "Teatro 1. Including the plays \"Real envido\", \"La malasangre\" (\"Bad blood\") y \"Del sol naciente\" (\"Rising Sun\"). Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1997 (3ª edición). Teatro 2. Plays: \"Dar la vuelta\", \"Información para extranjeros\" (\"Information for foreigners\"), \"Puesta en claro\" y \"Sucede lo que pasa\". Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1995 (2ª edición). Teatro 3. \"Viaje de invierno\", \"Nosferatu\", \"Cuatro ejercicios para actrices\", \"Acuerdo para cambiar de casa\",\"Sólo un aspecto\", \"La gracia\", \"El miedo\", \"El nombre\", \"El viaje a Bahía Blanca\", \"El despojamiento\", \"Decir sí\" and \"Antígona furiosa\". Griselda Gambaro, Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1997 (3ra. edición). Teatro 4. \"Las paredes\" (\"The walls\"), \"El desatino\", \"Los siameses\" (\"Siamese twins), \"El campo\" (\"The camp\") y \"Nada que ver\". Griselda Gambaro, Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1990 (2ª edición)."
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"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
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"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
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4
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"text": "L'edema cerebrale, in cui si verifica un edema cellulare dovuto all'introduzione di liquido extracellulare nel compartimento intracellulare, è citotossico."
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"text": "L'ipercapnia e l'acidosi provocano una vasodilatazione che porta a un aumento del flusso sanguigno cerebrale."
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L'ipercapnia e l'acidosi provocano una vasodilatazione che porta a un aumento del flusso sanguigno cerebrale. Secondo l'esame descritto, il Glasgow è 4 (O1V1M2). La pressione di perfusione cerebrale è la pressione arteriosa media meno la pressione intracranica. L'edema cerebrale, in cui si verifica un edema cellulare dovuto all'introduzione di liquido extracellulare nel compartimento intracellulare, è citotossico.
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L'ipercapnia e l'acidosi provocano una vasodilatazione che porta a un aumento del flusso sanguigno cerebrale. Secondo l'esame descritto, il Glasgow è 4 (O1V1M2). La pressione di perfusione cerebrale è la pressione arteriosa media meno la pressione intracranica. L'edema cerebrale, in cui si verifica un edema cellulare dovuto all'introduzione di liquido extracellulare nel compartimento intracellulare, è citotossico.
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Un uomo di 49 anni è stato ricoverato in terapia intensiva per una lesione cerebrale traumatica a seguito di un incidente sul lavoro. All'esame fisico, non ha aperto gli occhi, non ha emesso suoni prima di essere intubato e ha mostrato un'estensione degli arti su stimolo nocicettivo. Viene posizionato un sensore di pressione intracranica e deve essere eseguita una craniotomia decompressiva a causa di un'emorragia intraparenchimale. Quale delle seguenti affermazioni è corretta?
| 579
|
it
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"1": "All'arrivo è in coma con scala di Glasgow pari a 7.",
"2": "La pressione di perfusione cerebrale è la pressione arteriosa media più la pressione intracranica.",
"3": "L'edema cerebrale vasogenico è causato da edema cellulare, rottura della membrana e morte cellulare.",
"4": "Il flusso vascolare cerebrale aumenta con l'ipercapnia e l'acidosi.",
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| 108
|
NEUROLOGIA
| 2,022
|
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"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
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"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "pubmed23n0548_9473",
"title": "[Controlled hypernatremia].",
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"content": "Hypernatremia exerts its main effect on the brain through the osmotic gradient it creates on either side of the blood brain barrier, which is impermeable to sodium. This generates a transfer of water from the intracellular to the vascular sector leading to temporary cell shrinkage. Osmoregulation permits cerebral cells to accumulate osmoactive molecules in order to restore their initial volume. It has been demonstrated in animals with brain injury that intracellular dehydration occurs essentially in the nonlesioned hemisphere. In most experimental studies, the reduction in cerebral volume obtained by hypertonic saline (HS) perfusion is accompanied by an intracranial pressure decrease, even under hemorrhagic shock conditions. Initially, clinical studies successfully used HS, as an alternative to mannitol, in the treatment of acute and refractory intracranial hypertension. Then continuous infusion of HS, with the objective of inducing hypernatremia, had produced encouraging effects on intracranial pressure control. However, these results were limited to non-randomized studies, without control groups and mainly in pediatric patients. Nevertheless, the use of HS on intracranial hypertension, refractory to conventional treatments, could be reasonable under strict monitoring of natremia as well as its adverse effects."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
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"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0119_7342",
"title": "[Acute hydrocephalus in subarachnoid hemorrhage].",
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"content": "The AA. carry out a study on correlation among acute hydrocephalus, cerebral ischemia and hyponatremia in 70 patients with ESA."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
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"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0666_9596",
"title": "[Hypernatremia in neurointensive care].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Hypernatremia invariably denotes hyperosmolarity and, at least transiently, causes cellular dehydration. Because of blood brain barrier properties, cerebral tissue volume is modified by acute changes in osmolarity. An acute hyperosmolarity (by intravenous sodium or mannitol) temporally decreases intracranial pressure. This treatment is thus useful in critical situations, allowing time for diagnosis and, if possible, other treatment. But in cases of sustained hypernatremia, cellular dehydration is rapidly counterbalanced by an increase in cellular osmolarity. For the brain, it has been shown that cerebral volume is restored in a few hours during prolonged hypernatremia. Moreover, the plasmatic osmotic load induces an increase in diuresis and natriuresis. A tight control is then necessary to prevent hypovolemia and electrolytes disorders. Teams using this treatment should undertake controlled randomized studies to ascertain any beneficial effect that cannot be explained by physiology."
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
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"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n0302_5670",
"title": "[Hypertension and left ventricular hypertrophy in patients with spontaneous subarachnoid hemorrhage].",
"score": 0.0096153846,
"content": "One hundred and eighteen consecutive cases of spontaneous subarachnoid haemorrhage seen at one hospital during a three-year period were examined to assess the prevalence of hypertension and the correlation between the presence of hypertension and the risk of early death. Eighty-seven of the patients had intracranial aneurysms. The diagnosis of hypertension was determined by means of three complementary criteria: a history of treatment with antihypertensive drugs; systolic and/or diastolic blood pressure levels > or = 160 and 95 mmHg, respectively, measured by the general practitioners of the patients before the onset of the subarachnoid haemorrhage; and the presence of left ventricular hypertrophy determined by echocardiography and/or necropsy. The major findings were as follows: 1) hypertension was present in at least 41% of the patients; 2) in 37% of 51 patients with no history of hypertension before the haemorrhage, left ventricular hypertrophy was diagnosed; and 3) the frequency of hypertension was significantly higher in patients who died within 14 days after the bleeding episode compared with patients surviving this period."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0307_4369",
"title": "[Evaluation of treatment outcome in patients after extremely severe head injury (GCS 3-4)].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Advances in the diagnosis and treatment of severe head injured patients (GCS < = 8) have led to major improvement in outcome, but have not eliminated high mortality rates, which range between 38 and 80% as reported in the literature. The aim of this study was to evaluate the outcome of patients with GCS 3 and 4 and to evaluate the role of early and late hypotension (systolic blood pressure SBP < 90 mmHg) in outcome. Sixty two patients with severe head injury were divided into two groups. In Group I-22 patients with GCS 3-4, and in Group II-40 patients with GCS 5-8. There was no significant difference between mortality (p = 0.5), poor outcome (p = 0.36), and the very best outcome in the groups (p = 0.06). There was a statistically significant difference in death rate (p = 0.0012), when hypotension was present at the scene. Our data suggest that patients with extremely severe head injury do not necessarily have a worse outcome, if prompt diagnosis and appropriate aggressive treatment is implemented."
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{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0094339623,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0133_205",
"title": "[Analysis of causes of death in the acute period of ruptured intracranial aneurysms].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The causes of death of 80 patients with ruptured aneurysms of the brain are analysed; 37 of them underwent operation. Intracranial hypertension with edema and dislocation of the brain was the main cause of death both of patients who were operated on and of those not subjected to surgery. Intensive subarachnoid hemorrhage, vascular spasm, intracranial hematoma, and the escape of blood into the ventricles of the brain lead to the development of intracranial hematoma. Besides, in patients who were operated on, edema of the brain developed as a consequence of its injury during manipulations and clipping of a large vessel. In some cases, death of patients with ruptured intracranial aneurysms was due to extracranial factors."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0093457944,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0808_1124",
"title": "[Relevance of hyperglycemia on the course and outcome of aneurysmal subarachnoid hemorrhage: evidence and mechanisms].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Aneurysmal subarachnoid hemorrhage (aSAH) may have a fatal outcome after a few weeks from ictus, due to its complications, like cerebral vasospasm and edema along with hyperglycemia. Hyperglycemia may be involved in the development of brain vasospasm and edema. It is possible that hyperglycemia plays a central role in the outcome of aSAH. Several mechanisms may explain this relationship; they include ion balance, excitatory amino acid release, stimulation of vasoconstrictor molecules and reduced synthesis of vasorelaxants. However, some studies do not support this hypothesis regarding the role of hyperglycemia in aSAH. Taken together, the evidence suggests that the control of glucose levels may influence the aSAH outcome depending on the complications that may develop."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0092592593,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0648_10440",
"title": "[Assessment of efficacy of hypertonic saline - hydroxyethylstarch in haemorrhagic shock].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Assessment of haemodynamic, respiratory and renal effects of hypertonic saline-hydroxyethyl starch (HyperHES) in critically ill-patients with hemorrhagic shock. Seventeen mechanically ventilated patients with hemorragic shock benefiting from a cardiovascular monitoring by PiCCO device and requiring rapid volume loading. Two hundred and fifty milliliters of HyperHES were given over 5 minutes. The efficacy of volume loading was assessed by the measure of the systolic arterial pressure (SAP), cardiac index (CI), stroke volume variation (SVV) and the indexed systemic vascular resistance (iSVR). Studied parameters were assessed at baseline, 5, 30, 60 and 180 minutes after the end of HyperHES infusion. SAP (105 + or - 23 vs 77 + or - 10; p<0.001) and CI (4.8 + or - 1.1 vs 3.5 + or - 0.9; p<0.001) were significantly increased whereas iSVR (1175 + or - 310 vs 1501 + or - 337; p<0.01) and SVV (13 + or - 7 vs 20 + or - 5; p<0.01) were significantly decreased 5 minutes after the HyperHES infusion. Sodium (145 + or - 6 vs 136 + or - 5; p<0.001) and chloride (118 + or - 7 vs 107 + or - 6; p<0.001) were increased 5 minutes after the infusion. The PaO(2)/FiO(2) ratio as the extravascular lung water was not influenced by the infusion. The follow-up of renal parameters during the three first days (creatinemia, uremia and diuresis) did not revelead significant variations. In patients with hemorrhagic shock, the infusion of hypertonic saline (7.5%) hydroxyethyl starch association was followed by an increase in SAP, CI serum sodium and chloride concentrations. Prospective observational study."
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{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0091743119,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
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{
"id": "pubmed23n0054_5100",
"title": "[Metabolic and water-electrolyte changes as postoperative complications in aneurysms of the anterior communicating artery].",
"score": 0.0091743119,
"content": "A study was performed on hydroelectrolytic changes in neurosurgical patients operated for clipping anterior communicating artery aneurysm. The patients were observed during a seven day period in ICU, between the preoperative day and the sixth post-operative day. No statistically significant changes were observed, except for hyponatriemia on the day of surgery. The etiology of this phenomenon is not clear: it could be a change of ADH or \"cerebral salt wasting syndrome\". A wider number of patients and repeated haematological tests are necessary."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0031_13029",
"title": "[Assessment of the severity of grave cranio-cerebral injury and its outcome according to the state of energy metabolism in the brain].",
"score": 0.0090909091,
"content": "A dynamic study of the arteriovenous oxygen and lactic acid content difference, as well as a study of the CSF content of the lactic acid in patients with a severe craniocerebral trauma permitted to evaluate the severity of the pathological process and the results of its treatment. A growing production of lactic acid by the brain and its progressive accumulation in the CSF to a high level as 45-50 mg%, and a sharp dissociation between the increasing lactate level in the CSF and its growing concentration in the venous blood flowing from the brain is a prognostic sign of an unfavourable course and outcome of the disease."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.009009009,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
},
{
"id": "pubmed23n0749_16521",
"title": "[The state of acid-alkaline balance and oxygen-transport function of blood in patients with acute carotid ischemic stroke].",
"score": 0.009009009,
"content": "The gas composition, acid-alkaline state of arterial and venous blood and oxygen-transport function in carotid ischemic stroke was studied in 97 patients admitted to a hospital in the first 24h after stroke. Measurements were made at admission and after 5-7 days and 21-23 days. The relative hyperoxia, which reached maximal values to the first day, was found in patients in the acute stage of ischemic stroke. The increase in partial pressure of CO2 (pCO2) and relative acidosis seen to 5-7 days represent the compensatory reaction and lead to the increase in affinity of hemoglobin to oxygen thus improving the tissue oxygenation. We found the inverse correlations between the parameters of oxygen delivery (OD) and oxygen consumption (OC) in the first day and the severity of neurological deficit assessed with the NIHSS in the 21-23 days (r = -0.42; p < 0.01 and r = -0.55; p < 0.01 for OD and OC, respectively), i.e., the decrease in oxygen delivery and consumption corresponded to the greater severity of the stroke course."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
},
{
"id": "pubmed23n0323_19916",
"title": "[Post-traumatic intracranial hypertension and biochemical disorders: cases and consequences].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Increased intracranial pressure is a risk factor which may result in secondary brain damage, and affect neurological outcome in head injured patients. In case of diffuse brain lesions, elevated intracranial pressure is characterised by two important features. First, it results from vasogenic or cellular oedema, or from an increase in cerebral blood volume. Second, it is strongly associated to biochemical disorders. The latter may be considered as a direct consequence of the initial traumatic impact, mediating factors of the secondary neurological lesion and the biochemical result of cerebral ischaemia. They contribute to increased intracranial pressure and ischaemia by inducing physiological disorders and cell lesions. They also reflect the degree of cerebral ischaemia. Cerebral acidosis, free radicals and excitatory amicoacids are the main biochemical disorders implicated in this vicious circle leading to neuronal death."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0326_3382",
"title": "[Decrease of mortality after correction of water-electrolyte balance in basic therapy of ischemic stroke].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The subjects of the study were both 33 patients treated with a standard basic therapy including the use of diuretics, and 38 patients who at the same time, were treated with intravenous isotonic (5%) solution of glucose of keep blood serum osmolality at the upper normal level. This stabilisation of the blood osmolality has allowed the mortality to be decreased from 21.2 to 7.9% as well as it resulted in a decrease of the frequency of complications."
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
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"id": "pubmed23n0254_19193",
"title": "[Initial arterial pressure and prognosis of cerebrovascular accidents].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The present study analysed the charts of the patients admitted for acute stroke and assessed the relation between stroke mortality and initial blood pressure. Of the 388 patients admitted, 169 (44%) died. Mortality increased with advancing age and was higher in women, in hemorrhagic stroke (61%), and in patients with severe neurological deficit on admission. Average blood pressure on admission did not differ between the patients who died and those who survived. However, mortality was 42, 32, 57 and 62% in patients whose admission systolic blood pressure was, respectively, less than 160 mmHg, 160 to 199 mmHg, 200 to 249 mmHg and 250 mmHg or more. It described a similar curve when four categories of admission diastolic blood pressure were constituted. The data indicate a high case fatality rate in stroke patients. Mortality was higher in women; it increased with age and severe neurological deficit. The relation of stroke mortality to admission blood pressure suggests that it is not the lowest in patients with the lowest blood pressure, but in those with blood pressure level allowing the best brain perfusion after the onset of stroke."
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{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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{
"id": "pubmed23n0581_22525",
"title": "[Does cerebral salt wasting syndrome exist?].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Increased natriuresis is a frequent situation after subarachnoid haemorrhage (SAH). It may be responsible for hyponatremia, which can be dangerous in case of severe hypo-osmolarity or hypovolemia. Inappropriate secretion of antidiuretic hormone or cerebral salt wasting syndrome (CSWS) have been incriminated for hyponatremia after SAH, but it remains difficult to distinguish between both syndromes. There are many explanations for increased natriuresis after SAH, depending on the level of blood pressure, the volemia, and the presence or not of natriuretic peptides. The cerebral insult and the treatments, which are done to fight against elevated intracranial pressure or vasospasm, can modify any of these parameters. So it appears that the word \"cerebral\" in CSWS is probably not a good term and it would be better to talk about appropriate or non-appropriate natriuretic response. Corticoïds or urea can be useful for controlling hypernatriuresis."
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{
"id": "pubmed23n0966_6426",
"title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."
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{
"id": "pubmed23n0226_9363",
"title": "[Treatment of severe head injuries by external ventricular drainage and barbiturate therapy. Mortality and morbidity in 57 cases (author's transl)].",
"score": 0.0086206897,
"content": "After severe head injury the majority of deaths, during the early period, is due to acute intracranial hypertension. We report a series of 57 severe head injuries with early signs of brainstem involvement. CT Scan performed within 6 hours after injury and repeated at 48 hours showed hemispheric lesions and edema, without shift of the middle line. Treatment consisted of controlled ventilation, water and sodium restriction and barbiturates. A ventricular catheter was inserted in 52 patients allowing intracranial pressure (I.C.P.) monitoring, and permanent subtraction of cerebrospinal fluid (C.S.F.). This treatment allowed the control of a normal I.C.P. in 80% of the patients. In 6 patients a secondary surgical treatment was performed. In this series the mortality rate was 31,5% the good results and moderate disability 54,3%, the severe disability and vegetatives states 14,2%."
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2
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"text": "Le risposte 1, 2 e 5 sono trattamenti appropriati per la sindrome da dumping o postgastrectomia, ma la domanda è incentrata sulla gestione iniziale, quindi la risposta più appropriata sembra essere la 2."
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Le risposte 1, 2 e 5 sono trattamenti appropriati per la sindrome da dumping o postgastrectomia, ma la domanda è incentrata sulla gestione iniziale, quindi la risposta più appropriata sembra essere la 2.
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Le risposte 1, 2 e 5 sono trattamenti appropriati per la sindrome da dumping o postgastrectomia, ma la domanda è incentrata sulla gestione iniziale, quindi la risposta più appropriata sembra essere la [HIDDEN].
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Un uomo di 45 anni è stato sottoposto a vagotomia troncale e antrectomia con ricostruzione Billroth II per una malattia cronica da ulcera peptica con stenosi piloro-duodenale. Sei settimane dopo l'intervento, ha riferito che poco dopo l'ingestione (meno di mezz'ora) ha avuto nausea, astenia e sudorazione, vertigini e crampi addominali generalmente accompagnati da scariche diarroiche. Quale dei seguenti è l'approccio più appropriato per la sua gestione iniziale?
| 212
|
it
|
{
"1": "Applicare un trattamento con un inibitore della somatostatina (octreotide).",
"2": "Seguire misure dietetiche specifiche.",
"3": "Effettuare un trattamento di prova con una benzodiazepina.",
"4": "Ricerca di un probabile tumore neuroendocrino (ad es. carcinoide).",
"5": "Indicare il trattamento chirurgico per eseguire una gastrogiunostomia Roux-en-Y anti-peristaltica."
}
| 88
|
CHIRURGIA GENERALE
| 2,014
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0389_18872",
"title": "[Somatostatin analogues for the treatment of gastro-entero-pancreatic neuroendocrine tumours].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Somatostatin has represented a significant breakthrough in the treatment of patients with hormone-acting, neuroendocrine gastro-intestinal-pancreatic (NEGEP) neoplasms, even if its short half-life made it impractical in the clinical practice. Over the last recent years new long-acting formulations have been developed from the native peptide. Octreotide, lanreotide and vapeotide are octapeptides with similar biological activity, remarkable stability and longer half-life; an extended-release formulation of octreotide (Octreotide-LAR) and lanreotide (Lanreotide-SR) have been more recently developed by incorporating the peptide in microspheres of a biodegradable polymer. This formulation was conceived to provide patients with the convenience of a once-a-month or twice-a-month injection and to ensure a stable serum concentration between injections and good clinical control of NEGEP tumours symptoms. Nowadays, somatostatin long-acting analogues represent the first treatment option in those patients who doesn't underwent radical surgery; in addition, these substances present no important side effects, ameliorate the prognosis and can exert some degree of tumour growth control."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0098039216,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0095_14298",
"title": "[Somatostatin in gastroenterological therapy].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Somatostatin (SST) has been shown by several controlled studies to be effective in halting acute severe bleeding from ulcerative and erosive lesions of the upper intestinal tract. Its efficacy for the treatment of bleeding esophageal varices is less certain, and more controlled studies are necessary. Intravenous administration of SST or subcutaneous application of the new synthetic SST-analogues produces a decrease in serum hormone levels and abolition of symptoms in patients with endocrine-active tumors such as vipoma, glucagonoma and carcinoid. SST has no effect on the outcome of acute pancreatitis, and experience with SST in treating intestinal fistulas is very limited."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0066_958",
"title": "[Effectiveness of somatostatin in the treatment of acute upper digestive hemorrhage].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Our study has been made on a retrospective basis in order to evaluate the efficacy of somatostatin (SST) in the treatment of acute haemorrhage caused by gastroduodenal ulcer. Sixty patients were allocated in 2 groups: those who received SST (n = 30), and those who did not received it (n = 30), and were treated only with conventional measures (nasogastric catheter, H2 blockers, blood or derivatives, etc.). Both groups were monitored and controlled at the Anesthesia-Intensive Care Unit. The patients in the SST group received a continuous intravenous infusion of 250 micrograms/h. These patients showed better hemodynamic parameters, and only seven needed surgery. The patients in the conventional treatment group showed worse hemodynamics, needed higher volumes of hemoderivatives, and 25 of them needed surgery. The statistical analysis of our data supports the efficacy of SST in the treatment of uncontrollable upper gastrointestinal bleeding due to gastroduodenal ulcer."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0539_14759",
"title": "[Utility of bolus somatostatin administration in preventing pancreatitis after endoscopic retrograde cholangiopancreatography: a controlled, non-randomized study].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Somatostatin is one of the most extensively evaluated drugs in the prophylaxis of pancreatitis after endoscopic retrograde cholangiopancreatography (ERCP), but its utility remains controversial. The aim of this study was to evaluate the role of somatostatin as prophylaxis of ERCP-induced acute pancreatitis. A group of consecutive patients that underwent ERCP in our endoscopy unit was prospectively studied for 8 months. Patients in this group were administered an endovenous bolus of 250 micrograms of somatostatin immediately before introducing the catheter in the papilla of Vater (somatostatin group). This group was compared with another group composed of consecutive patients who had undergone ERCP in the 8 previous months, without somatostatin administration (placebo group). Both groups contained the same number of patients. The following variables were recorded; sex, age, contrast injection in the duct of Wirsung, endoscopist, therapeutic maneuvers, and the development of post-ERCP pancreatitis. During the 16 months of patient inclusion, we performed 320 ERCP in our unit, of which 248 were included in the study: 142 in the somatostatin group and 142 in the placebo group. Of these patients, 152 (53.5%) were men and 132 (46.5%) were women. The mean age was 70.05 +/- 13.83 years (range: 27-93 years). Acute pancreatitis occurred in 10 patients in the somatostatin group and in 5 in the placebo group; this difference was not statistically significant (p > 0.05). No significant differences were found between the two groups in the remaining variables studied. Somatostatin does not seem to be useful in preventing post-ERCP acute pancreatitis."
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"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0095238095,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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"id": "pubmed23n0481_101",
"title": "[Somatostatin analogs in the treatment of carcinoid syndrome: a case report and review of literature].",
"score": 0.0095238095,
"content": "We report the case of 48-year old patient with carcinoid syndrome successfully treated with somatostatin analogues. We also present the review of published literature about the use of somatostatin analogues in the treatment of carcinoid syndrome. In addition, reported case shows difficulties in access to this treatment, caused by economical reasons."
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"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0094339623,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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"id": "pubmed23n0086_2105",
"title": "[Somatostatin in the emergency treatment of upper digestive hemorrhage in patients with portal hypertension].",
"score": 0.0094339623,
"content": "During a 2-yr period 15 patients (17 episodes) with variceal bleeding (VB) and 7 with cirrhosis and acute gastroduodenal haemorrhage (GDH) received intravenous somatostatin (250 mcg per hr after a bolus of 250 mcg). Initial control of bleeding was achieved in 13 (76%) with VB and in all with GDH. Three of the 4 patients with VB and 2 with GDH who rebled during treatment were controlled increasing the infusion to 500 mcg/hr. Patients with VB received somatostatin for 24 hrs, time selected for initiating injection sclerotherapy, and those with GDH for 48-72 hrs. At 24 hrs 71% of patients with VB and all with GDH were free of bleeding. Combining different therapies VB was controlled in 16 of the 17 episodes (94%) with only one death. No complications were observed in any of the 22 patients treated."
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"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0093457944,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0298_11275",
"title": "[Indications for the use of somatostatin and octreotide in digestive pathology].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The authors report their experience about the use of somatostatin (SST-14) (47 cases) and its analog octreotide (15 cases) in gastrointestinal diseases. On the basis of own clinical data and literature review, at present they think useful SST-14 employ in the upper gastrointestinal tract bleeding and acute pancreatitis. Out of the emergency, they consider favourable the use of octreotide, above all because of the easy subcutaneous administration's route."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0266_7813",
"title": "[Benign obstruction of the common bile duct: what is the current role of transduodenal sphincteroplasty?].",
"score": 0.0092592593,
"content": "This paper is a critical review of the clinical records of 20 patients who underwent a Transduodenal Sphincteroplasty (PSP), from October 1990 to January 1992 at our Department (General Surgery). The age was 64.9 (14.2) years (mean and standard deviation), but 14 (70%) of those patients were older than 60 (range: 63 to 89) and 9 (45%) were in the 8th up to 9th decade of their lives. In 16 patients PSP was performed at the same time as cholecystectomy. Common bile duct (CBD) exploration was decided in 11 patients only on the basis of the intraoperative cholangiographic findings (evidence of CBD stones and/or benign stenosis of the Papilla of Vater) as demonstration of the permanent role of this examination in biliary surgery. Among the patients who underwent PSP some time after cholecystectomy, one had a lesion of the choledochus, sustained when he was cholecystectomized 15 days before. Because of the fact that recovery was prompt and definitely uneventful, PSP together with the infusion of somatostatin (SMTN) can be considered a useful approach to the treatment of the biliary fistula."
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"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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{
"id": "pubmed23n0096_11754",
"title": "[Somatostatin, what are its uses?].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Somatostatin has several effects on the secretions of the gastrointestinal tract. The assessment of therapeutic use is based on literature review. The rebound and escape phenomena are the main problems in the clinical use of somatostatin and their prevention is perhaps possible by the prescription of a long-acting analogue in an intermittent mode of administration."
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{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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{
"id": "pubmed23n0698_13386",
"title": "[Diagnosis and surgical management in gastrointestinal neuroendocrine tumors].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Neuroendocrine tumors, known as carcinoid tumors constitute a heterogeneous group of neoplasms that present many clinical challenges. They secrete peptides and neuroamines that cause specific clinical syndromes. Assessment of specific or general tumors markers offers high sensitivity in establishing the diagnosis and they also have prognostic significance. Management strategies include curative surgery, whenever possible-that can be rarely achieved, palliative surgery, chemotherapy, radiologic therapy, such as radiofrequency ablation and chemoembolisations and somatostatin analogues therapy in order to control the symptoms. The aim of this paper is to review recent publications in this field and to give recommendations that take into account current advances in order to facilitate improvement in management and outcome."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.009009009,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0095_13597",
"title": "[Somatostatin in severe peptic ulcer hemorrhage].",
"score": 0.009009009,
"content": "Somatostatin was compared with intensive antacid and thrombin in a randomised controlled study on 15 patients with severe haemorrhages of the upper digestive tract deriving from peptic ulcers and identified endoscopically in order to assess the efficacy of the two drugs. The results in both groups were similar but somatostatin appeared more effective than antacids and thrombin in terms of blood transfusions required and the average time it took to stop the bleeding. The insignificance of these results is in contrast with the data from similar studies using other drugs (anti-H2) and reported by others. This shows the need for controlled polycentric studies conducted on large groups of homogeneous patients."
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{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0255_18722",
"title": "[Serum gastrin and somatostatin in diseases of the stomach].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Gastrin and somatostatin are enterohormones which influence several physiological processes in the gastrointestinal tract. Gastrin has a pro-malignant and pro-ulcerogenic effect, while somatostatin deficiency has a similar effect. The authors examined in their investigation the 24-hour secretion of both hormones in patients with gastric ulcer and atypical gastric conditions. They revealed a significant difference in the 24-hour somatostatin level which was higher in patients with atypical gastric conditions (p < 0.05). The finding may suggest a more intense reaction of somatostatin to malignant than to non-malignant disease. In the other compared parameters no statistically significant difference was revealed."
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{
"id": "pubmed23n0966_6426",
"title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."
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"id": "pubmed23n0045_10892",
"title": "[The use of somatostatin in the therapy of acute pancreatitis].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The authors report their experience in the use of somatostatin in severe acute pancreatitis. From 1985 to 1990, 169 patients with severe acute pancreatitis have been observed in the Surgery Division of \"S. Andrea\" Hospital in Vercelli. After the introduction, the evaluation of methods employed and results obtained, the authors conclude that somatostatin can give a good response in this kind of patient without side effects or complications."
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"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.0087719298,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
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"id": "pubmed23n0258_1028",
"title": "[Somatostatin prophylaxis following cephalic duodenopancreatectomy].",
"score": 0.0087719298,
"content": "This study was aimed at assessing the value of prophylactic somatostatin after cephalic duodenopancreatectomy. A randomized prospective study was undertaken using two groups of patients, one with prophylactic somatostatin (4.5 mg daily in continuous perfusion for 7 days postoperatively), known as group I, and group II, which did not receive somatostatin. During a five-year period, from April 1989 to April 1994, we performed 35 duodenopancreatectomies, of which 21 belonged to group I and 14 to group II. We found a lower incidence of pancreatic anastomosis fistulae in group I (9.5% vs 35.7%; p < 0.05). We did not find any correlation between prophylaxis with somatostatin and the appearance of other complications or postoperative mortality. The mean time of fistula closure in group I was 5 days while that of group II was 19.2 days. In conclusion, the administration of prophylactic somatostatin after cephalic duodenopancreatectomy reduces the incidence and duration of pancreatic fistula."
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"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0086956522,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
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"id": "pubmed23n0068_5408",
"title": "[Ultrasonic diagnosis with secretin stimulation in patients with pancreas divisum].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The diagnostic value of secretin provoked abdominal ultrasound was studied on 34 patients with pancreas divisum and on 20 control subjects. The patients received a 1.0 unit/kg body weight dose of secretin. The degree of ductal expansion and the time required to return to the initial state were registered and these values were compared to the clinical diagnosis. The control subject's ductal diameters prior to secretin administration were 1 mm in all cases (maximum expansion 2 mm, return to the initial value within 10 minutes). The pancreas divisum patients could be placed in two groups based on their initial ductal diameter. Fourteen patients had initial ductal diameters of 2 mm or greater (A group mean +/- SD: 2.4 +/- 0.3) while 21 patients had an initial value of less than 2 m (B group; 1.7 +/- 0.3). Following secretin administration the ductal diameter of the A group's patients increased on average +/- SD to 1.3 +/- 0.5 times the initial value and in the B group 3.2 +/- 1.1 times the initial value (p less than 0.01). In the A group the ductal diameter returned to its initial value within 10 minutes, while it took 35 minutes for the same to occur in the B group. A relationship can be observed between the clinical diagnosis, the initial ductal diameter, the degree of expansion following secretin administration and the time required to return to the initial state."
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{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0086206897,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
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{
"id": "pubmed23n0045_13642",
"title": "[Therapeutic use of somatostatin analogues in endocrinology].",
"score": 0.0086206897,
"content": "The recent availability of the long-acting somatostatin analogue, octreotide, has allowed its therapeutical use in a wide variety of human diseases, including some digestive, neoplastic and autoimmune disorders. This review focuses on the treatment of some endocrine disorders with octreotide. Evidence is accumulating that octreotide treatment is effective in improving the cure rate of pituitary surgery in acromegaly by shrinking the tumour size, and in lowering GH and IGF-I levels in the vaste majority of patients. Octreotide is also effective in ameliorating TSH-induced hyperthyroidism in patients with TSH-secreting adenomas. Moreover, octreotide has proved useful in the management of endocrine tumours of the gastroenteropancreatic tract (vipomas, glucagonomas, gastrinomas, insulinomas, and carcinoids) by reducing hormone levels and in some instances the size of the primary and/or metastatic lesions. Besides the above well-established indications there are some other potential indications (non-secreting pituitary tumours, medullary thyroid carcinoma, ectopic Cushing's syndrome, diabete mellitus, Graves' ophthalmopathy, tall children and polycystic ovary syndrome) that still await further investigation. Side-effects of octreotide, particularly the formation of gallstones, should be carefully monitored."
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]
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3
|
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"3": {
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Fare attenzione al litio. È stata osservata un'intossicazione con il litio normale. Non è raro, soprattutto a causa delle interazioni. Si tratta di un farmaco molto efficace, se si è avvertiti.
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Fare attenzione al litio. È stata osservata un'intossicazione con il litio normale. Non è raro, soprattutto a causa delle interazioni. Si tratta di un farmaco molto efficace, se si è avvertiti.
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Un uomo di 46 anni con disturbo bipolare viene portato al pronto soccorso dopo un'overdose di carbonato di litio. L'esame rivela tremore grave, atassia, disartria, mioclono e fascicolazioni. La litemia è di 4,1 mEq/L (tossicità > 1,6 mEq/L). Quale delle seguenti opzioni terapeutiche sarebbe più indicata?
| 507
|
it
|
{
"1": "Aminofillina associata a un catartico.",
"2": "Carbone attivo.",
"3": "Emodialisi.",
"4": "Diuresi forzata.",
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| 89
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PSICHIATRIA
| 2,020
|
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"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
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"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0135250813,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
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{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0099009901,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0707_14532",
"title": "[Not Available].",
"score": 0.0099009901,
"content": "La pharmacologie des agents anesthésiques chez le brûlé est variable et imprévisible. Dans les premières 48 h, il y a une hypovolémie avec chute du débit cardiaque et des fuites plasmatiques. Après 48 h, il y a une hypervolémie avec augmentation du débit cardiaque, hypermétabolisme et la clearance des médicaments est augmentée. Parmi les facteurs de déséquilibre, on retrouve les variations des protéines plasmatiques. Deux protéines sont importantes chez le brûlé grave : l'albumine et l'alpha 1- glycoprotéine. Leur taux varie beaucoup au cours de l'évolution de la brûlure. Les agents anesthésiques dont la liaison avec ces deux protéines est prédominante verront leur pharmacocinétique modifiée. L'anesthésiste-réanimateur du service des brûlés va maîtriser ces notions pharmacologiques pour utiliser à bon escient les agents anesthésiques."
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{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0098039216,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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{
"id": "pubmed23n0226_4007",
"title": "[The effect of long-term feeding of higher doses of urea on clinical and biochemical indicators in sheep].",
"score": 0.0098039216,
"content": "During feeding 120 g of urea per head/day to four-year wethers for nine months it was observed that for the whole period the animals accepted the feed with appetite, the rumen motility and body temperature were within the physiological standard. In both groups of animals (three animals experimental and three animals control) a higher breathing frequency was found. In experimental (control) animals the levels were as follows: plasma calcium 2.62 +/- 0.17 mmol . 1(-1) (2.66 +/- 0.16 mmol . 1(-1)), inorganic phosphorus 2.35 +/- 0.33 mmol . 1(-1) (2.40 +/- 0.47 mmol . 1(-1), sodium 148.25 +/- 5.65 mmol . 1(-1) (151.09 +/- 5.71 mmol . 1(-1), potassium 5.02 +/- 0.46 mmol . 1(-1) (5.02 +/- 0.74 mmol . 1(-1)), magnesium 1.00 +/- 0.14 mmol . 1(-1) (0.98 +/- 0.10 mmol . 1(-1)), chlorine 107.86 +/- 12.86 mmol . 1(-1) (106.92 +/- 11.12 mmol . 1(-1)), total protein 69.9 +/- 7.8 g. 1(-1) (70.2 +/- 8.1 g . 1(-1)), glucose 3.97 +/- 0.68 mmol . 1(-1) (4.48 +/- 1.01 mmol . 1(-1)), urea 11.20 +/- 3.23 mmol . 1(-1) (7.61 +/- 1.89 mmol . 1(-1)), osmotic pressure 299.27 +/- 12.91 mosm . kg-1 (298.63 +/- 10.44 mosm . kg-1). By statistical t-test evaluation a significant difference in plasma urea in favour of the experimental animals was found. As to the other followed values, a statistically significant difference between the two groups, and that in favour of the control animals, was found only as regards the pulse rate."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0809_5664",
"title": "[Base deficit at intensive care unit admission: an early mortality indicator].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Base deficit is considered an indicator of tissue injury, shock and resuscitation. The objective of this study was to establish an association between base deficit obtained on the admission of patients in intensive care unit (ICU) and their prognosis. A retrospective study with analysis of 110 patients admitted consecutively in the ICU, during the period of June to December 2006. There was a predominance of women, with age mean 54.2 ± 18.7 years old. Length of stay in ICU was 6.5 ± 7.4 days and the mean APACHE II score was 21 ± 8.1 points. The standardized mortality ratio was 0.715. Mortality was higher in patients with base deficit > 6 mEq/L (38.9%) than in those with base deficit < 6 mEq/L (20.6%); p < 0.05. Patients with early mortality had lower base deficit (7.75 ± 8.33 mEq/L) than survivors (3.17 ± 5.43 mEq/L); p < 0.05. Patients with permanence in ICU until 7 days and patients that stayed in this unit for more than 7 days had similar base deficit. Base deficit had been associated with early mortality during ICU internment. Base deficit > 6 mEq/L is a marker of significant mortality."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0313_15514",
"title": "[Behavior of ventilation parameters, gas exchange and blood gases during hemodialysis (HD), in a traction during which the bicarbonate concentration in dialysis fluid is raised to a level of 60 m Eq/l].",
"score": 0.0096153846,
"content": "In 9 patients with chronic renal failure treated by HD with bicarbonate-35 mEq/l containing fluid, investigations of minute ventilation, breathing patterns and blood gases were done during 5 sequential HD. During the standard HD-bicarbonate 35 mEq/l, the disturbances of minute ventilation, breathing patterns and blood gases did not appeared. During the standard HD session, between 60 to 75 minute of HD, the concentration of bicarbonate was increased to 60 mEq/l. Increased VCO2, PaCO2 and PvCO2 was observed during this 15 minutes in 45 HD sessions. Analysis of each HD in 9 patients showed that during 22 HD the values of VE, VA, VCO2 and PvCO2 were increased in 75 minute of HD compared to values obtained in 60 minute of HD. This group of HD we called responders. The different situation was during the 23 HD-non-responders. The values of PaCO2 and PvCO2 were increased in 75 minute of HD and VE and VA were decreased in this time. We conclude, that in the group of responders the increase of VE, VA, VCO2 and PvCO2 was the positive reaction of the breathing center to high values of PaCO2 and PvCO2. Decrease of VE observed in 23 HD-non-responders suggest the depressive influence of CO2 on respiratory muscles in patients with uremia."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0095238095,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "pubmed23n0004_10930",
"title": "[Decreased catabolism after toxico-septic aggression by administration of injectable amino acids].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Two comparative lots were established, of 48 and 44 patients respectively with toxico-septic syndromes, renal failure of the hypercatabolic type, that had received parenteral food for a period of between 3 and 11 days. The first group received only glucose while the second also had injectable aminoacids. In the first group was noted a daily rate of blood urea variation (r) of 1,65 mg% and a good nitrogen elimination. In the second group was noted an r of --8,13mg% (pless than 0,001) and a more rapid improvement of the clinical condition. Next to the fall in the absolute nitrogen elimination (p greater than 0,05), the nitrogen balance, computed at 36% incorporation of the administered nitrogen, was significantly improved in the second group (p greater than 0,01), demonstrating the lowering of the metabolic rate under perfusion with aminoacids."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0126_7119",
"title": "[Plasma amino acids in dialyzed children: comparison of hemodialysis and continuous ambulatory peritoneal dialysis].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Plasma protein and amino acid concentrations have been reported to be abnormal in patients with chronic renal failure, whether on conservative or regular dialysis treatment. These abnormalities may be related to impaired protein and amino acid metabolism associated with uremia, to dietary deficiencies of calories and proteins or to amino acid and protein losses due to peritoneal dialysis or hemodialysis. Plasma free amino acid concentrations were evaluated in 17 children undergoing hemodialysis (HD) and 13 children treated by continuous ambulatory peritoneal dialysis (CAPD). Plasma levels of free amino acids showed a reduction of EAA and of the ratio EAA/NEAA. There were some abnormalities in plasma amino acid concentrations; these included decreased levels of valine, threonine, lysine, serine, tyrosine, arginine, alpha-ABA. Aspartate, glycine, citrulline, and, only in HD, cystine and methionine were increased. Plasma protein and amino acid concentrations in CAPD patients are similar to those found in HD patients; thus they result poorly affected by different dialysis techniques and the uremic state itself seems to play a more decisive role."
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n0008_12102",
"title": "[Respiratory-renal regulation of acid-base equilibrium disorders in patients with diabetes mellitus].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The effects of ration on postprandial serum glucose and insulin were determined in 12 lactating Holstein cows. Six were fed a high grain ration of 15% hay and 85% concentrate (dry basis) and the other six a control ration of 55% corn silage, 10% hay, and 35% concentrate. High grain feeding increased flucose and insulin at all hours postfeeding as compared to control cows. In the cows fed high grain, glucose increased from 63.3 to 72.2 mg/100 ml and insulin from 19.2 to 25.6 muunits/ml serum just before feeding to 3 h postfeeding. Values for 2, 3, and 4 h samples were greater than for other sampling times. Serum glucose was 55.5 mg/100 ml at 1 h in control cows which was above other samples. Serum insulin followed a pattern similar to glucose in controls but was not significantly different with time. The blood changes due to high grain feeding are probably related to low milk fat production."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0422_8094",
"title": "[Aetiologies of lithium overdose: 10-year experience of Marseille poison centre].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Lithium is used for control of bipolar disorders. In order to precise the different circumstances at the origin of poisonings, the authors present the cases of lithium intoxication observed in the Marseille poison centre between January 1991 and December 2000. Retrospective study. Three hundred and four cases were observed during the studied period (1 patient a case), concerning 6 different circumstances. For 3 of them, the symptoms were mild: accidental ingestion with children (13 cases); mistakes on the quantities of ingested tablets (43 cases); elevation of lithium blood level due to diuretic therapy (8 cases). For 2 other circumstances, the clinical signs were more severe: treated patients who developed renal failure (15 cases, 6 patients managed in intensive care unit [ICU], 1 death) or dehydration (35 cases, 8 patients treated in ICU and 1 death). Finally, the most severe cases were collected with suicide attempts. Fifty-six percent of the patients were managed in ICU, 5% needed haemodialysis, 10% had cardiac (repolarization disturbances) or neurological (seizures) complications, 2% died. The severity of lithium poisonings depends of the circumstances. Ingestion of high quantities of sustained released tablets is the most dangerous situation. Accidental ingestion, even with children, must be considered as less severe situations."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0091743119,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
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"id": "pubmed23n0366_3239",
"title": "[Influencing factors in the control of phosphorus in peritoneal dialysis. Therapeutic options].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Impaired phosphate excretion resulting in hyperphosphatemia is one of the earliest consequences of chronic renal failure. To control serum phosphate levels, we can use the following therapies: 1) Restriction of dietary phosphate (but on CAPD, obligatory protein losses via peritoneal fluid makes impractical any reduction of phosphate diet. 2) Reduction of phosphate absorption, using phosphate binders. 3) Peritoneal phosphate removal. 1) To evaluate the factors affecting peritoneal phosphate removal such as plasma phosphate, peritoneal membrane transport type, peritoneal dialysis modality prescription (CAPD or APD) and daily dialysate volume. 2) To test the best calcium concentration in the peritoneal dialysis fluid (5, 6 or 7 mg/dl) in order to permit the use of calcium carbonate or acetate without the risk of hypercalcemia or hyperparathyroidism. Phosphate was measured in seventy 24-hour dialysate collections, 33 from patients on CAPD and 37 from patients on APD. 24-hour peritoneal phosphate removal (mg/24 hours) and weekly peritoneal phosphate clearance was calculated (L/week). The peritoneal membrane was studied by the peritoneal equilibrium test (PET), using a 2.27% glucose. We calculated also the peritoneal calcium balance in 25 daily peritoneal fluid collections from patients using a calcium dialysate concentration of 5, 6 or 7 mg/dl each one. IPTH levels and doses of vitamin D were compared at 6 months in patients using a calcium concentration of 5, 6 or 7 mg/dl from the beginning of peritoneal dialysis (5 patients of each calcium dialysate concentration). Weekly peritoneal phosphate clearance (WPC) were higher or APD than on CAPD (51 +/- 21 vs 41 +/- 14, p < 0.005). Daily dialysate volume was also higher on APD (14 +/- 4 vs 7.8 +/- 1.8 L/day, p < 0.001). WPC was higher on APD when a mild-day exchange was done (61 +/- 23 vs 45 +/- 15, p < 0.005), instead an equal total daily volume of the dialysate. Peritoneal calcium balance was significantly more negative in patients using a calcium in the dialysis fluid of 5 than 6 or 7 mg/dl (-125 +/- 7 vs -18 +/- 41 vs -11 +/- 49, p < 0.001). At 6 months, patients using a calcium fluid concentration of 5 mg/dl increased iPTH levels (from 160 +/- 101 to 332 +/- 153, p < 0.001) and vitamin D needs (from 0 to 1.87 +/- 0.37 mcg/week, p < 0.001). In summary, peritoneal phosphate clearance depends on plasma phosphate levels, daily volume of dialysate prescribed and peritoneal membrane transport characteristics. It can be improved by increasing the total peritoneal fluid. On APD, a mild-day exchange may improve phosphate clearance, without total volume increase. The risk of secondary hyperparathyroidism can be decreased with a calcium fluid concentration of 6 mg/dl, which was shown to be better than 5 mg/dl when calcium phosphate binders are not correctly taken."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0090909091,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "pubmed23n0591_1016",
"title": "[Follow-up hemoglobin concentrations in ICU: relationship between diagnostic blood loss and daily fluid balance].",
"score": 0.0090909091,
"content": "To evaluate DeltaHb (daily changes of hemoglobin concentrations) in nonbleeding critically ill patients, and to investigate its relation with diagnostic blood loss (DBL) and fluid balance (FB). Hospital records of 34 nonseptic patients who stayed in respiratory intensive care unit (RICU) at least 72 hours with no evidence of acute bleeding, renal failure and bleeding diathesis, were evaluated retrospectively. Demographics, clinical features, acute physiology assessment and chronic health evaluation (APACHE) II scores, daily Hb levels, DBL and FB were recorded. Correlation statistics was performed between DeltaHb and DBL and FB. We compared the patients with DeltaHb > or =0.5 g/dL/day (group A) and the patients with DeltaHb < 0.5 g/dL/day (group B) in the first three days. The mean age was 55 +/- 14, Hb level was 13.2 +/- 1.7 g/dL at admission and 12.6 +/- 2.3 g/dL at discharge from RICU. DBL was 25.2 +/- 7.4 mL/d, and FB was 251 +/- 1783 mL/d for the first day in intensive care unit. DBL was lesser in subsequent days than in the first day but it wasn't significant. DeltaHb was -0.54 +/- 1.5 g/dL for the first three days, while it was -0.23 +/- 1.5 g/dL for subsequent four days (p= 0.9). DeltaHb in the first three days has no correlation with DBL and FB. Age, sex, APACHE II score, clinical features, DBL and FB were not differed between Group A and Group B. No relation was found between DeltaHb and DBL, and also FB; but studies like this are important to indicate that Hb concentrations may decrease in critically ill patients without any reason such as bleeding."
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"id": "pubmed23n0966_6426",
"title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.",
"score": 0.009009009,
"content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."
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"id": "pubmed23n0415_19256",
"title": "[Severe hypernatremia: survival without neurologic sequelae].",
"score": 0.009009009,
"content": "Hypernatremia is an electrolyte disturbance most frequently caused by excess water loss and less frequently by increased sodium intake. The few reported cases of severe hypernatremia (> 190 mEq/l) had an adverse outcome with high mortality and/or severe neurologic sequelae. The first case was a 7-year-old girl with renal failure undergoing continuous venovenous hemodiafiltration therapy who presented hypernatremia (216 mEq/l) after incorrect preparation of dialysis fluid. The patient was treated with hemodiafiltration and hypernatremia was resolved in 48 hours. She had a convulsive crisis without subsequent neurologic impairment. The second patient, a 3-year-old girl with pseudohypoaldosteronism type I and encephalopathy, had hypernatremia (203 mEq/l) due to erroneous sodium administration, which was corrected in 36 hours with intravenous fluid therapy. Her neurologic status was unchanged by treatment. We conclude that children with extreme hypernatremia survive without neurologic sequelae if treatment achieves a progressive decrease of natremia."
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"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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"id": "pubmed23n0004_6075",
"title": "[Practical management of parenteral nutrition (author's transl)].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Three different plans of parenteral nutrition are available: (1) postoperative water and electrolyte substitution; (2) basic parenteral nutrion; (3) total parenteral nutrition. The decision for one of these plans depends on the duration of necessary parenteral support and on the patient's situation. ad 1: solution with electrolytes, 40 ml/kg body weight/day ad 2: solution with electrolytes, amino acids (25 g/day) and carbohydrates (125 g/day) in a 75 kg patient ad 3: solution with electrolytes, amino acids (1 g/kg body weight/day) and carbohydrates (5 g/kg body weight/day)."
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"id": "pubmed23n0938_19190",
"title": "[Teething: from symptomatology to practical approach].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Scopo della presente trattazione è promuovere la consapevolezza del pediatra nei confronti della sintomatologia legata alla dentizione nei bambini con il supporto delle evidenze più significative reperibili nella letteratura scientifica. Dopo la caratterizzazione dei disturbi più comuni, con la relativa incidenza e durata nella popolazione pediatrica, e del ruolo dell'infiammazione saranno definiti i limiti delle terapie attualmente disponibili. Saranno quindi illustrate le prerogative di un medicinale omeopatico, Camilia® (Boiron, Francia), che interviene sull'infiammazione locale e sistemica e sulla composita fenomenologia correlata al processo di dentizione, con il vantaggio di un'azione multifunzionale ed efficace e l'assenza di effetti indesiderati o rischi di interazione con altri farmaci."
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"id": "pubmed23n0041_391",
"title": "[Changes in the alkaline-acid status and some plasma electrolytes in chronic hemodialysis patients].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Prior to and post hemodialysis, a determination of plasma potassium, sodium, calcium, phosphorus and the indices of acid-base state is performed in 16 patients with chronic terminal renal insufficiency, with 560 hemodialyses, applied once or twice a week with deionized water and dialysis solution with 1, 5 mEq/1 potassium. Considerable hypopotassemia was established after hemodialysis--3, 3 mEq/1 and in 35% of the cases--hypopotassemia under 3.0 mEq/1. Metabolite alkalosis was established after dialysis: elevated pH in blood from 7,353 to 7,491; standard bicarbonates--from 21, 2 to 29, 1 m Eq/1; basis-excess: from (-3, 78) to (+5, 26) mEq/1; buffer bases: from 41, 3 to 51, 0 Eq/1, normalization of the elevated phosphorus in plasma from 7, 4 mg% to 4, 6 mg%. No significant changes in plasma sodium and potassium, as well as pCO2 were established after hemodialysis."
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"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
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"id": "pubmed23n0277_17481",
"title": "[Effect of increasing protein ingestion on the nitrogen balance of mechanically ventilated critically ill patients receiving total parenteral nutrition].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The amount of protein recommended to minimise N loss in critically ill patients receiving total parenteral nutrition (TPN) varies in the literature. Therefore, we studied the effect of increased protein intake on the N balance, administering TPN with either 1.2 g protein/kg/day (low N diet) or 1.8 g protein/kg/day (high N diet). Fifteen mechanically ventilated critically ill patients were studied in a surgical intensive care unit. After at least two days of standard TPN, patients were randomly assigned to either the low or the high N diet. Ten patients were studied on the low N diet and 11 on the high N diet; 6 patients were studied on both diets. Nonprotein energy was supplied according to estimated energy requirements. For five consecutive days, the N balance was measured daily. Total urinary nitrogen (TUN) was analysed using the Kjeldahl method. There was no difference in N balance between the groups. On the low N diet, N balance was -0.113 +/- 0.088 and on the high N diet -0.113 +/- 0.109 g N/kg/day. In patients studied twice, N balance was -0.087 +/- 0.054 and -0.050 +/- 0.060 g N/kd/day respectively. Results of a previous pilot study showed that in 20 similar patients the N balance became 80% less negative (from -5.7 +/- 5.1 to -1.1 +/- 8.2 g N/day) when protein intake was increased from 0.9 to 1.5 g/kg/day. Since these results are consistent with other studies, we conclude that the optimal range of protein supply in this type of critically ill patients is approximately 1.1-1.5 g protein/kg/day."
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"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0086956522,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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"id": "pubmed23n0087_19004",
"title": "[Familial hyperthyroxinemia with dysalbuminemia: screening of 21,000 patients at the occasion of thyroid evaluation].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Serum samples from 21,342 patients undergoing evaluation of thyroid status were screened for familial dysalbuminemic hyperthyroxinemia (FDH) using a specific test based on the measure of charcoal uptake of 125I thyroxine (T4) from serum diluted 1:100 with addition of unlabelled 10(-6) M T4. We found 17 cases of FDH: a higher incidence (8:10,000) than previously reported in the general population (1:10,000). The results of thyroid function tests of patients with FDH are presented: total T4 concentration is increased in only 14 subjects; thyrotropin and free T4 measured by an immunoextraction method are the most useful assays to evaluate the clinical status of these patients."
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"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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"text": "Indubbiamente, non soddisfano i criteri diagnostici della malattia di Kawasaki (febbre di diversi giorni, eruzione cutanea, iniezione congiuntivale, labbra rosse, lingua a lampone, edema delle parti acrali e adenopatia)."
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Indubbiamente, non soddisfano i criteri diagnostici della malattia di Kawasaki (febbre di diversi giorni, eruzione cutanea, iniezione congiuntivale, labbra rosse, lingua a lampone, edema delle parti acrali e adenopatia).
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Indubbiamente, non soddisfano i criteri diagnostici della malattia di Kawasaki (febbre di diversi giorni, eruzione cutanea, iniezione congiuntivale, labbra rosse, lingua a lampone, edema delle parti acrali e adenopatia).
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Una bambina di 4 anni si è presentata con una febbre alta di 6 giorni. L'esame clinico ha rivelato un'eruzione maculopapulare eritematosa sul tronco e sull'area genitale, con tendenza alla confluenza, senza diventare scarlattiniforme; iniezione congiuntivale senza secrezione e labbra rosse con lingua a lampone. Erano inoltre presenti eritema con edema alle mani e ai piedi e un'adenopatia cervicale unilaterale di 2 cm di diametro. La diagnosi clinica di sospetto più probabile è:
| 552
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it
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DERMATOLOGIA
| 2,022
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"id": "pubmed23n1106_6033",
"title": "Photosensitivity in a Kennel of Harrier Hounds.",
"score": 0.0122198946,
"content": "Résumé- Une dermite s'est développé subitement dans un chenil de 30 chiens courants chez 12 d'entre eux. A la fois des males et des femelles étaient atteints et les lésions étaient limitées aux régions non pigmentées, principalement la face, les membres et la région inguinale. Initiallement les lésions étaient un érythème, un œdéme et une exsudation. Des croutes brunes se sont ensuite formées, et chez la plupart des animaux trés atteints, la peau a laissé la place à un escarre brun agglutiné dans les poils. Un pus malodorant était accumulé sous l'escarre. Les chiens moyennement atteints ont guerie sans traitement et les plus atteints ont guerie après exérèse des escarres et antibiothérapie. Aucun des chiens n'est mort et la plupart ont retrouvé une peau normale au bout de 3 mois. Cliniquement et histologiquement, ces lésions étaient compatibles avec une photosensibilisation, mais il a été impossible de retrouver l'agent causal. [Fairley, R. A., MacKenzie, I. S. Photosensitivity in a kennel of harrier hounds (Photosensibilisation dans un chenil de chiens courants). Resumen- Una condición de la piel se desarrolló de repente en 12 de 30 perros harrier. Afectó a machos y hembras y las lesiones se limitaban a areas de piel sin pigmento, principalmente la cara, patas e ingle. Inicialmente, la piel afectada estaba eritematosa, edematosa y húmeda. Entonces se formaban costras marrones y, en los perros más gravemente afectados, la piel se desprendia dejando una costra marrón seca enredada en el pelo. Debajo de la costra se acumulaba un exudado purulento maloliente. Los perros levemente afectados mejoraron sin tratamiento y los más gravemente afectados lo hicieron despues de tratamiento antibiotico y extirpación de la costra y el pus acumulado. Ninguno de los perros murió y la piel de la mayoria de ellos era normal en 3 meses. Clinica e histologicamente, las lesiones eran compatibles con una condición de fotosensibilidad de la piel, pero las investigaciones no lograron encontrar ningún agenté fotodinámico responsable. [Fairley, R. A., Mackenzie, I. S. Photosensitivity in a kennel of harrier hounds (Fotosensibilidad en una perrera de perros harrier). Abstract- A skin condition developed suddenly in 12 out of 30 harrier hounds. Both males and females were affected and lesions were confined to areas of unpigmented skin, mainly on the face, legs and groin. Initially the affected skin was erythematous, edematous and moist. Brown crusts then formed, and in the most severely affected dogs the skin sloughed leaving a dry brown eschar matted in the hair. A foul-smelling purulent exudate accumulated under the eschar. The mildly affected dogs improved without treatment and the most severely affected dogs improved following antibiotic treatment and the removal of the eschar and the accumulated pus. None of the dogs died and the skin of most dogs was normal within 3 months. Clinically and histologically, the lesions were compatible with a photosensitive skin condition, but investigations failed to find any responsible photodynamic agent."
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0813_20336",
"title": "[Use of group A streptococcal rapid diagnostic test in extra-pharyngeal infections].",
"score": 0.0099009901,
"content": "The purpose of this study was to assess the performances of the group A streptococcus (GAS) rapid antigen diagnostic tests (RADTs) in extra-pharyngeal infections. Between October 2009 and June 2014, 368 patients (median age: 48 months) were enrolled. The pathologies involved were : 160 perineal infections (44 %), 69 blistering distal dactylitis (19 %), 55 cervical lymphadenitis (15 %), 31 crusty or bleeding rhinitis (8 %), and 53 other diseases (14 %). The sensitivity of GAS-RADT used was 96 % (95 % CI: 92-99 %), the specificity 81 % (95 % CI: 75- 86 %), the negative predictive value 97 % (CI 95 %: 93-99 %), and the positive predictive value 79 % (95 % CI: 73-85 %). Finally, positive and negative likelihood ratio were 5 (95 % CI: 4-7) and 0.05 (95 % CI: 0.02-0.11) respectively. The GAS-RADTs developed for pharyngitis have comparable performances in these settings and therefore can be used. "
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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{
"id": "wiki20220301en389_30262",
"title": "Abraham Senior",
"score": 0.0098039216,
"content": "El concepto de \"hidalguía de solar conocido\" es también a veces referida como \"de linaje\", una forma particular de la \"nobleza de esencia\" y relacionada habitualmente con la zona cantábrica, donde se encontraban la mayor parte de esos solares iniciales de la nobleza castellana (Iuria vasconiae nº 3, FEDHAV, 2006, pgs. 286 y 301)."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
},
{
"id": "pubmed23n0668_22004",
"title": "[Use of bevacizumab (Avastin) in KID syndrome: case report].",
"score": 0.0097087379,
"content": "KID syndrome is a congenital ectodermal dysplasia characterized by the association of keratitis, hyperkeratotic skin lesions and neurosensorial hearing loss. Ocular involvement occurs in 95% of patients. Although KID syndrome cutaneous manifestations have been studied in-depth, the treatment and prognosis of ophthalmic impairment have not been described in detail. At present, the treatment of the ocular damage caused by the syndrome is symptomatic and there are no studies defining a treatment that could change the disease course. In this case, ophthalmologic findings of a patient with KID syndrome and the use of subconjunctival bevacizumab to treat corneal neovascularization are described. In spite of the absence of improvement in this patient and the few reports of this disease, additional studies with bevacizumab to treat corneal deep neovascularization are suggested."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0617_2205",
"title": "[Kawasaki's disease: must fever be obligatory criteria?].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Kawasaki disease (KD) is one of the most common vasculitic disorders in children. The diagnosis is made based on the presence of clinical criteria. We present an exceptional case that fulfilled the clinical criteria of KD except the presence of fever. We consider that the criteria should be revised, with fever not to be considered as an obligate criterion. The similarities of KD with recurrent toxin-mediated perineal erythema are discussed, the latter being a possible attenuated form of KD."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0095238095,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
},
{
"id": "pubmed23n0218_803",
"title": "[Hypertrophic cardiomyopathy: distribution of the hypertrophy evaluated by bidimensional echocardiography and observations on the genesis of the obstruction].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Two-dimensional echocardiography (2-DE) was performed in 38 patients with hypertrophic cardiomyopathy (HCM) in order to study the distribution of hypertrophy. Its importance in the genesis of the obstruction was evaluated in 26 of these patients who also underwent cardiac catheterization. The hypertrophy was confined to the septum only in 14 patients (37%) and involved both septum and free wall in 24 patients (63%). In the 26 patients who underwent cardiac catheterization, extensive hypertrophy (septum + free wall) was found in 16 of 18 patients with a pressure gradient and in 3 of 8 patients without a pressure gradient. Systolic anterior motion of mitral valve (SAM) was present in all patients with extensive hypertrophy and a pressure gradient. Three patients without a pressure gradient had systolic anterior motion of mitral valve. The two-dimensional echocardiographic finding of systolic cavity elimination was present in 7 of 18 patients with pressure gradient and in none of the patients without. We conclude that in hypertrophic cardiomyopathy: Septal hypertrophy is always present and also involves the free wall in a high percentage of the patients (63%). The data are in agreement with previous observation, apart from isolated free wall hypertrophy which was not seen in our series. The presence of extensive hypertrophy involving the free wall seems to be an essential determinant of a gradient. Systolic anterior motion of mitral valve seems to be the most sensitive (sensitivity = 89%) and cavity elimination the most specific (specificity = 100%) echocardiographic sign of outflow pressure gradient."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "wiki20220301en044_13858",
"title": "Pappo",
"score": 0.0094339623,
"content": "Pappo's Blues Pappo's Blues, 1971 \"Algo ha cambiado\" \"El viejo\" \"Hansen\" \"Gris y amarillo\" \"Adiós Willy\" \"El hombre suburbano\" \"Especies\" \"Adónde está la libertad\" Pappo's Blues Volumen 2, 1972 \"Tren de las 16\" \"Llegará la paz\" \"Insoluble\" \"Tema 1\" \"Desconfío de la vida\" \"Pobre Juan\" \"Blues para Santa Fe\" \"Tumba\" Pappo's Blues Volumen 3, 1972 Stratocaster Boogie Pájaro metálico Sucio y desprolijo El sur de la ciudad Sandwiches de miga El brujo y el tiempo Trabajando en el ferrocarril Caras en el parque Siempre es lo mismo nena Pappo's Blues Volumen 4, 1973 Fiesta cervezal Gato de la calle negra Abelardo el pollo Semilla de sésamo Con Elvira es otra cosa Sol de armónica El palacio de la montaña de invierno Triángulo, 1974 Malas compañías Nervioso visitante Mirese adentro Hubo distancias en un curioso baile matinal (parte I) Hubo distancias en un curioso baile matinal (parte II) El buzo"
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "wiki20220301en575_20846",
"title": "¿Y Tu Abuela Donde Esta?",
"score": 0.0093457944,
"content": "Como tu nena ej blanquita La sacaj mucho a pasiá . . . Y yo con ganae gritate ¿Y tu agüela, aonde ejtá? A ti te gujta el fojtrote, Y a mi brujca maniguá. Tú te laj tiraj de blanco ¿Y tu agüela, aonde ejtá? Erej blanquito enchapao Que dentraj en sosiedá, Temiendo que se conojca La mamá de tu mamá. Aquí el que no tiene dinga Tiene mandinga . . ¡ja, ja! Por eso yo te pregunto ¿Y tu agüela, aonde ejtá? Ayé me dijite negro Queriéndome abochoná. Mi agüela sale a la sala, Y la tuya oculta ajtá. La pobre se ejtá muriendo Al belse tan maltratá. Que hajta tu perro le ladra Si acaso a la sala bá. ¡Y bien que yo la conojco! Se ñama Siña Tatá . . . Tu la ejconde en la cosina, Po'que ej prieta de a beldá. Meaning"
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0092592593,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0287_6818",
"title": "[Angiography in the diagnosis of vasculitides].",
"score": 0.0092592593,
"content": "A review of angiographic findings in vasculitides classified according to Lie is introduced. Angiography is an important investigation in angiitis that affects large, medium and visualizible small vessels. Its importance resides in 1. diagnosis, 2. selection of adequate therapeutic intervention. This work includes the description of angiographic findings in Takayasu's arteritis and Buerger's disease. (Fig. 4, Ref. 26.)."
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"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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"id": "pubmed23n0282_10924",
"title": "[WR in patients with secondary syphilis and HIV infection].",
"score": 0.0091743119,
"content": "In recent years, there have been sporadic reports of aberrant manifestations of syphilis and a changed syphilis serology in AIDS patients, which might indicate difficulties in diagnosing the infection and monitoring the response to penicillin treatment. Six male patients aged 25 to 42 years with asymptomatic HIV infection and secondary syphilis were retrospectively compared with a control group of seven HIV-negative males aged 26 to 52 years with secondary syphilis. All patients presented with macular-papular exanthema of secondary syphilis; in all cases it was also their first episode of the disease. The median WR titre was 13 (range 11 to 20) in syphilis patients with HIV and nine (8 to 14) in the control group (p = 0.1). The median time until WR was found non-reactive after penicillin was four months (3 to 16) and five months (3 to 9), respectively (p = 0.8). Thus, in this small series there was no statistically significant difference in the WR-titres of asymptomatic HIV positive and HIV negative patients with secondary syphilis, although there was a tendency towards initially higher WR titre in the HIV group, as reported by others."
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"id": "pubmed23n1111_261",
"title": "[Michelangelo COVID hotel in Milan (Northern Italy): analysis of a hospitality experience in time of Coronavirus].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Il \"progetto Michelangelo\" è nato dall'esigenza di rallentare la diffusione dei contagi da SARS-CoV-2 e alleggerire il carico a livello ospedaliero. Inizialmente, la maggior parte degli ospiti dell'hotel Michelangelo di Milano erano pazienti dimessi dagli ospedali con test molecolare ancora positivo che non avevano la possibilità di restare in isolamento domiciliare. Ben presto, però, il progetto è stato esteso e circa un ospite su quattro era un adulto/nucleo familiare in condizioni di grave disagio economico o sociale o una persona senza fissa dimora. Inoltre, la maggior parte degli ospiti era di nazionalità non italiana: persone che, a causa di barriere linguistiche, legali, culturali e sociali, hanno trovato maggiore difficoltà ad avere un rapido accesso ai servizi sanitari. Il \"progetto Michelangelo\" non ha solo contribuito a ridurre il sovraffollamento degli ospedali, ma è stato di supporto ai servizi rivolti al contrasto della grave marginalità."
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"id": "wiki20220301en163_34530",
"title": "Spasell",
"score": 0.0090909091,
"content": "EL «PATER NOSTER» IN SPASELL Masett che stanziê in la creuggia di salvestri, ch'el vost oden s'ingalmissa, ch'el stanzia el nost bosin piatt,che se rusca quel che vu tubèsora i masett de la luscia, quant in quella di sciatt.Refilên el sbêg de stobold, e che no va stanzien nippa in del scimêe i nost lenarii, come anch'el nost'oden szabolda ai olter ghielma;Fêen taruscia la schigna che ne rusca el Naja de Tameu.Per tagiorala no lassên sciobigà in nient de loffi.A M E N.Some Spasell words in Classical Milanese orthography:"
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"id": "pubmed23n0885_1887",
"title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].",
"score": 0.009009009,
"content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."
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"id": "pubmed23n0625_8560",
"title": "[Adult Kawasaki disease].",
"score": 0.009009009,
"content": "Kawasaki disease is an acute vasculitis seen rarely in adults. Diagnosis is based on fever lasting at least 5 days and four or five major clinical criteria in the absence of any other potential pathological causes. A 50-year-old woman taking no new medications immediately beforehand was seen with a febrile maculopapular exanthema present for 3 days, as well as gradual onset of enanthema, cheilitis, odynophagia, adenopathy, peripheral oedema and bilateral conjunctivitis. Fever and markers of inflammation persisted despite 3 days of antibiotic therapy. The diagnosis of Kawasaki disease was made on the basis of the presence of all the major diagnostic criteria of Kawasaki disease. A favourable outcome was achieved 48 hours after the start of intravenous immunoglobulin and aspirin. Our case is of interest because of the presence of all the diagnostic clinical criteria as well as the favourable outcome achieved rapidly with treatment. In adults, the rarity of this disease, which frequently presents in the incomplete forms, with lack of specific clinical signs and the unavailability of diagnostic laboratory tests mean that diagnosis is usually delayed. It is recommended that treatment be initiated before the disease has progressed for 10 days."
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"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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"id": "wiki20220301en324_26289",
"title": "Griselda Gambaro",
"score": 0.0089285714,
"content": "Teatro 1. Including the plays \"Real envido\", \"La malasangre\" (\"Bad blood\") y \"Del sol naciente\" (\"Rising Sun\"). Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1997 (3ª edición). Teatro 2. Plays: \"Dar la vuelta\", \"Información para extranjeros\" (\"Information for foreigners\"), \"Puesta en claro\" y \"Sucede lo que pasa\". Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1995 (2ª edición). Teatro 3. \"Viaje de invierno\", \"Nosferatu\", \"Cuatro ejercicios para actrices\", \"Acuerdo para cambiar de casa\",\"Sólo un aspecto\", \"La gracia\", \"El miedo\", \"El nombre\", \"El viaje a Bahía Blanca\", \"El despojamiento\", \"Decir sí\" and \"Antígona furiosa\". Griselda Gambaro, Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1997 (3ra. edición). Teatro 4. \"Las paredes\" (\"The walls\"), \"El desatino\", \"Los siameses\" (\"Siamese twins), \"El campo\" (\"The camp\") y \"Nada que ver\". Griselda Gambaro, Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1990 (2ª edición)."
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"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0088495575,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0749_25615",
"title": "[Not Available].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Nous rapportons un nouveau cas d'éléphantiasis pénoscrotal idiopathique chez un adulte de 31 ans. La masse scrotale atteignait les genoux, avec lésions de grattage traitées et guéries à l'éosine aqueuse associée à une antibiothérapie par voie parentérale. Une exérèse de la masse scrotale a été effectuée, suivie d'une plastie de peau scrotale postérosupérieure associée à une circoncision partielle. Le résultat esthétique et fonctionnel à long terme fut excellent, avec une peau pénienne assouplie et élastique."
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{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0087719298,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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"id": "pubmed23n0309_4443",
"title": "[Complications and course of Kawasaki disease in 23 patients].",
"score": 0.0087719298,
"content": "A comprehensive description of clinical data, cardiological complications, evolution and treatment of patients who were diagnosed with Kawasaki disease in our hospital is presented. A retrospective study of clinical and cardiological data, as well as laboratory tests collected from 23 patients who suffered from Kawasaki disease and were treated between January 1989 and December 1995 was performed. The mean age of the patients was 3 years and 6 months of age, ranging from 5 months to 6 years old. The ratio male/female was 1.5/1. Clinical features were typical of the disease: persistent fever (100%), bilateral conjunctivitis (87%), changes in lips and oropharynx (100%), rash (91%), periungual desquamation (83%) and laterocervical adenopathy (74%). The diagnosis was delayed in 7 cases due to some symptoms that appeared as the beginning of the illness: hydrops of the gallbladder (one case), adenophlegmon (two cases), aseptic meningitis (two cases), diarrhoea (one case) and \"sunburn-like\" skin rash (one case). Five patients (22%) showed cardiological sequelae, three of them also had coronary artery aneurysms. One of these, whose diameter measured more than 8 mm, was several times complicated with coronary thrombus. Every patient was treated with salicylates and 19 of them were also treated with intravenous gamma globulins. As of December 1995, no deaths had been reported. Whenever the first symptoms and the evolution of the disease are not classical, it is more difficult to diagnose the disease."
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"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.0086956522,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
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{
"id": "pubmed23n0092_8786",
"title": "[Apropos of 45 cases of cutaneous tuberculosis in Tlemcen (western Algeria)].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The cutaneous tuberculosis (CTB) is still frequent in Algeria. From March 81 through December 87, forty-five cases were observed in our service of Dermato-Venereology (CHU Tlemcen), something like 6.4 cases per year. The two sexes are equally represented; 66.6% aged under 40; 66.6% are living in cities and have modest social and economical conditions; 20% were inoculated with BCG; previous CTB (personal 8.8% of family 11.1%) were hardly seen. It took some 44% of the patients less than a year to ask for a diagnosis, after receiving several non specific treatments. The rest took longer to come for consultation and in one case, the disease evaluated for 28 years. One explanation is that sometimes the affection causes very little annoyance. The clinical aspects observed were often evocative: Lupus vulgaris, 28.8%, scrofuloderma, 28.8%, specific adenitis, 13.3%, tuberculosis verrucosa cutis, 13.3%, gum, 13.9%, ulcerous CTB, 2.2%. Tuberculin skin test was positive for 86% of the cases and was taken into consideration when it reaches over 15 mm (46%), and with discomfort (4.4%). The treatment was efficient in the large majority of the cases. However, 29.5% of the patients gave up before the end of the cure. We insist upon the priority of the relationship doctor-patient in the case of a chronicle affection, which is less uneasy for some and shameful for a great many."
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"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0086206897,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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3
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"text": "Questo paziente presenta una granulomatosi con poliangioite, precedentemente nota come granulomatosi di Wegener. Nel caso clinico, ci viene riferito il coinvolgimento otorinolaringoiatrico, presente nel 92% dei pazienti. A livello polmonare, ci è stata segnalata la presenza di muco con coagulo; questo tipo di coinvolgimento è presente nell'85% dei pazienti. Inoltre, alla fine del caso, l'analisi delle urine mostra una glomerulonefrite, presente nel 77% dei pazienti."
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Questo paziente presenta una granulomatosi con poliangioite, precedentemente nota come granulomatosi di Wegener. Nel caso clinico, ci viene riferito il coinvolgimento otorinolaringoiatrico, presente nel 92% dei pazienti. A livello polmonare, ci è stata segnalata la presenza di muco con coagulo; questo tipo di coinvolgimento è presente nell'85% dei pazienti. Inoltre, alla fine del caso, l'analisi delle urine mostra una glomerulonefrite, presente nel 77% dei pazienti.
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Questo paziente presenta una granulomatosi con poliangioite, precedentemente nota come granulomatosi di Wegener. Nel caso clinico, ci viene riferito il coinvolgimento otorinolaringoiatrico, presente nel 92% dei pazienti. A livello polmonare, ci è stata segnalata la presenza di muco con coagulo; questo tipo di coinvolgimento è presente nell'85% dei pazienti. Inoltre, alla fine del caso, l'analisi delle urine mostra una glomerulonefrite, presente nel 77% dei pazienti.
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Un uomo di 67 anni si è presentato con 3 mesi di astenia e febbre, a cui si è aggiunta, nell'ultimo mese, un'ostruzione nasale con emissione di muco con alcuni coaguli. Negli ultimi giorni ha notato dolore all'occhio destro e asimmetria rispetto all'occhio controlaterale. L'esame fisico ha evidenziato una proptosi del bulbo oculare destro e l'ispezione delle narici ha rivelato una mucosa eritematosa con croste sierologiche. Il resto dell'esame era normale. Gli esami del sangue (emogramma, funzionalità renale ed epatica) sono normali, tranne una VES di 65 mm/h; l'esame delle urine mostra microematuria e proteinuria di 520 mg/24h. Qual è la diagnosi iniziale più probabile?
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it
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"1": "Granulomatosi eosinofila con poliangioite.",
"2": "Poliangioite microscopica.",
"3": "Granulomatosi con poliangioite.",
"4": "Poliarterite nodosa.",
"5": null
}
| 181
|
REUMATOLOGIA
| 2,022
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0399_7723",
"title": "[Renal histological lesions in patients with type II diabetes mellitus].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Diabetic glomerulosclerosis is the most frequent cause of renal disease in patients with type II diabetes mellitus (DM), sometimes accompanied by vascular lesions. However, other glomerular pathologies are important in these patients. The aim of this study was to evaluate the prevalence of non-diabetic nephropathy (NDN) in selected patients with type II DM, and to identify clinical markers that may predict its presence in this population. We reviewed 20 renal biopsies performed on twenty patients with type II DM. Nine of them showed diabetic nephropathy (DN) (45%), whereas eleven showed NDN (55%): 1 IgA nephropathy, 3 vasculitis and 7 membranous nephropathy. We found no differences between the two groups with regard to sex, duration of DM, insulin therapy, glycosylated haemoglobin, proteinuria, presence of nephrotic syndrome, hypertension, serum IgA level or renal size. The NDN group had haematuria in 63.6%, whereas the patients with NDN had it in 44.4% (NS). Body mass index was higher in NDN patients (30 +/- 6.7 vs 22 +/- 2.9; p < 0.01), The same was true for creatinine clearance (82.2 +/- 51.4 ml/m vs 40.4 +/- 19.6 ml/m; p < 0.05). The age at the moment of diagnosis was higher in ND patients (67 +/- 11.2 vs 54.3 +/- 4.6; p < 0.05). The 3 patients who had diabetic retinopathy were found to have DN on renal biopsy (diagnostic specificity = 100%), although 66.7% of the patients with diabetic glomerulopathy had no retinopathy. We conclude that patients with type II DM with renal findings suggesting non-diabetic renal disease frequently it have NDN, and a renal biopsy must be performed. The presence of retinopathy has a predictive value of 100% in predicting DN, therefore its existence may make this diagnostic procedure unneccesary."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0734_14522",
"title": "[Granulomatosis with polyangiitis (Wegener's granulomatosis)].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Granulomatosis with polyangiitis (GPA), is the recently proposed, new alternative name for Wegener's granulomatosis. It defines a systemic small-vessels vasculitis, characterized by frequent involvement of upper and lower respiratory tract. The presence of cytoplasmic-type ANCA with anti-proteinase 3 specificity is observed in more than 90% of patients with GPA but is not mandatory for the definition of the disease, which is based on clinical criteria and presence of granulomas on the tissue biopsy. Necrotizing glomerulonephritis is observed in more than 50% of patients, and has important prognostic value, requiring urgent therapeutic intervention. Classical immunosuppressive schemes used in GPA combine high-dose corticosteroids and cyclophosphamide, but recent trials have shown that rituximab offers a similar efficacy with probably less cytotoxic side-effects. The best maintenance treatment is not yet defined, but the prevention of relapses remains the main therapeutic challenge in this vasculitis."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0097087379,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0815_6786",
"title": "[ANCA-associated vasculitis].",
"score": 0.0097087379,
"content": "The vasculitides represent one group of the systemic rheumatic diseases. Among the vasculitides we distinguish between large- (i.e. giant cell arteritis), medium- (i.e. polyarteritis nodosa) and small-vessel vasculitides (i.e. ANCA-associated vasculitides). Granulomatosis with polyangiitis, microscopic polyangiitis and eosinophilic granulomatosis with polyangiitis belong to the ANCA-associated vasculitides. They share the features of vasculitic manifestations in small- to medium-sized vessel beds (which can occur in almost any organ system) and the presence of ANCA, the detection of which, however, is not necessarily mandatory. The treatment of AAV depends on disease stage and activity and is carried out on the basis of randomized controlled trials with an initial regimen aimed at inducing remission followed by maintenance treatment. In addition to glucocorticoids, conventional immunosuppressants (such as methotrexate, azathioprine and cyclophosphamide) form the basis of treatment, whereby rituximab, first licensed for the treatment of severe active GPA and MPA in 2013, has emerged as new treatment option. "
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0553_3843",
"title": "[Wegener's granulomatosis: that is the risk of diagnostic hypervaluation].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Iter for diagnosis of Wegener's granulomatosis is delineated, underling the role of ANCA, histological test and the risk of diagnostic hypervalutation."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0095238095,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0056_1958",
"title": "[Necrotizing vasculitis with predominant kidney involvement].",
"score": 0.0095238095,
"content": "We report five patients with necrotizing vasculitis with predominant renal involvement; the diagnostic and therapeutics was effected completely at regional hospital. We detach: a) the clinical presentation's forms with rapidly progressive renal failure with microscopic hematuria and minimal proteinuria; b) the biopsy of kidney with necrotizing vasculitis or necrotizing glomerulonephritis (microscopic polyarteritis). We review the necrotizing vasculitis with predominant renal involvement in its pathogenic, clinical and histological aspects, and we insist that the diagnostic and early treatment are fundamental for prognostic's improvement of these patients. We conclude that this diagnostic and treatment can be made in regional hospitals with sensible physicians by the theme."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0252_13498",
"title": "[Diffuse lung hemorrhage and necrotizing glomerulonephritis in a case of Wegener's granulomatosis. Diagnostic and therapeutic approach].",
"score": 0.0094339623,
"content": "We present the case of a 59 years old male with Wegener's Granulomatosis with uncommon manifestations such as diffuse pulmonary hemorrhage and acute renal failure due to necrotizing glomerulonephritis. Neutrophil anticytoplasmic antibodies determination was negative. Conventional and high resolution thoracic computed tomography showed cavitated lung nodules with small peripheral vessels. These lesions, that are characteristic of this type of vasculitis, were not appreciated on the routine chest roetgenogram. Definitive diagnosis was made by the histological study of open lung and renal biopsies. Favourable response to corticosteroids, immunosuppressive drugs and hemodialysis was obtained. Diffuse pulmonary hemorrhage is an uncommon manifestation of Wegener's Granulomatosis, and must be considered as a vital emergency that justify the use of aggressive diagnostic and therapeutic methods."
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "pubmed23n0420_6835",
"title": "[Wegener's granulomatosis. Report of a pediatric case and review of the literature].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Wegener's granulomatosis is a form of systemic vasculitis of unknown etiology that affects the small blood vessels. The disease is characterized by the formation of granulomas on small and medium blood vessels, and often affects the respiratory tract and renal system. In 86% of diagnosed cases, renal compromise is in the form of glomerulonephritis. Wegener's granulomatosis can occur at any age, principally during the 4th and 5th decades of life, and 85% of cases occur over the age of 19 years. In the United States about 3 per 100,000 cases are reported, with a major occurrence in males. The present report is about a case of a 12 year old female with Wegener's granulomatosis of 18 months of evolution, with symptoms such as epistaxis, generalized edema, cough, dyspnea, hemoptysis, high blood pressure and macroscopic hematuria. Out of the five criteria for the diagnosis of Wegener's granulomatosis, she had perinuclear anti-neutrophil cytoplasmic antibody positive to serum p-ANCA mark, which is the least frequent, which makes more difficult the diagnosis. Over a period of five years, in our hospital, we have diagnosed 11 patients with Wegener's granulomatosis, and the present case is the only pediatric case."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0040_8978",
"title": "[Proceedings: Evolutive forms of glomerulonephritis and their prognosis].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The prognosis in patients with glomerulonephritis can now be established with some confidence. The major advance has been the use and interpretation of renal biopsies. The different histological varieties have their own evolution and prognosis. The clinical/pathological correlations assist the physician in determining the prognosis in patients with glomerulonephritis. On the clinical side, the most important observation is the simplest: proteinuria or hematuria may persist separately for many years without alteration of renal function. However, in patients with persistent proteinuria associated with hematuria the prognosis is poor, as the evolution is towards renal failure."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0285_7598",
"title": "[Significance of renal biopsy in patients with isolated microhematuria].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Retrospective study included 30 patients with isolated microhematuria in which renal biopsy was performed. Renal biopsy provided diagnosis in 28 (98.3%) cases, and histological finding was normal in only 2 (6.7%) patients. The most frequent finding was IgA nephritis found in 15 (50%) patients, while the other forms of glomerulonephritis were less frequent. In our patients there were no indications for steroid therapy. It was concluded that renal biopsy had great diagnostic value and that it should be preferred to invasive urologic-radiologic diagnostic procedures particularly when it is to be performed transcutaneously."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0090909091,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0064_2051",
"title": "[Proteinuria in dermal vasculitis (incidence, degree and possible mechanisms of onset)].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The paper comprises 63 patients with diagnosed vasculitis of the skin who had abnormal findings in the urine. Thirteen of these patients had positive skin findings and abnormal findings in the urine, with concomitant attacks of dyspnea as seen in bronchial asthma. These patients account for 20% of the entire group, while there was an incidence of 37% of systemic manifestations. Skin findings: 45% had a maculopapular rash, 36% had urticarial findings, 13% had urticaria and angioedema and 6% had angioedema alone. Nonspecific biologic syndrome of evolution was statistically significant while no significant changes were found in the number of white blood cells and eosinophils. The degree of proteinuria ranged from 0.1 g/L to 1.16 g/L. Most patients with proteinuria above 0.25 g/L had microhematuria. Slightly over 50% of the patients had signs of complement activation by the alternative pathway, along with the presence of cryoglobulins. Increased histamine in the serum was found in over 50% of the patients although the values of histamine did not correlate with the degree of proteinuria. Proteinuria was not detected in patients with very high values of histamine (and without signs of vasculitis), which indicates that histamine itself responsible for changes in the glomeruli. There is a possibility that local tissue hyperhistaminemia is responsible for the increased permeability of the basal membrane of the glomeruli. According to the obtained results, the etiology of proteinuria and microhematuria should be pursued in the pathogenesis of vasculitis as signs of complement activation indicate. Other possible causes for proteinuria were excluded. The proteinuria was selective, benign according to its course and degree, occurred concomitantly with skin findings and was absent during remission of the disease."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.009009009,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0813_21471",
"title": "[TTP or HUS? About a case revealing an IgA nephropathy].",
"score": 0.009009009,
"content": "Thrombotic microangiopathy includes a set of conditions characterized by the association of mechanical hemolytic anemia, thrombocytopenia and organ failure which accurate diagnosis is sometimes difficult. We report the case of a patient who presented a thrombotic microangiopathy (TMA) due to an atypical hemolytic and uremic syndrome (HUS) associated with an immunoglobulin A (IgA) nephropathy with a favorable outcome under corticosteroid."
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{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0302_19128",
"title": "[Goodpasture's disease or syndrome? Apropos of a case].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Goodpasture's disease is characterized by lung haemorrhage, associated with glomerulus basement membrane antibody glomerulonephritis, and circulating basement membrane antibody. Other diseases (Wegener, LES, arteritis) may have the same kidney and lung involvement. The Authors present a clinical case of rapidly progressive renal failure where renal biopsy showed an extensive extracapillary proliferative glomerulonephritis with linear deposits of antibody in the basement membrane, similar to Goodpasture's disease, with following lung involvement, but without hemoptysis and in absence of circulating antiglomerular basement membrane antibody. The Authors think it could be a case of Goodpasture's disease, even if it did not show the above-mentioned symptoms, whether out of the characteristic clinical course or the exclusion of all the other diseases. The Authors believe that the absence of circulating basement membrane antibody could be due to their sediment in the target organs and suggest a revision of the standards required for the Goodpasture's disease diagnosis."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0088495575,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "pubmed23n0768_18108",
"title": "[ANCA associated vasculitis].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Vasculitis is a process caused by inflammation and necrosis of blood vessel walls and results in a variety of disorders. An accepted classification system for vasculitis is categorized by the size or type of the involved blood vessel as large-, medium-, or small-vessel vasculitis. Small-vessel vasculitis is defined as vasculitis that affects vessels smaller than arteries (i.e., arterioles, venules, and capillaries); however, small-vessel vasculitis can also involve medium-sized arteries. Granulomatosis with polyangiitis, Microscopoc polyangiitis, Churg Strauss syndrome and Renal Limited Vasculitis where the kidney is the only organ involved are clasified as a small vesselvasculitis. These disorders are described to be commonly associated with antineutrophil cytoplasm antibodies (ANCA). The etiology is not known and the incidence of vasculitis is incresasing occuring more often in elderly population. These diseases can cause the focal necrotizing lesions witch affect vessels and organs. In the lung it may cause alveolar hemorrhage, in the kidneys crescentic glomerulonephritis with acute renal failure, in the skin purpuric rash and ulcerations. Treatment usually includes corticosteroids, immunosupresive therapy and in some cases plasmapheresis. Advances in clinical management have been achieved during the past few years."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
},
{
"id": "pubmed23n0285_2938",
"title": "[Wegener's granulomatosis: a diagnostic review and case report].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Wegener's granulomatosis (WG) is characterized by necrotizing granulomas and vasculitis that may affect any organ. The upper and lower respiratory tract and kidney usually are affected. WG is diagnosed by determination of anti-neutrophil cytoplasm antibody (ANCA), a highly sensitive and specific test that is particularly important in the early stages to achieve the best prognosis. We describe a case in a 28-year-old man that exemplifies some of the diagnostic features of WG."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0086956522,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
},
{
"id": "pubmed23n0134_6358",
"title": "[Immunoglobulins and diabetic microangiopathy].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Blood level of immunoglobulins A, M and G were studied in 166 diabetics with present or absent microangiopathy. Regardless of the significant elevation of IgA and IgG, for the whole group, reduction of IgM respectively, no significant difference was established in their level among the subgroup with present or absent retino- and nephropathy as well as among those with proliferative and non-proliferative retinopathy."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0831_7273",
"title": "[Rituximab (MabThera): a new therapy for ANCA vasculitis].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Three recently published randomized studies have demonstrated the efficacy of rituximab in the induction and maintenance therapy of ANCA vasculitis. This is a major advance since these types of vasculitis entail a high morbity and mortality."
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|
4
|
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"1": {
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"text": "Una membrana epiretinica ha di solito un decorso più lento."
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"2": {
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"text": "In un foro maculare, la perdita visiva è più rilevante (può essere segnalata anche la metamorfopsia, ma è meno probabile nella fase acuta)."
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"3": {
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"text": "Nella trombosi della vena retinica centrale, la perdita visiva è più importante e di solito non spiega la metamorfopsia (ma può verificarsi a causa dell'edema maculare)."
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"4": {
"exist": true,
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"text": "La chiave per differenziare gli altri quattro è che il paziente presentava drusen morbide nel fondo. Sebbene non si tratti di una \"diagnosi\" (la domanda poteva essere formulata meglio), si tratta di un reperto correlato alla degenerazione maculare legata all'età, o degenerazione maculare senile."
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"5": {
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"char_ranges": [
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"text": "Inizialmente potremmo escludere la corioretinopatia sierosa centrale, perché per definizione si verifica in persone giovani (fino a circa 55 anni)."
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Delle cinque opzioni, quattro potrebbero essere compatibili con il quadro clinico descritto. Inizialmente potremmo escludere la corioretinopatia sierosa centrale, perché per definizione si verifica in persone giovani (fino a circa 55 anni). La chiave per differenziare gli altri quattro è che il paziente presentava drusen morbide nel fondo. Sebbene non si tratti di una "diagnosi" (la domanda poteva essere formulata meglio), si tratta di un reperto correlato alla degenerazione maculare legata all'età, o degenerazione maculare senile. La forma secca o atrofica si presenta con una perdita visiva lentamente progressiva. La forma umida o essudativa, invece, produce una grave perdita visiva acuta o rapidamente progressiva (di solito dovuta a un'emorragia sottoretinica accompagnata da metamorfopsia (distorsione dell'immagine dovuta al sollevamento della retina). Una membrana epiretinica ha di solito un decorso più lento. In un foro maculare, la perdita visiva è più rilevante (può essere segnalata anche la metamorfopsia, ma è meno probabile nella fase acuta). Nella trombosi della vena retinica centrale, la perdita visiva è più importante e di solito non spiega la metamorfopsia (ma può verificarsi a causa dell'edema maculare).
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Delle cinque opzioni, quattro potrebbero essere compatibili con il quadro clinico descritto. Inizialmente potremmo escludere la corioretinopatia sierosa centrale, perché per definizione si verifica in persone giovani (fino a circa 55 anni). La chiave per differenziare gli altri quattro è che il paziente presentava drusen morbide nel fondo. Sebbene non si tratti di una "diagnosi" (la domanda poteva essere formulata meglio), si tratta di un reperto correlato alla degenerazione maculare legata all'età, o degenerazione maculare senile. La forma secca o atrofica si presenta con una perdita visiva lentamente progressiva. La forma umida o essudativa, invece, produce una grave perdita visiva acuta o rapidamente progressiva (di solito dovuta a un'emorragia sottoretinica accompagnata da metamorfopsia (distorsione dell'immagine dovuta al sollevamento della retina). Una membrana epiretinica ha di solito un decorso più lento. In un foro maculare, la perdita visiva è più rilevante (può essere segnalata anche la metamorfopsia, ma è meno probabile nella fase acuta). Nella trombosi della vena retinica centrale, la perdita visiva è più importante e di solito non spiega la metamorfopsia (ma può verificarsi a causa dell'edema maculare).
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Donna di 75 anni a cui 3 anni fa è stata diagnosticata una drusen morbida nella parte posteriore dell'occhio. Ha riferito metamorfopsia e una significativa perdita visiva nell'occhio destro nelle ultime 2 settimane, che le impediva di leggere. Indicare la diagnosi più probabile:
| 133
|
it
|
{
"1": "Membrana epiretinica maculare.",
"2": "Foro maculare.",
"3": "Trombosi della vena retinica centrale.",
"4": "Degenerazione maculare legata all'età.",
"5": "Corioretinopatia sierosa centrale."
}
| 168
|
OFTALMOLOGIA
| 2,012
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0173237754,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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{
"id": "pubmed23n0912_8717",
"title": "Desgarros del epitelio pigmentario de la retina: factores de riesgo, mecanismo y control terapéutico.",
"score": 0.0119468752,
"content": "Los desgarros del epitelio pigmentario de la retina (EPR) se asocian en la mayoría de los casos con los desprendimientos vascularizados del EPR debido a una degeneración macular asociada a la edad (DMAE), y normalmente implican una pérdida adversa de la agudeza visual. Estudios recientes indican que ha habido un aumento en la incidencia de desgarros del EPR desde la introducción de fármacos anti-factor de crecimiento del endotelio vascular (anti-VEGF) así como una asociación temporal entre el desgarro y la inyección intravítrea. Dado que el número de pacientes con DMAE y el número de inyecciones anti-VEGF va en aumento, tanto la dificultad de prevenir desgarros del EPR como el tratamiento tras la formación de los desgarros han adquirido una mayor relevancia. De forma paralela, la evolución de la imagenología de la retina ha contribuido de manera significativa a comprender mejor el desarrollo de los desgarros del EPR en los últimos años. Esta revisión resume los conocimientos que se poseen actualmente sobre el desarrollo, los factores pronósticos y las estrategias terapéuticas de los desgarros del EPR antes y después de que estos se formen."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0672_177",
"title": "[Treatment with bevacizumab in exudative age-related macular degeneration].",
"score": 0.0099009901,
"content": "evaluation of the treatment with bevacizumab for advanced exudative AMD. prospective study on 163 patients (December 2006-February 2009). All patients received a series of 3 intravitreal injections with bevacizumab (1.25 mg/0.05 ml) at 6 weeks intervals followed by surveillance and continuation or restart of therapy based on clinical criteria and central macular thickness (CMT). The series was subdivided in three groups based on initial VA (VA < or = 0, 1; VA = 0, 1-0, 3; VA > or = 0,3). Final VA increased or remained constant in 88% of patients. VA increased in all three groups: from 0.029 to 0.069 in the first group; from 0.152 to 0.245 in the second group; and from 0.409 to 0.612 in the third group. In all three groups the increase in VA achieved statistical significance (p < 0.001). The whole series manifested an anatomical improvement (final mean CMT of 243.3 microm, as compared to initial mean CMT of 345.3 microm). intravitreal treatment with bevacizumab is efficient but should be followed by aggressive follow-up and rapid resume of the treatment if recurrence is diagnosed."
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "pubmed23n0760_904",
"title": "[Clinical course of patients with exudative-haemorrhagic age-related macular degeneration treated with ranibizumab. Eye2Eye study].",
"score": 0.0098039216,
"content": "To assess the mean best-corrected visual acuity (BCVA) change in patients with exudative-haemorrhagic age-related macular degeneration (EH-ARMD) after 12-month period of treatment with ranibizumab. A retrospective, multicentre and national study of intravitreal administered ranibizumab was conducted on 2 groups of EH-ARMD patients: only one eye affected (group 1) versus second eye affected (group 2), having the first one affected. Eligible subjects were ≥ 50 years old with primary or secondary active subfoveal EH-ARMD-related choroidal neovascularisation (CNV). A total of 184 patients (91 group 1 and 93 group 2) were included. Mean age (SD) was 75.3 (7.5) years, and 53.6% were women. The BCVA showed a VA improvement at 12 months of 9.3 (18.0) number of letters in group 1 and 5.1 (16.8) number of letters in group 2 (P<.0001 and P=.0042, respectively). No statistical differences between groups were observed. Lesion characteristics in the total population (baseline vs 12-month) were: drusen (69.1% vs 61.1%), macular haemorrhages (59.0% vs 7.3%), lipid exudates (28.1% vs 8.2%), and retinal pigment epithelium detachment (46.8% vs 19.0%). The optical coherence tomography (OCT) in the total population (baseline vs 12-month) showed a reduction in macular oedema (73.6% vs 20.9%), subretinal fluids (71.3% vs 14.7%), and intraretinal cysts (38.5 vs 19.7%), as well as a reduction of the mean foveal thickness 377.4 ± 109.8μm vs 249.1 ± 67.8μm in group 1 and 354.1 ± 123.2μm vs 254.6 ± 67.4μm in group 2, P<.0001, both groups, with no significant differences between groups. Intravitreal administration of ranibizumab for a minimum of 12-months significantly improved the BCVA, decreased lesion characteristics, and reduced the initial mean foveal thickness in patients with CNV primary or secondary to EH-ARMD, both in patients with only one eye affected and in patients with a second eye affected, having the first one affected."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
},
{
"id": "pubmed23n0693_23257",
"title": "[Efficacy of three intravitreal injections of bevacizumab in the treatment of exudative age-related macular degeneration].",
"score": 0.0097087379,
"content": "To evaluate intravitreal bevacizumab therapy for choroidal neovascularization (CNV) secondary to age-related macular degeneration (AMD). A retrospective review between June 2006 and May 2008 of patients with CNV secondary to AMD was conducted. All patients were treated with intravitreal injection of bevacizumab (1.25mg) once a month during a 3-month-period. The mean evaluation criteria were the best-corrected visual acuity (BCVA) logMar testing before and one month after the third injection. All eyes underwent an angiography and an optical coherence tomography before injections to define the activity and the type of CNV and then to evaluate the persistence of leakage (macular edema, subretinal fluid, and pigment epithelial detachment) after treatment. Then treatments were left to the investigator's discretion during the following six months. Seventy-one eyes of 66 patients were enrolled. There were 65% occult CNV, 20% classic CNV, and 15% combined. A significant improvement in BCVA was observed, from 0.88±0.57 to 0.77±0.60 (p=0.001), one month after the third injection. At this time, 57.7% of the eyes required a reinjection because of leakage persistence. A concomitant treatment with intravitreal triamcinolone injection and/or photodynamic therapy was necessary for 8% of nonresponder eyes. Six months after initial treatment, a complete resolution of exudative signs was not obtained for 33.8% of eyes. The average number of injections was 3.85±0.96 during the 9-month follow-up. BCVA stability was observed at 4, 6 and 9-month follow-ups (F(71.2)=1.54; p=0.46). Three complications occurred: one endophthalmitis, one retinal tear, and one vitreous hemorrhage secondary to a macular hemorrhage. Mean BCVA significantly improved at one month after three consecutive monthly intravitreal injections of bevacizumab. However, most eyes required a reinjection. In spite of improvement in BCVA, leakage of the CNV persisted in most eyes after three monthly intravitreal injections of bevacizumab. Then retreatment and sometimes concomitant treatment was necessary to obtain complete resolution of exudative signs and BCVA stability."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0096153846,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0593_11371",
"title": "[Intravitreal administration of triamcinolone and bevacizumab for pigment epithelial detachment in conjunction with AMD].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The effect of the vascular endothelial growth factor (VEGF) inhibitors triamcinolone and bevacizumab (Avastin) on serous pigment epithelial detachment (PED) related to age-dependent macular degeneration (AMD) was analysed retrospectively. Data of 45 patients (45 eyes) were evaluated: 11 patients received an intravitreal injection with triamcinolone and 16 with bevacizumab. The remaining 18 patients received no therapy. Visual acuity (VA), height of the PED, retinal thickness and the cystoid component of the PED were compared after 6 months follow-up. Over 90% showed a stabilisation or improvement in VA after bevacizumab therapy; 63% of those who received triamcinolone showed VA stabilisation. Patients who received no therapy had a significant decrease in VA. Our data seem to implicate that VA outcome is much better after bevacizumab treatment. VA outcome seems to correlate with the cystoid component of the foveal oedema rather than with the height of PED. A greater number of patients with a longer period of follow-up are necessary to confirm these results."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0095238095,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0862_1076",
"title": "[Evaluation of the efficacy of aflibercept's in the treatment of neovascular age-related macular degeneration in treatment-naive and switched patients. Report of 86 cases].",
"score": 0.0095238095,
"content": "AMD (age-related macular degeneration) is the leading cause of legal blindness after age 50 in developed countries. Anti-VEGF therapy by intravitreal injection has become the standard for the treatment of neovascular AMD. Ranibizumab is the most currently used, but the arrival of aflibercept on the market 1 year ago is changing clinical practices in France. The objective of this study is to evaluate the efficacy of aflibercept in AMD. All patients with neovascular AMD undergoing IVT (intra-vitreal injection) of aflibercept were included. All patients had at baseline and on follow-up visits a measurement of best corrected visual acuity (ETDRS), a fundus examination and an OCT. For statistical analysis, we analyzed the data at 0, 3, 6 and 12 months. An induction phase was carried out for treatment-naive patients, and follow-up was performed according to the PRN method (Pro Re Nata). The total number of injections over the entire follow-up period was recorded. Ninety-six eyes were included, with 17 treatment-naive patients and 69 patients who had previously received ranibizumab. At 1 year, all patients had a mean improvement of 5.4 ETDRS letters (P=0.0026). The OCT data showed a rapid decline in retinal thickness, from baseline to the third month, of 143 microns on average (P=5.6×10(-15)); between the 3rd and 6th month, this was slower, with an average decrease of 4.6 microns, and between the 6th and the 12th month, the difference was significant, with an average decrease of 36 microns (P=0.003). The number of injections over one year was 5.7 on average. The efficacy of aflibercept with a PRN protocol provides interesting results, with an improvement in visual acuity and central retinal thickness in all treated groups, and with fewer injections than advocated."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0315_20210",
"title": "[Laser therapy of age-related exudative macular degeneration].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Aim of the study is to determine the percent of cases with exsudative form of age related macular degeneration that are eligible for treatment by the Macular Photocoagulation Study guidelines after initial visit. Authors also evaluated efficacy of focal laser treatment in visual acuity. In a group of 80 eyes in 55 patients only in 13 (16%) eyes was found classic choroidal neovascular membrane and 12 (15%) of them met eligibility criteria for treatment by the MPS criteria. 6 CNV (46%) were treated with argon-green laser according to MPS photocoagulation criteria. Visual acuity of treated eyes was improved in 2 eyes, unchanged in 1 eye and worsened in 3 eyes. For worse visual outcomes were responsible recurrent CNV which occurred in 3 (50%) of treated eyes."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
},
{
"id": "pubmed23n0731_13430",
"title": "[Long-term visual acuity in patients with age-related macular degeneration and persistence of subretinal fluid after treatment with ranibizumab].",
"score": 0.0093457944,
"content": "To analyse the long-term visual acuity (VA) in patients with age-related macular degeneration (ARMD) treated with ranibizumab, and who had persistent subretinal fluid after the induction therapy and/or in the successive controls. We reviewed the medical records, optical coherence tomography (OCT) and fluorescein angiograms of 216 patients treated with ranibizumab between January 2008 and April 2010, selecting those who had persistent subretinal fluid or recurrent fluid for at least one year of follow-up. A total of 36 eyes from 34 patients were included, with 19 eyes (52.7%) having persistent, and 17 (47.2%) recurrent subretinal fluid throughout the follow- up (mean 29.06±9.28 months). The average number of injections was 7.89±3.2. The central macular thickness (CMT) at the start of follow-up was 330±84μm, at 3 months 265.2±62μm, and 294.5±37μm at the end of the follow-up. The initial mean VA was 0.3±0.2, at 3 months 0.43±0.2 (P<.05) and at the final review, 0.41±0.22 (P<.05). Haemorrhages in recurrences were associated with a worse final VA (P=.004). At the end of follow-up, 18 eyes (50%) continued with ranibizumab treatment, 16 eyes (44%) were kept under observation, and 2 patients died. There were no differences between VA and CMT between the groups. The persistence or recurrence of macular subretinal fluid in patients treated with ranibizumab does not significantly reduce the visual gain obtained after induction therapy, despite discontinuation of treatment during follow-up. Haemorrhages in the recurrences were associated with a worse final VA."
},
{
"id": "pubmed23n0613_15446",
"title": "[Photodynamic therapy in age-related macular degeneration: one-year results].",
"score": 0.0092592593,
"content": "To evaluate the efficacy of photodynamic therapy (PDT) for subfoveal choroidal neovascularization(CNV) secondary to age-related macular degeneration(AMD) one year after PDT. 106 eyes of 106 AMD patients with subfoveal CNV detected by fluorescein angiography (FA). Best-corrected visual acuity, color fundus photography, FA and indocyanine green angiography were performed before and 1 year after treatment. Visual acuity and CNV size before PDT were compared with those 1 year after treatment. Pre-PDT factors predicting a visual acuity of 0.4 or more 1 year after this treatment were evaluated. Visual acuity improved or was maintained in 84 of the 106 eyes. The size of CNV decreased significantly (p < 0.001). A visual acuity of 0.4 or more 1 year after PDT was predicted by an acuity of 0.4 or more (p = 0.01) and occult with no classic CNV (p = 0.04) prior to PDT. PDT is effective for maintaining or improving visual acuity and obliteration of CNV for 1 year or longer. Factors predicting a visual acuity of 0.4 or more 1 year after PDT were an acuity of 0.4 or more and occult with no classic CNV prior to PDT."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
},
{
"id": "pubmed23n0004_947",
"title": "[Value and limit of photocoagulation for juxtafoveolar sub-retinal vessels (author's transl)].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Sub-retinal new vessels arising from the choroid are the most dangerous components in disciform maculopathies. The greatest advance made in their treatment has been due to the use of photocoagulation over the last few years, but their destruction by this method is still a very controversial subject. The aim of the present study was to define which lesions should be treated and which should not. Results demonstrated that the use of photocoagulation to destroy new vascular membrane which is very close to the foveola, is possible, and can restore vision or preserve useful visual acuity. The laser can be used very close to the centre of the foveola, even in a part of the central avascular area. A randomized study is now being conducted and should supply statistical evidence as to whether this treatment should or should not be recommanded."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0090909091,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "pubmed23n0703_8245",
"title": "[Peripheral retina in AMD patients].",
"score": 0.0090909091,
"content": "To determine the frequency and possible correlation between peripheral retinal lesions and AMD. 92 patients (50-89 years old), with AMD were evaluated by indirect ophthalmoscopy and biomicroscopy with triple mirror. The control group consisted of 92 patients without any lesions in macula and other retinal changes. At the AMD patients the peripheral benign lesions were found more frequent than in control group (p = 0.003, especially: drusen (p = 0.026), atrophy (p = 0.011), and chorioretinal degeneration (p = 0.001). The presence of peripheral retinal lesions may correlate with AMD evaluation."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1884",
"title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].",
"score": 0.009009009,
"content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."
},
{
"id": "pubmed23n0635_12534",
"title": "[Guidelines of clinical practice of the SERV: treatment of exudative age-related macular degeneration (AMD)].",
"score": 0.009009009,
"content": "Age related macular degeneration (ARMD) in its neovascular form is a serious disease which produces legal blindness in many patients with poor prognosis if left untreated. We intend to establish a clinical guide with the different therapeutic options that exist nowadays, which may help the ophthalmologists in their clinical practice. A group of medical retina experts selected by SERV have evaluated the results of different published studies with the drugs currently available, obtaining an evidence-based consensus. Some recommendations have been established for diagnosis, treatment and monitoring of patients with neovascular ARMD. The intravitreal injection of ranibizumab at a dosage of 0.5 mg produces significant improvement of visual acuity in subfoveal lesions, according to data obtained from studies with the highest level of evidence. It should be considered as a first choice drug. The use of bevacizumab, a drug with not approved indication for intraocular use, nor for the treatment of neovascular ARMD can reach a result which is closer to the ones obtained with ranibizumab than to those obtained with photodynamic therapy (PDT) and pegaptanib. The use of intravitreal pegaptanib sodium in intravitreal injection at a dosage of 0.3 mg as a treatment for subfoveal lesions can obtain similar results to the TFD, but with a wider range of injuries. The results of the evidence-based studies are a good guide for the treatment of this disease."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0318_3211",
"title": "[Age related macular degeneration as a cause of blindness].",
"score": 0.0089285714,
"content": "To present our studies concerning the causes of blindness in age-related macular degeneration, including the relationship with risk factors for this disease. A total number of 158 eyes with AMD in 99 patients were examined. Among them there were 21 cases with visual acuity 0.1 or less in the better eye. This group of patients underwent a detailed analysis in order to determine the factors responsible for visual impairment in comparison to the patients with better visual function. Blindness is connected mostly with exudative AMD. There are no significant differences in prevalence of risk factors for AMD between the group of patients with visual loss and that of patients with visual acuity above 0.1. The majority of patients referred to the ophthalmologist too late and on account of that is should be necessary to perform prophylactic examinations of the people above sixty."
},
{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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{
"id": "pubmed23n0618_18811",
"title": "[Safety and efficacy of using bevacizumab in the treatment of exudative age-related macular degeneration].",
"score": 0.0088495575,
"content": "To evaluate the efficacy and safety of intravitreal bevacizumab administered on \"as required\" basis in patients with exudative age-related macular degeneration (AMD). A prospective uncontrolled cohort study of patients with exudative AMD treated with intravitreal bevacizumab administered \"as required\" based on PRONTO reinjection criteria. Main outcome measures include standardized best-corrected visual acuity (BCVA) and central macular thickness (CMT) measured with optical coherence tomography (Stratus OCT). 153 eyes of 153 consecutive patients with AMD were treated with intravitreal bevacizumab injection, followed monthly and reinjected \"as required\". Mean follow-up time was 14.2 weeks (4-52 weeks). Distance BCVA improved from 0.79 log MAR at baseline to 0.69 at 4 weeks, 0.7 at 8 weeks, 0.64 at 12 weeks, 0.71 at 16 weeks and 0.63 at 20 weeks (p<.05). Near BCVA improved from 0.13 at baseline to 0.22 at 4 and 8 weeks, 0.25 at 12 weeks, 0.22 at 16 weeks and 0.28 at 20 weeks (p<.05). Mean CMT decreased from 395 microm at baseline to 265 at 4 weeks, 260 at 8 weeks, 268 at 12 weeks, 255 at 16 weeks and 257 at 20 weeks (p<.05). Mean time between first and second injection was 91.9 days, and between second and third injection 99.7 days. No adverse events were observed. Short-term results suggest that intravitreal bevaciuzmab administered \"as required\" is safe and effective in patients with exudative AMD. \"As required\" schedule may decrease the risk of adverse events and lower the cost of treatment."
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0662_10125",
"title": "[Our two-year experience with the bevacizumab (Avastin) treatment of the age related macular degeneration wet form].",
"score": 0.0087719298,
"content": "To evaluate the results of the intravitreal Avastin injection treatment in patients with the wet form of the age related macular degeneration and to point out some problems of this treatment. The study group consisted of 71 eyes of 71 patients; the follow up period was 6-24 months, on average, 18.5 months. The first subgroup consisted of 31 eyes treated in the first year, the second subgroup 40 eyes treated in the second year of the study. At the beginning of the treatment, the visual acuity in the first subgroup was 0.05-0.8, on average 0.26, in the second subgroup 0.1-0.6, on average 0.3. Most frequently, the occult form of the subretinal neovascular membrane was diagnosed (60.6%). There were applied 1-6 injections, on average, 3.52 injections. The frequency of applications was set according to the PRONTO study schedule for Lucentis application. The neuroepithelium thickness decreased by more than 100 microm in 35.2% of eyes, was stabilized in 46.5% of eyes, and increased by more than 100 microm in 11.3% of eyes. In the first subgroup, the visual acuity stabilized in 90.3% of eyes, in the second one in 95%, and in the whole group in 93% of eyes. Improvement by more than 15 letters of the ETDRS chart was recorded in the whole group in 8 eyes (11.3%) and, on the other hand, the worsening by more than 15 letters in 5 eyes (7%). We recorded no systemic complications; in no eye we had to treat the endophthalmitis, nor the retinal detachment. Several times lower price, safety, and positive results of intravitreal Avastin injection treatment support its use in the competition with other anti-VEGF substances."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0570_2505",
"title": "[Intravitreal bevacizumab versus verteporfin and intravitreal triamcinolone acetonide in patients with neovascular age-related macula degeneration].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The aim of this study was to compare intravitreal bevacizumab (IVB) and verteporfin therapy in combination with 4 mg intravitreal triamcinolone (PDT-IVTA) in patients with neovascular age-related macular degeneration (AMD). A total of 30 eyes of 30 patients with neovascular AMD were included in a prospective, randomized study. Ten eyes received PDT-IVTA with a standard light fluence of 50 J/cm(2) (SPDT-IVTA), ten were treated with PDT-IVTA with a reduced light fluence of 25 J/cm(2) (RPDT-IVTA) and ten received IVB. The main outcome was evaluated using early treatment diabetic retinopathy study (ETDRS) visual acuity, fluorescein angiography and optical coherence tomography (OCT) at baseline as well as at day 1, week 1, 1 month and 3 months after therapy. At the beginning of therapy, the distribution of the groups was balanced. After 3 months, the SPDT-IVTA group showed a non-significant vision loss of seven letters (p<0.3) while a vision loss of 0.5 letters (p<0.9) was found in the RPDT-IVTA group. At the same time, the IVB group had a vision improvement of 11.8 letters (p<0.001). This vision improvement was statistically significant compared to the results of both PDT-IVTA groups (p<0.005). Central retinal thickness (CRT) decreased up to month 3 in the SPDT-IVTA group by 132 microm, in the RPDT-IVTA group by 78 mum and in the IVB group by 138 microm, (p<0.05 in the three groups). No significant difference in the decrease of CRT was found between the treatment groups after 3 months. IVB shows significantly better results in vision improvement in the short-term compared to the two PDT-IVTA groups. Within 3 months, all groups showed a comparable decrease in CRT. Long-term follow-up is required to evaluate the safety and treatment efficacy of all treatment modalities."
},
{
"id": "pubmed23n1121_19919",
"title": "[Community Medicine revival. Community Medicine (revised and corrected)].",
"score": 0.0086206897,
"content": "A &quot;la Scienza e l'Arte di prevenire le malattie, di prolungare la vita e di promuovere la salute attraverso gli sforzi organizzati della società&quot; sono stati attribuiti molti nomi, variamente associati tra loro: Sanità pubblica, termine onnicomprensivo della multidisciplinarietà della materia, ma anche Igiene, Medicina preventiva, Medicina sociale, Medicina di comunità a seconda del prevalente campo di attività messo in atto. L'inserimento della dimensione comunitaria nella teoria e nella pratica della Medicina richiede però la definizione di comunità, il coinvolgimento nell'azione di tutela della salute (promozione, conservazione e recupero), la localizzazione territoriale (dove la gente vive e lavora), la disponibilità di risorse finalizzate e così via. Una esigenza quanto mai necessaria specialmente ora che l'ormai &quot;mitico&quot; Recovery Plan - ovvero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) - cita ripetutamente la&quot;Comunità&quot; facendone un elemento di rilievo dell'azione progettuale. Uno degli interventi previsti è infatti la realizzazione entro il 2026 di 1.288 Case della Comunità. Queste sono ideate come strutture sanitarie, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare, nonché luoghi privilegiati per la progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria esprimendo una nuova modalità di presa in carico delle persone e delle comunità per prevenire le malattie, prolungare la vita e promuovere la salute. Ne consegue che la sede della Casa della Comunità deve essere visibile e facilmente accessibile per la comunità di riferimento (struttura di prossimità) perché è il luogo dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle più diverse esigenze sanitarie o sociosanitarie. La soluzione organizzativa raccomandata (in informatica &quot;hub & spoke&quot;) prevede un elemento centrale di una rete per le cure primarie e per i supporti sociali e assistenziali, proponendosi come luogo di offerta, ma contestualmente come luogo di relazione e di attenzione a tutte le dimensioni di vita della persona e della comunità."
}
]
}
}
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|
3
|
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"1": {
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"text": "passaggi. Siamo tutti d'accordo che il paziente sembra avere la sindrome di Cushing (escludiamo la 1)."
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"text": "un esame di diagnostica per immagini deve essere eseguito solo dopo che è stata fatta una chiara diagnosi di ipercortisolismo."
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"4": {
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101
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"text": "Se l'ipercortisolismo è confermato, occorre ricercarne l'origine; la misurazione dell'ACTH indica l'origine: soppressa nell'ipercortisolismo di origine surrenalica o da uso prolungato di corticosteroidi ed elevata o normale se l'origine è ipofisaria o dovuta a secrezione ectopica di ACTH (pertanto, 4 e 5 sono falsi)."
},
"5": {
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"text": "Se l'ipercortisolismo è confermato, occorre ricercarne l'origine; la misurazione dell'ACTH indica l'origine: soppressa nell'ipercortisolismo di origine surrenalica o da uso prolungato di corticosteroidi ed elevata o normale se l'origine è ipofisaria o dovuta a secrezione ectopica di ACTH (pertanto, 4 e 5 sono falsi)."
}
}
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Una domanda un po' contorta sulla diagnosi della sindrome di Cushing, ma facile se si hanno chiari i passaggi. Siamo tutti d'accordo che il paziente sembra avere la sindrome di Cushing (escludiamo la 1). Per la diagnosi è necessario misurare il cortisolo libero urinario, fare un test di soppressione con desametasone o misurare il cortisolo salivare notturno. Se l'ipercortisolismo è confermato, occorre ricercarne l'origine; la misurazione dell'ACTH indica l'origine: soppressa nell'ipercortisolismo di origine surrenalica o da uso prolungato di corticosteroidi ed elevata o normale se l'origine è ipofisaria o dovuta a secrezione ectopica di ACTH (pertanto, 4 e 5 sono falsi). Se l'ACTH è basso, è necessario eseguire una TC dell'addome per individuare l'origine. Se l'ACTH è normale o alto, è necessario eseguire una risonanza magnetica ipofisaria (gli adenomi ipofisari responsabili della sindrome di Cushing sono molto piccoli e la TC ipofisaria è meno sensibile della RM). È molto importante eseguire l'ordine giusto per arrivare a una diagnosi corretta: 1°: confermare l'ipercortisolismo o la s. di Cushing, 2°: misurare l'adenoma ipofisario responsabile della s. di Cushing. Cushing, 2°: misurare l'ACTH per orientare l'eziologia. 3°: test di imaging in base ai livelli di ACTH. Pertanto, la risposta 2 è falsa (la TC addominale non è un esame che serve a escludere la s. di Cushing); un esame di diagnostica per immagini deve essere eseguito solo dopo che è stata fatta una chiara diagnosi di ipercortisolismo. Pertanto, la risposta vera è la 3.
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Una domanda un po' contorta sulla diagnosi della sindrome di Cushing, ma facile se si hanno chiari i passaggi. Siamo tutti d'accordo che il paziente sembra avere la sindrome di Cushing ([HIDDEN]). Per la diagnosi è necessario misurare il cortisolo libero urinario, fare un test di soppressione con desametasone o misurare il cortisolo salivare notturno. Se l'ipercortisolismo è confermato, occorre ricercarne l'origine; la misurazione dell'ACTH indica l'origine: soppressa nell'ipercortisolismo di origine surrenalica o da uso prolungato di corticosteroidi ed elevata o normale se l'origine è ipofisaria o dovuta a secrezione ectopica di ACTH ([HIDDEN]). Se l'ACTH è basso, è necessario eseguire una TC dell'addome per individuare l'origine. Se l'ACTH è normale o alto, è necessario eseguire una risonanza magnetica ipofisaria (gli adenomi ipofisari responsabili della sindrome di Cushing sono molto piccoli e la TC ipofisaria è meno sensibile della RM). È molto importante eseguire l'ordine giusto per arrivare a una diagnosi corretta: 1°: confermare l'ipercortisolismo o la s. di Cushing, 2°: misurare l'adenoma ipofisario responsabile della s. di Cushing. Cushing, 2°: misurare l'ACTH per orientare l'eziologia. 3°: test di imaging in base ai livelli di ACTH. [HIDDEN]; un esame di diagnostica per immagini deve essere eseguito solo dopo che è stata fatta una chiara diagnosi di ipercortisolismo. [HIDDEN].
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Una paziente di 56 anni si è presentata per un dolore alla colonna vertebrale dorso-lombare e una progressiva difficoltà a svolgere le normali attività. Negli ultimi 5 anni era aumentata di peso, presentava facilmente ecchimosi ed era stata rilevata ipertensione arteriosa. Esame fisico: obesità prevalentemente centrale, facies arrotondata, aumento del grasso sovraclaveare, diminuzione della forza muscolare prossimale e alcune strie rossastre sull'addome. La glicemia è di 136 mg/dL e lo studio radiologico ha evidenziato osteoporosi e schiacciamento vertebrale. Quale pensate sia l'interpretazione e l'atteggiamento più coerente?
| 186
|
it
|
{
"1": "Osteoporosi post-menopausale, diabete mellito di tipo 2 e ipertensione essenziale, con diminuzione della forza dovuta alla polineuropatia diabetica.",
"2": "La malattia di Cushing deve essere esclusa con il test di soppressione del desametasone e la TC cranica.",
"3": "Suggerire la malattia di Cushing. Determinare il cortisolo libero urinario e l'ACTH basale, che serve a guidare l'eziologia e a selezionare la tecnica di imaging più appropriata.",
"4": "Sembra una malattia di Cushing. Se l'ACTH basale è elevato, può essere dovuto all'uso di corticosteroidi o a un tumore surrenalico; è necessario eseguire una risonanza magnetica.",
"5": "Probabilmente è affetto da Cushing. Se l'ACTH basale è basso, è probabile che abbia un microadenoma ipofisario e che debba essere eseguita una TAC cranica."
}
| 67
|
ENDOCRINOLOGIA
| 2,013
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n1007_20630",
"title": "[Effect of desmopressin on the production of corticosteroids in patients with different forms of hypercorticism].",
"score": 0.0099009901,
"content": "То investigate the direct effect of desmopressin (DP), a vasopressin agonist, on the adrenal cortex, the authors studied a response of the pituitary and all three adrenal cortical areas in patients with different forms ofhypercorticism (active stage): ACTH-dependent Itsenko-Cushing syndrome, ectopic ACTH-dependent syndrome, corticosteroma. The levels of ACTH, cortisol, dehydroepiandros-terone sulfate, and aldosterone were used to assess a response to DP 15, 30, 60, 90, and 120 minutes after administration. There were several types of a response of corticosteroids to DP: 1) an increase in the level of ACTH and, subsequently, in the concentration of either all test steroids, one of the steroids, or two steroids in different combinations; 2) an elevation of the concentration of steroids in different combinations irrespective the response of ACTH to DP. Thus, there are patients with hypercorticism whose adrenals respond to DP by the higher synthesis and secretion of glucocorticoids (cortisol), mineralcorticoids (aldosterone), and adrenal androgens (dehydroepiandrosterone sulfate). The findings suggest that there are \"ectopic\" receptors to vasopressin in the adrenal cortex of patients."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0492_18814",
"title": "[Inappropriate secretion of antidiuretic hormone and diabetes insipidus after surgery for pituitary adenoma].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The purpose of our study was to evaluate the incidence and risk factors of SIADH (syndrome of inappropriate antidiuretic hormone) and diabetes insipidus after pituitary adenoma surgery in patients and report follow-up data collected in our department of endocrinology. This retrospective study included 78 patients seen in the last 5 years. Possible risk factors of SIADH and diabetes insipidus were studies: patient age and gender, type of secretion, tumor volume, surgical approach, presence of postoperative pituitary failure. The incidence of SIADH and diabetes insipidus were similar: 12.8%. We did not find any risk factor for SIADH associated with postoperative anterior pituitary failure. This study illustrates the importance of postoperative follow-up after pituitary adenoma surgery."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0270_5581",
"title": "[Basal cortisol and ACTH in the immediate postoperative period in ACTH-producing hypophyseal adenomas].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Evaluate the usefulness of basal cortisol and ACTH during the immediate postoperative period following hypophyseal surgery, as early indicators of remission in patients with Cushing's disease. Nine patients with Cushing's disease and on whom selective transphenoidal adenomectomy was performed were included in the study. Basal cortisol and ACTH levels were compared the first week after surgery, with definitive results being obtained after a month's time during which basal cortisol levels below 165 nmol/l indicated patients cured of Cushing's disease. Cortisol levels determined post-op, in five patients in remission, were found to be lower than those in patients who were not cured (63 +/- 55.8 versus 606 +/- 267 nmol/l, p < 0.01). However, ACTH levels were not lower. All the patients in remission had initial cortisol levels lower than 182 nmol/l, whereas the uncured patients had levels higher than 404 nmol/l. There was a correlation between cortisol measured in the first week and the definitive value (r = 0.81, p < 0.01). Cortisol in the immediate postoperative period following hypophyseal surgery is a good indicator of definitive adrenocorticotropic function and permits the identification of those patients in remission."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
},
{
"id": "pubmed23n0590_13669",
"title": "[Subclinical Cushing's syndrome in populations at risk].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Based on autopsy studies, adrenal masses are among the most common tumors in humans. Endogenous Cushing's syndrome (CS) is unusual and adrenal adenomas account for 10% of all cases of CS. Patients with subclinical CS (SCS) present abnormal cortisol dynamics without obvious manifestations. The prevalence of hypercortisolism in clinically inapparent adrenal masses has been reported as 9%. Data from several small series of patients indicate that fewer than 20% develop hormone overproduction when followed for up to 10 years. Follow-up of patients with subclinical CS suggests that rarely masses increase in size or progress to overt CS. Adrenal incidentalomas and subclinical CS are related to metabolic disorders, in special to type-2 diabetes. The scarce available data suggest that treatment of hypercortisolism correct the metabolic abnormalities and blood pressure. Some studies evaluating the prevalence of subclinical CS in overweight type-2 diabetes patients suggest that it is considerably higher in populations at risk than in the general population."
},
{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
},
{
"id": "pubmed23n0366_10460",
"title": "[Detection of preclinical Cushing's syndrome in overweight type 2 diabetic patients].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Preclinical Cushing's syndrome (PCS) is a condition in which cortisol excess is not associated to clinical features of Cushing's syndrome. The aim of this study was to detect PCS in 48 ambulatory overweight type 2 diabetic patients (DM). Controls were 40 normoglycemic obese (Ob) and 36 normo-weight healthy subjects (N). In DM (47/48) total urinary cortisol (UF) levels were similar to those found in Ob and N. Evening urinary cortisol (Spot F) was significantly higher than either Ob (p: 0.0001) or N (p: 0.03), although values did not overcome the upper normal limit (44 ng/mg creatinine). False positive results to the overnight 1 mg dexamethasone suppression test were found in 31% and 22% of DM and Ob, respectively. In a DM female an elevated UF and Spot F associated to absence of cortisol inhibition to the overnight 1 mg dexamethasone suppression test was repeatedly detected. Diagnosis of PCS was performed. Remission of hypercorticism and glycemic control were achieved after pituitary surgery. It would be useful to screen DM patients with poor glycemic control for PCS."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
},
{
"id": "pubmed23n0243_9325",
"title": "[Surgical treatment in Cushing's disease (authors' translation)].",
"score": 0.0094339623,
"content": "We are presenting a series of 23 patients with Cushing disease selected from a larger study in which the ectopic production of ACTH (paraneoplastic or tumoral), adrenal adenoma or carcinoma were discarded. Sixteen were female and seven male. Diagnosis was fundamentally realized by clinical manifestations derived from hypercortisolism (obesity, muscular atrophy, diabetes, osteoporosis or polyglubulia). The polytomography demonstrated a deformed sella in 19 patients. Endocrine exams showed an alteration in rhythm of Cortisol and elevated levels of urinary metabolites. Others exams, Liddle Test, Metopirona Test, or stimulation of exogenic ACTH did not always permit diagnosis of pituitary adenoma. Plasmatic dosage of ACTH is the best test although results did not always agree with clinical manifestations. In each case we performed clinical treatment in preparation for surgery and later selective removal of adenoma or total pituitary ablation by transphenoidal approach. Of 21 patients, we found an adenoma during surgery in 15; the other 6 on whom we performed a total hypophysectomy, the pathological study showed an adenoma in 5 and a hyperemic gland with thick capillaries in 1. Another type of treatment was used on 2 due to their age. Nine patients were given post-operative radiotherapy. We conclude that microsurgery by transphenoidal approach offers the best possibilities for patients with Cushing disease."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0093457944,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0256_21539",
"title": "[Diabetes insipidus caused by metastasis to the hypothalamo-hypophyseal axis. Apropos of 4 cases].",
"score": 0.0093457944,
"content": "This study concerns the cases of 4 patients with polyuria and polydipsia syndrome as part of a known evolutive neoplasia. MRI demonstrated an intra- and supersellar tumoral process developed from the pituitary stalk and the posterior pituitary lobe suggesting metastasis."
},
{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
},
{
"id": "pubmed23n0798_2797",
"title": "[Screening for Cushing's syndrome in obese patients; is it really necessary?].",
"score": 0.0092592593,
"content": "to be more frequent among patients with metabolic syndrome. Previous studies have suggested to perform a routine screening for CS in obese patients; however, more recent reports only recommend a case-finding approach in patients with uncontrolled diabetes and hypertension, despite appropriate treatment. Objective: The aim of this study was to evaluate the prevalence of unsuspected CS in morbidly obese patients in an outpatient’s clinic. Patients and methods: Retrospective case-note study. We reviewed the medical records of morbidly obese patients referred to our clinic prior to bariatric surgery between january 2001 and december 2011. All patients had a complete medical history including physical examination, and 399 underwent screening for CS as part of our pre-surgical protocol. As screening for autonomous cortisol secretion, we performed an overnight 1 mg Dexamethasone Suppression Test (DST). Serum cortisol < 1.8 μg/dl was the cut-off point for normal suppression. Results: 399 patients (308 female; mean age 41.9 ± 10.5 years; mean BMI 51.5 ± 8.4 kg/m2). In the retrospective analysis, prediabetes and diabetes mellitus were observed in 10.3% and 27.8% respectively. In 21 of 399 patients, screening was considered to be abnormal. Eight of these 21 patients had subsequent normal 24h Urinary Free Cortisol (UFC) levels (150 μg/24h). In 13 of 20 patients, we repeated an overnight 1mg DST, on suspicion of failing to take the dexamethasone correctly. Three patients failed to suppress their cortisol levels, two of them were on carbamazepine, which was considered to be a false positive result. The other patient with abnormal UFC levels was diagnosed with CS (0.26%), whose cause was a pituitary microadenoma. Conclusion: A low proportion of patients with morbid obesity were found to have CS. Our findings suggest that morbidly obese patients should not be routinely screened for CS."
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{
"id": "wiki20220301en162_39110",
"title": "Tarantino dialect",
"score": 0.0092285656,
"content": "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura! Tant' è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte. Io non so ben ridir com' i' v'intrai, tant' era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai. Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto, là dove terminava quella valle che m'avea di paura il cor compunto, guardai in alto e vidi le sue spalle vestite già de' raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogne calle... 'U 'càndeche de le crijatúre de San Frangísche (Enrico Vetrò) Altísseme, 'Neputènde, Signóre bbuéne, Túje so' le làude, 'a glorie e ll’anóre e ogne bbenedizzióne. A Tté súle, Altísseme, Te tòcchene, e nnisciún’óme éte dègne de Te menduváre."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0091743119,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0910_16018",
"title": "[Diabetes mellitus secondary to an endocrine pathology : when to think about it ?]",
"score": 0.0091743119,
"content": "An endocrine disease can be associated with glucose intolerance or diabetes mellitus, and the latter can falsely be considered as type 2 diabetes. Glycemic imbalance can be a direct or indirect consequence of excessive hormone production. Endocrine diseases such as acromegaly, Cushing's syndrome and pheochromocytoma can increase glucose production and cause insulin resistance. Hyperthyroidism, hyperaldosteronism, glucagonoma and somatostatinoma lead to hyperglycemia by other physiopathological mechanisms detailed in this article. When a clinical picture suggests an endocrine disease, several analyses need to be done in order to avoid treatment escalation of diabetes."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
},
{
"id": "pubmed23n0634_13742",
"title": "[Prevalence, etiology and clinical findings of Cushing's syndrome].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Endogenous Cushing's syndrome is a very rare entity, with an incidence of 2-4 cases per million inhabitants per year. Cases caused by ectopic ACTH secretion are under-diagnosed. Cushing's disease is the most frequent cause of endogenous Cushing's syndrome, which is 5 or 6 times more frequent than adrenal Cushing's syndrome, with an incidence of between 1.2 and 2.4 cases per million inhabitants per year. Cushing's disease is 3-8 times higher in women than in men. The frequency of adrenal tumors is 3 times higher in women, while that of Cushing's syndrome due to adrenal tumors is 3-5 times higher. Age at diagnosis of Cushing's syndrome varies according to the etiology. Most cases of Cushing's disease are due to a pituitary adenoma, although the tumor may not be visible on the available imaging techniques. ACTH-independent Cushing's syndrome is found in 20% of cases and is most frequently due to adenomas (10%) or adrenal carcinomas (8). Bilateral micronodular hyperplasia and macronodular hyperplasia are infrequent entities, representing less than 10% of all cases of ACTH-independent Cushing's syndrome. Both familial and sporadic forms exist: the familial form, or Carney complex, and ACTH-independent bilateral macronodular hyperplasia, in which the size of the adrenal glands is considerably enlarged. The signs and symptoms of Cushing's syndrome are a direct result of long-term exposure to excessive glucocorticoids. Most signs and symptoms are highly prevalent in the general population (hypertension, central obesity, diabetes mellitus or carbohydrate intolerance, osteoporosis, and characteristic phenotypical alterations)."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.009009009,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n1007_20538",
"title": "[Hypothalamo-pituitary-adrenal axis disorders in diabetes].",
"score": 0.009009009,
"content": "Today we know a lot about violations of the hypothalamic-pituitary-adrenal system in diabetes mellitus. The purpose of the review is an attempt to present the results of some studies and summarize many years of research experience in this direction."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0071_21952",
"title": "[Cushing's syndrome: the diagnostic and treatment problems in 27 cases].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Problems of diagnosis and treatment were analyzed in 27 patients with Cushing syndrome (25 confirmed by anatomic findings) followed for a mean of 50 months. The etiology was Cushing disease in 14 (52%), suprarenal tumor in 9 (33%) and ectopic secretion of ACTH in 4 (15%). Determination of plasma cortisol levels at 4 PM or 11 PM was a highly sensitive test for the presence of this syndrome (100%). High resolution computed tomography was considerably more effective than conventional X ray studies of the sella in patients with Cushing disease (42 vs 20%). Treatment has been totally effective in all patients with benign suprarenal lesions. Cure was obtained in 64% of patients with pituitary lesions and 0% of patients with Cushing syndrome associated to malignancy."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0088495575,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
},
{
"id": "pubmed23n0910_12688",
"title": "[Carbohydrate metabolism in patients with acromegaly and Itsenko-Cushing disease].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The relevance of investigating carbohydrate metabolism (CM) in patients with acromegaly and Itsenko-Cushing disease is attributable to frequent glucose metabolic disturbances, on the one hand, and to difficulties in choosing sugar-lowering therapy in these categories of patients, on the other. The efficiency of hyperglycemia treatment in these patients may be reduced due to problems in achieving remission/cure of the underlying disease and to specific therapy favoring hyperglycemia. The top-priority tasks are to search for ways of reducing the frequency of CM abnormalities in patients with neuroendocrine diseases and to elaborate sugar-lowering therapy regimens. There is a growing interest in studies of the role of the incretin system in the pathogenesis of secondary hyperglycemias associated with neuroendocrine diseases. Nevertheless, few works have been published on this subject matter because of its novelty. There is a need for a further closer study of the specific features of incretin system function and the pharmacodynamics of incretin mimetics that are potential candidates as first-line drugs to treat secondary hyperglycemias. This paper attempts to summarize the available data obtained from studies into CM in neuroendocrine diseases."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
},
{
"id": "pubmed23n0322_19186",
"title": "[Results of surgical treatment in Cushing syndrome].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The authors report 10 cases of hypercortisolism studied at University's Surgical Clinic of Trieste (Italy). Comparing their results to the recent Literature, they observe the highly reliability of the instrumental and laboratory investigations to achieve an accurate preoperative diagnosis. The effectiveness of surgical therapy evinces not only from absence of surgical mortality and morbility, but also from optimal results of follow-up: all patients, in fact, heal completely in few weeks or months."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0086956522,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0045_1430",
"title": "[A case of pituitary stalk tumor diagnosed with magnetic resonance (MRI)].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Authors present a case of 28-year old female with anterior hypopituitarism and diabetes insipidus, with properly functioning anterior pituitary cells as showed by means of measuring pituitary hormones in response to neurohormones i.v. injections. Magnetic resonance imaging revealed neoplastic tissue in the pituitary stalk destroying supraopticohypophysial and paraventriculohypophysial tracts, as well as portal blood system, thus preventing release of vasopressin and these hypothalamic neurohormones from accessing anterior pituitary."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0086206897,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
}
]
}
}
}
|
5
|
{
"1": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
50,
201
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"word_ranges": [
[
6,
29
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"text": "Per escluderne 1 sarebbe facile eliminarlo, il trattamento per il cancro del colon è chirurgico (con trattamento neoadiuvante per il cancro del retto)."
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"2": {
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[
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"text": "Se le biopsie confermano l'adenocarcinoma, non è necessario ripeterle, perché è necessario avere il campione completo."
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"3": {
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99
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],
"text": "Degli altri due, è importante sapere che il 5 è corretto, poiché quasi sempre presentano instabilità microsatellitare anche se non soddisfano i criteri di Amsterdam e hanno una prognosi migliore rispetto agli altri tumori del colon scarsamente differenziati."
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"5": {
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"char_ranges": [
[
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"word_ranges": [
[
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"text": "Degli altri due, è importante sapere che il 5 è corretto, poiché quasi sempre presentano instabilità microsatellitare anche se non soddisfano i criteri di Amsterdam e hanno una prognosi migliore rispetto agli altri tumori del colon scarsamente differenziati."
}
}
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Domanda complicata su un adenocarcinoma insolito. Per escluderne 1 sarebbe facile eliminarlo, il trattamento per il cancro del colon è chirurgico (con trattamento neoadiuvante per il cancro del retto). Se le biopsie confermano l'adenocarcinoma, non è necessario ripeterle, perché è necessario avere il campione completo. La maggior parte dei tumori del colon si sviluppa su adenomi, quindi possiamo eliminare questa patologia. Degli altri due, è importante sapere che il 5 è corretto, poiché quasi sempre presentano instabilità microsatellitare anche se non soddisfano i criteri di Amsterdam e hanno una prognosi migliore rispetto agli altri tumori del colon scarsamente differenziati.
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Domanda complicata su un adenocarcinoma insolito. Per escluderne 1 sarebbe facile eliminarlo, il trattamento per il cancro del colon è chirurgico (con trattamento neoadiuvante per il cancro del retto). Se le biopsie confermano l'adenocarcinoma, non è necessario ripeterle, perché è necessario avere il campione completo. La maggior parte dei tumori del colon si sviluppa su adenomi, quindi possiamo eliminare questa patologia. Degli altri due, è importante sapere che [HIDDEN], poiché quasi sempre presentano instabilità microsatellitare anche se non soddisfano i criteri di Amsterdam e hanno una prognosi migliore rispetto agli altri tumori del colon scarsamente differenziati.
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Durante una colonscopia, è stato rilevato un tumore di 5 cm nel colon destro di un uomo di 48 anni. Non sono state riscontrate altre lesioni. Anche la nonna materna ha sofferto di cancro al colon. Le biopsie sono superficiali e mostrano un tumore scarsamente differenziato con abbondanti cellule infiammatorie nello stroma, diagnosticato come carcinoma di tipo midollare.
| 7
|
it
|
{
"1": "La chemioterapia è il trattamento di scelta.",
"2": "Poiché la biopsia è superficiale, deve essere ripetuta prima del trattamento.",
"3": "La prognosi del tumore dipende principalmente dal suo alto grado di anaplasia.",
"4": "È improbabile che questo tumore si sia sviluppato sopra un precedente adenoma.",
"5": "Dovrebbero essere studiati l'instabilità dei microsatelliti e i geni di riparazione degli errori del DNA."
}
| 208
|
DIGESTIVO
| 2,011
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0099009901,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0516_12328",
"title": "[Association between microsatellite instability and clinico-pathological characteristics in sporadic colon cancer].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Currently, colon cancer is a leading cause of cancer death world-wide. It progresses according to three molecular pathways, named suppressor, mutador and methylator. Microsatellite instability is a hallmark of the lack of reparation, of DNA mismatches and it characterizes a subset of colon tumors (unstable tumors, MSI). MSI-H patients (high degree of microsatellite instability) seem to share clinico-pathological differences with MSS (microsatellite stable) and MSI-L (low degree of microsatellite instability) patients. In this study, associations between high degree of microsatellite instability and pathological (location, mucinous content, differentiation grade, stages T3N0, stages II and III) and clinical features (response to chemotherapy, disease-free survival and overall survival) were evaluated. 117 patients with sporadic colon cancer were classified into two populations (MSS/MSI-L and MSI-H) by using PCR and electrophoresis of seven microsatellites, according to the National Cancer Institute recommendations. MSI-H tumors tended to be located in the right colon (p = 0.022) and were of mucinous histologic type (p = 0.04). No differences in disease-free survival and overall survival between group of stage II and III patients with MSS/ MSI-L and corresponding ones with MSI-H colon cancer were found (p = 0.54, p = 0.37, respectively). Conversely, MSI-H patients with stage II colon cancer had a favourable prognosis (p = 0.027). Nevertheless, response to 5-fluorouracil (5-FU) and leucovorin was similar in MSS/ MSI-L and MSI-H groups (p = 0.38). MSI-H patients are characterized by certain pathological features; those MSI-H patients with a stage II seem to have a better prognosis than MSS/ MSI-L patients."
},
{
"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.0098039216,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
},
{
"id": "pubmed23n0392_23255",
"title": "[The experience in the use of DNA flow cytometry to predict the natural history of malignant neoplasms].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The aim is to study the pattern of a cell population (ploidy) and to evaluate the latter's significance in the prognosis of different carcinomas. A total of 467 patients with primary carcinomas of the breast (n = 177), lung (n = 88), head and neck (n = 140), and colon and rectum (n = 62) were examined. All the patients underwent surgery alone or in combination with radiotherapy (X-ray)/chemotherapy. A follow-up lasted 6 to 120 months. DNA was measured in the operative tumor tissue specimens by using an ICP-22 flow cytometer. Diploid and aneuploid cancers occurred in 20.4-53.6 and 43.6-79.6% of cases, respectively. The frequency of recurrences was mainly associated with aneuploidy and it was more than thrice higher than that with diploidy (21.0-43.2 versus 4.5-14.4%). Five-year survival was twice worse in patients with aneuploid tumors than in those with diploid ones. The survival rates after one operation, preoperative, and postoperative radiation therapy was greater in patients with diploid tumors than in patients with aneuploid ones. Thus, DNA-ploidy of the study neoplasms is of high informative value in predicting the course of a tumorous process and in choosing treatment policy on an individual basis."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0097087379,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0815_17106",
"title": "[Plasma DNA measurement as a biomarker of cancer].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Carcinoembryonic antigen (CEA) and CA 15-3 serve as biomarkers in the two prevalent cancers of the colon and breast, respectively. However, their sensitivity for screening is tow. Circulating DNA has been suggested as a potential marker. We developed a fluorometric method which enables an easy, fast and reliable DNA measurement. This manuscript presents the results of our experiments to evaluate the significance of DNA measurements in breast and colon patients. Patients who had been diagnosed with early stages of colon or breast cancer were recruited into a prospective study. Blood samples were withdrawn for the determination of CEA, CA 15-3 (according to the type of cancer) and circulating DNA concentrations prior to any therapeutic intervention. Control DNA Levels were determined in blood samples of healthy volunteers. Mean circulating DNA in patients with colon cancer was higher than in control subjects [798+409 ng/ml vs. 308 +/- 256 ng/ml, p<0.0001. High DNA concentrations were identified in 40% of colon patients compared with 28% with increased CEA levels. Mean DNA levels among breast cancer patients was higher than the control group [1060 +/- 670.9 ng/mt vs. 376.2 +/- 244.1 ng/ml, p=0.0001]. High DNA concentrations were identified in 53% of breast cancer patients compared with 9% with increased CA 15-3 levels. A novel simple, rapid, cheap and reliable fluoroscopic method was used to determine circulating DNA levels in the blood of breast and colon cancer patients. Increased DNA concentrations were found in the blood of early cancer patients. This method demonstrates a better sensitivity compared with the traditional markers."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0363_14534",
"title": "[Analysis of DNA excreted from the body as an approach to diagnosis and monitoring tumor growth].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Proceeding from their early data showing that some portion of DNA originating from apoptotic cells can enter the blood stream and pass through the renal barrier by preserving its template capabilities, the authors analyzed urine DNA from 29 patients with colorectal cancer. PCR was used to compare DNA samples from the normal mucosa surrounding the tumor and from the urine collected just prior to surgery. Six microsatellite loci were studied with oligonucleotide primers. The following results were obtained: i) 3 cases showed differences in one of the studied loci in normal and tissue DNA; ii) some patients displayed changes in urine DNA microsatellite loci, namely: disappearance of some alleles (loss of heterozygocity) and appearance of new ones; iii) there were no differences in microsatellite patterns of lymphocytic DNA (taken as a control) and urine DNA in healthy donors. The findings are discussed in view of current concepts of tumor clonal heterogeneity and interpreted as a promising approach to diagnosing and monitoring tumor growth."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0319_11928",
"title": "[Flow cytometry sutdy of DNA and cell kinetics in the adenoma- carcinoma sequence in the large intestine].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The quantitation of DNA and growth fraction in the different step from dysplastic to neoplastic process in large bowel is the aim of this study. 70 colonic polyps were studied. The fresh specimens were processed and DNA analysis was carried out using a Partec CA II flow cytometer and the growth fraction was tested with KI-67 monoclonal antibody. The percentage of S-phase cells has been calculated with the Multicycle program. Our results demonstrated that 7 adenomas were tubulo-villous with mild dysplasia, 39 with mild-moderate dysplasia, 1 with severe dysplasia, 5 were polypoid carcinomas, 2 juvenile polyps, 1 polypoid leiomyoma, 1 inflammatory fibroid polyps. DNA analysis showed a diploid DNA content in non adenomatous polyps, in all adenomas with mild dysplasia, in 37 with mild-moderate dysplasia, in 8 cases with moderate-severe dysplasia and 1 cancer. Aneuploidy was discovered in 2 cases with mild-moderate dysplasia, in 6 cases with moderate-severe dysplasia, in the case of severe dysplasia and in 4 cases of carcinomas. Best indexes of linear correlation (Pearson's r) has been found between S-phase and DNA index (r = .75) and between S-phase and KI-67 (r = .82). 1) No relationship was found between DNA content and age, sex, size and location of polyps. 2) Aneuploidy is strictly related to moderate-severe grade of dysplasia therefore it is an important element in the development of adenomacarcinoma sequence. 3) DNA-index, S-phase and KI-67 are strictly related."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0094339623,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
},
{
"id": "pubmed23n0262_13479",
"title": "[Genes, heredity and colorectal cancer].",
"score": 0.0094339623,
"content": "All cancers result from the accumulation of mutations of proto-oncogenes and tumor suppressor genes. Sporadic and familial colorectal cancers result from the accumulation of the following genes, in a relatively stereotyped chronological order: the tumor suppressor gene apc whose mutations are responsible for the familial adenomatous polyposis; the proto-oncogene K-ras which is mutated in 50% of large adenomas (> 1 cm) and adenocarcinomas; the tumor suppressor gene dcc; and the tumor suppressor gene p53 whose inactivation in a factor of bad prognosis. While some of them are induced by mutagens, others result from an instability of the genome. Two types of instability are observed in both sporadic and familial colorectal cancer. The first type, which is found in 25-50% of cases, appears as cytogenetic abnormalities with aneuploidy and allelic losses. The second type of instability is induced by mutations of the hMSH2 or hMLH1 genes which code for proteins involved in the mechanism of DNA repair."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0311_4306",
"title": "[Colonic cancer: from molecular diagnosis to diagnostic and therapeutic procedure].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Studies of tumour cell genetic alterations have demonstrated the existence of two distinct groups of colorectal cancers. The first one is characterised by the existence of hyperploid tumour cells and frequent loss of heterozygosity. These colorectal cancers are the most common. The second one is characterised by the presence of microsatellite instability. Among the most frequent genetic alterations, the loss of heterozygosity on the short arm of chromosome 17 and the long arm of chromosome 18 seems to be indicators of a pejorative prognosis. In the same way the existence of a p53 mutation in tumour cells has been demonstrated as an independent prognostic factor in colorectal cancer. The indication of an adjuvant chemotherapy on the basis of such genetic alterations remains to be demonstrated by randomised trials."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
},
{
"id": "pubmed23n0256_22373",
"title": "[DNA content in colorectal carcinomas: application of image analysis to archival material].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The most studied biological parameter of human tumours is the DNA nuclear content. In the present study we assessed the DNA content of 197 colorectal cancers from 180 patients using archival material (tissues routinely processed and paraffin-embedded) for image analysis. The metastatic lymph nodes were also included in the study in 54 Dukes \"C\" stage cases and 19/25 Dukes \"D\" stage cases. A total of 452 sections, 5 mu thick, were submitted to image analysis in static cytometry. DNA diploid pattern was found in 72/452 samples (15.9%) and the DNA-aneuploid pattern in 380/452 (84.1%). Two different areas for each tumour were examined but we found a concordance of diploid pattern in only 23 cases. DNA-aneuploidy, regarded as presence of at least one sample with an aneuploid peak in the same tumour, reached 88% in our study. In conclusion the image analysis of several samples obtained from different areas of the same tumour clearly revealed: a pronounced heterogeneity of ploidy patterns in colon cancer; an overall prevalence of DNA-aneuploidy in colon cancer; a prevalence of diploid pattern in tumours localized in right portion of the colon and in younger patients."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0533_19410",
"title": "[Hereditary non polyposis colon cancer--basic principle and ethical considerations].",
"score": 0.0091743119,
"content": "HNPCC is a hereditary cancer syndrome of several organs but more particularly the colon and the uterus. It is characterized by microsatellite instability (MSI) related to mutations of DNA mismatch repair (MMR) genes. The role of the pathologist in the detection of colorectal cancer with MSI phenotype is important. Among the available tests to detect MSI, immunohistochemistry appears being a sensitive, specific and inexpensive test. The detection of HNPCC syndrome by the genetic test among the MSI cancers implies a coordination of the structures of health and requires a follow-up of the patients, during and after the genetic test. Ethical dimension related to these hereditary cancers must be considered without constituting a brake for their detection."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0090909091,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0481_16766",
"title": "[Prognostic significance of chromosome and microsatellite instability in colorectal cancer].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The prediction of recurrence and the prognosis of colorectal cancer have always been related to the stage of the disease. Clinical pathological classifications are unable to predict the individual risk of recurrence and the prognosis which would also appear to be linked to additional factors, which have yet to be properly assessed, such as the genetic endowment of the tumour. In this study we assessed how microsatellite and chromosomal instability may help us to stratify two classes of risk of recurrence in patients at the same stage. From July 1996 to June 1999 we prospectively collected data on 112 patients (59 male, 53 female) affected by colorectal cancer and undergoing surgery with a radical intent. Biopsies of normal and tumor tissue were submitted to DNA extraction and amplification to evaluate the presence of chromosomal instability (loss of heterozygosity) and microsatellite instability. Analysis of the data revealed that loss of heterozygosity in the long arm of chromosome 18 is associated, in patients with stage III colorectal cancer, with a higher risk of recurrence and therefore with a worse prognosis. Microsatellite instability proved to be associated with a better prognosis even in cases of recurrence."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.009009009,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
},
{
"id": "pubmed23n0269_1670",
"title": "[Evaluation of prognostic parameters in colorectal carcinoma. II. Ploidy determination with flow cytometry].",
"score": 0.009009009,
"content": "The prognostic value of DNA ploidy in large bowel cancer is still controversial. In the present investigation we have evaluated the nuclear DNA content in 123 colorectal adenocarcinomas by flow cytometry using multiple frozen tumour samples. Thirty-three (26.8%) carcinomas were classified as diploid and 90 as aneuploid (73.2%). Presence of DNA aneuploidy was found to be unrelated to age and sex of patients, tumour stage and grade of differentiation, as well as to several other histopathological variables. However, multiploid tumours (20/123, 16.3%) resulted to be more frequently in advanced stages of disease (stages III and IV, P < 0.025) and more often showed unfavourable histopathological features, especially an infiltrating pattern of growth (P < 0.05), compared to diploid and single aneuploid carcinomas. Nuclear DNA content was found to be closely related to tumour site. Carcinomas of the proximal colon were more frequently diploid (P < 0.005) and more often displayed a DI < or = 1.20 (P < 0.001) than tumours of the distal colon. Nuclear DNA content was also found to be related to tumour type. In fact, a high proportion (66.7%) of mucinous carcinomas showed DI values < or = 1.20; conversely only 31.4% of nonmucinous adenocarcinomas had a DI < or = 1.20 (P < 0.01). Intratumoural heterogeneity in nuclear DNA content was found in 23% of cases. These results seem to suggest that the DNA ploidy pattern probably reflects different genetic mechanisms involved in the development of carcinomas in the proximal and distal colon. Furthermore our data support the hypothesis that mucinous carcinoma represents a distinct clinicopathologic entity, possibly related to pathogenetic factors different from those acting in the majority of nonmucinous adenocarcinomas. Finally, the analysis of multiple tissue samples taken from different areas of each tumour is necessary to assess carefully the DNA ploidy pattern of large bowel carcinomas."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "pubmed23n0558_11265",
"title": "[Microsatellite instability among patients with colorectal cancer].",
"score": 0.0089285714,
"content": "In patients with colorectal carcinoma, insertions or deletions of short sequences of DNA, a phenomenon called microsatellite instability, are observed. To look for microsatellite instability and mutations of MLH1 and MSH2 gene mutations in patients with colorectal carcinoma. Ten patients with sporadic colorectal carcinoma and 31 patients fulfilling criteria for hereditary nonpolyposis colon cancer (HNPCC), aged 9 to 70 years, were studied. Microsatellite instability was studied in samples of tumor and peripheral blood mononuclear cell DNA. Six markers were amplified by polymerase chain reaction and capillary electrophoresis. In samples with microsatellite instability, mutations of MLH1 and MSH2 genes were studied by direct sequencing. Thirty four percent of patients had microsatellite instability and among these, 76% had a high degree of instability. BAT40 marker had the higher frequency of instability. No mutations for MLH1 and MSH2 genes were observed. However a new polymorphism, C399T, was identified in exon 3 of MSH2 gene. This polymorphism was observed both in patients with sporadic colorectal carcinoma and patients with HNPCC. There is a high frequency of microsatellite instability among patients with colorectal cancer. A new polymorphism, not previously reported, was identified in MSH2 gene."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n1003_20675",
"title": "[The development of polymerase chain reaction diagnostic of colorectal cancer based on DNA integrity separated from feces of patient.]",
"score": 0.0088495575,
"content": "The article presents procedure of diagnostic of colorectal cancer on the basis of analysis of integrity of fecal DNA. The samples of stool were picked out in 91 patients and out of them: 60 patients with colorectal cancer, 24 healthy volunteers (control group) and 7 patients with benign tumors. The evaluation of integrity of genome DNA using technique of polymerase chain reaction analysis specified involvement of two long fragments - sites of genes TP53 and MLH1. In stool of 47 patients with colorectal cancer the long fragments of DNA were detected while analysis of DNA from stool of individuals from control group detected only short fragments of DNA with size less than 200 np. The technique of non-invasive polymerase chain reaction diagnostic of colorectal cancer was developed. The sensitivity and specificity of this technique made up to 78% and 100% (p<0.0001). The sensitivity of technique has no significant differences for patients with different stages of disease that permits to apply it for early diagnostic of colorectal cancer."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0087719298,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0693_3378",
"title": "[Molecular and genetic studies for hereditary colon cancer in two patients and their families].",
"score": 0.0087719298,
"content": "About 30% of cases of colon cancer (CC) have a family history of CC, and only 5% are hereditary forms. Hereditary forms have an increased risk of CC and other tumors. To report the molecular and genetic study in two families with hereditary CC. Molecular analysis of the adenomatous polyposis coli (APC) gene of familial adenomatous polyposis (FAP), was done in a patient with multiple benign polyps and his children. Molecular analysis was performed for MLH1 gene mutation of hereditary non-polyposis colon cancer (HNPCC) in an asymptomatic patient with family history of multiple cancers and his mother with a confirmed mutation in the MLH1 gene. The patient with FAP had an insertion of 17 base pairs in exon 9 of the APC gene and two of his children had the same mutation. The patient with history of HNPCC did not have the family mutation on MLH1. In the case of FAP, molecular study was performed in his children since manifestations in carriers of the mutation may begin in childhood. If the second patient would have had the mutation, the study of his children could have been postponed until the age of 18, when the risk for CC is increased."
},
{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
},
{
"id": "pubmed23n0691_4103",
"title": "[Utility of immunohistochemistry in detecting alterations of mismatch repair genes of DNA. A series of 48 cases of colorectal cancer].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Hereditary non-polyposis colorectal cancer (HNPCC) is associated in more than 95% to a germline mutation in the genes of the mismatch repair (MMR) of DNA. The aim of this study was to assess the utility of immunohistochemistry, a simple and fast technique, in the triage of families where HNPCC is suspected. Tumor samples included in this study were from patients with resection for colorectal cancer, examined in our laboratory between 2004 and 2007. For each case, a formalin-fixed paraffin-embedded tissue block containing tumor tissue and normal adjacent mucosa was selected. Tumor specimens were examined with immunohistochemistry for the presence of hMLH1, hMSH2, and hMSH6 proteins. Scoring of the tumor staining was performed without any knowledge of patients' family history. The loss of protein expression was noted in four patients among 48 cases tested: two cases with isolated loss of hMSH2, a case with isolated loss of hMSH6 and one case with combined loss of MSH2/MSH6. No case has shown a suppression of hMLH1 protein. Comparing the immunohistochemical results for clinical has revealed a clear correlation between loss of protein expression demonstrated by immunohistochemistry and clinical data. Indeed, three cases among the four who showed no expression of MMR proteins showed at least one clinical criterion predictive of HNPCC. In conclusion, our study support the potential utility of immunohistochemistry to identify a significant portion of colorectal tumors derived from germline mutation of MMR genes and can be used as an adjunct measure in the identification of HNPCC."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0086206897,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "pubmed23n0495_11737",
"title": "[Clinical and pathological significance of the genetic analysis in colorectal carcinomas].",
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"content": "The molecular genetics of colorectal carcinomas are among the best understood of common human cancers. Three inter-related molecular pathways are involved. The chromosomal instability pathway begins with inactivation of the APC/beta-catenin genes followed by activation of oncogenes and inactivation of additional suppressor genes, commonly with high frequency of allelic losses, cytogenetic abnormalities. The microsatellite instability pathway begins with inactivating one of a group of genes responsible for DNA nucleotide mismatch repair leading to extensive mutations in both repetitive and non-repetitive DNA sequences with low frequencies of allelic losses and rare alteration of tumor DNA content. Finally, the CpG island methylation pathway involves inactivation of genes by methylation of cytosines in promoter regions to silence gene expression without DNA sequence alterations. Molecular genetics have the potential for clinical applications. Combination of genetic classification of high levels of microsatellite instability (MSI-H), gene expression analysis of mismatch repair genes and subsequent mutation analysis of inactivated genes can be used as an effective method for the identification of hereditary nonpolyposis colorectal carcinoma patients. Molecular genetic alterations have been proposed to be of prognostic value, including allelic deletion on chromosome 18q, and on chromosome 17p. MSI-H has been reported as a marker for better prognosis. Individualizing chemoradiation by use of predictive markers for response or resistance to therapy is important in patients with advanced disease or candidacy for adjuvant therapy."
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3
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In caso di artrite gottosa acuta (la presenza di cristalli intracellulari con birifrangenza negativa lo conferma) in un paziente iperuricemico precedentemente trattato con allopurinolo, è necessario aggiungere un FANS fino a quando la crisi non si attenua. In questo periodo non si deve modificare il trattamento ipouricemizzante perché altera la catena metabolica dell'acido urico e può peggiorare la situazione.
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In caso di artrite gottosa acuta (la presenza di cristalli intracellulari con birifrangenza negativa lo conferma) in un paziente iperuricemico precedentemente trattato con allopurinolo, è necessario aggiungere un FANS fino a quando la crisi non si attenua. In questo periodo non si deve modificare il trattamento ipouricemizzante perché altera la catena metabolica dell'acido urico e può peggiorare la situazione.
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Un paziente iperuricemico che assume abitualmente 100 mg di allopurinolo al giorno arriva al pronto soccorso con dolore acuto e segni infiammatori al ginocchio destro. Viene eseguita un'artrocentesi e al microscopio a luce polarizzata si osservano cristalli intracellulari con birifrangenza negativa. Quale dei seguenti approcci terapeutici è il più appropriato in questo caso?
| 152
|
it
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"1": "Interrompere l'allopurinolo e iniziare la colchicina.",
"2": "Interrompere l'allopurinolo e iniziare i FANS.",
"3": "Aggiungere un FANS finché la crisi non si attenua.",
"4": "Aumentare la dose di allopurinolo a 300 mg/die.",
"5": "Sostituire l'allopurinolo con un uricosurico."
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| 72
|
REUMATOLOGIA
| 2,012
|
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"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0646_19557",
"title": "[Rasburicase versus allopurinol in the treatment of hyperuricaemia in tumour lysis syndrome].",
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"content": "Hyperuricaemia accompanying tumour lysis syndrome (TLS) is a serious complication in neoplasias with rapid proliferation and cellular destruction. The aim of the study was to evaluate the effects of rasburicase versus allopurinol on plasma uric acid, creatinine and phosphorus levels in paediatric patients with TLS. A comparative study of treatment with rasburicase or allopurinol was performed in 32 paediatric patients with haematological-oncological malignancies and with established TLS or a high risk of developing it, admitted to the Paediatric Intensive Care Unit (PICU). Allopurinol (10mg/kg/day every 8h) was administered to 16 patients between January 1991 and January 2003, and 16 patients received rasburicase (0.2mg/kg/day, once daily), from February 2003 to June 2009. Plasma uric acid, creatinine and phosphorus levels were measured at baseline and 4, 12, 24, 36, 48, 72 and 96h after therapy in both study groups. Baseline uric acid levels were similar in both groups. Four hours after the first dose, patients treated with rasburicase achieved a greater reduction (p<0.0001) of initial plasma uric acid levels compared to allopurinol, as in the other serial determinations. Creatinine levels were higher in the allopurinol group than in the rasburicase one. Plasma phosphorus levels were similar in both groups. Haemodialysis was required in 56% of patients in the allopurinol group, whereas none of rasburicase group needed this. This study demonstrated that there is more rapid control and lower plasma uric acid levels in patients at high risk for tumour lysis syndrome who received rasburicase compared to allopurinol, as well as lower levels of creatinine and a lower percentage of haemodialysis."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0098039216,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0149_27",
"title": "[Hereditary nephritis with bearing loss of the receiver type (Alport's syndrome) with a description of 2 cases].",
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"content": "A familial predisposed diffuse nephropathy is described in three adult patients--brothers, combined with hearing abatement--receiver type--in two of them. Typical gout was also found in them, that is difficult to associate with the azotemia. It was admitted that it concerns the Alport syndrome in adults, developing with certain peculiarities, advanced patient age, disturbances of purine metabolism, moderately selective proteinuria of glomercultubular type and chromosome aberration--thresomia of F chromosome."
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
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"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n1082_6925",
"title": "[Cardiovascular risk in gout - Role of allopurinol?]",
"score": 0.0097087379,
"content": "The treatment of gout is subject to different national and international guidelines. These guidelines differ in the extent to which they consider cardiovascular risk factors when deciding to start allopurinol. Observational studies and limited trial data suggest that treatment with allopurinol may reduce the risk of cardiovascular events in patients with gout. However, at this moment allopurinol remains an unproven strategy. There is need for a large randomized placebo-controlled trial with sufficient power and duration of follow-up."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0877_17844",
"title": "[An update on gout: diagnostic approach, treatment and comorbidity].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Muskuloskeletal ultrasound and dual-energy-CT (DECT) findings are increasingly relevant for the establishment of the diagnosis of gout, and are therefore incorporated into the novel ACR / EULAR classification criteria. Canakinumab, a monoclonal antibody directed against interleukin-1β (IL-1β) has been approved in 2013 for the treatment of acute gout and for prophylaxis of flares. In patients demonstrating an inadequate response upon treatment with allopurinol or febuxostat, combination therapy with lesinurad might reduce uric acid levels to the target of < 6 mg / dl (< 5 mg / dl in tophaceous gout). Rapid lowering of uric acid levels and effective tophi reduction can be achieved with pegloticase, which can be utilized in selected patients presenting contraindications to xanthine oxidase inhibitors and uricosuric drugs. This article summarizes current scientific aspects of diagnosis, treatment and comorbidities of gout in the context of clinical relevance. "
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "pubmed23n0303_6344",
"title": "[Xanthine urinary calculus in a patient with Lesch-Nyhan syndrome. Apropos of a case].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The authors report a case of xanthine stones in a 12-year-old child with Lesh Nyhan syndrome treated by allopurinol at the dose of 10 mg/kg/24 hours. This type of urinary stone is unusual and its structure was confirmed by spectrophotometric analysis. This type of stone, in the context of Lesh Nyhan syndrome, suggests the presence of allopurinol treatment. Discontinuation of this treatment prevents recurrence of xanthine stones."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0490_9418",
"title": "[Gout].",
"score": 0.0094339623,
"content": "In most cases gout is the clinical manifestation of familial hyperuricemia. Pathogenesis of hyperuricemia, clinical manifestations, diagnosis and differential diagnosis of hyperuricemia and gout are described. Treatment of hyperuricemia consists of dietary measurements and administration of uric acid lowering drugs, such as allopurinol or uricosuric agents. Nonsteroidal antiinflammatory drugs, colchicine and glucocorticosteroids are the treatment of choice for the acute gout attack. Prophylaxis of acute uric acid nephropathy consists of hydration, urine alkalinization and administration of allopurinol or rasburicase. For treatment of acute uric acid nephropathy rasburicase is the drug of choice."
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{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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{
"id": "pubmed23n0016_13736",
"title": "[Therapy of gout].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Increasing incidence of gout and its importance as a risk factor for arteriosclerosis stimulate the practitioner to improve his knowledge about therapeutic possibilities. Therapy of gout includes (1) treatment of acute attack with colchicine and indometacin, (2) decrease of uric acid blood concentration in tophaceous gout using uricosurica, alkalinization of urin, increased diuresis, and blockade of de-novo synthesis of uric acid, and (3) maintenance therapy with allopurinol or uricosurica to avoid recurrent arthritis as well as tophi. In addition, surgical removal of larger tophi may be of benefit."
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{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0092592593,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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{
"id": "pubmed23n0235_3872",
"title": "[Principles of treatment of gout and hyperuricemia].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Gout can be considered to be a group of diseases that are typified by acute arthritis, tophi and kidney stones. The acute attacks of arthritis should be treated with standard anti-inflammatory agents and the patient should receive maintenance therapy after the second acute attack. The dangers of asymptomatic hyperuricaemia are acute arthritis and uric acid kidney stones. Patients should be treated when the serum uric acid level is greater than 0,54 mmol/l or if the urinary uric acid excretion is greater than 4,2 mmol/l/24 h."
},
{
"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0091743119,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
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{
"id": "pubmed23n0124_13542",
"title": "[Allopurinol toxicity. Apropos of 1 case].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Allopurinol is widely used in the treatment of hyperuricemia. Unusual (78 cases published up to 1984) but severe toxicity includes renal, skin and hepatic involvement. We report a new case of serious toxic manifestations with acute interstitial nephritis. We stress the need to adapt the daily dosage of the drug to the glomerular filtration rate and to interrupt drug administration rapidly if allergic manifestations develop."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0090909091,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0132_4085",
"title": "[Preventive medical treatment of recurrent urinary calcium calculi].",
"score": 0.0090909091,
"content": "In 59 out of 80 patients with recurrent renal calcium stones studied between 1977 and 1982 and followed up for 4,5 to 7 years, an index has been used to determine the activity of the disease, before and after treatment with diet, high water intake, thiazide and/or allopurinol. As estimated by variations of the \"activity index\", the treatment was effective in all groups studied: patients with idiopathic hypercalciuria were prescribed a low purine and oxalate diet and a large water intake associated or not with thiazide; hyperuricosuric patients were treated by the same diet and allopurinol; patients with no metabolic abnormality were submitted to diet and/or thiazide and/or allopurinol. The association of thiazide and allopurinol seems to be a more effective therapy in recurrent stone formers with primary hyperoxaluria than high diuresis and succinimide."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.009009009,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0833_8359",
"title": "[The role of uric acid and allopurinol therapy in cardiovascular disease].",
"score": 0.009009009,
"content": "Uric acid elevation is very common among patients with cardiovascular, renal and metabolic diseases. The role of uric acid in the pathogenesis of these diseases has been subject of intensive research and scientific discussions for decades. Allopurinol, which has been used in clinical practice for almost 50 years, is the drug of first choice for long-term control of gout. Due to its efficiency, low price and well-known risk profile, it is a widely prescribed drug. However allopurinol treatment in patients with asymptomatic hyperuricemia and cardiovascular diseases is still controversial. This review summarizes the increasing evidence of experimental and clinical studies suggesting that uric acid may play a causal role in cardiovascular disorders pathogenesis. The current evidence suggests that allopurinol therapy could provide a clinical benefit in the prevention and treatment in many of these conditions."
},
{
"id": "pubmed23n0887_23509",
"title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."
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{
"id": "pubmed23n0237_11896",
"title": "[Diagnostic criteria and therapy of gout].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Among the diagnostic criteria the proof of urate crystals in the joint fluid is regarded as absolutely specific in the acute gout. In contrast to this the hyperuricaemia as an isolated finding has only a slight diagnostic value. For scientific and clinical proposes 7.0 mg/dl is to be regarded as upper limit value of the serum uric acid for the two sexes together. The chronic primary gout may with the help of the clearance of uric acid, the daily excretion of the quantity of uric acid as well as the pH-measurement of the urine pathogenetically be differentiated into a type of overproduction (type I about 20%) and into a type of renal excretion (type II about 80%), from which therapeutic consequences are the result. By dispensary care of the chronic form of the course we succeed, as a rule, in avoiding severe organic lesions at the kidney."
},
{
"id": "pubmed23n1063_21404",
"title": "Everything is going to be all right. Psychopathology in the time of an epidemic in Italy.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Scopo del presente lavoro è descrivere alcune reazioni umane e alcuni elementi di psicopatologia durante la pandemia. La pandemia ha messo in luce diversi aspetti dell'animo umano negli operatori sanitari, nei pazienti e nelle altre persone. Vi sono medici, infermieri, operatori che lavorano 24 ore su 24 per curare e assistere i malati, accompagnare chi non ce la fa. Incuranti del rischio di contagio, della fatica, dei propri bisogni hanno un'unica priorità : aiutare, fare il proprio dovere. Molti di loro si sono ammalati, molti sono morti. Tra loro vi è un alto tasso di contagiati, malati, qualcuno muore. Tutti sono stremati. Sono stati chiamati eroi, ma non tutti sono eroi. I nostri pazienti psichiatrici, inizialmente, sono i più adeguati, prudenti, saggi, responsabili. Con poche, semplici parole esprimono tanta consapevolezza e sana umanità. Al contrario, altre persone, quelle che normalmente si sentono \"al di sopra delle cose\", entrano nel panico Questa pandemia ci ha fatto capire (se ancora lo ignoravamo) che la vita è fragile, che tutto ciò che ci circonda e su cui costruiamo le nostre sicurezze è precario e incerto."
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{
"id": "pubmed23n0769_17074",
"title": "[Chronic tophaceous gout].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Gout is a common illness, usually of unknown etiology, is more frequent in men, and with a prevalence that increases with age. It is characterized by recurrent episodes of acute arthritis due to the deposition of monosodium urate crystals in joints. The underlying disorder in most cases is hyperuricemia, usually as a consequence of impairment in its renal excretion. Although it is generally believed that both the diagnosis and treatment are simple, the truth is that the level of adherence of clinical decisions using the existing guidelines is poor. We describe a case of chronic tophaceous gout, and review the general characteristics of this condition. "
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{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0087719298,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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{
"id": "pubmed23n0049_18134",
"title": "[Hypersensitivity syndrome caused by allopurinol: report of 2 cases and review of the literature].",
"score": 0.0087719298,
"content": "A severe adverse drug effect secondary to allopurinol ingestion has been described, characterized by fever, eosinophilia, cutaneous rash, hepatic lesion and renal failure, with a high mortality (21-26%) and unknown ethiopathogenicity. In many cases patients had a previous disorder on their renal function (53%) and more than half received allopurinol due to asymptomatic hyperuricemia. We present two new cases and review other 18 patients diagnosed in the last nine years, analyzing the ethiopathogenicity, epidemiological, clinical, therapeutical and preventive aspects."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0086956522,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "article-17382_2",
"title": "Allopurinol -- Indications",
"score": 0.0086956522,
"content": "Allopurinol, a xanthine oxidase inhibitor, is a urate-lowering medication. Allopurinol is FDA approved for the following indications: Gout Prevention of tumor lysis syndrome Prevention of recurrent calcium nephrolithiasis in patients with hyperuricosuria Other non-FDA-approved indications include Lesch-Nyhan syndrome-associated hyperuricemia and recurrent uric acid nephrolithiasis prevention. [1] American College of Rheumatology recommends initiating urate-lowering therapy such as allopurinol in patients with an established diagnosis of gouty arthritis in the following situations: Frequent attacks of acute gouty arthritis, defined as equal to or more than two attacks per year Chronic kidney disease stage 2 or worse Presence of tophi or tophus on clinical exam or imaging History of nephrolithiasis It is important to note that asymptomatic hyperuricemia is not an indication of allopurinol or any urate-lowering therapy. [1]"
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"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
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{
"id": "pubmed23n0019_13067",
"title": "[On the dose-effect relation of allopurinol (author's transl)].",
"score": 0.0086206897,
"content": "The hypuricemic action(y) of 1H-pyrazolo(3,4-d)pyrimidin-4-ol (allopurinol) is dependent on the serum concentration of uric acid (x). After treatment with allopurinol at doses of 300 mg daily for 8 days there exists a highly significant correlation corresponding the equation y = 0.875x + 3.950. At a level of 8 mg/dl without any therapy serum uric acid concentration is expected to decrease by an average of 3 mg/dl if allopurinol is applied at daily doses of 300 mg in a preparation with or without any retarding effect. Following a dose reduction to 150 mg allopurinol daily over a period of 8 days, too, the mean diminution of the hypuricemic action amounts only to 0.43 +/- 0.26 mg/dl (S.D.). In some cases, however, long-term therapy with allopurinol at daily doses of 150 mg is insufficient to guarantee a normuricemic state."
}
]
}
}
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|
5
|
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"1": {
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"text": "l'ELISA è una tecnica molto sensibile, quindi un risultato negativo potrebbe lasciarci tranquilli, tuttavia sappiamo tutti che non esiste un test medico che escluda qualcosa con assoluta certezza (a meno che la sua sensibilità non sia del 100%, il che non è il caso)"
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"2": {
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"text": "potremmo escludere direttamente la risposta 2 in quanto sappiamo che la mononucleosi può essere espressione del primo stadio dell'infezione da HIV, soprattutto quando c'è una storia di contatti a rischio."
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"3": {
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"text": "l'ELISA è una tecnica molto sensibile ma non molto specifica e la conferma con un test Western-blot è SEMPRE necessaria."
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"4": {
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458
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"text": "l'ELISA è una tecnica molto sensibile ma non molto specifica e la conferma con un test Western-blot è SEMPRE necessaria."
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"5": {
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"text": "la risposta che meglio si adatta a noi sarebbe 5, nel periodo finestra una carica virale può essere indicata per la diagnosi (positiva se ci sono più di 10.000 copie), anche se questo test non viene fatto di routine."
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}
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Domanda semplice se abbiamo chiaro il processo diagnostico dell'HIV. A prima vista, potremmo escludere direttamente la risposta 2 in quanto sappiamo che la mononucleosi può essere espressione del primo stadio dell'infezione da HIV, soprattutto quando c'è una storia di contatti a rischio. Anche le risposte 3 e 4 sono facilmente escluse; l'ELISA è una tecnica molto sensibile ma non molto specifica e la conferma con un test Western-blot è SEMPRE necessaria. Le risposte 1 e 5 si contraddicono, se ci fate caso, quindi una delle due è corretta. In questo caso, la risposta falsa è la 1, è una risposta molto categorica ("escludere") che non corrisponde alla realtà; Come abbiamo detto, l'ELISA è una tecnica molto sensibile, quindi un risultato negativo potrebbe lasciarci tranquilli, tuttavia sappiamo tutti che non esiste un test medico che escluda qualcosa con assoluta certezza (a meno che la sua sensibilità non sia del 100%, il che non è il caso) e, d'altra parte, potremmo dire che in questo caso abbiamo un elevato sospetto clinico (il quadro è suggestivo, e gli antecedenti ci sono). Inoltre, sono passate solo 3 settimane dal contatto, quindi il nostro paziente si trova probabilmente nel "periodo finestra" durante il quale le tecniche sierologiche potrebbero non essere efficaci dal punto di vista dei costi. In conclusione, la risposta che meglio si adatta a noi sarebbe 5, nel periodo finestra una carica virale può essere indicata per la diagnosi (positiva se ci sono più di 10.000 copie), anche se questo test non viene fatto di routine.
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Domanda semplice se abbiamo chiaro il processo diagnostico dell'HIV. A prima vista, potremmo escludere direttamente la risposta 2 in quanto sappiamo che la mononucleosi può essere espressione del primo stadio dell'infezione da HIV, soprattutto quando c'è una storia di contatti a rischio. Anche le risposte 3 e 4 sono facilmente escluse; l'ELISA è una tecnica molto sensibile ma non molto specifica e la conferma con un test Western-blot è SEMPRE necessaria. Le risposte 1 e 5 si contraddicono, se ci fate caso, quindi una delle due è [HIDDEN]. In questo caso, la risposta falsa è la 1, è una risposta molto categorica ("escludere") che non corrisponde alla realtà; Come abbiamo detto, l'ELISA è una tecnica molto sensibile, quindi un risultato negativo potrebbe lasciarci tranquilli, tuttavia sappiamo tutti che non esiste un test medico che escluda qualcosa con assoluta certezza (a meno che la sua sensibilità non sia del 100%, il che non è il caso) e, d'altra parte, potremmo dire che in questo caso abbiamo un elevato sospetto clinico (il quadro è suggestivo, e gli antecedenti ci sono). Inoltre, sono passate solo 3 settimane dal contatto, quindi il nostro paziente si trova probabilmente nel "periodo finestra" durante il quale le tecniche sierologiche potrebbero non essere efficaci dal punto di vista dei costi. In conclusione, la risposta che meglio si adatta a noi sarebbe [HIDDEN], nel periodo finestra una carica virale può essere indicata per la diagnosi (positiva se ci sono più di 10.000 copie), anche se questo test non viene fatto di routine.
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Una donna di 20 anni si presenta con un esordio acuto di febbre, linfoadenopatia cervicale e rash cutaneo. Secondo la paziente, tre settimane fa ha avuto un rapporto sessuale che avrebbe potuto comportare il rischio di contrarre il virus HIV. Quale delle seguenti risposte è vera?
| 243
|
it
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{
"1": "Una sierologia HIV-1/HIV-2 negativa mediante ELISA esclude la possibilità che il paziente sia stato infettato dal virus HIV.",
"2": "Il processo clinico del paziente non è coerente con un'infezione acuta da HIV.",
"3": "Se il test ELISA del paziente è positivo, non sono necessari ulteriori accertamenti diagnostici per l'infezione da HIV.",
"4": "La tecnica ELISA ha un'elevata sensibilità per la diagnosi di infezione da HIV, ma la sua specificità è ancora più elevata.",
"5": "Se il test ELISA per diagnosticare l'HIV nel paziente era negativo, potevamo determinare la carica virale nel sangue con la tecnica della PCR."
}
| 112
|
MALATTIE INFETTIVE
| 2,014
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0808_11508",
"title": "Aceptabilidad del diagnóstico rápido casero para HIV entre hombres gay y otros hombres que tienen sexo con hombres (G&HSH) de la Ciudad de Buenos Aires.",
"score": 0.0116101083,
"content": "El uso del diagnóstico rápido para HIV en Argentina, así como otros países de Latinoamérica, ha sido limitado hasta el momento. Este trabajo reporta los resultados provenientes de un estudio cualitativo realizado entre hombres gays y otros hombres que tienen sexo con hombres (G&HSH) de la Ciudad de Buenos Aires, Argentina. El objetivo principal del mismo fue conocer las ventajas y desventajas que los hombres G&HSH perciben en relación al diagnóstico rápido casero para HIV. Se realizaron ocho grupos focales con 73 participantes en los cuales se discutió acerca de las ventajas y desventajas del uso de los diagnósticos rápidos. Las respuestas fueron codificadas utilizando un programa para análisis de datos cualitativos (NVivo) y analizadas temáticamente. Los participantes describieron numerosas ventajas sobre el uso del diagnóstico rápido casero, aunque algunos reportaron importantes preocupaciones dentro de las cuales se destaca la posibilidad de impulsos suicidas si alguien recibe un resultado positivo estando solo. En términos generales se observó una gran aceptabilidad para el uso del diagnóstico rápido si el mismo es realizado por personal de salud en lugares acondicionados para este fin."
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{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
},
{
"id": "pubmed23n0064_8554",
"title": "[Laboratory diagnosis in HIV infection].",
"score": 0.0099009901,
"content": "The laboratory diagnosis of an HIV infection is mainly based on the detection of antibodies. Many reliable tests are commercially available. Although they have excellent characteristics (sensitivity and specificity above 99%), their positive predictive value is low in populations with a very low prevalence of HIV infections. Therefore, reactive screening tests must be validated by a confirmatory test in order to reduce the probability of false positive results to an acceptably low level, i.e. below 1%. The detection of HIV by cell culture, antigen detection or genome detection is less standardized and, as a single test, less sensitive than the antibody tests. It is useful as an additional investigation in cases where the results of antibody tests are equivocal."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0653_4916",
"title": "[Diagnosis of HIV infection and AIDS].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The diagnosis of HIV infection is established by two steps, screening assays and confirmatory assays. The screening assays are designed to detect all infected individuals, and possess a high degree of sensitivity. The confirmatory assays are designed to identify individuals who are not infected but who have reactive screening test results, and have a high specificity. Tests with high sensitivity produce few false-negative results, whereas tests with high specificity produce few false-positive results. The most important step in evaluating an indeterminate result is assessing the patient's risk factors. The diagnosis of AIDS is defined as having HIV infection and getting one of AIDS-related disorders, which are unusual in people with a healthy immune system."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0351_3357",
"title": "[Diagnosis and virologic monitoring of HIV infection].",
"score": 0.0097087379,
"content": "The new challenge of the diagnosis of HIV infection concerns the treatment since an early diagnosis permits to start antiretroviral therapy with the aim to block the evolution to aids. The virological diagnosis may be done easily using new sensitive and specific techniques. Using the test of detection of p24 antigenemia and HIV-RNA in plasma, it is easy to approach the diagnosis of primary infection. The tests for HIV viral load are now largely available and they must be systematically included in the follow-up of infected persons."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0767_18836",
"title": "[Role of line immunoassay in the diagnosis of early HIV infection: a diagnostic case].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Combined p24 antigen-HIV antibody fourth-generation assays that identify most of the early HIV infections have been used extensively worldwide for several years. This poses challenges for the traditional algorithm of line immunoassay (LIA) confirmation. LIA tests are useful methods with their high specificity and their ability to differentiate HIV-1 from HIV-2, but they are reactive days after the fourth generation enzyme immunoassays. With acute HIV infection, high levels of infectious virus are detectable in serum and genital secretions. The rate of transmission during acute HIV infection is higher than the established HIV infection, for this reason, new HIV testing strategies need to focus on sensitivity, especially for this highly contagious phase immediately after infection. Serum sample of a patient sent to Ege University Hospital Clinical Virology Laboratory was repeatedly reactive with low signal/cutoff ratios with two different commercial fourth generation enzyme immunoassays (Architect HIV Ag/Ab Combo Reagent Kit, Abbott, Germany and Vidas HIV Duo Quick, Biomerieux, France). The sample was non-reactive with the LIA (INNO-LIA HIV I/II Score, Innogenetics, Belgium) and HIV RNA (RealTime HIV-I Amplification Reagent Kit, Abbott, USA) result was positive (4.1 x 10(5) copies/ml). With the presentation of this case, the role of LIA in the diagnosis of early HIV infection and its place in test algorithms were questioned. "
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0891_11655",
"title": "[Comparative study of HIV-1/2 antibody confirmatory assay: Geenius™ versus INNO-LIA™].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The aim of the study is to compare two confirmatory tests for HIV-1/2 infection. A prospective study was carried out between 01/01/2015 and 12/31/2015. Serum samples with repeatedly positive results in the Antibody-Antigen-HIV-1/2 (Architect, Abbott) screening assay were included. The serum samples corresponding to new diagnosed cases were selected and were used to compare the two confirmatory assays: Geenius™ HIV-1/2 (Bio-Rad) and INNO-LIA™ HIV-1/2 score line-immunoassay (Innogene-tics®). The HIV-1 viral load (Cobas® AmpliPrepHIV, Ro-che) was performed in discordant or indeterminate cases. Eight five samples were included. The results of both confirmatory assays were concordant in 80/85 samples: 53 HIV-1, 1 HIV-2, 25 negative and one indeterminate. Cohen's Kappa concordance coefficient between Geenius™ and INNO-LIA™ techniques was very high (0.878). The concordance between the two assays is high. The procedure for Geenius™ is simple and fast. Geenius™ is a good alternative to include in the HIV-1/2 diagnostic algorithm."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0094339623,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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{
"id": "pubmed23n0482_12085",
"title": "[Laboratory tests for HIV infection].",
"score": 0.0094339623,
"content": "This report describes commercially available tests for HIV diagnosis. It evaluates the sensitivity and specificity of tests and provides guidance for interpreting the test results. How use of them in HIV diagnosis is dependent on which kind of test was used, when the proper technique can to be used and how to interpret the results. The following diagnostic techniques are described: antibody related (EIA and Western blot), genetic test (PCR), viral protein estimation (p24 Ag), cell and viral culture."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0093457944,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0687_12280",
"title": "[Laboratory diagnosis of HIV infection, viral tropism and resistance to antiretrovirals].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The accurate diagnosis of HIV infection demands that to consider a positive result, at least three assays with different antigenic base should be used, one of them, Western-Blot being mandatory for confirmation. Fourth generation ELISAs shorten the window phase to 13-15 days, as they now include p24 antigen detection. Proviral DNA or Viral RNA detection by molecular methods have proved useful for addressing complex situations in which serology was inconclusive. Viral load (HIV-RNA) is routinely used to follow-up HIV infected patients and is used for treatment initiation decisions. It is also used to monitor viral failure. When this happens, resistance tests are needed to guide treatment changes. Resistance is also used to assess the transmission of drug resistance to newly diagnosed patients. Finally, before using an anti-CCR5 drug, viral tropism needs to be determined. This can be done using genotypic tests, widely available in many HIV labs, or phenotypic tests, only available at certain sites."
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{
"id": "pubmed23n0887_23509",
"title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."
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{
"id": "pubmed23n0071_21806",
"title": "[Evaluation of various tests for the detection of antigen and antibodies in the diagnosis of primary HIV infection].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The effectiveness of different methodologies to identify antigenemia and antibodies against HIV at the time of viral primary infection was evaluated. To this end, 6 consecutive serum samples of a patient who had had symptomatic seroconversion were assessed. The detection of antigenemia was earlier than that of antibodies, although the sensitivity of the three evaluated assays varied greatly. An enzyme immunoassay (EIA) designed with synthetic peptides from the HIV envelope (third generation EIA) was the most sensitive test for antibody detection. Five other tests elaborated with antigenic material from a viral lysate (first generation) or with recombinant proteins (second generation) were reactive later, although the second generation EIA were more sensitive. A rapid immunofiltration test (HIV-Check) had good sensitivity, similar to that of the second generation EIA. Western blotting (WB) identified antibodies against the viral core later than the third generation EIA, and all the bands required for the diagnosis only appeared three weeks later. Therefore, although WB is an excellent method to confirm results from other tests, it may not be definitive for the results at the primary infection period when other particularly sensitive techniques are already diagnostic. We think that the higher sensitivity of EIA tests using synthetic peptides justifies its generalization for sample screening in blood banks."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0091743119,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0421_6716",
"title": "[Laboratory diagnosis of HIV infection].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The diagnosis of HIV infection is generally lead using two different ELISAs to detect specific anti-HIV antibodies, the eventual reactivity must then be confirmed by a Western Blot The antibodies can be detected only 1-6 months after the infection; in fact in the earliest phases neither the antibodies, for their low titre, nor the specific antigens, for the antibodies could form immune complexes, can be detected by the achieved methods. Only the viral isolation can reveal the presence of the virus in this early phase, but the isolation must be conducted only in adequately safe laboratories (P3 laboratories). The only test able to replace the viral isolation is the Polymerase Chain Reaction (PCR). The PCR technique can be useful to reveal an HIV infection in its early phase and to monitor the infection progression and the efficacy of an antiretroviral treatment"
},
{
"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0090909091,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
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{
"id": "pubmed23n0618_9065",
"title": "[Diagnosis of HIV-1 non-B subtypes and HIV-2].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The high genetic diversity of human immunodeficiency virus (HIV) poses a significant challenge to the diagnosis and microbiological characterization of HIV infection. Because of the continual emergence of new variants and the global spread of HIV groups, subtypes and recombinant forms, accurate diagnostic tools are of prime importance. The present review analyzes the problems posed by HIV assays for antibody screening, nucleic acid testing and patient monitoring in HIV-1 non-B subtypes, as well as the utility of some recently introduced genetic algorithms, such as those proposed for the characterization of viral tropism. Overall, the reliability of serological and molecular tests for HIV-1 strains is high, except for the more genetically diverse HIV variants (HIV-1 group O, N, and HIV-2). In contrast, genetic algorithms show acceptable accuracy for HIV-1 subtype B, but are less accurate for non-B subtypes. In conclusion, the ongoing evolution of HIV requires constant monitoring of the performance of screening tests and provides a stimulus to the development of molecular assays to detect all spreading and emerging HIV variants. The availability of both in vitro and clinical data from studies of HIV-1 non-B subtypes will improve the performance of bioinformatics tools."
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{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.009009009,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0116_3501",
"title": "[Laboratory diagnosis of AIDS].",
"score": 0.009009009,
"content": "The data on the morphogenesis, biology and genetics of human immunodeficiency virus, as well as on the epidemiology of AIDS, are presented. Different assay systems developed in the USSR for the diagnosis of AIDS are described. The prospects for improving diagnostic techniques with the use of gene engineering are considered."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0089285714,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "pubmed23n0321_16846",
"title": "[Detection of HIV antibodies in pooled sera].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The use of sera mixtures for the detection of HIV antibodies was studied in a population of low prevalence (0.006%), using the diagnosis systems of national production: Recombinant HIV UMELISA and RECHIV 1 + 2. The systems were evaluated with individual samples and mixtures of 5 and 10 sera from healthy blood donors and from HIV-1 and/or HIV-2 positive and undetermined persons. It was observed that the utilization of mixtures of 10 sera is not feasible; however, the use of mixtures of 5 affects neither the specificity nor the sensitivity of the systems studied."
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"id": "pubmed23n0711_1544",
"title": "[ Monotherapy with tamsulosin].",
"score": 0.0088495575,
"content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."
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"id": "pubmed23n0067_3290",
"title": "[Virologic diagnosis of human immunodeficiency].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The reference tests for HIV diagnosis are the ELISA and Western-Blot assays. Their rapid development has made it possible to obtain a reliable, specific and highly sensitive diagnosis. The follow-up of HIV-infected subjects includes HIV-p24 antigenaemia, but viral culture and PCR will perhaps permit a quantification of viral load in order to evaluate the results of antiviral therapy."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0773_19243",
"title": "[HIV testing: the medical laboratory role in HIV diagnosis and monitoring].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Diagnosis of HIV infection is performed via enzyme immunoassay (EIA), an assay based on screening for antibodies against HIV. Confirmation of diagnosis is performed by Western-Blot, a more specific assay directed at a number of viral proteins for which antibodies exist. Routine follow-up of HIV-infected individuals includes measurement of CD4 cell count to evaluate the immune status, of viral load to assess virus replication, and of changes in the viral genome to characterize resistance to drugs and tropism. In addition, absence of the HLA B*57:01 allele is verified before prescription of abacavir, and drug levels of protease-inhibitors are determined in treatment-failing individuals after ruling out other causes of failure. Rapid diagnosis and regular follow-up improve the quality of life of patients and extend their life expectancy, also helping to control the spread of the epidemic at the national level."
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{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0086956522,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0068_15086",
"title": "[Comparative evaluation of the immunoenzyme test systems for HIV-1 and HIV-2 infections].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Comparative investigations of enzyme immunoassay systems for the diagnosis of HIV-infection were conducted in panels with HIV-1 and HIV-2-positive and negative samples. It has been shown that immunodiagnostic reagents produced by the firms \"Abbott\" (USA) and \"Behring\" (FRG) possess the highest sensitivity and specificity. It has been established that the test-systems for HIV-1 cannot identify HIV-2-positive samples due to the absence of cross-reactivity. To decrease the risk of HIV transmission through the blood it is recommended that immunodiagnostic tests for both virus types should be conducted in blood donors' screening."
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"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0086206897,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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3
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"text": "Nel nostro ambiente, la causa più frequente è la chirurgia della ghiandola spaccata, con una percentuale di insorgenza compresa tra il 10 e l'80%. Il trattamento conservativo con tossina botulinica offre buoni risultati."
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La domanda riguarda la sindrome auricolotemporale o sindrome di Frey. È l'espressione clinica di una neuropatia vegetativa causata da una lesione meccanica o irritativa delle fibre vegetative del nervo auricolotemporale nella sua via infratemporale. Nel nostro ambiente, la causa più frequente è la chirurgia della ghiandola spaccata, con una percentuale di insorgenza compresa tra il 10 e l'80%. Il trattamento conservativo con tossina botulinica offre buoni risultati.
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La domanda riguarda la sindrome auricolotemporale o sindrome di Frey. È l'espressione clinica di una neuropatia vegetativa causata da una lesione meccanica o irritativa delle fibre vegetative del nervo auricolotemporale nella sua via infratemporale. Nel nostro ambiente, la causa più frequente è la chirurgia della ghiandola spaccata, con una percentuale di insorgenza compresa tra il 10 e l'80%. Il trattamento conservativo con tossina botulinica offre buoni risultati.
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Un uomo di 47 anni, con un'anamnesi di adenoma pleomorfo parotideo destro, trattato con un intervento chirurgico (parotidectomia extrafacciale) 6 mesi fa, si rivolge alla nostra clinica a causa del dolore durante la masticazione con sudorazione e arrossamento della pelle nella regione preauricolare. Quale sarebbe il trattamento migliore?
| 458
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it
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{
"1": "Parotidectomia totale estesa per sospetta recidiva del tumore.",
"2": "Pregabalin.",
"3": "Iniezione intradermica di tossina botulinica.",
"4": "Terapia antibiotica ad ampio spettro.",
"5": null
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| 126
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OTORINOLARINGOIATRIA E CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE
| 2,018
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n0085_10059",
"title": "[Surgery for pleomorphic adenoma of the parotid gland evaluated by long term follow-up].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Fifty six cases with pleomorphic adenoma of the parotid gland were evaluated on local recurrences following surgical treatments which were performed from 1970 to 1983. The surgical treatments for the tumors were 11 extirpations and 45 parotidectomies. The recurrence in each treatment was observed in one (9%) and in none (0%), respectively. The average follow-up period is 11 years (from 5 to 19). The treatment of choice for pleomorphic adenoma is the parotidectomy, of the superficial, deep and/or posterior, lobes."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0098039216,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0555_12366",
"title": "[Evaluation of the fine needle aspiration biopsy in the presurgical diagnosis of tumors of the parotid gland].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The treatment ofparotid masses is generally surgery. The presurgical assesment is made by clinical examination, radiology and fine needle aspiration (FNA). FNA has been applied for the last decades and has been the subject of many reviews. It is a safe, rapid and economic procedure that can be made as an ambulatory procedure. In this study we have reviewed the parotidectomies performed in our institution during the years 1998 - 2003 where a preoperative FNA was available. The sensitivity of FNA in our hands is 40% and specifity 96.3%. We have also calculated the utility of clinical examination and radiology in the assessment of parotid masses."
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"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0097087379,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0055_18124",
"title": "[Treatment of recurrence of pleomorphic adenomas of the parotid gland].",
"score": 0.0097087379,
"content": "This is a retrospective study of 10 patients who underwent surgery for a first or multiple recurrence of pleomorphic adenoma (P.A.). Recurrence may come more than 10 years after an initial episode. During initial surgery, the risk of recurrence is related to pre-operative dissemination and to failure to identify tumoral prolongations in the parotid gland. Recurrence is generally multifocal. In 2 cases, carcinoma developed in association with P.A. Treatment of benign recurrence is surgical: it consists of totalizing the previous parotidectomy. If the previous parotidectomy has been total, tumorectomy is carried out. In all cases, surgery preserves the facial nerve trunk."
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0316_15649",
"title": "[Surgical treatment of pleomorphic adenoma of the parotid gland. Apropos of 192 cases].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Tumors of the salivary glands are exceptional, representing approximately 2% of head and neck tumors. The parotid gland is most often involved, at a frequency reaching 80%. Histology examination generally shows a pleomorphous adenoma. The choice of a surgical technique best adapted to curative treatment depends on the type of tumor and is widely debated. Our management strategy is based on simultaneous histology examination and superficial parotidectomy. Several pre and intra-operative factors determine the need for resection. We verified our strategy with a retrospective study."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0095238095,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0329_9058",
"title": "[Therapeutic strategies for the treatment of parotid gland malignancies].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Parotid gland neoplasms include a quite heterogeneous group of histotypes with markedly different biological characteristics and evolution, thus requiring different forms of treatment. The present study evaluated the effects surgery and radiotherapy have on local disease control, survival rates and onset of locoregional recurrences. 126 malignant parotid tumors were examined (59 males, 67 females; age range 11 to 88 years; mean age 62 years) with a minimum of 1 year follow-up. The most malignant tumors were those most frequently seen in this case study (68%). Surgery was performed in 81 subjects (83.5%). Conservative total parotidectomy was the procedure most frequently performed (60/81, 74%). The overall 5-year survival rate was around 54% while 47% were \"disease-free\" patients at 5 years. When the subjects were broken down into 2 groups according to the degree of malignancy (high or low), the survival curve for disease-free subjects showed some differences (respectively 52% and 42%). The choice of treatment for the primary T significantly affect survival. Radiotherapy alone proved much less satisfactory than surgery (p < 0.01). The 5-year survival rate following a combination of surgery and subsequent radiotherapy was 52%, while it was 47% for those treated by surgery alone. An examination of the type of surgery performed revealed a difference in survival between those treated with preservation of the VII cranial nerve (52% at 5 years) and the more radical surgery (43% at 5 years) although this difference was not statistically significant. The incidence of recurrence was 25.7% (25 cases out of 97), of which 88% arose within the first 2 years. In conclusion, it has been seen that malignant parotid gland neoplasms are highly aggressive and the treatment of choice appears to be surgery plus radiotherapy whenever the clinical-biological features of the neoplasm warrant it. The surgical approach to the facial nerve should be as conservative as possible, reserving utmost radicality for the most advanced cases compromising the adjacent structures."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
},
{
"id": "pubmed23n0780_15193",
"title": "[Radiation therapy for pleomorphic adenoma of the parotid].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Parotid pleomorphic adenoma is the most frequent tumor of salivary glands. The prognosis depends on the recurrences because they could lead to iatrogenic events (facial paralysis). Moreover the risk of malignant transformation increases with the number of local relapses. This article aims at reviewing histological and radiological criteria and the surgical techniques. To improve local control, adjuvant irradiation (in first intention or after recurrence) may be useful but is still controversial for benign tumors in young patients with a risk of radio-induced cancer. We listed studies in which adjuvant radiotherapy was used so as to define its place in the treatment strategy. Prognostic factors were found by some authors. Other studies have to be done before strong evidence-based recommendations are issued. "
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0119_2075",
"title": "[Treatment of epitheliomas of the parotid. Apropos of 93 cases treated at the Curie Institute].",
"score": 0.0093457944,
"content": "From 1955 through 1982, a series of 93 cases of parotid gland carcinoma were treated at the Institut Curie: 55 primarily and 28 for recurrent tumors. Treatment modalities included surgery alone (n : 14), surgery followed by radiotherapy (n : 43), and radiotherapy alone (n : 36). The most advanced cases were mostly in the latter group. With a mean follow-up of 13 years, the actuarial loco-regional control is 67% (62/93) and the median survival 10 years. Ultimate loco-regional control was achieved in 86% of cases managed by surgery alone, 88% of cases managed by surgery and radiotherapy and 33% of cases managed by radiotherapy. In the latter group, control rate was 42% (8/19) in those primarily treated by radiotherapy. Prognosis was related to histology. Twenty patients (22%) presented distant metastasis. The potential advantages of neutron irradiation for parotid neoplasms is discussed."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0092592593,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0047_3225",
"title": "[Concerning diagnosis and treatment of parotid neoplasms].",
"score": 0.0092592593,
"content": "This study is a review of 57 patients with tumours in the parotid glands who underwent surgery at the ORL Clinic in Białystok. Malignant tumours constituted 17.5% of all parotid tumours and adenoid cystic carcinoma was the dominant type in this group. Pleomorphic adenomas were the most common benign tumour. The role of fine needle aspiration biopsy in diagnosis of parotid tumours is discussed. Superficial parotidectomy was the predominant form of treatment (47 cases). Total parotidectomy was done in 7 cases. The results of treatment are presented."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0091743119,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
},
{
"id": "pubmed23n0756_13990",
"title": "[Our surgical approach to parotid masses: an analysis of 130 patients].",
"score": 0.0091743119,
"content": "This study aims to evaluate the surgical procedures applied, histopathologic results, incidence of the disease, and complications in patients with parotid tumors. Between January 2002 and December 2010, medical records of 130 patients (63 males, 67 females, mean age 47.2 years; range 15 to 81 years) with parotid masses who were admitted to our clinic and underwent parotidectomy were retrospectively analyzed. Age, sex, surgical procedures applied, histopathological results and complications were recorded. A total of 105 masses (79.5%) were superficial lobe, while 27 (20.5%) were located in the deep lobe. Two patients were operated twice due to bilateral lesion at different time. We found that 15.2% of patients had nonneoplastic lesions, 67.4% had benign tumors and 17.4% had malignant tumors. The most frequent benign tumor was pleomorphic adenoma. Among malignant tumors, mucoepidermoid carcinoma, squamous cell carcinoma and lymphoma were found at same frequency. Superficial parotidectomy was performed on 110 patients, whereas 13 patients underwent total parotidectomy and nine patients underwent total parotidectomy plus neck dissection. Fifteen patients (11.4%) developed facial paralysis during the postoperative period. Our study results suggest that the distribution of patient age-sex, tumor location, pathologic diagnosis, and postoperative complication rate is consistent with the literature."
},
{
"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
},
{
"id": "pubmed23n0045_651",
"title": "[Tumors of the parotid area. Apropos of 203 surgical explorations].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The authors present their clinical, radiological and histological conclusions, according to a retrospective personal study about 203 chirurgical explorations from the parotid gland. The pleomorphic adenoma and the cystadenoma are presented more precisely and basically their chirurgical indications; the other histological types met are only presented through several tables."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.009009009,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0399_22547",
"title": "[The analysis of treatment methods in patients with parotid gland cancer].",
"score": 0.009009009,
"content": "The analysis of 105 patients treated due to parotid gland cancer was performed. The choice of the treatment method depends on the tumor's histological type and the advancement of the clinical stage. Clinical observation and statistic evaluation proved that the best treatment method was surgical procedure, in some cases supplemented with radio- and chemiotherapy."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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"id": "pubmed23n0087_13217",
"title": "[Current views on the treatment of salivary gland tumors. A bibliographic review].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The paper discusses current views on the subject of the treatment of salivary gland tumours, based on the largest and most important studies reported in the literature. In particular, it takes into consideration the role of preoperative biopsy, the extension to be given to operations, the opportunity of using surgical and/or radiotherapeutic treatment for the neck, and factors which influence prognosis."
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"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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"id": "pubmed23n0324_2166",
"title": "[Salivary gland tumor in authors' material].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The aim this work was to analyze the operated salivary gland tumors, taking into consideration the age and the sex of the patients. From 1980 to 1996 74 patients were operated including 40 women and 34 men, aged 21-78. Out of those 74 salivary gland tumors which were operated, conservative operation was carried out in 62 patients (85.2%) while in 11 patients (14.8%) it was radical operation. Most of the patients who underwent the operation were at the age between 31 and 60 (77.1%). In most cases--77.2% we had to do with mixed tumor of parotid gland and in 4% of submaxillary gland. Postsurgery complications in the from of complete facial paralysis were shown in 14.8% of the patients."
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{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0044_4519",
"title": "[Primary tumors of the parotid. An anatomicoclinical review].",
"score": 0.0087719298,
"content": "It was studied 54 cases of tumors of parotid treated in the Hospital Universitario of Granada from 1978 to 1989. It was also studied the patient age and sex, the year and month of disease arise, the tumors stages at diagnosis, the different treatments followed and the histological classification. Finally the results are discussed."
},
{
"id": "pubmed23n0711_1544",
"title": "[ Monotherapy with tamsulosin].",
"score": 0.0086956522,
"content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."
},
{
"id": "pubmed23n0094_14452",
"title": "[Electron therapy of malignant parotid tumors].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Between 1968 and 1984, 61 patients with malignant parotid tumors were irradiated with fast electrons. The irradiation was performed after surgery in 58 patients, 37 out of them had tumor reresidues at the beginning of radiotherapy. The local recurrence rate was 16%, and there were no differences between patients operated in sano and patients operated non in sano. The survival at five years, however, was only 43%. This is explained by the preponderance of tumor histologies with unfavorable prognoses. Distant metastases were observed in 38% of patients. 8/10 patients with local recurrences developed distant metastases. It is noticeable that polymorphous adenomas were found in the anamneses of ten patients and histologically different secondary carcinomas in 9/61 cases."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
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{
"id": "pubmed23n0680_6897",
"title": "[Thirteen years' experience with superficial partial parotidectomy as treatment for benign parotid tumours].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Most authors agree that surgery is the treatment of choice for benign tumours of the parotid gland. However, the best surgical technique and the extent of surgery remain controversial. This study attempts to establish whether the implementation of a partial superficial parotidectomy (PSP) is appropriate for the treatment of benign parotid gland tumours. We selected 63 patients with benign parotid gland surgery, of whom 43 had a pleomorphic adenoma and 20, a Warthin tumour. Of this group of 63 patients, 6 could not be included. We consequently studied 57 patients, 41 of them diagnosed as pleomorphic adenoma and 16, as Warthin tumours. In all of them, a PSP was performed without intraoperative monitoring of the facial nerve. Transient facial nerve paralysis, 14 patients (24.5%). Ten cases were resolved within the first month after surgery and 4 before the third month, after indicating facial physiotherapy. One patient (1.7%) had a permanent difficulty in keeping one side of the lower lip aligned under pressure-mobility, without altering commissure mobility. None of the patients studied had a recurrence (control, 3-13 years). Although PSP is a technique with a few complications, it has a recurrence rate comparable to or lower than other techniques used for the treatment of pleomorphic adenomas or Warthin parotid tumours. Intraoperative facial nerve monitoring can be helpful during surgery. The lack of monitoring would not be considered a contraindication for surgery."
}
]
}
}
}
|
1
|
{
"1": {
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[
33,
141
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],
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[
6,
24
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"text": "La causa più comune di infezioni del tratto urinario è l'Escherichia coli e anche nelle donne in gravidanza."
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"2": {
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"5": {
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}
|
La risposta corretta è la prima. La causa più comune di infezioni del tratto urinario è l'Escherichia coli e anche nelle donne in gravidanza.
|
[HIDDEN] La causa più comune di infezioni del tratto urinario è l'Escherichia coli e anche nelle donne in gravidanza.
|
Donna incinta di 27 anni, 30 settimane di gestazione. Si è presentata ieri al pronto soccorso dopo aver notato dolore nella regione lombare sinistra e disuria. Nessuna sensazione febbrile. Ha riferito ripetute infezioni delle vie urinarie (UTI). Le analisi delle urine hanno mostrato Hb 3+, leucociti 3+, nitriti 2+, sedimento: 15-20 leucociti per campo e 5-10 globuli rossi per campo. Data l'opportunità di un trattamento empirico, quale dei seguenti microrganismi è la causa più frequente di infezione nelle donne in gravidanza?
| 123
|
it
|
{
"1": "Escherichia coli.",
"2": "Enterococcus faecalis.",
"3": "Streptococco agalactiae.",
"4": "Proteus mirabilis.",
"5": "Satphylococcus saprophyticus."
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| 223
|
MICROBIOLOGIA
| 2,012
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1128_6071",
"title": "[Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemici: prevalenza delle infezione ematiche prima e dopo la pandemia da SARS-CoV-2 in un ospedale di livello terziario del Nord-Est italiano.]",
"score": 0.0128098023,
"content": "Riassunto. La pandemia da covid-19 ha comportato un incremento dell'uso degli antibiotici e dell'antibiotico-resistenza negli ospedali, sia negli Stati Uniti che in Europa, causando un aumento della morbilità e della mortalità nei pazienti ospedalizzati per la covid-19. Come in altri ospedali anche noi abbiamo documentato un incremento delle colonizzazioni e infezioni da germi multiresistenti. In questo studio siamo andati a valutare, nel nostro ospedale, come è cambiata la prevalenza delle infezioni ematiche da Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemici nel periodo 2019-primo quadrimestre del 2021 (prima e durante la diffusione della pandemia covid-19). I nostri dati documentano un incremento significativo delle infezioni ematiche da Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemici e un incremento dell'uso e dei costi per ceftazidime/avibactam."
},
{
"id": "wiki20220301en571_17391",
"title": "Giorgio Pisanò",
"score": 0.009909823,
"content": "Il vero volto della guerra civile. Documentario fotografico, Milano, Rusconi, 1961. Sangue chiama sangue, Milano, Pidola, 1962. La generazione che non-si è arresa, Milano, Pidola, 1964. Giovanni XXIII. Le sue parole, la sua vita, le sue opere e le fotografie più belle. La prima biografia del papa santo, a cura di, Milano, FPE, 1965. Storia della guerra civile in Italia, 1943–1945, 3 voll., Milano, FPE, 1965–1966. Gli ultimi in grigioverde. Storia delle forze armate della Repubblica Sociale Italiana (1943–1945), 4 voll., Milano, FPE, 1967. Mussolini e gli ebrei, Milano, FPE, 1967. Penna nera. Storia e battaglie degli alpini d'Italia, con , 2 voll., Milano, FPE, 1968. L'altra faccia del pianeta \"P2\". Testo integrale della Relazione conclusiva di minoranza presentata al Parlamento dal rappresentante del MSI-DN, Milano, Edizioni del Nuovo Candido, 1984."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0099009901,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0004_14854",
"title": "[Frequency and antibiotic resistance of bacteria isolated from urine cultures].",
"score": 0.0099009901,
"content": "The AA report the data pertinent to the urine culture performed during a year in the Sanitary and Prophylactic Laboratory of the district of L'Aquila. In urine samples with number of bacteria > 10(5)/ml have been found E. coli (49%), Proteus mirabilis (32%), Pseudomonas aeruginosa (12%), Staphylococcus aureus (5%), Proteus rettgeri (1%), Enterococco (1%). The data are also reported concerning germ resistance to several antibiotics."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0098039216,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0126_60",
"title": "[5-year evaluation of bacteriological samples (CSF, blood cultures, urine) in neonatology].",
"score": 0.0098039216,
"content": "We report the result of the bacteriological samples performed for 5 years (1980-1984) in neonates, referred to the neonate unit of the hospital of Clermont-Ferrand, for infection (2,894 infants). The CSF tests show aseptic meningitis in 4% of the cases and in 0.4% meningitis with bacteria on the direct examination and in culture. We emphasize the interest of carrying out the soluble bacterial antigen assay (Strepto B, Coli K1) to find out the bacteria involved in the meningitis. 13.7% of the infants have one or several positive blood culture. The germ is a E. Coli in 30% of the cases, and less frequently a streptococcus D. They are few listeria. In 1984, the frequency of streptococcus B is increasing. Septicemia due to anaerobic germs or Candida Albicans emerge during the stay in the unit. Among 12,704 bacteriological urine analysis, we compare the real urinary infections (in which the enterobacteria are the main strain: 75.3%) and the significant bacteriuria."
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{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0097087379,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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"id": "pubmed23n0750_10734",
"title": "[Clinical significance of Staphylococcus aureus in urine].",
"score": 0.0097087379,
"content": "To evaluate the clinical significance of the isolation of Staphylococcus aureus in urine samples. A retrospective study was performed on adult patients identified from a microbiology database in a 200-bed general hospital between the years 2000 and 2009. The demographic data, comorbidities, and risk factors, were reviewed, particularly those associated with the concomitant isolation of S.aureus in blood cultures. The frequency of S.aureus found in urine samples was 0.63%. A total of 43 patients (mean age 68.7 years [SD±16], and 58.1% males) were identified in the database. A Charlson comorbidity index >3 was observed in 20.9%. Concurrent bacteremia was seen in 48.8%. Two groups of patients were distinguished: with concomitant bacteremia (n=21) or without (n=22). Intervention in the urinary tract significantly predicted (P=.00004) bacteriuria without bacteremia (81.8%), compared to bacteremia cases (19%). The attributable mortality was 47.6% in patients with bacteremia compared to non-bacteremia (no deaths), even though the appropriate antibiotic treatment was more frequent among patients with bacteremia (92% and 60%, respectively). The presence of S.aureus in urine was accompanied by bacteremia in half of the cases, but in patients without previous urinary tract intervention such a possibility increased to 81%. Concomitant bacteremia predicts a worse prognosis even with appropriate treatment."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0696_21717",
"title": "[Decrease of urinary tract infections following catheterization after the education of health care workers, introduction of protocols and surveillance lists].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Urinary tract infections (UTI) following catheterization are the most common hospital-acquired infections, with their frequency amounting to 30-40% of all hospital infections. Major percentage of this kind of infectious episodes can be prevented via active and continual education of health care workers (HCW), implementation of transparent protocols concerning installation and attendance of urinary catheters and regular control of catheterized patients through surveillance lists. This research shows the importance of a fore-mentioned activities, demonstrating a significant decrease of UTI following catheterization at the Department of Urology in Slavonski Brod General Hospital during two periods. After the aforementioned procedures were conducted, a statistically significant discrepancy in the decrease of the UTI incidence following catheterization was identified, from 20.4% to 11.7%, i.e. chi2 = 17.5; p < 0.01, and accordingly, significant decrease of the number of hospital bed-days, i.e. chi2 = 16.62; p < 0.0, while total consumption of antibiotics at the Department was not reduced, despite the decrease in the number of UTI. The most common uropathogens, with no significant difference in both periods, were E. coli (29.7%), Enterococcus spp (20%), and Pseudomonas aeruginosa (15.8%). Strict implementation and close surveillance of the recommended preventive measures are an important factor in reducing the number of hospital infections."
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "pubmed23n0012_11450",
"title": "[Urinary infections in children].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The E. Coli antibody response was studied in 81 infants and children with urinary tract infection. An haemagglutination technique was used. The antigen used was the bacteria present in urine. The correlation between the site of infection and response of haemagglutinating antibodies was statistically demonstrated. In some cases, the antibody titers were followed for several weeks, allowing an appreciation on the effectiveness of treatment. On the other hand, the correlation between serology and some of the results emphasize the interest of these tests in the general investigation of urinary tract infection in childhood."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0596_11722",
"title": "[Frequency and antibiotic susceptibility of bacteria identified in urine].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The authors had for aim to evaluate the frequency of isolation and the antibiotic susceptibility of bacteria responsible for urinary infections among in and out-patients. A retrospective study was carried out at the Microbiology Laboratory of the Mohammed-V Military Instruction Hospital in Rabat, on bacteria isolated from 896 positive cytobacteriologic examinations of urine, from January 1 to December 31, 2005. Among the 7472 urinary samples, 896 answered the criteria of urinary infection (12%). Urinary infections were more frequent in in-patients (57.8%; sex-ratio F/M=1:16). Enterobacteria were the most frequent (85%) and especially Escherichia coli (44.7%). Gram positive bacteria (11.6%) were more frequently Staphylococcus saprophyticus (3.1%). E. coli was highly resistant to amoxicillin, and sulfamethoxazole, whereas quinolones and aminosides maintained a good activity and third generation cephalosporines remain active (97% of susceptibility). Among the enterobacteria present, 3.2% were resistant to third generation cephalosporines with extended spectrum betalactamase."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0292_2385",
"title": "[Urinary infection in urolithiasis patients in the Epirus district (northeastern Greece)].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The relationship between renal stones and urinary tract infection is frequent but not well-known. In this study, urinary tract infection was found in 12% of renal stone formers. It is four times more common in females than in males. Urea splitting bacteria (Proteus, Klebsiella, Staphylococcus and Pyocyaneus) lead to stone formation. They were identified in 72% of cases. Proteus was predominant and the organism most frequently found in staghorn stone formers. Other non urea-splitting bacteria (E. coli, Enterobacter, Streptococcus) were observed in 25% to 30% of cases. The percentage of the various bacteria varies according to the degree of resistance to therapy and the patients sex."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0092592593,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
},
{
"id": "pubmed23n0211_11176",
"title": "[Frequency of isolation and antibiotic sensitivity of strains of coli bacilli from urinary tract infections isolated in private laboratories].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Frequency of isolation and antibiotic susceptibility of E. coli strains isolated from urinary tract infections in private laboratory. The urinary tract infections are not the most frequent infections in man. However cytobacteriological analysis are often required for the diagnosis. The critical evaluation of 3000 analysis brings the followed conclusions: 1) 16% of the analysis correspond to a urinary tract infection; 2) the most frequently isolated germs are E. coli (65%) and Proteus mirabilis (11%); 3) E. coli is always very susceptible to antibiotics especially aminosides (100%) polymyxine E (92%), cotrimoxazole (91%) and quinolones (90%); 4) hospital bacteria can be found with a low frequency. However, in our study, Staphylococcus aureus has been isolated in 6% of the cases. This seems to be in relation with the passage of patients in an obstetric clinic."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1884",
"title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].",
"score": 0.0091743119,
"content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."
},
{
"id": "pubmed23n0671_24141",
"title": "[Epidemiology of urinary tract infection in children in Marrakech].",
"score": 0.0091743119,
"content": "By its incidence, the polymorphism of its clinical presentation, its potential gravity, the difficulty of realization of urine culture in children, the frequency of the subjacent urologic abnormalities, the urinary tract infection (UTI) is an important problem in paediatrics. This work relates to a retrospective study carrying 121 episodes of UTI in 111 children taken care in paediatrics services of the Teaching Hospital Mohammed VI in Marrakech between March 2005 and March 2009. The age of our children varied between one month and 15 years with an average of 31 months, girls were more touched than boys with a sex ratio at 1.9. E. coli was the most common causative agent in our study (72 %), followed by Klebsiella in 14 % and Proteus in 5.8 % of cases. The study of antimicrobial susceptibility showed that the majority of the isolates were resistant to amoxicilline in 2/3 of cases. Third generation cephalosporins and aminosides kept their effectiveness on the majority of isolates (E. coli was susceptible to 3GC in 91.2 % and to gentamycin in 88 %). E. coli was sensible to the TSU in 54.4 % of cases."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0090909091,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0260_8471",
"title": "[Monitoring of low urinary tract infections in patients hospitalized with neurological diseases].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Bacteriological and systematic investigation has been carried on 135 confined to bed patients at the Neurological Department of the Policlinico of the University of Catania from January 1993 to June 1993, in order to estimate the frequency of the I.V.U. and the probable correlations with the basic nerve disease. Infections have been found with greater frequency between women and patients with catheter. The microorganisms most frequently isolated were: E. coli (36%) and Streptococcus faecalis (36%). Patients with positive urine culture have been treated in accordance with the indications of the bacterial identification. Particularly, surveys carried out in a group of patients suffering from cerebral stroke (81 cases), showed a frequent association between the I.V.U. and the beforesaid pathology. Similar results have been obtained in the two groups of patients submitted to 2 and to 3 drawings of urine respectively, practised at a distance of 5 of 5 days the one form the other."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.009009009,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
},
{
"id": "pubmed23n0073_6774",
"title": "[Cytobacteriologic examination of the urine. Execution. Interpretation].",
"score": 0.009009009,
"content": "Bacteriological examination of urine is sufficient to assert the presence of a urinary tract infection (UTI). Specimens must be collected under strictly aseptic conditions. The midstream jet method is the best, but when it is not feasible bladder puncture, sterile pouches or catheterization may be used. The urine obtained must be correctly preserved and transported. In the practitioner's office, UTI can be detected by reagent strips or agar-coated plates. In the laboratory, direct examination is used to count leucocytes and characterize Gram-positive and Gram-negative bacteria. Bacteriuria at 10(5)/ml is significant of infection. The micro-organisms most frequently responsible for UTI are Enterobacteriaceae (mostly E. coli), Proteus mirabilis, Klebsiella spp. and staphylococci (Staph. aureus, Staph. saprophyticus, Staph. epidermidis). In most cases disc sensitivity tests are indispensable, but bacteriological examination of urine is not always needed in women with uncomplicated lower urinary tract infection."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1891",
"title": "[Effectiveness of school-based interventions to prevent traffic accidents: an overview of secondary literature].",
"score": 0.0089285714,
"content": "INTRODUZIONE: gli incidenti stradali sono l'ottava causa di morte al mondo e la prima tra i giovani di 15-29 anni. In Italia il Piano nazionale sicurezza stradale raccomanda l'educazione scolastica per la prevenzione degli incidenti stradali; ad oggi non esistono documenti che raccolgano evidenze di efficacia sugli interventi educativi stradali e le rapportino al contesto italiano. OBIETTIVI: riassumere e discutere ciò che è noto in letteratura riguardo agli interventi scolastici per la prevenzione degli incidenti stradali. METODI: sono state ricercate linee guida e revisioni sistematiche usando i seguenti criteri di inclusione: popolazione di età inferiore ai 25 anni di entrambi i sessi; interventi scolastici di educazione stradale; effetti su indicatori primari di esito come riduzione degli incidenti stradali, astinenza dalla guida sotto l'effetto di alcol e dall'accettare passaggi in macchina da guidatori che sono sotto l'effetto di alcol; effetti su indicatori secondari di esito come conoscenze e competenze sui comportamenti di guida sicura. RISULTATI: sono state identificate due revisioni sistematiche. L'educazione stradale nelle scuole non mostra evidenza di efficacia (rischio relativo 1,03; IC95% 0,98-1,08) nel ridurre gli incidenti. Programmi scolastici più specifici mostrano risultati solo in parte convincenti per l'adozione di comportamenti sicuri come l'astinenza dal guidare sotto l'effetto di alcol e dall'accettare passaggi in macchina da guidatori che sono sotto l'effetto di alcol. DISCUSSIONE: le revisioni incluse non hanno trovato programmi efficaci nella riduzione degli incidenti stradali o dei fattori che possano determinarli. Nell'attesa di studi più recenti, appare opportuno promuovere l'implementazione di interventi misti, scolastici e di comunità, che hanno mostrato maggiori prove di efficacia."
},
{
"id": "pubmed23n0421_12508",
"title": "[Evaluation of sensitivity to antibiotics of microorganisms isolated from children with urinary tract infections].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The incidence of etiological factors of urinary tract infections in children and in vitro susceptibility of these strains to antibiotics were evaluated. 1082 strains isolated from 905 samples of urine of children hospitalized in the period of 01.01-31.12.2001 were tested. Among the isolated microorganisms, the most common group was the Enterobacteriaceae family (57.4%) and also very often Gram-positive cocci were isolated (34.2%). The most frequent causative agents of UTI (Escherichia coli and Enterococcus faecalis) were generally sensitive to all used antibiotics, but E. coli rods were resistant to ampicillin. In addition, 23.4% of E. coli were the ESBL-producing strains."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0565_20500",
"title": "[Nosocomial urinary tract infections in the intensive care unit patients].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The aim of this prospective study was to determine the frequency of nosocomial urinary tract infections (UTI) and risk factors in intensive care unit patients. A total of 110 patients were included in the study, and UTI developed in 39.1% of them. The mean age of patients with UTI (53.6+/-20.0 yrs) was found higher than the patients without UTI (39.7+/-22.2 yrs), (p<0.01), whereas there was no gender associated difference between these two groups (p>0.01). No patient had developed symptoms suggesting UTI. All of the UTI has developed in patients with urinary catheter. Infections occurred in 72.2% of the patients with catheter lasting for seven days or more, and 24.3% of those lasting less than seven days (p<0.001). The UTI development rate was found as 31.3% in the patients who had been using antibiotics, while this ratio was 50% in those who had not used antibiotics (p<0.05). Pyuria was detected in 86.1% and 17.9% of the patients with and without UTI, respectively (p<0.001). Detection of bacteria in urine by the examination of Gram stained preparations, and the tests of peripheral blood leucocyte counting and CRP levels were not found sensitive and specific for nosocomial UTI. The prevalence of UTI increased gradually by the duration of hospitalization. The most frequently isolated microorganisms were found as Candida (27.2%), Escherichia coil (27.2%) and staphylococci (12.9%). Since nosocomial UTI which are important causes of morbidity in intensive care unit patients, are difficult to diagnose and treat, more efforts should be used for preventive measures."
},
{
"id": "pubmed23n0887_23509",
"title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."
},
{
"id": "pubmed23n0489_6219",
"title": "[Gram positive microorganisms in urinary tract infections: epidemiology and therapy].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Urinary tract infections are the most frequent hospital acquired infections and represent one of the major problem in general practice. The predominant causative agents are enteric gram-negative bacteria. Nevertheless, the importance of gram-positive bacteria, particularly Staphylococcus aureus and Enterococcus, has progressively increased especially in nosocomial urinary tract infections. Such an increase is probably related to the indiscriminate use of beta-lactam antibiotics or to the growing number of susceptible patients (surgical procedures, immunodeficiency, ecc.) The therapeutic approach of community and hospital infections is different: while in the first case treatment is usually not difficult, the therapy for nosocomial urinary tract infections should be based on the results of antibiotic susceptibility tests since a multiantibiotic resistant microorganism is often involved."
},
{
"id": "pubmed23n0947_6741",
"title": "[I direttori delle riviste vanno avanti: attenersi ai principi accademici, adottare trasparenza e rispetto e applicare le regole.]",
"score": 0.0086956522,
"content": "Nonostante i cambiamenti in corso nell'ambito delle pubblicazioni scientifiche (STEM - scienza, tecnologia, ingegneria e medicina), è indubbio che i direttori delle riviste restano i più importanti custodi del processo editoriale. In questo articolo vengono analizzati i motivi per cui i direttori delle riviste devono continuare ad attenersi ai principi editoriali fondamentali e a utilizzare le nuove tecnologie digitali solo per dare forza al contenuto, ma non per sostituirlo nella sua qualità. Per raggiungere questo obiettivo, in un'epoca caratterizzata da controlli ed equilibri, i direttori delle riviste devono essere attentamente sorvegliati e ritenuti responsabili tanto quanto gli autori che essi stessi valutano. Qualunque scorciatoia potrebbe avere conseguenze negative e inaspettate per quella rivista che non si attenesse a tali regole, che vedrebbe intaccata la propria reputazione e che dovrebbe faticare per recuperare la fiducia dei propri lettori. Quindi, a rischio di sembrare scontati, è meglio prevenire il danno alla reputazione piuttosto che curarlo. L'unico modo per evitarlo è che i direttori delle riviste si adattino a un crescente movimento sempre più critico, che richiede maggiore trasparenza e responsabilità da parte di chi contribuisce a costruire la base delle conoscenze scientifiche e dalla società, specialmente laddove la ricerca è finanziata pubblicamente."
},
{
"id": "pubmed23n0025_6908",
"title": "[Characteristics of the enterobacteria strains isolated from the urine in urinary tract infections].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Study of biochemical properties of 421 strains of enterobacteria permitted to refer them to the following taxonomic groups of which E. coli constituted 83,4 +/- 3.6%, Enterobactercloacae--97 +/- 3.0%, Klebsiella 4.0 +/- 2.0%. Enterobacter aerogenes, Enterobacter hafnia, Citrobacter, Proteus rettgeri, Proteus vulgaris were revealed in individual cases (0.2-1.0%). As a result of serological typing there were revealed 105 serological types of Escherichia differing by 55 O-antigen variants, 26 H-antigen variants, and the presence or absence of K-antigen. The following groups occurred most frequently-01, 02, 04, 06, 08, 09, 015, 016, 017, 018, 025, 028, and 075. There were also revealed new 0154 and 0155 groups. In 30.9 + 5,3% of cases Escherichia did not belong to the known 157 O-groups; among them 87.1 +7,2% of the strains had H-antigens which could not be referred to any of the known variants according to the international designation."
}
]
}
}
}
|
2
|
{
"1": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
57,
292
]
],
"word_ranges": [
[
7,
46
]
],
"text": "Per quanto riguarda il peso, la metformina, in misura minore, gli inibitori del SGLT-2 e, soprattutto, gli agonisti del GLP-1 sono stati associati a una significativa riduzione del peso nei pazienti con DM-2 (risposte 1, 3 e 4 errate)."
},
"2": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
293,
501
]
],
"word_ranges": [
[
46,
76
]
],
"text": "Al contrario, il pioglitazone, come si evince dalla sua etichetta, può causare un aumento di peso dose-dipendente, dovuto principalmente all'accumulo di grasso e, in alcuni casi, anche alla ritenzione idrica."
},
"3": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
57,
292
]
],
"word_ranges": [
[
7,
46
]
],
"text": "Per quanto riguarda il peso, la metformina, in misura minore, gli inibitori del SGLT-2 e, soprattutto, gli agonisti del GLP-1 sono stati associati a una significativa riduzione del peso nei pazienti con DM-2 (risposte 1, 3 e 4 errate)."
},
"4": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
57,
292
]
],
"word_ranges": [
[
7,
46
]
],
"text": "Per quanto riguarda il peso, la metformina, in misura minore, gli inibitori del SGLT-2 e, soprattutto, gli agonisti del GLP-1 sono stati associati a una significativa riduzione del peso nei pazienti con DM-2 (risposte 1, 3 e 4 errate)."
},
"5": {
"exist": false,
"char_ranges": [],
"word_ranges": [],
"text": ""
}
}
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Una domanda leggermente più complicata della precedente. Per quanto riguarda il peso, la metformina, in misura minore, gli inibitori del SGLT-2 e, soprattutto, gli agonisti del GLP-1 sono stati associati a una significativa riduzione del peso nei pazienti con DM-2 (risposte 1, 3 e 4 errate). Al contrario, il pioglitazone, come si evince dalla sua etichetta, può causare un aumento di peso dose-dipendente, dovuto principalmente all'accumulo di grasso e, in alcuni casi, anche alla ritenzione idrica.
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Una domanda leggermente più complicata della precedente. Per quanto riguarda il peso, la metformina, in misura minore, gli inibitori del SGLT-2 e, soprattutto, gli agonisti del GLP-1 sono stati associati a una significativa riduzione del peso nei pazienti con DM-2 ([HIDDEN]). Al contrario, il pioglitazone, come si evince dalla sua etichetta, può causare un aumento di peso dose-dipendente, dovuto principalmente all'accumulo di grasso e, in alcuni casi, anche alla ritenzione idrica.
|
Una donna di 66 anni ha ricevuto una diagnosi di diabete mellito di tipo 2 tre mesi fa. Ha un BMI di 31 kg/m2 e ha uno scarso controllo glicemico nonostante un programma di misure non farmacologiche (dieta sana, esercizio fisico). Quale dei seguenti farmaci ipoglicemizzanti è associato all'aumento di peso e dovrebbe essere evitato in questa paziente?
| 522
|
it
|
{
"1": "Metformina (biguanide).",
"2": "Pioglitazone (tiazolidinedione).",
"3": "Canagliflozin (inibitore del cotrasportatore sodio-glucosio 2 - iSGLT2).",
"4": "Liraglutide (agonista del recettore GLP-1).",
"5": null
}
| 165
|
ENDOCRINOLOGIA
| 2,021
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0099009901,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
},
{
"id": "pubmed23n0997_19526",
"title": "[Management of hyperglycaemia with non-insulin drugs in adult patients with type 2 diabetes].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Treatment of diabetes mellitus type2 (DM2) includes healthy eating and exercise (150minutes/week) as basic pillars. For pharmacological treatment, metformin is the initial drug except contraindication or intolerance; in case of poor control, 8 therapeutic families are available (6 oral and 2 injectable) as possible combinations. An algorithm and some recommendations for the treatment of DM2 are presented. In secondary cardiovascular prevention, it is recommended to associate an inhibitor of the sodium-glucose cotransporter type 2 (iSGLT2) or a glucagon-like peptide-1 receptor agonist (arGLP1) in patients with obesity. In primary prevention if the patient is obese or overweight metformin should be combined with iSGLT2, arGLP1, or inhibitors of type4 dipeptidylpeptidase (iDPP4). If the patient does not present obesity, iDPP4, iSGLT2 or gliclazide, sulfonylurea, recommended due to its lower tendency to hypoglycaemia, may be used."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n1047_13336",
"title": "[Management of patients with type 2 diabetes at cardiovascular and renal risk : ESC versus ADA-EASD].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Glucagon-like peptide-1 receptor agonists and SGLT2 inhibitors (gliflozins), which demonstrated a cardiovascular and renal protection, have profoundly changed the management of patients with type 2 diabetes who are at cardiovascular risk. Nowadays, these antidiabetic medications occupy a preferred position, independently of glucose control. This has been emphasized in the last guidelines of the European Society of Cardiology (ESC) and the joint consensus by the American Diabetes Association and the European Association for the Study of Diabetes (ADA-EASD), both published in 2020. Nevertheless, there are some discrepancies between the two points of view, especially concerning the definition of the patient at cardiovascular risk in primary prevention and the first-choice place still to be reserved to metformin in these patients."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n1119_12469",
"title": "[News in diabetology 2021].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Diabetes is a rapidly evolving discipline ; numerous new molecules are available and recommendations regarding treatment change. However, these rapid changes are sometimes difficult to follow for general practitioners. Metformin remains the cornerstone of type 2 diabetes treatment after lifestyle modifications, which should always be encouraged before medications. Currently, the best classes to add after metformin are SGLT2 inhibitors and GLP-1 receptor agonists, as these molecules showed some cardiovascular and renal beneficial effects in dedicated studies. The aim of this article is to guide the general practitioner in choosing the most suitable pharmacological treatment for each patient, in light of the novelties in the field of diabetes that appeared during the year 2021."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n1068_25980",
"title": "[News in Diabetology 2020].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Diabetes is a rapidly evolving discipline, numerous new molecules and recommendations are available. However, these rapid changes are sometimes difficult to follow for general practitioners. Metformin remains the cornerstone of type 2 diabetes treatment after lifestyle modifications, which should always be encouraged before medications. Currently, the best classes to add after metformin seem to be SGLT2 inhibitors and GLP-1 receptor agonists, as these molecules showed some cardiovascular and renal beneficial effects in dedicated studies. Nevertheless, the current pharmacological plethora is paradoxically associated with clinical inertia as general practitioners may be in trouble finding the right medication. This article will highlight novelties in the field of diabetes during the year 2020."
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{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0095238095,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0782_8806",
"title": "[Dapagliflozin, the first SGLT-2 inhibitor in the treatment of type 2 diabetes].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Dapagliflozin is the first novel sodium-glucose co-transporter-2 (SGLT2) inhibitor approved by the European Medicines Agency (EMA) for the treatment of type 2 diabetes. By inhibiting SGLT2, dapagliflozin blocks reabsorption of filtered glucose in the kidney, increasing urinary glucose excretion and reducing blood glucose levels. Its mechanism of action is independent of pancreatic β cell function and modulation of insulin sensitivity. The results of phase III clinical trials showed that dapagliflozin, at a dose of 5 or 10mg/day for 24 weeks as monotherapy in previously untreated patients, or as add-on combination therapy with metformin, glimepiride, pioglitazone or insulin-based therapy, significantly reduced both HbA1c and fasting plasma glucose levels compared with placebo. In addition, dapagliflozin was noninferior to glipizide, in terms of glycemic control after 52 weeks, when used as add-on therapy in patients with type 2 diabetes inadequately controlled with metformin. In most clinical trials, dapagliflozin reduced body weight. The combination of both effects (improved glycemic control and weight loss) is achieved to a greater extent in treatments that include dapaglifozin. Longer-term extension studies indicated that the efficacy of dapagliflozin on the glycemic control and weight reducción is maintained for up to 2 and 4 years. Dapagliflozin was well tolerated. Genital infections and urinary tract infections were more frequent in patients who received dapagliflozin than in placebo recipients. Hypoglycemic episodes were scarce with dapagliflozin. In conclusion, dapagliflozin is a novel option for the management of type 2 diabetes, particularly when used as add-on therapy. "
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0094339623,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0603_16924",
"title": "[Metformin role in the treatment of type 2 diabetes in 2008].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Treatment of type 2 diabetes includes lifestyle adaptations and drug treatment with the recent availability of many new substances. Metformin is the best first option at present due to its efficacy, its neutral effect on weight, its security profile and its cost. In addition, metformin can be associated with any other antidiabetic agent. Sulfonylureas remain the best choice for combination with metformin although their effectiveness on glucose control decrease with time more rapidly compared with glitazones. The GLP-1 (glucagon-like peptide 1) analogues and DPP-4 (di-peptidyl-peptidase-4) inhibitors are effective but need long-term evaluation of their security profile. Insulin can be used when the different oral options have failed."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0093457944,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0772_21909",
"title": "[A combination of dipeptidyl peptidase-4 inhibitor and metformin in the treatment of patients with type 2 diabetes mellitus: effective control of glycemia, weight, and quantitative body composition].",
"score": 0.0093457944,
"content": "To study the impact of intensified therapy with the dipeptidyl peptidase-4 (DPP-4) inhibitor vilagliptin or sulfonylurea (SU) on the control of glycemia, weight, and quantitative body composition in patients with type 2 diabetes mellitus (DM-2) who have failed to achieve compensation during metformin monotherapy. Forty patients (mean age 55.0 (range 53.0-60.7) years; disease duration 2.0 (range 1.1-5.0) years) with poor glycemic control (7%<HbA1c <10%) during metformin monotherapy were allocated to 2 groups for 6-month therapy. In group 1 (n=20), vildagliptin 100 mg/day was added to metformin; in Group 2 (n=20), the latter was added by SU with its dose adjustment. Dual-energy X-ray absorptiometry was used to quantify body composition at baseline and after 6 months. The efficiency of glycemic control and adiponectin level changes was evaluated at baseline and after 3 and 6 months. Following 6 months of treatment, both groups achieved a comparable reduction in HbA1c levels; however, the number of glycemic episodes during SU treatment was found to be significantly higher. When vildagliptin was used in combination therapy, with the lean body mass being preserved, there was a statistically significant decrease in total body weight, body mass index (BMI), fat mass, and tissue fat percentage without considering bone mass, as well as waist circumference (WC), which was attended by an elevation of adiponectin levels. On the contrary, when SU therapy was intensified, total body weight, fat mass, BMI, and WC were statistically significantly increased and adiponectin levels remained unchanged. The glucose-lowering efficiency of combination therapy with metformin + vildagliptin, a DPP-4 inhibitor, was comparable with that of a metformin + SU combination, but safer with respect to the risk of developing hypoglycemia. Addition of vildaglptin to metformin monotherapy may cause an additional favorable effect in reducing body weight at the expense of a fat component, with the lean body mass being preserved, and in elevating the level of adiponectin, an adipose tissue-derived antiatherogenic hormone."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0092592593,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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{
"id": "pubmed23n1117_10166",
"title": "[Process to insulin for type 2 diabetes mellitus therapy].",
"score": 0.0092592593,
"content": "In type 1 diabetes mellitus and in symptomatic and critical hyperglycemic states, insulin is a lifesaving drug; however, its value in long-term type 2 diabetes therapy, which represents more than 90% of diabetes, has not been assessed. This happens despite the fact that, in randomized studies on type 2 diabetes, insulin is used in two-thirds of cases when intensive hypoglycemic treatment is needed and in half of the patients when treatment is the standard one. This is a major issue from a clinical, economic and social-health organization point of view as insulin therapy is expensive and needs a complex organization. Observational and retrospective studies from the scientific literature show that in this type of diabetes insulin treatment is associated with increased cardiovascular and all-cause mortality. It is not clear whether this is due to a greater severity of the clinical picture, to the therapeutic target of blood glucose that may induce hypoglycemia, or to the intrinsic pharmacological activity of the drug that beyond reducing hyperglycemia can cause hypoglycemia, water retention, weight gain and hyperinsulinemia with proatherogenic effects. In particular, in patients with heart failure at high cardiovascular risk or with high insulin resistance, these clues are supported by meaningful data. Although there is no definitive evidence (the so-called \"smoking gun\") from randomized controlled trials, the high degree of suspicion induces the preferential choice of other drugs such as sodium-glucose co-transporter 2 inhibitors, glucagon-like peptide-1 receptor agonists and metformin beyond avoiding glycemic targets that induce hypoglycemia, especially in frail, elderly patients, or patients with cardiovascular diseases. These drugs, for their proven efficacy and the easy use within an outpatient setting (that favors their prescription and improves the inertia of the doctor and the adherence of patients), could help a more effective treatment of patients, both for quality and life expectancy beyond mere glycemic control."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n1058_25724",
"title": "[Starting insulin or not? And if so, which basal insulin?]",
"score": 0.0091743119,
"content": "A 55-year-old patient with a BMI of 30 kg/m2 is referred for uncontrolled type 2 diabetes mellitus. His HbA1c-concentration is 71 mmol/mol, despite an initial 8% weight loss and treatment with metformin and glimepiride. The general practitioner proposes to start with insulin, but the patient refuses. We discuss whether there is a good alternative for insulin such as more weight loss and the addition of more drugs. Our patient then changes his mind and agrees to start insulin treatment. Basal insulin is usually recommended in cases like this.Since there are no significant differences between different types of available basal insulin, it seems reasonable to take price into account. Our patient achieved reasonable glucose control without weight gain using a combination of basal insulin and a GLP-1 receptor agonist."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0858_12",
"title": "[How I TREAT ... THE ROLE OF DPP-4 INHIBITORS (GLIPTINS) IN THE TREATMENT OF TYPE 2 DIABETES].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Dipeptidyl peptidase-4 (DPP-4) inhibitors (gliptins) are more and more prominent medications in the management of type 2 diabetes (T2D), with five molecules commercialized and as many fixed-dose combinations with metformin. After failure of metformin monotherapy, gliptins compete with old medications such as sulphonylureas, on the one hand, or with new oral antidiabetic agents such as inhibitors of renal sodium-glucose cotransporters type 2 (SGLT2) (gliflozines), on the other hand. Another alternative is the use of an incretin mimetic (agonist of glucagon-like peptide-1 receptors, to be injected subcutaneously) rather than an incretin enhancer such as a gliptin, before considering insulin therapy. This article analyses the arguments in favour of DPP-4 inhibitors. We will mainly consider the use of gliptins in patients with recently diagnosed T2D, in elderly and frail patients and in those with chronic kidney disease. To illustrate the discussion, we will analyze the results of both interventional and observational studies with vildagliptin. Obviously, these various groups of patients represent a large proportion of T2D population."
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{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.009009009,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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{
"id": "pubmed23n0973_8462",
"title": "[Management of hyperglycaemia of type 2 diabetes. Paradigm change according to the ADA-EASD consensus report 2018].",
"score": 0.009009009,
"content": "The strategy for the management of hyperglycaemia in type 2 diabetes was updated in October 2018 by a group of experts of the American Diabetes Association (ADA) and the European Association for the Study of Diabetes (EASD). They are triggered by the results of cardiovascular outcome trials published since 2015, which demonstrated a cardiovascular (and renal) protection with two classes of medications, SGLT2 inhibitors (gliflozins) and some GLP-1 receptor agonists (mainly liraglutide) in patients with established cardiovascular disease. Thus, after failure of lifestyle and metformin, the addition of one of these agents is recommended in presence of atherosclerotic cardiovascular disease. In case of heart failure or renal disease, the preference is given to a SGLT2 inhibitor, provided that estimated glomerular filtration rate is adequate (superior to 45-60 ml/min/1.73 m²). In all other patients, the choice is guided by the main objective, in concertation with the patient : to reduce the risk of hypoglycaemia (gliptin, gliflozin, pioglitazone or GLP1 receptor agonist), body weight excess (SGLT2 inhibitor or GLP-1 receptor) or medication cost (sulphonylurea, pioglitazone). If oral treatment is insufficient, the preference is now given to a GLP-1 receptor agonist rather than basal insulin. Thus, instead of a glucocentric and metabolic viewpoint predominant in the previous position statement, a paradigm change is proposed, focusing on cardiovascular and renal protection, within a patient-centred approach."
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"id": "pubmed23n1028_18191",
"title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."
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"id": "pubmed23n0846_2669",
"title": "[Anti-diabetics and chronic kidney disease].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Diabetes mellitus (DM) is the most important non-communicable disease after hypertension. Prevalence of type 2 DM has progressively increased over the last decades. In Italy, 11.8% of the general adult population can be identified as diabetic. The major complication of DM is diabetic nephropathy (DM-CKD), which develops in approximately one-third of diabetics. Achieving optimal glycemic control is the first therapeutic goal in the management of DM-CKD. In recent years, new antidiabetic drugs have been marketed (GLP1 analogues, DPP-4 inhibitors, SGLT-2 inhibitors) to ameliorate glycemia in patients nave or treated by means of traditional agents, such as sulfonylureas, metformin, glinides, insulin. However, use of these drugs in DM-CKD should be evaluated carefully, mainly because of the higher risk of hypoglycemia that requires dosing adjustments. Metformin still represents an adequate choice if proper dose adjustments are made on the basis of renal function. Sulfonylureas with limited renal clearance, i.e., gliquidone, glipizide and gliclazide are an alternative to metformin and more effective than repaglinide on glycemic control. Other antidiabetic agents with potential nephroprotective effects, namely DPP-4 inhibitors, incretin analogues and SGLT-2 inhibitors, may allow nephroprotective effects independent of glycemic control. Insulin remains the cornerstone of therapy when oral therapy is no longer effective. "
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{
"id": "pubmed23n1097_5003",
"title": "[Beyond the assessment of work-related stress risk: the management standards approach for organizational wellbeing.]",
"score": 0.0088495575,
"content": "La valutazione approfondita del rischio stress lavoro-correlato (SLC), oltre a soddisfare un obbligo normativo, rappresenta un momento per riflettere sulle condizioni di salute di un'organizzazione e sugli elementi su cui intervenire per migliorarle. Nel presente contributo vengono riportati i risultati ottenuti dalla valutazione approfondita dello SLC condotta in un'azienda di facility management tramite la somministrazione dell'HSE Management Standards Indicator Tool (HSE-MS IT) e ulteriori misure atte a valutare lo stress percepito, la soddisfazione lavorativa e la motivazione al lavoro. Hanno partecipato allo studio 196 operai di un'azienda che si occupa di pulizie ospedaliere, industriali e civili. Dalla valutazione approfondita è emersa la presenza di rischio nelle dimensioni Domanda, Relazioni, e Supporto dei Colleghi e di rischio grave nella dimensione Controllo. L'analisi delle correlazioni e delle regressioni multiple hanno permesso di identificare le aree organizzative significativamente associate allo stress percepito, alla soddisfazione lavorativa e alla motivazione. Tramite modelli di path analysis si è inoltre valutato l'effetto diretto e indiretto dei Management Standards su queste tre misure di output. Domanda, Controllo e Relazioni hanno un effetto diretto sullo stress percepito, mentre il Supporto dei Colleghi e il Supporto dei Superiori influiscono rispettivamente sulla soddisfazione e sulla motivazione al lavoro. Lo stress percepito ha inoltre un effetto diretto sulla soddisfazione lavorativa, che a sua volta influenza la motivazione al lavoro. In conclusione, una valutazione approfondita del rischio SLC che integri il tradizionale approccio basato sui Management Standards considerando ulteriori misure di benessere organizzativo costituisce un'occasione utile per identificare non solo i fattori che possono produrre SLC, ma anche le aree di gestione che possono incidere su dimensioni, quali ad esempio la motivazione e la soddisfazione lavorativa, che contribuiscono criticamente al benessere complessivo di un'azienda."
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{
"id": "pubmed23n0420_21547",
"title": "[Therapeutic strategies for type 2 diabetes].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The results of the large therapeutic trials for type 2 diabetes have led to a reconsideration of the \"classical\" treatment strategy. Until now, the strategy consisted of starting with a modification of the lifestyle, then in the event of failure, without privileging one therapeutic class over another, to prescribe a monotherapy, in increasing doses until the maximum dose is reached, and only then to pass to a bi-therapy up to it's maximum dose; Since the apparition of the glitazones, bi-therapy based in particular on the association metformin-glitazone, should be envisaged from diagnosis in patients who are obese or heavily overweight. New strategies now in the process of being elaborated suggest to treat type 2 diabetes much earlier and with much more ambitious glycaemic objectives."
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{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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{
"id": "pubmed23n1028_11300",
"title": "[Extended indications for antidiabetic agents with cardio-renal protection in updated international recommendations for themanagement of at risk patients with type2 diabetes].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The strategy for the management of type 2 diabetes (T2D) has been updated late 2019-2020 by a group of experts of the American Diabetes Association (ADA) and the European Association for the Study of Diabetes (EASD). The indications of two pharmacological classes that have demonstrated a cardiovascular and renal protection, i.e. sodium-glucose cotransporter type 2 inhibitors (SGLT2i) and glucagon-like peptide-1 receptor agonists (GLP-1AR), are now extended because of the favourable results of recent clinical trials. In patients with T2D at high cardiovascular risk (even without previous event, but with indicators of atherosclerotic disease), the addition of these antidiabetic agents to metformin background therapy is now recommended independently of the glycated haemo¬globin (HbA1c) level. For SGLT2i, the prescription may be extended to patients with an estimated glomerular filtration rate down to 30 (instead of 60) ml/min/1.73 m², in particular in patients with progressive renal disease and albuminuria and in patients at risk of heart failure, especially if left ventricular ejection fraction is reduced. However, these new proposals could not be applied stricto sensu because of strict reimbursement criteria based upon HbA1c currently applied in our country."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0086956522,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n1003_4448",
"title": "[How I manage a patient with type 2 diabetes not well controlled with a metformin plus gliptin combination].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Type 2 diabetes (T2D) is an evolving disease that requires therapeutic adjustments to maintain adequate glucose control in the long run. An increasing number of patients with T2D are treated with a metformin plus gliptin (DPP-4 Inhibitor) combination, especially those for whom a sulfonylurea is avoided because of a risk of hypoglycaemia. When this dual metformin-gliptin therapy becomes insufficient to reach or maintain adequate glucose control, three solutions may be considered : the addition of a gliflozin (SGLT2 inhibitor), the replacement of the gliptin by a glucagon-like peptide-1 receptor agonist or the addition of a basal insulin whose posology should be progressively up-titrated according to fasting glycaemia. This article describes the pro and contra arguments of these three therapeutic regimens. According to the recent data of the literature, the triple oral therapy combining metformin, a gliptin and a gliflozin appears to offer a favourable alternative in terms of efficacy, tolerance, ease of use, patient adherence and cost."
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{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
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"id": "pubmed23n0992_5134",
"title": "[GLP-1 analogues in 2019 : for whom and how ?]",
"score": 0.0086206897,
"content": "GLP-1 analogues are a well-established treatment for type 2 diabetes. They act by improving glycemic control through several mechanisms. They also have the advantage of inducing weight loss without the risk of associated hypoglycemia. This class of molecules has also shown a benefit in cardiovascular events such as cardiovascular mortality, stroke and myocardial infarction, and albuminuria. These favorable effects place them, like SGLT-2 inhibitors, as a second option in the case of unsatisfactory glycemic control after metformin and dietary and lifestyle measures. This article provides an overview of the current knowledge of GLP-1 analogue therapy in patients with type 2 diabetes."
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3
|
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"3": {
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"text": "Questo è un tipico caso di incompetenza cervicale (e questa paziente ha la conizzazione come fattore di rischio). Questa patologia consiste in una dilatazione della cervice in assenza di contrazioni, che richiede un cerchiaggio per evitare un aborto spontaneo o un parto immaturo."
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"4": {
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Questo è un tipico caso di incompetenza cervicale (e questa paziente ha la conizzazione come fattore di rischio). Questa patologia consiste in una dilatazione della cervice in assenza di contrazioni, che richiede un cerchiaggio per evitare un aborto spontaneo o un parto immaturo. Idealmente, il cerchiaggio viene eseguito elettivamente, su base programmata, e non quando la paziente arriva al pronto soccorso "in extemis" (cosa che si fa anche, ma con un tasso di successo inferiore... idealmente, dovrebbe essere eseguito a freddo).
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Questo è un tipico caso di incompetenza cervicale (e questa paziente ha la conizzazione come fattore di rischio). Questa patologia consiste in una dilatazione della cervice in assenza di contrazioni, che richiede un cerchiaggio per evitare un aborto spontaneo o un parto immaturo. Idealmente, il cerchiaggio viene eseguito elettivamente, su base programmata, e non quando la paziente arriva al pronto soccorso "in extemis" (cosa che si fa anche, ma con un tasso di successo inferiore... idealmente, dovrebbe essere eseguito a freddo).
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Una donna di 32 anni chiede una consulenza preconcezionale. La paziente riferisce di essersi sottoposta a conizzazione cervicale per una lesione intraepiteliale di alto grado (H-SIL) e di aver avuto successivamente tre aborti spontanei tra le 20 e le 22 settimane di gestazione. Non ha figli in vita. In tutte e tre le occasioni si è presentata al pronto soccorso con una sensazione di pesantezza nell'ipogastrio ed è stata trovata dilatata di 8 cm con membrane amniotiche prominenti, senza aver mai avvertito contrazioni. Non aveva mai avvertito contrazioni prima d'ora. Quale consiglio le dareste per la prossima gravidanza?
| 209
|
it
|
{
"1": "Prescriverei la profilassi con atosiban orale per tutta la gravidanza.",
"2": "Proporrei una maturazione polmonare con corticosteroidi a partire da 19-20 settimane di gestazione.",
"3": "Consiglio un cerchiaggio cervicale a 14 settimane di gestazione.",
"4": "Le consiglierei di non tentare altre gravidanze a causa dell'elevato rischio di recidiva.",
"5": "Raccomanderei le tecnologie di riproduzione assistita."
}
| 185
|
GINECOLOGIA E OSTETRICIA
| 2,014
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0139433551,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
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{
"id": "wiki20220301en162_39110",
"title": "Tarantino dialect",
"score": 0.0126962913,
"content": "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura! Tant' è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte. Io non so ben ridir com' i' v'intrai, tant' era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai. Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto, là dove terminava quella valle che m'avea di paura il cor compunto, guardai in alto e vidi le sue spalle vestite già de' raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogne calle... 'U 'càndeche de le crijatúre de San Frangísche (Enrico Vetrò) Altísseme, 'Neputènde, Signóre bbuéne, Túje so' le làude, 'a glorie e ll’anóre e ogne bbenedizzióne. A Tté súle, Altísseme, Te tòcchene, e nnisciún’óme éte dègne de Te menduváre."
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"id": "wiki20220301en622_30059",
"title": "Serafino Serrati",
"score": 0.0119047619,
"content": "Among his reports published in life are the following nine communications:<ref> Di osservazioni nella scelta dell'aria infiammabile Che tratta di una storta a due fuochi per decomporre los spirito di vino in aria infiammabile Che descrive un modello per formare il globo areostatico di figura conica, senza farvi cucciture accio non perda l'aria ch vi s'introduce Che spiega la direzione di un globo aereostatico per qualunque parte, e in qualungue altezza Rappresentate un bilancia a filo, senza l'attritoSopra di un machina pneumatica a mercurio Che tratta di un conduttore positivo e negativo de di un elettroforo senza le resine *Chi dimostra un barchetto a fuoco, che con la forza di esso, cammina senza il vento"
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"id": "pubmed23n1115_5743",
"title": "",
"score": 0.0118003342,
"content": "La recente approvazione del testo unico sulle malattie rare da parte dei due rami del Parlamento (Disposizioni per la cura delle malattie rare e per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani) richiama l'attenzione degli operatori di Sanità pubblica su una materia vasta e disomogenea come la ricerca, la diagnosi e il trattamento delle malattie rare. La disponibilità di un testo di legge, anche se devono seguire i decreti attuativi per rispondere alle necessità concrete dei malati e delle loro famiglie, è comunque uno strumento essenziale nella \"cassetta degli attrezzi\" degli operatori in quanto «dai documenti storici più antichi a quelli contemporanei si hanno prove del ricorso ad atti normativi non solo nei momenti di emergenza (gestione delle epidemie) ma anche nell'organizzazione e il controllo della vita quotidiana sempre in nome e per conto della salute collettiva» (Editoriale. La normazione, lo strumento cardine di Sanità pubblica. Igiene e Sanità Pubblica 2020; 76: 284-286)."
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"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0115382223,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
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"id": "pubmed23n1029_21334",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti affetti da schizofrenia con ricorrenze.",
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"content": "Nel trattamento a lungo termine dei pazienti affetti da schizofrenia, il problema delle ricadute di malattia è di fondamentale rilevanza clinica e tuttora dibattuto. Una possibile strategia di intervento, in caso di riacutizzazione, è quella dello switch da un farmaco antipsicotico a un altro. Sarebbe utile, in questo senso, avere a disposizione molecole in grado di garantire uno stato di remissione clinica persistente nel tempo. Fra queste è possibile senz'altro considerare cariprazina, un farmaco di recente introduzione, dotato di un profilo d'azione unico rispetto agli altri antipsicotici, sia tipici che atipici."
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"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
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"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "wiki20220301en621_6645",
"title": "Pablo Hasél",
"score": 0.0099009901,
"content": "Crucificado en tu clítoris (2011) Besos cortados con coca (2011) Canciones supervivientes al registro policial (2012) La tortura placentera de la luna: algunas canciones inéditas (2012) Escribiendo con Ulrike Meinhof (2012) Empezar de bajo 0: Algunos poemas grabados (2012) La noche que supe que hay laberintos sin salida (2012) Poemas de presos políticos comunistas (2012) Los gusanos nunca volarán (inéditas) (2012) La muerte nos obligó a vivir (2012) Sigue desnudándose la dictadura del capital (2013) Por mera supervivencia (inéditas) (2013) Por mera supervivencia II (inéditas) (2013) Por mera supervivencia III (inéditas) (2013) Exprimiendo el corazón (inéditas) (2013) Tarde o temprano Venceremos (2014) Mientras me asesina el tiempo (inéditas) (2014) Por escapar de la oscuridad (inéditas) (2014) A Orillas Del Segre (2014) Cafeína e imaginación (inéditas) (2015) Burlando al dolor (2015) Boicot Activo (2015) Hasta el fin de mis días (2015)"
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "wiki20220301en452_13857",
"title": "Yndio",
"score": 0.0098039216,
"content": "Discography Éxitos Eternos Sin Tu Amor (EP-1972) 1 Sin Tu Amor 2 Mamá Gorda 3 Las Nubes Que Pasan (Díselo Tú) 4 Amor de Padres Sin Tu Amor (1972) 1. Sin Tu Amor 2. No Me Dejes Amor 3. El Tiempo 4. Lo Que Te Puedo Ofrecer 5. Noches y Días Perdidos 6. Si Tu Me Dejas 7. Es Para Tí, Es Para Mí 8. Lo Que Siempre He Soñado 9. Jamás Corazón 10. Siempre Habra un Mañana Yndio MPHS-6114(1975) 1. El 2. Cuando Salgo A los Campos 3. Quedamos Como Amigos 4. Las Nubes 5. Desolacion 6. Dulce Amor 7. Siempre De Novios 8. Como Te Extraño 9. Perdoname Mi Amor 10. Dejame 11. Sufro Tu Ausencia Por que Nos Dijimos Adios MPHS-6125 (1975) 1. Por Que Nos Dijimos Adios 2. Como Te Extraño 3. La Que Era Ya No Es 4. Cuando Salgo A los Campos 5. Perdoname Mi Amor 6. Dejame 7. Quedamos Como Amigos 8. Sufro Tu Ausencia 9. Las Nubes 10. Desolacion"
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0097087379,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0096153846,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "wiki20220301en395_26525",
"title": "Carlos Cossio",
"score": 0.0096153846,
"content": "Principal works El concepto puro de la revolución (ed. Bosch, 1936). La valoración jurídica y la ciencia del derecho (1.ª ed., UNL, 1941; 2.ª ed., Arayú; 1954). La Política como Conciencia (Abeledo-Perrot, 1955). Ideología y Derecho (Inédito, 1962). La teoría egológica del derecho y el concepto jurídico de libertad (1.ª ed. 1944, Losada; 2.ª ed. 1964, Abeledo-Perrot). La plenitud del ordenamiento jurídico. (1.ª ed., Losada, 1939; 2.ª ed., Losada, 1947 y Los Andes, 2005) El Derecho en el Derecho Judicial. (1.ª ed., Kraft, 1945; 2.ª ed., Abeledo-Perot, 1959 y El Foro, 2002; 3.ª ed., Abeledo-Perrot, 1967) Teoría de la verdad jurídica. (Losada, 1954; El Foro, 2007) La opinión pública. La causa y la comprension en el derecho. (4.ª ed., Juerez Editor, 1969) El fundamento filosófico de los métodos interpretativos. (UNL, 1940). El principio \"nulla poena sine lege\" en la axiología egológica (Rev. LL, 1947). References"
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "wiki20220301en303_19228",
"title": "Nomadi 40",
"score": 0.0095238095,
"content": "Il nome che non hai (4' 34\") Ho difeso il mio amore (4' 29\") Dio è morto (2' 49\") Ti lascio una parola (Goodbye) (4' 31\") Vivo forte (7' 25\") Senza discutere (3' 33\") Come potete giudicar (3' 27\")"
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"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
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"id": "wiki20220301en543_3124",
"title": "Vicente Pascual Pastor",
"score": 0.0094339623,
"content": "Fábrica de Hilados y Tejidos del industrial Bernabeu en la calle Alcolecha número 4, in Alcoy, (1920). Fábrica en Passeig del Viaducte número 26, in Alcoy, (1920). Edificio de sindicato en la calle Sant Joan de Ribera número 1, in Alcoy, (1921). Fábrica de Ferrándiz, in Alcoy. Campus of Alcoy, (1922). Fábrica en la calle Agres número 4, en Alcoy, (1922). Fábrica de gaseosa \"La Bohemia\" en la calle Na Saurina d'Entença número 11, en Alcoy, (1922). Fábrica en calle Sant Joan de Ribera número 6, en Alcoy, (1922). Edificio en calle Sant Nicolau número 46, en Alcoy, (1924). Grupo Escolar Cervantes, en Alcoy, (1925). Edificio en calle Rigoberto Albors número 7, en Alcoy, (1925). Recinto de religiosas in the Alcoy Cemetery, (1925). Edificio en la calle Sant Tomás número 23, en Alcoy, (1926). Fundición de Vicente Miró en la calle Quevedo, en Alcoy, (1926). Reforma de edificio de la Unión Alcoyana en la plaza de España número 21, en Alcoy, (1928)."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "wiki20220301en000_306900",
"title": "Miguel de Cervantes",
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"content": "Other works Generally considered a mediocre poet, few of his poems survive; some appear in La Galatea, while he also wrote Dos Canciones à la Armada Invencible. His sonnets are considered his best work, particularly Al Túmulo del Rey Felipe en Sevilla, Canto de Calíope and Epístola a Mateo Vázquez. Viaje del Parnaso, or Journey to Parnassus, is his most ambitious verse work, an allegory that consists largely of reviews of contemporary poets."
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{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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"id": "wiki20220301en024_51522",
"title": "Leopoldo Cicognara",
"score": 0.0092592593,
"content": "List of works Le belle arti (Ferrara: Per gli eredi di G. Rinaldi, 1790) Lettera ad un amico su di alcune attuali controversie giudiciarie e su diverse opinioni degli eruditi intorno al Panteon di M. Agrippa detto la Rotonda (Pisa: Impresso co' caratteri di Firmino Didot, 1807) Del bello: Ragionamenti (Florence and Pisa, 1808) Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d’Agincourt. Vol. 1, Vol. 2, Vol. 3 (Venice: Venezia: Nella tipografia Picotti, 1813) De' propilei e della inutilità e dei danni dei perni metallici nella costruzione degli edifizii (Venice: Nella Tip. di Alvisopoli, 1814) Le fabbriche più cospicue di Venezia... (Venice, 1815–1820) Catalogo ragionato de’ libri d’arte e di antichità (Pisa: N. Capurro, co'caratteri di F. Didot, 1821) Biografia di Antonio Canova, aggiuntivi il catalogo completo delle opere (Venice: G. Missiaglia, 1823)"
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"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0091743119,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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"id": "wiki20220301en038_85286",
"title": "Barrio Sésamo",
"score": 0.0091743119,
"content": "\"Concurso de disfraces\" (19-6-1986) (18-12-1986) (18-2-1988) \"Gambas con gabardina\" (24-6-1896) \"Abrete Sésamo\" (25-6-1986) (18-12-1986) (14-3-1988) \"La naranjada\" (2-10-1986) (5-11-1986) (14-4-1988) \"Espinete domador\" (8-10-1986) (4-12-1986) (25-1-1988) \"El mundo del reves y Espinete\" (14-10-1986) (16-12-1986) (7-3-1988) \"El viaje de Espinete\" (3-11-1986) \"Espinete bebé\" (17-11-1986) (28-1-1988) \"No te manches\" (26-11-1986) (28-3-1988) \"El hermano de Espinete\" (9-12-1986) (11-2-1988) \"Espinete Superstar\" (19-12-1986) (30-3-1988) \"El show de Barrio Sésamo\" (1-1-1987) \"La inauguración\" (8-1-1987) \"El guaperas\" (13-1-1987) \"El vendedor ambulante\" (11-2-1987) \"Visto y no visto\" (13-2-1987) \"Los trogloditas\" (19-2-1987) \"Llama que te llama\" (23-2-1987) \"Los trogloditas atacan de nuevo\" (9-3-1987) \"La banda y Espinete\" (3-7-1987) \"El balón de Espinete\" (1-10-1987) \"Espinete y el buzón\" (5-10-1987) \"Los trucos de Espinete\" (16-11-1987) \"El trabalenguas\" (26-11-1987)"
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0090909091,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "wiki20220301en226_31804",
"title": "Francisco J. Santamaría",
"score": 0.0090909091,
"content": "Un valioso hallazgo bibliográfico cervantino: la segunda parte de la edición más discutible de \"El quijote\". 1926Glosa lexicográfica. 1926Bibliografia general de Tabasco: Tomo I. 1930Crónicas del destierro: Desde la ciudad de hierro. Diario de un desterrado mejicano en Nueva York. Recordaciones del destierro. 1933Nuevo codigo civil para el distrito y territorios federales. 1933Las ruinas occidentales del viejo imperio Maya: en la Sierra del Tortuguero en Macuspana, Tabasco: notas de una excursión. 1933Código de procedimientos civiles para el Distrito Federal y territorios: expedido el 30 de agosto de 1932. 1934Código civil para el Distrito y territorios federales (vigente desde el 1. de octubre de 1932). 1935Diccionario del Código civil para el Distrito y territorios federales. 1935Código civil para el Distrito y territorios federales: expedido en 30 de agosto de 1928 ; exposición de motivos, de la Comisión autora del Proyecto. 1935Ley orgánica del poder judicial de la federación."
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"id": "pubmed23n0885_1887",
"title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].",
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"content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."
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"id": "pubmed23n1062_814",
"title": "La voz de una enfermera desde la zona roja.",
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"content": "Mi nombre es Paula. Nací en Madrid en 1995. Al acabar el bachillerato tenía muchas dudas sobre hacia dónde encaminar mi vida. Pensé qué hacer y qué se me daba bien o con qué era feliz. El caso es que desde siempre me ha gustado poco ser protagonista, pero me encantaba escuchar, conocer el más allá de la gente cuando se sentían en confi anza de contarme. Me sentía bien siendo receptora de sus historias, sus sentimientos y sus vidas. Además, siempre me gustaron las ciencias, la química, las matemáticas, la biología… así que vi que la combinación perfecta para elegir carrera tendría que ser algo relativo a las ciencias de la salud: ciencias y personas en uno. Es entonces cuando pensé en la enfermería. Tenía ciencias, tenía personas y sobre todo tenía ese valioso tiempo cerca de las personas para acompañar y cuidar. Siempre me gustó ese dicho: la enfermera cuida, no cura."
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"id": "pubmed23n0919_2417",
"title": "",
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"content": "Riassunto La pubblicazione di Unanticipated outcomes, la storia personale di Jerome P. Kassirer, ex direttore del New England Journal of Medicine, offre l'opportunità di considerare i principi etici dell'editoria biomedica e scientifica. Il conflitto di interessi, le dichiarazioni e la frode influenzano la credibilità della comunicazione medica, che poggia sulla robustezza e sulla trasparenza dei suoi processi. Non tutto è ancora perduto, ma dobbiamo essere guidati da forti principi morali e da un quadro coerente di valori."
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{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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"id": "wiki20220301en240_7937",
"title": "Los Creadorez",
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"content": "2006-Libres 1. Pueblito De Villa-Alfredo Ramírez 2. Payaso Loco-Patrulla 81 3. Leña Verde-La Autoridad De La Sierra 4. Quisiera Ser Una Lágrima-Alfredo Ramírez 5. Los Laureles-Patrulla 81 6. Que Lastima-Alfredo Ramírez 7. Cuando Se Fue-Los Horóscopos De Durango 8. Ingratos Ojos Míos-Alfredo Ramírez 9. Siempre Que Te Vas-Banda Lamento Show De Durango 10. Si Yo También Te Engañara-Isabela 11. Que Le Vaya Bien-Conjunto Matador 12. Quisiera Ser Una Lagrima-Pop Versión Alfredo Ramírez 2007-Recio, Recio Mis Creadorez 1. Cada Vez Que Pienso En Ti “Amor Perdoname” 2. Quiero Ver Tus Ojos (ft. Hector Montemayor) 3. Jesusita En Chihuahua 4. Visite A Mi Padre 5. Homenaje Duranguense 6. El Preso 7. Paloma Palomita 8. La Santísima Muerte 9. El Circo 10. Extrañando Mi Terre 11. Te Pido Que Te Quedes 12. El Abandonado 13. Que Levante La Mano 14. Cada Vez Que Pienso En Ti “Amor Perdoname”-Norteño Version 2007-Corridos, Rancheras Y Más... 1. Por Quien Me Dejas 2. El Perro Negro"
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"id": "pubmed23n0885_1884",
"title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].",
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"content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."
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3
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"text": "In caso di rottura della parete libera, non c'è frémito palpabile."
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"4": {
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In caso di rottura della parete libera, non c'è frémito palpabile.
|
In caso di rottura della parete libera, non c'è frémito palpabile.
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Una paziente di 70 anni è stata ricoverata in terapia intensiva dopo un IMA anteriore trattato con angioplastica coronarica e stenting dell'arteria discendente anteriore. Quattro giorni dopo, si è presentata improvvisamente con ipotensione, che ha richiesto un vigoroso supporto di volume, l'inizio di farmaci vasoattivi, l'intubazione orotracheale e il collegamento alla ventilazione meccanica. L'esame fisico ha rivelato un soffio non presente in precedenza. Il sospetto di una complicazione meccanica dell'infarto ha portato all'ecocardiografia transtoracica che ha mostrato un versamento pericardico. Contrassegnare la risposta CORRETTA:
| 282
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it
|
{
"1": "La mortalità con il trattamento medico è del 20%.",
"2": "In caso di rottura della parete libera si verifica un salto ossimetrico nel ventricolo destro nel cateterismo Swan-Ganz.",
"3": "In caso di rottura della parete libera, non c'è frémito palpabile.",
"4": "Le complicazioni meccaniche si verificano di solito nel primo giorno dopo l'infarto.",
"5": null
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| 55
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CARDIOLOGIA E CHIRURGIA VASCOLARE
| 2,016
|
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"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.018373367,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n1057_5320",
"title": "Drenaje anómalo total de venas pulmonares variante supracardiaca en una mujer adulta.",
"score": 0.0099009901,
"content": "La conexión anómala total de venas pulmonares (CATVP) es una cardiopatía congénita en la que la circulación venosa pulmonar drena al sistema venoso sistémico<sup1</sup. La existencia de una comunicación interauricular es imprescindible para la supervivencia<sup2</sup."
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0036_2992",
"title": "[Analysis of some parameters for determining myocardial contractility before and after aortocoronary shunting].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The condition of hemodynamics and the contractile function of the myocardium are considered before and after aorto-coronary shunting performed in patients with critically severe affection of the coronary arteries and the heart muscle. Of great prognostic importance is the final diastolic volume of the ventricles, its relation to the stroke ejection, as well as the ejection fraction. The greater the final diastolic volume of the ventricle and the smaller the stroke ejection, the higher is the risk of applying operative treatment to the patient."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0525_11728",
"title": "[What's the best assessment of preload after cardiac surgery?].",
"score": 0.0097087379,
"content": "The assessment of the role of transesophageal echocardiography and invasive tests with pulmonary modified catheter to monitor the preload indexes in patients in intensive-care-unit after cardiac coronary surgery. Between January and December 2004 24 patients (14 male, 10 female) with coronary artery disease were prospectively enrolled for preload assessment during off-pump myocardial revascularization. Pulmonary Capillary Wedge Pressure (PCWP), Left Ventricular End Diastolic Indexed Area (LVEDAI), delta Aortic Velocity (deltaVAo), Right Ventricular End Diastolic Volume (RVEDVI) as preload indexes were evaluated. Transesophageal echocardiography and pulmonary modified catheter monitoring were performed during the preoperative period at T1 and after fluid infusion (T2). Patients were considered Responders (R) or No Responders (NR) if the Stroke Volume Index increase at T2 was >20% with respect to T1. Mean T1 PCWP was similar in both groups (12.8+/-2.2 in R vs. 11.4+/-3 mmHg in NR; p=NS) and mean increase of PCWP at T2 was similar in both groups (1.5+/-0.3% in R vs. 1.2+/-3% in NR; p=NS). Mean T1 RVEDVI was similar in both groups (97.33+/-34 in R vs. 101+/-21 ml/m2 in NR; p=NS); T2 RVEDVI was similar in R and NR Groups (122.11+/-49 vs. 138.54+/-30 ml/m2; p=NS); mean T1 and T2 LVEDAI was similar in R and NR (11.2+/-3.5 vs. 10.2+/-2.3 at T1 and 14.04+/-3.35 vs. 14.67+/-2.1 cm2/m2 at T2 respectively; p=NS). Higher mean value of T1 deltaVAo (20+/-7% in R vs. 10+/-2% in NR; p=0.006) were recorded while similar mean value of T2 deltaVAo were observed (11+/-3% in R vs. 5+/-2% in NR; p=0.743). Correlation index between T1 and T2 deltaVAo (R=0.82) in R was significant (p=0.0002), while correlation index between T1 and T2 deltaVAo (R=0.11) in NR was not significant. Our study showed in patients soon after coronary cardiac surgery deltaVAo is the only predictor of \"fluid responsiveness\" and of ventricular compliance."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0756_6752",
"title": "[Fluid therapy in cardiac surgery. An update].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The anesthetist has 2 major tools for optimizing haemodynamics in cardiac surgery: Vasoactive drugs and the intravascular volume. It is necessary to identify which patients would benefit from one or the other therapies for a suitable response to treatment. Hemodynamic monitoring with the different existing parameters (pressure, volumetric static, volumetric functional and echocardiography) allows the management of these patients to be optimized. In this article a review is presented on the most recent and relevant publications, and the different tools available to control the management of the fluid therapy in this context, and to suggest a few guidelines for the haemodynamics monitoring of patients submitted to cardiac surgery. A systematic search has been made in PubMed, limiting the results to the publications over the last five years up to February 2012. "
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0098_10366",
"title": "[Electro-echocardiographic correlation in mitral valve prolapse].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The study was performed in 33 patients with echocardiographic diagnosis of mitral valve prolapse (PVM), without any other associated heart disease. A 19 derivations electrocardiogram (ECG) was performed a direct inscription 4 channel Samborns 150 machine at 25 and 50 mm/sec. The purpose of the study was determine the alterations in ventricular depolarization and repolarization, and to correlate them with valve prolapse, as well as with cavitary and parietal dimensions, as measured by M mode and/or two-dimensional echocardiography. Left ventricular hypertrophy detected by ECG agreed with the ECO test in 77%; the sensitivity was of 86% and specificity of 67.5%. Left ventricular hypertrophy detected by ECG was not related with the type of prolapse. Ventricular repolarization alteration was very frequent (84.8%). Association of this parameter with initial notch of R in a VF becomes important for diagnosis suspicion (p less than 0.01). When the abnormal repolarization affected the anterolateral wall, posterior valve prolapse was frequent; when the posteroinferior region was the affected one, the prolapse occurred more frequently in both valves. An important correlation (p less than 0.01) was found between left ventricular dilatation detected by ECO and the abnormal ventricular repolarization."
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{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
},
{
"id": "pubmed23n0218_328",
"title": "[Coronary circulation in asymmetrical hypertrophy of the interventricular septum. On a new pathogenic hypothesis].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Thirty-four patients with left ventricular hypertrophy were studied. In all cases the following parameters were analyzed: 1) Echocardiography:left ventricular diastolic and systolic diameters, ejection fraction, thickness and movement of interventricular septum and posterior wall of the left ventricle (LV) 2) Electrocardiography: R wave voltaje in precordial leads V2, V3 and V5 and electrical axis in frontal plane 3) Catheterization: intracavitary pressures in LV and aortic pressures 4) Left ventriculography: areas of altered contractility 5) Coronariography: distribution pattern of coronary arteries and number of first order branches of circumflex (CA) and anterior descending coronary arteries (ADCA). The population was divided into 2 groups. Group A (GA) was made up of 22 patients with concentric hypertrophy (CH) of the LV (15 with systemic hypertensive heart disease, 6 with aortic valvular stenosis and 1 idiopathic). Echocardiographic findings included posterior wall thickness (PWT) or septal thickness of 1.1. cm or more and interventricular septum-posterior wall thickness ratio (S/PW) of less than 1.3. Group B (GB) included 12 patients with asymmetric septal hypertrophy (ASH), idiopathic in 5, systemic hypertensive heart disease in 4 and aortic valvular stenosis in 3. In these patients the S/PW thickness ratio was greater than 1.3 and the thickness of either wall greater than 1.1. cm. When the data of the two groups were compared there were significant differences in relation to the presence of septal hypertrophy. The R wave voltage in V2, interventricular thickness and S/PW were greater in GB. In addition, septal movement was less in GB than in Group A (0.47 +/- 0.26 cm vs. 0.74 +/- 0.37 cm; P less than 0.05). PWT was also less in Group B than in A (B: 1.01 +/- 0.1 cm, A: 1.2 +/- 0.2 cm; P less than 0.001). The CA in Group B divided into fewer than 4 first order branches to the upper two thirds of the posterior and lateral walls of the LV in 91.6%. This distribution of circumflex branches was found in 31.8% of the patients in Group A (P less than 0.05). In Group B, the ADCA divided into septal branches with no more than 2 diagonal branches. The posterior descending artery dominated septal distribution in 100% of these cases (GA: 31.8%; P less than 0.05). The sum of the first order branches of the CA and the ADCA was 5.6 +/- 0.9 in Group A and 2.7 +/- 0.9 branches in Group B (P less than 0.01).(ABSTRACT TRUNCATED AT 400 WORDS)"
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0092592593,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0314_8787",
"title": "[Use of verapamil vs. beta blockers in patients with myocardial infarct. Retrospective evaluation of the yearly case load of a coronary care unit].",
"score": 0.0092592593,
"content": "To compare the relative use of verapamil and beta-blockers, which have shown comparable efficacy in reducing mortality and reinfarction rates in selected patients with myocardial infarction (MI), we retrospectively evaluated the ongoing treatment at the time of the pre-discharge evaluation in 221 consecutive patients (167 males and 54 females; mean age: 62.3 +/- 10.8 years) discharged alive in 1994 from our Hospital with the diagnosis of Q-wave MI. The examination of the computerized files of our central database, showed that verapamil was administered (as a monotherapy or in association) to 4% of the patients, compared to 34% of beta-blockers. The choice between the two drugs appeared not to be influenced by age (62 +/- 11 vs 57 +/- 8 years), anterior (70% vs 57%) or inferior (30% vs 40%) MI location or echocardiographic left ventricular ejection fraction (50.2 +/- 10% vs 52.3 +/- 11%), which were comparable in both groups. On the other hand, beta-blockers were used significantly more often (52% vs 10%; p < 0.05) in the presence of hypertension, while verapamil was preferred (although statistical significance was not reached) in patients with contraindications to beta-blockers, such as chronic obstructive lung disease or peripheral artery disease (20% vs 9% and 10% vs 4%; p = ns, respectively). In conclusion, our study gives, for the first time, an estimate of the real use of verapamil in patients with MI, confirming, in keeping with the indications in the literature, that its administration is limited and essentially reserved to patients with contraindications to beta-blockers. A wider use of verapamil (and even more of beta-blockers) would be however hoped for, due to the relevant number of patients (62% of our population) treated with drugs, such as diltiazem, dihydropyridines or nitrates, for which a conclusive demonstration of efficacy on major clinical end-points are lacking."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0091743119,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0104_10481",
"title": "[Congenital aortic valve stenosis treated by dilatation. Apropos of a case with hemodynamic control 12 months later].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Intraluminal dilatation of congenital aortic valve stenosis was attempted in a 14-year old boy. Significant improvement was obtained, with a fall in transaortic gradient from 80 to 30 mmHg. A control haemodynamic examination performed 12 months later confirmed that the result was stable; there was no aortic leakage, and myocardial hypertrophy had begun to regress at echocardiography. This case is of interest in that dilatation is less costly than surgical commissurotomy. However, this technique cannot be widely used until satisfactory long-term results have been demonstrated in a large population of children."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0252_6104",
"title": "[Therapeutic options in cardiogenic shock].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Cardiogenic shock continues to be a clinical situation which is related with high mortality. Although its etiology is varied, the most frequent cause is an acute myocardial infarction. The poor prognosis of cardiogenic shock can be favourably modified with the diagnosis of the underlying cause followed by the stabilization of the patient and early revascularization. Early treatment with inotropic or vasopressor drugs improves the condition of most patients and the use of circulatory assistance, such as the intraaortic balloon, lead to an acceptable hemodynamic situation in 80% of cases. However, they do not significantly modify the mortality rates. In addition, thrombolytic therapy does not appear to be effective for this kind of patients. Only revascularization methods have proved to be effective; surgery is the only option where ventricular septal, free wall, or papillary muscle rupture occurs, resulting in survival rates of between 50 and 60% with coronary artery by-pass surgery. Angioplasty is frequently successful in reperfusion of the infarct-related artery; the survival rate in these cases is approximately 70%, according to the different series published. As the mortality rate is exceedingly high (70-90%) when conventional therapy is used; when appropriate diagnostic and therapeutic means are available and when the patient's condition is recoverable, the attitude should be aggressive and coronary angiography and angioplasty applied as soon as possible. In centers where these means are not available, once measures have been taken to achieve the stabilization of the patient, the most suitable procedure is to transfer him or her to a hospital in which qualified staff and such treatment methods are available."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.009009009,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0530_15320",
"title": "[Impact of the intra-aortic balloon pump in the mortality due to cardiogenic shock secondary to acute myocardial infarction].",
"score": 0.009009009,
"content": "To determine the impact of the intra-aortic balloon pump in the mortality due to cardiogenic shock post-acute myocardial infarction. In a two-year period, 292 patients with acute myocardial infarction were admitted to the coronary intensive care unit, 40 were included in the study. Afterwards, patients were divided in two groups: early cardiogenic and late cardiogenic shock, and they were assigned randomly and blind to treatment with inotropics and inotropics plus intra-aortic balloon pump. There were significant differences in the measurements of pulmonary wedge pressure (20.4 +/- 1.6 vs 24.4 +/- 1.50, p = 0.0004) and the cardiac index (2.06 +/- 0.7 vs 1.65 +/- 0.18, p = 0.0002) between the two groups. The late cardiogenic shock group showed an increased mortality (25.9% vs 61.5%, p < 0.05). Patients treated with inotropics + balloon, in both early and late shock groups, showed a reduction in mortality of 66% and 69%, respectively. The use of the intra-aortic balloon pump in the treatment of cardiogenic shock post acute myocardial infarction reduces the mortality when associated with the use of inotropics and reperfusion."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0043_16100",
"title": "[Current role of intra-aortic diastolic balloon counterpulsation in heart surgery].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Intra-aortic balloon counterpulsation (IABP) is a relatively non-invasive method of circulating assistance, easy to use and which has benefitted from a number of technological improvements in recent years. This retrospective study over 4 years was undertaken to analyse the results of IABP and to determine its role in therapeutic arsenal against cardiac failure. Sixty five patients, 57 coronary and 8 valvular cases, with an average age of 61 +/- 10 years were included. The indications of IABP were: a bridge to transplantation (3 cases), complications of coronary angioplasty (4 cases), and low cardiac output after cardiopulmonary bypass (58 cases), where IABP was curative in 85% of cases and prophylactic in 15% of cases (patients with risk factors of low output state after CPB). Beforehand, 65% of patients had poor left ventricular function (LVEF < 40% and/or CI < 2.2 l/mn/m2). An Aries Medical M700 console was used. The percutaneous femoral approach was feasible in 87% of cases. The results were: improvement with discharge from intensive care unit in 60% of cases, transient improvement in 7% of cases, no improvement in 15% of cases and cardiac transplantation in 8% of cases. The outcome was worse when the preoperative LV function was poor and when high dose inotropic agents had to be used. Survival was 100% in those patients in whom IABP was a prophylactic measure. The average duration of IABP was 72 hours, survival being significantly lower in those in whom IABP was continued for over 3 days. The complications (12.7%) were thromboembolic.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
},
{
"id": "pubmed23n1063_1900",
"title": "[Acceso vascular único en intervencionismo coronario protegido con dispositivo de asistencia mecánica ventricular].",
"score": 0.0088495575,
"content": "El dispositivo de asistencia mecánica Impella CP (Abiomed, Danvers, Massachussetts) es el más utilizado para el apoyo hemodinámico en el intervencionismo coronario percutáneo de alto riesgo. Si se desea evitar un acceso adicional radial o femoral, es posible usar el introductor 14 F del dispositivo de asistencia como acceso vascular único."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
},
{
"id": "pubmed23n0353_19846",
"title": "[Severe ventricular dysfunction. When should is surgery not indicated?].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The decision to operate in the presence of severe ventricular dysfunction is one of the most difficult medical judgements because ventricular dysfunction is, as we know, the leading risk factor for morbidity and mortality in cardiac surgery. However, despite the greater surgical risk in some pathologies, the patients with severe cardiac dysfunction are those who will most likely benefit from surgery when we compare medical and surgical survival curves. Although ejection fraction is the parameter usually used to quantify ventricular systolic function and to stratify patients according to risk, we should not ignore the limitations of this parameter in the evaluation of myocardial function. Therefore, besides ejection fraction, other criteria should be considered in the process of patient selection for surgery. Taking these facts into consideration, the author seeks to establish criteria for different cardiac pathologies for the surgical treatment of patients with severe left ventricular dysfunction."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0086956522,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0893_21329",
"title": "[Use of vasopressors and inotropics in cardiogenic shock].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Vasoactive drugs and inotropic agents are important for the hemodynamic management of cardiogenic shock. In this article the use of different vasoactive and ionotropic drugs in cardiogenic shock is presented. Hemodynamic management during cardiogenic shock occurs after initial moderate volume delivery by dobutamine to increase inotropism. If adequate perfusion pressures are not achieved norepinephrine is administered. If a sufficient increase in cardiac performance can still not be achieved by the treatment, administration of levosimendan or phosphodiesterase (PDE) inhibitors may be necessary. Levosimendan is superior to PDE inhibitors for patients in cardiogenic shock. The aim of hemodynamic management in cardiogenic shock is to allow the transient use of inotropics and vasopressors in the lowest necessary dose and only as long as necessary. The daily question is whether the dose can be reduced or in the case of deterioration whether the use of an extracorporeal circulatory support system should be considered. There are currently no available data on mortality that demonstrate the benefit of hemodynamic monitoring using target criteria. The advantage, however, results from the economic use of inotropics and vasopressors by certain target criteria."
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"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
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"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
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"id": "pubmed23n0952_22858",
"title": "[Is it worth delivering Direct-Current Counter shock to critically ill patients with supra-ventricular tachyarrhythmia?]",
"score": 0.0086206897,
"content": "Supra-ventricular tachyarrhythmia and its treatment have been poorly investigated in ICU patients. To evaluate efficacy and safety of cardioversion for supra-ventricular tachyarrhythmia in the intensive care unit (ICU). Prospective inclusion of all patients who presented supra-ventricular tachyarrhythmias lasting≥30seconds in a single medico-surgical ICU, except cardiac surgery. Anti-arrhythmic drugs and/or direct-current cardioversion were administered on a liberal basis. During the 15-month study period, 108/846 patients (12.8%) experienced supra-ventricular tachyarrhythmias. Anti-arrhythmic drugs were administered in 78 patients (72%); mostly amiodarone (92%), and/or magnesium (23%), resulting in an overall conversion rate of 68%. Direct-current cardioversion was used in 26 patients (24%), (24 patients received drug enhancement by anti-arrhythmic drugs) with an immediate 80.8%-success rate. Direct-current cardioversion was associated with sustained conversion to sinus rhythm in 80.8% of ICU patients with supra-ventricular tachyarrhythmias, although most of them had already received drug enhancement."
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"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0085470085,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
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3
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"text": "L'eparina sodica è riservata ai casi in cui il paziente è stabile."
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"text": "La tromboendarterectomia potrebbe essere eseguita d'urgenza in centri selezionati (non disponibili in tutti) in pazienti in cui la fibrinolisi sistemica è controindicata, o in centri in cui vi è una comprovata esperienza con questa tecnica e può essere eseguita rapidamente."
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"3": {
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"text": "Il paziente ha avuto una tromboembolia polmonare che, oltre a essere bilaterale, ha causato una grave compromissione emodinamica, shock e ha richiesto la ventilazione meccanica. Non ci risulta che abbia controindicazioni alla fibrinolisi, quindi questa sarebbe l'opzione più appropriata per la sua rapidità di somministrazione e di azione."
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"4": {
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"text": "Il filtro della vena cava inferiore è un trattamento indicato in fase acuta nei pazienti stabili, quando l'anticoagulazione è controindicata; oppure a posteriori, come profilassi, in questo gruppo di pazienti."
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"5": {
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Il paziente ha avuto una tromboembolia polmonare che, oltre a essere bilaterale, ha causato una grave compromissione emodinamica, shock e ha richiesto la ventilazione meccanica. Non ci risulta che abbia controindicazioni alla fibrinolisi, quindi questa sarebbe l'opzione più appropriata per la sua rapidità di somministrazione e di azione. L'eparina sodica è riservata ai casi in cui il paziente è stabile. La tromboendarterectomia potrebbe essere eseguita d'urgenza in centri selezionati (non disponibili in tutti) in pazienti in cui la fibrinolisi sistemica è controindicata, o in centri in cui vi è una comprovata esperienza con questa tecnica e può essere eseguita rapidamente. Il filtro della vena cava inferiore è un trattamento indicato in fase acuta nei pazienti stabili, quando l'anticoagulazione è controindicata; oppure a posteriori, come profilassi, in questo gruppo di pazienti. Le indicazioni per la fibrinolisi nell'ultimo documento di consenso SEPAR includono pazienti a rischio intermedio (che potrebbero beneficiare della fibrinolisi) e ad alto rischio. Il rischio intermedio è classificato come PESI ≥ 1 o PESI III-IV. In questo sottogruppo, i pazienti con disfunzione ventricolare destra, troponina o BNP superiori al cut-off e trombosi venosa profonda sembrano beneficiare maggiormente della fibrinolisi. Nel sottogruppo di pazienti ad alto rischio (definiti da criteri di ipotensione o shock cardiogeno), l'uso della fibrinolisi sistemica è molto più chiaro, come nel caso presentato nella domanda.
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Il paziente ha avuto una tromboembolia polmonare che, oltre a essere bilaterale, ha causato una grave compromissione emodinamica, shock e ha richiesto la ventilazione meccanica. Non ci risulta che abbia controindicazioni alla fibrinolisi, quindi questa sarebbe l'opzione più appropriata per la sua rapidità di somministrazione e di azione. L'eparina sodica è riservata ai casi in cui il paziente è stabile. La tromboendarterectomia potrebbe essere eseguita d'urgenza in centri selezionati (non disponibili in tutti) in pazienti in cui la fibrinolisi sistemica è controindicata, o in centri in cui vi è una comprovata esperienza con questa tecnica e può essere eseguita rapidamente. Il filtro della vena cava inferiore è un trattamento indicato in fase acuta nei pazienti stabili, quando l'anticoagulazione è controindicata; oppure a posteriori, come profilassi, in questo gruppo di pazienti. Le indicazioni per la fibrinolisi nell'ultimo documento di consenso SEPAR includono pazienti a rischio intermedio (che potrebbero beneficiare della fibrinolisi) e ad alto rischio. Il rischio intermedio è classificato come PESI ≥ 1 o PESI III-IV. In questo sottogruppo, i pazienti con disfunzione ventricolare destra, troponina o BNP superiori al cut-off e trombosi venosa profonda sembrano beneficiare maggiormente della fibrinolisi. Nel sottogruppo di pazienti ad alto rischio (definiti da criteri di ipotensione o shock cardiogeno), l'uso della fibrinolisi sistemica è [HIDDEN], come nel caso presentato nella domanda.
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Un uomo di 58 anni, tre settimane dopo una grave distorsione alla caviglia, presenta dispnea a riposo, vertigini e sincope in rapida progressione. All'arrivo in ospedale, presenta ipotensione (pressione sistolica 80 mmHg, diastolica 40 mmHg) e scarsa perfusione. Viene intubato e collegato alla ventilazione meccanica e viene somministrata noradrenalina. L'ecocardiogramma mostra segni di ipertensione polmonare. L'angio-TC mostra difetti multipli di replezione che occupano entrambe le arterie polmonari principali. Quale dei seguenti trattamenti sarebbe associato al più rapido miglioramento emodinamico in questo caso?
| 464
|
it
|
{
"1": "Infusione endovenosa di eparina sodica.",
"2": "Tromboendartectomia.",
"3": "Fibrinolisi sistemica con rt-PA (alteplase) 100 mg per via endovenosa.",
"4": "Filtro per la vena cava inferiore.",
"5": null
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| 155
|
CURE CRITICHE E D'EMERGENZA
| 2,019
|
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"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
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"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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"id": "pubmed23n0275_38",
"title": "[Diagnosis and therapeutic follow-up of patients with massive pulmonary emboli by two-dimensional echocardiography].",
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"content": "The aim of the study was to analyse the role of 2D echocardiogram (ECHO) in the diagnosis of massive pulmonary embolism (PE), and in the follow-up after fibrinolytic or surgical treatment. Echocardiographic studies were retrospectively analysed in seven patients, 5 male, mean age 37 +/- 19 years, with massive pulmonary embolism (PE) confirmed by pulmonary angiography. Six of them were submitted to fibrinolytic therapy with IV streptokinase (SK), and one underwent surgery. The diagnosis of PE by ECHO was made by the detection of thrombi in the pulmonary vascular bed. ECHO measurements included the right ventricular diastolic diameter (RVDD), interventricular septal motion (IVS), acceleration time (AcT), and peak pulmonary artery pressure (PAP). The ECHO study diagnosed thrombi in five out of seven patients (71%), mainly if they were present in the right main pulmonary artery (four cases -80%). It was also able to locate one out of five patients with thrombus in the right lobar artery and one out of two patients in the left main pulmonary artery; it was unable to identify six patients with involvement of the left lobar arteries. Four out of five patients with PE, diagnosed by ECHO, were submitted to fibrinolytic therapy, and one underwent surgery. The follow-up study showed dissolution of the thrombus in three of those with SK and in the one with surgical treatment. The initial ECHO study showed five out of 7 patients with increased RVDD, 5/7 patients with abnormal IVS motion, and all of them with decreased AcT (64 +/- 16 ms). The PSP was 64.4 +/- 22.8 mmHg by ECHO, versus 75.4 +/- 24.03 mmHg by angiography (r = 0.78; p = 0.11). There was a reduction of the RVDD (30 +/- 5.02 to 23 +/- 2.2) and an increased of the AcT (50 +/- 10.8 to 106.67 +/- 16) at the serial examination. The ECHO study is an important tool for the diagnosis of PE, informing about pulmonary pressure, presence and position of thrombus, and treatment results."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0084_13533",
"title": "[Diagnostic, prognostic and therapeutic value of Doppler echocardiography in pulmonary embolism. Apropos of 41 cases].",
"score": 0.0098039216,
"content": "In 41 patients with acute or recent pulmonary embolus (PE), a prospective study was conducted with cardiac Doppler sonography (CDS). The test is performed first in all patients, then immediately following a treatment fibrinolytics in 10 of them. The PE is confirmed by pulmonary angiography in 39 patients and embolectomy for the 2 patients who presented a mobile thrombus in the right atrium. A tricuspid insufficiency (TI) is almost always recorded by continuous Doppler: the systolic pulmonary artery pressure (sPAP) is calculated from the maximum velocity of the regurgitating tricuspid flow, using Bernouilli's equation. The correlation between Doppler sPAP and sPAP obtained by catheterization is: r = 0.95 (n = 34; p less than 0.001). A severe pulmonary hypertension, corresponding to a TI exceeding 3.5 m/s is related to a pulmonary migration occurring on a pathological heart. There is a satisfactory relationship between the elevation of the Doppler sPAP and the degree of pulmonary obstruction in the \"Pe on healthy heart\" population: r = 0.6 (n = 29; p less than 0.001). The dilated right ventricle observed on the sonogram (RV) is proportional to the severity of the angiographic image: correlation between the RV/LV ratio and the percentage of vascular obstruction is r = 0.73 (n = 27; p less than 0.001). The drop in the sPAP and the regression of the symptoms of pulmonary heart noted on CDS after fibrinolysis, correspond to a significant improvement of the pulmonary perfusion. The CDS seems to be absolutely necessary in PE because of the major and reliable informations it provides."
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{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0097087379,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
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"id": "pubmed23n0084_492",
"title": "[Tissue plasminogen activator (alteplase) in acute massive pulmonary embolism. A pilot study].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Twenty six patients with acute (less than 5 days) pulmonary embolism (PE) confirmed by bilateral pulmonary angiography with a Miller index greater than 15 were given tissue plasminogen activator (Alteplase) (rt-PA) intravenously (n = 20) or directly into the pulmonary artery (n = 6). The dosage was 100 mg/7 hours (bolus 10 mg + 40 mg/2 hours + 50 mg/5 hours). Heparin (5000 IV as a bolus and 1000 IV/hour) was associated in all cases. The Miller index decreased from 24 +/- 1 (n = 26) before treatment to 12 +/- 1 (n = 25) (p less than 0.001) after 100 mg of Alteplase, and from 25 +/- 0.4 (n = 14) to 22 +/- 0.5 (n = 14) (p less than 0.001) after 50 mg. The mean pulmonary arterial pressures fell from 30 +/- 2 mmHg to 21 +/- 2 mmHg after 50 mg (n = 26) (p less than 0.001) and to 14 +/- 1 (n = 25) (p less than 0.001) after 100 mg of Alteplase. A decrease in mean pulmonary artery pressures (-22%, p less than 0.001) and total pulmonary resistances (-29%, p less than 0.001) was obtained after one hour of thrombolysis in 12 monitored patients. There were no fatalities. Severe haemorrhage occurred in 6 cases. Therefore, Alteplase induced a rapid dissolution of recent intrapulmonary thrombi without inacceptable haemorrhagic complications. Its action could be particularly beneficial in patients with right ventricular failure due to life threatening pulmonary embolism."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0581_9046",
"title": "[Prognostic value of transthoracic echocardiography in hemodynamically stable patients with acute symptomatic pulmonary embolism].",
"score": 0.0096153846,
"content": "To determine the prognostic value of transthoracic echocardiography in hemodynamically stable patients diagnosed with acute symptomatic pulmonary embolism. Hemodynamically stable outpatients diagnosed with acute symptomatic pulmonary embolism at a tertiary university hospital were prospectively included in the study. All patients underwent transthoracic echocardiography within 48 hours of diagnosis. The primary endpoint was all-cause mortality at 1 month. Right ventricular dysfunction was documented by echocardiography in 86 of the 214 patients (40%) in our series. In the first month of follow-up, 7 patients died--4 with positive echocardiographic findings and 3 with negative findings (odds ratio, 2.0; 95% confidence interval, 0.4-9.3; P=.41). For the primary endpoint, the negative predictive value of transthoracic echocardiography was 98%, the positive predictive value was 5%, and the negative likelihood ratio was 0.7. The negative predictive value was 100% and the positive predictive value was 3% when we analyzed death due to pulmonary embolism only. In our setting, transthoracic echocardiography is not useful for prognostic stratification of hemodynamically stable patients with pulmonary embolism."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0103_4593",
"title": "[Hemodynamic course during fibrinolysis in severe pulmonary embolism].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Seventy seven cases of severe pulmonary embolism (Miller index greater than 13 points) including 61 acute (under 5 days) and 16 subacute episodes, underwent continuous haemodynamic monitoring during treatment with either urokinase 2 000 U/kg/h for 24 hours with heparin (Group I: 18 patients), or urokinase 4 500 U/kg/h for 12 hours without heparin (Group II: 47 patients), or with streptokinase 2 00 000 U over 10 hours (Group III: 12 patients). Efficacy was defined as greater than 20% improvement of Miller index at control angiography after 48 hours (Group I: 10 patients, Group II: 31 patients, Group III: 8 patients). In the 49 patients (63%) with good results, the Miller index fell by about 50% with a significant increase in cardiac index (20%) from the 12th hour. There was a concomitant fall in pulmonary systolic arterial pressure (35%). In the 28 patients (37%) with partial improvement a 20% increase in cardiac index and an 18% fall in pulmonary systolic arterial pressure were observed only in the high dose urokinase group, despite incomplete pulmonary revascularisation demonstrating the vasodilator effect of this protocol. Fibrinolysis was repeated in the patients with incomplete results or a Miller index of over 13 points, leading to improvement in 78% of patients. Accelerated lysis of pulmonary embolism leads to rapid normalisation of haemodynamic parameters and improves the prognosis of massive pulmonary embolism by reducing the number of recurrences and the mortality rate (4%)."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
},
{
"id": "pubmed23n0049_13407",
"title": "[Apropos of acute changes in left ventricular filling induced by antihypertensive treatment].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The purpose of the study was to interpret the acute improvement in left ventricular (LV) filling induced by a new calcium channel blocker (SR 33 557) using Doppler echocardiography. Thirteen patients, 29 to 68 years old (mean 52) with mild to moderate hypertension were examined by Doppler echocardiography before and 4 hours after treatment (SR 33 557: 300 mg). The LV filling parameters, E, A, A/E, VTIM, VTIA, VTIA/VTIM, pressure half time (PHT) and isovolumic relaxation time (IRT) were measured. An index of left atrial pressure was obtained by measuring the mean pulmonary arterial pressure (PAP). The following hemodynamic parameters were also obtained: systolic blood pressure (SBP), heart rate (HR), PR interval (PR), stroke volume (SV) at aortic origin, total systemic resistances (TSR), pulse wave velocity (PWV) at thoracic descending aorta, LV end systolic stress (ESS), LV geometry (thickness/radius: th/r) and systolic function indices: mean VCF and contractility (mean VCF-ESS relationship). Following acute treatment, E and VTIM increased, A, VTIA and PHT did not change, and A/E, VTIA/VTIM ans IRT decreased, both significantly (p < 0.05). PAP did not change, HR, SBP, TSR, PWV, ESS decreased and PR increased both significantly (p < 0.05). LV geometry and systolic function did not change. No significant relationship was found between LV filling changes and changes in hemodynamic parameters. In conclusion, the acute increase in early LV filling induced by the calcium blocker treatment may be interpreted as the consequence of the improvement in LV relaxation in the absence of any change in left atrial pressure.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
},
{
"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.0093457944,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
},
{
"id": "pubmed23n0099_5825",
"title": "[Treatment of renovascular arterial hypertension: angioplasty versus surgery].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Percutaneous transluminal angioplasty is being more and more performed as the first choice treatment of renovascular hypertension. However, very few studies are devoted to the comparison of angioplasty versus surgery in treating renovascular hypertension and no one is prospective. A group of 25 patients with renovascular hypertension who underwent surgical treatment in the years 78-82 was compared to a group of 32 patients who underwent transluminal angioplasty in the years 82-86. Age, sex, etiology and severity of the arterial stenosis, blood pressure before treatment were similar in both groups. Average follow up was 44 +/- 33 months in the surgical group (S), 18 +/- 15 months in the angioplasty group (A). In the surgical group, we noticed one death, 20 p. 100 of major complications (thrombosis or stenosis of bypass grafts). In the angioplasty group, there was no death, 82 p. 100 of initial success, 12 p. 100 of major complications which needed surgery, 22 p. 100 of restenosis which were treated with a second angioplasty. Patients were classified as cured (BP less than 140/90 without treatment and perfect renal vascularisation) improved (BP less than 160/100 without treatment or with treatment if reduced and renal artery stenosis less than 50 p. 100), unchanged (BP greater than 160/100 and/or renal artery stenosis greater than 50 p. 100 or thrombosis). (Table: see text). Results are similar in both groups. The simplicity of the procedure, a lower cost and the absence of lethal complications are in favour of the transluminal angioplasty as the first choice treatment of renovascular hypertension."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0092592593,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0070_19938",
"title": "[The thrombolytic treatment of acute and subacute recurrent pulmonary embolism with recombinant tissue plasminogen activator].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Thrombolytic treatment with recombinant tissue plasminogen activator (rt-PA) at a dosage of 40-150 mg was given to five patients with acute and five with recurrent pulmonary emboli (three women and seven men; mean age 54 [30-78] years). Mean pulmonary artery pressure fell from 29 +/- 7 mm Hg before to 20 +/- 5 mm Hg after treatment (P = 0.001), and in recurrent emboli from 47 +/- 19 to 18 +/- 10 mm Hg (P = 0.01). Pulmonary vascular resistance fell from 546 +/- 262 to 318 +/- 116 dyn.s.cm-5 (P = 0.02) in the former group and from 993 +/- 583 to 377 +/- 438 dyn.s.cm-5 (P = 0.01) in the latter. Pulmonary arteriograms were assessed using the Miller index. This indicated a drop from an average of 23 points before to an average of 10.5 points after treatment. Mild bleedings occurred in all patients, but in two it was severe enough to require discontinuation of treatment. These results demonstrate that rt-PA is highly effective as a thrombolytic agent in acute and in subacute recurrent pulmonary embolism."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
},
{
"id": "pubmed23n0089_12687",
"title": "[Renin levels in renal veins in patients with essential arterial hypertension].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The data on plasma renin activity (PRA) obtained by catheterization of renal veins in 272 patients with essential arterial hypertension (EH) are reported. In order to exclude a secondary nature of hypertension, all patients were hospitalized and submitted to the extensive clinical and laboratory examinations (according to the protocol) including renal angiography. The aim of the work was to get evidence whether in the apparently homogeneous group of patients with EH there are differences in renin activity between the renal veins giving the quotient (Q) higher than 1.5, and possibly to recognize the clinical meaning of the differences of Q found. In the examined patients as a whole regardless of PRA, 50 of them (18.3%) showed Q greater than or equal to 1.5 and among them in 16 (5.8%) patients Q greater than or equal to 2 was found. The patients were divided according to PRA into those with low, normal and high PRA. In the hyperreninemic group of patients no Q greater than or equal to 2.0 has been found. In the hyporeninemic group 9 patients (9.9%) exhibited Q greater than or equal to 2.0. Although, one does not expect in EH to find differences in PRA between left and right renal vein, we have found the values of Q greater than or equal to 1.5 in nearly 1/5 of our patients. These differences found could be resulting from the existence of asymmetrical angiosclerotic or other renal pathological changes that can not be examined by the available clinical methods.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0090909091,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0278_4599",
"title": "[High doses and the rapid infusion of streptokinase for the treatment of massive pulmonary thromboembolism].",
"score": 0.0090909091,
"content": "We report the case of a 65 year old woman with no prior cardiac or pulmonary disease, who suffered pulmonary embolism (PE); diagnosis was made on the basis of the existence of risk factors, clinical, radiographic and electrocardiographic features, and a lung scan with perfusion defects and normal ventilation. PE was considered massive because the patient developed acute respiratory failure that required tracheal intubation and mechanical ventilation as well as obstructive shock, electrocardiographic and echocardiographic data of right ventricle overload, and pulmonary hypertension, with pulmonary artery pressure of 38 mmHg. She received an initial treatment with high doses (1,500,000 UI) and rapid infusion (1 hr) of intravenous streptokinase (SK) followed by heparin anticoagulation. Thereafter the hemodynamic disturbances improved and pulmonary artery pressure post-thrombolysis was 23 mmHg. In this report SK at high doses and rapid infusion showed effectiveness and security. We emphasize the usefulness of echocardiography as a diagnostic aid in patients with a previously healthy cardiopulmonary system, as well as the possible role of electrocardiogram as an early indicator of pulmonary reperfusion. This could be the first report of successful thrombolysis with high doses and rapid infusion of SK in massive PE."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.009009009,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0052_3573",
"title": "[Angioplasty after failure of thrombolysis in myocardial infarction. Hospital results apropos of 40 consecutive patients].",
"score": 0.009009009,
"content": "Intravenous thrombolysis during the acute phase of myocardial infarction is successful in restoring perfusion in 60 to 80% of cases. When it is unsuccessful, there is disagreement about the best approach to adopt. The article reports the results obtained in 40 consecutive patients treated by angioplasty after thrombolysis had been unsuccessful. Reperfusion was achieved in 92.5% of cases, with a hospital mortality rate of 7.5% (2.5% if patients admitted in a stage of cardiogenic shock are excluded). There was no mortality related to the procedure itself and an emergency aorto-coronary by-pass was not required in any case. Since it is accepted that the subsequent prognosis depends on coronary patency, coronary artery assessment after thrombolysis, followed by angioplasty if the occlusion persists seems to be a logical strategy if the myocardial territory is compromised."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0089285714,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0663_1768",
"title": "[Clinical and hemodynamic diagnosis in chronic thromboembolic pulmonary hypertension].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Diagnosis of chronic thromboembolic pulmonary hypertension (CTEPH) is based on the clinical picture, the presence of obstructive lesions in the pulmonary arteries and hemodynamic evaluation. The diagnostic process encompasses distinct elements ranging from clinical suspicion to definitive confirmation through complex examinations including angiography and pulmonary hemodynamic studies. Patients with an established diagnosis of CTEPH should be evaluated for pulmonary endarterectomy, requiring additional studies and multidisciplinary assessment, which should be performed in centers with experience of this type of surgery. The present article reviews the procedures used to establish the diagnosis of CTEPH, as well as the procedures that allow candidates for surgical treatment of this disease to be identified."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0348_3161",
"title": "[Clinical results of angioplasty of the renal arteries in renovascular arterial hypertension. A retrospective study in 113 patients].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The aim of the study was to evaluate the clinical results of percutaneous transluminal renal angioplasty in a population of 113 consecutive hypertensive patients who underwent endoluminal revascularization for angiographically significant renal artery stenosis. Retrospective analysis of the case records of 104 patients showed that systolic blood pressure (SBP) and diastolic blood pressure (DBP) decreased significantly 6 months after angioplasty (-20.9 mmHg and -8.4 mmHg respectively; p = 0.0001). This decrease was maintained until 19.8 months after the procedure. In cases with suboptimal revascularization (persistence of a residual stenosis more than 30%), only the SBP decreased significantly at 6 months (from 177 mmHg to 156.1 mmHg; p = 0.0061); when DBP decreased from 91.4 mmHg to 86.1 mmHg (NS) at 6 months, and fell to 80.9 mmHg (p = 0.026) at 19.8 months (after the performance of a second transluminal angioplasty for 41% patients of this group due to restenosis). Twenty-nine patients presented a restenosis of the renal artery 6 months after the initial procedure. In this group, only SBP decreased significantly at 6.1 months and at 18.7 months (from 171.9 mmHg to 156.1 mmHg and 146.5 mmHg respectively; p = 0.0064 and p = 0.0001). DBP decreased significantly only at 18.7 months (-12.6 mmHg; p = 0.0001), after a second renal angioplasty in 23 patients (79%). In the 60 patients without restenosis at 6 months, SBP and DBP decreased significantly at 6.1 and 18.7 months. No significant variation of creatinine levels was observed. These results confirm the utility of percutaneous transluminal renal angioplasty for the treatment of renovascular hypertension."
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{
"id": "pubmed23n0711_1544",
"title": "[ Monotherapy with tamsulosin].",
"score": 0.0087719298,
"content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."
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{
"id": "pubmed23n0605_2864",
"title": "[Percutaneous rheolytic thrombectomy with AngioJet for pulmonary embolism: methods and results in the experience of a high-volume center].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Pulmonary embolism is a common disease with significant mortality. Anticoagulant and thrombolytic therapies are a mainstay in the management of acute pulmonary embolism, especially with hemodynamic compromise. However, systemic drugs cannot achieve timely and effective treatment of acute pulmonary embolism in all patients. Recently, rheolytic thrombectomy has been proven to be effective in the treatment of massive thrombosis in vein grafts. The purpose of this study was to describe the rheolytic thrombectomy procedure and to evaluate the efficacy of thrombus removal using the AngioJet catheter in patients with acute massive and submassive pulmonary embolism. Thirty consecutive patients (16 men, 14 women, mean age 67.9 +/- 13.5 years) with massive or submassive pulmonary embolism were treated with rheolytic thrombectomy. The Miller index and the systolic pulmonary pressure were evaluated pre- and post-rheolytic thrombectomy. In-hospital results were analyzed according to the learning curve of operators. Technical success was achieved in 93.3% of patients. Eleven patients received adjunctive loco-regional thrombolytic agent (alteplase) or abciximab. A significant improvement in the obstruction, perfusion and Miller indexes and in the systolic pulmonary pressure was observed after rheolytic thrombectomy (p <0.0001) in all patients. The achievement of a larger experience by the operators was associated with a less procedural complication rate (i.e. post-procedural increase in creatinine, cardiac arrest during the procedure, post-procedural hemoptysis, and in-hospital mortality). Total in-hospital mortality occurred in 5 patients (16.7%), 60% of them presented with cardiogenic shock. All patients were alive at the 12-month follow-up, except one who died after 3 months for myocardial infarction. Percutaneous rheolytic thrombectomy using the AngioJet catheter may be a valid treatment option for patients with massive or submassive pulmonary embolism with rapid and significant hemodynamic improvement and encouraging results at early and long-term follow-up. Greater laboratory and operator experience yield better clinical results."
},
{
"id": "pubmed23n0938_19190",
"title": "[Teething: from symptomatology to practical approach].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Scopo della presente trattazione è promuovere la consapevolezza del pediatra nei confronti della sintomatologia legata alla dentizione nei bambini con il supporto delle evidenze più significative reperibili nella letteratura scientifica. Dopo la caratterizzazione dei disturbi più comuni, con la relativa incidenza e durata nella popolazione pediatrica, e del ruolo dell'infiammazione saranno definiti i limiti delle terapie attualmente disponibili. Saranno quindi illustrate le prerogative di un medicinale omeopatico, Camilia® (Boiron, Francia), che interviene sull'infiammazione locale e sistemica e sulla composita fenomenologia correlata al processo di dentizione, con il vantaggio di un'azione multifunzionale ed efficace e l'assenza di effetti indesiderati o rischi di interazione con altri farmaci."
},
{
"id": "pubmed23n0220_14148",
"title": "[Hemodynamic changes in the acute phase of experimental hypertension].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The arterial pressure, heart rate, cardiac output, stroke volume, total peripheral resistance and plasma angiotensin II were measured in Wistar rats and 24 hours after arterial renal constriction by a clip (0.20 mm d.i.). The results were compared with those obtained in a sham operated group. The experimental group showed an increase in arterial pressure and total peripheral resistance without changes in heart rate, cardiac output and stroke volume. In hypertensive animals there was a greater level of plasma angiotensin II than in control group. These studies have demonstrated that 24 hours after renal arterial stenosis the increase in arterial pressure can be mediated by an increased activity of the renin-angiotensin system."
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{
"id": "pubmed23n0885_1891",
"title": "[Effectiveness of school-based interventions to prevent traffic accidents: an overview of secondary literature].",
"score": 0.0086206897,
"content": "INTRODUZIONE: gli incidenti stradali sono l'ottava causa di morte al mondo e la prima tra i giovani di 15-29 anni. In Italia il Piano nazionale sicurezza stradale raccomanda l'educazione scolastica per la prevenzione degli incidenti stradali; ad oggi non esistono documenti che raccolgano evidenze di efficacia sugli interventi educativi stradali e le rapportino al contesto italiano. OBIETTIVI: riassumere e discutere ciò che è noto in letteratura riguardo agli interventi scolastici per la prevenzione degli incidenti stradali. METODI: sono state ricercate linee guida e revisioni sistematiche usando i seguenti criteri di inclusione: popolazione di età inferiore ai 25 anni di entrambi i sessi; interventi scolastici di educazione stradale; effetti su indicatori primari di esito come riduzione degli incidenti stradali, astinenza dalla guida sotto l'effetto di alcol e dall'accettare passaggi in macchina da guidatori che sono sotto l'effetto di alcol; effetti su indicatori secondari di esito come conoscenze e competenze sui comportamenti di guida sicura. RISULTATI: sono state identificate due revisioni sistematiche. L'educazione stradale nelle scuole non mostra evidenza di efficacia (rischio relativo 1,03; IC95% 0,98-1,08) nel ridurre gli incidenti. Programmi scolastici più specifici mostrano risultati solo in parte convincenti per l'adozione di comportamenti sicuri come l'astinenza dal guidare sotto l'effetto di alcol e dall'accettare passaggi in macchina da guidatori che sono sotto l'effetto di alcol. DISCUSSIONE: le revisioni incluse non hanno trovato programmi efficaci nella riduzione degli incidenti stradali o dei fattori che possano determinarli. Nell'attesa di studi più recenti, appare opportuno promuovere l'implementazione di interventi misti, scolastici e di comunità, che hanno mostrato maggiori prove di efficacia."
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{
"id": "pubmed23n0765_12266",
"title": "[Controversies in massive pulmonary embolism].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Massive pulmonary embolism (PE) is associated with high mortality. There is still a broad assortment of severity classifications for patients with PE, which affects the choice of therapies to use. The main clinical criteria for defining a PE as massive is systemic arterial hypotension, which depends on the extent of vascular obstruction and the previous cardiopulmonary status. Right ventricular dysfunction is an important pathogenic element to define the severity of patients and short term clinical prognosis. The recommended treatment is systemic thrombolysis, but in centers with experience and resources, radiological invasive therapies through catheters are useful alternatives that can be used as first choice tools in certain cases."
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4
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"4": {
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"text": "Il paziente presenta probabilmente una bronchiolite. In questa fase, non sarebbe necessario eseguire ulteriori esami, a meno che non si verifichi un peggioramento clinico."
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"5": {
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|
Il paziente presenta probabilmente una bronchiolite. In questa fase, non sarebbe necessario eseguire ulteriori esami, a meno che non si verifichi un peggioramento clinico.
|
Il paziente presenta probabilmente una bronchiolite. In questa fase, non sarebbe necessario eseguire ulteriori esami, a meno che non si verifichi un peggioramento clinico.
|
Un neonato di sei mesi si è presentato al pronto soccorso per distress respiratorio. Esame: temperatura ascellare 37,2°C, frequenza respiratoria 40 rpm, frequenza cardiaca 160 bpm, pressione arteriosa 90/45 mmHg, SatO2 95 % con aria ambiente. Presenta una moderata sofferenza respiratoria con retrazione intercostale e sottocostale. Auscultazione polmonare: ronchi espiratori sparsi, espirazione allungata e ingresso dell'aria leggermente ridotto in entrambi i campi polmonari. Auscultazione cardiaca: nessun soffio. Si decide di tenere il paziente in osservazione in ospedale per qualche ora. Quale ritiene sia l'atteggiamento più appropriato in questo momento per quanto riguarda gli esami complementari?
| 502
|
it
|
{
"1": "Ordinare i gas del sangue venoso, la conta dei globuli bianchi e i reagenti di fase acuta.",
"2": "Ordinare una radiografia del torace.",
"3": "Ordinare i gas ematici arteriosi e i reagenti di fase acuta.",
"4": "Non richiedere test complementari.",
"5": null
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| 77
|
PEDIATRIA
| 2,020
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
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"id": "wiki20220301en118_38553",
"title": "Rupshu",
"score": 0.0110260616,
"content": "Gya (33,6498 °N 77.7398°E) l'ultimo villaggio in questa direzione, un luogo elevato a 13.500 piedi sul livello del mare... dobbiamo attraversare il Toglung Pass (33.5886°N 77.7493°E) di 17.500 piedi di altitudine, al quale ci avviciniamo per proseguendo lungo la stessa valle per circa 14 miglia in più... Dalla vetta otteniamo una vista che ci dà un'idea di Rupshu. Sotto di noi c'è un pendio piuttosto ripido di circa 1500 piedi, e poi una valle piatta che si estende in lungo e in largo a sud-est e si allarga, mostrandoci così in lontananza, a 18 miglia di distanza, le acque azzurre di uno dei laghi che visiteremo il Lago Salato [Tso Kar] (33,31°N 78,00°E)"
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0013_7428",
"title": "[Optimal positive and expiratory pressure in adult respiratory distress syndrome (author's transl)].",
"score": 0.0099009901,
"content": "We defined a new optimal positive end expiratory pressure (PEEP) in the adult respiratory distress syndrome (ARDS). The optimal PEEP is the one which allows to obtain a PaO2 greater than or equal to 400 mmHg and/or an intrapulmonary shunt less than or equal to 15 p. cent, the cardiac output being held constant. 14 cases of ARDS have been treated by this method with encouraging results. The earlier optimal PEEP was applied, the more effective it was."
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{
"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
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{
"id": "pubmed23n0061_16425",
"title": "[Incidence of clinically apparent ductus arteriosus in premature infants less than 2 000 g].",
"score": 0.0098039216,
"content": "We have studied the incidence of patent ductus arteriosus (PDA), its clinical features and hemodynamic significance in 715 newborns < 2,000 g admitted to our nursery between 1978-1988. Among 566 in borns, 100 (18%) met clinical diagnostic criteria for PDA. Incidence of PDA by birth weight (BW) was: 17/88 (20%) for BW < 1,000 g; 57/179 (32%) for BW 1,000-1,499 g; and 26/299 (9%) for BW 1,500-1,999 g. PDA was considered hemodynamically significant (HS PDA) in 57 of the 100 babies with PDA, this was found to happen more frequently in smaller babies: 17/17 (100%) with BW < 1,000 g; 30/57 (52.6%) when BW was 1,000-1,499 g; and 10/26 (38.5%) for BW 1,500-1,999 g. Both incidence of PDA and percentage of HS PDA were significantly higher in preterms < 1,500 g (p < 0.01 and < 0.001 respectively). Among 149 outborns, 45 (30%) had PDA, the incidence by birth weight was: 7/17 (41%) in < 1,000 g; 27/70 (39%) in 1,000-1,499 g; and 11/62 (18%) for 1,500-1,999 g. The clinical findings and conditions more frequently found associated with HS PDA were: tachycardia (72%), bounding pulses (67%) and need of ventilatory support (64%), and 89% of these patients had some evidence of pulmonary disease, usually hyaline membrane disease (60%)."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n1054_25210",
"title": "[Cierre percutáneo de comunicación interauricular en paciente con peso menor de 15 kilogramos utilizando técnica asistida con balón. Reporte de un caso].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Niña de 3 años, con peso de 14 kg y antecedentes de episodios de neumonía adquirida en la comunidad y comunicación interauricular. En la exploración física se encuentra a la auscultación un soplo sistólico de grado II/IV en foco pulmonar y desdoblamiento del segundo ruido cardiaco."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0326_19725",
"title": "[Pulmonary function tests as a predictor of chronic lung disease in ventilated preterm infants].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The objective of this study was to determine if the value of respiratory system compliance and lung resistance could be a good predictor of chronic lung disease (CLD) in an early stage of this disease. The study was carried out on 48 preterms infant (BW < 1500 g) who were ventilated for respiratory distress, calculating pulmonary mechanics at 3, 5, 7 and 10 days of life with a standardized protocol of measurements. Infants who did not develop CLD showed higher values of respiratory system dynamic compliance (Crsdyn) than the CLD group since the 5th day of life (p < 0.001). The values of lung resistance show a statistical significant difference between groups since the 7th day of life. These findings indicate that, with a well standardized method of measurements, the value of Crsdyn can well be a good predictor and a sensible prognostic factors for CLD."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0207_6440",
"title": "[Comparison of high-frequency jet ventilation and conventional ventilation in the adult respiratory distress syndrome].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Sixteen adult patients with respiratory distress syndrome requiring mechanical respiratory assistance entered this study, the purpose of which was to obtain the same blood gas values under high frequency jet ventilation as under conventional ventilation. When high frequency jet ventilation without spontaneous breathing was compared to continuous positive pressure ventilation, peak airway pressure was the same, but mean airway pressure, positive end-expiratory pressure and pleural pressure were higher and cardiac index lower. When high frequency jet ventilation with spontaneous breathing was compared to intermittent mandatory ventilation, peak airway pressure was lower, mean airway pressure and positive end-expiratory pressure were higher, and pleural pressure and cardiac index were not different."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0094339623,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n1057_5320",
"title": "Drenaje anómalo total de venas pulmonares variante supracardiaca en una mujer adulta.",
"score": 0.0094339623,
"content": "La conexión anómala total de venas pulmonares (CATVP) es una cardiopatía congénita en la que la circulación venosa pulmonar drena al sistema venoso sistémico<sup1</sup. La existencia de una comunicación interauricular es imprescindible para la supervivencia<sup2</sup."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0093457944,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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{
"id": "pubmed23n0382_3245",
"title": "[Simulation study on the blood volume feedback control].",
"score": 0.0093457944,
"content": "To describe the relationship between blood volume and the cardiac function mathematically, a computer cardiovascular model, was developed including a systemic circulation, a heart and a pulmonary model and a blood volume feedback control. Simulation results indicate that the chronic heart failure could be compensated by increasing the blood volume to maintain the proper arterial pressure. Deterioration in heart failure causes an increase in blood volume, as well as increases in heart volume and cardiac energy consumption. These results are in agreement with the clinical data and results reported in the literature. The simulation also shows that for a predetermined ventricular contractility, an adequate increase in blood volume will increase the heart volume but decrease the cardiac energy consumption and lead the heart to work in an optimum condition."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0092592593,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0482_9173",
"title": "[Lung function in cardiac dysfunction].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The alterations in lung function caused by heart failure were first described some decades ago. The advent of new tools for the diagnosis and investigation of heart disease, such as echocardiography, has subsequently made it possible to classify cardiac dysfunction with greater precision. The objective of this study was to analyze and compare a series of lung function and gas exchange variables in patients who had been classified into 4 groups according to type of heart disease as diagnosed by echocardiography. Emergency room patients whose main symptom was acute dyspnea caused by cardiac or respiratory disease were included in the study. The final sample comprised 71 patients whose echocardiogram revealed cardiac dysfunction. Spirometry was carried out and resting arterial blood gases measured in this group. Of the 71 patients with cardiopathy, 31 had systolic dysfunction, 27 diastolic dysfunction, 7 cor pulmonale, and 6 primary valve disease. Spirometry revealed a generally obstructive pattern, more marked in the group with cor pulmonale. Analysis of arterial blood gases revealed slight hypoxemia with normocapnia in all groups, but this was more accentuated in the patients with cor pulmonale and diastolic dysfunction. An analysis of the correlations (Pearson's r) between cardiac and pulmonary variables revealed the statistically significant associations between cardiac mass and other variables to be as follows: forced vital capacity r=0.34 (P=.02), forced expiratory volume in one second r=0.526 (P=.0001), forced expiratory volume in one second as a percentage of predicted r=0.3 (P=.037), and forced midexpiratory flow rate r=0.31 (P=.03). The correlation between left ventricular ejection fraction and PaO2 was r=-0.312 (P=.01); the correlation between left ventricular end-diastolic diameter and PaO2 was r=0.369 (p=.006). In patients with cardiac dysfunction, spirometry reveals a generally obstructive pattern, which is more accentuated in patients with right ventricular dysfunction owing to the existence of prior lung disease. The associations found between the cardiac and lung function variables do not help the physician to determine the predominant diagnosis for a patient more precisely or to establish a prognosis."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0258_15640",
"title": "[Monitoring arterial pressure for 15 minutes of 201 healthy neonatal subjects with a family history of arterial hypertension].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Two groups of healthy children, born on time, have been studied: 96 affected by familiarity with arterial hypertension and 105 not affected. Each baby has been recorded sex, weight, height, and the type of delivery. During their first three days of life the babies have been subjected to monitoring of the arterial pressure through an automatic oscillometric Air Shields apparatus with a 3.5 cm height bangle. We have recorded the systolic pressure, the medium, the diastolic and the heart frequency for 15 minutes in succession with 1 minute intervals, during daily hours. The babies of the two groups have shown in percentage a superimposable average weight, height, sex and the type of delivery. Even the arterial pressure, either systolic or diastolic, and the heart frequency have not shown significant differences. On the contrary the cases of hypertension (systolic pressure higher than 90 mmHg) within the two groups have shown significant statistic differences with a larger number of picks of hypertension among babies with familiarity, to indicate a greater unsteadiness of the pressure among them. Also the number of the scanned subjects affected by hypertension is significantly and statistically greater among babies with relatives who have been affected by hypertension. In conclusion the familiarity with arterial hypertension \"affects\" already at the neonatal age."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
},
{
"id": "pubmed23n1102_23027",
"title": "Differences in partial oxygen saturation obtained from three pulse oximeters.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Se estima que existe variabilidad en la medición de la saturación parcial de oxígeno entre distintos oxímetros de pulso. Conocer la variabilidad de la medición de acuerdo con el oxímetro de pulso utilizado en la práctica clínica. Diseño transversal, sujetos consecutivos. Se obtuvieron variables demográficas, ocupación y enfermedad. Se estimaron las diferencias en la variabilidad de tres oxímetros de pulso. Las variables nominales se informaron con frecuencias y porcentajes; las numéricas, con promedios y desviación estándar. La variabilidad se calculó con el estadístico de Bland-Altman y su magnitud con el coeficiente de correlación intraclase (intervalo de confianza del 95%). Se estudiaron 255 pacientes con una edad promedio de 61 ± 15 años y un índice de masa corporal de 30.28 ± 6.59 kg/m2, de los cuales 145 (56.8%) fueron mujeres y 136 (53.33%) tuvieron hábito tabáquico. La ocupación y la enfermedad con mayor frecuencia fueron obrero (98; 38.43%) y enfermedad pulmonar obstructiva crónica (143; 56.08%). El promedio grupal de saturación arterial de oxígeno frente a saturación parcial de oxígeno fue de 91.28 ± 4.07% frente a 90.64 ± 3.89% (p < 0.0001). La diferencia media (límites de acuerdo) y el coeficiente de correlación intraclase (intervalo de confianza del 95%) fueron, respectivamente, para los tres oxímetros: Onyx II -0.5 (3.4, -4.3) y 0.949 (0.935, 0.960), Hergom 0.2 (3.4, -2.9) y 0.951 (0.937, 0.962), y Rossmax SB220 -1.6 (36.2, -39.5) y 0.784 (0.724, 0.831). Los oxímetros de pulso Onyx II y Hergom tuvieron menor variabilidad, mientras que el Rossmax SB220 la tuvo muy amplia, por lo que no resulta aconsejable para uso clínico. It may be estimated certain variability in the measurement of partial oxygen saturation between pulse oximeters. Describe the variability of partial oxygen saturation obtained from three different pulse oximeters. Cross design, consecutive subjects. Data related to demographic variables, occupation, diseases and differences in variability of three pulse oximeters was obtained. Nominal variables were reported with frequencies and percentages, numerical with averages and standard deviation; the variability was calculated with the Bland-Altman statistic and its magnitude with the intraclass correlation coefficient (95% confidence interval). The 255 patients studied were aged between 61 ± 15 years, body mass index ranked 30.28 ± 6.59 kg/m2, 145 (56.8%) were female and 136 (53.33%) had tobacco smoking habit. The most frequent occupation were worker (98; 38.43%), and disease chronic obstructive pulmonary disease (143; 56.08%). Group average of arterial oxygen saturation vs. partial oxygen saturation: 91.28 ± 4.07% vs. 90.64 ± 3.89% (p < 0.0001). For the three oxymeters, the mean difference (limits of agreement) and the intraclass correlation coefficient (95% confidence interval) were respectively: Onyx-II −0.5 (3.4, −4.3), 0.949 (0.935, 0.960), Hergom 0.2 (3.4, −2.9), 0.951 (0.937, 0.962) and Rossmax SB220 −1.6 (36.2, −39.5), 0.784 (0.724, 0.831). Onyx II and Hergom pulse oximeters had low variability, while SB220 showed ample variability and it is therefore, not advisable to use in clinical practice."
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{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.009009009,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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"id": "pubmed23n0480_14016",
"title": "[Auto-PEEP effects on respiratory mechanics and blood gases in mechanically ventilated patients]",
"score": 0.009009009,
"content": "OBJECTIVE: The purpose of this study was to examine the auto-PEEP incidence and magnitude and the relationship between its reductions and changes in respiratory mechanics and gas exchanges in mechanically ventilated patients addmited in an Intensive Care Unit.METHODS: A prospective study was conducted in seventeen infants undergoing mechanical ventilation due to respiratory or neuromuscular diseases. We have measured blood gases, mean airway pressure, tidal volume, compliance, resistance and time constants of the respiratory system and monitored pressure, flow and volume waveforms and pressure-volume and flow-volume loops.RESULTS: Thirteen patients or 76% developed auto-PEEP and the reduction of its magnitude (from 5.4 -/+ 3.2 to 4.1 -/+ 2.6 cmH2O, p<0.01) showed association to mean airway pressure decrease (from 10.2 -/+ 3.1 to 9.3 -/+ 2.3 cmH2O, p<0.01), tidal volume (from 45.3 -/+ 19.1 to 51.3 -/+ 22.9 ml, p<0.01) and corrected compliance increase (1.02 -/+ 1.20 to 1.13 -/+ 1.41 ml/cmH2O/kg, p=0.05). Expiratory resistance remained unchanged (from 15.0 -/+ 8.6 to 15.7 -/+ 9.4 cmH2O/l/sec/kg, p=0.06). Arterial blood gases showed pH increase (from 7.37 -/+ 0.12 to 7.42 -/+ 0.05, p<0.05) and PCO2 and PO2 decrease (from 40.1 -/+ 11.1 mmHg to 33.1 -/+ 7.4 mmHg, p<0.01 and 65.0 -/+ 13.9 to 58.0 -/+ 12.6 mmHg, p<0.01 respectively).CONCLUSIONS: Auto-PEEP reduction was associated with pulmonary mechanics and blood gases improvement. Knowledge of auto-PEEP presence and magnitude allowed to respiratory system compliance and time constants correction, providing accurate index of the pulmonary mechanics."
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"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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{
"id": "pubmed23n0274_699",
"title": "[Changes in the physical characteristics of the lung can account for the improvement observed after ultrafiltration in patients with moderate heart failure].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Ultrafiltration improves the clinical condition of patients with moderate congestive heart failure. Ultrafiltration (1895 +/- 120 ml of plasma water, rate 600 ml/h, veno-venous bypass) was performed in 30 patients with moderate congestive heart failure in stable clinical conditions. The effects of ultrafiltration were assessed through pulmonary function and cardiopulmonary exercise tests performed before and 30 days after the procedure. Vital capacity, forced expiratory volume (1 s) and maximal voluntary ventilation improved as improved exercise performance (increase in oxygen consumption at peak exercise and at anaerobic threshold). Tidal volume at anaerobic threshold and at peak exercise increased by 10% with no changes in respiratory rate. This suggests that ultrafiltration induces changes at the physical characteristics of the lungs probably related to changes in lung water content."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0088495575,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0248_7781",
"title": "[The reliability of the maximal expiratory flow 25-75o/o referred to the vital capacity (MMEF 25-75/VC) in the detection of peripheral ventilatory disorders].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The reliability of MMEF 25-75/VC in the detection of ventilatory disorders of the small airways has been studied. The test was compared with other which, according to the literature, have displayed great sensitivity in this respect (Vmax 50% and 25%, delta Vmax 50% and 25% and iso-flow volume). The study was performed in 90 individuals and showed a good correlation between the results of MMEF 25-75/VC and the other above-mentioned tests."
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{
"id": "pubmed23n1028_18191",
"title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."
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{
"id": "pubmed23n0059_166",
"title": "[Pulmonary function in preterm and full term infants during the neonatal period: 1. respiratory pattern].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The pattern of breathing of 18 preterm newborn infants weighing less than 1500 g. at birth, and old 35 full-term newborns weighing more than 2500 g. at birth were studied during the neonatal period. The newborns were grouped according to postnatal age. (less than 24 hrs; 24 hrs.-7 days and less than 7 days). The inspiratory and expiratory flow was measured by means of pneumotachography. The respiratory rate values (f) decrease with postnatal age: The highest values in all three postnatal age groups correspond to the preterm newborns. The decrease in is a accompanied by an increase in the duration of inspiratory (TI) and expiratory (TE) time to such and degree that the relationship TI/total respiratory cycle (TI/TTOT) shows no significant differences between the groups studied. Both in preterm and full-term newborns, the peak expiratory flow occurs at a later point in expiration during the first 24 hours of life. The tidal volume (VT) and the minute ventilation increase with age. The VT in proportionate to the weight in all groups. The mean inspiratory flow (VT/TI) is lower in the preterm newborns, and within each group, the values are higher in those whose postnatal age is greater."
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{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0086956522,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "pubmed23n0621_3937",
"title": "[System analytical approach of lung function and hemodynamics].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The authors critically analyse the traditional views in physiology and complete them with new statements based on computer model simulations of lung function and of hemodynamics. Conclusions are derived for the clinical practice as follows: the four-dimensional function curves are similar in both systems; there is a \"waterfall\" zone in the pulmonary blood perfusion; the various time constants of pulmonary regions can modify the blood gas values; pulmonary capillary pressure is equal to pulmonary arterial diastole pressure; heart is not a pressure pump, but a flow source; ventricles are loaded by the input impedance of the arterial systems and not by the total vascular (ohmlike) resistance; optimum heart rate in rest depends on the length of the aorta; this law of heart rate, based on the principle of resonance is valid along the mammalian allometric line; tachycardia decreases the input impedance; using positive end expiratory pressure respirators the blood gas of pulmonary artery should be followed; coronary circulation should be assessed in beat per milliliter, the milliliter per minute may be false. These statements are compared to related references."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
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5
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"5": {
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"text": "Una pressione bassa con una pressione giugulare elevata deve sempre far sospettare un tamponamento cardiaco. Febbre e dolore toracico con dispnea e tachipnea devono far sospettare un versamento pericardico con compromissione emodinamica. Il polso paradosso è un reperto tipico del tamponamento cardiaco."
}
}
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Una pressione bassa con una pressione giugulare elevata deve sempre far sospettare un tamponamento cardiaco. Febbre e dolore toracico con dispnea e tachipnea devono far sospettare un versamento pericardico con compromissione emodinamica. Il polso paradosso è un reperto tipico del tamponamento cardiaco. Pertanto, la risposta corretta è 5.
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Una pressione bassa con una pressione giugulare elevata deve sempre far sospettare un tamponamento cardiaco. Febbre e dolore toracico con dispnea e tachipnea devono far sospettare un versamento pericardico con compromissione emodinamica. Il polso paradosso è un reperto tipico del tamponamento cardiaco. Pertanto, la risposta corretta è [HIDDEN].
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Un paziente con un'anamnesi di malattia febbrile e dolore toracico arriva in ospedale con dispnea e tachipnea. All'esame fisico, i valori pressori sono bassi, la pressione venosa giugulare è elevata con un seno X discendente profondo e ha un polso paradosso. Quale patologia si deve sospettare?
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it
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{
"1": "Cardiopatia ischemica.",
"2": "Cardiomiopatia dilatativa.",
"3": "Stenosi aortica grave.",
"4": "Pericardite costrittiva.",
"5": "Versamento pericardico con tamponamento cardiaco."
}
| 50
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ANESTESIOLOGIA, ASSISTENZA CRITICA E MEDICINA D'URGENZA
| 2,012
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.0162165654,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
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{
"id": "pubmed23n1053_25016",
"title": "[Aortitis sifilítica: a propósito de un caso del sur colombiano].",
"score": 0.0137296598,
"content": "Se expone el caso de una paciente de 73 años procedente y residente de Florencia, Caquetá (Colombia), con antecedentes de hipertensión arterial, que ingresa a un hospital de alta complejidad por un cuadro clínico de 3 meses de evolución consistente en dolor torácico tipo opresivo en la región anterior izquierda del tórax, no irradiado, de intensidad 8/10. En el ecocardiograma se evidencia enfermedad calcificada de la válvula aórtica con estenosis aortica grave, insuficiencia aórtica, hipertrofia del ventrículo izquierdo e insuficiencia mitral leve. Dentro de los estudios prequirúrgicos presentó VDRL con 1:4 diluciones, se confirmó el diagnóstico con el resultado de la prueba treponémica y se descartaron otras enfermedades infecciosas. Se realizó remplazo valvular con bioprótesis y tubo valvular supracoronario. En la biopsia se confirmó la valvulitis crónica cicatricial con extensas calcificaciones. Posterior a la intervención quirúrgica se dio egreso por adecuada evolución clínica."
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n0554_18202",
"title": "[Long term evolution of chronic constrictive pericarditis. A study of 56 patients].",
"score": 0.0099009901,
"content": "We retrospectively analysed 56 consecutive patients with a confirmed diagnosis of chronic constrictive pericarditis over a period of 23 years. The objective was to analyse the evolution of the annual frequency of constrictive pericarditis, its aetiology and to define the prognostic factors for mortality. The annual frequency of constrictive pericarditis has not diminished over the 23 years of this study, remaining at 2.4 cases per year. Cases with a tuberculous origin have diminished progressively, being replaced by complications of cardiac surgery and mediastinal radiotherapy. Pericardectomy was performed in 41 patients and the average follow up was 9.5 +/- 8.6 years. By the end of the study, 34 patients had died (61.8%), 18 from a cardiovascular cause (38.3%). The independent predictive factors for overall mortality were a history of mediastinal radiotherapy, the age, and plasma sodium level. Only the presence of first degree atrio-ventricular block was an independent predictive factor for cardiovascular mortality. In the pericardectomy group, 24 patients died (60%). A history of mediastinal radiotherapy and the presence of pre-operative hyponatraemia were independent predictive factors for overall mortality. Constrictive pericarditis remains a serious pathology. Pericardectomy allows a clear functional improvement, but following pericardectomy more than 60% of patients will die within 10 years of the diagnosis being made."
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{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0098039216,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
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"id": "pubmed23n1052_16195",
"title": "[Circulatory support with venoarterial ECMO in a patient with biventricular Takotsubo cardiomyopathy].",
"score": 0.0098039216,
"content": "La cardiomiopatía de Takotsubo es una entidad caracterizada por disfunción ventricular aguda y transitoria, la cual está generalmente relacionada a un evento desencadenante (estrés emocional o físico) y que, por lo general, se presenta con disfunción sistólica regional del ventrículo izquierdo, aunque hasta en un 30% puede ser biventricular. Según su severidad, en algunos casos puede condicionar choque cardiogénico refractario a manejo con inotrópicos y vasopresores, por lo que para estos casos deben considerarse los dispositivos de asistencia circulatoria. Presentamos el caso de una paciente joven a quien se realizó cambio valvular pulmonar con prótesis biológica, la cual siete semanas posteriores a la cirugía acudió al servicio de urgencias con derrame pericárdico y fisiología de tamponade secundario a síndrome pospericardiotomía. Por tal motivo se le practicó ventana pericárdica, sin embargo durante el transquirúrgico presentó cardiomiopatía de Takotsubo biventricular que le condicionó choque cardiogénico con insuficiencia mitral y tricúspidea severas y refractariedad a tratamiento médico, así como a balón intraaórtico de contrapulsación (BIAC), por lo cual requirió soporte circulatorio con ECMO venoarterial durante 5 días."
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"id": "pubmed23n1041_4753",
"title": "[Informatori biologici per ischemia miocardica silente: approccio diagnostico e prognostico.]",
"score": 0.0097087379,
"content": "Riassunto. L'ischemia miocardica silente (SMI) è un aspetto dello spettro della cardiopatia ischemica che varia dalla malattia coronarica asintomatica all'angina grave. Considerando il progressivo aumento della prevalenza di SMI e l'inaffidabilità di test diagnostici comuni, l'identificazione di biomarcatori SMI benefici è molto critica per una diagnosi rapida e un trattamento efficace della malattia. La presente revisione ha lo scopo di analizzare l'efficienza clinica di biomarcatori ben applicati e nuovi per la diagnosi e la previsione dei risultati dei pazienti con SMI. Questi biomarcatori includono cTnT, cTnI, hs-cTnT, hs-cTnI, hsCRP, NT-proBNP, sST2, GDF-15, Lp-PLA2, recettori della superficie cellulare, citochine antinfiammatorie, OPG, leptina, colesterolo totale, HDL, LDL, lipoproteine (a), omocisteina, albuminuria, microalbuminuria e miRNA circolanti. Nel database PubMed sono stati cercati rapporti scientifici (articoli originali) usando i termini \"biomarcatori\", \"ischemia miocardica silenziosa\", \"biomarcatori cardiaci\", \"infiammatori\", \"marcatori\", \"stress ossidativo\". Una migliore comprensione di vari biomarcatori SMI fornisce una migliore comprensione della sua varia patofisiologia e aspetto asintomatico, nonché dell'uso clinico di routine di questi biomarcatori."
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"id": "pubmed23n0413_9406",
"title": "[Clinical decision making based on cardiac diagnostic imaging techniques (I). Diagnosis and therapeutic management of patients with cardiac tamponade and constrictive pericarditis].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Echocardiography, thoracic computed tomography, and magnetic resonance imaging are three valuable imaging techniques for the management and pathophysiological understanding of cardiac tamponade and constrictive pericarditis. However, these techniques should not be used independently from clinical findings. In this article we describe the findings that can be obtained with these imaging techniques, emphasizing how they should be integrated in the clinical context of the patient. Only the proper use of these imaging techniques can optimize the management of patients with pericardial disease."
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"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "wiki20220301en311_15422",
"title": "Fernando Antonio Bermúdez Arias",
"score": 0.0096153846,
"content": "He also was a prolific writer and belonged to the Venezuelan Writers Association, writing over 20 books. Among his most outstanding titles are: Angina de Pecho e infarto al miocardio. Diagnostico, prevencion y tratamiento. El enfermo funcional en cardiologia. Un enfoque psicosomatico. Conozca y cuide su Corazon. Las miocardiopatias. Forjadores de una historia. Autores medicina y universidad del Zulia. Medicina sin fronteras. El mundo desconocido de la Alimentacion. Electrocardiografia Diagnostica. Cuenca y la Cardiologia Zuliana: Pioneros en Venezuela. El mensaje de los Medicos. Cardiopatia Isquemica. Awards and recognitions Among other awards and recognitions Dr. Fernando Bermúdez Arias received:"
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{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0095238095,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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"id": "pubmed23n0098_16635",
"title": "[40 years' experience in the surgical treatment of constrictive pericarditis].",
"score": 0.0095238095,
"content": "In order to know early and late results of pericardiectomy on the treatment of chronic constrictive pericarditis in the Instituto Nacional de Cardiología Ignacio Chávez, we review the records of 58 patients with the diagnosis of constrictive pericarditis who underwent surgical treatment between 1947 to 1987. Tuberculosis was the most frequent cause (68.3%) followed by idiopathic cases (24.1%). Preoperatively 3.4% were in New York Heart Association Class I, 31% in Class II, 48.3% in Class III and 17.2% in Class IV. There were 4 in-hospital deaths (overall operative mortality 6.89%). Operative mortality in the last ten years was 0%. Low output was the most common nonfatal complication of pericardiectomy (15.5%). Accidental right atrial tear happened in 8.6%. Mean post-operative follow-up was 5.6 +/- 6.3 years (longest 25.6 years). Mortality per patient year was 2.04%. Actuarial survival estimates were 82% and 71% at 5 to 10 years respectively. Postoperatively 76% were in New York Heart Association Class I (p less than 0.001), 16% in Class II (p less than 0.001), 8% in Class III (p less than 0.001) and none in Class IV (p less than 0.05). Operative mortality, long-term survival and post-operative functional Class were not significantly influenced by preoperative functional Class nor by the duration of symptoms. We conclude that pericardiectomy is an effective treatment of symptomatic chronic constrictive pericarditis because it provides an important and durable improvement in symptoms and functional Class, and it has a low operative mortality."
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"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0094339623,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
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{
"id": "pubmed23n0084_15349",
"title": "[Myocardial ischemia in aortic stenosis].",
"score": 0.0094339623,
"content": "In hypertensive heart disease without coronary artery disease it has been proposed that the presence of ischemia of myocardial tissue is due to an inadequate increment of myocardial mass or to an increase in coronary artery resistance. In this study, 18 patients with aortic stenosis, without coronary artery disease were included. It was demonstrated that the existence of myocardial ischemic, induced by atrial pacing and manifested by ST segment depression, had direct association to increased myocardial mass, and it had no relation with left ventricular telediastolic pressure nor with transvalvular gradient. The results support the hypothesis that an inappropriate increment of the myocardial mass is the main cause of myocardial ischemia in these type of cardiopathies."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0093457944,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0103_983",
"title": "[Isolated aortic valve replacement in an advanced stage of cardiac failure. Results and prognostic study apropos of 71 cases].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Between January 1970 and December 1982, seventy-one patients in functional Stage IV of the NYHA classification underwent isolated aortic valve replacement for aortic incompetence (27 cases), aortic stenosis (18 cases) or mixed aortic valve disease (26 cases). Three haemodynamic criteria were chosen: left ventricular ejection fraction less than 40% (average 34 +/- 2%); arteriovenous difference greater than 6 volumes per 100 ml (average 6.7 +/- 0.2 vol.); left ventricular end diastolic pressure greater than 20 mmHg (average 26 +/- 1.3 mmHg). Analysis of the preoperative data defined the clinical profile of these patients: average cardiac index 2.2 +/- 0.07 l/min/m2; 75% had a cardiothoracic index greater than 0.50%; 61% had at least one conduction defect. The average Sokolow index was 50 +/- 2 mm. Twenty seven of the 71 patients died (36%); there were 7 early postoperative deaths (1st month) (10%), mainly due to ventricular arrhythmias (6 out of 7). There were 20 late deaths (31%) on average 52 +/- 8 months after surgery: 70% were of cardiac origin with a predominance of sudden deaths. There were no deaths in the group of patients operated after 1977, probably because of improved techniques of peroperative myocardial protection. The actuarial survival was 72% at 5 years and 63% at 10 years: long term survival was lower in aortic incompetence (25% at 10 years) compared with aortic stenosis (68%) and mixed aortic valve disease (78%). There was a significant relationship between long term survival and cardiothoracic ratio, ejection fraction, the duration of symptoms before surgery and the presence of atrioventricular or left bundle branch block.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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"id": "pubmed23n0098_10371",
"title": "[Study using non-invasive methods in prostheses of bovine pericardium in aortic position manufactured at the Ignacio Chávez National Institute of Cardiology].",
"score": 0.0092592593,
"content": "We studied 28 patients to whom a prosthestic valve of bovine pericardium manufactured in the Instituto Nacional de Cardiología Ignacio Chávez (INCICH) were implanted in aortic position, from February 1983 to May 1985. We analyzed the clinic follow-up and the prosthetic function was studied by Phonocardiography, Echocardiography M mode, Two-Dimensional and pulsed wave Doppler recordings obtained before and after surgery. The patient were 26 males, 2 females whose age varied from 12 to 66 years. The aortic valve disease was rheumatic in 12, congenital in 11 and of other type in 5. After surgery 26 patients are in functional class I, one in class II and one died, but death was not related to prosthetic valve function. In the Phonocardiogram we observed significant diminution of the ventricular ejection time of 32 +/- 2 msec. to 29 +/- 2 msec. (P less than 0.05), the aortic valve opening sound was of less intensity than the valve closure sound, with relation between both of 0.53. All of them had a systolic ejection murmur. In the Echocardiogram we observed a significant decrease of the end diastolic diameter of 53 +/- 11 mm to 45 +/- 10 mm (P less than 0.05), the end systolic diameter decreased from 37 +/- 13 mm to 33 +/- 10 mm., but the difference was not significant. The aortic prosthetic flow by pulsed Doppler Echocardiography had a maximum velocity of 137 +/- 23 cm/sec., it represents a valvular gradient of 7.5 +/- 0.02 mmHg. Early diastolic regurgitant flow was recorded in two patients.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0091743119,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0090909091,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
},
{
"id": "pubmed23n1101_3733",
"title": "[Comportamiento y decisión cardiovascular en el síndrome de MASS. Reporte de un caso y revisión de la literatura].",
"score": 0.0090909091,
"content": "MASS syndrome (disorder of connective tissue characterized by involvement of the mitral valve, aorta, skeleton, and skin) is a rare genetic disease with a phenotype similar to that of Marfan syndrome, but with important cardiovascular differences like the absence of aortic root aneurysm and marked mitral affection. We present a case of a patient with MASS syndrome and review the limited literature addressing these differences, and we discuss the impact this information may have in decisions regarding cardiovascular surgery."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.009009009,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0652_21490",
"title": "[Severe aortic stenosis in a critical condition].",
"score": 0.009009009,
"content": "There is little information about patients with severe aortic stenosis (SAS) who require admission to acute care units. We studied 27 patients with SAS admitted in a tertiary hospital coronary care unit. The most frequent reasons for admission were severe heart failure (42%), acute coronary syndrome (39%) and cardiac arrest (8%). At a mean follow-up of 6.5 months, 11 patients died. Cumulative survival was 74±8%, 70±9%, and 62±10% at 7, 30 and 60 days, respectively. Out of the 27 patients, 13 (48%) underwent surgical intervention, these patients having lower Euroscore (13±11 vs. 34±18%, p=0.002) and higher survival (92±7% at 7, 30 and 60 days vs. 50±13%, 40±14% and 30±14%; p=0.002). Thus, patients with SAS who require hospitalization in the intensive care units constitute a very high risk population, with very high mortality, especially during the first week after admission and in patients who have not undergone surgery."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0737_9542",
"title": "[Constrictive pericarditis in echocardiography].",
"score": 0.0089285714,
"content": "We present a case of a 53-year-old male with constrictive pericarditis diagnosed in echocardiography. The patient had pericardial resection. The symptomatic improvement after pericardiectomy was progressive."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0277_21218",
"title": "[The identification of vital myocardium with the dopamine stimulation test: an intraoperative echocardiographic study].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The aim of this study was to detect by dopamine echocardiography dysfunctioning but viable myocardial segments. We have studied 19 patients with 3-vessel disease and chronic, stable angina pectoris. Patients were studied by intraoperative transesophageal echocardiography during coronary artery bypass surgery. The analysis of regional systolic function was performed utilizing the transgastric short-axis view at papillary muscle level and dividing the left ventricle in 8 segments, according to the recommendations of the American Society of Echocardiography. A total of 152 myocardial segments were analyzed. Percent systolic wall thickening was calculated in each segment at baseline (early after pericardiectomy), during dopamine infusion (5 mcg/kg/min) and 30 min after separation from cardiopulmonary bypass (after protamine administration). The administration of vasodilatory or inotropic drugs was avoided. The echocardiographic images were recorded on videotape and analyzed off-line by 2 independent observers. Segments showing at baseline percent systolic wall thickening < 30% were considered dysfunctional (134/152 = 88%). Eighty-four (63%) of these segments, increasing during dopamine infusion percent systolic wall thickening > 10% (from 12.9 +/- 3.5 to 20.7 +/- 5.4%; p < 0.05) were considered responder. On the other hand, 50 segments (37%) showing during dopamine an increment in percent systolic wall thickening < 10%, were considered non-responder. After coronary surgery, responder segments showed a significant increase in percent systolic wall thickening in comparison with baseline values (from 12.9 +/- 3.5 to 22.1 +/- 4.3%; p < 0.05). Segments non-responding to dopamine showed no significant changes in percent systolic wall thickening after myocardial revascularization.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0087719298,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0070_6486",
"title": "[The electrocardiographic changes in constrictive pericarditis before and after pericardiectomy. The role of the myocardium in the genesis of preoperative electrocardiographic changes].",
"score": 0.0087719298,
"content": "We studied 19 patients diagnosed of chronic pericarditis and treated surgically with pericardiectomy, to evaluate the role of the pericardium and myocardium on the preoperative electrocardiogram. Before surgery, there was atrial fibrillation in 17 cases, the P axis was between 0 and +70 and pseudomitral morphology was found in 10 of the 12 cases with normal sinus rhythm. The mean voltage in the QRS complex was (13.8 mm), and the R wave in V5 8.6 mm. The T wave was negative in 17 patients. After surgery there was only a case of atrial fibrillation that converted to normal sinus rhythm; the P wave axis moved to the right between +30 and +150 (p less than 0.002), the pseudomitral morphology of the P changed to normal in 3 cases, the voltage of the QRS increased to 16.7 mm (p less than 0.003) and that of the R wave in V5 to 9.4 mm (p less than 0.001). The T wave became positive in only 3 cases. Because of the persistence of some alterations, we concluded that both components, pericardium and myocardium are important in the changes of the electrocardiogram of constrictive pericarditis."
},
{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
},
{
"id": "pubmed23n0105_1952",
"title": "[Prognostic factors in dilated cardiomyopathies].",
"score": 0.0086956522,
"content": "One hundred and sixteen patients (mean age 46 years) with dilated cardiomyopathy documented by haemodynamic investigations and angiography with normal coronary arteriography were followed up for a mean period of 29 +/- 19 months. During that period, 36% of the patients died after a follow-up of 30 +/- 20 months. The actuarial death rates were 15% at 2 years, 45% at 6 years and 60% at 10 years. The main factors predictive of survival at 10 years were the clinical and haemodynamic markers of left heart failure. The death rate was multiplied by 1.6 in patients in stages III or IV of the NYHA classification (83% vs 51%, p less than 0.01), by 2.6 in patients with left ventricular end-diastolic pressure above 15 mmHg (73% vs 29%, p less than 0.01), by 2.2 when the indexed end-diastolic volume rose above 200 ml/m2 (75% vs 35%, p less than 0.01), by 2.2 when the left ventricular ejection fraction was below 40% (75% vs 35%, p less than 0.05) and by 2.6 when angiographic mitral valve regurgitation was present (75% vs 34%, p less than 0.01). The death rate at 9 years was 2.3 times higher in patients with left bundle branch block (72% vs 36%, p less than 0.05). A cardiothoracic index over 0.60 proved to be of poor prognosis at one year (death rate: 19%). While alcoholism played no part in the prognosis, the death rate in smokers was consistently higher than in non smokers (56% vs 32% at 6 years, p less than 0.05).(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0086206897,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
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4
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"1": {
"exist": true,
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"word_ranges": [
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"text": "Tuttavia, sia l'array che l'NGS sono solitamente riservati a pazienti con quadri clinici non evidenti, disabilità intellettiva o sospetto di una sindrome genetica che richiede questi test specifici"
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"2": {
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"text": "La Turner può essere diagnosticata anche con una FISH (ci sarebbe un solo segnale per la X invece dei due che le donne hanno di solito)"
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"3": {
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"text": "Tuttavia, sia l'array che l'NGS sono solitamente riservati a pazienti con quadri clinici non evidenti, disabilità intellettiva o sospetto di una sindrome genetica che richiede questi test specifici"
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"4": {
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"text": "un adolescente con ritardo puberale e bassa statura deve essere un Turner fino a prova contraria (nel 2017 c'erano due domande). Pertanto, se questo è il nostro primo sospetto diagnostico, il test ABITUALE (come dice la dichiarazione) per la diagnosi dovrebbe essere un cariotipo convenzionale (formula: 45, X0)."
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"5": {
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"text": ""
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}
|
Questa domanda potrebbe essere un po' più difficile, poiché il caso clinico che ci viene presentato è molto vago. Un'adolescente con pubertà ritardata e bassa statura; niente di più. Con queste informazioni, potrebbe avere diverse patologie su base genetica, ma questa è la MIR e ci viene anche detto che la paziente non ha una disabilità intellettiva. Nel MIR, un adolescente con ritardo puberale e bassa statura deve essere un Turner fino a prova contraria (nel 2017 c'erano due domande). Pertanto, se questo è il nostro primo sospetto diagnostico, il test ABITUALE (come dice la dichiarazione) per la diagnosi dovrebbe essere un cariotipo convenzionale (formula: 45, X0). La Turner può essere diagnosticata anche con una FISH (ci sarebbe un solo segnale per la X invece dei due che le donne hanno di solito) o con un array. Tuttavia, sia l'array che l'NGS sono solitamente riservati a pazienti con quadri clinici non evidenti, disabilità intellettiva o sospetto di una sindrome genetica che richiede questi test specifici (ad esempio, un array per diagnosticare la sindrome da delezione 22q11 o un pannello NGS per diagnosticare la sindrome di Noonan).
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Questa domanda potrebbe essere un po' più difficile, poiché il caso clinico che ci viene presentato è molto vago. Un'adolescente con pubertà ritardata e bassa statura; niente di più. Con queste informazioni, potrebbe avere diverse patologie su base genetica, ma questa è la MIR e ci viene anche detto che la paziente non ha una disabilità intellettiva. Nel MIR, un adolescente con ritardo puberale e bassa statura deve essere un Turner fino a prova contraria (nel 2017 c'erano due domande). Pertanto, se questo è il nostro primo sospetto diagnostico, il test ABITUALE (come dice la dichiarazione) per la diagnosi dovrebbe essere un cariotipo convenzionale (formula: 45, X0). La Turner può essere diagnosticata anche con una FISH (ci sarebbe un solo segnale per la X invece dei due che le donne hanno di solito) o con un array. Tuttavia, sia l'array che l'NGS sono solitamente riservati a pazienti con quadri clinici non evidenti, disabilità intellettiva o sospetto di una sindrome genetica che richiede questi test specifici (ad esempio, un array per diagnosticare la sindrome da delezione 22q11 o un pannello NGS per diagnosticare la sindrome di Noonan).
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Una donna di 15 anni con menarca ritardato e bassa statura non presenta disabilità intellettiva. Quale dei seguenti test genetici verrebbe utilizzato di routine per diagnosticare questa paziente?
| 486
|
it
|
{
"1": "Sequenziamento di massa (NGS).",
"2": "PESCI.",
"3": "Microarray di DNA e/o RNA.",
"4": "Cariotipo.",
"5": null
}
| 45
|
GENETICA
| 2,020
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
},
{
"id": "pubmed23n0045_871",
"title": "[The molecular diagnosis of hereditary diseases. In memoriam Dr. Eduardo Aguirre Pequeño].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Accordingly, we have established in our unit a DNA diagnosis laboratory and have started molecular genetics and epidemiological studies of several inherited diseases. We have started with cystic fibrosis, muscular dystrophy and hemophilia A. We practice the molecular diagnosis with both, Southern transfer and the polymerase chain reaction, using either direct (detection of mutations) or indirect (restriction fragment length polymorphisms) approaches. With the studies we have so far carried out, we have been able to provide genetic counseling and gained valuable information on the type and frequency of mutation associated to these diseases in our region."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0365_7060",
"title": "[Molecular diagnosis: principles, tasks and purposes].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Molecular diagnosis is a relatively young discipline and also one of the most dynamic among clinical laboratory sciences. Molecular genetic diagnosis is the detection of pathogenic mutations in DNA and RNA samples prepared from at-risk patients. The paper reviews some problems connected with molecular technicqes, organization of a reference laboratory and quality assurance system."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0097087379,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0935_5407",
"title": "[Changes in clinical practice related to the arrival of next-generation sequencing in the genetic diagnosis of developmental diseases].",
"score": 0.0097087379,
"content": "The arrival of high-throughput sequencing (HTS) has led to a sweeping change in the diagnosis of developmental abnormalities (DA) with or without intellectual deficiency (ID). With the prospect of deploying these new technologies, two questions have been raised: the representations of HTS among geneticists and the costs incurred due to these analyses. Geneticists attending a clinical genetics seminar were invited to complete a questionnaire. The statistical analysis was essentially descriptive and an analysis of costs was undertaken. Of those responding to the questionnaire, 48% had already prescribed exome analysis and 25% had already had the occasion to disclose the results of such analyses. Ninety-six percent were aware that whole-exome sequencing (WES) had certain limits and 74% expressed misgivings concerning its use in medical practice. In parallel, the evaluation of costs showed that WES was less expensive than conventional procedures. The survey revealed that geneticists had already come to terms with HTS as early as 2015. Among the major concerns expressed were the complexity of interpreting these tests and the many ethical implications. Geneticists seemed to be aware of the advantages but also the limits of these new technologies. The cost analysis raises questions about the place of HTS and in particular WES in the diagnostic work-up: should it be used early to obtain an etiological diagnosis rather than as the last resort? It is essential for future generations of doctors and for the families concerned to learn about the concepts of HTS, which is set to become a major feature of new genomic medicine."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0362_647",
"title": "[Molecular diagnosis of inherited disease].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The ability to detect mutations in nucleic acids sequence is of fundamental importance in medical molecular genetics. The aim is to link mutations of identified genes to particular disease phenotypes and to facilitate rapid, molecular diagnosis. There are numerous techniques described for screening unknown mutations, and for diagnosing those which have been identified previously. Each method offers different advantages and has its own limitations."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0086_2148",
"title": "[Use of dystrophin c-DNA for the direct diagnosis of Duchenne muscular dystrophy in female carriers].",
"score": 0.0095238095,
"content": "DNA polymorphisms have been widely used as genetic markers for identification of the X chromosome that carries the mutation for Duchenne Muscular Dystrophy (DMD) in affected families, but serious limitations are associated with this approach. The complementary DNA (c-ADN) of the DMD gene has recently been isolated and shown to detect partial gene deletions in a large proportion of patients. We present the study of five DMD families in which we have shown the existence of a partial deletion in the DMD gene in the affected boys. We have evaluated the usefulness of this direct approach to diagnose DMD carriers in these families using the c-DNA derived probes. In all cases we have obtained satisfactory results. The method seems to be more reliable, more rapid and less expensive than linkage studies with DNA polymorphisms."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0094339623,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
},
{
"id": "pubmed23n0657_9891",
"title": "[Genetic tests: definition, methods, validity and clinical utility].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The knowledge of the human genome has led to an explosion of available genetic tests for clinical use. The methodologies used in these tests vary widely, allowing the study from chromosomes to the analysis of a single nucleotide. Prior to its use in the clinical setting, these tests should have an evaluation that includes analytical and clinical validation and determination of the clinical utility, as any other tests, including requirements for quality assurance. Recently, the CDC (Centers for Disease Control and Prevention, USA) published a guideline for Good Laboratory Practices for Molecular Genetic Testing for Heritable Diseases and Conditions, covering the pre-analytical, analytical and post-analytical phases of the tests. The document covers the importance of proper selection of tests, the availability of information on the performance of the techniques used, the quality control practices, the training of personnel involved and the report of results, to allow the adequate interpretation, including sensitivity and specificity. Considering that recent advances in genetics have changed and will continue to affect clinical practice, genetic tests must meet quality and safety requirements to enable optimal use of them."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1884",
"title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].",
"score": 0.0093457944,
"content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."
},
{
"id": "pubmed23n0897_21311",
"title": "[Next-generation DNA sequencing in clinical diagnostics].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The advent of next generation sequencing (NGS) technologies is so scale-changing that it modifies molecular diagnostics indications and induces laboratories to rethink their diagnostic strategies, until now based on the Sanger sequencing routine. Several high-throughput approaches are available from the sequencing of a gene panel, to an exome, or even a genome. In all cases, a tremendous amount of data is generated, which has to be filtered, interpreted and analyzed using powerful bioinformatics tools. In parallel, ethical considerations are raised to avoid the potential drifts of these powerful approaches. In all medical fields, and particularly in pediatrics, this new strategy offers better efficacy and faster mutation identification, allowing better support and care for patients and their families and even improving genetic counseling. In the present paper, we discuss the different NGS-based approaches and strategies as well as the issues involved in these new technologies applied to molecular diagnosis of rare diseases. Altogether, rare diseases affect more than 3 million people in France and are responsible for about one-third of childhood deaths."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0072_18013",
"title": "[Carrier detection and prenatal diagnosis of Duchenne's muscular dystrophy based on DNA analysis].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Seven families with histories of Duchenne's muscular dystrophy underwent DNA diagnosis. The daughters of those consulted were examined for the carriage in 4 families. Their carriage was rejected or confirmed. Prenatal diagnosis was made in 2 families. In another family an abortion preceded obtaining molecular-genetic evidence. Probes 754, p20, XJI.I and primers for amplification of the site pERI87-15 containing a polymorphic locus were employed. The genetic risk was assessed using the computer program GenRisk adjusted for family history and DNA test allowances."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0049_21064",
"title": "[Reliability and power of genetic studies].",
"score": 0.0091743119,
"content": "During the last few years new powerful diagnostic methods have been developed in the field of molecular and cell biology. It is now possible to work out the molecular pathology of many genetic diseases and to institute new techniques for the detection of carriers and neonatal diagnosis. However, it is in the field of polygenic diseases such as degenerative vascular disease, diabetes, cancer and other chronic diseases that molecular biology will play its most important part and perhaps change in the long term our clinical approach. There is considerable debate among geneticists on the safest strategy for obtaining and long term storing sufficient DNA from an individual for projects requiring large but unknown amounts of DNA. As little as 0.5 ml whole, blood samples (or white cells) which have been frozen with 10% DMSO or anticoagulants will provide sufficient DNA by direct extraction methods and also permit to establish lymphoblastoid cell lines providing an infinite source of DNA."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0090909091,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0920_25418",
"title": "[Comparative genomic hybridisation as a first option in genetic diagnosis: 1,000 cases and a cost-benefit analysis].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Conventional cytogenetics diagnoses 3-5% of patients with unexplained developmental delay/intellectual disability and/or multiple congenital anomalies. The Multiplex Ligation-dependent Probe Amplification increases diagnostic rates from between 2.4 to 5.8%. Currently the comparative genomic hybridisation array or aCGH is the highest performing diagnostic tool in patients with developmental delay/intellectual disability, congenital anomalies and autism spectrum disorders. Our aim is to evaluate the efficiency of the use of aCGH as first-line test in these and other indications (epilepsy, short stature). A total of 1000 patients referred due to one or more of the abovementioned disorders were analysed by aCGH. Pathogenic genomic imbalances were detected in 14% of the cases, with a variable distribution of diagnosis according to the phenotypes: 18.9% of patients with developmental delay/intellectual disability; 13.7% of multiple congenital anomalies, 9.76% of psychiatric pathologies, 7.02% of patients with epilepsy, and 13.3% of patients with short stature. Within the multiple congenital anomalies, central nervous system abnormalities and congenital heart diseases accounted for 14.9% and 10.6% of diagnoses, respectively. Among the psychiatric disorders, patients with autism spectrum disorders accounted for 8.9% of the diagnoses. Our results demonstrate the effectiveness and efficiency of the use of aCGH as the first line test in genetic diagnosis of patients suspected of genomic imbalances, supporting its inclusion within the National Health System."
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"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.009009009,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
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"id": "pubmed23n0837_23027",
"title": "[Current perspectives on genome-based diagnostic tests in Pediatrics].",
"score": 0.009009009,
"content": "Etiological diagnosis is essential in the clinical management of individual patients. Some children with complex medical conditions are subjected to numerous testing, known as \"diagnostic odyssey\", which often gives no conclusive results. In recent years, a revolution in genomic medicine is underway with the use of technologies that promise to increase the ability to make a diagnosis and reduce the time involved. The main advantages and limitations of genomic diagnosis, as opposed to usual methodologies are reviewed with an emphasis on Pediatrics. "
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"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0089285714,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "pubmed23n0273_18470",
"title": "[Tools of molecular biology, what can be expected from them?].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The techniques of molecular biology represent a new tool for research and diagnosis. They have been used routinely since the middle 80s. The first applications were mainly in hereditary diseases. These techniques investigated an information and not direct biological activity and so new strategies had to be developed. Two techniques have played key roles. They are Southern's method which enables the detection of specific sequences among DNA fragments in any individual within a few days, and the method of in vitro selective amplification (PCR) which is the equivalent of cloning a sequence of several hundred pairs of bases in any individual in less than 3 hours. In hereditary diseases, molecular biological techniques enable diagnosis of the genetic abnormality responsible for the condition, even when the defect is not known. To this end, two strategies are available. The first, and the most satisfactory, is the direct strategy of characterising the genetic defect itself. This is possible when the mutation is a major alteration of the DNA molecule such as a deletion, an insertion or a recombination or when the mutation is isolated and known. In other cases, an indirect approach may be used which consists of determining whether the subject has received normal or defective chromosomes from his or her parents. The identification of good or bad chromosomes is based on the study of DNA markers: polymorphism. The indirect strategy can only be used under certain conditions: presence of an index case, informativity of polymorphisms, complete family study.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0088495575,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
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{
"id": "pubmed23n0807_10842",
"title": "[Genetics applied to clinical practice in neurodevelopmental disorders].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The medical literature contains a wide body of evidence supporting genetic involvement in neurodevelopmental disorders. Advances made in genetics and technology have increased the diagnostic cost-effectiveness of current studies from 3-5% to 30-40% in patients with intellectual disability or autism spectrum disorders. In this regard, chromosomal microarray studies display greater diagnostic power than conventional techniques (karyotype, subtelomeric analyses, etc.). The latest protocols in the biomedical field of the genetic study of these disorders cite chromosomal microarrays as the first-line analysis, while also recommending other specific studies depending on the patient's clinical features (fragile X syndrome, PTEN mutation, etc.). In the evaluation of other neurodevelopmental disorders (attention deficit hyperactivity disorder, learning disorders, etc.), the number of genetic tests carried out is limited and conditioned by the clinical characteristics or the patient's familial or personal history. Even in these situations, there are no genetic referral or evaluation protocols. "
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{
"id": "pubmed23n1028_18191",
"title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."
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{
"id": "pubmed23n0962_6317",
"title": "[Intellectual disability: contribution of genetic studies to the etiological diagnosis].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The multidiscipinary care of patients with intellectual disability requires a structured and systematic etiological process. Today, advances in technology make it possible to perform diagnostic genetic analyzes that are highly contributive in this process. The CGH-array (Comparative Genomic Hybridization array) makes it possible to search for chromosomal anomalies with a very high level of resolution; high throughput sequencing can detect gene abnormalities on the whole exome or on a panel of genes. For the patient the detection of genetic anomalies aims to improve the quality of care; for related parties, genetic counseling is systematically offered."
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{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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{
"id": "pubmed23n0541_2306",
"title": "[Judicial intervention of the DNA test (comment on decisions of the Second Chamber of the Supreme Court No. 501/2005, of April 19, 2005, and No. 1311/2005, of October 14, 2005)].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The controversy has been arisen by the Spanish Supreme Court in two recent judgments, as they clearly show the lack of a unique criterion in the Spanish jurisprudence when genetic data have to be analysed in the course of a criminal process, in order to identify a person. The DNA proof cannot be practised without judicial intervention under Spanish law."
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{
"id": "pubmed23n1029_21330",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti affetti da schizofrenia con risposta parziale.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Tra gli antipsicotici cosiddetti \"di terza generazione\", dotati di agonismo parziale sui recettori D 2 , cariprazina è in particolare contraddistinta da agonismo parziale D 3 /D 2 con affinità particolarmente elevata per i recettori D 3 , oltre che da un'azione di antagonismo 5HT2B e 5TH2A e agonismo parziale 5TH1A. L'insieme di queste attività recettoriali conferisce a cariprazina un profilo di azione sia sui sintomi positivi sia su quelli negativi, offrendo nuove opportunità di trattamento per disturbi dello spettro schizofrenico. In particolare, cariprazina potrebbe rappresentare una valida alternativa per pazienti che presentano sintomi negativi e cognitivi prominenti e che presentano una risposta sub-ottimale ad altre molecole antipsicotiche. L'obiettivo di questa rassegna è quello di presentare alcuni casi clinici in cui la risposta parziale o sub-ottimale a un precedente trattamento antipsicotico ha suggerito l'opportunità di uno switch a cariprazina, nonché di illustrare le modalità e l'esito dello switch. La discussione dei casi clinici vuole fornire alcune informazioni utili per l'utilizzo di cariprazina nella pratica clinica quotidiana."
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{
"id": "pubmed23n0535_21677",
"title": "[New diagnostics based on the advances of the molecular biology].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Due to the advance of the new technologies of molecular biology, an exposition of the most recent is made (reaction in chain of the polimerasa, sequence and microarrays), and its application is commented in the field of the clinical medicine, of the pharmacology, and mainly, of the centers of diagnostic, especially in microbiology. Above all it, they think about an entire series of challenges and problems to solve, but some new expectations also open up with the creation of new services, introduction of new professionals no doctors and amplification of the diagnostic capacity."
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"text": "l'opzione 1 parla di una nefropatia da IgA (non è questo il caso, perché i depositi sono di IgG);"
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"text": "Il sospetto diagnostico basato sui dati forniti (soprattutto gli anticorpi anti-GBM e la presenza di sindrome renopolmonare) è quello della sindrome di Goodpasture."
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538
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"word_ranges": [
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85
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"text": "anche l'opzione 3 è scartata, perché non si tratta di una GMN primaria, come la GMN membranosa, ma di una glomerulopatia secondaria;"
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"4": {
"exist": true,
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"text": "anche l'opzione 4 è falsa: il trattamento iniziale è con corticosteroidi e ciclofosfamide associati a plasmaferesi;"
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"5": {
"exist": true,
"char_ranges": [
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"word_ranges": [
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"text": "anche l'opzione 5 è falsa, poiché il danno non è dovuto agli immunocomplessi circolanti, ma agli anticorpi depositati nella membrana basale glomerulare."
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}
|
Il sospetto diagnostico basato sui dati forniti (soprattutto gli anticorpi anti-GBM e la presenza di sindrome renopolmonare) è quello della sindrome di Goodpasture. Il resto dei dati (seminole nella biopsia, deposito lineare di IgG) supporta la diagnosi. Sapendo questo, le opzioni sono facilmente scartate: l'opzione 1 parla di una nefropatia da IgA (non è questo il caso, perché i depositi sono di IgG); anche l'opzione 3 è scartata, perché non si tratta di una GMN primaria, come la GMN membranosa, ma di una glomerulopatia secondaria; anche l'opzione 4 è falsa: il trattamento iniziale è con corticosteroidi e ciclofosfamide associati a plasmaferesi; anche l'opzione 5 è falsa, poiché il danno non è dovuto agli immunocomplessi circolanti, ma agli anticorpi depositati nella membrana basale glomerulare. Rimane l'opzione 2 come vera: come detto sopra, il trattamento avverrebbe combinando corticosteroidi, ciclofosfamide e plasmaferesi.
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Il sospetto diagnostico basato sui dati forniti (soprattutto gli anticorpi anti-GBM e la presenza di sindrome renopolmonare) è quello della sindrome di Goodpasture. Il resto dei dati (seminole nella biopsia, deposito lineare di IgG) supporta la diagnosi. Sapendo questo, le opzioni sono facilmente scartate: l'opzione 1 parla di una nefropatia da IgA (non è questo il caso, perché i depositi sono di IgG); anche l'opzione 3 è scartata, perché non si tratta di una GMN primaria, come la GMN membranosa, ma di una glomerulopatia secondaria; anche l'opzione 4 è [HIDDEN]; anche l'opzione 5 è [HIDDEN]. Rimane l'opzione 2 come [HIDDEN].
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Un uomo di 38 anni si è consultato per dispnea ed emottisi. Gli esami del sangue hanno mostrato creatinina 7 mg/dl, urea 250 mg/dl e anticorpi anti-GBM (membrana basale antiglomerulare) positivi ad alto titolo. Una biopsia renale ha evidenziato crescite nel 75% dei glomeruli e l'immunofluorescenza ha mostrato un pattern di deposizione lineare di Ig. Quale delle seguenti è la risposta corretta?
| 216
|
it
|
{
"1": "Si tratta di una nefropatia da IgA con insufficienza renale acuta.",
"2": "Sarebbe indicata la plasmaferesi.",
"3": "Si tratta di glomerulonefrite membranosa.",
"4": "Il micofenolato mofetile è il trattamento iniziale di scelta.",
"5": "Il coinvolgimento glomerulare è causato dalla presenza di immunocomplessi circolanti."
}
| 121
|
NEFROLOGIA
| 2,014
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "wiki20220301en541_22625",
"title": "Compagnia dell'Immacolata Concezione",
"score": 0.0100667939,
"content": "n°9- Nel recinto delle mura di questo convento ritrovasi l'oratorio della Compagnia dell'Immacolata Concezione di Maria, la quale nella di lui chiesa tiene anche; la sua cappella fabbricata a spese dei confrati a cagione dell'aggregazione fatta con questo Convento negli atti del notar Filippo Mercadante, nel 1 luglio, 8 ind. 1595, o 9 ind.1596; dietro di che la fondazione di questa Compagnia allora Confraternita colla sua Cappella si effettuò per pubblico atto in Notar Antonino Vaccaro li 9 Gennaio Xind. 1596. In detta Cappella vi è il quadro dell'Immacolata Signora con cornice di marmo rosso e nel tetto di essa Cappella vi sono 34 quadri dei Santi, e nel mezzo vi è altro quadro di Maria SS. Immacolata con sua cornice dorata, il quale tetto si coprì di detti quadri nell'anno 1613, a spese delli confrati della Concezione, avendo fatto fare ognuno il suo quadro per devozione con scrivergli anche il suo nome."
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0891_23257",
"title": "[IgA nephropathy - prognostic factors and treatment].",
"score": 0.0099009901,
"content": "IgA nephropathy is the most common cause of primary glomerolunephritis. Patients who have isolated hematuria, little or no proteinuria (<0,5 g/d) and present with normal renal function usually have a low risk of progression. In patients with greater proteinuria and/or an elevation in the serum creatinine concentration, different rate of progression to end-stage renal disease has been observed. The approach to the management consists of nephroprotective therapies based on renin-angiotensin-aldosterone system blockade, which aim to slow progression of kidney damage, and, in some patients, immunosuppression."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n1012_15715",
"title": "[Review on anti-glomerular basement membrane disease or Goodpasture's syndrome].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Anti-glomerular basement membrane (anti-GBM) disease or Goodpasture's syndrome is a small vessel vasculitis affecting the capillary beds of kidneys and lungs. It is an autoimmune disease mediated by autoantibodies targeting the glomerular and alveolar basement membranes, leading to pneumorenal syndrome. It is a rare, monophasic and severe disease, associating rapidly progressive glomerulonephritis and alveolar hemorrhage. The presence of antineutrophil cytoplasmic antibodies (ANCA) is reported in 20 to 60% of cases. Management should be prompt and combine plasma exchange with systemic corticosteroids and immunosuppressive therapy by cyclophosphamide. The objective of this review is: 1) to describe the pathogenesis, clinical and histological features of the disease; 2) to characterize double-positive anti-GBM/ANCA patients; 3) to highlight the prognostic factors of renal and global survival, and 4) to focus on the treatment of anti-GBM disease."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0207_10049",
"title": "[Immunoglobulin A glomerulonephritis. Epidemiology in a population of 250 000 inhabitants].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Between April 1, 1975 and May 1, 1982, 192 cases of primary glomerulonephritis were histologically diagnosed in the Nephrology centre of a health district with 250 000 inhabitants; 58 (30.2%) of the lesions were IgA glomerulonephritis. All patients were born and lived in that district. At the end of the period under review the prevalence of IgA glomerulonephritis was evaluated at 1/10 000 and its incidence at 2.5/100 000 per year. The disease began in subjects under 35 years of age in 65% of the cases, with a peak between 16 and 25 years. Thirty-seven patients were symptom-free, and the condition was diagnosed either at recruitment in the army (15 cases; 25.2%) or during the annual medical examination of industrial workers (19 cases; 39.7%). At the end of the study, 21 patients (36%) had renal failure, and 5 of these (8.5%) were under periodical haemodialysis. This study shows how valuable it would be from a socio-economic point of view if the role played by public health institutions in detecting the disease were confirmed and if its prevalence among the French population were precisely known."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0060_6743",
"title": "[IgA glomerulonephritis].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Primary IgA nephritis is the most frequent nephritis and represent half of the glomerular diseases. Its incidence is 2,7/10(5) inhabitants. The diagnosis is established on a renal biopsy, which shows typical IgA mesangial deposits: granular, predominant, and diffuse. A central pathogenic role is played by the IgA immune system, both from the mucosa and the bone marrow. The long term prognosis should no longer be considered as mild because, after 20 years of evolution, 1/3 of the patients are going into chronic renal failure, and 1/6 into end-stage renal disease. It is essential to delineate the risk factors predicting ultimate evolution towards chronic failure, to select patients who may benefit from aggressive treatment, such as high doses steroids. For all patients, it is essential to have a regular clinical and biological check up, and an adequate control of arterial hypertension, in order to avoid or delay progression."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0253_5998",
"title": "[Pulmonary-renal syndrome: diagnostic and therapeutic strategy].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The pulmonary-renal syndrome is defined by the association of alveolar hemorrhage and rapidly progressive glomerulonephritis. Goodpasture syndrome and necrotizing vasculitides are the most frequent causes. New serologic markers are currently more rapidly available (anti-glomerular basement membrane--anti-GBM--and antineutrophil cytoplasmic antibodies -ANCA), allowing clinicians to identify and distinguish these 2 entities, and to hasten the initiation of a pulse therapy, now well standardized, which improves the outcome of patients. However, these 2 serologic markers have limitations so that clinical assessment and renal biopsy remains essential in the diagnosis of pulmonary-renal syndrome. The authors propose an algorithmic approach for those confronted with such a condition."
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{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "pubmed23n0048_7173",
"title": "[Evaluation of microalbuminuria in children].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Microalbuminuria has been shown to be important for the diagnosis and prognosis of glomerular nephropathy. A few studies in normal healthy children were performed. The concentration of albumin was determined in 171 samples of the first morning urine by an immunoturbidimetric method. Microalbumin/creatinine ratio values were 4.07 +/- 0.11 mg/mmol, 1.16 +/- 0.10 mg/mmol and 0.88 +/- 0.11 mg/mmol in children of ages 4 days-1 year, 1-7 years and 7-15 years, respectively. We found a negative inverse correlation (r = 0.31; p < 0.05) between age and microalbumin/creatinine ratio."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0285_7598",
"title": "[Significance of renal biopsy in patients with isolated microhematuria].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Retrospective study included 30 patients with isolated microhematuria in which renal biopsy was performed. Renal biopsy provided diagnosis in 28 (98.3%) cases, and histological finding was normal in only 2 (6.7%) patients. The most frequent finding was IgA nephritis found in 15 (50%) patients, while the other forms of glomerulonephritis were less frequent. In our patients there were no indications for steroid therapy. It was concluded that renal biopsy had great diagnostic value and that it should be preferred to invasive urologic-radiologic diagnostic procedures particularly when it is to be performed transcutaneously."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0092592593,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0600_12694",
"title": "[Treatment of IgA nephropathy].",
"score": 0.0092592593,
"content": "IgA nephropathy is the most common cause of chronic renal failure among primary glomerulonephritides. During the last decade, there was a remarkable progress in understanding its pathogenesis. A number of therapeutic trials has been published that shed light on its treatment. ACEI and AT1R antagonists (sartans) or their combination represent the cornerstone of therapy of IgA nephropathy. However, this treatment is not given to patients having optimal blood pressure, normal glomerular filtration rate, proteinuria less than 0.3 g/24 h, mild abnormalities in renal biopsy, and stationary course of the disease. The medication is administered in a maximal tolerated dose to patients with active, progressing disease. ACEI and AT1R antagonists are also drugs of the first choice in patients with proteinuric IgA nephropathy. However, if proteinuria does not decrease significantly within 3 months from the beginning of this treatment, administration of glucocorticosteroids is recommended. On the basis of prospective, controlled clinical trials and metaanalyses of other therapeutic studies, it has been concluded that glucocorticosteroids decrease proteinuria and slow down the decline of renal function. A complete remission of proteinuria is the aim of the treatment. The effectiveness of cyclophosphamide in active forms of IgA nephropathy, described in some studies, was not confirmed by metaanalyses. Nevertheless, cyclophosphamide may be effective in some patients with rapidly deteriorating renal function and active morphological findings with cellular extracapillary proliferation."
},
{
"id": "pubmed23n0887_23509",
"title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."
},
{
"id": "pubmed23n0490_22487",
"title": "[Epidemiology of chronic glomerular diseases].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Chronic glomerular diseases are the cause of 35 to 55% of end-stage renal failure, according to countries or regions. In France, the estimated annual incidence of nondiabetic glomerular nephropathies is 82 per million population. IgA deposits, membranous and minimal change glomerulopathies, and focal and segmental glomerulosclerosis are the most common; crescent proliferative glomerulonephritis has the worse prognosis. Combined patient and kidney survival varies from 24 to 62% according to histologic types. Their incidence remains relatively stable in contrast with the constant rise of type 2 diabetic nephropathy. Over the 90s, the annual incidence rate of renal replacement therapy for end-stage renal failure due to diabetes doubled in Europe, reaching 10 to 50 per million population according to the country in Europe, and 144 per million population in the United States."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0528_16132",
"title": "[Mycophenolate mofetil in high risk IgA glomerulonephritis].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Mesangial IgA glomerulonephritis (MIgAGn) is the most common biopsied primary glomerulonephritis worldwide, with a poor long-term prognosis for renal function in over a third of all patients. No proven therapy currently exists for MIgAGn. Recent studies have suggested some benefit with mycophenolate mofetil (MMF), especially in hypertensive patients with kidney failure and proteinuria, though other studies have failed to corroborate these findings. We report eight adult patients with biopsy proven MIgAGn followed in a single hospital. They all received angiotensin-converting enzyme inhibitors or angiotensin II receptor blockers. Compassionate use of MMF was based on the presence of clinical and analytical data suggesting a high risk of short- to medium-term progression to chronic renal failure. MMF treatment was stopped after two and three months in two patients who had advanced renal failure at the start of therapy because of disease progression and greater fluid retention. Several months later they both required dialysis and kidney transplantation. The mean duration of MMF therapy in the other six patients was 15 (range: 10-18) months. The mean serum creatinine concentration fell from 1.82 +/- 0.47 to 1.55 +/- 0.41 mg/dl (p = 0.04). Protein loss in 24-hour urine collection fell from 1.95 +/- 1.35 to 0.77 +/- 0.58 g/day (p = 0.02). These results in this low number of patients showed that treatment with MMF in high-riks patients with MIgAGn and early stage kidney failure generally stabilized the disease and reduced proteinuria. MMF was well tolerated and may be of some benefit in a subgroup of patients with MIgAGn and a poor prognosis."
},
{
"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.009009009,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
},
{
"id": "pubmed23n0479_17737",
"title": "[Anti-glomerular basement membrane antibody mediated disease: revision of 32 cases and follow-up at one year of the diagnosis].",
"score": 0.009009009,
"content": "Anti-basement membrane antibody mediated disease is an unfrequent entity but with a high mortality and morbidity. We present a revision of 32 patients diagnosed of anti-basement membrane antibody mediated disease between 1983 and 1997, and their evolution at one year of the diagnosis. The clinical pattern of presentation was as a Goodpasture's syndrome (glomerulonephritis and lung haemorrhage) in 15 patients and glomerulonephritis without lung involvement in 17. We reviewed retrospectively the features at the clinical presentation, the different treatments, and the delay of the starting of it since the beginning of the symptoms, in order to evaluate a prognosis dats of the disease. After the retrospective study we deduce that anti-basement membrane antibody mediated disease has a high mortality although the different regimes of treatment applied (25%), and the need of renal replacement therapy at one year of diagnosis is also high (70.8%). The renal survival at one year of the diagnosis is low and the response to therapy depends on the serum creatinine value at the diagnosis. The contribution of immunocompetent leucocytes to renal hypercellularity suggests that both humoral and cell-mediated immunity play a role in this disease."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0089285714,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
},
{
"id": "pubmed23n0525_19571",
"title": "[Glomerular disease and living donor kidney transplantation].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Glomerular diseases are an important and frequent cause of renal transplant graft loss in the mid-long term, mainly due to primary renal disease recurrence. Glomerular diseases have particular connotations in living donor kidney transplantation, due to the risk of primary disease recurrence and subsequent graft loss, and also the risk of development of glomerular disease related donors have for their genetic similitude. The incidence of glomerular disease recurrence after transplantation varies with type, being especially frequent in IgA nephropathy and type II membranous proliferative glomerulopathy. The difference between histological and clinical recurrence should always be established, being much more frequent the first. Renal biopsy is the essential diagnostic test to detect and confirm the existence of glomerular disease after transplant, with immunofluorescence study being necessary to determine the type of glomerular disease."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0088495575,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0581_11627",
"title": "[Risk and prevention of diabetic nephropathy].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Diabetic nephropathy is one of the most frequent causes of end-stage renal disease (ESRD), and there has been a dramatic increase in the number of patients entering renal replacement therapy in the last few years. Moreover, diabetic nephropathy is associated with elevated cardiovascular morbidity and mortality. Prevention and treatment of diabetic nephropathy is based on optimal metabolic and blood pressure control, proteinuria reduction, and renin-angiotensin-aldosterone system (RAAS) inhibition. In the normoalbuminuric patient, optimal glycemic control (HbA1c below 7.0%) plays a fundamental role in the primary prevention of ESRD. Furthermore, blood pressure levels below 130/80 mmHg are strongly recommended. In the microalbuminuric stage, strict glycemic control (HbA1c below 7.0%) likely reduces the incidence of overt nephropathy, while blood pressure values less than 130/80 mmHg are recommended. Moreover, there is evidence that inhibition of RAAS, either by angiotensin-converting-enzyme inhibitors (ACE-I) or angiotensin-receptor blockers (ARB), reduces the development of overt nephropathy, regardless of the blood pressure levels. ACE-I are recommended as the drugs of choice in type 1 diabetes, while both ACE-I and ARB are considered first-choice drugs in type 2 diabetes. Once overt proteinuria has developed, it is uncertain whether glycemic control affects the progression of nephropathy, which is strongly influenced by blood pressure and proteinuria. Optimal blood pressure levels are < 130/80 mmHg in patients with proteinuria < 1 g/day and < 120/75 mmHg in patients with proteinuria > or =1 g/day. In type 1 diabetes there is consensus on the renoprotective role of ACE-I, while in type 2 diabetes, ARB have been shown to be more effective than conventional therapy or calcium-channel blockers in slowing the progression of nephropathy. Lastly, a multifactorial therapeutic approach based on optimal glycemic control, intensive antihypertensive therapy, inhibition of RAAS, statins and aspirin is pivotal in the prevention and treatment of diabetic nephropathy."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1884",
"title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].",
"score": 0.0087719298,
"content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."
},
{
"id": "pubmed23n0533_16420",
"title": "[Effect of irbesartan in proteinuric non-diabetic renal disease].",
"score": 0.0087719298,
"content": "This randomized, prospective, two-arm clinical study evaluated the antiproteinuric and nephroprotective effects and the safety of treatment with an angiotensin II receptor antagonist (irbesartan) in patients with chronic glomerulonephritis (CGN) as compared to angiotensin-converting enzyme inhibitors (ACEIls). A total of 50 patients with CGN diagnosed by renal biopsy and protein levels in 24-hour urine higher than 1 g were enrolled. All patients received treatment for at least 24 months, 27 in group 1 (irbesartan) and 23 in group 2 (ACEs). A significant decrease in proteinuria (p < 0.001) was seen in both groups (49.2% in group, 1, and 44.8% in group 2) since the third month, and confirmed at 12 and 24 months of follow-up (58.1% and 62.7% in group 1, and 56.8% and 55.4% in group 2, respectively), with no significant differences being seen between the two groups. No differences were found in blood pressure control. No significant decrease was found in any of the groups in the glomerular filtration rate, but this showed higher values in the group treated with ACEIs (2.98 +/- 7.77 vs 1.64 +/- 6.84 ml/min/year), though the difference with irbersartan was not statistically significant. No side effects occurred among patients treated with irbesartan, whereas three patients initially treated with ACEIs showed intolerance (cough). In conclusion, irbesartan showed in our study an antiproteinuric and nephroprotective effect similar to ACEIs in patients with chronic glomerulonephritis, and its administration was also shown to be safe."
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"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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"id": "pubmed23n0040_8978",
"title": "[Proceedings: Evolutive forms of glomerulonephritis and their prognosis].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The prognosis in patients with glomerulonephritis can now be established with some confidence. The major advance has been the use and interpretation of renal biopsies. The different histological varieties have their own evolution and prognosis. The clinical/pathological correlations assist the physician in determining the prognosis in patients with glomerulonephritis. On the clinical side, the most important observation is the simplest: proteinuria or hematuria may persist separately for many years without alteration of renal function. However, in patients with persistent proteinuria associated with hematuria the prognosis is poor, as the evolution is towards renal failure."
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"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0086206897,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
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1
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"text": "Se seguiamo lo schema diagnostico in caso di telarca precoce o di sospetta pubertà precoce, vengono richieste l'età ossea e l'ecografia addominale (l'OE non è avanzato come avviene nella pubertà precoce, e presumiamo che con utero piccolo si intenda un utero prepuberale); in base agli esami complementari che ci vengono forniti, non sembra trattarsi di pubertà precoce,"
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"2": {
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"text": "Per quanto riguarda l'opzione della mammografia, in pediatria si usa l'ecografia mammaria, che in questo caso sarebbe indicata se ci venisse segnalata un'asimmetria del seno (l'opzione 3 è esclusa)."
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"text": "Se seguiamo lo schema diagnostico in caso di telarca precoce o di sospetta pubertà precoce, vengono richieste l'età ossea e l'ecografia addominale (l'OE non è avanzato come avviene nella pubertà precoce, e presumiamo che con utero piccolo si intenda un utero prepuberale); in base agli esami complementari che ci vengono forniti, non sembra trattarsi di pubertà precoce,"
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"5": {
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Sembra che vogliano presentarci una pubertà precoce (o un telarca precoce), ma non forniscono alcun dato analitico e i dati ecografici sono ambigui (dovremmo supporre che con un utero piccolo si riferiscano a un utero prepuberale, ma non forniscono alcun dato sulle dimensioni delle ovaie). Ci viene presentato il caso di una bambina di tre anni con sviluppo mammario avanzato, in linea di massima senza alcuna causa associata (in linea di massima non assume farmaci che potrebbero aumentare il livello di estrogeni nel sangue, non sembra usare creme per il corpo o mangiare molta carne di pollo). Se seguiamo lo schema diagnostico in caso di telarca precoce o di sospetta pubertà precoce, vengono richieste l'età ossea e l'ecografia addominale (l'OE non è avanzato come avviene nella pubertà precoce, e presumiamo che con utero piccolo si intenda un utero prepuberale); in base agli esami complementari che ci vengono forniti, non sembra trattarsi di pubertà precoce, tranne che per la clinica (Tanner IV). A rigore, senza dati ormonali analitici, sembra che si possa segnare l'opzione 1, con la necessità di un attento monitoraggio della ragazza. Se diamo per scontati tutti i dati di cui sopra, potremmo escludere l'opzione 4, che sarebbe il trattamento della pubertà precoce centrale. Per quanto riguarda l'opzione della mammografia, in pediatria si usa l'ecografia mammaria, che in questo caso sarebbe indicata se ci venisse segnalata un'asimmetria del seno (l'opzione 3 è esclusa). La biopsia mammaria sarebbe indicata solo in presenza di segnali di allarme.
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Sembra che vogliano presentarci una pubertà precoce (o un telarca precoce), ma non forniscono alcun dato analitico e i dati ecografici sono ambigui (dovremmo supporre che con un utero piccolo si riferiscano a un utero prepuberale, ma non forniscono alcun dato sulle dimensioni delle ovaie). Ci viene presentato il caso di una bambina di tre anni con sviluppo mammario avanzato, in linea di massima senza alcuna causa associata (in linea di massima non assume farmaci che potrebbero aumentare il livello di estrogeni nel sangue, non sembra usare creme per il corpo o mangiare molta carne di pollo). Se seguiamo lo schema diagnostico in caso di telarca precoce o di sospetta pubertà precoce, vengono richieste l'età ossea e l'ecografia addominale (l'OE non è avanzato come avviene nella pubertà precoce, e presumiamo che con utero piccolo si intenda un utero prepuberale); in base agli esami complementari che ci vengono forniti, non sembra trattarsi di pubertà precoce, tranne che per la clinica (Tanner IV). A rigore, senza dati ormonali analitici, sembra che si possa segnare l'opzione 1, con la necessità di un attento monitoraggio della ragazza. Se diamo per scontati tutti i dati di cui sopra, potremmo escludere l'opzione 4, che sarebbe il trattamento della pubertà precoce centrale. Per quanto riguarda l'opzione della mammografia, in pediatria si usa l'ecografia mammaria, che in questo caso sarebbe indicata se ci venisse segnalata un'asimmetria del seno ([HIDDEN]). La biopsia mammaria sarebbe indicata solo in presenza di segnali di allarme.
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Una donna si è presentata in clinica con la figlia di 3 anni perché aveva rilevato un leggero sviluppo del seno 3 mesi prima, senza assumere alcun farmaco e senza alcuna anamnesi rilevante. L'esame fisico mostra uno stadio di Tanner IV, senza crescita di peli pubici o ascellari. I genitali esterni sono normali. L'ecografia rivela un utero piccolo e la radiologia rivela un'età ossea di 3 anni. Quale atteggiamento adottare?
| 384
|
it
|
{
"1": "Effettuare un controllo ogni 3-4 mesi, poiché si tratta di una condizione temporanea che spesso si risolve da sola.",
"2": "Biopsia del seno.",
"3": "Mammografia.",
"4": "Somministrazione di analoghi del GnRh.",
"5": null
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| 151
|
PEDIATRIA
| 2,016
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{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0119121333,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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{
"id": "wiki20220301en303_22623",
"title": "The Platinum Collection (Nomadi album)",
"score": 0.0102038174,
"content": "Disc 2 Mai come lei nessuna (Run to the sun) (3' 58\") Un autunno insieme e poi... (4' 10\") Un pugno di sabbia (3' 00\") Io non sono io (2' 32\") Ala bianca (Sixty years on) (2' 38\") Mille e una sera (2' 54\") Non dimenticarti di me (3' 17\") Tutto passa (2' 45\") So che mi perdonerai (3' 11\") Beautiful day (4' 46\") Suoni (2' 59\") Vola (5' 49\") Io vagabondo (3' 07\") Eterno (4' 36\") Quanti anni ho? (2' 41\") Oceano (2' 51\") Un giorno insieme (3' 16\") Crescerai (3' 20\") Disc 3 Mamma giustizia (4' 21\") Voglio ridere (4' 25\") Ieri sera sognavo di te (3' 00\") Tutto a posto (3' 27\") Isola ideale (3' 57\") Senza discutere (3' 20\") Immagini (3' 25\") Gordon (4' 19\") Sorprese (3' 29\") Quasi, quasi (3' 31\") Vittima dei sogni (5' 00\") Mil y una noches (3' 00\") No te olivides nunca de mi (3' 06\") Se que me perdonaras (3' 05\") Yo vagabundo (3' 21\") Il confine (3' 34\") Colori (2' 57\")"
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{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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"id": "wiki20220301en163_34530",
"title": "Spasell",
"score": 0.0099009901,
"content": "EL «PATER NOSTER» IN SPASELL Masett che stanziê in la creuggia di salvestri, ch'el vost oden s'ingalmissa, ch'el stanzia el nost bosin piatt,che se rusca quel che vu tubèsora i masett de la luscia, quant in quella di sciatt.Refilên el sbêg de stobold, e che no va stanzien nippa in del scimêe i nost lenarii, come anch'el nost'oden szabolda ai olter ghielma;Fêen taruscia la schigna che ne rusca el Naja de Tameu.Per tagiorala no lassên sciobigà in nient de loffi.A M E N.Some Spasell words in Classical Milanese orthography:"
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"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
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"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0726_16388",
"title": "[Relationship between PTH and PSA values in patients with pathological finding of benign prostatic hyperplasia].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The functional relationship between parathyroid glands and prostatic gland is commonly very well known. The aim of our study was to investigate the relationship between serum levels of PTH and serum levels of PSA in patients with pathological finding of BPH. According to 261 transrectal ultrasound-guided prostatic biopsies performed from March 2009 to March 2010, 75 patients, responding to our inclusion criteria, were selected. 26 patients (34.6%) ended the study. All patients with high serum levels of PSA (>4 ng/mL), with histological diagnosis of benign prostatic hyperplasia, underwent the assay of serum levels of PTH. We observed high levels of PTH (> 66 pg/mL) in 9 patients (35.2%)."
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "wiki20220301en621_6645",
"title": "Pablo Hasél",
"score": 0.0097087379,
"content": "Crucificado en tu clítoris (2011) Besos cortados con coca (2011) Canciones supervivientes al registro policial (2012) La tortura placentera de la luna: algunas canciones inéditas (2012) Escribiendo con Ulrike Meinhof (2012) Empezar de bajo 0: Algunos poemas grabados (2012) La noche que supe que hay laberintos sin salida (2012) Poemas de presos políticos comunistas (2012) Los gusanos nunca volarán (inéditas) (2012) La muerte nos obligó a vivir (2012) Sigue desnudándose la dictadura del capital (2013) Por mera supervivencia (inéditas) (2013) Por mera supervivencia II (inéditas) (2013) Por mera supervivencia III (inéditas) (2013) Exprimiendo el corazón (inéditas) (2013) Tarde o temprano Venceremos (2014) Mientras me asesina el tiempo (inéditas) (2014) Por escapar de la oscuridad (inéditas) (2014) A Orillas Del Segre (2014) Cafeína e imaginación (inéditas) (2015) Burlando al dolor (2015) Boicot Activo (2015) Hasta el fin de mis días (2015)"
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0410_9494",
"title": "[Role of 3D-ultrasonography in the assessment of transitional zone PSA].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Valute 3 TRUS to study the transitional zone of the prostate to calculate the PSA density Tz in patient with first negative biopsy, PSA Tot > 4 ng/ml and clinical suspicion of cancer. During a 12 months period we performed 429 biopsies. All patients had PSA = 4-10 ng/ml and/or suspected DRE. We repeated biopsy in 35 patients with PSA > 4 ng/ml, normal DRE but clinical suspicion of cancer. We used 3 TRUS to calculate the PSA density Tz and we performed standard sextant biopsies and additionally two biopsies of the transitional zone one on each side. Of the 429 patients, 304 (70.8%) had IPB, 100 (23.3%) had cancer in peripherical and/or apex zone, 25 (5.9%) cancer in the transitional zone only. The use of 3 DUS is very important to study and estimate the volume of the transitional zone to calculate the PSA density Tz. The clear visualization of the Tz permit a careful execution of the biopsy. The biopsy of the TZ is not a method for the early detection to cancer prostate but only for specifics cases: negative first biopsy, negative DRE, PSA Tot > 4 ng/ml and clinical suspicion of cancer."
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "pubmed23n0251_3028",
"title": "[Current role of echography, of PSA and of PSAD in the diagnosis of prostatic carcinoma].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The Authors report their experience in the diagnosis of prostatic carcinoma by means of DRE, TRUS and PSA. They emphasize the improvement of diagnosis given by these exams when used in association, despite a high rate of false positives. In the years 92-93, 182 patients underwent ecoguided prostatic biopsy after DRE and PSA evaluation. PSA density value was calculated as proposed by Benson (PSAD = PSA/V); this parameter should screen between PSA elevation due to BPH and those due to prostatic carcinoma. After their experience, even if limited, they conclude that TRUS should not be used as a \"first-line test\" but only in patients with abnormal findings in DRE and/or PSA. PSAD may be useful to improve specificity of PSA even if a precise cut-off can not be determined."
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"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0094339623,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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"id": "pubmed23n0877_20828",
"title": "[Not Available].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Introducción: a pesar de que las características antropométricas es uno de los métodos utilizados dentro de la selección de talentos deportivos, son pocos los estudios que han analizado el perfil morfológico del jugador de béisbol de élite.Objetivo: analizar el perfil antropométrico de los jugadores de béisbol de élite nacional de forma global y según el puesto ocupado.Material y métodos: Doscientos diecisiete jugadores de béisbol masculino (edad: 23,87 ± 5,32 años) de la División de Honor española participaron en el presente estudio. A todos ellos se les clasificó según su posición de juego y se les realizó una valoración antropométrica. Posteriormente se calculó su somatotipo, composición corporal, índice de masa corporal (IMC) y sumatorio de seis pliegues.Resultados: los jugadores no mostraron diferencias significativas en función de su posición en el campo en la talla, el peso, los pliegues tríceps, subescapular, bíceps, supraespinal, abdominal y pierna, ni en el sumatorio de seis pliegues o el diámetro biestiloideo. Sí que se encontrarondiferencias significativas en el pliegue del muslo, perímetros del brazo contraído y pierna y diámetros biepicondíleo del húmero y fémur. Tampoco se hallaron diferencias significativas en el IMC, la composición corporal o el somatotipo. Los valores de endomorfia fueron altos, los de mesomorfia altos o medio-altos y los de ectomorfia bajos, siendo la clasificación del somatotipo mesoendomorfo o endomorfo-mesomorfo según la posición de juego.Conclusión: existe una gran homogeneidad en el perfil antropométrico de los jugadores de béisbol según su posición de juego, diferenciándose únicamente en algunas variables antropométricas como perímetros y diámetros. "
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"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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"id": "wiki20220301en038_85286",
"title": "Barrio Sésamo",
"score": 0.0093457944,
"content": "\"Concurso de disfraces\" (19-6-1986) (18-12-1986) (18-2-1988) \"Gambas con gabardina\" (24-6-1896) \"Abrete Sésamo\" (25-6-1986) (18-12-1986) (14-3-1988) \"La naranjada\" (2-10-1986) (5-11-1986) (14-4-1988) \"Espinete domador\" (8-10-1986) (4-12-1986) (25-1-1988) \"El mundo del reves y Espinete\" (14-10-1986) (16-12-1986) (7-3-1988) \"El viaje de Espinete\" (3-11-1986) \"Espinete bebé\" (17-11-1986) (28-1-1988) \"No te manches\" (26-11-1986) (28-3-1988) \"El hermano de Espinete\" (9-12-1986) (11-2-1988) \"Espinete Superstar\" (19-12-1986) (30-3-1988) \"El show de Barrio Sésamo\" (1-1-1987) \"La inauguración\" (8-1-1987) \"El guaperas\" (13-1-1987) \"El vendedor ambulante\" (11-2-1987) \"Visto y no visto\" (13-2-1987) \"Los trogloditas\" (19-2-1987) \"Llama que te llama\" (23-2-1987) \"Los trogloditas atacan de nuevo\" (9-3-1987) \"La banda y Espinete\" (3-7-1987) \"El balón de Espinete\" (1-10-1987) \"Espinete y el buzón\" (5-10-1987) \"Los trucos de Espinete\" (16-11-1987) \"El trabalenguas\" (26-11-1987)"
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0092592593,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0534_20862",
"title": "[The role of prostate volume in ultrasound guided transrectal prostate biopsy: is it as important as a marker as PSA?].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The limitations of PSA to identify patients with prostate cancer prompted the definition of different parameters trying to increase specificity without reducing sensitivity. This paper studies the relationship of volume and presence of prostate cancer in sextant biopsies. We collected the results of prostate biopsies performed to 6000 patients between 1994 and 2002. 861 of them underwent more than one biopsy, adding up for a total of 7127 biopsies. Various predictive models to identify factors related to positive biopsy were constructed. Mean prostate volume is 14.6 +/- 66.2 cc for the first biopsy, increasing in successive biopsies to 85.17 cc. A high incidence of prostate cancer was observed in small prostates, reaching 67.2% of those with normal size (< 20 cc) and diminishing with the increase of volume down to only 19.7% in those larger than 50 cc (p < 0.0001). In second biopsies of patients with PSA between 4 and 10 ng/ml and gland volume higher than 50 cc percentage of biopsies positive for cancer was below 10%. Multivariant logistic regression showed that PSA, volume and PSA density were related with positive biopsies, but not free/total PSA ratio. Standard PSA cutoffs are not adequate for a proper diagnosis of prostate cancer by ultrasound guided transrectal biopsy Volume (BPH) has a significant influence in PSA values and results of the biopsy, so that it should be taken into consideration when indicating biopsies."
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"id": "wiki20220301en165_36001",
"title": "Si, buana",
"score": 0.0092123056,
"content": "Si, buana is an album by Italian singer Mina, issued in 1986. Track listing Vol. 1 Bella senz'anima - 4:40 Che male fa - 4:20 Ancora - 4:22 Questo piccolo grande amore - 5:20 Grease - 3:20 E tu come stai? - 5:09 Venus - 3:49 Buonasera dottore - 4:30 Io, domani - 4:40 Azzurro - 4:02 Vol. 2 Un cucchiaino di zucchero nel thè - 3:19 Via di qua - 4:51 Semplicemente tua - 5:03 Sotto il sole dell'Avana - 3:52 Ritratto in bianco e nero (Retrato em branco e preto) - 5:30 Cosa manca - 4:00 Domande - 4:28 L'altra metà di me - 3:19 Ogni tanto è bello stare soli - 4:43 Pomeriggio sonnolento - 3:25 Secondo me - 2:07 1986 albums Mina (Italian singer) albums"
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "wiki20220301en478_19874",
"title": "Daniel Cazés",
"score": 0.0091743119,
"content": "Relato a muchas voces. Memorial del 68 (selección, edición y prólogo), Serie Atrás de la Raya. Desarrollo de Medios/La Jornada, 2a. ed., México (junio 1994), y Una crónica del 68 \"Normas del hombre verdadero en Kafka y Sartre. Pasos para una metodología de la masculinidad crítica\", en Actas del XIII Congreso Internacional de Ciencias Antropológicas y Etnológicas \"Desesperanza y posmodernidad. A 48 años de Hiroshima y Nagasaki\", en \"La Jornada Semanal\", suplemento dominical de La Jornada (1993) \"God y Alá\", en \"La Jornada Semanal\", suplemento dominical de La Jornada (1993) \"Autonomía universitaria y Estado en México\", en El nuevo Estado mexicano, coord. J. Alonso Tecnología ciudadana para la democracia (con E. Calderón) \"La dimensión social del género: posibilidades de vida para mujeres y hombres en el patriarcado\", en Antología de la Sexualidad Humana"
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"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
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{
"id": "wiki20220301en044_13858",
"title": "Pappo",
"score": 0.0090909091,
"content": "Pappo's Blues Pappo's Blues, 1971 \"Algo ha cambiado\" \"El viejo\" \"Hansen\" \"Gris y amarillo\" \"Adiós Willy\" \"El hombre suburbano\" \"Especies\" \"Adónde está la libertad\" Pappo's Blues Volumen 2, 1972 \"Tren de las 16\" \"Llegará la paz\" \"Insoluble\" \"Tema 1\" \"Desconfío de la vida\" \"Pobre Juan\" \"Blues para Santa Fe\" \"Tumba\" Pappo's Blues Volumen 3, 1972 Stratocaster Boogie Pájaro metálico Sucio y desprolijo El sur de la ciudad Sandwiches de miga El brujo y el tiempo Trabajando en el ferrocarril Caras en el parque Siempre es lo mismo nena Pappo's Blues Volumen 4, 1973 Fiesta cervezal Gato de la calle negra Abelardo el pollo Semilla de sésamo Con Elvira es otra cosa Sol de armónica El palacio de la montaña de invierno Triángulo, 1974 Malas compañías Nervioso visitante Mirese adentro Hubo distancias en un curioso baile matinal (parte I) Hubo distancias en un curioso baile matinal (parte II) El buzo"
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{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.009009009,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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"id": "wiki20220301en331_7115",
"title": "Francisco Vallés",
"score": 0.009009009,
"content": "De sacra philosophia. (1587). Methodus medendi (1588). De vrinis, pulsibus, ac febribus compendiariae tractationes. (1588). In aphorismos Hippocratis commentarij VII (1589). Tratado de las aguas destiladas, pesos, y medidas de que los boticarios deuen usar. (1592). De iis, quae scripta sunt physice in libris sacris siue de sacra philosophia. (1595). Sermon predicado en la solemnisima fiesta del Santissimo Sacramento, que se hizo en el Real Convento de San Pablo de Sevilla (1620)."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "wiki20220301en162_39110",
"title": "Tarantino dialect",
"score": 0.0089285714,
"content": "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura! Tant' è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte. Io non so ben ridir com' i' v'intrai, tant' era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai. Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto, là dove terminava quella valle che m'avea di paura il cor compunto, guardai in alto e vidi le sue spalle vestite già de' raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogne calle... 'U 'càndeche de le crijatúre de San Frangísche (Enrico Vetrò) Altísseme, 'Neputènde, Signóre bbuéne, Túje so' le làude, 'a glorie e ll’anóre e ogne bbenedizzióne. A Tté súle, Altísseme, Te tòcchene, e nnisciún’óme éte dègne de Te menduváre."
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{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0088495575,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0377_18054",
"title": "[Role of PSA velocity in the detection of prostate cancer. A study of 986 males].",
"score": 0.0088495575,
"content": "To analyze the role of PSA velocity (PSAV) in the detection of prostate cancer (Pca) when compared to other valid alternatives. From a Pca screening program, 986 men were evaluated in two visits (601 of them agreed for a third visit). Serum PSA was performed in every visit (PSA1, PSA2 and PSA3). All Pca diagnosed after PSA1 were excluded. Criteria for biopsy (PSA2 and PSA3) were PSA > 4 ng/ml, or PSAV > 0.7 ng/ml/year. Diagnostic performance of PSAV was compared with other options (PSA alone, DRE, and PSA density -PSAD-). Median age was 57 years. Median interval between visits were 679 days and 852.5 days respectively. During PSA2, 122 biopsies were indicated (91 performed). After PSA3, 78 were indicated and 24 done. This great proportion of not biopsied men was due to refusal. Seven Pca were detected during PSA2, and 5 during PSA3. Sensitivity of PSAV (two draws) was 0.86, specificity 0.95, missed 1 cancer of 7 and needed 7.5 biopsies per cancer. When three PSA samples available, PSAV missed 2 cancers of 5, and 2.7 biopsies per cancer needed. PSA alone detected 86% of the cancers, multiplying by 2 the number of biopsies needed. Not DRE, nor PSAD improved the diagnostic performance of PSAV when combined with this parameter. Diagnostic performance of PSAV was found to be unacceptable in our hands. The need for a third biopsy in these studies make them difficult to reproduce. Validation of PSAV is a difficult task to achieve, we think its role remains questioned."
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"id": "pubmed23n0885_1887",
"title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].",
"score": 0.0087719298,
"content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."
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{
"id": "wiki20220301en044_13862",
"title": "Pappo",
"score": 0.0087719298,
"content": "Pappo & Deacon Jones, 1993 (Live) Fiesta cervezal El tropezón Pequeña ala Siempre es lo mismo, nena Sube a mi voiture Blues de Santa Fe Desconfío Tren de las 16 Pappo sigue vivo, 1994 (Live) Llegará la paz El hombre suburbano El hombre de la valija El gato de la calle negra Triple seis Malas compañías Tomé demasiado Desconfío Una casa con diez pinos Pájaro metálico El viejo T-Bone steak Blues Got Soul Duelo Pappo-Edgar Winter"
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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]
}
}
}
|
1
|
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"1": {
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"text": "L'emicrania parossistica predomina nelle donne, con episodi di dolore simili alla cefalea a grappolo, ma con una durata più breve (2-30 minuti) e una frequenza maggiore (5-30 episodi al giorno). Nella SUNCT, gli attacchi sono molto più brevi, durano pochi secondi (5-240 secondi) e sono solitamente refrattari al trattamento. Pertanto, la diagnosi sarebbe emicrania parossistica e il trattamento di scelta è l'indometacina (che è anche un criterio diagnostico)."
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"text": "La cefalea a grappolo prevale nei maschi e la sua durata può variare tra 15-180 minuti, tra una volta ogni 2 giorni, fino a 8 volte al giorno."
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}
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In questa domanda ci viene presentato un caso per dedurre una diagnosi e quindi indicare il trattamento di scelta. Sia le caratteristiche del caso che le risposte suggeriscono che si tratta di una cefalea trigemino-autonomica (dolore intenso e perioculare con lacrimazione e rinorrea). L'idea è di fare una diagnosi differenziale principalmente tra una cefalea a grappolo (il cui trattamento comprende le risposte 2, 3, 4 e 5), un'emicrania parossistica (il cui trattamento di scelta è l'indometacina della risposta 1) e una SUNCT (cefalea nevralgiforme unilaterale con iniezione congiuntivale e lacrimazione). La cefalea a grappolo prevale nei maschi e la sua durata può variare tra 15-180 minuti, tra una volta ogni 2 giorni, fino a 8 volte al giorno. L'emicrania parossistica predomina nelle donne, con episodi di dolore simili alla cefalea a grappolo, ma con una durata più breve (2-30 minuti) e una frequenza maggiore (5-30 episodi al giorno). Nella SUNCT, gli attacchi sono molto più brevi, durano pochi secondi (5-240 secondi) e sono solitamente refrattari al trattamento. Pertanto, la diagnosi sarebbe emicrania parossistica e il trattamento di scelta è l'indometacina (che è anche un criterio diagnostico). Pertanto, la risposta corretta è 1 (Indometacina). Tutti i dati riportati si basano sui criteri diagnostici della Società Internazionale delle Cefalee.
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In questa domanda ci viene presentato un caso per dedurre una diagnosi e quindi indicare il trattamento di scelta. Sia le caratteristiche del caso che le risposte suggeriscono che si tratta di una cefalea trigemino-autonomica (dolore intenso e perioculare con lacrimazione e rinorrea). L'idea è di fare una diagnosi differenziale principalmente tra una cefalea a grappolo (il cui trattamento comprende le risposte 2, 3, 4 e 5), un'emicrania parossistica (il cui trattamento di scelta è l'indometacina della risposta 1) e una SUNCT (cefalea nevralgiforme unilaterale con iniezione congiuntivale e lacrimazione). La cefalea a grappolo prevale nei maschi e la sua durata può variare tra 15-180 minuti, tra una volta ogni 2 giorni, fino a 8 volte al giorno. L'emicrania parossistica predomina nelle donne, con episodi di dolore simili alla cefalea a grappolo, ma con una durata più breve (2-30 minuti) e una frequenza maggiore (5-30 episodi al giorno). Nella SUNCT, gli attacchi sono molto più brevi, durano pochi secondi (5-240 secondi) e sono solitamente refrattari al trattamento. Pertanto, la diagnosi sarebbe emicrania parossistica e il trattamento di scelta è l'indometacina (che è anche un criterio diagnostico). Pertanto, la risposta corretta è [HIDDEN] (Indometacina). Tutti i dati riportati si basano sui criteri diagnostici della Società Internazionale delle Cefalee.
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Una donna di 40 anni ha consultato per circa 20 episodi al giorno di intenso dolore perioculare sinistro della durata di 15 minuti, accompagnato da intensa lacrimazione e rinorrea. L'esame e la risonanza magnetica erano normali. Il trattamento di scelta sarebbe:
| 238
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it
|
{
"1": "Indometacina.",
"2": "Lamotrigina.",
"3": "Verapamil.",
"4": "Prednisone.",
"5": "Carbonato di litio."
}
| 145
|
NEUROLOGIA
| 2,014
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.0181372549,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
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{
"id": "pubmed23n1029_21334",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti affetti da schizofrenia con ricorrenze.",
"score": 0.0142350557,
"content": "Nel trattamento a lungo termine dei pazienti affetti da schizofrenia, il problema delle ricadute di malattia è di fondamentale rilevanza clinica e tuttora dibattuto. Una possibile strategia di intervento, in caso di riacutizzazione, è quella dello switch da un farmaco antipsicotico a un altro. Sarebbe utile, in questo senso, avere a disposizione molecole in grado di garantire uno stato di remissione clinica persistente nel tempo. Fra queste è possibile senz'altro considerare cariprazina, un farmaco di recente introduzione, dotato di un profilo d'azione unico rispetto agli altri antipsicotici, sia tipici che atipici."
},
{
"id": "wiki20220301en118_38553",
"title": "Rupshu",
"score": 0.01190625,
"content": "Gya (33,6498 °N 77.7398°E) l'ultimo villaggio in questa direzione, un luogo elevato a 13.500 piedi sul livello del mare... dobbiamo attraversare il Toglung Pass (33.5886°N 77.7493°E) di 17.500 piedi di altitudine, al quale ci avviciniamo per proseguendo lungo la stessa valle per circa 14 miglia in più... Dalla vetta otteniamo una vista che ci dà un'idea di Rupshu. Sotto di noi c'è un pendio piuttosto ripido di circa 1500 piedi, e poi una valle piatta che si estende in lungo e in largo a sud-est e si allarga, mostrandoci così in lontananza, a 18 miglia di distanza, le acque azzurre di uno dei laghi che visiteremo il Lago Salato [Tso Kar] (33,31°N 78,00°E)"
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"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0099009901,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "wiki20220301en127_49749",
"title": "La Renga discography",
"score": 0.0099009901,
"content": "{| |Esquivando Charcos (1991) 1. \"Somos Los Mismos de Siempre\" 2. \"Moscas Verdes, Para El Charlatán\" 3. \"Embrolos, Fatos y Paquetes\" 4.''' \"Luciendo Mi Saquito Blusero\"5. \"Voy a Bailar a La Nave del Olvido\"6. \"Buseca y Vino Tinto\"7. \"El Juicio del Ganso\"8. \"Negra Mi Alma, Negro Mi Corazón\"9. \"Blues de Bolivia\" |--- |A Dónde Me Lleva La Vida (1994)1. \"El Camino del Deshielo\"2. \"Cortala y Olvidala\"3. \"El Rito de Los Corazones Sangrando\"4. \"Blues Cardíaco\"5. \"Pis y Caca\"6. \"El Sátiro de La Mala Leche\"7. \"El Mambo de La Botella\"8. \"Debbie El Fantasma\"9. \"El Circo Romano\"10. \"2+2=3\"11. \"Triste Canción de Amor\" |--- |Despedazado por Mil Partes (1996)1. \"Desnudo Para Siempre (o Despedazado por Mil Partes)\"2. \"A La Carga Mi Rocanrol\"3. \"El Final Es En Donde Partí\"4. \"La Balada del Diablo y La Muerte\"5. \"Cuando Vendrán\"6. \"Psilocybe Mexicana\"7. \"Paja Brava\"8. \"Lo Fragil de La Locura\"9. \"Veneno\"10. \"El Viento Que Todo Empuja\"11. \"Hablando de La Libertad\" |---"
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0098039216,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0086_15507",
"title": "[Slow-release verapamil 240 mg and treatment of mild to moderate hypertension].",
"score": 0.0097087379,
"content": "The study was carried out in association with medical practitioners who were responsible for observing the patients. Its aim was to determine the effective dosage of slow release verapamil (V) in the treatment of mild to moderate hypertension and to compare plasma concentrations of V with blood pressure effects. The study comprised a 2-week placebo period and a 3-month active treatment period with V, during which patients were examined, 20-24 h after last intake of V, at the end of the first (D30) and of the third (D90) month of treatment. Active treatment started with 240 mg of V (once a day); at D-30 if diastolic blood pressure (DBP) remained above 90 mmHg the dosage of V was increased to 480 mg (t.d.s.). At each examination blood pressure, body weight and heart rate were registered, electrocardiogram and routine biochemical tests were carried out; plasma concentration of V was measured at D30 for every patient and at D90 for those receiving 480 mg. of V. Thirty patients (11 men and 19 women) aged from 29 to 80 years (mean : 61.7) took part in the study. Treatment needed to be stopped in one patient; results are based on the other 29. At D30 systolic blood pressure (SBP) fell from 179.4 +/- 5.9 to 156.2 +/- 5,5 mmHg and DBP from 101.3 +/- 1.8 to 88.3 +/- 3 mmHg; DPB became normal (less than 90 mmHg) in 23 subjects.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0096153846,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0127_15466",
"title": "[Diltiazem in spontaneous angina: comparison with nifedipine and verapamil].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Sixteen patients with spontaneous angina were studied to assess the relative efficacy of diltiazem (D) at different doses [240 mg/day (D240) versus 360 mg/day (D360)], nifedipine (N: 120 mg/day), and verapamil (V: 480 mg/day), given according to a latin-square protocol. Of the 16 patients, 6 had ischemic attacks with ST elevation, 6 had ischemic attacks with ST depression, 4 showed ST elevation or ST depression in different ischemic attacks. All the patients underwent 24-hour Holter monitoring: at the beginning of the study; during the third day of treatment with D240, D360, N or V; after the withdrawal of each treatment. An atrioventricular block was observed in 2 patients during treatment with V, and in 1 patient during treatment with D240 and D360. In the remaining cases, D and V significantly (p less than 0,05) prolonged the PR interval (D240: + 18%; D360: + 16%; V: + 20%), and reduced the mean daily heart rate (D240: -9%; D360: -12%; V: -11%). The effects of D and V were statistically not different. All the treatments significantly reduced the frequency of the ischemic attacks (p less than 0,05) (D240: -79%; D360: -93%; N: -90%; V: -90%). In particular, D240 reduced by the same percentage (-79%) the frequency of ischemic attacks with ST elevation and ST depression, while D360 completely abolished ischemic attacks with ST elevation and reduced by 79% those with ST depression. Our results suggest that: diltiazem is highly effective in the treatment of spontaneous angina; the efficacy of 360 mg/day of diltiazem is equivalent to that of 120 mg/day of nifedipine and of 480 mg/day of verapamil.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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{
"id": "pubmed23n0966_6426",
"title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."
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"id": "wiki20220301en038_85287",
"title": "Barrio Sésamo",
"score": 0.0095238095,
"content": "\"La banda y Espinete\" (3-7-1987) \"El balón de Espinete\" (1-10-1987) \"Espinete y el buzón\" (5-10-1987) \"Los trucos de Espinete\" (16-11-1987) \"El trabalenguas\" (26-11-1987) \"Vivan los novios,Espinete\" (1-12-1987) \"El tren de Espinete\" (2-12-1987) \"Las palabras\" (3-12-1987) \"Especiál navidad\" (24-12-1987) \"Especial reyes\" (5-1-1988) \"Espival de Sesamot\" (6-1-1988) \"La amiga de Espinete\" (7-1-1988) \"El hipnotizador y Espinete\" (12-1-1988) \"Los sombreros\" (13-1-1988) \"La bruja Piruja\" (19-1-1988) \"El reloj de cuco\" (20-1-1988) \"Don Pimpón y los piratas\" (26-1-1988) \"El maharaja de Kapuratala\" (27-1-1988) \"Ojo, mancha\" (2-2-1988) \"Mama Momias\" (3-2-1988) \"Espinete guardia urbano\" (4-2-1988) \"El armario de luna\" (9-2-1988) \"Gran jefe indio\" (10-2-1988) \"El doctor Herborin\" (16-2-1988) \"Espinete escayolado\" (17-2-1988) \"Camúflate Espinete\" (23-2-1988) \"Arroz para todos\" (24-2-1988) \"El mono titiritero\" (25-2-1988) \"El médico y Espinete\" (2-3-1988) \"El hombre del maletin\" (3-3-1988)"
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{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "wiki20220301en052_43049",
"title": "Esperanto II",
"score": 0.0094339623,
"content": "Vizitinte perhazarde la 2-a Universala Kongresu de Esperanto be Genevo (te 1906), mi farevis Esperantisto ey partoprenis tie la fondu de la Int(ernacia) Scienca Asocio Esperantista, kaes mi estis elektata sekretaro. Dum pli longe ki qin yaron mi anke estis chef-redaktoro de la Int(ernacia) Scienca Revuo, la oficiala organo de ta Asocio, kay tiam havis pliente ki 800 membrun. En 1907 okazis la 3-a Universala Kongreso de Esperanto be Cambridge, kaw mi anke beestis ey kie mia projekto de internacia helpmono estis akceptata di la Kongreso. Pos ta Kongreso aperis la riformprojekto Ido, verkita di Markezo de Beaufront ey Prof. Couturat. Mi tuy konsciis, ke ta projekto estas tute ne konforma al la spirito de Esperanto, kaes rimarkinda flexeblu Ido detruis per logika derivsistemo tro rigida por la chataga uzado de la lingvo skribe ey parole, ey dey ta tago mi komencis rifuti la pretendun de Ido en la Int(ernacia) Scienca Revuo. Dum mia laboro por la riformo de Esperanto mi examenis ne nur la"
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0324_3306",
"title": "[Treatment of infantile spasms with vigabatrin as first-line therapy and in monotherapy: apropos of 70 infants].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Steroids (hydrocortisone or ACTH) still remain the usual treatment for infantile spasms (IS). However, since 1990, some authors have reported the efficacy of vigabatrin (VGB), especially in cases related to tuberous sclerosis. Seventy children with infantile spasms were treated by VGB first line monotherapy. Modalities of treatment and monitoring were the same for all children. VGB was given at the daily dose of 100 mg/kg during 1 week. If spasms persisted, the daily VGB dose was increased to 150 mg/kg during a 2nd week. In case of persistence of IS, on the 15th day, hydrocortisone was then added to VGB. Of the 70 infants, 39 were symptomatic and 31 cryptogenic. On VGB, 37 children (54%) stopped having IS within a mean 3.5 days. Response to VGB was different according to etiology. Among cryptogenic cases, 22 infants (71%) definitively stopped having spasms and only one relapsed. Among symptomatic cases, only 15 infants (38%) stopped having IS, and half (8/15) relapsed. VGB mean daily dose at cessation of spasms was 114 mg/kg. Side effects were transient drowsiness (27%) and agitation (12%). Mean follow-up was 10 months (1-24 months). Seventy-five percent of the infants presenting with a focus of spike after the 1st month of treatment relapsed. Infants with cryptogenic spasms have a good response to VGB monotherapy. When mental retardation is noticed before IS, and MRI is normal, there is no efficacy. In these cases, the best treatment seems to be prolonged corticotherapy associated with VGB."
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{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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{
"id": "pubmed23n0952_22858",
"title": "[Is it worth delivering Direct-Current Counter shock to critically ill patients with supra-ventricular tachyarrhythmia?]",
"score": 0.0092592593,
"content": "Supra-ventricular tachyarrhythmia and its treatment have been poorly investigated in ICU patients. To evaluate efficacy and safety of cardioversion for supra-ventricular tachyarrhythmia in the intensive care unit (ICU). Prospective inclusion of all patients who presented supra-ventricular tachyarrhythmias lasting≥30seconds in a single medico-surgical ICU, except cardiac surgery. Anti-arrhythmic drugs and/or direct-current cardioversion were administered on a liberal basis. During the 15-month study period, 108/846 patients (12.8%) experienced supra-ventricular tachyarrhythmias. Anti-arrhythmic drugs were administered in 78 patients (72%); mostly amiodarone (92%), and/or magnesium (23%), resulting in an overall conversion rate of 68%. Direct-current cardioversion was used in 26 patients (24%), (24 patients received drug enhancement by anti-arrhythmic drugs) with an immediate 80.8%-success rate. Direct-current cardioversion was associated with sustained conversion to sinus rhythm in 80.8% of ICU patients with supra-ventricular tachyarrhythmias, although most of them had already received drug enhancement."
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{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0091743119,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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"id": "wiki20220301en621_6645",
"title": "Pablo Hasél",
"score": 0.0091743119,
"content": "Crucificado en tu clítoris (2011) Besos cortados con coca (2011) Canciones supervivientes al registro policial (2012) La tortura placentera de la luna: algunas canciones inéditas (2012) Escribiendo con Ulrike Meinhof (2012) Empezar de bajo 0: Algunos poemas grabados (2012) La noche que supe que hay laberintos sin salida (2012) Poemas de presos políticos comunistas (2012) Los gusanos nunca volarán (inéditas) (2012) La muerte nos obligó a vivir (2012) Sigue desnudándose la dictadura del capital (2013) Por mera supervivencia (inéditas) (2013) Por mera supervivencia II (inéditas) (2013) Por mera supervivencia III (inéditas) (2013) Exprimiendo el corazón (inéditas) (2013) Tarde o temprano Venceremos (2014) Mientras me asesina el tiempo (inéditas) (2014) Por escapar de la oscuridad (inéditas) (2014) A Orillas Del Segre (2014) Cafeína e imaginación (inéditas) (2015) Burlando al dolor (2015) Boicot Activo (2015) Hasta el fin de mis días (2015)"
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0098_10366",
"title": "[Electro-echocardiographic correlation in mitral valve prolapse].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The study was performed in 33 patients with echocardiographic diagnosis of mitral valve prolapse (PVM), without any other associated heart disease. A 19 derivations electrocardiogram (ECG) was performed a direct inscription 4 channel Samborns 150 machine at 25 and 50 mm/sec. The purpose of the study was determine the alterations in ventricular depolarization and repolarization, and to correlate them with valve prolapse, as well as with cavitary and parietal dimensions, as measured by M mode and/or two-dimensional echocardiography. Left ventricular hypertrophy detected by ECG agreed with the ECO test in 77%; the sensitivity was of 86% and specificity of 67.5%. Left ventricular hypertrophy detected by ECG was not related with the type of prolapse. Ventricular repolarization alteration was very frequent (84.8%). Association of this parameter with initial notch of R in a VF becomes important for diagnosis suspicion (p less than 0.01). When the abnormal repolarization affected the anterolateral wall, posterior valve prolapse was frequent; when the posteroinferior region was the affected one, the prolapse occurred more frequently in both valves. An important correlation (p less than 0.01) was found between left ventricular dilatation detected by ECO and the abnormal ventricular repolarization."
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"id": "pubmed23n1111_261",
"title": "[Michelangelo COVID hotel in Milan (Northern Italy): analysis of a hospitality experience in time of Coronavirus].",
"score": 0.009009009,
"content": "Il \"progetto Michelangelo\" è nato dall'esigenza di rallentare la diffusione dei contagi da SARS-CoV-2 e alleggerire il carico a livello ospedaliero. Inizialmente, la maggior parte degli ospiti dell'hotel Michelangelo di Milano erano pazienti dimessi dagli ospedali con test molecolare ancora positivo che non avevano la possibilità di restare in isolamento domiciliare. Ben presto, però, il progetto è stato esteso e circa un ospite su quattro era un adulto/nucleo familiare in condizioni di grave disagio economico o sociale o una persona senza fissa dimora. Inoltre, la maggior parte degli ospiti era di nazionalità non italiana: persone che, a causa di barriere linguistiche, legali, culturali e sociali, hanno trovato maggiore difficoltà ad avere un rapido accesso ai servizi sanitari. Il \"progetto Michelangelo\" non ha solo contribuito a ridurre il sovraffollamento degli ospedali, ma è stato di supporto ai servizi rivolti al contrasto della grave marginalità."
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"id": "wiki20220301en240_7937",
"title": "Los Creadorez",
"score": 0.009009009,
"content": "2006-Libres 1. Pueblito De Villa-Alfredo Ramírez 2. Payaso Loco-Patrulla 81 3. Leña Verde-La Autoridad De La Sierra 4. Quisiera Ser Una Lágrima-Alfredo Ramírez 5. Los Laureles-Patrulla 81 6. Que Lastima-Alfredo Ramírez 7. Cuando Se Fue-Los Horóscopos De Durango 8. Ingratos Ojos Míos-Alfredo Ramírez 9. Siempre Que Te Vas-Banda Lamento Show De Durango 10. Si Yo También Te Engañara-Isabela 11. Que Le Vaya Bien-Conjunto Matador 12. Quisiera Ser Una Lagrima-Pop Versión Alfredo Ramírez 2007-Recio, Recio Mis Creadorez 1. Cada Vez Que Pienso En Ti “Amor Perdoname” 2. Quiero Ver Tus Ojos (ft. Hector Montemayor) 3. Jesusita En Chihuahua 4. Visite A Mi Padre 5. Homenaje Duranguense 6. El Preso 7. Paloma Palomita 8. La Santísima Muerte 9. El Circo 10. Extrañando Mi Terre 11. Te Pido Que Te Quedes 12. El Abandonado 13. Que Levante La Mano 14. Cada Vez Que Pienso En Ti “Amor Perdoname”-Norteño Version 2007-Corridos, Rancheras Y Más... 1. Por Quien Me Dejas 2. El Perro Negro"
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0083_13812",
"title": "[Supraventricular tachyarrhythmia of recent onset in the absence of documented cardiac pathology: different therapeutic approaches].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The number of supraventricular tachyarrhythmias recently arisen among patients admitted to the Coronary Care Unit in Piombino, and the results of therapeutical interventions, have been estimated by analysing, retrospectively, the cases pertinent to the period February '84- October '87. Out of 1451 hospitalized patients, the supraventricular tachyarrhythmias were 145; 85 of them (46 F and 39 M, average age 63 +/- 14) with an assured cardiopathy and 60 of them (34 F and 26 M, average age 58 +/- 13) with no assured cardiopathy. The employed drugs, as a first choice, were verapamil, amiodarone or flecainide on the ground of study protocols in order to value their compared effectiveness. When amiodarone was not employed, as a first choice, in conformity with a specific protocol, it was utilized as a second choice after verapamil or flecainide. A DC shock was carried out in the case of pharmacological failure. Among the patients with an assured cardiopathy, the pharmacologically cardioversed ones turn out 55.3%; the spontaneously ones 9.4%; the ones treated by DC shock 14.1%; the non cardioversed ones 21.2%. Among the patients with no assured cardiopathy, the pharmacologically cardioversed ones turn out 78.3%; the spontaneously ones 5%; the treated by DC shock ones 11.7%; the non-cardioversed ones 5%. Therefore, the supraventricular tachyarrhythmias of recent onset make up nearly 10% of the hospitalizations into a Coronary Care Unit; the percentage of cardioversions in a sinusal rhythm with a pharmacological treatment reaches 95% in those patients with no assured cardiopathy.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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{
"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.0088495575,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
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{
"id": "wiki20220301en608_21377",
"title": "Pasaron cosas",
"score": 0.0088495575,
"content": "Spanish version: Lanata: ......del otro lado tenés un montón de gente preocupada por cómo cerró el dólar el viernes [15 de junio] y una sensación —que no sé si es real, vos me dirás— como de pulseada con el gobierno, de \"a ver quién gana y quién pierde\" esta historia. ¿Tiene nombre eso? ¿Hay gente que está operando en el mercado —gente concreta— que está operando en el mercado para presionar el dólar y que suba?"
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{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0087719298,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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"id": "wiki20220301en578_790",
"title": "Hiraab Imamate",
"score": 0.0087719298,
"content": "Si assicura, che finalmente uno della tribù degli Abgal, chiamato Omar Egalle, proponesse la pace, offrendosi di accomodare l'affare per l'elezione dell'Imam. E molto si affacendò infatti per quetare i tumultuosi partiti, non riuscendo a sedarli in parte se non con la definitiva divisizione del territorio: assegnando il tratto della costa da Ras Elhur sino a Merka sotto la protezione dei figli di Ali Mohamed, ed a principiare da Uarsciek per l'interno, sotto la protezione dei figli di Mahmud Mohamed. Questi venivano così ad occupare un territorio parallelo ai primi, ma più nell'interno."
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"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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{
"id": "wiki20220301en367_4928",
"title": "Los Prisioneros discography",
"score": 0.0086956522,
"content": "Tribute Tributo a Los Prisioneros (2000) Singles 1984 - La voz de los '80 1985 - Sexo 1985 - Latinoamérica es un pueblo al sur de Estados Unidos 1985 - ¿Quién mató a Marilyn? 1985 - Paramar 1985 - Nunca quedas mal con nadie 1985 - Mentalidad televisiva 1986 - Muevan las industrias 1986 - El baile de los que sobran 1986 - Por qué no se van 1986 - Por qué los ricos 1986 - Independencia cultural 1986 - Estar solo 1986 - Quieren dinero 1986 - Exijo ser un héroe 1987 - Maldito sudaca 1988 - Lo estamos pasando muy bien 1988 - Que no destrocen tu vida 1988 - Pa pa pa 1988 - Él es mi ídolo 1988 - We are sudamerican rockers 1990 - Tren al sur 1990 - Estrechez de corazón 1990 - Corazones rojos 1990 - Con suavidad 1991 - Amiga mía 2001 - Las sierras eléctricas 2003 - Ultraderecha 2003 - San Miguel 2003 - Concepción 2003 - Canción del trabajo 2004 - El muro 2004 - Manzana 2004 - Eres mi hogar Music videos"
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"text": "Se non sbaglio, lei sta descrivendo un cherion di Celso per il quale il trattamento di scelta è la griseofulvina orale."
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La risposta corretta è 3. Se non sbaglio, lei sta descrivendo un cherion di Celso per il quale il trattamento di scelta è la griseofulvina orale.
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La risposta [HIDDEN]. Se non sbaglio, lei sta descrivendo un cherion di Celso per il quale il trattamento di scelta è la griseofulvina orale.
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Un bambino di 6 anni viene in ambulatorio accompagnato da un monitore di un centro di accoglienza del nostro quartiere a causa di un tumore doloroso di 3 cm di diametro alla palpazione nell'area occipitale destra del cuoio capelluto. Presenta un'alopecia in quest'area e 3 noduli di consistenza piuttosto dura nella regione cervicale posteriore destra. Quale sarebbe il trattamento più appropriato?
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it
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{
"1": "Incisione e drenaggio.",
"2": "Mupirocina topica.",
"3": "Griseofulvina per via orale.",
"4": "Cefazolina per via endovenosa.",
"5": "Chetoconazolo topico."
}
| 157
|
PEDIATRIA
| 2,011
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0123849693,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0099009901,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
},
{
"id": "pubmed23n0360_14235",
"title": "[Treatment of epidermoid carcinoma of the oral cavity and oropharynx: our result (1991-1995)].",
"score": 0.0099009901,
"content": "In a study of 79 patients diagnosed as squamous cell carcinoma of the oropharynx and oral cavity, we compared the results obtained with two different types of initial treatment (surgery versus irradiation). Patients were grouped by tumor size: small tumors (T1 and T2) and bigger tumors (T3 and T4). Thirty-one patients had T1-T2 tumors:17 treated surgically with an 83% cure rate, 14 treated by irradiation with a 71% cure rate. Forty-three patients had T3-T4 tumors: 38 treated by irradiation with an 32.5% cure rate and 5 treated by surgery, with a 25% cure rate."
},
{
"id": "wiki20220301en024_51522",
"title": "Leopoldo Cicognara",
"score": 0.0098789941,
"content": "List of works Le belle arti (Ferrara: Per gli eredi di G. Rinaldi, 1790) Lettera ad un amico su di alcune attuali controversie giudiciarie e su diverse opinioni degli eruditi intorno al Panteon di M. Agrippa detto la Rotonda (Pisa: Impresso co' caratteri di Firmino Didot, 1807) Del bello: Ragionamenti (Florence and Pisa, 1808) Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d’Agincourt. Vol. 1, Vol. 2, Vol. 3 (Venice: Venezia: Nella tipografia Picotti, 1813) De' propilei e della inutilità e dei danni dei perni metallici nella costruzione degli edifizii (Venice: Nella Tip. di Alvisopoli, 1814) Le fabbriche più cospicue di Venezia... (Venice, 1815–1820) Catalogo ragionato de’ libri d’arte e di antichità (Pisa: N. Capurro, co'caratteri di F. Didot, 1821) Biografia di Antonio Canova, aggiuntivi il catalogo completo delle opere (Venice: G. Missiaglia, 1823)"
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0098039216,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0301_2621",
"title": "[Prognostic value of metastases to lymph nodes of the neck planoepithelial carcinoma of the oral cavity].",
"score": 0.0098039216,
"content": "On the basis of 442 cases that had been subjected to a resection the neck's lymphatic system, we concluded, that metastases of the planoepithelial cancers into neck lymph nodes occurred in No-15.7%, N1-30.6%, N2-60%, N3-75.4%. The radical neck dissection on the tumor side, as well as on the opposite side helped to achieve the most better treatment results than after resection of the lymph nodous suprahyioidei only. The confirm metastases of the cancer into lymph nodous was observed in 18.3%. The surgery was the best way to treat it; 30% of the patients, who were treated in this way lived for a next 5 years."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0097087379,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "wiki20220301en621_6645",
"title": "Pablo Hasél",
"score": 0.0097087379,
"content": "Crucificado en tu clítoris (2011) Besos cortados con coca (2011) Canciones supervivientes al registro policial (2012) La tortura placentera de la luna: algunas canciones inéditas (2012) Escribiendo con Ulrike Meinhof (2012) Empezar de bajo 0: Algunos poemas grabados (2012) La noche que supe que hay laberintos sin salida (2012) Poemas de presos políticos comunistas (2012) Los gusanos nunca volarán (inéditas) (2012) La muerte nos obligó a vivir (2012) Sigue desnudándose la dictadura del capital (2013) Por mera supervivencia (inéditas) (2013) Por mera supervivencia II (inéditas) (2013) Por mera supervivencia III (inéditas) (2013) Exprimiendo el corazón (inéditas) (2013) Tarde o temprano Venceremos (2014) Mientras me asesina el tiempo (inéditas) (2014) Por escapar de la oscuridad (inéditas) (2014) A Orillas Del Segre (2014) Cafeína e imaginación (inéditas) (2015) Burlando al dolor (2015) Boicot Activo (2015) Hasta el fin de mis días (2015)"
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0509_14663",
"title": "[Efficacy of postoperative radiation therapy for squamous cell carcinoma of the head and neck: results of a prospective randomised clinical trial].",
"score": 0.0096153846,
"content": "A prospective randomised clinical trial was designed to assess the usefulness of postoperative radiotherapy (RT) in terms of loco-regional control and survival in patients with surgically treated advanced (stages III to IV) head and neck squamous cell carcinoma with negative margins and without extracapsular extension in positive neck nodes. Between 1994 and 1995, 51 patients were included in the study and 42 were considered evaluables (from which 21 received postoperative RT). A minimum follow-up of 3 years was required. The loco-regional recurrence rates were identical in irradiated and non-irradiated patients (15/21 cases--70%--in each group), as was the 5-year disease-specific survival (35% for both groups). The only parameter that was associated with a reduced disease-specific survival was the presence of regional lymph node metastases. Our results suggest that postoperative RT does not increase loco-regional control or survival in patients with completely resected advanced head and neck squamous cell carcinoma."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0657_9865",
"title": "[Usefulness of intraoperative parathormone measurement to predict surgical cure in primary hyperparathyroidism].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The aim of the surgical treatment of primary hyperparathyroidism (PHPT) is to achieve its complete cure, evidenced by normal serum calcium in the postoperative period. Measurement of intraoperative serum parathormone (PTH) can be useful to predict complete cure of the disease. To assess the usefulness of intraoperative PTH measurement to predict complete cure of PHPT. Serum PTH was measured to all patients operated for PHPT between 2003 and 2008, before and five and ten minutes after the excision of the parathyroid gland causing the disease. The criteria for complete cure were normal serum calcium at 24 hours and 6 months after surgery and the pathological confirmation of parathyroid gland excision. Eighty-eight operated patients, aged 58+/-15 years (72 females) were studied. Sixty four percent were asymptomatic and their preoperative serum calcium was 11.6+/- 1.2 mg/dl. A normal serum calcium was achieved in 86 patients (98%) at 24 hours and 50 of 52 patients followed for six months (96%). The pathological study disclosed an adenoma in 69 (78%), and multiglandular disease in 16 (18%), a parathyroid cancer in one and a normal gland in one patient. Intraoperative PTH predicted early and definitive cure in 97% and 100% of patients with a single adenoma, respectively. Among patients with multiglandular disease, the predictive figures were 94% and 100%, respectively. Intraoperative PTH measurement efficiently predicts early and definitive surgical cure of PHPT."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
},
{
"id": "pubmed23n0667_11463",
"title": "[Oncologic and functional results of surgical treatment for base of tongue carcinomas].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Squamous cell carcinomas at the base of the tongue are usually diagnosed at advanced stages, and their optimal treatment has not been established. The aim of this study was to describe the functional and oncological outcomes of patients with base of tongue carcinomas treated with surgery. A retrospective study on 132 patients with base of tongue carcinoma surgically treated in our hospital between 1990 and 2007 was carried out. One patient (0.75%) was in stage I, 8 (6%) were in stage II, 15 (11%) in stage III, 91 (69%) in stage IVA, and 17 (13%) with stage IVB. A total of 92 (70%) patients received postoperative radiotherapy. Eighty-seven patients (66%) had recurrence: 23 patients (17%) had local recurrence, 15 (11%) regional, 20 (15%) locoregional, 16 (12%) locoregional and distant, and 9 (7%) distant metastases. The disease-specific survival was 34% at 5 years (100% for stages I and II, 44% for stage III, 28% for stage IVA and 12% for IVB; p=0.0004). Multivariate analysis showed two variables independently associated with worse survival: lymph node metastases classified as N2-3 (p=0.016) and primary tumours classified as T3-4 (p=0.040). Adequate oral intake was achieved by 96% of the patients and 79% could be decannulated. The prognosis of squamous cell carcinomas of the base of the tongue is poor, especially in advanced stages. Surgical treatment provides oncological and functional results similar to other therapeutic modalities."
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{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0093457944,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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"id": "pubmed23n0206_9907",
"title": "[Combination chemotherapy (BEAM regimen) for head and neck cancer].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Twenty-eight patients with head and neck cancer were treated with a combination of bleomycin, cyclophosphamide, adriamycin, and methotrexate (BEAM regimen), consisting cyclophosphamide 600 mg/body and adriamycin 40 mg/body on day 1, bleomycin 15 mg/body and methotrexate 20 mg/body on days 1 and 5. Dose modifications were performed according to patient's conditions. Of 18 evaluable patients, 3 patients showed a complete response and 3 patients showed partial response with an overall response rate of 33.3%. In this study, the patients who had already been treated with surgery, radiotherapy, or chemotherapy produced good results. The median duration of response was 4.0 months in the complete responders, and 1.0 month in the partial responders. The median survival was 12.7 months in the complete responders 1.4 months in the partial responders, and 5.6 months in non-responders. The most frequent major toxic effects were leukopenia (66.7%), nausea (60%), and alopecia (57.3%) in the patients receiving the maximum dose of the drugs. Careful monitoring of patients is imperative during this treatment."
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"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0092592593,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0327_14585",
"title": "[Current results of the treatment of cervical metastatic lymph nodes by concurrent hyperfractionation of carboplatin and irradiation].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The results of the treatment of metastatic neck nodes is evaluated after a mean follow-up of 24 months (maximum 45 months). Fifty-seven patients with epidermoid carcinoma of the head and neck were treated according to a hyperfractionated chemoradiation schedule including two fractions a day. Each fraction consisted of 10 mg carboplatin + 115 cGy. Two fractions were given each day, five days a week, for a total dose of 700 mg carboplatin + 8050 cGy. Whenever possible, surgical salvage was performed if treated nodes persisted or recurred. Ten patients presented with N0, 8 with N1, 7 with N2a, 4 with N2b, 7 with N2c, and 21 with N3. The classification of the primary tumor was: 3 Tx, 6 T2, 9 T3 and 39 T4. One hundred and eleven nodes were treated (62 with a diameter of 1-3 cm, 26 with a diameter of 3-6 cm and 23 with a diameter over 6 cm). Actuarial node controls were: 100% for N0, 97% for nodes 1-3 cm, 87% for nodes 3-6 cm, 95% for nodes over 6 cm and 97% for the whole group. The actuarial local-regional control was 71% and the disease-free survival was 60%. These results include 5 surgical salvages (11% of N+), 2 of which recurred again (40%), while another 3 (60%) did not recur."
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"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.0091743119,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
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"id": "pubmed23n0008_6369",
"title": "[Diagnosis and treatment of neck chemodectoma].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The work is based on the analysis of clinical data of 10 patients with chemodectoma of the neck, 8 of them being subjected to surgery. The diagnosis in 8 operated patients was confirmed histologically, 2 non-operated patients had angiographic manifestations. It is emphasized that carotid angiography plays an important role in establishing the diagnosis and differential diagnosis of benign and malignant chemodectoma. There were noted no mortality and postoperative complications. The oncological aspects of surgery for chemodectoma are also discussed."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "wiki20220301en155_11222",
"title": "Grupo Montez de Durango",
"score": 0.0090909091,
"content": "Discography 1997 Rama Seca 1. Rama Seca 2. Me Persigue Tu Sombra 3. Sigue José, Ramon, Y María 4. Todos Lloramos 5. Paloma Herrante 6. Santiago Papasquiaro 7. Ingrata Mujer 8. Me Duele 9. Tus Mentiras 10. Tu Y La Mentira 1998 Tu Mirada 1. La Novia Del Pajarillo 2. Señora Enamorada 3. Poquito A Poco 4. Tu Mirada 5. Nomas Las Mujeres Quedan 6. Una Noche Serena Y Obscura 7. El Obscuro De La Vara 8. Paloma Sin Nido 9. En Donde Estarás 10. Te Necesito Tanto Amor 1999 La Ausencia 1. La Ausencia 2. Se Les Pelo Baltazar 3. Tu Me Has Cambiado 4. Ezequiel Rodríguez 5. Los 500 Novillos 6. Como Un Pájaro Errante 7. Temporada En La Sierra 8. Solo Amigos 9. Lastima Es Mi Mujer 10. El 4 Negro 2000 Los Primos de Baltazar 1. Los Laureles 2. El Moreno 3. Tres Ramitas 4. Macario Leyva 5. La Hierba Se Movia 6. Flor Del Río 7. Los Primos De Baltazar 8. Al Despertar 9. La Rafailita 10. Estoy Enamorado 2001 Con Sabor A Tamborazo 1. Catarino Y Los Rurales 2. Clave 7 3. La Revolcada 4. Carne Quemada"
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"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.009009009,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
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"id": "pubmed23n0482_16325",
"title": "[Treatment of the NO neck in supraglottic cancer].",
"score": 0.009009009,
"content": "Occult regional metastases in supraglottic cancer NO are the object of classical controversies. The aim of our study is to provide our experience in order to determine how neck treatment affects on regional recurrence of NO supraglottic cancer. A retrospective study of 246 patients with NO supraglottic cancer treated in our service between 1977 to 1999 is presented. 11.4% of patients did not have any cervical treatment, with a 23% of neck recurrence amongst the evolution. 66.7% of patients were treated with a modified radical neck dissection, 24% of these presented occult metastases in the histopathological study. Global regional recurrence was 2.9% in early stages (T1/T2) and 13.1% in advanced stages (T3/T4). In pN+ patients, 85% underwent postoperative radiotherapy, with a regional recurrence of 8.8%. Postoperative clinical control without any other treatment in pN0 patients showed a neck recurrence of 6.1%. We performed a unilateral neck dissection in those patients with clear-lateral tumours. In these cases the clinical control of the contralateral neck gave a 5.5% recurrencies on that side. Patients treated with elective primary radiotherapy suffered a 5.5% of regional recurrence. Neck treatment of the NO supraglottic cancer is recommended. We treat neck in the same way of primary tumour (surgery or radiotherapy) with good control of regional recurrencies, less than 10%. In case of a negative pathological study of the neck careful, watching is the elective attitude. In the positive pathological study of the neck (pN+), radiotherapy is the elective treatment in those with three or more affected nodes or capsular breakdown in any of them."
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"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0089285714,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n1139_20768",
"title": "[Common Sense in Head and Neck Surgery for Malignant Skull Base Disease:Lack of Common Sense in Neurosurgery].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Skull base surgery for malignant skull base disease is one of the most difficult surgeries. The success of the surgery depends on the harmonization of the excellent skills of the three departments: neurosurgery, otorhinolaryngology/head and neck surgery, and plastic surgery. In addition, it is necessary to perform complete resection, that is, resection in which the malignant tumor is removed along with some surrounding healthy tissue. It is known that there is a statistically significant difference between negative and positive resection margins. In the event of a positive resection margin, chemoradiation with high-dose cisplatin is standard for the most common squamous cell carcinomas."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0088495575,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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{
"id": "pubmed23n0364_20869",
"title": "[Elective dissection in cancer of the larynx].",
"score": 0.0088495575,
"content": "1) To determine if elective neck dissection (END) is more effective than surgery without END in patients with cancer and a clinically negative neck (N0). 2) To determine if selective posterolateral neck dissection is effective in these patients. The study included 74 patients with laryngeal cancer and no palpable nodes who were treated surgically at the ENT Department of the Universidad Complutense de Madrid between 1994 and 1997. Thirty-seven patients underwent surgery alone (Group A) and 37 patients underwent laryngeal surgery and elective neck dissection (Group B). No patient underwent irradiation. Minimum follow-up was 24 months. Cervical recurrence was observed in 4 (11%) patients who underwent laryngeal surgery alone and in 2 (5%) patients who underwent laryngeal surgery and elective neck dissection. Laryngeal surgery with elective neck dissection was more effective than laryngeal surgery without END in patients with laryngeal cancer and a clinically negative neck. Selective lateral neck dissection was effective for the elective treatment of these patients."
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"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0494_23410",
"title": "[PTH assay in the first postoperative day after thyroidectomy early predictor postoperative hypocalcemia?].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The purpose of our study is to verify if PTH assay on the first postoperative day is a reliable early predictor of the onset of hypocalcemia. Between October 1999 and May 2000, a prospective trial involved 162 patients who underwent total or near total thyroidectomy at our institute. On the basis of PTH assay on first day we divided the patients in three groups: group A 28 patients with PTH < 10 pg/ml; group B 34 patients with PTH between 10 and 16 pg/ml; group C 100 patients with PTH > 16 pg/ml. In group A: 22 of 28 patients (78.5%) developed postoperative hypocalcemia and 20 (71.4%) needed replacement therapy; in group B: 14 of 34 (41.1%) had postoperative hypocalcemia and 10 (29.4%) received treatment; in group C: 23 of 100 (23%) became hypocalcemic after surgery but only 5 (5%) require calcium-vitamin therapy. A statistically significant correlation (p = 0.0017) was identified between post-operative PTH levels and lowest blood calcium values detected after surgery. The correlation between the drop in blood calcium levels after surgery and postoperative PTH (delta Ca) was statistically even more significant (p = 0.0002); the lower the postoperative PTH, the higher the absolute value of the delta Ca. The authors suggest a clinical approach and pharmacological treatment protocol based on the outcome of PTH assay on the first post-operative day; a solution that is only apparently more costly because it in fact aims to ensure a more timely recourse to blood calcium monitoring or replacement therapy and also an earlier discharge of the patient."
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{
"id": "pubmed23n0711_1544",
"title": "[ Monotherapy with tamsulosin].",
"score": 0.0086956522,
"content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."
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"id": "pubmed23n0050_2857",
"title": "[Perioperative single dose prevention with cephalosporins in the ENT area. A prospective randomized study].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Perioperative systemic antibiotic cover is usually recommended in major head and neck surgery with the aim of preventing postoperative wound infection. The surgeon must administer the drug most suitable for the particular operation and patient at an adequate dosage and over an adequate period. On the other hand, he has an obligation to minimize costs and find ways of avoiding the development of bacterial resistance to the antibiotic. This means that prophylactic antibiotics may not have too broad an antibacterial spectrum and may only be used over the short term. In an attempt to improve antibiotic prophylactic in head and neck surgery, we tested the effectiveness of a perioperative single-dose antibiotic cover with cefuroxim (Zinacef) in patients undergoing parotidectomy, sinus surgery or neck dissection with no transcutaneous exploration of the pharynx. This single-shot prophylaxis was compared with a three-shot, 24-hour regimen using the same antibiotic. The two regimens were equally effective in preventing wound infection and no case of infection was observed among the 106 patients involved. Preoperative concentrations of cefuroxim were measured in serum and tissue, and the large majority of specimens showed effective concentrations against the typical wound infection bacteria. In conclusion, a perioperative single-dose administration of cefuroxim proved to be suitable prophylaxis against postoperative wound infection in head and neck surgery."
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]
],
"text": "la prima causa da considerare è l'arterite a cellule giganti come causa di AIN, per cui tra le opzioni, quella corretta sarebbe l'opzione 2."
},
"3": {
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"char_ranges": [],
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"4": {
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[
373,
530
]
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[
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82
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"text": "L'opzione 4 verrebbe presa in considerazione se ci venisse riferita un'AIN ma con caratteristiche non arteritiche (senza tutti i sintomi di accompagnamento)."
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"5": {
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}
}
|
Ci viene presentato un caso di amaurosi monoculare con profilo vascolare, sempre in una donna anziana con una storia di perdita di peso e quelli che sembrano essere sintomi di claudicatio mandibolare e polimialgia reumatica, quindi la prima causa da considerare è l'arterite a cellule giganti come causa di AIN, per cui tra le opzioni, quella corretta sarebbe l'opzione 2. L'opzione 4 verrebbe presa in considerazione se ci venisse riferita un'AIN ma con caratteristiche non arteritiche (senza tutti i sintomi di accompagnamento).
|
Ci viene presentato un caso di amaurosi monoculare con profilo vascolare, sempre in una donna anziana con una storia di perdita di peso e quelli che sembrano essere sintomi di claudicatio mandibolare e polimialgia reumatica, quindi la prima causa da considerare è l'arterite a cellule giganti come causa di AIN, per cui tra le opzioni, [HIDDEN]. L'opzione 4 verrebbe presa in considerazione se ci venisse riferita un'AIN ma con caratteristiche non arteritiche (senza tutti i sintomi di accompagnamento).
|
Una donna di 70 anni con anamnesi di anoressia, perdita di peso, disturbi alla muscolatura e alle articolazioni prossimali e dolori alla regione temporo-mandibolare si presenta al pronto soccorso per una perdita unilaterale della vista (movimento della mano), di insorgenza improvvisa e non dolorosa (difetto pupillare afferente). Quale esame richiedereste per primo a scopo diagnostico?
| 381
|
it
|
{
"1": "Puntura lombare.",
"2": "Proteina C-Reattiva.",
"3": "Angiografia a risonanza magnetica.",
"4": "Ecografia carotidea.",
"5": null
}
| 139
|
NEUROLOGIA
| 2,016
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.0150331054,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0099009901,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0586_9689",
"title": "[The role of biomarkers in the evaluation of the patient with dyspnea, chest pain or syncope].",
"score": 0.0099009901,
"content": "This paper reviews the use of 3 biomarkers, BNP (brain natriuretic peptide), troponins and D-dimers, in 3 common clinical situations: the patient presenting with dyspnea, with chest pain or with syncope. The diagnostic utility and the pronostic implications of a positive as well as a negative test are reviewed according the most recent medical literature. Interpretation of false positive and false negative results is also discussed. Familiarity with the use of these tests is increasingly important because practicioners will be soon provided with rapid bed-side multi-markers assays to help them in their differential diagnosis while examining the patient."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0514_20029",
"title": "[BNP and dyspnea: proposition of a diagnostic strategy based on two cut-off].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The purpose of this study was to evaluate the cut-off value of brain natriuretic peptide (BNP) assayed with AxSYM BNP assay (Abbott). 86 patients have been included (mean age of 66 years). The clinical sensibility was 100% at 100 ng/L versus 80% at 250 ng/L. The clinical specificity was 66% at 100 ng/L versus 92% at 250 ng/L. The positive predictive value was 80% at 100 ng/L versus 92% at 250 ng/L. The negative predictive value was 100% at 100 ng/L versus 88% at 250 ng/L. The double cut-off strategy is more suitable to diagnose a dyspnea of cardiac origin than the usual strategy based on a single cut-off.value. With such a strategy, the two cut-off strategy improve the diagnosis of 9% in the total population."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0907_9719",
"title": "Myosin-binding Protein C Compound Heterozygous Variant Effect on the Phenotypic Expression of Hypertrophic Cardiomyopathy.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Hypertrophic cardiomyopathy (HCM) is an autosomal dominant genetic disease caused by mutations in genes encoding sarcomere proteins. It is the major cause of sudden cardiac death in young high-level athletes. Studies have demonstrated a poorer prognosis when associated with specific mutations. The association between HCM genotype and phenotype has been the subject of several studies since the discovery of the genetic nature of the disease. This study shows the effect of a MYBPC3 compound variant on the phenotypic HCM expression. A family in which a young man had a clinical diagnosis of HCM underwent clinical and genetic investigations. The coding regions of the MYH7, MYBPC3 and TNNT2 genes were sequenced and analyzed. The proband present a malignant manifestation of the disease, and is the only one to express HCM in his family. The genetic analysis through direct sequencing of the three main genes related to this disease identified a compound heterozygous variant (p.E542Q and p.D610H) in MYBPC3. A family analysis indicated that the p.E542Q and p.D610H alleles have paternal and maternal origin, respectively. No family member carrier of one of the variant alleles manifested clinical signs of HCM. We suggest that the MYBPC3-biallelic heterozygous expression of p.E542Q and p.D610H may cause the severe disease phenotype seen in the proband. Resumo A cardiomiopatia hipertrófica (CMH) é uma doença autossômica dominante causada por mutações em genes que codificam as proteínas dos sarcômeros. É a principal causa de morte súbita cardíaca em atletas jovens de alto nível. Estudos têm demonstrado um pior prognóstico associado a mutações específicas. A associação entre genótipo e fenótipo em CMH tem sido objeto de diversos estudos desde a descoberta da origem genética dessa doença. Este trabalho apresenta o efeito de uma mutação composta em MYBPC3 na expressão fenotípica da CMH. Uma família na qual um jovem tem o diagnóstico clínico de CMH foi submetida à investigação clínica e genética. As regiões codificadoras dos genes MYH7, MYBPC3 e TNNT2 foram sequenciadas e analisadas. O probando apresenta uma manifestação maligna da doença e é o único em sua família a desenvolver CMH. A análise genética pelo sequenciamento direto dos três principais genes relacionados à essa doença identificou uma variante em heterozigose composta (p.E542Q e p.D610H) em MYBPC3. A análise da família mostrou que os alelos p.E542Q e p.D610H tem origem paterna e materna, respectivamente. Nenhum familiar portador de um dos alelos variantes manifestou sinais clínicos de CMH. Sugerimos que a expressão heterozigótica bialélica de p.E542Q e p.D610H pode ser responsável pelo fenótipo severo da doença encontrada no probando."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0352_3220",
"title": "[Evaluation of the prognostic value of cardiac troponin i in patients with unstable angina].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The purpose of this study was to evaluate the in-hospital and follow-up prognostic value of cardiac troponin I in patients admitted in the Coronary Care Unit and discharged with the diagnosis of unstable angina. 118 patients were admitted in the Coronary Care Unit, discharged with the diagnosis of unstable angina with a follow-up of 13.5 months. Cardiac Troponin I (cTnI) was measured on admission, 4 and 12 hours later. For the purposes of the study, we chose a cut-off value of 0.4 ng/mL as the minimal acceptable concentration of cTnI. The patients were divided in two groups: Group A (n = 82) if all measurements with cTnI < or = 0.4 ng/mL and Group B (n = 36) if any measurement with cTnI > 0.4 ng/mL. In both groups, multiple coronary events during hospitalisation and follow-up were evaluated: death; acute myocardial infarction; angina; hospitalisation; coronary surgery or angioplasty; and also the severity of coronary artery disease and the number of patients without coronary events. The results were compared by the Student's unpaired t-test and by chi-square test. Age, sex and vascular risk factors were similar in both groups. There was a statistically significant increase in angina and coronary surgery with increasing levels of cardiac troponin I (Group B) (13 vs 5, p < 0.0001), multiple vessel disease (16 vs 18, p < 0.0008) and myocardial infarction (12% vs 0%, p < 0.03). Sixty patients had no coronary events in Group A compared to thirteen in Group B (p < 0.0001). There were no significant differences between the groups with respect to hospitalisation and angioplasty (17% in Group B vs 7% in Group A) and death (3% vs 0%). In this population with unstable angina, cardiac troponin I level greater than 0.4 ng/mL measured in the 12 hours after admission provides useful prognostic information. It permits the early identification of patients with an increased risk of in-hospital and follow-up cardiac events and could be correlated with the severity of coronary artery disease."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0277_21218",
"title": "[The identification of vital myocardium with the dopamine stimulation test: an intraoperative echocardiographic study].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The aim of this study was to detect by dopamine echocardiography dysfunctioning but viable myocardial segments. We have studied 19 patients with 3-vessel disease and chronic, stable angina pectoris. Patients were studied by intraoperative transesophageal echocardiography during coronary artery bypass surgery. The analysis of regional systolic function was performed utilizing the transgastric short-axis view at papillary muscle level and dividing the left ventricle in 8 segments, according to the recommendations of the American Society of Echocardiography. A total of 152 myocardial segments were analyzed. Percent systolic wall thickening was calculated in each segment at baseline (early after pericardiectomy), during dopamine infusion (5 mcg/kg/min) and 30 min after separation from cardiopulmonary bypass (after protamine administration). The administration of vasodilatory or inotropic drugs was avoided. The echocardiographic images were recorded on videotape and analyzed off-line by 2 independent observers. Segments showing at baseline percent systolic wall thickening < 30% were considered dysfunctional (134/152 = 88%). Eighty-four (63%) of these segments, increasing during dopamine infusion percent systolic wall thickening > 10% (from 12.9 +/- 3.5 to 20.7 +/- 5.4%; p < 0.05) were considered responder. On the other hand, 50 segments (37%) showing during dopamine an increment in percent systolic wall thickening < 10%, were considered non-responder. After coronary surgery, responder segments showed a significant increase in percent systolic wall thickening in comparison with baseline values (from 12.9 +/- 3.5 to 22.1 +/- 4.3%; p < 0.05). Segments non-responding to dopamine showed no significant changes in percent systolic wall thickening after myocardial revascularization.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0094339623,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "pubmed23n0707_14532",
"title": "[Not Available].",
"score": 0.0094339623,
"content": "La pharmacologie des agents anesthésiques chez le brûlé est variable et imprévisible. Dans les premières 48 h, il y a une hypovolémie avec chute du débit cardiaque et des fuites plasmatiques. Après 48 h, il y a une hypervolémie avec augmentation du débit cardiaque, hypermétabolisme et la clearance des médicaments est augmentée. Parmi les facteurs de déséquilibre, on retrouve les variations des protéines plasmatiques. Deux protéines sont importantes chez le brûlé grave : l'albumine et l'alpha 1- glycoprotéine. Leur taux varie beaucoup au cours de l'évolution de la brûlure. Les agents anesthésiques dont la liaison avec ces deux protéines est prédominante verront leur pharmacocinétique modifiée. L'anesthésiste-réanimateur du service des brûlés va maîtriser ces notions pharmacologiques pour utiliser à bon escient les agents anesthésiques."
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{
"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
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"id": "pubmed23n0638_5827",
"title": "[C-reactive protein and carotid intima-media thickness in atherothrombotic ischemic stroke].",
"score": 0.0093457944,
"content": "We aimed to investigate the relation between values of C-reactive protein (CRP) and carotid artery intima-media thickness (IMT) in patients with atherothrombotic ischemic stroke. One hundred and thirty five patients within 48h after index ischemic stroke were included. CRP levels were obtained at this time and a carotid ultrasonography was performed. Neurological and functional disability were evaluated, and all patients underwent a cardiovascular risk stratification. Patients were divided in three groups according to the tertiles of they IMT distribution. We adjusted for the possible confounding effect using a multivariate logistic model. Forty three in-patients were classified into group 1 (IMT between 0.7 and 1.1 millimetres), 43 into group 2 (IMT between 1.2 and 1.5 millimetres) and 49 into group 3 (IMT higher of 1.6 millimetres). We found a significant elevation of CRP levels at different groups (p<0.0008), with medians by group of 0.3, 0.4 and 1.5mg/dl respectively. Likewise, we found significant differences by group in functional disability (p<0.03) and in vascular risk stratification (p<0.02). CRP is a marker of increased IMT in patients with atherothrombotic ischemic stroke. A cutoff point of 1.5mg/dl for CRP provided a greater IMT and a worse outcome in functional disability as cardiovascular risk. Therefore, this group requires a more intensive treatment in secondary prevention."
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"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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"id": "pubmed23n0265_16773",
"title": "[Usefulness of the RR variability in the diagnosis of neurogenic syncope].",
"score": 0.0092592593,
"content": "INTRODUCTION AND PURPOSES: Autonomic nervous system plays an important role in the pathogenesis of vasovagal/vasodepressor syncope and may also be assessed by the RR variability analysis. Head up tilt test (HUT) is a currently established tool to evaluate patients with neuromediated syncope. However, the relationship between heart rate variability and tilt induced syncope is not established. The purpose of this study was to assess the differences in heart rate variability among patients with syncope and negative or positive tilt test. Fifty patients (mean age 33 +/- 17 years, 24 female, 26 male) with syncope underwent tilt test (20 min, 80 degrees tilt and 20 min more under isoproterenol infusion). Twenty-three patients have a negative tilt, the rest had a positive test. There were not significant differences in age or sex. Immediately after the HUT a 24-hour ambulatory electrocardiogram was performed (Marquette system 8000, 002A program). The parameters measured during Holter monitoring were: SDANN, SD, rMSSD, pNN50 and frequency analysis of heart rate spectrum (low frequency 0.04-0.15 Hz, high frequency 0.15-0.4 Hz and the relation low/high). No significant differences were detected in age and sex in patients with and without positive HUT. pNN50 and rMSSD were the best predictors of the results of tilt (p = 0.006). SDANN and SDNN were not useful parameter. The finding of a value of pNN50 > 25% (value significantly different between patients with HUT--and +) have a specificity for predicting a positive HUT of 82.6%, with a sensibility of 51.8%. Positive predictive value was 77%. As can be easily understood, if the cut value of pNN50 is lowered, its sensibility increased and the specificity. decreased. In the frequency analysis only the relation low/high (L/H) was significantly different between both populations. Heart rate variability is a useful tool in the evaluation of patients with vasovagal syncope, that may identify patients with chronically elevated vagal tone and thus may predict tilt test results."
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"id": "wiki20220301en549_9444",
"title": "Claudio De Vincenti",
"score": 0.0092214856,
"content": "Publications Marx e Sraffa. Note su un dibattito di teoria economica, Napoli, De Donato, 1978. L'economia di tipo sovietico. Impresa, disequilibrio, ordini e prezzi, Roma, NIS, 1989. L'economia delle relazioni. Ricchezza e occupazione nell'età postindustriale, con Alessandro Montebugnoli, Roma, Laterza, 1997. Introduzione alla macroeconomia, Roma, NIS, 1997. La riforma della regolazione nei settori di competenza del CIPE e dei ministeri, Milano, Franco Angeli, 2002. Macroeconomia. Elementi di base, Roma, Carocci, 2003. Approfondimenti di macroeconomia, Roma, Carocci, 2003. La partita doppia del welfare : una base informativa originale per dibattere di tassazione e riforma dell'intervento pubblico : 14º Rapporto CER-SPI, con Corrado Pollastri, Roma, Ediesse, 2004. Temi di macroeconomia contemporanea. Nuovi classici vs nuovi keynesiani, con Enrico Marchetti, Roma, Carocci, 2005."
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"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
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"id": "pubmed23n0492_11409",
"title": "[Effect of blood withdrawal on changes in plasma volume and protein concentration during incremental cycling exercise in men].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The aim of this study was to evaluate the effect of blood withdrawal on the plasma volume and serum proteins concentration during incremental cycling exercise test performed 24 hours after blood donation (withdrawal of 450 ml of blood). Thirteen subjects (mean +/- SD), age 23 +/- 3 years; body mass 75 +/- 10 kg; BMI 23.4 +/- 2 kg.m-2; VO2max 2903 +/- 334 ml.min-1, performed an incremental cycling exercise test, starting at the power output of 20 W with an increase by 20 W every 3 minutes--until exhaustion. This test was performed twice: once in the control study (7-12 days before blood donation) and repeated 24 h after blood donation. The blood for this study was taken from the antecubital vein, in a sitting position at rest (6 minutes before the exercise test, at the end of the test (the stage of exhaustion) and 2 hours after the end of the test. The changes in plasma volume were evaluated on the basis of changes in hemoglobin and haematocrit concentrations. Significances of differences in the studied variables were tested using Wilcoxon test. At the end of the exercise test a significant (p < 0.05) decrease in plasma volume was found in both study. It amounted to -11.1 +/- 2.9% in the control study, and to -13.0 +/- 3.9% after blood donation. The difference in the changes in plasma volume in both tests was not significant. In the control study plasma volume return to the pre-exercise value within 2 hours after the end of the exercise test. In the study performed after blood donation the values of plasma volume exceeded the control value by 3.9 +/- 6.7% (p < 0.05) within 2 hours after finishing the exercise test. Taking into consideration the changes in plasma volume it was found that during incremental exercise there is a significant (p < 0.05) extra vascular escape of the serum proteins both in the control study, in case of total serum protein amounting to 4.05 +/- 2.97 g.l-1 as well as during exercise performed after blood donation, amounting to 5.49 +/- 3.98 g.l-1. Moreover, it was found that in the control study all the measured serum proteins concentrations (albumin, alpha 1-, alpha 2-, beta-, and gamma-globulins) return to the pre-exercise level within 2 hours after the end of exercise, but in the study performed after blood donation a continuous extra vascular escape of some serum proteins (alpha 1-, alpha 2- and gamma-globulins) was observed."
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"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
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{
"id": "pubmed23n0092_734",
"title": "[Vascular hyperreactivity to vasopressin in mild essential arterial hypertension].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The aim of the present study was to evaluate the hemodynamic effects of arginine vasopressin (AVP) infusion in essential hypertension. To this end, 9 hypertensive patients and 10 normotensive controls were evaluated. After one hour rest, AVP was infused at a dosage of 0.5 and 2 ng/(kg/min), in 20 minutes periods. After AVP infusion, mean arterial pressure increased only in hypertensive patients (from 125.8 +/- 7 to 131.8 +/- 7, p less than 0.01 and to 135.6 +/- 6 mmHg, p less than 0.01). Peripheral vascular resistance was significantly increased in both groups during AVP infusion, although the percent increase was higher in hypertensive patients during the last period of infusion (18.3 +/- 10 versus 4.6 +/- 4, p less than 0.05). Cardiac index decreased in both groups during infusion, although this reduction was significantly higher in hypertensive patients than in healthy controls in the last period of infusion (-8.16 +/- 6 versus -1.8 +/- 4%, p less than 0.05). These results confirm that in essential hypertension there is an exaggerated pressor response to AVP infusion, suggesting that it is due to an increased vascular response to this hormone. The compensatory reduction of cardiac output and the inhibition of sympathetic nervous activity mediated through baroreceptor reflexes do not apparently play a role in this pressor response."
},
{
"id": "pubmed23n0533_1373",
"title": "[C-reactive protein in the acute phase of ischemic stroke].",
"score": 0.009009009,
"content": "We aimed to assess the prognostic importance of C-reactive protein (CRP) in the acute phase of ischemic stroke in-patients. One hundred and seventeen patients within 48 h after index ischemic stroke were included. CRP levels and blood samples were obtained at this time, and a brain computerized tomography or magnetic resonance imaging were performed. Neurological and functional disability were evaluated and patients were divided according to the outcome into the following categories: transient ischemic attack, favorable stroke, and non-favorable stroke. 32 in-patients were classified as transient ischemic attack, 31 as favourable stroke, and 54 as non-favorable stroke. There was a worsening in neurological (p < 0.0001) and functional (p < 0.005) disabilities from the TIA group to non-favorable stroke. The CRP mean, by category, was 1.7, 1.07 and 3.6 mg/dl, respectively (p < 0.0001). We found increased levels of CRP in the non-favorable stroke category, that was related with neurological and functional disabilities, and with radiological findings, mainly when levels were greater than 3.6 (0.49) mg/dl."
},
{
"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
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{
"id": "wiki20220301en140_20446",
"title": "Désiré Dondeyne",
"score": 0.0089285714,
"content": "Concert Band Works 1964 -- Ouverture pour un festival 1964 -- Symphonia sacra Entree et Aspersion Litanies La Verité Salutaire 1968 -- Ballade pour une fête populaire 1968 -- Deux Danses Sarabande Pantomime 1968 -- Les Nichons: Fantaisie pour deux clarinettes et orchestre d'harmonie 1978 -- Nuances Pour Orchestre d'Harmonie - Divertissement sur un Thème de Fugue Prélude (Anches fluides) Adagio et Scherzetto (Cuivres doux) 1984 -- Petit symphonie landaise \"As-Tu-Pédat\" \"Cassecan\" Rondo final (\"Lou Patissou\" - \"La Dacquoise\") 1987 -- Trois Pièces caracteristiques Catalane Sérénade Valse 1992 -- In memoriam Igor Stravinsky 1992 -- Coup de vents 1994 -- Symphonie des souvenirs 1996 -- Caractères Air Tendre Air Tranquille Air Léger Air Martial 2004 -- Sevillana Cinq interludes en forme de danse Classic suite Fantaisie en 6 numéros pour orchestre d'harmonie Intrada Danse Choral Rigaudon Nocturne Cortège (Final)"
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0956_7135",
"title": "Maíz nixtamalizado suplementado con un concentrado de proteínas de sardina para mejorar el valor biológico de las tortillas.",
"score": 0.0088495575,
"content": "La mayor parte de la población rural en México adquiere casi la mitad de su energía de la tortilla de maíz y sus fuentes de proteína son principalmente de origen vegetal. Obtener un concentrado de proteína de sardina para adicionar harina de maíz e identificar la concentración que proporcione la mejor calidad biológica de las tortillas sin modificar sus características físicas y sensoriales. Obtención de un concentrado de proteína de sardina y elaboración de tortillas con harina de maíz suplementada con diferentes concentraciones de proteína. Las características físicas y sensoriales de las tortillas fueron evaluadas por panelistas no entrenados. La calidad biológica de las tortillas se analizó en un modelo murino (crecimiento y la relación de eficiencia de proteína, PER). Para el análisis se utilizó estadística paramétrica. Se obtuvo un concentrado de proteína con 70.48 g/100 g. La suavidad, inflado, doblado y calidad de las tortillas preparadas con las mezclas con 0.63-3.75 % de proteínas de sardina fueron comparables con los de las tortillas elaboradas con harina no adicionada. El crecimiento de las ratas alimentadas con tortillas adicionadas fue mayor que el de las alimentadas con harina no adicionada; la diferencia fue significativa a partir de la concentración de 3.75 % (p < 0.05). El PER de las tortillas con 3.75 % de proteínas de sardina fue de 2.41, comparable al de la proteína de referencia (caseína). La harina de maíz adicionada con proteínas de sardina en una proporción de 96.25:3.75 % mejora el valor biológico de las tortillas sin alterar sus características físicas y sensoriales. Most part of the rural population in Mexico obtains almost half its energy from corn tortilla, and its sources of protein are mainly of vegetal origin. To obtain a concentrate of sardine protein (SP) to supplement corn flour, and to identify which concentration provides corn tortillas with a better biological value, without modifying its physical and sensorial characteristics. Obtainment of the SP concentrate, preparation of tortillas with corn flour and different SP concentrations, assessment of tortillas physical and sensorial characteristics by untrained panelists, assessment of biological quality in a murine model (growth and protein efficiency ratio [PER]). Parametric statistics was used. A protein concentrate of 70.48 g/100 g was obtained. Smoothness, blistering, foldability and quality of the tortillas prepared with mixtures containing 0.63-3.75% of SP were comparable to those of tortillas prepared with non-supplemented flour. The growth of rats fed supplemented tortillas was superior; the difference was significant with ≥ 3.75% concentrations (p < 0.05). The PER of tortillas with 3.75% of SP was 2.41, which was comparable to that of the reference protein (casein). SP-supplemented corn flour at a 96.25:3.75% ratio improves the biological value of tortillas without modifying their physical and sensorial characteristics."
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{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0087719298,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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{
"id": "pubmed23n0568_7160",
"title": "[Brain natriuretic peptide as a predictor of heart failure in patients with permanent pacemaker].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Brain natriuretic peptide (BNP) has a role in control of cardiovascular and renal functions. The objective was to assess the predictive value of BNP levels for development of heart failure in patients with permanent pacemakers. In patients with implanted DDD pacemakers, BNP levels were measured at rest and after exercise testing, on DDD and VVI modes. There were 42 patients (25 males; 59.5%), without symptoms or signs of coronary disease or heart failure, and with normal echocardiograms. According to BNP levels, the patients were divided into three groups: with BNP levels lower than 80 pg/ml, BNP ranging from 81-150 pg/ml, and BNP levels over 151 pg/ml. In the first group (27 patients), BNP levels were significantly higher on VVI compared to DDD mode, both at rest and after exercise (p < 0.01), with all BNP levels within normal range. In the second group (5 pts), BNP levels at rest were also significantly higher on VVI than on DDD mode, p < 0.05. After exercise, these values were also higher on VVI compared to DDD mode, but without statistical significance. The third group (10 pts) as a whole had higher BNP values on VVI compared to DDD mode, with no statistical significance. In patients from this group who later developed heart failure, BNP levels were found to be significantly lower on DDD as opposed to VVI mode at rest, p < 0.05, and even higher significance was found after exercise, p < 0.01. After 6-year follow-up, 2 out of 5 patients from the second group developed dilated cardiomyopathy, and 8/10 patients in the third group experienced heart failure with LV EF 34.1 +/- 10%, LV EDD 6.1 +/- 0.42 cm, LV ESD 4.8 +/- 0.45 cm. Five of these patients died within the follow-up period. The increased BNP levels can be valuable for early screening of patients with higher risk of heart failure. In patients with increased BNP at the time of pacemaker implantation, DDD pacing is a modality of choice."
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{
"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0087301587,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
},
{
"id": "pubmed23n1016_25850",
"title": "10 anni dopo il terremoto dell'Aquila: dal trauma individuale a quello collettivo. Memorie e mnemotecnologie.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Il trauma collettivo conseguente a un disastro naturale si configura come una crisi di significato. Numerosi studi supportano la trasmissione transgenerazionale di esperienze traumatiche, come pure di modelli protettivi di resilienza. I numerosi eventi culturali e scientifici che si sono tenuti in occasione del decimo anniversario del sisma che ha colpito L'Aquila nel 2009 potrebbero essere visti nella prospettiva delle mnemotecnologie. In tale contesto, l'esteriorizzazione della memoria \"traumatica\" attraverso le nuove tecnologiche può liberare da emozioni negative generate dal trauma per una nuova memoria collettiva. Le mnemotecnologie, in virtù della loro duplice funzione di rievocazione e integrazione, possono contribuire in modo indiretto, ma sostanziale, al processo di oblio attivo del trauma finalizzato alla ricostruzione di una nuova identità culturale."
},
{
"id": "wiki20220301en080_15886",
"title": "El Último de la Fila",
"score": 0.0086956522,
"content": "6. \"En mi pecho\" 7. \"Beatus ille\" (instrumental) 8. \"Cuando el mar te tenga\" 9. \"A jazmín\" 10. \"Barrio triste\" 11. \"Sucedió en la antiguedad\" 12. \"Todo el día llovió\" 13. Canción de cuna 823\" 14. \"Cauterización de una herida\" (instrumental) (CD bonus track) 15. \"The Blue Rabbits Machine Corporation Hymn\" (instrumental) (CD bonus track) Astronomía razonable (1993) 1. \"El que canta su mal espanta\" 2. \"Lápiz y tinta\" 3. \"Remando sobre el polvo\" 4. \"La risa tonta\" 5. \"Hierbas de Asia\" 6. \"Como un burro amarrado en la puerta del baile\" 7. \"Astronomía razonable\" 8. \"Piedra sobre piedra\" 9. \"Vino dulce\" 10. \"Mar antiguo\" 11. \"Cosas que pasan\" 12. \"Sumo y resto\" 13. \"Hagámoslo\" 14. \"Mar antiguo\" (instrumental) La rebelión de los hombres rana''''' (1995) 1. \"¡Qué bien huelen los pinos!\" 2. \"Las hojas que ríen\" 3. \"Vestido de hombre rana\" 4. \"El bombero del atardecer\" 5. \"Sin llaves\" 6. \"Pedir tu mano\" 7. \"Bailarás como un indio\" 8. \"Dímelo tú\" 9. \"A medio soñar\" 10. \"Uva de la vieja parra\""
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]
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}
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|
1
|
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"1": {
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"text": "Il quadro descritto è altamente suggestivo di pseudocrisi con movimenti asincroni degli arti, movimenti pelvici, pianto e scarsa risposta ai farmaci antiepilettici."
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Risposta corretta 1: Il quadro descritto è altamente suggestivo di pseudocrisi con movimenti asincroni degli arti, movimenti pelvici, pianto e scarsa risposta ai farmaci antiepilettici.
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Risposta corretta 1: Il quadro descritto è altamente suggestivo di pseudocrisi con movimenti asincroni degli arti, movimenti pelvici, pianto e scarsa risposta ai farmaci antiepilettici.
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In un paziente con diagnosi di epilessia che presenta episodi di mancata risposta a stimoli esterni, movimenti irregolari di tutti e quattro gli arti, occhi chiusi, pianto e movimenti pelvici, della durata di cinque-venti secondi e non rispondenti al trattamento con farmaci antiepilettici, qual è lo studio complementare che più probabilmente chiarirà la diagnosi?
| 32
|
it
|
{
"1": "Monitoraggio video-EEG per la diagnosi di pseudo-crisi (crisi psicogene).",
"2": "Holter ECG per la diagnosi di cardiopatia aritmica.",
"3": "EEG di routine per la diagnosi del tipo di epilessia (generalizzata o focale).",
"4": "Risonanza magnetica cerebrale per individuare lesioni epilettogene (displasia corticale, tumore, sclerosi temporale mediale).",
"5": "Determinazione della glicemia capillare per la diagnosi di ipoglicemia."
}
| 64
|
NEUROLOGIA E NEUROCHIRURGIA
| 2,011
|
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"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
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{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0099009901,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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"id": "pubmed23n0917_5096",
"title": "[Diagnosis of non-epileptic paroxysmal disorders and epileptic seizures].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Non-epileptic paroxysmal disorders may clinically manifest in a similar way to epileptic seizures and have to be considered in the differential diagnosis of epilepsy. Syncope, non-epileptic psychogenic seizures, paroxysmal movement disorders, migraine, transient ischemic attacks and parasomnia constitute the major differential diagnoses. A meticulous history and a third party description are useful for the differential diagnosis. Neurological, psychiatric and cardiological examinations are required for the correct differential diagnosis. The interictal electroencephalogram (EEG), which is normal in non-epileptic patients, is frequently normal in epileptic patients at the onset of seizures, but reaches a high sensitivity after repeated recordings. In equivocal cases EEG video monitoring and in the case of suspected cardiac asystole, event recorders are useful diagnostic tools."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0357_8990",
"title": "[The us of video-EEG in the diagnosis of epilepsy syndromes in the developmental age].",
"score": 0.0098039216,
"content": "In the Department of Developmental Neurology, K. Marcinkowski University of Medical Sciences in Poznań 120 video-EEG were performed in 1997-1998. Video-EEG monitoring was executed by means of computer electroencephalograph \"Ceegraph\" (Biologic--USA). A group of 20 patients between the age of 20 months up to 19 years, whose video-EEG was analysed, was hospitalised because of diagnostic doubtful seizures. Stimultaneous EEG and clinical events recordings were evaluated with the use of videotape at all children. In the investigated group, 13 patients with epileptic seizures (5 with nonepileptic seizures, 1 patient with choreatic movements and 1 with nocturnal myoclonus) were recorded. There were 3 children classified with generalised absence seizures, 3 with partial seizures and 1 patient with myoclonic seizure among the children with epilepsy. Moreover, there were several different cases diagnosed: 3 patients presented Lennox-Gastaut syndrome, 1 was classified with West's syndrome, 1 patient was characterised by Alpers syndrome and 1 with tuberous sclerosis. Psychogenic pseudoepileptic seizures were classified in 5 patients, in 3 of them both epileptic and nonepileptic events occurred. Utility of video-EEG monitoring allows to differentiate and classify seizures and epileptic syndromes in childhood, especially absence seizures and psychogenic pseudoepileptic seizures. Its use makes the introduction of appropriate treatment possible."
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{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0097087379,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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{
"id": "pubmed23n0716_12543",
"title": "[Significance of the EEG in the diagnosis of epilepsy].",
"score": 0.0097087379,
"content": "The electroencephalogram (EEG) is a specific diagnostic method for the evaluation of patients with epilepsies. Interictal epileptiform discharges (IED) recorded in the seizure interval have a high association with the clinical diagnosis of epilepsy. IEDs have to be differentiated from normal variants that resemble IEDs. The EEG may help in the localization of the epileptogenic zone and in the syndrome classification, which is important for therapy and prognosis."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0509_12129",
"title": "[The role of the EEG in epilepsy management].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Diagnosis of epilepsy is based upon clinical data. But the electroencephalogram (EEG) remains absolutely necessary for proper management of epileptic patients by the neurologist both in consultation and in hospital practice. Nevertheless, it is very important to keep in mind the actions limit of EEG, especially its sensitivity and specificity. In this paper, we will emphasize the value of EEG in epilepsy, its interest for the management of patients in consultation, the situations when the neurologist can use EEG-monitoring, and what it can bring to the emergency management of epileptic patients in hospital. We will thus see that, in each of these situations, EEG must be interpreted with full knowledge of clinical data."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0527_14821",
"title": "[EEG interictal--sensitivity and specificity of the diagnosis of epilepsy].",
"score": 0.0095238095,
"content": "EEG is a non invasive, cheap and accessible method, systematically used in the investigation of epilepsy. We present a review of studies regarding the prevalence of epileptiform abnormalities in epileptic and non-epileptic patients, with the objective of drawing conclusions about the specificity and sensitivity of the EEG in the diagnosis of epilepsy. We conclude that the sensitivity of the first EEG is 50-55%, although it can reach 92% with exam repetition and use of sleep records and activation techniques. The specificity of the EEG is influenced by many factors and reaches 96% in some epileptic syndromes."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0517_13085",
"title": "[Exams in epilepsy: how? for whom? how far?].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The diagnosis of epilepsy remains clinical. However some investigations must be carried out in order to confirm the diagnosis, establish the epileptic syndrome with accuracy and seek the etiology. The first line investigations are EEG, morphological imaging (cerebral MRI, CT scan) as well as standard blood test. The latter also permit patient management in some cases. Indeed, video-EEGs monitoring are used to explore refractory epilepsy in order to optimize treatment or carry out presurgical assessment. In this paper, we present these investigations after which we discuss how they are to be used."
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"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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"id": "pubmed23n0498_22319",
"title": "[Diagnosis of epilepsy].",
"score": 0.0093457944,
"content": "0.5-1% of the population suffers from epilepsy, while another 5% undergoes diagnostic evaluations due to the possibility of epilepsy. In the case of suspected epileptic seizures we face the following questions: Is it an epileptic seizure? The main and most frequent differential-diagnostic problems are the psychogenic non-epileptic seizures (\"pseudo-seizures\") and the convulsive syncope, which is often caused by heart disorders. Is it epilepsy? After an unprovoked seizure, the information on recurrence risk is an important question. The reoccurrence is more possible if a known etiological factor is present or the EEG shows epileptiform discharges. After an isolated epileptic seizure, the EEG is specific to epilepsy in 30-50% of cases. The EEG should take place within 24 hours postictally. If the EEG shows no epileptiform potentials, a sleep-EEG is required. What is the cause of seizures? Hippocampal sclerosis, benign tumors, and malformations of the cortical development are the most frequent causes of the focal epilepsy. Three potentially life-threatening conditions may cause chronic epilepsy: vascular malformations, tumors, and neuroinfections. The diagnosis in theses cases can usually be achieved by MRI, therefore, MRI is obligatory in all epilepsies starting in adulthood. The presence of epileptogenic lesion has a prognostic significance in treatment. If the MRI shows a circumscribed lesion then the pharmacological treatment will likely to be unsuccessful, while surgery may result in seizure freedom. The new and quantitative MRI techniques, such as volumetry, T2-relaxometry, MR-spectroscopy, and functional MRI play a growing role in the epilepsy diagnosis."
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"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0092592593,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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"id": "pubmed23n0515_3523",
"title": "[Clinical utility of outpatient videoelectroencephalogram monitoring].",
"score": 0.0092592593,
"content": "To analyze the utility of outpatient videoelectroencephalogram (VEEG) in a general neurology department to detect an ictal event. One hundred and five patients with ictal phenomenology of unknown etiology, suspicion of pseudoseizures, refractory epilepsy with very frequent seizures, underwent outpatient VEEG monitoring from 30 minutes to five hours of duration, between June 1, 1999 and June 30, 2003. Patient medication was not modified to perform the recording. Among the 105 outpatient VEEG monitoring, 33 clinical pathologic events were identified; these comprised 14 epileptic seizures, 12 pseudoseizures, four syncopes, and three non epileptic abnormal movements. Outpatient VEEG monitoring duration was as follows: 30 minutes in 12 patients, between 30 minutes and two hours in another 12, and more than two hours in 9. In 19 patients, the VEEG recording allowed a definitive diagnosis; in one case, it changed the epileptic seizure type, and in 11 patients, it helped to better characterize the epileptic seizure type. Although the percentage of pathologic events during an outpatient VEEG monitoring of 30 minutes to five hours of duration is low, its clinical repercussion is very important and the added cost is low."
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"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0091743119,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0360_16515",
"title": "[Evaluation of drug-resistant epilepsy].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Drug-resistant epilepsy makes up between 10 and 30% of all epilepsies, and is an important cause of morbidity and mortality. In this article we review the guidelines and techniques used when assessing a patient with drug-resistant epilepsy. Evaluation of a patient with drug-resistant epilepsy requires three steps: first a careful, detailed clinical history to establish the semiological data of the seizure, determine the factors predisposing to drug-resistance (partial epilepsy, history of severe head injury etc.) and to evaluate the antiepileptic treatment given previously and whether the patient actually took the drugs prescribed. Second, a prolonged video-EEG recording is made to determine the type and site of the seizure and decide whether surgical treatment would be suitable. Thirdly, whether structural imaging investigations (magnetic resonance) or functional imaging (sole photon emission computerized tomography or positron emission tomography) should be done. It is also useful to make neuropsychological and psychiatric studies to detect possible associated defects and preexisting psychiatric pathology--which is very common in this population--in order to establish a rehabilitation programme according to the needs of each patient. Careful evaluation of each patient with drug-resistant crises leads to the correct diagnosis of epilepsy with the possibility of its correct classification and localization and may permit improvement or change of the treatment received."
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"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0090909091,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
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"id": "pubmed23n0479_936",
"title": "[Review of the literature on the value of magnetoencephalography in epilepsy].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Magnetoencephalography (MEG) it is a non invasive technique of recording the brain activity, based on the detection of magnetic fields. Aim. It is sought to determine the relative contribution of MEG to the handling of patients with epilepsy concerning to other diagnostic technics like scalp EEG, v EEG (v EEG), electrocorticography (EcoG), magnetic resonance (MR and MRf), positron emission tomography (PET) and single photon emission tomography (SPECT). It has been carried out it a critical revision of the literature, using the approaches of the evidence based medicine (EBM). In the databases MEDLINE and HEALTH START, among the years 1996 and 2001, it were found 1169 references. After the one sieved, 36 were selected, of those that chose 22 definitively for their analysis: 3 articles were classified as of Technical Effectiveness and 19 as Effectiveness in Diagnostic Accuracy. For the methodological quality, 2 were classified as of group B, 16 in C and 4 in D. Eighteen articles make reference to MEG and pharmaco resistant epilepsy, while other 4 they make reference to MEG and pharmaco sensitive epilepsy. Sensibility is highly variable, being bigger in extratemporal epilepsy (44 92.9%), then in temporal (33.3 80%) and smaller in mesial temporal (42.3 53%). Specificity is bigger for patient with anatomical lesions. 1. Localization of interictal activity is better in neocortical lateral regions, diminishing in mesial ones, 2. The methodological deficiencies of the articles prevent to carry out a meta analysis of the data."
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"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.009009009,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "pubmed23n0785_14912",
"title": "[Magnetoencephalography in the presurgical evaluation of patients with drug-resistant epilepsy].",
"score": 0.009009009,
"content": "Magnetoencephalography (MEG) in combination with structural MRI (magnetic source imaging, MSI) plays an increasingly important role as one of the tools for presurgical evaluation of medically intractable focal epilepsy. The aim of the study was to compare the MSI and commonly used video EEG monitoring method (vEEG) in their sensitivity to interictal epileptic discharges (IED) in 22 patients with drug resistant epilepsy. Furthermore, the detection and localization results obtained by both methods were verified using the data of electrocorticography (ECoG) and postsurgical outcome in 13 patients who underwent invasive EEG monitoring and surgery. The results showed that MSI was superior to vEEC in terms of sensitivity to IED with difference in sensitivity of 22%. The data also suggested that MSI superiority to vEEG in detecting epileptic discharges might, at least partly, arise from better MEG responsiveness to epileptic events coming from the medial, opercular and basal aspects of cortical lobes. MSI localization estimates were in the same cortical lobe and at the same lobar aspects as the epileptic foci detected by ECoG in all patients. Thus, magnetic source imaging can provide critical localization information that is not available when other noninvasive methods, such as vEEG and MRI, are used."
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"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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{
"id": "pubmed23n0086_10876",
"title": "[Possibilities of the diagnosis and the evaluation of epilepsy risk based on the data of EEG spectrum analysis in children and adolescents].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Using spectral analysis data of the previous study a trial was undertaken to develop criteria for diagnosis and risk assessment of epilepsy. To the spectral parameters++, differentiating groups of epilepsy and normals, the diagnostic weights from 1 to 10 were attributed, according to the probability \"p\" from 0.01 to 0.001 using \"t\" criterion. Sums of the weights formed \"epilepsy indexes\" (EL) for each normal and patient. From these EI confidence intervals for p less than 0.034 and less than 0.003 were obtained. The criteria were checked on a mixed group of patients differing by the degree of epileptic charge. Positive EI were found only in the patients with high risk of epilepsy (febrile convulsions and epileptic siblings) and in patients with actual epileptic seizures, corresponding in the latter mostly to p less than 0.003."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0649_557",
"title": "[Video-electroencephalography: a necessity].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The video-EEG is a common diagnostic tool nowadays. The technical achievements of the last decade have brought a simplification of the equipment required to obtain good quality recordings, with little more than a computer and a video camera being necessary. However, the medical and technical staff must be well trained to execute and interpret the study. It is very useful in the diagnosis of paroxysmal events, for the classification and characterization of epileptic seizures and to quantify epileptiform discharges. Due to the importance of a correct diagnosis to avoid mistreating many neurological patients, this tool should be accessible to clinicians. In spite of the advances of recent years, 20-30% of patients diagnosed with epilepsy are not really epileptic, a fact that it is excessive and unacceptable."
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0982_16829",
"title": "[Diagnostic challenges in epilepsy].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Epileptic seizures and epilepsy are part of daily clinical practice in neurology. Yet, the number of false positive diagnoses is surprisingly high. Almost one out of every five patients treated for epilepsy does not really have this diagnosis, which is a high percentage bearing in mind the social and medical consequences that being diagnosed with epilepsy entails. To summarise the most important diagnostic challenges in epilepsy, to describe possible sources of diagnostic error and to offer advice on how to avoid them. Epilepsy is characterised by a tendency to suffer unprovoked epileptic seizures. The greatest obstacle when it comes to diagnosing a case of epilepsy is the fact that epileptic seizures are transient phenomena that occur relatively infrequently and the physician who must carry out the diagnosis will rarely see them. Moreover, there are other clinical events, such as syncopes or non-epileptic seizures, that may be similar to epileptic seizures in appearance and, consequently, can be mistaken for them. Finally, when interpreting the two most important complementary diagnostic techniques in epileptology, the electroencephalogram and magnetic resonance imaging of the brain, the most common errors must be taken into account in order to prevent mistaken diagnoses. The diagnosis of epilepsy is a challenge and must be based on a detailed and specific medical record. If there are any reasonable doubts, from the outset, about the diagnosis of epilepsy or if the patient does not respond well to the antiepileptic treatment, we recommend referring the patient to a specialised centre to establish a definitive diagnosis."
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{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0086956522,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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{
"id": "pubmed23n0314_14410",
"title": "[Clinical and diagnostic characteristics in status epilepticus].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The status epilepticus (SE) is a condition characterized by prolonged or repeated seizures over a period of at least 30 min. Neuropathologic consequences of SE are mostly due to continuous excitation of neurons. This recognition has led to an expansion of SE definition to include disorders in which clinical manifestations are subtle or atipical but have sustained and prolonged excitation of neurons recorded by surface or depth electrodes. In this article, we review the electroclinical features of SE. In secondarily generalized convulsive SE, there is a predictable progression of clinical and electroencephalographic (EEG) changes; clinical sings become increasingly subtle, whereas continuous or periodic epileptic discharges are seen on the EEG (electroclinical disassociation). Complex partial SE (CPSE) often goes unrecognized or is mistaken for behavioral or psychiatric disturbances; EEG could be difficult to distinguish from absence status, and needs rapid and vigorous treatment because permanent sequel can occur. SE is sometimes difficult to diagnose in encephalopathic epilepsy; an EEG criterion is the definitive change from the preictal state. EEG is the most useful test in SE; not only it serves to support the diagnosis of SE, but also to monitorize a successful treatment if the patient does not recover the neurologic function."
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{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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{
"id": "pubmed23n0663_15636",
"title": "[Video-EEG monitoring in the diagnosis of epilepsy in children].",
"score": 0.0086206897,
"content": "This paper analyzes the results of a survey of 785 patients referred to our hospital with a diagnosis of epilepsy. Diagnosis of forms of epilepsy and definition of the localization of epileptogenic focus in patients with focal epilepsy (FE) were performed using the method of video-EEG monitoring. Every fifth patient with suspected ongoing seizures has nonepileptic paroxysms. FE was found in 92,6% of patients in a children's epileptological hospital and about half of them (48,2%) had a frontal localization. The presence of <<generalized>> types of seizures and <<generalized>> epileptiform activity on EEG was the feature of FE at the early age. The discordance of interictal focus and onset zones was observed in 22,8% of cases; 9,4% of patients with FE had more than one cortical area responsible for the generation of epileptic seizures. The localization of the epileptogenic zone can not be reliably established without an analysis of ictal EEG. All these cases are related to the early childhood (0-3 years), which indicates the need for recording multiple seizures (> 5) to identify the epileptogenic zone in this age group. Accuracy and reliability of diagnosis have special value in case of preparation of the patient with FE to surgical treatment."
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]
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4
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"text": "Tra le immunodeficienze legate all'X c'è la sindrome di Wiskott-Aldrich, un'entità descritta con una triade iniziale di sintomi che consiste in emorragie (tipiche MA assenti nel caso: forti emorragie dopo la circoncisione, diarrea sanguinolenta), infezioni ricorrenti ed eczema."
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"2": {
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"text": "L'opzione Iper-IgE manca di dati clinici molto caratteristici, come le alterazioni ossee e le lesioni cutanee, che non sono dermatite atopica, in quanto seguono un modello diverso (eruzione papulopustolosa sul viso e sul cuoio capelluto)."
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"3": {
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"text": "L'opzione dell'ipogammaglobulinemia transitoria dell'infanzia e la comune immunodeficienza combinata grave e variabile non presentano, tra le altre caratteristiche, la determinazione delle immunoglobuline G e M, che sono al limite inferiore, ma nella norma."
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"4": {
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"char_ranges": [
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"text": "descrivono un'immunodeficienza che, a causa dell'anamnesi familiare-materna, sembra essere legata all'X, dal momento che diversi maschi sono deceduti per una condizione clinica simile (il padre del paziente ha contribuito con il cromosoma Y, la madre con l'X)."
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"5": {
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"text": ""
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|
Per rispondere correttamente a questa domanda, è necessario notare che tra i sintomi descritti vi sono i seguenti: - Bambino di 2 anni. - Infezioni otorinolaringoiatriche. - Infezioni polmonari. - Ricoveri ospedalieri. - ITP. - Storia familiare di infezioni con decessi dovuti a infezioni nei maschi (famiglia materna). - Dermatite atopica. Tutti questi dati, insieme a quelli analitici, descrivono un'immunodeficienza che, a causa dell'anamnesi familiare-materna, sembra essere legata all'X, dal momento che diversi maschi sono deceduti per una condizione clinica simile (il padre del paziente ha contribuito con il cromosoma Y, la madre con l'X). Tra le immunodeficienze legate all'X c'è la sindrome di Wiskott-Aldrich, un'entità descritta con una triade iniziale di sintomi che consiste in emorragie (tipiche MA assenti nel caso: forti emorragie dopo la circoncisione, diarrea sanguinolenta), infezioni ricorrenti ed eczema. Oltre alla trombocitopenia, sono a maggior rischio di fenomeni autoimmuni e neoplasie linfoidi. L'opzione Iper-IgE manca di dati clinici molto caratteristici, come le alterazioni ossee e le lesioni cutanee, che non sono dermatite atopica, in quanto seguono un modello diverso (eruzione papulopustolosa sul viso e sul cuoio capelluto). L'opzione dell'ipogammaglobulinemia transitoria dell'infanzia e la comune immunodeficienza combinata grave e variabile non presentano, tra le altre caratteristiche, la determinazione delle immunoglobuline G e M, che sono al limite inferiore, ma nella norma.
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Per rispondere correttamente a questa domanda, è necessario notare che tra i sintomi descritti vi sono i seguenti: - Bambino di 2 anni. - Infezioni otorinolaringoiatriche. - Infezioni polmonari. - Ricoveri ospedalieri. - ITP. - Storia familiare di infezioni con decessi dovuti a infezioni nei maschi (famiglia materna). - Dermatite atopica. Tutti questi dati, insieme a quelli analitici, descrivono un'immunodeficienza che, a causa dell'anamnesi familiare-materna, sembra essere legata all'X, dal momento che diversi maschi sono deceduti per una condizione clinica simile (il padre del paziente ha contribuito con il cromosoma Y, la madre con l'X). Tra le immunodeficienze legate all'X c'è la sindrome di Wiskott-Aldrich, un'entità descritta con una triade iniziale di sintomi che consiste in emorragie (tipiche MA assenti nel caso: forti emorragie dopo la circoncisione, diarrea sanguinolenta), infezioni ricorrenti ed eczema. Oltre alla trombocitopenia, sono a maggior rischio di fenomeni autoimmuni e neoplasie linfoidi. [HIDDEN], come le alterazioni ossee e le lesioni cutanee, che non sono dermatite atopica, in quanto seguono un modello diverso (eruzione papulopustolosa sul viso e sul cuoio capelluto). [HIDDEN] non presentano, tra le altre caratteristiche, la determinazione delle immunoglobuline G e M, che sono al limite inferiore, ma nella norma.
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Un bambino di 2 anni. La sua storia personale comprende: 3 episodi di otite media acuta, 1 meningite meningococcica e 2 polmoniti (una al lobo medio e una al lobo superiore sinistro). È stata ricoverata 3 volte per porpora trombocitopenica (in tre occasioni gli anticorpi antipiastrine erano negativi e il midollo osseo mostrava megacariociti normali). Diversi maschi della famiglia materna erano morti nell'infanzia a causa di processi infettivi. L'esame fisico ha rivelato lesioni tipiche della dermatite atopica. Lo studio immunologico ha mostrato una leggera diminuzione delle sottopopolazioni di linfociti T; IgA e IgE elevate; IgM e IgG ridotte al limite inferiore della norma. Qual è la diagnosi più probabile?
| 106
|
it
|
{
"1": "Sindrome di Wiskott-Aldrich.",
"2": "Sindrome da iper IgE.",
"3": "Ipogammaglobulinemia transitoria dell'infanzia.",
"4": "Immunodeficienza combinata grave X-linked.",
"5": "Immunodeficienza variabile comune."
}
| 135
|
GENETICA E IMMUNOLOGIA
| 2,012
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0070_51",
"title": "[Wiskott-Aldrich syndrome: description of a clinical case].",
"score": 0.0099009901,
"content": "A case of Wiskott-Aldrich syndrome is reported. At 2 months of age the infant was hospitalized because of petechiae, and a low platelet count was noted (range 30.000/90.000/mmc). During his stay in the Hospital he developed pneumonia, which lasted several weeks in spite of therapy. Subsequently he presented eczema and a defect of cell-mediated immunity, and the Wiskott-Aldrich syndrome was diagnosed. A short review of clinical and functional findings in this syndrome is reported."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0098039216,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "pubmed23n0480_13997",
"title": "[IgA deficiency]",
"score": 0.0098039216,
"content": "OBJECTIVE: The studies about immunoglobulin A (IgA) deficiencyin the clinical, laboratorial and terapeutic aspects. METHODS: Bibliografic review of the last ten years about thesubject by Medline system and direct research. RESULTS AND CONCLUSIONS: IgA deficiency is the most frequent primary immunodeficiency, with the average prevalence of 1:700and must be studied in its clinical, laboratorial and terapeutic aspectsby pediatrician and other specialists. The clinical characteristics ofthe total and partial immunodeficiency must be known, so as thecomplications and laboratory techniques for determine accurate diagnosis and prognostic."
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"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "pubmed23n0070_6863",
"title": "[Selective deficiency of IgA].",
"score": 0.0097087379,
"content": "The selective deficit of IgA is the most frequently acquired immunodeficiency. It is important because of this and the variability of the clinical presentation, which might be non-symptomatic or simply show several clinical features. The prognosis depends on the associated clinical affliction. There is no substitute treatment for this immunodeficiency, in which the immunoglobulins administration produces a paradoxical antibody formation against this, and adverse immunological reactions. We reviewed the immunodeficiency in this paper, highlighting the frequency, pathogenia, clinical diversity and therapy."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0860_10931",
"title": "[Lymphocytes B and primary immunodeficiencies].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Primary antibody deficiencies represent the most frequent genetic diseases of the immune system and the first to be recognized along immunology history. The antibodies were recognized as part of the humoral immune system long ago, and after immunoglobulin discovery, the first antibody immunodeficiency were recognized and named as \"agammaglobulinemia\", followed by the common variable immunoendeficiency and the hyper-IgM syndrome. The following discoveries in immunology history made possible the understanding of these pathologies, for example: the discoveries of B cells, pre-B cells, the signaling pathway directed by the antigen receptor and many other cellular and molecular mechanisms. Primary antibody deficiencies have been studied for a long time and the discoveries of new syndromes have been helpful in the understanding of immunological mechanisms that take place in our organism. Then, this manuscript pretends to review the relevant findings in the history of immunology, focused on the B cells and the connection with the description of representative clinical entities of primary antibody deficiencies. The aim of this manuscript is to show to the reader that the generation of scientific knowledge has a direct application in the understanding of the molecular mechanisms that are affected in these diseases."
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"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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"id": "pubmed23n0662_21525",
"title": "[Primary immunodeficiencies--agammaglobulinemia--a new trend in diagnosis and treatment].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The primary antibody deficiency syndromes are a group of relatively rare disorders characterized by an inability to produce efficient antibody responses, resulting in clinically agammaglobulinemia in affected individuals. Most of them are caused by mutations in genes involved in B cell differentiation. They commonly present with recurrent infections due to encapsulated bacteria. Treatment of primary antibody deficiencies involves immunoglobulin replacement therapy with appropriate antibiotic therapy. However, diagnostic delay in these disorders remains a problem. In this article, we will discuss the pathogenesis, diagnosis, and treatment of primary antibody deficiency syndromes, with some attention to recent advances in this field."
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"id": "pubmed23n0966_6426",
"title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."
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"id": "pubmed23n0415_4064",
"title": "[Use of intravenous immunoglobulin in treatment of neoplasms and hematologic disorders in children].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Immunoglobulins are an important component of the immune system and of the host defense against infection. They are also important in immune regulation. The intravenous immunoglobulins has been proven beneficial in prophylaxis and treatment of infections in patients with primary and secondary immunodeficiency. Many studies confirmed the efficacy of IVIG in the treatment of idiopathic thrombocytopenic purpura and other autoimmune disorders. In the last years monoclonal antibodies were included to anticancer therapy in children and adults."
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n1138_21000",
"title": "[Antibody deficiencies in adults. Forty years of follow up].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Antibody deficiencies (AD) are characterized by low or absent immunoglobulin levels or the inability to develop a specific antibody response. They are classified in primary (PAD) when there is an intrinsic immune defect, or secondary (SAD) to other diseases or drugs. The aim of our study was to review the evolutio n of AD assisted at the Immunology Unit, Hospital Durand between 1982 and 2020, divided into two periods: Period I (1982-2009) and Period II (2010-2020); to evaluate their growth, epidemiologic features and treatment options. A total of 205 patients were identified, 176 (85.8%) with PAD and 29 (14.2%) with SAD. The most frequent PAD were common variable immunodeficiency in 104 (59%) patients, X linked agammaglobulinemia in 17 (9.6%) and selective IgA deficiency in 26 (14.8%). Genetic defects were found in 25 (14.2%) patients with PAD. SAD cases were associated with rituximab in 21 (72.4%) subjects, haematological disease in three (10.2%) and with antiepileptic drugs in other three; 161 (78.5%) patients were treated with immunoglobulins, 140 (87%) PAD y 21 (13%) SAD; 152 (94.4%) received intravenous immunoglobulins and nine (5.6%) subcutaneous immunoglobulins. Thirty (19.7%) patients treated at first with intravenous immunoglobulins changed to subcutaneous formulations. The increase in number of patients between both periods was greater than 250%, and more than 700% in patients added per year. SAD growth was greater than twice times comparing with PAD. By the end of the study 125 patients continued in follow up, 80% PAD y 20% SAD and 14 died."
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "pubmed23n0280_10873",
"title": "[Specific IgE in the cord blood of infants from allergic parents].",
"score": 0.0092592593,
"content": "We evaluated the cord blood level of specific IgE in newborn having first grade relatives affected by allergic disease. We aimed: a) to look for a significant threshold (if any) of sp. IgE predictive of atopy; b) to verify the clinical reliability of the CAP System by Pharmacia. 9 out of 60 patients with positive family history had sp. IgE > 0.35 KU/L; 7 out of these 9 children were symptomatic to a clinical follow-up at 18 months. Moreover 65% of children with positive history but no sp. IgE and 100% of patients with both a negative history and no sp. IgE were completely free of allergic symptoms in the same period. We conclude that a careful history and cord blood sp. IgE measurement might be of value in early diagnosis of atopy."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0036_1905",
"title": "[Wiscott-Aldrich syndrome. Description of a case].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The Wiscott-Aldrich syndrome with the classical symptomatology (eczema, thrombocytopenia and susceptibility to infections) has been described in a 3-month-old child. The family history, together with the evidence of an immunological deficiency involving both thymus-dependent lymphocyte and immunoglobulin-antibody systems have given important clues to diagnosis. Impairment of immunoglobulin homoeostasis and its relevance to the assessment of heterozygotes is discussed."
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "pubmed23n0938_20798",
"title": "[Primary antibody deficiency syndromes].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Primary antibody deficiency syndromes (PAD) are a group of primary immunodeficiencies (PID) characterized by reduced production of immunoglobulins and recurrent respiratory tract infections. PAD varies from rare but life-threatening agammaglobulinaemias to frequent but often asymptomatic conditions such as selective immunoglobulin(Ig)A deficiency or IgG subclass deficiency. Common variable immunodeficiency is the clinically most important PAD. Hypogammaglobulinaemia may be associated with other PID or may be drug-induced or caused by infectious diseases, haematological malignancies or protein loss."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.009009009,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0768_21290",
"title": "[Wiskott-Aldrich Syndrome: An updated review].",
"score": 0.009009009,
"content": "The Wiskott-Aldrich syndrome (WAS) is a primary immunodeficiency and is inherited in an X-linked pattern. Affected patients have mutations in the gene encoding Wiskott-Aldrich syndrome protein (WASP), a key regulator of signaling and reorganization of the cytoskeleton in hematopoietic cells. Mutations in WASP gene lead to a wide clinical spectrum ranging from thrombocytopenia, immunodeficiency, eczema and high susceptibility to tumor development and manifestations such as skin infections, suppurative otitis and pneumonia. Clinical symptoms start around the age of 6 months. Incidence of this disease is 1-10/millions of births. The laboratory tests show low platelet count and small size, but definitive diagnosis can only be confirmed by the demonstration of mutations in WASP gene. Treatment of WAS is based on antimicrobial therapy, prophylactic use of intravenous gamma globulin and bone marrow transplantation. Life expectancy in treated individuals is around 20 years but without treatment is 3.5 years. "
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0074_9369",
"title": "[Primary antibody deficiency syndrome. Improved life expectancy and immunoglobulin G substitution].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Recurrent pyogenic infections are the leading clinical symptom in patients with antibody deficiency syndromes. In accordance with the WHO-classification at least nine different diseases are differentiated. In some cases diagnosis can be made simply by determining the immunoglobulin serum levels. Some diseases, such as Ig-heavy chain gene deletions, are clearly characterized by molecular biological methods, while other terms, such as common variable immunodeficiency, cover a collection of different diseases with changes predominantly of B-cell functions. The main features of the antibody deficiency syndromes are described. In most cases adequate therapy can be achieved by IgG replacement therapy."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0088495575,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
},
{
"id": "pubmed23n0790_23909",
"title": "[Primary selective IgM deficiency--forgotten primary immunodeficiency?].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Immunoglobulin M is a pentamer found in the intravascular compartment and on the surface of B lymphocytes. It is the antibody isotype produced initially in the immune response, and the first immunoglobulin class to be synthesized by a fetus or newborn. IgM antibodies do not cross the placenta. Decreased levels of IgM have been associated with autoimmune disease, several primary immunodeficiency but exist also as selected primary immunodeficiency."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0087719298,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
},
{
"id": "pubmed23n0605_17312",
"title": "[Hyper IgE syndrome. Opportune diagnosis and management].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The hyperimmunoglobulin E syndrome was discribed for Buckley, and it also called the Job syndrome. There are two types: dominant autosomal and recessive autosomal. It is a primary, rare and complex immunodeficiency, characterized clinically by recurrent skin abscesses for Staphylococcus aureus, recurrent pneumonia, and pneumatoceles, hypereosinophylia, high serum levels of immunoglobulin E (> 2,000 Ul/mL), early eczema and late loss of primary dentition. Recently a STAT3 mutation has been described as origin of dominant autosomal hyperimmunoglobulin E syndrome. Since 1972, 250 cases have been reported around the world. The diagnosis is done with the Grimbacher criteria and the prognosis depends on the opportune diagnosis and treatment. The incidence is same in women and men. The differential diagnosis is with allergic bronchopulmonary aspergillosis, chronic granullomatose disease, T cell lymphoma, and atopic dermatitis. The treatment is with prophylactic antibiotic, intravenous immunoglobulin or recombinant INF gamma."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0382_16874",
"title": "[Humoral immunodeficiencies in asthmatic children with recurrence rhinopharyngitis].",
"score": 0.0086956522,
"content": "To determine the serum immunoglobulin concentrations in children with asthma and recurrent rinofaringitis. We made a descriptive survey in children with persistent moderate asthma and with recurrent infections. Serum IgA, IgG, IgM and IgE concentrations was determined in the laboratory of Immunology and the results were considered according to the age and to the technique used in the laboratory. They were 45 patients (26 males and 19 females) with age average of 5.5 +/- 2.8 years +/- SD. In 12 patients (26%) had deficiency of IgA, in 2 (4%) it was absolute and in 10 (22%) it was partially. They were 4 (9%) with deficiency of IgG and IgM had not deficiency, but in 5 (11%) had elevated concentrations. We find 28 patients (62%) with high serum IgE. The prevalence of the serum immunodeficiency would be bigger if they were looked for deliberately in groups with risk, like it is demonstrated in this study, where, of the 45 patients they met 18 with some serum immunoglobulin deficiency (40%)."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0086206897,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "pubmed23n0881_10567",
"title": "[Pulmonary manifestations in adult patients with a defect in humoral immunity].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Primary immunodeficiencies (PIDs) are a group of congenital diseases of the immune system, which numbers more than 230 nosological entities associated with lost, decreased, or wrong function of its one or several components. Due to the common misconception that these are extremely rare diseases that occur only in children and lead to their death at an early age, PIDs are frequently ruled out by physicians of related specialties from the range of differential diagnosis. The most common forms of PIDs, such as humoral immunity defects, common variable immune deficiency, X-linked agammaglobulinemia, selective IgA deficiency, etc., are milder than other forms of PID, enabling patients to attain their adult age, and may even manifest in adulthood. Bronchopulmonary involvements are the most common manifestations of the disease in patients with a defect in humoral immunity. Thus, a therapist and a pulmonologist are mostly the first doctors who begin to treat these patients and play a key role in their fate, since only timely diagnosis and initiation of adequate therapy can preserve not only the patient's life, but also its quality, avoiding irreversible complications. Chest computed tomography changes play a large role in diagnosis. These are not specific for PID; however, there are a number of characteristic signs that permit this diagnosis to be presumed. "
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]
}
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}
|
4
|
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"text": "Il quadro confusionale è determinato dalla demenza esistente della paziente, quindi per quanto possiamo ritardare l'intervento, non otterremo nulla."
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"text": "L'aumento della pressione arteriosa è dovuto inizialmente al dolore (quindi la prima opzione è un analgesico) e poi alla situazione di stress che porta una paziente già ipertesa ad aumentare la pressione, quindi il labetalolo potrebbe aiutarci."
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"text": "L'ultima risposta non è corretta perché dipende dal tipo di frattura, che non è specificato nell'affermazione: una frattura pertrocanterica avrebbe bisogno di un'osteosintesi chiusa, mentre una frattura sottocapitale avrebbe bisogno di una protesi."
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}
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Il quadro confusionale è determinato dalla demenza esistente della paziente, quindi per quanto possiamo ritardare l'intervento, non otterremo nulla. L'aumento della pressione arteriosa è dovuto inizialmente al dolore (quindi la prima opzione è un analgesico) e poi alla situazione di stress che porta una paziente già ipertesa ad aumentare la pressione, quindi il labetalolo potrebbe aiutarci. L'ultima risposta non è corretta perché dipende dal tipo di frattura, che non è specificato nell'affermazione: una frattura pertrocanterica avrebbe bisogno di un'osteosintesi chiusa, mentre una frattura sottocapitale avrebbe bisogno di una protesi.
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Il quadro confusionale è determinato dalla demenza esistente della paziente, quindi per quanto possiamo ritardare l'intervento, non otterremo nulla. L'aumento della pressione arteriosa è dovuto inizialmente al dolore (quindi la prima opzione è un analgesico) e poi alla situazione di stress che porta una paziente già ipertesa ad aumentare la pressione, quindi il labetalolo potrebbe aiutarci. [HIDDEN]
|
Siamo stati consultati per valutare una donna di 83 anni ricoverata nel reparto di Traumatologia per una frattura dell'anca 6 ore fa. La donna ha un AP di ipertensione, LBP, demenza moderata e vive in una casa di riposo. La sua terapia abituale è costituita da tiazide, atorvastatina, donepezil, calcio e vitamina D. EF: paziente confusa, polso 90 bpm, frequenza respiratoria 20 rpm, T art 170/88, pressione venosa giugulare normale. L'emocromo e la radiografia del torace sono normali e l'ECG mostra ritmo sinusale senza alterazioni ischemiche. Quale dei seguenti è l'approccio terapeutico più corretto?
| 62
|
it
|
{
"1": "Ritardare l'intervento chirurgico fino alla scomparsa del quadro confusionale.",
"2": "Ritardare l'intervento chirurgico ed eseguire un ecocardiogramma.",
"3": "Ritardare l'intervento chirurgico fino a quando la pressione arteriosa non è ben controllata.",
"4": "Somministrare un beta-bloccante e avviare l'intervento chirurgico.",
"5": "Eseguire l'osteosintesi chiusa, evitando in ogni caso l'impianto di protesi."
}
| 119
|
ANESTESIOLOGIA E CURE CRITICHE
| 2,011
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0099009901,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
},
{
"id": "pubmed23n0602_11251",
"title": "[The value of an intervention for improving secondary prevention in patients undergoing cardiac surgery].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Given that treatment for secondary prevention in patients undergoing cardiac surgery is underused, we devised a hospital intervention to increase its implementation. The intervention involved all physicians in the department of cardiac surgery agreeing to complete a report on each patient before hospital discharge. The document recorded the indications for the recommended treatments, and prompted for details of the drugs prescribed, the doses used, the reasons for not prescribing the recommended drugs, if that was the case, and the use of alternative medicines. The efficacy of the intervention was evaluated by comparing the rate of drug use in the year in which it was introduced (2003, n=341) with retrospective data on the rate in the previous year (n=369). The rates of use of aspirin, statins, angiotensin-converting enzyme inhibitors, and beta-blockers by patients who required them all showed an absolute increase, of 13.4%, 38.3%, 21.8%, and 21.5%, respectively. In conclusion, the introduction of a simple and inexpensive intervention was able to significantly increase the use of drugs for secondary prevention in patients undergoing cardiac surgery."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0207_2734",
"title": "[Natural history and surgical treatment of pulmonary stenosis. Review of 91 cases].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The natural history of valvular pulmonary stenosis is modified by the surgical treatment of these patients. In order to assess these changes we studied the clinical and hemodynamic features of 91 patients that were treated surgically. Hemodynamic studies were performed postoperatively in 62 of them. All patients had preoperatively a right ventricular systolic pressure above 70 mm Hg and were divided into three groups according to the transvalvular gradient. The first group had less than 50 mm Hg, the second group between 50 and 80 mm Hg, and the third group more than 80 mm Hg gradient. Correlation of these values with asymptomatic (49 patients) and with symptomatic (42 patients) cases showed significant values (p less than 0.001). Postoperatively only 2 patients remained with mild degree effort dyspnea. There was also a significant correlation (p less than 0.005) between the systolic gradient and the cardiothoracic ratio in the studied groups. The T wave in lead VF showed a predictive value in relation to the systolic gradient (p less than 0.001). Reduction of the systolic gradient after surgery showed very significant values when compared to the preoperative gradient (p less than 0.001). The overall mortality was 5.5%."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0256_17966",
"title": "[Permanent cardiac stimulation after aortic valve replacement: incidence, predictive factors and long-term prognosis].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Between January 1981 and June 1992, 382 patients, operated by the same surgical team, underwent aortic valve replacement for pure severe aortic stenosis. This population was divided into 2 groups according to whether or not surgery was complicated by the development of a conduction defect (atrioventricular and/or intraventricular block), necessitating permanent cardiac pacing. The aim of this study was to analyse not only the incidence and predictive factors but also the long-term prognosis of the paced patients (Group II: 22 patients) in comparison with the control group (Group I: 360 patients). The results showed: the incidence of permanent cardiac pacing after this type of surgery remains low (5.7%); the predictive factors of atrioventricular block requiring permanent pacing were: pre-existing conduction defect (p < 0.02), decreased ejection fraction (p < 0.05), calcification extending to the subaortic interventricular septum (p < 0.0001); the long-term prognosis of the patients was good with 5 and 10 year actuarial survival rates of 95.4% and 68.9% respectively, identical to those of the control group."
},
{
"id": "pubmed23n1049_15021",
"title": "[MI NUTRO (MIgrants NUTRition knOwledge per l'integrazione): un intervento di educazione alimentare tra gli immigrati, Perugia - uno studio pilota].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Riassunto. Introduzione. MI NUTRO (MIgrants NUTRition knOwledge per l'integrazione) ha avuto come obiettivi: valutare le conoscenze nutrizionali dei migranti, aumentare le informazioni sulla dieta sana e misurare l'effetto delle lezioni di cucina sulle conoscenze. Metodi. MI NUTRO è uno studio pilota quasi sperimentale. Tutti i partecipanti sono stati inclusi su base volontaria e l'intervento si è basato su seminari teorici e lezioni pratiche. È stato utilizzato un questionario validato. Il test non parametrico di Wilcoxon è stato usato per confrontare il punteggio pre- e post-intervento. Risultati. Il punteggio medio di conoscenza nutrizionale era 11,4 ± 3,8 (deviazione standard - DS) prima e 27,5 ± 5,6 DS dopo l'intervento, con una differenza statisticamente significativa. Discussione. I dati mostrano un aumento significativo delle conoscenze nutrizionali dei migranti dopo l'intervento. Le lezioni di cucina offerte sono state sessioni di apprendimento interattive in cui ogni migrante ha avuto la possibilità di prendere parte al processo di preparazione degli alimenti. Inoltre, alla fine di ogni lezione ricercatori e migranti hanno cenato insieme, favorendo il processo di scambio culturale."
},
{
"id": "pubmed23n0421_12311",
"title": "[Cardiac evaluation for non-cardiac surgical patients].",
"score": 0.0096153846,
"content": "There is no evidence that most of the clinical examinations we prescribe before any surgical operation may be useful to a prognostic evaluation of the patient. Recently, some authors showed that there was no postoperative difference between 2 groups of patients. The 1(st) group had performed many laboratory examinations, the 2(nd) group none at all. Both the surgical operations and the characteristics of the patients may foresee a high, intermediate or low risk. The major clinical complications may be foreseen through tested algorithms. Patients who are at risk of cardiac events should perform tests which may be invasive but may reveal a serious heart disease. In some cases, the patients should have to be submitted to heart surgery before their programmed intervention."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0216_10235",
"title": "[Surgery of calcified aortic stenosis in patients aged 70 and over. Immediate results. Apropos of a series of 229 cases].",
"score": 0.0095238095,
"content": "229 patients aged 70 or over with aortic stenosis (AS) underwent surgery between January 1972 and July 1983 (21.8% of 814 cases of AS operated on during the same period). The Björk Shiley prosthesis was used at the beginning of the series (115 cases, 50.2%), until bioprostheses became the treatment of choice in this age group. Overall operative mortality in the series was 10.9% (25/229). Analysis shows a very marked reduction in recent years: from 15.6% between 1972 and 1977, to 5.8% in 1982-3. Improvement can be attributed in part to the technical progress in myocardial protection. Patient age is a very significant factor in the prognosis. Progress in surgery, together with that in anaesthetics and intensive care, justifies operation in these elderly and incapacitated patients whose general and neurological condition is well preserved."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0666_24200",
"title": "[Current management strategies for pulmonary hypertension in surgical patients].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Pulmonary hypertension is a clinical condition with a low prevalence, but carries high morbidity and mortality. Important advances in the understanding of this disease and in its therapy have occurred. A particular scenario is pulmonary hypertension in patients undergoing non-cardiac as well as cardiac surgery. The aim of this review is to present information that may allow diagnostic and therapeutic approaches of this clinical condition in patients undergoing surgery."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0093457944,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "wiki20220301en167_44546",
"title": "List of paratrooper forces",
"score": 0.0093457944,
"content": "1st Commando Operations Battalion \"Captain Francisco Padilha\" (1º Batalhão de Ações de Comandos \"Capitão Francisco Padilha\") 3rd Special Forces Company \"Brigadier General Thaumaturgo Sotero Vaz\" (3ª Companhia de Forças Especiais \"General de Brigada Thaumaturgo Sotero Vaz\") Parachutist Training Center \"General Penha Brasil\" (Centro de Instrução Pára-quedista \"General Penha Brasil\") Navy Combat Divers Group (Grupamento de Mergulhadores de Combate) Naval Fusiliers Special Operation Battalion \"Tonelero\" (Batalhão de Operações Especiais de Fuzileiros Navais \"Tonelero\") Air Force Air-Land Rescue Squadron (Esquadrão Aeroterrestre de Salvamento)"
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0092592593,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n1061_6290",
"title": "[¿Cómo tratar la hipertensión arterial sistémica? Estrategias de tratamiento actuales].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Hypertension is a disease that affects almost half of the population. Its complex pathophysiology, mainly affecting the renal, hormonal, cardiovascular and neurological systems, has allowed us to have different pharmacological strategies to treat each of these systems and thus regulate blood pressure. The American Heart Association in 2017, the European Society of Cardiology in 2018, and the American Society of Hypertension in 2020 published their recommendations for the diagnosis, monitoring and treatment of arterial hypertension. The definition of normal blood pressure or hypertension varies according to each guideline. Recommendations on lifestyle and pharmacological therapy are very similar in the guidelines. They recommend blockers of the renin-angiotensin system, calcium antagonists and thiazides, and only in selected cases the use of mineralocorticoid receptor antagonist or beta-blockers."
},
{
"id": "pubmed23n0711_1544",
"title": "[ Monotherapy with tamsulosin].",
"score": 0.0091743119,
"content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."
},
{
"id": "pubmed23n1053_25016",
"title": "[Aortitis sifilítica: a propósito de un caso del sur colombiano].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Se expone el caso de una paciente de 73 años procedente y residente de Florencia, Caquetá (Colombia), con antecedentes de hipertensión arterial, que ingresa a un hospital de alta complejidad por un cuadro clínico de 3 meses de evolución consistente en dolor torácico tipo opresivo en la región anterior izquierda del tórax, no irradiado, de intensidad 8/10. En el ecocardiograma se evidencia enfermedad calcificada de la válvula aórtica con estenosis aortica grave, insuficiencia aórtica, hipertrofia del ventrículo izquierdo e insuficiencia mitral leve. Dentro de los estudios prequirúrgicos presentó VDRL con 1:4 diluciones, se confirmó el diagnóstico con el resultado de la prueba treponémica y se descartaron otras enfermedades infecciosas. Se realizó remplazo valvular con bioprótesis y tubo valvular supracoronario. En la biopsia se confirmó la valvulitis crónica cicatricial con extensas calcificaciones. Posterior a la intervención quirúrgica se dio egreso por adecuada evolución clínica."
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{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
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{
"id": "pubmed23n1054_25210",
"title": "[Cierre percutáneo de comunicación interauricular en paciente con peso menor de 15 kilogramos utilizando técnica asistida con balón. Reporte de un caso].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Niña de 3 años, con peso de 14 kg y antecedentes de episodios de neumonía adquirida en la comunidad y comunicación interauricular. En la exploración física se encuentra a la auscultación un soplo sistólico de grado II/IV en foco pulmonar y desdoblamiento del segundo ruido cardiaco."
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"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.009009009,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0254_15969",
"title": "[The evolution of the therapeutic choice in patients with the outcomes of non-Q myocardial infarct: 2 periods compared].",
"score": 0.009009009,
"content": "Over the last years there has been a tremendous increase in coronary angioplasty procedures (PTCA), due to the availability of better materials and to the refinement of operators skill. It is not known however if this \"PTCA boom\" has modified our approach to the patients with particular clinical situations, such as those with non-Q wave myocardial infarction. The purpose of this study was to verify, in patients undergoing coronary angiography for clinical reasons after a non-Q wave myocardial infarction, the clinical decision concerning the therapeutical choice in two different periods (101 patients in 1988 vs. 102 patients in 1992). Patients in the two groups had similar clinical manifestations whereas patients observed in 1992 had more frequently 2-vessel disease than single vessel disease as compared to patients studied in 1988 (p < 0.05). The distribution of patients with normal coronary arteries or with 3-vessel disease was similar in the two periods. In 1988 medical therapy was the most recommended treatment at discharge (47%), followed by aorto-coronary bypass (29%) and coronary angioplasty (24%). On the contrary, in 1992 PTCA was performed in 48% of patients, medical therapy was recommended in 28% while the incidence of coronary surgery was reduced to 24% (p < 0.01). From a clinical point of view a significant increase in PTCA procedures was seen in patients presenting with unstable angina after the non-Q wave myocardial infarction (54% of these patients undergoing PTCA in 1992 vs. 30% in 1988, p = 0.03) and in patients with effort angina and a positive exercise test at low workload (53% of these patients undergoing PTCA in 1992 vs. 22% in 1988, p < 0.05). Moreover, in 1992 PTCA procedures increased in patients with single vessel disease (64% in 1992 vs. 49% in 1988) and in patients with 2-vessel disease (64% in 1992 vs. 9% in 1988). Therefore, in these patients the need of aorto-coronary by pass was reduced from 39% in 1988 to 19% in 1992 (p < 0.05). The success rate of PTCA procedures was 98% in 1992 and 83% in 1988. No major complications were observed in the two study periods and no patients underwent urgent coronary surgery. These data show an increase in PTCA procedures over the last years in patients undergoing coronary angiography for clinical reasons after a non-Q wave myocardial infarction. The greater experience of operators allowed for improved results, thus reducing the need of coronary surgery in these patients."
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{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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"id": "pubmed23n0090_12406",
"title": "[Cardiac wounds. Experience from 10 years of war. Apropos of 32 cases treated surgically].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Thirty-two patients with cardiac wounds from high velocity firearms (bullets or shrapnel) were operated. Seven of these patients who had no cardiac activity on arrival underwent emergency thoracotomy with a mortality of 85%. The other twenty-five patients underwent planned sternotomy with a mortality of 12%. The authors analyse these case with emphasis on the diagnostic and therapeutic management."
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"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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{
"id": "pubmed23n0879_13867",
"title": "[Not Available].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Introducción: el entrenamiento de intervalos de alta intensidad (HIIT) y el consumo de ácidos grasos omega-3 (O3) ha demostrado cada uno por separado aumentar la capacidad aeróbica, metabolismo oxidativo y función cardiovascular.Objetivo: examinar el efecto combinado de HIIT más suplementación de O3 en el rendimiento físico, presión arterial y composición corporal en jóvenes sedentarios.Método: 28 jóvenes sedentarios con sobrepeso (Edad=22 ± 4 años; IMC=25.8 ± 2.4 kg·m-2) fueron distribuidos aleatoriamente en cuatro grupos: grupo O3/HIIT (n=7) realizó un protocolo de HIIT, tres veces por semana durante seis semanas y consumió 2 g·día-1 de O3; grupo HIIT (n=7) realizó solo el HIIT; grupo O3 (n=7) solo consumió O3; y grupo CONTROL (n=7) que no realizó ninguna intervención. Consumo de oxígeno peak (VO2peak), velocidad máxima (Vmax), presión arterial sistólica y diastólica (PAS y PAD), y porcentaje de grasa fueron medidos antes y después de la intervención.Resultados: el consumo de oxígeno peak aumentó más en el grupo O3/HIIT (+10.9%) en comparación con HIIT, O3 y CONTROL. Velocidad máxima aumentó en O3/HIIT (+7.1%) y HIIT (+11.9%). La presión arterial sistólica disminuyó más en O3 (-6.8%) en comparación con O3/HIIT, HIIT y CONTROL. Por último, O3/HIIT (-19.2%), HIIT (-20.2%), y O3 (-15.2%) presentaron mayores disminuciones del porcentaje de masa grasa en relación al CONTROL.Conclusión: nuestros resultados sugieren un efecto potenciador de la capacidad aeróbica máxima producto de la combinación de HIIT y suplementación de O3. Además, se observó una disminución de masa grasa en todos los grupos intervenidos. "
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{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n1063_1900",
"title": "[Acceso vascular único en intervencionismo coronario protegido con dispositivo de asistencia mecánica ventricular].",
"score": 0.0087719298,
"content": "El dispositivo de asistencia mecánica Impella CP (Abiomed, Danvers, Massachussetts) es el más utilizado para el apoyo hemodinámico en el intervencionismo coronario percutáneo de alto riesgo. Si se desea evitar un acceso adicional radial o femoral, es posible usar el introductor 14 F del dispositivo de asistencia como acceso vascular único."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6426",
"title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."
},
{
"id": "pubmed23n0583_907",
"title": "[Usefulness of the implantable cardiodefibrillator (ICD) in the prevention of sudden death. Results of evidence based medicine].",
"score": 0.0086956522,
"content": "A great percentage of patients who have suffered a myocardial infarction have ventricular left dysfunction. In agreement with the different prospective studies, many of these patients will have an event of ventricular arrhythmias that does them candidates for receiving a strategy of primary or secondary prevention with an ICD. The same studies have showed a significant reduction in mortality with the therapy of the ICD compared with the conventional therapy what demonstrates the balance cost - benefit in favor of the use of these devices in long periods of follow-up. The benefits of mortality with the use of the therapy with ICD at the primary prevention are at least so good as those of the secondary prevention of agreement to the results of different prospective studies."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
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{
"id": "pubmed23n0690_20512",
"title": "[Results of open repair of infrarenal abdominal aortic aneurisms in patients unfit for endovascular treatment].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Purpose of the study was to assess how the introduction of endovascular treatment has affected mortality and morbidity of the traditional surgery for infrarenal abdominal aortic aneurysms (AAA). From January 2002 to December 2009 we treated 230 patients with AAA (mean age 71.6; 121 male 70.7%); 171 (74.4%) were treated with surgery, 59 (25.6%) underwent to endovascular exclusion .We divided the patients into two groups: Group A, before the beginning of our \"endovascular\"; Group B, after the beginning of our endovascular experience. A total of 171 patients were treated with traditional surgical intervention, 99 in Group A and 72 in Group B. We evaluated the morbidity and mortality between the two groups by statistical analysis (by Student t test and χ ² test) considering a significant p-value <0.001. e 30-day mortality was 4% respectively in group A and 5.5% in group B (P = not significative, n.s.). The incidence of renal and ischemic peripheral complications was, respectively, 2% and 4% in group A, and 4.1% and 8.3% in group B showing statistical significance (P <.001). There were no documented statistically significant differences between the two groups in terms of cardiac and respiratory complications (P = n.s.). CONCLUSIONS. The results of the traditional surgery for the infrarenal AAA not suitables for endovascular repair suffer from the difficult anatomy of aorto-iliac district. Although the incidence of complications of open surgery is increased, the mortality is similar to anatomical not complicated aneurysms."
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3
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"text": "BI-RADS Breast Imaging Reporting and Data System. Il BI-RADS 3 è definito con risposta 3."
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BI-RADS Breast Imaging Reporting and Data System. Il BI-RADS 3 è definito con risposta 3.
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BI-RADS Breast Imaging Reporting and Data System. Il BI-RADS 3 è definito con risposta [HIDDEN].
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Una donna di 40 anni si è consultata perché da un mese ha notato un nodulo nel quadrante supero-esterno del seno destro. Il referto della mammografia descrive una lesione BIRADS 3. Qual è la procedura migliore da seguire?
| 592
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it
|
{
"1": "Rassicuratelo, perché è già stato fatto un esame di diagnostica per immagini e la malignità è stata esclusa.",
"2": "Questa classificazione implica probabilmente un intervento chirurgico, dato che la probabilità di cancro è superiore al 10%. Le spiega la situazione e la indirizza preferibilmente alla breast unit.",
"3": "Si tratta probabilmente di un reperto benigno, poiché la possibilità di cancro è inferiore al 2%. Spiega che è necessario un controllo ogni 6-12 mesi fino a 24 mesi o una biopsia.",
"4": "I risultati sono a basso sospetto di cancro (2-10%), ma è necessaria una biopsia.",
"5": null
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| 76
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ONCOLOGIA
| 2,022
|
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"MedCorp": {
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"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0177213205,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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"id": "wiki20220301en303_19227",
"title": "Nomadi 40",
"score": 0.0101076798,
"content": "Track listing Disc 1 Noi non ci saremo (3' 05\") Gordon (4' 18\") Tutto a posto (4' 18\") Gli aironi neri (4' 31\") Il vento del nord (4' 51\") L'uomo di Monaco (4' 15\") Il fiore nero (3' 19\") I miei anni (4' 45\") Un pugno di sabbia (4' 37\") Per fare un uomo (3' 33\") Canzone per un'amica (4' 19\") Lontano (4' 29\") Un giorno insieme (3' 58\") Il vecchio e il bambino (4' 36\") L'angelo caduto (4' 19\") Io vagabondo (3' 54\") Voglio ridere (4' 23\") E di notte (4' 21\") Disc 2 Io voglio vivere (4' 58\") La libertà di volare (4' 11\") La vita che seduce (4' 28\") Una storia da raccontare (3' 19\") Auschwitz (6' 00\") Naracauli (5' 06\") Sangue al cuore (4' 34\") Le strade (4' 41\") Né gioia né dolore (4' 49\") Il nome che non hai (4' 34\") Ho difeso il mio amore (4' 29\") Dio è morto (2' 49\") Ti lascio una parola (Goodbye) (4' 31\") Vivo forte (7' 25\") Senza discutere (3' 33\")"
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"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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"id": "pubmed23n0648_11700",
"title": "[Ultrasound guided core biopsy for breast lesions using 16G needle].",
"score": 0.0099009901,
"content": "The objective of this study was to develop a standard diagnostic evaluation with 16G core-needle biopsy for breast lesions. We evaluated the ideal number of fragments using standard ultrasound criteria based on the previous results obtained on the size of the lesions. A prospective study was carried out, from may 2004 to September 2005, in 79 patients with lesions that included categories 2,3,4 and 5, according to BIRADS -USTM using 16G core biopsy needle. We took up 5 pieces numbered and placed individually in vials with 10% formalin. In 84 biopsies performed there were 81 conclusive diagnoses (96%), with 43 malignant results (51%) and 38 benign results (45%). The effectiveness of the core biopsy increased with the sample numbers: one sample is 95.24% accurate; two samples reach 96.93%; three samples reach 98.8%; four samples reach 98.81%, and finally, five samples reach 100% accuracy. the resection of three fragments was sufficient for a satisfactory result."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "pubmed23n0410_22010",
"title": "[Sonographical breast biopsy: how many core biopsy specimens are needed?].",
"score": 0.0098039216,
"content": "To determine the optimum number of specimens of a sonographically guided core biopsy of the breast. From January 2001 to April 2001, sonographically guided core biopsies (coaxial needle: 11 G; core needle: 12 G) were performed on 106 patients with 115 BI-RADS trade mark 4-5 lesions that had corresponding sonographic findings. Five specimens were obtained in anteroposterior direction parallel to the chest wall and each specimen examined histologically. A total of 575 core biopsies produced 545 specimens (94.8 %), with no material obtained in 30 biopsies (5.2 %). The first and second specimen confirmed the diagnosis in 99 of 115 lesions (86 %), with subsequent specimens confirming the diagnosis in 87 % (3 rd specimen), 88 % (4 th specimen) and 82 % (5 th specimen). The additive accuracy of the five core breast specimens was 86 %, 96 %, 98 %, 99 % and 100 %. The possible volume of 78.9 mm 3 as determined by the sample notch of the core needle only furnished an average volume of 38.1 mm 3 (41.1 mm 3 for the 1 st, 40.1 mm 3 for the 2 nd, 37.5 mm 3 for the 3 rd, 36.7 mm 3 for the 4 th and 35.0 mm 3 for 5 th core specimen). Sonographically guided core breast biopsy (coaxial needle: 11 G; core needle: 12 G) may require five passes to achieve a diagnostic accuracy of more than 99 %."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0622_11831",
"title": "[Benefit of sentinel node biopsy in patients with breast ductal carcinoma in situ].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Patients with a diagnosis of breast ductal carcinoma in situ (DCIS) have a low risk of developing axillary metastases. The use of sentinel node biopsy in this group of patients is controversial. The objective of this study is to determine if the sentinel node biopsy benefits a subgroup of patients with DCIS. Between April 2002 and December 2007, patients with a diagnosis of DCIS and who underwent a sentinel node biopsy were included in the study. In our centre the sentinel node biopsy was performed in patients with DCIS who required a mastectomy, high grade and >2cm DCIS and palpable DCIS. Forty-seven patients were included in the study. In all cases the sentinel node was identified. Twenty-five (53.1%) patients underwent a mastectomy due to extensive DCIS; 14 of these (56%) with immediate reconstruction with implants. Twenty-five (53.1%) patients had high grade DCIS. In 7 (14.8%) patients the tumour was palpable. Fourteen patients (29.7%) were upgraded to invasive breast cancer in the definitive histology. In 2 (4.2%) patients who underwent a mastectomy a positive sentinel node was found. Performing sentinel node biopsy in this group of DCIS patients has lead us to identify 4% of patients with positive sentinel nodes. Furthermore, 29.7% of the patients have avoided a second invasive diagnostic procedure for definitive histology. For these reasons we consider it appropiate to perform sentinel node biopsy in this subgroup of patients with DCIS of the breast."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0849_19171",
"title": "[An audit of breast cancer screening mammograms and the variability of radiological practice].",
"score": 0.0096153846,
"content": "To audit the breast cancer screening mammograms performed in a general hospital and to assess the variation in medical practice in the diagnostic process. A review was carried out on the screening mammograms performed between 1 May 2010 and 30 April 2011, with clinical follow up for two years, and a comparison with the published standards. Of the 3,878 women examined, 368 (9.48%) were called back to complete the study (97 [16.1%] in the initial screening and 271 [8.2%] in revisions). Forty three biopsies (1.1%) were indicated, of which 24 were diagnosed with cancer. The positive predictive value (PPV) in screening studies (PPV1) was 6.52%. For the recommended biopsy (PPV2) it was 55%, with a sensitivity of 100%, a specificity of 91% and a cancer detection rate of 6.1/1,000. There were no false negatives. Twenty tumours were invasive; with no axillary lymph node infiltration was observed 15 of them. In 6 cases, the size of the tumour was less than or equal to 10mm, and in 17 it was less than 15mm. There were a higher percentage of new appointments by two radiologists (12% and 17.2% versus 7.3%) (P<.001). In 217 cases (58.96%; P<.001) only one radiologist indicated new appointments. Of this group, 73% were discharged in the first visit, compared to 47.6% in the non-discrepant group (P<.001). Four of the cancers were detected in these 217 patients. The observed results are adjusted to the reference values. The discordant data are the new appointments rate, both in the initial screening and in the review, with a significant variation depending on the radiology reader."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0342_9143",
"title": "[In situ ductal carcinoma of the breast].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Ductal carcinoma in situ (DCIS) is an early, localized stage of breast cancer. The diagnosis of DCIS has increased due to the use on a large scale of mammography. The majority of these tumors are detected on the mammography by microcalcifications. It is very important to establish a new pathologic classification. The management is one of the most controversial part in the treatment of breast cancer; for several decades total mastectomy was considered the appropriate treatment. Conservative treatment is based on the surgical excision of the tumor plus irradiation of the remaining breast. Has an excellent prognosis when properly treated."
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{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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{
"id": "pubmed23n0692_8740",
"title": "[Evaluation of stereotactic core biopsies of the breast with the 10-gauge Vacora® biopsy device: a review of 541 procedures].",
"score": 0.0094339623,
"content": "To evaluate stereotactic core biopsies of the breast with the 10-gauge Vacora(®) biopsy device. Retrospective study of 541 procedures in 502 patients performed between 2007 and 2009. The procedure failed in 2% of cases, non-complicated hematomas occurred in 5% of cases and unsightly scars in two cases. A clip was deployed in 70% of cases, successfully in 99% of cases. The procedure was well tolerated in 88% of cases. Core biopsies confirmed a benign lesion in 55% of cases, borderline lesions in 19% of cases and malignant lesions in 26% of cases with complementary surgery performed in 40% of cases. For surgical lesions, sensitivity, specificity, PPV and NPV were 89%, 100%, 100% and 84% respectively. Atypical ductal dysplasia was under-estimated in 8% of cases while DCIS was under-estimated in 14% of cases. After review of the mammograms, 3% of Bi-Rads 4 lesions were reclassified as Bi-Rads 3 lesions, all benign at core biopsy. Half of these results were from screening mammography programs. Results with the 10-gauge Vacora(®) biopsy device are similar to reports from the literature, mainly using the Mammotome system, with regards to tolerability and reliability for a lesser cost."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0093457944,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0756_14027",
"title": "[Resection margins in conservative breast cancer surgery].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Conservative breast cancer surgery is facing a new problem: the potential tumour involvement of resection margins. This eventuality has been closely and negatively associated with disease-free survival. Various factors may influence the likelihood of margins being affected, mostly related to the characteristics of the tumour, patient or surgical technique. In the last decade, many studies have attempted to find predictive factors for margin involvement. However, it is currently the new techniques used in the study of margins and tumour localisation that are significantly reducing reoperations in conservative breast cancer surgery. "
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0267_17865",
"title": "[Biopsy of occult lesions detected by mammography in a district hospital].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Most series of biopsies of mammographically identified breast lesions are performed in specialized units following mass screening and report an 11% to 36% rate of carcinoma. The results of such biopsies in a district hospital setting are analysed. Seventy-nine consecutive needle localisation biopsies were performed over a 2.5-year period by 15 surgeons and retrospectively reviewed. 13 lesions (16%) were referred by the National Breast Screening Programme. Carcinomas were found on 24 biopsies (30%): 8 were in situ and 16 were infiltrative, 5 of whom were less than 0.5 cm. Thus half of them met the criteria of \"minimal\" carcinoma as described by GALLAGHER. 40% of women 50 years and older and 13% of women less than 50 years had carcinoma. 6% of the lesions read on mammogram as \"probably\" benign and 47% of those considered as \"probably\" malignant were cancer. There was no significant correlation between the mammographic appearance and the occurrence of cancer but all \"minimal\" invasive carcinomas were associated with calcifications. Complete removal of the lesion failed in 3 cases. Localisation biopsy can be performed in a district hospital by general surgeons with a similar yield of malignancies as in specialized unit and with a high incidence of early detected cancers."
},
{
"id": "pubmed23n0119_2082",
"title": "[Value of drill-biopsy in breast cancer].",
"score": 0.0091743119,
"content": "This study reports the results of 649 drill biopsies performed on breast tumors before any treatment. Diagnostic of malignancy was achieved with a drill biopsy in 89% cases (579/649 procedures). Pathological subtypes, i.e. common infiltrating types, special pathological types, were determined in 98% cases (566/579), while histo-prognostic grading, according to Scarff, Bloom and Richardson, was performed in 98% of the common infiltrating type carcinomas (498/507). Reliability of the technique was related to the tumor size 57%, 87.5%, 93.5% and 98.5% in T1, T2, T3 and T4 tumors (TNM classification), respectively. Comparative reliability of the three different operators was 86.5%, 88.5% and 92%, and was related to their technical experience. This study has demonstrated the diagnostic value of a \"malignant\" drill biopsy, which is independent of the results of the initial radiological and clinical work-up: suspicious or malignant (group A: 635 cases, or non-suspicious group B: 14 cases). However, \"non malignant\" drill biopsy has no value and should not be conclusive."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
},
{
"id": "pubmed23n0084_3116",
"title": "[Current role of radical surgery in the treatment of breast tumors].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Though currently conservative surgical procedures have an ever-growing importance in breast cancer treatment, there is still place for radical surgery. The Authors describe radical techniques and their indications. The surgeon must know how to choose the proper radical technique, when it is not possible to perform a conservative surgical procedure."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.009009009,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0062_11852",
"title": "[Diagnosis of breast carcinoma. Comparison of clinical, mammographic, echographic and cytological aspiration diagnosis in a group of 50 patients].",
"score": 0.009009009,
"content": "The study assesses the sensitivity of clinical, mammographic, echographic and needle biopsy tests in a sample group of 50 women some of whom were examined and operated by the Surgical Division of Casalpusterlengo Hospital, whereas others were examined and operated at Crema Hospital. Data were compared with those from larger studies recently reported in the literature. Patients had a minimum age of 42 years and a mean age of 64.3 years; all were symptomatic. Clinical examination, mammography and echotomography showed an increased sensitivity in parallel with the increased size of tumour and the patient's age. The sensitivity of mammography in T1 cases was higher than that of clinical examination and ultrasound tests. Diagnosis was made on cytological grounds alone in 2% of cases, but was negative in 14% (benign/inadequate sample) in spite of the presence of a positive clinical examination and mammography. A 90.4% sensitivity rate was achieved using a combined clinical examination and mammography."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "pubmed23n0610_6412",
"title": "[Vacuum-assisted breast biopsy for diagnosis of non-palpable lesions: experience with 226 cases].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Vacuum-assisted breast biopsy (VABB) is now available for non-palpable lesions. The present study describes the results obtained from 226 consecutive VABBs performed at \"L. Sacco\" Hospital, Milan, from November 2005 to July 2007 (198 stereotactic and 28 ultrasonographic procedures). Adequate tissue samples for histopathological evaluation were obtained in 225 cases (99.6%). The diagnoses were as follows: 9 normal tissues (4%), 97 benign (43%), 25 \"probably benign\" (11%), 4 \"suspicious for malignancy\" (2%) and 90 malignant (40%, 53 in situ and 37 infiltrating carcinoma). Of the 90 malignant cases, 38 (42.2%) underwent subsequent surgical excision in our Unit; 84.2% (32/38) had concordant histopathological findings. In conclusion, VABB is an accurate and safe technique for diagnosis of non-palpable lesions, and in experienced hands avoids unnecessary surgical procedures."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0088495575,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0644_5694",
"title": "[Outcome of a screening mammography practice with regard to epidemiological audit].",
"score": 0.0088495575,
"content": "To check epidemiological data from a breast diagnostic clinic. Mammographies from 35,041 patients were studied, within a period of 2 years and 7 months, from 2004 to 2006, 32,049 (91.5%) of them from screening, and 2,992 from symptomatic patients (8.5%). The calculated parameters were: detection rate of the screening patients, percentage of cancer among the symptomatic patients, rate of biopsy indication, percentage of minimal, in situ, and stage 0-1 carcinomas, recall rate, and predictive value of mammographies considered as abnormal and of biopsies' indications in screening patients. 228 diagnoses of breast cancer were made, 111 in screening patients (0.34% detection rate) and 117 in symptomatic patients (3.91% detection rate). The number of biopsies' recommendations among screening patients was 544 (1.7% of those patients). There were 28% of minimal carcinomas, 10% of in situ carcinomas and 93% of stage 0-1 carcinomas among the screening patients. Recall rate was 19%. Positivity of mammographies considered as abnormal (VPP1) was 1.65%. The rate of biopsies' positivity (VPP2) was 21.9%. This study brings important epidemiological data for the audit of mammographic screening, rare among us. Data have been analyzed as compared to what is recommended by the literature, the detection rate and the percentage of minimal and in situ carcinomas found being comparable to the established values, but with the VPP value lower than the ideal."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0569_9163",
"title": "[Elastography of the breast: a prospective study of 122 lesions].",
"score": 0.0087719298,
"content": "To evaluate elastography in the characterization of breast nodules. Elastography (Hitachi, 7.5- to 13-MHz probe; Ueno classification, scores 1-3=benign, 4-5=malignant) was evaluated in 125 subclinical lesions in 114 patients. The results were compared to those of the ACR's BI-RADS sonography categories (benign=2 and 3, malignant=4 and 5) and to the results of the percutaneous samples taken and/or surgery (122 lesions evaluated, 59%<10 mm, 61 cancers, 61 benign lesions). There were three technical failures (2.4%). The elastography was in agreement with histology for 101 lesions, with 13 false-negative results and eight false-positive results (sensitivity, 78.7%; specificity, 86.9%; PPV, 85.7%; NPV, 80.3%); versus agreement with the BI-RADS classification for 98 lesions with one false-negative result and 23 false-positive results (sensitivity, 98.4%; specificity, 47.5%; PPV, 65.2%; NPV, 96.7%). Elastography is a simple and rapid complementary method that can improve the specificity and the PPV of morphological imaging studies of breast nodules with a low level of suspicion (BI-RADS categories 3 and 4a), which should decrease the rate of unnecessary benign biopsies."
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"id": "pubmed23n0887_23509",
"title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."
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{
"id": "pubmed23n0326_14020",
"title": "[Value of punch biopsy in diagnosis of palpable breast tumors. A prospective analysis of 150 patients].",
"score": 0.0086956522,
"content": "To reduce the need for excisional biopsies in the diagnosis of breast masses, the accuracy of core needle biopsy (CNB) was determined in a university hospital setting. 150 consecutive women with solitary palpable breast masses underwent CNB over a 2-year period. Histological diagnosis was established, and in the case of cancer the type, grade and estrogen and progesterone receptors were determined. CNB findings were compared with those independently obtained from the subsequently excised lesions. There were 103 malignant and 47 benign lesions. CNB diagnosed 136 lesions (90.7%) correctly. Fourteen biopsies were inconclusive. Histological type was correct in all cases and grading in 83.5%. Correct hormone receptor status was obtained in 97.1% of cases for estrogen and 91.3% for progesterone. Diagnosis of histological type, grading, and hormone receptors obtained from CNB material is a safe way to analyze palpable breast lesions and therefore a useful tool to select patients for preoperative treatment."
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{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
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"text": "Il segno dell'alone è caratteristico dell'aspergillosi polmonare, soprattutto in un paziente immunodepresso."
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Il segno dell'alone è caratteristico dell'aspergillosi polmonare, soprattutto in un paziente immunodepresso. Ma non è patognomonico: è stato associato anche alla tubercolosi, ad alcune neoplasie e alla granulomatosi di Wegener.
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Il segno dell'alone è caratteristico dell'aspergillosi polmonare, soprattutto in un paziente immunodepresso. Ma non è patognomonico: è stato associato anche alla tubercolosi, ad alcune neoplasie e alla granulomatosi di Wegener.
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Un paziente immunodeficiente che presenta una radiografia/TC del torace con polmonite e segno di alone meniscale o contorno crescentico suggerisce un'infezione da parte di:
| 26
|
it
|
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"1": "Staphylococcus aureus.",
"2": "Streptococcus pneumoniae.",
"3": "Candida albicans.",
"4": "Pseudomonas aeruginosa.",
"5": "Aspergillus fumigatus."
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| 117
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INFETTIVO
| 2,011
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"MedCorp": {
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"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0099009901,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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{
"id": "pubmed23n0740_11973",
"title": "[Cancer, febrile neutropenia and pulmonary images: Findings in bronchoalveolar lavage in children].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Lung infections are a serious complication in children with cancer. Bronchoalveolar lavage (BAL) has been demonstrated to be an effective procedure for achieving etiologic diagnosis. We did a retrospective analysis of BAL data performed between November 2005 and October 2008 in children with cancer, severe neutropenia and lung infiltrates for assessing its performance, clinical utility and safety. Thirty-seven BAL were evaluated in 35 patients. Focal infiltrates were demonstrated in imaging studies associated with 19/37 BAL; in 8 an infectious agent was found. Interstitial pattern was observed in 15/37, in which there were 4 positive studies, proving a higher microbiological performance in BAL associated with focal lesions. BAL yielded significant microbiological findings in 32.4% (12/37). Sixteen microorganisms were identified in the study: bacteria in 8 cases, Mycobacterium tuberculosis (n: 2), Pseudomonas aeruginosa (n: 2), Acinetobacter baumannii (n: 1), A. Iwoffii (n: 1), group viridans Streptococcus (n: 1), Mycoplasma pneumoniae (n: 1); viruses in 3 cases, metapneumovirus (n: 2) cytomegalovirus (n: 1) and fungal infection in 5 cases, Pneumocystis jiroveci (n: 2) Aspergillus fumigatus (n: 1), Aspergillus niger (n: 1), Candida albicans (n: 1). Therapeutic adjustments were done in 6/37 episodes (16.2%). BAL has a significant role in the evaluation of pulmonary infiltrates in pediatric oncological patients, requiring a prompt and safe diagnosis, which is crucial for the survival with minimal morbidity. Our results suggest that BAL by fiberbronchoscopy should be considered as an initial diagnostic tool in these patients."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0098039216,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0106_663",
"title": "[Infectious pneumopathies in immunodepressed patients. Value of the study of bronchoalveolar lavage fluid].",
"score": 0.0098039216,
"content": "During a period of 16 months 26 fluid specimens obtained by broncho-alveolar lavage (BAL) in 24 immunocompromised patients were examined. This material included 13 HIV positive patients and 11 patients presenting malignant hemopathies (MH), of whom 7 had had a blood marrow transplantation. The BAL fluid was divided into two equal parts, one of which was sent to the Institute of Pathology and the other to the Laboratory of Bacteriology of Geneva University Hospital. In some cases a transbronchial biopsy was also studied. Eight out of 13 HIV positive patients presented a Pneumocystis carinii infection and one a cytomegalovirus (CMV) infection (associated with atypical mycobacteria infection). In another case streptococcal pneumonia was observed. In 3 patients, analysis of the BAL fluid failed to yield a diagnosis. In the 11 patients with MH, 2 cases of CMV, 2 infections with Candida albicans and one with Aspergillus fumigatus were found. In 2 patients the pneumopathy was due to bacterial infection. Four BAL fluids failed to yield a diagnosis; however, in one of these transbronchial biopsy revealed interstitial pneumonia of unknown origin. On the basis of our material and comparison with clinica, radiological and serological data, it appears that BAL fluid analysis is a helpful and rapid diagnostic aid in infectious pneumopathies of immunocompromised patients. This is especially true of AIDS patients in whom the most common pulmonary complication is Pneumocystis carinii pneumonia. However, success of the analysis requires close cooperation between clinician, bacteriologist and pathologist."
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{
"id": "article-27349_19",
"title": "Pneumocystis jirovecii Prophylaxis -- Differential Diagnosis",
"score": 0.0097570262,
"content": "Due to their poor immune response, patients with HIV and those with immunosuppression for other causes, such as malignancy, autoimmune disease, or iatrogenic due to underlying condition or organ transplant patients, require prophylaxis for numerous pathogens. These pathogens include: Aspergillus species Candida albicans Clostridium difficile Coccidioides immitis Cryptococcus neoformans Cytomegalovirus Histoplasma capsulatum Legionella pneumophila Microsporidium Mycobacterium avium complex Mycobacterium tuberculosis Pseudomonas aeruginosa Salmonella Staphylococcus aureus Streptococcus pneumoniae Streptococcus pyogenes Toxoplasma gondii [2] [3] [5]"
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0319_3999",
"title": "[Invasive pulmonary aspergillosis: a study of 33 cases].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Invasive pulmonary aspergillosis (IPA) is an infectious complication appearing mainly in immunosuppressed patients, whose diagnosis is often difficult and lately made, and that usually bears a dismal prognosis. Patients diagnosed as having IPA from 1989 to 1994 were retrospectively analyzed. Probable IPA was diagnosed on the basis of a positive culture for Aspergillus together with a consistent radiological image. Confirmed IPA was diagnosed if there was, in addition to the former, a pathological examination showing Aspergillus hifae invading pulmonary parenchyma and/or pulmonary vessels. There were 25 men and 8 women with a mean age of 53.7 +/- 16.9 years (range: 22-86 years). IPA was confirmed in 11 cases and probable in 22. Sixty three percent of the patients had hematologic malignancy or solid cancer, whereas 30.3% did not have prior granulocytopenia or immunosuppressive therapy. The mean (SD) interval between admission and diagnosis was 40.2 (37.1) days (range: 1-180 days), and the diagnosis was made while the patient was still alive in 75% of the cases. Fifteen percent of the patients had extrapulmonary aspergillosis. The most frequent finding both on X-ray film of the chest and pulmonary computed tomography were bilateral multiple pulmonary nodules. Thirteen patients were treated with itraconazole, 6 with amphotericin B, 5 received both drugs, and 2 received fluconazole. Nineteen patients (57.6%) died and the case-fatality rate among treated patients was 46.1%. IPA presents mainly in immunosuppressed patients, but there was a not negligible proportion of patients lacking the classical risk factors. IPA is often a lately made diagnosis and in a quarter of the patients it is not made when the patient is alive. The most frequent radiological presentation are multiple bilateral nodules. The case-fatality rate of IPA is exceedingly high, even when if the patient has been adequately treated."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0096153846,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0043_2226",
"title": "[Nosocomial pneumonia: a report of 372 cases].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Three hundred seventy-two cases of hospital-acquired pneumonia occurring during a 4-year period were reviewed. It was found that the annual incidence of the pneumonia was 1.44% which ranked first in the incidence of nosocomial infections at this institution. Most of the patients had suffered from primary severe underlying diseases with immunosuppression of different degrees. A variety of factors such as antibiotic and steroid therapy, operation, intensive care, endotracheal intubation, tracheostomy, chemotherapy and radiotherapy predisposed to the acquisition of this pneumonia. Most frequent etiologic agents for hospital-acquired pneumonia were Enterobacteriaceae, Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus and Candida albicans. The overall mortality rate was 25.3%. However, deaths associated with Pseudomonas aeruginosa and Staphylococcus aureus are particularly high, with rates of 70.6% and 66.7% respectively. The incidence, mortality, pathogenesis, diagnosis, treatment and prevention of the disorder were discussed briefly."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0273_13788",
"title": "[Lung infections in acquired immunodeficiency. Clinico-radiologic correlations].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Over the last decade the number of subjects with acquired immunodeficiencies has markedly increased; this phenomenon depends on both the large number of patients receiving organ transplants or antiblastic therapy and the spread of infections caused by the HIV virus. In 70-90% of these patients primary diseases include different pulmonary infections, relative to the type and degree of immune compromission. Pathogenic or, in most cases, opportunistic germs are responsible for severe pneumonia whose mortality rate can top 50%. Since prognosis depends on the promptness of treatment, the diagnosis of nature must be made quickly by integrating clinical and diagnostic findings with laboratory and instrumental results. Conventional chest radiology plays a major role as the first step in a diagnostic iter which can now include rather sensitive techniques--e.g., equalized chest films. CT and nuclear medicine often represent the necessary diagnostic complements but, in some cases, etiology can be diagnosed only with such invasive procedures as lung biopsy. The authors reviewed the current data on the diagnostic imaging findings of pulmonary infections caused by common germs, by Pneumocystis carinii mycobacteria, mycetes and viruses in immunocompromised patients, integrating their personal experience with literature data."
},
{
"id": "wiki20220301en024_23910",
"title": "Chronic granulomatous disease",
"score": 0.0094639102,
"content": "People with CGD are sometimes infected with organisms that usually do not cause disease in people with normal immune systems. Among the most common organisms that cause disease in CGD patients are: Bacteria (particularly those that are catalase-positive) Staphylococcus aureus. Serratia marcescens. Listeria species. E. coli. Klebsiella species. Pseudomonas cepacia, a.k.a. Burkholderia cepacia. Nocardia. Fungi Aspergillus species. Aspergillus has a propensity to cause infection in people with CGD and of the Aspergillus species, Aspergillus fumigatus seems to be most common in CGD. Candida species."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
},
{
"id": "pubmed23n0093_11427",
"title": "[Aspergillosis and radiation-induced pneumonia. What relationship? Apropos of 2 cases].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The authors report the cases of 2 patients who underwent lobectomy followed by irradiation for lung cancer and subsequently developed an aspergillus-infected cavity in the irradiated lung parenchyma. It is far from certain that aspergillosis must always develop in a pre-existing cavity. In cases where it developed on post-radiotherapy lung lesions, our 2 patients and a review of the literature encline us to believe that the fungus itself is responsible for the formation of cavities in lesions of radiation pneumonia. Treatment of such disease can only be surgical, and in spite of post-irradiation and post-surgery sclerosis, elective excision of the lesions is the best solution."
},
{
"id": "pubmed23n0711_1544",
"title": "[ Monotherapy with tamsulosin].",
"score": 0.0093457944,
"content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."
},
{
"id": "pubmed23n0681_25078",
"title": "[Spectrum of primary immunodeficiencies in a tertiary hospital over a period of 10 years].",
"score": 0.0093457944,
"content": "More than 200 primary immunodeficiencies (PID) have been described and about 60% present during childhood. Early diagnosis and treatment have been shown to improve patient outcome. Analysis of patients with a PID diagnosed in a paediatric tertiary care hospital-referral centre over a period of 10 years. Medical records of all paediatric patients followed up in our unit were retrospectively reviewed. Clinical and epidemiological features, laboratory tests, therapy and outcome were analysed. One hundred and eighty nine patients were followed up in this period of time. Antibody disorders were the most common diagnosis. In our series, clinical presentation at diagnosis were: recurrent respiratory infections in selective IgA deficiency and common variable immunodeficiency (CVID) patients, failure to thrive and opportunistic infections (mainly viral infections) in patients with severe combined immunodeficiency (SCID), skin abscesses (Staphylococcus aureus, Serratia spp.) and complicated pneumonia (Aspergillus spp., Rhodococcus equi) in chronic granulomatous disease, congenital heart disease and consistent phenotype in 22q11 deletion syndrome, skin abscesses and ecthyma gangrenosum in severe congenital neutropenia and opportunistic infections and sepsis (Pseudomonas aeruginosa) in children with X-linked agammaglobulinaemia (XLA). Lymphoproliferative disorders were common in CVID. No malignancies were observed during this period. One patient with XLA developed chronic encephalitis. All patients with CVID and XLA were receiving immunoglobulin replacement therapy (8 intravenous and 14 (since 2006) subcutaneous route) and in all but two SCID patients, stem cell transplantation was performed. Outcome was good in most of them except 8 SCID (2 prior and 6 after transplantation), 3 Wiskott-Aldrich syndrome, 1 complete DiGeorge, 1 chronic granulomatous disease and 1 ataxia-telangiectasia patients who died during follow-up. The vast majority of patients included in this series presented with typical clinical features; therefore, basic knowledge of these entities in primary care and collaboration with hospital referral centres should allow a large number of PID in children to be diagnosed at an early stage, leading to proper treatment and monitoring, and therefore improvement of patient prognosis."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20492",
"title": "[Perché la legionellosi è una tra le più temibili ICA].",
"score": 0.0092592593,
"content": "La Legionellosi è una polmonite che può presentare un decorso variabile a seconda se i soggetti colpiti risiedono nel loro domicilio, sono ospiti di strutture recettive o sono ospedalizzati. In ambito ospedaliero, che annovera questa patologia tra le più pericolose Infezioni Correlate all'Assistenza (ICA), si registrano decisamente i casi più gravi e assai spesso letali. Gli errori nella Valutazione del Rischio e negli interventi di risanamento contribuiscono alla proliferazione all'interno delle condutture idriche di un temibile microrganismo che può essere eliminato o ridotto solo con un approccio multidisciplinare."
},
{
"id": "pubmed23n0286_1291",
"title": "[Pulmonary aspergillosis. Report of 8 children].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The clinical files were reviewed of eight pediatric patients who died between 1976 and 1990, having the pathological diagnosis of aspergillosis. During the clinical evolution seven displayed malnutrition and respiratory symptomatology, four had slow evolving fever and oral candidiasis. The image in all the chest X-Rays was opaque. In the laboratory four had leukopenia, lymphopenia and neutropenia: two with a positive culture of Aspergillus. Five received four to eight different antibiotics during the last clinical evolution. All showed a combination of diverse forms of aspergillosis, all with the invasive form, five with the disseminated form, three bronchopulmonary allergic and one with aspergilloma. All had invasion of the respiratory system. Septicemia had the cause of death in four and three was direct relation with Aspergillosis."
},
{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
},
{
"id": "pubmed23n0339_7804",
"title": "[Pneumonias in patients with malignant hemopathies. Their etiology, response to treatment and prognostic factors in 69 patients (88 episodes)].",
"score": 0.0091743119,
"content": "To analyze the etiology, treatment response and prognostic factors in 88 episodes of pneumonia in patients with hematological malignancies diagnosed in one center during a period of 30 months. 88 episodes of pneumonia in 69 adult patients were studied. Age, sex, hematological malignancy and its treatment, existence of neutropenia and hypogammaglobulinemia, administration of immunosuppressive agents, type (hospital or community-acquired) and localization of pneumonia, presence of respiratory failure and treatment response were reported. For etiologic diagnosis of pneumonias, cultures of blood, sputum, pleural fluid and bronchoalveolar lavage (BAL), as well as Legionella pneumophila, Aspergillus fumigatus and Streptococcus pneumoniae antigen detection in urine were performed. Univariate and multivariate analyses of prognostic factors for pneumonia evolution were carried out. The median age was 63 years. Acute leukemias (AL) were the predominant hematological malignancies. Microbiologic documentation was obtained in 40 (45%) of pneumonias. Fiberoptic bronchoscopy with BAL (71%) was the diagnostic procedure with highest yield followed by blood cultures (25%). Streptococcus pneumoniae (13) was the most frequent isolated pathogen, followed by Legionella pneumophila (6) and Pseudomonas aeruginosa (6). A significantly higher prevalence of Streptococcus pneumoniae was observed in community-acquired pneumonia. The overall mortality rate was 20%. Respiratory failure (p = 0.0009), existence of neutropenia (p = 0.0023), age equal or higher than 60 years (p = 0.012) and prolonged administration of immunosuppressive agents (p = 0.015) were the prognostic factors associated with unfavourable evolution of pneumonias in the multivariate analysis. The etiologic diagnosis of pneumonia in patients with hematological malignancies was only achieved in a half of cases. In our series, the high prevalence of Legionella pneumophila can be attributed to the special epidemiologic characteristics of our hospital. Prognostic factors of pneumonia are related to individual factors as well as to the hematological status of patients."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0090909091,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
},
{
"id": "pubmed23n0134_8015",
"title": "[Incidence of Pseudomonas sp., Staphylococcus sp. and Candida sp. in a high-risk population].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Since infections represent one of the greatest complications in immunocompromised hosts, our group, concerned with bacteriological monitoring, has applied its attention to microorganisms such as Pseudomonas sp, Staphylococcus sp and Candida sp. Pseudomonas sp strains have been identified using conventional techniques and the API system 20 NE. According to Varaldo's scheme, Staphylococci sp have been divided into six \"lyogroup\" and then, the typing of Candida sp has been checked by cultural and biochemical tests. The results obtained have demonstrated that the Pseudomonas aeruginosa species is prevalent not only in the urinary tract but also in the respiratory tract. As for the Staphylococci sp, the VI lyogroup showed the greatest percentage of strains and than, as regards Candida sp it has been possible to observe that, over a given period, the percentage of pluricontamination has been almost constant."
},
{
"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.009009009,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
},
{
"id": "pubmed23n0606_2036",
"title": "[Invasive pulmonary aspergillosis during the treatment of acute leukaemia (3 case report)].",
"score": 0.009009009,
"content": "The authors describe 3 patients with confirmed diagnosis of invasive pulmonary aspergillosis (IPA) during the treatment of acute leukaemia in the period July-September 1987. High statistic significance of previous incidence of the disease, high fungal contamination and epidemiologic relationship between cases point at the epidemic. All patients were treated with amphotericin B; two patients died and the third was cured with intensive 6-month--treatment of amphotericin B in the total dose of 4 grams. It is necessery to introduce amphotericin B in therapy of every febrile patient in prolonged granulocytopenia not responsive to 2 combinations of antibiotics after 4 days and persistently looking for radiologic, microbiologic, serologiic and histopathologic evidence of aspergillus infection. In addition to prolonged granulocytopenia high contamination of air with aspergilli is necessery for an epidemic of invasive pulmonary aspergillosis."
},
{
"id": "pubmed23n0887_23509",
"title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."
},
{
"id": "pubmed23n0712_3477",
"title": "[Pneumonia in the immunocompromised patient].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Immunosuppression occurs as a result of neutropenia (neutrophil count < 500/mm3), cellular immunodeficiency (CD4 lymphocyte count < 200/mm3) and humoral immunodeficiency (hypogamma- or dysglobulinemia), Immunocompromised patients are susceptible to infection and the lung is one of the most commonly affected organs. Bacterial pathogens are seen in the three types of immunodeficiency. Prolonged neutropenia of more than 7 days is associated with fungal infection and particularly with invasive aspergillosis. Cellular immunodeficiency is associated more frequently with tuberculosis and Pneumocysti jiroveci pneumonia. Diagnosis approach begins with looking for historical clues (immunodeficiency type, exposure...). Computed tomography features are often useful with some suggestive abnormalities (i.e. halo sign and invasive aspergillosis). Bronchoalveolar lavage is the key to microbiologic diagnosis. Hospitalization is required in most cases. Antimicrobial therapy must be introduced quickly because delayed therapy is responsible for increased mortality. Empirical treatment is used initially until specific microbiological data are available."
},
{
"id": "wiki20220301en416_13096",
"title": "Silane quats",
"score": 0.0088495575,
"content": "Stachybotrys chartarum Staphylococcus aureus Staphylococcus epidermidis Streptococcus faecaliis Streptococcus pyrogenes Vancomycin-resistant enterococci Alternaria alternata Aspergillus flavus Aspergillus fumigatus Aspergillus Niger Bipolaris australiensis Candida albicans Candida parapsilosis Cephaldascus fragans Cladosporium herbarum Clonostachys rosea Cryptococcus humicola Epidermophyton floccosum Fusarium nigrum Fusarium solani Geotrichum candidum Gliocladium roseum Gliomastix cerealis lternaris species Mariannaea elegans Microsporum audouinii Monilia grisea Oospora lactis sp Oospora lactis Penicillium albicans Penicillium chrysogenum Penicillium citrinum Penicilliumn notatum Penicillium notatum Penicillium variabilei Stachybotrys atra Saccharomyces cerevisiae Trichoderma flavus Trichosporon mucoides Trichophyton interdigitale Trichophyton mentagrophytes Trichophyton mentagrophytes"
},
{
"id": "pubmed23n0329_6548",
"title": "[Pulmonary cavitation lesions in patients infected with the human immunodeficiency virus: an analysis of a series of 78 cases].",
"score": 0.0088495575,
"content": "To assess the clinical, radiologic and microbiological features of lung cavitation and HIV infection. Evaluation of the differences related to this disease in the last years. Retrospective review of all patients with lung cavitation and HIV infection admitted at our hospital from January 1989 until December 1994 and prospective study of all patients with the same characteristics during 1995 and 1996. Lung cavitation was defined as any parenchymal lesion, with air content, visible in a simple X-ray and greater than 1 cm of diameter. Criteria for confirmed, probable or possible diagnosis were defined. 78 cases of lung cavitation have been identified in 73 patients. The radiologic patterns included unilobar and multilobular involvement in 31 and 47 cases, respectively. Cavities were multiple and single in 40 and 38 cases respectively. Findings with fine needle aspiration biopsy (FNAB) were diagnostic in 11 out of 14 cases. A clinical diagnosis was performed in all 78 cases, with microbiological results in 69 cases (88.5%): Mycobacterium tuberculosis in 20, Pneumocystis carinii in nine, Pseudomonas aeruginosa in nine, Staphylococcus aureus in eight (5 endocarditis with cavitary septic emboli), Rhodococcus equi in six, P. aeruginosa and S. aureus in three, Salmonella enteritidis in three, Cryptococcus neoformans in two, Aspergillus fumigatus in two and others in 7 cases. Confirmed, probable and possible diagnosis was considered in 54, 15 and 9 cases, respectively. Thirteen episodes of spontaneous pneumothorax were found. The lung cavitation rate is low, compared with the number of admissions related to HIV infection; nevertheless, many of them are in close relationship with HIV infection, and most of them are caused by treatable infections. It is important to know the clinical and radiological characteristics, in order to establish an early diagnosis and an appropriate therapy. Pseudomonas aeruginosa is becoming an important cause of lung cavitation. In our series, spontaneous pneumo-thorax was not related to Pneumocystis carinii pneumonia in 61.5% of cases."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0087719298,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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{
"id": "pubmed23n0102_2055",
"title": "[Radiologic diagnosis of opportunistic pulmonary infections].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Advances in the area of tumour therapy and transplantation medicine as well as increasing numbers of immunodeficiency syndromes have resulted into growing importance of opportunistic infections. The radiological diagnosis and differential diagnosis become more difficult due to the broad spectrum of possible pathogenic organisms, pulmonary complications as part of the underlying disease and finally through possible side effects of therapy. An assignment of these changes to certain radiographic patterns seems useful. However, very few infections present with a characteristic pattern. In the majority of cases the radiography by itself cannot lead to the correct diagnosis. Here, more than in other areas, additional information and wide experience are of great importance to the radiologist."
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{
"id": "wiki20220301en056_70172",
"title": "Pine oil",
"score": 0.0086956522,
"content": "Properties as a disinfectant Pine oil is a disinfectant that is mildly antiseptic. It is effective against Brevibacterium ammoniagenes, the fungi Candida albicans, Enterobacter aerogenes, Escherichia coli, Gram-negative enteric bacteria, household germs, Gram-negative household germs such as those causing salmonellosis, herpes simplex types 1 and 2, influenza type A, influenza virus type A/Brazil, influenza virus type A2/Japan, intestinal bacteria, Klebsiella pneumoniae, odor-causing bacteria, mold, mildew, Pseudomonas aeruginosa, Salmonella choleraesuis, Salmonella typhi, Salmonella typhosa, Serratia marcescens, Shigella sonnei, Staphylococcus aureus, Streptococcus faecalis, Streptococcus pyogenes, and Trichophyton mentagrophytes."
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"id": "pubmed23n0355_19817",
"title": "[Invasive aspergillosis: a study of 20 cases].",
"score": 0.0086956522,
"content": "To assess the epidemiology of invasive aspergillosis (IA) and the frequency of recognition of this clinical entity. Retrospective analysis of patients with the diagnosis of IA in the last three years. The diagnostic criteria of the American Institute of Infectious Diseases Mycoses Group were followed. During this period, 20 patients were diagnosed of IA: 9 (45%) had a hematologic malignancy, 14 (70%) had received corticosteroids, five (25%) had neutropenia, and three (15%) had no factors for immunosuppression. The disease was suspected in 15 cases (75%). Aspergillus spp. was recovered from sputum samples of the 16 patients who had the sample obtained. Seventeen patients (85%) died, 12 of them in spite of receiving antifungal therapy. Time relapsed since the beginning of symptoms and therapy was 14 days. The proportion of patients without neutropenia or severe immunosuppression is higher than usually thought. IA is a clinical entity of difficult diagnosis and occasionally it is diagnosed only at post-mortem examination. The high sensitivity of sputum culture may be due to the selection of cases with more severe infections as stringent diagnostic criteria were used. To improve the prognosis of IA it is necessary to initiate antifungal therapy early in the course of the disease and therefore, a high suspicion index is required, not only of the immunocompromised but also of the immunocompetent patient."
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1
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"text": "È più probabile che si tratti di un'infezione da pneumococco che copriamo con il ceftriaxone e con l'azitromicina copriamo le cosiddette \"atipiche\"."
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"text": "Il Meropenem è un antibiotico a spettro troppo ampio, che potrebbe essere un'opzione in caso di polmonite acquisita in ospedale dovuta a P. aeruginosa, un agente batterico che può causare polmonite anche nei pazienti con HIV, ma questo non è comune."
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"5": {
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La prima opzione sembra essere quella corretta, data la bassa probabilità di infezione da P. jirovecii in pazienti con più di 500 linfociti CD4 e carica virale non rilevabile. È più probabile che si tratti di un'infezione da pneumococco che copriamo con il ceftriaxone e con l'azitromicina copriamo le cosiddette "atipiche". Il Meropenem è un antibiotico a spettro troppo ampio, che potrebbe essere un'opzione in caso di polmonite acquisita in ospedale dovuta a P. aeruginosa, un agente batterico che può causare polmonite anche nei pazienti con HIV, ma questo non è comune.
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La prima opzione sembra essere [HIDDEN], data la bassa probabilità di infezione da P. jirovecii in pazienti con più di 500 linfociti CD4 e carica virale non rilevabile. È più probabile che si tratti di un'infezione da pneumococco che copriamo con il ceftriaxone e con l'azitromicina copriamo le cosiddette "atipiche". Il Meropenem è un antibiotico a spettro troppo ampio, che potrebbe essere [HIDDEN] in caso di polmonite acquisita in ospedale dovuta a P. aeruginosa, un agente batterico che può causare polmonite anche nei pazienti con HIV, ma questo non è comune.
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Un uomo di 45 anni si è consultato per tosse produttiva, dolore pleuritico al fianco destro e febbre da 48 ore. È stata osservata una saturazione basale di O2 dell'88% e rantoli nella base destra. La radiografia del torace ha mostrato un consolidamento della base destra. Ha un'anamnesi di infezione da HIV ben controllata con farmaci antiretrovirali (linfociti CD4 550 ce/uL e carica virale HIV non rilevabile). Quale dei seguenti trattamenti antimicrobici empirici ritenete più appropriato?
| 435
|
it
|
{
"1": "Cefiriaxone 2 g e azitromicina 500 mg ogni 24 ore.",
"2": "Cefiriaxone 2 g, azitornicina 500 mg ogni 24 ore e trimetoprim-sulfametossazolo 5 mg/kg/8 h (in base alla dose di trimetoprim).",
"3": "Metilprednisolone 40 mg/die, cefiriaxone 2 g IV 124 h e trimetoprim-sulfametossazolo 5 mg/kg/8 h (in base alla dose di trimetoprim).",
"4": "Meropenem I g/8 h e vancomicina I g/l2 h.",
"5": null
}
| 121
|
MALATTIE INFETTIVE E MICROBIOLOGIA
| 2,018
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "InternalMed_Harrison_17062",
"title": "InternalMed_Harrison",
"score": 0.010828476,
"content": "Amoxicillin, 500 mg PO q8h × 60 d, likely to be effective if strain is penicillin sensitive Active disease: Ciprofloxacin, 400 mg IV q12h or doxycycline, 100 mg IV q12h plus Clindamycin, 900 mg IV q8h and/or rifampin, 300 mg IV q12h; switch to PO when stable × 60 d total plus Raxibacumab, 40 mg/kg IV over 2.25 h; diphenhydramine to reduce reaction Gentamicin, 2.0 mg/kg IV loading then 1.7 mg/kg q8h IV or Streptomycin, 1.0 g q12h IM or IV Alternatives include doxycycline, 100 mg bid PO or IV; chloramphenicol, 500 mg qid PO or IV Supportive measures; consideration for cidofovir, tecovirimat, antivaccinia immunoglobulin Streptomycin, 1 g IM bid or Gentamicin, 5 mg/kg per day div q8h IV for 14 days or Doxycycline, 100 mg IV bid or Chloramphenicol, 15 mg/kg up to 1 g IV qid or Ciprofloxacin, 400 mg IV bid Ribavirin 30 mg/kg up to 2 g × 1, followed by 16 mg/kg IV up to 1 g q6h for 4 days, followed by 8 mg/ kg IV up to 0.5 g q8h × 6 days"
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0099009901,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0292_18250",
"title": "[Prescription of antiretroviral and prophylactic drugs in HIV diseases: reality of medical practices].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Antiretroviral and prophylactic therapy given to HIV-infected patients attending hospital (DMI 2 data base) was analyzed according to TCD4+ cell count; 19,020 patients were included in the study. Under 200 TCD4+/mm3, more than 80% of the patients received antiviral therapy, most often AZT (45.3%) or ddI (27.2%). Combined treatment was quite low, less than 8%. Although above 500 TCD4+/mm3, 11.6% of patients received AZT, this study showed that antiretroviral therapy followed French recommendations. This was not the case for prophylaxis: a large proportion of patients under 200 TCD4+/mm3 did not received pentamidine aerosol, or cotrimoxazole, or dapsone."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0278_21745",
"title": "[Diagnosis and early treatment of HIV infection].",
"score": 0.0098039216,
"content": "HIV infection is diagnosed by demonstration of specific antibodies. During the acute HIV disease such antibodies are not yet detectable. So-called early manifestations are confined to skin and mucous membranes, in fact appearing several years after virus inoculation. Antiviral therapy with early intervention aims at the prevention of immunodeficiency. The achievement of prolongation of survival has been proven in controlled studies with azidothymidine (AZT). Several studies with low dose and early intervention have shown 500 mg/day to be the standard dose and to be efficacious in asymptomatic patients with CD4 cell count below 500/microliters. New studies have shown that combination therapy with different drugs might be superior to monotherapy with AZT."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0667_18122",
"title": "[Costs and adherence to antiretroviral treatment].",
"score": 0.0097087379,
"content": "To develop a system of data management that allows us to estimate the comparative effectiveness of the various antiretroviral treatment (ART) regimens. Retrospective observational study in patients infected with HIV with stable ART. Adherence to treatment and unit cost for each patient's treatment was determined. The cost/patient/day was calculated and, multiplying by an adherence factor (fADH), the (cost/patient/day)(ADH). The comparison of both allowed us to obtain the Δcost/patient, which estimates the additional costs caused by lack of adherence. The incremental cost-effectiveness (iCER), grouping the results by the various coformulated drugs (\"combos\"). A study of the budgetary impact of these combos was carried out. 468 patients were evaluated (62% adherent). Average adherence was 88±18%. The average value of (cost/patient/day) (ADH) was significantly higher than the cost/patient/day (27.3±9.8€ compared to 24.3±7.6€. p<0.001). Just as with the f(ADH), no differences were found in the Δcost/patient between the different ART combinations. The combo with the least deviation from the cost/patient/day due to lack of adherence was that composed of abacavir/zedovudine/lamivudine (ABC/AZT/3TC,Δcost/patient=8.72±14.18%), and that with the greatest deviation AZT/3TC (Δcost/patient=13.52±17.68%). No significant differences were found in the iCER calculated for any combo. The ART that included abacavir/lamivudine (ABC/3TC) obtained the least budgetary impact. The greatest cost and percentage of adherent patients associated with the combos composed of Tenovovir/Emtricitabine(TDF/FTC) and ABC/3TC, and the least cost and effectiveness of those composed of AZT/#TC and ABC/AZT/3TC, does not allow us to identify any option as significantly dominant. The regimens with ABC/3TC were shown to be the most favourable from the combined point of view of cost and adherence."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0045_11024",
"title": "[Low doses of azidothymidine in the treatment of HIV-1 virus infection].",
"score": 0.0096153846,
"content": "A group of 26 patients (18 males and 8 females) infected with HIV (42% through sexual route and 58% through blood/blood products transfusion) was prospectively studied to assess the efficacy of low doses (300 mg/day) of AZT combined (n = 15) or not (n = 11) with ACV (600 mg/day). According to CDC stages, 12% were in stage II, 73% in stage III and 15% in stage IV. Patients were followed for a maximum of 156 weeks. An objective response was observed in all patients who improved significantly in: performance status (Karnofsky 74.5 versus 97.6%, p less than 0.01), weight 58.9 versus 68.6 kg, p less than 0.01), and absolute CD4 T cell count (329/microL versus 480/microL, p less than 0.01). The levels of hemoglobin dropped after treatment (12.8 versus 11.5, p less than 0.01). Median survival was 114 weeks for all the group. With the exception of granulocytopenia in 42% of patients treated with AZT + ACV versus only in 22% of those treated solely with AZT (p = 0.02), similar effects were recorded in both treatments: 114-week survival was 60% for those treated solely with AZT, whereas 156-week survival was 93% for those treated with AZT + ACV (p NS), but the response was better for the combination of antivirals in the group of patients with more than 200 CD4 cells/microL at diagnosis as compared with those with less than 200 cells (110-week survival of 100% versus 50% respectively).(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0417_23055",
"title": "[Antiretroviral therapy from 1996-2000].",
"score": 0.0095238095,
"content": "A retrospective study was carried out from September 1996 to June 2000 and examined the antiretroviral therapies prescribed to HIV patients in whom the viral load had been determined. Triple therapy was the most frequently prescribed during the study and the annual percentage increased to 60% in the last semesters analyzed. Large variability in antiretroviral combinations was observed and depended on the clinical center and unit. The number of individuals who began viral-load monitoring before being treated with antiretroviral drugs showed a progressive increase."
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{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0561_16248",
"title": "[Incidence of pneumonia in HIV-infected patients in the highly active antiretroviral therapy era].",
"score": 0.0094339623,
"content": "There is scant data comparing the incidence of pneumonia in the community and in the human immunodeficiency virus (HIV) population in highly active antiretroviral therapy (HAART) era. Prospective study during 18 months. Data were obtained by the means of the electronic clinical record. Incidence rate was compared between HIV positive and negative patients. There were 529 pneumonia episodes in global population (n = 220,000), 1.6 cases/1000 person-year. HIV-infected patients (n = 170) suffered 12 episodes of pneumonia; 46 cases/1000 person-year (relative risk = 29.3, 95% confidence interval, 16.34-51.4; p < 0.01). HIV infected patients with pneumonia have a lower CD4 count (mean 434 versus 230 cells/ml; p = 0.04), higher viral load (4.1 versus 3.2 log copies/ml; p = 0.07) and received antiretroviral treatment in a similar proportion compared to HIV without pneumonia (62 versus a 66.7%, p = 0.5). Pneumonia in HIV infected patients may be about 30 times more frequent than general population in HAART era. Prevention measures should be reinforced."
},
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"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0093689661,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0093457944,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0273_11299",
"title": "[The use of intravenous 7S immunoglobulins at high doses in HIV-related immunological pathology].",
"score": 0.0093457944,
"content": "24 AIDS patients, both males and females, aged from 3 to 52 years, received high-dose i.v. 7S immunoglobulin (220-400 mg/kg, range 7.5-20 g/die). These patients were affected by HIV-related thrombocytopenia and antibiotic-resistant severe hyperpyrexia; three HIV-positive asymptomatic children with severe immunodeficiency were treated to prevent opportunistic infections. I.V. 7S immunoglobulins were well tolerated, and were found to be very effective in the therapy of thrombocytopenia and in the prevention of opportunistic infections in the asymptomatic children."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0092592593,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0986_9598",
"title": "[Update on the use of steroids in infectious diseases].",
"score": 0.0092592593,
"content": "It is well established in daily clinical practice, on the basis of randomized studies, to add corticosteroïds to the antibiotherapy in cases of S. pneumoniae H. influenzae meningitis, tuberculous meningitis and Pneumocystis jiroveci pneumonia in HIV patients. Clear benefits have been demonstrated for these infectious disease. This litterature review aims at updating the use of corticosteroids, adding them to antibiotic treatments, in cases of bacterial community-acquired pneumonia, septic shock, septic arthritis and ENT infectious syndromes. We also highlight the infections at high risk of reactivation when giving a corticotherapy with ≥20 mg/d for more than a month, that should be screened for and discussed in terms of the need for prophylaxis."
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "pubmed23n0074_15542",
"title": "[Pulmonary and tonsillar distribution of ceftriaxone and cefonicid and the resultant bactericidal activity of the organ].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The therapeutic efficacy of Ceftriaxone and Cefonicid 1 g I.M. single-dose against S. Pneumoniae, H. Influenzae and K. Pneumoniae in tonsil and lung infections was studied using bactericidal quotient (BQ). Samples of lung tissue and serum were obtained from two groups of surgical patients, treated with Ceftriaxone or Cefonicid 1 g I.M., 2-8-16 and 24 hours before surgery. From two other groups of 10 surgical patients, treated as above, samples of tonsil tissue and serum were obtained. In lung tissue the higher levels of Ceftriaxone and Cefonicid appeared at the second hour (11.54 +/- 1.59 mcg/g and 11.4 +/- 2.49 mcg/g respectively); the lower values were observed at the 24th hour (2.18 +/- 0.47 mcg/g for Ceftriaxone and 0.64 +/- 0.21 mcg/g for Cefonicid). Higher Ceftriaxone and Cefonicid levels also appeared in tonsil tissue at the 2nd hour (11.12 +/- 2.42 mcg/g and 9.22 +/- 3.12 mcg/g respectively); the lower values were observed at the 24th hour (1.54 +/- 0.46 mcg/g for Ceftriaxone and 0.42 +/- 0.23 mcg/g for Cefonicid). BQ values were estimated using the ratio between the mean concentrations of Ceftriaxone and Cefonicid in tissue samples and the MBC mean values determined for the above mentioned pathogens, isolated in hospital. Ceftriaxone always showed BQ values greater than 1 during 24 hours versus levels observed for the three reported pathogens. Cefonicid showed BQ values greater than 1 during 24 hours against S. Pneumoniae and BQ values less than 1 for 6-8 hours against H. Influenzae and for 1-4 hours against K. Pneumoniae."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
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{
"id": "pubmed23n0123_16895",
"title": "[Bacampicillin vs amoxicillin in respiratory pathology].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Clinical research was conducted to evaluate the comparative therapeutic efficacy in respiratory pathology of 800 mg X 2 per diem bacampicillin v. 1000 mg X 2 per diem amoxicillin, both orally administered. The results were more or less identical and are interpreted as indicating the better constant absorption of the precursor, hence its higher concentration gradient that produces a higher antibiotic concentration in the lungs."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.009009009,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0299_10607",
"title": "[5-day therapy of bacterial pharyngitis and tonsillitis with cefixime. Comparison with 10 day treatment with penicillin V. Cefixime Study Group].",
"score": 0.009009009,
"content": "160 children aged 1 to 12 years with clinical diagnosis of bacterial pharyngitis and/or tonsillitis were treated either with cefixime ready-to-use-suspension or penicillin V in an open, controlled and randomized multicenter study. Before treatment a rapid antigen detection test was accomplished and throat swabs were taken. After randomization, the children were either treated for 5 days with 8 mg cefixime/kg bodyweight ready-to-use suspension once daily or with 20,000 I.U. penicillin V/kg bodyweight t.i.d. also administered as suspension. The data of 151 children could be evaluated for clinically efficacy. In the cefixime-group 86.7% of the children were cured and 9.3% significantly improved. After initial improvement, in one child (1.3%) a relapse occurred and in the two remaining children (2.7%) therapy failed. 90.8% of the patients treated with penicillin V were cured, 6.6% improved and in one child each a relapse was registered resp. therapy failed. Complete microbiological data were available in 137 patients. In the cefixime-group in 82.6% of the patients the pathogens were eradicated. The elimination rate in the penicillin-group was 88.2%. At the follow-up 3-4 weeks after end of treatment 6 relapses were seen in the cefixime-group, and 8 in the patients treated with penicillin. Both regimes were safe. Mild to moderate adverse events at least possibly related to the study medication were seen in only 4 children treated with cefixime and in 5 treated with penicillin. A 5 day treatment of bacterial pharyngitis and tonsillitis with cefixime was as effective as a ten day treatment with penicillin V."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
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"id": "pubmed23n0374_15708",
"title": "[Combination therapy of antibiotics and intravenous immunoglobulin].",
"score": 0.0089285714,
"content": "A large scale multicenter randomized controlled study was conducted to evaluate the efficacy of intravenous immunoglobulin in combination with IPM/CS and AMK in 504 evaluable patients who did not respond by 3 day therapy with beta-lactum and aminoglucoside. Immunoglobulin 5 g was administered 3 days to the patients allocated to immunoglobulin group. A completely automatic computer evaluation was performed according to the criteria determined by the committee. The response rate was 61.5% in immunoglobulin group and 47.3% in control group(p < 0.001). Intravenous immunoglobulin is considered effective for severe infection when used as combination therapy with antibiotics."
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"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0088495575,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
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"id": "pubmed23n0316_22215",
"title": "[Efficacy of ritonavir in HIV positive patients pretreated with nucleoside analogues].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The virologic and immunologic efficacy of ritonavir, an HIV protease inhibitor, was examined in 14 HIV-infected patients with a mean CD4+ cell count of 183 x 10(6)/l at baseline. All had been exposed to nucleoside analogs for longer than 6 months; and ritonavir was added to previous ongoing antiretroviral drugs. A mean reduction of 1.5 logs was seen in plasma viral load 4 weeks after began ritonavir, and 9 (64.3%) of 14 patients achieved undetectable levels (< 4,000 HIV-RNA copies/ml). A mean increase of 222 x 10(6) cells was observed in the CD4+ count. Nine (64.3%) individuals reported side effects, although they did not force to stop the medication. In conclusion, the addition of ritonavir seem to be a reasonable alternative strategy in patients with advanced HIV disease and heavy previous exposure to nucleoside analogs."
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{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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"id": "pubmed23n0299_15157",
"title": "[Prediction of the epidemiological efficiency rate of preventive antiviral drugs from laboratory findings].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Based on the dose-response dependence represented as a generating distribution function of infecting doses of a pathogen, a value for the epidemiological efficiency rate of preventive agents was derived. For an arbitrary distribution of infecting doses, EEC mean values is shown to always no greater than 1: ED50v/ED50w where ED50v and ED50w are 50% of the infective doses of the pathogen assessed for those treated with the agent and intact persons, respectively. This relation is also valid when differences in pathogenic resistance are determined not only due to the use of drugs, but for any other variables (age-, sex-specific and other factors). This was verified by experiments."
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"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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{
"id": "pubmed23n0560_21254",
"title": "[Viral load in HIV-infected children on high activity antiretroviral therapy].",
"score": 0.0086956522,
"content": "To determine whether viral load (VL) prior to undetectable VL has predictive value on the re-emergence of VL (> 400 copies/ml, > 5,000 copies/ml and > 30,000 copies/ml). Retrospective study carried out on 81 vertically human immunodeficiency virus (HIV)-infected children on antiretroviral therapy who were distributed in 3 groups according to their median value of VL one year before reaching undetectable VL: A-group: VL < 5,000 copies/ml; B-group: VL between 5,000 and 30,000 copies/ml, and C-group: VL > 30,000 copies/ml. During the whole follow-up period, 63 (77.8%) children had a rebound of VL > 400 copies/ml. Forty-two (51.8%) children had a rebound of VL > 5,000 copies/ml. Twenty-seven (33.3%) children had a rebound of VL > 30,000 copies/ml. HIV-children of B-group had values of hazard ratio (HR) statistically significant for a rebound of VL > 5,000 copies/ml. Moreover, HIV-children of C-group had values of HR greater and statistically significant for a rebound of VL > 500, > 5,000 and > 30,000 copies/ml. For a rebound of VL > 30,000 copies/ml, the C-group had values of RR > 12. High VL levels prior to undetectable VL can be a useful prognostic marker of virological failure in HIV-infected children."
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]
}
}
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|
4
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"text": "La fissazione in questo caso è meglio farla esternamente per evitare tutto il materiale intorno all'area interessata, quindi la 4 è corretta e la 1 e la 2 no."
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"2": {
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"5": {
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"text": ""
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}
|
La prima cosa da fare è trattare l'infezione e per questo è necessario rimuovere tutto il materiale di osteosintesi, sbrigliare e somministrare l'antibioterapia. La fissazione in questo caso è meglio farla esternamente per evitare tutto il materiale intorno all'area interessata, quindi la 4 è corretta e la 1 e la 2 no. La 3 sarebbe da prendere in considerazione dopo che il quadro infettivo è scaduto. TRATTAMENTO - Trattamento antibiotico soppressivo: indicato nei pazienti con Ciemy di tipo C, consiste in una terapia antibiotica orale prolungata per almeno 6 mesi per "raffreddare" l'esacerbazione del quadro clinico. - Trattamento curativo: prevede un primo intervento chirurgico con sbrigliamento aggressivo di tipo tumorale di tutti i tessuti interessati, irrigazioni abbondanti, stabilizzazione con fissatore esterno se la stabilità è compromessa ed eventuale riempimento delle cavità con sostanze a rilascio di antibiotici. Dopo periodi prolungati di terapia antibiotica selezionata in base agli antibiogrammi delle colture, e una volta che si è certi che l'infezione è stata curata, si devono prendere in considerazione tecniche speciali per la ricostruzione del difetto osseo e per ottenere un'adeguata copertura dei tessuti molli. Ci troviamo di fronte a un'infezione associata a un impianto (chiodo intramidollare) e a una pseudoartrosi della frattura di tibia (assenza di unione dopo 11 mesi). L'infezione è compresa dalle manifestazioni cliniche (suppurazione, mancata unione) e dall'anamnesi di diabete e frattura aperta. La gestione si sovrappone a quella dell'osteomielite cronica. La terapia antibiotica isolata (opzione 2) è indicata solo nei pazienti con gravi comorbilità, nei quali il trattamento chirurgico sarebbe più aggressivo del proseguimento della malattia. Neanche la dinamizzazione delle unghie associata a un'antibioterapia ad ampio spettro (opzione 1) è indicata, perché (a) non ha mostrato benefici nella pseudartrosi consolidata e (b) abbiamo lo stesso problema dell'opzione 1, non eliminiamo il biofilm. L'opzione 3, discussa, verrebbe presa in considerazione solo se non ci fosse un'infezione associata.
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La prima cosa da fare è trattare l'infezione e per questo è necessario rimuovere tutto il materiale di osteosintesi, sbrigliare e somministrare l'antibioterapia. La fissazione in questo caso è meglio farla esternamente per evitare tutto il materiale intorno all'area interessata, quindi la [HIDDEN] e la [HIDDEN]. La [HIDDEN]. TRATTAMENTO - Trattamento antibiotico soppressivo: indicato nei pazienti con Ciemy di tipo C, consiste in una terapia antibiotica orale prolungata per almeno 6 mesi per "raffreddare" l'esacerbazione del quadro clinico. - Trattamento curativo: prevede un primo intervento chirurgico con sbrigliamento aggressivo di tipo tumorale di tutti i tessuti interessati, irrigazioni abbondanti, stabilizzazione con fissatore esterno se la stabilità è compromessa ed eventuale riempimento delle cavità con sostanze a rilascio di antibiotici. Dopo periodi prolungati di terapia antibiotica selezionata in base agli antibiogrammi delle colture, e una volta che si è certi che l'infezione è stata curata, si devono prendere in considerazione tecniche speciali per la ricostruzione del difetto osseo e per ottenere un'adeguata copertura dei tessuti molli. Ci troviamo di fronte a un'infezione associata a un impianto (chiodo intramidollare) e a una pseudoartrosi della frattura di tibia (assenza di unione dopo 11 mesi). L'infezione è compresa dalle manifestazioni cliniche (suppurazione, mancata unione) e dall'anamnesi di diabete e frattura aperta. La gestione si sovrappone a quella dell'osteomielite cronica. La terapia antibiotica isolata ([HIDDEN]) è indicata solo nei pazienti con gravi comorbilità, nei quali il trattamento chirurgico sarebbe più aggressivo del proseguimento della malattia. Neanche la dinamizzazione delle unghie associata a un'antibioterapia ad ampio spettro ([HIDDEN]) è indicata, perché (a) non ha mostrato benefici nella pseudartrosi consolidata e (b) abbiamo lo stesso problema dell'[HIDDEN], non eliminiamo il biofilm. L'[HIDDEN], verrebbe presa in considerazione solo se non ci fosse un'infezione associata.
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Una donna di 70 anni, diabetica e ipertesa, subisce una caduta in casa e presenta una ferita di 9 cm comunicante con un sito di frattura della tibia destra. Radiograficamente è stata osservata una breve frattura obliqua del terzo medio-distale della tibia. È stato sottoposto a un intervento chirurgico d'urgenza con pulizia (Friederich) e posizionamento di un chiodo endomidollare in acciaio. All'età di 11 mesi ha presentato una pseudartrosi atrofica della tibia con suppurazione nell'area della ferita. Qual è la migliore opzione di trattamento immediato?
| 474
|
it
|
{
"1": "Tripla terapia antibiotica (gram-positivi, gram-negativi e anaerobi) e pulizia della ferita chirurgica, rimozione dei blocchi distali per favorire la guarigione ossea.",
"2": "Attesa vigile e trattamento antibiotico con chinoloni.",
"3": "Fornitura di un innesto autologo e di fattori di crescita (BMP 2 e 7) per stimolare il processo di consolidamento osseo, che sta rallentando.",
"4": "Rimozione dell'unghia, sbrigliamento, fissazione esterna e terapia antibiotica in base ai risultati della coltura.",
"5": null
}
| 142
|
CHIRURGIA ORTOPEDICA E TRAUMATOLOGIA
| 2,020
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1128_6071",
"title": "[Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemici: prevalenza delle infezione ematiche prima e dopo la pandemia da SARS-CoV-2 in un ospedale di livello terziario del Nord-Est italiano.]",
"score": 0.0124621477,
"content": "Riassunto. La pandemia da covid-19 ha comportato un incremento dell'uso degli antibiotici e dell'antibiotico-resistenza negli ospedali, sia negli Stati Uniti che in Europa, causando un aumento della morbilità e della mortalità nei pazienti ospedalizzati per la covid-19. Come in altri ospedali anche noi abbiamo documentato un incremento delle colonizzazioni e infezioni da germi multiresistenti. In questo studio siamo andati a valutare, nel nostro ospedale, come è cambiata la prevalenza delle infezioni ematiche da Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemici nel periodo 2019-primo quadrimestre del 2021 (prima e durante la diffusione della pandemia covid-19). I nostri dati documentano un incremento significativo delle infezioni ematiche da Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemici e un incremento dell'uso e dei costi per ceftazidime/avibactam."
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{
"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.011258697,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0099009901,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0361_1345",
"title": "[Role of antibiotic therapy in diabetic foot management].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Antibiotic therapy is not the most important component in diabetic foot ulcer management which should be based on weight bearing avoidance and arterial revascularization. However antibiotic therapy is necessary in presence of extensive deep involvement or systemic signs of infection. Initial antimicrobial treatment depends on bacteria supposed origin. For patients not coming from hospital, the initial choice antibiotic is an amoxicillin/clavulanate agent because it offers optimal coverage for most pathogens involved in those diabetic foot lesions (gram positive cocci, gram negative and anaerobic organisms). For patients at high risk to be infected with nosocomially acquired pathogens, the initial antibiotic therapy must cover methicillin-resistant staphylococci, resistant pseudomonas aeruginosa or enterobacteriae. In all cases, when definitive reliable cultures are reported, initial antibiotic regimens should be revised to narrow the coverage to specific pathogens. In presence of osteomyelitis, a temporary combination of two agents which are known to reach high bone concentrations is necessary, and antibiotic therapy should be continued for at least two months. In other cases, antibiotic treatment duration depends on clinical out come."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n1036_144",
"title": "[Negative pressure wound therapy for deep sternal wound infections: microbiological characteristics and antibiotic resistance].",
"score": 0.0098039216,
"content": "To evaluate bacterial flora in patients with deep sternal wound infection and the effect of negative pressure wound therapy on eradication of the pathogen. There were 102 patients with deep wound infection after cardiac surgery. Mean age was 66.9±9.9 years. Diabetes mellitus was detected in 21 (20.5%) cases, chronic obstructive pulmonary disease - in 15 (14.7%). Wound debridement via daily dressings was performed in 64 patients; vacuum-assisted dressings were applied in 38 patients. Bacteriological analysis of discharge was carried out every week. Results. Mixed infection was observed in 38 (37.3%) patients. <iS.aureus</i was the most common pathogen (<in</i=51, 50%), Gram negative bacteria were found in 36 (35.3%) patients. Negative pressure wound therapy ensured eradication of <iS.aureus</i within 3 weeks while dressings were associated with only 40% decrease of the incidence of positive analyses (<ip</i<0.05). Effectiveness of the method was not obtained for Gram negative bacteria. Negative pressure wound therapy accelerates eradication of Gram positive pathogens but does not affect eradication of Gram negative microbes."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0716_11294",
"title": "[Antibiotic therapy in the infected diabetic foot].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Foot infections in patients with diabetes cause substantial morbidity and may lead to amputation of a lower extremity. Management of diabetic foot infections involves evaluating and determining the severity of infection as the basis for selecting the appropriate approach to antibiotic treatment. The purpose of our study is to analyse the etiologic agents commonly involved in diabetic foot infections and to appreciate the outcome of these infections with antibiotic therapy. We included 90 patiens with infection of the diabetic foot, admitted in the Diabetes Clinic, \"Sf. Spiridon\" Hospital; wound swabs were collected from 79 infected ulcers. The seriousness of the infection was assesed using the IDSA clinical classification. 45% of the infections were monomicrobial (typically with gram-positive cocci), but we also found gram-negative rods and enterococci. Initial therapy was usually empiric, while definitive therapy is based on the results of culture and sensitivity tests, as well as the clinical response to empiric therapy. The effectiveness of the antibiotic therapy, based on the clinical evolution and the absence of surgical intervention is related to the presence or absence of ischaemia and other diabetes-related complications rather than to the microorganism itself; antibiotics are a crucially important adjunct in the complex therapy of the diabetic foot."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0096153846,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
},
{
"id": "pubmed23n0088_19300",
"title": "[Evaluation of therapeutic trials published apropos of antibiotic prophylaxis in orthopedic surgery].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The authors review all the randomized clinical trials published since 1970 which evaluate the efficacy of antibiotic prophylaxis in orthopaedic surgery. Evaluation of the quality of these trials was based on two clinical and four methodological criteria. They also take into account reports which aim to define the best antibiotic prophylactic protocol, particularly with regard to the duration of treatment. In conclusion, although the majority of trials do not escape criticism, the efficacy of antibiotic prophylaxis in orthopaedic surgery can be considered as demonstrated. The duration of treatment is still an open problem. At the present time, the duration of drainage defines the length of antibiotherapy."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0049_18991",
"title": "[Microbiology and conservative surgery of serious infections of the diabetic foot].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Between June of 1987 and August 1988 we evaluated 31 diabetic patients hospitalized for severe foot infections to determine the etiologic agents, the value of the bacteriologic samples obtained, the benefits of conservative surgery and variable predictors of a major amputation. Sixteen patients suffered from necrosis, 16 osteomyelitis, 14 ulcers, 5 cellulitis, and/or abscesses and 22 had vascular compromise. Samples were taken from these infections excluding necrotic material. We isolate 76 microorganisms (2.4/pt), 57% Gram-positive cocci (predominantly S. aureus and enterococci), and 43% Gram-negative bacilli. Anaerobes were not isolated probably secondary to the exclusion of necrotic samples. There was high incidence of skin and soft tissue sampling (79%) bone (13/16) and surgical curettage (11/11). In 9 patients the correlation of soft tissue sampling and bone sampling was assessed with a positive correlation with respect to Gram-positive cocci. Twenty-one patients required conservative surgeries of the foot (9 underwent revascularization), 67% of which avoided a mayor amputation. However no significant variables predictive of a major amputation were detected in this study. In summary, the conservative surgery allowed to 2 out of 3 patients to preserve the foot."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0094339623,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0118_5184",
"title": "[Value of short prophylactic antibiotherapy in thoracic and vascular surgery. Comparative randomized double-blind study of 3 and 8 injections of cefamandole].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The subject of whether an optimal duration of prophylactic antibiotic therapy exists was evaluated by comparing results of short and medium-term treatment in aseptic surgery during a double-blind, randomized, prospective trial in 507 patients undergoing vascular or thoracic operations. Patients were randomly allocated to receive either 3 injections of cefamandole: at induction of anesthesia and after 4 and 10 hours (251 cases) or 8 injections of the same antibiotic: at induction of anesthesia, after 4 hours and then every 6 hours up to 40 hours (256 cases). Evaluation on discharge showed that among the 251 patients receiving 3 injections, 21 (8.33%) were infected while in the group treated with 8 injections (256 cases) 25 (9.8%) were infected. The X2 was 0.25 and there is a lack of statistically significant difference between treatments. Duration of prophylactic antibiotic therapy can be shortened, without loss of efficacy in thoracic or vascular aseptic surgery, to reduce selection of resistant germs and to lower costs."
},
{
"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.0093457944,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
},
{
"id": "pubmed23n0063_3647",
"title": "[Cefotaxime treatment of osteomyelitis of the foot in the diabetic].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Osteomyelitis at the base of an ulcer the foot of diabetic patient is a serious complication usually produced because of the patient's neglect, and entailing difficulties in diagnosis and treatment. Several factors (neurological and vascular ...) favor the onset of the initial ulcer and its evolution, the ulcer subsequently converting into the main door for soft tissue infection with extension to the contiguous bone, with a bad prognosis. Cefotaxime is a 3rd generation cephalosporin, active against coccus gram positive and the majority of aerobic gram negative bacillus. This antibiotic was used in 25 diabetic patients with osteomyelitis at a dosage of 2 gr. IV a/d, during at least 30 days, adding metronidazole when anaerobic bacteria were isolated. The number of patients cured were 21 (84%), one improvement (4%), one resistant (4%) and two relapses (8%). There were no secondary effects."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0092592593,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0590_78",
"title": "[In vitro activity of ertapenem against strains isolated from diabetic foot infections].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The authors aimed to evaluate the in vitro activity of ertapenem against bacterial strains isolated from diabetic foot infections (DFI). All diabetic patients hospitalized for a first episode of DFI (stages 2 to 4, according to the International Working Group of Diabetic Foot Classification) were selected in the Nîmes University hospital between January 2005 to December 2005. MICs were determined using both E-test strips and dilution methods on bacterial strains isolated from foot samples. Two hundred and fifty-two bacteria (154 Gram-positive cocci including 94 Staphylococcus aureus, 80 Gram-negative bacilli with 56 Enterobacteriaceae, and 18 anaerobes) were studied. Ertapenem was active against all Streptococcus spp., Enterobacteriaceae, anaerobes, and also against 89.8% of methicillin-susceptible S. aureus isolates. However, this antibiotic was active only against 31.5% of Staphylococcus epidermidis, 21.8% of Enterococcus faecalis, and 15.8% of Pseudomonas aeruginosa. Our results indicate that ertapenem may be a useful agent to treat patients suffering from DFI after bacterial identification."
},
{
"id": "pubmed23n1041_4753",
"title": "[Informatori biologici per ischemia miocardica silente: approccio diagnostico e prognostico.]",
"score": 0.0091743119,
"content": "Riassunto. L'ischemia miocardica silente (SMI) è un aspetto dello spettro della cardiopatia ischemica che varia dalla malattia coronarica asintomatica all'angina grave. Considerando il progressivo aumento della prevalenza di SMI e l'inaffidabilità di test diagnostici comuni, l'identificazione di biomarcatori SMI benefici è molto critica per una diagnosi rapida e un trattamento efficace della malattia. La presente revisione ha lo scopo di analizzare l'efficienza clinica di biomarcatori ben applicati e nuovi per la diagnosi e la previsione dei risultati dei pazienti con SMI. Questi biomarcatori includono cTnT, cTnI, hs-cTnT, hs-cTnI, hsCRP, NT-proBNP, sST2, GDF-15, Lp-PLA2, recettori della superficie cellulare, citochine antinfiammatorie, OPG, leptina, colesterolo totale, HDL, LDL, lipoproteine (a), omocisteina, albuminuria, microalbuminuria e miRNA circolanti. Nel database PubMed sono stati cercati rapporti scientifici (articoli originali) usando i termini \"biomarcatori\", \"ischemia miocardica silenziosa\", \"biomarcatori cardiaci\", \"infiammatori\", \"marcatori\", \"stress ossidativo\". Una migliore comprensione di vari biomarcatori SMI fornisce una migliore comprensione della sua varia patofisiologia e aspetto asintomatico, nonché dell'uso clinico di routine di questi biomarcatori."
},
{
"id": "pubmed23n0071_3621",
"title": "[Decision analysis in antibiotic therapy].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Decision analysis constitutes a systematic approach for taking decisions in situations of uncertainty. This technique allows one to evaluate all therapeutic options and to quantify the possible results, with a view to selecting therapeutic regimens that have the best cost-effectivity relationship. Cost-benefict and cost-effectiveness studies have become increasingly more interesting in the evaluation of antibiotic therapy. In the present paper a review is offered of all factors that, both in antibiotic prophylaxis and the treatment of established infections, govern the cost-effectivity relationship of one's decisions. A review is also made of the methodology of decision analysis, whose use in antiinfective therapy seems sufficiently clear, specially as an objective criterion in the choice of antibiotics."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0090909091,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0796_23266",
"title": "[Diabetic foot osteomyelitis: is conservative treatment possible?].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The aim of the present study is to determine the proportion of foot ulcers, complicated by osteomyelitis in diabetic patients, that heal without amputation. Furthermore, an attempt is made to analyze the main clinical and microbiological characteristics of episodes, and to identify potential predictive factors leading to the failure of conservative treatment. A prospective observational study was carried out between 2007 and 2009 on diabetic patients with a foot lesion and attending a diabetic foot clinic. A percutaneous bone biopsy was required to be included in the study. A total of 81 episodes of diabetic foot osteomyelitis in 64 patients were evaluated. Staphylococcus aureus (28/81) and coagulase negative Staphylococcus (22/81) were the most frequent organisms isolated. Among the gramnegative group (34/81), non-fermenting gram negative bacteria were the most prevalent organisms isolated (14/81). Conservative treatment was successful in 73% of episodes. After a logistic regression analysis using the most significant prognostic variables, only lesion size greater than 2cm independently predicted failure of conservative treatment. Culture guided antibiotic treatment was associated with a better prognosis. Conservative treatment, including culture-guided antibiotics, is successful without amputation in a large proportion of diabetic patients with diabetic foot osteomyelitis. Considering empiric therapy directed at non-fermenting gramnegative bacteria could be advisable in some cases, because they are frequently isolated in our setting."
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{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.009009009,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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"id": "pubmed23n0573_12242",
"title": "[Optimization of surgical treatment for drug-resistant respiratory tuberculosis].",
"score": 0.009009009,
"content": "Two hundred and five patients with multidrug-resistant Mycobacterium tuberculosis were surgically treated. The immediate efficiency of surgical treatment was achieved in 93.2% of the patients operated on. Postoperative complications were observed in 25.9%. Among them, there was a preponderance of severe pleural and pulmonary complications that caused death in 2.9% of those operated on. In the late period, the efficiency of the complex treatment was 64.3%, death associated with progressive tuberculosis occurred in 14.4% of patients. The author proposes a procedure for selecting patients with multidrug-resistance for surgical treatment via computer monitoring, specifies indications for their surgical treatment, and offers ways of preventing postoperative complications."
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"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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"id": "pubmed23n0316_19545",
"title": "[Sensitivity of Pseudomonas aeruginosa to amikacin and to isepamicin in surgery and in intensive care].",
"score": 0.0089285714,
"content": "To evaluate the respective interest of amikacin and isepamicin in P. aeruginosa infection, the resistance level was ascertained using the disk method. Susceptibility was also tested for gentamicin, tobramycin and netilmicin. Isolates came from three surgical units and from two intensive care units. Serotyping was proceeded, and isolates coming from the same patient, with the same susceptibility pattern and the same serotype was included once only: 197 strains were thus obtained. Resistance level was 22.3% for amikacin, and 28.4% for isepamicin. Discrepancies were found in 14.7% of cases (major: 8.1%; minor: 6.6%). Discordant strains were more susceptible to amikacin than to isepamicin in 30/37 cases, and more susceptible to isepamicin in 7/37 cases. This difference was highly significant (paired Chi-2 test: p < 10(-4). The best susceptibility to amikacin was found in all serotypes and units."
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"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0088495575,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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{
"id": "pubmed23n0027_643",
"title": "[Incidence of pulmonary tuberculosis in diabetics (author's transl)].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Diabetics are particularly prone to tuberculosis, For this reason, radiological examination of the lungs must be carried out every half year. Chemoprophylactic therapy with INH should always be instituted even with the smallest apical changes. Glycemic equilibrium is essential for the success of antituberculous chemotherapy, and it must be achieved in every tuberculous diabetic."
},
{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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{
"id": "pubmed23n0221_11624",
"title": "[Surgical treatment of infectious endocarditis].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Fifteen patients with diagnosis of infective endocarditis underwent surgical treatment. They were divided in two groups, the first one in which the infection rested in the patient's own valve, and the second in which the patients already had had valve replacement. Forty percent had a previous history of invasive procedure. Fifty-three percent had been treated with antibiotics prior to admission. Blood cultures were positive in 60%, gram positive germ such as streptococcus and staphylococcus predominated. Echocardiogram showed vegetation in 73% of our patients. The indications for surgery was: lack of response to medical treatment (34%), septic emboli (27%), heart failure (27%), severe renal damage (13%). The mortality rate was 20%. In none of the cases a relapse of the infection was observed."
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{
"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.0086956522,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
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{
"id": "pubmed23n0383_14844",
"title": "[Optimization of surgical treatment of suppurative-necrotic lesions of the foot in patients with diabetes mellitus].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The analysis of treatment results in 559 patients with diabetes mellitus complicated by foot pyonecrotic lesions was carried out. Surgical treatment was performed in 448 patients considering route of infection spread (basic group), conventional methods of treatment were used in 111 patients (control group). It is shown that one of the causes of unsuccessful treatment results was the infection spread from foot to leg by toes tendons and synovial sheaths. The study of microbial contamination in wound exudate, distal and proximal sites of tendons revealed a significant difference in proximal-distal gradient for aerobes (2.8 +/- 0.19 lg/g) and anaerobes (1.71 +/- 0.16 lg/g, p < 0.01). Methods of surgical treatment of foot pyonecrotic lesions allowing for route of infection in patients with diabetes mellitus were developed. Use of these methods allowed to decrease more than 2 times the number of femoral amputations, and to increase the rate of surgical interventions with salvage of limb's support function from 71.2 to 87.7%."
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]
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|
1
|
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"1": {
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"text": "Orticaria acuta: caratterizzata da lesioni eritematose, edematose, evanescenti, pruritiche, di durata inferiore alle 24 ore, senza desquamazione. Lo stato generale è solitamente conservato. Il quadro anulare è più comune nei bambini. Sia nella rosolia che nella tossicodermia, lo stato generale non è conservato."
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"2": {
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Orticaria acuta: caratterizzata da lesioni eritematose, edematose, evanescenti, pruritiche, di durata inferiore alle 24 ore, senza desquamazione. Lo stato generale è solitamente conservato. Il quadro anulare è più comune nei bambini. Sia nella rosolia che nella tossicodermia, lo stato generale non è conservato. Nello shock stafilococcico, lo stato generale è compromesso e le lesioni sono vescicolose. Le lesioni da scabbia sono preferibilmente interdigitali, sotto forma di papulocose che possono seguire traiettorie lineari.
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Orticaria acuta: caratterizzata da lesioni eritematose, edematose, evanescenti, pruritiche, di durata inferiore alle 24 ore, senza desquamazione. Lo stato generale è solitamente conservato. Il quadro anulare è più comune nei bambini. Sia nella rosolia che nella tossicodermia, lo stato generale non è conservato. Nello shock stafilococcico, lo stato generale è compromesso e le lesioni sono vescicolose. Le lesioni da scabbia sono preferibilmente interdigitali, sotto forma di papulocose che possono seguire traiettorie lineari.
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Una paziente di 14 anni in buone condizioni di salute si è presentata 4 giorni fa con un'eruzione cutanea generalizzata molto pruritica, costituita da placche eritemato-edematose di diametro compreso tra 2 e 15 cm, senza desquamazione, con tendenza ad acquisire una morfologia ad anello, che sono scomparse singolarmente entro 24 ore. Le mucose sono risparmiate. La prima impressione diagnostica sarebbe:
| 17
|
it
|
{
"1": "Orticaria.",
"2": "Rosolia.",
"3": "Tossicodermia.",
"4": "Shock tossico da stafilococco.",
"5": "Scabbia."
}
| 137
|
DERMATOLOGIA
| 2,011
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0135158702,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
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{
"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0103567036,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
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"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0099009901,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "wiki20220301en621_6645",
"title": "Pablo Hasél",
"score": 0.0099009901,
"content": "Crucificado en tu clítoris (2011) Besos cortados con coca (2011) Canciones supervivientes al registro policial (2012) La tortura placentera de la luna: algunas canciones inéditas (2012) Escribiendo con Ulrike Meinhof (2012) Empezar de bajo 0: Algunos poemas grabados (2012) La noche que supe que hay laberintos sin salida (2012) Poemas de presos políticos comunistas (2012) Los gusanos nunca volarán (inéditas) (2012) La muerte nos obligó a vivir (2012) Sigue desnudándose la dictadura del capital (2013) Por mera supervivencia (inéditas) (2013) Por mera supervivencia II (inéditas) (2013) Por mera supervivencia III (inéditas) (2013) Exprimiendo el corazón (inéditas) (2013) Tarde o temprano Venceremos (2014) Mientras me asesina el tiempo (inéditas) (2014) Por escapar de la oscuridad (inéditas) (2014) A Orillas Del Segre (2014) Cafeína e imaginación (inéditas) (2015) Burlando al dolor (2015) Boicot Activo (2015) Hasta el fin de mis días (2015)"
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"id": "wiki20220301en063_51324",
"title": "Pietro Verri",
"score": 0.0098041572,
"content": "Manoscritto da leggersi dalla mia cara figlia Teresa Verri per cui sola lo scrissi ne’ mesi di Settembre e Ottobre 1781 (1781) Storia di Milano (1783) Piano di organizzazione del Consiglio governativo ed istruzioni per il medesimo (1786) Precetti di Caligola e Claudio (1786–1788) Memoria cronologica dei cambiamenti pubblici dello Stato di Milano 1750–1791 (1791) Delle nozioni tendenti alla pubblica felicità (1791–1792) Pensieri di un buon vecchio che non è letterato (1796) Carteggio di Pietro e di Alessandro Verri (prima pubblicazione 1910) Sulla tortura e singolarmente sugli effetti che produsse all'occasione delle unzioni malefiche, alle quali si attribui la pestilenza che devastò Milano 'l'anno 1630. Volume 1, Editor Giovanni Silvestri, Milan (1843). (in conjunction with publication of Storia della Colonna Infame by Alessandro Manzoni.)"
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0098039216,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "wiki20220301en452_13860",
"title": "Yndio",
"score": 0.0098039216,
"content": "10 Aniversario (1982) 1. Algo 2. No Debes Verme Llorar 3. Soñando 4. Ya No Voy A Llorar 5. Amor 6. Mejor Que Ayer 7. Linda Mujer 8. Brindo Por Ella 9. Como Puedes 10. Creo En Ti Temas de Amor (1983) 1. Amor Indio 2. Gema 3. Solo 4. Historia De Un Amor 5. Ojos Cafes 6. Cancionero 7. Cien Mujeres 8. Sin Ti 9. Loca Pasion 10. Noche Callada Polkas y Cumbias (1984) 1 Pazcola 2 Siempre Hace Frío 3 Los Pandeados 4 La Huerfanita 5 Este Amor 6 La Rufalina 7 El Porro de Pedrito 8 Sonora Querida 9 María Chuchena 10 No Volveré Adiós (1985) 1. Adiós 2. Corazón 3. Música Triste 4. Eres Tú 5. Ladrones 6. Te Quedas o Te Vas 7. Una Limosina de Amor 8. No Quiero Vivir Sin Ti 9. Desde Hoy 10. Secreto Amor 11. Cuando el Amor Se Acaba 12. Antes de Que Te Vayas Polkas y Cumbias Vol II (1986) 1 El gringuito 2 Cuatro caminos 3 Mi corazón 4 Mariposa equivocada 5 Bésame, bésame 6 La indita y el yndio 7 Uno más de los mojados 8 Es amor 9 Lamento del mojado 10 Todo terminó"
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"id": "pubmed23n0885_1887",
"title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].",
"score": 0.0097087379,
"content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."
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"id": "wiki20220301en452_13857",
"title": "Yndio",
"score": 0.0097087379,
"content": "Discography Éxitos Eternos Sin Tu Amor (EP-1972) 1 Sin Tu Amor 2 Mamá Gorda 3 Las Nubes Que Pasan (Díselo Tú) 4 Amor de Padres Sin Tu Amor (1972) 1. Sin Tu Amor 2. No Me Dejes Amor 3. El Tiempo 4. Lo Que Te Puedo Ofrecer 5. Noches y Días Perdidos 6. Si Tu Me Dejas 7. Es Para Tí, Es Para Mí 8. Lo Que Siempre He Soñado 9. Jamás Corazón 10. Siempre Habra un Mañana Yndio MPHS-6114(1975) 1. El 2. Cuando Salgo A los Campos 3. Quedamos Como Amigos 4. Las Nubes 5. Desolacion 6. Dulce Amor 7. Siempre De Novios 8. Como Te Extraño 9. Perdoname Mi Amor 10. Dejame 11. Sufro Tu Ausencia Por que Nos Dijimos Adios MPHS-6125 (1975) 1. Por Que Nos Dijimos Adios 2. Como Te Extraño 3. La Que Era Ya No Es 4. Cuando Salgo A los Campos 5. Perdoname Mi Amor 6. Dejame 7. Quedamos Como Amigos 8. Sufro Tu Ausencia 9. Las Nubes 10. Desolacion"
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"id": "pubmed23n1115_5743",
"title": "",
"score": 0.0096907447,
"content": "La recente approvazione del testo unico sulle malattie rare da parte dei due rami del Parlamento (Disposizioni per la cura delle malattie rare e per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani) richiama l'attenzione degli operatori di Sanità pubblica su una materia vasta e disomogenea come la ricerca, la diagnosi e il trattamento delle malattie rare. La disponibilità di un testo di legge, anche se devono seguire i decreti attuativi per rispondere alle necessità concrete dei malati e delle loro famiglie, è comunque uno strumento essenziale nella \"cassetta degli attrezzi\" degli operatori in quanto «dai documenti storici più antichi a quelli contemporanei si hanno prove del ricorso ad atti normativi non solo nei momenti di emergenza (gestione delle epidemie) ma anche nell'organizzazione e il controllo della vita quotidiana sempre in nome e per conto della salute collettiva» (Editoriale. La normazione, lo strumento cardine di Sanità pubblica. Igiene e Sanità Pubblica 2020; 76: 284-286)."
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"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0096153846,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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"id": "wiki20220301en158_12659",
"title": "Sebastian Aguilera de Heredia",
"score": 0.0096153846,
"content": "9- Tercer registro de bajo del 1.er tono; 10- Primer tiento de falsas del 4º tono; 11- Segundo tiento de falsas del 4º tono; 12- Tiento grande del 4º tono; 13- Falsas del 6º tono; 14- Tiento del 8º tono por De-la-sol-re; 15- Obra de 8º tono por Ge-sol-re-ut; 16- Obra de 8º tono alto: Ensalada; 17- Dos bajos de 8º tono; 18- Discurso sobre los saeculorum; 19- [?] Tiento de Batalla de 8º Tono. Vocal Music Canticum Beatissimae Virginis Deiparae. Octo modis seu tonis compositium, quaternis vocibus, quinis, senis et octonis concinendum (Zaragoza, Tip. Pedro Cabarte, 1618). Discography Hora, Joaquim Simões da (1994), Órgãos Históricos Portugueses: Évora & Porto, Lusitana Musica, Volume I, EMI Classics / Valentim de Carvalho. CD 777 7 547 55 2 4. Uriol, Jose Luis González (1990), Antología de obras para órgano: Sebastián Aguilera de Heredia, Ministerio de Educación y Ciencia: Centro de Publicaciones, 1032 CD."
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "wiki20220301en578_790",
"title": "Hiraab Imamate",
"score": 0.0095238095,
"content": "Si assicura, che finalmente uno della tribù degli Abgal, chiamato Omar Egalle, proponesse la pace, offrendosi di accomodare l'affare per l'elezione dell'Imam. E molto si affacendò infatti per quetare i tumultuosi partiti, non riuscendo a sedarli in parte se non con la definitiva divisizione del territorio: assegnando il tratto della costa da Ras Elhur sino a Merka sotto la protezione dei figli di Ali Mohamed, ed a principiare da Uarsciek per l'interno, sotto la protezione dei figli di Mahmud Mohamed. Questi venivano così ad occupare un territorio parallelo ai primi, ma più nell'interno."
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"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0094339623,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0127_13143",
"title": "[Results of the sweat test, carried out by 2 methods, for the diagnosis of cystic fibrosis].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Un review the results of the sweat test for the diagnosis of cystic fibrosis performed by 2 methods: Electric conductivity of the sweat (2,517 test in non-cystic fibrosis and 114 in 37 cystic fibrosis children) and skin chloride electrode (121 test in non-cystic fibrosis and 20 in cystic fibrosis children). A 1% rate of false positive results was obtained with the former along with 6,1% falsely negative results in cystic fibrosis patients. The skin chloride electrode method was much less specific and sensitive. The diagnosis of cystic fibrosis should only be made once repeatedly altered sweat chloride concentrations are obtained together with careful correlation with the clinical findings. We think that both the implications of the diagnosis and the thoroughness needed in the proper performance of the sweat test warrant that the diagnosis should always be confirmed in a centre with experience in the disease."
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"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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"id": "wiki20220301en038_85288",
"title": "Barrio Sésamo",
"score": 0.0092592593,
"content": "\"Espinete escayolado\" (17-2-1988) \"Camúflate Espinete\" (23-2-1988) \"Arroz para todos\" (24-2-1988) \"El mono titiritero\" (25-2-1988) \"El médico y Espinete\" (2-3-1988) \"El hombre del maletin\" (3-3-1988) \"El zoo de Espinete\" (4-3-1988) \"Espinete quiere ser camarero\" (8-3-1988) \"La máquina de los disfraces\" (9-3-1988) \"Voy a navegar\" (10-3-1988) \"Las pesas\" (15-3-1988) \"Un día tranquilo\" (16-3-1988) \"Con tenedor y cuchara\" (17-3-1988) \"El grillo\" (22-3-1988) \"Problemas con la decoración\" (23-2-1988) \"Palomitas de maíz\" (24-32-1988) \"Espinete y su grupete\" (29-3-1988) \"La visita del medico\" (30-3-1988) \"Bebe nuevo\" (6-4-1988) \"Los sonámbulos\" (7-4-1988) \"Las pintadas\" (12-4-1998) \"Misterio en el bazar\" (13-4-1988)"
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"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "wiki20220301en291_1411",
"title": "Selva Lirica",
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"content": "About Vicente Huidobro \"...Éste muchacho artísta es un carácter...Vicente Huidobro es un orgulloso... [él] es un temperamento, nada teme ni nada le importa... En uno de sus más ardientes libros dice ‹‹Tengo completa fé en mi mismo. Tengo tal seguridad de las cosas que si el mismísimo Dios me atacara, lo sentía mucho por él... Siempre he tenido la seguridad que yo haré mi obra y llegaré al triunfo; por eso no temo gritar alabanzas con todos mis pulmones a los que creo las merecen. Si ellos hacen su obra, yo también haré la mía. Si ellos llegan al triunfo, yo también estoy seguro de llegar›› Nosotros creemos lo miso. [él] Llegará [al triunfo]...\""
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
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"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "wiki20220301en155_11222",
"title": "Grupo Montez de Durango",
"score": 0.0090909091,
"content": "Discography 1997 Rama Seca 1. Rama Seca 2. Me Persigue Tu Sombra 3. Sigue José, Ramon, Y María 4. Todos Lloramos 5. Paloma Herrante 6. Santiago Papasquiaro 7. Ingrata Mujer 8. Me Duele 9. Tus Mentiras 10. Tu Y La Mentira 1998 Tu Mirada 1. La Novia Del Pajarillo 2. Señora Enamorada 3. Poquito A Poco 4. Tu Mirada 5. Nomas Las Mujeres Quedan 6. Una Noche Serena Y Obscura 7. El Obscuro De La Vara 8. Paloma Sin Nido 9. En Donde Estarás 10. Te Necesito Tanto Amor 1999 La Ausencia 1. La Ausencia 2. Se Les Pelo Baltazar 3. Tu Me Has Cambiado 4. Ezequiel Rodríguez 5. Los 500 Novillos 6. Como Un Pájaro Errante 7. Temporada En La Sierra 8. Solo Amigos 9. Lastima Es Mi Mujer 10. El 4 Negro 2000 Los Primos de Baltazar 1. Los Laureles 2. El Moreno 3. Tres Ramitas 4. Macario Leyva 5. La Hierba Se Movia 6. Flor Del Río 7. Los Primos De Baltazar 8. Al Despertar 9. La Rafailita 10. Estoy Enamorado 2001 Con Sabor A Tamborazo 1. Catarino Y Los Rurales 2. Clave 7 3. La Revolcada 4. Carne Quemada"
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"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
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"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
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"id": "wiki20220301en038_88260",
"title": "Mort & Phil",
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"content": "Between 1975 and 1976 ¡Pánico en el zoo! Concurso-oposición Los mercenarios Objetivo: eliminar al Rana Misión de perros Los secuestradores La gallina de los huevos de oro El caso del calcetín Between 1977 and 1979 El brujo ¡Soborno! Los guardaespaldas Mundial 78 Los gamberros Contrabando La máquina de copiar gente Los \"bomberos\" El transformador metabólico ¡A por el niño! La gente de Vicente Secuestro aéreo Between 1980 and 1981 Olimpiada 1980 La elasticina Kilociclos asesinos Ladrones de coches Lo que el viento se dejó La brigada bichera Tete Cohete En marcha el mundial 82 El caso de los señores pequeñitos Between 1982 and 1983 En Alemania Queda inaugurado el mundial 82 El balón catastrófico Billy \"El Horrendo\" ¡Hay un traidor en la T.I.A.! El bacilón El ascenso Between 1984 and 1985 La estatua de la libertad Testigo de cargo Los Ángeles 84 El cacao espacial El preboste de seguridad El cochecito leré Between 1986 and 1987"
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
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"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "wiki20220301en581_19097",
"title": "José Fernandes de Oliveira",
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"content": "1972 - Estou Pensando em Deus 1973 - Canção para Meu Deus 1973 - Ágape: Músicas para Celebrações Eucarísticas 1974 - Histórias Que Eu Conto e Canto 1974 - Convívio: Músicas Para Encontros da Comunidade Cristã (Missa Ágape II) 1975 - Um Certo Galileu 1 1976 - Verdades 1977 - Teodicéia 1: Missa Maranathá 1977 - Teodicéia 2: Verdades Que Eu Rezo e Canto 1977 - Teodicéia 3: Cantigas de Dor e Esperança 1978 - Reviravolta 1978 - O Filho do Carpinteiro 1978 - Não Deixes que Eu Me Canse 1978 - À Sombra de Tuas Asas 1979 - Cantigas de Pão e Vinho 1980 - Quietude 1981 - Um Certo Galileu 2 1981 - Lá na Terra do Contrário 1982 - Qualquer Coisa de Novo 1983 - Oferenda 1984 - Coragem de Sonhar 1985 - Graça e Paz 1985 - Deus é Bonito! 1986 - Opereta Irmã Clara e Pai Francisco 1987 - Pra Ver a Paz Acontecer 1988 - Uma Canção Talvez 1989 - Sem Ódio e Sem Medo 1990 - Sol Nascente, Sol Poente 1991 - Canções Que o Amor Escreveu 1992 - Sereno e Forte"
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"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
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"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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"id": "wiki20220301en573_19470",
"title": "Salvador del Solar",
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"content": "Theater El teniente de Inishmore (2010) Una pulga en la oreja (2009) El Hombre Almohada (2006) como Tupolski El mercader de Venecia (2005) Actos indecentes (2005) Enrique V (2005) El gran teatro del mundo (1999) El rey Lear (1999) como Edmud Cómo te da la gana (1998) Ojos bonitos, cuadros feos (1996) El dedo en el ojo (1996) Séptimo Cielo (1995) Hamlet (1995) Las leyes de la hospitalidad (1994) En algún lugar del corazón (1994) Presas del salón (1993) Awards"
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"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
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"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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"id": "wiki20220301en621_6644",
"title": "Pablo Hasél",
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"content": "Solo Esto no es el paraíso (2005) Miedo y asco en Ilerda – Re-released under the title Ilerda rima con mierda (2007) Trastorno Tripolar (2007) Desde el abismo se goza de las mejores vistas (2008) No me joda doctor (2008) Recital de ideales/No me joda Doctor (2008) En ningún lugar pero aquí (2008) Descuartizando resacas (2009) Quemando la vida (with Kaktan) (2009) Cuando el tiempo no nos tocaba las ilusiones (2009) Se lo vomite al viento mientras ella se drogaba con otro (2010) Inéditas por culpa de Aileen Wuornos (2010) Banquete de larvas (2010) Siempre perdidos 1 (2010) Siempre perdidos 2 (2010) El Che disparaba (2011) Solos en medio del misterio infinito (2011) Polvo y ceniza (2011) Un café con Gudrun Ensslin (2011) El infierno sería verlos más allá (2011) Crucificado en tu clítoris (2011) Besos cortados con coca (2011) Canciones supervivientes al registro policial (2012) La tortura placentera de la luna: algunas canciones inéditas (2012)"
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3
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"char_ranges": [
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23,
83
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"text": "I dati analitici suggeriscono un diabete insipido (osm plasmatico elevato con osm urinario basso). Ora dobbiamo distinguere tra diabete insipido centrale (mancanza di ADH) o diabete insipido nefrogenico (l'ADH non esercita la sua azione a livello renale). Questo si ottiene con il test della vasopressina (somministrazione endovenosa di ADH e rimisurazione dell'osmolarità urinaria). Pertanto, la risposta corretta è l'opzione 3."
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Ci siamo trovati di fronte a poliuria. Inizialmente abbiamo escluso il diabete mellito (il nostro paziente aveva una glicemia normale di 96 mg/dl). I dati analitici suggeriscono un diabete insipido (osm plasmatico elevato con osm urinario basso). Ora dobbiamo distinguere tra diabete insipido centrale (mancanza di ADH) o diabete insipido nefrogenico (l'ADH non esercita la sua azione a livello renale). Questo si ottiene con il test della vasopressina (somministrazione endovenosa di ADH e rimisurazione dell'osmolarità urinaria). Pertanto, la risposta corretta è l'opzione 3.
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Ci siamo trovati di fronte a poliuria. Inizialmente abbiamo escluso il diabete mellito (il nostro paziente aveva una glicemia normale di 96 mg/dl). I dati analitici suggeriscono un diabete insipido (osm plasmatico elevato con osm urinario basso). Ora dobbiamo distinguere tra diabete insipido centrale (mancanza di ADH) o diabete insipido nefrogenico (l'ADH non esercita la sua azione a livello renale). Questo si ottiene con il test della vasopressina (somministrazione endovenosa di ADH e rimisurazione dell'osmolarità urinaria). Pertanto, la risposta corretta è l'opzione [HIDDEN].
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Una donna di 34 anni è stata ricoverata in ospedale con poliuria e polidipsia. Nelle prime 24 ore di ricovero è stata osservata una diuresi di 8,2 litri e un esame del sangue ha mostrato una glicemia di 96 mg/dL, una natremia di 148 mEq/L e un'osmolalità plasmatica di 309 mOsm/kg con un'osmolalità urinaria di 89 mOsml/kg. Quale test diagnostico dovrebbe essere eseguito successivamente?
| 425
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it
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{
"1": "Test di infusione di soluzione salina ipertonica per la determinazione seriale dell'ormone antidiuretico.",
"2": "Test di disidratazione (test di Miller).",
"3": "Somministrazione di desmopressina con monitoraggio seriale dell'osmolalità delle urine.",
"4": "Determinazione dell'ormone antidiuretico nel plasma.",
"5": null
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| 92
|
ENDOCRINOLOGIA
| 2,018
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
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"id": "article-25794_31",
"title": "Neurohypophysis -- Evaluation -- Diabetic Insipidus",
"score": 0.015173527,
"content": "Serum and urine sodium, serum and urine osmolality, hourly urine output, 24-hour urine volume, and specific gravity must be obtained. Central DI must be distinguished from nephrogenic DI. A water deprivation test can be used with or without desmopressin injection. In central DI, the vasopressin will correct urine osmolality while in nephrogenic DI, the correction will be suboptimal. [3] [25] [26] Criteria for the diagnosis of central DI: Polyuria in two consecutive hours of > 300 ml/hr or 4 to 5 ml/kg/hr in two consecutive hours Polyuria > 3L/24 hours or > 2ml/kg/hr in 24 hours Serum osmolality > 300 mOsm/kg Urine osmolality < 300 mOsm/kg Urine/plasma osmolality < 1 The specific gravity of less than 1.005"
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{
"id": "article-23192_7",
"title": "Hypernatremia -- Evaluation",
"score": 0.0127342923,
"content": "The etiology of hypernatremia usually is evident based on history and physical examination. Plasma volume, plasma osmolality, urine volume, concentrating ability, and osmolality can help to further differentiate between renal and extrarenal causes. In DI, the urine is inappropriately diluted with normal urine volume and urine osmolality less than the serum osmolality. When DI is suspected, a water deprivation test may be performed with the administration of desmopressin. In central DI, desmopressin administration demonstrates an increase in urine osmolality, while in the nephrogenic variety, there is no response to desmopressin. In extrarenal causes, the body tries to conserve fluids with appropriately low urine volume, high specific gravity, and urine osmolality greater than serum osmolality. [13]"
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{
"id": "article-27735_21",
"title": "Primary Polydipsia -- Differential Diagnosis",
"score": 0.0114091169,
"content": "After polyuria (>40-50 ml/kg/24hrs) is confirmed, and urine osmolality is <800 mOsm/kg, serum sodium level has to be checked. If the serum sodium level is <135 meq, it is diagnostic of PP. If the serum sodium levels are >147, it is diagnostic of diabetes insipidus. If the serum sodium is between 135 and 147, the next step would be the water deprivation test. The traditional test that has been utilized by providers for a long time is the indirect water deprivation test that indirectly measures the activity of AVP. This test is started once hypotonic polyuria is confirmed, and serum sodium is between 135 and 147. Polyuria in primary polydipsia decreases with water deprivation (typically >8hrs), and urine osmolality increases (>800 mOsm/kg typically), this is diagnostic of PP. In diabetes insipidus, polyuria does not get better with water deprivation. If the urine osmolality remains <300 mOsm/kg after water deprivation, it is diagnostic of DI."
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{
"id": "article-20428_60",
"title": "Arginine Vasopressin Disorder (Diabetes Insipidus) -- Evaluation -- 2. Diagnosis of the type of polyuria-polydipsia syndrome",
"score": 0.0110713042,
"content": "Hypertonic saline (3% saline, 1027 mOsm/L) infusion coupled with plasma copeptin measurement is an alternative test that is now being recommended by many experts in the field of DI as the preferred test to be used in place of the water deprivation test."
},
{
"id": "article-25794_34",
"title": "Neurohypophysis -- Treatment / Management -- Diabetic Insipidus",
"score": 0.010808191,
"content": "The medication recommended in the acute and chronic setting of central DI is desmopressin. [31] [32] Desmopressin, D-amino D-arginine vasopressin (DDAVP) is given intranasal, orally, and intravenous with a half-life of 8-20 hours. It is crucial to establish the dose that works to improve the patient's polyuria and polydipsia without compromise of the plasma serum electrolytes. [23] The water loss must be replaced. In acute DI after a TBI, it is mandatory to evaluate if the patient is conscious or unconscious. If the patient is conscious, encourage drinking. If the patient can not drink, enforce fluid intake by nasogastric tube guided by daily weighing. If the patient is unconscious, intravenous fluids of dextrose 5% are given. Treatment with DDAVP is administered at 10 mcg by nasal puff or 0.4 to 4 mcg subcutaneous or intravenous DDAVP. Maintenance is usually by 1 to 2 nasal puffs every 12 hours. Hypokalemia, if present, must be corrected. Urine volume, fluid balance, urine osmolality, plasma osmolality, and serum electrolytes must be monitored. The goal is to balance electrolytes and to have normal urine output. After desmopressin is given, it is essential to monitor sodium levels. In the management of hypernatremia in DI, it is vital to use dextrose or nasogastric water at a pace of lowering plasma sodium concentration at 0.5 mEq/L/hr or less."
},
{
"id": "article-27735_22",
"title": "Primary Polydipsia -- Differential Diagnosis",
"score": 0.0106257379,
"content": "The administration of desmopressin differentiates between central and nephrogenic insipidus. If, after the administration of desmopressin, there is an increase of >50% in the urine osmolality, it is diagnostic of central DI. If there is an increase of <50% in the urine osmolality, it is diagnostic of nephrogenic DI. If the urine osmolality is between 300 mOsm/kg and 800 mOsm/kg after the water deprivation test, this could either be partial central DI or PP. To differentiate partial central DI from PP, desmopressin is administered. If the urine osmolality increases by > 9%, it is diagnostic of PP. If the Urine osmolality increases by <9%, it is diagnostic of partial central diabetes insipidus."
},
{
"id": "InternalMed_Harrison_26611",
"title": "InternalMed_Harrison",
"score": 0.0104838346,
"content": "Brain MRI Urinary frequency, nocturia, enuresis 24-h urine volume and osmolarity on unrestrictedfluid intake Volume >40 mL/kg Osmolarity <300 mosm/L Basal plasma AVP >1 pg/mL <1 pg/mL Pituitary bright spot Present Absent Anatomy Pathology? GU evaluation Volume <40 mL/kg Osmolarity >300 mosm/L If MRI and/or AVP assays with the requisite sensitivity and specificity are unavailable and a fluid deprivation test is impractical or undesirable, a third way to differentiate between pituitary DI, nephrogenic DI, and primary polydipsia is a trial of desmopressin therapy. Such a trial should be conducted with very close monitoring of serum sodium as well as urine output, preferably in hospital, because desmopressin will produce hyponatremia in 8–24 h if the patient has primary polydipsia."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0838_15240",
"title": "[Disorders of water balance].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Disorders of water balance are manifested as hyponatremia, polyuria or hypernatremia. While a diagnostic scheme is useful in the exploration of hyponatremia, the urgency of restoration of hyponatremia is essential in the treatment. Regardless of the therapeutic method, strong diuresis is predictive of too rapid restoration of hyponatremia. There are many causes for an increased need to pass urine. Polyuria is in question if the volume of urine collected over a 24-hour period has increased. After excluding diabetes and other common causes of polyuria, the osmolality of the first urine voided in the morning reflects the ability of the kidneys to concentrate urine. A water deprivation test is helpful in the differential diagnosis of the causes of polyuria."
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "pubmed23n0028_13147",
"title": "[A short-term test using DDAVP for determination of the renal concentration capacity (author's transl)].",
"score": 0.0098039216,
"content": "A short-term test to determine renal concentrating ability without any water deprivation has been described. It consists of osmolatity determinations in three onehour urine portions from spontaneous voidings following an intranasal application of 7 microng of the synthetic analogue of vasopressin-DDAVP per 0,5 m2 body surface. The values of maximal urine osmalatity over 900 mosm/Kg H2O following DDAVP are considered normal whereas values under 600 mosm are consistent with impaired renal function. If, however, the maximal urine osmolality is in the so called \"uncertain range\" i.e. from 600 to 900 mosm, it is advisable to perform in the same patients also the classical concentration test based on a prolonged dehydration (26 h)."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0119_3558",
"title": "[Trials for simplified hypertonic saline test].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Hypertonic saline test is indispensable for the evaluation of posterior pituitary function. However the test is not simple, including water loading, urine sampling and at least 45 min of hypertonic saline infusion, mostly because the test relies on urinary osmolality as an index of ADH secretion. The object of this study is try to simplify the test by directly measuring plasma ADH concentration before and after 10 min of hypertonic saline infusion. Intravenous infusion of hypertonic saline (5% NaCl, 0.24 ml/kg/min, for 10 min) was performed on normal subjects, patients with diabetes insipidus and patients with renal failure under chronic hemodialysis. Venous blood samples were obtained seriously including just before and after 10 min of the infusion. ADH was extracted from plasma using Sep-Pak C18 column and assayed by specific RIA. Minimum sensitivity of the assay was 0.25 pg/ml. The hypertonic saline infusion resulted in an increase of plasma osmolality by about 8 mOsm/kg H2O and plasma sodium concentration by 4 mEq/l. Plasma ADH increased from 0.77 +/- 0.09 to 3.42 +/- 0.73 pg/ml (m +/- SE, n = 8, p less than 0.01) in normal subjects of ad lib. water drinking and from 0.55 +/- 0.33 to 2.34 +/- 0.33 (m +/- SE, n = 4, p less than 0.05) in water loaded normal subjects (20 ml/kg of water, 60 min before hypertonic saline infusion).(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0017_1393",
"title": "[Variations in urinary antidiuretic hormone levels related to sodium intake (author's transl)].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Eighteen healthy male subjects, were investigated under normal sodium intake and after 5 days of high and low sodium intake. Under normal sodium intake, the following mean values were observed -- plasma osmolality (Posm): 294 +/- 5 mOsm/kg -- plasma volume (Vp): 33.9 +/- 4,3 ml/kg -- urinary sodium output (UNa.V): 173 +/- 73 mEq/24 h -- urinary antidiuretic hormone (A.D.H.): 68.8 +/- 35.6 ng/24 h. Under low sodium intake these values decreased to -- Posm: 289 +/- 4 m Osm/kg -- Vp: 32.7 +/- 3.2 ml/kg -- UNa.V: 12 +/- 9 mEq/24 h -- A.D.H.: 40.9 +/- 16.3 ng/24 h. Under high sodium intake these values increased to -- Posm: 298 +/- 5 m Osm/kg -- Vp: 36.3 +/- 4.1 ml/kg -- UNa.V: 325 +/- 67 mEq/24 h -- A.D.H.: 118.2 +/- 45.5 NG/24 H. Highly significant correlations are found between Posm and A.D.H. and between the Posm or A.D.H. and UNa.V. Interest is focused on UNa.V since the correlation between A.D.H. and UNa.V (r = 0.78) is more significant than that between A.D.H. and Posm (r = 0.47). Overriding of Posm on Vp in the regulation of A.D.H. secretion is again demonstrated. Plasma renin activity decrease when A.D.H. increase."
},
{
"id": "article-20428_54",
"title": "Arginine Vasopressin Disorder (Diabetes Insipidus) -- Evaluation -- 2. Diagnosis of the type of polyuria-polydipsia syndrome",
"score": 0.0095486111,
"content": "To differentiate AVP-D and AVP-R and primary polydipsia, perform a water deprivation test and desmopressin (DDAVP) trial. Typically a 7-hour deprivation test is adequate to diagnose DI. Primary polydipsia may require more extended dehydration periods. The basic principle behind the water deprivation test is that in individuals with normal posterior pituitary and renal function (or those with primary polydipsia), an increase in plasma osmolality from dehydration stimulates AVP release from the posterior pituitary, which then leads to water reabsorption in the nephrons, thus resulting in concentration of urine and an increase in urine osmolality. In AVP-D or AVP-R, the urine fails to concentrate optimally with water deprivation, and there is persistent excretion of hypotonic urine. In adults, the water restriction test should be discontinued when one of the following is reached:"
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0094339623,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1884",
"title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].",
"score": 0.0093457944,
"content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."
},
{
"id": "pubmed23n0059_20746",
"title": "[Antidiuretic hormone (ADH) and urination].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The role played by antidiuretic hormone in enuresis remains controversial. As a symptomatic treatment, desmopressin (DDAVP) has already proved to be a useful addition to the measures applied against this condition."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0092592593,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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"id": "pubmed23n0069_8456",
"title": "[Diagnostic value of the determination of blood urea in dehydrated patients with and without central diabetes insipidus].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Dehydrated patients usually present with an elevated serum urea level, owing in part to increased renal reabsorption of urea mediated by antidiuretic hormone (ADH). This study was carried out in order to examine whether, during dehydration, the variations in the serum urea level could discriminate patients with central diabetes insipidus (CDI) from those with dehydration due to other causes. We studied retrospectively 27 episodes of dehydration in 23 patients with CDI and 14 episodes in 14 patients without CDI. The mean serum urea level was 2.9 mmol/L in the CDI group and 15.4 mmol/L in the patients without CDI (p less than 0.001) while the mean serum sodium level was 155 mmol/L in both groups. During dehydration, patients with CDI decreased their serum urea level (4.0 +/- 2.3 vs 2.9 +/- 1.5 mmol/L, p less than 0.001). In addition, a positive correlation was found in the patients with CDI between the magnitude of diuresis and the percentage decrease in the serum urea level compared with the level before dehydration (r = 0.70, p less than 0.001). A striking increase in the clearance of urea (0.8 +/- 1 vs 2.1 +/- 1 ml/s, P less than 0.01), which exceeded the creatinine clearance (1.8 +/- 0.5 ml/s), was observed during dehydration in the six patients in whom clearance studies were done. Therefore, our results suggest that serum urea values can be used to distinguish patients dehydrated because of CDI from those with hypertonic dehydration but without ADH deficiency and that during dehydration the reabsorption of urea is mainly dependent on the renal action of ADH."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0945_17353",
"title": "[Study of diagnostic value of natremia in a cohort of patients with hypercalcemia].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Hypercalcemia is a common pathological condition in clinical practice. The two most common causes are primary hyperparathyroidism and cancer. SIADH is often encountered in cancer cases and is the most common cause of hyponatremia. The aim of this study is to evaluate serum sodium levels in a cohort of patients with hypercalcemia and consider its predictive value in determining the origin of this hypercalcemia. We performed a retrospective study on a series of 15.284 blood tests among adult patients with hypercalcemia. After selection, the study population had 151 patients. We studied mainly serum sodium and etiology of hypercalcemia in our population. We observed a statistically significant association between the presence of hyponatremia and the neoplastic etiology of hypercalcemia. This association persisted after exclusion of patients under treatment with loop diuretics. Conversely, there was no association between hypernatremia and cancer-related hypercalcemia. Among 151 patients with hypercalcemia, 16 presented hyponatremia and 7 with hypernatremia. SIADH was the main cause of hyponatremia. We performed univariate and multivariate logistic regression showing the association between the presence of cancer and the presence of hyponatremia. Our study shows that there is an association between the presence of hyponatremia and neoplastic origin of hypercalcemia. Besides, the association described between hyponatremia and cancer is not faulted by the presence of hypercalcemia, a potential cause of acquired nephrogenic diabetes insipidus."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0090909091,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0656_7575",
"title": "[Hypernatremia: a matter of water].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Hypernatremia is defined as a serum sodium concentration above the upper laboratory reference range, usually > 145 mmol/l. It is a common electrolyte disorder in the very young and the very old patient. Hospitalization itself is a risk factor for developing hypernatremia. Free water deficit is the main cause of this condition. It induces hyperosmolality and an intracellular dehydration. Clinical manifestations are mostly neurological but non-specific. A blood sample analysis is needed to establish the diagnosis. Hypernatremia is associated with a high mortality and morbidity. Treatment consists of correcting the underlying cause and the volume deficit. A brief review of this condition is proposed."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.009009009,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
},
{
"id": "article-20428_55",
"title": "Arginine Vasopressin Disorder (Diabetes Insipidus) -- Evaluation -- 2. Diagnosis of the type of polyuria-polydipsia syndrome",
"score": 0.009009009,
"content": "Urine osmolality reaches the normal reference range. Urine osmolality is stable on two to three consecutive hourly measurements, even with rising plasma osmolality. Plasma osmolality is higher than 295 to 300 mOsm/kg Plasma Na greater than 145 mEq If AVP-R is suspected in newborns and young infants, the diagnostic test of choice is DDAVP (1 mcg subcutaneously or intravenously over 20 minutes, maximum dose of 0.4 mcg/kg). In children, the water deprivation test should be closely monitored. If one of the following endpoints is reached, discontinue the trial: Urine osmolality reaches the normal reference range. Plasma osmolality greater than 295 mOsm/kg to 300 mOsm/kg Plasma sodium greater than 145 meq/L Loss of 5% of body weight or signs of volume depletion"
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
},
{
"id": "pubmed23n0821_9338",
"title": "[Pathophysiology of sodium disorders in children].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Dysnatremia is among the most common electrolyte disorders in clinical medicine and its improper management can have serious consequences associated with increased morbidity and mortality of patients. The aim of this study is to update the pathophysiology of dysnatremia and review some simple clinical and laboratory tools, easy to interpret, that allow us to make a quick and simple approach. Dysnatremia involves water balance disorders. Water balance is directly related to osmoregulation. There are mechanisms to maintain plasma osmolality control; which are triggered by 1-2% changes. Hypothalamic osmoreceptors detect changes in plasma osmolality, regulating the secretion of Antidiuretic Hormone (ADH), which travels to the kidneys resulting in more water being reabsorbed into the blood; therefore, the kidney is the main regulator of water balance. When a patient is suffering dysnatremia, it is important to assess how his ADH-renal axis is working. There are causes of this condition easy to identify, however, to differentiate a syndrome of inappropriate ADH secretion from cerebral salt-wasting syndrome is often more difficult. In the case of hypernatremia, to suspect insipidus diabetes and to differentiate its either central or nephrogenic origin is essential for its management. In conclusion, dysnatremia management requires pathophysiologic knowledge of its development in order to make an accurate diagnosis and appropriate treatment, avoiding errors that may endanger the health of our patients. "
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0088495575,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0124_11052",
"title": "[Clinical assessment of posterior pituitary function by direct measurement of plasma vasopressin levels during hypertonic saline infusion].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Clinical usefulness of a radioimmunoassay of plasma arginine vasopressin concentration (AVP) during hypertonic saline infusion for the assessment of posterior pituitary function was studied in comparison with the conventional water deprivation test. Infusion of 5% saline at a rate of 0.05 ml/kg/min for 120 min in 15 normal subjects induced an elevation of plasma osmolality (Posm) from 290.3 +/- 0.7 to 307.5 +/- 2.1 mOsm/kg with a resultant increase in AVP from 2.4 +/- 0.4 to 9.9 +/- 2.2 pg/ml. During the infusion, a highly significant correlation between AVP and Posm was observed with a regression line expressed as AVP = 0.40 (Posm - 283.0). In 22 polyuric patients, on the other hand, the infusion induced a marked elevation of Posm from 302.6 +/- 2.5 to 321.3 +/- 2.9 mOsm/kg, but caused a slight (less than 5.8 pg/ml) or no increase in AVP from the basal levels (0.5 +/- 0.1 pg/ml). A conventional water deprivation test was carried out in ten patients with neurogenic diabetes insipidus, including one who had coincidental nephrogenic diabetes insipidus. As would be expected, urine osmolality (Uosm) did not rise beyond Posm in seven of them. However, two of three other patients, who had a complete lack of AVP response to the hypertonic saline, were able to concentrate their urine with a maximal Uosm/Posm of 1.3 and 1.1 respectively. The concurrent decrease in creatinine clearance to 49 and 57% of the initial values, respectively, indicated that a marked reduction in glomerular filtration rate due to severe dehydration was responsible for the unexpected concentration of urine in the patients with totally impaired AVP secretion. Based on these results, we conclude that the direct measurement of AVP during hypertonic saline infusion is an essential procedure for the accurate evaluation of posterior pituitary function."
}
]
}
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|
1
|
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"1": {
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150
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"text": "Con la 4 potremmo escludere malattie rare come le malformazioni delle vie biliari o la malattia di Caroli,"
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"5": {
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"text": "con la 5 potremmo escludere l'epatite virale."
}
}
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Un quadro da manuale di cirrosi biliare primaria, del tipo che non si verifica nella vita reale. La diagnosi sarebbe praticamente fatta con l'AMA (1). Con il 2 escluderemmo l'emocromatosi, con il 3 la malattia di Wilson. Con la 4 potremmo escludere malattie rare come le malformazioni delle vie biliari o la malattia di Caroli, e con la 5 potremmo escludere l'epatite virale.
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Un quadro da manuale di cirrosi biliare primaria, del tipo che non si verifica nella vita reale. La diagnosi sarebbe praticamente fatta con l'AMA (1). Con il 2 escluderemmo l'emocromatosi, con il 3 la malattia di Wilson. Con la 4 potremmo escludere malattie rare come le malformazioni delle vie biliari o la malattia di Caroli, e con la 5 potremmo escludere l'epatite virale.
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Una donna di 52 anni si è consultata per aver notato una colorazione giallastra delle congiuntive durante la settimana precedente. Non ha riferito comportamenti sessuali a rischio o anamnesi epidemiologica di rischio per epatite virale. Non consuma alcolici né farmaci epatotossici. La paziente ha riferito una storia di un anno di prurito generalizzato, astenia, secchezza delle fauci e assenza di lacrimazione per una causa non correlata. Il resto dell'anamnesi non mostrava alcun reperto patologico. L'esame fisico ha rivelato lesioni da grattamento, ittero congiuntivale ed epatomegalia non dolente. Il paziente ha fornito gli esami del sangue eseguiti nella sua azienda con i seguenti risultati patologici: Bilirubina 3 mg/dl, FA 400 UI/ VES 40 mm 1 ora. Indicare quale sarebbe la raccomandazione più appropriata per stabilire la diagnosi eziologica dei sintomi del paziente:
| 8
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it
|
{
"1": "Anticorpi antimitocondriali.",
"2": "Studio del metabolismo del Fe.",
"3": "Studio del metabolismo del rame.",
"4": "Risonanza magnetica del fegato.",
"5": "Sierologia del virus B e C."
}
| 232
|
DIGESTIVO
| 2,011
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "wiki20220301en162_39110",
"title": "Tarantino dialect",
"score": 0.0122644807,
"content": "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura! Tant' è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte. Io non so ben ridir com' i' v'intrai, tant' era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai. Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto, là dove terminava quella valle che m'avea di paura il cor compunto, guardai in alto e vidi le sue spalle vestite già de' raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogne calle... 'U 'càndeche de le crijatúre de San Frangísche (Enrico Vetrò) Altísseme, 'Neputènde, Signóre bbuéne, Túje so' le làude, 'a glorie e ll’anóre e ogne bbenedizzióne. A Tté súle, Altísseme, Te tòcchene, e nnisciún’óme éte dègne de Te menduváre."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0113033518,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
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{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0099009901,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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"id": "wiki20220301en038_85286",
"title": "Barrio Sésamo",
"score": 0.0099009901,
"content": "\"Concurso de disfraces\" (19-6-1986) (18-12-1986) (18-2-1988) \"Gambas con gabardina\" (24-6-1896) \"Abrete Sésamo\" (25-6-1986) (18-12-1986) (14-3-1988) \"La naranjada\" (2-10-1986) (5-11-1986) (14-4-1988) \"Espinete domador\" (8-10-1986) (4-12-1986) (25-1-1988) \"El mundo del reves y Espinete\" (14-10-1986) (16-12-1986) (7-3-1988) \"El viaje de Espinete\" (3-11-1986) \"Espinete bebé\" (17-11-1986) (28-1-1988) \"No te manches\" (26-11-1986) (28-3-1988) \"El hermano de Espinete\" (9-12-1986) (11-2-1988) \"Espinete Superstar\" (19-12-1986) (30-3-1988) \"El show de Barrio Sésamo\" (1-1-1987) \"La inauguración\" (8-1-1987) \"El guaperas\" (13-1-1987) \"El vendedor ambulante\" (11-2-1987) \"Visto y no visto\" (13-2-1987) \"Los trogloditas\" (19-2-1987) \"Llama que te llama\" (23-2-1987) \"Los trogloditas atacan de nuevo\" (9-3-1987) \"La banda y Espinete\" (3-7-1987) \"El balón de Espinete\" (1-10-1987) \"Espinete y el buzón\" (5-10-1987) \"Los trucos de Espinete\" (16-11-1987) \"El trabalenguas\" (26-11-1987)"
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{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0098039216,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "wiki20220301en378_21974",
"title": "Sérgio Pereira Couto",
"score": 0.0098039216,
"content": "Evangelho de Judas e Outros Mistérios A História Secreta de Roma Seitas Secretas Maçonaria Para Não-Iniciados Dossiê Hitler A Incrível História da Bíblia Desvendando o Egito Os Segredos do Nazismo Segredos e Lendas do Rock'''A Extraordinária História da ChinaCódigos e Cifras – da Antiguidade à Era ModernaSegredos da CabalaAs Dez Sociedades Mais Influentes da HistóriaSociedades Secretas: IlluminatiOs Segredos das Investigações CriminaisHitler e os Segredos do Nazismo vols. 1 e 2Segredos da BruxariaAlmanaque das GuerrasDecifrando o Símbolo PerdidoManual de Investigação ForenseDesvendando a MaçonariaDossiê John Lennon2012 X NostradamusArquivos Secretos do VaticanoO Homem Que Previa o FuturoAlmanaque das Sociedades SecretasWikiLeaks: Segredos, Informações e Poder'' (with José Antonio Domingos)"
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"id": "wiki20220301en230_10762",
"title": "Domenico Losurdo",
"score": 0.0097913703,
"content": "Ascesa e declino delle repubbliche, a cura di e con Maurizio Viroli, Urbino, Quattro venti, 1997. . Lenin e il Novecento. Atti del Convegno internazionale di Urbino, 13-14-15 gennaio 1994, a cura di e con Ruggero Giacomini, Napoli, La città del sole, 1997. . Metafisica. Il mondo Nascosto, con altri, Roma-Bari, Laterza, 1997. . Antonio Gramsci dal liberalismo al «Comunismo critico», Roma, Gamberetti, 1997. . Dai fratelli Spaventa a Gramsci. Per una storia politico-sociale della fortuna di Hegel in Italia, Napoli, La città del sole, 1997. . Hegel e la Germania. Filosofia e questione nazionale tra rivoluzione e reazione, Milano, Guerini, 1997. . Nietzsche. Per una biografia politica, Roma, Manifestolibri, 1997. . Il peccato originale del Novecento, Roma-Bari, Laterza, 1998. . Dal Medio Oriente ai Balcani. L'alba di sangue del secolo americano, Napoli, La città del sole, 1999. ."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n1084_18631",
"title": "",
"score": 0.0097087379,
"content": "Objetivo. Determinar el nivel de evidencia sobre la proba-bilidad de transmisión de enfermedades respiratorias agudas en el transporte público colectivo. Material y métodos. Se utilizó la metodología de revisiones rápidas de Cochrane. La estrategia de búsqueda abarcó una base de datos acadé-mica hasta el 10 de diciembre de 2020. Resultados. Se identificaron 16 manuscritos que cumplieron los criterios de selección. En estudios de cohorte agrupados se encontró que el momio de seroconversión por influenza A o B fue 54% mayor en personas con uso frecuente de transporte público colectivo en comparación con las personas con un uso poco frecuente (razón de momios: 1.54; IC95%:1.06-2.01). Conclusión. La probabilidad de contagio por enfermeda-des respiratorias agudas puede incrementar con el uso del transporte público colectivo. Algunas recomendaciones para reducir la probabilidad de contagio en el transporte público colectivo son el uso de cubrebocas y reducir el número de pasajeros y tiempo de traslado."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0096153846,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0120_12791",
"title": "[Absence of a relationship between the prevalence of markers for hepatitis B virus and the moderate consumption of alcohol].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The prevalence of 3 serological markers of hepatitis B virus was studied in a sample population of 481 men between the ages of 40 and 60 examined in the course of a routine medical checkup, whose acknowledged intake of pure alcohol was under 120 g per day. No statistically significant relationship was found between the frequency of the markers (HBs antigen, anti-HBs and anti-HBc antibodies) and the level of acknowledged alcohol consumption. The frequencies of the major potential risk factors in hepatitis B virus infection were similar among patients claiming to drink less than 20 g per day and those claiming an intake of between 20 and 80 g daily. Finally, the activities of some of the plasma enzymes most frequent in hepatology increased in a statistically significant way with acknowledged consumption of alcohol--this, in the absence of any contact with hepatitis B virus. No relationship was shown between enzyme levels and the presence--or absence--of hepatitis B markers, whatever the acknowledged alcohol consumption."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "wiki20220301en621_6645",
"title": "Pablo Hasél",
"score": 0.0095238095,
"content": "Crucificado en tu clítoris (2011) Besos cortados con coca (2011) Canciones supervivientes al registro policial (2012) La tortura placentera de la luna: algunas canciones inéditas (2012) Escribiendo con Ulrike Meinhof (2012) Empezar de bajo 0: Algunos poemas grabados (2012) La noche que supe que hay laberintos sin salida (2012) Poemas de presos políticos comunistas (2012) Los gusanos nunca volarán (inéditas) (2012) La muerte nos obligó a vivir (2012) Sigue desnudándose la dictadura del capital (2013) Por mera supervivencia (inéditas) (2013) Por mera supervivencia II (inéditas) (2013) Por mera supervivencia III (inéditas) (2013) Exprimiendo el corazón (inéditas) (2013) Tarde o temprano Venceremos (2014) Mientras me asesina el tiempo (inéditas) (2014) Por escapar de la oscuridad (inéditas) (2014) A Orillas Del Segre (2014) Cafeína e imaginación (inéditas) (2015) Burlando al dolor (2015) Boicot Activo (2015) Hasta el fin de mis días (2015)"
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{
"id": "pubmed23n0887_23509",
"title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."
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{
"id": "wiki20220301en149_18258",
"title": "Discos y Cintas Denver",
"score": 0.0094339623,
"content": "Lira N' Roll - Va Por Ti Poder Oculto - Hacia La Libertad 3 Vallejo - Déjame Conocerte California Blues, - Magia Toma II - Tiempo Cer d' Heavy Lvzbel - Tentaciones Dinastía Inmortal - Primer Acto Dinastía Inmortal - Segundo Acto Morante (banda) - Danza al Viento Nuits Eternelles - Noche Eterna Trágico Ballet - Del amor y otros Excesos Erszebeth - La Condesa Inmortal Morante (banda) - El Vigilante Nocturno María Escarlata - El Misterio Dinastía Inmortal - Tercer Acto Valle de la Muerte - Crónicas Nocturnas Fortaleza (banda) - La Fortaleza de la Soledad Anabantha - Hermanos de Sangre Requiem - Falsos Poemas interpuesto-hasta la eternidad Important contributions"
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "wiki20220301en087_22345",
"title": "António Variações",
"score": 0.0093457944,
"content": "Cover songs 1987 - Delfins - Canção de Engate 1995 - Amarguinhas - Estou Além 1995 - Íris - Estou Além 1996 - MDA - Dar & Receber 1996 - MDA - Estou Além 1997 - Isabel Sivestre - Deolinda de Jesus 2004 - Donna Maria - Estou Além 2004 - Funkoffandfly - Dar e receber 2005 - RAMP - Anjinho da Guarda 2008 - André Sardet - Anjinho da Guarda 2012 - Tiago Bettencourt - Canção de Engate 2013 - Dead Combo & Márcia - Visões Ficções 2014 - OqueStrada - Parei na Madrugada [inedit song] 2016 - Telmo Pires - Ao passar por Braga abaixo [inedit song] 2017 - Filipe Catto - Canção de Engate 2017 - União das Tribos feat. Miguel Ângelo - Canção de Engate 2017 - The Beheaded - Canção de Engate 2020 - Lina e Raül Refree - Voz Amália de Nós 2020 - Zeca Baleiro - Canção de Engate Albums 1989 - Lena D'Água - Tu Aqui [5 inedit songs of Variações] 1994 - Variações - As canções de António 2004 - Humanos - Humanos [inedit songs of Variações]"
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"id": "pubmed23n0885_1887",
"title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].",
"score": 0.0092592593,
"content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."
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"id": "wiki20220301en543_3124",
"title": "Vicente Pascual Pastor",
"score": 0.0092592593,
"content": "Fábrica de Hilados y Tejidos del industrial Bernabeu en la calle Alcolecha número 4, in Alcoy, (1920). Fábrica en Passeig del Viaducte número 26, in Alcoy, (1920). Edificio de sindicato en la calle Sant Joan de Ribera número 1, in Alcoy, (1921). Fábrica de Ferrándiz, in Alcoy. Campus of Alcoy, (1922). Fábrica en la calle Agres número 4, en Alcoy, (1922). Fábrica de gaseosa \"La Bohemia\" en la calle Na Saurina d'Entença número 11, en Alcoy, (1922). Fábrica en calle Sant Joan de Ribera número 6, en Alcoy, (1922). Edificio en calle Sant Nicolau número 46, en Alcoy, (1924). Grupo Escolar Cervantes, en Alcoy, (1925). Edificio en calle Rigoberto Albors número 7, en Alcoy, (1925). Recinto de religiosas in the Alcoy Cemetery, (1925). Edificio en la calle Sant Tomás número 23, en Alcoy, (1926). Fundición de Vicente Miró en la calle Quevedo, en Alcoy, (1926). Reforma de edificio de la Unión Alcoyana en la plaza de España número 21, en Alcoy, (1928)."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "wiki20220301en038_88260",
"title": "Mort & Phil",
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"content": "Between 1975 and 1976 ¡Pánico en el zoo! Concurso-oposición Los mercenarios Objetivo: eliminar al Rana Misión de perros Los secuestradores La gallina de los huevos de oro El caso del calcetín Between 1977 and 1979 El brujo ¡Soborno! Los guardaespaldas Mundial 78 Los gamberros Contrabando La máquina de copiar gente Los \"bomberos\" El transformador metabólico ¡A por el niño! La gente de Vicente Secuestro aéreo Between 1980 and 1981 Olimpiada 1980 La elasticina Kilociclos asesinos Ladrones de coches Lo que el viento se dejó La brigada bichera Tete Cohete En marcha el mundial 82 El caso de los señores pequeñitos Between 1982 and 1983 En Alemania Queda inaugurado el mundial 82 El balón catastrófico Billy \"El Horrendo\" ¡Hay un traidor en la T.I.A.! El bacilón El ascenso Between 1984 and 1985 La estatua de la libertad Testigo de cargo Los Ángeles 84 El cacao espacial El preboste de seguridad El cochecito leré Between 1986 and 1987"
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
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"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "wiki20220301en479_32289",
"title": "Rubén Rojo",
"score": 0.0090909091,
"content": "Ahora seremos felices (1938) - Radio Station boy #2 (uncredited) My Children (1944) - Eduardo Imprudencia (1944) Adán, Eva y el diablo (1945) Escuadrón 201 (1945) - Manuel Ceballos Sol y sombra (1946) El puente del castigo (1946) Smoke in the Eyes (1946) - Juan Manuel Soledad (1947) - Carlos Cortesã (1948) Algo flota sobre el agua (1948) - Lalo Dueña y señora (1948) - Luis El dolor de los hijos (1949) - Librado Cuando baja la marea (1949) La hija del penal (1949) - Ernesto del Villar The Great Madcap (1949) - Pablo Un cuerpo de mujer (1949) - Javier La liga de las muchachas (1950) - Pablo Un grito en la noche (1950) Mujeres en mi vida (1950) - Javier Arias Cabellera blanca (1950) - Roberto Palacios Mala hembra (1950) El sol sale para todos (1950) Aventurera (1951) - Mario Cervera En carne viva (1951) - Arturo La reina del mambo (1951) El gendarme de la esquina (1951) - Luis Sensualidad (1951) - Raúl Luque Daughter of Deceit (1951) - Paco"
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"id": "pubmed23n0885_1884",
"title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].",
"score": 0.009009009,
"content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."
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"id": "pubmed23n1062_814",
"title": "La voz de una enfermera desde la zona roja.",
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"content": "Mi nombre es Paula. Nací en Madrid en 1995. Al acabar el bachillerato tenía muchas dudas sobre hacia dónde encaminar mi vida. Pensé qué hacer y qué se me daba bien o con qué era feliz. El caso es que desde siempre me ha gustado poco ser protagonista, pero me encantaba escuchar, conocer el más allá de la gente cuando se sentían en confi anza de contarme. Me sentía bien siendo receptora de sus historias, sus sentimientos y sus vidas. Además, siempre me gustaron las ciencias, la química, las matemáticas, la biología… así que vi que la combinación perfecta para elegir carrera tendría que ser algo relativo a las ciencias de la salud: ciencias y personas en uno. Es entonces cuando pensé en la enfermería. Tenía ciencias, tenía personas y sobre todo tenía ese valioso tiempo cerca de las personas para acompañar y cuidar. Siempre me gustó ese dicho: la enfermera cuida, no cura."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
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"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "wiki20220301en324_26289",
"title": "Griselda Gambaro",
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"content": "Teatro 1. Including the plays \"Real envido\", \"La malasangre\" (\"Bad blood\") y \"Del sol naciente\" (\"Rising Sun\"). Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1997 (3ª edición). Teatro 2. Plays: \"Dar la vuelta\", \"Información para extranjeros\" (\"Information for foreigners\"), \"Puesta en claro\" y \"Sucede lo que pasa\". Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1995 (2ª edición). Teatro 3. \"Viaje de invierno\", \"Nosferatu\", \"Cuatro ejercicios para actrices\", \"Acuerdo para cambiar de casa\",\"Sólo un aspecto\", \"La gracia\", \"El miedo\", \"El nombre\", \"El viaje a Bahía Blanca\", \"El despojamiento\", \"Decir sí\" and \"Antígona furiosa\". Griselda Gambaro, Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1997 (3ra. edición). Teatro 4. \"Las paredes\" (\"The walls\"), \"El desatino\", \"Los siameses\" (\"Siamese twins), \"El campo\" (\"The camp\") y \"Nada que ver\". Griselda Gambaro, Ediciones de la Flor, Buenos Aires, 1990 (2ª edición)."
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"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
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"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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"id": "pubmed23n1062_2177",
"title": "[Correlación de variables ecocardiográficas y biomarcadores en pacientes graves con COVID-19].",
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"content": "Objetivo: Describir las variables ecocardiográficas de los pacientes con COVID-19 y su correlación con biomarcadores y mortalidad. Método: Estudio observacional, descriptivo, longitudinal y retrospectivo. Resultados: El 70% (n = 21) eran de sexo masculino, el promedio de edad fue de 59 (46-67) años y el índice de masa corporal fue de 30.1 (27.3-32.4) kg/m2. En la evaluación de la función sistólica del ventrículo izquierdo se observó una adecuada correlación entre la excursión sistólica del plano del anillo mitral (MAPSE) y la fracción de eyección del ventrículo izquierdo (r2 = 0.508, p = 0.004). La evaluación de la función sistólica del ventrículo derecho indicó una óptima correlación entre la excursión sistólica del plano del anillo tricuspídeo (TAPSE) y la fracción de acortamiento del ventrículo derecho (r2 = 0.649, p = ≤ 0.0001). No hubo correlación de los biomarcadores y las variables ecocardiográficas entre los pacientes sobrevivientes y no sobrevivientes, a excepción del MAPSE y las concentraciones séricas de deshidrogenasa láctica (r2 = -0.427, p = 0.019). La tasa de mortalidad fue del 16% (n = 5). Conclusión: Existe una adecuada correlación entre las variables ecocardiográficas de la función sistólica del ventrículo izquierdo y del ventrículo derecho, así como también entre la MAPSE y los valores séricos de DHL."
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"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0087719298,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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"id": "wiki20220301en268_36948",
"title": "Esperpento",
"score": 0.0087719298,
"content": "de «esperpentos». El mundo de los «esperpentos»—explica uno de los personajes de Luces de Bohemia—es como si los héroes antiguos se hubiesen deformado en los espejos cóncavos de la calle, con un transporte grotesco, pero rigurosamente geométrico. Y estos seres deformados son los héroes llamados a representar una fábula clásica no deformada. Son enanos y patizambos que juegan una tragedia. Y con este sentido los he llevado a Tirano Banderas y a El ruedo ibérico.\""
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"id": "pubmed23n0966_6419",
"title": "I nuovi \"casi difficili\" in psichiatria.",
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"content": "In psichiatria, come nelle altre discipline mediche, esistono casi che sono \"difficili\" per le loro caratteristiche cliniche. Recentemente, sembra tuttavia emergere un nuovo tipo di casi che risultano \"difficili\" per ragioni non tanto psicopatologiche quanto piuttosto gestionali, di responsabilità e sicurezza. Alcuni di questi casi caratterizzano in particolare la psichiatria italiana, e coinvolgono soprattutto i clinici delle strutture pubbliche. In varie situazioni, essi implicano comportamenti autolesivi ed eterolesivi non prevedibili né prevenibili nonostante l'impegno degli operatori, un problema ancora scarsamente riconosciuto per le responsabilità stesse. La riforma sanitaria del 1978 ha posto l'Italia in una posizione di avanguardia nel mondo riguardo al sistema dell'assistenza territoriale in salute mentale, che ha compiuto negli ultimi quarant'anni grandi passi avanti rispetto al precedente assetto. Ultimamente si sono tuttavia verificati cambiamenti sociali, epidemiologici, psicopatologici e dei bisogni che hanno creato nuovi problemi e difficoltà all'assistenza psichiatrica. Tra questi cambiamenti figurano la crescente complessità delle grandi aree metropolitane; il fenomeno immigratorio; la massiccia crescita nell'utilizzo di sostanze; le modificazioni del profilo di responsabilità del medico; l'introduzione di complesse normative sulla sicurezza, il trattamento dei dati, il consenso alle cure e la competenza a decidere della persona con disturbi mentali. Come conseguenza, gli operatori si trovano oggi ad affrontare nuove difficoltà di tipo organizzativo e gestionale, e questioni problematiche relative alla sicurezza sia del paziente sia del sanitario, con un crescente profilo di responsabilità etica, deontologica e medico legale del sanitario stesso. Auspichiamo che le riflessioni qui proposte possano stimolare un dibattito costruttivo per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori impegnati quotidianamente nel migliorare gli esiti clinici dei propri pazienti."
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"text": "L'anchilosi temporo-mandibolare non è considerata perché, sebbene relativamente vicina alla cavità orbitale, non fa parte del complesso orbito-malare (opzione 1 scartata)."
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"text": "Il coinvolgimento del mascellare può causare una malocclusione dentale, ma di solito si verifica nelle fratture situate più in basso rispetto alla cavità orbitale (opzione 2 scartata)."
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"text": "Le fratture naso-etmoidali sono incluse nelle fratture della faccia media, ma le ossa del naso sono situate più anteriormente al bordo orbitale mediale e quindi al di fuori dell'orbita (opzione 3 scartata)."
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"4": {
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"text": "Supponendo quindi che ci venga chiesto quale sia una delle complicanze più frequenti del pavimento dell'orbita, vanno sempre evidenziate due complicanze che possono indicare un trattamento chirurgico, anche urgente: la diplopia, dovuta alla dislocazione del muscolo retto inferiore al seno mascellare sottostante (e persino all'intrappolamento dello stesso); e l'enoftalmo, che può portare ad altre complicanze associate a medio e lungo termine, come la pseudoptosi palpebrale superiore dovuta alla perdita di volume orbitale (opzione 4 corretta)."
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"text": ""
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|
Le fratture del terzo medio della faccia nella regione orbito-malare possono interessare il pavimento e, in misura minore, la parete laterale dell'orbita. Supponendo quindi che ci venga chiesto quale sia una delle complicanze più frequenti del pavimento dell'orbita, vanno sempre evidenziate due complicanze che possono indicare un trattamento chirurgico, anche urgente: la diplopia, dovuta alla dislocazione del muscolo retto inferiore al seno mascellare sottostante (e persino all'intrappolamento dello stesso); e l'enoftalmo, che può portare ad altre complicanze associate a medio e lungo termine, come la pseudoptosi palpebrale superiore dovuta alla perdita di volume orbitale (opzione 4 corretta). L'anchilosi temporo-mandibolare non è considerata perché, sebbene relativamente vicina alla cavità orbitale, non fa parte del complesso orbito-malare (opzione 1 scartata). Il coinvolgimento del mascellare può causare una malocclusione dentale, ma di solito si verifica nelle fratture situate più in basso rispetto alla cavità orbitale (opzione 2 scartata). Le fratture naso-etmoidali sono incluse nelle fratture della faccia media, ma le ossa del naso sono situate più anteriormente al bordo orbitale mediale e quindi al di fuori dell'orbita (opzione 3 scartata).
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Le fratture del terzo medio della faccia nella regione orbito-malare possono interessare il pavimento e, in misura minore, la parete laterale dell'orbita. Supponendo quindi che ci venga chiesto quale sia una delle complicanze più frequenti del pavimento dell'orbita, vanno sempre evidenziate due complicanze che possono indicare un trattamento chirurgico, anche urgente: la diplopia, dovuta alla dislocazione del muscolo retto inferiore al seno mascellare sottostante (e persino all'intrappolamento dello stesso); e l'enoftalmo, che può portare ad altre complicanze associate a medio e lungo termine, come la pseudoptosi palpebrale superiore dovuta alla perdita di volume orbitale ([HIDDEN]). L'anchilosi temporo-mandibolare non è considerata perché, sebbene relativamente vicina alla cavità orbitale, non fa parte del complesso orbito-malare ([HIDDEN]). Il coinvolgimento del mascellare può causare una malocclusione dentale, ma di solito si verifica nelle fratture situate più in basso rispetto alla cavità orbitale ([HIDDEN]). Le fratture naso-etmoidali sono incluse nelle fratture della faccia media, ma le ossa del naso sono situate più anteriormente al bordo orbitale mediale e quindi al di fuori dell'orbita ([HIDDEN]).
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Un paziente di 20 anni si è presentato al pronto soccorso dopo un incidente in bicicletta con un trauma facciale. È stata eseguita una TC cranica che ha mostrato una frattura del terzo medio della faccia con interessamento della regione orbito-malare. Una delle complicazioni più frequenti di questo tipo di frattura è..:
| 621
|
it
|
{
"1": "Anchilosi temporo-mandibolare.",
"2": "Malocclusione dentale.",
"3": "Pseudoartrosi naso-etmoidale.",
"4": "Enoftalmo.",
"5": null
}
| 60
|
OFTALMOLOGIA (ECTOPICA)
| 2,022
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1091_27494",
"title": "[Errata corrige. Epidemiol Prev 2021;45(1):82-91].",
"score": 0.0125176029,
"content": "Articolo: Studio di coorte residenziale per valutare l'impatto delle emissionidi un cementificio sullo stato di salute della popolazione di Pederobba (Treviso). Epidemiol Prev 2021;45(1):82-91. A seguito della lettera di Paolo Crosignani, sono state eliminate le referenze 8 e 9 (p. 83) dell'articolo menzionato e, di conseguenza, è stata rinumerata l'intera bibliografia. All'indirizzo https://epiprev.it/5529 è possibile scaricare il PDF corretto."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0255_6405",
"title": "[Facial fractures. Analysis of 130 cases].",
"score": 0.0099009901,
"content": "The importance of facial trauma comes from the possibility of leaving serious functional and aesthetic consequences. Since 1990 patients with facial fractures were treated at the Emergency Ward of the Hospital das Clinicas of the Medical Faculty of São Paulo by plastic surgeons. In 24 months, 130 patients with facial fractures were treated there. The main causative factors were motor vehicle accidents (51%) and the main bone fracture was that of mandible (46%). A correlation between the kind of trauma and the kind of fracture is made."
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"id": "pubmed23n0884_23931",
"title": "",
"score": 0.0098812305,
"content": "Objetivo: el objetivo de este estudio fue analizar la ingesta nutricional de atletas de alto nivel de las especialidades de fondo y medio fondo, durante una temporada atlética, para detectar posibles deficiencias.Métodos: para llevar a cabo el estudio, se procedió a evaluar la dieta y las diferentes concentraciones de los macronutrientes (glúcidos, lípidos y proteínas) y los diferentes tipos de ácidos grasos, en cuatro momentos diferentes de la temporada: al inicio y a los 3, 6 y 9 meses de entrenamiento. La muestra estuvo constituida por un grupo formado por 23 atletas de fondo y medio fondo con un mínimo de 5 años de ntrenamiento, una carga semanal de entre 14-20 horas y un volumen de 100-120 km semanales. El procedimiento consistió en el registro nutricional durante un periodo de tres días consecutivos, en los cuatro momentos establecidos.Resultados: los resultados obtenidos muestran incrementos significativos (p < 0,05) en la ingesta de proteínas entre los 3-9 meses.Conclusión: la ingesta energética en atletas de fondo y medio fondo va aumentando a lo largo de la temporada deportiva, con cantidades de macronutrientes inferiores a las recomendadas por la comunidad científica, y con incrementos en la ingesta de proteínas en periodos de primavera y verano, coincidiendo con momentos de competición."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0098039216,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0548_13368",
"title": "[In the absence of early orthodontic treatment, is there a loss of chance?].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Chance is the probability that something will happen, and, in this sense, the absence of chance can be defined as the damage resulting from the disappearance of the probability of a favorable outcome (the contrary being the non-realization of the risk). This is autonomous damage that should be differentiated from final damage. Moral damage is a notion very close to the loss of chance even though it reposes on the indemnization of a final damage of an affection or malady. This article deals with these matters: an insufficient amount of information, the cause of final damage or the loss of chance, the loss of chance being a function of the deficit of information. In this sense, can the failure to begin early, appropriate dento-facial orthopedic treatment be considered a loss of chance for the child?"
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "wiki20220301en155_11222",
"title": "Grupo Montez de Durango",
"score": 0.0097087379,
"content": "Discography 1997 Rama Seca 1. Rama Seca 2. Me Persigue Tu Sombra 3. Sigue José, Ramon, Y María 4. Todos Lloramos 5. Paloma Herrante 6. Santiago Papasquiaro 7. Ingrata Mujer 8. Me Duele 9. Tus Mentiras 10. Tu Y La Mentira 1998 Tu Mirada 1. La Novia Del Pajarillo 2. Señora Enamorada 3. Poquito A Poco 4. Tu Mirada 5. Nomas Las Mujeres Quedan 6. Una Noche Serena Y Obscura 7. El Obscuro De La Vara 8. Paloma Sin Nido 9. En Donde Estarás 10. Te Necesito Tanto Amor 1999 La Ausencia 1. La Ausencia 2. Se Les Pelo Baltazar 3. Tu Me Has Cambiado 4. Ezequiel Rodríguez 5. Los 500 Novillos 6. Como Un Pájaro Errante 7. Temporada En La Sierra 8. Solo Amigos 9. Lastima Es Mi Mujer 10. El 4 Negro 2000 Los Primos de Baltazar 1. Los Laureles 2. El Moreno 3. Tres Ramitas 4. Macario Leyva 5. La Hierba Se Movia 6. Flor Del Río 7. Los Primos De Baltazar 8. Al Despertar 9. La Rafailita 10. Estoy Enamorado 2001 Con Sabor A Tamborazo 1. Catarino Y Los Rurales 2. Clave 7 3. La Revolcada 4. Carne Quemada"
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0276_14415",
"title": "[Epidemiologic study of mid-face fractures in a 14-year (1977-1990) material of the authors' clinic].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The authors made a retrospective study of fractures of the maxilla analyzing the occurrence, localisation and the causal factors of the injury. The treated 223 patients with fracture of the middle face during this period. The most exposed age group was the group of 21-40 years, the most frequent causes were: traffic accident, brawl, and sport accident. The proportion of fracture of middle face and mandible was 1:2. As to the localisation of the fractures, the simple fracture in the lateral area was the most frequent."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "pubmed23n0665_23415",
"title": "[The study of emergency facial trauma in children and parents' cognition on it].",
"score": 0.0095238095,
"content": "To analyze the characteristics of emergency facial trauma in children and mother's cognition on it. Descriptive analysis was undertaken for 216 children with maxillofacial trauma. The analysis included age distributions of the children, reasons and places for the trauma, and positions and severity degrees of the trauma. The questionnaires were carried out for the patients' mothers, to understand the cognition degrees and prognosis factors. Most of the patients with facial trauma were aged 1-6, with the male and female ratio of 1.4:1. Falls were the leading cause for the maxillofacial injuries(83.33%). The most common types of injury were the soft tissue injuries (63.43%) and the teeth injuries (31.94%), the jaw fractures were least. 50.00% accidents occurred at home. 97.22% mothers had no knowledge of the facial injuries in children. 69.44% mothers thought it avoidable. It were relevant between mothers' educations and injuries times (chi2 = 18.16, P < 0.05). Mothers lack the knowledge is one of the most important reasons for the maxillofacial injuries in children. Propaganda should be increased among them to reduce risks of maxillofacial injuries."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0094339623,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0542_23615",
"title": "[Retromandibular approach for subcondylar fractures].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Fractures of the jaw are the second ones in order of frequency, being the condylar region the most frequent. With the coming of the rigid fixation, more surgeons now agree with the open approach for the displaced fractures of subcondylar region, specially in adult patients. When a rigid fixation is necessary, retromandibular approach is an effective and safe technique, specially for condylar displaced fractures, in which the facial nerve is exposed without any damage."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
},
{
"id": "pubmed23n0092_5555",
"title": "[The deformed partially edentulous ridge in the area of the anterior teeth and that reconstruction. Part I. Analysis of types of defects by the study casts].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The purpose of the study was investigated the incidence and type of anterior ridge deformities in partially edentulous patients. Furthermore that deformed partially edentulous ridge were investigated which esthetic problem were existence or not, and what type of edentulous ridge have to do the ridge augmentation. A random sample of 94 casts 118 regions was evaluated. The results obtained were as follow: 1. These partially edentulous ridge were measured distance by the divided into Apicocoronal loss D1 and Buccolingal loss W, and relationship between D1 and W was significant. But the relationships of D1 and W weren't found between 1 to 2 missing tooth, and on the presence of the root exposure. 2. The resorption form at the palatal regions of upper differed from lower, remained to alveolar crest on palatal regions. But the resorption form at the Buccal region were similar to upper and lower. 3. Using Seibert's classification, we found that the Class III was the most prevalent deformity (55.1%). The other prevalent defect was discerned the Class 0 (17.8%) greater than Class I (16.1%) greater than Class II (11.0%). 4. An unesthetic pontic-to-ridge relationship observed in an Apicocornal loss or a Buccolingal loss. 5. The surgical procedures for reconstruction to partially edentulous ridges should be carried out the either D1: greater than 3 mm or W: greater than 3 mm. The edentulous ridges which lacked in the either D1: greater than 2 mm or W: greater than 2 mm were considered preparatory application."
},
{
"id": "pubmed23n1079_7400",
"title": "Control de la fuente respiratoria mediante el uso de una mascarilla quirúrgica: un estudio <i>in vitro</i>.",
"score": 0.0093264925,
"content": "RESUMENLa etiqueta para la tos y la higiene respiratoria son formas de control de la fuente de emisión cuyo uso se alienta para evitar la propagación de infecciones respiratorias. El uso de mascarillas quirúrgicas como medio de control de la fuente en términos de reducción de la exposición de terceros no se ha investigado. En este estudio diseñamos un modelo <iin vitro</i utilizando varias mascarillas faciales con el fin de evaluar su aporte a la reducción de la exposición cuando son utilizadas en la fuente infecciosa (Fuente) en comparación con la reducción proporcionada por las mascarillas usadas para la protección primaria (Receptor), así como los factores que contribuyen a cada una. En una cámara con diversos flujos de aire se exhalaron aerosoles radiomarcados desde una cabeza de maniquí de cara blanda ventilada, utilizando respiración periódica y tos (Fuente). En otro maniquí, al que se le colocó un filtro, se cuantificó la exposición del Receptor. Se probaron una mascarilla quirúrgica de ajuste natural, una mascarilla quirúrgica de ajuste seguro (SecureFit) y una mascarilla respiratoria autofiltrante de clase N95 (comúnmente conocida como \"mascarilla autofiltrante N95\") con y sin sello de vaselina. Con la tos, el control de la fuente (mascarilla quirúrgica/autofiltrante colocada en la Fuente) fue estadísticamente superior a la protección brindada por la mascarilla quirúrgica/mascarilla autofiltrante sin sellar en el Receptor (protección del Receptor) en todos los entornos. Para igualar el control de la fuente durante la tos, la mascarilla autofiltrante N95 debe estar sellada con vaselina. Durante la respiración periódica, el control de la fuente fue comparable o superior a la protección brindada por la mascarilla quirúrgica/autofiltrante en el Receptor. El control de la fuente mediante mascarillas quirúrgicas puede ser una importante defensa adicional contra la propagación de infecciones respiratorias. El ajuste de la mascarilla quirúrgica/autofiltrante combinado con los patrones de flujo de aire en un entorno determinado contribuye de manera significativa a la eficacia del control de la fuente. Los futuros ensayos clínicos deberían incluir un brazo de control de la fuente con mascarilla quirúrgica a fin de evaluar el aporte realizado por el control de la fuente a la protección general contra infecciones de transmisión aérea."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0092592593,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0071_9032",
"title": "[Usefulness of seat belts in the prevention of facial fractures].",
"score": 0.0092592593,
"content": "In the first quarter of 1985, the use of the seat belts in every car was compulsory as disposed by law and it was discontinued afterwards. The authors correlate the number and type of facial fractures in patients admitted to the Emergency unit of the Hospital das Clínicas of University of São Paulo Medical School, during the first quarter of 1984, 1985 and 1986. A significant decrease of the number of cases and the severity of the facial fractures during the 1985 period was observed and, more important, a decrease was noted on the proportion of the nasal and fronto-orbital fractures among the overall number of fractures of the face. There was thus a significant relationship between the use of belts and the number and severity of the facial fractures."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0091743119,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
},
{
"id": "pubmed23n0770_19929",
"title": "[Epidemiology of lower jaw fracture in patients treated at the Department of Maxillofacial and Oral Surgery of the Clinical Centre of Vojvodina].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The position and prominence are the reasons why the lower jaw is one of the most commonly injured facial bones. A retrospective study was conducted to analyze medical records of patients who had been treated at the Department of Maxillofacial and Oral Surgery in the period from January 1st, 1998 to December 31st, 2012. These data included patients' age and gender, mechanism of injury, anatomic localization of the fracture, associated injuries and treatment of fractures. Out of 630 treated patients, 531 were men (84.3%) and 99 were women (15.7%). The highest incidence of the lower jaw fractures was found in the age group 21-30 years (36.2%) and the lowest in the age group over 70 years (1.1%). The most common causes, of injuries were physical assault (47.3%), followed by traffic accidents (24.3%) and falls (20.8%). Most patients referred to our Department were treated non-surgically 436 (69.2%), 165 of them (26.2%) were treated surgically, whereas in 29 patients (4.6%) none of the above treatments was performed. This study has shown that fractures of the lower jaw are mainly found in men aged 21-30 years. The obtained statistical data could certainly be used to establish the health system that would allow better prevention of these injuries, and the possibility of an adequate and effective treatment modality."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
},
{
"id": "wiki20220301en335_28810",
"title": "FEUP Fado Group",
"score": 0.0090909091,
"content": "History Discography Cantares D'Alma Lusa (1998) Dança Palaciana À Meia-Noite ao Luar Meu Menino, Meu Anjo Canção das Lágrimas Traz Outro Amigo Também Balada da Despedida do 5o Ano Jurídico 88/89 Variações em Ré menor no1 Branca Luz de Luar Fado Para um Amor Ausente Fado da Despedida Crucificado Estudo em Lá Maior Cantar de Emigração Fado Hilário As Nossas Capas 20 anos (2008) Canção Verdes Anos À Meia-Noite ao Luar É Preciso Acreditar Os Vampiros O Meu Menino Variações em Lá Menor (Artur Paredes) Samaritana Canção Pagã Canto do Amanhecer Balada da Despedida do 5o Ano Jurídico 88/89 Canção da Despedida (As Nossas Capas) Balada da Despedida de Engenharia Trova de Amor Lusíada (participação conjunta dos grupos musicais da FEUP)"
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.009009009,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "wiki20220301en163_34530",
"title": "Spasell",
"score": 0.009009009,
"content": "EL «PATER NOSTER» IN SPASELL Masett che stanziê in la creuggia di salvestri, ch'el vost oden s'ingalmissa, ch'el stanzia el nost bosin piatt,che se rusca quel che vu tubèsora i masett de la luscia, quant in quella di sciatt.Refilên el sbêg de stobold, e che no va stanzien nippa in del scimêe i nost lenarii, come anch'el nost'oden szabolda ai olter ghielma;Fêen taruscia la schigna che ne rusca el Naja de Tameu.Per tagiorala no lassên sciobigà in nient de loffi.A M E N.Some Spasell words in Classical Milanese orthography:"
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "wiki20220301en240_7942",
"title": "Los Creadorez",
"score": 0.0089285714,
"content": "9. De Biogame A El Zape 10. Una Ranchera 11. El Tragón 12. Los Girasoles 13. Las Mañanitas 14. El Toro Moro 2018-Solo Deje Yo A Mi Padre 1. Solo Deje Yo A Mi Padre 2. Quiero Pedirte Perdon 3. Tu Defecto 4. Tienes Todo Lo Que Me Gusta 5. Corrido De Cuerda Fina 6. Para Mi Madre 7. Navidad Para Siempre"
},
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
},
{
"id": "wiki20220301en622_30059",
"title": "Serafino Serrati",
"score": 0.0088495575,
"content": "Among his reports published in life are the following nine communications:<ref> Di osservazioni nella scelta dell'aria infiammabile Che tratta di una storta a due fuochi per decomporre los spirito di vino in aria infiammabile Che descrive un modello per formare il globo areostatico di figura conica, senza farvi cucciture accio non perda l'aria ch vi s'introduce Che spiega la direzione di un globo aereostatico per qualunque parte, e in qualungue altezza Rappresentate un bilancia a filo, senza l'attritoSopra di un machina pneumatica a mercurio Che tratta di un conduttore positivo e negativo de di un elettroforo senza le resine *Chi dimostra un barchetto a fuoco, che con la forza di esso, cammina senza il vento"
},
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0087719298,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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"id": "wiki20220301en226_31804",
"title": "Francisco J. Santamaría",
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"content": "Un valioso hallazgo bibliográfico cervantino: la segunda parte de la edición más discutible de \"El quijote\". 1926Glosa lexicográfica. 1926Bibliografia general de Tabasco: Tomo I. 1930Crónicas del destierro: Desde la ciudad de hierro. Diario de un desterrado mejicano en Nueva York. Recordaciones del destierro. 1933Nuevo codigo civil para el distrito y territorios federales. 1933Las ruinas occidentales del viejo imperio Maya: en la Sierra del Tortuguero en Macuspana, Tabasco: notas de una excursión. 1933Código de procedimientos civiles para el Distrito Federal y territorios: expedido el 30 de agosto de 1932. 1934Código civil para el Distrito y territorios federales (vigente desde el 1. de octubre de 1932). 1935Diccionario del Código civil para el Distrito y territorios federales. 1935Código civil para el Distrito y territorios federales: expedido en 30 de agosto de 1928 ; exposición de motivos, de la Comisión autora del Proyecto. 1935Ley orgánica del poder judicial de la federación."
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"id": "wiki20220301en588_4112",
"title": "Bollettino della Vittoria Navale",
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"content": "Sappia oggi la Patria, di quanti sforzi ed eroismi ignoti è fatta questa sua immensa Gloria. Consideri come due volte la Vittoria abbia preso il volo e l'augurio dal gorgo ove le più potenti navi nemiche scomparivano: da Premuda al Piave, da Pola a Trieste e Trento. La grande nave colata a picco nel porto di Pola fu più che un presagio. Nel suo nome stesso ostentava la vecchia menzogna delle forze, non riunite ma coatte. La duplice dissoluzione è avvenuta. Come più non esiste l'esercito, così la flotta Imperiale non esiste più."
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1
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"text": "Stiamo descrivendo una crisi di dolore acuto in un paziente con gonartrosi. In questa situazione, la prima cosa da fare è risolvere la crisi di dolore e considerare un trattamento conservativo appropriato per questa osteoartrosi (1 corretto)."
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"text": "La cisti di Baker ci interesserebbe solo in caso di grave crisi di dolore nella diagnosi differenziale con la trombosi profonda e viene valutata con un ecodoppler; in caso di gonartrosi non ha alcun valore rilevare una cisti di Baker. La tendinite si diagnostica con l'esame, non con la RM. Pertanto, il punto 4 è falso."
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Stiamo descrivendo una crisi di dolore acuto in un paziente con gonartrosi. In questa situazione, la prima cosa da fare è risolvere la crisi di dolore e considerare un trattamento conservativo appropriato per questa osteoartrosi (1 corretto). L'artroplastica del ginocchio non viene presa in considerazione all'inizio, quindi il 2 è falso. Non ci viene detto di una clinica infettiva per sospettare un'artrite che giustifichi uno sbrigliamento e un lavaggio, quindi 3 è falso. In un paziente con gonartrosi ci sarà sempre una meniscopatia, fa parte dei cambiamenti degenerativi. La cisti di Baker ci interesserebbe solo in caso di grave crisi di dolore nella diagnosi differenziale con la trombosi profonda e viene valutata con un ecodoppler; in caso di gonartrosi non ha alcun valore rilevare una cisti di Baker. La tendinite si diagnostica con l'esame, non con la RM. Pertanto, il punto 4 è falso.
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Stiamo descrivendo una crisi di dolore acuto in un paziente con gonartrosi. In questa situazione, la prima cosa da fare è risolvere la crisi di dolore e considerare un trattamento conservativo appropriato per questa osteoartrosi ([HIDDEN]). L'artroplastica del ginocchio non viene presa in considerazione all'inizio, quindi il [HIDDEN]. Non ci viene detto di una clinica infettiva per sospettare un'artrite che giustifichi uno sbrigliamento e un lavaggio, quindi [HIDDEN]. In un paziente con gonartrosi ci sarà sempre una meniscopatia, fa parte dei cambiamenti degenerativi. La cisti di Baker ci interesserebbe solo in caso di grave crisi di dolore nella diagnosi differenziale con la trombosi profonda e viene valutata con un ecodoppler; in caso di gonartrosi non ha alcun valore rilevare una cisti di Baker. La tendinite si diagnostica con l'esame, non con la RM. Pertanto, il punto [HIDDEN].
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Donna di 73 anni con anamnesi di obesità, diabete mellito di tipo 2, ipertensione e dislipidemia. Si è consultata per un dolore insopportabile al ginocchio destro da 5 giorni, senza traumi precedenti. Esame: ginocchio globoso, varismo moderato, estensione e flessione limitate dal dolore, dolore mediale diffuso. La radiografia mostra osteofiti e un lieve impingement dell'interlinea mediale. Quale sarebbe la sua gestione iniziale?
| 470
|
it
|
{
"1": "Spiegazione della diagnosi, riposo relativo, paracetamolo 1g/8h più metamizolo 500 mg/ 8 h naprossene di soccorso.",
"2": "Riferimento preferenziale agli ambulatori di traumatologia per la valutazione delle protesi totali cementate.",
"3": "Preferenza per il debridement artroscopico agli ambulatori di Traumatologia.",
"4": "Richiesta di RM preferenziale per la valutazione di meniscopatia, cisti di Baker e/o tendinite.",
"5": null
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| 138
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CHIRURGIA ORTOPEDICA E TRAUMATOLOGIA
| 2,020
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"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
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"id": "wiki20220301en303_19227",
"title": "Nomadi 40",
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"content": "Track listing Disc 1 Noi non ci saremo (3' 05\") Gordon (4' 18\") Tutto a posto (4' 18\") Gli aironi neri (4' 31\") Il vento del nord (4' 51\") L'uomo di Monaco (4' 15\") Il fiore nero (3' 19\") I miei anni (4' 45\") Un pugno di sabbia (4' 37\") Per fare un uomo (3' 33\") Canzone per un'amica (4' 19\") Lontano (4' 29\") Un giorno insieme (3' 58\") Il vecchio e il bambino (4' 36\") L'angelo caduto (4' 19\") Io vagabondo (3' 54\") Voglio ridere (4' 23\") E di notte (4' 21\") Disc 2 Io voglio vivere (4' 58\") La libertà di volare (4' 11\") La vita che seduce (4' 28\") Una storia da raccontare (3' 19\") Auschwitz (6' 00\") Naracauli (5' 06\") Sangue al cuore (4' 34\") Le strade (4' 41\") Né gioia né dolore (4' 49\") Il nome che non hai (4' 34\") Ho difeso il mio amore (4' 29\") Dio è morto (2' 49\") Ti lascio una parola (Goodbye) (4' 31\") Vivo forte (7' 25\") Senza discutere (3' 33\")"
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
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"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "pubmed23n0621_22728",
"title": "[Results of the deltoid flap for surgery of rotator cuff tears].",
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"content": "Was to evaluate the results of deltoid flap for the treatment of massive rotator cuff tears. This retrospective study included 20 shoulders in 20 patients with a painful massive, irreparable rotator cuff tears. The average patient age was 54 years. They were all treated with acromioplasty and a deltoid flap according to Augereau technique. Follow-up averaged 6 years 3 months (range 18 months - 11 years 4 months). Clinical and radiologic evaluations were done before and after surgery. Function was evaluated according to Constant's score. The Constant's score increased from 24.6/100 to 54.45/100. Eighty five per cent of patients were satisfied. Results on pain were good, with an average of Constant's score of 11/15. However, improvement strength or motion was not significative, with an average of 7.1/25 and 22.8/40 respectively. This study concludes that, this technique is a simple surgical procedure and their results on pain were good. Therefore, we conceder it is an excellent indication for the treatment of massive rotator cuff tears in adults after medical treatment failure."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0390_605",
"title": "[Role of standard radiography and computed tomography in the assessment of shoulder instability: decision-making value in surgical planning. (Radio-anatomic study of 51 unstable shoulders)].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The therapeutic algorythm for shoulder instability, either arthroscopically, either surgically, should focus on clinical data as well as imaging ones. The latter involve standard X-rays and arthrotomodensitometry (AOTDM). Both of these are crucial for the surgical approach. This paper emphasizes their limits and places. We analysed anatomical and imaging data of 51 unstable shoulders operated on between January 1998 and February 2000. Our purpose was to determine the sensitivity and specificity of imaging techniques for each anatomical structure playing a role in the management. Standard X-rays include comparative AP and Bernageau's views. Based on our results, their efficiency is confirmed for the therapeutic approach of bony lesions. Their sensitivity was respectively 96% and 93% for the reconnaissance of Hill-Sachs lesions and lesions of the anterior glenoïd rim. The sensitivity of AOTDM in identifying labral desinsertions was 91% but their extent was not precisely documented likewise for the labral degeneration and absence. The sensitivity was respectively 69% and 71%. Results were poor for the evaluation of the anterior ligament complex. TDM could not accurately document 90% soft tissues lesions which carry a poor prognosis for arthroscopic reconstructive procedures. There is a good correlation between the aspect of anterior capsular attachment and the sprain lesions (P = 0.003). We could conclude that the AOTDM is not determinant factor for choice of the reconstructive procedure, either arthroscopically, either surgically."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0097087379,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0249_7532",
"title": "[Antero-superior impingement of the shoulder. Indications for and options in surgical treatment].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Many therapeutic questions and controversies surround the impingement syndrome of the shoulder, however it appears that the major procedure is rotator cuff decompression. This is achieved by antero-inferior acromioplasty and section of the coracoacromial ligament, during open or arthroscopic surgery. Which patients will be helped by this procedure? When does the surgical decision have to be taken? Is the suture of the rotator cuff tear and the removal of intratendinous calcifications needed in addition to the acromioplasty? Many major questions remain unanswered."
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{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0096153846,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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{
"id": "pubmed23n0249_7459",
"title": "[Conservative treatment of the painful, stiff shoulder].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The painful respectively stiff shoulder form an important part of orthopaedic practice. The treatment of patients with such a disease is at first always conservative except acute rupture of the tendon. Recurrences and those who do not respond to therapy require surgery. This study includes 86 patients treated for the painful shoulder. The were followed up and subjected to statistical analysis to determine the success of treatment by conservative methods. Conservative methods were in 83 shoulders, what amounts to a rate of 93 percent. Our results correspond to those reported in literature."
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{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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{
"id": "pubmed23n0371_3351",
"title": "[The role of arthroscopy in subacromial pathology. Retrospective study of a series of arthroscopic acromioplasties].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The authors report the results of a retrospective study of 59 arthroscopic acromioplasties. Objective shoulder assessment was made following the relative Constant score and UCLA rating scale. Subjective satisfaction of the patient was assessed on an analogic scale. The patients were divided into 3 groups, according to the subacromial pathology treated. The first group (27 shoulders in 23 patients) included patients with subacromial impingement without a complete rotator cuff tear. The objective result, between 80 and 90%, was close to results in others series reported. Distinction between patients with no tear or partial tear of the cuff showed better results for patients with partial tears. This surprising finding may be at least partially explained by the fact that these patients were older than those without a cuff tear. The results of this study, and the review of the literature, confirmed the value of subacromial decompression as a treatment for impingement without complete cuff tear resistant to at least 6 months of conservative treatment; comparison between surgical and arthroscopic series showed similar results. The second group (19 shoulders in 19 patients) included patients with impingement and complete cuff tear. The objective results and the literature review led us to specify indications. Subacromial decompression with debridment of the tear has given excellent results in older patients--over 60 for most authors--when the tear was limited. In our study, the function of the shoulder at revision was good when the tear was limited to the supraspinatus and part of the infraspinatus. The third group (13 shoulders in 10 patients) included patients with calcifying tendinitis. Arthroscopic acromioplasty was performed in every case; excision of the calcification was performed in less than half of the cases and did not influence the final result. The calcifications had disappeared at revision in all cases. This may suggest that the treatment of the associated impingement was the most important procedure in these cases."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0094339623,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0043_14698",
"title": "[Surgical treatment of rotator cuff rupture. Prognostic factors].",
"score": 0.0094339623,
"content": "A retrospective study of 67 total ruptures of the rotator cuff operated on was carried on, with an average follow-up of 25 months. The lesions were characterised by their size (19 tears of less than 2 cm, 30 between 2 and 4 cm, 18 over 4 cm) and location (27 tears of the supraspinatus, 15 tears of the supraspinatus extending to the front (coraco-humeral, long biceps, subscapular), 20 supra and infra-spinatus, 5 \"massive\" tears). The tendon of the long biceps was pathological in half of the cases. Fourteen patients presented with a subacromial osteoarthritis. All patients benefited from a decompression and repair of the rupture. Whereas the subjective results indicate 92 per cent satisfied patients, from the objective point of view the average score with Constant's rating was 62.5 pts with 53 per cent favorable results. Evaluation of force was a particular subject of attention: the results obtained with three charts were compared; the conclusion was in favour of an objective measurement using a dynamometer but with a weighting according to age and sex. The characteristics of the tear (location especially), the state of the long biceps, the presence of a subacromial osteoarthritis and the pre-operative mobility affected statistically and significantly the final result. The authors reserve reconstructive surgery for tears without osteoarthritis, isolated lesions of the supraspinatus having the best prognosis. The existence of a subacromial osteoarthritis, always a sign of a massive tear, in elderly patients should lead one to choose a procedure a minima under arthroscopy."
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{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0093457944,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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"id": "wiki20220301en217_2834",
"title": "Mylène Farmer en tournée",
"score": 0.0093457944,
"content": "Russia only Anatomic act \"D'entre les morts\" (Intro) \"Paradis inanimé\" \"L'Âme-stram-gram\" \"Je m'ennuie\" Red Glitter act Intro + \"Appelle mon numéro\" \"XXL\" \"L'amour n'est rien... \"Pourvu qu'elles soient douces\" Ballads act \"Point de Suture\" \"Rêver\" \"Ainsi soit je...\" \"Interlude: Avant que l'ombre...\" Black vs White act \"Libertine\" \"Sans contrefaçon\" \"Je t'aime mélancolie\" (only performed in Saint Petersburg) \"Fuck Them All\" X-Ray act \"Dégénération\" \"Désenchantée\" \"C'est dans l'air\" Final \"Si j'avais au moins...\""
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0756_493",
"title": "[Aspects of interest on vitamin D for the traumatologist and orthopaedic surgeon].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Vitamin D deficiency or insufficiency is a clinical problem particularly prevalent in elderly patients with low-energy fractures, particularly hip fractures, but has also been associated with stress fractures and high energy fractures. There is much evidence that supports the need to maintain adequate levels of vitamin D in the blood in order to; reduce the number of fragility fractures, furthering the consolidation of these, improve neuromuscular function of patients, prevent falls, prevent surgical infections, or improve the length of arthroplasties. However, it is rare for the orthopaedic surgeon to request the values of vitamin D in these patients and give the appropriate treatment It is recommended to maintain levels higher than 30-40ng/ml (75-100nmol/l) and increase vitamin D intake, in almost all cases, from 800 to 1,000IU/day to achieve these levels."
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{
"id": "pubmed23n0885_1890",
"title": "[Mortality from respiratory diseases in the provinces of Apulia Region (Southern Italy) from 1933 to 2010].",
"score": 0.0091743119,
"content": "OBIETTIVI: valutare l'andamento temporale della mortalità per patologie respiratorie nelle province pugliesi utilizzando dati omogenei per fonte e metodologia di calcolo. DISEGNO: analisi ecologica storica degli andamenti temporali di mortalità per tumori e patologie dell'apparato respiratorio nelle province pugliesi, in Puglia e nelle ripartizioni geografiche italiane dal 1933 al 2010. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate tutte le cause di decesso, il tumore della laringe, il tumore del polmone, l'insieme dei tumori respiratori, la bronchite, la polmonite e la broncopolmonite considerate congiuntamente, e l'insieme delle patologie respiratorie. Le analisi sono disaggregate per sesso dal 1969. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: rapporti standardizzati di mortalità (SMR%) in riferimento all'Italia, con intervalli di confidenza al 95%, e tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ) in riferimento alla popolazione standard europea. RISULTATI: dal 1933 al 2010, i TSD per tumori respiratori e per bronchiti diminuiscono in tutte le aree analizzate. Tuttavia, nelle province di Taranto, Brindisi e Lecce, l'SMR% per tumori respiratori, inferiore al riferimento nazionale fino agli anni Sessanta, si allinea (a Brindisi) e supera (a Lecce e Taranto) il riferimento negli anni successivi. Nelle province di Foggia e Bari il numero dei decessi per tumore del polmone è costantemente inferiore all'atteso. CONCLUSIONI: la ricostruzione storica e l'analisi dei trend temporali di mortalità dal 1933 al 2010 mostrano alcune criticità sanitarie in periodi specifici. L'elaborazione dei dati di mortalità per un arco temporale di circa 80 anni ha messo in evidenza la maggiore rilevanza di queste criticità con l'avvio dello sviluppo industriale."
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{
"id": "pubmed23n0787_23345",
"title": "[Weightings and sequences in magnetic resonance imaging in orthopedic surgery].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Magnetic resonance imaging (MRI) plays a very important role in the diagnosis of musculoskeletal conditions; its importance in orthopedic trauma continues to grow. To ensure optimal imaging and to be able to answer all clinically relevant questions, some prerequisites must be taken into account. Of uttermost importance is a functioning communication between surgeons and radiologists. To adapt the best sequences, the radiologist needs to know all suspected injuries and the mechanism of trauma. Second, the surgeon must have basic knowledge regarding this technology to optimally use all its possibilities. The aim of this article is to familiarize the reader with basic MRI in traumatology focusing on weightings and sequences."
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0715_22461",
"title": "[Arthroscopically assisted reduction of acute acromioclavicular joint separations: comparison of clinical and radiological results of single versus double TightRope™ technique].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The aim of this study was to compare the results of the single (STR) versus double TightRope™ (DTR) technique for stabilisation of acute separations of the AC joint with the hypothesis that DTR achieves lower CC distance. A total of 29 consecutive patients treated operatively with the TR technique (mean age 38.1 years, n=26 male) were analysed in a cohort study with a mean follow-up of 13.3 months (12.0-21.7). Acute AC joint separations types III and V according to Rockwood (R) were included; R types I, II, IV and VI were excluded. The prospective scores determined pre-op and 3, 6 and 12 months post-op and X-rays were evaluated. Of the patients 12 suffered an R type III and 17 an R V separation; 14 were treated with STR and 15 with DTR. With STR, 8 R III and 6 R V injuries and with DTR 4 R III and 11 R V injuries were treated arthroscopically. STR achieved an increased CC distance >125% compared to the contralateral AC joint in five cases (36%). Two of them occurred as R V and three as R III injury. DTR achieved a CC distance >125% in two cases of an R V injury (13%). The DTR technique provides lower CC distance compared to the STR technique, without a significant difference of CC distance and scores."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.009009009,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0577_7316",
"title": "[Operating treatment results of acromioclavicular (joint) abarticulations in materials of the Traumatic and Orthopedic Surgery unit and Rehabilitation Unit in Dabrowa Tarnowska].",
"score": 0.009009009,
"content": "The work presents results of operative treatment of acromioclavicular (joint) abarticulations using two different materials during syndesmoplasty of the coracoclavicular ligament, the steel loop of wire and the coal fibre (fabrics). Examining the patients, all the advantages and disadvantages of the treatment have been pointed out. In the reconstruction of coracoclavicular ligament, better results were obtained when using the steel loop."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0375_6517",
"title": "[Value of exact focusing of extracorporeal shock waves (ESWT) in therapy of tendinitis calcarea. A prospective randomized study].",
"score": 0.0089285714,
"content": "A controlled randomized study was designed to analyse the effect of extracorporeal shockwave therapy (ESWT) focussed on either the calcified region or the insertion of the supraspinatus tendon. The study included 50 patients who were treated with a Storz Minilith SI-1 prototype shockwave generator. In the treated group, 4000 impulses (ED+ 0.78 ml/mm2) were applied, under local anaesthesia to the insertion of the supraspinatus in 2 treatment sessions. Control patients received ESWT focussed on the calcified region. Follow-up examinations were carried out 12 weeks after treatment by an independent observer. We found functional improvement and pain reduction in both groups. Statistical analyses showed significant superiority of ESWT focussed on the calcified region for the parameters constant-score (primary endpoint, p < 0.001) and pain intensity (p = 0.001). For the treatment of calcific tendinitis affecting the supraspinatus, we recommend accurate fluoroscopy-controlled focussing of ESWT on the calcification. Focussing on the calcification rather than on the insertion of the supraspinatus tendon is significantly more effective. On the basis of our results, ESWT requires the use of suitable shockwave generators that permit accurate focussing."
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{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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"id": "pubmed23n1088_5332",
"title": "[Quality in shoulder surgery: is return to play all that matters?]",
"score": 0.0088495575,
"content": "Pathologies of the shoulder joint present a significant burden on not only the affected individual but also the healthcare system as a whole. This article serves to delineate the outcomes that patients expect from undergoing shoulder surgery and the results that occur following shoulder surgery."
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"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
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"id": "pubmed23n0062_7627",
"title": "[Surgical treatment of acromioclavicular joint injury].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The acromioclavicular joint plate according to Rahmanzadeh allows the safe retention of the reset acromioclavicular joint in stage Tossy III and in exceptional cases also in stage Tossy II traumata when simultaneous early functional post-treatment is done from the first postoperative day on. The clinical results obtained after follow-up examinations of 53 of the 83 patients treated in this way were mostly good or very good. Perfect radiological results were obtained in 50% of these patients; 40% showed a slight subluxation and 10% a marked but pain-free subluxation."
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"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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"id": "pubmed23n0242_9468",
"title": "[Contribution to surgical treatment of tendinosis calcarea of the shoulder (author's transl)].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The article is based on the results obtained in 13 patients who were operated within a period of 25 months in 14 joints for calcareous tendinosis of the rotator cuff. The article concentrates on the technique of the minor and largely safe surgical procedure and describes the operative results obtained. Surgery should be performed in all cases where conservative treatment continued for 6 months has remained unsuccessful, the complaints in question being definitely attributable to the calcareous focus."
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"id": "wiki20220301en578_790",
"title": "Hiraab Imamate",
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"content": "Si assicura, che finalmente uno della tribù degli Abgal, chiamato Omar Egalle, proponesse la pace, offrendosi di accomodare l'affare per l'elezione dell'Imam. E molto si affacendò infatti per quetare i tumultuosi partiti, non riuscendo a sedarli in parte se non con la definitiva divisizione del territorio: assegnando il tratto della costa da Ras Elhur sino a Merka sotto la protezione dei figli di Ali Mohamed, ed a principiare da Uarsciek per l'interno, sotto la protezione dei figli di Mahmud Mohamed. Questi venivano così ad occupare un territorio parallelo ai primi, ma più nell'interno."
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"text": "L'anamnesi di contatto con l'acqua dolce in un'area endemica fa pensare alla leptospirosi, e nel quadro clinico troviamo anche ittero e iniezione congiuntivale, che fanno pensare anch'essi alla leptospirosi e non sono così caratteristicamente legati agli altri tre patogeni."
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L'anamnesi di contatto con l'acqua dolce in un'area endemica fa pensare alla leptospirosi, e nel quadro clinico troviamo anche ittero e iniezione congiuntivale, che fanno pensare anch'essi alla leptospirosi e non sono così caratteristicamente legati agli altri tre patogeni.
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L'anamnesi di contatto con l'acqua dolce in un'area endemica fa pensare alla leptospirosi, e nel quadro clinico troviamo anche ittero e iniezione congiuntivale, che fanno pensare anch'essi alla leptospirosi e non sono così caratteristicamente legati agli altri tre patogeni.
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Un uomo di 25 anni, senza precedenti, si presenta al pronto soccorso con febbre, cefalea, mialgia, nausea, vomito, dolore addominale, ittero e iniezione congiuntivale, 2 settimane dopo essersi recato in Thailandia per partecipare a una regata di acqua dolce. Qual è la diagnosi più probabile?
| 298
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it
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"2": "Schistosomiasi.",
"3": "Leptospirosi.",
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MALATTIE INFETTIVE
| 2,016
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
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"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0585_7886",
"title": "[Human leptospirosis in Slavonski Brod, 1995-2005].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Leptospirosis is a worlwide spread zoonosis. During the 1995-2005 period, 54 patients with leptospirosis were recorded at the Institute of Public Health, Brod-Posavina County, yielding an incidence rate of 1.6-8.8 per 100,000 per year. One (1.85 %) patient died. There were 41 (76%) males. The age of leptospirosis patients ranged from 15 to 77 (mean 44) years. Forty-three (79.6 %) patients were from rural areas, and 17%. were farmers. The most frequent serotypes were: australis (20%), pomona (15%), saxkoebing (10%) and grippotyphosa (7%). Thirty-six (68.5%) leptospirosis cases were notified between July and October. A significant correlation (r = 0.77; P < 0.01; r2 = 59.3%) was found betwen the number of leptospirosis cases and average rainfall recorded one month prior to the diagnosis."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0254_12741",
"title": "[Health personnel and population practices in the diagnosis of malaria and use of antimalarial drugs in Dakar].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The practices of health care workers and the population with regard to diagnosis of malaria and use of antimalarial drugs were studied in the city of Dakar from September 1991 to March 1992. Study included 847 heads of family, 191 treatment prescribers including 77 physicians, 53 nurses and 61 midwives, and 60 pharmacists. Three separate questionnaires were used: one for the population, one for physicians and paramedical staff, and one for pharmacists. The data collected showed that the 4 main symptoms used by both health care workers and the general population for diagnosis of malaria were fever, chills, vomiting, and headache. Treatment was administered upon suspicion of infection by 72% of treatment prescribers. Chloroquine was the drug most widely used by prescribers and for self-treatment of malaria. Prophylactic drug treatment was practised by all groups studied except treatment prescribers but was unappropriate for the target groups. Chloroquine is the drug most widely used to protect against the disease. Pharmacists have adequate supplies but distribution is poor. Despite promising results in the fight against malaria, further effort is needed to train health care workers and provide information to the population."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0064_194",
"title": "[Seroepidemiological study of urogenital schistosomiasis in Algeria: the focus of Khemis el Kechna].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Two foci of schistosomiasis are known to be active in Algeria, first in the north of the country, at wadi El Hamiz in relation with the dam of El Hamiz river in the commune of Khemis el Kechna; and the other in the south, in the Tassili N'Ajjer region (Djanet, Ihérir, Tamadjert). In relation with a preparatory phase of a control programme of the disease a sero-epidemiological study was performed in the focus of Khemis el Kechna in 1987-1988; 1,876 parasitological samples and 1,760 serological samples were collected. The parasitological prevalence was 4.90%, the serological prevalence was 15.6% with a wider distribution by age."
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"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0096153846,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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{
"id": "pubmed23n0393_5053",
"title": "[Leptospirosis in children of Libreville: difficult diagnosis, apropos of 1 case].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Leptospirosis is a widespread zoonosis, which is diagnosed less frequently in children than might be expected from the level of exposure to hazards, especially in tropical areas. A 15 1/2-year-old Gabonese boy was admitted following five days of fever, headache, myalgia, abdominal pain, diarrhea, intestinal bleeding, jaundice and conjunctival suffusion. Laboratory data showed abnormal liver and renal function tests, and diagnosis of Plasmodium falciparum malaria was confirmed by thin blood smear. The patient did not clinically improve despite antimalarial treatment and then leptospirosis was suspected. Serologic tests were performed and leptospirosis was later confirmed. Antibiotic treatment (cefuroxim) was given. The outcome was good, liver and renal tests returned to normal in a few days. In tropical area, leptospirosis should be considered in children who are diagnosed with either an unexplained fever, a pseudo-influenza syndrome, or jaundice with hepatorenal involvement and gastrointestinal bleeding."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "wiki20220301en215_9046",
"title": "History of malaria",
"score": 0.0095238095,
"content": "Avuto i Fiorentini questo fortissimo castello e fornitolo di buone guardie, consigliavano fra loro medesimi fosse da fare. Erano alcuni a' quali pareva sommamente utile e necessario a ridurre lo esercito, e massimamente essendo affaticato per la infermità e per la mala ariae per lungo e difficile campeggiare nel tempo dell'autunno e in luoghi infermi, e vedendo ancora ch'egli era diminuito assai per la licenza conceduta a molti pel capitano di potersi partire: perocchè, nel tempo che eglino erano stati lungamente a quello assedio, molti, o per disagio del campo o per paura d'infermità, avevano domandato e ottenuto licenza da lui (Acciajuoli 1476)."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0094339623,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0207_8078",
"title": "[Leptospira population ecology. II. An attempt to assess the number in the soil and the epizootic potential of infected spots].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Leptospires released with a carrier's urine were found to inhabit the upper layer of the soil 1 cm deep at a radius of 1-2 cm from the place of their penetration into the soil. A sharp drop in the number of leptospires in the \"infected spot\" was shown to occur; in 6-12 hours their concentration became no different from that in the intact soil. Most of such spots retained their infective capacity for 6 hours (up to 2 days), though the presence of leptospires at low concentration was registered for 10 days (the term of observation). The infective capacity was probably maintained by the regular addition of leptospires with carriers' urine."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0136_7898",
"title": "[Teaching at the Institute of Tropical Medicine of the Army Health Service (Le Pharo)].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Specialized education and training in tropical medicine given at I.M.T.S.S.A. aimes at bringing up the medical officers, attached to the Institute for instruction, to the highest possible level of competency to fulfil their duties in tropical zones in general and in particular in their first assignment, sometimes even in rural areas. Therefore, the objectives imparted to the different matters must correspond to the different tasks the newly seconded or posted medical officers will have to perform in tropical zones. In addition, pedagogical evaluation of these objectives and of the guided training, as well as evaluation of the knowledge acquired, are carried out several times during the course of the studies, in order to adapt these three parameters to the means and possibilities available in tropical zones."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
},
{
"id": "pubmed23n0703_22007",
"title": "[Prevalence and parasite load of urinary schistosomiasis in schoolchildren in the Wilaya of Gorgol in Mauritania].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The purpose of this article is to describe the findings of a study carried out in a cohort of 610 schoolchildren aged 6-15 years to determine the prevalence of urinary schistosomiasis in Wilaya of Gorgol. The schistosomiasis prevalence rate was high ranging from 1.3 to 30.1% depending on location and from 7.9 to 13.7% according to age. Parasite loads up to 14 eggs/10 mL were measured. Children living in the wet zone were significantly more infected than those living in the intermediate and dry zones (p = 0.005). However, no significant difference in prevalence was found according to age (p = 0.258). Infection rate and parasite burden were correlated with exposure in terms of frequency of contact with permanent water sources. Schoolchildren in frequent contact with breeding grounds were more vulnerable to urinary schistosomiasis. Areas along the riverbank were more affected than areas located away from the river or permanent water sources."
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "pubmed23n0686_2971",
"title": "[Fever in returned travelers].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Fever is one of the most common complaints in returned travelers and accounts for about 25% of cases seeking medical care. Fever is one of the most challenging conditions since fever may be the manifestation of a self-limited, trivial infection, or on the other hand, can be the presenting sign of an infection that could be rapidly progressive and lethal. The list of infections that should be considered includes common, worldwide (cosmopolitan) infections as well as unique tropical diseases, related to specific regions (malaria, dengue fever, enteric fever, schistosomiasis, leptospirosis, rickettsia). Many febrile infections are associated with focal signs and symptoms, which help to limit the differential diagnosis. However, returning travelers with undifferentiated fever are the largest group of those with febrile infection and among these patients, malaria is the most common specific pathogen. The approach to patients must include consideration of the geographic area visited, the estimated incubation period, mode of exposure and impact of pre-travel vaccination. A routine laboratory work-up may offer important clues to the final diagnosis. Initial attention should focus urgently on infections that are treatable, transmissible, and that cause serious sequelae or death. Finally, malaria must be ruled out in any febrile traveler returning from endemic regions."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0090909091,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0501_16104",
"title": "[Diarrhea in tropical countries--what is to be done?].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Diarrhea continues to be the most common cause of health problems encountered by travelers to tropical or subtropical countries. Every second traveler is affected. Since traveler's diarrhea cannot be reliably prevented by prophylactic measures, the sole option is self-medication. To accomplish this, comprehensive counseling of the traveler is a must. Appropriate treatment properly implemented can be highly effective and well tolerated and may curtail the illness and prevent complications."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.009009009,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0648_17539",
"title": "[Epidemiological baseline situation before the construction of a small dam in five villages of Bouaké, central Côte-d'Ivoire].",
"score": 0.009009009,
"content": "Abstract From June 2007 to June 2008, entomological, malacological and parasitological investigations were carried out in five villages in close proximity to a small dam of Raf-fierkro in Bouaké, central Côte-d'Ivoire. The objective of the study was to identify vectors and intermediate host snails of parasitic diseases related to water, and to assess the prevalence of malaria, schistosomiasis and soil-transmitted helminthiasis before dam construction. Mosquitoes were caught by human landing catches, snails were collected in water bodies, and microscopic analyses of blood, stool and urine samples were carried out. Two malaria vector species were identified:Anopheles gambiae and Anopheles funestus. The average infective rate of An. gambiae ranged between 3.1 and 4.5 %. The infective rate of An. funestus was 1 % in all sites. The entomological inoculation rate ranged between 343.1 and 427.1 infective bites per person per year (ib/p/y)for An. gambiae and between 14.6 and 40.1 ib/p/y for An. funestus. Three species of were found: Plasmodium falciparum (predominant species), Plasmodium ovale and Plasmodium malariae. There were no intermediate host snails of schistosomiasis with the exception of Biomphalaria pfeifferi,intermediate host snail of Schistosoma mansoni in Ahougui. The prevalence of urinary and intestinal schistosomiasis and soil-transmitted helminthiasis was low. Our studies revealed important transmission of malaria, with the presence of three plasmodial species, whereas schistosomiasis and soil-transmitted helminthiasis were present, but only at low frequencies."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
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{
"id": "pubmed23n0509_23475",
"title": "[Revaluation of chloroquine therapeutic efficacy on children with uncomplicated Plasmodium falciparum malaria in eastern Ivory Coast (1999-2002)].",
"score": 0.0089285714,
"content": "A prospective study was made from November 1999 to May 2002 in order to revaluate the therapeutic efficacy of chloroquine in pediatric Plamodium falciparum malaria in Ivory Coast. This study was included in the national Plasmodium falciparum-susceptibility supervision program. Two hundred and fifty-six out of 594 patients from six to 59 months of age were included. Chloroquine was administered in accordance with the standard 14 day WHO protocol; i.e. administered dose of 25 mg/kg, in split doses, over three days. Two hundred and forty-seven patients completed the treatment. Among these, 217 presented with adequate clinical response (87.8%). The percentage of therapeutic failure was 12.2% with 12 early cases of therapeutic failure and 18 late cases of therapeutic failure. Chloroquine was more efficacious in Agnibilékrou (11.3% of therapeutic failure), Bondoukou (10.4%), and Tanda (10%), than in Abengourou (16.4%). Parasitic reduction on patients with resistant Plasmodium was superior to 90%, from day 0 to day 3. The risk of therapeutic failure was significantly linked to patient age. Considering these results, the authors suggest that the first-line treatment with chloroquine must be continued for uncomplicated malaria in humans."
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{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0088495575,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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"id": "pubmed23n0419_16839",
"title": "[Short course schemes for vivax malaria treatment].",
"score": 0.0088495575,
"content": "with the objective of evaluating shortened therapeutic outlines effective in vivax malaria treatment, we accomplished an open, prospective study allocating 234 patients with vivax malaria distributed at random into eight therapeutic groups. Six groups used oral arthemisin as blood esquizonticide at different doses for one day and the other two groups received chloroquine in a single dose. The primaquine was used as a hypnozoiticide in all groups. They received a daily dose of 30mg in the course of five or seven days in all groups. The clearance of parasitaemia in patients treated with arthemisin (independent of dosage) was faster than the chloroquine group (p <0.01). Cure was acheived in 92.3% and 80.2%, in patients treated with primaquine for seven or five days, respectively (p=0.0372)."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
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{
"id": "pubmed23n0382_20267",
"title": "[Assessment of the response to reduced treatment schemes for vivax malaria].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Relapses may occur with long standard treatment of vivax malaria, and these are caused by incomplete patient's compliance. The use of reduced schedules may further better patient compliance, while maintaining the same efficacy, tolerance and minimal adverse reactions. The objective of this study was to test two schedules with reduced doses of chloroquine for vivax malaria and comparing these with the classical schedule. The authors studied 120 outpatients, with vivax malaria, aged over 12 years, submitted to three therapeutic schemes: scheme I: chloroquine phosphate (150 mg) in a dose of 25mg/kg/day for three days (10mg/kg/ day in the first day, 7.5mg/kg/day in the second and third day), plus primaquine (15 mg) in a dose of 0.25mg/kg/day for fourteen days; scheme II: chloroquine, in a single dose of 10mg/kg, plus primaquine in a dose of 0.5mg/kg/day for seven days; scheme III: chloroquine, 10mg/kg in a single dose plus primaquine in a dose 0.5mg/kg/ day for five days. The clinical response to all three therapeutic schemes was satisfactory. The disappearance of malarial symptoms occurred after a maximum 96 hours of treatment, while the asexual parasitaemia clearance occurred within 72 hours, in all therapeutic schemes."
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"id": "pubmed23n0885_1887",
"title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].",
"score": 0.0086956522,
"content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."
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{
"id": "pubmed23n0721_2115",
"title": "[Basic features in the current practice of clinical medicine in the tropics (I). Parasitic diseases].",
"score": 0.0086956522,
"content": "In recent years an increasing number of physicians want to spend part of their medical training in health facilities in developing countries. Working in these areas requires good clinical skills, particularly where diagnostic resources are limited. Trainees will attend patients with many different parasitic diseases such as malaria and soil transmitted helminthic infections. The aim of this work is to provide basic concepts of epidemiology, clinical characteristics, diagnosis and treatment of the principal parasitic diseases that could occur in a rural health post in the tropics."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0086206897,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "pubmed23n0041_613",
"title": "[Recrudescence of imported malaria (apropos of 30 recent cases)].",
"score": 0.0086206897,
"content": "30 cases of imported malaria were diagnosed in the Laboratoire Central de Parasitologie of the Pitié-Salpêtrière C.H.U. in less than five months. The circumstances of appearance and the conditions of the patients' stay, the difficulties of the clinical diagnosis of the primary invasion, the gravity of P. falciparum attacks and the therapeutic schedules are presented. The accent is placed on the deficiencies of correctly prescribed anti-malaria chemotherapy and on the importance of information and sensitization of travellers."
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]
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}
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|
4
|
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"text": "La tubercolosi può interessare i polmoni e il cervello, ma non gli ascessi cutanei."
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"text": "La nocardia colpisce tipicamente i soggetti immunosoppressi, in particolare quelli con immunità cellulo-mediata compromessa, come quella prodotta dagli steroidi, e può comportare un coinvolgimento polmonare, ascessi cerebrali e ascessi cutanei."
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"4": {
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"text": "Anche l'aspergillo non colpisce la pelle."
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La nocardia colpisce tipicamente i soggetti immunosoppressi, in particolare quelli con immunità cellulo-mediata compromessa, come quella prodotta dagli steroidi, e può comportare un coinvolgimento polmonare, ascessi cerebrali e ascessi cutanei. La tubercolosi può interessare i polmoni e il cervello, ma non gli ascessi cutanei. Anche l'aspergillo non colpisce la pelle.
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La nocardia colpisce tipicamente i soggetti immunosoppressi, in particolare quelli con immunità cellulo-mediata compromessa, come quella prodotta dagli steroidi, e può comportare un coinvolgimento polmonare, ascessi cerebrali e ascessi cutanei. La tubercolosi può interessare i polmoni e il cervello, ma non gli ascessi cutanei. Anche l'aspergillo non colpisce la pelle.
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Un paziente maschio di 64 anni, agricoltore, ex fumatore (5 anni), BPCO e affetto da artrite reumatoide in trattamento con corticosteroidi. Si è rivolto al Pronto Soccorso per una forte cefalea che si protraeva da 2 giorni con deviazione dell'angolo della bocca. Ha riferito che, dopo un mese di influenza, persisteva tosse, espettorazione purulenta e talvolta emoptotica, febbre, anoressia, astenia e perdita di peso. All'arrivo, febbre di 38,2ºC, ascessi cutanei multipli alle mani, al dorso e ai glutei (alcuni con tratti fistolosi) e paralisi facciale centrale destra, infiltrati apicali con associato un piccolo versamento pleurico alla radiografia del torace e leucocitosi con neutrofilia. Tra le seguenti diagnosi sospette riterrei le più probabili:
| 365
|
it
|
{
"1": "Neoplasia polmonare con metastasi cerebrali.",
"2": "Tubercolosi disseminata.",
"3": "Nocardiosi.",
"4": "Aspergillosi.",
"5": null
}
| 100
|
PNEUMOLOGIA E CHIRURGIA TORACICA
| 2,016
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1029_21334",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti affetti da schizofrenia con ricorrenze.",
"score": 0.0127796832,
"content": "Nel trattamento a lungo termine dei pazienti affetti da schizofrenia, il problema delle ricadute di malattia è di fondamentale rilevanza clinica e tuttora dibattuto. Una possibile strategia di intervento, in caso di riacutizzazione, è quella dello switch da un farmaco antipsicotico a un altro. Sarebbe utile, in questo senso, avere a disposizione molecole in grado di garantire uno stato di remissione clinica persistente nel tempo. Fra queste è possibile senz'altro considerare cariprazina, un farmaco di recente introduzione, dotato di un profilo d'azione unico rispetto agli altri antipsicotici, sia tipici che atipici."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0034_481",
"title": "[Diagnosis and treatment of acute purulent pleurisy in children].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Under consideration is the diagnosis and treatment of different forms of staphylococcic destruction of the lung in children. The immediate and late results of treatment are studied. Application of the intensive therapy in association with different surgical interventions enabled the authors to obtain good immediate and late results in children with staphylococcic destruction of the lung."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0098039216,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0046_14666",
"title": "[Serodiagnosis in pulmonary tuberculosis. Clinical evaluation].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The IgA, IgG, IgM and IgG subsets antibodies levels were determined in 200 patients with pulmonary tuberculosis and compared to three control groups: 80 healthy individuals (50 with negative PPD skin test, 30 with positive PPD skin test), 30 leprosy patients and 20 patients with different pulmonary diseases. The technique used was an enzyme linked assay. As antigens, purified tuberculin and Ag60 from M. bovis were used. There were not statistically significant differences between antibody levels among all control groups studied, but when we compare the level in control groups with that observed in tuberculous patients, they showed higher levels of IgA, IgG, IgM, IgG2 (p less than 0.01) and IgG4 (p less than 0.05). A definite diagnosis of tuberculosis of the lung should only be established if the patient showed to be positive to IgG plus IgA or IgM and in special cases to IgG1, reaching then a diagnostic efficacy of 90% in a patient population with a 68% of positive smears for acid-fast bacilli."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0097087379,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "pubmed23n0368_8304",
"title": "[The treatment and prognosis of sarcoidosis. Apropos 53].",
"score": 0.0097087379,
"content": "We retrospectively studied 53 cases of sarcoidosis which have been diagnosed at our service during de last 14 years. The criteria for starting therapy with corticosteroids and recurrences were analyzed. The patients mean (SD) age was 42 (15) years old (range 16-76) and the majority were female (72%). 15 patients (28.3%) received corticosteroids. The only differences with respect to patients not treated were the presence of respiratory symptoms (47% vs 18%; p = 0.04) and the abnormality of spirometric parameters (DLCO/VA p = 0.01; CV p = 0.002). 17 (32%) patients recurred. 14 (82%) of them required corticosteroids. This percentage was significantly greater than that of patients treated at first episode (82% vs 28%, p = 0.0002). All patients improved with treatment. The only difference with respect to patients without recurrences were to be treated at the first episode (53% vs 17%, p = 0.007)."
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"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0096153846,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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"id": "pubmed23n0055_20019",
"title": "[Pleural puncture biopsy--a diagnostic method in tuberculous serofibrinous pleurisy in children].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The biopsy of the parietal pleura with a special needle has become an essential diagnosis method in the adult patients with pleural disease of unknown etiology, and might become a complementary paraclinical method for children also. The certitude diagnosis in tuberculous serous fibrinous pleurisy of the child is laid on evidencing Koch's bacillus at the direct examination or in culture, and on fragments of pleural biopsy puncture, in evidencing the lesions. The study is based on the results obtained in the pleural biopsy puncture made on 6 children. The histologic examination of the pleural fragment showed, in 4 cases of 6, the presence of tuberculous lymphoepithelioid nodules, with central caseous necrosis thus granting certitude to the diagnosis. The pleural biopsy puncture permits an early and certain diagnosis in more than 2/3 of the pleurisies of tuberculous etiology."
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"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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"id": "pubmed23n0267_11434",
"title": "[The efficacy of bronchoalveolar lavage in the diagnosis of pulmonary tuberculosis].",
"score": 0.0095238095,
"content": "In order to analyze the usefulness of bronchoalveolar lavage (BAL) for conventional microbiological diagnosis of tuberculosis (TB) and other mycobacteria, and to assess the need to use it or not as a routine diagnostic technique in these diseases, we studied 30 patients with mycobacteria (26 TB and 4 Mycobacterium avium-intracellulare infections) by bronchoscopy, with BAL and bronchoaspirate (BAS) bacteriological analyses also available. The results were compared with those obtained for sputum taken before and after bronchoscopy when these specimens were available. The overall yield for BAL and BAS cultures was 90%, with BAL (83.3%) specimens being more productive than BAS (73.3%) specimens. Both performed far better than the 53.8% recorded for cultures of pre-bronchoscopy sputum and 60% for post-bronchoscopy sputum. BAL was the only diagnostic specimen from 7 patients, while BAS the only one from 4. Sensitivity was similar for the two mycobacteria studied. The results for direct bacilloscopy, however, at 30% for the two specimens, rose to 36.6% when they were analyzed together with BAS and BAL. We conclude that bronchoscopy should be performed on all patients suspected of mycobacterial infection when sputum bacilloscopy is negative and patients have no expectoration. Performance of BAL should be routine since this simple and usually uncomplicated technique produces the most productive specimens."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0094339623,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0937_15758",
"title": "",
"score": 0.0094339623,
"content": "La práctica de tatuajes tienen más de 8000 años de antigüedad, existiendo un incremento continuo en la sociedad occidental en las últimos 3 décadas La introducción de una sustancia exógena en la pielpuede provocar una respuesta inmunológica en su contra, estando descritas reacciones cutáneas por hipersensibilidad a una variedad de pigmentos, las que se limitan al área de un determinado color,atribuyéndose a los materiales inyectados. El color más reportado en la literatura es el rojo, que tradicionalmente se confeccionaban a base dederivados del mercurio (cinabrio). Diversos patrones histológicos de reacción están descritos, siendo el más frecuente el liquenoide. Presentamos una serie de 10 pacientes con reacción de hipersensibilidad a tatuaje rojo, con patrón histológico predominante dereacción granulomatosa y con moderada respuesta a tratamiento. Es importante cuando se está ante un patrón granulomatoso de reacción descartar sarcoidosis sistémica e infecciones por micobacterias."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n1110_14802",
"title": "La prise en charge des exacerbations aiguës de l'asthme chez les enfants.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Les enfants et les adolescents atteints d'exacerbations aiguës de l'asthme se rendent souvent à l'urgence à cause de signes de détresse respiratoire. Les épisodes les plus graves ont un potentiel mortel. Pour que les traitements soient efficaces, le patient doit faire l'objet d'une évaluation exacte et rapide de la gravité de la crise d'asthme. Le présent document de principes traite de l'évaluation, de la prise en charge et de la disposition des patients pédiatriques ayant un diagnostic connu d'asthme qui consultent à cause d'une exacerbation aiguë. Les directives portent sur l'évaluation de la gravité de l'asthme, les considérations thérapeutiques, le plan de congé approprié, le suivi et la prescription de corticostéroïdes inhalés pour éviter de nouvelles exacerbations et limiter la morbidité chronique."
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"id": "wiki20220301en578_790",
"title": "Hiraab Imamate",
"score": 0.0093252761,
"content": "Si assicura, che finalmente uno della tribù degli Abgal, chiamato Omar Egalle, proponesse la pace, offrendosi di accomodare l'affare per l'elezione dell'Imam. E molto si affacendò infatti per quetare i tumultuosi partiti, non riuscendo a sedarli in parte se non con la definitiva divisizione del territorio: assegnando il tratto della costa da Ras Elhur sino a Merka sotto la protezione dei figli di Ali Mohamed, ed a principiare da Uarsciek per l'interno, sotto la protezione dei figli di Mahmud Mohamed. Questi venivano così ad occupare un territorio parallelo ai primi, ma più nell'interno."
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{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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{
"id": "pubmed23n0520_6004",
"title": "[Airway responsiveness in sarcoidosis].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The purpose of this study was to measure airway responsiveness in patients with sarcoidosis using bronchoprovocation test with methacholine (BPT) in comparison to roentgenographic findings, respiratory symptoms, activity and duration of the disease. There were 17 patients with Sarcoidosis, 20 asthmatics and 21 assymptomatics. We used the tidal breathing method with standardizes output for the nebulizers. We administered increasing and successively concentrations of methacholine beginning with 0.125 to 16 mg/ml. The responses were measured by changes in FEV1 or the final concentration was reached. The results were expressed as the concentration of methacholine causing 20% fall in FEV1 (PC20). Aerosolized bronchodilator was given at the completion of all tests. There were 4 patients with sarcoidosis who had positive BPT, 3 of them with PC20<8 mg/ml associated with respiratory symptoms, bilateral hilar adenopathy, more than two-year duration and active disease. All the asthmatic subjects had positive BPT with CP20<8 mg/ml. The entire assymptomatic group had negative BPT. Positive bronchodilator response was reached in 6 patients with sarcoidosis, 20 asthmatics and 8 assymptomatic subjects. We concluded that: (a) airway responsiveness can be reached in 17.6% patients with sarcoidosis related to bilateral hilar adenopathy, chronic and active disease; (b) 50% of sarcoidosis patients with cough and/or wheeze had positive BPT, (c) the BPT was able to discriminate asthmatic from assymptomatic subjects."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0308_14813",
"title": "[Comparative study of acute and chronic forms of pleural tuberculosis].",
"score": 0.0091743119,
"content": "To analyze whether a characteristic pattern distinguishes acute forms (symptoms starting no more than one week earlier) and subacute or chronic forms (symptoms lasting more than one week) of pleural tuberculosis (PT) in our practice. Retrospective analysis of 102 cases of PT diagnosed between 1986 and 1992, comparing the findings of case histories, imaging, pleural biochemistry and cytology, microbiology of sputum, pleural biopsy and fluid, anatomy and pathology studies of the biopsy specimens, course of disease, response to treatment and sequelae after one year and a half. Thirty-two patients (31.4%) had acute PT and 70 (68.6%) had chronic forms. LDH levels and the percentage of pleural nuclear polymorphism were higher in acute cases, while the concurrence of systemic involvement and lymphocytic predominance was more often seen in chronic cases. Other data analyzed were similar in both groups. No specific clinical or X-ray profiles or differences in course of disease and response to treatment distinguishes between acute and chronic forms of PT after 7 days. Only LDH levels and cytology results differentiated acute forms and, occasionally, such cases were indistinguishable from pneumonia-like effusion."
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"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0083_5396",
"title": "[Adenosine deaminase in pleural effusions. Its usefulness in the diagnosis of tuberculous pleurisy].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The activity of adenosine deaminase was determined in 79 pleural effusions in order to evaluate the utility and reliability in diagnosing tuberculous effusions. The effusions were grouped by the etiology: 26 were tuberculous (group I); 22 were neoplastic (group II); 11 were pneumonic (group III); 10 were non-infections exudates of different causes (group IV); and 10 transudates (group V). Group I presented the higher median value of AD (MED = 81.92; DE: 29.02) the difference being statistically significant (p less than 0.0001) compared with the results of the other groups. We found 2 cases of pleural tuberculosis histologically demonstrated with AD levels under the amount of 40 U/L. In our experience, AD determination had a sensitivity of 92% and specificity of 94%; with a predictive value of 89% and a negative predictive value of 96%, this being considered useful but non specific of tuberculosis."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.009009009,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0721_14290",
"title": "[Non-tuberculous pleural infections versus tuberculous pleural infections].",
"score": 0.009009009,
"content": "In countries where tuberculosis is endemic, the main differential diagnosis for pleural infection by common bacteria is pleural tuberculosis. The purpose of our study was to determine the differences between pleural infection by common bacteria and that caused by pleural tuberculosis. Our study was a retrospective analysis and compared the characteristics of confirmed pleural infection by common bacteria (PIB) and that due to pleural tuberculosis (PT). For the PIB, the signs evolved for 2.4 ± 1.4 weeks versus 5.6 ± 2.2 weeks for the PT (P=0.01). In multivariate analysis, for PIB the onset of symptoms was more abrupt (OR=3.8 [1.5; 9.9]; P=0.01), asthenia was less frequent (OR=0.3 [0.1; 0.9]; P=0.03), pleural liquid was more purulent (OR=40.0 [15.0; 106.7]; P<0.01). The blood neutrophil count was more frequently raised in cases of PIB (OR=2.5 [1.2; 5.4]; P=0.02). Pneumothorax/hydropneumothorax was less frequent in PIB (OR=0.3 [0.1; 1.0]; P=0.04). Clinical differences exist between pleural effusions caused by tuberculosis (TB) and those due to other bacterial infections. However, they are not sufficiently sensitive and therefore the search for the tuberculous bacillus must be systematic while waiting for implementation of new diagnostic tests for the organism."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0319_3716",
"title": "[Pulmonary symptoms of primary immunodeficiency diseases].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Patients who lack major components of the immune system carry an increased risk for severe and recurrent pulmonary infections at those respiratory sites were the deficient component would, in the normal state, have its greatest concentration. We report different pulmonary manifestations in pediatric patients with primary immunodeficiency disease (PID). We studied 44 children younger than 14 years old, who were diagnosed of PID in our pediatric department between January 1990 and May 1996. Antibody deficiencies were the most frequent disorders (27/44; 61.3%) followed by PID associated with or secondary to other disorders (10/44; 22.7%) and defects of phagocyte function (5/44; 11.3%). Twenty-seven patients (61.3%) showed relevant pulmonary manifestations that required assistance in the division of pediatric pulmonology. Bronchial responsiveness was seen in 17/27, 11/27 had recurrent pneumonias with development of bronchiectasis in 7/27. Opportunistic or severe pneumonias leading to acute respiratory failure were diagnosed in 9/27. Necrotizing pneumonias leading to development of pneumatoceles, cavities or abscesses was seen in 3/27 with the same rate for lymphoid interstitial pneumonia. Respiratory symptoms were the first manifestations of PID in 19/27 (70.3%). The findings of the study emphasize the responsibility of the pediatric pulmonologists in avoiding the delayed diagnosis of PID since the prognosis depends on the precocity of diagnosis."
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{
"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.0088495575,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
},
{
"id": "pubmed23n0572_2921",
"title": "[Pulmonary abscess and Pyoderma gangrenosum].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Pyoderma gangrenosum is the ulcerative form of neutrophilic dermatoses. The most frequent extracutaneous localizations are the lungs, joints, and digestive tract. We report a case of Pyoderma gangrenosum, which presented first as an aseptic lung abscess. The first cutaneous lesions occurred 9 months later, with skin ulcerations on the thorax and on surgical scars. The histological diagnosis was made on skin biopsies. There was no associated abnormality except for IgA monoclonal gammapathy. Clinical improvement was noted with immunosuppressive treatment. This infrequent case report underlines that lung abscesses may be of non-infectious origin, that in Pyoderma gangrenosum, skin lesions may be come several months after extracutaneous manifestations, among which lungs abcesses are the most frequent."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0087719298,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0271_13675",
"title": "[Adenosine deaminase activity in the pleural effusion. A study of 64 cases].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Clinical and analytic data of 64 patients with firm etiologic diagnosis of pleural effusion with adenosine deaminase (ADA) present, were analyzed retrospectively. The patients had entered our hospital over a 40-month period. ADA activity in pleural fluid was analyzed by the Blake and Berman kinetic method. Mean ADA activity of the total sample was 32 U/l (SD:23.9). In patients with tuberculous pleural effusion ADA activity was higher than in the remaining patients (47.7, SD:21.4, versus 15.5 SD: 13.2; p < 0.0001). In the group of patients with tuberculous pleuritis diagnosed by pleural biopsy (22 cases) the presence of necrotizing granulomas was associated with slightly higher ADA activity although the difference was not statistically significant (49.2 SD 10.1 versus 41.3 SD 8.9; p = 0.07). Among only patients with tuberculous pleuritis or neoplasia with lymphocytic exudate, a cut off point greater than 23 U for ADA predicted a diagnosis of tuberculous pleuritis with a sensitivity of 0.96, specificity of 1, positive predictive value of 1, negative predictive value of 0.94, and a confidence limit of 0.97. In conclusion, ADA activity greater than 23 U determined by the kinetic method in pleural fluid with signs of lymphocytic exudate is strongly suggestive of pleural tuberculosis based on our sample of patients with pleural effusion."
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "pubmed23n0078_18592",
"title": "[Cytological exam of the pleural fluid in the diagnosis of neoplastic pleuritis. Cases contribution].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The relevance of cytologic procedures in the diagnosis of malignant pleural effusions is evaluated. Pleural fluid sample obtained from 48 patients with malignant disease (39 metastatic tumors, 9 mesotheliomas), were studied to search for cancer cells. The results were: 32 (66.6%) patients had a cytologic diagnosis of malignant pleural effusions; 16 malignant specimens were not confirm by pleural fluid cytologic analysis. In our experience the cytologic diagnosis of malignant pleural effusions are more frequent in metastatic disease, especially in lung cancer."
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]
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}
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|
3
|
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"1": {
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"2": {
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"text": "se guardiamo alla capacità del paziente di mantenere il sonno, c'è un dato chiaro che \"esclude\" un cambiamento ipo/maniacale."
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"3": {
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In questa domanda, si potrebbe sospettare la possibilità di un cambiamento affettivo dopo l'introduzione del farmaco antidepressivo, sulla base di ciò che il paziente riferisce, ma se guardiamo alla capacità del paziente di mantenere il sonno, c'è un dato chiaro che "esclude" un cambiamento ipo/maniacale. Due settimane sono un tempo breve perché il farmaco abbia avuto pieno effetto sull'umore, ma potrebbe esserci un'attivazione iniziale che i pazienti a volte non affrontano molto bene (e non sembra essere questo il caso). In questi pazienti è indicato mantenere il trattamento e rivalutarlo tra non più di un mese.
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In questa domanda, si potrebbe sospettare la possibilità di un cambiamento affettivo dopo l'introduzione del farmaco antidepressivo, sulla base di ciò che il paziente riferisce, ma se guardiamo alla capacità del paziente di mantenere il sonno, c'è un dato chiaro che "[HIDDEN]" un cambiamento ipo/maniacale. Due settimane sono un tempo breve perché il farmaco abbia avuto pieno effetto sull'umore, ma potrebbe esserci un'attivazione iniziale che i pazienti a volte non affrontano molto bene (e non sembra essere questo il caso). In questi pazienti è indicato mantenere il trattamento e rivalutarlo tra non più di un mese.
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Una donna di 68 anni, con una storia di 2 episodi depressivi maggiori nella sua vita, si è consultata per sintomi di tristezza, depressione, anedonia, astenia e anoressia compatibili con un nuovo episodio depressivo. Le sono stati prescritti 10 mg di escitalopram ed è stata valutata 2 settimane dopo. A questa visita la paziente ha riferito di sentirsi molto bene, di svegliarsi presto al mattino molto iperattiva e con una "grande voglia di fare", ha detto di avere molta energia e di essere più loquace del solito. Non riferisce di essere irritabile ed è in grado di dormire per 6 ore consecutive. Alla luce di questa situazione, cosa pensate che abbia la paziente?
| 392
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it
|
{
"1": "Disturbo bipolare di tipo I.",
"2": "Ipomania indotta da farmaci.",
"3": "Risposta normale all'escitalopram.",
"4": "Demenza frontale.",
"5": null
}
| 223
|
PSICHIATRIA
| 2,016
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0162553858,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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{
"id": "pubmed23n1029_21330",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti affetti da schizofrenia con risposta parziale.",
"score": 0.0123170045,
"content": "Tra gli antipsicotici cosiddetti \"di terza generazione\", dotati di agonismo parziale sui recettori D 2 , cariprazina è in particolare contraddistinta da agonismo parziale D 3 /D 2 con affinità particolarmente elevata per i recettori D 3 , oltre che da un'azione di antagonismo 5HT2B e 5TH2A e agonismo parziale 5TH1A. L'insieme di queste attività recettoriali conferisce a cariprazina un profilo di azione sia sui sintomi positivi sia su quelli negativi, offrendo nuove opportunità di trattamento per disturbi dello spettro schizofrenico. In particolare, cariprazina potrebbe rappresentare una valida alternativa per pazienti che presentano sintomi negativi e cognitivi prominenti e che presentano una risposta sub-ottimale ad altre molecole antipsicotiche. L'obiettivo di questa rassegna è quello di presentare alcuni casi clinici in cui la risposta parziale o sub-ottimale a un precedente trattamento antipsicotico ha suggerito l'opportunità di uno switch a cariprazina, nonché di illustrare le modalità e l'esito dello switch. La discussione dei casi clinici vuole fornire alcune informazioni utili per l'utilizzo di cariprazina nella pratica clinica quotidiana."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0099009901,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0270_11130",
"title": "[The ICD-10 and mood disorders].",
"score": 0.0099009901,
"content": "30 patients with affective disorders are evaluated by a Mental Health team following diagnostic criteria of ICD-10 and DSM-III-R. Results are compared. Significative aspects of ICD-10 and differences between both classifications are analyzed in this area."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0098039216,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0627_11931",
"title": "[Severe forms of depression: the efficacy of escitalopram].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Severe forms of depression are a major therapeutic concern for psychiatrists. According to Health Authority recommendations, they require the systematic initiation of treatment with active drugs, and they respond less well to placebos than the less severe forms. Escitalopram, which is the most active enanthiomer of the racemic compound (citalopram), is tolerated well at the doses indicated in the marketing authorisation (10 to 20mg per day) and it is particularly effective in the severe forms of depression. Several studies have compared escitalopram to another specific serotonin recapture inhibitor (SSRI) in severe depression. In a 24-week study, 20mg per day of escitalopram, compared to 40mg per day paroxetin, demonstrated significantly greater efficacy (p<0.05) on the primary criterion (modification of the total MADRS score between inclusion and the end of the study). In this same study, the difference in favour of escitalopram increased in parallel with the increase in initial severity. In a grouped analysis of three studies versus citalopram, the superior efficacy of escitalopram also increased in parallel with the initial severity. The antidepressants, combined serotonin recapture inhibitors and noradrenalin (SRINA), might, in theory, be more effective than the SRI because of their broader mode of action. Recent data on escitalopram have invalidated this fact. In a study comparing 20mg per day of escitalopram to 225mg per day of venlafaxine during eight weeks in severely depressed patients (MADRS>30), escitalopram led to a significantly enhanced improvement (p<0.05). A grouped analysis of two similarly designed studies showed that the difference in favour of escitalopram increased at the same time as the initial severity increased. An analysis of two studies comparing 10 to 20mg per day of escitalopram to 60mg per day of duloxetine in severely depressed patients, revealed the superior efficacy of escitalopram in the sub-sample of severely depressed patients (p<0.01), with significant superiority on each of the 10 items of the MADRS taken singly. Despite the limits of regrouped analyses, all these results underline the fact that escitalopram is at least as effective as the comparators, and notably compared to the two SRINA studied, in the severe forms of depression."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "wiki20220301en038_85286",
"title": "Barrio Sésamo",
"score": 0.0097087379,
"content": "\"Concurso de disfraces\" (19-6-1986) (18-12-1986) (18-2-1988) \"Gambas con gabardina\" (24-6-1896) \"Abrete Sésamo\" (25-6-1986) (18-12-1986) (14-3-1988) \"La naranjada\" (2-10-1986) (5-11-1986) (14-4-1988) \"Espinete domador\" (8-10-1986) (4-12-1986) (25-1-1988) \"El mundo del reves y Espinete\" (14-10-1986) (16-12-1986) (7-3-1988) \"El viaje de Espinete\" (3-11-1986) \"Espinete bebé\" (17-11-1986) (28-1-1988) \"No te manches\" (26-11-1986) (28-3-1988) \"El hermano de Espinete\" (9-12-1986) (11-2-1988) \"Espinete Superstar\" (19-12-1986) (30-3-1988) \"El show de Barrio Sésamo\" (1-1-1987) \"La inauguración\" (8-1-1987) \"El guaperas\" (13-1-1987) \"El vendedor ambulante\" (11-2-1987) \"Visto y no visto\" (13-2-1987) \"Los trogloditas\" (19-2-1987) \"Llama que te llama\" (23-2-1987) \"Los trogloditas atacan de nuevo\" (9-3-1987) \"La banda y Espinete\" (3-7-1987) \"El balón de Espinete\" (1-10-1987) \"Espinete y el buzón\" (5-10-1987) \"Los trucos de Espinete\" (16-11-1987) \"El trabalenguas\" (26-11-1987)"
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "wiki20220301en389_8986",
"title": "Julio Moizeszowicz",
"score": 0.0096153846,
"content": "\"Psicofarmacología Psicodinámica I. Aspectos neuroquímicos y psicológicos\". (Psychodynamic Psychopharmacology I. Neurochemical and psychological aspects), Editorial Paidós, Buenos Aires, 1982. (). Utilidad de la potenciación con antipsicóticos atípicos, en la depresión resistente. 26° Congreso Argentino de Psiquiatría, Asociación de Psiquiatras Argentinos, Mar del Plata, Hotel Sheraton, 19-22 Abril 2012. Viñetas Clínicas Interactivas: Actualidad diagnóstica y de tratamiento. 26° Congreso Argentino de Psiquiatría, Asociación de Psiquiatras Argentinos, Mar del Plata, Hotel Sheraton, 21-24 Abril 2010 Psicofarmacología del espectro ¿border-bipolar? 17° Congreso Internacional de Psiquiatría, Asociación Argentina de Psiquiatras, Buenos Aires, Hotel Sheraton, 27-30 septiembre 2010."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0816_17893",
"title": "[Attention deficit hyperactivity disorder and/or bipolar disorder?].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The attention deficit disorder and the bipolar disorder maintain a complex relation. Indeed, these two syndromes share numerous symptoms that engender numerous diagnostic difficulties. According to several studies, it seems that these two disorders are really different with significant differences at the functional and anatomical level. However, there are common cognitive deficits as well as relatively frequent co-morbidity which is necessary to know in order to adjust the treatment. "
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{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0094339623,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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{
"id": "pubmed23n0564_12489",
"title": "[Serum serotonin level in patients with depression and panic attacks].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Serum serotonin level (SSL) was studied using ELISA method in 21 patients with depression associated with panic attacks (PA) and 15 non-depressed patients (8--with PA, 7--with the autonomous nervous system dysfunction). The authors found significant positive correlation between increased SSL and severity of depression, according to BDI (r = 0.82, r < 0.05). There was no correlation with other signs of the disease (anxiety, autonomous nervous system parameters). SSL in control group was about 72.6 +/- 10.06 ng/ml, in mild depressed patients--203.41 +/- 26.47 ng/ml, in severe depressed patients--438.58 +/- 36.31 ng/ml (P(1-2) < 0.001; P(2-3) < 0.001). It was proposed to use SSL for verification the depression severity."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0093457944,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0041_3324",
"title": "[Alcoholism and depression (Note apropos of a survey using Beck's inventary].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The authors summarize recent works that correlate depression and alcoholism. They give the result of an inquiry: 38 patients (7 women and 31 men) admitted for alcoholism were given the Beck inventory for measuring depressio;. Most of the men (18) were not voluntary for entering hospital; they were not depressed clinically and in the results of the Beck inventory (mean score=12,1). 13 men were voluntary for treating their alcoholism, most of them were clearly depressed (mean score=23.3). There is a good concordance between clinical data and Beck scores. This reminds us that depression may masquerade as alcoholism."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n0674_82",
"title": "[Bipolar depression and unipolar depression: differential diagnosis in clinical practice].",
"score": 0.0092592593,
"content": "When assessing a patient with depression it is crucial not to miss a diagnosis of bipolar depression. In this review we suggest that it can be achieved, first, by consistently usingstandardised diagnostic criteria (e.g., DSM-IV-TR or ICD 10) and, second, by ascertaining the presence of some clinical features. The latter include previous episodes of mood elevation, current or past episodes of psychotic depression, onset of recurrent depressive disorder before the age of 25, a strong family history of mood disorder and suicide, lack of response or \"wearing off\" of response to well conducted antidepressant treatment, and an unusually fast response to antidepressants with features of elation. Although more and better research is required to establish the validity, sensitivity, specificity, and predictive value of each one of these features we suggest that from a practical point of view they would increase clinicians' awareness of bipolar depression."
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"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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"id": "wiki20220301en441_22152",
"title": "Skread production discography",
"score": 0.0091743119,
"content": "2011 Nessbeal – Sélection naturelle 05. \"J'suis un salaud\" 08. \"La nébuleuse des aigles\" (featuring Isleym) 10. \"Soldat\" 13. \"La naissance du mal\" 14. \"Sélection naturelle\" Orelsan – Le chant des sirènes 01. \"RaelSan\" 02. \"Le chant des sirènes\" 03. \"Plus rien ne m'étonne\" 05. \"Double vie\" 06. \"Finir mal\" 07. \"Si seul\" 08. \"Des trous dans la tête\" 11. \"1990\" 12. \"2010\" 13. \"La morale\" (co-produced with Félipé Saldivia) 15. \"Suicide social\" 16. \"Elle viendra quand même\" 2013"
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"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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"id": "pubmed23n0681_14834",
"title": "[Bipolar disorder and suicide risk].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Bipolar disorder is a serious disease characterised by intense mood fluctuations. There is a significant risk of suicide during depressive episodes. Establishing a diagnosis, providing effective treatment and knowing and assessing the suicide risk factors are essential phases in successfully treating patients."
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"id": "pubmed23n0912_2807",
"title": "[The diagnosis and treatment of bipolar affective disorders].",
"score": 0.009009009,
"content": "No abstcarct available."
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"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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"id": "pubmed23n0939_8112",
"title": "[Increased sensitivity in bipolar disorder detection with the MDQ and BSDS using Ghaemi-Goodwin's criteria for the bipolar spectrum].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Many patients with bipolar disorder (BD) spend around 10 years without a diagnosis and appropriate treatment. The difficulty in distinguishing bipolar from unipolar depression, the prevalence of depressive symptoms along the course of BD and patients' bias in recalling their hypomanic symptoms are some of the factors that contribute to this problem. This study compares the efficiency of several screening instruments for BD detection in a group of patients (n=63) with mood disorders, or cluster B personality disorders. The diagnoses were made with structured interviews: Mini International Neuropsychiatric Interview (MINI) and Structured Clinical Diagnostic Interview for axis II (SCID-II). The patients completed the Mood Disorder Questionnaire (MDQ) and Bipolar Spectrum Disorder Scale (BSDS) and were assessed with the Bipolar Index-BI and Ghaemi-Goodwin Bipolar Spectrum Criteria. Sensitivity, specifcity, Positive Predictive Value (PPV) and Negative Predictive Value (NPV) were estimated for each instrument, along with Chi2 and T-tests. Statistical analyses were conducted using the SPSS-v16. The BI had the best global performance with 88% specificity and 0.90 of sensitivity. The MDQ-H had the highest specificity and the MDQ-6 the highest sensitivity. However, when combining the MDQ with Ghaemi's criteria, an ostensible augment was obtained in sensitivity while maintaining good predictive values. The joint assessment of mania symptoms and typical evolving course symptoms in BD increased the probability of BD detection in this clinical sample."
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"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
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"id": "wiki20220301en127_49750",
"title": "La Renga discography",
"score": 0.0088495575,
"content": "|--- |La Renga (1998)1. \"El Terco\"2. \"Tripa y Corazón\"3. \"Bien Alto\"4. \"El Hombre de La Estrella\"5. \"Vende Patria Clon\"6. \"El Rebelde\"7. \"Me Hice Canción\"8. \"Cuando Estés Acá\"9. \"El Twist del Pibe\"10. \"Reíte\"11. \"Ser Yo\" |--- |La Esquina del Infinito (1999)1. \"La Vida, Las Mismas Calles\"2. \"Motoralmaisangre\"3. \"Al Que He Sangrado\"4. \"Panic Show\"5. \"El Cielo del Desengaño\"6. \"Arte Infernal\"7. \"En El Baldío\"8. \"En Pie\"9. \"El Rey de La Triste Felicidad\"10. \"Estalla\"11. \"Hey Hey, My My\"12. \"Untitled\" |--- |Detonador de Sueños (2003)1. \"A Tu Lado\"2. \"Detonador de Sueños\"3. \"El Ojo del Huracán\"4. \"La Razón Que Te Demora\"5. \"Dementes En El Espacio\"6. \"Estado\"7. \"Las Cosas Que Hace\"8. \"Noche Vudú\"9. \"En Los Brazos del Sol\"10. \"Míralos\"11. \"El Rastro de La Conciencia\"12. \"Hielasangre\" |---"
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"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0087719298,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
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"id": "pubmed23n0422_4639",
"title": "[The contribution of psychotherapy to a therapeutic approach of bipolar disorders that combines psychotherapy and pharmacotherapy].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The author assumes that genetic and environmental factors interact in the etiology of Bipolar Disorders. The main goal of this article is to discuss the contribution of psychotherapy in a therapeutic approach to Bipolar Disorders that includes both psychopharmacological treatment and psychotherapy. The central tenet of the paper is that the psychotherapeutic approach to depression focuses on the personality structure as a whole and identifies the predominant psychodynamic factors: the disparity between actual and ideal self-representations, the loss of internal objects, the impact of the vicissitudes of symbiotic relationships on the psychic equilibrium. In the treatment of mania, the psychotherapeutic interventions are considered to be significantly less useful than in the treatment of depression."
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"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0086956522,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
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"id": "pubmed23n0311_16704",
"title": "[Bipolar II disorder: course and suicidal behavior].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Bipolar II disorder seems to be more than a mild form of classic manic-depressive illness. Differences with bipolar I concern genetic, biological, clinical and pharmacological aspects. Nevertheless, studies on suicidal behavior in both groups have resulted in inconsistent results Twenty-two patients fulfilling Research Diagnostic Criteria for the diagnosis of bipolar II disorder and 38 bipolar I were evaluated with the Schedule for Affective Disorders and Schizophrenia by two independent interviewers, and compared. Bipolar II patients had significantly more previous episodes (p = 0.001), including both depressive (p = 0.003) and hypomanic switches (p = 0.006), but had been hospitalized (p = 0.001) and presented psychotic symptoms (p < 0.001) less frequently. There were no significant differences between both groups regarding suicidal behavior variables. These results suggest that bipolar II disorder is less severe than bipolar I regarding symptoms intensity, but more severe with respect to episodes frequency, and that suicide attempts rates are not useful to discriminate between both groups."
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{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
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2
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"text": "Aumentare la dose di enalapril in base alla tolleranza e somministrare turosemide per via endovenosa."
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Aumentare la dose di enalapril in base alla tolleranza e somministrare turosemide per via endovenosa.
|
Aumentare la dose di enalapril in base alla tolleranza e somministrare turosemide per via endovenosa.
|
Una donna di 73 anni è stata ricoverata con dispnea progressiva fino al riposo, ortopnea e un aumento di peso di 4 kg. L'esame fisico ha rivelato una pressione arteriosa di 150/84 mm Hg, frequenza cardiaca di 100 battiti/minuto, aumento della pressione venosa giugulare, crepitii in entrambe le basi ed edema malleolare. Trattamento abituale: enalapril 5 mg ogni 12 ore, furosemide 80 mg al giorno. Qual è il trattamento più appropriato in questo momento?
| 285
|
it
|
{
"1": "Somministrare fiirosemide per via endovenosa.",
"2": "Aumentare la dose di enalapril in base alla tolleranza e somministrare furosemide per via endovenosa.",
"3": "Iniziare un beta-bloccante.",
"4": "Aggiungere il trattamento con amlodipina.",
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| 59
|
CARDIOLOGIA E CHIRURGIA VASCOLARE
| 2,016
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n0829_22677",
"title": "[Thiazide diuretics in the treatment of hypertensive patients].",
"score": 0.0099009901,
"content": "This Cochrane review had the objectives to determine the dose-related decrease in blood pressure due to thiazide diuretics compared with placebo control in the treatment of hypertensive patients. Hydrochlorothiazide has a dose-related blood pressure-lowering effect over the dose range 6.25, 12.5, 25 and 50 mg/day of 4/2, 6/3, 8/3 and 11/5 mmHg, respectively. This exceeds the mean 3 mmHg reduction achieved by angiotensin-converting-enzyme inhibitors and angiotensin receptor blockers as shown in other Cochrane reviews, which have compared these antihypertensive drugs with placebo having used similar inclusion/exclusion criteria. "
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0098039216,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0797_10862",
"title": "[Diuretic therapy in acute heart failure].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Diuretics are widely recommended in patients with acute heart failure (AHF). Unfortunately, despite their widespread use, limited data are available from randomized clinical trials to guide clinicians on the appropriate management of diuretic therapy. Loop diuretics are considered the first-line diuretic therapy, especially intravenous furosemide, but the best mode of administration (high-dose versus low-dose and continuous infusion versus bolus) is unclear. When diuretic resistance develops, different therapeutic strategies can be adopted, including combined diuretic therapy with thiazide diuretics and/or aldosterone antagonists. Low or \"non-diuretic\" doses (25-50mg QD) of aldosterone antagonists have been demonstrated to confer a survival benefit in patients with heart failure and reduced ejection fraction and consequently should be prescribed in all such patients, unless contraindicated by potassium and/or renal function values. There is less evidence on the use of aldosterone antagonists at higher or \"diuretic\" doses (≥ 100mg QD) but these drugs could be useful in relieving congestive symptoms in combination with furosemide. Thiazide diuretics can also be helpful as they have synergic effects with loop diuretics by inhibiting sodium reabsorption in distal parts of the nephron. The effect of diuretic therapy in AHF should be monitored with careful observation of clinical signs and symptoms of congestion. Serum electrolytes and kidney function should also be monitored during the use of intravenous diuretics. "
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{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0097087379,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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"id": "pubmed23n1061_6290",
"title": "[¿Cómo tratar la hipertensión arterial sistémica? Estrategias de tratamiento actuales].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Hypertension is a disease that affects almost half of the population. Its complex pathophysiology, mainly affecting the renal, hormonal, cardiovascular and neurological systems, has allowed us to have different pharmacological strategies to treat each of these systems and thus regulate blood pressure. The American Heart Association in 2017, the European Society of Cardiology in 2018, and the American Society of Hypertension in 2020 published their recommendations for the diagnosis, monitoring and treatment of arterial hypertension. The definition of normal blood pressure or hypertension varies according to each guideline. Recommendations on lifestyle and pharmacological therapy are very similar in the guidelines. They recommend blockers of the renin-angiotensin system, calcium antagonists and thiazides, and only in selected cases the use of mineralocorticoid receptor antagonist or beta-blockers."
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"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0096153846,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0283_19848",
"title": "[Double blind comparative randomized study of the efficacy of celiprolol versus amiloride-hydrochlorothiazide in mild to moderate AHT].",
"score": 0.0096153846,
"content": "We tried to assess the antihypertensive effectivity of a betablocker, celiprolol, in the control of mild to moderate essential arterial hypertension. A double-blind randomized comparative study was conducted between celiprolol and amiloride-hydrochlorothiazide in 40 patients with mild to moderate essential hypertension. Both drugs were effective in the therapeutical control of hypertension, although reductions in systolic blood pressure were more significant among the celiprolol group, being the percentage of patients with reduction of diastolic blood pressure below 90 mmHg., 89.5% in the celiprolol group and 82.4% in the amiloride group. The average dose of celiprolol used was 200 mg/day, with few mide effects."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0254_19252",
"title": "[Sodium and left ventricular hypertrophy in patients with hypertension].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Dietary sodium is an environmental factor capable of amplifying or limiting the consequences of hypertension on the heart. In a given population of hypertensive subjects, recent clinical trials have shown a positive relationship between sodium intake and the degree of left ventricular hypertrophy, independently of the value of blood pressure and body weight. In addition, dietary sodium could play a role in modulating the myocardial response to a decrease in blood pressure by antihypertensive therapy. The logical consequence of these observations is to try and prove the possible advantages of restricting dietary sodium in reducing the blood pressure and reversing left ventricular hypertrophy. With this in mind, the evaluation of dietary sodium excretion is certainly an element to take into account in the initial evaluation and also the follow-up of hypertensive subjects and of the effects of antihypertensive therapy."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0094339623,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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{
"id": "pubmed23n0343_18807",
"title": "[Therapeutic trials in arterial hypertension].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Therapeutic trials in hypertension taught us that a strategy based on a thiazide diuretic, or a beta-blocker as first-line drug, has reduced significantly the incidence of stroke (relative risk reduction: -35%), major coronary events (-14%), cardiovascular death (-18%) and heart failure (-42%). The level of cardiovascular risk, taking into account classical risk factors, multiplied by relative risk, offers the best estimate of therapeutic absolute benefit. In terms of prevention, being treated seems to be more important than the level of blood pressure that has been reached."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0093457944,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0061_6122",
"title": "[Antihypertensive efficacy of the combination of captopril 50mg and hydrochlorothiazide 25mg evaluated by ambulatory blood pressure measurement].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The anti-hypertensive effects of the captopril-hydrochlorothiazide combination administered during three months as one single morning dose were evaluated in 51 patients with moderate essential hypertension by means of ambulatory blood pressure recording. At the end of the study, the mean values of arterial blood pressure recorded over 24 hours were significantly lowered: systolic pressure was reduced from 145 +/- 11 to 131 +/- 10 mmHg (P less than 0.001), and diastolic pressure from 88 +/- 5 mmHg to 81 +/- 4 mmHg (P less than 0.001). The same results were recorded during the day (07.00 to 22.00 hours) and during the night (23.00 to 06.00 hours). No change in heart rate was observed."
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{
"id": "pubmed23n1028_18191",
"title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."
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{
"id": "pubmed23n0283_4607",
"title": "[The effect of antihypertensive therapy on left ventricular mass and diastolic filling in light and moderate hypertension].",
"score": 0.0092592593,
"content": "To valorate the effect of four antihypertensive drugs on the regression of cardiac mass and diastolic function, by echocardiography-Doppler, in not treated hypertensive subjects. 60 mild-moderate hypertensive subjects were studied randomized in four groups of 15 patients each one: enalapril (10-40 mg/d), atenolol (25-100 mg/d), verapamil-retard (120-240 mg/d), alphametildopa (250 mg/8h to 3 g/d). The active drug therapy phase was 6 months, performing echo-Doppler, evaluating posterior-wall and septal-wall thicknesses, ventricular mass index, ratio of early to atrial peak diastolic filling velocity (E/A), the first-third filling fraction and atrial filling fraction. The cardiac mass index decreased with the four drugs: with enalapril from 178 +/- 28 to 155 +/- 29 g/m2 (p < 0.05), with atenolol from 170 +/- 23 to 154 +/- 19 g/m2 (p < 0.05), with verapamil from 180 +/- 27 to 159 +/- 22 g/m2 (p < 0.05) and with alphametildopa from 176 +/- 30 to 142 +/- 22 g/m2 (p < 0.01). The E/A ratio and first-third filling fraction only improved in the atenolol subgroup, from 0.79 +/- 0.13 to 0.97 +/- 0.16 (p < 0.01) and from 36 +/- 5 to 44 +/- 9% (p < 0.01), decreasing atrial filling fraction from 37 +/- 6 to 30 +/- 8% (p < 0.01), without modifying with enalapril (0.74 +/- 0.14 to 0.76 +/- 0.20, 35 +/- 5% to 36 +/- 7%, 38 +/- 5 to 39 +/- 7%, p = NS), verapamil (0.69 +/- 0.12 to 0.74 +/- 0.17, 35 +/- 6% to 36 +/- 8% to 40 +/- 12%, p = NS) neither alphametildopa (0.72 +/- 0.14 to 0.71 +/- 0.21, 34 +/- 5% to 35 +/- 7%, 40 +/- 6% to 41 +/- 9%, p = NS). The heart rate decreased more with atenolol than with the other drugs (61 +/- 15 vs 71 +/- 12, p < 0.01). In hypertensive patients the decreasing of cardiac mass is not accompanied of improvement of the diastolic function except in patients treated with atenolol, probably due to bradycardia."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0300_7348",
"title": "[Effect of the treatment with amlodipine on left ventricular hypertrophy in hypertensive patients].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Left ventricular hypertrophy (LVH) is one of the physiopathological effects of hypertension and one of the main risk factors for sudden death, myocardial infarction and congestive heart failure. Drugs to treat hypertension must not only reduce blood pressure, but also modify the facts which lead to ventricular hypertrophy. This study has been designed to assess the effect of amlodipine, a calcium-antagonist, on LVH in hypertensive patients. 20 hypertensive patients (mild to moderate, both sexes, mean age 45.0 yr) were included in a single-blind study. After an initial, four weeks placebo period, active treatment was given (amlodipine 5 mg a day). Dose titration was made after 4-8 weeks to 10 mg a day if necessary and continued until the end of the study. Systolic (SBP) and diastolic blood pressure (DBP), as well as pulse rate (PR) and adverse events were recorded at every visit. Blood and urine analysis, catecholamine, plasmatic renin activity and Mode M echocardiography were made at the beginning and the end of the study. Only one patient was excluded. SBP and DBP showed a significantly fall (p < 0.001). In 80% of patients DBP fell under 90 mm Hg. Every echocardiographic parameter, but left ventricular diastolic dimension, showed significantly reductions at the end of the study: septum thickness (p = 0.001), posterior wall thickness (p = 0.001), left ventricular systolic dimension (p = 0.014), wall relative thickness (p = 0.015), shortening fraction (p = 0.009), left ventricular mass (p = 0.001) and corrected left ventricular mass (p = 0.001). Blood parameters did not modify. Amlodipine has a beneficial effect on LVH and also is an effective and safe drug to treat mild to moderate hypertension."
},
{
"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
},
{
"id": "pubmed23n0732_10101",
"title": "[Loop diuretics: facts and fallacies].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Refractory edema is a clinical condition which recognises different etiologies and is characterized by decreased or absent diuretic response before the therapeutic goal is reached. Several pharmacokinetic and pharmacodynamic strategies are used in this setting, and further research is needed in order to optimize drug effectiveness."
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{
"id": "pubmed23n0966_6426",
"title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.",
"score": 0.009009009,
"content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."
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{
"id": "pubmed23n0278_6255",
"title": "[The value of diuretics in monotherapy of hypertension].",
"score": 0.009009009,
"content": "To represent the usefulness of thiazide diuretics as monotherapy of primary hypertension. Moderate doses of thiazide diuretics can produce a reduction in blood pressure equal to that of beta blockers, calcium antagonists and ACE inhibitors, and achieve an equally high response rate. The advantages and disadvantages of the specific action profile of these diuretics are described. Discussions about the reduction in cardiovascular mortality is represented and practical conclusions drawn. The specific indications for monotherapy with thiazide diuretics include systolic, diastolic and isolated systolic hypertension in the elderly hypertensive, and hypertension in NYHA III and IV cardiac insufficiency. Suggestions for their use in practice are given."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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{
"id": "pubmed23n0655_2857",
"title": "[Does spironolactone use at arterial hypertension therapy protect endothelium also in smoking patients?].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The aim of the study was evaluation of spironolactone effect on concentration of endothelin-1 (ET-1 - vasoconstrictive substance produced by endothelial cells) and aldosterone (Ald) and plasma renin activity (PRA) in patients with primary arterial hypertension (AH): group A--smoking patients (11 individuals) in comparison with group B--non-smoking ones (12 individuals). ET-1, Ald and PRA were assessed before treatment (examination 1) and after 20 days of spironolactone therapy in dose 25 mg/day (examination 2). We observed: In group A significant elevation of: ET-1 ((Me +/- S exam.1 - 45.55 +/- 12.95 vs. exam.2 - 63.41 +/- 12.71 pg/ml, p = 0,009) PRA (Me +/- S exam.1 - 1.8 +/- 0.78 vs. exam.2 - 3.0 +/- 1.41 ng/ml/h, p = 0,012). In group B: significant decrease of ET-1 (Me +/- S exam.1- 61.58 +/- 12.15 vs. exam.2 - 43.48 +/- 14.37 pg/ml, p = 0.0028) significant elevation of PRA (Me +/- S exam1 - 1.20 +/- 1,91 vs. exam2 - 2.51 +/- 1.78 ng/ ml/h, p = 0.028).In our investigation different action of spironolactone on ET-1 in the two groups was observed. In group B spironolactone decreased ET-1 but in group A we noticed elevated ET-1 concentration. These results indicate advantageous endothelial effect of spironolactone only in non-smoking patients with AH."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0662_19366",
"title": "[Use of diuretics in acute decompensated heart failure].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Patients with acute heart failure usually present with dyspnoe and edema secondary to elevated intracardiac filling pressure resulting from volume overload. Despite significant progress in understanding heart failure, the treatment strategy for acute heart failure did not change in the same way. Diuretics, especially loop diuretics, are the most common therapy used in this setting. Intravenous diuretics act acutely by exerting a modest vasodilatory response and chronically by reducing circulating blood volume. Despite near universal use of diuretics in patients hospitalized with acute heart failure, nearly half of these patients are discharged from hospital without weight loss. This could be due to inadequate diuresis, overdiuresis with subsequent volume replacement and diuretic resistance. Aggressive diuresis carries a significant risk of electrolyte and volume depletion with subsequent arrythmias, hypotension, and worsening renal function. Actually there were scant data available from randomized clinical trials to guide therapeutic choice with diuretics. Thus, the choice and dosing of diuretic therapy must be individualized based on general knowledge of potency and pharmacokinetic and pharmacodynamic considerations."
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{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0087719298,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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{
"id": "pubmed23n0308_17220",
"title": "[Diuretics for therapy of patients with hypertension].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Diuretic agents have antihypertensive effects mainly be decreasing extracellular volume and cardiac output. These diuretics are described with regard to mechanism of action, site of action, adverse effects, and drug interactions. Thiazide diuretics inhibit the Na(+)-Cl- symporter in the distal convoluted tubule, by competing for the Cl- binding site, and increase Na+ and Cl- excretion. Loop diuretics are inhibitors of Na(+)-K(+)-2Cl- symporter in the thick ascending limb of the loop of Henle. However, loop diuretics are not the diuretic of first choice and should be reserved for patients in whom other diuretics or antihypertensive drugs do not result in a satisfactory response. The potassium sparing diuretics are used primarily to reduce the kaliuresis and potenciate the hypotensive effect of a thiazide."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
},
{
"id": "pubmed23n0249_17691",
"title": "[Diuretics and beta-blockers as the first option in the treatment of arterial hypertension].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Diuretics have increasingly come to be used for the treatment of arterial hypertension over the last few decades. Although their precise active mechanism is unknown, it is supposed that their usefulness as antihypertensive is a product mainly of their effect on the transport of ions across the cell wall, which reduces peripheral vascular resistance. The adverse metabolic effects of diuretics can be minimized by prescribing the lowest doses presently recommended, or by administering potassium salts or a potassium-retain diuretic. The antihypertensive action of beta blockers is similar to that of diuretics and other antihypertensive drugs, and again, their active mechanism is poorly understood. There are several contraindications for prescribing beta blockers, as well as side effects that must be considered before starting treatment. Well-controlled studies on large cohorts have demonstrated the usefulness of both diuretics and beta blockers in preventing the cardiovascular complications of hypertension. These studies have also allowed the medical profession to designate indications for using these drugs in various segments of the population defined by factors of age and race. Given the proved therapeutic efficacy of diuretics and beta blockers, as well as economic considerations, these drugs should be considered first-choice options for the arterial hypertension."
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "pubmed23n0377_18351",
"title": "[Diuretics in the treatment of arterial hypertension].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Diuretic compounds, which comprise the basis of any cardiovascular prevention in subjects with hypertension, have never been studied in terms of clinical pharmacology according to the classical and well-established rules used nowadays with other anti-hypertensive agents. Because edema was the first historical indication for diuretic compounds, very high doses were initially given for drug treatment of chronic hypertension. It was only 10-15 years ago that lower doses were first used due to the effectiveness of treatment in old subjects with hypertension and to the development of fixed associations with either converting enzyme inhibitors or beta-blocking agents. However, only a very small number of pathophysiological studies have been conducted in parallel, particularly to determine the effects on vessels and the endothelium. Diuretics are the most effective and the least expensive drugs for cardiovascular prevention of hypertension but the basic mechanisms of their action remains to be evaluated."
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3
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"text": "Nell'adulto sano possono essere presenti linfonodi inguinali palpabili di dimensioni fino a 2 centimetri, che possono essere considerati normali. Un ulteriore esame di questi linfonodi normali non è giustificato."
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Nell'adulto sano possono essere presenti linfonodi inguinali palpabili di dimensioni fino a 2 centimetri, che possono essere considerati normali. Un ulteriore esame di questi linfonodi normali non è giustificato.
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Nell'adulto sano possono essere presenti linfonodi inguinali palpabili di dimensioni fino a 2 centimetri, che possono essere considerati normali. Un ulteriore esame di questi linfonodi normali non è giustificato.
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Una donna di 24 anni si è consultata dopo aver notato una linfoadenopatia inguinale. L'interrogatorio non ha rivelato la presenza di alcun disagio locale o dati suggestivi di un'infezione a trasmissione sessuale. L'esame ha rivelato due linfoadenopatie, una in ciascun inguine, di 1 cm di diametro, morbide, mobili, non dolenti. Non si notano lesioni cutanee agli arti inferiori, all'ano o al perineo. Quale test ritenete essenziale?
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it
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{
"1": "Un esame sierologico per la sifilide, poiché si tratta molto probabilmente di un'infezione da Treponema pallidum.",
"2": "Una visita ginecologica per escludere il cancro alle ovaie.",
"3": "Dalle caratteristiche cliniche sembra che i linfonodi siano normali e non è necessario eseguire ulteriori indagini.",
"4": "È necessario eseguire il test di Paul-Bunnell per escludere la mononucleosi infettiva.",
"5": null
}
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MALATTIE INFETTIVE
| 2,016
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1111_261",
"title": "[Michelangelo COVID hotel in Milan (Northern Italy): analysis of a hospitality experience in time of Coronavirus].",
"score": 0.0135315665,
"content": "Il \"progetto Michelangelo\" è nato dall'esigenza di rallentare la diffusione dei contagi da SARS-CoV-2 e alleggerire il carico a livello ospedaliero. Inizialmente, la maggior parte degli ospiti dell'hotel Michelangelo di Milano erano pazienti dimessi dagli ospedali con test molecolare ancora positivo che non avevano la possibilità di restare in isolamento domiciliare. Ben presto, però, il progetto è stato esteso e circa un ospite su quattro era un adulto/nucleo familiare in condizioni di grave disagio economico o sociale o una persona senza fissa dimora. Inoltre, la maggior parte degli ospiti era di nazionalità non italiana: persone che, a causa di barriere linguistiche, legali, culturali e sociali, hanno trovato maggiore difficoltà ad avere un rapido accesso ai servizi sanitari. Il \"progetto Michelangelo\" non ha solo contribuito a ridurre il sovraffollamento degli ospedali, ma è stato di supporto ai servizi rivolti al contrasto della grave marginalità."
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"id": "wiki20220301en624_15196",
"title": "Rivolgete a lui lo sguardo",
"score": 0.0133741259,
"content": "Instrumentation The work calls for two oboes, two bassoons, two trumpets, timpani and strings. Text Rivolgete a lui lo sguardo E vedrete come sta: Tutto dice, io gelo, io ardo Idol mio, pietà, pietà, Io ardo, io gelo, io ardo Idol mio, pietà, pietà, E voi cara un sol momento Il bel ciglio a me volgete E nel mio ritroverete Quel che il labbro dir non sa. Un Orlando innamorato Non è niente in mio confronte; Un Medoro il sen piagato Verso lui per nulla io conto: Son di foco i miei sospiri Son di bronzo i suoi desiri, Se si parla poi di merto Certo io sono e egli è certo Che gli uguali non si trovano Da Vienna al Canadà, Siam due Credi per ricchezza, Due Narcisi per bellezza In amor i Marcantoni Verso noi sarian buffoni Siam più forti d'un ciclopo, Letterati al par di Esopo. Se balliamo un Pich ne cede Sì gentil e snello è il piede, Se cantiam col trillo solo Facciam torto all'usignuolo, E qualch'altro capitale Abbiam poi che alcun non sa."
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"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0133467279,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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"id": "wiki20220301en162_39110",
"title": "Tarantino dialect",
"score": 0.0121301879,
"content": "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura! Tant' è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte. Io non so ben ridir com' i' v'intrai, tant' era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai. Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto, là dove terminava quella valle che m'avea di paura il cor compunto, guardai in alto e vidi le sue spalle vestite già de' raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogne calle... 'U 'càndeche de le crijatúre de San Frangísche (Enrico Vetrò) Altísseme, 'Neputènde, Signóre bbuéne, Túje so' le làude, 'a glorie e ll’anóre e ogne bbenedizzióne. A Tté súle, Altísseme, Te tòcchene, e nnisciún’óme éte dègne de Te menduváre."
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"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0120622828,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
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"id": "wiki20220301en622_30059",
"title": "Serafino Serrati",
"score": 0.0120031019,
"content": "Among his reports published in life are the following nine communications:<ref> Di osservazioni nella scelta dell'aria infiammabile Che tratta di una storta a due fuochi per decomporre los spirito di vino in aria infiammabile Che descrive un modello per formare il globo areostatico di figura conica, senza farvi cucciture accio non perda l'aria ch vi s'introduce Che spiega la direzione di un globo aereostatico per qualunque parte, e in qualungue altezza Rappresentate un bilancia a filo, senza l'attritoSopra di un machina pneumatica a mercurio Che tratta di un conduttore positivo e negativo de di un elettroforo senza le resine *Chi dimostra un barchetto a fuoco, che con la forza di esso, cammina senza il vento"
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"id": "pubmed23n1115_5743",
"title": "",
"score": 0.0118224932,
"content": "La recente approvazione del testo unico sulle malattie rare da parte dei due rami del Parlamento (Disposizioni per la cura delle malattie rare e per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani) richiama l'attenzione degli operatori di Sanità pubblica su una materia vasta e disomogenea come la ricerca, la diagnosi e il trattamento delle malattie rare. La disponibilità di un testo di legge, anche se devono seguire i decreti attuativi per rispondere alle necessità concrete dei malati e delle loro famiglie, è comunque uno strumento essenziale nella \"cassetta degli attrezzi\" degli operatori in quanto «dai documenti storici più antichi a quelli contemporanei si hanno prove del ricorso ad atti normativi non solo nei momenti di emergenza (gestione delle epidemie) ma anche nell'organizzazione e il controllo della vita quotidiana sempre in nome e per conto della salute collettiva» (Editoriale. La normazione, lo strumento cardine di Sanità pubblica. Igiene e Sanità Pubblica 2020; 76: 284-286)."
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"id": "wiki20220301en303_19227",
"title": "Nomadi 40",
"score": 0.0111955468,
"content": "Track listing Disc 1 Noi non ci saremo (3' 05\") Gordon (4' 18\") Tutto a posto (4' 18\") Gli aironi neri (4' 31\") Il vento del nord (4' 51\") L'uomo di Monaco (4' 15\") Il fiore nero (3' 19\") I miei anni (4' 45\") Un pugno di sabbia (4' 37\") Per fare un uomo (3' 33\") Canzone per un'amica (4' 19\") Lontano (4' 29\") Un giorno insieme (3' 58\") Il vecchio e il bambino (4' 36\") L'angelo caduto (4' 19\") Io vagabondo (3' 54\") Voglio ridere (4' 23\") E di notte (4' 21\") Disc 2 Io voglio vivere (4' 58\") La libertà di volare (4' 11\") La vita che seduce (4' 28\") Una storia da raccontare (3' 19\") Auschwitz (6' 00\") Naracauli (5' 06\") Sangue al cuore (4' 34\") Le strade (4' 41\") Né gioia né dolore (4' 49\") Il nome che non hai (4' 34\") Ho difeso il mio amore (4' 29\") Dio è morto (2' 49\") Ti lascio una parola (Goodbye) (4' 31\") Vivo forte (7' 25\") Senza discutere (3' 33\")"
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"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.010302856,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "wiki20220301en621_6645",
"title": "Pablo Hasél",
"score": 0.0099009901,
"content": "Crucificado en tu clítoris (2011) Besos cortados con coca (2011) Canciones supervivientes al registro policial (2012) La tortura placentera de la luna: algunas canciones inéditas (2012) Escribiendo con Ulrike Meinhof (2012) Empezar de bajo 0: Algunos poemas grabados (2012) La noche que supe que hay laberintos sin salida (2012) Poemas de presos políticos comunistas (2012) Los gusanos nunca volarán (inéditas) (2012) La muerte nos obligó a vivir (2012) Sigue desnudándose la dictadura del capital (2013) Por mera supervivencia (inéditas) (2013) Por mera supervivencia II (inéditas) (2013) Por mera supervivencia III (inéditas) (2013) Exprimiendo el corazón (inéditas) (2013) Tarde o temprano Venceremos (2014) Mientras me asesina el tiempo (inéditas) (2014) Por escapar de la oscuridad (inéditas) (2014) A Orillas Del Segre (2014) Cafeína e imaginación (inéditas) (2015) Burlando al dolor (2015) Boicot Activo (2015) Hasta el fin de mis días (2015)"
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"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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{
"id": "wiki20220301en578_790",
"title": "Hiraab Imamate",
"score": 0.0098039216,
"content": "Si assicura, che finalmente uno della tribù degli Abgal, chiamato Omar Egalle, proponesse la pace, offrendosi di accomodare l'affare per l'elezione dell'Imam. E molto si affacendò infatti per quetare i tumultuosi partiti, non riuscendo a sedarli in parte se non con la definitiva divisizione del territorio: assegnando il tratto della costa da Ras Elhur sino a Merka sotto la protezione dei figli di Ali Mohamed, ed a principiare da Uarsciek per l'interno, sotto la protezione dei figli di Mahmud Mohamed. Questi venivano così ad occupare un territorio parallelo ai primi, ma più nell'interno."
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"id": "pubmed23n1096_6779",
"title": "[More on the COVID 19 pandemic: Public health Apology].",
"score": 0.0097199521,
"content": "La pandemia da COVID 19 sembra somigliare sempre più ad un \"buco nero galattico\" in cui vengono inghiottite tutte le energie e tutti i pensieri dell'intera comunità nazionale. Quest'ultima, al pari di un drogato, sembra attendere ansiosamente la quotidiana \"dose\" di notizie, in una condizione, cioè, di trovarsi gradualmente a non poter controllare il desiderio di assumere una certa sostanza nonostante il danno fisico, psicologico, affettivo, emotivo o sociale che può conseguire a tale assunzione."
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0102_3050",
"title": "[Evaluation of a fast test for direct research on streptococcal group A from pharyngeal samples].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Importance of streptococcal pharyngitis rapid diagnosis is increasing. 645 patients with pharyngoamygdalitis were tested. The correlation between bacteriologic culture and rapid test is 86%, the sensibility of the test is 68%, its specificity is 92%, while the predictive positive and negative values are 75% and 90%. These results show the interest of the rapid test for the diagnosis of streptococcal pharyngitis."
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{
"id": "pubmed23n0885_1884",
"title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].",
"score": 0.0096153846,
"content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0095238095,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0256_20562",
"title": "[Variation in the number of diagnostic analyses and tests in a hospital outpatient consulting clinic].",
"score": 0.0095238095,
"content": "To analyze the variation in the number of diagnostic test orders after physicians have been made aware of the need to order only the necessary tests for adequate patient diagnosis. The study was done in a prospective manner in 3 successive steps during which 750 first-visit patients attending in an outpatient rheumatology clinic at a general hospital were analyzed. In the first step (baseline) data were collected without the physicians' knowledge. The results of the study were later presented at a grand round. In the second step (intervention) data were collected again, this time with the physicians' knowledge. A final data collection (control) was carried out 6 months later without physicians' knowledge again. In the baseline step 2.355 orders with a mean of 9.42 +/- 5.5 order/patient were done. In the intervention step, there was a reduction of 1,946 orders with a mean of 7.78 +/- 4.48 (p < 0.001). Six months later, in the control step, the number of orders was reduced to 1.806 with a mean of 7.22 +/- 5.16 orders/patient, with a 23.3% saving compared with the baseline step (p < 0.001). Also, significant differences were found in the number or orders among physicians at each step. Reduction was observed in every kind of diagnostic test. A considerable reduction of 23.3% in the number of analysis and diagnostic tests can be obtained if physicians are made aware of the need to order only the necessary tests for patients' diagnostic. This strategy may result in a significant containment in the growing health care cost we suffer nowadays."
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{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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"id": "wiki20220301en205_6509",
"title": "Girolamo Graziani",
"score": 0.0094339623,
"content": "Il Colosso Sacro. Alle Glorie del Card. Mazzarino. Panegirico in Sesta Rima, Parigi, Stamperia reale, 1655 in -folio Breve e sincerissima informazione di quanto è sucesso negli emergenti ultimamente occorsi per l'invasione seguita delle Armi Spagnuole ne' Stati del Duca di Modena, Modena, Cassiani, 1655 in −8° Apologia dell'Informazione pubblicata dal Segretario del Duca di Modena dopo la ritirata dell'Armi Spagnuole dall'invasione de' Stati di S.A.S.. Opera curiosa ed elegante di un Cittadino Modenese. E per maggiore comodità e soddisfazione de' lettori si è qui inserita l'informazione suddetta., s.l. [Modena], s.s. [Cassiani?], 1655 in -folio Il Trionfo della Virtù. Festa d'Armi a Cavallo rappre-sentata nella nascita del Serenissimo Principe di Modena, Modena, Soliani, 1660 in −12° Varie Poesie e Prose, Modena, Soliani, 1662, in −12°"
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "wiki20220301en187_33102",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0093457944,
"content": "L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. Il capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Diaz English From the Supreme Headquarters 12:00 hours, November 4, 1918 The war against Austria-Hungary, which the Italian Army, inferior in number and equipment, began on 24 May 1915 under the leadership of His Majesty and supreme leader the King and conducted with unwavering faith and tenacious bravery without rest for 41 months, is won."
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"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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"id": "wiki20220301en588_4112",
"title": "Bollettino della Vittoria Navale",
"score": 0.0092592593,
"content": "Sappia oggi la Patria, di quanti sforzi ed eroismi ignoti è fatta questa sua immensa Gloria. Consideri come due volte la Vittoria abbia preso il volo e l'augurio dal gorgo ove le più potenti navi nemiche scomparivano: da Premuda al Piave, da Pola a Trieste e Trento. La grande nave colata a picco nel porto di Pola fu più che un presagio. Nel suo nome stesso ostentava la vecchia menzogna delle forze, non riunite ma coatte. La duplice dissoluzione è avvenuta. Come più non esiste l'esercito, così la flotta Imperiale non esiste più."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "wiki20220301en566_444",
"title": "Nekane Balluerka",
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"content": "La Psicología como ciencia: Principales cambios paradigmáticos y metodológicos (1998) Saiakuntza eta sasi-saiakuntza diseinuaren balidezia psikologian (1996) Datu analisia eta saiakuntza diseinuak portaera zientziatan (1995) Cómo mejorar el estudio y aprendizaje de textos de carácter científico (1995)"
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "wiki20220301en364_15820",
"title": "Sesto Prete",
"score": 0.0090909091,
"content": "Studies in Latin Poets of the Quattrocento 1978, The University of Kaansas. L'Umanista Niccolò Perotti, Sassoferrato, Istituto Internazionale di Studi Piceni, 1980. I Codici di Terenzio e quelli di Lucano nella Herzog August Bibliothek di Wolfenbuttel 1982. Tra filologi e studiosi della nostra epoca: dalla corrispondenza di Gunther Jachmann, Didascaliae I, Pesaro, Belli, 1984. Pagine amare di storia della filologia classica. Dalla corrispondenza di Edoardo Fraenkel a Gunther Jachmann, Didascaliae III, Sassoferrato, Istituto Internazionale di Studi Piceni, 1987. Capitoli su Terenzio, Didascaliae IV, Sassoferrato, Istituto Internazionale di Studi Piceni, 1990. Lettere di Edoardo Fraenkel a Gunther Jachmann, a cura di P.Gatti, Didascaliae V e VI, voll. 1 e 2, Fano Editrice Fortuna, 1996-1997."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.009009009,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "wiki20220301en163_34530",
"title": "Spasell",
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"content": "EL «PATER NOSTER» IN SPASELL Masett che stanziê in la creuggia di salvestri, ch'el vost oden s'ingalmissa, ch'el stanzia el nost bosin piatt,che se rusca quel che vu tubèsora i masett de la luscia, quant in quella di sciatt.Refilên el sbêg de stobold, e che no va stanzien nippa in del scimêe i nost lenarii, come anch'el nost'oden szabolda ai olter ghielma;Fêen taruscia la schigna che ne rusca el Naja de Tameu.Per tagiorala no lassên sciobigà in nient de loffi.A M E N.Some Spasell words in Classical Milanese orthography:"
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"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
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4
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"text": "in un paziente immunocompromesso e con dati di coinvolgimento oculare, sarebbe indicato il ricovero per il trattamento endovenoso a causa dell'elevato rischio di possibili complicanze."
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Credo che questa domanda non sia chiaramente presente nel programma di Malattie Infettive, e potrebbe sovrapporsi a OFT e DERMA, ma a quanto ho capito, in un paziente immunocompromesso e con dati di coinvolgimento oculare, sarebbe indicato il ricovero per il trattamento endovenoso a causa dell'elevato rischio di possibili complicanze.
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Credo che questa domanda non sia chiaramente presente nel programma di Malattie Infettive, e potrebbe sovrapporsi a OFT e DERMA, ma a quanto ho capito, in un paziente immunocompromesso e con dati di coinvolgimento oculare, sarebbe indicato il ricovero per il trattamento endovenoso a causa dell'elevato rischio di possibili complicanze.
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Una donna di 71 anni con una storia di artrite reumatoide in trattamento con sulfasalazina, prednisone ed etanercept. Si è recata al pronto soccorso da 72 ore con sintomi clinici compatibili con l'herpes zoster facciale che colpisce il lato destro del viso, il padiglione, rispettando la fronte e la chemosi congiuntivale. Quale sarebbe il trattamento appropriato?
| 23
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it
|
{
"1": "Trattamento sintomatico del solo dolore.",
"2": "Trattamento topico con aciclovir.",
"3": "Trattamento ambulatoriale con aciclovir, valaciclovir o famciclovir orale.",
"4": "Ricovero in ospedale e trattamento con aciclovir o famciclovir iv.",
"5": "Ig parenterali e vaccinazioni."
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| 113
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INFETTIVO
| 2,011
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"clinical_case_options": {
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"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0099009901,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0089_15610",
"title": "[Therapy of herpes zoster].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Regarding the treatment of herpes zoster, aciclovir (ACV) is as the most effective and safe drug available. ACV reduces the viral shedding time and promotes the cutaneous healing and pain resolution. Oral ACV in high doses (5 x 800 mg daily), as well, has proved effective in the treatment of acute herpes zoster. If there is no convincing effect on the pain, additional application of corticoids in high doses may be of benefit."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0098039216,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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{
"id": "pubmed23n0906_20876",
"title": "[How I treat… a neonatal Herpes simplex virus infection].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Neonatal herpes simplex virus infection is rare but important to recognize because of the major risk of sequelae or death. The diagnosis is mainly based on specific clinical and biological analyses. Aciclovir is the treatment of choice, duration of administration depending on the severity of the disease. A six-month treatment with suppressive-dose oral aciclovir is recommended to improve the child's prognosis. From a clinical case, we reviewed the literature to improve the management."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0051_3568",
"title": "[Fatal varicella pneumonia unresponsive to acyclovir therapy in a child with a malignancy].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Acyclovir has become the drug of choice for prevention of visceral dissemination of Varicella-zoster virus infections in immunocompromised individuals. This article describes a 6-year-old girl taking cytotoxic therapy and radiotherapy for treatment of Hodgkin lymphoma who developed cutaneous varicella infection. Despite the early administration of acyclovir a fatal varicella pneumonia occurred and she died on the 4th day of hospitalization. Since the resistance is inducible, the increase of unresponsiveness to acyclovir in immunocompromised hosts with varicella infection is a potential risk that can cause to increase in fatalities in these patients."
},
{
"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.0096153846,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
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{
"id": "pubmed23n0264_14913",
"title": "[Clinical aspects and therapy of Herpes simplex and Varicella-Zoster virus infections in practice].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Primary infections with herpes simplex virus are usually localized, whereas those with varicella-zoster virus always disseminate. Both viruses persist within the host and may cause recurrent infections. Newborns and immunocompromised individuals have a risk for severe disease. Acyclovir is the drug of choice for complications or in immunodeficiency."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0238_6782",
"title": "[Adenine arabinoside treatment of varicella and generalized herpes zoster in 43 immunosuppressed patients].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Forty-three immunosuppressed patients presenting with varicella or generalized herpes zoster were treated with adenine arabinoside (as monophosphate in 10 patients). All those who received the recommended 5-day course were rapidly cured without relapse; the skin lesions were virus-free after the 5th days of treatment. Five patients with malignant varicella involving several organs and who had only been treated for a few hours died. It is concluded that adenine arabinoside is a useful drug in VZ virus infections, although it has no immediate action. The monophosphate presentation, more soluble and requiring lesser amounts of solvent, is easier to administer and as effective as the ordinary presentation."
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"id": "wiki20220301en541_22625",
"title": "Compagnia dell'Immacolata Concezione",
"score": 0.0094449288,
"content": "n°9- Nel recinto delle mura di questo convento ritrovasi l'oratorio della Compagnia dell'Immacolata Concezione di Maria, la quale nella di lui chiesa tiene anche; la sua cappella fabbricata a spese dei confrati a cagione dell'aggregazione fatta con questo Convento negli atti del notar Filippo Mercadante, nel 1 luglio, 8 ind. 1595, o 9 ind.1596; dietro di che la fondazione di questa Compagnia allora Confraternita colla sua Cappella si effettuò per pubblico atto in Notar Antonino Vaccaro li 9 Gennaio Xind. 1596. In detta Cappella vi è il quadro dell'Immacolata Signora con cornice di marmo rosso e nel tetto di essa Cappella vi sono 34 quadri dei Santi, e nel mezzo vi è altro quadro di Maria SS. Immacolata con sua cornice dorata, il quale tetto si coprì di detti quadri nell'anno 1613, a spese delli confrati della Concezione, avendo fatto fare ognuno il suo quadro per devozione con scrivergli anche il suo nome."
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{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0094339623,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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{
"id": "pubmed23n0055_14497",
"title": "[Treatment of cytomegalovirus infections in renal transplants].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Primary cytomegalovirus (CMV) disease can be prevented in renal transplant recipient with the use of either CMV hyperimmune globulin or acyclovir. When started before transplantation and continued for 12 to 16 weeks, these treatments decrease significantly the incidence of primary CMV disease. However they are not always effective and their effectiveness for the prevention of CMV reinfection or reactivation has not been established. Other prophylactic methods, such as vaccination or interferon alpha are not effective. Ganciclovir has been shown to be effective for the treatment of overt CMV disease, provided it is administered early. Combined treatments with CMV hyperimmune globulins and ganciclovir can be used in the most severe forms of the disease. Foscarnet can also be effective, however its nephrotoxicity limits its use in renal transplant recipients."
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{
"id": "pubmed23n1029_21330",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti affetti da schizofrenia con risposta parziale.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Tra gli antipsicotici cosiddetti \"di terza generazione\", dotati di agonismo parziale sui recettori D 2 , cariprazina è in particolare contraddistinta da agonismo parziale D 3 /D 2 con affinità particolarmente elevata per i recettori D 3 , oltre che da un'azione di antagonismo 5HT2B e 5TH2A e agonismo parziale 5TH1A. L'insieme di queste attività recettoriali conferisce a cariprazina un profilo di azione sia sui sintomi positivi sia su quelli negativi, offrendo nuove opportunità di trattamento per disturbi dello spettro schizofrenico. In particolare, cariprazina potrebbe rappresentare una valida alternativa per pazienti che presentano sintomi negativi e cognitivi prominenti e che presentano una risposta sub-ottimale ad altre molecole antipsicotiche. L'obiettivo di questa rassegna è quello di presentare alcuni casi clinici in cui la risposta parziale o sub-ottimale a un precedente trattamento antipsicotico ha suggerito l'opportunità di uno switch a cariprazina, nonché di illustrare le modalità e l'esito dello switch. La discussione dei casi clinici vuole fornire alcune informazioni utili per l'utilizzo di cariprazina nella pratica clinica quotidiana."
},
{
"id": "pubmed23n0496_5422",
"title": "[The latest in herpes simplex keratitis therapy].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Herpetic keratitis is characterized by spontaneous recurrences and a risk of vision loss, the latter being more serious when relapses are frequent and severe. Two clinical forms are commonly distinguished: epithelial keratitis, usually quickly resolved with topical antivirals, and stromal keratitis, which has a slower progression, even when both steroids and antivirals are used. Great strides have been made during the last 20 Years in the therapy of herpes keratitis, which is now considered and treated as a chronic disease. Randomized controlled studies definitively showed the decrease in spontaneous herpetic ocular events in patients treated with long-term oral acyclovir. The effectiveness of preventive treatment has also been shown during high-risk periods, especially ocular surgery, in patients with a history of herpes keratitis. However, the optimal duration and dosage of antiviral prevention have yet to be defined. We can also hope that in the future novel antiviral strategies such as vaccination will reduce the place of herpes keratitis as an indication for corneal graft."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
},
{
"id": "pubmed23n0623_15487",
"title": "[Update on the treatment of genital herpes].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Genital herpes is a chronic infection characterized by periodic reactivation. It can produce symptomatic disease in the host although asymptomatic viral excretion can also occur. It is currently the main cause of genital ulceration and an important public health problem that has substantial clinical, psychological, and economic repercussions. This review analyzes the currently available therapeutic options and regimens, which are based mainly on systemic use of antiviral agents such as aciclovir, valacyclovir, and famciclovir. In addition, special emphasis is placed on the prevention and management of this infection in specific situations, such as pregnant, pediatric, and immunocompromised patients."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0124_6061",
"title": "[Specific immunoglobulin and acyclovir in the prevention and treatment of varicella zoster infections in children with neoplastic diseases].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Immunocompromised children with acute leukemias and solid tumors are at high risk of fatal varicella infection. Reviewing a total of 242 patients at risk we have found that zoster immune plasma from reconvalescent patients (ZIP) and commercially available specific varicella/zoster immune globulin (VZIG) both prevent fatal disease. In addition, Acyclovir was effective against VZV-infections in this group of patients. We summarize our present policy of prophylaxis and treatment of immunocompromised children with neoplastic disease who have been exposed to VZV."
},
{
"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
},
{
"id": "pubmed23n0813_9097",
"title": "[Preauricular injection of betamethasone depot and acyclovir for the treatment of acute herpes zoster ophthalmicus].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Several treatments have been described for the management of patients with herpes zoster ophthalmicus (HZO). However, the progress of these patients is usually slow, and many of them develop postherpetic neuritis (PHN). In the present paper, three clinical cases are presented, in which a significant symptomatic improvement was obtained by using a preauricular injection of a mixture of betamethasone depot combined with acyclovir. PHN did not develop in any of them. The preauricular injection of betamethasone depot and acyclovir could be a good alternative for the management of HZO."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.009009009,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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"id": "pubmed23n0356_4264",
"title": "[Herpes simplex virus types 1 and 2 (HSV-1 and HSV-2)].",
"score": 0.009009009,
"content": "Herpes simplex virus (HSV) infections are prevalent worldwide. HSV are characterized by their ability to establish and maintain latent infections that can be reactivated. Various clinical presentations of HSV infections are described. Mostly asymptomatic, these infections may become life-threatening when occurring in neonates or when infecting the central nervous system. Accurate diagnosis of HSV infections is important and PCR is the most sensitive technique for detecting HSV. Type-specific serologies could be particularly useful for seroprevalence rates. Aciclovir is an efficient drug for the treatment of herpes simplex virus infections and resistance to this drug has been reported mainly in immunocompromised patients during the course of aciclovir treatment. There is a variety of potential vaccines for prophylaxis of HSV infection, but no vaccine is now available."
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"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0089285714,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
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"id": "pubmed23n0305_11756",
"title": "[Drugs active against herpesviruses].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Drugs active against herpesvirus are undergoing rapid development. Acyclovir is the antiviral drug of choice for treatment of herpes simplex virus (HSV) infections and the varicella and zona virus (VZV) because of its efficacy and lack of toxicity. Valaciclovir, precursor of acyclovir, allows reducing the daily intake to 2 doses for HSV infections and to 3 doses for VZV. For cytomegalovirus infections and HSV that are resistant to acyclovir in immunodepressed patients, ganciclovir and foscarnet are available and effective but can involve respectively haematologic and renal toxicity. Penciclovir, the active form of famciclovir, is a new antiviral drug indicated in the treatment of zona."
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "pubmed23n0070_2691",
"title": "[Treatment of labial herpes with acyclovir].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Recurrent infections with herpes simplex virus (HSV), occurring in as many as 20% of the population, often interfere with dental treatment. HSV (type 1 and type 2) belongs to the family of DNA viruses. The new generation of antiviral drugs promises to provide more successful management of viral diseases. Acyclovir, an analogue of viral deoxyguanosine, is an inhibitor of viral DNA and viral DNA polymerase. The aim of the present study was to evaluate to efficacy of the Virolex ointment, an acyclovir preparation manufactured by KRKA Novo mesto, in the treatment of labial herpes. The results show that Virolex is a highly effective agent. If started in the initial phase of infection it can prevent the development of herpetic lesions. Compared to other antiviral drugs used in the treatment of labial herpes, the duration of acyclovir therapy is shorter."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0053_16130",
"title": "[The incorporation of acyclovir into the treatment of peripheral paralysis. A study of 45 cases].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The relation between use of acyclovir and facial nerve palsy prognosis was studied. In a randomised study, steroids or steroids + acyclovir (oral doses for Bell's palsy, and intravenous doses for Ramsay Hunt's syndrome) were given to 45 patients with facial palsy. There was a significant reduction of sequelae in patients treated with acyclovir in the group of Ramsay Hunt's syndrome (n = 15) (p less than 0.05). There were no significant differences in the group of Bell's palsy (n = 30) (p greater than 0.05), treated with acyclovir compared with steroids."
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{
"id": "pubmed23n0966_6419",
"title": "I nuovi \"casi difficili\" in psichiatria.",
"score": 0.0086956522,
"content": "In psichiatria, come nelle altre discipline mediche, esistono casi che sono \"difficili\" per le loro caratteristiche cliniche. Recentemente, sembra tuttavia emergere un nuovo tipo di casi che risultano \"difficili\" per ragioni non tanto psicopatologiche quanto piuttosto gestionali, di responsabilità e sicurezza. Alcuni di questi casi caratterizzano in particolare la psichiatria italiana, e coinvolgono soprattutto i clinici delle strutture pubbliche. In varie situazioni, essi implicano comportamenti autolesivi ed eterolesivi non prevedibili né prevenibili nonostante l'impegno degli operatori, un problema ancora scarsamente riconosciuto per le responsabilità stesse. La riforma sanitaria del 1978 ha posto l'Italia in una posizione di avanguardia nel mondo riguardo al sistema dell'assistenza territoriale in salute mentale, che ha compiuto negli ultimi quarant'anni grandi passi avanti rispetto al precedente assetto. Ultimamente si sono tuttavia verificati cambiamenti sociali, epidemiologici, psicopatologici e dei bisogni che hanno creato nuovi problemi e difficoltà all'assistenza psichiatrica. Tra questi cambiamenti figurano la crescente complessità delle grandi aree metropolitane; il fenomeno immigratorio; la massiccia crescita nell'utilizzo di sostanze; le modificazioni del profilo di responsabilità del medico; l'introduzione di complesse normative sulla sicurezza, il trattamento dei dati, il consenso alle cure e la competenza a decidere della persona con disturbi mentali. Come conseguenza, gli operatori si trovano oggi ad affrontare nuove difficoltà di tipo organizzativo e gestionale, e questioni problematiche relative alla sicurezza sia del paziente sia del sanitario, con un crescente profilo di responsabilità etica, deontologica e medico legale del sanitario stesso. Auspichiamo che le riflessioni qui proposte possano stimolare un dibattito costruttivo per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori impegnati quotidianamente nel migliorare gli esiti clinici dei propri pazienti."
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"id": "wiki20220301en489_7628",
"title": "Rubén Moreno Palanques",
"score": 0.0086956522,
"content": "Gene therapy: Protocols and patient register. Moreno-Palanques, R. F. In: Gene Therapy. Bilbao: Fundación BBV, 133-187, 1995. El Sistema Nacional de Salud en la nueva etapa de descentralización plena. Moreno Palanques, RF. Presupuesto y Gasto Público, 28: 117-121, 2002. (Madrid: Instituto de Estudios Fiscales, Ministerio de Economía y Hacienda) La financiación de la asistencia sanitaria prestada a través del INSALUD. Moreno Palanques, RF. Presupuesto y Gasto Público, 25: 139-147, 2001 (Madrid: Instituto de Estudios Fiscales, Ministerio de Economía y Hacienda) El papel del Ministerio de Sanidad y Consumo ante la descentralización plena de la Gestón Sanitaria. Moreno Palanques, R.F. Revista de Administración Sanitaria, IV (16): 15-27 (2000)"
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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|
3
|
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"text": "Pertanto, è necessario attendere l'esame di imaging per confermare l'eziologia (opzione 1 errata)."
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"text": "La causa più comune è l'adenoma produttore di aldosterone (opzione 2 non corretta)."
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"text": "Ci viene presentato un paziente con ipertensione arteriosa resistente, ipotizzando un iperaldosteronismo primario dovuto a un'alcalosi metabolica ipokaliemica. Quando la diagnosi è confermata biochimicamente, l'esame successivo da eseguire è una TC per determinare il sottotipo ed escludere la presenza di un carcinoma surrenalico (opzione 3 corretta)."
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"4": {
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"text": "Lo spironolattone è il trattamento medico di scelta (opzione 4 non corretta)."
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"5": {
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}
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Ci viene presentato un paziente con ipertensione arteriosa resistente, ipotizzando un iperaldosteronismo primario dovuto a un'alcalosi metabolica ipokaliemica. Quando la diagnosi è confermata biochimicamente, l'esame successivo da eseguire è una TC per determinare il sottotipo ed escludere la presenza di un carcinoma surrenalico (opzione 3 corretta). Pertanto, è necessario attendere l'esame di imaging per confermare l'eziologia (opzione 1 errata). La causa più comune è l'adenoma produttore di aldosterone (opzione 2 non corretta). Lo spironolattone è il trattamento medico di scelta (opzione 4 non corretta).
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Ci viene presentato un paziente con ipertensione arteriosa resistente, ipotizzando un iperaldosteronismo primario dovuto a un'alcalosi metabolica ipokaliemica. Quando la diagnosi è confermata biochimicamente, l'esame successivo da eseguire è una TC per determinare il sottotipo ed escludere la presenza di un carcinoma surrenalico ([HIDDEN]). Pertanto, è necessario attendere l'esame di imaging per confermare l'eziologia ([HIDDEN]). La causa più comune è l'adenoma produttore di aldosterone ([HIDDEN]). Lo spironolattone è il trattamento medico di scelta ([HIDDEN]).
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Un uomo di 58 anni con una storia di ipertensione di 6 anni si è consultato per lo scarso controllo della pressione arteriosa nonostante il trattamento con un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina, un diuretico e un calcio antagonista. Al momento della consultazione ha presentato una pressione arteriosa di 149/100 mmHg. Esami di laboratorio: creatinina 1,2 mg/dl, potassio 2,2 mEq/l e alcalosi metabolica compensata; il resto dello studio biochimico, l'emocromo, la coagulazione e il sedimento urinario erano normali. Contrassegnare l'affermazione corretta:
| 564
|
it
|
{
"1": "L'origine dell'ipertensione in questo caso è un'eccessiva secrezione di aldosterone causata da un'iperfunzione autonomica della midollare surrenale.",
"2": "Nella maggior parte dei casi il substrato anatomico è l'iperplasia bilaterale della corteccia surrenale.",
"3": "La TC fa parte del work-up diagnostico in caso di conferma biochimica.",
"4": "Lo spironolattone è controindicato nella gestione di questa condizione.",
"5": null
}
| 126
|
NEFROLOGIA
| 2,022
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n0011_13349",
"title": "[Detection of the optimal dose of spironolactone for the treatment of benign essential hypertension].",
"score": 0.0099009901,
"content": "The blood pressure lowering effects of spironolactone have been studied in 40 subjects with benign essential hypertension in an attempt to determine the optimum starting dose for the drug. The trial was carried out by the double blind method. In almost all patients 100-400 mg spironolactone caused a signnificant decrease in diastolic and systolic arterial pressure. Present findings indicate that 100-200 mg spironolactone represents the optimum attack dose. The medication caused a significant rise in serum potassium. Other parameters were not affected by the treatment. In conclusion, it would appear that spironolactone--in association with other antihypertensive regiments--may improve the treatment of essential hypertension, especially in patients showing a tendency to hypokalemia and uricemia, and may offer an additional possibility or alternative in the therapy of hypertensive diseases."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n1061_6290",
"title": "[¿Cómo tratar la hipertensión arterial sistémica? Estrategias de tratamiento actuales].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Hypertension is a disease that affects almost half of the population. Its complex pathophysiology, mainly affecting the renal, hormonal, cardiovascular and neurological systems, has allowed us to have different pharmacological strategies to treat each of these systems and thus regulate blood pressure. The American Heart Association in 2017, the European Society of Cardiology in 2018, and the American Society of Hypertension in 2020 published their recommendations for the diagnosis, monitoring and treatment of arterial hypertension. The definition of normal blood pressure or hypertension varies according to each guideline. Recommendations on lifestyle and pharmacological therapy are very similar in the guidelines. They recommend blockers of the renin-angiotensin system, calcium antagonists and thiazides, and only in selected cases the use of mineralocorticoid receptor antagonist or beta-blockers."
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"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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"id": "pubmed23n0376_1729",
"title": "[Excess of mineralocorticoids in essential hypertension: clinical-diagnostic approach].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Primary hyperaldosteronism is more frequent among subjects with essential hypertension than previously thought. The prevalence, according to local and international evidence could fluctuate between 9 and 10%. To investigate if subjects with essential hypertension have different aldosterone and renin plasma levels than normotensive subjects. One hundred twenty five subjects with essential hypertension, not receiving medications for at least two weeks prior to the study and 168 age and sex matched normotensive controls were studied. Blood was drawn between 9 and 10 AM during a sodium free diet to determine plasma aldosterone, plasma renin activity and potassium. Plasma aldosterone was higher in hypertensive subjects than controls (11.6 +/- 7.6 and 9.9 +/- 5.1 ng/dl respectively; p = 0.04). Plasma renin activity was lower in hypertensives than controls (1.42 +/- 1.28 and 1.88 +/- 1.39 ng/ml/b respectively; p < 0.001). Thus, plasma aldosterone/plasma renin activity ratio was higher in hypertensives (13.8 +/- 13.5 and 8.3 +/- 7.8; p < 0.001). A pathological ratio was defined as over 25, corresponding to the mean plus two standard deviations of the control group. Primary hyperaldosteronism was found in 5/125 hypertensives (4%) and 1/168 normotensive subject (0.6%). None had hypokalemia. Subjects with essential hypertension have higher plasma aldosterone and lower plasma renin activity than normal controls. A plasma aldosterone/plasma renin activity over 25 was defined as abnormal."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0001_10667",
"title": "[The renin-angiotensin-aldosterone system in hypertensive subjects. III- The use of beta-blockers in reno-vascular hypertension (author's transl)].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Six patients with permanent hypertension with renal artery stenosis were treated by conservative reparative surgery appart from one of them (unilateral nephrectomy) and were all seen again at the 8th month at the earliest in the absence of any anti-hypertensive therapy. Study of the renin-angiotensin system carried out on a normal sodium diet, after stopping all anti-hypertensive treatment for at least 15 days, was combined with the anti-hypertensive response under the influence of a beta-blocker. There were two types of response pre-operatively: firstly, with beta-blockers alone a normal blood pressure which remained normal postoperatively; the second group of patients remained hypertensive, requiring the addition of diuretics, and remained hypertensive after surgery. This response, although non-specific, would appear to represent an important element in assessing the curability of reno-vascular hypertension."
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "pubmed23n0104_18581",
"title": "[Acute response to calcium inhibitors in secondary arterial hypertension: does renin play a role?].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Calcium channel blocking agents are considered to be particularly effective in reducing blood pressure (BP) in low renin essential hypertension and in primary aldosteronism. The aim of this study was to compare the acute BP response to nicardipine in 2 opposite situations of stimulation of the renin angiotensin system: eight patients (49 +/- 13 years, mean arterial BP (MAP) 123 +/- 8 mmHg) with primary aldosteronism (active renin less than 5 pg/ml, group 1) and nine patients (38 +/- 17 years, MAP: 107 +/- 13 mmHg) with renovascular hypertension and high level of active renin (greater than 25 pg/ml, group 2). They had not taken any antihypertensive treatment since at least one week. After 60 minutes in the supine position (T0) nicardipine was infused at a rate of 7.5 mg/h during 10 minutes (T10), 15 mg/h from the 10th to 20th minute (T20) and 30 mg/h during the last ten minutes (T30). Thus, a total cumulative dose of 8.75 mg was administrated in 30 minutes. BP was recorded by an indirect oscillometric method (Sentrom) every 2 minutes and renin was assayed through an immuno-radiometric procedure (IRMA). There was an important and similar BP fall in the 2 groups (Gr 1: T10-6 p. 100, T20-17 p. 100, T30-25 p. 100; Gr 2: T10-7 p. 100, T20-13 p. 100, T30-18 p. 100) with a very significant dose-effect relation (r = 0.67, p less than 0.001). There was also an important increase in heart rate similar in the 2 groups (+35 p. 100, +25 p. 100, ns).(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0094339623,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0214_5286",
"title": "[Effects of potassium on renin and aldosterone].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The renin-aldosterone system contributes to the regulation of arterial pressure and to the maintenance of sodium and potassium balance. Alterations in plasma potassium concentration have opposite and independent effects on renin secretion by the kidney and on aldosterone secretion by the adrenal gland. Renin secretion tends to be inhibited by hyperkalemia and stimulated by potassium depletion. In contrast, increases of plasma potassium directly stimulate aldosterone secretion. This effect of potassium on aldosterone serves as a protective mechanism against the development of hyperkalemia. Conversely, hypokalemia inhibits aldosterone production. Small changes in plasma potassium have a greater effect on aldosterone than on renin secretion. In patients with essential hypertension, diuretic induced alterations in serum potassium concentrations may affect both renin and aldosterone secretion. We have observed that therapy with a thiazide diuretic results in a reduction of serum potassium and a greater increase in renin activity than therapy with the potassium-retaining diuretic, spironolactone, despite comparable natriuretic responses with both drugs. Conversely spironolactone therapy is associated with a greater increase in aldosterone production. The greater effect of thiazides on renin activity and the greater effect of spironolactone on aldosterone production may be related to the thiazide induced reduction of serum potassium and the spironolactone induced increases of serum potassium."
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{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0093457944,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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{
"id": "pubmed23n0737_6108",
"title": "[Is there still a place for a dual blockade of the renin-angiotensin system in 2012?].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The blockade of the renin-angiotensin system (RAS) improves the prognosis of patients with complications related to diabetes, hypertension or, in general, atherosclerosis. Several observational studies have suggested the use of a dual blockade of the RAS to benefit from a better cardiorenal protection. However, recent randomized controlled studies failed to demonstrate that a dual blockade exert a better protection than single blockade, but showed a higher risk for renal complications and hyperkalemia. To decrease the residual risk, other opportunities may be recommended such as reinforcement of low salt diet, use of supraphysiological dose of a monotherapy inhibiting the RAS (perhaps prescribed at the evening) or addition of an aldosterone antagonist. However, all these approaches, as dual therapy, may also increase the risk of hypotension and renal insufficiency and thus require to be used under strict medical supervision."
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{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0092592593,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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"id": "pubmed23n0036_11023",
"title": "[Double-blind therapeutic trial of spironolactone in arterial hypertension].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Spironolactone is a diuretic, selective aldosterone, antagonist with its own antihypertensive action which prevents body loss of potassium. Its clinical use has been documented on the treatment of essential arterial hypertension; however, there does not seem to be enough information to form a solid chemical criterion. This work is a clinical evaluation of the antihypertensive effect of the drug using double-blind technic with 41 patients with essential arterial hypertension, all external patients from the Instituto de Cardiología. They were divided in two groups, selected at random, to be able to observe their tensional range with spironolactone every two weeks, during 16 weeks; and using a placebo for the next 16 weeks. On group following this order; and the other one viceversa. After 32 weeks, the results observed show the effect of placebo, as well as spironolactone on arterial pressure and the statistic comparison, states the real antihypertensive effect of the drug on this group of patients. Every day doses were from 300 to 450 mg., and with it there was a rise in seric potassium of an average of 1 mEq/l. The authors suggest that this drug is useful in cases of essential hypertension although its pathway isn't deeply known. Apparently, the antihypertensive effect of spironolactone is not solely on patients with hypertension due to primary aldosteronism. The intervention on various hipertensinogenous factors in relation to its effect are discussed."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0091743119,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0030_6764",
"title": "[The renin-angiotensin-aldosterone system in hypertensive patients. II. Diagnosis of primary hyperaldosteronism].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Twenty patients suffering from primary hyperaldosteronism were studied. Sixteen had a single adenoma of the adrenal and four had bilateral hyperplasia affecting both adrenals. Cases of primary hyperaldosteronism due to a tumour were characterised by a higher degree of hypermineralocorticism than was seen in the patients with hyperplasia. Plasma aldosterone, after acute volaemic expansion, did not fall below 13 ng/100 ml in the adenoma patients whilst it was lower in the case of hyperplasia. Adrenal phlebography is a useful tool in preoperative diagnosis."
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"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0331_3781",
"title": "[Role of hypertension in determining valvular diseases in patients with chronic uremia and dialytic treatment].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Patients in chronic dialysis have a higher prevalence of cardiovascular morbidity and mortality, together with higher prevalence of hypertension and valvular diseases. It is not clear whether aortic and mitral defects are linked to the effect of chronic dialysis (for instance hypercalcaemia or hyperparathyroidism) or to hypertension. In order to see whether these factors could independently affect the single valve diseases we studied 48 patients in chronic dialysis. Patients were divided into hypertensive and normotensive. A population of hypertensive and another of normotensive, non-dialyzed patients served as control. The presence of valvular disease was searched by mean of echocardiography. We also investigated the length of dialytic treatment and the levels of parathyroid hormone in order to see if any correlation with the single valve defects existed. Aortic stenosis and insufficiency were not related to hypertension suggesting that circulating factors are likely to be involved in the pathogenesis of this valvulopathy (chi 2 = 6, p < 0.01 between hypertensive and normotensive in dialysis; chi 2 = 6.1, p < 0.01 between patients in dialysis and normotensive non uremic, for aortic stenosis; chi 2 = 12.1, p = 0.02 between non uremic normotensive and dialyzed, for aortic insufficiency). On the contrary for mitral regurgitation we did not find differences between dialyzed patients and controls (chi 2 = 18.2, p < 0.0001 between uremic hypertensive and controls). There was a significant difference in both groups between hypertensive and normotensive subjects suggesting that hypertension plays an important role in this valvulopathy. Mitral and aortic calcifications were more frequent in the uremic patients (55% in hypertensive uremics, 33% in normotensive uremics, 16 and 25% in non uremics)."
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{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.009009009,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0364_12409",
"title": "[What tests should be conducted for secondary arterial hypertension in hypertensive patients resistant to treatment?].",
"score": 0.009009009,
"content": "The aim of this study was to determine the prevalence of secondary hypertension in a population of refractory hypertension without initial clinical or biological findings suggesting identifiable causes of hypertension. A survey included 200 consecutive hypertensive patients referred to hypertension specialists for refractory hypertension (BP > 140/90 mmHg on at least two antihypertensive drugs). Prior inclusion, the permanent elevation of blood pressure was confirmed by ambulatory monitoring. In each subject an extensive work-up was performed to detect a secondary cause for hypertension. An essential hypertension was confirmed in 61% of this cohort. A secondary hypertension was detected in 20% of the patients; 8.5% with a primary hyperaldosteronism, 8% with a reno-vascular hypertension and 3% with a nephropathy. Moreover, 18.5% had a low renin hypertension. Thus, 27% of these patients had an abnormality of the renin-aldosterone axis. Patients with refractory hypertension should be explored to detect secondary hypertension even without findings suggesting such causes. This additional diagnostic procedure must include at least renovascular investigations and plasma renin/aldosterone level determinations in appropriate conditions."
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"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
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{
"id": "pubmed23n0299_4784",
"title": "[Is the aldosterone-renin ratio useful in screening for primary aldosteronism?].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Despite improving laboratory and imaging methods the diagnosis of primary aldosteronism still remains a problem. One of the reasons is inadequate sensitivity of classical screening of this secondary arterial hypertension by hypokalemia. In the submitted paper the authors review data from the literature on more sensitive screening by means of the aldosterone-renin ratio. Its inclusion among basic examinations in patients with arterial hypertension seems fully justified."
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"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0088495575,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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"id": "pubmed23n0840_8504",
"title": "[Primary aldosteronism].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Primary aldosteronism affects 6% of hypertensive patients. The diagnosis should be suspected in any patient with severe or resistant hypertension or hypertension associated with hypokalemia. The screening test consists on the assessment of the aldosterone to renin ratio. In case of an elevated ratio, the diagnosis of primary aldosteronism is confirmed by either elevated concentrations of basal plasma and/or urinary aldosterone or absence of suppression of aldosterone during dynamic test (including the saline infusion test). CT aims to ensure the absence of adrenal carcinoma and to study the morphology of the adrenals. The unilateral or bilateral type of aldosterone secretion is based on the realization of an adrenal venous sampling. When the hypersecretion is unilateral, the treatment consists of adrenalectomy leading to cure of hypertension in 42% of cases, improvement in 40% of cases. For patient with bilateral disease or who don't want to undergo surgery, treatment is based on spironolactone usually at doses of 25 or 50 mg in combination with other antihypertensives drugs such as diuretics or calcium channel blockers."
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"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0087719298,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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"id": "pubmed23n0998_13795",
"title": "[Update in the clinical management of low renin hypertension].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The renin-angiotensin-aldosterone system modulates volume, sodium and potassium homeostasis. In the setting of a high sodium diet, up to 30% of patients with hypertension have a low or suppressed renin and increased volume. This phenotype of low renin hypertension (LRH) is multifactorial and includes infrequent inherited genetic syndromes, milder phenotypes of classic diseases and environmental exposures. All these conditions have in common a higher cardiovascular risk mediated by the over activation of the mineralocorticoid receptor (MR), present not only in the kidney, but also in vasculature, myocardium and adipocytes. Consequently, the aim of LRH treatment goes beyond the control of blood pressure and requires antagonizing MR with specific pharmacologic agents, pursuing normalization of renin as a clinical objective. Due to the unusual evaluation of renin status by non-endocrinologists and lack of disease awareness, only a minority of hypertensive patients receive this pathophysiologically-driven treatment that should reduce cardiovascular outcomes."
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"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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"id": "pubmed23n0541_6226",
"title": "[Antihypertensive drugs in diabetic's hypertension].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Hypertension is defined by the Joint National Committee (JNC 7) as blood pressure (BP) > or =Y130/80 mmHg. It affects up to 70% of patients with type 2 diabetes and is twice as prevalent in diabetics as in non-diabetics. Due to its contribution to renal and cardiovascular disease, hypertension increases diabetic mortality four to five-fold. Therefore, a BP goal of 130/80 mmHg or less (125/75 mmHg in patients with proteinuria >1 g/die and increased creatinemia), is recommended. For isolated systolic hypertension, defined as a systolic BP > or =Y180 mmHg with normal diastolic BP, the treatment goal is to reduce systolic BP to <160 mmHg. The evidence from most trials suggests that there are only minimal differences between the various antihypertensive drugs, and that almost all agents are capable of successfully reducing adverse clinical events. Nevertheless, there is evidence that certain drugs are more useful in preventing damage to a specific organ system; and therefore, the selection of the therapy should be guided by the presence of concomitant disease and the protection of the organ system that is most at risk. Beta-blockers and calcium channel blockers are effective antianginals; diuretics, angiotensin-converting enzyme (ACE) inhibitors and beta-blockers are useful for heart failure; ACE inhibitors and angiotensin receptor blockers are especially effective in preserving renal function. Adequate BP control, irrespective of the type of antihypertensive drugs used, should replace the academic debate on what is the best antihypertensive agent."
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"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.0086206897,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
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"id": "pubmed23n0624_13015",
"title": "[Resistant hypertension: evaluation and treatment].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Treatment resistant hypertension is defined as a blood pressure not achieving a goal blood pressure (< 140/90 mm Hg). The diagnosis of resistant hypertension requires use of good blood pressure technique to confirm persistently elevated blood pressure levels. Pseudoresistance, including lack of blood pressure control secondary to poor medication adherence or white coat hypertension, must be excluded. The evaluation of patients with resistant hypertension is focused on identifying contributing and secondary causes of hypertension which are guided by the clinical feature of hypertension: metabolic (obstructive sleep apnea, kidney disease), vascular (renal artery atheroma stenosis), endocrine (hyperaldosteronism), familial (renal artery fibrodyspalsia, adrenal causes). Treatment includes removal of contributing factors, appropriate management of secondary causes, and use of effective multidrug regimens. Three antihypertensive medications including ARB or ACEI in addition to calcium channel blocker and to thiazide diuretics is able to control 75% of hypertensive subjects when prescribed in effective doses. The addition of low dose spironolactone to this triple treatment induces significant BP reduction in most patients with resistant hypertension."
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3
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Sta descrivendo una sindrome di Reiter da manuale: cheratoderma palmo-plantare, artrite e manifestazioni oculari, insieme a una probabile uretrite clamidiale, forse asintomatica (non si spiega l'essudato uretrale). Naturalmente, il paziente può anche avere un'infezione da HIV o persino una sifilide secondaria (oltre a quella di Reiter).
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Sta descrivendo una sindrome di Reiter da manuale: cheratoderma palmo-plantare, artrite e manifestazioni oculari, insieme a una probabile uretrite clamidiale, forse asintomatica (non si spiega l'essudato uretrale). Naturalmente, il paziente può anche avere un'infezione da HIV o persino una sifilide secondaria (oltre a quella di Reiter).
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Gustavo si è presentato al pronto soccorso con lesioni cutanee e malessere generale che si protraeva da diversi giorni. Aveva lesioni psoriasiformi sul tronco con coinvolgimento dei palmi delle mani e delle piante dei piedi. Presentava inoltre un'infiammazione articolare asimmetrica non suppurativa e arrossamenti oculari bilaterali, nonché erosioni sul glande del pene. Nell'anamnesi successiva Gustavo riconosce un contatto sessuale a rischio avvenuto 20 giorni prima. Qual è la diagnosi?
| 292
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it
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"1": "Infezione da HIV.",
"2": "Sifilide secondaria.",
"3": "Sindrome di Reiter.",
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| 213
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DERMATOLOGIA, VENEREOLOGIA E CHIRURGIA PLASTICA
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"title": "Hiraab Imamate",
"score": 0.0136455526,
"content": "Si assicura, che finalmente uno della tribù degli Abgal, chiamato Omar Egalle, proponesse la pace, offrendosi di accomodare l'affare per l'elezione dell'Imam. E molto si affacendò infatti per quetare i tumultuosi partiti, non riuscendo a sedarli in parte se non con la definitiva divisizione del territorio: assegnando il tratto della costa da Ras Elhur sino a Merka sotto la protezione dei figli di Ali Mohamed, ed a principiare da Uarsciek per l'interno, sotto la protezione dei figli di Mahmud Mohamed. Questi venivano così ad occupare un territorio parallelo ai primi, ma più nell'interno."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0099009901,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0880_22459",
"title": "Lesões vesiculares e prurido intenso em paciente com sífilis secundária:manifestação clínica atípica.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Syphilis is an infectious disease with mucocutaneous lesions that are characteristic of their stage (primary, secondary, or tertiary). These are not always typical and may have other morphologies and unusual symptoms, making diagnosis difficult. The report herein is of a healthy woman with vesicular lesions associated with intense itching. The diagnosis of secondary syphilis was confirmed with VDRL 1/512 and FTA Abs positive. Histopathology showed spongiosis in the epidermis and infiltrated lymphocytes and plasma cell in the dermis. Clinical improvement occurred after the first dose of benzathine penicillin. In the literature, few cases of vesicular lesions in syphilis have been found and itching is mentioned as uncharacteristic . Histology showing spongiosis is also unusual. "
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0282_10924",
"title": "[WR in patients with secondary syphilis and HIV infection].",
"score": 0.0098039216,
"content": "In recent years, there have been sporadic reports of aberrant manifestations of syphilis and a changed syphilis serology in AIDS patients, which might indicate difficulties in diagnosing the infection and monitoring the response to penicillin treatment. Six male patients aged 25 to 42 years with asymptomatic HIV infection and secondary syphilis were retrospectively compared with a control group of seven HIV-negative males aged 26 to 52 years with secondary syphilis. All patients presented with macular-papular exanthema of secondary syphilis; in all cases it was also their first episode of the disease. The median WR titre was 13 (range 11 to 20) in syphilis patients with HIV and nine (8 to 14) in the control group (p = 0.1). The median time until WR was found non-reactive after penicillin was four months (3 to 16) and five months (3 to 9), respectively (p = 0.8). Thus, in this small series there was no statistically significant difference in the WR-titres of asymptomatic HIV positive and HIV negative patients with secondary syphilis, although there was a tendency towards initially higher WR titre in the HIV group, as reported by others."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0097087379,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0962_22823",
"title": "Evaluación clínica y ultrasonográfica de la glándula tiroides en pacientes con artritis reumatoide.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Los pacientes con artritis reumatoide pueden desarrollar enfermedad tiroidea autoinmune (ETA), cuyo diagnóstico clínico puede ser difícil debido a que ambas comparten síntomas como artralgias, mialgias, rigidez matutina o fatiga. Determinar la prevalencia de ETA en pacientes con artritis reumatoide. Estudio transversal que incluyó 78 pacientes con artritis reumatoide y 81 controles clínicamente sanos pareados por edad y sexo. A ambos grupos se realizó cuantificación de anticuerpos antitiroideos, pruebas de función tiroidea, ultrasonido y biopsia de glándula tiroides cuando la puntuación de Thyroid Imaging Reporting and Data System (TIRADS) fue ≥ 4. 24.4 % de los pacientes con artritis reumatoide presentó hipotiroidismo (p = 0.003) y altos títulos de anticuerpos antitiroideos versus controles clínicamente sanos; 53 % de los ultrasonidos tiroideos resultó normal en pacientes hipotiroideos; en pacientes con artritis reumatoide positivos para anticuerpos antitiroideos se encontró perfusión incrementada en 40 %. Los casos clasificados como TIRADS 4 fueron enviados a aspiración, con resultado histopatológico benigno. Se demostró el valor clínico agregado de la evaluación tiroidea en pacientes con artritis reumatoide, conforme a la prevalencia de hipotiroidismo subclínico, positividad de anticuerpos antitiroideos y anomalías en el ultrasonido independientes de la función tiroidea normal o alterada. Patients with rheumatoid arthritis can develop autoimmune thyroid disease (ATD), the clinical diagnosis of which can be difficult because both entities share symptoms such as arthralgia, myalgia, morning stiffness or fatigue. To determine the prevalence of ATD in patients with rheumatoid arthritis. Cross-sectional study that included 78 patients with rheumatoid arthritis and 81 clinically healthy controls matched by age and gender. Both groups underwent anti-thyroid antibodies quantification, thyroid function tests, thyroid ultrasound and thyroid gland biopsy when the Thyroid Imaging Reporting and Data System (TIRADS) score was ≥ 4. Hypothyroidism was found in 24.4% of patients with rheumatoid arthritis (p = 0.003), as well as high titers of anti-thyroid antibodies versus clinically healthy controls; 53% of thyroid ultrasounds were normal in hypothyroid patients, and increased perfusion was found in 40% of rheumatoid arthritis patients who tested positive for anti-thyroid antibodies. Cases classified as TIRADS 4 underwent aspiration with benign histopathological results. Thyroid assessment added clinical value was demonstrated in patients with rheumatoid arthritis, according to the prevalence of subclinical hypothyroidism, anti-thyroid antibodies positivity and ultrasound abnormalities, regardless of normal or altered thyroid function."
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{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0963_6492",
"title": "",
"score": 0.0096153846,
"content": "La alopecia areata constituye un reto terapéutico, sobre todo en sus formas extensas. Antes de iniciar cualquier tratamiento es necesario tener en cuenta algunas consideraciones. Se trata de una enfermedad que no afecta de forma directa a la salud del paciente y que puede presentar resolución espontánea. Las formas extensas, las que se inician en la infancia y las de larga evolución son muy rebeldes a los tratamientos y asocian recaídas. Todos los tratamientos tienen efectos secundarios. Ningún tratamiento ha demostrado alterar el curso de la enfermedad, muy pocos han demostrado eficacia en ensayos clínicos aleatorizados y no existen guías terapéuticas salvo la publicada en 2003 y actualizada en 2012 en el British Journal of Dermatology. Por todo ello, es necesario elaborar un plan de tratamiento individualizado en cada paciente. Se debe comenzar con los fármacos más seguros e inocuos, y pasar al siguiente escalón terapéutico cuando el actual haya demostrado su ineficacia durante un periodo de 6 meses. Se revisan las principales propuestas farmacológicas para alopecia areata, aportando datos sobre su mecanismo de acción, efectos secundarios y posicionamiento terapéutico en función de los estudios disponibles. Finalmente, se propone un algoritmo terapéutico como guía en el manejo de esta patología."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n1106_6033",
"title": "Photosensitivity in a Kennel of Harrier Hounds.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Résumé- Une dermite s'est développé subitement dans un chenil de 30 chiens courants chez 12 d'entre eux. A la fois des males et des femelles étaient atteints et les lésions étaient limitées aux régions non pigmentées, principalement la face, les membres et la région inguinale. Initiallement les lésions étaient un érythème, un œdéme et une exsudation. Des croutes brunes se sont ensuite formées, et chez la plupart des animaux trés atteints, la peau a laissé la place à un escarre brun agglutiné dans les poils. Un pus malodorant était accumulé sous l'escarre. Les chiens moyennement atteints ont guerie sans traitement et les plus atteints ont guerie après exérèse des escarres et antibiothérapie. Aucun des chiens n'est mort et la plupart ont retrouvé une peau normale au bout de 3 mois. Cliniquement et histologiquement, ces lésions étaient compatibles avec une photosensibilisation, mais il a été impossible de retrouver l'agent causal. [Fairley, R. A., MacKenzie, I. S. Photosensitivity in a kennel of harrier hounds (Photosensibilisation dans un chenil de chiens courants). Resumen- Una condición de la piel se desarrolló de repente en 12 de 30 perros harrier. Afectó a machos y hembras y las lesiones se limitaban a areas de piel sin pigmento, principalmente la cara, patas e ingle. Inicialmente, la piel afectada estaba eritematosa, edematosa y húmeda. Entonces se formaban costras marrones y, en los perros más gravemente afectados, la piel se desprendia dejando una costra marrón seca enredada en el pelo. Debajo de la costra se acumulaba un exudado purulento maloliente. Los perros levemente afectados mejoraron sin tratamiento y los más gravemente afectados lo hicieron despues de tratamiento antibiotico y extirpación de la costra y el pus acumulado. Ninguno de los perros murió y la piel de la mayoria de ellos era normal en 3 meses. Clinica e histologicamente, las lesiones eran compatibles con una condición de fotosensibilidad de la piel, pero las investigaciones no lograron encontrar ningún agenté fotodinámico responsable. [Fairley, R. A., Mackenzie, I. S. Photosensitivity in a kennel of harrier hounds (Fotosensibilidad en una perrera de perros harrier). Abstract- A skin condition developed suddenly in 12 out of 30 harrier hounds. Both males and females were affected and lesions were confined to areas of unpigmented skin, mainly on the face, legs and groin. Initially the affected skin was erythematous, edematous and moist. Brown crusts then formed, and in the most severely affected dogs the skin sloughed leaving a dry brown eschar matted in the hair. A foul-smelling purulent exudate accumulated under the eschar. The mildly affected dogs improved without treatment and the most severely affected dogs improved following antibiotic treatment and the removal of the eschar and the accumulated pus. None of the dogs died and the skin of most dogs was normal within 3 months. Clinically and histologically, the lesions were compatible with a photosensitive skin condition, but investigations failed to find any responsible photodynamic agent."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0094339623,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0715_2131",
"title": "[Extra-articular manifestations of seronegative spondyloarthritides].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The term seronegative spondyloarthritides (SpA) is used to refer to a family of inflammatory rheumatic diseases characterised by inflammation of axial joints, asymmetric oligoarthritis and enthesitis, sometimes involving nonarticular structures, such as skin, heart, aortic valve, eye and kidney. The SpA consist of the following entities: ankylosing spondylitis, reactive arthritis, psoriatic arthritis, spondyloarthritis associated with IBD and undifferentiated spondyloarthritis. The prevalence of SpA in the population is 0,5-2%."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0217_12573",
"title": "[Hyalinosis cutis et mucosae: report of a case].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The clinical case of a patient with hyalinosis cutis et mucosae is reported, and the neurological, radiological and dermatological aspects involved are discussed. We point out the presence of intracranial calcifications, demonstrated by radiological examination, considered to be pathognomonic."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0707_14587",
"title": "[Not Available].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Le syndrome de Lyell ou nécrolyse épidermique toxique (NET) est une pathologie très grave des dermatoses bulleuses d'étiologie médicamenteuse. Il se caractérise par une nécrose aiguë de l'épiderme sur toute la hauteur du corps muqueux. L'aspect clinique de la NET est celui d'une brûlure étendue du deuxième degré profond. A ce tableau s'associent constamment des lésions muqueuses et une atteinte multiviscérale qui aggrave le pronostic. Nous rapportons deux cas de NET qui illustrent l'importance d'une prise en charge précoce et multidisciplinaire de ces patients atteints au sein d'un service de réanimation des brûlés, dont les fondements reposent sur l'asepsie rigoureuse, l'apport hydroélectrolytique et nutritionnel, la prévention de l'infection et son traitement par une antibiothérapie adaptée, et un nursing et des soins locaux. L'efficacité supposée des immunoglobulines intraveineuses ne repose que sur des cas isolés et il n'y a pas encore d'études randomisées."
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{
"id": "pubmed23n0885_1886",
"title": "[Atmospheric non-methane hydrocarbons near plants of crude oil first treatment].",
"score": 0.0091743119,
"content": "La continua espansione delle attività di perforazione ai fini dell'estrazione petrolifera in prossimità di aree abitate ha fatto sì che negli ultimi anni l'attenzione si focalizzasse sull'impatto di questo processo fortemente industrializzato sulla salute pubblica. Le comunità che vivono nei dintorni di impianti di questo tipo devono, infatti, fronteggiare diversi problemi, quali l'inquinamento atmosferico e acustico, la contaminazione del suolo e delle acque sotterranee, il traffico dei camion da e verso il sito, incidenti e malfunzionamenti all'interno dell'impianto. In questo contesto, la valutazione del rischio per la salute è ostacolata dal fatto che l'esposizione alle sostanze chimiche presenti non può essere valutata in via definitiva, poiché non sempre si è a conoscenza di tutti i composti immessi nell'ambiente né delle loro concentrazioni, per non parlare del problema delle coesposizioni ad altri inquinanti. Nonostante l'oramai conclamato e vasto interesse generato da questo argomento, ad oggi esistono pochi studi basati su popolazioni riguardanti gli effetti sulla salute delle comunità che vivono in prossimità dei siti di perforazione ed estrazione; ciò genera la necessità di condurre campagne di monitoraggio mirate e studi epidemiologici che verifichino l'eventuale esistenza e natura di pattern di malattie associati a tali attività. La presente rassegna bibliografica individua, quindi, i principali inquinanti atmosferici presenti in prossimità di un impianto di primo trattamento del greggio e cerca di fornire un quadro generale delle loro potenziali sorgenti e caratteristiche."
},
{
"id": "pubmed23n0937_15758",
"title": "",
"score": 0.0091743119,
"content": "La práctica de tatuajes tienen más de 8000 años de antigüedad, existiendo un incremento continuo en la sociedad occidental en las últimos 3 décadas La introducción de una sustancia exógena en la pielpuede provocar una respuesta inmunológica en su contra, estando descritas reacciones cutáneas por hipersensibilidad a una variedad de pigmentos, las que se limitan al área de un determinado color,atribuyéndose a los materiales inyectados. El color más reportado en la literatura es el rojo, que tradicionalmente se confeccionaban a base dederivados del mercurio (cinabrio). Diversos patrones histológicos de reacción están descritos, siendo el más frecuente el liquenoide. Presentamos una serie de 10 pacientes con reacción de hipersensibilidad a tatuaje rojo, con patrón histológico predominante dereacción granulomatosa y con moderada respuesta a tratamiento. Es importante cuando se está ante un patrón granulomatoso de reacción descartar sarcoidosis sistémica e infecciones por micobacterias."
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{
"id": "wiki20220301en456_28430",
"title": "Selva morale e spirituale",
"score": 0.0090956072,
"content": "Laudate Pueri Secondo a 5 voci Laudate dominum omnes gentes Primo a 5 voci concertato con due violi- ni & un choro a quattro voci qual potrasi e cantare e sonare co quattro vio- le o Tromboni & anco lasciare se acadesse il bisogno Laudate Dominum Secondo a 8 voci & due violini Laudate Dominum Terzo a 8 voci Credidi a 8 voci da Capella Memento a 8 voci da Capella Sanctorum meritis Primo a voce sola e due violini sopra alla qual aria si potranno cantare anco altri Hinni pero che sijno dello stesso Metro Sanctorum meritis secondo a voce sola concertato con due violini sopra a la qual aria si puo cantare anco altri Hinni dello stesso Metro Iste Confessor voce sola & due violini sopra alla qual Aria si puo cantare parimente Ut queant laxis die S. Gio. Batt. & simili Deus tuorum militum Hinno con doi violini Magnificat Primo a 8 voci con 2 violini e 4 viole ovvero 4 tromboni quali in accidente si possono lasciare Magnificat Secondo a quatro voci in genere da Capella"
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{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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{
"id": "pubmed23n0405_10937",
"title": "[Cogan syndrome or sarcoidosis?].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The Cogan's syndrome is characterized by the association of vestibulo-auditory dysfunction, non syphilitic interstitial keratitis or another significant inflammatory eye lesion. Some authors consider this disease as a vasculitis, because it is frequently associated with systemic manifestations. Based on Cogan's diagnostic criteria, Cogan's syndrome may be part of other systemic diseases, as polyarteritis nodosa or Wegener's granulomatosis. We report the case of a patient who presented with a Cogan's syndrome and developed further sarcoidosis. If Cogan's syndrome is characterized as systemic disease because of its association with aortitis or other vasculitis, on the other hand, clinical presentation may be part of many other systemic diseases."
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{
"id": "pubmed23n0885_1887",
"title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].",
"score": 0.009009009,
"content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."
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{
"id": "wiki20220301en546_14696",
"title": "Antonio Mongitore",
"score": 0.009009009,
"content": "Bullae, privilegia, et instrumenta Panormitanae metropolitanae ecclesiae, regni Siciliae primariae, Palermo 1734. Rime degli Ereini di Palermo, Roma 1734. Discorso istorico su l'antico titolo di Regno concesso all'isola di Sicilia, Palermo 1735. Siciliæ sacræ celeberrimi abbatis Netini d. Rocchi Pirri additiones, et correctiones, Palermo 1735. Lettera responsiva del sig. N.N. siciliano all'illustre signor marchese N.N. napolitano, Palermo 1736. Della Sicilia ricercata nelle cose più memorabili, Palermo 1742–1743 (2 Vol.). tomo secondo on-line Parlamenti generali del Regno di Sicilia dall'anno 1446 fino al 1748. Con le memorie istoriche dell'antico, e moderno uso del Parlamento appresso varie nazioni, ed in particolare della sua origine in Sicilia, e del modo di celebrarsi, Palermo 1749 (2 vol.): tomo secondo (on-line) Palermo santificato dalla vita de' suoi cittadini : vite de' santi e beati palermitani, Palermo 1757."
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"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
},
{
"id": "pubmed23n1097_5003",
"title": "[Beyond the assessment of work-related stress risk: the management standards approach for organizational wellbeing.]",
"score": 0.0088495575,
"content": "La valutazione approfondita del rischio stress lavoro-correlato (SLC), oltre a soddisfare un obbligo normativo, rappresenta un momento per riflettere sulle condizioni di salute di un'organizzazione e sugli elementi su cui intervenire per migliorarle. Nel presente contributo vengono riportati i risultati ottenuti dalla valutazione approfondita dello SLC condotta in un'azienda di facility management tramite la somministrazione dell'HSE Management Standards Indicator Tool (HSE-MS IT) e ulteriori misure atte a valutare lo stress percepito, la soddisfazione lavorativa e la motivazione al lavoro. Hanno partecipato allo studio 196 operai di un'azienda che si occupa di pulizie ospedaliere, industriali e civili. Dalla valutazione approfondita è emersa la presenza di rischio nelle dimensioni Domanda, Relazioni, e Supporto dei Colleghi e di rischio grave nella dimensione Controllo. L'analisi delle correlazioni e delle regressioni multiple hanno permesso di identificare le aree organizzative significativamente associate allo stress percepito, alla soddisfazione lavorativa e alla motivazione. Tramite modelli di path analysis si è inoltre valutato l'effetto diretto e indiretto dei Management Standards su queste tre misure di output. Domanda, Controllo e Relazioni hanno un effetto diretto sullo stress percepito, mentre il Supporto dei Colleghi e il Supporto dei Superiori influiscono rispettivamente sulla soddisfazione e sulla motivazione al lavoro. Lo stress percepito ha inoltre un effetto diretto sulla soddisfazione lavorativa, che a sua volta influenza la motivazione al lavoro. In conclusione, una valutazione approfondita del rischio SLC che integri il tradizionale approccio basato sui Management Standards considerando ulteriori misure di benessere organizzativo costituisce un'occasione utile per identificare non solo i fattori che possono produrre SLC, ma anche le aree di gestione che possono incidere su dimensioni, quali ad esempio la motivazione e la soddisfazione lavorativa, che contribuiscono criticamente al benessere complessivo di un'azienda."
},
{
"id": "pubmed23n0558_1567",
"title": "[Adult Still's disease with atypical skin manifestations].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Adult Still's disease (ASD) is an uncommon inflammatory disease of unknown etiology. It is characterized by the triad of intermittent high fever, evanescent rash and polyarthralgia or polyarthritis. We present the case of a 29-year-old woman with ASD and persistent erythematous papule on neck and upper part of the trunk. The presence of fixed lesions is not characteristic of ASD, but its appearance during development of the disease suggests that they are a manifestation of it. Recently, other skin manifestations of ASD have been published, but they are not well-known."
},
{
"id": "pubmed23n1063_21404",
"title": "Everything is going to be all right. Psychopathology in the time of an epidemic in Italy.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Scopo del presente lavoro è descrivere alcune reazioni umane e alcuni elementi di psicopatologia durante la pandemia. La pandemia ha messo in luce diversi aspetti dell'animo umano negli operatori sanitari, nei pazienti e nelle altre persone. Vi sono medici, infermieri, operatori che lavorano 24 ore su 24 per curare e assistere i malati, accompagnare chi non ce la fa. Incuranti del rischio di contagio, della fatica, dei propri bisogni hanno un'unica priorità : aiutare, fare il proprio dovere. Molti di loro si sono ammalati, molti sono morti. Tra loro vi è un alto tasso di contagiati, malati, qualcuno muore. Tutti sono stremati. Sono stati chiamati eroi, ma non tutti sono eroi. I nostri pazienti psichiatrici, inizialmente, sono i più adeguati, prudenti, saggi, responsabili. Con poche, semplici parole esprimono tanta consapevolezza e sana umanità. Al contrario, altre persone, quelle che normalmente si sentono \"al di sopra delle cose\", entrano nel panico Questa pandemia ci ha fatto capire (se ancora lo ignoravamo) che la vita è fragile, che tutto ciò che ci circonda e su cui costruiamo le nostre sicurezze è precario e incerto."
},
{
"id": "pubmed23n1053_24935",
"title": "[Severe skin and soft tissue infections. An update].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Severe skin and soft tissue infections present a high morbidity and mortality and require a complex surgical treatment. Its estimated annual incidence is 0.3 to 5 cases per 10 000 people. The most common etiologic agents are Streptococcus pyogenes, Staphylococcus aureus, anaerobes and gram-negative bacilli. A prompt diagnosis and the timely initiation of an empirical antibiotic scheme and repeated surgical debridement can avert a worrisome outcome. New therapeutic options are promising, especially for infections caused by multidrug resistant germs. A multidisciplinary approach is fundamental for the correct management of these conditions."
},
{
"id": "pubmed23n0947_6741",
"title": "[I direttori delle riviste vanno avanti: attenersi ai principi accademici, adottare trasparenza e rispetto e applicare le regole.]",
"score": 0.0086956522,
"content": "Nonostante i cambiamenti in corso nell'ambito delle pubblicazioni scientifiche (STEM - scienza, tecnologia, ingegneria e medicina), è indubbio che i direttori delle riviste restano i più importanti custodi del processo editoriale. In questo articolo vengono analizzati i motivi per cui i direttori delle riviste devono continuare ad attenersi ai principi editoriali fondamentali e a utilizzare le nuove tecnologie digitali solo per dare forza al contenuto, ma non per sostituirlo nella sua qualità. Per raggiungere questo obiettivo, in un'epoca caratterizzata da controlli ed equilibri, i direttori delle riviste devono essere attentamente sorvegliati e ritenuti responsabili tanto quanto gli autori che essi stessi valutano. Qualunque scorciatoia potrebbe avere conseguenze negative e inaspettate per quella rivista che non si attenesse a tali regole, che vedrebbe intaccata la propria reputazione e che dovrebbe faticare per recuperare la fiducia dei propri lettori. Quindi, a rischio di sembrare scontati, è meglio prevenire il danno alla reputazione piuttosto che curarlo. L'unico modo per evitarlo è che i direttori delle riviste si adattino a un crescente movimento sempre più critico, che richiede maggiore trasparenza e responsabilità da parte di chi contribuisce a costruire la base delle conoscenze scientifiche e dalla società, specialmente laddove la ricerca è finanziata pubblicamente."
},
{
"id": "pubmed23n0881_16917",
"title": "[Skin and mucosal erosions revealing secondary syphilis with otologic and eye disorders].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The clinical polymorphism of syphilis leads to diagnostic issues. We report a case of secondary syphilis revealed by skin and mucosal erosions, and responsible for sensorineural hearing loss and asymptomatic papillitis. A 55-year-old man presented oral and peri-anal erosions as the initial symptoms of secondary syphilis. He reported hypoacusis and a pure-tone audiogram revealed bilateral sensorineural hearing loss. Ophthalmological investigation revealed isolated right papillitis and superior temporal scotoma with blind-spot enlargement. TPHA-VDRL serology was strongly positive for plasma (TPHA 1/10,240 and VDRL 1/64) but doubtful for cerebrospinal fluid. For his hearing and eye disorders, considered as related to neurosyphilis, the patient received a 14-day course of intravenous penicillin G, associated with systemic corticosteroids with gradual reduction over a period of fifteen weeks. The patient's skin and mucosal erosions resolved, as did his papillitis. His hearing loss remained stable. Serological monitoring at three months showed a sixteen-fold decrease in VDRL titre. The re-emergence of syphilis has led to increasing incidence of related ophthalmological and otological disorders. This report highlights the first-line role of the dermatologist in systematic diagnosis and in screening for associated involvement."
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{
"id": "wiki20220301en588_4112",
"title": "Bollettino della Vittoria Navale",
"score": 0.0086529553,
"content": "Sappia oggi la Patria, di quanti sforzi ed eroismi ignoti è fatta questa sua immensa Gloria. Consideri come due volte la Vittoria abbia preso il volo e l'augurio dal gorgo ove le più potenti navi nemiche scomparivano: da Premuda al Piave, da Pola a Trieste e Trento. La grande nave colata a picco nel porto di Pola fu più che un presagio. Nel suo nome stesso ostentava la vecchia menzogna delle forze, non riunite ma coatte. La duplice dissoluzione è avvenuta. Come più non esiste l'esercito, così la flotta Imperiale non esiste più."
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3
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"1": {
"exist": true,
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"word_ranges": [
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"text": "un torace instabile dovuto a fratture costali multiple (volet costale) causerebbe una progressiva ipoventilazione con atelettasia del parenchima polmonare, che progredirebbe da un lato verso l'ipercapnia e l'acidosi respiratoria, e dall'altro verso una successiva ipossiemia dovuta all'infezione associata all'atelettasia."
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"2": {
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"text": "l'infezione respiratoria dovuta all'aspirazione si verifica più tardi e non compare in tutti i casi di trauma toracico grave, ma solo se c'è stata una diminuzione del livello di coscienza (TBI associato, intubazione incontrollata con broncoaspirazione...)."
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"text": "La contusione polmonare è la lesione più grave e quella con la prognosi peggiore nei traumi toracici. È anche la lesione che causa più precocemente l'ipossiemia."
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"text": "L'ipovolemia post-traumatica (in questo caso, essendo presenti fratture costali multiple, potrebbe essere dovuta a un emotorace) si verificherebbe prima e sarebbe associata innanzitutto a instabilità emodinamica."
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"5": {
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|
La contusione polmonare è la lesione più grave e quella con la prognosi peggiore nei traumi toracici. È anche la lesione che causa più precocemente l'ipossiemia. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, un torace instabile dovuto a fratture costali multiple (volet costale) causerebbe una progressiva ipoventilazione con atelettasia del parenchima polmonare, che progredirebbe da un lato verso l'ipercapnia e l'acidosi respiratoria, e dall'altro verso una successiva ipossiemia dovuta all'infezione associata all'atelettasia. Anche l'infezione respiratoria dovuta all'aspirazione si verifica più tardi e non compare in tutti i casi di trauma toracico grave, ma solo se c'è stata una diminuzione del livello di coscienza (TBI associato, intubazione incontrollata con broncoaspirazione...). L'ipovolemia post-traumatica (in questo caso, essendo presenti fratture costali multiple, potrebbe essere dovuta a un emotorace) si verificherebbe prima e sarebbe associata innanzitutto a instabilità emodinamica.
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La contusione polmonare è la lesione più grave e quella con la prognosi peggiore nei traumi toracici. È anche la lesione che causa più precocemente l'ipossiemia. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, un torace instabile dovuto a fratture costali multiple (volet costale) causerebbe una progressiva ipoventilazione con atelettasia del parenchima polmonare, che progredirebbe da un lato verso l'ipercapnia e l'acidosi respiratoria, e dall'altro verso una successiva ipossiemia dovuta all'infezione associata all'atelettasia. Anche l'infezione respiratoria dovuta all'aspirazione si verifica più tardi e non compare in tutti i casi di trauma toracico grave, ma solo se c'è stata una diminuzione del livello di coscienza (TBI associato, intubazione incontrollata con broncoaspirazione...). L'ipovolemia post-traumatica (in questo caso, essendo presenti fratture costali multiple, potrebbe essere dovuta a un emotorace) si verificherebbe prima e sarebbe associata innanzitutto a instabilità emodinamica.
|
Uomo di 35 anni ricoverato per un grave trauma toracico con fratture costali multiple. Dopo aver risposto positivamente al trattamento con analgesici e ossigeno, ha iniziato a presentare una grave ipossiemia. Indicare la causa più probabile di questo peggioramento:
| 477
|
it
|
{
"1": "Instabilità della parete toracica dovuta a fratture multiple.",
"2": "Infezione respiratoria da aspirazione.",
"3": "Impressione degli scambi gassosi dovuta a contusione polmonare.",
"4": "Ipovolemia post-traumatica.",
"5": null
}
| 128
|
CURA CRITICA
| 2,020
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0507_6575",
"title": "[Predictors of outcome in blunt chest trauma].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Thoracic trauma is often associated with polytrauma. Because mortality is high, the search for prognostic tools is useful. A total of 108 patients with blunt thoracic trauma, 73 of whom had multiple injuries, were studied in an intensive care unit (ICU). The variables named as potential predictors of outcome were the need for mechanical ventilation, duration of ventilation, and high positive end-expiratory pressure (PEEP); the presence of rib fractures, pulmonary contusion, pleural involvement (hemo- and/or pneumothorax), or lung infection; the need for emergency surgery; mean duration of ICU stay, and age. We also studied whether or not the mortality rate was higher in polytrauma patients. Student t and chi2 tests (95% confidence level) and multiple regression analysis (Hosmer-Lemeshow goodness of fit) were used to analyze the results. The need for mechanical ventilation, radiographic evidence of pulmonary contusion, emergency surgery, and hemodynamic instability were risk factors for increased mortality. Higher risk of mortality was not demonstrated for patients with multiple injuries. For patients in need of mechanical ventilation, high PEEP was a predictor of poor prognosis. The presence of the aforementioned predictors (mechanical ventilation, high PEEP, pulmonary contusion, emergency surgery, and hemodynamic instability) indicate serious injury to the lung parenchyma, which is the main determinant of outcome for patients with thoracic trauma."
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{
"id": "wiki20220301en578_790",
"title": "Hiraab Imamate",
"score": 0.0098076923,
"content": "Si assicura, che finalmente uno della tribù degli Abgal, chiamato Omar Egalle, proponesse la pace, offrendosi di accomodare l'affare per l'elezione dell'Imam. E molto si affacendò infatti per quetare i tumultuosi partiti, non riuscendo a sedarli in parte se non con la definitiva divisizione del territorio: assegnando il tratto della costa da Ras Elhur sino a Merka sotto la protezione dei figli di Ali Mohamed, ed a principiare da Uarsciek per l'interno, sotto la protezione dei figli di Mahmud Mohamed. Questi venivano così ad occupare un territorio parallelo ai primi, ma più nell'interno."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0598_3577",
"title": "[Indicators of severity in chest trauma].",
"score": 0.0098039216,
"content": "We undertook a review of patients with chest trauma attended between January 1992 and June 2005 in order to establish severity criteria in these cases. During the study period, 1,772 cases (1,346 [76%] males) were treated, with ages ranging from 7 to 98 years (mean, 46.4 years). The Revised Trauma Score (RTS) was calculated and the following variables were also studied as potential indicators of severity: age, extent of the injury, number of rib fractures, presence of lung contusion, hemothorax, cardiorespiratory repercussions, and need for mechanical ventilation. At the time of admission, 84.4% of patients presented only symptoms related to the injury, with no general repercussions, and 66.7% had an RTS of 12. The number of rib fractures was a reliable indicator of severity, as was the presence of multiple injuries, lung contusion, need for mechanical ventilation, and cardiorespiratory repercussions. Neither age nor presence of hemothorax was found to be an indicator of severity. Pleural drainage was performed in 756 cases and was effective in 670 (88.6%). There are a number of indicators of severity in chest trauma, related more closely to the type and repercussions of the trauma than to the age of the patient. There is a high incidence of fluid or gas accumulation in the pleural space, though this can be easily managed by pleural drainage, which constitutes the main therapeutic procedure in chest trauma."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0097087379,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0835_12921",
"title": "[CRITERIA OF HIGH RISK INFECTION PULMONARY COMPLICATIONS IN SEVERE POLYTRAUMA PATIENTS].",
"score": 0.0097087379,
"content": "To identify high risk groups for infectious pulmonary complications (IPC) in patients with severe polytrauma, depending on the severity of the damage and the volume of acute blood loss in intensive care units in the early stages of the injury. We studied 410 patients with severe polytrauma and IPC. Severity of injury was calculated according to ISS scale. ROC-curve was made in order to assess the prognostic significance of the impact of the severity of injury and the volume of acute blood loss on the development of IPC. To evaluate the effect of injury severity on the incidence of IPC, patients were divided into 2 groups: I--185 (ISS < 30) and group II--225 (ISS ≥ 30). In group I, prolonged mechanical ventilation was required in 4 patients (2.2%), pneumonia occurred in 9 patients (4.9%), no one died In group II--prolonged mechanical ventilation was performed in 120 (47.6%), pneumonia occurred in 158 (70.2%), sepsis--in 14 (6.2%), 37 (16.4%) patients died. Depending on the volume of blood loss into two groups: I group--179 patients (blood loss < 2000 ml) and group II--231 (blood loss ≥ 2000 ml). Prolonged mechanical ventilation was required 14 (7.6%) patients in group I and at 110 (47.6%)--II group, pneumonia developed in 14 (7.6%) and 153 (66.2%), respectively. Sepsis was developed in 14 patients of group II, whereas in patients of group I it was not registered also differed the number of deaths in the early period: in group 14 (2.2%) patients died, in II--33 (14.3%). Comparative statistical analysis revealed important criteriafor the prognosis of the IPC in patients with severe polytrauma: the severity of damage on a ISS ≥ 30 points and the volume of acute blood loss ≥ 2000 ml."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
},
{
"id": "pubmed23n0015_716",
"title": "[Treatment of acute respiratory insufficiency in an intensive care unit (author's transl)].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The clinical records of 304 patients with acute respiratory insufficiency were studied in retrospect. All of them had been treated in an Intensive Care Unit during its first year and a half of operation. One hundred and thirty-one patients suffered from chronic obstructive lung disease and acute episodes of chronic respiratory insufficiency. The remaining 173 had acute respiratory insufficiency due to various etiologies. The overall survival for patients with acute episodes of chronic respiratory insufficiency was 66 percent, significantly higher than the 53 percent survival of patients with acute conditions (p less than 0.02). Sixty percent of the chronic cases had to be treated with mechanical ventilation; the mortality rate was 45 percent. Mortality was 70 percent among individuals with acute conditions who received mechanical ventilation. Almost two thirds of deaths occurring in acute cases resulted from non-respiratory complications. Mortality due to respiratory causes was significantly higher in patients with chronic conditions (p less than 0.01). Twenty-three of the 171 patients given artificial ventilation (13 percent) presented secondary respiratory complications as a result. The incidence of pneumothorax was 5 percent and a statistically significant association between barotrauma and PEEP was found (p less than 0.05)."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0095238095,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0648_10284",
"title": "[Prognostic factors in chest traumas: a prospective study of 500 patients].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Identify the factors of greatest impact in patients with chest trauma. prospective study of 500 patients (425 men and 75 women) with chest trauma treated between January 2006 and December 2008. The parameters assessed include the degree of trauma, the abbreviated injury scale (AIS), the injury severity score (ISS), pre-hospital intubation, duration of mechanical ventilation, stay in the intensive care unit (ICU), number of rib fractures, presence of pulmonary contusion, haemothorax and cardio-pulmonary effects. The presence of polytrauma, the number of rib fractures, the presence of flail chest, pulmonary contusion, the delay in mechanical ventilation and age were shown to be effective markers of severity. Thoracic injuries have a number of indicators of severity. The mortality risk is associated with an ISS >25, the presence of 3 or more rib fractures with flail chest, pulmonary contusion, the development of ARDS, and with an age >55 years."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0267_11437",
"title": "[Thoracic traumatism in a specialized unit. Its epidemiology and morbimortality].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Two hundred forty-eight cases of thoracic trauma arriving at our hospital between 1990 and 1992 are analyzed in this report. Injuries were only thoracic in 29% of the cases. The remaining patients presented associated lesions, mainly in the extremities, followed by head injuries. Single or multiple rib fracture, in 193 (77.8%) patients, was the most frequent thoracic injury, followed by 94 (37.6%) cases of hemothorax and 80 (30.2%) instances of pneumothorax. Pulmonary contusion in 57 (22.9%) cases was a serious consequence with a mortality rate of 35.7%. Eighty six (34.6%) chest tube were placed and 14 (5.6%) thoracotomies were performed. Death occurred in 34 (13.7%) cases and was mainly related to the presence of associated injuries, in 29 (16.7%) patients as opposed to 5 (6.9%) (p < 0.05), and to pulmonary contusion in 20 (35.7%) patients vs. 13 (6.8%) (p < 0.001)."
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{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0660_318",
"title": "[Importance of blunt injuries of the chest for assessment of the therapeutic procedure and prognosis in multiple injuries.].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Based on analysis of a group of 62 casualties with multiple injuries where a blunt chest injury was found, the authors submit some principles for assessment of the priority of the therapeutic procedure. The patients were hospitalized at the intensive care unit of the Surgical Clinic of the Third Medical Faculty in Prague between 1989 and 1992. Craniocerebral injury was the most frequent associated injury, its sequelae were the cause of death in the majority of injured patients who died. In the treatment of chest injuries with an unstable thoracic wall, with contusion of the lungs and associated craniocerebral injury artificial ventilation is still the method of choice. Key words: multiple injuries, associated blunt injury of the chest, therapeutic procedure."
},
{
"id": "pubmed23n1111_261",
"title": "[Michelangelo COVID hotel in Milan (Northern Italy): analysis of a hospitality experience in time of Coronavirus].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Il \"progetto Michelangelo\" è nato dall'esigenza di rallentare la diffusione dei contagi da SARS-CoV-2 e alleggerire il carico a livello ospedaliero. Inizialmente, la maggior parte degli ospiti dell'hotel Michelangelo di Milano erano pazienti dimessi dagli ospedali con test molecolare ancora positivo che non avevano la possibilità di restare in isolamento domiciliare. Ben presto, però, il progetto è stato esteso e circa un ospite su quattro era un adulto/nucleo familiare in condizioni di grave disagio economico o sociale o una persona senza fissa dimora. Inoltre, la maggior parte degli ospiti era di nazionalità non italiana: persone che, a causa di barriere linguistiche, legali, culturali e sociali, hanno trovato maggiore difficoltà ad avere un rapido accesso ai servizi sanitari. Il \"progetto Michelangelo\" non ha solo contribuito a ridurre il sovraffollamento degli ospedali, ma è stato di supporto ai servizi rivolti al contrasto della grave marginalità."
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{
"id": "pubmed23n0291_15823",
"title": "[Mechanical ventilation and long-term respiratory care in the intensive care unit of a general hospital].",
"score": 0.0092592593,
"content": "We studied the need for mechanical ventilation in 265 patients with respiratory failure who came to our medical ICU over the past 3 years. The time required for weaning from mechanical ventilation and the percentage of patients who needed oxygen therapy or mechanical ventilation at home after their condition was no longer acute were also studied. Of the patients treated in the medical ICU, 143 (54%) required mechanical ventilation; 104 (39%) had acute respiratory failure and the others had acute exacerbations of chronic respiratory failure. Some causes of acute respiratory failure were aspiration pneumonia, bronchial asthma, and drug use. Three-fourths of those with chronic respiratory failure had pulmonary emphysema, sequela of pulmonary tuberculosis, or idiopathic interstitial pneumonia. In patients with chronic respiratory failure, success in weaning could be predicted from the respiratory index (PaO2/FIO2), the serum albumin level, and the length of time that they were ventilated with more than 60% oxygen. Thirteen patients with chronic respiratory failure died while receiving mechanical ventilation. Of those who survived, 11 underwent tracheostomies, and 4 of those 11 were mechanically ventilated at home with portable devices. Ten other survivors received home oxygen therapy. Chest physicians bear the greatest responsibility for managing mechanical ventilation in medical emergencies. Moreover, the prognosis for patients with chronic respiratory failure can be improved with a long-term program for respiratory care that includes home mechanical ventilation and home oxygen therapy."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0634_11644",
"title": "[Pressure-volume curves in acute pulmonary injury].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Static pressure-volume curves of the respiratory system from patients with acute lung injury have been extensively studied as a marker of aeration and recruitment phenomena and as a tool to set mechanical ventilation. The inflection points of these curves allow to identify both the pressures in which recruitment starts and finishes and those in which derecruitment starts. However, setting the ventilatory parameters based on these curves has some problems, derived from the fact that setting PEEP and plateau pressures in these patients must balance between the benefits of recruitment and the risks of overstretching caused by high pressures. It remains to be determined if new data derived from these curves are useful to optimize ventilatory settings or to predict the response of a patient to a change in the ventilatory settings."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
},
{
"id": "pubmed23n0855_3223",
"title": "[Evolution of mortality in severe chest trauma in the elderly patient].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Persons older than 65 years represent about 30% of all cases requiring care for traumatic injury, and is the fifth leading cause of death. Thus, it is considered important to search for epidemiological parameters that can identify this population group. A retrospective, observational, and comparative study was conducted on patients aged 65 years and over admitted to the Intensive Care Unit of tertiary hospital with a primary diagnosis of severe chest trauma between January 1992 and January 2012. A logistic regression was performed to determine the probability of hospital death in relation to the year of hospitalisation. The cohort included 235 patients. Univariate logistic regression analysis showed a gradual decrease in the probability of death over the years, with an OR of 0.95 [95% CI; 0.90 to 0.99] for each year of admission after 1992 (P=.029). The multivariate model showed an association of mortality with patient age (OR: 1.08 for year over 65), the score on the scale APACHE II (OR: 1.1 for each point obtained), and need for mechanical ventilation (OR: 5.36). This study shows a decrease in mortality over the years, with an association that remained after adjustment for different confounding parameters."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.009009009,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "pubmed23n0836_11288",
"title": "[Quality care in an intensive therapy unit at private hospital].",
"score": 0.009009009,
"content": "The aim of this article is to evaluate the quality of care in intensive care, with international quality indices. It was a descriptive study in an intensive care private care in Mexico. 2012 indicators are analyzed in a total of 446 hospital patients. The quality indicators were in line with international recommendations. The severity was determined by the scale SAPS III. Indicator of ventilation associated pneumonia was below the recommended standard (11.7 vs. 12 per thousand), bacteremia related central venous catheter in accepted ranges (5.7 vs. 4 per thousand). The ulcer prophylaxis, prevention of pulmonary embolism and prevention of falls in high compliance proportions (> 90, > 95 % and 0 falls). The rates of unplanned extubation and re-intubation below indicators (< 1 per thousand days intubation and < 12 %). While indicators varied by classification of severity of the condition, the goals were met. Mortality was lower than that estimated by gravity. In this therapy the implementation of internationally recommended actions has helped maintain an adequate quality of care. The effort has impacted not only the patients with acute conditions of admission, but also patients with high mortality or Hazard."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0089285714,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0071_10954",
"title": "[Prognosis of acute pneumococcal respiratory insufficiency requiring mechanical ventilation].",
"score": 0.0089285714,
"content": "A retrospective study was carried out between 1980 and 1988 in an attempt to determine the prognostic factors in pneumococcal pneumonia requiring mechanical ventilation. Thirty-six of the 57 patients studied died (63 per cent). The initial severity of the lung disease, was the same in the patients who died and in those who survived. The risk of death was associated with the severity of the septic syndrome, as evaluated by the presence of septic shock, acute renal failure and disseminated intravascular coagulation."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0493_20357",
"title": "[Flail chest due to blunt trauma: clinical features and factors affecting prognosis].",
"score": 0.0088495575,
"content": "We evaluated the clinical features of patients with flail chest, together with treatment results, and the factors affecting prognosis. The study included 34 patients (27 males, 7 females; mean age 41 years; range 15-61 years) who underwent treatment for flail chest. A retrospective analysis was made regarding the etiology, injury to the chest wall, pulmonary contusion, hemothorax and pneumothorax requiring chest tube, associated injuries, injury severity score (ISS), the presence of shock on admission, the amount of blood transfusions within the first 24 hours, treatment, and the results. The most common cause of flail chest was traffic accidents (79.4%). Shock was detected in 41.2% and pulmonary contusions in 55.9%. Ventilatory support was required in 70.6%. The mean ISS was 36; mortality occurred in 32.4%. In seven patients without associated injuries and who did not receive ventilatory support, the mean ISS was 22.8 and all survived. However, in 18 patients with associated organ injuries, the mean ISS was 43.6, with mortality being 50% (p<0.05). Factors responsible for prolonged ventilatory support, pneumonia, and septic deaths included ISS above 31, associated fractures and injuries, blood transfusions, the need for chest tube, age equal to or above 50 years, and the presence of bilateral flail chest. The incidences of pneumonia and mortality were significantly less in patients treated with internal fixation (p<0.05). Our data show that careful fluid management and effective pain control, stabilization of the chest wall, immediate ventilatory support and early weaning from ventilation are the mainstays of treatment."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
},
{
"id": "pubmed23n0809_5817",
"title": "[Ventilator-associated pneumonia in surgical Intensive Care Unit].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The ventilator-associated pneumonia (VAP) is a severe infection that presents multiple causes which can vary depending on the type of intensive care unit, type of patients, emphasizing the needs for vigilance measures with local data. The aim of this study is to describe the incidence, risk factors and mortality of VAP in patients in a surgical ICU. Prospective cohort conducted from January 2004 to January 2005. It was included all the patients in mechanical ventilation, followed daily to collect data about demographics, diagnostic, APACHE II and TISS 28 scores, duration of mechanical ventilation, length of stay, incidence of VAP and mortality. 462 patients were studied; age 57.2 ± 16.6 years, 55% men. The mean APACHE II score was 18.3 and the incidence of VAP was 18.8%. The TISS score at admission OR = 1.050 (IC 95%: 1.003-1.050) and the enteral nutrition OR = 5.609 (IC 3.351-9.388) were factors associated with VAP and the prophylactic use of antibiotics was a factor of protection OR = 0.399 (IC95%: 0.177-0.902). The patients with VAP had longer length of stay in ICU (10.3 ± 10.7 vs 4.9 ± 3.3 days), higher median of duration of mechanical ventilation (4 vs 1 days), higher mean of TISS 28 (24.4 ± 4.6 vs 22.8 ± 4.5), and higher crude mortality (46 vs 28.8%) when compared with the patients without VAP. VAP was a frequent infection in surgical patients in mechanical ventilation. Enteral nutrition and admission TISS were risk factors and the previous use of antibiotics was protection factor to develop VAP. In our sample the results demonstrate that VAP is associated with higher duration in mechanical ventilation, longer length of stay and higher mortality."
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"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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"id": "pubmed23n0649_15805",
"title": "[Community-acquired pneumonia: a 7-years descriptive study. Usefulness of the IDSA/ATS 2007 in the assessment of ICU admission].",
"score": 0.0086956522,
"content": "To describe the clinical characteristics and outcomes of patients with community-acquired pneumonia (CAP) admitted to the Intensive Care Unit (ICU). To evaluate new ATS/IDSA criteria to identify patients with CAP who required admission to ICU. Retrospective analysis of prospective collected data in a 7-year period (2000-2007). Medical-surgical ICU with 16 beds. All patients with severe CAP admitted to the ICU (n=147). PRIMARY ENDPOINTS: Clinical and microbiological characteristics. Prognostic factors. Comparison of patients admitted in the ICU and ATS/IDSA criteria (group 1: > or = 1 major criterion, group 2: > or = 3 minor criteria and group 3: no criterion). None. Admission to the ICU is required for patients with acute respiratory failure (60.5%) and with septic shock (28.5%). A total of 71.4%, had an identifiable microbial etiology, S. pneumoniae being the most frequently isolated. Mean time to antibiotic therapy was 4.3+/-4.2h, this being adequate in 97.1%. ICU global mortality rate was 32%. Prognostic factors associated with higher mortality were acute renal failure (OR:4.7), mechanical ventilation (OR:3.4), non-identifiable etiology (OR:4.2) and non-S. pneumonia etiology (OR:3.5). Sixty-eight percent of the patients were included in the first group of the ATS/IDSA criteria and 21% in the second group. CAP mortality is still high despite early antibiotic therapy, especially in those patients with a non-S. pneumonia etiology or who require mechanical ventilation. Almost 90% of the ICU admissions were identified by the new criteria from ATS/IDSA."
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"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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1
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"text": "Lo stadio G3a corrisponde a una velocità di filtrazione compresa tra 45-59 ml/min. Lo stadio A1 corrisponde a un'albuminuria inferiore a 30 mg/ml. Pertanto, l'opzione corretta è la 1."
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Domanda facile. Lo stadio G3a corrisponde a una velocità di filtrazione compresa tra 45-59 ml/min. Lo stadio A1 corrisponde a un'albuminuria inferiore a 30 mg/ml. Pertanto, l'opzione corretta è la 1.
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Domanda facile. Lo stadio G3a corrisponde a una velocità di filtrazione compresa tra 45-59 ml/min. Lo stadio A1 corrisponde a un'albuminuria inferiore a 30 mg/ml. Pertanto, [HIDDEN].
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Una donna di 66 anni con diabete mellito di tipo 2. Al momento della valutazione della funzione renale, ha presentato uno stadio G3a/A1. A quali valori corrisponde questo stadio, il più frequente nei pazienti con nefropatia diabetica?
| 572
|
it
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{
"1": "Velocità di filtrazione glomerulare 45-59 ml/min/1,73 m² e albuminuria <30 mg/ml.",
"2": "Velocità di filtrazione glomerulare 30-44 ml/min/1,73 m² e albuminuria <30 mg/ml.",
"3": "Tasso di filtrazione glomerulare 45-59 ml/min/1,73 m² e albuminuria 30-300 mg/ml.",
"4": "Velocità di filtrazione glomerulare 15-29 ml/min/1,73 m² e albuminuria <30 mg/ml.",
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| 195
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NEFROLOGIA
| 2,022
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"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0728_16110",
"title": "[Frequency of chronic kidney disease among ambulatory patients with type 2 diabetes].",
"score": 0.015270735,
"content": "Type 2 diabetes mellitus is the main cause of chronic kidney disease in developed countries. To study the prevalence of chronic kidney disease among adults with diabetes mellitus attended at a public primary health care clinic in southern Chile. One hundred patients with type 2 diabetes mellitus, aged more than 15 years participated in this cross sectional study. Chronic kidney disease was defined as the presence of a urine albumin/creatinine ratio over 30 mg/g or an estimated glomerular filtration rate of less than 60 mL/min/1,73 m², detected in at least two opportunities, separated at least by three months. Thirty four percent of participants had chronic kidney disease (17% stage 1 or 2 and 17% stage 3). Thirty percent of participants had an abnormal urinary albumin/creatinine ratio. Halfof the patients with an estimated glomerular filtration rate below 60 mL/min/1,73 m², had a normal urinary albumin/creatinine ratio. The rates of chronic kidney disease in this group of diabetic patients are very similar to those reported elsewhere."
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"id": "article-28357_3",
"title": "Chronic Kidney Disease -- Introduction",
"score": 0.0145432581,
"content": "The 6 categories include: G1: GFR 90 ml/min per 1.73 m 2 and above G2: GFR 60 to 89 ml/min per 1.73 m 2 G3a: GFR 45 to 59 ml/min per 1.73 m 2 G3b: GFR 30 to 44 ml/min per 1.73 m 2 G4: GFR 15 to 29 ml/min per 1.73 m 2 G5: GFR less than 15 ml/min per 1.73 m 2 or treatment by dialysis The three levels of albuminuria include an albumin-creatinine ratio (ACR) A1: ACR less than 30 mg/gm (less than 3.4 mg/mmol) A2: ACR 30 to 299 mg/gm (3.4 to 34 mg/mmol) A3: ACR greater than 300 mg/gm (greater than 34 mg/mmol)."
},
{
"id": "article-28357_50",
"title": "Chronic Kidney Disease -- Staging",
"score": 0.014509285,
"content": "The 6 categories include: G1: GFR 90 ml/min per 1.73 m 2 and above G2: GFR 60 to 89 ml/min per 1.73 m 2 G3a: GFR 45 to 59 ml/min per 1.73 m 2 G3b: GFR 30 to 44 ml/min per 1.73 m 2 G4: GFR 15 to 29 ml/min per 1.73 m 2 G5: GFR less than 15 ml/min per 1.73 m 2 or treatment by dialysis The 3 levels of albuminuria include albumin-creatinine ratio (ACR): A1: ACR less than 30 mg/gm (less than 3.4 mg/mmol) A2: ACR 30 to 299 mg/gm (3.4 to 34 mg/mmol) A3: ACR greater than 300 mg/gm (greater than 34 mg/mmol)"
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{
"id": "wiki20220301en019_111576",
"title": "Glomerular filtration rate",
"score": 0.0128336213,
"content": "The severity of chronic kidney disease (CKD) is described by six stages; the most severe three are defined by the MDRD-eGFR value, and first three also depend on whether there is other evidence of kidney disease (e.g., proteinuria): 0) Normal kidney function – GFR above 90 mL/min/1.73 m2 and no proteinuria 1) CKD1 – GFR above 90 mL/min/1.73 m2 with evidence of kidney damage 2) CKD2 (mild) – GFR of 60 to 89 mL/min/1.73 m2 with evidence of kidney damage 3) CKD3 (moderate) – GFR of 30 to 59 mL/min/1.73 m2 4) CKD4 (severe) – GFR of 15 to 29 mL/min/1.73 m2 5) CKD5 kidney failure – GFR less than 15 mL/min/1.73 m2 Some people add CKD5D for those stage 5 patients requiring dialysis; many patients in CKD5 are not yet on dialysis. Note: others add a \"T\" to patients who have had a transplant regardless of stage."
},
{
"id": "nurse-article-28357_2",
"title": "Chronic Kidney Disease (Nursing) -- Introduction",
"score": 0.0123534906,
"content": "The 6 categories include: G1: GFR 90 ml/min per 1.73 m2 and above G2: GFR 60 to 89 ml/min per 1.73 m2 G3a: GFR 45 to 59 ml/min per 1.73 m2 G3b: GFR 30 to 44 ml/min per 1.73 m2 G4: GFR 15 to 29 ml/min per 1.73 m2 G5: GFR less than 15 ml/min per 1.73 m2 or treatment by dialysis The three levels of albuminuria include albumin-creatinine ratio (ACR) A1: ACR less than 30 mg/gm (less than 3.4 mg/mmol) A2: ACR 30 to 299 mg/gm (3.4 to 34 mg/mmol) A3: ACR greater than 300 mg/gm (greater than 34 mg/mmol)."
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"id": "pubmed23n0964_1589",
"title": "[Update on Diabetic Nephropathy 2018].",
"score": 0.0119531863,
"content": "UPDATE ON DIABETIC NEPHROPATHY 2018: The prevalance of elevated albuminuria in patients with diabetes is decreasing, while that of reduced eGFR is increasing, probably owing to more stringent blood pressure and blood glucose control.Well validated online score calculators for risk for renal replacement therapy, cardiovascular events and death are available online.Clinical variables remain more suited than histology for predicting end stage renal disease. Extracapillary hypercellularity, segmental sclerosis and exsudative lesions could represent a distinct risk phenotype.SGLT-2-inhibitors and GLP-1 analogues provide significant reductions of micro- and macrovascular end points. SGLT-2-inhibitors can only be prescribed at eGFR > 60 ml/min/1,73 m<sup2</sup, GLP-1 analogues and metformin at eGFR > 30 ml/min/1,73 m<sup2</sup.The ACC/AHA guideline 2017 defines arterial hypertension at blood pressure ≥ 130/80 mmHg, the ESC/ESH guideline 2018 at ≥ 140/90 mmHg. The blood pressure goal for patients with diabetes is < 130/80 mmHg, if well tolerated. ESC/ESH 2018 recommend not lowering blood pressure lower than 120/70 mmHg, in persons aged ≥ 65 years, systolic blood pressure 130 - < 140 mmHg is recommended."
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{
"id": "wiki20220301en025_100458",
"title": "Chronic kidney disease",
"score": 0.0115244436,
"content": "Protein in the urine is regarded as an independent marker for worsening of kidney function and cardiovascular disease. Hence, British guidelines append the letter \"P\" to the stage of chronic kidney disease if protein loss is significant. Stage 1: Slightly diminished function; kidney damage with normal or relatively high GFR (≥90 ml/min/1.73 m2) and persistent albuminuria. Kidney damage is defined as pathological abnormalities or markers of damage, including abnormalities in blood or urine tests or imaging studies. Stage 2: Mild reduction in GFR (60–89 ml/min/1.73 m2) with kidney damage. Kidney damage is defined as pathological abnormalities or markers of damage, including abnormalities in blood or urine tests or imaging studies. Stage 3: Moderate reduction in GFR (30–59 ml/min/1.73 m2):. British guidelines distinguish between stage 3A (GFR 45–59) and stage 3B (GFR 30–44) for purposes of screening and referral."
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{
"id": "wiki20220301en085_59103",
"title": "Contrast-induced nephropathy",
"score": 0.0109790046,
"content": "Roxana Mehran score The Roxana Mehran score is a clinical prediction rule to estimate probability of nephropathy (increase ≥25% and/or ≥0.5 mg/dl in serum creatinine at 48 h): Risk Factors: Systolic blood pressure <80 mm Hg - 5 points (if systolic BP less than 80 mmHg for at least one hour requiring inotropic support) Intra-arterial balloon pump - 5 points Congestive heart failure, counting as NYHA class III (marked limitation in activity due to symptoms, even during less-than-ordinary activity) or worse, or history of pulmonary edema - 5 points Age >75 y - 4 points Hematocrit level <39% for men and <35% for women - 3 points Diabetes mellitus- 3 points Contrast media volume - 1 point for each 100 mL Decreased kidney function: Serum creatinine level >1.5 g/dL - 4 points or Estimated Glomerular filtration rate (online calculator) 2 for 40–60 mL/min/1.73 m2 4 for 20–40 mL/min/1.73 m2 6 for < 20 mL/min/1.73 m2"
},
{
"id": "article-28359_11",
"title": "Renal Function Tests -- Procedures -- Glomerular Filtration Rate",
"score": 0.0109535067,
"content": "Serum creatinine is also utilized in GFR estimating equations such as the Modified Diet in Renal Disease (MDRD) and the CKD-EPI (Chronic Kidney Disease Epidemiology Collaboration) equation. These eGFR equations are superior to serum creatinine alone since they include race, age, and gender variables. GFR is classified into the following stages based on kidney disease. Kidney Disease Improving Global Outcomes (KDIGO) stages of chronic kidney disease (CKD): Stage 1 GFR greater than 90 ml/min/1.73 m² Stage 2 GFR-between 60 to 89 ml/min/1.73 m² Stage 3a GFR 45 to 59 ml/min/1.73 m² Stage 3b GFR 30 to 44 ml/min/1.73 m² Stage 4 GFR of 15 to 29 ml/min/1.73 m² Stage 5-GFR less than 15 ml/min/1.73 m² (end-stage renal disease)"
},
{
"id": "wiki20220301en019_111560",
"title": "Glomerular filtration rate",
"score": 0.010483871,
"content": "Creatinine clearance CCr One method of determining GFR from creatinine is to collect urine (usually for 24 h) to determine the amount of creatinine that was removed from the blood over a given time interval. If one removes 1440 mg in 24 h, this is equivalent to removing 1 mg/min. If the blood concentration is 0.01 mg/mL (1 mg/dL), then one can say that 100 mL/min of blood is being \"cleared\" of creatinine, since, to get 1 mg of creatinine, 100 mL of blood containing 0.01 mg/mL would need to have been cleared. Creatinine clearance (CCr) is calculated from the creatinine concentration in the collected urine sample (UCr), urine flow rate (Vdt), and the plasma concentration (PCr). Since the product of urine concentration and urine flow rate yields creatinine excretion rate, which is the rate of removal from the blood, creatinine clearance is calculated as removal rate per min (UCr×Vdt) divided by the plasma creatinine concentration. This is commonly represented mathematically as"
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{
"id": "pubmed23n0545_10630",
"title": "[What values should be used to diagnose microalbuminuria in patients with diabetes mellitus?].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Diabetic nephropathy (DN) is a complication of diabetes mellitus (DM) associated with increased morbi-mortality. The identification of individuals at high risk for DN will make its prevention more effective. Urinary albumin excretion rate (UAER) is still the best marker for DN development and progression. It is also a major risk factor for macrovascular disease. High-normal albuminuria (< 20 microg/min) is still associated with development of micro- and macroalbuminuria. UAER has a continuous relationship with the development of renal and cardiovascular disease, without a cutoff point from which there is a highly increased risk. However, in clinical practice we need a reference value in order to guide the patient's treatment. Some evidence indicates values of UAER between 5 and 10 microg/min as a new cutoff point for the diagnosis of microalbuminuria. In conclusion, the association between UAER and the renal and cardiovascular outcomes seems to be continuous and is already present with UAER within the normal range. The adoption of a UAER value around 5 to 10 microg/min as risky could identify patients that should receive earlier and more aggressive treatment of modifiable risk factors."
},
{
"id": "pubmed23n0299_4764",
"title": "[Albuminuria and glycemic control. The significance for mortality in non-insulin-dependent diabetes mellitus].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The impact of microalbuminuria and macroalbuminuria on mortality was evaluated prospectively in 328 Caucasian patients with non-insulin-dependent diabetes mellitus (NIDDM) followed for five years. One hundred and ninety-one patients with normoalbuminuria (albumin excretion rate (AER) < 30 mg/24 h), 86 patients with microalbuminuria (AER 30-299 mg/24 h), and 51 patients with macroalbuminuria (AER > or = 300 mg/24 h) all less than 66 years old at start of the study were followed from 1987 until death or until 1 January 1993. Eight percent of patients with normoalbuminuria, 20% of patients with microalbuminuria, and 35% of patients with macroalbuminuria had died, predominantly from cardiovascular disease. Significant predictors of all-cause mortality included preexisting coronary heart disease, AER, HbA1c level and age. Significant predictors of cardiovascular mortality included preexisting coronary heart disease, macroalbuminuria, HbA1c level and systolic blood pressure. Abnormally elevated urinary albumin excretion and poor glycaemic control indicate a substantially increased all-cause, mainly cardiovascular, mortality risk in NIDDM patients."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0581_11627",
"title": "[Risk and prevention of diabetic nephropathy].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Diabetic nephropathy is one of the most frequent causes of end-stage renal disease (ESRD), and there has been a dramatic increase in the number of patients entering renal replacement therapy in the last few years. Moreover, diabetic nephropathy is associated with elevated cardiovascular morbidity and mortality. Prevention and treatment of diabetic nephropathy is based on optimal metabolic and blood pressure control, proteinuria reduction, and renin-angiotensin-aldosterone system (RAAS) inhibition. In the normoalbuminuric patient, optimal glycemic control (HbA1c below 7.0%) plays a fundamental role in the primary prevention of ESRD. Furthermore, blood pressure levels below 130/80 mmHg are strongly recommended. In the microalbuminuric stage, strict glycemic control (HbA1c below 7.0%) likely reduces the incidence of overt nephropathy, while blood pressure values less than 130/80 mmHg are recommended. Moreover, there is evidence that inhibition of RAAS, either by angiotensin-converting-enzyme inhibitors (ACE-I) or angiotensin-receptor blockers (ARB), reduces the development of overt nephropathy, regardless of the blood pressure levels. ACE-I are recommended as the drugs of choice in type 1 diabetes, while both ACE-I and ARB are considered first-choice drugs in type 2 diabetes. Once overt proteinuria has developed, it is uncertain whether glycemic control affects the progression of nephropathy, which is strongly influenced by blood pressure and proteinuria. Optimal blood pressure levels are < 130/80 mmHg in patients with proteinuria < 1 g/day and < 120/75 mmHg in patients with proteinuria > or =1 g/day. In type 1 diabetes there is consensus on the renoprotective role of ACE-I, while in type 2 diabetes, ARB have been shown to be more effective than conventional therapy or calcium-channel blockers in slowing the progression of nephropathy. Lastly, a multifactorial therapeutic approach based on optimal glycemic control, intensive antihypertensive therapy, inhibition of RAAS, statins and aspirin is pivotal in the prevention and treatment of diabetic nephropathy."
},
{
"id": "pubmed23n0660_11995",
"title": "[In-hospital and long-term (to 3 years) results of using bare-metal stents in patients with coronary artery disease and chronic kidney disease].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Patients (n=727) who had been subjected to implantation of one or several standard stents in 2004 were included into this study. These patients were divided into 3 groups according to initial level of glomerular filtration rate (GFR, MDRD equation): group 1 - 466 patients with GFR >60 ml/min/1,73 m(2), group 2 - 233 patients with GFR 30 - 60 ml/min/1,73 m(2), group 3 - 38 patients with GFR <30 ml/min/1,73 m(2). In all group 2 and 3 patients prevention of contrast induced nephropathy (CIN) was implemented: hydration before and after angiography, limitation of intake of nephrotoxic drugs, N acetylcysteine 600 mg/day orally. In all group 2 and 3 patients only contrast preparation iodixanol was used. Total amount of contrast did not exceed 350 ml in patients with GFR 45-59 ml/min/1.73 m(2) and 250 ml - with GFR <45 ml/min/1.73 m(2). In all patients with GFR 60 ml/min/1.73 m(2) low osmolar contrast preparations were used (total amount - less then 600 ml per patient). Immediate success of PCI was similar in all groups (99.4%, 98.2% 97.4%, respectively). Rate of CIN rose significantly in groups 2 and 3 (0.4%, 4.9%, 13.2%, respectively, <0.001). Before 6 months after PCI restenosis developed more frequently with lowering of GFR (group 1 - 11%, group 2 - 22%, group 3 - 34%, <0.001). Myocardial infarction developed by 3 years in 6, 10, and 26% of patients in groups 1, 2, and 3, respectively. Lethality during 3 years was 5, 10, and 24% in groups 1, 2, and 3, respectively. Regression analysis showed that as a whole 3 years rate of myocardial infarction rose 1.57 times in group 2 compared with group 1, and 3.91 times in group 3 compared with group 1. Mortality by 3 years rose 1.93 times in group 2 compared with group 1, and 4.52 times in group 3 compared with group 1. Thus, presence of initially lowered GFR increases risk of CIN after elective implantations of standard stents, leads to rise of restenosis rate by 6 months and increase of mortality and rate of nonfatal myocardial infarction by 3 years."
},
{
"id": "pubmed23n0325_18925",
"title": "[How I evaluate...diabetic nephropathy. First part: micro- and macroalbuminuria].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Diabetic nephropathy (DN) appears in about 30% of patients with type 1 diabetes (D1) and 15 to 60% of patients with type 2 diabetes (D2). It is preceded by microalbuminuria. Microalbuminuria is defined as an albumin excretion rate between 30 and 300 mg/24 h (on a 24-hour urine collection) or between 20 and 200 micrograms/min (on an overnight collection) in at least two out of three consecutive collections made within a 6-month period. Alternative screening techniques use either dipstick (Micral-Test II) or the albumin to creatinine ratio on an early morning urine sample (30-300 mg/g creatinine). Once persistent microalbuminuria is confirmed, 80% of type 1 diabetic patients and 20 to 50% of type 2 diabetic patients will progress to DN. In D2, microalbuminuria also represents a powerful predictor of early mortality from cardiovascular disease. Macroalbuminuria (AER > 300 mg/24 h, corresponding to a total protein excretion > 500 mg/24 h) will eventually lead to a end-stage renal insufficiency within 10 to 20 years. In D2, numerous patients will die from cardiovascular disease before reaching end-stage renal failure. Angiotensin-converting enzyme inhibitors can slow down the evolution toward DN when prescribed when microalbuminuria appears. Screening for microalbuminuria should therefore be a part of the annual clinical assessment in every diabetic patient."
},
{
"id": "wiki20220301en019_111573",
"title": "Glomerular filtration rate",
"score": 0.0095391613,
"content": "Normal ranges The normal range of GFR, adjusted for body surface area, is 100–130 average 125 mL/min/1.73m2 in men and 90–120 ml/min/1.73m2 in women younger than the age of 40. In children, GFR measured by inulin clearance is 110 mL/min/1.73 m2 until 2 years of age in both sexes, and then it progressively decreases. After age 40, GFR decreases progressively with age, by 0.4–1.2 mL/min per year. Decreased GFR A decreased renal function can be caused by many types of kidney disease. Upon presentation of decreased renal function, it is recommended to perform a history and physical examination, as well as performing a renal ultrasound and a urinalysis. The most relevant items in the history are medications, edema, nocturia, gross hematuria, family history of kidney disease, diabetes and polyuria. The most important items in a physical examination are signs of vasculitis, lupus erythematosus, diabetes, endocarditis and hypertension."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0095238095,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
},
{
"id": "pubmed23n0604_12524",
"title": "[Prevalence of subnormal glomerular filtration rate in patients with diabetes mellitus].",
"score": 0.0095238095,
"content": "To evaluate prevalence of subnormal glomerular filtration rate (GFR) in diabetes mellitus (DM) patients with reference to albuminuria level. GFR by MDRD and urine excretion of protein/albumin were estimated in 851 diabetic patients (473 with type 1 DM and 378 with type 2 DM). Normoalbuminuria (NAU), microalbuminuria (MAU) and proteinuria were detected in 54, 16 and 30% type 1 diabetics, respectively; 77% had subnormal GFR, in NAU 8.3% had GFR decline (< 60 ml/min) corresponding to stage III-IV chronic disease of the kidneys. In MAU the latter was present in 16.4%, in proteinuria--in 62.8%. Type 2 diabetics had NAU in 33.6% cases, MAU--in 17.7%, proteinuria--in 48.7%. Subnormal GFR < 60 ml/min was found in 40% cases with NAU and MAU. Most patients with proteinuria had chronic disease of the kidneys of stage III-V In a normal creatinine concentration in blood serum subnormal GFR < 60 ml/min was observed in type 1 DM in 7.6, in type 2 DM--in 33% cases. Prevalence of subnormal GFR in diabetic patients with NAU and MAU is rather high. This necessitates wide introduction of this index in screening, follow-up and classification of renal damage severity in DM as well as estimation of albuminuria/proteinuria."
},
{
"id": "pubmed23n0703_7302",
"title": "Albuminuria and estimated glomerular filtration rate as predictors of diabetic end-stage renal disease and death.",
"score": 0.0094339623,
"content": "We investigated predictive value of albuminuria and estimated GFR (eGFR) for ESRD in Pima Indians with type 2 diabetes. Beginning in 1982, 2420 diabetic Pima Indians ≥18 years old were followed until they developed ESRD or died or until December 31, 2005. Individuals were classified at baseline by urinary albumin-to-creatinine ratio (ACR) and by eGFR, calculated by the Chronic Kidney Disease Epidemiology Collaboration equation. Predictors of ESRD and mortality were examined by proportional hazards regression. During a mean follow-up of 10.2 years, 287 individuals developed ESRD. Incidence of ESRD among individuals with macroalbuminuria (ACR ≥ 300 mg/g) was 9.3 times that of those with normoalbuminuria (ACR < 30 mg/g), controlled for age, gender, and duration of diabetes. Incidence among individuals with eGFR 15 to 29 ml/min per 1.73 m(2) was 81.9 times that of those with eGFR 90 to 119 ml/min per 1.73 m(2). Models that combined albuminuria and eGFR added significant predictive information about risk of ESRD or death compared with models containing eGFR or albuminuria alone. The hazard ratio for ESRD associated with a 10-ml/min per 1.73 m(2) lower eGFR was 1.36, whereas that associated with an increase in albuminuria category was 2.69; corresponding hazard ratios for death were 1.15 and 1.37. These results suggest that incorporation of quantitative information about albuminuria into staging systems based on eGFR adds significant prognostic information about risk for diabetic ESRD and death."
},
{
"id": "pubmed23n0635_4370",
"title": "[Diabetic nephropathy and cardiovascular risk].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The importance of the early detection of diabetic nephropathy is because it is a cardiovascular risk marker and it indicates the existence of vascular changes associated to an increase risk of having a cardiovascular event in diabetes mellitus type 1 (DM 1), as well as in type 2 (DM 2). Microalbuminuria is a risk factor for overall cardiovascular and coronary mortality in the patients with DM 1. Total mortality is increased in patients with DM 2 and microalbuminuria with a RR of 1.8, and it is related to microalbuminuria levels even below the considered normal range (20 microg/min and/or 30 mg/day). For this reason, the definition of microalbuminuria must be reviewed in the patients with DM 2. More studies are needed to confirm the predictive power of microalbuminuria in cardiovascular and coronary disease."
},
{
"id": "wiki20220301en002_229984",
"title": "Albuminuria",
"score": 0.0094147808,
"content": "Causes of albuminuria can be discriminated between by the amount of protein excreted. The nephrotic syndrome usually results in the excretion of about 3.0 to 3.5 grams per 24 hours. Nephritic syndrome results in far less albuminuria. Microalbuminuria (between 30 and 300 mg/24h, mg/l of urine or μg/mg of creatinine) can be a forerunner of diabetic nephropathy. The term albuminuria is now preferred in Nephrology since there is not a \"small albumin\" (microalbuminuria) or a \"big albumin\" (macroalbuminuria). A1 represents normal to mildly increased urinary albumin/creatinine ratio (<30 mg/g or < 3 mg/mmmol); A2 represents moderately increased urinary albumin/creatinine ratio (30–300 mg/g or 3–30 mg/mmmol, previously known as microalbuminuria); and A3 reflects severely increased urinary albumin/creatinine ratio >300 mg/g or > 30 mg/mmol)."
},
{
"id": "pubmed23n0060_4525",
"title": "[Captopril reduction of albuminuria in type-II diabetics with diabetic nephropathy].",
"score": 0.0093457944,
"content": "This study was to search if captopril (C) reduces albuminuria in a group of type II diabetics with diabetic nephropathy (DN). Eleven type II diabetics with DN and hypertension, with albuminuria over 0.30 g/L/24th, fasten blood glucose under 250 mg/dL, serum albumin over 3 g/dL, without infection, cardiac failure or diuretic treatment, were treated with C for six months, as the only treatment for hypertension and albuminuria. Every month, albuminuria in a 24h urinary collection, medium arterial pressure (MAP), serum creatinine and fasten blood glucose were measured. Ten women and one man with 60 (50-70) years of average age (0 to 100th percentile), with 18 (8-35) years of diabetic disease, and 4 (1-7) years of clinic hypertension were studied. Before the treatment with C they had albuminuria of 6.9 (0.7 to 12.5) g/L/24h, MAP of 119.7 (93.2 to 139) mmHg, serum creatinine of 2.2 (0.7 to 7.5) mg/dL and glucose of 168 (78 to 250) mg/dL. After 6 months with C, they had albuminuria of 3.5 (0.2 to 9.6) g/L/24h (p less than 0.01), MAP of 113.4 (92.9 to 132.4) mmHg (p = 0.5), serum creatinine of 2.3 (0.5 to 6.4) mg/dL (p = 0.23) and glucose of 133 (87.5 to 239) mg/dL (p = 0.32). The MAP showed a predictive relation over albuminuria (p = less than 0.004). During the six months of study, C reduced albuminuria in type II diabetics with hypertension and diabetic nephropathy."
},
{
"id": "wiki20220301en070_45897",
"title": "Norfloxacin",
"score": 0.0092592593,
"content": "“Absorption of norfloxacin is rapid following single doses of 200 mg, 400 mg and 800 mg. At the respective doses, mean peak serum and plasma concentrations of 0.8, 1.5 and 2.4 μg/mL are attained approximately one hour after dosing. The effective half-life of norfloxacin in serum and plasma is 3–4 hours. Steady-state concentrations of norfloxacin will be attained within two days of dosing. Renal excretion occurs by both glomerular filtration and tubular secretion as evidenced by the high rate of renal clearance (approximately 275 mL/min). Within 24 hours of drug administration, 26 to 32% of the administered dose is recovered in the urine as norfloxacin with an additional 5-8% being recovered in the urine as six active metabolites of lesser antimicrobial potency. Only a small percentage (less than 1%) of the dose is recovered thereafter. Fecal recovery accounts for another 30% of the administered dose. Two to three hours after a single 400-mg dose, urinary concentrations of 200 μg/mL"
},
{
"id": "pubmed23n0515_6388",
"title": "[Type 2 diabetic nephropathy: clinical course and prevention proposals 2004].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The first clinical evidence of nephropathy is the appearance of low, but abnormal, albumin levels in the urine (>30 mg/day or 20 mg/min), microalbuminuria. Without specific interventions, approximately 80% of type 1 diabetics have their urinary albumin excretion increase at a rate of 10-20%/yr to the stage of overt nephropathy or clinical albuminuria (>300 mg/24h or >200 mg/min) over 10-15 yrs, developing hypertension along the way. Approximately 30% of individuals with type 2 diabetes are found to have microalbuminuria or overt nephropathy shortly after the diagnosis of their illness, because diabetes is actually present for many years previously and because the presence of albuminuria can depend on other concomitant nephropathies, as shown by biopsy studies. Without specific intervention, 20-40% of type 2 diabetic patients with microalbuminuria progress to overt nephropathy, but 20 yrs after onset only 20% progress to end-stage renal failure (ESRD). The rates of decline in glomerular filtration rate (GFR) are highly variable from one individual to another, but they may not be substantially different between patients with type 1 and type 2 diabetes. As therapies and interventions for coronary artery disease continue to improve, more elderly type 2 diabetes patients can be expected to survive long enough to develop renal failure. The recently published Italian Society of Nephrology (SIN) guidelines for diagnosis and therapy of diabetic nephropathy present the route for the best strategies in prevention and therapy, from earlier onset to advanced ESRD."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
},
{
"id": "pubmed23n0731_4147",
"title": "[Albuminuria in patients with type 2 diabetes mellitus in relation to percentage of HbA1c].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Albuminuria is an early marker of the microvascular and macrovascular complications in patients with type 2 diabetes mellitus. Metabolic complication accompanying the disease, especially hyperglicaemia, have significant influence on the range of albumin excretion. The aim of the study was to evaluate urinary albumin excretion and percentage of glycated hemoglobin (HbA1c), in relation to fasting and postprandial glycaemia. Research was made in two groups of patients with confirmed albuminuria: in the 1st group with good glycemic control with HbA1c > or = 6,1%-< or = 6,5%, and in the 2-nd group with poor glycemic control with HbA1c > 6,5%-< or = 10%. The control group consisted of 21 patients with essential hypertension and coexisted albuminuria, not suffering from diabetes. The average fasting and postprandial glycemic were calculated for each patient on the basis of the last three values of glycaemia from the patient's self-control test. The extent of albuminuria and the percentage of HbA1c were determined by the immunoturbidimetric test. The highest albumin excretion in urine was noticed in the group with poor glycemic control, a slightly lower level of albuminuria was found in the group with good glycemic control, however the lowest level of albumin excretion was noticed in the control group. The differences were not statistically significant. The fasting glycaemia as well as postprandial glycaemia were increased in the group with higher percentage of HbA1c (p < 0,001) with comparison to the group with good glycemic control. The average percentage of HbA1c was 7,54% in the group with poor glycemic control and was significantly connected with larger glycaemia with comparison to the 2nd group with average percentage of HbA1c 6,3%. The excretion of albumin in urine rises with increased glycaemia and percentage of glycosylated hemoglobin. Fasting glycaemia as well as postprandial glycaemia have influence on the percentage of glycated hemoglobin."
},
{
"id": "pubmed23n0582_11889",
"title": "Sequence of progression of albuminuria and decreased GFR in persons with type 1 diabetes: a cohort study.",
"score": 0.0090909091,
"content": "The sensitivity of albuminuria in predicting loss of kidney function has been questioned. We determined the sequence of kidney disease stages (microalbuminuria, macroalbuminuria, low estimated glomerular filtration rate [eGFR], and end-stage renal disease [ESRD]) and characterized those without albuminuria before a low eGFR. The Pittsburgh Epidemiology of Diabetes Complications Study is a prospective cohort investigation of childhood-onset type 1 diabetes. 480 study participants with eGFR greater than 60 mL/min/1.73 m(2) (mean age, 27 years; diabetes duration, 19 years at study entry) were prospectively followed up for 16 years. Low eGFR was defined as creatinine clearance less than 60 mL/min/1.73 m(2) from timed urine collections; microalbuminuria, as albumin excretion rate between 20 to 200 microg/min (30 to 300 mg/24 h); macroalbuminuria, as albumin excretion rate greater than 200 microg/min (>300 mg/24 h); and ESRD, as dialysis or renal transplantation. The 33 of 480 individuals (7%) who developed ESRD had prior albuminuria. 71 of 480 (15%) individuals developed low eGFR. 66 of 71 (93%) had prior/concurrent albuminuria, and 5 of 71 (7%) did not. Incident low eGFR values in the 5 patients were: (1) 54, (2) 58, (3) 59, (4) 59.7, and (5) 59.8 mL/min/1.73 m(2). 3 of 5 (60%; patients 1, 4, and 5) subsequently developed albuminuria. Final eGFRs in the 5 patients were: (1) 94, (2) 86, (3) 60, (4) 65, and (5) 54 mL/min/1.73 m(2), respectively. GFR and insulin sensitivity were not measured, but estimated. Incident decreased eGFR in patients without preceding/concurrent albuminuria may be caused by misclassification or a temporary eGFR decrease. Moderately decreased eGFR may occur rarely in patients with type 1 diabetes without preceding albuminuria."
},
{
"id": "pubmed23n0733_2798",
"title": "[Efect of short term glycemic control on microalbuminuria and glomerular filtration rate in type 2 diabetic patients with poor glycemic control].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The intensive glucose control significantly reduces the risk of microvascular complications, including nephropathy. We assess the impact of glycemic control through calculation of weekly mean glycemia (WMG) and glycemic variability (GV) on 24 hours ambulatory blood pressure (ABPM), urinary albumin excretion (UAE) and glomerular filtration rate (GFR). 53 patients with type 2 diabetes mellitus (DM2) were randomly divided into two groups to receive conventional or intensive treatment, which included weekly visits for medication adjustments and implementation of an educational plan for six weeks. We observed glycemic control (WMG < 150 mg/dL and VG < 50) in 75% (n = 21) of the patients on the intervention treatment (IT) (n = 28), and in 24% (n = 6) of the ones on the conventional treatment (CT) (n = 25) (p < 0.001). Considering patients of the two groups, 14 out of the 27 patients who achieved glycemic control showed initial mean systolic blood pressure (SBP) > 120 mmHg which was reduced from 138.4 ± 10.1 to 127.8 ± 11.6 mmHg (p = 0.023) at the end of week six. Reductions in SBP and diastolic BP (DBP) during wakefulness and sleep did not occur in the group (n = 17) without glycemic control and with SBP > 120 mmHg. Initially, 15 patients had GFR > 120 mL/min, and after six weeks, only the subgroup that achieved glycemic control (n = 7) showed a reduction of 137.2 ± 16 to 122.2 ± 25.2 mL/min (p = 0.02). At the beginning of the study, another fifteen patients presented with microalbuminuria. After six weeks, regardless of whether they achieved glycemic control or not, there was reduction in UAE, from 63.0 ± 43.1 to 24.8 ± 19.5 mg/g creatinine (p = 0.02). Thus short term glycemic control resulted in reductions of BP, GFR and the UAE in patients with DM2, which are beneficial for renal protection."
},
{
"id": "pubmed23n0058_13251",
"title": "[Microalbuminuria in a population of 653 patients with type 1 and 2 diabetes].",
"score": 0.009009009,
"content": "The aim of this retrospective study was to evaluate the prevalence of microalbuminuria in type 1 and 2 diabetic patients with or without high blood pressure levels. 653 patients were involved in the study [type 1: n = 413 (normotensive: n = 298; hypertensive: n = 115); type 2: n = 240 (normotensive: n = 93; hypertensive: n = 147)]. In type 1 diabetic patients, the prevalence of microalbuminuria was of 21 per cent. Microalbuminuria was also found in 28 per cent of type 2 diabetic subjects (p less than 0.10 vs type 1). The prevalence of microalbuminuria was significantly higher in hypertensive than in normotensive diabetic subjects (28 vs 20 per cent; p less than 0.05). Blood pressure in type 1 and 2 normotensive patients was significantly higher in subjects with than without microalbuminuria. We also observed higher HbA1 levels in microalbuminuric type 1 diabetic patients. Finally, we also assessed that the prevalence of diabetic chronic complications was higher in type 1 patients with than without microalbuminuria (p less than 0.05). This relationship was not evidenced in type 2 diabetic patients. In conclusion, the prevalence of microalbuminuria in a population of type 1 and 2 diabetic patients is high. We confirm in this study the relationship between microalbuminuria, blood pressure, and HbA1."
},
{
"id": "pubmed23n0649_6196",
"title": "Association between kidney function and albuminuria with cardiovascular events in HIV-infected persons.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Cardiovascular disease (CVD) is now a leading cause of death in HIV-infected persons; however, risk markers for CVD are ill defined in this population. We examined the association between longitudinal measures of kidney function and albuminuria with risk of atherosclerotic CVD and heart failure in a contemporary cohort of HIV-infected individuals. We followed a national sample of 17 264 HIV-infected persons receiving care in the Veterans Health Administration for (1) incident CVD, defined as coronary, cerebrovascular, or peripheral arterial disease, and (2) incident heart failure. Rates of CVD and heart failure were at least 6-fold greater in the highest-risk patients with an estimated glomerular filtration rate (eGFR) <30 mL/min per 1.73 m(2) and albuminuria > or =300 mg/dL versus those with no evidence of kidney disease (eGFR > or =60 mL/min per 1.73 m(2) and no albuminuria). After multivariable adjustment, eGFR levels 45 to 59, 30 to 44, and <30 mL/min per 1.73 m(2) were associated with hazard ratios for incident CVD of 1.46 (95% confidence interval, 1.15 to 1.86), 2.03 (1.47 to 2.82), and 1.99 (1.46 to 2.70) compared with eGFR > or =60 mL/min per 1.73 m(2). Similarly, albuminuria levels 30, 100, and > or =300 mg/dL had hazard ratios for CVD of 1.28 (1.09 to 1.51), 1.48 (1.15 to 1.90), and 1.71 (1.30 to 2.27) compared with absent albuminuria. The associations between eGFR and albuminuria with heart failure were larger in magnitude and followed the same trends. In this national sample of HIV-infected persons, eGFR and albuminuria levels were strongly associated with risk of CVD and heart failure. Kidney function and albuminuria provide complementary prognostic information that may aid CVD risk stratification in HIV-infected persons."
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"id": "pubmed23n0249_14953",
"title": "[Diabetic nephropathy: significance of microalbuminuria and proteinuria in Type I and Type II diabetes mellitus].",
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"content": "Diabetic nephropathy is a progressive renal disease and represents a serious late complication of diabetes. There are familial clustering and huge ethnic differences in the occurrence of diabetic nephropathy, which point to a genetic predisposition. Diabetic nephropathy is defined by persistent albuminuria (albumin excretion rate [AER] > 300 mg/day), declining glomerular filtration rate and rising blood pressure. Several years of incipient nephropathy, characterized by worsening microalbuminuria (AER 30 to 300 mg/day or 20 to 200 micrograms/min), which is Albustix-negative and detectable by special assays only, are followed by established nephropathy. The natural history of nephropathy differs between insulin-dependent (IDDM) and non-insulin-dependent (NIDDM) diabetes mellitus. In IDDM, nephropathy develops in 30 to 40% of cases. The incidence peaks after 15 to 16 years of diabetes. In NIDDM, estimates of prevalence range from 15 to 20%, and nephropathy often supervenes after a shorter known duration of diabetes than in IDDM. GFR is often increased above normal (hyperfiltration) from the onset of IDDM due to increased renal blood flow, glomerular capillary hypertension and increased filtration surface. The glomeruli are hypertrophied and the kidneys enlarged. In both IDDM and NIDDM, GFR begins to decline irreversibly, when AER has risen to 100 to 300 mg/day at an average rate of 10 ml/min. per year. This is due to progressive reduction of the filtration surface area through mesangial expansion. Serum creatinine levels begin to rise when GFR falls below 50 ml/min, and then end-stage renal failure follows after an average of five years.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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3
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"text": "Trasferire questo paziente e riempirlo di antibiotici significa dargli pane per oggi e fame per domani."
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"text": "preferiremmo un trapianto di midollo osseo allogenico se il paziente ha un fratello HLA-identico, poiché questo è il trattamento di scelta secondo il protocollo della Società Spagnola di Ematologia ed Emoterapia per i pazienti di età inferiore ai 40 anni con grave aplasia midollare."
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"4": {
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"5": {
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Trasferire questo paziente e riempirlo di antibiotici significa dargli pane per oggi e fame per domani. Vogliamo qualcosa di più duraturo. Neanche gli androgeni e le trasfusioni di piastrine risolvono il problema. Ci restano le altre tre opzioni. Un trapianto autologo non è ragionevole, poiché il midollo osseo di un paziente con aplasia midollare è inferiore al 25%, quindi è possibile ottenerne poco. Pertanto, preferiremmo un trapianto di midollo osseo allogenico se il paziente ha un fratello HLA-identico, poiché questo è il trattamento di scelta secondo il protocollo della Società Spagnola di Ematologia ed Emoterapia per i pazienti di età inferiore ai 40 anni con grave aplasia midollare. Risposta corretta, 3.
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Trasferire questo paziente e riempirlo di antibiotici significa dargli pane per oggi e fame per domani. Vogliamo qualcosa di più duraturo. Neanche gli androgeni e le trasfusioni di piastrine risolvono il problema. Ci restano le altre tre opzioni. Un trapianto autologo non è ragionevole, poiché il midollo osseo di un paziente con aplasia midollare è inferiore al 25%, quindi è possibile ottenerne poco. Pertanto, preferiremmo un trapianto di midollo osseo allogenico se il paziente ha un fratello HLA-identico, poiché questo è il trattamento di scelta secondo il protocollo della Società Spagnola di Ematologia ed Emoterapia per i pazienti di età inferiore ai 40 anni con grave aplasia midollare. [HIDDEN]
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Un paziente di 29 anni si presenta nel suo studio con una diagnosi di grave aplasia midollare. Qual è il trattamento di scelta?
| 180
|
it
|
{
"1": "Trasfusioni periodiche e antibiotici.",
"2": "Androgeni e trasfusioni di piastrine.",
"3": "Trapianto di midollo osseo allogenico se fratello HLA-identico.",
"4": "Trapianto autologo di midollo osseo per evitare il rigetto.",
"5": "Ciclosporina A e globulina antitimociti."
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| 232
|
EMATOLOGIA
| 2,013
|
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"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
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"id": "wiki20220301en541_22625",
"title": "Compagnia dell'Immacolata Concezione",
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"content": "n°9- Nel recinto delle mura di questo convento ritrovasi l'oratorio della Compagnia dell'Immacolata Concezione di Maria, la quale nella di lui chiesa tiene anche; la sua cappella fabbricata a spese dei confrati a cagione dell'aggregazione fatta con questo Convento negli atti del notar Filippo Mercadante, nel 1 luglio, 8 ind. 1595, o 9 ind.1596; dietro di che la fondazione di questa Compagnia allora Confraternita colla sua Cappella si effettuò per pubblico atto in Notar Antonino Vaccaro li 9 Gennaio Xind. 1596. In detta Cappella vi è il quadro dell'Immacolata Signora con cornice di marmo rosso e nel tetto di essa Cappella vi sono 34 quadri dei Santi, e nel mezzo vi è altro quadro di Maria SS. Immacolata con sua cornice dorata, il quale tetto si coprì di detti quadri nell'anno 1613, a spese delli confrati della Concezione, avendo fatto fare ognuno il suo quadro per devozione con scrivergli anche il suo nome."
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"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
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"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
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"id": "pubmed23n0087_21082",
"title": "[Results of severe aplastic anemia treated with antilymphocytic globulin].",
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"content": "The best results of the therapeutic immunosuppression in a plastic anemia have been obtained with antilymphocyte globulin (ALG). Considering this, 14 patients with this disease, 9 females and 5 males, from 8 to 60 years of age, were given ALG (40 mg/K/day/4 days) and corticosteroids. Fifty one percent of them, older than 30 years of age, showed partial or minimal remissions of the disorder. According to this result ALG administration together with bone-marrow transplantation in younger patients may offer effective treatment for a generally fatal disease to a greater number of patients."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
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"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0043_13325",
"title": "[Immunosuppression and blood transfusions in patients with a kidney transplant].",
"score": 0.0098039216,
"content": "94 patients with renal allograft from a living related donor were studied in three different groups: 1 Patients with identical histocompatibility (n-32), treated with prednisone (PDN) and azathioprine (Aza); 2 Haploidentical patients (34) who received PDN, Aza and cyclosporine (CsA); 3 Haploidentical patients (28) who previous to the transplantation received specific donor blood transfusions and Aza/PDN after the transplantation. The survival for the patient and the graft after five years was 100% and 96% in group 1; 97% y 89% in group 2 and 82% and 72% in group 3. Five patients in group 1 received CsA also. There was no mortality in group 1, while there were one death in group 2 and two more in group 3. There was no significant difference between CsA and Blood transfusions in the patients and grafts survival."
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n0088_14201",
"title": "[Treatment of severe aplastic anemia with bone marrow transplants or with antithymocyte globulin. Evaluation of 27 patients].",
"score": 0.0097087379,
"content": "The therapeutic results obtained in 27 patients with severe aplastic anemia (SAA) have been studied retrospectively. Ten patients underwent allogenic bone marrow transplantation (BMT) and 17 received antithymocyte globulin (ATG). Five of the ten patients transplanted (50%) are living and show normal hemopoiesis. Although prophylaxis was used, the incidence of host-versus-graft disease (grade II-IV) was 40% and concomitant pneumonitis was the main cause of death. Twenty courses of ATG were given to the 17 patients. 12 responses were achieved (60%), of which two were complete and the remaining were partial. Two patients who did not respond initially and one who recurred responded to a second course. Eleven patients survived (64.7%) of which 10 were disease-free (58.8%). One of them had remission controlled with cyclosporine. The probability of long-term survival is 48% in the group transplanted and 61.6% in the group treated with ATG, showing no statistical differences."
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"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0096153846,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0481_22478",
"title": "[Double renal transplant. Retrospective analysis of data on the patient population with double kidney transplantation in the setting of the AIRT].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The number of patients on the waiting list for renal transplantation has progressively increased in the last decade, while the number of potential donors have remained the same. The expansion of the donor pool using marginal donors may represent a possible, although partial solution to this problem. Thus, the aim of the present analysis was to evaluate the graft survival of double renal transplant from marginal donors performed within the Associazione InterRegionale Trapianti (AIRT) and to assess whether this procedure is characterized by an increase in surgical complications. 79 double renal transplants were performed from January 1st 1999 to December 31st 2002 in three AIRT transplant centers (Bari, Bologna, Torino). Immunosuppressive therapy for all patients included anti-IL-2 receptor antibodies, corticosteroids, tacrolimus and mofetil micophenolate. Graft survival was 90% at 36 months. Acute rejection incidence was 6.4%, while the incidence of surgical complications was 16.6%. The present study opens new perspectives to overcome the actual shortage of donor kidneys. Indeed, the use of marginal organs for double renal transplantation not suitable for single transplantation may create an additional pool of potential donors and significantly increase the number of kidney transplants."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0284_2966",
"title": "[Treatment of severe acquired aplastic anemia].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Severe acquired aplastic anaemia is associated with high morbidity and mortality despite improvement in the results obtained both with bone marrow transplantation and with immunosuppressive treatment. Early bone marrow transplantation is the treatment of choice for patients under 45 years of age, if the neutrophil granulocyte count is less than 0.2-0.5 x 10(9)/l and an HLA-identical sibling donor is available. Other patients should receive primary immunosuppression with antithymocyte globulin, cyclosporin and glucocorticoid in combination with granulocyte colony-stimulating factor. If they fail to respond after three months, and a donor is available, such patients may be treated with bone marrow transplantation. However, transplantation with marrow from donors other than HLA-identical siblings is still at an experimental stage."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0094339623,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0264_395",
"title": "[Immunohematologic surveillance of patients treated with ABO incompatible bone marrow allografts].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Direct antiglobulin test (DAT), ABO typing and isoagglutinins titers were regularly performed in 26 patients who received a marrow transplant from a major ABO incompatible donor (M = 10 cases), from a minor ABO incompatible donor (m = 10 cases) or both (B = 6 cases). Erythrocyte or plasma depletion of bone marrow infusate was used in all major or certain minor ABO incompatibilities respectively. A positive DAT was recorded in 19/26 patients at various times, but only a few of them, belonging to groups M or B, exhibited a significant hemolysis. No serious complication was observed after bone marrow infusion. Five patients showed evidence of hemolysis after transplantation, 1 patient died with a graft rejection and 3 patients had a delayed erythropoietic engraftment. In all cases of major ABO incompatibility, the erythrocyte recovery was preceeded by a decrease of antibodies against the donor's blood group. These antibodies finally disappeared in all patients except one who had a persistence of isoagglutinins beyond day + 650. A transient appearance of isoagglutinins against the recipient blood group was sometimes detected in minor ABO incompatibility without any clinical complications."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0093457944,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0272_13739",
"title": "[Immunoglobulins in Hematology. Immunologic thrombopenic purpura].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Immunologic thrombopenic purpura refers to several diseases including the most frequent, autoimmune thrombopenic purpura (AITP). Immunologic thrombopenia is related to anti-platelet autoantibodies, usually IgGs. In 15 to 20% of the cases, no auto-antibody can be detected. The severity of the cutaneomucosal manifestations is not always correlated with the degree of thrombopenia but only occurs for platelet counts less than 50 x 10(9)/L. The clinical course includes acute episodes of AITP and complete remissions in 80% of the cases in the episodes of AITP and complete remissions in 80% of the cases in the very young child. Inversely, in the adult, treatment of AITP has been highly debated because chronicity is frequent. Two therapeutic approaches, corticotherapy and splenectomy, have been widely used. Corticoids given at a dose of 0.5 to 1 mg/kg/day leads to remission in 15 to 30% of the cases. Splenectomy, a second intention therapy, leads to platelet counts above 100 x 10(9)/L in 60 to 70% of the patients. In 1981, intravenous polyvalent immunoglobulins were first employed for 13 children in a study reported by Imbach et al. The results have been confirmed in children and in adults. There are few side effects with this method and the dose of 1 g/kg over 2 days is effective. Response is rapid (platelet counts above 50 x 10(9)/L in 1 to 5 days) but often temporary (relapse to former levels in 5 to 45 days). The high cost of this intravenous polyvalent immunoglobulins has led to much debate over their use.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n1101_8764",
"title": "[Diagnosis and treatment for aplastic anemia].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Treatments of aplastic anemia comprise supportive therapy and aplastic anemia-specific therapy to recover from hematopoiesis. Supportive therapy includes transfusion, granulocyte colony-stimulating factor, and iron chelation therapy in addition to symptomatic treatment. Aplastic anemia-specific treatments that aim to achieve hematopoietic recovery are immunosuppressive therapy, thrombopoietin receptor agonist (TPO-RA) treatment, allogeneic hematopoietic stem cell transplantation, and anabolic hormone therapy. Although the transplantation achieves complete recovery of hematopoiesis (healing), there is a risk of death from transplant-related complications. The most effective drug therapy is the combination of TPO-RA and the immunotherapy combined with anti-thymocyte globulin and cyclosporine. This treatment is also effective against secondary, drug-induced, or hepatitis-associated aplastic anemia. In the treatment of aplastic anemia, the treatment choice is made based on the disease severity and patient ages."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0271_6847",
"title": "[Prophylactic and therapeutic use of immunoglobulins in patients with bone marrow transplantation].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Eleven children were transplanted in our BMT Unit. All but one received standard IVIG preparations in doses of 100 mg/kg b. w. regularly on days before and after transplantation -1, +14, +28, +60 and +90, respectively, and anti-CMV hyperimmune globulin (Cytotect) was given to six patients in the same doses, respectively. In spite of the severe immunodeficiency bacterial infections were verified only in four patients, and CMV infection in three. New infection only occurred in two of the three patients, who hadn't been given CMV prophylaxis, while in the group of six children having been given Cytotect prophylaxis only one became infected from endogenous reactivation of CMV. Therapeutic application of immunoglobulin compounds were used in four of our transplanted patients. Two of them suffered from sepsis during transplantation, one from protracted immunoneutropenia and one from CMV antigenaemia after the transplantation, respectively. Our conclusion is that the administration of immunoglobulins may contribute to the prevention of infections and to the treatment of some complications in BMT recipients. Anti-CMV immune globulin seems to be more effective than standard IVIG in the prevention of CMV infection."
},
{
"id": "pubmed23n1028_18191",
"title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0349_7200",
"title": "[Intravenous immunoglobulins and autoimmune thrombopenic purpura].",
"score": 0.0090909091,
"content": "To determine the usefulness of intravenous immunoglobulin in the treatment of autoimmune thrombocytopenic purpura (AITP). IVIg infusion is an important agent in managing AITP because most patients experienced a rapid increased platelet count. Its precise place in the management of these patients is however controversial, particularly on account of its high cost and transient effect. It is indicated in the severe form of the disease or before surgery in corticoresistant patients. Prospective studied are mandatory to compare the efficacy of IVIg and high dose corticosteroids in this indication."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.009009009,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
},
{
"id": "pubmed23n0043_13324",
"title": "[Advances in the treatment of aplastic anemia].",
"score": 0.009009009,
"content": "The purpose of this paper is to describe the current advances in the pathogenesis, classification and treatment of acquired aplastic anemia (AA). The therapeutical experience obtained at the Servicio de Hematología, Centro Medico Nacional, Siglo XXI is described. Bone marrow transplantation is the first choice therapy for severe AA. This procedure succeeds in obtaining complete remission in nearly 80% of the cases. Nevertheless, few patients are eligible for such therapy, consequently other treatments should be considered. In this context some immunosuppressive therapies such as antilymphocyte globulin had shown to produce favorable responses in 60% of the patients. In addition, androgens and immunosuppressive drugs like methylprednisolone bolus and cyclosporin A do not have a definitive place in severe AA. Finally, it is important to describe the experience with lymphocytapheresis, a new procedure, that decreases the immunological response against the normal hematopoiesis by removing the population of T-lymphocytes inducing complete remission in a few patients."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
},
{
"id": "pubmed23n0603_9710",
"title": "[Severe acquired aplastic anemia: historical outcome of patients treated by allogeneic bone marrow transplantation from matched sibling donors. A study by the Spanish Group for Bone Marrow Transplantation in Children (GETMON)].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Allogeneic haematopoietic stem-cell transplantation is the treatment of choice for acquired aplastic anaemia in children. Experience with this approach from Spanish Working Party for Bone Marrow Transplantation in Children in two sequential time periods (1982-1990 and 1991-2004) is reported. Sixty two consecutive patients with a median age of 10 years were transplanted; 18 in the 1982-1990 period and 44 in the 1991-2004 period. Conditioning regimen consisted mainly of irradiation and cyclophosphamide in the first period (72 % of patients) and cyclophosphamide +/- anti-thymocyte globulin (62 %) in the second. Graft versus host disease prophylaxis consisted of cyclosporine in most patients (57/62). Fifty one patients are alive and disease-free at a median follow-up of 127 months. Five years probability of event-free survival is 82 %. The survival increased from 61 % to 91 % during the two time periods. Eleven patients died from graft failure or rejection (3), acute or chronic graft versus host disease and infection (4) or multi-organ failure (4). Univariate analysis identified two significant prognostic factors: interval diagnostic/transplant and time period of transplant (for both p = 0.03). This experience corroborates that allogeneic haematopoietic stem-cell transplantation is the best treatment for severe acquired aplastic anaemia, with a current disease-free survival of 90 % of patients."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0088495575,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0275_11115",
"title": "[Intravenous immunoglobulins in bone marrow transplantation].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Intravenous immunoglobulins have a role also in the prevention of infections after a bone marrow transplantation. Even if a reduction of CMV pneumonia is reported it is not clear whether such an effect is due to a direct antiviral activity or it is mediated through an immune modulation that reduces GVHD and then the immune suppression. We are currently using i.v.Ig at a dose of 100 mg/kg/day within a protocol for GVHD prophylaxis after a mismatched BMT."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
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{
"id": "pubmed23n0075_5494",
"title": "[The comparative efficacy of splenectomy and antilymphocyte globulin therapy in patients with aplastic anemia].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Analysis of the clinical efficacy and long-term survival of patients with grave and not grave forms of aplastic anemia, subjected to splenectomy or treated with antilymphocytic globulin has shown that in grave aplastic anemia, the clinical efficacy of antilymphocytic globulin is higher than the efficacy of the operative treatment methods. The 30-month survival can be attained in 42% of the patients given globulin and in 28% of the patients after splenectomy. In patients with grave aplastic anemia, it is recommended that the treatment be instituted from the use of antilymphocytic globulin in a dose of 15 mg/kg bw daily for 5 days, provided there are no contraindications. In patients with not grave aplastic anemia, the results of splenectomy and therapy with antilymphocytic globulin are approximately the same: the 5-year survival amounts to 94 and 93%, respectively. Therefore, the use of globulin may be recommended as a method of choice for the above patients' group, since surgical approaches to the treatment are still coupled with a high risk for the patient's life."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0322_9657",
"title": "[Bone marrow transplantation for severe aplastic anemia].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Severe aplastic anemia is a hematological disease with a high mortality rate, for which bone marrow transplantation is the treatment of choice, specially in children and young adults. The number of transfusions undergone before the transplant is the most important factor to predict the possibility of graft failure. Twenty patients with severe aplastic anemia, most of them already multiple transfused, were transplanted utilizing cyclophosphamide combined with antilymphocyte globulin as a conditioning regiment. All the evaluable patients engrafted and there were no episodes of graft failure. Three patients died, and 17 (85%) are alive with hematopoietic recovery at a median of 27.7 months post-transplant. Bone marrow transplantation was an excellent therapeutic option in this series of patients with severe aplastic anemia and the conditioning regiment appeared to be sufficiently myeloablative and immunosuppressive to avoid early or late graft failure."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0086206897,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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]
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|
3
|
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"1": {
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"text": "c'è un segnale di allarme: non c'è polso arterioso e l'ustione è circonferenziale all'arto. Si tratta di un'emergenza che, se lasciata evolvere, compromette la vitalità dell'arto colpito e porta all'amputazione: è necessario eseguire un'escarotomia d'urgenza per alleviare la pressione del terzo spazio sul tronco vascolare arterioso."
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"4": {
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La domanda è complicata: si parla di un'ustione del 10% della superficie corporea e il trattamento di scelta per le ustioni di secondo grado inferiori al 20% della BSA dovrebbe essere topico e monitorato. Tuttavia, c'è un segnale di allarme: non c'è polso arterioso e l'ustione è circonferenziale all'arto. Si tratta di un'emergenza che, se lasciata evolvere, compromette la vitalità dell'arto colpito e porta all'amputazione: è necessario eseguire un'escarotomia d'urgenza per alleviare la pressione del terzo spazio sul tronco vascolare arterioso.
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La domanda è complicata: si parla di un'ustione del 10% della superficie corporea e il trattamento di scelta per le ustioni di secondo grado inferiori al 20% della BSA dovrebbe essere topico e monitorato. Tuttavia, c'è un segnale di allarme: non c'è polso arterioso e l'ustione è circonferenziale all'arto. Si tratta di un'emergenza che, se lasciata evolvere, compromette la vitalità dell'arto colpito e porta all'amputazione: è necessario eseguire un'escarotomia d'urgenza per alleviare la pressione del terzo spazio sul tronco vascolare arterioso.
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Un giovane uomo arriva al pronto soccorso con un'ustione da fiamma di secondo grado sul 10% della superficie corporea, che interessa il braccio destro con un esteso disegno circolare. Non c'è polso arterioso nella mano misurato con il Doppler. Qual è il trattamento di scelta?
| 270
|
it
|
{
"1": "Cure occlusive con sulfadiazina-arginina e valutazione della profondità a una settimana.",
"2": "Drenaggio linfatico e valutazione di un by-pass vascolare.",
"3": "Incisioni per escarotomia o decompressione d'emergenza.",
"4": "Gestione delle aspettative.",
"5": "Amputazione dell'arto."
}
| 135
|
DERMATOLOGIA E CHIRURGIA PLASTICA
| 2,015
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0099009901,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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"id": "pubmed23n0087_1005",
"title": "[Clinical usefulness of the Doppler-echocardiographic method for evaluating intracardiac shunts. Combined Doppler and hemodynamic study].",
"score": 0.0099009901,
"content": "The purpose of this study was to assess the accuracy of a quantitative two-dimensional Doppler echocardiographic method for estimating systemic and pulmonary blood flows in atrial and ventricular septal defects. Twenty-eight patients (mean age 22 +/- 14), with atrial septal defect (ADS) or ventricular septal defect (VSD) underwent Doppler-echocardiography and cardiac catheterization in order to assess pulmonary blood flow (QP), systemic blood flow (QS), the left to right shunt (SH) and the ratio of pulmonary to systemic flow (QP/QS ratio). Cardiac output was also determined by the oximetry method according to Fick principle. Pulmonary output assessed by Doppler was 7.9 +/- 0.61/min, by catheterization 9.0 +/- 3.9. Linear regression analysis showed a low correlation coefficient (r = 0.10; p = NS). Systemic output evaluated by Doppler resulted 4.6 +/- 1.4 l/m, while at catheterization 5.1 +/- 1.5 l/min (r = 0.25; p = NS). Doppler evaluation of left-to right shunt was 3.3 +/- 1.5 l/min, at catheterization 3.9 +/- 3.1 (r = 0.74; p less than 0.001). Doppler QP/QS ratio resulted 1.7 +/- 0.5, at catheterization 1.8 +/- 0.5 (r = 0.96; p less than 0.0010. The results showed that, in spite of the lack of correlation between the pulmonary and systemic outputs assessed by Doppler vs catheterization, QP/QS ratio, as well as SH, are useful noninvasive indexes in order to evaluate intracardiac shunts."
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"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0098039216,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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"id": "pubmed23n0061_307",
"title": "[Coronary angioplasty using last generation materials. Immediate results].",
"score": 0.0098039216,
"content": "To present immediate results of percutaneous transluminal coronary angioplasty (PTCA) with the use of last generation catheter devices. 74 patients underwent PTCA mean age 55 years the majority of them with disease of one vessel (92%) and good left ventricular function (88%). There was a total of 80 lesions treated, 26 type A and 54 type B according to the Task Force for Coronary Angioplasty of the American College of Cardiology--American Heart Association Classification. Results were analysed by separate observers: one clinical cardiologist (C), one cardiovascular surgeon (S) and two hemodynamicists (H1, H2). A significant fail in the degree of coronary obstruction was demonstrated post PTCA in the opinion of the observers: C = 83 +/- 10.7/9.0 +/- 14; S = 86 +/- 13.0/9.3 +/- 11; H1 = 88.6 +/- 7.0/8.5 +/- 12; H2 = 88.5 +/- 8.0/8.3 +/- 12 (P less than 0.001). Angiographic success was attained in 94.6% of the cases and the complication rate was low 2.7%. The high primary success and the low complication rates seen in this series can be attributed to the careful selection of cases and advanced performance of the catheterization devices that were used."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0097087379,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0089_18630",
"title": "[Contribution of two-dimensional echocardiography to the diagnosis of abnormalities of the left coronary artery originating in the trunk of the pulmonary artery].",
"score": 0.0097087379,
"content": "The abnormal origin of the left coronary artery from the trunk of the pulmonary artery is rarely encountered, difficult to diagnose and has a severe prognosis because of the major risk of sudden death. The authors report the case of a 63 year-old male patient, presenting this anomaly which creates a true left-to-right shunt with myocardial ischemia secondary to the steal of coronary blood toward the pulmonary artery. The diagnosis is evoked by bidimensional cardiac sonography, pulsated and color Doppler, which permit to confirm the left-to-right shunt while this is confirmed by coronary angiography. The treatment is essentially surgical."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0096153846,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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{
"id": "pubmed23n0491_20792",
"title": "[Is the screening of asymptomatic carotid stenosis worthwhile?].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Endarteriectomy may be of some benefit for those patients who have asymptomatic carotid stenosis above 80%. Duplex echography is a useful non-invasive diagnosis method, and the detection of asymptomatic carotid stenosis is questionable. Detection in the whole population seems inefficient since most stenosis are found in patients who experience other locations of atherosclerosis or who have several risk factors. The conditions where detection seems useful are the patients above 55 years with lower limb occlusive arterial disease or aortic aneurysm, and the subjects who have three of the four following conditions: age above 65 years, hypercholesterolemia, tobacco, and ischaemic cardiopathy."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n0014_4345",
"title": "[Aortocoronary bypass. 2. Long-term results evaluated in 318 survivors].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Of the 318 patients surviving the first postoperative month 14 died secondarily, 5 were lost to follow-up, and 299 were therefore reviewed with a mean follow-up of 16.6 months (extremes of 2 and 42 months). The percentage of late infarcts was 5.9%. Complete disappearance of the angina occurred in 80.3% of patients. Persistant angina was commoner in females (p less than 0.05) and in patients with a lesion affecting all three trunks (p less than 0.05). On the other hand age, the clinical indications for bypass, the presence of an infarct preoperatively, and the development of an infarct immediately postoperatively did not affect the functional result. The cardio-thoracic ratio decreased significantly, from0.51 +/- 0.07 to 0.47 +/- 0.05 (p less than 0.001). 45 coronary arteriograms in a total of 63 grafts were analysed. 73% were patent after a follow-up period of 10.5 months. The patency rate was 88.6% when coronary arteriography was carried out systematically, and 63% (p less than 0.002) when it was indicated by persistant or recurrent angina. The actuarial survival curve in patients with 2 or 3 trunk involvement demonstrates clearly the superiority of surgical over medical treatment."
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"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0094788859,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0061_10397",
"title": "[Surgical results in stage 2 arterial diseases].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The results of surgical treatment of peripheral artery disease at the stage of intermittent claudication may now be assessed with a 40 year follow-up. In selected cases the 10 year patency rate of aortoiliac revascularisation is 90% and the 5 year patency rate of femoropopliteal revascularisation is 85%. When the indications are widened to include less favourable lesions giving rise to severe claudication, the patency rate falls to 60% at 5 years. These results should improve with better preoperative assessment by Doppler ultrasonography the use of new material and methods (endovascular) and stricter control of the revascularisation procedure by angioscopy in patients with severe effort ischaemia which is the principal surgical indication; the association of endovascular revascularisation procedures has increased the therapeutic indications and improved the functional result."
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"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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"id": "pubmed23n0570_17167",
"title": "[Prevalence of carotid artery disease in an ischemic stroke population: role of Doppler ultrasonography].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Atherosclerotic carotid disease represents approximately 20% of the causes of ischemic stroke. Effective treatment options, such as endovascular or surgical revascularization procedures, are available. Doppler Ultrasound (DUS) is a non-invasive, inexpensive, routine exam used to evaluate the presence of internal carotid artery (ICA) stenosis. We retrospectively analysed the prevalence of severe atherosclerotic carotid disease in a population of patients with acute ischemic stroke/transitory ischemic attacks (TIAs), and the role of DUS in the detection of ICA stenosis and treatment decisions in these patients. A total of 318 patients with ischemic stroke or TIAs was admitted to our stroke unit, and 260 patients were studied by DUS. ICA stenosis was evaluated by DUS according to peak systolic velocity. All DUS exams were performed by the same operator. ICA stenosis was further assessed in 43 patients by digital subtraction angiography (DSA) using NASCET criteria. Of the total 318 patients, 260 (82%) had DUS evaluation. Of the total 520 ICAs studied by DUS, degrees of ICA stenosis were: 0-29% n= 438 (84%); 30-49% n= 8 (2%); 50-69% n= 27 (5%); 70-89% n= 15 (3%); 90-99% n= 20 (4%); oclusão n= 14 (2%). Of the total 260 patients studied, 43 (16.5%) underwent DSA. Sensibility and specificity of DUS in the diagnosis of carotid stenosis over 70% were, respectively, 91% e 84%. Of the total 31 patients with significant carotid stenosis (70-99%), 23 (74%) underwent subsequent carotid revascularization procedures. DUS is an important screening test in our stroke unit, justifying its use as a routine exam for all patients with ischemic stroke/TIAs. Moreover, our results show the relevance of severe carotid disease in a population with acute ischemic stroke/TIAs (16.5%), with a total of 9% of patients being submitted to carotid revascularization procedures."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0092592593,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0260_18236",
"title": "[Symptomatic and asymptomatic myocardial ischemia before and after percutaneous transluminal coronary angioplasty].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The aim of the present study was to prove the effect of successful percutaneous transluminal coronary angioplasty (PTCA) on the occurrence of symptomatic and silent myocardial ischemia recorded during 24-h ECG, considering the number of diseased coronary arteries, a history of myocardial infarction, and the interval between myocardial infarction and PTCA. Before PTCA, 28 of 56 patients (50%) had ischemic ST-segment alterations, 3-8 days thereafter, there were only 13 patients (23%) with signs of myocardial ischemia (p < 0.01). The number of episodes of ischemia (IE) was reduced 44% (p < 0.05), their duration (ID) 51% (p < 0.01). In symptomatic patients, the decrease was 67% (p < 0.05) and 83% (p < 0.05), in patients with silent myocardial ischemia 20% (n.s.) and 29% (n.s.). Patients with one-vessel disease exhibited a 73% reduction of IE (p < 0.01) and a 85% reduction of ID (p < 0.01). In patients with two-vessel disease, the decrease was 47% (p < 0.05) and 26% (p < 0.05), whereas in those with three-vessel disease, there was no significant change. Patients without stenosis (< 50%) after PTCA had--irrespective of primary findings--a decrease of IE of 78% (p < 0.05) and of ID of 85% (p < 0.05), while patients with persisting coronary artery stenosis exhibited no significant decrease (20% and 35%, n.s.). In patients without history of myocardial infarction, the reduction of IE was 79% (p < 0.01) and that of ID 85% (p < 0.05); in patients with recent myocardial infarction (< 3 months) the decrease was 59% (p < 0.05) and 70% (p < 0.05).(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "pubmed23n0381_3951",
"title": "[The classification of coronary lesion from Society for Cardiac Angiography and Intervention predicts better results of coronary angioplasty than the one from American College of Cardiology/American Heart Association Coronary Disease].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The classification of coronary lesion complexity, using the American College of Cardiology/American Heart Association (ACC/AHA) is a predictor of balloon angioplasty success. Stents have improved results even in complex lesions. To compare the ACC/AHA and the new Society for Cardiac Angiography (SCA&I) coronary lesion scores as predictors of angioplasty success. Ali consecutive angioplasty procedures (n = 346, 456 lesions, 47% stents) were prospectively analyzed from August 1996 to March 1999. Coronary lesions were classified using the ACC/AHA and SCA&I scores. Angiographic success was assessed and its multivariate predictors determined with logistic regression analysis. According to the ACC/AHA score, angiographic success was 97, 92.7, 93.3, and 82.3% in A, Bl, B2 and C lesions respectively (p = 0.013). There only were significant differences in success between C and A, Bl or B2 lesions. According to the SCA&I score success was achieved in 97.3, 97.9, 75.8 and 33.3% in nonCP, CP, nonCO and CO lesions respectively (P < 0.001). With the SCA&I score statistically significant differences in angiographic success were found for all lesion score comparisons, except between nonCP and CP lesions. No other variables had predictive value for angiographic success. Coronary angioplasty angiographic success is better predicted by the new SCA&l lesion score than with the ACC/AHA lesion classification in a group of patients with frequent use of stents."
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"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0090909091,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "pubmed23n0117_13024",
"title": "[Dobutamine in vascular surgery].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The hemodynamic parameters of 12 patients operated on not a coronary vascular disease have been controlled by means of not invasive technic. The aortic output was measured by means of an oesophageal probe that associates echography and Doppler effect. A double blinded study was done by dividing the patients into two groups. The group 1 was subjected to a perfusion of dobutamine and the group 2 to a perfusion of a placebo during the operation. The group 1 showed a mean aortic output similar-level than before anesthesia one (3.40 +/- 0.61 l/min; 3.35 +/- 0.5 l/min) and 37% greater than group 2 (p less than 0.01), during operation period. The average systolic volume of group 1 was nearly similar at the initial one (46.5 +/- 12.92 ml; 40.8 +/- 8.2 ml) and 35% higher than group 2 (p less than 0.01). The cardiac frequency was higher (average 14 beats per minute) in the group 1 (p less than 0.01). The total systemic vascular resistance of group 1 were maintained in equilibrium and did not show any significative change. In opposition, group 2 showed a 207% increase in their vascular resistance, in relation to the initial values (p less than 0.01). These values were significatively higher that those of the group 1 (p less than 0.00). Mean diuresis was of 144 +/- 41.5 ml/h for group 1 and 43.6 +/- 10.9 ml/h for group 2 (p less than 0.001). In group 2 the H+ concentration increased from 33 to 39 nmol/l (p less than 0.01) and it was higher (p less than 0.01) than group 1.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.009009009,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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"id": "pubmed23n0090_12350",
"title": "[Non-invasive monitoring of cardiac output with Doppler in aortoiliac surgery. Preliminary study].",
"score": 0.009009009,
"content": "The experience about 18 patients subjected to aortoiliac surgery is exposed. The cardiac flow was bloodless monitorized by means of an apparatus, based in Doppler effect, which proved its accuracy and usefulness. Authors considers necessary to monitorize the cardiac flow in this sort of surgery, and this bloodless method has showed its validity and simplicity."
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"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0089285714,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0084_9679",
"title": "[Influence of left ventricular hypertrophy on its function in essential arterial hypertension. Analysis by Doppler echocardiography].",
"score": 0.0089285714,
"content": "In order to evaluate the influence of left ventricular hypertrophy (LVH) on the function of this ventricle, twenty patients with essential arterial hypertension (EAH) were studied using Doppler echocardiography. Patients with diastolic blood pressure greater than 91 mmHg were included. Antihypertensive treatment was stopped 2 weeks before the study. None of them had any concomitant coronary artery disease nor kidney involvement. Left ventricular diameters, left ventricular mass (LVM), stroke volume, fractional shortening, mean velocity of circumferential shortening (Vcfr), mean velocity of circumferential relaxation, mean velocity of aortic flow and mean E and A velocities of mitral flow as well as the ratio of these velocities (E/A) were measured or calculated. With those values from the entire group, arithmetic means were calculated and the population was divided into two groups: those with values greater than the mean and those with values below the mean for each variable for comparative purposes. The relationship of the individual values was also calculated. The interventricular septum thickness and the left ventricular end diastolic diameter were proportional with diastolic blood pressure (p less than 0.05). The LVM values shown an inverse relationship to the fractional shortening (p less than 0.01), Vcfr (p less than 0.05) as well as end diastolic diameter of left ventricle (r = -0.889, p less than 0.01) and with the stroke volume (r = -0.861, p less than 0.01). The E/A ratio was proportional to the fractional shortening (p less than 0.05) and to Vcfr (r = 0.903). The A velocity of the mitral Doppler flow showed an inverse proportion to the Vcfr (p less than 0.05).(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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"id": "wiki20220301en500_33045",
"title": "Orazio Tedone",
"score": 0.0089140361,
"content": "Selected works \"Sul moto di un fluido contenuto in un involucro ellissoidico solido.\" Il Nuovo Cimento (1877–1894) 33, no. 1 (1893): 160–179. Sulla linea elastica (1894). \"Il moto di un ellissoide fluido secondo l'ipotesi di Dirichlet.\" Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa-Classe di Scienze 7 (1895): 1–4. Sulla integrazione dell'equazione ... (1898). Sul sistema generale delle equazioni (1898). Sulla teoria degli spazi a curvatura costante (1899). Sull'equazione dell'elasticità in coordinate curvilinee (1899). Sulle equazioni delle vibrazioni dei corpi elastici (1900). \"Sulle formole che rappresentano lo spostamento di un punto di un corpo elastico in equilibrio.\" Il Nuovo Cimento (1895–1900) 11, no. 1 (1900): 161–172. \"Saggio di una teoria generale delle equazioni dell'equilibrio elastico per un corpo isotropo.\" Annali di Matematica Pura ed Applicata (1898–1922) 10, no. 1 (1904): 13–64"
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"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.0088495575,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
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"id": "pubmed23n0259_6196",
"title": "[Comparative study of transthoracic Doppler echocardiogram, computed tomography and aortography in the diagnosis of thoracic aortic dissection].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Comparative and prospective evaluation of three methods (transthoracic echo-Doppler (TTE), computerized tomography (CT) and aortography (AORT) utilized for aortic dissection diagnosis. The 39 patients with confirmed aortic dissection (surgery or autopsy) underwent, within a few hours of each other, all three methods scrutinized. There were 19 cases of type A and 20 of type B dissection. In type A dissection the methods were equivalent (TTE = 73.7%, CT = 84.2%, AORT = 73.7% p = NS) but for type B, TTE was significantly inferior to the other two methods (TTE = 60%, TC 90%, AORT = 80%, p < 0.05 for TTE, for TC and AORT p = NS). In three occasions, even though all three methods were performed, the diagnosis was not obtained. The methods which were evaluated make the diagnosis in the majority of cases. In type A all methods are similar, however, in type B, TC and AORT are superior to TTE. Even performing all three methods in each patient, in three instances the diagnosis was not made."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0098_8518",
"title": "[Pulsed Doppler in children operated on for aortic coarctation: reliability in the evaluation of minor residual lesions].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The usual non invasive diagnostic methods may not be able to estimate a mild residual gradient in infants treated for Coarctation of the Aorta (CA) so we tried to determine whether Pulsed Doppler (PD) may be useful in these cases. We studied 16 children (Group A) treated for CA, clinically considered as good operative results (arm to leg gradient less than or equal to 10 mmHg) and admitted for cardiac catheterization to study associated cardiac defects. Ten children with congenital heart disease different from CA were studied as a control (Group B). Percutaneous left cardiac catheterization was performed in all children with pull-back recording of the aortic pressure across aortoplasty before angiography. PD study was performed with an ATL Mark 600 and a 3 MHz transducer positioned in the suprasternal notch. The sample volume was moved into the descending aorta in order to obtain peak flow velocity (PFV) and estimate systolic gradient (DEG). Cardiac catheterization gradients (CCG) ranged from 0 to 20 mmHg (3.9 +/- 6.3 mmHg) in Group A while no gradient was recorded at the Isthmus in Group B. In Group A the frequency shift changed just below the aortoplasty; PFV and DEG ranged respectively from 1 to 2.3 m/s (1.6 +/- 0.3 m/s) and from 4 to 22 mmHg (10 +/- 4.8 mmHg). In Group B the descending aorta PFV ranged from 0.8 +/- 1.3 m/s (1 +/- 0.2 m/s). PFV in Group A was higher than in Group B (p less than 0.001). CCG were plotted against DEG; the linear regression gave a satisfactory coefficient of correlation (R = 0.93 and p less than 0.001).(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0086956522,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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{
"id": "pubmed23n0314_6683",
"title": "[Myocardial revascularization with one and two mammary arteries: clinical results and long-term follow-up].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Coronary bypass grafts made with internal mammary artery have better long-term results than those made with saphenous vein. It is possible that the use of both mammary arteries would lead to even better results. To compare the long-term survival and the incidence of new coronary events of patients, in whom one or two mammary arteries were used as coronary bypass grafts. One hundred and eight randomly selected patients who received one mammary artery for myocardial revascularization and 108 patients, matched for prognostic factors, who received two mammary arteries were studied. These patients were followed for a mean of 4 years (range 1 to 12 years). Operative complications, hospital mortality and long-term probability of being free of disease were compared in both groups. Operative mortality was similar in both groups (0.9%). Patients that received two mammary arteries had a higher frequency of operative wound complications. Long-term survival was 84% in patients who received one and 83% in patients who received two mammary arteries. The probabilities of being free of myocardial infarction (92 and 82% respectively) and angina (94 and 86% respectively) were lower in the later group. Patients who received two mammary arteries had a higher probability of a long term disease free survival than patients who received one mammary artery."
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1
|
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"text": "La FiO2 di 1 e l'iperventilazione con ventilazione meccanica, dimostrata da una bassa PCO2, non riescono a innalzare sufficientemente la PO2, a causa di un disturbo V/Q, con probabile shunt nell'area dell'atelettasia polmonare, probabilmente acuta, poiché il polmone non è stato in grado di creare meccanismi compensatori per limitare la perfusione nelle aree scarsamente ventilate."
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La FiO2 di 1 e l'iperventilazione con ventilazione meccanica, dimostrata da una bassa PCO2, non riescono a innalzare sufficientemente la PO2, a causa di un disturbo V/Q, con probabile shunt nell'area dell'atelettasia polmonare, probabilmente acuta, poiché il polmone non è stato in grado di creare meccanismi compensatori per limitare la perfusione nelle aree scarsamente ventilate.
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La FiO2 di 1 e l'iperventilazione con ventilazione meccanica, dimostrata da una bassa PCO2, non riescono a innalzare sufficientemente la PO2, a causa di un disturbo V/Q, con probabile shunt nell'area dell'atelettasia polmonare, probabilmente acuta, poiché il polmone non è stato in grado di creare meccanismi compensatori per limitare la perfusione nelle aree scarsamente ventilate.
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Durante il servizio di guardia al Pronto Soccorso del vostro ospedale, dovete assistere un paziente di 64 anni con insufficienza respiratoria acuta. Le sue condizioni cliniche erano critiche, con bassa saturazione di ossigeno e instabilità emodinamica. Una radiografia del torace urgente ha mostrato un'atelettasia di 2/3 del polmone destro. Sono state eseguite l'intubazione orotracheale e la ventilazione assistita, con una Fi02 pari a 1,0. La successiva emogasanalisi arteriosa ha mostrato pH 7,23, Pa02 60 mmHg e PaC02 30 mmHg. Qual è la causa dell'ipossiemia?
| 368
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it
|
{
"1": "Cortocircuito.",
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"4": "Malattie neuromuscolari.",
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| 121
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PNEUMOLOGIA E CHIRURGIA TORACICA
| 2,016
|
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"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0099009901,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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{
"id": "pubmed23n0013_7428",
"title": "[Optimal positive and expiratory pressure in adult respiratory distress syndrome (author's transl)].",
"score": 0.0099009901,
"content": "We defined a new optimal positive end expiratory pressure (PEEP) in the adult respiratory distress syndrome (ARDS). The optimal PEEP is the one which allows to obtain a PaO2 greater than or equal to 400 mmHg and/or an intrapulmonary shunt less than or equal to 15 p. cent, the cardiac output being held constant. 14 cases of ARDS have been treated by this method with encouraging results. The earlier optimal PEEP was applied, the more effective it was."
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0321_7528",
"title": "[Evaluation of hemodynamic and respiratory variables in patients with acute respiratory distress syndrome in two ventilatory modes].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The aim of the present study was to evaluate the hemodynamic and respiratory variations in patients with acute respiratory distress syndrome (ARDS) under two conditions: volume controlled ventilation (VCV) and pressure controlled inverse ratio ventilation (PCIRV). Seventeen patients with ARDS and the following criteria were included: lung injury score > 2.5 and peak inspiratory pressure > or = 40 cm H2O under VCV, constant flow and I/E ratio of 1/2. Measurements were obtained in VCV and after one hour in PCIRV with I/E ratio 2/1 using a similar PEEP value than VCV. PCIRV was accompanied by a significant lower tidal volume (736.10 +/- 119.20 vs 540.35 +/- 84.66 p < 0.001), peak inspiratory pressure (43.60 +/- 5.50 vs 26.26 +/- 3.47 p < 0.0001) and plateau pressure (37.64 +/- 3.70 vs 25.30 +/- 3.50 p < 0.001) and a significant higher: respiratory frequency (17.70 +/- 2.10 vs 20.94 +/- 3.38 p < 0.002), mean airway pressure (16.20 +/- 3.00 vs 19.41 +/- 2.80 p < 0.003) and static compliance (25.84 +/- 5.42 vs 35.18 +/- 9.39 p < 0.002). Similar values in the hemodynamic and oxygenation variables were observed between both groups. Our results show that PCIRV allow to ventilate patients with lower peak inspiratory and plateau pressures without significant changes in hemodynamic and oxygenation parameters. The conventional tidal volumes are excessive for lungs with SDRA, which is shown with the improvement in the static compliance and the airway pressures in PCIRV. PCIRV mode at the same PEEPt level as VCV, with normal I/E ratio does not improve the oxygenation, despite the higher level of the mean airway pressure."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "pubmed23n0506_11817",
"title": "[A comparison of the continuous positive airway pressures produced by two systems].",
"score": 0.0097087379,
"content": "To compare the generation of continuous positive airway pressure using a hand-made device (underwater seal) or a ventilator (Inter 3). Two positive airway pressure generation systems were compared through laboratory simulations. Measurements were not considered if the mechanical ventilator required calibration or in the presence of gas flow variation (flowmeter sphere oscillation). Recordings were assessed in terms of the capacity to produce the desired pressure (3, 5 and 6 cmH2O) when submitted to three different flow values (8, 10 and 12 l/min). For that end, Student's t test for paired samples and the nonparametric Man-Whitney test for independent samples were employed. We verified that the systems behave in different manners under the same conditions of flow and positive end expiratory pressure. For the mechanical ventilator, the mean pressure behavior under continuous positive airway pressure at 3 cmH2O with flows of 8, 10 and 12 l/min were 2.26+/-0.41, 2.22+/-0.37, 2.04+/-0.41, respectively; under positive end-expiratory pressure at 5 cmH2O we found 3.96+/-0.41, 3.87+/-0.43 and 3.75+/-0.52; and under positive end-expiratory pressure at 6 cmH2O the values recorded were 4.94+/-0.40, 4.85+/-0.41 and 4.72+/-0.37. For the underwater seal, the mean pressure behavior under continuous positive airway pressure at 3 cmH2O with flows of 8, 10 and 12 l/min were 4.24+/-0.24, 4.46+/-0.26, 4.72+/-0.37, respectively; at 5 cmH2O the values were 5.97+/-0.17, 6.28+/-0.18, 6.47+/-0.31; and at 6 cmH2O we recorded 6.85+/-0.20, 7.17+/-0.29 and 7.53+/-0.31. All the comparisons were statistically significant (p = 0.000). Through our recordings it was possible to observe that the Inter 3 continuous positive airway pressure system was more stable than the underwater seal."
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{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0096153846,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0634_11644",
"title": "[Pressure-volume curves in acute pulmonary injury].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Static pressure-volume curves of the respiratory system from patients with acute lung injury have been extensively studied as a marker of aeration and recruitment phenomena and as a tool to set mechanical ventilation. The inflection points of these curves allow to identify both the pressures in which recruitment starts and finishes and those in which derecruitment starts. However, setting the ventilatory parameters based on these curves has some problems, derived from the fact that setting PEEP and plateau pressures in these patients must balance between the benefits of recruitment and the risks of overstretching caused by high pressures. It remains to be determined if new data derived from these curves are useful to optimize ventilatory settings or to predict the response of a patient to a change in the ventilatory settings."
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{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
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"id": "pubmed23n0346_11192",
"title": "[Ventilatory support in patients with acute disease of the central nervous system].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Patients with severe head injury are prone to pulmonary complications that result in hypoxemia or hypercarbia, which could worsen their neurological condition. A rational ventilatory approach requires a good knowledge of respiratory and neurological pathophysiology. Airway management is of prime importance in neurological patients. Prophylactic chronic hyperventilation in head trauma is no longer recommended since it could impair cerebral perfusion, although transient hypocarbia could be of benefit to some patients. The use of low or moderate positive and expiratory pressure levels apparently improves oxygenation without worsening intracranial pressure. Ventilatory management should be closely monitored and adjusted to hemodynamic, respiratory and neurological status to achieve a good outcome."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0094339623,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
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"id": "pubmed23n0053_10810",
"title": "[Evaluation of 2 techniques for ventilation support during single-lung ventilation].",
"score": 0.0094339623,
"content": "In a group of 22 patients undergoing thoracotomy we compared two techniques of ventilatory assistance to the nondependent lung during single lung ventilation. We simultaneously administered a 0.5% FiO2 to the dependent lung. We used a CPAP system with continuous O2 flow limited by an underwater valve at a pressure of +5 cmH2O. We performed 33 ventilatory assistances: in 15 cases to the nondependent lung (CPAP group) and in 18 patients to the lower lobe of the nondependent lung (lobar CPAP group). Evaluation of both techniques was performed by means of arterial blood gas measurement and the mean values were compared using the student's t test. During single lung ventilation the PaO2 in CPAP group increased from 85.86 +/- 22.28 mmHg to 155.52 +/- 59.54 mmHg (p less than 0.001) and in the lobar CPAP series it increased from 88.75 +/- 24.34 mmHg to 122.36 +/- 43.21 mmHg (p less than 0.01). In 11 out of the 22 patients we firstly applied the lobar CPAP and thereafter the CPAP to the whole lung in order to compare the efficacy of both techniques in the same patient. The PaO2 during single lung ventilation was 86.9 +/- 22.7 mmHg and it increased to 111.1 +/- 37.9 mmHg after lobar CPAP (p less than 0.01) ant to 163.3 +/- 64 mmHg after total lung CPAP ventilation (p less than 0.001). Our results confirm the usefulness of both techniques and they indicate that CPAP to the whole nondependent lung is the most effective."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0480_14016",
"title": "[Auto-PEEP effects on respiratory mechanics and blood gases in mechanically ventilated patients]",
"score": 0.0093457944,
"content": "OBJECTIVE: The purpose of this study was to examine the auto-PEEP incidence and magnitude and the relationship between its reductions and changes in respiratory mechanics and gas exchanges in mechanically ventilated patients addmited in an Intensive Care Unit.METHODS: A prospective study was conducted in seventeen infants undergoing mechanical ventilation due to respiratory or neuromuscular diseases. We have measured blood gases, mean airway pressure, tidal volume, compliance, resistance and time constants of the respiratory system and monitored pressure, flow and volume waveforms and pressure-volume and flow-volume loops.RESULTS: Thirteen patients or 76% developed auto-PEEP and the reduction of its magnitude (from 5.4 -/+ 3.2 to 4.1 -/+ 2.6 cmH2O, p<0.01) showed association to mean airway pressure decrease (from 10.2 -/+ 3.1 to 9.3 -/+ 2.3 cmH2O, p<0.01), tidal volume (from 45.3 -/+ 19.1 to 51.3 -/+ 22.9 ml, p<0.01) and corrected compliance increase (1.02 -/+ 1.20 to 1.13 -/+ 1.41 ml/cmH2O/kg, p=0.05). Expiratory resistance remained unchanged (from 15.0 -/+ 8.6 to 15.7 -/+ 9.4 cmH2O/l/sec/kg, p=0.06). Arterial blood gases showed pH increase (from 7.37 -/+ 0.12 to 7.42 -/+ 0.05, p<0.05) and PCO2 and PO2 decrease (from 40.1 -/+ 11.1 mmHg to 33.1 -/+ 7.4 mmHg, p<0.01 and 65.0 -/+ 13.9 to 58.0 -/+ 12.6 mmHg, p<0.01 respectively).CONCLUSIONS: Auto-PEEP reduction was associated with pulmonary mechanics and blood gases improvement. Knowledge of auto-PEEP presence and magnitude allowed to respiratory system compliance and time constants correction, providing accurate index of the pulmonary mechanics."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0092592593,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0049_9117",
"title": "[A study of 11 ventilators for anesthesia: laboratory testing].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Eleven anaesthesia ventilators were instrumentally tested under various conditions. They included: Excel and Modulus II Plus (Ohmeda); 710 and Servo anaesthesia circle 985 (Siemens); Jollytronic (Soxil) and Elsa (Engström); SA2 and Cicero (Dräger); ABT 4,300 (Kontron); Monnal A and the prototype Alys (Taema). The test circuit comprised a two compartment model lung, a pneumotachograph, a pressure gauge in the \"airway\". The volume was calculated as the integral of flow rate. Each machine was calibrated by the firms' technicians. Before each test, the pneumotachograph was calibrated using a 11 air syringe and the pressure gauge with a 5 cm water column. Each machine ventilated the model lung for 30 min before starting the tests. There were five tests: 1) reliability of the machine's spirometer, 2) reliability of the ventilation rate, 3) reliability of pressure measurements, 4) effect of increasing fresh gas flow on spirometry, 5) effect of increasing downstream resistances. In usual simulated ventilatory conditions, all the machines accurately delivered the setted ventilation and spirometric measurements were with minimal error only. Several ventilators (SA2, Excel, 710, Elsa, ABT 4,300) did not succeed in maintaining their performances when compliance was strongly decreased or resistance of the test lung notably increased. Resistance in the circuit during simulated spontaneous ventilation was < 3.6 cmH2O.l-1.s-1. Increasing fresh gas flow raised the minute volume delivered in six ventilators. It is concluded that, during extreme ventilatory conditions, the inspired volume must be adjusted so as to maintain the inspired tidal volume. However, ventilators which increase inspiratory time in response to an increased mechanical load cannot be adjusted by this way."
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{
"id": "pubmed23n0887_23509",
"title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."
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"id": "pubmed23n0207_6440",
"title": "[Comparison of high-frequency jet ventilation and conventional ventilation in the adult respiratory distress syndrome].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Sixteen adult patients with respiratory distress syndrome requiring mechanical respiratory assistance entered this study, the purpose of which was to obtain the same blood gas values under high frequency jet ventilation as under conventional ventilation. When high frequency jet ventilation without spontaneous breathing was compared to continuous positive pressure ventilation, peak airway pressure was the same, but mean airway pressure, positive end-expiratory pressure and pleural pressure were higher and cardiac index lower. When high frequency jet ventilation with spontaneous breathing was compared to intermittent mandatory ventilation, peak airway pressure was lower, mean airway pressure and positive end-expiratory pressure were higher, and pleural pressure and cardiac index were not different."
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"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0090909091,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "pubmed23n0325_8193",
"title": "[A comparison of ventilation techniques in ARDS. Volume controlled vs pressure regulated volume control].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Comparison between effects of a new method of mechanical ventilation (PRVC) and Volume Controlled ventilation in the ARDS treatment. Prospective study from March 1995 to March 1997. Intensive Care Unit of Sanremo Hospital. Nine patients, six males and three females, average age 49.2 years, average SAPS 35.5, with moderate to severe ARDS related to various etiologies. Patient were first ventilated with Siemens Servo Ventilators 300 in Volume controlled. They were then ventilated with Pressure-regulated Volume Control maintaining the same ventilation parameters (TV, RR, FiO2, PEEP and I:E ratio). After a 60 minute stabilisation period in each method, Peak inspiratory pressure, Static Compliance, PaO2, PaCO2, AaDO2 and cardiovascular parameters were measured. With the PRVC ventilation an important decrease of PIP and an improvement of PaO2 and SaO2 were observed. Although it is not possible to draw any conclusion on morbidity and mortality in patients treated with PRVC versus VC, for gas exchange and compliance improvement and for inspiratory pressure decrease with consequent reduction of barotrauma, it may be affirm that PCRV seems to be the best ventilation methods in the ARDS treatment."
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"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.009009009,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
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{
"id": "pubmed23n0089_7828",
"title": "[Effects of positive end expiratory pressure on oxygen transport].",
"score": 0.009009009,
"content": "Fifteen patients admitted at the ICU of our hospital suffering from respiratory failure and submitted to mechanical ventilation were included in a study upon the influence of positive end expiratory pressure (PEEP) on oxygen transport. When the PaO2/FiO2 index was less than 300, 200, and 150, PEEP of +5, +10, and +15 cmH2O respectively was introduced. A Swan-Ganz catheter in the pulmonary artery and a catheter in a radial artery were inserted with the aim to obtain mixed venous blood samples and determine cardiac output, and vascular pulmonary resistances for each PEEP value. When PEEP increased from 5 cmH2O to 15 cmH2O, oxygen supply decreased a 12.4% (p less than 0.05), oxygen extraction from the tissues increased a 21.4% (p less than 0.025) and cardiac output decreased a 7.9% (p less than 0.02) while vascular pulmonary resistances increased a 6.6% (p = NS). We conclude that a PEEP of 5 cmH2O impairs tissue oxygenation when compared with PEEP of 5 cmH2O and that oxygen supply decrease with cardiac output."
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{
"id": "pubmed23n0966_6419",
"title": "I nuovi \"casi difficili\" in psichiatria.",
"score": 0.0089285714,
"content": "In psichiatria, come nelle altre discipline mediche, esistono casi che sono \"difficili\" per le loro caratteristiche cliniche. Recentemente, sembra tuttavia emergere un nuovo tipo di casi che risultano \"difficili\" per ragioni non tanto psicopatologiche quanto piuttosto gestionali, di responsabilità e sicurezza. Alcuni di questi casi caratterizzano in particolare la psichiatria italiana, e coinvolgono soprattutto i clinici delle strutture pubbliche. In varie situazioni, essi implicano comportamenti autolesivi ed eterolesivi non prevedibili né prevenibili nonostante l'impegno degli operatori, un problema ancora scarsamente riconosciuto per le responsabilità stesse. La riforma sanitaria del 1978 ha posto l'Italia in una posizione di avanguardia nel mondo riguardo al sistema dell'assistenza territoriale in salute mentale, che ha compiuto negli ultimi quarant'anni grandi passi avanti rispetto al precedente assetto. Ultimamente si sono tuttavia verificati cambiamenti sociali, epidemiologici, psicopatologici e dei bisogni che hanno creato nuovi problemi e difficoltà all'assistenza psichiatrica. Tra questi cambiamenti figurano la crescente complessità delle grandi aree metropolitane; il fenomeno immigratorio; la massiccia crescita nell'utilizzo di sostanze; le modificazioni del profilo di responsabilità del medico; l'introduzione di complesse normative sulla sicurezza, il trattamento dei dati, il consenso alle cure e la competenza a decidere della persona con disturbi mentali. Come conseguenza, gli operatori si trovano oggi ad affrontare nuove difficoltà di tipo organizzativo e gestionale, e questioni problematiche relative alla sicurezza sia del paziente sia del sanitario, con un crescente profilo di responsabilità etica, deontologica e medico legale del sanitario stesso. Auspichiamo che le riflessioni qui proposte possano stimolare un dibattito costruttivo per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori impegnati quotidianamente nel migliorare gli esiti clinici dei propri pazienti."
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{
"id": "pubmed23n0448_735",
"title": "[Pressure support ventilation].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Assisted mechanical ventilation is highly useful in clinical practice and allows good interaction between the patient and ventilator. The major uses of this mode are to reduce the work of breathing in patients with intact spontaneous breathing and to provide additional support during weaning from mechanical ventilation, especially when this has been prolonged."
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"id": "pubmed23n0966_6426",
"title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."
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{
"id": "pubmed23n0773_1504",
"title": "[Pressure support ventilation and proportional assist ventilation during weaning from mechanical ventilation].",
"score": 0.0088495575,
"content": "To compare tolerance, duration of mechanical ventilation (MV) and clinical outcomes during weaning from MV in patients subjected to either pressure support ventilation (PSV) or proportional assist ventilation (PAV). A prospective, observational study was carried out. Intensive Care Unit. A total of 40 consecutive subjects were allocated to either the PSV or the PAV group until each group contained 20 patients. Patients were included in the study when they met the criteria to begin weaning and the attending physician decided to initiate the weaning process. The physician selected the modality and set the ventilatory parameters. None. Demographic data, respiratory mechanics, ventilatory parameters, duration of MV, and clinical outcomes (reintubation, tracheostomy, mortality). Baseline characteristics were similar in both groups. No significant differences were observed between the PSV and PAV groups in terms of the total duration of MV (10 [5-18] vs. 9 [7-19] days; P=.85), reintubation (5 [31%] vs. 3 [19%]; P=.69), or mortality (4 [20%] vs. 5 [25%] deaths; P=1). Eight patients (40%) in the PSV group and 6 patients (30%) in the PAV group (P=.74) required a return to volume assist-control ventilation due to clinical deterioration. Tolerance, duration of MV and clinical outcomes during weaning from mechanical ventilation were similar in PSV and PAV."
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{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
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{
"id": "pubmed23n0809_11123",
"title": "[Influence of the breathing time increase in the pulmonary ventilation of patients submitted to mechanical ventilation in controlled pressure mode].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The mechanical ventilator support is one of the main used modalities of support in intensive therapy. In the modality of predetermined pressure, the maximum pressure is regulated, but the current volume (V T) is a complex function of the applied pressure and its speed to reach the pressure-target, of the available breathing time and the resistance to the breath. This paper has as objective to evaluate the influences of the increment of the breathing time in the pulmonary ventilation. The study was carried through in the Adult ICU of the Regional Hospital of Mato Grosso do Sul, located in Campo Grande. They had been enclosed individuals adult, both genders, between 16 and 84 years, submitted to the mechanical ventilation in controlled pressure mode or in controlled-watched mode. The breathing time was adjusted in 1 sec, developing in 0.2 sec until the boundary-value of 1.6 sec. The tidal volume (V T) and the volume minute (V E) had been evaluated of 13 patients in the breathing times of 1s; 1.2s; 1.4s and 1.6s. In the mean of V T and V E an increasing increase was observed after-increment of the breathing time. We did not find in consulted literature, data which correlated the breathing time with alterations in the current volume. The increment of the breathing time in the ventilation for pressure control can have influence in the determination of the current volume offered to the patient."
},
{
"id": "pubmed23n0711_1544",
"title": "[ Monotherapy with tamsulosin].",
"score": 0.0086956522,
"content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."
},
{
"id": "pubmed23n0235_300",
"title": "[Monitoring of respiration and respiratory mechanics in intensive care].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Monitoring of respiratory function in the intensive care unit uses different techniques in spontaneously breathing patients and during mechanical ventilation. The simplest and most efficient means are clinical observation, non-invasive monitoring of respiratory movements and frequent blood gas analysis. The respiratory force and reserves can be assessed by measuring tidal volume, vital capacity and maximal inspiratory force (in cm H2O or mm Hg), and these values are helpful in deciding on ventilatory assistance or extubation. During mechanical ventilation the function of the respirator must be monitored by appropriate sensors and alarms. In addition, the measurement of functional residual capacity, compliance and distribution of ventilation, as well as changes therein with the application of positive end-expiratory pressure (PEEP), can contribute to evaluate of appropriate therapy and prognosis of pulmonary failure."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
},
{
"id": "pubmed23n0248_7781",
"title": "[The reliability of the maximal expiratory flow 25-75o/o referred to the vital capacity (MMEF 25-75/VC) in the detection of peripheral ventilatory disorders].",
"score": 0.0086206897,
"content": "The reliability of MMEF 25-75/VC in the detection of ventilatory disorders of the small airways has been studied. The test was compared with other which, according to the literature, have displayed great sensitivity in this respect (Vmax 50% and 25%, delta Vmax 50% and 25% and iso-flow volume). The study was performed in 90 individuals and showed a good correlation between the results of MMEF 25-75/VC and the other above-mentioned tests."
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3
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Semiologia di base. Tuttavia, ragionamento d'emergenza: soffio sistolico, qualcosa che in sistole dovrebbe essere chiuso e non lo è, o dovrebbe aprirsi e non lo fa: opzioni 1, 3 e 5. E se vediamo ripercussioni nel polso giugulare, deve essere nelle cavità di destra. A parte il fatto che l'onda v compare durante la sistole, mentre gli atri si stanno riempiendo: se il flusso RV sale verso la RA, ciò che accadrà è che l'onda v sarà molto grande...
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Semiologia di base. Tuttavia, ragionamento d'emergenza: soffio sistolico, qualcosa che in sistole dovrebbe essere chiuso e non lo è, o dovrebbe aprirsi e non lo fa: opzioni 1, 3 e 5. E se vediamo ripercussioni nel polso giugulare, deve essere nelle cavità di destra. A parte il fatto che l'onda v compare durante la sistole, mentre gli atri si stanno riempiendo: se il flusso RV sale verso la RA, ciò che accadrà è che l'onda v sarà molto grande...
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Se in un paziente con insufficienza cardiaca cronica rileviamo onde V prominenti nel polso venoso giugulare e all'auscultazione cardiaca rileviamo un soffio olosistolico nell'area dell'appendice xifoidea che si accentua con l'ispirazione profonda, qual è la valvulopatia responsabile di questo esame fisico?
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it
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{
"1": "Insufficienza mitralica.",
"2": "Insufficienza polmonare.",
"3": "Insufficienza tricuspidale.",
"4": "Insufficienza aortica.",
"5": "Stenosi aortica."
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CARDIOLOGIA E CHIRURGIA CARDIOVASCOLARE
| 2,013
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0099009901,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0052_6280",
"title": "[Value and limits of the determination of aortic output by Doppler echocardiography in the quantification of aortic valve insufficiencies].",
"score": 0.0099009901,
"content": "The aim of this study was to assess the value and limitations of Doppler echocardiographic measurement of aortic flow in the quantification of aortic regurgitation. Sixty-one patients were examined by Doppler echocardiography within 48 hours of cardiac catheterisation. There were 9 Grade I, 18 Grade II, 18 Grade III and 16 Grade IV angiographic aortic regurgitations. The mean aortic blood flow in angiographic Grades I and II (p less than 0.01). A correlation was observed between Doppler aortic flow and the angiographic grade of regurgitation (r = 0.66, p less than 0.001) and between aortic flow and regurgitant fraction (r = 0.68, p less than 0.001). Aortic flow greater than 10 l/mn identified angiographic Grades III or IV regurgitation with a sensitivity and specificity of 73.5% and 92.5% respectively and a positive and negative predictive values of 92.5% and 73.5% respectively. Aortic regurgitation with a regurgitant fraction greater than 40% was identified by a pulsed Doppler aortic blood flow greater than 10 l/mn with a sensitivity and specificity of 70% and 93% respectively, and positive and negative predictive values of 95% and 61% respectively. The sensitivity of this criterion is relatively poor as some severe aortic regurgitations have aortic flows of less than 10 l/mn: these patients have low outputs because of left ventricular dysfunction which is apparent from measurement of left ventricular fractional shortening."
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0103_15356",
"title": "[Results of valvular replacement in chronic or paucisymptomatic aortic insufficiency. Apropos of 79 patients].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The aim of this study was to assess the outcome of 79 patients operated for chronic, pure, severe aortic incompetence with little or no symptoms (Grades I or II of the NYHA Classification). The average age of the patients was 42 years (range 14 to 76 years) and the average follow-up period was 59.4 months (range 3 to 190 months). The preoperative left ventricular volumes on angiography were: end diastolic volume 224 +/- 47 ml/m2, end systolic volume 121 +/- 39 ml/m2. The ejection fraction was 48 +/- 10 p. 100. Forty two mechanical prostheses and 37 bioprostheses were implanted. There were no operative deaths. The 8 year survival rate was 87 p. 100. Ninety four per cent of the survivors remained asymptomatic; 91 p. 100 have had no thromboembolic complications and 90 p. 100 have not been reoperated. The incidence of myocardial dysfunction was 8.8 p. 100 during this period. The most significant poor prognostic factor was a preoperative ejection fraction of less than 40 p. 100. These results show that early surgery in patients with aortic incompetence and little or no symptoms has a low operative risk and a low incidence of late myocardial dysfunction despite severe left ventricular dilatation with decreased left ventricular function."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0103_983",
"title": "[Isolated aortic valve replacement in an advanced stage of cardiac failure. Results and prognostic study apropos of 71 cases].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Between January 1970 and December 1982, seventy-one patients in functional Stage IV of the NYHA classification underwent isolated aortic valve replacement for aortic incompetence (27 cases), aortic stenosis (18 cases) or mixed aortic valve disease (26 cases). Three haemodynamic criteria were chosen: left ventricular ejection fraction less than 40% (average 34 +/- 2%); arteriovenous difference greater than 6 volumes per 100 ml (average 6.7 +/- 0.2 vol.); left ventricular end diastolic pressure greater than 20 mmHg (average 26 +/- 1.3 mmHg). Analysis of the preoperative data defined the clinical profile of these patients: average cardiac index 2.2 +/- 0.07 l/min/m2; 75% had a cardiothoracic index greater than 0.50%; 61% had at least one conduction defect. The average Sokolow index was 50 +/- 2 mm. Twenty seven of the 71 patients died (36%); there were 7 early postoperative deaths (1st month) (10%), mainly due to ventricular arrhythmias (6 out of 7). There were 20 late deaths (31%) on average 52 +/- 8 months after surgery: 70% were of cardiac origin with a predominance of sudden deaths. There were no deaths in the group of patients operated after 1977, probably because of improved techniques of peroperative myocardial protection. The actuarial survival was 72% at 5 years and 63% at 10 years: long term survival was lower in aortic incompetence (25% at 10 years) compared with aortic stenosis (68%) and mixed aortic valve disease (78%). There was a significant relationship between long term survival and cardiothoracic ratio, ejection fraction, the duration of symptoms before surgery and the presence of atrioventricular or left bundle branch block.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0258_4640",
"title": "[Detection of left cardiopathy using echocardiography during acute respiratory failure in chronic respiratory insufficiency].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Echocardiography was performed in a systematic fashion in 58 patients suffering from on-chronic respiratory failure (IRC) who were admitted to the intensive care unit. The prevalence of left ventricular disease in patients with IRC who were admitted to the intensive care unit was 31%, there were 18 cases of cardiac disease: nine had hypertrophic cardiac disease (two with intraventricular gradients), three had dilated cardiomyopathies, and there were six cases of ischaemic cardiac disease. Among these cases, six had not previously been diagnosed as having cardiac disease (10%). In cases with poor echogenicity by the transthoracic root, oesophageal echocardiography was performed and this improved the feasibility of a good examination with only a five per cent failure rate. Left ventricular disease was implicated in the clinical assessment eleven times (19%), either on admission (nine times) or during the course of the in-patient treatment (twice). In directing the initial assessment and the aetiological treatment, echocardiography directly contributed to better management in six cases (10%). As regards the number of cases of cardiac disease which were detected, the study confirms the value of this technique at the bedside of the patient. The use of the transoesophageal route improves the diagnostic value including those patients who were intubated and ventilated."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0378_3159",
"title": "[Assessment of pure isolated mitral valve insufficiency by Doppler echocardiography].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Taking 33 patients having pure MI as a material, the authors find a correlation between regurgitation fraction obtained by calculation of outputs estimated by Touch's method and angiographic values. There is a statistically significant differences (P < 0.001) between regurgitation fraction of grade I to II and grade II to III MI. The ratio mitral integral time velocity (ITV) to Aortic (ITV) is an important semi-quantitative assessment of pure MI. In fact, a ratio > 1.3 identify important degree of MI with 82% sensitivity and 93% specificity. The authors estimate that there is a correlation between the ratio of regurgitant jet surface to left atrial surface found in TEE and their degree of MI in angiography with a significant difference (P < 0.001) between the ratio of grade I to II and grade II to III MI in angiography. A ratio higher than 40% allow to identify grade III MI at minimum."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0094339623,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0396_14864",
"title": "[Heart insufficiency in aortic valve disease: prognosis and treatment].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The purpose of this paper is to review the mortality rate in patients with aortic stenosis, and the special subgroup of this pathology associated with left ventricular dysfunction and clinical data of heart failure. The left ventricular dysfunction is recognized by low aortic gradients, and differentiation must be made between reversible ventricular dysfunction, in which case the optimal treatment is surgery, and irreversible ventricular disfunction, since in these cases surgical treatment will have excessively high mortality rates and no benefit."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6425",
"title": "Analisi comparativa dei profili di personalità di pazienti affetti da disturbo borderline e detenuti con diagnosi di disturbo antisociale di personalità ottenuti tramite l'MMPI-2.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Scopo. Nel disturbo borderline di personalità (DBP), i comportamenti violenti e aggressivi sono spesso presenti tanto che sarebbero un segnale prodromico del DBP e segnerebbero un'importante sovrapposizione con il disturbo antisociale di personalità (DAP). Nonostante le differenze cliniche tra i due quadri, tali sovrapposizioni potrebbero inficiare l'uso di strumenti di valutazione come il Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2 (MMPI-2), tanto che alcuni autori hanno evidenziato come questo strumento, pur utile per individuare i soggetti con un disturbo di personalità, debba essere usato cautamente per differenziare tra DBP e DAP. Il presente contributo ha indagato i profili MMPI-2 di pazienti con DBP, in presenza di comportamenti aggressivi, a confronto con quelli di detenuti con DAP in assenza di DBP, al fine di meglio comprendere quali scale possano assimilare e quali differenziare i due quadri clinici. Metodi. Hanno partecipato 91 soggetti, di cui 30 pazienti con diagnosi di DBP e 61 detenuti con DAP. Sono state somministrate SCID-I e SCID-II da due valutatori indipendenti e MMPI-2. Risultati. I risultati hanno evidenziato l'elevazione nelle scale cliniche Pd, Pa, Pt e Sc per entrambi i gruppi, e un'elevazione della scala D, che è risultata significativa solo per il gruppo DBP. Inoltre, le scale di contenuto sono sembrate suggerire una maggiore presenza di problemi sociali, familiari e lavorativi nei pazienti con DBP. Conclusioni. Il presente studio mostra come il profilo di personalità rilevato dall'MMPI-2 nel confronto tra pazienti con DBP e detenuti con DAP sia in gran parte sovrapponibile. La scala clinica D, che misura la sintomatologia depressiva, accanto alle scale di contenuto correlate a problemi nel funzionamento sembrano essere le uniche in grado di differenziare i due quadri clinici, suggerendo come nei pazienti con DBP si possano osservare maggiori problemi nel funzionamento e nell'area dell'umore rispetto a detenuti con DAP."
},
{
"id": "pubmed23n0637_11105",
"title": "[Correlation between left ventricular stroke work loss index and aortic valve area in patients with aortic stenosis].",
"score": 0.0093457944,
"content": "In echocardiographic evaluation of patients with aortic stenosis (AS), prospective studies have demonstrated that left ventricular stoke work loss index (LVSWLI) provide a more clinical efficacy than calculate of aortic valve area (AVA) by continuity equation to estimate severity of stenosis. The aim of this study was assess in our population of patients with AS the correlation between LVSWLI and AVA in regard to severity. Forty nine patients with moderate and severe AS were evaluated by transthoracic echocardiography. Grades of AS were assessed by transaortic flow velocity (Vmax) and mean aortic transvalvular gradient (deltaP). AVA and LVSWLI were calculated and Pearson's and Spearman's correlation coefficients between both methods were assessed. Significance level was set at <0.05. The age of the patients was 66 +/- 13 (31-84 years). Thirty four (69%) patients had severe AS and 15 (31%) moderate AS. The Pearson's correlation coefficient between LVSWLI and AVA was 0.79 (p<0.04) and between LVSWLI and deltaP was 0.90 (p<0.03). The Spearman's correlation coefficient between LVSWLI and symptomatic status was 0.70 (rho = 0.70, p < 0.003). In patients with moderate and severe AS, the correlation between LVSWLI and deltaP is higher than correlation between LVSWLI and AVA. Moreover LVSWLI has a higher correlation with presence of symptoms than AVA."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0092592593,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0065_9762",
"title": "[Pulsed echo-Doppler evaluation of regurgitant fraction in mitral valve insufficiency].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The aim of this study was to evaluate the validity of Doppler echocardiographic evaluation of the regurgitant fraction in pure mitral insufficiency. The Doppler echocardiographic measurement of systemic flow was made at the level of the aortic ring, and the mitral flow by the method of integration of instantaneous flow proposed by Touche. In a preliminary study, we demonstrated a close correlation between forward aortic and mitral flow in 20 normal subjects (r = 0.94; SD = 0.31 l/mn; y = 0.98 x -0.004). We then studied a group of 38 patients with pure isolated mitral regurgitation. Five patients were excluded because of the poor quality of the echocardiographic documents. The hemodynamic regurgitant fraction was determined by measuring pulmonary flow by thermodilution and the left ventricular outflow by digitised angiography. The average Doppler and hemodynamic regurgitant fractions were 46.6 +/- 18% and 42 +/- 17% respectively. There was a close correlation between the Doppler and hemodynamic values (r = 0.91; SD = 7.8%; y = 0.97 x + 5.7). The correlations were also good between Doppler regurgitant fraction and the four angiographic grades of regurgitation (r = 0.88). A statistically significant difference was observed between the Doppler regurgitant fractions of Grades I and II and of Grades III and IV (p less than 0.001). In addition, the ratio of mitral VTI/aortic VTI gave a useful index of regurgitation in pure mitral insufficiency. When the ratio was greater than 1.3 the regurgitant fraction was over 40% with a sensitivity of 79% and a specificity of 86%. Finally, this study shows that pure, isolated mitral regurgitation can be evaluated by Doppler echocardiography.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0091743119,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0537_2169",
"title": "[Symptomatic severe chronic aortic valve disease: a comparative study of cardiac magnetic resonance imaging and echocardiography].",
"score": 0.0091743119,
"content": "To show the real value of cardiac magnetic resonance imaging (CMRI) in the evaluation of patients with symptomatic chronic aortic valve disease. Seventy patients--35 with aortic stenosis (AoS) and 35 with aortic regurgitation (AoR) with surgical indication, who underwent preoperative echocardiogram (ECHO) and CMRI to assess ventricular function, volumes, and left ventricular mass index using cine magnetic resonance imaging, were studied. No statistically significant difference was observed between the AoS and AoR groups when ECHO and CMRI variables were compared. When compared with the type of symptom, ECHO and CMRI variables showed the same pattern. CMRI data were in agreement with ECHO data regarding the assessment of left ventricular volume and ejection fraction, and with the clinical presentation of patients with chronic aortic valve disease."
},
{
"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0090909091,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
},
{
"id": "pubmed23n0213_9632",
"title": "[Hemodynamic characteristics of aortic insufficiencies].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The surgical indications in aortic regurgitation (AR) depend on the functional performances of the left ventricle (LV) and its reactions to the chronic volume overload. The relation between patient symptomatology and the hemodynamic data in isolated chronic AR were studied by correlating parameters obtained at catheterisation and biplane left cineventriculography under basal conditions and post-extrasystolic potentialisation (PEP) with the NYHA functional classification of 51 patients with AR. Fifteen patients were in Class I, 26 in Class II, 10 in Class III and none in Class IV. The mean regurgitant fraction (0,55 +/- 0,15), cardiac index (3,1 +/- 0,7 1/min/m2) and left ventricular end diastolic pressure (LVEDP) (14 +/- 7 mmHg) were comparable in the 3 classes of patients. Three significant differences were observed between Class I and Class III: --The LV ejection fraction was significantly lower (I = 0,53 +/- 0,13; II = 0,50 +/- 0,39; III = 0,42 +/- 0,17, p less than 0,04). --The LV end systolic volume was significantly higher (I = 88 +/- 48; II = 90 +/- 31; III = 138 +/- 68 ml/m2, p less than 0,02). --The myocardial mass was significantly greater (I = 168 +/- 57; II = 204 +/- 94; III = 291 +/- 128 g/m2, p less than 0,003). Under basal conditions, this was the only parameter distinguishing asymptomatic from symptomatic AR. The increase in LV ejection fraction during PEP was similar in all 3 groups, as was the increase in LVEDP (+36 p. 100). The LV systolic pressure of the potentialised complex was the only parameter which distinguished Class I and Class III patients."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.009009009,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0271_6453",
"title": "[Use of spirometry in the evaluation of the cardiovascular and respiratory system in mitral valve prosthesis].",
"score": 0.009009009,
"content": "Before the operation, in 103 patients with the defects of the right and left atrioventricular valves, echocardiography and spiro-ergometry were performed. Their performance permitted to reveal latent myocardial incompetence in these patients. Changes in the indices of external respiration and gas exchange at a level of the threshold standard load can serve as objective criteria for assessment of reserve resources of the cardiovascular and respiratory systems and prognosis of the development of acute cardiac failure at the shortest period after the mitral valve replacement."
},
{
"id": "pubmed23n0535_19199",
"title": "Predictive validity of measures of comorbidity in older community dwellers: the Insufficienza Cardiaca negli Anziani Residenti a Dicomano Study.",
"score": 0.0089285714,
"content": "To compare the ability of five measures of comorbidity to predict mortality and incident disability in basic activities of daily living (BADLs) in unselected older persons. An assessment of the data obtained from the Insufficienza Cardiaca negli Anziani Residenti a Dicomano (ICARe Dicomano) Study, a longitudinal epidemiological survey on heart failure in older people. Dicomano, a small, rural town near Florence, Italy. The entire population aged 65 and older living in Dicomano, Italy, was enrolled in the ICARe Dicomano Study. At baseline (1995), comorbidity was quantified in 688 participants, based on clinical diagnoses, using disease count (DC), Charlson Comorbidity Index (CCI), Index of Co-Existent Diseases (ICED), and Geriatric Index of Comorbidity (GIC), or on drug use, using Chronic Disease Score (CDS). Incident ADL disability was assessed in 1999 and vital status in 2004. Mortality increased with the severity of comorbidity, with hazard ratios around 2 when comparing the highest and the lowest quartiles of DC, CCI, and ICED in Cox regressions adjusted for age, sex, and physical and cognitive performance. Prediction of mortality with GIC and CDS was only borderline significant. All measures predicted incident ADL disability; the strongest risk gradient (hazard ratio = 8.2 between the highest and lowest quartiles) was observed with ICED. Physical and, to a minor extent, cognitive performance added significantly to predicting mortality and incident BADL disability. All the measures of comorbidity predicted death and BADL disability in older community dwellers. DC, CCI, and ICED performed better than GIC and CDS. Physical performance measures are strong, independent contributors to the prediction of these outcomes."
},
{
"id": "pubmed23n0087_18223",
"title": "[Prevalence of tricuspid and aortic valve prolapse in patients with mitral valve prolapse].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Two-dimensional echocardiograms were performed in 30 patients with mitral valve prolapse (15 females and 15 males, with an average of 33.3). The main objective was to observe the prevalence of involvement of tricuspid and aortic valves. Tricuspid valve prolapse was observed in 43.3% with anterior and septal involvement in 92.3% and posterior involvement in 15.3%. The incidence of aortic prolapse was 10% with involvement of both right coronary and non-coronary leaflets. All patients with aortic valve prolapse showed involvement of both mitral leaflets and at least two tricuspid leaflets. It is concluded that involvement of other valves such as tricuspid (43.3) and aortic (10%) is a common finding in patients with mitral valve prolapse."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
},
{
"id": "pubmed23n0315_13617",
"title": "[Follow-up of patients with chronic aortic valve insufficiency with ACE inhibitor therapy].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Long-term treatment with ACE-inhibitors improves left ventricular function in patients with aortic regurgitation. But how does this advantage influence capacity? Using echocardiography and spiroergometry, we investigated 13 patients before and after a 3 month treatment with cilazapril (2.5-5 mg/d). Ventricular enddiastolic diameter-index decreased from 3.5 to 3.1 cm/m2 (p = 0.005), left ventricular endsystolic diameter-index from 2.3 to 2.0 cm/m2 (p = 0.005), and wallstress from 174 to 150 dyn/cm2 (p = 0.01). Left ventricular mass was reduced by 14% to 488 g (= 253 g/m2, p < 0.05). The regurgitant jet area decreased from 10.1 to 8.1 cm2 (p < 0.05). Wall thickness, workload, and maximal oxygen intake showed no significant difference during follow-up. These results indicate that left ventricular volumes and muscle mass in patients with aortic regurgitation are positively influenced by long term ACE-inhibition, which preserves exercise capacity."
},
{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
},
{
"id": "pubmed23n0005_11801",
"title": "[The value of myocardial mass determination in the evaluation of left ventricular functional value in chronic mitral insufficiency. Apropos of 44 cases].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The functional value of the left ventricle in chronic mitral incompetence, determined as a function of haemodynamic and angiocardiographic indices, has now become a difficult factor to determine because of the multiplicity of indices which exist, and because of disagreement about the pathological values which are often a function of the valvular pathology in the particular case. Moreover, the importance of myocardial hypertrophy is rarely taken into account. The ratio systolic work/myocardial mass (WS/WM) which lies between no limits in the normal subject (0.81+/-0.03 gm.g-1) has allowed us to classify 44 patients with chronic mitral incompetence into three groups: groupe I (WS/V(M) greater than 0.87 gm.g-1), characterised by an increase in WS proportionally superior to that of V(M) (hyperfunctional); group II (0.87 gm.g-1 larger than or equal to WS/V(M) larger than or equal to 0.75 gm-1), characterised by a parallel increase of mass and WS (isofunctional); group III (WS/V(M) less than 0.75 gm.g-1) in which the increase in mass is proportionally greater than the variation in WS (hypofunctional). A comparison between the selectivity of this relationship and that of other indices, which contain large areas of overlap between the various groups of patients, lead us to hope for a prognostic index which will take account of the myocardial mass and of the pump action of the left ventricle."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
},
{
"id": "pubmed23n0274_11002",
"title": "[Fatigue resistance of inspiratory muscles in patients with severe mitral valve stenosis].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The strength and endurance of the inspiratory muscles was assessed in 14 patients with severe mitral valve stenosis uncomplicated by other diseases. Strength was evaluated measuring the maximal static inspiratory pressure (MIP). Endurance was measured using a two minute weight incremental test, to obtain the maximal sustainable pressure (SIP), which is the highest pressure that a subject can generate to mobilize air with incremental weight during inspiration. MIP was similar to that of 8 normal subjects (110 +/- 21 and 128 +/- 27 cm H2O respectively p = NS). SIP, maximal sustainable weight and SIP as percentage of MIP were 47 +/- 10 cm H2O, 261 +/- 81 g and 43 +/- 6% respectively, all lower than in normal subjects (89 +/- 25 cm H2O, 525 +/- 167 g and 71 +/- 15% respectively) We conclude that patients with severe mitral valve stenosis have decreased inspiratory muscle endurance compared to normal subjects and this feature may be related to their decreased exercise tolerance."
},
{
"id": "pubmed23n0937_22521",
"title": "Prognostic impact of elevated serum uric acid levels on long-term outcomes in patients with chronic heart failure: A post-hoc analysis of the GISSI-HF (Gruppo Italiano per lo Studio della Sopravvivenza nella Insufficienza Cardiaca-Heart Failure) trial.",
"score": 0.0086206897,
"content": "The prognostic impact of hyperuricemia on long-term clinical outcomes in patients with chronic heart failure (HF) has been investigated in observational registries and clinical trials, but the results have been often inconclusive. We examined the prognostic impact of elevated serum uric acid levels on long-term clinical outcomes in the GISSI-HF (Gruppo Italiano per lo Studio della Sopravvivenza nella Insufficienza Cardiaca-Heart Failure) trial. CLINICALTRIALS. NCT00336336. We assessed the rates of all-cause death, cardiovascular death, cardiovascular hospitalization and the composite of all-cause death or cardiovascular hospitalization over a median follow-up of 3.9 years among 6683 ambulatory patients with chronic HF. Patients in the 3rd serum uric acid tertile (>7.2 mg/dl) had a nearly 1.8-fold increased risk of both all-cause death and cardiovascular death, and a nearly 1.5-fold increased risk of cardiovascular hospitalization and of the composite endpoint compared to those in the 1st uric acid tertile (<5.7 mg/dl). Beyond serum uric acid ≥ 7 mg/dl the risk of outcomes increased sharply and linearly. The significant association between elevated serum uric acid levels and adverse outcomes persisted after adjustment for multiple established cardiovascular risk factors, HF etiology, left ventricular ejection fraction, medication use and other potential confounders, with an adjusted hazard ratio of 1.37 (95% CI 1.22-1.55) for all-cause death, 1.48 (1.29-1.69) for cardiovascular death, 1.19 (1.09-1.30) for cardiovascular hospitalization and 1.21 (1.11-1.31) for the composite endpoint, respectively. Elevated serum uric acid levels are independently associated with poor long-term survival and increased risk of cardiovascular hospitalization in patients with chronic HF."
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"id": "pubmed23n0214_9822",
"title": "[Critical study of the prognostic value of echocardiography in chronic aortic insufficiency].",
"score": 0.0086206897,
"content": "The aim of this study was to assess whether, as previously reported series have suggested, aortic valve replacement is too late when echocardiography shows a left ventricular end systolic diameter (LVS) greater than or equal to 55 mm, a left ventricular fractional shortening (FS) less than or equal to 25%, and a ratio of left ventricular radius to wall thickness (R/H) greater than or equal to 4. Sixty-seven patients with pure chronic aortic regurgitation were operated in the period between 1979 and June 1981. All had at least one good quality preoperative M mode recording. Using the above mentioned parameters, the patients were divided into two groups: Group I (n = 41) \"good surgical candidates\" with LVS less than or equal to 55 mm, FS greater than 25%, and/or R/H less than 4; and Group II (n = 26) \"high risk candidates\" with LVS greater than 55 mm, FS less than or equal to 25% and/or R/H greater than or equal to 4. The clinical improvement was spectacular in both groups after surgery (mean follow-up 28 +/- 8 months). There were no operative deaths but 5 patients out of each group died secondarily. An echocardiogram was recorded in the immediate post-operative period in 55 cases; there was a significant reduction in LV diameters in both groups but the values in Group II remained higher. A control echocardiogram was recorded 17,5 +/- 8,9 months later 46 cases. The LV diameters had returned to normal in Group I but remained at the upper limit of normal in Group II. We conclude that patients with echocardiographic indices of \" high risk \" usually have a favourable postoperative course. However, although the echocardiographic parameters to improve, they do not return completely to normal."
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2
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"text": "Se quello che si cerca è una remissione della malattia il più presto possibile, si potrebbe decidere di associare un anti-TNF alfa..."
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Si tratta di una paziente con artrite reumatoide. A mio parere, dato che negli ultimi sei mesi ha mostrato un chiaro miglioramento clinico e biologico (diminuzione dei reagenti di fase acuta), manterrei l'approccio terapeutico adottato e aspetterei una nuova valutazione. Tuttavia, credo che questa domanda possa avere un'altra risposta valida, la numero 3. Dipende un po' dall'atteggiamento di ciascun reumatologo. Se quello che si cerca è una remissione della malattia il più presto possibile, si potrebbe decidere di associare un anti-TNF alfa...
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Si tratta di una paziente con artrite reumatoide. A mio parere, dato che negli ultimi sei mesi ha mostrato un chiaro miglioramento clinico e biologico (diminuzione dei reagenti di fase acuta), manterrei l'approccio terapeutico adottato e aspetterei una nuova valutazione. Tuttavia, credo che questa domanda possa avere un'altra risposta valida, la numero [HIDDEN]. Dipende un po' dall'atteggiamento di ciascun reumatologo. Se quello che si cerca è una remissione della malattia il più presto possibile, si potrebbe decidere di associare un anti-TNF alfa...
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Una paziente di 42 anni riferisce un dolore con caratteristiche infiammatorie e gonfiore a entrambi i polsi, alla seconda e terza articolazione metacarpo-falangea e interfalangea prossimale bilateralmente e alla caviglia sinistra, della durata di 4 mesi, accompagnato da rigidità mattutina di oltre un'ora. La radiografia della mano ha mostrato un'erosione del processo stiloideo dell'ulna nel carpo destro. Gli esami di laboratorio hanno mostrato Hb: 10 g/dL con VES di 45 mm nella prima ora, CRP 16 mg/L, fattore reumatoide 160 UI/ML. Dopo 6 mesi di trattamento con indometacina e metotrexato, il paziente persiste con dolore e gonfiore di entrambi i carpi, rigidità mattutina della durata di 30 minuti e un esame del sangue che mostra una VES di 30 mm nella prima ora e un CRP di 9 mg/dL. Quale delle seguenti affermazioni è vera per quanto riguarda l'approccio da adottare:
| 154
|
it
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{
"1": "Interrompere il trattamento per mancanza di risposta e iniziare il prednisone ad alte dosi solo per il controllo dei sintomi.",
"2": "Mantenere l'approccio terapeutico adottato, dato che il programma è in corso da soli 6 mesi e che è necessario attendere almeno 9 mesi per valutare la risposta terapeutica.",
"3": "Se non vi sono controindicazioni mediche, si può prendere in considerazione l'aggiunta di un anti-TNF alfa al trattamento.",
"4": "Iniziare un secondo farmaco modificante la malattia il prima possibile, poiché non sarebbe possibile iniziare il trattamento con una terapia biologica dopo il solo metotrexato.",
"5": "Considerare l'inizio del trattamento con una terapia anti-CD20 associata a metotrexato."
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| 75
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REUMATOLOGIA
| 2,012
|
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"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
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"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
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"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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"id": "wiki20220301en622_30059",
"title": "Serafino Serrati",
"score": 0.0136153846,
"content": "Among his reports published in life are the following nine communications:<ref> Di osservazioni nella scelta dell'aria infiammabile Che tratta di una storta a due fuochi per decomporre los spirito di vino in aria infiammabile Che descrive un modello per formare il globo areostatico di figura conica, senza farvi cucciture accio non perda l'aria ch vi s'introduce Che spiega la direzione di un globo aereostatico per qualunque parte, e in qualungue altezza Rappresentate un bilancia a filo, senza l'attritoSopra di un machina pneumatica a mercurio Che tratta di un conduttore positivo e negativo de di un elettroforo senza le resine *Chi dimostra un barchetto a fuoco, che con la forza di esso, cammina senza il vento"
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "wiki20220301en378_21974",
"title": "Sérgio Pereira Couto",
"score": 0.0099009901,
"content": "Evangelho de Judas e Outros Mistérios A História Secreta de Roma Seitas Secretas Maçonaria Para Não-Iniciados Dossiê Hitler A Incrível História da Bíblia Desvendando o Egito Os Segredos do Nazismo Segredos e Lendas do Rock'''A Extraordinária História da ChinaCódigos e Cifras – da Antiguidade à Era ModernaSegredos da CabalaAs Dez Sociedades Mais Influentes da HistóriaSociedades Secretas: IlluminatiOs Segredos das Investigações CriminaisHitler e os Segredos do Nazismo vols. 1 e 2Segredos da BruxariaAlmanaque das GuerrasDecifrando o Símbolo PerdidoManual de Investigação ForenseDesvendando a MaçonariaDossiê John Lennon2012 X NostradamusArquivos Secretos do VaticanoO Homem Que Previa o FuturoAlmanaque das Sociedades SecretasWikiLeaks: Segredos, Informações e Poder'' (with José Antonio Domingos)"
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"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0098039216,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0912_8717",
"title": "Desgarros del epitelio pigmentario de la retina: factores de riesgo, mecanismo y control terapéutico.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Los desgarros del epitelio pigmentario de la retina (EPR) se asocian en la mayoría de los casos con los desprendimientos vascularizados del EPR debido a una degeneración macular asociada a la edad (DMAE), y normalmente implican una pérdida adversa de la agudeza visual. Estudios recientes indican que ha habido un aumento en la incidencia de desgarros del EPR desde la introducción de fármacos anti-factor de crecimiento del endotelio vascular (anti-VEGF) así como una asociación temporal entre el desgarro y la inyección intravítrea. Dado que el número de pacientes con DMAE y el número de inyecciones anti-VEGF va en aumento, tanto la dificultad de prevenir desgarros del EPR como el tratamiento tras la formación de los desgarros han adquirido una mayor relevancia. De forma paralela, la evolución de la imagenología de la retina ha contribuido de manera significativa a comprender mejor el desarrollo de los desgarros del EPR en los últimos años. Esta revisión resume los conocimientos que se poseen actualmente sobre el desarrollo, los factores pronósticos y las estrategias terapéuticas de los desgarros del EPR antes y después de que estos se formen."
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"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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"id": "pubmed23n0533_10850",
"title": "[Biologic therapy with anti-TNFα in rheumathoid arthritis].",
"score": 0.0097087379,
"content": "To evaluate the efficacy, the tolerability, and treatment survival of the association of anti-TNFα (Infliximab, Etanercept, Adalimumab) plus Methotrexate vs Methotrexate as monotherapy in patients with reumathoid arthritis (RA). Review of published controlled randomized clinical studies on the association of anti-TNFα plus Methotrexate vs Methotrexate alone in patients with rheumathoid arthritis (RA). Results in terms of remission and progression of radiologic damage, and clinical response expressed in terms of ACR 50 or ACR 70 were reviewed in the different studies. In patients with RA the association of anti-TNFα plus Methotrexate led to a greater remission of radiologic damage and marked improvement of clinical response expressed as ACR 50 or ACR 70 compared to therapy with Methotrexate only. In the absence of controlled studies, review of the published studies showed that in RA patients the association of anti-TNFα plus Methotrexate is extremely more efficacious than therapy with Methotrexate only. Choice of the drug depends on the activity of the disease, the necessity of a fast response, the presence of side effects, the schedule of treatment and consequently the direct and indirect costs of the drug, and the easiness on supply and distribution."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0657_11278",
"title": "[Tumour necrosis factor alpha antagonists in established rheumatoid arthritis: effectiveness comparative study].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Knowing the differences in the effectiveness between three tumour necrosis factor alpha antagonists (anti-TNF alpha) in rheumatoid arthritis (RA) has important clinical implications. The aim of this study was to assess anti-TNF alpha effectiveness and to study possible differences in outcomes between them. We included all patients with rheumatoid arthritis (RA) attended in consulting room from Zaragoza Area II between May 2000 and December 2006 who completed a year with anti-TNF alpha treatment. Several demographic and clinical parameters at the beginning and after a year with three different agents were analysed and compared. 119 patients completed a year with anti-TNF alpha, 28 with infliximab, 44 with etanercept and 37 with adalimumab. After a year with treatment, DAS 28 descended 1,82 (1,42) points and HAQ 0,3 (0,58) (p<0,05). Comparing the clinical parameters after a year DAS 28 was 3,8 in the three groups. HAQ was 1,2 for patients in treatment with infliximab and 0,9 for patients with etanercept and adalimumab. There were no significant differences in effectiveness between the 3 drugs. Anti-TNF alpha drugs are effective to treat RA and the effectiveness is similar in all them."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0093457944,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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"id": "wiki20220301en452_13857",
"title": "Yndio",
"score": 0.0093457944,
"content": "Discography Éxitos Eternos Sin Tu Amor (EP-1972) 1 Sin Tu Amor 2 Mamá Gorda 3 Las Nubes Que Pasan (Díselo Tú) 4 Amor de Padres Sin Tu Amor (1972) 1. Sin Tu Amor 2. No Me Dejes Amor 3. El Tiempo 4. Lo Que Te Puedo Ofrecer 5. Noches y Días Perdidos 6. Si Tu Me Dejas 7. Es Para Tí, Es Para Mí 8. Lo Que Siempre He Soñado 9. Jamás Corazón 10. Siempre Habra un Mañana Yndio MPHS-6114(1975) 1. El 2. Cuando Salgo A los Campos 3. Quedamos Como Amigos 4. Las Nubes 5. Desolacion 6. Dulce Amor 7. Siempre De Novios 8. Como Te Extraño 9. Perdoname Mi Amor 10. Dejame 11. Sufro Tu Ausencia Por que Nos Dijimos Adios MPHS-6125 (1975) 1. Por Que Nos Dijimos Adios 2. Como Te Extraño 3. La Que Era Ya No Es 4. Cuando Salgo A los Campos 5. Perdoname Mi Amor 6. Dejame 7. Quedamos Como Amigos 8. Sufro Tu Ausencia 9. Las Nubes 10. Desolacion"
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"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0092592593,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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"id": "pubmed23n0617_17973",
"title": "[Is the response to anti-TNFalpha treatment influenced by the presence of IgM rheumatoid factor, in Rheumatoid Arthritis patients?].",
"score": 0.0092592593,
"content": "To verify if the response to TNFalpha inhibitors is influenced by the presence of IgM rheumatoid factor (RF), in patients with RA. In this study, the patients with the diagnosis of RA treated with TNFa inhibitors followed in our hospital were recruited. A protocol was applied including demographic, clinical and laboratory data, in order to calculate DAS 28. The presence/absence of IgM RF and associated therapies were record. Fifty-seven patients, 52 female, with a mean duration of anti-TNFa treatment of 30,9+/-15,9 months were studied. Twenty-four patients were being treated with infliximab, 17 with adalimumab and 16 with etanercept. Forty-one patients had IgM RF detectable in serum (RF positive group). In the RF positive group, the variation of DAS 28 was -1,75 +/- 1,53 vs -1,04 +/- 1,76 in the RF negative group (p=0,135). The mean duration of anti-TNFalpha treatment was similar in both groups (31,9+/-15,9 vs 29,5+/-16,16 months). Patients who were treated with methotrexate presented a higher variation of DAS 28 (-1,87 +/- 1,70 vs -0,80 +/- 1,09; p=0,041) and this variation was dose dependent (p=0,056). Despite needing a replication in a larger cohort, our results suggest that the presence of IgM RF in the serum did not interfere with the response to treatment with TNFalpha inhibitors."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0533_10851",
"title": "[Biologic therapy with anti-TNFα in spondyloarthritides and other autoimmune diseases].",
"score": 0.0091743119,
"content": "To evaluate the efficacy of the anti-TNFα (Tumor Necrosis Factor alpha) drugs in a variety of pathologic conditions such as psoriatic arthritis, undifferentiated entheso-arthritides, chronic inflammatory bowel diseases, adult onset Still's disease, Behcet disease. Review of all published studies evaluating the efficacy of these drugs (mainly infliximab and etanercept, adalimumab to a lesser degree) on the above diseases. Results are reported for each pathologic condition. Both drugs showed to be very efficacious in all the above conditions, except Crohn disease where etanercept does not seem adequate. Both drugs work extremely well, even though comparison between infliximab and etanercept efficacy cannot be performed, due to the lack of a direct comparison."
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"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0090909091,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "wiki20220301en543_3124",
"title": "Vicente Pascual Pastor",
"score": 0.0090909091,
"content": "Fábrica de Hilados y Tejidos del industrial Bernabeu en la calle Alcolecha número 4, in Alcoy, (1920). Fábrica en Passeig del Viaducte número 26, in Alcoy, (1920). Edificio de sindicato en la calle Sant Joan de Ribera número 1, in Alcoy, (1921). Fábrica de Ferrándiz, in Alcoy. Campus of Alcoy, (1922). Fábrica en la calle Agres número 4, en Alcoy, (1922). Fábrica de gaseosa \"La Bohemia\" en la calle Na Saurina d'Entença número 11, en Alcoy, (1922). Fábrica en calle Sant Joan de Ribera número 6, en Alcoy, (1922). Edificio en calle Sant Nicolau número 46, en Alcoy, (1924). Grupo Escolar Cervantes, en Alcoy, (1925). Edificio en calle Rigoberto Albors número 7, en Alcoy, (1925). Recinto de religiosas in the Alcoy Cemetery, (1925). Edificio en la calle Sant Tomás número 23, en Alcoy, (1926). Fundición de Vicente Miró en la calle Quevedo, en Alcoy, (1926). Reforma de edificio de la Unión Alcoyana en la plaza de España número 21, en Alcoy, (1928)."
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"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.009009009,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
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"id": "wiki20220301en517_6845",
"title": "Aristides Lima",
"score": 0.009009009,
"content": "Works \"A Importância da Não Reciprocidade e do Tratamento Preferencial dos Países em Vias de Desenvolvimento nas Relações Internacionais e especialmente no Direito Internacional Público, na Perspectiva dos Países em Vias de Desenvolvimento\", University of Leipzig,1983 Reforma política em Cabo Verde [Political Reform in Cape Verde], Praia, 1991 \"Grundzüge des Politischen Reformprozesses in Kapverden\", 1992 Estatuto jurídico-constitucional do Chefe de Estado [Judicial-Constitutional Statute of the Head of State], University of Heidelberg, 2000 (2004)Constituição, democracia e direitos humanos: discursos de representação e outros textos [Constitution, Democracy and Human Rights: Speeches of Representation in Other Texts] (February 2004)O recurso constitucional alemão e o recurso de ampara Cabo-Verdiano uma análise comparativa (September 2004)No Parlamento ao serviço da nação e dos boavistenses [Boa Vistans in Parliament for the Service of the Nation], Alfa-Comunicações, Praia, 2005"
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "wiki20220301en134_44746",
"title": "Rodrigo Jokisch",
"score": 0.0089285714,
"content": "'Zur Beobachtung von Handlung', in: Rainer Mackensen (Hrsg.), Handlung und Umwelt. Beiträge zu einer soziologischen Lokaltheorie, Leske & Budrich, 2000, S. 139-164 'Wie ist Alltag möglich? Beobachtungen aus einer distinktionstheoretisch reformulierten Theorie der Handlung'. Spanische Version bereits erschienen: ‘Como es posible la ‚vida cotidiana‘ desde el punto de vista de la teoría de la acción social? Apuntes sobre Alfred Schütz y la Sociología de la vida cotidiana’, en: Estudios Sociológicos, Vol. XVIII, núm. 54, septiembre-diciembre, 2000, p. 547-554 'Die Theorie des kommunikativen Handelns von Jürgen Habermas aus der Perspektive der Distinktionstheorie'. Teile enthalten in: ‘Apuntes sobre la teoría de la acción comunicativa de Jürgen Habermas, desde el punto de vista de la teoría de las distinciones, en: Estudios Políticos, núm. 24, Mayo-Agosto, 2000, p. 81-128"
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{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0088495575,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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"id": "pubmed23n0621_22723",
"title": "[Update in treatment of psoriatic arthritis].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Psoriatic arthritis is a chronic rheumatic disease making part of spondylarthropathies. It is the most frequent chronic inflammatory rheumatism after rheumatoid arthritis. Eventhough, it is usually a benign affection, it may be destructive leading to handicap. Several new medications have been introduced, including anti-tumor necrosis factor (TNF alpha blockers) and leflunomide for treatment of psoriatic arthritis. Many studies show the efficacy of these medications in this disease."
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{
"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.0087719298,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
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{
"id": "wiki20220301en500_6564",
"title": "Ramond de la Croisette",
"score": 0.0087719298,
"content": "1823: Le comte d'Angoulême, ou Le siège de Gênes, with Fulgence de Bury, Michel-Joseph Gentil de Chavagnac and Paul Ledoux 1823: Le siège de Gênes, comédie héroïque in 2 acts, with Chavagnac, Ledoux and de Bury 1824: Mr Manuel, 1824 1824: Mes derniers vingt sols, vaudeville in 1 act, with Théaulon 1824: Grétry, opéra-comique in 1 act, with de Bury and Ledoux 1825: Le Béarnais, ou la Jeunesse de Henri IV, comedy in 1 act and in free verses, with de Bury and Ledoux 1826: La Fête du roi, ou le Remède à la goutte, comedy in 1 act and in verses, with Paul Ledoux 1827: La leçon de mathématiques, comédie-vaudeville in 1 act 1828: J'épouse ma femme, vaudeville in 1 act undated: Mon rêve, ou J'étais ministre"
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{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
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"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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{
"id": "wiki20220301en268_36948",
"title": "Esperpento",
"score": 0.0086956522,
"content": "de «esperpentos». El mundo de los «esperpentos»—explica uno de los personajes de Luces de Bohemia—es como si los héroes antiguos se hubiesen deformado en los espejos cóncavos de la calle, con un transporte grotesco, pero rigurosamente geométrico. Y estos seres deformados son los héroes llamados a representar una fábula clásica no deformada. Son enanos y patizambos que juegan una tragedia. Y con este sentido los he llevado a Tirano Banderas y a El ruedo ibérico.\""
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{
"id": "pubmed23n0966_6419",
"title": "I nuovi \"casi difficili\" in psichiatria.",
"score": 0.0086206897,
"content": "In psichiatria, come nelle altre discipline mediche, esistono casi che sono \"difficili\" per le loro caratteristiche cliniche. Recentemente, sembra tuttavia emergere un nuovo tipo di casi che risultano \"difficili\" per ragioni non tanto psicopatologiche quanto piuttosto gestionali, di responsabilità e sicurezza. Alcuni di questi casi caratterizzano in particolare la psichiatria italiana, e coinvolgono soprattutto i clinici delle strutture pubbliche. In varie situazioni, essi implicano comportamenti autolesivi ed eterolesivi non prevedibili né prevenibili nonostante l'impegno degli operatori, un problema ancora scarsamente riconosciuto per le responsabilità stesse. La riforma sanitaria del 1978 ha posto l'Italia in una posizione di avanguardia nel mondo riguardo al sistema dell'assistenza territoriale in salute mentale, che ha compiuto negli ultimi quarant'anni grandi passi avanti rispetto al precedente assetto. Ultimamente si sono tuttavia verificati cambiamenti sociali, epidemiologici, psicopatologici e dei bisogni che hanno creato nuovi problemi e difficoltà all'assistenza psichiatrica. Tra questi cambiamenti figurano la crescente complessità delle grandi aree metropolitane; il fenomeno immigratorio; la massiccia crescita nell'utilizzo di sostanze; le modificazioni del profilo di responsabilità del medico; l'introduzione di complesse normative sulla sicurezza, il trattamento dei dati, il consenso alle cure e la competenza a decidere della persona con disturbi mentali. Come conseguenza, gli operatori si trovano oggi ad affrontare nuove difficoltà di tipo organizzativo e gestionale, e questioni problematiche relative alla sicurezza sia del paziente sia del sanitario, con un crescente profilo di responsabilità etica, deontologica e medico legale del sanitario stesso. Auspichiamo che le riflessioni qui proposte possano stimolare un dibattito costruttivo per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori impegnati quotidianamente nel migliorare gli esiti clinici dei propri pazienti."
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{
"id": "wiki20220301en087_22345",
"title": "António Variações",
"score": 0.0086206897,
"content": "Cover songs 1987 - Delfins - Canção de Engate 1995 - Amarguinhas - Estou Além 1995 - Íris - Estou Além 1996 - MDA - Dar & Receber 1996 - MDA - Estou Além 1997 - Isabel Sivestre - Deolinda de Jesus 2004 - Donna Maria - Estou Além 2004 - Funkoffandfly - Dar e receber 2005 - RAMP - Anjinho da Guarda 2008 - André Sardet - Anjinho da Guarda 2012 - Tiago Bettencourt - Canção de Engate 2013 - Dead Combo & Márcia - Visões Ficções 2014 - OqueStrada - Parei na Madrugada [inedit song] 2016 - Telmo Pires - Ao passar por Braga abaixo [inedit song] 2017 - Filipe Catto - Canção de Engate 2017 - União das Tribos feat. Miguel Ângelo - Canção de Engate 2017 - The Beheaded - Canção de Engate 2020 - Lina e Raül Refree - Voz Amália de Nós 2020 - Zeca Baleiro - Canção de Engate Albums 1989 - Lena D'Água - Tu Aqui [5 inedit songs of Variações] 1994 - Variações - As canções de António 2004 - Humanos - Humanos [inedit songs of Variações]"
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|
3
|
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"1": {
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"3": {
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348
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49
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"text": "Il trattamento antibiotico è in linea di principio corretto e prima di prendere in considerazione modifiche del trattamento, è necessario valutare la possibilità di empiemizzazione."
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Finché la febbre persiste in una polmonite in evoluzione, esiste il rischio di empiematizzazione, soprattutto se all'inizio si è già verificato un piccolo versamento. Il trattamento antibiotico è in linea di principio corretto e prima di prendere in considerazione modifiche del trattamento, è necessario valutare la possibilità di empiemizzazione.
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Finché la febbre persiste in una polmonite in evoluzione, esiste il rischio di empiematizzazione, soprattutto se all'inizio si è già verificato un piccolo versamento. Il trattamento antibiotico è in linea di principio [HIDDEN] e prima di prendere in considerazione modifiche del trattamento, è necessario valutare la possibilità di empiemizzazione.
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Donna di 56 anni, con anamnesi di schizofrenia ben controllata, senza abitudini tossiche. Ricoverata per polmonite del lobo medio con un piccolo versamento pleurico associato e in trattamento con levofloxacina 500 mg/24h. L'evoluzione clinica è stata buona, ad eccezione di una febbre febbrile persistente e di una leucocitosi al sesto giorno di trattamento. Non sono disponibili studi microbiologici. Il corso d'azione più appropriato è:
| 176
|
it
|
{
"1": "L'evoluzione è normale, il trattamento deve essere mantenuto fino a 10 giorni dopo.",
"2": "È considerato un fallimento terapeutico e il trattamento antibiotico deve essere modificato.",
"3": "Eseguire una toracentesi per escludere un empiema.",
"4": "Aggiungere al trattamento antibiotico i corticosteroidi alla dose di 0,5 mg/kg/die.",
"5": "Eseguire la broncoscopia con biopsia, aspirazione e lavaggio broncoalveolare."
}
| 57
|
PNEUMOLOGIA
| 2,013
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0099009901,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0680_17004",
"title": "[Efficacy of corticosteroids in the management of community-acquired pneumonia].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Community-acquired pneumonia conveys a high human and financial burden. Few therapeutic progresses have been made since the introduction of penicillin. Improving the prognosis by controlling the host inflammatory response is a biologically sound strategy, which has proved its efficacy in some respiratory and infectious diseases. Adjunction of corticosteroids to antibiotic treatment has been tested in a few controlled studies. However, results are not indicative of any clinical benefit. We present a critical review of the available literature."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0407_15205",
"title": "[The efficacy of combining antibiotic treatment with topical intranasal steroid administration in the treatment of chronic otitis media with effusion].",
"score": 0.0098039216,
"content": "We evaluated the efficacy of antibiotic treatment with or without topical administration of intranasal budesonide in chronic otitis media with effusion (OME). The study included 62 patients (age range 2 to 12 years) with chronic OME. The patients were randomly assigned to three groups, namely, antibiotic treatment (20 patients, ampicillin/sulbactam, 25 mg/kg/daily), antibiotic treatment combined with intranasal budesonide (20 patients, 200 mg/daily), and no treatment (22 patients). All patients and families were questioned regarding the presence of allergy, frequent upper respiratory tract infections, passive smoking, low birth weight, and pre-school nursery attendance. Otoscopic examination findings and the results of tympanograms obtained at the time of diagnosis, and at the end of four and eight weeks of treatment were evaluated. At the end of eight weeks, significant improvement in tympanograms and otoscopic findings was obtained in both groups when compared with the control group (p<0.05). Resolution rates were 24% (9/37 ears), 39% (14/36), and 5% (2/40) with antibiotic, budesonide, and no treatment groups, respectively. Although budesonide treatment was associated with a higher rate of resolution of effusion compared to that of antibiotic alone, this did not reach significance (p>0.05). Further studies with larger patient series are required to better evaluate the efficacy of antibiotic treatment and topical intranasal steroid administration in chronic OME."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0097087379,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0387_20620",
"title": "[Objectives for antibiotic therapy in acute exacerbations of chronic bronchitis].",
"score": 0.0097087379,
"content": "ANTIBIOTIC EFFICACY: According to early studies, antibiotics have moderate efficacy in acute exacerbation of chronic bronchitis. The lack of efficacy is particularly clear for patent exacerbation with marked alteration of respiratory function. Recent studies have shown that newer compounds exhibit an efficacy similar (no proven superiority) to comparison compounds (75 to 95% favorable outcome with treatment). The recommendations of the IVth Consensus Conference on Anti-infectious Therapy thus propose first line antibiotic therapy for patients with a forced expiratory volume in 1 second (FEV1) between 80 and 35% and broader spectrum and new antibiotics in case of failure of the first line treatment for patients with severe obstruction or frequently recurrent exacerbation. Using exacerbation-free interval, reduction in the number of exacerbations, duration of treatment and/or hospital stay as evaluation criteria, interesting results are obtained with amoxicillin/clavulanic acid, azithromycin, and ciprofloxacin. Independent factors predictive of therapeutic failure are, according to one study, FEV1 less than 35%, ambulatory administration of oxygen, more than 4 acute exacerbations within 24 months, history of pneumonia or sinusitis, and requirement for long-term corticosteroid therapy. Factors predictive of recurrence are, according to another study, dependence on oxygen therapy, prolonged corticosteroid therapy, smoking, and/or heart disease. Cost effectiveness is particularly interesting with ciprofloxacin, especially in more severe patients. It is important to target antibiotic therapy for acute exacerbation of chronic bronchitis specifically for patients who will truly benefit, adapting the prescribed compound to the bacterial target."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0393_19805",
"title": "[Basis and guidelines for empirical antibody therapy in the management of community-acquired pneumonia].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The choice of the antibiotic should be based on clinical, chest X-ray radiography and essentially microbiologic criteria. Incurrent practice treatment is more often empiric based on epidemiologic characteristics of the microbiologic agents and the particularities of each patient. A satisfactory approach requires, in addition, a perfect knowledge of different available antibiotics and the resistance of certain etiologic pathogens to these latters. because S. Pneumoniae is the most frequently encountered pathogen, B lactams and especially Penicillin G. and amoxicillin remain the most useful drugs prescribed for adults with risk factors. However, in advanced age patients and those with comorbidity, the spectrum should be enlarged and should include, besides S. Pneumoniae, H. influenzae and other Gram negative bacilli. When the pneumonia is more severe and has required hospitalization, the antimicrobial therapy must be immediate, multiple and large. The causal agent must be searched for desperately, so that the antimicrobial therapy can be adapted secondary to the results of the antibiogram."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0128_1253",
"title": "[Antibiotic therapy in bronchopulmonary diseases in children].",
"score": 0.0095238095,
"content": "With a wide-spectrum antibiotic the results obtained are not as satisfactory as those obtained with an aimed antibiotic therapy. It is for this reason that a physician must always keep up to date on all the antibiotics and their field of action. Apart the antituberculosis drugs we can currently count on three large families, the penicillins, the cephalosporins, the aminoglycosides, and on a polymorph group made up of erythromycin, chloramphenicol, vancomycin and trimethoprim-sulfamethoxazole (TMP-SMZ). Of all the lung diseases, pneumoniae is without doubt the disease in which the choice of the antibiotic is most difficult and also most determinant. Using a scheme made up of three successive stages could be useful. In the first stage we exploit our knowledge of the prevalence of certain infectious agents in single age group. In the first two months of life gram negative rods, B and D Streptococci and Pneumococcus are the most probable agents, therefore an association of ampicillin and aminoglycoside is recommended. In the pre-school age we find a predominance of Haemophilus influenzae and Pneumococcus and therefore the antibiotic of choice is amoxicillin. In the school age there remains only the Pneumococcus so that the first choice antibiotic is now penicillin. All of this is true for those clinical situations that do not present peculiar characteristics. When this is not the case, we pass on to the second stage which consists of suspecting, on the basis of clinical and instrumental data, of a certain etiologic agent and in choosing an appropriate antibiotic.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
},
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0094339623,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
},
{
"id": "pubmed23n0067_5364",
"title": "[Evaluation of ciprofloxacin versus amoxicillin + clavulanic acid or erythromycin for the empiric treatment of community-acquired pneumonia].",
"score": 0.0094339623,
"content": "For the empiric management of community-acquired pneumonia, ciprofloxacin (750 mg b.i.d.) was compared with two antibiotics frequently used in this indication, i.e., amoxicillin + clavulanic acid and erythromycin. One hundred and forty-two patients were randomized in this prospective study. Among them, the 63 patients with bacteriologically documented disease were evaluated. Clinical recovery was achieved in 73.3% of patients in the ciprofloxacin group (22/30) versus 81.8% of patients in the amoxicillin + clavulanic acid or erythromycin group (27/33) (non-significant difference). Clinical failures seen with ciprofloxacin were found to be correlated with recovery of Streptococcus pneumoniae. Ciprofloxacin is effective in pneumonia but should be used only in cases where Streptococcus pneumoniae can be excluded as the causative agent."
},
{
"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.0093457944,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
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{
"id": "pubmed23n0726_23858",
"title": "[Influence of systemic corticosteroid administration in the prognosis of patients with community-acquired pneumonia].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Community-acquired pneumonia (CAP) is a common and potentially serious disease. In recent years, control of the inflammatory response has begun to be taken into account as a new therapeutic target. This study has aimed to analyze the influence of the administration of systemic corticosteroids on mortality of patients admitted with CAP in the common clinical practice. A prospective observational study was carried out. The study included patients with CAP admitted to Internal Medicine and Pulmonology services of a tertiary hospital in 2007. Treatment given during admission was recorded and mortality during hospitalization and at 30 and 90 days after discharge was determined. A total of 257 patients, 179 men (69.6%) and 78 women (30.4%) were analyzed. Mean age was 72±15 years. Both in-hospital mortality as well as at 30 days of discharge was 10.2%, while overall mortality at 90 days was 14.8%. No relation was found between the use of corticosteroids and mortality. Use of corticosteroids also did not modify the length of hospital stay or readmission rate. It was observed in this study that treatment with corticosteroids in CAP is not associated with lower mortality and does not affect the rate of readmissions. It also does not change the length of hospital stay."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0092592593,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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{
"id": "pubmed23n0360_20288",
"title": "[Treatment of community-acquired pneumonia with levofloxacin: 500 mg once a day or 500 mg twice a day?].",
"score": 0.0092592593,
"content": "LEVOFLOXACIN: A new anti-pneumococcal fluoroquinolone, levofloxacin, has received approval in France for the treatment of community-acquired pneumonia at the dose of 500 mg once or twice a day, depending on the severity of the disease, the germ susceptibility and the patient's weight. Levofloxacin has a powerful and rapid bactericidal activity, particularly against pneumococci, whatever the level of penicillin resistance. The pharmacokinetic properties of the compound allow once daily dosage. Pharmacodynamically, it has been clinically demonstrated that the most predictive parameter of efficacy is the Cmax/MIC ratio. PNEUMOCOCCAL PNEUMONIA: Because of the potential gravity of pneumococcal pneumonia, it might be preferrable to use levofloxacin at the dose of 500 mg twice daily. The efficacy of the two levofloxacin doses for the treatment of pneumococcal pneumonia was thus analyzed. Five clinical studies including 4 comparative trials, enrolling nearly 2,000 patients with community-acquired pneumonia were reported in the international approval document. Among these patients, 310 had documented pneumococcal pneumonia including 31% with bacteriemia. TASK FORCE REPORT: On the basis of available data, the level of proof is sufficient to prescribe levofloxacin at the dose of 500 mg once daily for the treatment of mild to moderately severe community-acquired pneumonia in ambulatory patients, including those with suspected pneumococcal pneumonia, with or without bacteriemia. It would be reasonable to propose the 500 mg twice daily dosage for severe community-acquired pneumonia warranting intensive care hospitalization in accordance with the criteria of the ERS Task Force Report. The well-founded rationale of this therapeutic strategy should be validated by the results of ongoing studies and by following the evolution of germ susceptibility to these new compounds."
},
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"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0092239993,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "pubmed23n0870_9168",
"title": "[Efficiency of nebulised magnesium sulphate in infective exacerbations of chronic obstructive pulmonary disease].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Conflicting results has been achieved in a small number of clinical studies evaluating the efficiency of magnesium sulphate (MS) in COPD exacerbations. We aimed to investigate the efficiency of nebulised MS in COPD exacerbations. Twenty patients who met the study criteria were randomized into two groups. All patients were treated with O2, antibiotics and oral corticosteroids. Additionally one group received ipratropium bromide (IB) 500 µg together with MS 151 mg/dose, while the other group received IB together with placebo. The patients were followed-up with forced expiratory volume in 1 second (FEV1) and visual analogue scale dyspnea scores for 48 hours. Peak expiratory flow rates (PEFRs) were measured before and 10, 30, 60 and 120 minutes after each nebule treatment. The baseline characteristics of the patients in both groups were similar. The FEV1 values measured at 24 and 48 hours did not show significant changes compared to baseline in both groups. Dyspnea scores in both groups decreased significantly in the first day, and in only MS group in the second day. The % change in the dyspnea score at the end of first day was significantly more in the MS group [-23.8% (13.6)] compared with the placebo group [-9.4% (12.9)] (p= 0.002). The % changes in PEFRs at 10 minutes [4.7 (7.5) and -3.5 (6.0), p= 0.005] and 30 minutes [8.2 (6.7) and 1.3 (5.5), p= 0.03] were significantly greater in the MS group compared with the placebo group on the first day. No side effects developed due to MS. Nebulised MS is a cheap, feasible and safe drug that can be added to the standart bronchodilator treatment since it provides additional relief of dyspnea in patients with COPD exacerbations. This needs to be evaluated in future clinical studies including greater number of patients."
},
{
"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
},
{
"id": "pubmed23n0074_15542",
"title": "[Pulmonary and tonsillar distribution of ceftriaxone and cefonicid and the resultant bactericidal activity of the organ].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The therapeutic efficacy of Ceftriaxone and Cefonicid 1 g I.M. single-dose against S. Pneumoniae, H. Influenzae and K. Pneumoniae in tonsil and lung infections was studied using bactericidal quotient (BQ). Samples of lung tissue and serum were obtained from two groups of surgical patients, treated with Ceftriaxone or Cefonicid 1 g I.M., 2-8-16 and 24 hours before surgery. From two other groups of 10 surgical patients, treated as above, samples of tonsil tissue and serum were obtained. In lung tissue the higher levels of Ceftriaxone and Cefonicid appeared at the second hour (11.54 +/- 1.59 mcg/g and 11.4 +/- 2.49 mcg/g respectively); the lower values were observed at the 24th hour (2.18 +/- 0.47 mcg/g for Ceftriaxone and 0.64 +/- 0.21 mcg/g for Cefonicid). Higher Ceftriaxone and Cefonicid levels also appeared in tonsil tissue at the 2nd hour (11.12 +/- 2.42 mcg/g and 9.22 +/- 3.12 mcg/g respectively); the lower values were observed at the 24th hour (1.54 +/- 0.46 mcg/g for Ceftriaxone and 0.42 +/- 0.23 mcg/g for Cefonicid). BQ values were estimated using the ratio between the mean concentrations of Ceftriaxone and Cefonicid in tissue samples and the MBC mean values determined for the above mentioned pathogens, isolated in hospital. Ceftriaxone always showed BQ values greater than 1 during 24 hours versus levels observed for the three reported pathogens. Cefonicid showed BQ values greater than 1 during 24 hours against S. Pneumoniae and BQ values less than 1 for 6-8 hours against H. Influenzae and for 1-4 hours against K. Pneumoniae."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.009009009,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0256_16237",
"title": "[Treatment of aspiration pneumonia with low-dose methylprednisolone and antibiotics].",
"score": 0.009009009,
"content": "Low-dose methylprednisolone and antibiotics were used to treat 30 patients with aspiration pneumonia, in a prospective, randomized, double-blind trial with placebo control. All patients received clindamycin phosphate 1200 mg per day. In addition, 15 patients received methylprednisolone 20 mg per day for three days and the other 15 patients received placebo according to the same schedule. In the methyl prednisolone group, CRP had decreased (p < 0.05) from 12.7 +/- 9.8 to 6.4 +/- 5.4 mg/dl day 4, neutrophil elastase had decreased (p < 0.05) from 402 +/- 304 to 231 +/- 64 micrograms/dl by day 4 and to 184 +/- 59 micrograms/dl by day 7, maximum body temperature had decreased (p < 0.01) from 37.9 +/- 1.1 to 36.8 +/- 0.6 degrees C by day 7, and the pneumonia score had improved (p < 0.01) from 11.8 +/- 3.0 to 8.6 +/- 2.4 by day 4. In the placebo group, there were no significant improvements by those days. We conclude that low-dose methylprednisolone therapy with antibiotics is effective against aspiration pneumonia."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "pubmed23n0761_24314",
"title": "[Comparative analysis of the treatment of inpatients with community-acquired pneumonia and its different outcomes].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The aim of the work was to compare the quality of medical care provided to patients with severe community-acquired pneumonia (CAP) and its different outcomes. (complete recovery, or death--25 patients in either group). In the latter group, the patients did not undergo adequate clinical and instrumental examination at the pre-hospital stage). Most recovered patients were given high doses of ceftriaxone, clarithromycin and ambroxol or low doses of systemic glucocorticoids. A pulmonologist participated in the treatment of these patients twice as frequently as in the treatment of the patients of the latter group. Effects of high doses of systemic glucocorticoids remains debatable."
},
{
"id": "wiki20220301en303_19227",
"title": "Nomadi 40",
"score": 0.0089248763,
"content": "Track listing Disc 1 Noi non ci saremo (3' 05\") Gordon (4' 18\") Tutto a posto (4' 18\") Gli aironi neri (4' 31\") Il vento del nord (4' 51\") L'uomo di Monaco (4' 15\") Il fiore nero (3' 19\") I miei anni (4' 45\") Un pugno di sabbia (4' 37\") Per fare un uomo (3' 33\") Canzone per un'amica (4' 19\") Lontano (4' 29\") Un giorno insieme (3' 58\") Il vecchio e il bambino (4' 36\") L'angelo caduto (4' 19\") Io vagabondo (3' 54\") Voglio ridere (4' 23\") E di notte (4' 21\") Disc 2 Io voglio vivere (4' 58\") La libertà di volare (4' 11\") La vita che seduce (4' 28\") Una storia da raccontare (3' 19\") Auschwitz (6' 00\") Naracauli (5' 06\") Sangue al cuore (4' 34\") Le strade (4' 41\") Né gioia né dolore (4' 49\") Il nome che non hai (4' 34\") Ho difeso il mio amore (4' 29\") Dio è morto (2' 49\") Ti lascio una parola (Goodbye) (4' 31\") Vivo forte (7' 25\") Senza discutere (3' 33\")"
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0400_11460",
"title": "[Efficacy of topical ciprofloxacin and tobramycin in combination with dexamethasone in the treatment of chronic suppurative otitis media].",
"score": 0.0088495575,
"content": "To evaluate the efficacy of topical ciprofloxacin and tobramycin with and without topical dexamethasone in the treatment of chronic suppurative otitis media without cholesteatoma. The study included 103 ears of 80 patients (49 males, 31 females; mean age 31 years; range 18 to 60 years) with chronic suppurative otitis media without cholesteatoma. The patients were randomly divided into four groups to receive topical applications of either ciprofloxacin and tobramycin alone, or in combination with dexamethasone. Cultures were obtained from the ears preoperatively and 24 hours after treatment. Aerobic bacteria were isolated in 94.1% of patients before the treatment, the most common being Pseudomonas aeruginosa (38.9%). With dexamethasone, the clinical response for ciprofloxacin and tobramycin increased from 80% to 90% and from 70% to 75%, respectively, but this improvement was not significant (p > 0.03). Addition of dexamethasone to ciprofloxacin decreased the recovery period from 14 days to seven days, whereas no change (7 days) was observed with tobramycin. The efficacy of ciprofloxacin and tobramycin were similar in the treatment of chronic suppurative otitis media. Addition of dexamethasone to ciprofloxacin decreased the treatment period."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0087719298,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0239_3154",
"title": "[Useful and superfluous measures in the treatment of respiratory infections].",
"score": 0.0087719298,
"content": "A safe and inexpensive approach to respiratory infections requires: 1. an accurate diagnosis, 2. a critical attitude towards drugs whose clinical efficacy is unproven, 3. to avoid antibiotics where they are not strictly indicated, 4. to use penicillin instead of more expensive (and often less active) antibiotics in the treatment of infections due to streptococci or pneumococci."
},
{
"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0086956522,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
},
{
"id": "pubmed23n0062_19727",
"title": "[Diffusion of ciprofloxacin into bronchial secretions in mechanically ventilated patients].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The aim of the study was to evaluate, in clinical conditions, the penetration of ciprofloxacin into bronchial secretions. Eight patients were included in the study. They presented with nosocomial pneumonia and were under controlled mechanical ventilation. Ciprofloxacin was given at a dose of 3 mg/kg over 30 min. Serial bronchial and blood samples were obtained over a 12 hour period on day 2 and 4. Ciprofloxacin was measured by HPLC. Serum peak levels were 2.95 +/- 1 mg/l on day 2, and 2.43 +/- 0.7 mg/l on day 4. Bronchial peak and through levels were 0.95 +/- 0.51 mg/l and 0.21 +/- 0.12 mg/l, respectively, on day 2, and 0.76 +/- 0.17 mg/l and 0.18 +/- 0.14 mg/l, respectively, on day 4. The ratio of bronchial/serum peak was 0.32 +/- 0.11 and 0.33 +/- 0.06 on day 2 and 4, respectively. The ratio of AUC 0-12 h in the bronchial secretions/AUC 0-12 h in the serum samples was 0.66 +/- 0.04 and 0.55 +/- 0.27 on day 2 and 4, respectively."
}
]
}
}
}
|
5
|
{
"1": {
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"word_ranges": [],
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"2": {
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[
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"word_ranges": [
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70
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"text": "Lennox Gastaut si sviluppa in età precoce con altra sintomatologia,"
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"3": {
"exist": true,
"char_ranges": [
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],
"text": "3 si presenta di solito con crisi parziali complesse"
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"4": {
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"char_ranges": [
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538
]
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"word_ranges": [
[
70,
75
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],
"text": "4 è uguale alle assenze"
},
"5": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
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174
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],
"word_ranges": [
[
0,
23
]
],
"text": "Un paziente in età adolescenziale con mioclono (\"salti violenti\") al momento della colazione ci porterà quasi sempre all'epilessia mioclonica giovanile (risposta 5 corretta),"
}
}
|
Un paziente in età adolescenziale con mioclono ("salti violenti") al momento della colazione ci porterà quasi sempre all'epilessia mioclonica giovanile (risposta 5 corretta), un'entità molto ben caratterizzata. Altre caratteristiche includono una precedente storia di crisi o assenze, un peggioramento con le uscite notturne e un EEG con scariche polipoidi generalizzate con una frequenza maggiore rispetto alle assenze. Delle risposte rimanenti, Lennox Gastaut si sviluppa in età precoce con altra sintomatologia, 4 è uguale alle assenze e 3 si presenta di solito con crisi parziali complesse e in entrambi i casi l'EEG è chiaramente distinto da un focus temporale.
|
Un paziente in età adolescenziale con mioclono ("salti violenti") al momento della colazione ci porterà quasi sempre all'epilessia mioclonica giovanile ([HIDDEN]), un'entità molto ben caratterizzata. Altre caratteristiche includono una precedente storia di crisi o assenze, un peggioramento con le uscite notturne e un EEG con scariche polipoidi generalizzate con una frequenza maggiore rispetto alle assenze. Delle risposte rimanenti, Lennox Gastaut si sviluppa in età precoce con altra sintomatologia, [HIDDEN] è uguale alle assenze e [HIDDEN] si presenta di solito con crisi parziali complesse e in entrambi i casi l'EEG è chiaramente distinto da un focus temporale.
|
Una paziente di 18 anni con una storia di assenze tra i 6 e i 9 anni, crisi tonico-cloniche generalizzate di recente insorgenza e violenti salti degli arti superiori durante la colazione. Il quadro clinico peggiora con le uscite notturne del fine settimana. Un EEG mostra scariche acute di polipi a 6 cicli/secondo. La diagnosi più probabile è:
| 130
|
it
|
{
"1": "Grande epilettico maligno.",
"2": "Sindrome di Lennox-Gastaut.",
"3": "Epilessia sintomatica dovuta a sclerosi temporale mesiale.",
"4": "Piccola malattia atipica.",
"5": "Epilessia mioclonica giovanile."
}
| 82
|
NEUROLOGIA E NEUROCHIRURGIA
| 2,012
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0628_11495",
"title": "[Clinical presentations of the secondary bilateral synchronization syndrome in adults with epilepsy].",
"score": 0.0099009901,
"content": "One thousand eight hundreds and eighty patients with symptomatic and cryptogenic forms of focal epilepsy have been studied. Ninety patients (4.7%) had the secondary bilateral synchronization (SBS) syndrome in the EEG. Criteria of the syndrome are the presence of focal epileptiform activity in the EEG and SBS detected during the long-term video-EEG monitoring. In this group of patients, secondary generalized tonic-clonic, myoclonic and complex partial seizures were found. The clinical presentations of focal epilepsy were similar to the syndromes of idiopathic epilepsy in most cases. Long-term video-EEG monitoring is a method of choice in the instrumental diagnostics of these forms of epilepsy which are different in genesis and prognosis but similar in the kinematic characteristics."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0070_15833",
"title": "[\"Benign\" form of myoclonic epilepsy in children].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Among 62 children with myoclonic epilepsy who had first seizures between 1 and 10 years, without clinical or radiological evidence of brain lesion, we selected the 16 patients who had exhibited several types of fits and had stopped having seizures for over two years. First seizures occurred between 18 months and 4 years, and they were generalized clonic, tonic-clonic or tonic. After a mean 3 months' period, patients started also to have absence and myoclonic fits. During the period with various types of seizures, that lasted a mean 10 months, patients were ataxic and hyperkinetic, and 11 of them suffered myoclonic absence status for several hours or days. The EEG showed a high voltage rhythmic slow-wave activity with spikes, differing from the slow spike wave tracing of the Lennox-Gastaut syndrome, and there was no photosensitivity. The mean duration of the epilepsy was 1 year and 4 months and the last seizures were convulsive, occurring mainly during sleep. The clinical and EEG pattern, the high familial incidence are shared by the Doose syndrome, of which the present series seems to be a subgroup, as are other well-defined syndromes: benign and severe myoclonic epilepsies of infancy."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0097087379,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
},
{
"id": "pubmed23n0014_1679",
"title": "[The epileptic crises of the Lennox-Gastaut syndrome. I. Convulsive forms].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Clinical and electroensephalographic aspects of twenty seven (27) patients with Lennox-Gastaut syndrome were studied (20 without previous West syndrome, group A, and 7 with this antecedent, group B). The epileptic seizures were characterized through descriptions made by relatives who were in close contact with the patients, and also by direct observation by the author in the clinic. The direct observation was possible due to high frequency of the seizures. Denominations were given to the manifestations not previously mentioned in the literature, according to the quality and eventual sequence of observable phenomena, in agreement with the terminology used by the Clinical and EEG Classification of Epileptic Seizures. The incidence, prognostic, clinical and evolutive aspects of elementary forms of epileptic seizures were discussed. Great variability of the convulsive seizures was verified, permitting their division into simple, complex and mixed forms."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0096153846,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "pubmed23n0476_10021",
"title": "[Topiramate therapy in patients with refractory epilepsy].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The purpose of this study was to examine the result of administrating topiramate (TPM) to patients with epilepsy that is refractory to treatment with two or more antiepileptic agents. A total of 50 patients were evaluated, 90% of which had partial seizures (simple partial, complex partial and partial with secondary generalisation) and the remaining 10% suffered from generalised seizures. The most frequent aetiology was that which corresponded to the symptoms (52% of the cases). 98% of the patients were treated with two or three drugs. TPM was added with a dosage interval between 75 and 550 mg and follow-up visits were carried out throughout a period of nine months. 12 patients remained seizure-free for at least the first three months of the study; in 20 patients the number of seizures decreased by 50% or more; in 14 patients no changes were observed, and in the other four there was an increase in the number of seizures. The best results were obtained in cases of seizures with an idiopathic aetiology, while complex partial seizures offered the worst results. We also analysed the factors that might exert an influence on the different degrees of response. TPM was effective in all kinds of seizures. 24% of the patients became seizure free, and the total percentage of respondents rose to 64%. No patients dropped out of the study because of intolerance to the drugs."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0405_13426",
"title": "[Partial epilepsy associated to primary brain tumors].",
"score": 0.0095238095,
"content": "To characterize the epileptic syndrome of patients with primary cerebral tumor of slow growth. Clinical evaluation of fourty two patients with refractory epilepsy associated with cerebral tumor of slow growth were operated between June 1992 and September 1999. Almost 75% of the patients were less than 15 years old when they began the epileptic crises, 67.7% had normal neurological exam in the first evaluation. More than 90% of the total had seizures of the partial complex type, frequently inferior to 16 per month. The seizures were partial simple (PS) developing for partial complex (PC) in 10 patient and only PC in 11 Partial complex associated with generalized tonic-clonic seizure (GTC) happened in 11 patients, PS for PC and GTC in 4 patients. The crises of the partial type, with not very high frequency, can suggest a precocious manifestation of the tumor in the children, even with normal neurological exam."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0094339623,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0070_470",
"title": "[Epileptic seizures as initial symptom of intracranial tumors. A prospective study in adults].",
"score": 0.0094339623,
"content": "A prospective study of 125 patients with late-onset epileptic crisis: Group G I with 65 cases between 20 and 50 years of age, and Group G II, including 60 patients older than 50 years at the time of the first crisis. Brain tumors were diagnosed in fourteen cases, four (6.1%) in G I and ten (16.6%) in G II. In decreasing order of frequency, the ictal pattern was tonic-clonic, status epilepticus, partial simple, partial complex and \"drop-attacks\". The lesions were located as follows:frontal in seven subjects, parietal in four, multiple in two and temporo-basal in one. Histologically, the tumors were three meningiomas, two gliomas, one astrocytoma, and three metastatic lesions. These findings agree with those of other series, in terms of predominant type of crisis, site and histologic type; but they differ in the age of first symptoms, and in the fact that tumors occupy only a third place as cause of epileptic crisis."
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{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0071_2327",
"title": "[Epilepsy with myoclonic absences].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Within generalized epilepsy, the syndrome of epilepsy with myoclonic absences is considered as intermediate between idiopathic and symptomatic forms. This syndrome is characterized by developing in childhood with a male predominance. Critical EEG shows paroxysms of PO at 3 Hz, and in the polygraphic recording rhythmic 3 Hz myoclonus is observed with a strict correspondence between EEG spike and myoclonus. The response to therapy is generally poor, and 18% develop generalized symptomatic epilepsy. We report 3 patients with epilepsy with myoclonic absences and good outcome, to emphasize the importance of a precise diagnosis by means of the polygraphic recording of the attack, the fact the association of sodium valproate and ethosuximide is the most useful therapy and, finally, the possibility that some patients with epilepsy with myoclonic absence may develop Janz's juvenile myoclonic epilepsy."
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{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
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{
"id": "pubmed23n0357_8990",
"title": "[The us of video-EEG in the diagnosis of epilepsy syndromes in the developmental age].",
"score": 0.0092592593,
"content": "In the Department of Developmental Neurology, K. Marcinkowski University of Medical Sciences in Poznań 120 video-EEG were performed in 1997-1998. Video-EEG monitoring was executed by means of computer electroencephalograph \"Ceegraph\" (Biologic--USA). A group of 20 patients between the age of 20 months up to 19 years, whose video-EEG was analysed, was hospitalised because of diagnostic doubtful seizures. Stimultaneous EEG and clinical events recordings were evaluated with the use of videotape at all children. In the investigated group, 13 patients with epileptic seizures (5 with nonepileptic seizures, 1 patient with choreatic movements and 1 with nocturnal myoclonus) were recorded. There were 3 children classified with generalised absence seizures, 3 with partial seizures and 1 patient with myoclonic seizure among the children with epilepsy. Moreover, there were several different cases diagnosed: 3 patients presented Lennox-Gastaut syndrome, 1 was classified with West's syndrome, 1 patient was characterised by Alpers syndrome and 1 with tuberous sclerosis. Psychogenic pseudoepileptic seizures were classified in 5 patients, in 3 of them both epileptic and nonepileptic events occurred. Utility of video-EEG monitoring allows to differentiate and classify seizures and epileptic syndromes in childhood, especially absence seizures and psychogenic pseudoepileptic seizures. Its use makes the introduction of appropriate treatment possible."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0091743119,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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{
"id": "pubmed23n0314_8653",
"title": "[Epilepsies during the first year of life].",
"score": 0.0091743119,
"content": "An important number of epileptic patients who began with epileptic seizures during the first year of life have not just been well classified. The objective is to identify the different types of epilepsies and epileptic seizures which begin during the first year of life, according to the last classification of epilepsy and epileptic syndromes of 1989. We have studied 471 patients who consulted to our service in the last 5 years, with epileptic seizures during the first year of life. We excluded neonatal seizures and febrile convulsions. 1. Partial epilepsy: a) idiopathic: 12 (2.5%); b) symptomatic: 130 (28%); c) cryptogenic: 25 (5%). 2. Generalized epilepsy: a) idiopathic: benign myoclonic epilepsy in infancy, 6 (1%); b) cryptogenic-symptomatic: symptomatic West syndrome, 155 (33%); cryptogenic West syndrome, 65 (14%); cryptogenic myoclonic epilepsy, 6 (1%); early infantile epileptic encephalopathy, 8 (1.6%); early myoclonic encephalopathy, 4 (0.8%); other symptomatic generalized epilepsies without specific aetiology, 14 (3%). 3. Epilepsies and syndromes undetermined as to whether they are focal or generalized: a) severe myoclonic epilepsy in infancy, 15 (3%); symptomatic epilepsy with multifocal and independent spikes, 3 (0.6%); other undetermined epilepsies not defined above, 3 (0.6%). 4. Special syndromes: occasional convulsions, 15 (3%). West syndrome is the commonest type of epilepsy during the first year of life, particularly symptomatic West syndrome. Symptomatic partial epilepsies are in the second place in frequency. We identified 12 patients with idiopathic partial epilepsy, who full-filled clinical and EEG characteristics of a recently described epilepsy: benign infantile familial convulsions. The study showed the predominance of symptomatic epilepsy, generalized (represented by West syndrome) and partials. Finally 6% of the patients have a generalized epilepsy, cryptogenic or symptomatic, not defined in the classification."
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{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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"id": "pubmed23n0716_12543",
"title": "[Significance of the EEG in the diagnosis of epilepsy].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The electroencephalogram (EEG) is a specific diagnostic method for the evaluation of patients with epilepsies. Interictal epileptiform discharges (IED) recorded in the seizure interval have a high association with the clinical diagnosis of epilepsy. IEDs have to be differentiated from normal variants that resemble IEDs. The EEG may help in the localization of the epileptogenic zone and in the syndrome classification, which is important for therapy and prognosis."
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{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.009009009,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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{
"id": "pubmed23n0344_22632",
"title": "[Long-term efficacy and tolerance of topiramate in 44 children with resistant epilepsy].",
"score": 0.009009009,
"content": "Topiramate (TPM) is a new antiepileptic drug with multiple modes of action which should theoretically represent a wide therapeutic spectrum. However, there is still little clinical experience of its use in children with epilepsy. TPM was given during a period of 14.8 +/- 15.4 months, at an average dose of 6.6 +/- 2.5 mg/kg/day to 44 children with resistant epilepsy. They included 21 children with Lennox-Gastaut syndrome, 14 with partial epilepsy, 7 with multifocal epilepsy, one with polymorphic epilepsy and one with electrical changes during sleep. When TPM was associated with their treatment, a response of > 50% reduction in epileptic crises was seen in 76% of the cases (85% with Lennox-Gastaut syndrome, 64% with partial epilepsy, 71% with multifocal epilepsy) and suppression of crises in 12% of the cases (5% with Lennox-Gastaut syndrome, 21% with partial epilepsy and 14% with multifocal epilepsy). The drug was well tolerated and only stopped because of side-effects in 4.5% of the cases. TPM is an antiepileptic drug with a broad therapeutic spectrum, good clinical efficacy in children and is well tolerated by them."
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{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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{
"id": "pubmed23n0104_1680",
"title": "[Lennox-Gastaut syndrome in the adult].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The authors used the definition of the Lennox-Gastaut syndrome (LGS) adopted by the Commission on Classification and Terminology of the International League against Epilepsy. Three hundred and thirty eight patients with childhood LGS have been followed until adulthood; 62.4 p. 100 had an unfavourable outcome. All began their LGS in childhood or infancy (between the ages of 1 and 8.80 p. 100 before the age of 4). In 46.9 p. 100 of cases, complete LGS persisted in the adult. Most cases were apparently primitive. In 15.6 p. 100 of cases, generally symptomatic, the LGS disappeared but an often severe, mostly multifocal epilepsy persisted. 37.6 p. 100 of cases had a more or less favourable outcome. In these cases, the LGS had often begun later (between 7 and 11 years of age) and lasted for less (between 2 and 6 years). Some patients (20.4 p. 100) still had fairly rare partial seizures and neurological or psychiatric symptoms. These cases were mostly symptomatic, 17.4 p. 100 of cases seemed to have been nearly completely cured. These were cases where the LGS had followed another type of epilepsy, mostly of the idiopathic generalized type. Fourty four patients with no prior epilepsy presented with LGS appearing between the ages of 13 and 23. They were divided into 2 groups: in 31 patients, the LGS was associated with focal signs. In all these cases, the evolution was for the worse, whatever the age at onset. In 13 cases, there were no focal signs. In these, there was a different prognosis between those with an onset between the ages of 13 and 15, where the entire syndrome persisted and the evolution is for the worse, and those with an onset after the age of 15, where the outcome was better."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0007_12662",
"title": "[Value of electroencephalographic findings in the prognosis of Lennox-Gastaut syndrome].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The electroencephalographic findings observed in twenty-nine patients with Lennox-Gastaut syndrome were related with prognosis of the epileptic manifestations. The presence of slow spike-wave complexes with preponderance of spike over the slow wave and the presence of fixed complexes in spite of the medical treatment, are related with poor prognosis for the epileptic manifestations."
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{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
},
{
"id": "pubmed23n0226_14331",
"title": "[Adolescence epilepsy--a clinical, electroencephalographical and prognostic study (author's transl)].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Epileptic seizures are almost as common in adolescence as in childhood. They have the same etiologies or, more often, lack any etiology, However, their clinical and electroencephalographical features are different. Primary generalized epilepsy is chiefly represented by clonic-tonic seizures, with or without myoclonias. The prognosis is better if only one type of seizure is present. Secondary generalized epilepsies are very rare. Partial epilepsies, almost as frequent as generalized epilepsies, are represented by either elementary or complex partial seizures. Elementary partial seizures are more common and usually of good prognosis. The prognosis is poor for complex partial seizures."
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{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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{
"id": "pubmed23n0892_25164",
"title": "[Classification of idiopathic generalised epilepsies in patients over 16 years of age].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Idiopathic generalised epilepsies (IGE) are a set of electroclinical syndromes with different phenotypes. Our aim is to analyse those phenotypes in patients over 16 years of age. We conducted a retrospective analysis of a series of patients with IGE. They were classified as childhood absence epilepsy (CAE), juvenile absence epilepsy (JAE), juvenile myoclonic epilepsy (JME), epilepsy with tonic-clonic seizures only (TCSE), epilepsy with eyelid myoclonias and absences (EMA) and pure photogenic epilepsy (PE). We included 308 patients, the majority females (56.8%), in our study. JME was the most prevalent (40.9%), followed by TCSE (30%), JAE (10%), EMA (8.7%), CAE (7.7%) and PE (1.6%). The types of seizures presented by the most patients were tonic-clonic (89.6%), myoclonic (45.4%), absence (31.4%), reflex seizures (13.3%), eyelid myoclonias (12.6%), non-epileptic psychogenic seizures (3.6%) and status epilepticus (1.9%). They all had generalised spike-and-wave discharges in the electroencephalogram (EEG). 19.2% presented asymmetrical discharges and 28.2% showed a photoparoxysmal response. We observed differences between syndromes in polytherapy (p < 0.0001), withdrawal of therapy (p = 0.01) and being seizure-free beyond the age of 50 (p = 0.004). JME was the most frequent. Generalised tonic-clonic seizures were the type of seizures presented by the most patients, followed by myoclonic, absent and reflex seizures. The EEG showed a photoparoxysmal response in over a quarter of the patients, and one in five displayed asymmetrical anomalies. Differences were observed according to the syndrome in polytherapy, persistence of seizures and withdrawal of treatment."
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{
"id": "pubmed23n1028_18191",
"title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."
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{
"id": "pubmed23n0795_17135",
"title": "[Developmental dysphasia and epileptiform EEG activity in children].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Objective. To study the electrical activity of the brain in children with developmental dysphasia (alalia). Material and methods. We analyzed the EEGs of 65 children with developmental dysphasia, including 48 boys and 17 girls, aged from 3 to 4 years 11 months. General speech underdevelopment (GSU) of the 1st level (with active vocabulary less than 15-20 words) was found in 31 children and GSU of the 2nd level (with active vocabulary of 20-50 words) - in 34 children. To specify the changes in the brain electrical activity, we conducted video-EEG-monitoring during sleep and waking states in 27 patients. Results. Focal epileptiform EEG changes with no concomitant paroxysmal symptoms were recorded in 12,3% of children with dysphasia. The epileptiform activity was more frequent in GSU of the 1st level (5 (16.1%) patients) than in GSU of the 2nd level (3 (8.8%) patients). Benign epileptiform discharges of childhood with low index were identified in 2 (6,5%) children with GSU of the 1st level and in1 (2,9%) child with GSU of the 2nd level; low index spike-waves were recorded in 3 (9,7%) children with GSU of the 1st level and in 2 (5,9%) with GSU of the 2nd level. Conclusion. The data allow to clarify the frequency of epileptiform EEG activity in those children with developmental dysphasia, who do not have autism or history of seizures. The differential diagnosis with rare epileptic encephalopathies is needed, such as epilepsy with electrical status epilepticus during slow sleep (ESES) and Landau-Kleffner syndrome. "
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]
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}
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|
4
|
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"1": {
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"2": {
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"4": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
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313
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[
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"text": "Avere anticorpi contro il nucleo implica un contatto naturale e IgG, che non è acuto. L'assenza dell'antigene E esclude la replicazione attiva. La persistenza dell'antigene di superficie (HBsAg) e del DNA virale indica che il virus è ancora presente. L'insieme di questi elementi indica un portatore asintomatico."
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"5": {
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Avere anticorpi contro il nucleo implica un contatto naturale e IgG, che non è acuto. L'assenza dell'antigene E esclude la replicazione attiva. La persistenza dell'antigene di superficie (HBsAg) e del DNA virale indica che il virus è ancora presente. L'insieme di questi elementi indica un portatore asintomatico. I portatori del mutante pre-core di solito hanno periodi sintomatici ricorrenti e un'infiammazione epatica maggiore. Non ci sono dati sufficienti per escluderlo completamente, ma non è tra le risposte e indica un esame fisico completamente normale.
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Avere anticorpi contro il nucleo implica un contatto naturale e IgG, che non è acuto. L'assenza dell'antigene E esclude la replicazione attiva. La persistenza dell'antigene di superficie (HBsAg) e del DNA virale indica che il virus è ancora presente. L'insieme di questi elementi indica un portatore asintomatico. I portatori del mutante pre-core di solito hanno periodi sintomatici ricorrenti e un'infiammazione epatica maggiore. Non ci sono dati sufficienti per escluderlo completamente, ma [HIDDEN].
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Indicare la situazione clinica in relazione all'infezione da virus dell'epatite B in un paziente di 5 anni proveniente dalla Nigeria, con un esame fisico normale e la seguente sierologia per l'epatite B: HBsAg + / ANTI-HBs - / HbeAg - / ANTI-HBe + / ANTI-HBc IgM - / ANTI-HBc IgG + / HBV DNA +:
| 276
|
it
|
{
"1": "Infezione acuta.",
"2": "Infezione cronica.",
"3": "Paziente vaccinato.",
"4": "Portatore asintomatico.",
"5": null
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| 75
|
SISTEMA DIGESTIVO
| 2,016
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "article-22788_41",
"title": "Hepatitis B -- Evaluation -- Interpretation of Serologic Markers",
"score": 0.014541493,
"content": "Following serologic markers are often tested: Hepatitis B surface antigen (HBsAg), antibody to Hepatitis B surface antigen (anti-HBs), Hepatitis B core Ab (Anti-HBc) IgM, Hepatitis B core Ab (Anti-HBc) IgG, Hepatitis B e antigen (HBeAg), and Hepatitis B e antibody (anti-HBe). [10] HBsAg: Acute infection (less than 6 months) or chronic infection (more than 6 months). Anti-HBs: Recovery from acute infection or immunity from vaccination. HBeAg: Mostly associated with high viral load. Anti-HBe: Low replicative phase. Anti-HBc IgM: Acute infection, an only marker present in the window period, can be present during exacerbation of chronic infection. Anti-HBc IgG: Exposure to infection, chronic infection (if present along with HBsAg), recovery from acute infection (if present with anti-HBs), if isolated presence, may represent occult infection."
},
{
"id": "wiki20220301en206_1632",
"title": "Hepatitis B",
"score": 0.014509285,
"content": "Shortly after the appearance of the HBsAg, another antigen called e antigen (HBeAg) will appear. Traditionally, the presence of HBeAg in a host's serum is associated with much higher rates of viral replication and enhanced infectivity; however, variants of the virus do not produce the 'e' antigen, so this rule does not always hold true. During the natural course of an infection, the HBeAg may be cleared, and antibodies to the 'e' antigen (anti-HBe) will arise immediately afterwards. This conversion is usually associated with a dramatic decline in viral replication. If the host is able to clear the infection, eventually the HBsAg will become undetectable and will be followed by IgG antibodies to the surface antigen and core antigen (anti-HBs and anti HBc IgG). The time between the removal of the HBsAg and the appearance of anti-HBs is called the window period. A person negative for HBsAg but positive for anti-HBs either has cleared an infection or has been vaccinated previously."
},
{
"id": "pubmed23n0510_7015",
"title": "[The assessment of work ability in persons with hepatitis B and C].",
"score": 0.0139124693,
"content": "A risk group for infection of virus hepatitis B (HBV) and C (HCV) makes health care professionals who contact with blood, and body fluid. The aim of this study was, on the base of markers of infection with hepatitis B and hepatitis C virus define criteria for evaluation work ability of the infected personnel. On the base of markers of HBV infection enabled identification of four groups infection persons with different work ability: 1) HBsAg-positive, anti-HBc-positive, HBcAg-positive, anti-HBc IgM-positive and HBV DNA-positive; 2) HBsAg-positive, anti-HBc-positive, HBcAg-negative, anti-HBc-positive, anti-HBc IgM-positive and HBV DNA-positive; 3) HBsAg-positive, anti-HBc-positive, HBcAg-negative, anti-HBe-positive, anti-HBc IgM-negative and HBV DNA-negative; 4) Anti-HBs-positive, anti-HBc-positive, anti-HBc IgM-negative and anti-HBc-positive. For HCV infection, two groups with different work ability were identified: 1) Anti-HCV-positive and HCV RNA-negative; 2) Anti-HCV-positive and HCV RNA positive."
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{
"id": "wiki20220301en023_14706",
"title": "Seroconversion",
"score": 0.0121657403,
"content": "individual with an acute HBV infection would test positive for HBsAg and anti-HBc (total and IgM) while negative for anti-HBs. An individual with a chronic infection would test positive for HBsAg and total anti-HBc (IgM and IgG), but negative for IgM anti-HBc and anti-HBs. An individual who has successfully resolved their HBV infection will test negative for HBsAg, positive for anti-HBc, and may test negative or positive for anti-HBs, although most will test positive."
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{
"id": "pubmed23n0992_749",
"title": "[Evaluation of the immunization status against hepatitis B and of the prevalence of Ag HBs among Beninese soldiers participating in military missions in Ivory Coast].",
"score": 0.012111484,
"content": "This study aims to determine the rate of anti-hepatitis B virus coverage (anti-HBV) and the prevalence of Ag HBs among Beninese soldiers participating in military missions in Ivory Coast. We conducted a cross-sectional study within the Beninese battalion based in Anankouakouté in the Ivory Coast. The company's soldiers were administered interview-based questionnaire during a health education session. It focused on socio-demographic data, risk factors for infection and a history of vaccination against hepatitis B. Samples were analyzed for Ag HBs and HBS antibodies. Sodiers positive for AgHBs underwent complementary tests (ALT, HBeAg, anti-HBe antibody, IgM anti-HBc antibody and HBV DNA using PCR). One hundred seventy-five soldiers were enrolled in this study (with an average age of 31 years, ranging between 23 and 52 years; sex-ratio 5.73). Protective anti-HB antibody levels were found in 41 soldiers (23.4%). Some soldiers had had B hepatitis and had developed immunity to the virus (25 cases/41) while others had developed immunity after vaccination (16 cases/41). Eighteen soldiers (10.3%) had HBV (HBsAg+) infection. This infection was chronic (IgM anti-HBc - and anti-HBc antibody total + in 18 cases/18). Among the infected soldiers, 4 had elevated aminotransferase levels, 4 were found HBeAg-positive and 4 had elevated viremia levels (HBV DNA >2000IU/ml). The prevalence of Ag HBs among Beninese soldiers participating in military missions is high. However, immunization coverage is low. Intervention strategies should be implemented in order to treat subjects who meet the criteria and to vaccinate the unimmunized patients."
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{
"id": "pubmed23n0044_23131",
"title": "[Hepatitis B virus markers in peripheral blood mononuclear cells].",
"score": 0.0119047619,
"content": "Recent studies have shown tropism of the hepatitis B virus (HBV) by peripheral blood mononuclear cells (PBMC). The consequences of this phenomenon and their clinical use are not yet clear, however. Seventy-nine patients were studied between March 1989 and October 1990. Sixty-nine patients had chronic liver disease with histological evaluations, and 10 were vaccinated for HBV. The following markers were determined: serum: HBsAg, HBeAg, anti-HBe, antitotal-HBc, anti-HBs, anti-HCV, HBV-DNA; lysated PMBC cells: HBsAg, HBeAg. Hepatic tissue: HBsAg, HBcAg. Four groups were formed according to serology. Group I--positive HBsAg patients (n = 25) HBsAg was observed in the lysated of PBMC in 19 (76%) of the patients. HBeAg in PBMC was detected in 8 (32%), all of them showed evidence of viral replication (presence of HBcAg and/or HBV-DNA in the serum HBcAg in the tissue). Group II--antitotal HBc/anti-HBs positive (n = 14), HBsAg in PBMC was found in 5 (36%) and HBeAg in 1 (7.0%). In this patient replication markers in the serum and in the tissue (HBV-DNA, HBcAg) was also present. Three patients out of 9 anti-HBs positive had HBsAg in PBMC. Group III--seronegative patients for HBV. HBsAg was present in PBMC in 2 (6.6%) of the patients, but was absent in all of them. There was concomitant presence of HBsAg in MN and the hepatic tissue in 1 patient. Replication markers were not observed in the group. Group IV--10 asymptomatic individuals vaccinated for HBV. Except anti-HBs in serum, no other HBV marker could be identified in serum or in PBMC.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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"id": "wiki20220301en094_18175",
"title": "Window period",
"score": 0.0115314418,
"content": "Hepatitis B Two periods may be referred to as window period in hepatitis B infection: (1) the period that elapses during HBsAg to HBsAb seroconversion, i.e. between the disappearance of surface antigen (HBsAg) from serum and the appearance of HBsAb (anti-HBs), and (2) the period between infection and appearance of HBsAg. During the window of HBsAg to HBsAb seroconversion, IgM anti-core (HBc-IgM) is the only detectable antibody. HBV DNA may be positive as well. This window period does not occur in persons who develop chronic hepatitis B, i.e. who continue to have detectable HBV DNA for greater than 6 months (HbsAg remains positive), or in people who develop isolated HBcAb positivity, i.e. who lose HBsAg, but do not develop HBsAb (HBV DNA may or may not remain positive). See also Incubation period, the time between infection and the appearance of symptoms References HIV/AIDS Serology"
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"id": "wiki20220301en023_14705",
"title": "Seroconversion",
"score": 0.0106589147,
"content": "On a serological assay, the presence of hepatitis B surface antigen (HBsAg) indicates an individual with a currently active hepatitis B infection, whether acute or chronic. The presence of core antibody (anti-HBc) indicates an individual with an infection in general, whether current or previously resolved. The presence of surface antibody (anti-HBs) indicates an individual with immunity to hepatitis B, whether due to previously resolved infection or due to hepatitis B vaccination. For example, an individual who has never had any exposure to HBV, either by vaccine or by infection, would test negative for the entire serology panel. An individual who has been vaccinated and never had an infection will test seropositive for anti-HBs due to vaccination and negative for markers of infection. An individual with an acute HBV infection would test positive for HBsAg and anti-HBc (total and IgM) while negative for anti-HBs. An individual with a chronic infection would test positive for HBsAg and"
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{
"id": "pubmed23n0528_21264",
"title": "[Significance of the \"isolated anti-HBc\" serological pattern determinated by the serological response to the vaccination against Hepatitis B].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Frequently Blood Bank donors are found to have a presence of Total Anti-Bc in the serum in the absence of the Hepatitis B surface antigen (HBsAg) and the Hepatitis B Surface Antigen (Anti-Bs) antibody. This study was designed to determine the serological response to the vaccination against the Hepatitis B virus, and evaluate the effectiveness of the vaccine in such cases, taking into consideration that the protective antibody titers for Hepatitis B are measured in levels above 10 mUl/ml.Thirty-one patients with the HBsAg negative/Anti-Bs negative/Antil-Bc positive serological patterns received three doses of the recombinant DNA vaccine (Hepavax Gene 20 microg), in a 0, 1, 2 months vaccination schedule. Anti-HBs levels were taken 30 days after the application of the last dose. After the 3 doses of the vaccine, the Anti-HBs levels were > 100 mUl/ml in 89% of the cases, > 500 in 50% and > 1000 in 14.3% of the vaccinated patients. Only 3 patients (9.7%) did not show serological response 30 days after the application of the last dose of the vaccine. In conclusion, 90% of the patients administered the HBsAg negative/Anti-HBs negative/Anti-HBc positive serological patterns, obtained Anti-HBs levels considered protectors ( > 10 mUl/m)."
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{
"id": "pubmed23n0237_519",
"title": "[Determination of specific anti-HBO immunoglobulin of IgM or IgG type. Relation to other virus HB markers].",
"score": 0.0098039216,
"content": "A procedure for determining anti-HBc of IgM class is described herein. After IgG anti-HBc antibodies have been preferentially absorbed with Staphylococcus aureus cells positive for protein A, we have tested for residual IgM anti-HBc in the supernatant (absorbed serum) by radioimmunoassay. The occurrence and time course of anti-HBc, studied in 3 patients with ongoing infection, show that IgM anti-HBc persist for about 2 months in cases of acute hepatitis. IgM anti-HBc --marker for a recent HBV infection-- was found to be a useful tool in diagnosis of an unapparent hepatitis with transient or undetectable HBs antigenemia (case no 5). The presence of IgM or IgG anti-HBc, HBeAg and anti-HBe was determined by radioimmunoassay in 68 patients HBsAg positive. The immunoglobulin classes (IgM or IgG) of anti-HBc are dependent on the phase of hepatitis B. Of the 29 IgM anti-HBc positive specimens, 28 were found to be HBeAg positive, 18 of these patients were hemodialysed. 62 among 63 HBsAg positive blood donors had IgG anti-HBc, 6 associated with HBeAg and 56 with anti-HBe. All anti-HBc of anti-HBs positive sera were of IgG class (patients or blood donors). In order to estimate the anti-HBc titer, we have determined the per cent inhibition of 134 HBsAg and 46 anti-HBs positive sera diluted to 1 : 100. We correlate the presence of HBsAg --regardless of the level of titer of it --with high titers of anti-HBc and the presence of anti-HBs with low titers (P less than less than 0,0001). These results are very instructive with regard to the problem of anti-HBc titer and possibility of persisting HBV and we support the hypothesis that HBsAg negative but strongly anti-HBc positive blood might be infectious. IgM anti-HBc are on the average of lower titer than IgG anti-HBc, but we did not observe difference in IgG anti-HBc titer between HBeAg positive sera and anti-HBe, HBsAg positive sera."
},
{
"id": "pubmed23n0071_21685",
"title": "[Prospective study of HBV circulation and long-term evaluation of anti-hepatitis-B vaccination in patients undergoing hemodialysis].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Hemodialysis patients were screened and monitored for HBV markers and at renal unit (identification EDTA 13ND) Palermo. Eighty-five patients received the hepatitis B vaccine (Haevac B Pasteur); fifty-three were followed up for more than three years; they received one of the three following schedules: 5 micrograms at 0, 1, 2 and 14 months; 5 micrograms at 0, 1, 2, 3, and 14 or 10 micrograms at 0, 1, 2, and 14 months. The best result was obtained by third schedule with a sero-conversion to anti-HBs of 83% at one month after the booster doses; and with the same percentage of anti-HBs positivity two years after the booster dose. During the study time (January 1984, March 1989) no new HBV events in patients and in the hemodialysis staff, who was also on monitoring, were observed."
},
{
"id": "pubmed23n0515_21712",
"title": "[Effectiveness of vaccination against hepatitis B in HIV infected children].",
"score": 0.0097087379,
"content": "The aim of the study was to evaluate hepatitis B vaccination effectiveness in HIV infected children. 45 children vertically infected with HIV who received hepatitis B vaccination were evaluated. Anti-HBs antibodies were assayed to established vaccination efficiency and were repeated every 6-12 months. No-responders received the next vaccination schedule with doubled dose. Children with antibody levels < 100 IU/ml were boostered. All the children have been receiving HAART. 35/45 (77,8%) children had anti-HBs antibodies > 100 IU/ml, including 20 with anti-HBs antibodies > or = 1000 IU/ml (32 children without immunodeficiency, 2 with moderate and 1 with severe immunodeficiency). Anti-HBs level 8-100 IU/ml was observed in 6/46 (13,3%) children (5 children without immunodeficiency and 1 with severe immunodeficiency). 4/46 (8.9%) children had no anti-HBs antibodies (2 children without immunodeficiency, 1 with moderate and 1 with severe immunodeficiency). In HIV infected children anti-HBs antibodies should be assayed to establish hepatitis B vaccination efficiency and repeated every 6-12 months."
},
{
"id": "pubmed23n0600_5842",
"title": "[Hepatitis B virus infection in Tunisian pregnant women: risk factors and viral DNA levels in HBe antigen negative women].",
"score": 0.0096153846,
"content": "To evaluate the seroprevalence and the risk factors of hepatitis B virus (HBV) infection in 2303 Tunisian pregnant women and to estimate the risk of perinatal transmission in women positive for hepatitis B surface antigen (HBsAg) but negative for hepatitis B e-antigen (HBeAg). Positive samples were tested for HBeAg and anti-HBe antibody using enzyme immunoassays. Serum HBV-DNA was determined by real time PCR assay. Overall, 4% of women were HBsAg positive and for the majority of them (96.8%) this status was unknown. Only 1.4% of studied population were vaccinated previously against hepatitis B. Study of risk factors revealed association between the HBsAg status and presence of intrafamilial hepatitis cases (p<0.05). Only four women were positive for HBeAg. Among patients with HBeAg negative status, only 11% were negative for HBV DNA. For the others, DNA level ranged from 34 to 10(8)copies/ml; it was greater than 10(4)copies/ml in 26.5% of them. Hepatitis B virus (HBV) prevalence in pregnant women is of intermediate endemicity in Tunisia. Universal vaccination before pregnancy and antenatal screening is recommended. Pregnant women who are found to be HBsAg positive and HBeAg negative should be tested systematically for DNA level to evaluate the risk of perinatal infection and to prevent it by sero-prophylactic for babies or by treatment during the third trimester of pregnancy."
},
{
"id": "article-22784_47",
"title": "Hepatitis -- Evaluation -- Chronic Infection",
"score": 0.009604754,
"content": "Patients who have chronic hepatitis B infection can have positive HBsAg for life. These patients can be inactive carriers of the hepatitis B virus or may have active chronic hepatitis. All patients with chronic hepatitis B virus infection have the presence of anti-HBc. If HBeAg may or may not be present, but if it present in patients with active chronic hepatitis, it can indicate viral replication. Similarly, hepatitis B virus DNA may or may not be present, but high levels indicate active chronic hepatitis. Patients with chronic infection of hepatitis B usually have an absence of anti-HBs, but the presence of anti-HBs with positive HBsAg in patients with chronic infection with the hepatitis B virus means that the antibody was unsuccessful in inducing the viral clearance."
},
{
"id": "pubmed23n0589_8432",
"title": "[Polyclonal activation due to Epstein-Barr virus superinfection in a case with chronic hepatitis B].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Primary infection with Epstein-Barr virus (EBV) often occurs subclinically during childhood, resulting in a latent infection of B lymphocytes. In this report, a chronic hepatitis B case who presented with a serologic profile mimicking acute hepatitis B virus (HBV) infection and exhibiting transient autoantibody positivities because of the polyclonal activation of B cells due to EBV reactivation has been presented. The test results of 56 years old male patient who suffered from fatigue and pain on the right upper quadrant, revealed high levels of liver enzymes (AST: 187 U/L, ALT: 569 U/L), positivity of HBsAg, anti-HBc IgG and anti-HBe, and negativity of anti-HBc IgM, HBeAg and anti-HBs. Since HBV-DNA level was found 405,974 copies/mL by quantitative real time polymerase chain reaction (PCR), the patient was taken into follow-up. At the 6th month AST and ALT levels further elevated (352 U/L and 609 U/L, respectively), and anti-HBc IgM and anti-HBs became positive in addition to the previous positive markers of HBV. With the suspicion of superinfection, further laboratory investigations yielded negative results in CMV-IgM and Paul Bunnel test, while positive results in EBV anti-VCA IgM and IgG, anti-EBNA IgM and IgG, anti-p22 IgM and IgG and anti-EA IgM. In the follow-up period high levels of autoantibody positivities [rheumatoid factor (42.200 U/ml), anti-nuclear antibody (1/100) and anti-Ro-52] together with increased levels of total IgG, IgM and IgA were detected. In the following months, the levels of transaminases, total immunoglobulins and HBV-DNA have distinctively decreased, and in the 20th month the previous HBV profile regained (HBsAg, anti-HBc IgG and anti-HBe positive, anti-HBc IgM and anti-HBs negative, HBV-DNA: 6984 copies/ml) and the other pathological test results returned to normal. As a result, ALT increases seen during the course of chronic hepatitis B should not always be considered as HBV manifestations and the unusual serologic patterns should be evaluated as a consequence of superinfection with various viral agents."
},
{
"id": "pubmed23n0668_22796",
"title": "[Hepatitis B vaccination effectiveness based on anti-HBs antibodies presence in children vertically infected with HIV].",
"score": 0.0095238095,
"content": "To evaluate hepatitis B vaccination effectiveness. 49 vertically HIV-infected children were enrolled. Anti-HBs antibodies were evaluated at HIV diagnosis, at evaluation (year 2004) and after primary vaccination. The following factors were analyzed: age, time since the last vaccine dose, clinical and immunological CDC category, HIV viral load, age at the beginning of ART. At HIV diagnosis 14% of children had anti-HBs antibody level > or = 100 mLU/ml. At evaluation 76% of patients had anti-HBs antibody level > or = 100 mIU/ml. Children, who were diagnosed before their first birthday, were more likely to have protective antibody level (p < 0.01). Percentage of lymphocyte T CD4+ count (p < 0.01) and time since last vaccination (p < 0.01) were found to be important factors of vaccination response. Primary vaccination was effective in 86% of children. Factors which influenced vaccination effectiveness included early HIV diagnosis, percentage of lymphocyte T CD4+ at evaluation and time since last vaccination. The effectiveness of primary vaccination was high."
},
{
"id": "article-22784_48",
"title": "Hepatitis -- Evaluation -- Chronic Infection",
"score": 0.0094788859,
"content": "Evaluation of hepatitis B virus infection can be complicated, and some uncommon but possible scenarios should be kept in mind while investigating. Patients can test negative for HBsAg and anti-HBs but can have the presence of anti-HBc. This situation is possible when the result is false positive but can also happen in patients who are in the time window where they have cleared HBsAg from the blood, but anti-HBs has not yet appeared. Some patients who have cleared hepatitis B virus infection but have lost the anti-HBs over the years can test negative both for HBsAg and anti-HBs but positive for anti-HBc. Also, patients infected with the hepatitis B virus many years ago can sometimes develop a core mutant variant of the hepatitis B virus where they can test negative for HBeAg and positive for anti-HBe even though the virus may still be active and is replicating. When lab findings like these are detected, the hepatitis B virus DNA PCR assay to check for viral replication is recommended."
},
{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
},
{
"id": "pubmed23n0106_2059",
"title": "[Infection with hepatitis B virus in the children and husbands of mothers who are chronic carriers of HbsAg].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Among relatives of parturients of Majorca island a statistically higher prevalence of HBV markers was found among children (22.8%) and husbands (43.8%) of 49 HBsAg chronic carriers as compared to 2.7% and 19.2%, respectively, among the corresponding relatives of 79 susceptible controls. Prevalence of the carrier state was 0% among both children and husbands of susceptible women, 2.1% (NS) and 11.4% (p less than 0.0001) among husbands and children, respectively, of chronic carrier parturients with a proportion of chronic antigenemia among subjects with HBV markers, that reaches 50% in children and only 4.8% (p less than 0.01) in adults. Following active-passive immunization, an active response of anti-HBs (3.4%), and HBsAg (1.7%), was achieved, after 12 months of follow-up, in 59 newborns of chronic carrier parturients. Detection of HBsAg prior to delivery as well as immunization both of newborns and susceptible household contacts of chronic carrier mothers should become general."
},
{
"id": "InternalMed_Harrison_23421",
"title": "InternalMed_Harrison",
"score": 0.0093681439,
"content": "well as those with chronic HBV infection, anti-HBc is predominantly of the IgG class. Infrequently, in ≤1–5% of patients with acute HBV infection, levels of HBsAg are too low to be detected; in such cases, the presence of IgM anti-HBc establishes the diagnosis of acute hepatitis B. When isolated anti-HBc occurs in the rare patient with chronic hepatitis B whose HBsAg level is below the sensitivity threshold of contemporary immunoassays (a low-level carrier), anti-HBc is of the IgG class. Generally, in persons who have recovered from hepatitis B, anti-HBs and anti-HBc persist indefinitely."
},
{
"id": "article-22792_12",
"title": "Hepatitis D -- Evaluation",
"score": 0.0093531469,
"content": "In response to the HDAg, antibodies of the IgM and IgG class (anti-HDV) are produced. The three infective patterns (acute HDV/HBV coinfection, acute HDV superinfection, and chronic HDV infection) vary with respect to appearance and levels of HDV RNA, HDAg, and anti-HDV as well as HBV markers (Table 1). As HDV is dependent on HBV, the presence of HBsAg is essential for diagnosis. Additionally, the presence of IgM antibody to hepatitis B core antigen (IgM anti-HBc) is essential to diagnose acute HBV/HDV coinfection. [18]"
},
{
"id": "pubmed23n0722_1278",
"title": "Seroprevalence of hepatitis B e antigen (HBe antigen) and B core antibodies (IgG anti-HBcore and IgM anti-HBcore) among hepatitis B surface antigen positive blood donors at a Tertiary Centre in Nigeria.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Hepatitis B virus (HBV) is a common cause of liver disease throughout the world. HBV is transmitted through blood and other body fluids, including semen and saliva. Chronic replication of HBV virons is characterized by persistence circulation of HBsAg, HBeAg and HBV DNA; usually with anti-HBc and occasionally with anti-HBs. To determine the prevalence of HBeAg, IgG anti-HBcore and IgM anti-HBcore amongst HBsAg positive blood donors. These parameters are reflective of transmissibility and active hepatitis B infection. A cross sectional study was carried out at the blood donor clinics of Lagos State University Teaching Hospital Ikeja and Lagos University Teaching Hospital Idiaraba. A total of 267 donors were recruited to determine HBe antigen, IgG and IgM anti-HBcore antibodies amongst hepatitis BsAg positive donors. Five milliliters of blood was collected from those who tested positive to HBsAg screen during donation. The sera were subjected to enzyme linked immunosorbent assay (ELISA). Pearson chi-squared test was used for the analytical assessment. A total number of 267 HBsAg positive blood donors were studied. A seroprevalence of 8.2% (22 of 267) HBeAg was obtained, 4 of 267 (1.5%) were indeterminate while 241 (90.3%) tested negative. Only 27 out of 267 donors (10.1%) tested positive to IgM anti-HBcore, 234(87.6%) tested negative, while 6(2.2%) were indeterminate. A higher percentage of 60.7% (162 of 267) tested positive to IgG anti-HBcore, while 39.3% (105 of 267) tested negative. There is a low seroprevalence rate of HBeAg-positive chronic hepatitis and relatively high IgG anti-HBcore and IgM anti-HBcore rates in South West Nigeria."
},
{
"id": "pubmed23n0126_17818",
"title": "[HBe antigen and B virus DNA in patients with chronic active hepatitis].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The detection of HBe antigen (HBeAg) in the sera of chronic HBV carriers is classically used as a marker of viral replication and therefore of development and infectivity of the disease. On this basis, it was used for the selection of patients for antiviral treatment. However, discrepancies between the presence of HBeAg and signs attesting to viral replication, namely HBV DNA and DNA polymerase, have been reported. We attempted to determine the prevalence of markers of viral replication in a group of patients with chronic active hepatitis associated or not with cirrhosis. All 41 patients were HBs Ag carriers; HBe Ag was present in 36 (88 p. 100), and HBV DNA in 28 (68 p. 100). A statistically positive correlation was found between the presence of cirrhosis and the absence of viral replication. In spite of the detection of HBe Ag, no direct signs of viral replication were observed in 30 p. 100 of patients, mainly those with cirrhosis. Therefore it is clear that the detection of HBe Ag alone cannot be considered as a sign of viral replication. Direct signs of viral replication should help to select patients for antiviral therapy, which should be started before the occurrence of cirrhosis."
},
{
"id": "article-22784_49",
"title": "Hepatitis -- Evaluation -- Chronic Infection",
"score": 0.0093267395,
"content": "Patients who receive a vaccine for the hepatitis B virus develop protective anti-HBs as a response to recombinant HBsAg in the vaccine. There are no hepatitis B virus DNA or other hepatitis B virus-associated proteins in the vaccine. Patients who receive the vaccine are not positive for anti-HBc unless they had a previous infection with the hepatitis B virus. [39]"
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0329_4274",
"title": "[Does vaccination protect a child of an HBs Ag carrier mother against HBV infection?].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The aim of the study was to determine the degree of protection provided to the children born from HBs antigen carrying mothers, by vaccination administered according to the 0-1-2-12 scheme (Engerix B, SmithKline Beecham) as well as the level of HBs antibodies after a booster dose given 5 years later. The examination was conducted in 52 children. The level of HBs antibodies as well as the remaining serological markers of HBV infection were assessed at the age of 6. Four to six months after booster dose administration the level of HBs antibodies was assesed again. The markers of HBV infection were determined with the IMx-AUSAB test (Abbott Laboratories). After 5 years from the vaccination, 3 (5.8%) children were found infected with HBV; the performed assessment of their immune system did not reveal any significant compromise. Values of anti-HBs < 10 mlU/ml were found in 4 (8.2%) of 49 infection-free children and low levels (11-100 mlU/ml) in other 4 (8.2%) children, moderate (101-1000 mlU/ml) in 29 (55.8%), and very high (> 1000 mlU/ml) in 9 (17.3%). Four to six weeks after a booster dose, only one child did not respond to the vaccination. High levels of anti-HBs antibodies were obtained in the rest of the children. In our opinion there is a justified need to administer a booster dose 5 years after completing the vaccination in the risk group children."
},
{
"id": "pubmed23n0126_11455",
"title": "Hepatitis B virus among Saudi children in Gizan, Saudi Arabia.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Using the enzyme-linked immunosorbent assay (ELISA), the prevalence rates for hepatitis B virus surface antigen (HBsAg), antibody to core antigen (anti-HBc), and antibody to surface antigen (anti-HBs) were studied among 325 school children and those seeking treatment for minor ailments in Gizan City, Saudi Arabia. Tests for hepatitis B virus e antigen (HBeAg), antibody to HBeAg (anti-HBe), IgM antibody to HBV core antigen (IgM anti-HBc) and antibody to delta-virus were made in HBsAg carriers. There was a serological evidence of HBV infection in 91 (28%) Saudis of which 11.1% were HBsAg carriers, 9.5% positive for anti-HBs and 7.4% positive only for anti-HBc. There was no intersex difference for positivity for HBsAg, anti-HBs and anti-HBc. The evidence of existing or earlier infection was higher in females. Among HBsAg carriers, none of the 24 was positive for IgM anti-HBc, 12% were positive for HBeAg or anti-HBe. Anti-delta antibody was present in one of the nine carriers tested. HBV infection in Gizan City is acquired fairly early during childhood with little clinical evidence suggestive of an acute hepatitis. Immunization against HBV should be considered in the neonatal period to prevent the long term sequelae of HBV, like cirrhosis and primary hepatocellular carcinoma."
},
{
"id": "pubmed23n0307_4199",
"title": "[The prevalence of HBsAg in hospitalized children as a marker of hepatitis B virus infection].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The aim of this study was to determine the prevalence of hepatitis B surface antigen (HBsAg) in hospitalised children, as specific marker for hepatitis B virus (HBV) infection. Our study group consists of 517 children, 68 of them diagnosed with chronic hepatitis. For HBsAg determination we used an ELISA test (Labsystems); for some children we also tested by ELISA the following markers: the antibodies and anti-hepatitis C virus (HCV) antibodies. From 517 children 24.28% were HBSAg positive and 75% of children with chronic hepatitis were positive for the same marker. Almost 100% of chronic active hepatitis (CAH) patients was positive for HBSAg. 1. The prevalence of HBsAg was much higher as compared with the healthy population prevalence; it is a clear prove that HBV infection has an important role in chronic hepatitis appearance. 2. For all HBsAg positive patients, it is necessary to determine other markers like HBeAg-anti-HBe antibodies system as well as markers for other viral hepatitis (HDV, HCV). 3. The anti-HBV infection vaccine will reduce significantly the prevalence of HBV and HDV infections; 4. Biological molecular technique, like PCR will be necessary in our country, in the future, even the price is so high, to monitoring the IFN treatment for chronic infection as unique solution for these patients."
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{
"id": "wiki20220301en023_14702",
"title": "Seroconversion",
"score": 0.0090909091,
"content": "In the typical disease course for hepatitis B, the individual will first seroconvert for hepatitis B surface antigen (HBsAg). While some can convert within one week, most individuals take about four weeks after initial infection to convert. Anti-core antibodies (anti-HBc) are the first antibodies produced by the body, first in short-term IgM (anti-HBc IgM), and subsequently in long-term IgG; while levels of IgM anti-HBc will peak around sixteen weeks after exposure and fall within about seven to eight months, IgG anti-HBc will remain detectable in the serum as a sign of chronic infection for years. IgM anti-HBc concentration will fall regardless of whether or not the individual clears the infection. The window period for HBsAg/anti-HBs testing occurs as concentration of HBsAg falls and before the body develops anti-HBs antibodies, lasting approximately six to eight weeks in most individuals. During this time, serology assays can test for total anti-HBc. Levels of anti-surface antibody"
},
{
"id": "pubmed23n0396_4025",
"title": "[Study of hepatitis B virus replication and infection by other hepatitis viruses in patients with chronic hepatitis B virus infection].",
"score": 0.0090909091,
"content": "To study hepatitis B virus (HBV) replication in a series of patients with HBV infection and to analyze the frequency of associated hepatitis C virus (HCV) and hepatitis D (HDV) infection. Serological markers of HBV, HCV and HDV, transaminase values and HBV DNA were studied in serum samples from 463 patients with chronic HBV infection. Three hundred ninety-six (85.5%) were classified as hepatitis B, 33 (7.1%) as hepatitis B and C, 17 (3.6%) as hepatitis B and D and 17 (3.6%) as hepatitis B, C and D. Sixty-seven percent of patients with hepatitis B and 33% of those with chronic hepatitis B were asymptomatic HBsAg carriers. HVB DNA was identified in 27.7% of patients with hepatitis B, in 24% of those with hepatitis B and C, in 11.7% of those with hepatitis B and D and in 29.4% of those with hepatitis B, C and D. HBV DNA and elevated transaminase levels were found in 63% of HBeAg-positive patients and in only 16% of those who were anti-HBe-positive. These latter were considered candidates for antiviral treatment. In our environment, most patients with HBV infection are asymptomatic HBsAg carriers. Viral replication and elevated alanine aminotransferase levels were found in 22% of the patients. Consequently, these patients are candidates for antiviral treatment. Between 3.6% and 7.1% of patients with hepatitis B presented coinfection with HCV or HDV, or both. No significant differences were found in HBV replication among the different groups."
},
{
"id": "Pathology_Robbins_3888",
"title": "Pathology_Robbins",
"score": 0.0090765345,
"content": "Anti-HBs antibody appears after the acute disease is over and usually is not detected until a few weeks to several months after HBsAg disappears. Anti-HBs may persist for life and confers protection, which is the rationale for current vaccines containing HBsAg. HBeAg and HBV DNA appear in serum soon after HBsAg and signify ongoing viral replication. Persistence of HBeAg is an indicator of progression to chronic hepatitis. The appearance of anti-HBe antibodies implies that an acute infection has peaked and is on the wane. IgM anti-HBc becomes detectable in serum shortly before the onset of symptoms, concurrent with the onset of elevated serum aminotransferase levels (indicative of hepatocyte destruction). Over a period of months, the IgM anti-HBc antibody is replaced by IgG anti-HBc. As in the case of anti-HAV, there is no direct assay for IgG anti-HBc; its presence is inferred from decline of IgM anti-HBc in the face of rising total anti-HBc."
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{
"id": "pubmed23n0521_5725",
"title": "Low rate of occult hepatitis B virus infection among anti-HBc positive blood donors living in a low prevalence region in Brazil.",
"score": 0.009009009,
"content": "The aim of this study was to determine the rate of occult hepatitis B virus (HBV) infection among blood donors living in a geographic region of low (5.6%) anti-HBc prevalence. Sera from 150 candidate blood donors whose blood was rejected due to total anti-HBc reactivity (despite absence of HBsAg) were tested for anti-HBs and IgM anti-HBc antibodies, as well as for HBeAg/anti-HBe. Serum HBV DNA was sought by using a PCR assay able to amplify part of the surface gene. Viral load was measured in the PCR positive samples. The pattern 'anti-HBc alone' (without HBsAg and anti-HBs antibodies) was found in 64 (42.7%) subjects. IgM anti-HBc and anti-HBe antibodies were detected in 2 (1.3%) and 80 (53.3%) samples, respectively. No sample was HBeAg-reactive. HBV DNA was repeatedly found in five (3.3%) samples, three of which were anti-HBs positive and two anti-HBs negative. All five HBV DNA positive samples showed a low viral load (<1000copies/ml). The data indicated a low rate of occult infection among anti-HBc positive, HBsAg negative blood donors living in a region of low prevalence of infection. Viral load was very low in all HBV infected subjects."
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3
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"text": "La sindrome da rialimentazione si verifica in pazienti precedentemente malnutriti esposti a terapia nutrizionale orale, enterale o parenterale. Tutte le risposte sono cause di malnutrizione, tranne la 3."
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La sindrome da rialimentazione si verifica in pazienti precedentemente malnutriti esposti a terapia nutrizionale orale, enterale o parenterale. Tutte le risposte sono cause di malnutrizione, tranne la 3.
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La sindrome da rialimentazione si verifica in pazienti precedentemente malnutriti esposti a terapia nutrizionale orale, enterale o parenterale. Tutte le risposte sono cause di malnutrizione, tranne la [HIDDEN].
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Un paziente sottoposto a supporto nutrizionale enterale si presenta 72 ore dopo l'inizio della nutrizione enterale con un esame del sangue che mostra ipofosfatemia e ipokaliemia, con segni clinici di insufficienza cardiaca. Al paziente viene diagnosticata una sindrome da refeeding. Indicare quale dei seguenti fattori NON è considerato un fattore di rischio per un paziente che presenta questa condizione:
| 183
|
it
|
{
"1": "Malnutrizione da calorie precedenti.",
"2": "Anoressia nervosa.",
"3": "Obesità non patologica.",
"4": "Anziani.",
"5": "Vomito e diarrea prolungati."
}
| 64
|
ENDOCRINOLOGIA
| 2,013
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0697_1390",
"title": "[Impact of malnutrition on long-term mortality in hospitalized patients with heart failure].",
"score": 0.0099009901,
"content": "The prevalence of malnutrition among patients with heart failure and the role it might play in prognosis is not currently known. The aim of this study was to analyse the prevalence and risk of malnutrition as well as its possible influence on long-term mortality in patients with heart failure. A prospective analysis was conducted on 208 patients discharged consecutively from our centre between January 2007 and March 2008 after being hospitalised with heart failure. Before discharge, a complete nutritional assessment was performed and diagnosis of malnutrition and risk of malnutrition was done with the Mini Nutritional Assessment. Its possible independent association with mortality was assessed by a Cox multivariate analysis. The mean age of the patients was 73 ± 10 years, with 46% women; the most common aetiology of heart failure was ischaemia (41%). In addition, 13% were classified as malnourished, 59.5% at risk of malnutrition and 27.5% were well-nourished. At a median follow-up of 25 months, mortality in the three groups was 76%, 35.9% and 18.9%, respectively (log-rank, P<.001). In the Cox multivariate analysis, the malnutrition state was an independent predictor of mortality (hazard ratio 3.75, 95% confidence interval, 1.75-8.02, P=.001). Malnutrition and the risk of malnutrition are highly prevalent in patients hospitalised for heart failure. Furthermore, we found that the state of malnutrition as defined by the Mini Nutritional Assessment survey is an independent predictor of mortality in these patients."
},
{
"id": "pubmed23n0891_4581",
"title": "",
"score": 0.0098212884,
"content": "Introducción: si bien el Trastorno por Atracón es un trastorno de la conducta alimentaria que no se da exclusivamente en personas obesas, es más común en este grupo que en sujetos con normopeso, sin embargo no todas las personas con malnutrición por exceso presentan Trastorno por Atracón. Objetivo: identificar el conocimiento actual respecto a las diferencias y semejanzas existentes entre personas con malnutrición por exceso con y sin Trastorno por Atracón.Método: para lograr el objetivo anterior, se realizó una revisión de artículos científicos en torno al tema.Resultados: primero se analizó la comorbilidad psicopatológica en obesidad y después se detectaron similitudes y diferencias entre los grupos de interés, tanto en sintomatología general, como así también en sintomatología de la conducta alimentaria. Además, se identificaron algunos aspectos controversiales, en que existe evidencia contradictoria respecto a la comparación intergrupal.Conclusión: de esta revisión se concluye que en el estudio de la obesidad se hace necesario conocer en mayor profundidad las características del subgrupo de pacientes que además presenta Trastorno por Atracón, ya que estas personas poseen características distintivas cuyo conocimiento permitirá ofrecer tratamientos integrales más adecuados a las necesidades de los pacientes, lo que posibilitará, en consecuencia, diseñar intervenciones más eficaces."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0529_6311",
"title": "[Clinical nutritional outcome in patients recovering in a psychiatric setting from severe protein-energy malnutrition of anorexia nervosa].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Protein energy malnutrition due to anorexia nervosa, either restrictive or bulimic, requires an integrated medical psychiatric intervention to be treated. The aim of this study was to evaluate the effectiveness of this integrated treatment in severely malnourished anorectic patients requiring to be hospitalized in Psychiatry Unit. Fifteen patients (14 females, 1 male, mean age 19.6 +/- 4.7 years, body mass index 14.0 +/- 1.9 kg/m2) 13 of whom affected by restrictive anorexia nervosa and 2 by bulimic anorexia nervosa, have been hospitalized in the Psychiatry Unit of the Federico II University Hospital, Naples from September 2000 to July 2003, always without requiring compulsory sanitary treatment. Hospitalization was due to failure of the outpatient treatment in all of them, complicated by uncontrolled weight loss in 7, hydroelectrolytic unbalance in 2, edema in 1 patient. All were hypotensive and 4 had marked bradycardia. Forced nutrition was never necessary. Enteral nutrition by nasogastric tube was prescribed in 4 patients, oral nutrition supplements with diet in 4 and only diet in the remaining 7. All patients received vitamin and mineral supplements, if necessary parenterally. A mild body weight increase and satisfactory normalization of biochemical parameters was obtained in all patients during hospitalization. Thereafter they were enrolled in an outpatient integrated medical/psychiatric protocol, including group therapy. Only in 1 case, a few months later, a second hospitalization was necessary. In conclusion, integrated medical psychiatric treatment represents an effective intervention also in severely malnourished anorectic patient requiring hospitalization."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0740_11909",
"title": "[Role of nutrition in heart failure patients].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Heart failure is the leading cause of death and hospitalization in industrialized countries and a major cause of healthcare costs. It is associated with severe symptoms and its prognosis remains poor. Further improvement is needed beyond the results of pharmacological treatment and devices. The role of nutrition has therefore been studied both in the early stages of heart failure, as a tool for the reduction of cardiovascular risk factors and in symptomatic heart failure, for the prevention and treatment of congestion and fluid overload. In addition, dietary supplements, such as n-3 polyunsaturated fatty acids and amino acids, may contribute to the improvement of prognosis and cardiac function, respectively. Finally, in advanced heart failure, nutrition may counteract the effects of muscle wasting and cardiac cachexia through an increase in caloric and protein intake and amino acid supplementation."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "pubmed23n0493_15148",
"title": "[Determination of energy expenditure in the clinical setting].",
"score": 0.0096153846,
"content": "A patient's nutritional support is a critical part of his general health care scheme. It aims to prevent or correct malnutrition, reduce morbidity, length of hospital stay and treatment costs. It equally optimises the patient's convalescence and quality of life. An optimal support requires the nutritional evaluation of the patient which includes determination of the energy expenditure. Once the energy needs have been evaluated, the clinician is then able to treat any nutritional deficiencies. This article therefore looks at the different methods available for predicting and measuring energy expenditure. The clinical limitations of these techniques and particular cases encountered (intensive care unit, anorexia and severe obesity, geriatrics, HIV infection, etc) will also be discussed."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0877_20812",
"title": "[Not Available].",
"score": 0.0095238095,
"content": "We investigate the influence of caloric and protein deficit on mortality and length of hospital stay of critically ill patients. A cohort prospective study including 100 consecutive patients in a tertiary intensive care unit (ICU) receiving enteral or parenteral nutrition. The daily caloric and protein deficit were collected each day for a maximum of 30 days. Energy deficits were divided into critical caloric deficit (≥ 480 kcal/day) and non-critical caloric deficit (≤ 480 kcal/day); and in critical protein deficit (≥ 20 g/day) and non-critical protein deficit (≤ 20 g/day). The findings were correlated with hospital stay and mortality. The mortality rate was 33%. Overall, the patients received 65.4% and 67.7% of the caloric and protein needs. Critical caloric deficit was found in 72% of cases and critical protein deficit in 70% of them. There was a significant correlation between length of stay and accumulated caloric deficit (R = 0.37; p < 0.001) and protein deficit (R = 0.28; p < 0.001). The survival analysis showed that mortality was greater in patients with both critical caloric (p < 0.001) and critical protein deficits (p < 0.01). The Cox regression analysis showed that critical protein deficit was associated with higher mortality (HR 0.25, 95% CI 0.07-0.93, p = 0.03). The incidence of caloric and protein deficit in the ICU is high. Both caloric and protein deficits increase the length of hospital stay, and protein deficit greater than 20 g/day is an independent factor for mortality in critical care unit."
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{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0094339623,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
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{
"id": "pubmed23n0497_5715",
"title": "[Cardiogenic shock associated with inappropriate nutritional regimen: refeeding syndrome].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Situations of cardiac arrest have been reported in under-nourished patients with protein and calorie deficits when the provision of nutrients was initiated in an uncontrolled manner. The recognition of the association between the provision of food in these circumstances and the serious clinical consequences, generally heartbeat disorders, has led this condition to be described as \"re-feeding syndrome\". The case presented here is of severe acute respiratory failure and cardiogenic shock in a 44-year-old female patient with severe protein and calorie malnutrition associated with the start of hyperproteic nutritional support. Treatment with inotropic-vasoactive drugs and diuretics together with a progressive nutritional programme brought about the complete reversal of her heart failure and the concomitant endocrine-metabolic syndrome."
},
{
"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0093457944,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
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"id": "pubmed23n0871_7383",
"title": "[Malnutrition due to an extremely 'healthy' diet; a new eating disorder?].",
"score": 0.0093457944,
"content": "A 71-year-old male was admitted to our hospital with heart failure, cachexia and biochemical disturbances due to a diet consisting of exclusively vegetables, oil and water. Our investigations showed that this diet was a consequence of an excessive preoccupation with health. The patient did not meet criteria for an eating disorder or other DSM-IV psychiatric disorder. We conclude that malnutrition due to health fad diets may be an underestimated medical problem. There is no specific psychopathological disorder that covers this behaviour, and there is no knowledge of its epidemiology. Popular literature is paying a great deal attention to orthorexia nervosa, an alleged eating disorder that describes a pathological obsession with healthy food. In medical literature this concept has been largely neglected, although eating disorder specialists frequently observe this behaviour in their practice. More clinical and scientific attention for this phenomenon is necessary to determine its epidemiology, validity and clinical picture. "
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{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0092592593,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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{
"id": "pubmed23n0585_14487",
"title": "[Patients at risk of malnutrition: assessment of 11 cases of severe malnutrition with individualised total parenteral nutrition].",
"score": 0.0092592593,
"content": "To describe and assess the efficacy and safety of individualised nutritional support during the first week of total parenteral nutrition in moderately to severely malnourished patients who are susceptible to the refeeding syndrome. Retrospective observational study carried out between January 2003 and June 2006, including adult patients with moderate to severe malnutrition who received = 5 days total parenteral nutrition. The nutritional support was described and the appearance of severe hydroelectrolytic and metabolic disturbances were assessed during the first week of nutrition. The study included 11 patients with a mean body mass index of 15.4 kg/m2. These patients received an average of 23 Kcal/kg/day. They did not show any signs of severe hydroelectrolytic or metabolic disturbances. Three patients presented with hypophosphataemia, five with hypokalaemia and four with hypomagnesaemia, all of which were mild to moderate and with the exception of two cases, all were corrected within one week of feeding. Individualised nutritional support in moderately to severely malnourished patients does not produce refeeding syndrome. Individualised nutrition is an essential strategy for avoiding complications associated with overfeeding."
},
{
"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.0091743119,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
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{
"id": "pubmed23n0514_15848",
"title": "[Refeeding syndrome. A review].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Refeeding syndrome is a complex clinical picture that encompass all those alterations that can occur as a consequence of the nutritional support (oral, enteral or parenteral) in malnourished patients. Refeeding syndrome is classically characterized by neurological alterations, respiratory symptoms, cardiac arrhythmias and heart failure few days after beginning of refeeding, with life-threatening outcome. Its pathogenesis includes alterations in the corporal fluids, and in some electrolytes, minerals and vitamins. In this article a review of refeeding syndrome pathogenesis and clinical manifestations is carried out, with a final series of recommendations for lowering the risk of this syndrome and for facilitate the early diagnosis and the treatment."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0090909091,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
},
{
"id": "pubmed23n0956_16141",
"title": "[Influence of body mass loss and insufficient nutrition on the quantity and type of complications occurring 3, 6 and 12 months after hospitalization].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Body mass loss and insufficient nutrition are common phenomena among hospitalized elderly patients. These abnormalities can lead to malnutrition, which in turn is associated with frequent complications and increased mortality. The aim of study was to check the relationship between body mass loss and insufficient nutrition of patients over 65 with the diagnosis of cardiovascular diseases and the duration of their hospitalization and the incidence of complications over 3, 6 and 12 months since hospitalization. 76 patients with cardiovascular conditions were involved in the study. The patients were over 65 years of age. During the study, data on insufficient nutrition and body mass loss of patients were collected. Within 3, 6 and 12 months of observation data concerning the number of re-hospitalizations, the use of antibiotics and the presence of infections and other diseases were gathered. During the 3 months preceding the study, 75% of patients had a restriction in food intake, and 64% of respondents lost their body mass. It has been demonstrated that the body mass loss of patients has a significant correlation with an increased frequency of complications mainly with those which had occurred within 3 months prior its recording. Whereas insufficient nutrition has a significant predictive value for prolonged hospitalization and is associated with increased frequency of complications, both these occurring over 3 months before its recording and those identified later (excluding the first stage of the study). Insufficient nutrition of patients is characterized by a higher predictive value for their prolonged hospitalization and occurrence of complications in comparison with body mass loss."
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{
"id": "pubmed23n1028_18191",
"title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.",
"score": 0.009009009,
"content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."
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{
"id": "pubmed23n0848_9770",
"title": "[Weight loss guidance for patients with heart failure is complex].",
"score": 0.009009009,
"content": "Observation studies have shown that overweight in patients with congestive heart failure is associated with lower risk of all-cause mortality and cardiovascular mortality. This is called the paradox of obesity. Other studies do not support this correlation. In conclusion, a stable body weight is recommended for patients with a BMI of 25-29.9 kg/m2. If BMI ≥ 40 kg/m2, weight loss is recommended. There is no consensus for weight reduction if BMI is 30-40 kg/m2."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0210_738",
"title": "[Personalized diet based on the assessment of caloric levels in the treatment of obesity].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The diet with individual evaluation of the \"caloric level\" consists in a severe hypocaloric diet (400-800 calories) gradually increased by 100-200 calories every 2-3 days in order to find the level at which the weight loss ceases. This level is usually far higher than that of a conventional diet. The final diet is then obtained by decreasing the intake again by 200 to 300 calories. These diets have been studied in hospitalized then ambulatory patients. 429 patients, some of whom have been followed for over six years, have been studied. The results show that, although the initial weight loss is less important than with a conventional diet, the long-term results are satisfactory in 2/3 of the patients. Patients are distributed equally into four groups according to the degree of weight loss: -10 to -15%, -15 to -20%, -20 to -30%, greater than -30%. Maintenance of the weight loss is as good or even better than with a conventional diet, but with a more liberal program."
},
{
"id": "pubmed23n0711_1544",
"title": "[ Monotherapy with tamsulosin].",
"score": 0.0088495575,
"content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."
},
{
"id": "pubmed23n0717_12480",
"title": "[Guidelines for specialized nutritional and metabolic support in the critically-ill patient. Update. Consensus of the Spanish Society of Intensive Care Medicine and Coronary Units-Spanish Society of Parenteral and Enteral Nutrition (SEMICYUC-SENPE): cardiac patient].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Patients with cardiac disease can develop two types of malnutrition: cardiac cachexia, which appears in chronic congestive heart failure, and malnutrition due to the complications of cardiac surgery or any other type of surgery in patients with heart disease. Early enteral nutrition should be attempted if the oral route cannot be used. When cardiac function is severely compromised, enteral nutrition is feasible, but supplementation with parenteral nutrition is sometimes required. Sustained hyperglycemia in the first 24 hours in patients admitted for acute coronary syndrome, whether diabetic or not, is a poor prognostic factor for 30-day mortality. In critically-ill cardiac patients with stable hemodynamic failure, nutritional support of 20-25 kcal/kg/day is effective in maintaining adequate nutritional status. Protein intake should be 1.2*-1.5 g/kg/day. Routine polymeric or high protein formulae should be used, according to the patient's prior nutritional status, with sodium and volume restriction according to the patient's clinical situation. The major energy source for myocytes is glutamine, through conversion to glutamate, which also protects the myocardial cell from ischemia in critical situations. Administration of 1 g/ day of omega-3 (EPA+DHA) in the form of fish oil can prevent sudden death in the treatment of acute coronary syndrome and can also help to reduce hospital admission for cardiovascular events in patients with chronic heart failure."
},
{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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{
"id": "pubmed23n0061_310",
"title": "[Diet with usual quantity of salt in hospital treatment of congestive heart insufficiency].",
"score": 0.0087719298,
"content": "To study the consequences of a diet with usual salt quantity (non salt-restricted) on hospital treatment of congestive heart failure (CHF), in behalf of a better food intake. Thirty-two patients admitted to compensation of class III or IV CHF, randomly allowed to group I (2 g salt per day diet) or II (10 g salt). Hypertensive, renal failure or restrictive syndrome cases were excluded. Oral medication and water intake were standardized; furosemide dosage was adjusted on a daly basis, allowing the study of this drug's requirements in each group. Compensation of CHF was defined as a return to classes I or II without edema. Group I included 14 and group II 18 patients. There was no significant difference between groups respective to the time needed for compensation of CHF (7.5 x 6.6 days, mean) percentual weight loss (12.2 x 10.0%), cumulative furosemide dosage (568 x 599 mg), mean daily furosemide dosage per kilogram of lean weight (1.43 x 1.58 mg/kg/day), and to 24-hour urinary excretion of sodium (241 x 254 mEq) and potassium (38.8 x 53.9 mEq). Small elevations of blood urea and potassium were an uniform trend. There was no significant alteration of plasmatic sodium. Food intake was adequate. There was one death for each group, from causes not directly related to CHF. Dietary salt intake did not adversely influence in-hospital compensation of severe CHF in studied group. In selected cases, adoption of a more liberal diet in this aspect may allow the patient a better ingestion of food."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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{
"id": "pubmed23n0134_8029",
"title": "[Changes in body composition in obese patients on a low-calorie diet].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Energy balance was studied on 4 obese hospitalized subjects kept on hypocaloric diet (489 Kcal - 54% CHO, 10,6% Fat, 35,4% Protein) for 18 +/- 3,7 days. Energy expenditure was measured trough heart-rate monitoring (individual calibrations before and after the study were performed) and nitrogen balance was computed to establish protein loss. Individual qualitative composition of body weight loss was then assessed: 71,4 +/- 5,23% could be attributable to fat loss, 9,38 +/- 3,32% to protein loss, 18,2 +/- 5,5% to water loss. Part of this last figure could be attributable to a slight under-estimation of the method utilized to measure the energy expenditure (heart-rate monitoring)."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
}
]
}
}
}
|
3
|
{
"1": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
335,
509
]
],
"word_ranges": [
[
50,
77
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],
"text": "La risposta 1 non può essere perché un'aplasia del midollo osseo non spiega la coluria, l'LDH elevato, né la positività del test anticorpale irregolare per la panagglutinina;"
},
"2": {
"exist": true,
"char_ranges": [
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732,
830
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"word_ranges": [
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107,
122
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],
"text": "la risposta 2 non è possibile, poiché la sferocitosi non giustifica la presenza di panagglutinina."
},
"3": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
831,
1156
]
],
"word_ranges": [
[
122,
166
]
],
"text": "La risposta 3 è quella che ritengo corretta: un'anemia emolitica autoimmune giustificherebbe i dati riportati: LDH e bilirubinemia elevate a causa della distruzione dei globuli rossi, policromatofilia, sferocitosi e anisocitosi perché il midollo sta lavorando duramente per cercare di compensare l'anemia, che è rigenerativa."
},
"4": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
1548,
1925
]
],
"word_ranges": [
[
223,
276
]
],
"text": "La risposta 4 suscita notevoli dubbi; non è possibile perché un'anemia perniciosa non giustifica la presenza di panagglutinina anche se giustificherebbe l'elevazione di LDH e bilirubina; inoltre, si tratta di un'emolisi intramidollare, arregenerativa, non c'è reticolocitosi e non c'è rilascio nel sangue di forme immature nel tentativo di compensare e sistemare la situazione."
},
"5": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
1926,
2033
]
],
"word_ranges": [
[
276,
296
]
],
"text": "La risposta 5 non è vera perché non si vedono blasti nel sangue e non spiega la presenza di panagglutinina."
}
}
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Una dichiarazione lunga e piena di dati piuttosto confusi. Possiamo affrontare questa domanda in due modi: esaminando i dati chiave e andando direttamente alla diagnosi che stiamo considerando o scartandone uno per uno. La coluria, l'LDH, la presenza di panagglutinina e lo striscio di sangue periferico "puzzano" di anemia emolitica. La risposta 1 non può essere perché un'aplasia del midollo osseo non spiega la coluria, l'LDH elevato, né la positività del test anticorpale irregolare per la panagglutinina; un'aplasia è un'insufficienza del midollo osseo caratterizzata da una scomparsa totale o parziale dei progenitori emopoietici. Inoltre, non si osserva pancitopenia, il che ci farebbe propendere per questa patologia. Anche la risposta 2 non è possibile, poiché la sferocitosi non giustifica la presenza di panagglutinina. La risposta 3 è quella che ritengo corretta: un'anemia emolitica autoimmune giustificherebbe i dati riportati: LDH e bilirubinemia elevate a causa della distruzione dei globuli rossi, policromatofilia, sferocitosi e anisocitosi perché il midollo sta lavorando duramente per cercare di compensare l'anemia, che è rigenerativa. Anche lo studio degli anticorpi irregolari e la presenza di panagglutinina avvalorano questa risposta, poiché il legame di un anticorpo con l'emocita porta alla sua lisi e distruzione. La bambina presenta tosse e febbre, compatibili con un'infezione respiratoria. Il trattamento iniziale è costituito da corticoidi. Ciò è confermato da Sans Sabrafens nel suo libro "Ematologia clinica" [1]. La risposta 4 suscita notevoli dubbi; non è possibile perché un'anemia perniciosa non giustifica la presenza di panagglutinina anche se giustificherebbe l'elevazione di LDH e bilirubina; inoltre, si tratta di un'emolisi intramidollare, arregenerativa, non c'è reticolocitosi e non c'è rilascio nel sangue di forme immature nel tentativo di compensare e sistemare la situazione. La risposta 5 non è vera perché non si vedono blasti nel sangue e non spiega la presenza di panagglutinina.
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Una dichiarazione lunga e piena di dati piuttosto confusi. Possiamo affrontare questa domanda in due modi: esaminando i dati chiave e andando direttamente alla diagnosi che stiamo considerando o scartandone uno per uno. La coluria, l'LDH, la presenza di panagglutinina e lo striscio di sangue periferico "puzzano" di anemia emolitica. La risposta 1 non può essere perché un'aplasia del midollo osseo non spiega la coluria, l'LDH elevato, né la positività del test anticorpale irregolare per la panagglutinina; un'aplasia è un'insufficienza del midollo osseo caratterizzata da una scomparsa totale o parziale dei progenitori emopoietici. Inoltre, non si osserva pancitopenia, il che ci farebbe propendere per questa patologia. Anche la risposta 2 non è possibile, poiché la sferocitosi non giustifica la presenza di panagglutinina. La risposta 3 è [HIDDEN]: un'anemia emolitica autoimmune giustificherebbe i dati riportati: LDH e bilirubinemia elevate a causa della distruzione dei globuli rossi, policromatofilia, sferocitosi e anisocitosi perché il midollo sta lavorando duramente per cercare di compensare l'anemia, che è rigenerativa. Anche lo studio degli anticorpi irregolari e la presenza di panagglutinina avvalorano questa risposta, poiché il legame di un anticorpo con l'emocita porta alla sua lisi e distruzione. La bambina presenta tosse e febbre, compatibili con un'infezione respiratoria. Il trattamento iniziale è costituito da corticoidi. Ciò è confermato da Sans Sabrafens nel suo libro "Ematologia clinica" [1]. La risposta 4 suscita notevoli dubbi; non è possibile perché un'anemia perniciosa non giustifica la presenza di panagglutinina anche se giustificherebbe l'elevazione di LDH e bilirubina; inoltre, si tratta di un'emolisi intramidollare, arregenerativa, non c'è reticolocitosi e non c'è rilascio nel sangue di forme immature nel tentativo di compensare e sistemare la situazione. La risposta 5 non è vera perché non si vedono blasti nel sangue e non spiega la presenza di panagglutinina.
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Una donna di 32 anni con paralisi cerebrale conseguente al parto si è presentata al pronto soccorso per alcuni giorni di urine scure in relazione a un episodio di febbre alta e tosse secca. All'ammissione, l'emogramma mostrava 16900 leucociti/mm3 (85% S, 11% L, 4% M), emoglobina 6,3 g/dl; MCV 109 fl, 360000 piastrine/mm3. In biochimica LDH 2408; bilirubina 6,8 mg/dl (bilirubina non coniugata 6,1 mg/dl), GOT e GPT normali. Lo studio morfologico del sangue ha mostrato anisocitosi macrocitica con frequenti forme sferocitiche e policromatofilia senza blasti. Lo studio degli anticorpi irregolari è positivo per la panagglutinina, rendendo difficile il crossmatching. Quale sarebbe il suo sospetto e il trattamento più appropriato?
| 115
|
it
|
{
"1": "Aplasia midollare e immunoterapia con timoglobulina e ciclosporina.",
"2": "Sferocitosi ereditaria e splenectomia.",
"3": "Anemia emolitica autoimmune associata a infezione respiratoria e corticosteroidi.",
"4": "Anemia perniciosa e iniezioni regolari di vitamina B12.",
"5": "Leucemia acuta e chemioterapia."
}
| 98
|
EMATOLOGIA
| 2,012
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0027_13183",
"title": "[Correlation between the presence of cytotoxic anti-HL-A antibodies in the clinical course of hemolytic disease of the newborn infant due to anti-Rh (D) or immune anti-A/B erythrocyte antibodies].",
"score": 0.0099009901,
"content": "In a retrospective study the simultaneous influence of catotoxic HL-A antibodies on the clinical course of 60 cases of infants affected by Haemolytic disease on the Newborn due to anti Rh (D) or immune anti A/B antibodies, is shown. In all cases the treatment was by exange transfusion. In the group of infants in whose cord blood anti HL-A antibodies were found Exange transfusion had a weak efect so that it had to be repeated in 96 per cent of cases. In the group of infants in whose cord blood anti HL-S antibodies were not found, Exange transfusion was repeated only in one case, that is 2,7 per cent. In a group of Rh isommunised mothers whose children were affected by Haemolytic disease of the Newborn, antt HL-A antibodies were found in 61,7 per cent while 80,5 per cnet of the antibodies passed through the placente. In a group of ABO isoimmunised mothers cytotoxic HL-A antibodies were found in 42,3 per cent, while 45,4 per cent passed through the placente. A significant difference in the number of leucocytes, limphocytes, platelets, term of birth, level of bilirubin, amount of haemoglobin and Apgar Score was not found between the group of newborn who in their cord blood had, besides the already present isoimmunhaemagllutinines, cytotoxic HL-A antibodies and the group of infants with no cytotoxic anti HL-A antibodies, present. Cytotoxic HL-A antibodies in a way, react with the \"unmasked\" erythrocyte membrane, increasing haemolysis, so that the therapeutic effect of Exange transfusion was discriminated."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
},
{
"id": "pubmed23n0733_7106",
"title": "[Are intravenous immunoglobulins useful in severe episodes of autoimmune hemolytic anemia?: Comparative results in 21 episodes from a single centre].",
"score": 0.0098039216,
"content": "To analyze haemolytic episodes in patients with warm antibody autoimmune haemolytic anemia (AIHA) and compare corticosteroids treatment with intravenous immunoglobulins (IVIG) (group A) or without IVIG (group B). Observational study that includes 21 haemolytic episodes occurred in 17 patients (9 males and 12 females), with a median age of 59 years (26-82). In group A, 8 episodes received IGIV + corticosteroids and in group B, 12 episodes received only corticosteroids and one rituximab. Hemoglobin (Hb) value at diagnosis was 1.8 g/dl lower (95% confidence interval: 0.6 to 3.1; P = .007) in group A, with a median Hb of 6.3g/dl in this group vs 7.9 g/dl in group B. There were non-significant differences in red blood cells transfusion (50 vs 23%; P > .20) and global increase of Hb values (7.3 vs 5.6; P > .20). Overall hematological responses were similar: 88 vs 92% (P > .20). Hematological response achieved in more severe episodes with the use of IVIG was similar to non-severe episodes treated without IVIG."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0097087379,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0087_21082",
"title": "[Results of severe aplastic anemia treated with antilymphocytic globulin].",
"score": 0.0097087379,
"content": "The best results of the therapeutic immunosuppression in a plastic anemia have been obtained with antilymphocyte globulin (ALG). Considering this, 14 patients with this disease, 9 females and 5 males, from 8 to 60 years of age, were given ALG (40 mg/K/day/4 days) and corticosteroids. Fifty one percent of them, older than 30 years of age, showed partial or minimal remissions of the disorder. According to this result ALG administration together with bone-marrow transplantation in younger patients may offer effective treatment for a generally fatal disease to a greater number of patients."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0096153846,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "pubmed23n0227_2743",
"title": "[Immunohemolytic complications observed during transfusion of more than 2 million units of blood].",
"score": 0.0096153846,
"content": "From 1955 through 1978, 150 immunohemolytic accidents of variable gravity have been documented, representing an incidence of 7.1 cases out of 100 000 transfused blood units. These accidents can be classified as follows: 83 cases due to ABO incompatibility, 42 cases due to an irregular antibody in the recipient (six times due to anti-D), 20 cases induced by passive maternal antibodies in the newborn and 5 cases which were attributed to injected anti-A or anti-B antibodies. Ten deaths were recorded, all ascribed to ABO (8 cases) and to Rhesus D (2 cases) incompatibilities. In the present study, a major decrease in the incidence of ABO accidents has been observed, especially since 1966 with systematic controls being performed at the patient's bedside. However, irregular antibodies were the cause of the conflicts in only 10% of the cases when the study was started, and is now incriminated in 8 cases out of 10."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0061_22693",
"title": "[Immunologic changes in sickle-cell anemia].",
"score": 0.0095238095,
"content": "In order to assess the status of their immunologic system, a study was carried out in 38 adults with sickle-cell anaemia. Fifty healthy blood donors were used as control group. Significant decrease of serum albumin (p less than 0.02) and increase of alpha-globulins (p less than 0.01) and gamma-globulins (p less than 0.001) were present in the patients. They showed also significantly decreased percentage of spontaneous rosette-forming lymphocytes (p less than 0.01) and of lymphocytes responding to anti-CD3 monoclonal antibody (p less than 0.05) with respect to the control group. Such relative T-cell decrease in peripheral blood seemingly took place by means of decreasing CD4-positive subpopulations, whose percentage was significantly lower (p less than 0.001) in the patients than in the control subjects. Functional studies showed a significant decrease (p less than 0.001) of the activity of natural cytotoxic cells. None of the patients had antibodies against human immunodeficiency viruses type 1 and type 2, and 60% of them were positive to cytomegalovirus test. No statistical correlation was found between the immunological findings and the presence of antibodies against such virus, neither such alterations correlated with the number of blood units received by the patients."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0226_9493",
"title": "[Comparison of biochemical parameters in the blood of healthy and diseased calves in a large barn].",
"score": 0.0094339623,
"content": "In a high-capacity calf-house, twenty-one calves were subjected to repeated clinical and biochemical examination until they were 22 weeks old. For evaluating the health condition of the animals, the calves were divided into two groups, one including healthy animals and the other including those suffering from bronchopneumonia and diarrhoea as the most frequent disorders in high-capacity calf-houses. From four to eight weeks of age, both groups of calves showed low levels of plasma magnesium and iron. The levels of plasma zinc and copper showed a continuous decrease with age. Compared with the healthy calves, the animals affected by a disease had statistically significantly lower levels of plasma vitamins (A, E, C). Further, the diseased animals also showed statistically significantly decreased levels of plasma glucose, serum albumins, and a lower activity of alkaline phosphatase in plasma. In addition to this, the diseased animals also had significantly higher levels of plasma gamma-globulins and urea. These clinico-biochemical parameters can be used for determining the subclinical forms of disease, for objective diagnosis and for the introduction of preventive measures in high-capacity calf-house."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0093457944,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
},
{
"id": "pubmed23n0069_8496",
"title": "[The significance of determination of streptococcal deoxyribonuclease B antibody titers].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Results obtained by testing 266 sera using antistreptolysin O (ASTO) and antideoxyribonuclease B (ADNB) tests were compared. Upper limit of the normal ADNB titer was determined for population by analysing titer levels in 258 samples taken from healthy subjects (blood donors) and it was 225 IU/ml. Increased titer of one or both antibodies was found in 76 (29%) sera-ASTO and (or ADNB-positive sera being the much larger number than the positive sera number obtained by ASTO test) 40-15% 7. This confirms necessity of the ADNS test application in all patients with normal ASTO titer."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0131_1653",
"title": "[Antibody-dependent cell-mediated cytotoxicity: a method of predicting the severity of fetomaternal alloimmunization in the Rhesus system? A retrospective study of 32 cases].",
"score": 0.0092592593,
"content": "This retrospective study has as its object to find out whether A.D.C.C. has advantages over other techniques that are usually used, namely titres or levels of antibodies. There is no correlation between A.D.C.C. and the levels or titres of antibodies in the 32 cases that were studied. When the level of bilirubin at birth is taken as the criterion of the severity of the illness, A.D.C.C. is the only method that gives a significant correlation with the degree of severity of the condition of the infant (p = 0.01). If the need for treatment is taken as a criterion of the severity of the condition (ultra-violet light or replacement-transfusion), A.D.C.C. shows up as being the better technique. But if one only looks at very anaemic infants the significance becomes much greater (p = 0.001)."
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "pubmed23n0768_21456",
"title": "[Autoimmune hematologic diseases in adult patients with common variable immunodeficiency].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Common variable immunodeficiency (CVID) is a primary immunodeficiency characterized by defective immunoglobulin production. Twenty percent of patients may also have associated autoimmune diseases, especially hematologic, whose prevalence is estimated at 5 to 8%. To report the occurrence of autoimmune haematological disorders in CVID adults. We included 18 patients with CVID, who underwent hematologic evaluation, which included: CBC, serum folate or vitamin B complex and bone marrow aspirate. Of a total of 18 patients, 11 women (61%), mean age 38 ± 13.5, six patients (33.3%) had autoimmune diseases, five of them had blood diseases (4 with PTI and one with Evans syndrome). Three patients had more than one autoimmune disease and one presented three autoimmune diseases (Evans syndrome, hypoparathyroidism and celiac disease with a history of autoimmune hemolytic anemia). The prevalence of autoimmune diseases in this group of patients with CVID was higher than the 20% reported in the literature. Hematological diseases should be suspected in CVID patients, since half of our cases presented them."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n1077_6081",
"title": "[Vitamin B12 in practice: When to test ? How to test ? And who should be treated?]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Vitamin B12 deficiency is common in outpatients and inpatient populations, with potentially severe neuropsychiatric and hematological impact, which requires timely diagnosis and treatment. The different diagnostic tests all have their limitations but can be combined, sequentially. We propose to review the treatment options according to the different etiologies of the deficiency, highlighting the costs of the therapies and their coverage by the health insurance."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.009009009,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
},
{
"id": "pubmed23n0022_11232",
"title": "[Biochemical tests during measles].",
"score": 0.009009009,
"content": "In order to evaluate the role of measles in the development of vitamin A deficiency, biochemical parameters were compared in four groups of patients: a) 31 children in the first week of measles, b) 10 of these children who returned two weeks later, c) 9 patients hospitalized with other infections and d) 6 healthy controls. The average levels of serum iron, carotene, total proteins, albumin and beta-globulins did not differ significantly between these groups. However, during the first week of measles the following significant differences were found: a) an increase in alpha-2 and alpha-1-globulin levels (p less than 0,01), b) a decrease in gamma-globulin level (p less than 0,001), c) a decrease in vitamin A concentration (p less than 0,05) without clinical signs of deficiency. In the 10 patients who came again 2 weeks after the rash these parameters had returned toward control levels."
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{
"id": "wiki20220301en230_10762",
"title": "Domenico Losurdo",
"score": 0.00898063,
"content": "Ascesa e declino delle repubbliche, a cura di e con Maurizio Viroli, Urbino, Quattro venti, 1997. . Lenin e il Novecento. Atti del Convegno internazionale di Urbino, 13-14-15 gennaio 1994, a cura di e con Ruggero Giacomini, Napoli, La città del sole, 1997. . Metafisica. Il mondo Nascosto, con altri, Roma-Bari, Laterza, 1997. . Antonio Gramsci dal liberalismo al «Comunismo critico», Roma, Gamberetti, 1997. . Dai fratelli Spaventa a Gramsci. Per una storia politico-sociale della fortuna di Hegel in Italia, Napoli, La città del sole, 1997. . Hegel e la Germania. Filosofia e questione nazionale tra rivoluzione e reazione, Milano, Guerini, 1997. . Nietzsche. Per una biografia politica, Roma, Manifestolibri, 1997. . Il peccato originale del Novecento, Roma-Bari, Laterza, 1998. . Dal Medio Oriente ai Balcani. L'alba di sangue del secolo americano, Napoli, La città del sole, 1999. ."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0529_15040",
"title": "[Rituximab instead of splenectomy in 4 children with chronic or refractory autoimmune haemolytic anaemia].",
"score": 0.0089285714,
"content": "4 children, a boy aged 10 years and 3 girls aged 3, 3, and 16 years, suffering from chronic or refractory autoimmune haemolytic anaemia (AIHA), who were dependent on high doses of steroids and were refractory to immunosuppressants, were treated with rituximab at a dose of 375 mg/m2 once a week for 3 or 4 weeks as an alternative to splenectomy. Rituximab is a monoclonal anti-CD20 antibody that prevents the production ofautoantibodies by selective destruction of B-lymphocytes. Haemoglobin levels increased and the parameters of chronic haemolysis (reticulocyte count, lactate dehydrogenase activity, bilirubin concentration) decreased to normal values. 3 patients were taken off corticosteroids completely; 1 of these was also no longer dependent on blood transfusions. Circulating B-lymphocytes were absent for 6 to 15 months after the treatment and the rituximab was well-tolerated. During the treatment, immunoglobulins were substituted and infectious complications were not seen. Rituximab was valuable in the treatment of chronic or refractory AIHA and eliminated the need for splenectomy. 1 patient did not respond to rituximab."
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{
"id": "pubmed23n1028_18191",
"title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0247_11622",
"title": "[Frequency and prognostic value of the \"e\" system in hepatitis B virus infection].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The frequency and prognostic value of the \"e\" system was determined in acute and chronic hepatitis patients and in blood donors by immunodiffusion on Abott rheophoresis plates. The incidence of HBe Ag in acute viral hepatitis was 20% at the beginning of the disease; its persistance indicated a prolonged evolution and a tendency to a chronic course. The presence of anti-HBe at the beginning of the acute disease may indicate the onset of a non-B hepatitis in an HBe carrier. In chronic hepatitis the incidence of HBe Ag was 58% and in blood donors only 6%. Anti-HBe was absent in chronic hepatitis and present in 15% of blood donors."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
},
{
"id": "pubmed23n0018_7532",
"title": "[Synthesis of natural allohemagglutinins of the ABO system in healthy children aged 3 months to 3 years].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The work was carried out to establish the titre and score of haemagglutination of natural anti-A and anti-B antibodies in healthy children during the first three years of life. The material studied included 900 healthy children aged between 3 months and 3 years and 100 adults serving as controls. The method of test tube haemagglutination was used for determining the titre and score of alloagglutinins in relation to standard erythrocytes always obtained from the same donors. In addition, in 72 children and 10 adults the levels of IgG, IgA and IgM were determined quantitatively. A statistical analysis of the results showed that the levels of anti-A and anti-B alloagglutinins were relatively high at the age of 3 months / about 25% of the adult levels / and increased very rapidly in the first years of life reaching about 90% of the adult level at the end of the 3rd year of life. Besides that, it was demonstrated that it is useful in clinical practice to use the titre and score of natural alloagglutinins as indicators of humoral immunity, especially in children in the first years of life. Acceleration was demonstrated in the intensity of haemagglutination of natural antibodies in the last 40 years since their titre in the contemporary infantile population / up to the age of 1 year / is about 50% higher than that found in 1929. These findings suggest that increased immune reactivity of children observed presently may be due to prophylactic vaccinations."
},
{
"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0087144739,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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{
"id": "wiki20220301en118_38553",
"title": "Rupshu",
"score": 0.0087015738,
"content": "Gya (33,6498 °N 77.7398°E) l'ultimo villaggio in questa direzione, un luogo elevato a 13.500 piedi sul livello del mare... dobbiamo attraversare il Toglung Pass (33.5886°N 77.7493°E) di 17.500 piedi di altitudine, al quale ci avviciniamo per proseguendo lungo la stessa valle per circa 14 miglia in più... Dalla vetta otteniamo una vista che ci dà un'idea di Rupshu. Sotto di noi c'è un pendio piuttosto ripido di circa 1500 piedi, e poi una valle piatta che si estende in lungo e in largo a sud-est e si allarga, mostrandoci così in lontananza, a 18 miglia di distanza, le acque azzurre di uno dei laghi che visiteremo il Lago Salato [Tso Kar] (33,31°N 78,00°E)"
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0086956522,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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]
}
}
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|
5
|
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"1": {
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"2": {
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"3": {
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"4": {
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"5": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
139,
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],
"word_ranges": [
[
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],
"text": "La dichiarazione elenca i criteri per l'ARDS (sindrome da distress respiratorio acuto): PaO2/fiO2 < 200 + infiltrati polmonari bilaterali + PCP<18. Pertanto, la diagnosi è di distress respiratorio e la risposta corretta è l'opzione 5."
}
}
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Domanda a risposta diretta. La domanda riguarda un paziente con pancreatite acuta che sta sviluppando un'insufficienza respiratoria acuta. La dichiarazione elenca i criteri per l'ARDS (sindrome da distress respiratorio acuto): PaO2/fiO2 < 200 + infiltrati polmonari bilaterali + PCP<18. Pertanto, la diagnosi è di distress respiratorio e la risposta corretta è l'opzione 5.
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Domanda a risposta diretta. La domanda riguarda un paziente con pancreatite acuta che sta sviluppando un'insufficienza respiratoria acuta. La dichiarazione elenca i criteri per l'ARDS (sindrome da distress respiratorio acuto): PaO2/fiO2 < 200 + infiltrati polmonari bilaterali + PCP<18. Pertanto, la diagnosi è di distress respiratorio e la risposta corretta è [HIDDEN].
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Un paziente ricoverato per pancreatite acuta inizia con tachipnea, tachicardia, sudorazione e cianosi progressiva. La PaO2 è di 55 mm Hg (rapporto PaO2/FiO2<200). La CXR mostra infiltrati alveolari polmonari bilaterali. La pressione di incuneamento capillare polmonare è normale. L'ossigenoterapia non migliora la situazione. Qual è la diagnosi più probabile?
| 75
|
it
|
{
"1": "Polmonite nosocomiale.",
"2": "Insufficienza cardiaca.",
"3": "Linfangite carcinomatosa.",
"4": "Tromboembolia polmonare.",
"5": "Distress respiratorio."
}
| 65
|
ANESTESIOLOGIA, ASSISTENZA CRITICA E MEDICINA D'URGENZA
| 2,012
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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"id": "pubmed23n0559_4633",
"title": "[Mortality risk factors in patients with chronic obstructive pulmonary disease].",
"score": 0.0099009901,
"content": "The aim of this prospective study was to determine the mortality risk factors in patients with chronic obstructive pulmonary disease (COPD). Eighty-six COPD patients were observed during 3 to 5 years. The presence and the severity of COPD were established according to COPD criteria (1998). Unfavorable outcomes were not noted only in 39 (45.3%) of the patients. Nineteen patients died; among those 15 patients died of the underlying disease and its complications. Death predictors in COPD may be listed as follows: forced expiratory volume in the 1st second is less than 40% normal value; SaO2 is less than 90%; the result of 6-minute walk test is less than 300 m; pulmonary arterial pressure is 40 mm Hg or higher; the thickness of the right ventricular (RV) wall is 0.7 cm or more; the volume of the RV cavity is 3.0 cm or more; the presence of relative right atrial dilation (the index of which is 0.9 or less); the presence of diastolic RV dysfunction; clinical symptoms of circulatory decompensation; a tendency towards the hyperkinetic type of circulation. The risk of death is higher in patients more than 60 years of age, those who have been experiencing dyspnea for more than 10 years, patients who have been smoking for more than 40 years, and patients with a smoking index of 50 pack-year or higher."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0098039216,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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{
"id": "pubmed23n0018_11418",
"title": "[Electrocardiogram in interstitial pneumonia. Electrocardiographic-hemodynamic correlation].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Twenty four patients with interstitial pulmonary disease from the Cardiopulmonary Service of the Instituto Nacional de Cardiología were studied. Surface electrocardiograms and pulmonary hemodynamic studies were registered to all patients in order to obtain the pulmonary vascular resistances and pressures to find out the electrocardiographic-hemodynamic correlation. Three groups were made according to the pulmonary artery sistolic pressure: Group I, 30 to 45 mm Hg (6 patients); Group II, 46 to 70 mm Hg (12 patients) and Group III more of 60 mm Hg (6 patients). Also, arterial gaseous partial pressures were determined, among other pulmonary test parameters. Electrocardiographically, the rhythm, A=V node conduction, AQRSF, APF, atrial and ventricular hypertrophy, intraventricular conduction and ventricular repolarization were studied in leads II, III, aVF, aVR, V1, V2, V3 and V6. The characteristics of the ventricular repolarization and depolarization processes of each group are described, in order to discuss the mechanism of the anormalities. Finally, the electrocardiographic findings were correlated with the different degrees of pulmonary arterial hypertension; the conclusions are: I. The electrocardiogram allows us to differenciate the patients with III degree of arterial pulmonary hypertension, from those of I and II degrees. II. Patients with I and II degrees of pulmonary arterial hypertension determine nearly the same electrocardiographic alterations; the mean differences to establish the differential diagnosis is the AQRSF, shifted to the right and upwards, in the II degree of pulmonary arterial hypertension."
},
{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
},
{
"id": "pubmed23n0326_13926",
"title": "[Spontaneous ventilation in positive expiratory pressure in cardiogenic pulmonary edema. Prospective study].",
"score": 0.0097087379,
"content": "New equipment facilitating the use of spontaneous ventilation with positive expiratory pressure (PEP) has become available in France since January 1996. This technique was applied in 38 patients with severe cardiogenic pulmonary oedema and persistent respiratory distress despite high flow classical oxygen therapy and standard treatment. After 1 hour of ventilation with a flow of 220 l/min of 100% oxygen with an average PEP of 7.7 cm H20, a significant improvement of clinical (heart and respiratory rate) and biological parameters (arterial gases) was observed. There were no side effects. Four patients died during the hospital period and only 1 was intubated. Spontaneous ventilation with PEP is a simple technique for coronary care units and, compared with conventional oxygen therapy, it rapidly improves arterial oxygenation, reduces respiratory work and improves conditions of cardiac load. Acute severe cardiogenic pulmonary oedema seems to be an indication of choice, especially in the elderly, where it may help avoid an often controversial intubation."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0271_18357",
"title": "[Pneumonia in patients undergoing heart surgery].",
"score": 0.0096153846,
"content": "We performed a follow-up study of 104 consecutive patients who underwent cardiac surgery to ascertain the following: 1) the incidence of nosocomial pneumonia (NP) in this patient population; 2) the differences in the incidence of NP between patients who underwent coronary artery bypass grafting (CABG) vs. valvular replacement (VR), and 3) the identification of risk factors which predispose patients to the development of NP. The study included 104 patients of which 49 underwent VR, 43 CABG and 12 who had both procedures performed simultaneously. Six of the 104 patients developed NP (5.7%). Five of these patients had undergone VR where as opposed to only one in the CABG group. Pulmonary hypertension preoperatively was a risk factor for the development of NP. Of the 49 patients in the VR group, 46 had pulmonary artery pressures (PAP) recorded, and from their 23 (50%) had pulmonary hypertension. However, 4 of the 5 (80%) patients who developed NP had elevated PAP. The mortality among patients with NP was high. Sixty six percent of patients (4/6) with NP died in comparison to the 10 deaths (10.2%) among 92 patients without NP (p = 0.002). A trend in the development of NP was observed in patients who underwent valve replacement as opposed to CABG. Because of the small number of patients who developed pneumonia in the study population statistical significance cannot be reached. Pulmonary hypertension in the post operative period is a risk factor for the development of NP. Mortality among patients who develop NP is significantly high (p = 0.002)."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0597_7830",
"title": "[Lung biopsy for the diagnosis of interstitial lung disease].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The objective of this study was to determine the morbidity, mortality and diagnostic yield of video assisted thoracoscopy (VATS) and thoracotomy lung biopsy in interstitial lung disease (ILD). Clinical records of 71 patients were retrospectively analyzed. There was no difference in mean hospital stay, intensive care unit stay and duration of chest tube drainage in patients with VATS (n = 52) compared with those undergoing open thoracotomy (n = 17). Complications rate (22.2% vs. 21.0%, p = 1.0000) and operating mortality (9.2 vs. 15.7%, p = 0.2738) were also similar. Overall, complications occurred in 16 patients (22.5%). Thirty-day mortality rate was 11.2% (n = 8). Prevalence of immunosupression (4/8 vs. 9/63, p = 0.0325) was significantly higher in the group of patients who died. No surviving patients had higher values of plasmatic urea (50 +/- 20.1 mg/dl vs. 31.2 +/- 10.3 mg/dl, p = 0.0013) or lower values of preoperative oxygen saturation (SaO2): 82.7 +/- 14.8% vs. 92.8 +/- 3.4%, (p = 0.0009). Eleven patients had an acute illness. Those patients did not show a higher complication rate (4/11 vs. 10/45, p = 0.4390) but mortality was significantly higher (4/11, 36.3% vs. 3/45, 7.1%, p = 0.0223). Biopsy allowed a specific histologic diagnosis in 100% of patients and changed therapy in 66.7%. We conclude that surgical lung biopsy is a safe and useful procedure in patients with ILD. However the higher mortality rate in patients with acute symptoms, immunocompromise, or in respiratory failure must be balanced against potential benefits of altering treatment decisions."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0848_4836",
"title": "[Non-invasive ventilation and acute cardiogenic pulmonary oedema].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Non-invasive ventilation is an integral part of therapies used in patients presenting acute cardiogenic pulmonary oedema. In cardiac intensive care, these patients are treated by teams trained and practised in this technique. The nurses play a central role in the support and monitoring of the patients. "
},
{
"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0093457944,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
},
{
"id": "pubmed23n0258_4640",
"title": "[Detection of left cardiopathy using echocardiography during acute respiratory failure in chronic respiratory insufficiency].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Echocardiography was performed in a systematic fashion in 58 patients suffering from on-chronic respiratory failure (IRC) who were admitted to the intensive care unit. The prevalence of left ventricular disease in patients with IRC who were admitted to the intensive care unit was 31%, there were 18 cases of cardiac disease: nine had hypertrophic cardiac disease (two with intraventricular gradients), three had dilated cardiomyopathies, and there were six cases of ischaemic cardiac disease. Among these cases, six had not previously been diagnosed as having cardiac disease (10%). In cases with poor echogenicity by the transthoracic root, oesophageal echocardiography was performed and this improved the feasibility of a good examination with only a five per cent failure rate. Left ventricular disease was implicated in the clinical assessment eleven times (19%), either on admission (nine times) or during the course of the in-patient treatment (twice). In directing the initial assessment and the aetiological treatment, echocardiography directly contributed to better management in six cases (10%). As regards the number of cases of cardiac disease which were detected, the study confirms the value of this technique at the bedside of the patient. The use of the transoesophageal route improves the diagnostic value including those patients who were intubated and ventilated."
},
{
"id": "pubmed23n0887_23509",
"title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."
},
{
"id": "pubmed23n0274_699",
"title": "[Changes in the physical characteristics of the lung can account for the improvement observed after ultrafiltration in patients with moderate heart failure].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Ultrafiltration improves the clinical condition of patients with moderate congestive heart failure. Ultrafiltration (1895 +/- 120 ml of plasma water, rate 600 ml/h, veno-venous bypass) was performed in 30 patients with moderate congestive heart failure in stable clinical conditions. The effects of ultrafiltration were assessed through pulmonary function and cardiopulmonary exercise tests performed before and 30 days after the procedure. Vital capacity, forced expiratory volume (1 s) and maximal voluntary ventilation improved as improved exercise performance (increase in oxygen consumption at peak exercise and at anaerobic threshold). Tidal volume at anaerobic threshold and at peak exercise increased by 10% with no changes in respiratory rate. This suggests that ultrafiltration induces changes at the physical characteristics of the lungs probably related to changes in lung water content."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20492",
"title": "[Perché la legionellosi è una tra le più temibili ICA].",
"score": 0.0091743119,
"content": "La Legionellosi è una polmonite che può presentare un decorso variabile a seconda se i soggetti colpiti risiedono nel loro domicilio, sono ospiti di strutture recettive o sono ospedalizzati. In ambito ospedaliero, che annovera questa patologia tra le più pericolose Infezioni Correlate all'Assistenza (ICA), si registrano decisamente i casi più gravi e assai spesso letali. Gli errori nella Valutazione del Rischio e negli interventi di risanamento contribuiscono alla proliferazione all'interno delle condutture idriche di un temibile microrganismo che può essere eliminato o ridotto solo con un approccio multidisciplinare."
},
{
"id": "pubmed23n0013_7428",
"title": "[Optimal positive and expiratory pressure in adult respiratory distress syndrome (author's transl)].",
"score": 0.0091743119,
"content": "We defined a new optimal positive end expiratory pressure (PEEP) in the adult respiratory distress syndrome (ARDS). The optimal PEEP is the one which allows to obtain a PaO2 greater than or equal to 400 mmHg and/or an intrapulmonary shunt less than or equal to 15 p. cent, the cardiac output being held constant. 14 cases of ARDS have been treated by this method with encouraging results. The earlier optimal PEEP was applied, the more effective it was."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0620_17397",
"title": "[Success and failure predictors of non-invasive ventilation in acute bronchiolitis].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The objective was to identify predictive factors for non-invasive ventilation (NIV) failure and to describe its use in bronchiolitis. Prospective observational study that included patients diagnosed with bronchiolitis with a modified Wood's Clinical Asthma Score 5, or oxygen saturation <92%, or venous CO(2) partial pressure (PCO(2)) 60 mm Hg, with no response to medical treatment, who received NIV from December 2005 to May 2008. We collected clinical data before NIV began and at 1, 6, 12, 24 and 48 h. Need for intubation was considered as NIV failure. NIV was successful in 83% of 47 cases included. Patients in whom NIV failed had lower weight (5.2+/-2.2 vs. 3.5+/-0.8 kg, P=.011), lower age [1.8 (0.3-12.3) vs. 0.8 (0.4-4.3) months, P=.038)], lower heart rate (HR) before NIV began (176.3+/-19.1 vs. 160.4+/-9.7 beats/minute, P=.010), lower HR decrease at hours 1 (-16.0+/-17.3 vs.+1.1+/-11.6, P=.005) and 12 (-31.5+/-19.7 vs. -0.75+/-12.2, P=.002), presence of apnoeas (23.1% vs. 75%; P=.004) and of a predisposing condition (84.6% vs. 50%; P=.029). Multivariate analysis identified the absence of a predisposing condition, and a greater HR decrease during the first hour as success-associated independent factors (OR 0.004; 95% CI 0.000-0.664 and OR 0.896; 95% CI: 0.809-0.993, respectively). NIV has a high success rate in bronchiolitis. The main parameters which can predict NIV success are the absence of a predisposing condition and a higher HR decrease in the first hour."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.009009009,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0572_18129",
"title": "[Technical equipment of modern coronary care units: respiratory and renal function assist devices].",
"score": 0.009009009,
"content": "Respiratory and renal comorbidities have a negative impact on health status and prognosis of patients suffering from cardiovascular diseases. That is why cardiologists must know the pathophysiological bases of renal and respiratory function and should be able to use the available mechanical devices meant to support lung and kidney function. A review of the recent literature suggests that the use of non-invasive ventilation (continuous positive airway pressure, bilevel positive airway pressure) in patients with acute cardiogenic pulmonary edema may reduce the need for endotracheal intubation and the risk of mortality when compared to conventional oxygen therapy. In addition to this, the support of renal ultrafiltration (continuous veno-venous hemofiltration) effectively and safely produces a greater weight and fluid loss, decreases length of stay and increases time to readmission compared to standard intravenous diuretic therapy in patients hospitalized for acute decompensated heart failure presenting with volume overload and diuretic resistance; moreover, in patients with preexisting renal failure who undergo percutaneous coronary intervention, continuous veno-venous hemofiltration appears to be effective in preventing contrast-induced nephropathy."
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{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0089285714,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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"id": "pubmed23n0052_6275",
"title": "[Correlations between respiratory function tests and hemodynamic studies in the decision of pneumonectomy].",
"score": 0.0089285714,
"content": "We report a prospective study of 50 patients with chronic pulmonary pathology of diverse etiology and various grades of abnormality in Pulmonary mechanics and blood gases. In all patients we performed pulmonary function test and hemodynamic study with a Dotter-Lucas catheter with and without unilateral occlusion of pulmonary artery, at rest and during exercise. Our objective was to define if one or more parameters of routine pulmonary function test could allow us to predict the condition of pulmonary circulation, and therefore identify those patients at risk of pulmonary hypertension in whom pneumonectomy could be contraindicated and in this way avoid cardiac catheterization. We did not find any correlation between the grade of abnormality in pulmonary mechanics and the severity of pulmonary hypertension. On the other hand, all patients with severe pulmonary hypertension, that precluded pneumonectomy, had severe hypoxemia (PaO2 less than 50 mmHg); patients with moderate hypoxemia (PaO2 50-57 mmHg) had pulmonary hypertension of diverse grade, that could preclude or not, pneumonectomy. We conclude that this group of patients need to be catheterized to evaluate the indication of pneumonectomy."
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{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0088495575,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "pubmed23n0216_15128",
"title": "[Evaluation of left cardiac function in chronic obstructive bronchopneumopathy. Correlation of the radiographic analysis of the thorax and hemodynamic data].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Chest radiographs, taken in the standing position, were reviewed in 47 hospitalised patients with chronic obstructive respiratory failure; the review was done retrospectively and the radiographs were examined for signs of left ventricular failure. Only interstitial and alveolar oedema were considered, upper lobe blood diversion was commonly seen in patients, probably reflecting pulmonary hypertension independent of any re-distribution of left ventricular origin. Interstitial oedema was seen in 9 patients (19.2%) of whom only one reached a pulmonary capillary pressure of 25 mmHg, traditionally considered as a threshold of interstitial oedema. In 8 other patients, the pulmonary capillary pressure was either moderately elevated between 15 and 25 mmHg (3 cases) or strictly normal (5 cases). The discordance observed between the radiological data and haemodynamics very probably reflects (bearing in mind the descriptions in valvular and ischaemic heart disease) a greater sensitivity of the radiograph when compared to measurements of pulmonary capillary pressure at rest in cases of left ventricular failure \"fruste\". The greater sensitivity of radiological analysis in patients suffering from chronic airflow obstruction contrasts with the classical notion, according to which the radiological expression of definite left ventricular failure was frequently poor in this kind of patient by reason of a destruction of the vascular bed, which limited the development of pulmonary oedema."
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{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0087719298,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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{
"id": "pubmed23n1057_5320",
"title": "Drenaje anómalo total de venas pulmonares variante supracardiaca en una mujer adulta.",
"score": 0.0087719298,
"content": "La conexión anómala total de venas pulmonares (CATVP) es una cardiopatía congénita en la que la circulación venosa pulmonar drena al sistema venoso sistémico<sup1</sup. La existencia de una comunicación interauricular es imprescindible para la supervivencia<sup2</sup."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0086956522,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0497_5712",
"title": "[Efficacy and safety of non-invasive positive pressure ventilation therapy in acute pulmonary edema].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Non-invasive positive pressure ventilation (NIPPV) is an effective treatment for acute respiratory failure in patients with chronic obstructive pulmonary disease. We assessed the efficacy and safety of this therapy in acute cardiogenic pulmonary edema (ACPE). In addition to routine therapy consisting of oxygen, nitrates and diuretics, 60 patients (39 male, 21 female, mean age 72.5 +/- 15.8 years) were started on full mask NIPPV using a Sullivan VPAP II ventilator delivering pressure support 15 cm H2O, PEEP 5 cm H2O, FiO2 100%. Pressure support were titrated to achieve oxygen saturation (SaO2) > 95%. Physiological measurements were obtained in the first 2 h and at 3 h, 4 h, and 10 h. Outcome measures included arterial blood gas (ABG), Borg dyspnea score, vital signs, and need for endotracheal intubation (ETI). Initial mean values on FiO2 100% by non nonrebreather mask: pH 7.11 +/- 0.25, paCO2 67.7 +/- 17.5 mmHg, paO2 71.5 +/- 29.7 mmHg, SaO2 83 +/- 12%, lactate concentrations 4.7 +/- 2.3 mmol/L, Borg score 8.6 +/- 1.3, respiratory rate (RR) 41 +/- 7. At 60 minutes of NIPPV, improvement was statistically significant: pH 7.35 +/- 0.18 (difference 0.24; p < 0.0001), paCO2 43 +/- 13 mmHg (difference 24.7; p < 0.0001), paO2 102 +/- 10 mmHg (difference 30.5; p < 0.0001), SaO2 99 +/- 5% (difference 16; p < 0.0001), lactate concentrations 1.2 +/- 0.8 (difference 3.5; p < 0.0001) Borg score 3.6 +/- 0.9 (difference 5; p < 0.0001), RR 24.6 +/- 5 (difference 17.1; p < 0.0001). NIPPV duration ranged from 40 minutes to 24 hours (median 3 hours, 30 minutes). Fifty-six patients (93.4%) improved allowing cessation of NIPPV. ETI was required in four (6.6%) of 60 patients. There were non complications of NIPPV. In this study of acute cardiogenic pulmonary edema, NIPPV is an effective treatment and may help prevent ETI."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0482_9173",
"title": "[Lung function in cardiac dysfunction].",
"score": 0.0086206897,
"content": "The alterations in lung function caused by heart failure were first described some decades ago. The advent of new tools for the diagnosis and investigation of heart disease, such as echocardiography, has subsequently made it possible to classify cardiac dysfunction with greater precision. The objective of this study was to analyze and compare a series of lung function and gas exchange variables in patients who had been classified into 4 groups according to type of heart disease as diagnosed by echocardiography. Emergency room patients whose main symptom was acute dyspnea caused by cardiac or respiratory disease were included in the study. The final sample comprised 71 patients whose echocardiogram revealed cardiac dysfunction. Spirometry was carried out and resting arterial blood gases measured in this group. Of the 71 patients with cardiopathy, 31 had systolic dysfunction, 27 diastolic dysfunction, 7 cor pulmonale, and 6 primary valve disease. Spirometry revealed a generally obstructive pattern, more marked in the group with cor pulmonale. Analysis of arterial blood gases revealed slight hypoxemia with normocapnia in all groups, but this was more accentuated in the patients with cor pulmonale and diastolic dysfunction. An analysis of the correlations (Pearson's r) between cardiac and pulmonary variables revealed the statistically significant associations between cardiac mass and other variables to be as follows: forced vital capacity r=0.34 (P=.02), forced expiratory volume in one second r=0.526 (P=.0001), forced expiratory volume in one second as a percentage of predicted r=0.3 (P=.037), and forced midexpiratory flow rate r=0.31 (P=.03). The correlation between left ventricular ejection fraction and PaO2 was r=-0.312 (P=.01); the correlation between left ventricular end-diastolic diameter and PaO2 was r=0.369 (p=.006). In patients with cardiac dysfunction, spirometry reveals a generally obstructive pattern, which is more accentuated in patients with right ventricular dysfunction owing to the existence of prior lung disease. The associations found between the cardiac and lung function variables do not help the physician to determine the predominant diagnosis for a patient more precisely or to establish a prognosis."
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1
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"text": "La presenza di leucociti + nitriti nelle urine è altamente suggestiva di UTI. Se l'esame di Gram delle urine rileva batteri G, si tratta probabilmente di un'UTI dovuta a E. coli. Molti E coli sono resistenti all'amoxicillina."
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Tutti gli altri farmaci sono una buona scelta nelle UTI da bacilli grandi negativi (molto probabilmente E. coli). La presenza di leucociti + nitriti nelle urine è altamente suggestiva di UTI. Se l'esame di Gram delle urine rileva batteri G, si tratta probabilmente di un'UTI dovuta a E. coli. Molti E coli sono resistenti all'amoxicillina.
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Tutti gli altri farmaci sono una buona scelta nelle UTI da bacilli grandi negativi (molto probabilmente E. coli). La presenza di leucociti + nitriti nelle urine è altamente suggestiva di UTI. Se l'esame di Gram delle urine rileva batteri G, si tratta probabilmente di un'UTI dovuta a E. coli. Molti E coli sono resistenti all'amoxicillina.
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Un neonato di 13 mesi è giunto al pronto soccorso con febbre fino a 39ºC per 48 ore di evoluzione senza altri sintomi associati. L'esame degli organi e degli apparati non presenta reperti significativi, evidenziando buone condizioni generali. Stavate per dimetterlo a casa, ma il primario di pediatria di turno chiede un'urinocoltura e un'urinocoltura tramite cateterismo. Le urine mostrano leucocituria ++, ematuria ++ e nitriti ++ e si osservano bacilli Gram-negativi nelle urine. L'esame del sangue non presenta leucocitosi e la proteina C-reattiva è 50 mg/l. Il medico curante vi dice ora che il bambino non deve essere ricoverato e di prescrivere un antibiotico orale. Indicate il trattamento antibiotico empirico meno appropriato in questo caso:
| 191
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it
|
{
"1": "Amoxicillina.",
"2": "Acido amoxicillina-clavulanico.",
"3": "Cefuroxima-axetil.",
"4": "Cotrimoxazolo.",
"5": "Cefixime."
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| 125
|
PEDIATRIA
| 2,013
|
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"MedCorp": {
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"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0099009901,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0257_18338",
"title": "[Comparative study of cefixime versus amoxicillin-clavulanic acid combination in the oral treatment of urinary tract infections in children].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Acute febrile infections suggestive of pyelonephritis require treatment by broad-spectrum antibiotics capable of reaching significant tissue levels. This study compares efficacy and safety of cefixime with amoxycillin + clavulanic acid in urinary tract infections. Fifty seven children aged 5 months to 14 years treated for urinary tract infection in ten pediatric centres for a period of 10 months had been randomly included in the study. Thirty (22 girls and eight boys) were given cefixime and 27 (24 girls and three boys) amoxycillin-clavulanate. Efficacy was evaluated in only 36 patients whose bacteria were susceptible to both antibiotics (26 pyelonephritis and ten cystitis). Sixteen patients out of the 19 given cefixime recovered vs. 14 out of the 17 given amoxycillin-clavulanate with no significant difference between both groups. Bacteria were more often susceptible to cefixime (100% of cases) than to amoxycillin-clavulanate (69%) (p < or = 0.0001). Safety was good and comparable in both groups. Cefixime given per os seems effective and safe in treating urinary tract infections. These results have to be confirmed by further studies."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0098039216,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0642_3696",
"title": "[Assessment of the contribution of the immunochromatographic pneumococcal urinary antigen test to the etiological diagnosis of pneumonia in hospitalized adults].",
"score": 0.0098039216,
"content": "To assess the usefulness and prescription practices of the Binax Now Streptococcus pneumoniae urinary antigen test in hospitalized adults. The results of the pneumococcal urinary antigen tests (UAT) performed from January 2002 to September 2004 were related to that of microbiological cultures, and in positive patients to radiographic findings and C-reactive protein (CRP) levels. The evolution of the number of prescriptions and positivity rate in 2007 versus 2002-2004 was analyzed. The pneumococcal UAT was positive in 32 of the 278 patients included from 2002 to 2004 (11.5%). Results were concordant with that of microbiological cultures in 90% of the 247 documented cases. Pneumococcal etiology was considered to be definite in 19 patients (isolation of S. pneumoniae from blood, 17 patients; or pleural fluid, two patients), of whom 15 had a positive UAT (sensitivity: 79%); to be probable in 22 patients (positive UAT, 17 patients and/or isolation of S. pneumoniae from respiratory samples, six patients), and was retained in 39 of the 41 patients (positive predictive value: 93.7%). CRP was greater than 100mg/L in 34 of 39 documented patients and lobar alveolar radiographic opacities observed in 25 of 28 documented patients. In 2007, the dramatic increase in the number of UAT prescriptions and the diversification of prescribing units were associated to a decreased positivity rate (8.1%). Whereas the pneumococcal UAT clearly increases etiological diagnosis, pneumococcal pneumonia cannot be ruled out if negative. Indications for its use need to be refined to improve the cost-effectiveness of this test."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0375_13959",
"title": "[Evaluation of dipstick for diagnosis of urinary tract infection in children and adults].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Dipstick is used as a first test for screening urinary tract infection. 1087 urine samples from paediatric and adult patients were processed with dipstick and direct microscopic observation of pellet as well as of a Gram stain. A culture was also performed in all of them and was considered as the reference method in order to evaluate all other tests. Sensitivity of dipstick and of Gram stain was higher in urines from adults than in those from children, but direct examination of pellet was better in paediatrics. Specificity of the three screening tests previous to culture presented few variations in both groups. Predictive positive value of dipstick and direct pellet was slightly better in children's urines; on the contrary, Gram stain was better in adults. Negative predictive value was similar for the three parameters. The dipstick here evaluated is a good method for screening of urinary tract infection, though its positivity obliges to a bacteriologic follow up in order to get a certainty diagnosis. Nevertheless, in children less than 2 year old we recommend universal urine culture."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0853_16614",
"title": "[Positive urine pneumococcal antigen test and vaccination].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Although urine pneumococcal antigen is an useful test, it has false positives such as pneumococcal vaccination. Positive urine pneumococcal antigen in Hospital de Denia (January-February/2015). We studied epidemiological, radiological and microbiological variables as well as previous pneumococcal vaccination (neumo-23 and/or neumo-13). Urine pneumococcal antigen test was positive in 12.4% of 385 cases. Only 33.3% of positive cases had pneumonia in chest X-ray, and 35.4% of patients had previous pneumococcal vaccination. In most cases (87.5%), an antibiotic was prescribed. Pneumococcal vaccination can produce a false positive result in the urine pneumococcal antigen test in clinical practice, leading to an unnecessary prescription of antibiotics."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0816_11292",
"title": "[Etiology and clinical course of urinary tract infections in infants less than 3 months-old].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Infants less than 3 months of age with urinary tract infection are usually hospitalized. Recent studies show that a less aggressive management for those patients aged ≥ 29 days may be feasible. To determine the complication rate in infants<3 months of age with urinary tract infection, and to identify the causative agents and their antibiotic susceptibility. A retrospective study was conducted on infants<3 months of age with positive urinalysis results, together with a positive urine culture from a catheterized specimen and seen in the Emergency Department from 2007 to 2012. Demographics, clinical and microbiology (microorganism isolated and antibiotic susceptibility) data were collected. The complications rate (bacteremia, bacterial meningitis, renal abscess, surgical intervention, Intensive Care Unit admission, or death) were calculated for the overall sample and for different age groups (<29, 29-60, and 61-90 days). A total of 460 patients are included; 137 (29.8%)<29, 166 (36.1%) 29-60, and 157 (34.1%) 61-90 days of age. Twenty four (5.4%; 95% CI: 3.6-7.8) had bacteremia; 15 (10.9%; 95% CI: 6.7-17.3) were<29 days; 8 (4.9%; 95% CI: 2.5-9.4) were 29-60 days, and one (0.7%; 95% CI: 0.1-3.7) was 61-90 days of age (P<.001). One neonate (0.8%; 95% CI: 0.1-4.1) had bacterial meningitis, and 2, renal abscess. Escherichia coli was the common pathogen identified (87.2%) in the urine culture, with a susceptibility to amoxicillin-clavulanate, gentamicin, and cefixime of 89.2, 97.0, and 96.0%, respectively. Complications are low in infants<3 months of age with UTI, especially in those ≥ 29 days of age. The identification of patients at very low risk for complications would allow a less aggressive management. Escherichia coli antibiotic susceptibility remains stable, but continuing careful surveillance is essential to optimize empirical antibiotic treatment."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n1062_5723",
"title": "[Dispositivo de protección durante procedimientos generadores de aerosoles. A propósito de la pandemia de COVID-19].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Al editor: En diciembre de 2019, la ciudad de Wuhan, China, se convirtió en el centro de una epidemia de neumonía de causa desconocida con implicaciones globales, pero no fue hasta enero de 2020 que los científicos chinos identificaron a un nuevo coronavirus (SARS-CoV-2) como el causante, y debido a su elevada contagiosidad la enfermedad se convirtió en pandemia<sup1</sup."
},
{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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{
"id": "pubmed23n0869_14947",
"title": "[In Process Citation].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Introducción: el recién nacido prematuro de muy bajo peso (RNMBP) es inmunológicamente inmaduro y además presenta una alteración de las barreras naturales de defensa. Objetivo: evaluar los efectos que pueda tener la administración de calostro orofaríngeo, administrado durante los primeros 15 días posnatales, sobre los niveles de inmunoglobulina A (IgA) sérica en recién nacidos prematuros de muy bajo peso durante el primer mes de vida. Material y métodos: se desarrolló un estudio de intervención no aleatorizado con grupo control, en el que se incluyeron 38 recién nacidos con ≤ 32 + 6 semanas de gestación y/o menores de 1.500 g de peso. Los sujetos recibieron 0,2 ml de calostro de su madre cada 4 h, iniciándose el procedimiento en las primeras 24 h de vida hasta el 15.o día postnatal. Se midieron los niveles de IgA en la sangre al nacimiento, 3. er , 15.o y 30.o días de vida. Se registraron datos perinatales al nacimiento y durante el periodo de seguimiento. Resultados: IgA sérica aumentó de forma estadísticamente significativa en el grupo de intervención (M1 15,84 μg/ml, M2 20,07 μg/ml, M3 23,65 μg/ml, M4 30,34 μg/ml, p 0,001) y en el grupo control (M1 12,48 μg/ml, M2 16,48 μg/ml, p 0,018; M3 19,41 μg/ml, M4 22,48 μg/ml, p 0,001). Al mes de vida, los niveles de IgA sérica fueron significativamente mayores en el grupo de intervención que en el grupo control (p 0,026). Conclusiones: este estudio sugiere que la administración de calostro orofarínge. "
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"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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{
"id": "pubmed23n0012_11450",
"title": "[Urinary infections in children].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The E. Coli antibody response was studied in 81 infants and children with urinary tract infection. An haemagglutination technique was used. The antigen used was the bacteria present in urine. The correlation between the site of infection and response of haemagglutinating antibodies was statistically demonstrated. In some cases, the antibody titers were followed for several weeks, allowing an appreciation on the effectiveness of treatment. On the other hand, the correlation between serology and some of the results emphasize the interest of these tests in the general investigation of urinary tract infection in childhood."
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"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0091743119,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
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"id": "pubmed23n0740_2206",
"title": "[Prescribing of antibiotics in patients admitted from Emergency Departments: a multicenter study].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The infectious disease is the main source of care demand in Pediatric Emergency Departments (PED) and is a frequent cause of hospital admission with antibiotics. Our objectives are: 1) to determine the diseases that are seen in PED that required admission with antibiotics; 2) to determine the microbiological methods used and, 3) to analyze the characteristics of the indicated treatment. A prospective multicenter study was conducted in 22 Spanish hospitals. We included patients younger than 18 years seen in PED on day 14 of each month between June 2009 and May 2010 who required hospitalization with systemic antibiotics. Patients admitted to Intensive Care Unit were excluded. There were 30,632 consultations in the PED during the study period. A total of 1,446 (4.7%) patients were hospitalized, 395 (27.3%) of them with antibiotics. Ninety-five patients (24.1%) had received antibiotics before admission. Three hundred twenty (81%) children underwent at least one microbiological test, with blood culture (69.9%) and urine culture (30.9%) being the most requested ones. The main diagnoses at admission were pneumonia (29.4%), urinary tract infection (15.4%), and fever without source (12.1%). Twenty five different antibiotics were prescribed, with cefotaxime (27.8%) and amoxicillin-clavulanate (23.4%) being the most prescribed ones. A single antibiotic was prescribed to 80.8% of patients, and parenteral administration was the most indicated (93.7%). Antibiotic therapy was prescribed in one in every 4 patients who required admission to hospital. Pneumonia was the most common source. Blood culture was the most frequent microbiological test requested in the PED. A limited number of beta-lactam antibiotics represented the majority of antibiotic prescriptions."
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"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
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{
"id": "pubmed23n0915_4750",
"title": "[Diagnosis and treatment of acute pharyngitis -Is there any benefit on ten-day course of antibiotics?]",
"score": 0.0090909091,
"content": "In group A streptococcal (GAS) pharyngitis a ten-day course of amoxicillin is recommended. However, short-course treatments seem to be equally effective. The aim of this study was to retrospectively evaluate and compare the outcome of patients treated with 7-day course and 10-day course of amoxicillin. Retrospective analysis of all GAS pharyngitis admitted to a paediatric emergency department in 2014. Demographic variables, the application and results of the rapid antigenic diagnostic test (RADT), treatment, complications and return in the next 30 days were analysed. Two groups were defined for comparative analysis according to the duration of treatment with amoxicillin: A) short-course (up to 7 days) and B) long-course (10 days). Were included 989 GAS pharyngitis. The median age was 5.2 years, 50.1% male. Amoxicillin was the most prescribed antibiotic (94.9%) with a median duration of 7 days. 10-day course therapy was prescribed in 31.9% of the cases. There were no differences between short and long-course treatment groups regarding age (P=.600), gender (P=.429) and complications (P=.436). Considering the endpoint \"return to the emergency department\", we concluded that up to 7 days of treatment was non-inferior to 10 days of treatment. The most commonly prescribed antibiotic was amoxicillin, but a 10-day course was prescribed in few cases. In our analysis there seems to be no benefit with long-course treatments with amoxicillin in GAS pharyngitis."
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"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.009009009,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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{
"id": "pubmed23n0016_11851",
"title": "[Urine cultures and antibiograms].",
"score": 0.009009009,
"content": "A review is made of the urocultures and antibiograms carried out in a period of two months in the Urology Department of a General Hospital. A comparative study is made with the other bacteriological results sent to the laboratory from the different Departments. A study is made of the sensitivity of the isolated stocks to the most widely used antibiotics."
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{
"id": "pubmed23n0885_1886",
"title": "[Atmospheric non-methane hydrocarbons near plants of crude oil first treatment].",
"score": 0.0089285714,
"content": "La continua espansione delle attività di perforazione ai fini dell'estrazione petrolifera in prossimità di aree abitate ha fatto sì che negli ultimi anni l'attenzione si focalizzasse sull'impatto di questo processo fortemente industrializzato sulla salute pubblica. Le comunità che vivono nei dintorni di impianti di questo tipo devono, infatti, fronteggiare diversi problemi, quali l'inquinamento atmosferico e acustico, la contaminazione del suolo e delle acque sotterranee, il traffico dei camion da e verso il sito, incidenti e malfunzionamenti all'interno dell'impianto. In questo contesto, la valutazione del rischio per la salute è ostacolata dal fatto che l'esposizione alle sostanze chimiche presenti non può essere valutata in via definitiva, poiché non sempre si è a conoscenza di tutti i composti immessi nell'ambiente né delle loro concentrazioni, per non parlare del problema delle coesposizioni ad altri inquinanti. Nonostante l'oramai conclamato e vasto interesse generato da questo argomento, ad oggi esistono pochi studi basati su popolazioni riguardanti gli effetti sulla salute delle comunità che vivono in prossimità dei siti di perforazione ed estrazione; ciò genera la necessità di condurre campagne di monitoraggio mirate e studi epidemiologici che verifichino l'eventuale esistenza e natura di pattern di malattie associati a tali attività. La presente rassegna bibliografica individua, quindi, i principali inquinanti atmosferici presenti in prossimità di un impianto di primo trattamento del greggio e cerca di fornire un quadro generale delle loro potenziali sorgenti e caratteristiche."
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{
"id": "pubmed23n0255_18417",
"title": "[Amoxicillin and clavulanic acid versus amoxicillin plus gentamicin in the empirical initial treatment of urinary tract infections in hospitalized patients].",
"score": 0.0089285714,
"content": "We compared the fixed combination amoxicillin plus clavulanic acid with that of amoxicillin plus gentamicin in the empirical initial treatment of severe urinary tract infections. The study included 87 hospitalized patients (51 women and 36 men, mean age 58 +/- 22 years) with acute uncomplicated pyelonephritis (n = 48) or with complicated urinary tract infections (n = 39). 80 patients (92%) had fever and 31 patients (36%) positive blood cultures. 45 patients were randomly assigned to amoxicillin plus clavulanic acid and 42 to amoxicillin plus gentamicin. Overall, 18 patients (21%) were infected with organisms resistant in vitro to amoxicillin plus clavulanic acid, whereas no pathogen was isolated with resistance to amoxicillin plus gentamicin (p < 0.0001). At the end of the empirical treatment (4.2 +/- 1.5 days after the start), significant bacteriuria was present in 6/39 patients (15%) assigned to amoxicillin plus clavulanic acid, compared to 0/34 patients assigned to amoxicillin plus gentamicin (p < 0.05). The clinical response was satisfactory in both groups, and the time from start of therapy to resolution of fever was 2.2 +/- 1.4 days in the amoxicillin plus clavulanic acid group and 2.3 +/- 1.7 days in the amoxicillin plus gentamicin group. Although the in-vitro resistance did not result in a lower clinical efficacy of amoxicillin plus clavulanic acid compared to amoxicillin plus gentamicin in our relatively small sample of patients, the data indicate that the antimicrobial activity of amoxicillin plus clavulanic acid is inadequate to cover the spectrum of causative agents in hospitalized patients with pyelonephritis or complicated urinary tract infections. Amoxicillin plus clavulanic acid should therefore not be used in the initial empirical treatment of these infections."
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"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.0088495575,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
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{
"id": "pubmed23n0583_15940",
"title": "[Hospitalization criteria in urinary tract infections].",
"score": 0.0088495575,
"content": "A review of the scientific evidence available on the indications for hospitalization in pediatric patients with urinary tract infection is presented. We found no studies that specifically evaluated the utility of hospitalization in children with urinary tract infection. Only indirect data were found on the identification of high risk infections, but none of the clinical-laboratory parameters evaluated had sufficient sensitivity and specificity to support their use as the basis for decision making. However, in clinical practice, identification of the location of the infection is not important when considering hospitalization. Some studies have shown that ambulatory treatment with oral antibiotics is safe and effective in patients with pyelonephritis with good general status and with no history of uropathy. Consequently, the decision to admit the patient should be mainly based on evaluation of the patient's clinical status and on the estimated risk of general complications."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0278_397",
"title": "[The efficacy of aztreonam in a \"bolus dose\" in the therapy of urinary tract infections in neonates].",
"score": 0.0087719298,
"content": "A \"bolus dose\" of aztreonam was used to treat a sample group of 46 neonates suffering from urinary tract infections caused by bacteria thought to be sensitive to aztreonam. This treatment proved efficacious in approximately 80% of cases."
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{
"id": "pubmed23n0966_6419",
"title": "I nuovi \"casi difficili\" in psichiatria.",
"score": 0.0086956522,
"content": "In psichiatria, come nelle altre discipline mediche, esistono casi che sono \"difficili\" per le loro caratteristiche cliniche. Recentemente, sembra tuttavia emergere un nuovo tipo di casi che risultano \"difficili\" per ragioni non tanto psicopatologiche quanto piuttosto gestionali, di responsabilità e sicurezza. Alcuni di questi casi caratterizzano in particolare la psichiatria italiana, e coinvolgono soprattutto i clinici delle strutture pubbliche. In varie situazioni, essi implicano comportamenti autolesivi ed eterolesivi non prevedibili né prevenibili nonostante l'impegno degli operatori, un problema ancora scarsamente riconosciuto per le responsabilità stesse. La riforma sanitaria del 1978 ha posto l'Italia in una posizione di avanguardia nel mondo riguardo al sistema dell'assistenza territoriale in salute mentale, che ha compiuto negli ultimi quarant'anni grandi passi avanti rispetto al precedente assetto. Ultimamente si sono tuttavia verificati cambiamenti sociali, epidemiologici, psicopatologici e dei bisogni che hanno creato nuovi problemi e difficoltà all'assistenza psichiatrica. Tra questi cambiamenti figurano la crescente complessità delle grandi aree metropolitane; il fenomeno immigratorio; la massiccia crescita nell'utilizzo di sostanze; le modificazioni del profilo di responsabilità del medico; l'introduzione di complesse normative sulla sicurezza, il trattamento dei dati, il consenso alle cure e la competenza a decidere della persona con disturbi mentali. Come conseguenza, gli operatori si trovano oggi ad affrontare nuove difficoltà di tipo organizzativo e gestionale, e questioni problematiche relative alla sicurezza sia del paziente sia del sanitario, con un crescente profilo di responsabilità etica, deontologica e medico legale del sanitario stesso. Auspichiamo che le riflessioni qui proposte possano stimolare un dibattito costruttivo per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori impegnati quotidianamente nel migliorare gli esiti clinici dei propri pazienti."
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{
"id": "pubmed23n0564_4394",
"title": "[Etiology of acute fever without source in infants consulting at an emergency department].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Fever is a frequent symptom of consultation in Pediatric Emergency Department. to describe causes of acute fever of unknown origin (FUO) in infants under 36 months of age, the utility of requested tests and pediatrician decisions. 309 cards of children under 36 months who consulted at Emergency Department for acute FUO were reviewed. 64 % were classified with well clinical condition. Most frequent causes were: probable viral respiratory infections (72%), urinary tract infection (7.4%), pneumonia (2.9%), bacteremia (1.9%), and bacterial meningitis (1.3%). Streptococcus pneumoniae was the most frequent agent isolated from blood cultures. Tests of best utility were: urine analysis and urine culture. Leukocytes count < 15.000/mm(3) and PCR < 4.0 mg/dl had a negative predictive value of 96 %. Nine point seven percent of the patients were hospitalized, while 14.2% received antibiotic treatment at home. We suggest to perform urine analysis and culture as the initial study for children with acute FUO and well clinical condition."
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{
"id": "pubmed23n1121_19919",
"title": "[Community Medicine revival. Community Medicine (revised and corrected)].",
"score": 0.0086206897,
"content": "A &quot;la Scienza e l'Arte di prevenire le malattie, di prolungare la vita e di promuovere la salute attraverso gli sforzi organizzati della società&quot; sono stati attribuiti molti nomi, variamente associati tra loro: Sanità pubblica, termine onnicomprensivo della multidisciplinarietà della materia, ma anche Igiene, Medicina preventiva, Medicina sociale, Medicina di comunità a seconda del prevalente campo di attività messo in atto. L'inserimento della dimensione comunitaria nella teoria e nella pratica della Medicina richiede però la definizione di comunità, il coinvolgimento nell'azione di tutela della salute (promozione, conservazione e recupero), la localizzazione territoriale (dove la gente vive e lavora), la disponibilità di risorse finalizzate e così via. Una esigenza quanto mai necessaria specialmente ora che l'ormai &quot;mitico&quot; Recovery Plan - ovvero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) - cita ripetutamente la&quot;Comunità&quot; facendone un elemento di rilievo dell'azione progettuale. Uno degli interventi previsti è infatti la realizzazione entro il 2026 di 1.288 Case della Comunità. Queste sono ideate come strutture sanitarie, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare, nonché luoghi privilegiati per la progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria esprimendo una nuova modalità di presa in carico delle persone e delle comunità per prevenire le malattie, prolungare la vita e promuovere la salute. Ne consegue che la sede della Casa della Comunità deve essere visibile e facilmente accessibile per la comunità di riferimento (struttura di prossimità) perché è il luogo dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle più diverse esigenze sanitarie o sociosanitarie. La soluzione organizzativa raccomandata (in informatica &quot;hub & spoke&quot;) prevede un elemento centrale di una rete per le cure primarie e per i supporti sociali e assistenziali, proponendosi come luogo di offerta, ma contestualmente come luogo di relazione e di attenzione a tutte le dimensioni di vita della persona e della comunità."
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"id": "pubmed23n0397_13551",
"title": "[Rational use of medications in the treatment of urinary infections].",
"score": 0.0086206897,
"content": "MAIN: to encourage the rational use of medication in the treatment of uncomplicated acute cystitis (UAC). SECONDARY: to find the most common germs in our area and their sensitivity to medication, the most common anti-microbials used and patients age, and to evaluate the savings made through a policy of rational use of medication.Design. Retrospective, descriptive, observational study. La Solana Health Centre jointly with the biochemistry laboratory of the Talavera Area. Probabilistic randomised sampling of clinical histories of women between 20 and 80 with episodes of UAC (349 in all) between 01/10/95 and 01/10/00. First, the laboratory evaluated 591 urine cultures of complicated/uncomplicated UTI from 01/01/00 to 01/10/00, with study of the germs involved and their sensitivities. 373 positives were isolated: E. coli (78.3%), which had the greatest sensitivity to amoxycillin/clavulanic acid, fosfomycin, nitrofurantoin and cefixime; Proteus (7.2%) and Streptococcus D (5.8%). Second, clinical records were analysed for the following: antibiotics (norfloxacine and cyprofloxacine, the most common); length of treatment (average of 6.52.34 days); age of patient (greater number in under-65s). E. coli is the most common germ in UTI and is highly sensitive to amoxy/clavulanic acid, nitrofurantoin, fosfomycin and cefixime. Resistance to cyprofloxacine and norfloxacine are starting to be significant. In UAC the three-day model should be encouraged for young women; and 7 days is recommended for the over-65s. More rational use of medication would increase efficacy and suppose a considerable economic saving in our area."
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"text": "Si tratta di criptorchidismo. Deve essere trattato prima dei 2 anni di età e il trattamento ormonale è attualmente in disuso. Il trattamento di prima scelta è l'orchidopessi."
},
"5": {
"exist": false,
"char_ranges": [],
"word_ranges": [],
"text": ""
}
}
|
Si tratta di criptorchidismo. Deve essere trattato prima dei 2 anni di età e il trattamento ormonale è attualmente in disuso. Il trattamento di prima scelta è l'orchidopessi.
|
Si tratta di criptorchidismo. Deve essere trattato prima dei 2 anni di età e il trattamento ormonale è attualmente in disuso. [HIDDEN].
|
Un bambino di 12 mesi che, secondo gli esami sanitari effettuati dalla nascita, ha un testicolo destro nel canale inguinale che non può scendere nello scroto. Segnare la risposta CORRETTA:
| 323
|
it
|
{
"1": "La diagnosi più probabile è quella di testicolo retrattile.",
"2": "Per la discesa spontanea bisogna aspettare i due anni di età.",
"3": "La gonadotropina corionica umana è il trattamento di prima scelta.",
"4": "L'indicazione per l'orchidopessi non deve essere differita.",
"5": null
}
| 150
|
UROLOGIA
| 2,016
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.011592775,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
},
{
"id": "wiki20220301en162_39110",
"title": "Tarantino dialect",
"score": 0.0102262725,
"content": "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura! Tant' è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte. Io non so ben ridir com' i' v'intrai, tant' era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai. Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto, là dove terminava quella valle che m'avea di paura il cor compunto, guardai in alto e vidi le sue spalle vestite già de' raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogne calle... 'U 'càndeche de le crijatúre de San Frangísche (Enrico Vetrò) Altísseme, 'Neputènde, Signóre bbuéne, Túje so' le làude, 'a glorie e ll’anóre e ogne bbenedizzióne. A Tté súle, Altísseme, Te tòcchene, e nnisciún’óme éte dègne de Te menduváre."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0480_16429",
"title": "[Human chorionic gonadotropin: a feasible option for treating undescended testes].",
"score": 0.0099009901,
"content": "In order to shed light on the controversy in the literature about the efficacy of medical treatment of undescended testes, HCG was administered to 73 boys. They were seven month to twelve years old and none of them had puberty signs. Cryptorchidism was unilateral in 75.4%; it was bilateral in 24.6%. Children with retractile testes were excluded from the study. The patients received IM HCG 1500 to 2000 IU/sqm twice a week for 5 weeks. Testicular descent was noted in 23.0% of the undescended testes, often in the first 2.5 weeks of therapy. All children were followed up for at least a year and relapse was observed in 8.3%. Clinical signs of testosterone action faded off shortly after the end of injections. No side effects were apparent by the third month after treatment. We conclude that the administration of HCG is worth of a trial before the surgical approach is contemplated in the management of the cryptorchidism."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0098039216,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0203_11720",
"title": "[Serum testosterone response to chorionic gonadotropin (HCG) injection in normal and cryptorchid children (author's transl)].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Plasma testosterone (ng/ml) was measured in a group of prepuberal children with intrascrotal testes (n = 15) and in a group of prepuberal cryptorchid children (7 unilateral and 3 bilateral; n = 10) before and after stimulus with 3000IU of HCG (Group A) and with 5000IU (Group B). The serum testosterone before HCG stimulus was similar in normal (Group A: 1.10 +/- 0.03: Group B: 1.18 +/- 0.31) as well as in those of the cryptorchid children (Group A: 1 +/- 0.28; Group B: 1.19 +/- 0.36). The stimulus with 3000IU of HCG did not significantly raise the plasma testosterone in both normal (2.42 +/- 1.09) and cryptorchid children (1.70 +/- 0.5). The stimulus with 5000IU of HCG increased the plasma testosterone to 3.52 +/- 1 in normal children and 3.26 +/- 1.2 in cryptorchid children (p less than 0.05 with respect to the pre HCG values), with no difference in the response between the normal and the cryptorchid children."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0214_10838",
"title": "[Hormone therapy of male infertility].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Out of 49 patients who received gonadotropic therapy, 29 presented with FSH less than 1.5 mIU/ml and 20 had more than 1.5 mIU/ml. The success rate (as determined by semen analysis) in the former group was 86% (25 patients - 22 of those patients fathered one or more children) and in the latter - 5% (only 1 patient). The mean FSH level in the 20 patients who showed improvement following HMG/hCG therapy was 0.9 mIU/ml and in the 25 patients in whom gonadotropic therapy was ineffective - 2 mIU/ml."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n1063_22732",
"title": "[The differential diagnosis of constitutional delay of puberty and hypogonadotropic hypogonadism in boys].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The problem of differential diagnosis of constitutional delay of puberty/CDP and hypogonadotropic hypogonadism/HH in boys is discussed, as boys have similar genetic mechanisms and appearance. to determine accuracy of the criteria for the differential diagnosis of CDP and HH. The study included 56 boys 14.4&plusmn;0.7 years old with delayed puberty (G1P1-3/testicular volume &lt;3 сm3). We excluded patients with hypergonadotropic hypogonadism, treated with sex steroids or gonadotropins for 12 months, with endocrine/somatic diseases affecting puberty. At the first visit, we evaluated anthropometric data, bone age, testicular volume, hormones and the results of the gonadotropin-releasing hormone test (GnRH) agonist test and the human chorionic gonadotropin test (hCG) test. The HH was defined by a testicular volume &lt;3 сm3 after 2 years follow-up. The patients were divided into two groups: the first group with CDP and testicles &ge;3 cm3 (n=50) and the second group with HH and testicles &lt;3 cm3 (n=6). At the first visit in boys with CDP corrected target height was less (Me SDS &ndash;1.8 vs &ndash;0,4, р=0.02), bone age was less (Ме SDS &ndash;2.5 vs &ndash;0.2 р=0.03), testicular volume was more (Ме 1.9 vs 0.5, p=0.0003), hormones were significantly higher, such as LH (Ме 1.1 vs 0.1 mIU/ml, p=0.0002), FSH (Ме 1.9 vs 0.2 IU/l, p=0.00007), inhibin B (Ме 142.3 vs 31.3 pg/ml, p=0.00009), max LH (Ме 18.9 vs 0.6 mIU/ml, p=0.00007), max LH/FSH (Ме 2.3 vs 0.4, p=0.0002) on the GnRH agonist test and &Delta; testosterone (Ме 14.4 vs 1.1 nmol/l, p=0.0001) on the hCG test than in boys with HH. The LH &ge;0.3 mIU/ml had 86% sensitivity, 100% specificity; max LH/FSH &ge;1 &ndash; 92% sensitivity, 100% specificity; &Delta; testosterone &ge;2.7 nmol/l on the hCG test &ndash; 98% sensitivity, 100% specificity for differential diagnosis of CDP and HH in boys. However, max LH &ge;3.5 mIU/ml on the GnRH agonist test, FSH &ge;0.5 IU/l, inhibin B &ge;58 pg/ml had 100% sensitivity and specificity for diagnosis of CDP. The inhibin B &ge;58 pg/ml, LH &ge;0.3 mIU/ml, FSH &ge;0.5 IU/l or max LH &ge;3.5 mIU/ml, max LH/FSH &ge;1,0 on the GnRH agonist test, &Delta; testosterone &ge;2.7 nmol/l on the hCG test have an excellent accuracy for the differential diagnosis of CDP and HH in prepubertal boys with delayed puberty."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0086_486",
"title": "[Current diagnosis and therapy of undescended testis].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Although the etiology of maldescended testes is multifactorial, dysfunction of hypothalamic-pituitary-gonadal axis should be considered as the most important factor. The hormonal treatment with Gn-RH on its own or followed by hCG can provoke testicular descent and should be applied at 10th month of life. Failure, partial or transient success needs orchidopexy within the first two years of life to prevent infertility. If a concomitant hernia or a true ectopia is encountered, if patients are seen at an adolescent age and if the testes are truly cryptorchid, surgery is the treatment of choice."
},
{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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{
"id": "pubmed23n0250_16785",
"title": "[Proper use of prostate specific antigen].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Prostate specific antigen (PSA) has become the best marker for prostatic carcinoma. PSA is secreted by the glandular cells of prostatic epithelium and is specific for any normal, hyperplasic and tumoral prostatic tissue. PSA is excreted in blood that render its dosage accessible for clinical purpose. Two different tests are now used: Tandem test R is a radioimmunological test (N1:0-4 ng/mL), and Pros check test uses an immunoenzymatic method and is considered to be more sensitive (N1: < 2.5 ng/mL). PSA increases of 35 ng/mL for every other gram of hyperplastic prostatic tissue and of 3.5 ng/mL by gram of prostatic cancer. This test allows detection of prostate carcinoma with a positive predictive value of 49% when PSA > 4 ng/mL and 75% when PSA > 10 ng/mL. However, only biopsies will confirm the diagnostic of prostate cancer. For the patients with an increased PSA and no cancer founded by random biopsies, an increase of PSA level in the next year suggests prostate carcinoma. When the diagnostic of prostate cancer has been made, a PSA < 15 ng/mL suggests a low stage carcinoma (B1 or B2). When PSA > 75 ng/mL, there is a high probability that this cancer is node positive. Between this values, PSA cannot make the difference between stage B, C or D. The more sensitive test (Pros check) must give undetectable level after radical prostatectomy. For high stage lesion treated by hormonotherapy, or chemotherapy or radiation therapy, PSA is a good indicator of response to therapy and recurrence after therapy."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
},
{
"id": "pubmed23n0066_5703",
"title": "[Undescended testes. Current state of knowledge].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Undescended states are a frequent abnormality, which still has a controversial pathogenesis. The gubernaculum testis plays a major part, with a double hormonal control by anti-müllerian and androgenic hormones. Undescended testes present with acquired histological lesions that start developing during the 2nd year of life. Similar lesions can appear in the normally descended contralateral testis. Once acquired, these lesions are hardly or not reversible, and often associated with abnormalities of the epididymis and of the vas deferens. Infertility and cancer of the testis are the major risks of evaluation of this affection. The risks of cancer have been reassessed, and are now estimated to be 5 to times as high as for healthy men. Surgical descent of the testis does not decrease the risks. Cancer of the testis can be prevented by searching for in situ carcinoma on surgical biopsies. However, a population at higher risks, in which screening would be effective, still has to be defined among the patients with undescended testis, as the incidence of in situ carcinoma in a population with a history of undescended testis is about 2%. Hormonal treatments with HCG our LH-RH must always be used as first-intention treatments as they are innocuous, but they are not very effective. The treatment of an undescended testis is therefore mainly surgical. The decision must be made during the second year of life, before histological lesions of the testes occur."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0092592593,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "pubmed23n0204_8126",
"title": "[Unilateral monorchidism and cryptorchism. Clinical and biological findings useful in the differential diagnosis].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Eighteen prepuberal children with only one testis palpable in the scrotum were studied in order to review the clinical and endocrinological data useful for differentiating monorchidism from unilateral cryptorchidism. Compensatory testicular hypertrophy, high LH and FSH response to LH-RH (100 micrograms/1.73 m2) and well preserved Leydig cell function after HCG (5,000 IU/m2) should lead to the diagnosis of monorchidism, either both congenital or secondary to severe atrophy of the unpalpable testis. When these findings are lacking the diagnosis of unilateral cryptorchidism should be considered."
},
{
"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0091743119,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
},
{
"id": "pubmed23n0420_1266",
"title": "[Assessment of thyrotropin concentrations in children with somatotropin deficiency treated with growth hormone].",
"score": 0.0091743119,
"content": "There are contradictory literature opinions on the influence of GH therapy on the hypothalamus-hypophysis-thyroid gland axis concerning TSH secretion. Some researchers describe the possibility of complete inhibition of TSH secretion followed by overt hypothyroidism, the others do not confirm it. The aim of the study was to assess influence of the rGH therapy on TSH concentrations in GH-deficient children, who were euthyroid prior to the treatment. The study was carried out in a group of 32 children with isolated GH-deficiency in the 1st stage of sexual development according to the Tanner scale, in whom disorders of thyroid gland were excluded (T4, T3, fT4, fT3, TRH test). Recombinant GH (Genotropin a 16U-Pharmacia) was used for the treatment in the dose of 0.7 U/kg/week. Before the treatment, as well as in the 6th and 12th month of GH administration, the TRH test was performed and TSH levels were assessed in 0', 20', 30', 60' and 120 minute. The results were statistically analysed [p(alpha)<0.05]. Basal TSH levels prior to rGH administration were within normal range and the TSH response on TRH was normal with the maximal increase in the 20th minute. A statistically significant decrease of TSH concentrations was noted after 6 and 12 months of treatment in respective minutes of the test in all children. However, decreased TSH concentrations during the therapy were within normal range. During rGH therapy there is a decrease of basal and simulated TSH concentrations, however within the normal range. This phenomenon is probably connected with a direct effect of administered rGH on the release of somatostatin, a natural TSH inhibitor."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0088_8676",
"title": "[Final body height and puberty in idiopathic hypopituitarism].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Twenty four children with hypopituitarism were treated with growth hormone from 6-15 years of age until cessation of growth. The height deficit decreased from -4.2SD to -2.2SD. Final height was above the 3rd percentile in half of the patients. There was no difference in final height between patients with and without additional gonadotropin deficiency. Spontaneous puberty started late but at a normal bone age and its course was normal. In girls with gonadotropin deficiency low dose oestrogen given at unchanged growth hormone doses did not accelerate growth. Final height was closely correlated with the degree of growth retardation at the beginning of treatment (r = 0.73, p less than 0.001). In 17 of the 79 patients treated with growth hormone compliance was bad. The main cause of bad compliance was the low educational level of the parents. It is concluded that final height in growth hormone deficiency can be increased with earlier diagnosis and improved compliance."
},
{
"id": "pubmed23n1121_19919",
"title": "[Community Medicine revival. Community Medicine (revised and corrected)].",
"score": 0.009009009,
"content": "A &quot;la Scienza e l'Arte di prevenire le malattie, di prolungare la vita e di promuovere la salute attraverso gli sforzi organizzati della società&quot; sono stati attribuiti molti nomi, variamente associati tra loro: Sanità pubblica, termine onnicomprensivo della multidisciplinarietà della materia, ma anche Igiene, Medicina preventiva, Medicina sociale, Medicina di comunità a seconda del prevalente campo di attività messo in atto. L'inserimento della dimensione comunitaria nella teoria e nella pratica della Medicina richiede però la definizione di comunità, il coinvolgimento nell'azione di tutela della salute (promozione, conservazione e recupero), la localizzazione territoriale (dove la gente vive e lavora), la disponibilità di risorse finalizzate e così via. Una esigenza quanto mai necessaria specialmente ora che l'ormai &quot;mitico&quot; Recovery Plan - ovvero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) - cita ripetutamente la&quot;Comunità&quot; facendone un elemento di rilievo dell'azione progettuale. Uno degli interventi previsti è infatti la realizzazione entro il 2026 di 1.288 Case della Comunità. Queste sono ideate come strutture sanitarie, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare, nonché luoghi privilegiati per la progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria esprimendo una nuova modalità di presa in carico delle persone e delle comunità per prevenire le malattie, prolungare la vita e promuovere la salute. Ne consegue che la sede della Casa della Comunità deve essere visibile e facilmente accessibile per la comunità di riferimento (struttura di prossimità) perché è il luogo dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle più diverse esigenze sanitarie o sociosanitarie. La soluzione organizzativa raccomandata (in informatica &quot;hub & spoke&quot;) prevede un elemento centrale di una rete per le cure primarie e per i supporti sociali e assistenziali, proponendosi come luogo di offerta, ma contestualmente come luogo di relazione e di attenzione a tutte le dimensioni di vita della persona e della comunità."
},
{
"id": "pubmed23n0066_6145",
"title": "[Non-palpable testes. Apropos of 161 cases].",
"score": 0.009009009,
"content": "A series of 161 boys with 178 impalpable testes is reviewed. Extended inguinal exploration was the main form of investigation and treatment. Hormone injections and studies were performed in bilateral cases. Sonography was unhelpful. Laparoscopy was not used. Impalpables testes account for 7% of all boys with an anomaly of testicular descent and 8.5% of operated boys. One hundred and twenty six testes were found, 58 in the abdomen, 68 in the inguinal canal. Thirty one nodular vestige were found and all 25 with histopathology were spermatic duct residue. In 21 boys no trace of testes or spermatic duct remnant were found. Ninety five testes were successfully brought to the scrotum with one (85) or two (10) stage procedure. Anomalies of the upper urinary tract in 13 of 21 cases without testes or spermatic duct remnant were very rare. In bilateral cases it looks better to search a testes whatever the biological responses to gonadotropin stimulation."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0089285714,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0672_12146",
"title": "[Utility of inhibin B in the management of male infertility].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Inhibin B (INHB) is an hormone produced by Sertoli's cells that exercises a negative feedback on FSH secretion. In this study we analyze its diagnostic value as a marker of spermatogenesis and its prognostic value for testicular sperm extraction in azoospermic patients. Between June 2003 and April 2007 we studied 504 infertile males in our Fertility Department. Until May 2006 we determined INHB only in patients with a sperm count <10M/ml. Since then INHB was determined in every patient due to the present study. 158 determinations were finally performed using enzymoimmunoassay considering normal values between 80 and 300pg/ml. We correlated INHB values with other hormones, spermatic count and, in case of azoospermia (24 patients), with success/failure of surgical sperm retrieval from testes (TESE) to use for intracytoplasmatic sperm injection (ICSI). A significant correlation was observed between INHB and FSH (r=-0.469, p<0.001) and LH (r=-0.399, p<0.001) but not with testosterone, prolactin, estradiol and SHBG. Sperm count was better correlated with INHB (r=0.247; p<0.003) than with FSH (r: -0.157; p<0.052). INHB and FSH were altered in 57.6% and 42.1% of azoospermia respectively, 42.1% and 11.1% in severe oligospermia (0-2M/ml) and 5% and 3.3% in oligospermia (>2M/ml) and normozoospermia. In azoospemic patients PPV for success in testicular sperm extraction was 81.8 % for normal INHB and 76.6% for normal FSH. NPV for failure of sperm retrieval was 61.6% for low INHB and 63.6% for high FSH. An inverse correlation exists between INHB and FSH and LH levels. INHB correlates better than FSH with sperm count. In azoospermia and oligospermia (<2M/ml), low INHB is more sensitive to detect testicular damage than high FSH. Normal INHB level predicts better than FSH the success of testicular sperm extraction for ICSI, although the favourable outcome can never be assured."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0088495575,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0042_5011",
"title": "[Stimulation of testicular secretion by chorionic gonadotrophin. Results in normal men and in hypogonadic patients].",
"score": 0.0088495575,
"content": "In normal adult male, the intra-muscular hCG-test (5000 I.U. X 3) results in a progressive rise of plasma testosterone and dihydrotestosterone, and in a sharp increase of plasma estradiol followed by a decrease although th hCG stimulation is maintained. In testicular dysgenesis, the testosterone and estradiol responses are variable. In adult male gonadotropin deficiency, basal testosterone is always very low, and rises strongly, under hCG-test, only when previous and recent (less than 10 years) exposure to endogenous or exogenous gonadotropin had induced virilization ; by contrast the defective response of estradiol in all cases provides a reliable estimate of the actual gonadotropin deficiency."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0087719298,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0085_18705",
"title": "[Blood testosterone in cryptorchid newborn infants: does it have a prognostic significance?].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Testosterone, LH, FSH, blood levels at birth were determined in 40 Italian true cryptorchid , 12 pseudo-cryptorchid and 71 healthy newborns. Testosterone concentrations were interpreted according to the localisation of the retained testicles. A greater incidence of spontaneous remission of the cryptorchidism was found in those subjects with: 1) testosterone plasma levels overlapping the neonatal range; 2) testicles placed in proximity to the external orifice of the inguinal tunnel. Follow-up of these infants up to 2 years of age will test the hypothesis."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0273_14040",
"title": "[Clinical significance of changing from a second to a third generation thyroid stimulating hormone (TSH) assay].",
"score": 0.0086956522,
"content": "In recent years new sensitive immunochemoluminiscentic methods to measure thyroid stimulating hormone, TSH have been introduced. In this investigation we have made a comparison between an older, less sensitive, second generation TSH assay and a new, sensitive, third generation TSH assay in order to evaluate if new information of clinical value is obtained. We found that 20% of all the sera that were sent to the laboratory for TSH measurement showed low values. In the sera with low TSH concentration a great variation was observed between the \"correct\" values found with the third generation assay and the values found with the less sensitive second generation assay. We conclude, that since many sera sent to a routine laboratory have low TSH concentrations, and since it is of clinical importance to know the correct TSH value in many different patient categories, a third generation TSH assay is recommended in the daily routine."
}
]
}
}
}
|
2
|
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"1": {
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"text": "nessuna di queste 3 opzioni è associata a drusen nell'occhio controlaterale)."
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"2": {
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100
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"text": "L'AMD nella sua forma essudativa presenta sia questa presentazione clinica (perdita della vista e metamorfopsia) sia il caratteristico fondo descritto nella domanda, e in più la drusen è solitamente visibile nell'occhio controlaterale."
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"3": {
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"5": {
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"text": ""
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Nessuna delle altre tre opzioni fornisce un quadro clinico di questo tipo (la VAPD è solitamente asintomatica, l'ARVO produce una perdita improvvisa e totale o quasi totale della vista con la tipica "macchia rossa di ciliegia" nel fondo, e l'AINO sia arteritica che non arteritica produrrebbe un edema papillare solitamente con emorragie peripapillari ma non maculari, e nessuna di queste 3 opzioni è associata a drusen nell'occhio controlaterale). L'AMD nella sua forma essudativa presenta sia questa presentazione clinica (perdita della vista e metamorfopsia) sia il caratteristico fondo descritto nella domanda, e in più la drusen è solitamente visibile nell'occhio controlaterale.
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Nessuna delle altre tre opzioni fornisce un quadro clinico di questo tipo (la VAPD è solitamente asintomatica, l'ARVO produce una perdita improvvisa e totale o quasi totale della vista con la tipica "macchia rossa di ciliegia" nel fondo, e l'AINO sia arteritica che non arteritica produrrebbe un edema papillare solitamente con emorragie peripapillari ma non maculari, e [HIDDEN]). L'AMD nella sua forma essudativa presenta sia questa presentazione clinica (perdita della vista e metamorfopsia) sia il caratteristico fondo descritto nella domanda, e in più la drusen è solitamente visibile nell'occhio controlaterale.
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Una donna di 84 anni ha presentato una perdita della vista nell'occhio sinistro per 4 giorni, accompagnata da metamorfopsia. La macula mostrava abbondanti essudati duri, due piccole emorragie profonde e un distacco retinico neurosensoriale localizzato. L'occhio controlaterale mostra abbondanti drusen morbide. Quale delle seguenti diagnosi ritiene più probabile?
| 311
|
it
|
{
"1": "Distacco acuto del vitreo posteriore.",
"2": "Degenerazione maculare legata all'età (AMD) essudativa.",
"3": "Ostruzione dell'arteria retinica centrale.",
"4": "Neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica.",
"5": null
}
| 217
|
OFTALMOLOGIA
| 2,016
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0154385965,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0562_6775",
"title": "[Does the cilioretinal artery affect age-related macular degeneration?].",
"score": 0.0099009901,
"content": "The aim of this study was to investigate the influence of the cilioretinal artery (CRA) on eyes with age-related macular degeneration (AMD). One hundred and seventy-five eyes with AMD and 170 eyes without AMD as a control were included in the study. The prevalence of a CRA was compared between the control subjects and the patients with AMD. A CRA was established in 20.6 % of eyes that did not have AMD. 12.5 % of eyes with AMD had a CRA (p = 0.045). A CRA was observed in 13.6 % of eyes with wet AMD, in 10.5 % of eyes with dry AMD and in 19.2 % of eyes with drusen. The presence of CRA may have protective effects against the development of AMD."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0098039216,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0004_947",
"title": "[Value and limit of photocoagulation for juxtafoveolar sub-retinal vessels (author's transl)].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Sub-retinal new vessels arising from the choroid are the most dangerous components in disciform maculopathies. The greatest advance made in their treatment has been due to the use of photocoagulation over the last few years, but their destruction by this method is still a very controversial subject. The aim of the present study was to define which lesions should be treated and which should not. Results demonstrated that the use of photocoagulation to destroy new vascular membrane which is very close to the foveola, is possible, and can restore vision or preserve useful visual acuity. The laser can be used very close to the centre of the foveola, even in a part of the central avascular area. A randomized study is now being conducted and should supply statistical evidence as to whether this treatment should or should not be recommanded."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
},
{
"id": "pubmed23n0672_177",
"title": "[Treatment with bevacizumab in exudative age-related macular degeneration].",
"score": 0.0097087379,
"content": "evaluation of the treatment with bevacizumab for advanced exudative AMD. prospective study on 163 patients (December 2006-February 2009). All patients received a series of 3 intravitreal injections with bevacizumab (1.25 mg/0.05 ml) at 6 weeks intervals followed by surveillance and continuation or restart of therapy based on clinical criteria and central macular thickness (CMT). The series was subdivided in three groups based on initial VA (VA < or = 0, 1; VA = 0, 1-0, 3; VA > or = 0,3). Final VA increased or remained constant in 88% of patients. VA increased in all three groups: from 0.029 to 0.069 in the first group; from 0.152 to 0.245 in the second group; and from 0.409 to 0.612 in the third group. In all three groups the increase in VA achieved statistical significance (p < 0.001). The whole series manifested an anatomical improvement (final mean CMT of 243.3 microm, as compared to initial mean CMT of 345.3 microm). intravitreal treatment with bevacizumab is efficient but should be followed by aggressive follow-up and rapid resume of the treatment if recurrence is diagnosed."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
},
{
"id": "pubmed23n0703_8245",
"title": "[Peripheral retina in AMD patients].",
"score": 0.0096153846,
"content": "To determine the frequency and possible correlation between peripheral retinal lesions and AMD. 92 patients (50-89 years old), with AMD were evaluated by indirect ophthalmoscopy and biomicroscopy with triple mirror. The control group consisted of 92 patients without any lesions in macula and other retinal changes. At the AMD patients the peripheral benign lesions were found more frequent than in control group (p = 0.003, especially: drusen (p = 0.026), atrophy (p = 0.011), and chorioretinal degeneration (p = 0.001). The presence of peripheral retinal lesions may correlate with AMD evaluation."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0318_3211",
"title": "[Age related macular degeneration as a cause of blindness].",
"score": 0.0095238095,
"content": "To present our studies concerning the causes of blindness in age-related macular degeneration, including the relationship with risk factors for this disease. A total number of 158 eyes with AMD in 99 patients were examined. Among them there were 21 cases with visual acuity 0.1 or less in the better eye. This group of patients underwent a detailed analysis in order to determine the factors responsible for visual impairment in comparison to the patients with better visual function. Blindness is connected mostly with exudative AMD. There are no significant differences in prevalence of risk factors for AMD between the group of patients with visual loss and that of patients with visual acuity above 0.1. The majority of patients referred to the ophthalmologist too late and on account of that is should be necessary to perform prophylactic examinations of the people above sixty."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1887",
"title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].",
"score": 0.0094339623,
"content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."
},
{
"id": "pubmed23n0663_21428",
"title": "[Decreased visual acuity from optic disc drusen].",
"score": 0.0094339623,
"content": "To evaluate the visual acuity in patients with optic disc drusen and its relationship with the existence of superficial drusen. For a six-year period (from 1997 to 2003), fifty-five patients (100 eyes) with optic disc drusen, confirmed with B- echography, were diagnosed. According to their ophthalmoscopic appearance under 20 degrees retinography, the drusen were classified as hidden or visible. We evaluated the best corrected visual acuity. When the visual acuity was less than 0.8, other additional causes of visual impairment were studied. The average visual acute in patients with papillary drusen was 0.82 (maximum 1.2 and minimum 0.05). Lower visual acute was found in those patients with visible drusen. Visual acute was statistically worse (p = 0.016) as the number of drusen increased. The visual acute was normal in 75 cases. The decreased visual acute was exclusively secondary to drusen in 5 cases. In the other 20 patients concomitant causes of visual impairment were found. A decreased visual acute secondary to drusen is unusual. When present, it is usually moderate and associated with disturbances of the peripheral visual field. There is a significant relationship between the decrease in visual acute and the number of visible drusen. When the central vision is decreased, but not the visual field, other concomitant conditions that could also affect the vision, should be ruled out."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
},
{
"id": "pubmed23n0570_2505",
"title": "[Intravitreal bevacizumab versus verteporfin and intravitreal triamcinolone acetonide in patients with neovascular age-related macula degeneration].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The aim of this study was to compare intravitreal bevacizumab (IVB) and verteporfin therapy in combination with 4 mg intravitreal triamcinolone (PDT-IVTA) in patients with neovascular age-related macular degeneration (AMD). A total of 30 eyes of 30 patients with neovascular AMD were included in a prospective, randomized study. Ten eyes received PDT-IVTA with a standard light fluence of 50 J/cm(2) (SPDT-IVTA), ten were treated with PDT-IVTA with a reduced light fluence of 25 J/cm(2) (RPDT-IVTA) and ten received IVB. The main outcome was evaluated using early treatment diabetic retinopathy study (ETDRS) visual acuity, fluorescein angiography and optical coherence tomography (OCT) at baseline as well as at day 1, week 1, 1 month and 3 months after therapy. At the beginning of therapy, the distribution of the groups was balanced. After 3 months, the SPDT-IVTA group showed a non-significant vision loss of seven letters (p<0.3) while a vision loss of 0.5 letters (p<0.9) was found in the RPDT-IVTA group. At the same time, the IVB group had a vision improvement of 11.8 letters (p<0.001). This vision improvement was statistically significant compared to the results of both PDT-IVTA groups (p<0.005). Central retinal thickness (CRT) decreased up to month 3 in the SPDT-IVTA group by 132 microm, in the RPDT-IVTA group by 78 mum and in the IVB group by 138 microm, (p<0.05 in the three groups). No significant difference in the decrease of CRT was found between the treatment groups after 3 months. IVB shows significantly better results in vision improvement in the short-term compared to the two PDT-IVTA groups. Within 3 months, all groups showed a comparable decrease in CRT. Long-term follow-up is required to evaluate the safety and treatment efficacy of all treatment modalities."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
},
{
"id": "pubmed23n0912_8717",
"title": "Desgarros del epitelio pigmentario de la retina: factores de riesgo, mecanismo y control terapéutico.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Los desgarros del epitelio pigmentario de la retina (EPR) se asocian en la mayoría de los casos con los desprendimientos vascularizados del EPR debido a una degeneración macular asociada a la edad (DMAE), y normalmente implican una pérdida adversa de la agudeza visual. Estudios recientes indican que ha habido un aumento en la incidencia de desgarros del EPR desde la introducción de fármacos anti-factor de crecimiento del endotelio vascular (anti-VEGF) así como una asociación temporal entre el desgarro y la inyección intravítrea. Dado que el número de pacientes con DMAE y el número de inyecciones anti-VEGF va en aumento, tanto la dificultad de prevenir desgarros del EPR como el tratamiento tras la formación de los desgarros han adquirido una mayor relevancia. De forma paralela, la evolución de la imagenología de la retina ha contribuido de manera significativa a comprender mejor el desarrollo de los desgarros del EPR en los últimos años. Esta revisión resume los conocimientos que se poseen actualmente sobre el desarrollo, los factores pronósticos y las estrategias terapéuticas de los desgarros del EPR antes y después de que estos se formen."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0862_1076",
"title": "[Evaluation of the efficacy of aflibercept's in the treatment of neovascular age-related macular degeneration in treatment-naive and switched patients. Report of 86 cases].",
"score": 0.0091743119,
"content": "AMD (age-related macular degeneration) is the leading cause of legal blindness after age 50 in developed countries. Anti-VEGF therapy by intravitreal injection has become the standard for the treatment of neovascular AMD. Ranibizumab is the most currently used, but the arrival of aflibercept on the market 1 year ago is changing clinical practices in France. The objective of this study is to evaluate the efficacy of aflibercept in AMD. All patients with neovascular AMD undergoing IVT (intra-vitreal injection) of aflibercept were included. All patients had at baseline and on follow-up visits a measurement of best corrected visual acuity (ETDRS), a fundus examination and an OCT. For statistical analysis, we analyzed the data at 0, 3, 6 and 12 months. An induction phase was carried out for treatment-naive patients, and follow-up was performed according to the PRN method (Pro Re Nata). The total number of injections over the entire follow-up period was recorded. Ninety-six eyes were included, with 17 treatment-naive patients and 69 patients who had previously received ranibizumab. At 1 year, all patients had a mean improvement of 5.4 ETDRS letters (P=0.0026). The OCT data showed a rapid decline in retinal thickness, from baseline to the third month, of 143 microns on average (P=5.6×10(-15)); between the 3rd and 6th month, this was slower, with an average decrease of 4.6 microns, and between the 6th and the 12th month, the difference was significant, with an average decrease of 36 microns (P=0.003). The number of injections over one year was 5.7 on average. The efficacy of aflibercept with a PRN protocol provides interesting results, with an improvement in visual acuity and central retinal thickness in all treated groups, and with fewer injections than advocated."
},
{
"id": "pubmed23n1073_16139",
"title": "Laparoscopic versus open complete meso-colic excision for right-sided colon cancer. Analysis of short-term outcomes.",
"score": 0.0090909091,
"content": "L'emicolectomia destra per escissione mesocolica completa (EMC) laparoscopica mostrerebbe benefici comparabili a breve termine, nonché esiti patologici e oncologici per la chirurgia a cielo aperto. Lo scopo di questo studio era di confrontare la tecnica laparoscopica e la EMC aperta per i tumori del colon sul lato destro in termini di campioni patologici e risultati a breve termine. I dati dei pazienti sottoposti a EMC laparoscopica (n=31) e EMC aperto (n=35) per adenocarcinoma del colon destro tra gennaio 2016 e giugno 2019 sono stati analizzati retrospettivamente. Sono stati confrontati dati demografici, parametri preoperatori, peroperatori e postoperatori e campioni di patologia dei due gruppi. Non ci sono state differenze statistiche tra il gruppo laparoscopico di EMC e il gruppo aperto di EMC in termini di età, sesso, indice di massa corporea, posizione del tumore, punteggio dell'American Society of Anesthesiologists (ASA), presenza di comorbidità, storia di altre neoplasie e precedente chirurgia addominale (p>0,05). I pazienti nel gruppo EMC laparoscopico presentavano lunghezze d'incisione più brevi, tempi operativi più lunghi, minore perdita di sangue operativa, tempi di mobilizzazione più brevi, recupero precoce del movimento intestinale, tempo più breve per dieta leggera, durata ridotta della degenza e dimensioni del tumore più piccole (p<0,05). Il numero medio di linfonodi raccolti in gruppi laparoscopici e di EMC aperti non era statisticamente significativo (29,83+8,90 e 31,34+13,10, rispettivamente). Non ci sono state differenze statistiche in termini di lunghezza del campione tra i gruppi laparoscopici e aperti di EMC (35,19+9,8 cm e 32,71+11,12 cm, rispettivamente). Il tasso di complicanze postoperatorie di 30 giorni era più elevato nel gruppo EMC aperto (35,5% contro 42,9%, rispettivamente), ma non statisticamente significativo (p>0,05). Patologici (lunghezze dei campioni, lunghezze dei margini di resezione, numero di linfonodi e resezione R0) e risultati a breve termine del gruppo laparoscopico di EMC erano comparabili. Inoltre, la EMC laparoscopica ha conferito benefici a breve termine in termini di lunghezze di incisione più brevi, minore perdita di sangue operativa, riduzione dei tempi di mobilizzazione, recupero precoce dei movimenti intestinali, minor tempo di dieta leggera e riduzione della durata della degenza ospedaliera. Sulla base di questi risultati, la EMC laparoscopica può essere considerata come un approccio elettivo di routine per il carcinoma del colon destro."
},
{
"id": "pubmed23n0912_8711",
"title": "Sobre la terapia génica para enfermedades de la retina.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Las mutaciones en un gran número de genes provocan degeneración de la retina y ceguera sin que exista actualmente cura alguna. En las últimas décadas, la terapia génica para enfermedades de la retina ha evolucionado y se ha convertido en un nuevo y prometedor paradigma terapéutico para estas enfermedades poco comunes. Este artículo refleja las ideas y los conceptos que parten de la ciencia básica hacia la aplicabilidad de la terapia génica en el ámbito clínico. Se describen los avances y las reflexiones actuales sobre la eficacia de los ensayos clínicos en la actualidad y se discuten los posibles obstáculos y soluciones de cara al futuro de la terapia génica para enfermedades de la retina."
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.009009009,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "pubmed23n0972_1851",
"title": "[Comparación de la densidad capilar parafoveal entre sujetos sanos y diabéticos con y sin retinopatía].",
"score": 0.009009009,
"content": "Parafoveal capillary density changes have not been characterized in type 2 diabetics without retinopathy. To compare parafoveal capillary density between healthy subjects, and diabetics with and without retinopathy. Observational, prospective, transversal and comparative study; subjects without diabetes (group 1), diabetics without retinopathy (group 2), with retinopathy (group 3) and with diabetic macular edema (group 4), without macular ischemia, were included. The study variable was parafoveal capillary density, and the predictor variables were the measures of the foveal avascular zone, retinal thickness and the group. The variables were compared between groups using Kruskal-Wallis and Spearman's Rho tests. One hundred and forty eyes were evaluated; parafoveal capillary density was higher in group 1 than in the rest (p < 0.05). Area, perimeter and diameter of the foveal avascular zone were higher in group 3. A positive correlation existed a positive between parafoveal capillary density and central field thickness in groups 1, 2 and 3. Parafoveal capillary density decreases as diabetes-induced damage increase; a reduction may exist in diabetics without retinopathy and normal retinal thickness and foveal avascular zone are normal. The clinical impact of this finding requires further evaluation."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n0635_12534",
"title": "[Guidelines of clinical practice of the SERV: treatment of exudative age-related macular degeneration (AMD)].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Age related macular degeneration (ARMD) in its neovascular form is a serious disease which produces legal blindness in many patients with poor prognosis if left untreated. We intend to establish a clinical guide with the different therapeutic options that exist nowadays, which may help the ophthalmologists in their clinical practice. A group of medical retina experts selected by SERV have evaluated the results of different published studies with the drugs currently available, obtaining an evidence-based consensus. Some recommendations have been established for diagnosis, treatment and monitoring of patients with neovascular ARMD. The intravitreal injection of ranibizumab at a dosage of 0.5 mg produces significant improvement of visual acuity in subfoveal lesions, according to data obtained from studies with the highest level of evidence. It should be considered as a first choice drug. The use of bevacizumab, a drug with not approved indication for intraocular use, nor for the treatment of neovascular ARMD can reach a result which is closer to the ones obtained with ranibizumab than to those obtained with photodynamic therapy (PDT) and pegaptanib. The use of intravitreal pegaptanib sodium in intravitreal injection at a dosage of 0.3 mg as a treatment for subfoveal lesions can obtain similar results to the TFD, but with a wider range of injuries. The results of the evidence-based studies are a good guide for the treatment of this disease."
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"id": "pubmed23n1115_5743",
"title": "",
"score": 0.0088495575,
"content": "La recente approvazione del testo unico sulle malattie rare da parte dei due rami del Parlamento (Disposizioni per la cura delle malattie rare e per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani) richiama l'attenzione degli operatori di Sanità pubblica su una materia vasta e disomogenea come la ricerca, la diagnosi e il trattamento delle malattie rare. La disponibilità di un testo di legge, anche se devono seguire i decreti attuativi per rispondere alle necessità concrete dei malati e delle loro famiglie, è comunque uno strumento essenziale nella \"cassetta degli attrezzi\" degli operatori in quanto «dai documenti storici più antichi a quelli contemporanei si hanno prove del ricorso ad atti normativi non solo nei momenti di emergenza (gestione delle epidemie) ma anche nell'organizzazione e il controllo della vita quotidiana sempre in nome e per conto della salute collettiva» (Editoriale. La normazione, lo strumento cardine di Sanità pubblica. Igiene e Sanità Pubblica 2020; 76: 284-286)."
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"id": "pubmed23n0376_15791",
"title": "[Acute macular neuroretinopathy: a case report].",
"score": 0.0088495575,
"content": "A 68 year old woman developed a sudden decrease in her visual acuity in both eyes with several central scotomas. Funduscopy demonstrated a motted alteration of the retinal pigment epithelium in both maculae. The fluorescein angiography showed a choroidal ischemia at the macular level in both eyes. The patient was diagnosed of acute macular neuroretinopathy. This entity is included among the so-called <<white dot syndromes>>. However, it is important to determine which of these diseases each patient suffers in order to determine if treatment is necessary, the visual prognosis and the possibility of recurrences."
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"id": "pubmed23n0078_6334",
"title": "[Peripheral neovascularization of the retina in diabetic retinopathy: fluorescein angiography classification and results of panretinal laser treatment].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The prospective study reported here was based on 105 diabetic eyes with \"new vessels elsewhere\" (NVE), treated exclusively by panretinal laser application and followed up for 2.5 to 4 years. Fundus angiography was performed before treatment. The eyes were then classified in four categories according to the extent and location of capillary nonperfusion responsible for the NVE, namely 1) generalized ischemia (Type A); 2) extensive midperipheral ischemia (Type B); 3) moderate midperipheral ischemia (Type C); and 4) peripheral ischemia (Type D). Analysis of the neovascularization distribution pattern showed that NVE alone existed only in Type D, whereas in the other three types the neovascularization was present either only in the retina or in both the retina and the optic disk. This mixed vascularization was 100% in Type A, 71% in Type B, 31% in Type C, and nonexistent in Type D. Statistical analysis revealed a significant correlation between the type of ischemia and the location of the new vessels. The therapeutic results 3-4 months, 1 year, and 2.5-4 years after intervention showed a significant trend toward an increase in the number of eyes with recurrences when moving from Type D to Type A. This means that the prognosis of NVE after panretinal laser coagulation depends mainly on the type of retinal ischemia. The poorest prognosis is that for generalized ischemia (Type A), followed in descending order by Types B, C, and D. The critical period for increased recurrence in cases which initially responded positively to treatment is primarily in the first 3-4 months following the intervention."
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"id": "pubmed23n1143_11649",
"title": "[Topical interest of the origin of Hygiene and Public Health].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Potrebbe destare stupore richiamare l'attenzione dei cultori dell'Igiene e Sanità pubblica su una tra le opere più significative delle circa settanta che costituiscono il Corpus ippocratico - probabilmente assemblato nella biblioteca di Alessandria, all'inizio del III secolo a.C. - cioè sull' \"Aria, Acqua, Luoghi\", che identifica nell'ambiente, nelle condizioni metereologiche, nelle sostanze presenti nell'acqua da bere e in altri fattori molto concreti le possibili cause delle malattie, anziché attribuire loro un'origine soprannaturale. Questa intuizione millenaria attribuita ad Ippocrate, padre della Scienza medica, ha improntato tutta la storia dell'Igiene e Sanità pubblica dando luogo ad un immenso corpus dottrinale che, seguendo man mano le nuove conoscenze, ha dimostrato la natura dinamica e il continuo ampliamento della disciplina. Disciplina che sta ora sempre più interessando il mondo non solo scientifico ma anche politico e popolare impressionato dalla manifestazione di vistosi fenomeni naturali attribuibili ad una modificazione di equilibri tra i componenti dei tre regni della natura: animale, vegetale e minerale."
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{
"id": "pubmed23n0593_11371",
"title": "[Intravitreal administration of triamcinolone and bevacizumab for pigment epithelial detachment in conjunction with AMD].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The effect of the vascular endothelial growth factor (VEGF) inhibitors triamcinolone and bevacizumab (Avastin) on serous pigment epithelial detachment (PED) related to age-dependent macular degeneration (AMD) was analysed retrospectively. Data of 45 patients (45 eyes) were evaluated: 11 patients received an intravitreal injection with triamcinolone and 16 with bevacizumab. The remaining 18 patients received no therapy. Visual acuity (VA), height of the PED, retinal thickness and the cystoid component of the PED were compared after 6 months follow-up. Over 90% showed a stabilisation or improvement in VA after bevacizumab therapy; 63% of those who received triamcinolone showed VA stabilisation. Patients who received no therapy had a significant decrease in VA. Our data seem to implicate that VA outcome is much better after bevacizumab treatment. VA outcome seems to correlate with the cystoid component of the foveal oedema rather than with the height of PED. A greater number of patients with a longer period of follow-up are necessary to confirm these results."
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{
"id": "pubmed23n1121_19919",
"title": "[Community Medicine revival. Community Medicine (revised and corrected)].",
"score": 0.0086206897,
"content": "A &quot;la Scienza e l'Arte di prevenire le malattie, di prolungare la vita e di promuovere la salute attraverso gli sforzi organizzati della società&quot; sono stati attribuiti molti nomi, variamente associati tra loro: Sanità pubblica, termine onnicomprensivo della multidisciplinarietà della materia, ma anche Igiene, Medicina preventiva, Medicina sociale, Medicina di comunità a seconda del prevalente campo di attività messo in atto. L'inserimento della dimensione comunitaria nella teoria e nella pratica della Medicina richiede però la definizione di comunità, il coinvolgimento nell'azione di tutela della salute (promozione, conservazione e recupero), la localizzazione territoriale (dove la gente vive e lavora), la disponibilità di risorse finalizzate e così via. Una esigenza quanto mai necessaria specialmente ora che l'ormai &quot;mitico&quot; Recovery Plan - ovvero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) - cita ripetutamente la&quot;Comunità&quot; facendone un elemento di rilievo dell'azione progettuale. Uno degli interventi previsti è infatti la realizzazione entro il 2026 di 1.288 Case della Comunità. Queste sono ideate come strutture sanitarie, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare, nonché luoghi privilegiati per la progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria esprimendo una nuova modalità di presa in carico delle persone e delle comunità per prevenire le malattie, prolungare la vita e promuovere la salute. Ne consegue che la sede della Casa della Comunità deve essere visibile e facilmente accessibile per la comunità di riferimento (struttura di prossimità) perché è il luogo dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle più diverse esigenze sanitarie o sociosanitarie. La soluzione organizzativa raccomandata (in informatica &quot;hub & spoke&quot;) prevede un elemento centrale di una rete per le cure primarie e per i supporti sociali e assistenziali, proponendosi come luogo di offerta, ma contestualmente come luogo di relazione e di attenzione a tutte le dimensioni di vita della persona e della comunità."
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{
"id": "pubmed23n0300_17685",
"title": "[Has the incidence of postoperative PVR in rhegmatogenous retinal detachment decreased?].",
"score": 0.0086206897,
"content": "To determine whether the incidence of severe postoperative PVR in primary rhegmatogenous retinal detachment has decreased over the last twelve years. We prospectively evaluated 595 eyes of 554 consecutive patients with primary rhegmatogenous retinal detachment, referred before any failed attempt to reattach the retina, managed by the same surgeon between March 1983 and December 1994. The eyes were divided into two consecutive series: 275 eyes operated on from March 1983 through February 1988 (series no. 1), and 320 eyes operated on from February 1988 through December 1994 (series no. 2). We conducted univariate and multivariate statistical analyses to compare the incidence of postoperative PVR in the two consecutive series. The overall incidence of postoperative PVR was 8.72% (24/275 eyes) in series no. 1, versus 2.81% (9/320 eyes) in series no. 2 (p < 0.01). The incidence of postoperative PVR in retinal detachments due to atrophic holes in lattice degeneration, oral dialyses, and macular holes in myopic eyes, was nil in both series. The incidence of postoperative PVR in retinal detachments due to horseshoe tears with mobile posterior edges was 1.16% (1/86 eyes) in series no. 1, and 0% (0/109 eyes) in series no. 2. The incidence of postoperative PVR in retinal detachments associated with horseshoe tears with curled posterior edges was 21.15% (11/52 eyes) in series no. 1 versus 3.2% (3/93 eyes) in series no. 2 (p < 0.001). The incidence of postoperative PVR in giant tears was 35.5% (11/31 eyes) in series no. 1. and 14.7% (5/34 eyes) in series no. 2 (chi square = 3.77; at the limit of significance). The incidence of postoperative PVR in retinal detachments du to paravascular tears of the post-equatorial region in myopic eyes was 25% (1/4 eyes) in series no. 1, and 14% (1/7 eyes) in series no. 2. In our own experience, the incidence of postoperative PVR in primary rhegmatogenous retinal detachment has decreased at a statistically significant level since 1988. We believe that the decreased incidence of postoperative PVR in our most recent series is mainly related to the use of laser photocoagulation retinopexy rather than cryopexy in the management of high risk eyes (retinal detachments associated with horseshoe tears with curled posterior edges, and giant tears)."
}
]
}
}
}
|
2
|
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"1": {
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180
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"text": "La frattura di Lefort di tipo I non interessa il contenuto orbitale."
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"2": {
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111
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"text": "La diplopia nello sguardo verticale è altamente suggestiva di un interessamento delle pareti ossee dell'orbita."
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"3": {
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"4": {
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|
La diplopia nello sguardo verticale è altamente suggestiva di un interessamento delle pareti ossee dell'orbita. La frattura di Lefort di tipo I non interessa il contenuto orbitale. Conoscendo queste informazioni, l'unica risposta corretta è la 2. Se avessimo dei dubbi sul fatto che la frattura di Lefort di tipo I interessi o meno l'orbita, basta guardare le risposte. Chi ha posto la domanda voleva essere sicuro che l'unica risposta valida fosse la numero 2; per questo ha aggiunto il tag "ma per sicurezza lo verifichiamo con una TAC".
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La diplopia nello sguardo verticale è altamente suggestiva di un interessamento delle pareti ossee dell'orbita. La frattura di Lefort di tipo I non interessa il contenuto orbitale. Conoscendo queste informazioni, l'unica risposta corretta è [HIDDEN]. Se avessimo dei dubbi sul fatto che la frattura di Lefort di tipo I interessi o meno l'orbita, basta guardare le risposte. Chi ha posto la domanda voleva essere sicuro che l'unica risposta valida fosse [HIDDEN]; per questo ha aggiunto il tag "ma per sicurezza lo verifichiamo con una TAC".
|
Di fronte a un trauma diretto al lato destro del viso, in seguito al quale il paziente presenta un ematoma palpebrale unilaterale, diplopia nello sguardo verticale e difficoltà ad aprire la bocca, quale delle seguenti affermazioni è vera?
| 137
|
it
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{
"1": "Si tratta molto probabilmente di una frattura della faccia media di tipo Lefort I.",
"2": "Si tratta probabilmente di una frattura orbitomalare unilaterale. La diagnosi dovrebbe essere verificata con una TC (tomografia assiale computerizzata).",
"3": "Si tratta di una frattura della base del cranio a livello del forame carotideo.",
"4": "La diagnosi probabile è di frattura con dislocazione del condilo mandibolare.",
"5": "Una frattura mandibolare è probabilmente associata a una frattura della faccia media di tipo Lefort I."
}
| 164
|
OTORINOLARINGOIATRIA E CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE
| 2,012
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0099009901,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0493_15115",
"title": "[Evaluation of vertebral fractures with dual energy absorptiometry: is it an alternative to conventional radiography?].",
"score": 0.0099009901,
"content": "A new technique based on bone densitometry is proposed, as a potential alternative to X rays evaluation of vertebral deformities. Compared to conventional X ray, this technique offers a good specificity ranging from 95 to 99%. The variable sensitivity reported (from 0.53 to 0.92%), due to poor detection of higher thoracic vertebrae, hampers the diagnostic value of the technique. Nevertheless, its good negative predictive value may allow its use as a screening tool in a high risk population. Main progress should be performed on the image definition in order to increase the diagnostic sensitivity of the technique."
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{
"id": "pubmed23n1059_25345",
"title": "[Disyunción del anillo mitral como marcador de riesgo en prolapso de válvula mitral].",
"score": 0.0098280692,
"content": "La disyunción del anillo valvular mitral es una anormalidad estructural que consiste en un desplazamiento auricular del punto de articulación de la válvula mitral, lo que lleva a una relación espacial alterada entre la válvula y la pared ventricular posterior adyacente. Los estudios han demostrado una relación entre la disyunción del anillo mitral, las arritmias ventriculares y la degeneración fibrosa miocárdica, lo que incrementa el riesgo de muerte súbita, en especial en mujeres jóvenes. Se presenta el caso de una mujer de 30 años, sin antecedentes relevantes, con palpitaciones frecuentes, en quien se documentó un aumento del automatismo ventricular con incremento progresivo de la carga arrítmica hasta el 20% a pesar del manejo farmacológico. En la resonancia cardiaca se apreció un desplazamiento de 15 mm hacia la aurícula de las valvas de la mitral compatible con disyunción del anillo mitral, además de focos de realce tardío de distribución mesocárdica, no coronariana. Ante los hallazgos y la persistencia de los síntomas, se llevó a estudio electrofisiológico, mapeo 3D y ablación. En la ecografía intracardiaca se apreciaron dos regiones hiperecoicas, en la longitud del músculo papilar anterior y en el mesocardio de la base del músculo papilar posterior; ambos focos relacionados con los sitios morfológicos de interés, en los cuales se aplicó energía de radiofrecuencia. Durante el procedimiento presentó un episodio de fibrilación ventricular que se consideró una extrasistolia ventricular maligna, por lo que se implantó un cardiodesfibrilador para prevención de muerte súbita. Se revisa la literatura y se analizan las relaciones fisiopatológicas existentes entre la disyunción del anillo mitral, los complejos ventriculares prematuros y el riesgo de muerte súbita."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0328_3893",
"title": "[Temporal bone fracture: review of 40 cases (44 traumatic injuries)].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Temporal bone fractures are common injuries in patients suffering cranio-encephalic traumatisms. They call for a precociuos diagnosis, including a careful oto-neurologic examination as well a computerized tomography (CT), in order to asses sequelae and complications arrised from traumata. Here are reported a review of 40 patients with 44 temporal fractures attended in our Hospital, from January 1993 until March 1996. The injured were clinically evaluated in the ENT-Department by computer radiography and the classic audiovestibular battery tests. Particularly emphasized were luxations of the ossicular chain, lesion of the labyrinthine capsula and peripheral facial palsies. Our basic concern is to evaluate the incidence of petrosal involvement in our environment, owing to the scarcity of the national literature, and to analyze the after maths and the management of postraumatic facial paralyses."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0091_18419",
"title": "[Acoustic trauma from firearms: study of auditory function].",
"score": 0.0097087379,
"content": "This article deals with the shift in audiometric tracings brought about by the discharge of firearms (acute acoustic trauma). The study included 60 subjects with normal hearing, between 18 and 20 years of age. Each individual shot 25 bullets in about 5 minutes, at an intensity level calculated at 163 dB. None of them related antecedents of sensorineural deafness. The audiometric examinations were performed as follows: the first one prior to the experiment, the second immediately after the series of shots, and others 8 and 40 hours later. These are the conclusions drawn out by the AA.: the most important and lasting deafness was verified in the left ear. The 6000 c/s frequency was the most affected. Recovery of the previous hearing level was total in 80.5% of the cases within 40 hours. Two subjects having otosclerotic relatives showed certain difficulties in recovering."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0096153846,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0707_14565",
"title": "[Not Available].",
"score": 0.0096153846,
"content": "La qualité de la prise en charge en urgence des patients atteints d'accidents d'électrisation dépend du degré de compréhension des données physiopathologiques à l'origine des nombreuses manifestations cliniques, dominées par la mort subite. La connaissance des rôles respectifs des différentes caractéristiques de l'électricité (les ampères tuent, les volts brûlent, le risque potentiellement élevé de traumatisme associé), de l'électrothermie et des mécanismes à l'échelon cellulaire a permis de mieux appréhender son extrême gravité. Les conséquences fonctionnelles, esthétiques et psychologiques, avec de lourdes séquelles, expliquent le caractère multidisciplinaire de la prise en charge au long cours. Face à une morbidité importante, la prévention est fondamentale, en particulier pour les professions exposées et pour ce qui concerne les accidents domestiques chez l'enfant."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n1073_15764",
"title": "[V grade renal trauma in patient with union pyeloureteral stenosis not known.]",
"score": 0.0095238095,
"content": "Paciente de 40 años de edad, sin alergias medicamentosas conocidas y sin antecedentesde interés, que es traído a Urgencias por dispositivo de cuidados críticos por politraumatismo tras accidente de moto..."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0953_3537",
"title": "[Reconstrucción ósea de defectos craneales secundarios a traumatismo con implantes personalizados].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Los defectos craneales secundarios a traumatismos son frecuentes. Por lo común se reparan de forma secundaria por sintomatología como el síndrome del paciente trepanado, por protección cerebral y por el aspecto cosmético. Históricamente se han utilizado diversos materiales para la reconstrucción. Se presentan cinco casos de pacientes reconstruidos con implantes personalizados de polieteretercetona (PEEK) o polimetilmetacrilato poroso (PMMA). Las localizaciones afectaron el frontal, el borde orbitario superior y el techo orbitario en cuatro casos, y la porción lateral del frontal, la zona temporoparietal y el borde del occipital en un caso. La reconstrucción en cuatro pacientes fue entre 6 y 12 meses después de la lesión, y en un caso después de 25 años. En dos casos se requirió expansión tisular antes de colocar el implante. Cuatro pacientes evolucionaron favorablemente, con mejoría de los síntomas neurológicos, forma y contorno adecuados, así como un proceso de cicatrización adecuada de los colgajos de piel cabelluda. Un paciente presentó infección por Staphylococcus aureus, atribuida a la presencia de un mucocele y una fístula de la vía aérea a la cavidad craneal, lo que hizo necesario retirar el implante. Los implantes personalizados son un recurso útil para defectos óseos craneales. Brindan resultados satisfactorios desde el punto de vista funcional y cosmético. Deben tomarse precauciones respecto al tratamiento de las lesiones que afecten el seno frontal, para evitar la comunicación entre la vía aérea y la cavidad craneal. Cranial defects due to trauma are frequent. They are usually repaired in a secondary fashion due to features such as syndrome of the trephined, for brain protection and for cosmetic purposes. Historically, various materials have been used for reconstruction. Five cases of patients reconstructed with customized polyetheretherketone (PEEK) o polymethyl methacrylate (PMMA) implants are presented. Defects involved the frontal bone, superior orbital rim and orbital roof in four cases, and the lateral area of the frontal bone, the temporoparietal area and the border of the occipital bone in one. In four patients, reconstruction took place between 6 and 12 months after the injury; in one patient, after 25 years. Two cases required tissue expansion before placing the implant. Four patients evolved favorably, with improvement in neurologic symptoms and adequate shape and contour, plus adequate healing of the scalp flaps. One patient had an infection due to Staphylococcus aureus, attributed to a mucocele and fistula between the airway and the cranial cavity, leading to removal of the implant. Customized implants are a useful resource for cranial defects. They offer satisfactory results, both functional and cosmetic. Precautions should be taken in treating injuries that involve the frontal sinus, to ensure there is no communication between the airway and the cranial cavity."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0093457944,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0255_6405",
"title": "[Facial fractures. Analysis of 130 cases].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The importance of facial trauma comes from the possibility of leaving serious functional and aesthetic consequences. Since 1990 patients with facial fractures were treated at the Emergency Ward of the Hospital das Clinicas of the Medical Faculty of São Paulo by plastic surgeons. In 24 months, 130 patients with facial fractures were treated there. The main causative factors were motor vehicle accidents (51%) and the main bone fracture was that of mandible (46%). A correlation between the kind of trauma and the kind of fracture is made."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0098_10366",
"title": "[Electro-echocardiographic correlation in mitral valve prolapse].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The study was performed in 33 patients with echocardiographic diagnosis of mitral valve prolapse (PVM), without any other associated heart disease. A 19 derivations electrocardiogram (ECG) was performed a direct inscription 4 channel Samborns 150 machine at 25 and 50 mm/sec. The purpose of the study was determine the alterations in ventricular depolarization and repolarization, and to correlate them with valve prolapse, as well as with cavitary and parietal dimensions, as measured by M mode and/or two-dimensional echocardiography. Left ventricular hypertrophy detected by ECG agreed with the ECO test in 77%; the sensitivity was of 86% and specificity of 67.5%. Left ventricular hypertrophy detected by ECG was not related with the type of prolapse. Ventricular repolarization alteration was very frequent (84.8%). Association of this parameter with initial notch of R in a VF becomes important for diagnosis suspicion (p less than 0.01). When the abnormal repolarization affected the anterolateral wall, posterior valve prolapse was frequent; when the posteroinferior region was the affected one, the prolapse occurred more frequently in both valves. An important correlation (p less than 0.01) was found between left ventricular dilatation detected by ECO and the abnormal ventricular repolarization."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6426",
"title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."
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{
"id": "wiki20220301en187_33101",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0091743119,
"content": "La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale del fronte avversario. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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"id": "pubmed23n0219_9385",
"title": "[Statistical notes on sinusal fractures of the face].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Factors of age, sex, localization and associated lesions were analyzed for 9 319 cases of fractures of the face, using data collected by the Army Computer Centre for Medical Data Processing."
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"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.009009009,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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"id": "pubmed23n0309_21751",
"title": "[Methodology for the objective assessment of trauma severity (II. The assessment of the severity of gunshot wounds)].",
"score": 0.009009009,
"content": "The article presents a scale for an objective assessment of gun-shot wounds developed at the department of military field surgery of the Medical Military Academy. The effectiveness of the scale was estimated by comparing it with the AIS-90 and ISS methods according to 3 criteria: lethality, discharge from the military forces and duration of the period of lost fighting ability. The greatest correlation of the scale with these criteria was established. The sphere of its clinical use is described."
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"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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"id": "pubmed23n0041_1993",
"title": "[Frontobasal injuries and csf fistulas. Attempt at an anatomoclinical classification. Therapeutic incidence].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The authors present a classification of trauma to the cranial base, based on observation in 80 cases. There are five types. Type I : involves only the anterior wall of the frontal sinus. Type II : involves the face (craniofacial disjunction of the Lefort II type or crush face) and extend upward to the cranial base and, in occurency, to the anterior wall of the frontal sinus, because of the facial retrusion. Type III : ivolves frontal part of the skull and extend down to the cranial base. Type IV : is a combination of types II and III. Type V : involves only ethmoidal or sphenoidal bones. Cerebrospinal fluid leak is unfrequent in types II, and transitionnal, if it occurs ; but it often occurs in types III, IV and V which include in every case a dural tear. Correct diagnosis facilitates treatment. Fractures of types I and II can be fully treated by maxillo-facial surgeons, whereas for types III, IV, and V, they need the help of a neuro-surgeon."
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"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
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"id": "pubmed23n0782_8984",
"title": "[Severe temporal bone fractures in children: clinical presentation, complications and sequelae observed in the last 11 years].",
"score": 0.0088495575,
"content": "To evaluate the clinical presentation, complications and sequelae in patients with temporal bone fracture in the last 11 years. A total of 27 patient medical records were retrospectively analysed. Of the 27 patients who were admitted for temporal bone fracture from 2001 to 2012, 13 (48%) had no petrous involvement (Group 1), and 14 (52%) with petrous involvement (Group 2). Patients in Group 2 had a longer P-ICU stay: median 4.5 days (RI: 2.75-22.25 d) vs 2 (RI: 1-3 d) (P=.018); more days on mechanical ventilation support: median 3 days (RI: 1.50-17 d) vs 1 (RI: 1-1.25 d). This group also had a higher frequency in sequelae (P=.04 OR=1.4 (95% CI: 1.05-1.95)) and a higher incidence in cerebrospinal fluid (CSF) fistula (P<.02; OR 2.33; 95% CI (1.27-4.27)). Severity scores (PRIMS III and PTI) showed no significant differences. Some degree of hearing loss was observed in 31% of the patients. Traffic accident was the main cause of trauma (33%), followed by falls (27%). There were 2 deaths and 4 (15%) had permanent sequelae. Isolated temporal bone fractures usually have a good outcome in children, but in some cases they can be fatal or have permanent sequelae. Long term follow up is recommended by authors."
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"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0087719298,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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"id": "wiki20220301en392_18455",
"title": "Manuel Iturralde-Vinent",
"score": 0.0087719298,
"content": "1972 Iturralde-Vinent, M. 1972. Principales características de la estratigrafía del Oligoceno y Mioceno Inferior de Cuba. Rev. Tecnológica V (3-4): 24-35. 1972 Iturralde-Vinent, M. 1972. Principal characteristics of Oligocene and Lower Miocene stratigraphy of Cuba. AAPG Bull. 56 (12): 2369-2379. 1972 Iturralde-Vinent, M. 1972. La documentación ingeniero-geológica de los testigos de perforación en rocas carsificadas. in: Skwaletski, E. & M. Iturralde-Vinent,(ed.), 1972., p. 46-52. 1972 Iturralde-Vinent, M. 1972. La división en complejos litofaciales y su aplicación a estudios estratigráficos regionales. Rev. Tecnológica X (1-2): 42-44. 1972 Iturralde-Vinent, M. 1972. Estudio cuantitativo de la actividad del carso en Cuba. Rev. Voluntad Hidráulica (23):41-47. 1972 Furrazola Bermúdez, G. & E. Kreisel (with M. Iturralde-Vinent), 1972. Discoastéridos y Braarudosféridos del Eoceno Inferior de la Formación Universidad. Rev. Ministerio Minería, Combustible y Metalurgia, 31 p."
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"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0086956522,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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{
"id": "wiki20220301en226_31804",
"title": "Francisco J. Santamaría",
"score": 0.0086956522,
"content": "Un valioso hallazgo bibliográfico cervantino: la segunda parte de la edición más discutible de \"El quijote\". 1926Glosa lexicográfica. 1926Bibliografia general de Tabasco: Tomo I. 1930Crónicas del destierro: Desde la ciudad de hierro. Diario de un desterrado mejicano en Nueva York. Recordaciones del destierro. 1933Nuevo codigo civil para el distrito y territorios federales. 1933Las ruinas occidentales del viejo imperio Maya: en la Sierra del Tortuguero en Macuspana, Tabasco: notas de una excursión. 1933Código de procedimientos civiles para el Distrito Federal y territorios: expedido el 30 de agosto de 1932. 1934Código civil para el Distrito y territorios federales (vigente desde el 1. de octubre de 1932). 1935Diccionario del Código civil para el Distrito y territorios federales. 1935Código civil para el Distrito y territorios federales: expedido en 30 de agosto de 1928 ; exposición de motivos, de la Comisión autora del Proyecto. 1935Ley orgánica del poder judicial de la federación."
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"id": "pubmed23n0887_23509",
"title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."
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2
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"text": "controversa. L'opzione 1 è fortemente scartata perché l'endoftalmite si presenta tipicamente con molto dolore."
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"text": "Tecnicamente, sia l'opzione 2 che l'opzione 4 (un DPV emorragico acuto) potrebbero causare questi sintomi, ma l'opzione più corretta è l'opzione 2 (e sono sicuro che è quella a cui l'esaminatore vuole rispondere)."
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"5": {
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Questa domanda potrebbe essere controversa. L'opzione 1 è fortemente scartata perché l'endoftalmite si presenta tipicamente con molto dolore. Anche l'opzione 3, che prevede una forma umida di degenerazione maculare legata all'età, è esclusa, perché di solito si verifica in pazienti anziani, anche se un paziente con miopia magna può presentare una degenerazione maculare miopica (con un quadro clinico simile all'AMD, ma si tratta di una patologia diversa). Un distacco posteriore del vitreo (PVD) di solito non è molto sintomatico, producendo miodesopsia ma senza perdita della vista o dolore; tuttavia, alcuni PVD sono emorragici, in quanto i vasi vengono sottoposti a trazione, producendo un'emorragia vitreale che causerebbe la perdita della vista. In ogni caso, data l'anamnesi di miopia magna e di precedenti interventi chirurgici intraoculari, la prima diagnosi da escludere sarebbe il distacco di retina, in quanto si tratta di due fattori di rischio per questa patologia. Tecnicamente, sia l'opzione 2 che l'opzione 4 (un DPV emorragico acuto) potrebbero causare questi sintomi, ma l'opzione più corretta è l'opzione 2 (e sono sicuro che è quella a cui l'esaminatore vuole rispondere).
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Questa domanda potrebbe essere controversa. L'opzione 1 è fortemente scartata perché l'endoftalmite si presenta tipicamente con molto dolore. Anche l'opzione 3, che prevede una forma umida di degenerazione maculare legata all'età, è esclusa, perché di solito si verifica in pazienti anziani, anche se un paziente con miopia magna può presentare una degenerazione maculare miopica (con un quadro clinico simile all'AMD, ma si tratta di una patologia diversa). Un distacco posteriore del vitreo (PVD) di solito non è molto sintomatico, producendo miodesopsia ma senza perdita della vista o dolore; tuttavia, alcuni PVD sono emorragici, in quanto i vasi vengono sottoposti a trazione, producendo un'emorragia vitreale che causerebbe la perdita della vista. In ogni caso, data l'anamnesi di miopia magna e di precedenti interventi chirurgici intraoculari, la prima diagnosi da escludere sarebbe il distacco di retina, in quanto si tratta di due fattori di rischio per questa patologia. Tecnicamente, sia l'opzione 2 che l'opzione 4 (un DPV emorragico acuto) potrebbero causare questi sintomi, ma [HIDDEN] (e sono sicuro che è quella a cui l'esaminatore vuole rispondere).
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Un uomo di 47 anni con miopia magna, operato di cataratta due anni fa, si presenta al pronto soccorso riferendo una profonda e indolore perdita della vista nell'occhio destro. Quale delle seguenti diagnosi può causare questa sintomatologia?
| 309
|
it
|
{
"1": "Esoftalmite post-chirurgica.",
"2": "Distacco della retina.",
"3": "Degenerazione maculare legata all'età, forma umida.",
"4": "Distacco posteriore del vitreo.",
"5": null
}
| 215
|
OFTALMOLOGIA
| 2,016
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0912_8717",
"title": "Desgarros del epitelio pigmentario de la retina: factores de riesgo, mecanismo y control terapéutico.",
"score": 0.0100358423,
"content": "Los desgarros del epitelio pigmentario de la retina (EPR) se asocian en la mayoría de los casos con los desprendimientos vascularizados del EPR debido a una degeneración macular asociada a la edad (DMAE), y normalmente implican una pérdida adversa de la agudeza visual. Estudios recientes indican que ha habido un aumento en la incidencia de desgarros del EPR desde la introducción de fármacos anti-factor de crecimiento del endotelio vascular (anti-VEGF) así como una asociación temporal entre el desgarro y la inyección intravítrea. Dado que el número de pacientes con DMAE y el número de inyecciones anti-VEGF va en aumento, tanto la dificultad de prevenir desgarros del EPR como el tratamiento tras la formación de los desgarros han adquirido una mayor relevancia. De forma paralela, la evolución de la imagenología de la retina ha contribuido de manera significativa a comprender mejor el desarrollo de los desgarros del EPR en los últimos años. Esta revisión resume los conocimientos que se poseen actualmente sobre el desarrollo, los factores pronósticos y las estrategias terapéuticas de los desgarros del EPR antes y después de que estos se formen."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n0498_11",
"title": "[Comparison of preoperative retinometer values with postoperative visual acuity after surgery of epiretinal membranes].",
"score": 0.0099009901,
"content": "We report about our clinical experience when comparing the preoperative retinometer values with the postoperative visual acuity after microsurgical excision of epiretinal membranes (ERM). Pars plana vitrectomy with membrane peeling was performed in 56 eyes of 53 patients. Preoperatively, we obtained the distant and near visual acuity and the retinometer value. Postoperatively, we compared the preoperative retinometer value to the best postoperative visual acuity. The preoperative retinometer value was in 39 eyes (70 %) equal to the best postoperative distant visual acuity (+/- 1 line) and in 34 eyes (61 %) equal to the best near visual acuity (+/- 1 line). A difference of + 2 or - 2 lines or more from the retinometer value was found in 17 eyes (30 %) for the best postoperative distant visual acuity and in 22 eyes (39 %) for the best near visual acuity. 49 eyes (87.5 %) had a better visual acuity after pars plana vitrectomy, 6 eyes (10.7 %) had equal visual acuities and one eye (1,8 %) was worse than the preoperative visual acuity. The average improvement of vision after the operation was + 2.5 lines for the distant and + 2.4 lines for the near visual acuity. The preoperative retinometer examination is a precise method for obtaining the visual acuity of patients selected for pars plana vitrectomy with membrane peeling. Uncertain results can be achieved in eyes with very opaque ERM and ERM with macular edema."
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"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0098039216,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "pubmed23n0067_3366",
"title": "[Retinal detachment after cataract surgery with intraocular lens implantation].",
"score": 0.0098039216,
"content": "92 pseudophakic retinal detachments were treated in our hospital over a period of six years. These cases are reviewed retrospectively, with special emphasis on the factors that influenced the surgical outcome. The overall rate of success was 80%. Visual acuity was better than 0.1 in 77% of the cases. The major cause of failure was proliferative vitreoretinopathy, which was responsible for seven of ten failures. Postoperative proliferative vitreoretinopathy was the only factor that gave a significantly poorer prognosis after surgical treatment, although the presence of high myopia and preoperative proliferative vitreoretinopathy tended to give a less successful outcome. Likewise, there was a tendency for better prognosis in eyes with posterior chamber intraocular lenses."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0290_20795",
"title": "[Prediction of functional recovery after surgery of macular epiretinal membranes. Value of interferometry using Lotmar's apparatus].",
"score": 0.0097087379,
"content": "The predictability of the measurement of the macular function by white light interferometry was evaluated in a group of patients whose epiretinal membranes had been surgically removed. Fifteen patients presenting either primitive or secondary epiretinal membranes were included. We used the apparatus described by W. Lotmar. The main evaluation criteria was the best corrected visual acuity (VA) chosen between the third month and the sixth month examinations. Preoperatively the mean visual acuity was 0.227 +/- 0.105. The mean final visual acuity was 0.507 +/- 0.198. The final visual acuity was predicted within an 0.1 interval in ten cases (67%). In two cases the predicted visual acuity was identical to the pre-operative VA and the final results confirmed the test. No improvement occurred. The Lotmar visometer is statistically predictive of the visual outcome after epi-retinal membranes surgery."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0088_4605",
"title": "[Surgical treatment of idiopathic macular epiretinal membrane].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Forty consecutive eyes with macular pucker were treated surgically with a vitrectomy and dissection of the epiretinal membrane; 28 eyes (70%) obtained a final visual acuity of 20/40 or better. The most common complication was a cataract which developed in the post-operative period."
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"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
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"id": "pubmed23n0267_8730",
"title": "[Vitrectomy in treatment of retinal detachment with proliferative vitreoretinopathy].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The authors presented their experiences concerning the treatment of 26 eyes (in 25 patients) with retinal detachment complicated by PVR in which pars plana vitrectomy and silicone oil tamponade were applied. The patients have been previously operated with traditional methods however without success. Positive results, it is retinal attachment completely or in the superior and central part of the fundus with residual detachment inferiorly were achieved in 19 eyes (73%). An useful visual acuity (> 1/50) was achieved in 12 eyes and in 7 (27%) it was better than 5/50. Our results confirmed that this method (pars plana vitrectomy with silicone oil tamponade) is a method of choice in complicated retinal detachment, in which traditional methods failed."
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"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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{
"id": "pubmed23n0247_5372",
"title": "[Prognosis of vitrectomy].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Of 63 eyes on which vitrectomy was performed with a follow-up of at least six months 34 had an ERG with a b-wave of 50 muV or more preoperatively. Twenty-nine eyes had a b-wave of less than 50 muV. Twenty-six (76%) with an ERG > 50 muV, but only five eyes with an ERG < 50 muV had useful vision postoperatively. Of the eyes with an ERG <50 muV and without useful vision post-operatively, 75% were found intraoperatively to have a total retinal detachment. From these results it is concluded that the preoperative ERG findings are of great value for evaluating the prognosis of a vitrectomy."
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{
"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
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{
"id": "pubmed23n1087_20557",
"title": "[Retained lens fragments after cataract surgery: Comparison of same-day versus delayed vitrectomy].",
"score": 0.0093457944,
"content": "To evaluate and to compare functional outcomes and complication rates of the same-day versus delayed pars plana vitrectomy (PPV) for intravitreal retained lens fragments after cataract surgery. Retrospective comparative series of 135 eyes with retained lens fragments that underwent PPV between August 2014 and July 2016. Sixty-two eyes received same-day PPV (group 1) and seventy-three eyes underwent delayed PPV (group 2). Outcome measures included best-corrected visual acuity (BCVA) at 6 months and postoperative complications. The mean time to PPV in group 2 was 4.3±5.3 days. Mean axial length, lens fragment size and surgical technique were comparable in both groups. At 6 months, BCVA was 0.27±0.40 logMAR in group 1, and 0.35±0.30 logMAR in group 2, with no significant difference (P=0.205). Fifty-one (82.2%) eyes in group 1 and 53 (72.6%) eyes in group 2 achieved BCVA of+0.30 logMAR (20/40) or better (P=0.183). The most common complications were macular edema, elevated intraocular pressure>25mmHg, and retinal detachment occurring respectively in 10 (16.1%) eyes, 4 (6.4%) eyes and one eye (1.6%) in group 1 and 11 (15.0%) eyes, 5 (6.8%) eyes and 2 (2.7%) eyes in group 2. Overall, the complication rate was similar in both groups (P=1). Our study shows that visual acuity outcomes and complication rates were similar regardless of timing of the PPV. The optimal timing of surgery remains a multifactorial decision involving patient preferences, transportation, surgeon availability and severity of the initial presentation."
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0766_9566",
"title": "[Vitrectomy and gas-fluid exchange for the treatment of serous macular detachment due to optic disc pit: long-term evaluation].",
"score": 0.0092592593,
"content": "To evaluate 5 patients with serous macular detachment due to optic disc pit that were submitted to pars plana vitrectomy and were followed for at least 7 years. Patients were submitted to pars plana vitrectomy, posterior hyaloid removal, autologous serum injection and gas-fluid exchange, without laser photocoagulation, and were evaluated pre and post-operatively with visual acuity and Amsler grid testing, retinography, and recently, with autofluorescence imaging and high resolution OCT. All 5 eyes improved visual acuity significantly following the surgical procedure maintaining good vision throughout the follow-up period. Mean pre-operative visual acuity was 20/400 and final visual acuity was 20/27 with a mean follow-up time of 13.6 years. No recurrences of serous detachments were observed. OCT examinations demonstrated an attached retina up to the margin of the pit. Serous macular detachments due to optic disc pits were adequately treated with pars plana vitrectomy and gas fluid exchange, without the need for laser photocoagulation, maintaining excellent visual results for a long period of time."
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{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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"id": "pubmed23n0562_14472",
"title": "[Long-term functional effect of pars plana vitrectomy in complications of proliferative diabetic retinopathy].",
"score": 0.0091743119,
"content": "In the years 1997-2004, we operated on and at least one year followed-up due to complication of prolipherative diabetic retinopathy 47 eyes (40 patients), of the mean age 61 years. If we compare the initial visual acuity (VA) to the vision at the last examination in the late postoperative period, or at least one year after the surgery, we may state, that in 28 eyes (60%) the vision improved, in 11 eyes (23%) VA remained stable and in 8 eyes (17%) the vision decreased. In the late postoperative period, the visual acuity 1/60 (3/200 or 0.17) and better had 33 eyes (70%), VA 6/60 (20/200 or 0.1) and better 17 eyes (36%) and VA 6/12 (20/40 or 0.5) and better 2 eyes (4%). Comparing the VA at the time of the early postoperative period and the VA at the last examination in the late postoperative period, we observed, that mostly, in 34 eyes (72%) the VA did not changed during the months after the surgery, and, in one eye (2%), the VA even improved. It was confirmed to be realistic the favorite result of pars plana vitrectomy found in the early postoperative period may be preserved for the next month and years of patient's life."
},
{
"id": "pubmed23n1016_25850",
"title": "10 anni dopo il terremoto dell'Aquila: dal trauma individuale a quello collettivo. Memorie e mnemotecnologie.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Il trauma collettivo conseguente a un disastro naturale si configura come una crisi di significato. Numerosi studi supportano la trasmissione transgenerazionale di esperienze traumatiche, come pure di modelli protettivi di resilienza. I numerosi eventi culturali e scientifici che si sono tenuti in occasione del decimo anniversario del sisma che ha colpito L'Aquila nel 2009 potrebbero essere visti nella prospettiva delle mnemotecnologie. In tale contesto, l'esteriorizzazione della memoria \"traumatica\" attraverso le nuove tecnologiche può liberare da emozioni negative generate dal trauma per una nuova memoria collettiva. Le mnemotecnologie, in virtù della loro duplice funzione di rievocazione e integrazione, possono contribuire in modo indiretto, ma sostanziale, al processo di oblio attivo del trauma finalizzato alla ricostruzione di una nuova identità culturale."
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"id": "pubmed23n0872_884",
"title": "[Intraoperative use of coherence tomography in vitreoretinal surgery].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Optical coherence tomography is a useful tool in several diseases. Its intraoperative use with the intention of improving anatomical results has recently been described. To determine the usefulness and safety of optical coherence tomography during pars plana vitrectomy for several vitreo-retinal diseases. A prospective case series is reported, in which the decision that influenced the use of the optical coherence tomography imaging during pars plana vitrectomy is evaluated. A RESCAN 700 microscope that includes a spectral domain tomography was used to obtain the images. At the end of each procedure the surgeons completed a questionnaire to determine if the tomographic image had an influence when making decisions during the surgery, or change the decision during the procedure. Thirteen patients with pars plana vitrectomy were included, with cataract surgery also performed in 6 patients. The surgeon considered that the intraoperative image influenced the decision during the procedure in 8 cases. Intraoperative optical coherence tomography is helpful for a safe patient diagnosis. It does not affect the surgery time, and in some cases it is useful for optimising the procedure in vitreous-retinal surgery."
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{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.009009009,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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{
"id": "pubmed23n0496_10310",
"title": "[Rhegmatogenous retinal detachment and its treatment].",
"score": 0.009009009,
"content": "We have analyzed the surgery results of rhegmatogenous retinal detachment (RD) on 73 patients (76 eyes) operated on in 2000. Retinal reattachment was achieved on 59 eyes (77.6%) without silicone oil tamponade (SO) and on 17 eyes (22.4%) with the use of permanent silicone oil tamponade. Visual acuity following the operation was improved on 47 eyes (61.8%). Visual acuity 20/20-20/40 was reached on 16 eyes (21.1%), 20/60-20/120 on 35 eyes (46.0%), 20/200-4/200 on 19 eyes (25.0%), worse than 4/200 on 6 eyes (7.9%). Based on contemporary surgical technique the most important criterion of anatomical and functional success with the retinal detachment treatment is the time between RD onset and the time of the surgery, as well as the presence and extent of proliferative vitreoretinopathy."
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{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0089285714,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "pubmed23n0300_7586",
"title": "[Vitrectomy in ocular complications of diabetes. I. Early and late results of vitrectomy].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Results of 168 pars plana vitrectomies (ppV) of 144 diabetics are presented. In 26.2% of eyes before surgery, vitreous hemorrhage without detachment of the retina was present. In the remaining eyes, different stages of tractional detachment occurred. Visual acuity worse than 1/50 was observed in 83.9% of eyes before surgery. Results of ppV were evaluated on the 7th day and after the 3rd, 6th, 12th and 18th month following the procedure. Anatomical and functional success was achieved in about 80% and 67% of treated eyes, respectively, over the whole follow-up period."
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{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
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{
"id": "pubmed23n0312_15598",
"title": "[Surgical treatment of idiopathic macular hole: what is new one year later].",
"score": 0.0088495575,
"content": "We report the results of 23 idiopathic macular hole surgeries on 23 patients consecutively operated on. There are 20 stage III and 3 stage II holes, according to the classification of Gass. Anatomical success, defined as a macular hole with a 360 degrees flat edge, or as a macular hole which is no more visible, is obtained in 13 cases; functional success, defined as a visual acuity improvement of 2 lines or more at the last visit, is obtained in 11 cases. Postoperative rhegmatogenous retinal detachment is noted in 2 cases. With such results, our conclusions are less optimistic as in 1994. If macular hole surgery is very efficient in some patients, larger studies are still needed in order to better define the most successful surgical indications and technique."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0326_14053",
"title": "[Phacoemulsification for visual refraction on the clear lens. Apropos of 33 severely myopic eyes].",
"score": 0.0087719298,
"content": "To evaluate visual benefit, predictability and complications after clear lens phakoemulsification and posterior chamber implantation in highly myopic eyes. Thirty-three highly myopic eyes were reviewed at a mean postoperative follow-up of 27 months. The mean age of the 19 patients was 31.04 +/- 5.51 years. The mean preoperative spherical equivalent was -19.50 +/- 7.0 D (-12 to -40 D). Preoperative best spectacle corrected visual acuity was compared with the last postoperative one. Postoperative spherical equivalent was compared with the desired value. All complications were reviewed. A mean visual benefit of 0.24 +/- 0.18 (decimal notation) was noted (p < 0.05). The mean postoperative spherical equivalent (-2.57 +/- 1.84 D) was not significantly different from the mean previous value (p = 0.75). Retinal detachment arose in the two eyes of the same patient (incidence of 6.1%). BSCVA decreased slightly in only one of the two eyes (0.1). The incidence of Nd-YAG capsulotomy was 30%. Clear lens phakoemulsification is an effective and predictable method for the correction of high myopia. Retinal detachment is the major complication of this technique, even if a severe decrease of the visual acuity is not usual."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0086956522,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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{
"id": "pubmed23n0596_16536",
"title": "[Vitreomacular traction].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Vitreomacular traction syndrome is an entity in which there is partial detachment of the posterior vitreous with persistent vitreomacular adhesion. This adherence may cause a maculopathy with vision loss. Using optical coherence tomography (OCT), the diagnosis is more frequent and more accurate. There is great variability in the posterior and peripheral areas of vitreous attachment. Careful examination and early diagnosis are important because vitrectomy and release macular traction may improve visual acuity in most cases."
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{
"id": "pubmed23n0938_19190",
"title": "[Teething: from symptomatology to practical approach].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Scopo della presente trattazione è promuovere la consapevolezza del pediatra nei confronti della sintomatologia legata alla dentizione nei bambini con il supporto delle evidenze più significative reperibili nella letteratura scientifica. Dopo la caratterizzazione dei disturbi più comuni, con la relativa incidenza e durata nella popolazione pediatrica, e del ruolo dell'infiammazione saranno definiti i limiti delle terapie attualmente disponibili. Saranno quindi illustrate le prerogative di un medicinale omeopatico, Camilia® (Boiron, Francia), che interviene sull'infiammazione locale e sistemica e sulla composita fenomenologia correlata al processo di dentizione, con il vantaggio di un'azione multifunzionale ed efficace e l'assenza di effetti indesiderati o rischi di interazione con altri farmaci."
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"text": "la presenza di un ispessimento dello strato di collagene subepiteliale, più evidente con la tricromia di Masson (una speciale colorazione che permette di differenziare le fibre di collagene), è patognomonica di colite collagenosa."
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In questo caso, la presenza di un ispessimento dello strato di collagene subepiteliale, più evidente con la tricromia di Masson (una speciale colorazione che permette di differenziare le fibre di collagene), è patognomonica di colite collagenosa. L'atrofia e la denudazione epiteliale sono caratteristiche di questa malattia, che di solito non causa alterazioni macroscopiche della mucosa. Un'aumentata densità di linfociti intraepiteliali e l'assenza di alterazioni architettoniche delle cripte (caratteristiche della colite ulcerosa e della malattia di Crohn) supportano questa diagnosi.
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In questo caso, la presenza di un ispessimento dello strato di collagene subepiteliale, più evidente con la tricromia di Masson (una speciale colorazione che permette di differenziare le fibre di collagene), è patognomonica di colite collagenosa. L'atrofia e la denudazione epiteliale sono caratteristiche di questa malattia, che di solito non causa alterazioni macroscopiche della mucosa. Un'aumentata densità di linfociti intraepiteliali e l'assenza di alterazioni architettoniche delle cripte (caratteristiche della colite ulcerosa e della malattia di Crohn) supportano questa diagnosi.
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Una donna di 59 anni ha presentato una diarrea acquosa cronica di 4 mesi. All'endoscopia, la mucosa non presentava aspetti rilevanti. In particolare, non sono state osservate ulcere o aree friabili. È stata eseguita una biopsia del colon trasverso. L'istopatologia ha rivelato un'area ispessita al di sotto dell'epitelio di rivestimento superficiale, più evidente con la tecnica della tricromia di Masson, che comportava atrofia e denudazione epiteliale. Era inoltre presente un chiaro aumento della densità dei linfociti intraepiteliali. La diagnosi della lesione intestinale è?
| 279
|
it
|
{
"1": "Colite ulcerosa cronica.",
"2": "Colite pseudomembranosa.",
"3": "Colite collagena.",
"4": "Malattia di Crohn fibrosa.",
"5": null
}
| 32
|
ANATOMIA PATOLOGICA
| 2,016
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1006_6225",
"title": "Hemorrhoidectomy and Excision of Skin Tags in IBD: Harbinger of Doom or Simply a Disease Running Its Course?",
"score": 0.0109130901,
"content": "Controversy in performing hemorrhoidectomy and anal skin tag excision in patients with IBD stems from dated reports of nonhealing wounds resulting in proctectomy. This study aimed to determine the safety of interventional management of hemorrhoids or anal skin tags in patients with Crohn's disease or ulcerative colitis. This study is a retrospective review of patient records from 2000 to 2017. The patient records were retrieved from a multistate health system. Adult patients with IBD undergoing interventional management of hemorrhoids or skin tags were included. The primary outcome measured was the long-term requirement of proctectomy. Ninety-seven patients (n = 49 Crohn's disease, 48 ulcerative colitis) underwent interventional management of hemorrhoids or anal skin tags (n =35 rubber band ligation, 27 anal skin tag excision, 21 hemorrhoidectomy, 14 excision/incision of thrombosed hemorrhoid). Thirty-day complications were observed in 5 patients (n = 4 urinary retention, 1 perianal abscess). Five patients with Crohn's disease eventually required proctectomy at a median of 7 years after skin tag excision (range, 6 months to 10 years), but none were secondary to impaired wound healing. Two patients with ulcerative colitis who had previously undergone IPAA were subsequently diagnosed with Crohn's disease of the pouch after skin tag excision. No other long-term complications were seen in patients with ulcerative colitis. The study's retrospective design does not allow identification of patients with IBD who underwent only medical management of their hemorrhoids. There is also selection bias in which patients were selected for interventional management of their disease. The requirement for proctectomy after hemorrhoidectomy/skin tag excision appears to be secondary to the natural disease course of perianal Crohn's disease rather than perianal intervention. Selective hemorrhoidectomy and skin tag excision in patients with well-controlled luminal disease should be considered. See Video Abstract at http://links.lww.com/DCR/B55. HEMORROIDECTOMÍA ASOCIADA A LA EXCISIÓN DE PLICOMAS EN CASOS DE ENFERMEDAD INFLAMATORIA INTESTINAL: ¿ANUNCIO DE FATALIDAD O SIMPLEMENTE EVOLUCIÓN NATURAL DE LA ENFERMEDAD?: Está controvertida la realización de una hemorroidectomía asociada a la excisión de plicomas ano-cutáneos en pacientes con enfermedad inflamatoria intestinal, así lo han demostrado informes detallados sobre la no cicatrisación de las heridas conllevando a una proctectomía.Determinar los margenes de seguridad en casos de tratamiento instrumental de hemorroides asociadas a la excisión de plicomas ano-cutáneos en pacientes portadores de colitis ulcerosa o enfermedad de Crohn.Revisión retrospectiva de historias clinicas de pacientes entre 2000 y 2017.Servicio Multiestatal de Salud.Adultos con enfermedad inflamatoria intestinal sometidos a tratamiento instrumental de hemorroides asociado a la excisión de plicomas ano-cutáneos.Requisitos a largo plazo para una proctectomía.Noventa y siete pacientes (49 con enfermedad de Crohn, 48 con colitis ulcerosa) se sometieron a un tratamiento instrumental de hemorroides asociada a la excisión de plicomas ano-cutáneos (35 ligadura con bandas elásticas, 27 excisión de plicomas ano-cutáneos, 21 hemorroidectomías, 14 excisiones / incisiones de hemorroides trombosadas) Se observaron complicaciones a los 30 días en cinco pacientes (4 con retención urinaria, 1 absceso perianal). Cinco pacientes con enfermedad de Crohn requirieron proctectomía en una media de 7 años después de la excisión de los plicomas ano-cutáneos (rango, 6 meses a 10 años), pero ninguno fue secundario a la mala cicatrización de la herida. Dos pacientes con colitis ulcerosa que previamente se habían sometido a una anastomosis colo-anal protegia por ilestomía fueron diagnosticados posteriormente con enfermedad de Crohn localizada en la ostomía después de la excisión de plicomas ano-cutáneos. No se observaron complicaciones a largo plazo en pacientes con colitis ulcerosa.El diseño retrospectivo del estudio no permite la identificación de pacientes con enfermedad inflamatoria intestinal que se sometieron únicamente al tratamiento médico de las hemorroides. También existe un sesgo de selección de pacientes escogidos para tratamiento instrumental de la enfermedad hemorroidaria.El requisito de proctectomía después de la hemorroidectomía / excisión de plicomas anocutáneos parece ser secundario al curso de la enfermedad natural de la enfermedad de Crohn perianal en el sitio de la intervención perianal. Se debe considerar la hemorroidectomía selectiva y la excisión de plicomas ano-cutáneos solo en pacientes con enfermedad endoluminal controlada. Vea el video del resumen en http://links.lww.com/DCR/B55."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0070_3616",
"title": "[Colonoscopy in Crohn's disease of the colon].",
"score": 0.0099009901,
"content": "The author's experience with 42 colonoscopies in 41 patients with barium enema diagnosis of Crohn's disease is presented. The radiologic, endoscopic, histologic and surgical results are compared. According to radiological localization, the patients were classified in these groups: anorectal (9.7%), colic (51.2%) and ileocolic (39.1%). In 34 patients (80.9%) the endoscopic appearance was compatible with Crohn's disease, and in 24 (70.5%) the histologic examination confirmed the diagnosis. Endoscopic findings were as follows: segmental lesions in 34 (100%), aphthous ulcers in 18 (52.9%), cleft-like ulceration in 24 (70.5%) and cobblestone mucosa in 28 (82.3%). In 8 patients where endoscopy was not suggestive of Crohn's disease, the histologic examination was also negative, showing that colonoscopy was better than barium enema. Twenty patients with endoscopic diagnosis of Crohn's disease were operated and the diagnosis was confirmed in all. Endoscopic biopsies were positive in 12 (60%) of these operated patients. The author concludes that the endoscopic diagnosis of Crohn's disease can be made regardless of biopsy results."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0066_3582",
"title": "[Collagenous colitis: a disease difficult to define].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The Authors report a case with watery chronic diarrhoea not related to malabsorption or to inflammatory bowel disease or to intestinal neoplasm. Colonic biopsy, performed during colonoscopy, with the histologic finding of collagenous material in the subepithelial space associated to epithelial alterations and to the presence of inflammatory cells, confirmed the diagnosis of this rare pathologic condition. The pathogenesis of the syndrome, however, is still unknown."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
},
{
"id": "pubmed23n0497_16059",
"title": "[Effectiveness of endoscopic capsule for the detection of small-bowel bleeding of unknown origin and for the diagnosis of Crohn's disease].",
"score": 0.0097087379,
"content": "The objective of this study is to assess the effectiveness of the endoscopic capsule for the diagnosis of bleeding of the small bowel and of Crohn's disease. A systematic review was performed. Studies with more than 10 patients, using the capsule and some other procedure for diagnostic purposes, and published in peer reviewed journals, were included. In order to evaluate the papers, a quality scale was created. The diagnostic yield of the capsule for small-bowel bleeding was approximately 55-75%. With other procedures, the diagnostic yield was around 30%. For Crohn's disease, the diagnostic yield of the capsule was between 43-70% while it was 0-50% with other procedures. The reviewed studies have methodological limitations, yet they seem to point to the fact that the capsule may have a better diagnostic yield than other diagnostic procedures for small-bowel bleeding and Crohn's disease."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0067_5559",
"title": "[Role of lower digestive tract endoscopy and biopsy in inflammatory bowel diseases in adults].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The term inflammatory bowel diseases applies to two intestinal diseases (ulcerative colitis and Crohn's disease) localized to the colon. Clinical, morphological and histological data often point to one or the other of these diseases, but they are not always distinguishable, and intermediate forms classified under one name or the other are numerous. Lower digestive tract endoscopy and biopsies are determinant (1) for the diagnosis, as they provide a precise description of the lesions for each segment and evaluate their severity; (2) to monitor the course of the disease under treatment and detect precancerous lesions."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0095238095,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0523_13292",
"title": "[What is inflammatory bowel disease?].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Inflammatory bowel diseases are chronic conditions of unknown origin that result from continuous or intermittent inflammation of a part of the intestinal wall. The main classic types of IBD are ulcerative colitis, Crohn's disease and indeterminate colitis that cannot be classified accurately as ulcerative colitis or Crohn's disease with pure colonic involvement. The two main subtypes of microscopic colitis, namely lymphocytic and collagenous colitis, fulfill the criteria that define IBD and should be considered as true IBD."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0094339623,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "pubmed23n0270_19442",
"title": "[Collagenous colitis. Morphologic and immunohistochemical study].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Collagenous colitis is a clinico-pathological entity characterized by chronic diarrhoeas and deposition of collagen beneath the epithelium surface of large bowel. We revised 265 endoscopy biopsy specimens of the large bowel from 198 consecutive patients with \"aspecific chronic colitis\". Morphometric study showed that were not significant differences among various tracts in the same patients regarding to the thickness of basament membrane. It was more than 11.9 +/- 0.49 mu only in 13 pts (6.6%), while it was 3.96 +/- 1.4 mu in the others. Immunohistochemistry study confirmed the normality of subepithelial basement membrane and the below deposition of the large quantity of collagen IV."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0086_20425",
"title": "[Endoscopy and histology in the diagnosis of inflammatory intestinal diseases].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Colonoscopy is now a routine examination in the diagnosis and the follow-up of I.B.D. The most typical aspects of endoscopic and histological lesions are described. Colonoscopy and histological study of endoscopic biopsies permit a differential diagnosis of Crohn's disease and ulcerative colitis in 90% of the cases. Certain cases remain indeterminate even after colectomy."
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{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0092592593,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
},
{
"id": "pubmed23n0602_14885",
"title": "[Usefulness of colonoscopy with biopsy for the study of patients with chronic diarrhea].",
"score": 0.0092592593,
"content": "the endoscopic evaluation of the colonic mucosa complemented with biopsy sampling may be very useful in the study of patients with chronic diarrhea. However its value in daily practice has not been extensively explored. to know the utility of colonoscopy with systematic biopsy sampling in the study of the patients with chronic diarrhea. patients with chronic diarrhea (loose stools and frequent bowel movements for at least four weeks) were examined with colonoscopy and biopsy sampling for systematic histologic examination; even in patients with a normal-appearing mucosa. Patients with the following were excluded: a diagnosis of HIV infection/AIDS, previous colon surgery, known inflammatory bowel disease, gastrointestinal bleeding, anemia or involuntary weight loss. a total of 109 patients were included (63 females, mean age 52 years). Colonoscopy was normal in 53 cases (49%) and abnormal in 56 (51%). The biopsies showed a specific disease in 31 cases (28%), non-specific changes in 58 (53%) and normal mucosa in 20 (18%). Microscopic colitis (lymphocytic or collagenous colitis) was detected in 12 cases (11%) all of them with a normal colonoscopy. Colonoscopy with systematic biopsy sampling allowed making a specific diagnosis in 31 of patients (28%). colonoscopy with systematic biopsy sampling is very useful in the study of patients with chronic diarrhea, since it established a specific diagnosis in 28% of the patients and 11% with microscopic colitis, all of them with normal mucosa."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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{
"id": "pubmed23n0831_9824",
"title": "[Microscopic colitis].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Microscopic colitis (MC), collagenous colitis (CC) and lymphocytic colitis (LC), represent a pathological entity causing chronic secretory diarrhea with endoscopically normal colon. Histological diagnosis is obtained by biopsies done throughout the colon. CC is defined by the thickening of the subepithelial collagen band of more than 10 pm and LC by more than 20% intraepithelial lymphocytes per epithelial cell. The incidence of MC has been steadily increasing and the prevalence of MC varies from 10-14% in patients with chronic diarrhea and endoscopically normal colon. The clinical presentation of MC is very close to that of functional diarrhea. The recent introduction of a new drug and autoimmune disease are the main factors associated with MC, and there is a special association with celiac disease is. Although rare complications can occur, MC are benign pathologies. Therapeutically, it is first necessary to eliminate a drug-induced, drug discontinuation allowing the cure of colitis, and an associated celiac disease. In other cases, budesonide is the treatment of choice for the moderate to severe forms resistant to the usual symptomatic treatments; relapse is however frequent after the withdrawal of budesonide, and may necessitate its continuation at the lower possible dose."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0271_9845",
"title": "[What is the prognosis in unclassified colitis? Results of a cohort study of 104 patients in the Northern-Pas-de-Calais region].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Acute unclassified colitis could be the first attack of inflammatory bowel disease, particularly chronic ulcerative colitis or acute non specific colitis regarded as being of infectious origin without recurrence. The aim of this work was to determine the outcome of 104 incidental cases of acute unclassified colitis diagnosed during the year 1988 at a census point made 2.5 to 3 years later and to search for demographic and clinical discriminating data for final diagnosis. Thirteen patients (12.5%) were lost to follow up. Another final diagnosis was made in three other patients: two had salmonellosis and one diverticulosis. Of the remaining 88 patients, 46 (52.3%) relapsed and were subsequently classified as inflammatory bowel disease: 54% ulcerative colitis, 33% Crohn's disease and 13% chronic unclassified colitis. Forty-two (47.7%) did not relapse and were considered to have acute non specific colitis. The mean age at onset was significantly lower in patients with inflammatory bowel disease (32.3 years) than in patients with acute non specific colitis (42.6 years) (P < 0.001). No clinical data (diarrhea, abdominal pain, bloody stool, mucus discharge fever, weight loss) was predictive of the final diagnosis. In this series, 52.3% of patients initially classified as having an acute unclassified colitis had a final diagnosis of inflammatory bowel disease after a 2.5-3 years follow-up. These data warrant a thorough follow up of acute unclassified colitis, especially when it occurs in patients < 40 years."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.009009009,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0210_21145",
"title": "[Deep cystic colitis. Apropos of a case simulating a neoplastic mass. Review of the literature].",
"score": 0.009009009,
"content": "Deep cystic colitis is a benign affection closely related to solitary ulcers of the rectum and inversed hamartomatous polyps. Symptoms lack specificity and its interest resides mainly in its possible confusion with a mucin secreting colloid carcinoma. Failure to recognize the lesion resulted in mutilating operations in several cases reported in the literature confirmed from clinical, radiologic and pathologic data, and the treatment of choice is local excision of the lesion."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0360_1032",
"title": "[Diagnosis of Clostridium difficile infection in pseudomembranous colitis].",
"score": 0.0089285714,
"content": "C. difficile is known as the main cause of pseudomembranous colitis, however, some individuals may be asymptomatically colonized. In this paper two patients with diarrhoea had three respectively five negative stool cultures. Endoscopically, one patient had severe colitis consistent with both pseudomembranous colitis and inflammatory bowel disease. In the other case the endoscopic findings were typical for pseudomembranous colitis. In both cases there were positive cultures for C. difficile from biopsies from colon-plaques. We find that culture of biopsy of a colon-plaque may contribute to the detection of C. difficile infection in patients with negative stool cultures."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1884",
"title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].",
"score": 0.0088495575,
"content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."
},
{
"id": "pubmed23n0808_4795",
"title": "[Microscopic colitis: update 2014].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Microscopic colitis, which includes lymphocytic colitis and collagenous colitis, represents a frequent cause of chronic watery diarrhea especially in the elderly population. Several medications, such as nonsteroidal antiinflammatory drugs, proton pump inhibitors or antidepressants, as well as cigarette smoking have been recognized as risk factors for microscopic colitis. The diagnosis of microscopic colitis is based on a macroscopically normal ileo-colonoscopy and several biopsies from the entire colon, which demonstrate the pathognomonic histopathologic findings. Therapy is mainly based on the use of budesonide. Other medications, such as mesalazine, cholestyramine and bismuth, have been evaluated as well but the evidence is less solid."
},
{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
},
{
"id": "pubmed23n0277_5650",
"title": "[Ulcerative colitis and Crohn disease: echographic diagnosis with water enema].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Water enema procures a suitable acoustic window for ultrasonographic study of the colon, allowing a detail vision of the lumen and colon wall, as well as large bowel intestine surround connective tissue. In this work we present echographic findings in two patients with active and severe intestinal inflammatory disease. Ultrasound scanning results were confirmed by colonoscoy and histological test. Distinction between ulcerative colitis and colonic Crohn's disease is possible because of different echographic pattern. This findings show than colonic echography may be a very useful diagnostic technique in detection and differentation of inflammatory large bowel diseases."
},
{
"id": "pubmed23n1041_4753",
"title": "[Informatori biologici per ischemia miocardica silente: approccio diagnostico e prognostico.]",
"score": 0.0086956522,
"content": "Riassunto. L'ischemia miocardica silente (SMI) è un aspetto dello spettro della cardiopatia ischemica che varia dalla malattia coronarica asintomatica all'angina grave. Considerando il progressivo aumento della prevalenza di SMI e l'inaffidabilità di test diagnostici comuni, l'identificazione di biomarcatori SMI benefici è molto critica per una diagnosi rapida e un trattamento efficace della malattia. La presente revisione ha lo scopo di analizzare l'efficienza clinica di biomarcatori ben applicati e nuovi per la diagnosi e la previsione dei risultati dei pazienti con SMI. Questi biomarcatori includono cTnT, cTnI, hs-cTnT, hs-cTnI, hsCRP, NT-proBNP, sST2, GDF-15, Lp-PLA2, recettori della superficie cellulare, citochine antinfiammatorie, OPG, leptina, colesterolo totale, HDL, LDL, lipoproteine (a), omocisteina, albuminuria, microalbuminuria e miRNA circolanti. Nel database PubMed sono stati cercati rapporti scientifici (articoli originali) usando i termini \"biomarcatori\", \"ischemia miocardica silenziosa\", \"biomarcatori cardiaci\", \"infiammatori\", \"marcatori\", \"stress ossidativo\". Una migliore comprensione di vari biomarcatori SMI fornisce una migliore comprensione della sua varia patofisiologia e aspetto asintomatico, nonché dell'uso clinico di routine di questi biomarcatori."
},
{
"id": "pubmed23n0042_1359",
"title": "[Polycentric studies of idiopathic ulcerous rectocolitis and Crohn's disease of the colon].",
"score": 0.0086956522,
"content": "An attempt is made to synthesize the experience of leading Italian Endoscopy Centres that concern themselves with problems of the colon. On the basis of a simple questionnaire, the series of 8 Endoscopy Centres have been collected. These number 6012 coloscopic examinations, 465 cases of Idiopathic Ulcerative Colitis and 149 cases of Crohn's Disease of the colon."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0086206897,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
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3
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"text": "Se si considera un paziente splenectomizzato come un paziente \"speciale\", il paziente splenectomizzato dovrebbe ricevere un trattamento antibiotico il prima possibile anche se la ferita non sembra infetta."
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Se si considera un paziente splenectomizzato come un paziente "speciale", il paziente splenectomizzato dovrebbe ricevere un trattamento antibiotico il prima possibile anche se la ferita non sembra infetta. Dovete assicurarvi che il cane sia vostro (dovreste chiedere se l'animale è correttamente vaccinato) e che il paziente sia correttamente vaccinato (5 dosi di tetano, non sarebbe necessario il tetano); fate una segnalazione di Animal Assault, per l'osservazione dell'animale e prendete provvedimenti se necessario.
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Se si considera un paziente splenectomizzato come un paziente "speciale", il paziente splenectomizzato dovrebbe ricevere un trattamento antibiotico il prima possibile anche se la ferita non sembra infetta. Dovete assicurarvi che il cane sia vostro (dovreste chiedere se l'animale è correttamente vaccinato) e che il paziente sia correttamente vaccinato (5 dosi di tetano, [HIDDEN]); fate una segnalazione di Animal Assault, per l'osservazione dell'animale e prendete provvedimenti se necessario.
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Luis è un giovane di 25 anni che ha subito una splenectomia dopo un incidente in bicicletta 1 anno fa. 24 ore fa è stato morso da un cane che gli ha provocato una piccola ferita alla mano destra. Si è recato al centro di salute (situato a 3 ore dall'ospedale più vicino) con febbre a 39 ºC, dolore alla ferita e malessere generale. All'esame, la pressione arteriosa è di 100/60 mm Hg, la frequenza cardiaca è di 110 battiti al minuto, la ferita è leggermente gonfia senza pus. Quale delle seguenti azioni è più indicata in questo momento?
| 437
|
it
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"1": "Inviare all'ospedale per la vaccinazione antirabbica e antitetanica e tenere sotto osservazione.",
"2": "Pulire la ferita e somministrare ganunaglobulina aspecifica per via intramuscolare.",
"3": "Somministrare 400 mg di moxifloxacina orale e inviare in ospedale.",
"4": "Somministrare clindamicina 600 mg per via orale ogni 8 ore e tenere sotto osservazione.",
"5": null
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| 118
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EPIDEMIOLOGIA E MEDICINA PREVENTIVA
| 2,018
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"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
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"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
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"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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"id": "wiki20220301en588_4112",
"title": "Bollettino della Vittoria Navale",
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"content": "Sappia oggi la Patria, di quanti sforzi ed eroismi ignoti è fatta questa sua immensa Gloria. Consideri come due volte la Vittoria abbia preso il volo e l'augurio dal gorgo ove le più potenti navi nemiche scomparivano: da Premuda al Piave, da Pola a Trieste e Trento. La grande nave colata a picco nel porto di Pola fu più che un presagio. Nel suo nome stesso ostentava la vecchia menzogna delle forze, non riunite ma coatte. La duplice dissoluzione è avvenuta. Come più non esiste l'esercito, così la flotta Imperiale non esiste più."
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
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"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "pubmed23n0596_19784",
"title": "[Prevalence of primary aldosteronism in hypertensive patients and its effect on the heart].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Primary hyperaldosteronism (PHA) is thought to have a harmful effect on the cardiovascular system and, in recent years, the number of cases of hypertension due to PHA has been increasing. The aims of this study were to determine the prevalence of PHA and to assess cardiac damage associated with the condition in 183 consecutive hypertensive patients. A full secondary hypertension work-up was performed, and included ECG and echocardiography. In total, 11 (6%) patients were diagnosed with PHA. Compared with other hypertensives, those with PHA had higher systolic blood pressure, more frequently had evidence of left ventricular hypertrophy on ECG (45.5% vs 11.6%; P< .01), and had a larger left ventricular mass on echocardiography (145.5 g/m(2) vs 97.52 g/m(2); P< .0001). In conclusion, PHA is a significant contributor to the increasing prevalence of hypertension and its effect on the heart is greater than that of other causes of hypertension."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0098039216,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "wiki20220301en038_88260",
"title": "Mort & Phil",
"score": 0.0098039216,
"content": "Between 1975 and 1976 ¡Pánico en el zoo! Concurso-oposición Los mercenarios Objetivo: eliminar al Rana Misión de perros Los secuestradores La gallina de los huevos de oro El caso del calcetín Between 1977 and 1979 El brujo ¡Soborno! Los guardaespaldas Mundial 78 Los gamberros Contrabando La máquina de copiar gente Los \"bomberos\" El transformador metabólico ¡A por el niño! La gente de Vicente Secuestro aéreo Between 1980 and 1981 Olimpiada 1980 La elasticina Kilociclos asesinos Ladrones de coches Lo que el viento se dejó La brigada bichera Tete Cohete En marcha el mundial 82 El caso de los señores pequeñitos Between 1982 and 1983 En Alemania Queda inaugurado el mundial 82 El balón catastrófico Billy \"El Horrendo\" ¡Hay un traidor en la T.I.A.! El bacilón El ascenso Between 1984 and 1985 La estatua de la libertad Testigo de cargo Los Ángeles 84 El cacao espacial El preboste de seguridad El cochecito leré Between 1986 and 1987"
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{
"id": "wiki20220301en162_39110",
"title": "Tarantino dialect",
"score": 0.0097188236,
"content": "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura! Tant' è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte. Io non so ben ridir com' i' v'intrai, tant' era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai. Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto, là dove terminava quella valle che m'avea di paura il cor compunto, guardai in alto e vidi le sue spalle vestite già de' raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogne calle... 'U 'càndeche de le crijatúre de San Frangísche (Enrico Vetrò) Altísseme, 'Neputènde, Signóre bbuéne, Túje so' le làude, 'a glorie e ll’anóre e ogne bbenedizzióne. A Tté súle, Altísseme, Te tòcchene, e nnisciún’óme éte dègne de Te menduváre."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
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"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0364_12396",
"title": "[Effectiveness of the treatment of arterial hypertension in a specialized service. An audit using the automatic measurement of arterial blood pressure].",
"score": 0.0097087379,
"content": "The ineluctable fade out of mercury sphingomanometer pressure device involve the necessity in using automatic blood pressure systems. In parallel the recent PHARE II study witness of a lack in the control of hypertension in general practice. In the basis of an automatic blood pressure device measure, we had try to know the efficiency of blood pressure contrôl (BPC) in a specialised consultation. 100 patients with essential systolo-diastolic hypertension (HTA) were screened. An independent physician measured the blood pressure level with an OMRON 705 CP device 3 times. The acceptable BPC was considered less than 160/95 mmHg and the optimal BPC less than 140/90 mmHg. There was 70 man, 30 female (mean age = 67 year old). The initial mean blood pressure was 169/104 mmHg. The final blood pressure measured was 137/80 mmHg. The percentage of patients who have an acceptable contrôl (< 160/95) was 91% and an optimal contrôl (< 140/90) 66%. 12% of these 66 maintain a height cardio-vascular risk. The mean number of medication used was 2 and it's paradoxally not differ between the optimal blood pressure control group and the other patients who need probably an intensive medication. In conclusion these study shows us the importance in understanding our patients particularity in order to increase the treatment efficiency."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n0104_18605",
"title": "[Pulse pressure and echocardiographic parameters in essential arterial hypertension].",
"score": 0.0096153846,
"content": "We measured systolic, diastolic, mean (MAP) and pulsed (PP) arterial pressures (Dinamap 845 XT), carotid femoral pulse wave velocity (PWV) and cardiac parameters (echocardiography) to evaluate myocardiac mass and indexed cardiac mass to body surface area (IM) in 47 subjects (11 normotensives and 36 with sustained essential hypertension). Hypertensives were allocated between two groups with same age, weight and height, same mean arterial pressure (119.8 +/- 9.1 mmHg, 119.7 +/- 11.9 mmHg, NS) and PWV (11.90 +/- 2.20 m/s, 12.51 +/- 1.83 m/s, NS): group I (22 subjects) with pulsed pressure less than 60 mmHg, group II (14 subjects) with pulsed pressure greater than or equal to 60 mmHg. (Table: see text). Newman-Keuls between group I and group II: p less than 0.01 for cardiac mass and IM, p less than 0.001 for PP. Cardiac mass (p less than 0.01) and indexed mass to body surface area (p less than 0.01) were greater in group II (with pp greater than or equal to 60 mmHg) than in group I. arterial hypertension is linked with left ventricular hypertrophy which is increased when pulsed pressure is enhanced. This fact could give evidence of importance of pulsatory work in cardiac consequence of hypertension."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0095238095,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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{
"id": "pubmed23n0004_14678",
"title": "[Effects on the systemic and coronary circulation of 2 nitrate derivatives, intravenous trinitrin and sublingual isosorbide dinitrate, administered during atrial pacing].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The changes in the systemic and coronary circulations produced by intravenous trinitrin 0.38 +/- 0.125 mg/hour and sublingual isosorbide dinitrate 5 mg were studied in 24 patients with coronary artery disease. When given during rapid atrial pacing both drugs decreased pulmonary capillary pressures (p less than 0.001), cardiac and coronary output (p less than 0.001 and p less than 0.01) and myocardial oxygen consumption (p less than 0.01). At these dosages, intravenous trinitrin has no significant effect on average systemic blood pressure or left ventricular work index; the coronary arterial resistances increased (p less than 0.005). Isosorbide dinitrate significantly decreased average systemic blood pressure and the left ventricular work index (p less than 0.001); there was no significant difference in the coronary arterial resistances; the decrease in coronary blood flow observed after sublingual isosorbide dinitrate seems partly due to a decreased perfusion pressure. The beneficial effect of these nitrite derivatives seems to be mainly related to a reduced preload."
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{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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"id": "pubmed23n0554_18327",
"title": "[Control of hypertension in elderly patients admitted in internal medicine].",
"score": 0.0094339623,
"content": "To investigate hypertension control in elderly patients. To identify the cardiovascular risk factors and cardiovascular diseases associated with poor control of hypertension. To evaluate the pharmacologic treatment needed for the good control of hypertension. To analyse the existence of date in the medical history to evaluate the cardiovascular risk. A cross-sectional study of elderly hypertensive patients intaked between 1 to January 2002 to 31 December 2002 in a Internal Medicine Service. Blood pressure was measured in the standard manner. Blood pressure control was regarded as optimum if pressure averaged less than 140/90 mmHg or, in diabetics, less than 130/80 mmHg. The study included 484 hypertensive patients. In the hypertensive patients, both systolic and diastolic blood pressures were well controlled in 53.9% of patients, systolic blood pressure alone in 2,1% and diastolic blood pressure alone in 30.8%. The isolated systolic arterial hypertension prevalence is bigger in the group with poor control, p < 0.001. The 77% of hypertensive patients associated other cardiovascular risk factor, and the 69% associated any cardiovascular disease. The 64% of hypertensive patients needed pharmacologic treatment. Arterial blood pressure control was optimum in only one out of two hypertensive patients. Diabetes is the most influential variable in poor control. The diuretics are the active ingredients more used in the hypertension therapeutic."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0093457944,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "pubmed23n0707_14532",
"title": "[Not Available].",
"score": 0.0093457944,
"content": "La pharmacologie des agents anesthésiques chez le brûlé est variable et imprévisible. Dans les premières 48 h, il y a une hypovolémie avec chute du débit cardiaque et des fuites plasmatiques. Après 48 h, il y a une hypervolémie avec augmentation du débit cardiaque, hypermétabolisme et la clearance des médicaments est augmentée. Parmi les facteurs de déséquilibre, on retrouve les variations des protéines plasmatiques. Deux protéines sont importantes chez le brûlé grave : l'albumine et l'alpha 1- glycoprotéine. Leur taux varie beaucoup au cours de l'évolution de la brûlure. Les agents anesthésiques dont la liaison avec ces deux protéines est prédominante verront leur pharmacocinétique modifiée. L'anesthésiste-réanimateur du service des brûlés va maîtriser ces notions pharmacologiques pour utiliser à bon escient les agents anesthésiques."
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{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
},
{
"id": "pubmed23n0751_6740",
"title": "[Underestimated frequency of resistant hypertension in predialysis nondiabetic patients].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The real prevalence of resistant hypertension (RH) is unknown. Studies suggest that it affects 10%-15% of patients treated for hypertension by primary care physicians. RH is defined as blood pressure (BP) remaining above the goal despite the use of optimal doses of 3 or more medicines of different classes (including a diuretic). It means BP >140/90 mm Hg for the general population and >130/80 mm Hg for patients with diabetes or kidney disease. Prior to diagnosing a patient as having RH, it is important to document medication compliance and exclude white-coat hypertension, inaccurate BP measurement, and secondary causes. The role of aldosterone in RH has gained increasing recognition. There is strong evidence for the use of spironolactone as a highly effective antihypertensive agent. Aldosterone plays a significant role in RH pathogenesis, primarily due to its vasoconstrictive effects and the possibility of altering vascular compliance. In RH, there is a high prevalence of cardiac and extra-cardiac target organ damage. It is known that BP control in chronic kidney disease is the key factor for reducing cardiovascular risk and renal disease progression. The objective of the study was to evaluate the prevalence of RH in predialysis nondiabetic (CKD stage I-IV) patients."
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{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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{
"id": "pubmed23n0248_7781",
"title": "[The reliability of the maximal expiratory flow 25-75o/o referred to the vital capacity (MMEF 25-75/VC) in the detection of peripheral ventilatory disorders].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The reliability of MMEF 25-75/VC in the detection of ventilatory disorders of the small airways has been studied. The test was compared with other which, according to the literature, have displayed great sensitivity in this respect (Vmax 50% and 25%, delta Vmax 50% and 25% and iso-flow volume). The study was performed in 90 individuals and showed a good correlation between the results of MMEF 25-75/VC and the other above-mentioned tests."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0070_1378",
"title": "[Primary pulmonary hypertension: a retrospective study of 13 patients].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Twenty-four patients (9M and 15F, mean age 28 years) with primary pulmonary hypertension underwent cardiac catheterization in our institution from 1955 to 1989. The prevalence of the disease in our population was lower (0.2%) than that reported by other Authors (1%). Thirteen of these patients (4 M and 9 F, mean age 32 years) evaluated between January 1979 and December 1989, were followed. Five were alive after 52 +/- 30 months (Group A) while 8 died after 11 +/- 9 months (Group B). In Group B mean pulmonary pressure was significantly higher than in Group A (66.7 +/- 17.2 vs 41.2 +/- 19.0 mmHg, p less than 0.05, respectively). Cardiac index and systolic volume index were lower in Group B than in Group A (2.07 +/- 0.85 vs 3.72 +/- 1.32 l/min/m2, p less than 0.01 and 24.43 +/- 10.25 vs 41.08 +/- 16.97 ml/m2, p less than 0.05, respectively). Pulmonary resistance index and systemic resistance index were higher in Group B than in Group A (3039 +/- 1519 vs 1181 +/- 1236 dyne x s x cm-5/m2, p less than 0.01; 4277 +/- 1794 vs 2309 +/- 1238 dyne x s x cm-5/m2, p less than 0.01). One patient underwent repeated cardiac catheterization after 2 years. This patient showed a deterioration of the hemodynamic parameters, consistent with the worsening of the clinical conditions. In conclusion, in our population of patients with primary pulmonary hypertension, an increase in pulmonary artery pressure and pulmonary resistances, as well as a decrease in cardiac index, are associated with a reduced life expectancy. On the other hand, right atrial pressure does not affect mortality."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.009009009,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0254_19252",
"title": "[Sodium and left ventricular hypertrophy in patients with hypertension].",
"score": 0.009009009,
"content": "Dietary sodium is an environmental factor capable of amplifying or limiting the consequences of hypertension on the heart. In a given population of hypertensive subjects, recent clinical trials have shown a positive relationship between sodium intake and the degree of left ventricular hypertrophy, independently of the value of blood pressure and body weight. In addition, dietary sodium could play a role in modulating the myocardial response to a decrease in blood pressure by antihypertensive therapy. The logical consequence of these observations is to try and prove the possible advantages of restricting dietary sodium in reducing the blood pressure and reversing left ventricular hypertrophy. With this in mind, the evaluation of dietary sodium excretion is certainly an element to take into account in the initial evaluation and also the follow-up of hypertensive subjects and of the effects of antihypertensive therapy."
},
{
"id": "wiki20220301en187_33102",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0089460052,
"content": "L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. Il capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Diaz English From the Supreme Headquarters 12:00 hours, November 4, 1918 The war against Austria-Hungary, which the Italian Army, inferior in number and equipment, began on 24 May 1915 under the leadership of His Majesty and supreme leader the King and conducted with unwavering faith and tenacious bravery without rest for 41 months, is won."
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{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
},
{
"id": "wiki20220301en578_790",
"title": "Hiraab Imamate",
"score": 0.0089285714,
"content": "Si assicura, che finalmente uno della tribù degli Abgal, chiamato Omar Egalle, proponesse la pace, offrendosi di accomodare l'affare per l'elezione dell'Imam. E molto si affacendò infatti per quetare i tumultuosi partiti, non riuscendo a sedarli in parte se non con la definitiva divisizione del territorio: assegnando il tratto della costa da Ras Elhur sino a Merka sotto la protezione dei figli di Ali Mohamed, ed a principiare da Uarsciek per l'interno, sotto la protezione dei figli di Mahmud Mohamed. Questi venivano così ad occupare un territorio parallelo ai primi, ma più nell'interno."
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"id": "pubmed23n0711_1544",
"title": "[ Monotherapy with tamsulosin].",
"score": 0.0088495575,
"content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."
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{
"id": "pubmed23n0416_16283",
"title": "[Arterial stiffness, wave reflections and myocardial protection: the REASON project].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Systolic blood pressure (SBP) and systolic-diastolic pulse pressure (PP) may be superior predictors of cardiovascular risk than diastolic blood pressure (DBP). Treatments that selectively reduce SBP and PP may therefore be of particular interest. The REASON project was a randomised, double-blind study comparing the very low-dose combination perindopril 2mg/indapamide 0.625 mg (Per/Ind) versus atenolol 50mg for 12 months in 471 hypertensive patients. Both treatments produced similar reductions in brachial DBP, but Per/Ind produced greater reductions than atenolol in SBP (-23.1 +/- 15.6mm Hg vs -16.2 +/- 16.0mm Hg; p < 0.001) and PP (-9.9 +/- 12.4mm Hg vs -3.3 +/- 13.5mm Hg; p < 0.001). Patients with echocardiographic left ventricular hypertrophy at baseline (n = 124) showed greater reduction of left ventricular mass index with Per/Ind (-11.3 +/- 15.4 g/m(2)) than atenolol (-5.3 +/- 15.1 g/m(2); p = 0.031). Relative to atenolol, Per/Ind selectively targets SBP and PP, which could be important in reducing cardiovascular risk."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0368_9844",
"title": "[Differences in blood pressure: does the length of time between measurements have an effect?].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Taking blood pressure measurements correctly is essential in order to successfully evaluate a patient's blood pressure from the initial measurement and subsequent measurements over time. With the purpose to determine if the time between blood pressure measurements in an office or clinic bears an influence on any variation in measurement, a study was carried out under which two blood pressure measurements five minutes apart were taken using an automatic instrument in order to evaluate the existence of any differences as well as to identify which arm should be the control arm and to evaluate the absolute measurements between both arms. During this study, the authors observed a decrease in the mean for the repeated blood pressure measurement of 7.7 mmHg (IC 95%: 4.7-10.7 mmHg, p < 0.0001) for the systolic measurement and of 2.9 mmHg (IC 95%: 1.6-4.2 mmHg) for the diastolic measurement. 78% of the patients in this study registered a difference between the two measurements, either systolic or diastolic > or = 5 mmHg. It was not possible to establish a significant relationship between the decrease in these blood pressure measurements and factors such as age, sex, cardiac frequency or hypertension. The control arm was the right arm in 59.3% of the patients. The absolute mean of the differences between both arms was 8.4 mmHg (IC 95%: 6.8-10 mmHg) for the systolic measurements and 5 mmHg (IC 95%: 3.9-6.1 mmHg) for the diastolic measurements. 26 patients, 44.1%, registered a difference in pressure between their arms > or = 10 mmHg."
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]
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}
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|
3
|
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"1": {
"exist": false,
"char_ranges": [],
"word_ranges": [],
"text": ""
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"2": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
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291
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29,
44
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"text": "La citologia endometriale viene eseguita in cieco e presenta un elevato numero di falsi negativi."
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"3": {
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"char_ranges": [
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193
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"word_ranges": [
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5,
29
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"text": "Lo studio che ci fornisce il maggior numero di informazioni sulla patologia endometriale è l'isteroscopia, che ci permette di eseguire una biopsia endometriale mirata."
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"4": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
292,
361
]
],
"word_ranges": [
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54
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"text": "La risonanza magnetica ci aiuta a stadiare il tumore dell'endometrio."
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"5": {
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"text": ""
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}
|
La risposta corretta è 3. Lo studio che ci fornisce il maggior numero di informazioni sulla patologia endometriale è l'isteroscopia, che ci permette di eseguire una biopsia endometriale mirata. La citologia endometriale viene eseguita in cieco e presenta un elevato numero di falsi negativi. La risonanza magnetica ci aiuta a stadiare il tumore dell'endometrio.
|
La risposta [HIDDEN]. Lo studio che ci fornisce il maggior numero di informazioni sulla patologia endometriale è l'isteroscopia, che ci permette di eseguire una biopsia endometriale mirata. La citologia endometriale viene eseguita in cieco e presenta un elevato numero di falsi negativi. La risonanza magnetica ci aiuta a stadiare il tumore dell'endometrio.
|
Paziente di 67 anni con anamnesi di menopausa a 55 anni, 3 gravidanze con 3 parti eutiroidei, diabete di tipo 2 di 6 anni di evoluzione, trattamento con nifedipone per l'ipertensione. Si è consultata per sintomi di metrorragia intermittente scarseggiante di 2 mesi di evoluzione. L'esame ginecologico ha rivelato genitali esterni senza lesioni, cervice atrofica, utero e annessi normali alla palpazione e un normale studio citologico della cervice. L'ecografia transvaginale mostra un endometrio iperecogeno di 7 mm. Quale dei seguenti esami è il più appropriato e sensibile per stabilire una diagnosi?
| 112
|
it
|
{
"1": "Conizzazione cervicale.",
"2": "Citologia endometriale.",
"3": "Isteroscopia e biopsia endometriale.",
"4": "Risonanza magnetica del bacino.",
"5": "Esame in anestesia del tratto genitale e biopsia della cervice e dell'endometrio."
}
| 154
|
GINECOLOGIA E OSTETRICIA
| 2,012
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0099009901,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0069_5876",
"title": "[Hysteroscopy: its value in the pretherapeutic evaluation of endometrial adenocarcinomas].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Hysteroscopy has among its other indications an important role to play in working out a plan of treatment for endometrial adenocarcinoma. Apart from helping with the diagnosis it is efficient in working out the stage of the condition (91% reliable for stages I and II demonstrated in 30 cases). On the anatomopathological level it is important (81% correlated with the diagnosis made on the operation specimen). It is therefore better to carry out hysteroscopy than to read smears blindly. On the other hand it is not possible to work ou how much muscle invasion there is and prognosis is linked to that, yet it contributes well to helping to select the correct treatment and to determine how widespread the tumour is and what grade it is."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0535_2019",
"title": "[Hysteroscopic diagnosis of cervical involvement in the staging of endometrial carcinoma].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Hysteroscopy could be an interesting approach to evaluate the cervical invasion by endometrial cancer. From 2003 to 2004 we performed 30 hysteroscopy with endometrial biopsy with conclusive diagnosis of endometrial carcinoma and we calculated the sensitivity and specificity of hysteroscopy in assessing tumor invasion of the uterine cervix. Our data showed an high sensitivity and specificity of hysteroscopy that reported almost the same value of the histological examination. Our conclusions are that hysteroscopy is a suitable examination in endometrial cancer staging."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0593_6330",
"title": "[Correlations between the ultrasound aspects of endometrial hyperplasias and the pathological exam].",
"score": 0.0097087379,
"content": "The endometrium has a few possibilities to express the underlying pathology, even if there may be a potential dangerous one. This study is searching for a relationship between the ultrasound images of endometrial hyperplasias and the respective pathologic exams. We analyzed 385 cases of endometrial hyperplasias hospitalized in the \"Elena Doamna\" Maternity from Iaşi, Romania during the period 2000-2005. For all the cases included, the endometrium had a width from 2 mm to 20 mm, with a median of 9mm. The hyperplasias were: 70.18% simple hyperplasias without atypia, 18.52% complex hyperplasias without atypia, 7.1% complex hyperplasias with atypia and 4.17% secretory hyperplasias. There were no differences between the aspects or thickness of the endometrium in regard with any of the types of hyperplasias. Ultrasounds exams have a limited role to diagnose endometrial hyperplasias. They only selects patients for mandatory other investigations. Key words:"
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0292_3407",
"title": "[The role of outpatient conization with a diathermy loop in the diagnosis and treatment of CIN].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The directed punch biopsy has a relevant role in the diagnosis of the CIN, mainly because of its simplicity. It is however advisable to take into account that it doesn't always reveal the exact histological degree of the cervical lesion, to the point of underestimating the invasive carcinoma. It is thus recommended, when atypical colposcopy and/or CIN2-CIN3 are diagnosed by directed punch biopsy, to define the diagnosis by preliminary large loop diathermy, also in those cases where a simple hysterectomy, because of a combined pathology, is being planned."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0095238095,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0283_17507",
"title": "[Respective diagnostic importance of hysterography and hysteroscopy in common uterine pathology].",
"score": 0.0095238095,
"content": "In order to evaluate the diagnostic effectiveness of hysteroscopy and hysterography in common uterine diseases. 175 cases of hysterectomy were reviewed. The preoperative diagnosis obtained by these two examination methods was compared with the pathologist's report. Statistical analysis showed a 97.3% sensitivity for hysterography (specificity 28.5%). The sensitivity of hysteroscopy was 89% and its specificity 50%. The results varied according to the pathology observed. The best results for myomas were obtained with hysterography, and those for localized disorders (hyperplasia, polyps, etc.) with hysteroscopy."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0094339623,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0731_24083",
"title": "[Comparison of the measurement line cervical and endometrial ultrasound techniques using two].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Cervical and endometrial measurement in the gynecological and obstetric patients is of vital importance. There is no consensus for the correct way in which should be made the measurement, more than anything is for an opinion of some experts. To determine whether there are differences in measurement of endometrial or sagittal cross section of the uterus and cervix in the measurement of fractional linear fashion or along the cervical canal. Using a transvaginal ultrasound, was measured in a transverse and longitudinal endometrial lining. And by fractional measuring along the cervical canal and a linear manner from the internal to the external. We studied a total of 63 patients. The mean endometrial transversal measurement in a cross was 7.1. mm (SD +/- 3.3) The mean endometrial longitudinally measured were: 7.9 mm (SD +/- 3.4). The mean cervical measurement was fractionally 3.3 cm (SD +/- 0.4) Mean cervical linear measurement was 3.9 cm (SD +/- 0.4). Using student's t test where the value of p in the endometrial measurement was 0.0871 and p value in cervical measurement was 0.009, the latter being statistically significant. With respect to the measurement of the endometrial lining, there is no significant difference do any of the two different techniques. However, measurement of the cervix, another significant difference (p = 0.009), so it should be further investigated which of these two techniques is the right way to establish more accurate diagnoses."
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{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0093457944,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0293_19458",
"title": "[Cervico-vaginal and endometrial cytology in the screening for endometrial cancer].",
"score": 0.0093457944,
"content": "In contrast to cervical cancer, no routine mass screening programs for the early detection of endometrial cancer have been organized. All of the methods used by cytologists for studying endometrial changes have limitations. Cervicovaginal smears allow diagnosis of, at best, 60% to 70% of carcinomas of the endometrium. Intrauterine sampling is another possible method. It consists of direct aspiration of uterine cavity, scraping or brushing of the mucosa or uterine washing. Any method of endometrial sampling is imperfect, even dilatation and curettage has been shown to miss endometrial carcinoma. The lack of an effective, inexpensive and easy-to-use sampling method is the reason for the nonexistent decline in the incidence of invasive endometrial carcinoma."
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"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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{
"id": "pubmed23n0643_1",
"title": "[Ultrasound detection of endometrial fluid in postmenopausal women].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The aim, of this prospective study was to estimate whether the presence of endometrial fluid detected by transvaginal ultrasound investigation was a marker for the pathological changes of the endometrium in postmenopausal women. 128 postmenopausal women with uterine bleeding and 29 asymptomatic postmenopausal women underwent transvaginal ultrasound investigation, curettage and histopathological investigation of the curettage specimens. There were significantly more asymptomatic women with endometrial fluid collection was found (41,4%) than those with uterine bleeding (7,8%) (p<0,001). We found 4 cases of carcinoma of the endometrium, 4 with hyperplasia and 1 with polyp of the endometrium in women with uterine bleeding and endometrial fluid collection. In the asymptomatic group of women we found 1 case with polyp and 1 with carcinoma of the endometrium. In the presence of endometrial fluid collection the least thickness of the endometrium measured by transvaginal ultrasound was 12 mm in postmenopausal women with carcinoma of the endometrium, 7 mm in women with hyperplasia and 5 mm with polyp. No pathological changes were found below the above values. The presence of endometrial fluid detected by transvaginal ultrasonography is a good marker for pathological changes of the endometrium in postmenopausal women if the endometrial thickness is greater than 4 mm. If the endometrial thickness is 4 mm or less, the presence of endometrial fluid is not an indication for further invasive investigation of endometrial cavity, but we must eliminate possible presence of ednexal or cervical malignant disease in some patients."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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{
"id": "pubmed23n0048_20186",
"title": "[Screening of endometrial carcinoma].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The Authors analyse the characteristics of the carcinoma of the endometrium concluding that this neoplasia has the necessary requirements to undergo a screening by means of endometrial cytology. The Authors believe that this test should be combined with those carried out to prevent cervical and mammary neoplasia, applying a total screening to the gynaecological neoplasia."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0083_2181",
"title": "[Usefulness of endometrial curettage during cervical conization].",
"score": 0.0090909091,
"content": "In order to determine the value of uterine curettage at the time of cervical conization, as well as morbidity for it, 318 patients were studied. The patients were sent because of abnormal Papanicolaous's test. The established diagnostic procedures were cervical biopsy directed by Schiller's test and/or colposcopy and cervical cone. In 151 cases cervical cone was done without endometrial curettage, and in 167 endometrial curettage was used simultaneously to cervical conization. The results show that curettage plus cervical conization had a morbidity of 9.6%, statistically significant (p less than 0.05) as compared with cervical conization (4%). Furthermore, there was an RR 2.7 times of greater risk with the first procedure, morbidity increased and it did not contribute to a more complete diagnosis."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.009009009,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0672_3793",
"title": "[Septate uteri: must we treat all of them?].",
"score": 0.009009009,
"content": "Septate uterus is the most common female genital malformation. It can be responsible for recurrent miscarriages and infertility. Hysteroscopic septoplasty is an effective procedure. It can prevent abortions and probably increase fertility. The hysteroscopic section of the septum has become a simple and safe technique, with the use of small hysteroscopes and that of bipolar energy with trained surgeons. These are the reasons why hysteroscopic septoplasty can be proposed to women with septate uterus and a desire for pregnancy."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
},
{
"id": "pubmed23n0408_5347",
"title": "[Endometrial hyperplasia--hysteroscopy findings].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Endometrial hyperplasia is considered to be a frequent cause of metrorrhagia. Traditionally diagnosis of this pathology was made on specimens obtained by uterine curettage or after hysterectomy performed for benign diseases. Recently, hysteroscopy has enabled to offer suggestive images of this pathology, in fact it allows to visualize directly the uterine cavity and to perform guided biopsies on the endometrial mucosa. The aim of this study is to evaluate the reliability of the hysteroscopy procedures in the diagnosis of the endometrial hyperplasia. 479 panoramic hysteroscopies were performed in a four-year period for different indications and we found endometrial hyperplasia in 129 patients. We compared the results with the histological findings. On the base be able the possible diagnose and the follow-up procedure for endometrial hyperplasia."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0088495575,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
},
{
"id": "pubmed23n0643_12682",
"title": "[Comparative study of transvaginal sonography and outpatient hysteroscopy for detection of pathologic endometrial lesions in postmenopausal women].",
"score": 0.0088495575,
"content": "To compare the efficiency of transvaginal sonography and outpatient hysteroscopy in the diagnosis of intrauterine pathology in postmenopausal women. Two-hundred and forty-three postmenopausal women were selected. All women had undergone outpatient hysteroscopy in the year 2006. These women were referred from the Basic Healthcare Units in Campinas, where they underwent ultrasonography for the evaluation of the endometrial cavity. The mean age of these women was 61+/-9.4 years. These women were menopausal for 11+/-8.3 years.. We observed 6.6% cases of endometrial hyperplasia and cancer. The ultrasonography had a sensitivity of 95.6%, a specificity of 7.4%, a positive predictive value of 53.3% and a negative predictive value of 60%, while the hysteroscopy had 95.7%, 83%, 82.2% and 95.9% respectively. Hysteroscopy was a more accurate method for the detection of intrauterine pathology than ultrasonography."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0934_24861",
"title": "[Diagnostic accuracy of endocervicoscopy as preoperative tool to improve the excisional treatment of cervical preneoplastic lesions].",
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"content": "The aim of this study was to evaluate the diagnostic accuracy of endocervicoscopy as a preoperative examination to improve the outcome of the excisional treatment (LEEP) of high-grade cervical preneoplastic lesions. Patients with histologic diagnosis of CIN II-CIN III undergoing LEEP divided in two groups: in group A (85 women) a preoperative endocervicoscopy was performed, in group B (85 women) no additional examination was performed before LEEP. The size of the surgical specimen (H, D, W) and the margins of the lesion were evaluated. Seventy-four women in group A and 80 in group B completed the follow-up. group A showed significant correlation between colposcopic examination and endocervicoscopic examination (P=0.001, k=0.30) and between endocervicoscopic and definitive histological examination (P<0.05, k=0.16). The depth of the operative sample was significantly lower (P<0.0001) in group A (0.91±0.4) than in group B (1.58±0.2), group A showed fewer patients B with positive endocervical margins than group B (3 vs. 17, P<002). Colposcopic, cytological and virological follow-up did not show significant differences between the two groups. Endocervicoscopy as preoperative tool for excisional treatment of cervical lesions showed high diagnostic effectiveness and allows to perform a conservative surgery."
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{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0086956522,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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{
"id": "pubmed23n0290_12020",
"title": "[Is it possible to screen for endometrial carcinoma? Incidence and risk factors].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Endometrial cancer affects 2-3% of American women. It is more common in obese, postmenopausal women with diabetes, hypertension, low parity, and late menopause. The prevalence of endometrial cancer among women who present with postmenopausal bleeding varies from 1.50-90%, most textbooks report a rate of 20%. Endometrial cancer is common, and although mortality rates relatively low, there are theoretical reasons suggesting that it could become a more serious problem in the future. The decreasing use of hysterectomy may leave more women at risk for endometrial cancer in future years. In contrast to cervical cancer, no routine mass screening programs for the early detection of endometrial cancer have been organized. It is of primary importance to define risk groups when designing mass screening programs. All of the methods used by cytologists for studying endometrial changes have limitations. Cervicovaginal smears allows diagnosis of, at best, 60% to 70% of carcinomas of the endometrium. Intrauterine sampling is another possible method. It consists of direct aspiration of the uterine cavity, scraping or brushing of the mucosa or uterine washing. Any method of endometrial sampling is imperfect, even dilatation and curettage has been shown to miss endometrial carcinoma. The quality of evidence supporting screening for endometrial cancer is of a low level. The lack of an effective, inexpensive and easy-to-use sampling method is the reason for the non-existent decline in the incidence of invasive endometrial carcinoma."
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"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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"id": "pubmed23n0062_19620",
"title": "[Hysteroscopy as a method of evaluation of endometrial pathology during climacteric ].",
"score": 0.0086206897,
"content": "The Authors analyse 207 hysteroscopies performed in the outpatient clinic in women during menopause, without the use of dilatation or local anesthetic. The test was completed in 175 patients (84.6%). Tolerability was acceptable in 95% of cases. The main indication (80%) was atypical secretions during menopause or changes in the menstrual cycle. Hyperplastic lesions were confirmed in 12% of the tests carried out. An endometrial K was diagnosed in 5 cases (2.9%). The method showed a good level of specificity of diagnosis but it not always sufficiently sensitive. It is therefore necessary to complete the test by taking a selected histological sample using Novak's cannula."
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]
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|
2
|
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"1": {
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"text": "La prima perché non si tratta di una meningite batterica che si presenterebbe con più febbre,"
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"2": {
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"text": "Il quadro descritto è tipico della meningoencefalite virale, più specificamente della VHZ, con un significativo tropismo attraverso il lobo temporale, che causa febbre e in molti casi afasia, quindi l'opzione corretta sarebbe la 2, poiché il liquido cerebrospinale mostra normalmente una moderata pleocitosi linfocitaria, con normale glicorrea."
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"text": "la terza perché l'encefalite limbica si presenta normalmente afebrile con alterazioni comportamentali"
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"text": "l'ultima perché l'immagine descritta non è un ascesso, ben delimitato."
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"5": {
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|
Il quadro descritto è tipico della meningoencefalite virale, più specificamente della VHZ, con un significativo tropismo attraverso il lobo temporale, che causa febbre e in molti casi afasia, quindi l'opzione corretta sarebbe la 2, poiché il liquido cerebrospinale mostra normalmente una moderata pleocitosi linfocitaria, con normale glicorrea. Le altre opzioni non sono corrette perché: La prima perché non si tratta di una meningite batterica che si presenterebbe con più febbre, la terza perché l'encefalite limbica si presenta normalmente afebrile con alterazioni comportamentali e l'ultima perché l'immagine descritta non è un ascesso, ben delimitato.
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Il quadro descritto è tipico della meningoencefalite virale, più specificamente della VHZ, con un significativo tropismo attraverso il lobo temporale, che causa febbre e in molti casi afasia, quindi [HIDDEN], poiché il liquido cerebrospinale mostra normalmente una moderata pleocitosi linfocitaria, con normale glicorrea. Le altre opzioni non sono corrette perché: La prima perché non si tratta di una meningite batterica che si presenterebbe con più febbre, la terza perché l'encefalite limbica si presenta normalmente afebrile con alterazioni comportamentali e l'ultima perché l'immagine descritta non è un ascesso, ben delimitato.
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Un uomo di 52 anni arriva al pronto soccorso con cefalea e febbre (37,8°C) da 2 giorni. Nelle ultime ore ha presentato anche difficoltà di denominazione e di comprensione. L'esame non ha evidenziato alcuna rigidità del collo, mentre il dato più evidente è la presenza di afasia mista. La TC cranica mostra una lieve ipodensità nel lobo temporale sinistro senza effetto massa e senza captazione di contrasto. Quale delle seguenti affermazioni è corretta?
| 374
|
it
|
{
"1": "La meningite batterica è la prima impressione diagnostica e il trattamento con cefalosporine di terza generazione deve essere iniziato il prima possibile.",
"2": "È molto probabile che il liquor di questo paziente mostri una pleocitosi a prevalenza linfocitaria con glicorrea normale.",
"3": "Sospetteremmo un'encefalite limbica.",
"4": "Si tratta di un ascesso cerebrale allo stadio iniziale.",
"5": null
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| 101
|
NEUROLOGIA
| 2,016
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
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"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.014601652,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
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"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0122507123,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0479_10059",
"title": "[Pneumococcal meningitis in children: clinical findings, most frequent serotypes and outcome].",
"score": 0.0099009901,
"content": "To determine mortality, morbidity, antimicrobial susceptibility and the most frequent serotypes in children admitted to hospital due to pneumococcal meningitis Patients with meningitis caused by Streptococcus pneumoniae detected by culture in cerebrospinal fluid or blood, aged between 1 month and 15 years old, admitted to two hospitals in the city of São Paulo, were included in the study. Susceptibility to penicillin was determined by the disk diffusion test using oxacillin 1 microg disk. If the inhibition area with oxacillin disk was less than 20mm, the strains were tested for penicillin, chloramphenicol, ceftriaxone, vancomycin and sulfamethoxazole /trimethoprim using the E test. We identified 55 patients, 52.5% of which were younger than 6 months. The prevalence of penicillin-nonsusceptible strains was 36%. All the strains were intermediately resistant (0.1 microg/ml < or =; MIC < or = 1.0 microg/ml) and 35% of the penicillin intermediate resistant strains were resistant to sulfamethoxazole/trimethoprim. The mortality rate was 20% and impaired neurological outcome was present in 40% of the children. The audiometric test revealed alteration in 60% of the children tested. Age less than 6 months was associated with poor outcome. The most frequent serotypes were 1, 5, 6B, 14, 19A and 23F, and 70% of the serotypes were included in the new 7-valent vaccine. These findings suggest that pneumococcal meningitis presents high mortality and morbidity and that the 7-valent conjugate vaccine would be potentially useful in preventing serious pneumococcal infections."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0098039216,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0627_13060",
"title": "[Epidemiology of pediatric bacterial meningitis in France].",
"score": 0.0098039216,
"content": "This review of pediatric bacterial meningitis was presented in the 17th French Consensus Conference of antimicrobial chemotherapy. It should contribute to the elaboration of guidelines for the treatment of this disease. The incidence of bacterial meningitis rates is 44/100,000 in children under 1 year of age and 6.9/100,000 for children between 1 and 4 years of age (in 2002). Neisseria meningitidis was the most frequently identified bacterium (53.7%) followed by Streptococcus pneumoniae (32.5%), group B streptococci (5.8%), and H. influenzae (3.2%). Group B streptococci predominated in children 28 days to 2 months of age (49.4%) and S. pneumoniae in children 2 to 12 months of age (45.2%). In children older than 1 year of age, N. meningitidis was the most frequently identified bacterium (69.7%). All N. meningitidis strains were susceptible to cefotaxim and ceftriaxone, one-third had decreased susceptibility to penicillin. Ten percent of S. pneumoniae strains were resistant to penicillin G in 2001, but this decreased to 3% in 2005. No strain was resistant to cefotaxim, while 6% had decreased susceptibility to cefotaxim in 2005 and highest MIC was 2 microg/ml. Using new conjugate vaccines and selective pressure on bacterial strains exhibited by antibiotics use have probably changed the epidemiology of pediatric bacterial meningitis in France."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0097087379,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0021_11424",
"title": "[Neurological and electroencephalographic outcome in children after purulent meningoencephalitis].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Twenty children with meningitis diagnosed in the Hospital das Clinicas da Faculdade de Medicina de Ribeirão Preto between 1963 and 1967 were available for prospective study; each was submitted to neurological and electroencephalographic examination, D.Q. (Gesell) and I.Q. (Raven) tests. Patients were followed from 6 months to 3 years after the acute phase of the disease. There is statistically significant difference between the D.Q. of post-meningetic children and the D.Q. of non meningitic controls of same social class and ages, when the onset of illness was before 30 months of age. No statistically significant correlation was found between the D.Q. and the patient's length of hospitalization or the first cerebrospinal fluid protein level. There is a possibility that significant correlation between the D.Q. and age at onset of illness may be observed by studying a larger number of patients. No statistically significant difference was found between the I.Q. of post-meningitic children and controls when the onset of illness was after age 4."
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{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0096153846,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0059_19556",
"title": "[The etiology of purulent meningoencephalitis in pediatrics. The therapeutic implications].",
"score": 0.0096153846,
"content": "In order to know the etiology of purulent meningitis in infant and children, a retrospective study was done; 709 cases of a pediatric infectious disease service were analyzed. Diagnosis was established either by antigen detection (coagglutination) or bacterial culture. In 334/709 (48%) the bacterial agent was identifies. Haemophilus influenzae type b (70%), Streptococcus pneumoniae (14%), Enterobacteriaceae (8%) and Streptococcus sp (6.5%) were the most frequent. According to our results the epidemiologic pattern of purulent meningitis has not changed. A therapeutic approach is suggested."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0495_18288",
"title": "[Correlation between otoacoustic emissions and BAEP. The importance of their combined use].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Auditory Brainstem Response (ABR) of 50 newborn with negative transient evoked acoustic emissions (OEAT) was performed. 54% of them had no family history of sensorineural hearing loss (SHNL) and no risk factors were found. In 70% of cases ABR recording was negative. Follow up did show that 60% of them had normal recordings of hearing and in a 40% different stages of hearing loss were seen. To establish a definitive diagnosis a 1 to 9 month period is necessary."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0707_21819",
"title": "[The significance of electrophysiologic examinations in vestibular schwannomas diagnosis].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The most important for the diagnosis of vestibular schwannoma is MRI technic, which allows assessing its size and shape. The gold diagnostic standard includes also PTA, SD and ABR, nystagmography with calorics and VEMP. Nystagmography with calorics reflects the status of superior vestibular nerve. The sensitivity of calorics amounts to 61-87%. VEMPs reflect the status of interior vestibular nerve; its sensitivity is about 80%. The greatest diagnostic sensitivity shows ABR method, which is estimated for about 96-99%. analysis of PTA, ABR, VEMP and calorics results in smaller G1(≤10mm) and greater G2 (>11mm) tumors, and assessement of influence of the size of the tumor for auditory and vestibular function. MATHERIAL: PTA, ABR, VEMP and calorics results performed in 33 patients with CPA tumors. CPA tumors originate from inferior vestibular nerve in most cases; there is no statistical PTA differences in G1 and G2 groups; sensitivity of calorics (G1 53%, G2 95%), and ABR (G1 75%, G2 100%) depend on tumor size and tumor size has significant influence on results of both of these methods; sensitivity of VEMPs is similar in G1 and G2 groups (83% and 89%). there is no strict correlation between tumor origin and calorics and ABR results; greatest sensitivity in our material show VEMP, what is probably results of frequent tumors origin from inferior vestibular nerve."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0093457944,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0307_4369",
"title": "[Evaluation of treatment outcome in patients after extremely severe head injury (GCS 3-4)].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Advances in the diagnosis and treatment of severe head injured patients (GCS < = 8) have led to major improvement in outcome, but have not eliminated high mortality rates, which range between 38 and 80% as reported in the literature. The aim of this study was to evaluate the outcome of patients with GCS 3 and 4 and to evaluate the role of early and late hypotension (systolic blood pressure SBP < 90 mmHg) in outcome. Sixty two patients with severe head injury were divided into two groups. In Group I-22 patients with GCS 3-4, and in Group II-40 patients with GCS 5-8. There was no significant difference between mortality (p = 0.5), poor outcome (p = 0.36), and the very best outcome in the groups (p = 0.06). There was a statistically significant difference in death rate (p = 0.0012), when hypotension was present at the scene. Our data suggest that patients with extremely severe head injury do not necessarily have a worse outcome, if prompt diagnosis and appropriate aggressive treatment is implemented."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0092592593,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
},
{
"id": "pubmed23n0596_19784",
"title": "[Prevalence of primary aldosteronism in hypertensive patients and its effect on the heart].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Primary hyperaldosteronism (PHA) is thought to have a harmful effect on the cardiovascular system and, in recent years, the number of cases of hypertension due to PHA has been increasing. The aims of this study were to determine the prevalence of PHA and to assess cardiac damage associated with the condition in 183 consecutive hypertensive patients. A full secondary hypertension work-up was performed, and included ECG and echocardiography. In total, 11 (6%) patients were diagnosed with PHA. Compared with other hypertensives, those with PHA had higher systolic blood pressure, more frequently had evidence of left ventricular hypertrophy on ECG (45.5% vs 11.6%; P< .01), and had a larger left ventricular mass on echocardiography (145.5 g/m(2) vs 97.52 g/m(2); P< .0001). In conclusion, PHA is a significant contributor to the increasing prevalence of hypertension and its effect on the heart is greater than that of other causes of hypertension."
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{
"id": "wiki20220301en517_19019",
"title": "Gaspare Canino",
"score": 0.0092022069,
"content": "Don Gaspare tells: ... io sono nato 28 Maggio 1900, nato a Partinico provincia di Palermo la mia nascita è un romanzo perché mio padre Luigi Canino era in viaggio da Palermo in Alcamo e non-potendo più andare avanti causa di mia Madre dovette fermarsi a Partinico e diede me in luce sù il palcoscenico da mio zio Antonino Canino fratello di mio padre che ne stava con il teatrino a Partinico la cuale io faccio il mestiere 9 mesi prima di nascere poi sono di vera origine di colui che e sperimentato i pupi Siciliani il signor Canino Alberto fu mio nonno che nel 1830 creo i pupi snodabili e più umani... ."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0047_8905",
"title": "[Results of a study of the presence of spontaneous otoacoustic emissions in the newborn].",
"score": 0.0091743119,
"content": "An otoacoustic emission is that part of sound that can be detected in the ear canal and is produced by the physiological cochlear activity involved in the auditive process. Some people have spontaneous oto-emissions (SOAE), which are emissions that can be registered without any stimulus. These are normal functional sounds of some cochleae. he aim of this study was to assess the presence of SOAE in newborns, as well as to study its incidence and relationship with the auditive process. The number of tested neonated was 364, 209 of whom had at least one ear with SOAE+ (57.4%). It was possible to do a bilateral test in only 324 newborns, 114 of whom had SOAE+ in both ears (35.18%). The total number of ears tested was 961 and in 453 of these a SOAE+ was detected (47.1%). This high incidence of SOAE corresponds to a very good cochlear condition compared to that of older people."
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{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0090909091,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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{
"id": "pubmed23n0316_11909",
"title": "[Prevalence of migraine in a sample population of school children].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The object of this study was to determine the prevalence of migraine in school children in our area, since few such studies have been done. The study was carried out by means of a questionnaire given to school children aged between 6 and 14. We selected a representative sample of the population, the size of which was determined by accepting as a reference value the 4% mentioned by Bille. The questionnaire was drawn up after a search of the literature for similar questionnaires and a preliminary trial on children known to suffer from migraine (giving a specificity of 96.6% and a sensitivity of 96.5%). Using the criteria of Vahlquist there was a prevailence of 7.0% and with IHS of 6.7%. There was a predominance (not significant) of females (54.4%). In 89.1% there was a positive family history (parents and/or siblings) of migraine."
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{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.009009009,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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{
"id": "pubmed23n0025_8027",
"title": "[Clinical relevance of the early and the late acoustically evoked potentials at Menières disease and at sudden hearing loss (author's transl)].",
"score": 0.009009009,
"content": "At some patients suffering from Menières disease or sudden hearing loss the brainstem potentials and the late auditory potential N1 were registered. It could be shown that an exact differential diagnosis between these both illnesses was not possible by means of these acoustically evoked potentials. Furthermore it was not possible by means of these potentials to predict an improvement of hearing at patients with sudden hearing loss. Finally the potentials showed an increasing of their latencies which was greater at patients with sudden hearing loss than at patients with Menières disease."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0707_14545",
"title": "[Not Available].",
"score": 0.0089285714,
"content": "L'électrisation est un évènement accidentel qui diffère des autres pathologies occasionnant des brûlures graves, à cause de ses spécificités qui traduisent d'une part la destruction du revêtement cutané, mais également les effets directs ou indirects du courant électrique sur tout tissu de l'organisme rencontré lors de son passage, en particulier le tissu nerveux. Les manifestations neurologiques centrales sont nombreuses, en relation avec les effets de l'électricité sur le parenchyme cérébral ou une lésion associée à l'électrisation. Nous rapportons l'observation d'une hémorragie cérébro-meningée survenant au 3ème jour d'une électrisation grave. Cette complication est bien documentée dans la littérature traitant des accidents d'électrisation post-foudroiement. N'ayant pas rencontré de cas similaire publié lors des accidents dus au courant industriel, nous présentons cette observation, qui soulève le problème du mécanisme physiopathologique de survenue, difficile à trancher."
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{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0112_12810",
"title": "[Significance of preventive radiotherapy of the neck in clinically N0 tumors of the larynx].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The role of precautionary radiotherapy of the neck in laryngeal cancers (except T1-T2 glottic and some T1 supraglottic cancers) N0 at the clinical staging was investigated. Two-hundred and fifty-three patients were examined: 143 were irradiated only on T, and 110 also on the neck. Radiotherapy of the neck in the latter group was performed either by means of two large opposed fields of photon beams including T and N, or by means of fields of photon beams on T and electron beams (8 x 12 cm2 average) on the neck, to quite exclude any risks for the spinal cord. The dose was 45-50 Gy (2 Gy/fraction/day; 5 fraction/week) in 4-5 weeks. A comparison of the results obtained in the two groups, in terms of survival-rate and relapse-free time, indicates that radiotherapy reduces the change of relapses on N (6.1% vs. 14.62% at 3 years; p = 0.04) and improves the patient's survival chances (82.5% vs. 68.4% at 3 years; and 80.8% vs 63.4% at 5 years). Our data were then compared with literature data on the importance of N field size in radiation treatment. As a rule, some authors enlarge the field to be treated to a total nodal neck irradiation, but their results are not significantly different from those we obtained with 8 x 12 cm2 field size."
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{
"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
},
{
"id": "pubmed23n0369_10156",
"title": "[Clinico-microbiological characteristics of meningitis caused by penicillin-resistant Streptococcus pneumoniae]].",
"score": 0.0087719298,
"content": "To evaluate the susceptibility to antibiotics of Streptococcus pneumoniae isolated from cerebrospinal fluid of children with meningitis. To describe and compare the clinical and microbiological characteristics, treatment and outcome among children infected with strains either susceptible or resistant to penicillin and cephalosporin. A total of 38 children with pneumococcal meningitis were prospectively enrolled in the Institutional Surveillance Program for Pneumococcal Infections during 1994-1998. Clinical and laboratory data were collected by chart review. Of the 38 children, 24 (63%) were less than 2 years of age, 11 (28.9%) had drug-resistant S. pneumoniae, 18.4% had intermediate resistance, 10.5% high level resistance and 2.6% also showed high level resistance to cefotaxime. The only associated factors (by Fisher's exact test) associated to resistance were: previous use of antibiotics (p = 0.2), underlying disease (p < 0.001). Course of illness and clinical course were similar for children infected with penicillin or cefotaxime susceptible, vs. non-susceptible strains. Current levels of S. pneumoniae resistance to penicillin and cephalosporin are not associated to an increase in mortality in children with meningitis."
},
{
"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0086956522,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
}
]
}
}
}
|
3
|
{
"1": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
466,
623
]
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"word_ranges": [
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72,
95
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"text": "Consigliare a una donna di non rimanere incinta quando esistono trattamenti che garantiscono un rischio molto basso di trombosi e/o di coinvolgimento fetale?"
},
"2": {
"exist": true,
"char_ranges": [
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297,
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"word_ranges": [
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46,
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"text": "se il trattamento viene somministrato, dovrebbe essere per tutta la gravidanza, lo stato protrombotico non è solo durante il puerperio,"
},
"3": {
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"char_ranges": [
[
1086,
1337
]
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[
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"text": "vediamo che l'aspirina viene utilizzata in caso di sindrome fosfolipidica e che nel caso di questa donna, senza precedenti trombosi, senza precedenti aborti (ne sono necessari almeno due) e inoltre essendo eterozigote, il trattamento non è necessario."
},
"4": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
1086,
1337
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"word_ranges": [
[
163,
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"text": "vediamo che l'aspirina viene utilizzata in caso di sindrome fosfolipidica e che nel caso di questa donna, senza precedenti trombosi, senza precedenti aborti (ne sono necessari almeno due) e inoltre essendo eterozigote, il trattamento non è necessario."
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"5": {
"exist": true,
"char_ranges": [
[
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162
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"word_ranges": [
[
12,
27
]
],
"text": "l'acenocumarolo NON deve essere somministrato a una donna incinta a causa del rischio di teratogenicità."
}
}
|
Leggendo le risposte, la prima cosa che ci è chiara è che l'acenocumarolo NON deve essere somministrato a una donna incinta a causa del rischio di teratogenicità. Chiunque lo faccia durante la specializzazione dovrebbe essere punito con 100 pacche sulla schiena. Scartiamo la risposta 5. Secondo: se il trattamento viene somministrato, dovrebbe essere per tutta la gravidanza, lo stato protrombotico non è solo durante il puerperio, quindi la risposta 2 è scartata. Consigliare a una donna di non rimanere incinta quando esistono trattamenti che garantiscono un rischio molto basso di trombosi e/o di coinvolgimento fetale? Risposta 1 esclusa. Rimane la possibilità di non somministrare alcun trattamento perché a basso rischio o di somministrare aspirina a basso dosaggio. È vero che il fattore V Leiden in eterozigosi è classificato come a basso rischio, senza precedenti episodi trombotici o combinazione con un'altra trombofilia; Se consultiamo la guida CHEST, VIII edizione, e rivediamo quanto è stato detto all'ultimo congresso della Società Spagnola di Ginecologia e Ostetricia, vediamo che l'aspirina viene utilizzata in caso di sindrome fosfolipidica e che nel caso di questa donna, senza precedenti trombosi, senza precedenti aborti (ne sono necessari almeno due) e inoltre essendo eterozigote, il trattamento non è necessario. Risposta corretta, 3.
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Leggendo le risposte, la prima cosa che ci è chiara è che l'acenocumarolo NON deve essere somministrato a una donna incinta a causa del rischio di teratogenicità. Chiunque lo faccia durante la specializzazione dovrebbe essere punito con 100 pacche sulla schiena. [HIDDEN] Secondo: se il trattamento viene somministrato, dovrebbe essere per tutta la gravidanza, lo stato protrombotico non è solo durante il puerperio, quindi [HIDDEN]. Consigliare a una donna di non rimanere incinta quando esistono trattamenti che garantiscono un rischio molto basso di trombosi e/o di coinvolgimento fetale? [HIDDEN]. Rimane la possibilità di non somministrare alcun trattamento perché a basso rischio o di somministrare aspirina a basso dosaggio. È vero che il fattore V Leiden in eterozigosi è classificato come a basso rischio, senza precedenti episodi trombotici o combinazione con un'altra trombofilia; Se consultiamo la guida CHEST, VIII edizione, e rivediamo quanto è stato detto all'ultimo congresso della Società Spagnola di Ginecologia e Ostetricia, vediamo che l'aspirina viene utilizzata in caso di sindrome fosfolipidica e che nel caso di questa donna, senza precedenti trombosi, senza precedenti aborti (ne sono necessari almeno due) e inoltre essendo eterozigote, il trattamento non è necessario. [HIDDEN]
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Una donna di 25 anni desidera una gravidanza e vuole sapere quale trattamento deve seguire durante la gravidanza, essendo portatrice eterozigote del fattore V Leiden. Non ha mai avuto fenomeni trombotici. La determinazione di questo fattore è stata effettuata come studio familiare a seguito di un episodio di embolia polmonare in un fratello. Quale trattamento dovrebbe essere consigliato?
| 116
|
it
|
{
"1": "Poiché la gravidanza è uno stato protrombotico, esiste un rischio elevato di tromboembolismo venoso e la gravidanza deve essere sconsigliata.",
"2": "Si deve intraprendere un trattamento con eparina a basso peso molecolare a dosi profilattiche nel periodo immediatamente successivo al parto, con un follow-up opzionale durante la gravidanza.",
"3": "Il Fattore V Leiden eterozigote è una trombofilia a basso rischio e non è necessario alcun trattamento in gravidanza e nel puerperio.",
"4": "L'aspirina a basso dosaggio deve essere consigliata durante la gravidanza e il periodo post-partum.",
"5": "Il trattamento con farmaci antivitamina K (acenocumarolo) deve essere intrapreso durante la gravidanza."
}
| 101
|
EMATOLOGIA
| 2,012
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0156594079,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
},
{
"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0125395944,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0099009901,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "wiki20220301en564_29436",
"title": "Le jour et la nuit (opera)",
"score": 0.0099009901,
"content": "Act II Entr'acte – Romance \"Laisse-moi rallumer, ma belle\" (Miguel) Sérénade-bouffe \"En toute circonstance\" (les cornettes) Couplets \"Voyez, elle est charmante\" (Manola) Chansons du Romarin \"Ma mèr' m'a dit\" (Manola), chanson du Fourniment \"Y avait un' fois un militaire\" (Manola) Chanson-duo \"Un rossignol tencontre une fauvette\" (Manola, Béatrix) Chorus – \"Puisqu'il parait que le grand prince\", Ensemble \"O moment suprême! Couplets \"Les Portugais sont toujours gais\" (Calabazas, Chorus) Ensemble du parasol \"Qu'on m'apporte mon parasol\" (Calabazas) Mélodie \"J'ai vu le jour dans le pays\" (Manola-Calabazas) Scène \"Vous savez charmer les serpents\" (Calabazas, Manola) Chanson indienne \"Le serpent dort sur la mousse (Manola) Couplets-Duetto \"Adieu donc, Prince charmant\" (Miguel-Manola) Finale II: \"On appelle\" (all)"
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "wiki20220301en161_37273",
"title": "Gaston Jèze",
"score": 0.0098039216,
"content": "Citations (IN FRENCH) Le recours pour excès de pouvoir est « l'arme la plus efficace, la plus économique et la plus pratique qui existe au monde pour défendre les libertés individuelles ».[7] On attribue souvent à Gaston Jèze la formule suivante : L'impôt est une prestation pécuniaire requise des particuliers par voie d'autorité, à titre définitif et sans contrepartie, en vue de la couverture des charges publiques (v. par exemple, Encyclopedia Universalis, 1996, v° Impôt, vol. 11, p. 1001). En réalité, cette définition est due à Georges Vedel[8]. La véritable définition que Gaston Jèze a donnée l'impôt est la suivante : Une prestation de valeurs pécuniaires exigée des individus d'après des règles fixes, en vue de couvrir des dépenses d'intérêt général, et uniquement à raison du fait que les individus qui doivent les payer sont membres d'une communauté politique organisée [9]."
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{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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{
"id": "pubmed23n0220_1483",
"title": "[Evaluation of platelet function and coagulation in deafness and sudden vestibular disorders].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Thirty-five patients affected by acute vestibular dysfunction (A.V.D.) and/or sudden deafness (S.D.) were studied. Twenty-seven of them presented, as major component of the clinical disorder, a vestibular dysfunction, eight a sudden deafness. The control group was matched for sex, age, smoking habit and family history of diabetes and myocardial infarction. In all the subjects the following tests were carried out: platelet aggregation (Born's method), PF3 (Spaet and Cintron), PF4 and BTg (RIA), aPTT, AT III, cholesterol and triglycerides. The results indicate in the patients group increase of P.A.: SAV = 27 vs 43% (p = 0.03) at 1.2 X 10(-6) M ADP, a larger availability of PF3 in PPP and PRP, increase of PF4: 7.2 vs 17.2 (p = 0.01) and BTg: 32.4 vs 49.1 (p = 0.009). The data indicate in A.V.D. and S.D. a platelet hyperactivity; if so, an antiplatelet therapy may be reasonable."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0604_2202",
"title": "[Frequency of miscarriages among pregnant women with autoimmune thyroid disorders].",
"score": 0.0096153846,
"content": "To analyse the influence of antithyroid antibodies (ATA) on the frequency of spontaneous abortions (SA) by pregnant women with a normal thyroid gland function. Prospective clinical study on 42 selected pregnant women with a normal thyroid gland function divided into two groups: I-st group--ATA positive pregnant [n = 28] and II-end group ATA negative pregnant [n = 14]. Increased ATA have been found by 30 (71.4%) out of the studied 42 pregnant women. There has been no significant difference found among the values of FT3, FT4 and TSH for women with positive and negative ATA. SA have been observed at 63.3% (19/30 women) from the ATA positive ones and at 25% (4/12 women) from the ATA negative ones (P = 0.001). By the ATA positive women with SA the average values of antithyroglobulin autoantibody (Tg-Ab) (Tg-Ab positive.-189.6 +/- 49.8 IU/ml vs. Tg-Ab -negative 118.2 +/- 58.3 IU/ml, P = 0.02) and antithyroid peroxidase autoantibody (TPO-Ab) (TPO-Ab positive-176.9 +/- 57.4 IU/ml vs. TPO - negative 118.2 +/- 81.3 IU/ml, P = 0.004) are both found to be significantly higher. There is a correlation found between ATA and the increased risk of SA, where the increased concentration of ATA is combined with an increased frequency of SA."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0095238095,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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{
"id": "wiki20220301en621_6645",
"title": "Pablo Hasél",
"score": 0.0095238095,
"content": "Crucificado en tu clítoris (2011) Besos cortados con coca (2011) Canciones supervivientes al registro policial (2012) La tortura placentera de la luna: algunas canciones inéditas (2012) Escribiendo con Ulrike Meinhof (2012) Empezar de bajo 0: Algunos poemas grabados (2012) La noche que supe que hay laberintos sin salida (2012) Poemas de presos políticos comunistas (2012) Los gusanos nunca volarán (inéditas) (2012) La muerte nos obligó a vivir (2012) Sigue desnudándose la dictadura del capital (2013) Por mera supervivencia (inéditas) (2013) Por mera supervivencia II (inéditas) (2013) Por mera supervivencia III (inéditas) (2013) Exprimiendo el corazón (inéditas) (2013) Tarde o temprano Venceremos (2014) Mientras me asesina el tiempo (inéditas) (2014) Por escapar de la oscuridad (inéditas) (2014) A Orillas Del Segre (2014) Cafeína e imaginación (inéditas) (2015) Burlando al dolor (2015) Boicot Activo (2015) Hasta el fin de mis días (2015)"
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{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
},
{
"id": "wiki20220301en511_410",
"title": "Auguste Jubé de La Perelle",
"score": 0.0094339623,
"content": "1816: Lettre à M. le Vte de Châteaubriant... concernant un pamphlet intitulé : \"De la Monarchie selon la Charte\"... 1816: Nouvelle lettre du chevalier de l'union à sm. le vicomte de Chateaubriand, sur sa nouvelle proposition; suivie d'une analyse du Tableau politique de l'Allemagne 1817: Des essais de M. Scheffer, sur quatre grandes questions politiques, et particulièrement de son opinion relative aux armées 1817: Émile Vadé, petit cousin de Guillaume, à Madame Duchaume, marchande coquetière de Pontoise 1817: Encore un Concordat: Notes rapides sur les articles d'une loi proposée pour l'enregistrement et la publication d'un nouveau concordat 1818: Quelques mots sur la proclamation de m. le vicomte de Chateaubriand 1818: Le Post-Scriptum 1818: Lettre d'un Français à lord Stanhope, et réflexions sur l'évènement arrivé à lord Wellington, dans la nuit du 10 au 11 février 1818: Le Chansonnier des Graces, Pour 1819: Avec les Airs nouveaux gravés"
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{
"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.0093457944,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
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{
"id": "wiki20220301en601_29263",
"title": "Auguste Pilati",
"score": 0.0093457944,
"content": "Stage La Modiste et le Lord, 2 acts, Théâtre des Variétés, 23 October 1833 La Prova d'un opéra seria, 1 act, Théâtre du Palais-Royal, 4 July 1835 La Fermière de Bolbec, Théâtre du Palais-Royal, 24 December 1835 Léona, ou Le Parisien en Corse, 2 acts, Théâtre du Palais-Royal, 14 January 1836 Olivier Basselin, 1 act, Théâtre de la Renaissance, 15 November 1838 Mademoiselle de Fontanges, 2 acts, Théâtre de la Renaissance, 11 March 1839 La Naufrage de la Méduse, 4 acts, Théâtre de la Renaissance, 31 May 1839 (with Albert Grisar and Friedrich von Flotow) Les Farfadets, \"ballet-féerie\" in 3 acts, Théâtre de la Porte Saint-Martin, 8 May 1841 Les Barricades, 2 acts, Théâtre Lyrique, 5 March 1848 (with Eugène Gautier) Le Postillon de Saint-Valéry, opéra-comique in 2 acts, Théâtre de la Porte Saint-Martin, 1849 Les Étoiles, 2 acts, Théâtre Lyrique, 6 February 1854 Les Statues de l'Alcade, ballet-pantomime in 1 act, Théâtre des Bouffes-Parisiens, 29 December 1855"
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0092592593,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0393_1679",
"title": "[Is subtotal bilateral thyroidectomy still indicated in patients with Grave's disease?].",
"score": 0.0092592593,
"content": "To evaluate the morbidity and the functional results of subtotal bilateral thyroidectomy in patients (TST) with Graves' disease. A retrospective study was performed in 128 patients. They were 23 males and 105 females with a median age of 34 years (range: 14-68). Weight of remnant tissue was between 4 and 5 g. Thyroid functional status was evaluated, at 3 months and after a follow-up period ranged from 1 to 5 years, by measurement of serum concentration of free T4 and/or free T3 and TSH. They were no post-operative death. Surgical complications were 2 vocal cord palsies and 17 hypocalcemia (inf. to 2 mmol/L). After a median follow-up of 2 years, they were no longer any cases of vocal cord dysfunction and no case of permanent hypoparathyroidism. Functional results were established in 118 patients: 46 patients had clinical hypothyroidism (39%), 64 patients had latent hypothyroidism or euthyroidism (54.2%), and 8 had recurrent hyperthyroidism (6.8%). These results suggest that TST with a remnant mass inferior to 5 g provides a low level of recurrent hyperthyroidism and allows to give no drug therapy to half patients. In our opinion, TST is still indicated in Graves' disease."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0091743119,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
},
{
"id": "pubmed23n0523_18313",
"title": "[Free protein S (PS) in normal pregnancy: a comparison between two analytical methods].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Pregnancy is a physiological hypercoagulable state with an increased incidence of thromboembolic phenomena. There is an increase in the concentrations of most clotting factors, a decrease in concentration of some of the natural anticoagulants and reduced fibrinolytic activity. Changes in PS levels have also been reported. To establish referral range values of functional PS and free PS antigen, during the second (2nd T) and third trimester (3rd T) of normal gestation. Forty one normal pregnant women were included in our study, 20 during the 2nd T (22-24 weeks) and 21 during the 3rd T (29-38 weeks). Functional PS was measured by a clot based test and free PS antigen by ELISA. Free PS Antigen was 65.8+/-18.3% during the 2nd T and 62.3+/-16.5% during the 3rd T. The figures for normal controls were 106+/-6.5%. Functional PS was 43.8+/-13.3 and 25.9+/-14.6% during the 2nd T and 3rd T, respectively. The figures for normal controls were 97+/-24% (p <0.001 compared with pregnant women). Free PS antigen did not change from the 2nd to the 3rd T (p=NS), however functional PS fell significantly from the 2nd to the 3rd T (p <0.001) and was significantly lower than free PS antigen in both trimesters (p <0.001). Pregnancy is associated to a decrease in PS. This abnormality is more pronounced for functional PS than free PS antigen and functional PS falls progressively during pregnancy. These assays should not be used to screen for PS deficiency during pregnancy because they could lead to a misdiagnosis."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "wiki20220301en139_39802",
"title": "Eddy-K",
"score": 0.0090909091,
"content": "Asalto (Premium Latin Music, 2009) Intro La Super Estrella Diselo a Mami (feat. Maikol y el Karo) Bandolero Sientelo (feat. Vanessa Formell) Mami Besame Asalto No Entiendo No Me Interesa (feat. El Mola) Sale No Hay Otro Como Yo La Fiesta (feat. Isaac Delgado) Billete de 100 Cuentalo (feat. Gianco) Que Clase de Problema Mami Besame Cuba Llegaron Los Salvajes (2007) Released on iTunes: Sep 18, 2007 Intro El Chacal Me Vuelves Loco Al Doblar de la Esquina Apagón Total A Ella le Gusta el Party Hablale por Mi Activao La Gente Que Me Quiere Soy Tu Dueño No Sigas Mirandome Llegaron los Salvajes El Castigador No para de Moverse Mami No Me Cuelgues Pero Que No Se Entere Ellas Son Dos Amigos"
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{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
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"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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"id": "wiki20220301en038_85286",
"title": "Barrio Sésamo",
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"content": "\"Concurso de disfraces\" (19-6-1986) (18-12-1986) (18-2-1988) \"Gambas con gabardina\" (24-6-1896) \"Abrete Sésamo\" (25-6-1986) (18-12-1986) (14-3-1988) \"La naranjada\" (2-10-1986) (5-11-1986) (14-4-1988) \"Espinete domador\" (8-10-1986) (4-12-1986) (25-1-1988) \"El mundo del reves y Espinete\" (14-10-1986) (16-12-1986) (7-3-1988) \"El viaje de Espinete\" (3-11-1986) \"Espinete bebé\" (17-11-1986) (28-1-1988) \"No te manches\" (26-11-1986) (28-3-1988) \"El hermano de Espinete\" (9-12-1986) (11-2-1988) \"Espinete Superstar\" (19-12-1986) (30-3-1988) \"El show de Barrio Sésamo\" (1-1-1987) \"La inauguración\" (8-1-1987) \"El guaperas\" (13-1-1987) \"El vendedor ambulante\" (11-2-1987) \"Visto y no visto\" (13-2-1987) \"Los trogloditas\" (19-2-1987) \"Llama que te llama\" (23-2-1987) \"Los trogloditas atacan de nuevo\" (9-3-1987) \"La banda y Espinete\" (3-7-1987) \"El balón de Espinete\" (1-10-1987) \"Espinete y el buzón\" (5-10-1987) \"Los trucos de Espinete\" (16-11-1987) \"El trabalenguas\" (26-11-1987)"
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"id": "pubmed23n0966_6426",
"title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."
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"id": "pubmed23n0334_5240",
"title": "[Evaluation of the risk of venous thromboembolism in the medical patients].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The venous thromboembolic risk seems to be demonstrated in medical patients since the incidence of symptomatic and asymptomatic deep vein thrombosis (DVT) without any prophylactic methods is respectively about 50 per cent in stroke, 25 per cent in acute myocardial infarction (AMI) and 15 per cent in internal medicine. A synthesis of clinical trials performed in medical patients shows that prophylactic doses of heparins (unfractionated heparin or low molecular weight heparins) reduce the incidence of DVT by 40 to 60 per cent compared with the lack of any antithrombotic agents but without any significant effect on total mortality. Other antithrombotic agents such as antiplatelet agents seem to reduce the incidence of DVT by about 40 per cent associated with a significant decrease in total mortality of stroke or AMI. But the recommendations made on the basis of these results have to be extremely cautious since the number of medical patients included in clinical trials is quite limited compared with the surgical area. Moreover, each of these recommendations is not sufficiently proven. Thus more clinical trials have to be carried out with a placebo control group in internal medicine and an aspirin control group for stroke and AMI."
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"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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"id": "wiki20220301en162_39110",
"title": "Tarantino dialect",
"score": 0.0088183747,
"content": "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura! Tant' è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte. Io non so ben ridir com' i' v'intrai, tant' era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai. Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto, là dove terminava quella valle che m'avea di paura il cor compunto, guardai in alto e vidi le sue spalle vestite già de' raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogne calle... 'U 'càndeche de le crijatúre de San Frangísche (Enrico Vetrò) Altísseme, 'Neputènde, Signóre bbuéne, Túje so' le làude, 'a glorie e ll’anóre e ogne bbenedizzióne. A Tté súle, Altísseme, Te tòcchene, e nnisciún’óme éte dègne de Te menduváre."
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"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0087719298,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
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{
"id": "wiki20220301en378_21974",
"title": "Sérgio Pereira Couto",
"score": 0.0087719298,
"content": "Evangelho de Judas e Outros Mistérios A História Secreta de Roma Seitas Secretas Maçonaria Para Não-Iniciados Dossiê Hitler A Incrível História da Bíblia Desvendando o Egito Os Segredos do Nazismo Segredos e Lendas do Rock'''A Extraordinária História da ChinaCódigos e Cifras – da Antiguidade à Era ModernaSegredos da CabalaAs Dez Sociedades Mais Influentes da HistóriaSociedades Secretas: IlluminatiOs Segredos das Investigações CriminaisHitler e os Segredos do Nazismo vols. 1 e 2Segredos da BruxariaAlmanaque das GuerrasDecifrando o Símbolo PerdidoManual de Investigação ForenseDesvendando a MaçonariaDossiê John Lennon2012 X NostradamusArquivos Secretos do VaticanoO Homem Que Previa o FuturoAlmanaque das Sociedades SecretasWikiLeaks: Segredos, Informações e Poder'' (with José Antonio Domingos)"
},
{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0086956522,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
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"id": "pubmed23n0349_7194",
"title": "[Value of intravenous immunoglobulins during antiphospholipid syndrome].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The antiphospholipid syndrome was individualized 12 years ago. Treatment was initially based on steroids, immunosuppressive drugs and intravenous immunoglobulin therapy. More recently, several retrospective studies have established that in most clinical conditions therapeutic doses of oral vitamin K antagonists (INR > or = 3) are sufficient to control the disease. However, high dose immunoglobulin therapy is still indicated in a few cases, especially in life-threatening immune peripheral thrombocytopenia, and in recurrent foetal loss: in the latter indication, immunoglobulin therapy alone is efficient in 80% of cases. Prospective studies are needed to assess the efficacy of intravenous immunoglobulin therapy in neurological complications occurring in spite of anticoagulant therapy, and in the context of repeated foetal losses when antithrombotic therapy with aspirin and subcutaneous heparin has failed."
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4
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"text": "Ci viene mostrata un'immagine di stenosi del canale lombare (risposta 4 corretta). Il paziente presenta il quadro clinico caratteristico: dolore lombare che si allevia piegando il tronco in avanti, dolore radicolare con coinvolgimento degli arti inferiori e claudicatio neurogena."
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"5": {
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Ci viene mostrata un'immagine di stenosi del canale lombare (risposta 4 corretta). Il paziente presenta il quadro clinico caratteristico: dolore lombare che si allevia piegando il tronco in avanti, dolore radicolare con coinvolgimento degli arti inferiori e claudicatio neurogena. Il dolore lombare in un paziente di oltre 60 anni accompagnato da debolezza delle gambe durante la deambulazione, che deve essere interrotta a una certa distanza, detta claudicatio neurogena, è il quadro tipico della stenosi. Il paziente si sente sollevato dalla flessione della colonna vertebrale in avanti perché allarga il canale lombare e peggiora con l'estensione...
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Ci viene mostrata un'immagine di stenosi del canale lombare ([HIDDEN]). Il paziente presenta il quadro clinico caratteristico: dolore lombare che si allevia piegando il tronco in avanti, dolore radicolare con coinvolgimento degli arti inferiori e claudicatio neurogena. Il dolore lombare in un paziente di oltre 60 anni accompagnato da debolezza delle gambe durante la deambulazione, che deve essere interrotta a una certa distanza, detta claudicatio neurogena, è il quadro tipico della stenosi. Il paziente si sente sollevato dalla flessione della colonna vertebrale in avanti perché allarga il canale lombare e peggiora con l'estensione...
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La diagnosi più probabile per un paziente di 74 anni che da due mesi soffre di dolore lombare irradiato agli arti inferiori, claudicatio neurogena e limitazione dell'estensione del tronco:
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it
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{
"1": "Ernia del disco L4-L5.",
"2": "Frattura vertebrale lombare.",
"3": "Instabilità vertebrale L5-S1.",
"4": "Stenosi del canale lombare.",
"5": null
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| 141
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CHIRURGIA ORTOPEDICA E TRAUMATOLOGIA
| 2,020
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
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{
"id": "pubmed23n1027_25203",
"title": "Ligamentum flavum in lumbar spinal stenosis, disc herniation and degenerative spondylolisthesis. An histopathological description.",
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"content": "Los cambios en el ligamento flavum (LF) relacionados con la degeneración son secundarios al proceso de envejecimiento o a la inestabilidad mecánica. Estudios anteriores han indicado que LF con envejecimiento muestra pérdida de fibras elásticas y aumento del contenido de colágeno, la pérdida de elasticidad puede hacer que el LF se pliegue en el canal espinal, disminuyendo su espacio. Se incluyeron 67 pacientes operados de estenosis lumbar espinal (LSS), hernia de disco lumbar (LDH) y espondilolistesis degenerativa (LDS). Se obtuvieron muestras de LF de pacientes que tenían LSS (39), LDH (22) y LDS (6). Se examinaron especímenes con respecto a metaplasia condroide, calcificación, fragmentación de fibras de colágeno, degeneración quística, apariencia fibrilar e hipercelularidad. Los cambios histopatológicos más frecuentes fueron la hialinización y la fragmentación de las fibras de colágeno (34%), neovascularización en 40.3%, y la disposición irregular de las fibras elásticas es el cambio más frecuente con 56.7% del total de muestras. Existe una diferencia en la presencia de cambios en el LF, de acuerdo con el diagnóstico, siendo estadísticamente significativo para la fragmentación de las fibras de colágeno (p = 0.045), la degeneración quística (p = 0.001), la apariencia fibrilar (p = 0.007) y la hipercelularidad (p = 0.005) todos ellos, siendo más frecuentes en el grupo LDS. El grupo LHD presentó fragmentación de las fibras de colágeno en 45.5% (p = 0.045) y la apariencia fibrilar en 4.5% (p = 0.009). No hay evidencia de hipertrofia celular en los análisis histopatológicos, el engrosamiento del LF se puede ver por abultamiento del mismo, seguido de colapso del segmento de movimiento."
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{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0099009901,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0071_21043",
"title": "[Lateral lumbar disk hernia].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Lateral lumbar disc herniations (L.D.H.) develop in the foramen, and compress the nerve root against the overlying vertebral pedicle. In our study of L.D.H. from the clinical, radiographical, and therapeutical aspects, we reviewed 23 cases selected from the 590 patients treated for discal herniation from 1984 to 1987. The frequency of L.D.H. in this series was 3.8 per cent. The clinical pattern brings out some suggestive signs of L.D.H. (frequency of cruralgia, a seldom very positive Lasegue's test, the paucity of spinal signs, non impulsive pain). Saccoradiculography and discography rarely evidenced the L.D.H.. The T.D.M. was the investigation of choice on condition that it was correctly used. When the image was doubtful, disco-CT confirmation should be proceeded too. This latter method of investigation enabled the possibility of sequestration to be explored. 14 patients were treated by chemonucleolysis, with 9 successful outcomes. The 5 failures were cases where chemonucleolysis should not have been indicated, mainly due to associated osseous stenosis. 9 patients underwent immediate surgery with good results in each case."
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{
"id": "pubmed23n0711_1544",
"title": "[ Monotherapy with tamsulosin].",
"score": 0.0098039216,
"content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."
},
{
"id": "pubmed23n0046_12683",
"title": "[Value of computerized tomography in the diagnosis of discopathy in the L4-L5-S1 segment].",
"score": 0.0098039216,
"content": "The aim of this analysis was demonstration of the usefulness of CT in the diagnosis of lumbar discopathy. In 110 patients with backache, CT of the L4-L5-S1 part of the spine was done. The observed abnormalities were analysed, including presence of nucleus pulposus herniation, pathological changes of osseous structures of the spine, width of the vertebral canal and lateral recesses, and presence of other lesions there. Comparing the results of (CT) and myelography with intraoperative observations it was possible to confirm the high usefulness and value of CT in such cases. CT may be an important diagnostic method preoperatively in patients with iodine hypersensitivity and those with vertebral canal stenosis."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0311_15445",
"title": "[Sacralization of the 5th lumbar vertebra and backache: what's the possible relationship?].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Transitional vertebrae is a controversial problem in occupational health and in forensic medicine, in view of its prognostic value and especially because of the implications of law 626/94 which requires a worker assessment for manual handling tasks. The purpose of this review was to assess the relationship between transitional vertebrae and low back pain. Data sources comprised computer-aided search of published studies on Medline and Embase. There were seven studies evaluating the prevalence of the abnormality, the relationship with low back pain and the different aspects of spinal degeneration. Only two studies indicated a positive relationship with low back pain. Four studies reported absence of any prognostic value of this vertebral abnormality. One study examined a twenty year old population: even if it did not show a relationship with a higher incidence of disc degeneration with MRI, we did not include it in our review because of the young age of the samples. It is concluded that present knowledge does not reveal any correlation between transitional vertebrae and low back pain. Further studies are needed to support any conclusion about this important issue."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0096153846,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0549_4558",
"title": "[Degenerative disease of the lumbar spine. Clinical and magnetic resonance imaging correlation].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Low back pain often affects the economically active population with repercussions in world productivity. MRI defines the diagnosis easily with high specificity, allowing the most adequate treatment to be initiated. We undertook this study to confirm the diagnostic sensitivity and specificity of MRI in the evaluation of degenerative lumbosacral disease with facet joint participation. In a 6-month period we studied 358 patients with low back pain and/or sciatica due to degenerative disorders. We performed a basic evaluation on the clinical characteristics of pain. Plain sequences (T1 and T2) were used on axial, sagittal and coronal planes with MR equipment (0.5 T), evaluating the degenerative modifications of the lumbosacral region. Discal degeneration associated with multidirectional bulging of annulus and extrusion and protrusion of discal material affected mostly L4-L5 and L5-S1 levels. The same levels showed most degenerative changes on facet joints. The most relevant result in our study was articular facet joint disease present in all cases regardless of the association with intervertebral osteochondrosis, discal hernia and spinal stenosis. Diagnostic value of MRI in the study of low back pain offers a reliable evaluation with high sensitivity and specificity, in order to make appropriate therapeutic decisions."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0095238095,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0971_11149",
"title": "[Diagnostic brought in lomboradicular pain in the lower limbs].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Diagnostic brought in lomboradicular pain in the lower limbs. Lower limbs radicular pain are frequent. Most of them are caused by lumbar disc herniation or osteoarthritis spinal stenosis. Interrogation and clinical examination are the key stages of the diagnosis, allowing to detect signs of gravity and to rule out the differential diagnosis. The progress of radiological technics, in particular the MRI, considerably simplified the diagnostic approach, but require confronting, with a rigorous objectivity, imaging with the clinical data. The diagnostic approach has to answer two questions: does the symptoms correspond to a common lomboradicular pain or to an other explanation, tumoral for example? In case of common lomboradicular pain, is it a disc herniation, osteoarthritis, or lumbar spinal stenosis?"
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0072_20796",
"title": "[Critical study of 200 surgically treated lumbar disk hernias].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The authors reviewed 200 cases of operated lumbar disk hernias. Hernias of the L4-L5 disk were twice as frequent as those of the L5-S1 disk. When clinical examination revealed simultaneous involvement of the L5 and S1 nerve roots, the L4-L5 disk was more frequently responsible (75%). Clinical examination alone was not sufficient to localize the level of the disk hernia and CT scan used for this purpose had a sensitivity of 93.2%. In 20% of cases, the CT scan demonstrated a second asymptomatic lesion. The results of surgical treatment were assessed as 83% good and very good results and 50% complete cures. The authors propose the following recommendations: Look for involvement of the L5 and S1 nerve roots which is suggestive of an L4-L5 hernia; only operate after radiological demonstration of the level of the herniated disk; do not operate on asymptomatic lesions detected by CT scan."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0093457944,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0126_6818",
"title": "[Intradural herniation of the intervertebral disk of the lumbar segment of the spine].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The authors present 11 cases of intradural lumbar disc herniations selected from 2030 patients treated surgically for intervertebral disc prolapse. In the light of these cases and a survey of pertinent literature the authors consider that the frequency of intradural disc rupture is very low, it is most often found at LIV-LV space, mainly in men. In these cases the preoperative diagnosis of this condition should be suspected when there is a history of significant chronic low-back pain followed by an acute episode of cauda equina syndrome and presence of a complete or nearly complete block on myelography. In these cases adhesions of dura mater with ligaments were always found. The penetration of an extruded disc through the dura mater has been explained as being due to adhesions that attach the dural sac to the anterior wall of the spinal canal. In the discussion the authors review the contemporary views on the aetiology, possibility of preoperative diagnosis, operation technique and late results."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0743_450",
"title": "[Role of interventional radiology in diagnosis and management of the painful spine].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The aim of this article is to perform a general review of the different radiological percutaneous procedures used to diagnose and treat the many causes of back pain. These procedures can be merely diagnostic, such as discography and biopsy, diagnostic and therapeutic, such as epidural and facets injections, or only therapeutic, such as vertebroplasty, decompressive techniques of the intervertebral disk and tumour ablation. We review the indications, advantages and complications of these techniques."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0091743119,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0006_4099",
"title": "[Lumbar venography in the diagnosis of disc herniation (author's transl)].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The authors have performed lumbar venography on 120 occasions in patients with low back pain. In 58 patients in whom the herniated disc was confirmed, the result of venography was positive and the localisation was precise in 67 cases. It is concluded that the method is safe, reliable and allows precision in diagnosis to allow better selection for surgical treatment. The examination is particularly useful in recurrent sciatica, fractures of the lumbar spine, recent or old, and in spinal stenosis. It may be associated with discography when the result is not clear cut."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0217_5775",
"title": "[Lumbar disk hernia through the intervertebral foramen. Apropos of 37 surgically treated hernia].",
"score": 0.0090909091,
"content": "37 lumbar discal herniations situated in the intervertebral foramen were operated on, out of a total of 525 operations for lumbar discal herniations during the same period, that is to say 7%. Perhaps the habitual negativity of the contrast neuroradiologic investigations (saccoradiculography, discography, phlebography) explains its relative rareness. In the futur, the scanner, always positif in our cases, will perhaps enable us to appreciate its exact frequency. The radicular pain may be simple in the territory of a root emerging at the upper discal level, which explains the difficulty of diagnosis. It may also interest two roots, including in that case, the root emerging at the discal herniation level. The great frequency of L4-L5 herniations explains the high number of crural pains by compression of the L4 root. Finally, crural pain, in our series of all the lumbar herniations operated on, seems to be linked to a herniation of the upper discs (L3-L4, L2-L3 : 18 cases) as often as to a herniation of the intervertebral foramen of L4-L5 (17 cases)."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.009009009,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
},
{
"id": "pubmed23n0254_13286",
"title": "[Epidural infiltrations in the treatment of lumbar radiculopathy. Apropos of 200 cases].",
"score": 0.009009009,
"content": "The authors report a prospective study on the treatment of radicular compression using epidural infiltrations. An open study was performed on 200 patients suffering from radicular compression due to either herniated lumbar discs (124 cases), lumbar stenosis (32 cases) or segmental lumbar stenosis (44 cases) and treated by epidural infiltrations. Of the 200 patients studied, 74 per cent did not need subsequent surgical treatment. Therapeutic effect was influenced by several parameters: etiology of radicular compression: 65 per cent favorable results in herniated discs; 69 per cent in lumbar stenosis; and 91 per cent favorable results in segmental lumbar stenosis; age of patients: 100 per cent favorable in patients > 70 years, while only very few favorable results in patients < 20 years of age. Chronic or acute radicular pain: among the patients who had herniated discs requiring subsequent surgery, 65 per cent presented with acute lesions (pain for < 4 months). In patients with lumbar stenosis requiring surgery, 80 per cent had acute lesion and in patients with segmental lumbar stenosis, no patients complained of acute pain. Avoiding surgical treatment is not the only parameter which should be studied in evaluating the effectiveness of treatment. Lassale's pre and postoperative evaluation with a minimum 1 year follow up showed improvement in all non surgical cases. When compared to the literature, this study shows favorable long term results."
},
{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
},
{
"id": "pubmed23n0060_16803",
"title": "[Lateral stenosis of the lumbar canal].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The authors report about 139 cases of nerve root compression due to a lumbar stenosis of the lateral recess. Saccoradiculography seems to be the best examination technique, and the radioclinical agreement is satisfactory. The technique for the surgical treatment and the extent of the release are described. Decompression must involve the symptomatic nerve roots, as well as those who appear to be displaced or amputated on radiculography. The only prognostic element noted in this study is the duration of evolution of preoperative symptoms. Thus the results may be less good for radicular pain lasting for more than one year."
},
{
"id": "pubmed23n0887_23509",
"title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."
},
{
"id": "pubmed23n0627_21037",
"title": "[Radiculopathy due to lumbar disc herniation].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The knowledge on radiculopathy due to lumbar disc herniation has considerably improved over the last years. The physiopathology has been better characterised, new drugs are under investigation and thanks to high quality studies, and the role of surgery is now better defined. This review focused on practical principles for the general practitioner."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0087719298,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0090_11465",
"title": "[The surgical treatment of lumbar canal stenosis].",
"score": 0.0087719298,
"content": "In a retrospective study of the results, 2 and 4 years after operation, of 52 cases of narrow lumbar canal, the most frequent preoperative symptoms were low back pain (82.7%), neurogenic claudication (61.5%) and sciatica (61.5%). 21 patients had a herniated disk in addition to the narrow canal. Sciatica was more frequent in this group than in narrow lumbar canal alone, where neurogenic claudication was more frequent. All patients underwent decompressive laminectomy, most often at level L4-L5. No spondylodesis was required. After 4.9 months, 84% of the patients were improved or cured. After more than 2 years 90% of the patients were cured of low back pain and 92% were cured of sciatica, but 22% were still under limitation in walking."
},
{
"id": "pubmed23n1028_18191",
"title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0586_21302",
"title": "[Modified algorithm in treatment of patients with chronic low back pain with neuroradiological diagnostic techniques].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The most difficult in proper qualification of the patient with chronic low back pain for an operative treatment is determination of the chance for satisfactory result. The diversity of the pain eliciting structure in the spine influence the decision. In the paper we have analyzed patient where the operative treatment was considered. In 149 patients divided in two groups the (not being previously operated on the spine--group 1 and after spine surgery--group 2) the neuroradiological procedures were performed (sacral epidural block, facet injections, root injections of the lumbar spine). As the result of this procedure in 108 patients (72%) surgical intervention at that time was abandoned. Conclusion. In our opinion the neuroradiological diagnostic procedures should be mandatory in back pain management of the patient were operative treatment is considered. We present the modified algorithm in diagnostic procedure preceding the operation."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0086206897,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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5
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"4": {
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"5": {
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[
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],
"text": "In situazioni instabili, come nel caso qui descritto, con una significativa compromissione visiva, la chirurgia è di solito il trattamento di scelta, con decompressione trans-fenoidale."
}
}
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L'apoplessia ipofisaria è una sindrome caratterizzata dall'insorgenza improvvisa di cefalea accompagnata da disturbi della motilità oculare e da un grado variabile di insufficienza ipofisaria. La causa è solitamente una massa ipofisaria in rapido ingrossamento secondaria a un evento vascolare (infarto o emorragia). I sintomi generali possono variare da vomito o nausea a irritazione meningea. La compressione sul chiasma e sul nervo ottico può causare vari deficit campimetrici (di solito una maggiore emianopsia bitemporale nei quadranti superiori) e una riduzione dell'acuità visiva, fino alla cecità. Se la massa cresce lateralmente alla sella turcica, può comprimere i nervi oculomotori; il nervo oculare comune è quello più frequentemente colpito, a causa del suo decorso più mediale nel seno cavernoso. L'esame di scelta per la diagnosi di apoplessia ipofisaria è la risonanza magnetica, poiché la TC può non distinguere la regione in modo sufficientemente chiaro per distinguere le alterazioni degenerative o cistiche da precedenti emorragie. Il riscontro di un'erosione dei processi clinoidi anteriori alla TC del cranio può supportare una lesione cronica, che come conseguenza di un fenomeno vascolare acuto ha causato la sintomatologia. La gestione di questi pazienti prevede uno stretto controllo dei disturbi idrici ed elettrolitici e la correzione dei deficit ormonali. In situazioni instabili, come nel caso qui descritto, con una significativa compromissione visiva, la chirurgia è di solito il trattamento di scelta, con decompressione trans-fenoidale.
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L'apoplessia ipofisaria è una sindrome caratterizzata dall'insorgenza improvvisa di cefalea accompagnata da disturbi della motilità oculare e da un grado variabile di insufficienza ipofisaria. La causa è solitamente una massa ipofisaria in rapido ingrossamento secondaria a un evento vascolare (infarto o emorragia). I sintomi generali possono variare da vomito o nausea a irritazione meningea. La compressione sul chiasma e sul nervo ottico può causare vari deficit campimetrici (di solito una maggiore emianopsia bitemporale nei quadranti superiori) e una riduzione dell'acuità visiva, fino alla cecità. Se la massa cresce lateralmente alla sella turcica, può comprimere i nervi oculomotori; il nervo oculare comune è quello più frequentemente colpito, a causa del suo decorso più mediale nel seno cavernoso. L'esame di scelta per la diagnosi di apoplessia ipofisaria è la risonanza magnetica, poiché la TC può non distinguere la regione in modo sufficientemente chiaro per distinguere le alterazioni degenerative o cistiche da precedenti emorragie. Il riscontro di un'erosione dei processi clinoidi anteriori alla TC del cranio può supportare una lesione cronica, che come conseguenza di un fenomeno vascolare acuto ha causato la sintomatologia. La gestione di questi pazienti prevede uno stretto controllo dei disturbi idrici ed elettrolitici e la correzione dei deficit ormonali. In situazioni instabili, come nel caso qui descritto, con una significativa compromissione visiva, la chirurgia è [HIDDEN], con decompressione trans-fenoidale.
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Una donna di 51 anni si è presentata al pronto soccorso con un'improvvisa riduzione dell'acuità visiva, forte cefalea, nausea e vomito. Ipotesa e astemia. Presentava un'oftalmoparesi destra dovuta al coinvolgimento del terzo nervo cranico. Una TC cranica mostra una massa nella regione iperdensa di Selar con erosione dei processi clinoidi anteriori. Qual è il miglior corso d'azione?
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it
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{
"1": "Sospetterei una meningite chimica dovuta alla rottura di un tumore epidermoide e inizierei immediatamente il trattamento con corticosteroidi.",
"2": "Sarebbe opportuno eseguire un'angiografia cerebrale per escludere un aneurisma, poiché è molto probabile che si tratti di un caso di emorragia subaracnoidea e che la massa osservata nella TC sia un aneurisma parasellare trombizzato.",
"3": "Ricovero in terapia intensiva e trattamento dello shock subito dal paziente e, una volta stabilizzato, risonanza magnetica cerebrale per un intervento chirurgico programmato.",
"4": "Biochimica ed emogramma urgenti, inizio di una terapia corticosteroidea ad alte dosi e intervento chirurgico trans-fenoidale urgente.",
"5": "Puntura lombare per escludere una meningite batterica dopo l'inizio della terapia antibiotica empirica. Una volta stabilizzato il paziente, si esegue uno studio della massa di Selar."
}
| 66
|
NEUROLOGIA E NEUROCHIRURGIA
| 2,011
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0151919954,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
},
{
"id": "pubmed23n1061_17761",
"title": "Manejo bimodal de aneurismas asociados a malformaciones arteriovenosas cerebrales. Reporte de caso y breve revisión de la literatura.",
"score": 0.0107189321,
"content": "La patogénesis de los aneurismas intracraneales asociados a malformaciones arteriovenosas cerebrales no es bien entendida y es aún objeto de discusión. Las decisiones sobre cuándo y cómo tratar los aneurismas intracraneales de estas características siempre han sido un reto terapéutico tanto para neurocirujanos vasculares como para terapistas endovasculares neurológicos. Reportamos el caso de una paciente de 51 años con aneurismas múltiples asociados a una malformación arteriovenosa, así como su manejo neuroquirúrgico, con un análisis comparativo con lo publicado en la literatura médica y científica en los últimos 10 años. The pathogenesis of intracranial aneurysms associated with arteriovenous malformations is not well understood and is still under discussion; the decisions about when and how to treat intracranial aneurysms of these characteristics have always been a therapeutic challenge for both, vascular neurosurgeons and endovascular neurological therapists. We report the case of a 51-year-old patient with multiple aneurysms associated with arteriovenous malformation, as well as her neurosurgical management, with a comparative analysis what has been published in the medical and scientific literature in the last 10 years."
},
{
"id": "pubmed23n1059_12156",
"title": "[Cerebral abscess due to Eikenella corrodens in an immunocompetent pediatric patient].",
"score": 0.0101331568,
"content": "Introducción: Los abscesos cerebrales son una urgencia neurológica grave con alto riesgo de déficit neurológico permanente. Son patologías raras en la edad pediátrica, con una incidencia anual de 0.5 por 100,000 niños. Se han realizado pocos estudios de abscesos cerebrales de origen odontogénico y la mayoría de los pacientes son adultos con patología dental de base. Eikenella corrodens es un cocobacilo gramnegativo anaerobio facultativo de crecimiento fastidioso, que forma parte de la biota de la cavidad oral, pero es un patógeno frecuente en infecciones de cabeza y cuello, así como en infecciones dentales. Caso clínico: Paciente de sexo masculino de 16 años, previamente sano, que presentó cefalea de 2 meses de evolución acompañada de náuseas y vómitos. Antecedente de extracción del cuarto molar superior derecho 4 meses antes, sin uso de profilaxis antibiótica. La resonancia magnética de cráneo mostró una lesión compatible con absceso cerebral. Se realizó drenaje por punción guiada por estereotaxia, del que se aisló E. corrodens. El paciente completó un tratamiento con ceftriaxona y metronidazol por vía intravenosa durante 4 semanas y ampicilina-sulbactam por vía oral por 2 semanas más. Conclusiones: Los abscesos cerebrales de origen odontogénico causados por E. corrodens en la edad pediátrica son muy raros. Actualmente, el uso de antibióticos profilácticos en procedimientos dentales es controversial, ya que se ha documentado el aumento de la resistencia microbiana por su uso indiscriminado. La optimización de los estudios diagnósticos y el tratamiento multidisciplinario han mejorado el pronóstico de los pacientes con absceso cerebral."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0099009901,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0673_22635",
"title": "[Treatment of pneumococcal meningitis with dexamethasone].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Our aim was two compare two different dexamethasone administration schedules in pneumococcal meningitis: short course (48h) and long course (96h) treatment. We diagnosed 18 pneumococcal meningitis treated with the two different schedules. We found a statistically significant longer duration of primary fever in patients who received dexamethasone for two days. We found no differences in the appearance of secondary fever, or in the development of severe neurological handicaps, or death between the two groups. We conclude that they are no significant differences between the two treatment schedules and that there is a need for developing early prognostic markers and adjuvant therapies that improve the outcome of patients with pneumococcal meningitis."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0097087379,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
},
{
"id": "pubmed23n0307_4369",
"title": "[Evaluation of treatment outcome in patients after extremely severe head injury (GCS 3-4)].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Advances in the diagnosis and treatment of severe head injured patients (GCS < = 8) have led to major improvement in outcome, but have not eliminated high mortality rates, which range between 38 and 80% as reported in the literature. The aim of this study was to evaluate the outcome of patients with GCS 3 and 4 and to evaluate the role of early and late hypotension (systolic blood pressure SBP < 90 mmHg) in outcome. Sixty two patients with severe head injury were divided into two groups. In Group I-22 patients with GCS 3-4, and in Group II-40 patients with GCS 5-8. There was no significant difference between mortality (p = 0.5), poor outcome (p = 0.36), and the very best outcome in the groups (p = 0.06). There was a statistically significant difference in death rate (p = 0.0012), when hypotension was present at the scene. Our data suggest that patients with extremely severe head injury do not necessarily have a worse outcome, if prompt diagnosis and appropriate aggressive treatment is implemented."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0395_11625",
"title": "[Comparative study for ruptured aneurysms treated by surgery and endovascular method].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The management of intracranial aneurysms has truly evolved after the introduction of the endovascular treatment. In this paper we compare patients that were operated or embolized for intracranial aneurysms. Between 1995 and 1999, 78 grade I to III ruptured aneurysms were treated in our service: 52 patients were operated, 21 were embolized and 5 were submitted to combinated endovascular and surgical treatment. In the surgical group, clinical outcome was very good in 80.8% of cases with 5% of mortality with 96.2% of total exclusion of the aneurysm. In the endovascular group, 95% of cases the clinical outcome was very good with only 42.8% of total exclusion of the aneurysm. By the endovascular method for treatment of aneurysms, we can obtain a good clinical outcome but a poor radiological outcome and sometimes need a complementary surgical procedure to treat residual aneurysm."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0051_3720",
"title": "[Clinical analysis and the results of surgical treatment of aneurysms of the vertebrobasilar system].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The authors present a clinical analysis of 42 patients with vertebro-basilar aneurysms considering symptoms, course and complications of subarachnoid haemorrhage and localization of aneurysms: 88% were admitted after SAH, 47.6% had basilar bifurcation aneurysm. The ischaemic deficits due to vasospasm were observed in 5.4% of cases. Rebleeding occurred in 29.7% of patients, most of them died. 23 patients were operated on. In 69.9% of cases the operation was successful. The operative mortality was 17.4%. Temporary third nerve palsy was the most often postoperative complication."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0094339623,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0266_3540",
"title": "[Hydrocephalus and its significance in the early surgical treatment of cerebral aneurysms].",
"score": 0.0094339623,
"content": "The clinical course of acute arterial aneurysm rupture and computed tomographic findings of the brain were analysed in 100 patients. Hydrocephalus was detected in 27% of cases. There was a relationship between the development of hydrocephalus and the nature of intracranial hemorrhage, the site of aneurysm, as well as the specific features of neurological symptomatology in hydrocephalus. Analyzing the results of surgical treatment of aneurysms in 85 patients indicated that there was an increase in the number of unfavourable functional outcomes and a decrease in good ones after early operations made in the presence of hydrocephalus."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "pubmed23n0854_3743",
"title": "[Endovascular treatment of giant intracranial aneurysms].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Giant aneurysms are defined as having a maximal diameter higher than 25mm. The dynamic aspect of giant aneurysms, in particular, is its growth, which was responsible for parenchyma sequellae either due to haemorrhagic complications or a compression of cranial nerves. The treatment of these giant aneurysms was challenging because of its size, the mass effect and the neck diameter. These morphologic conditions required complex endovascular procedures such as remodelling, stenting, using flow diverters. Subsequently, the complex procedures increased the risk of morbidity because of ischemic complications. Despite these procedures, the risk of recurrence was high. "
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"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0092592593,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0598_18478",
"title": "[Endovascular treatment of non-ruptured intracranial aneurysms: critical analysis of the literature].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The goal was to evaluate, from the published data, the results of the endovascular treatment of unruptured aneurysms. We have searched Medline for studies publishing results for endovascular coiling of unrupured aneurysms. Studies were classified as single-center, multicenter, or meta-analysis. Single-center studies always underestimate morbidity and mortality rates. However, it is possible to estimate mortality rate around 1.5% and morbidity rate between 3 and 6%. Some published series have directly compared results of endovascular treatment with surgical treatment. The results are always in favour of endovascular treatment, demonstrating a lower rate of complications and lower total hospital charges. All published series of unruptured aneurysms favour the endovascular treatment instead of surgery. However, there is a lack of multicenter prospective series evaluating the results of the endovascular treatment of unruptured aneurysms. Likewise, there is no scientific arguments demonstrating that preventive treatment of unruptured aneurysms decreases the mortality and allows to decrease the risk of neurologic sequellae."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0118_10820",
"title": "[Immunoglobulins in the treatment of bacterial meningitis in childhood].",
"score": 0.0091743119,
"content": "In a prospective, clinical study forty-four children with bacterial meningitis were treated with antibiotics and underwent a special intravenous treatment with 7-S-immunoglobulins. The children's age ranged between two days and thirteen years. Two of the children died. The other forty-two children did not show any signs of neurological deficiencies upon release from the hospital. The apparently improved prognosis, due to the immunoglobulin therapy, was confirmed by a retrospective study of thirty-six patients, that had an unfavorable prognosis of pneumococcal meningitis. All fourteen patients that had acquired pneumococcal meningitis, and had been treated with immunoglobulins, were clinically cured, whereas in comparison, the sixteen patients of the other group exhibited severe sequelae, and two of them died."
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"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0090909091,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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"id": "pubmed23n0299_10238",
"title": "[Treatment of 315 intracranial aneurysms using electrically controlled detachable coils].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The purpose of this study was to evaluate the results of 315 intracranial saccular aneurysms in 290 patients selectively treated with GDC in a single Center. One hundred and fifty eight patients were treated at the acute phase of the sub-arachnoid hemorrhage (SHA), sixty patients were treated more than three weeks after the SHA, seventy two patients were treated for unruptured aneurysms. We found at three months post-embolization good clinical results in 88,6%, a moderate disability in 3,4%, a severe disability in 2,7%, a 5,2% mortality. The complete aneurysm occlusion rate was 80,6% on the immediate control angiogram. Smaller the aneurysms, better were the anatomical results. The GDC treatment appears as an alternative treatment of surgery for the ruptured aneurysms at the acute-phase of SHA."
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"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
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"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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"id": "pubmed23n0032_4282",
"title": "[Use of the passive hemagglutination test for diagnosis of meningococcal infection].",
"score": 0.009009009,
"content": "A considerable percentage of patients with meningococcus infection displayed an increase in the actibody titres to meningococcus, group A, detectable in the passive hemagglutination test (PHAT). An increase in the antibody titre was mose frequent in the patients with clinical manifestations of meningococciemia and meningitis. The PHAT can be used as an auxiliary method of diagnosis permitting to establish the meningococcus etiology of the disease in a number of cases."
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"id": "pubmed23n1038_10335",
"title": "[Torsione di punta indotta dalla cocaina: un caso clinico.]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. La torsione di punta (TdP) è una tachicardia ventricolare polimorfica con una caratteristica torsione sinusoidale del complesso QRS attorno alla linea di base. Si differenzia da altre forme di tachicardia ventricolare per le sue caratteristiche morfologiche, per il meccanismo sottostante e le modalità di terapia. È associato alla sindrome del QT lungo e ha molti meccanismi precipitanti, fattori eziologici e opzioni di trattamento. Questo articolo presenta un caso di TdP che è stato caratterizzato da molteplici fattori e ha richiesto molte modalità di trattamento. Inoltre, vengono discussi i potenziali meccanismi e le modalità terapeutiche della TdP."
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"id": "wiki20220301en167_44546",
"title": "List of paratrooper forces",
"score": 0.0089285714,
"content": "1st Commando Operations Battalion \"Captain Francisco Padilha\" (1º Batalhão de Ações de Comandos \"Capitão Francisco Padilha\") 3rd Special Forces Company \"Brigadier General Thaumaturgo Sotero Vaz\" (3ª Companhia de Forças Especiais \"General de Brigada Thaumaturgo Sotero Vaz\") Parachutist Training Center \"General Penha Brasil\" (Centro de Instrução Pára-quedista \"General Penha Brasil\") Navy Combat Divers Group (Grupamento de Mergulhadores de Combate) Naval Fusiliers Special Operation Battalion \"Tonelero\" (Batalhão de Operações Especiais de Fuzileiros Navais \"Tonelero\") Air Force Air-Land Rescue Squadron (Esquadrão Aeroterrestre de Salvamento)"
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"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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{
"id": "pubmed23n0811_5912",
"title": "[Treatment of endovascular aneurysms associated with fenestration of the basilar artery. A case report].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The fenestration of the basilar artery is an uncommon anatomical variant that may be associated with saccular aneurysms; however this association is rare. We report the case of a patient who presented with subarachnoid hemorrhage that was successfully treated by coil embolization and review the literature. "
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"id": "pubmed23n0711_1544",
"title": "[ Monotherapy with tamsulosin].",
"score": 0.0087719298,
"content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."
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{
"id": "wiki20220301en622_29773",
"title": "José Martínez Gázquez",
"score": 0.0087719298,
"content": "Las tablas de los movimientos de los cuerpos celestiales del Iluxtrisimo Rey don Alonso de Castilla seguidas de su Additio. (Traducción castellana anónima de los Cánones de Juan de Sajonia), Murcia, 1989. Pedro Gallego, Opera omnia quae exstant. Summa de astronomía. (Apéndice J. Samsó), “La cultura astronómica de Pedro Gallego”) Liber de animalibus. De re oeconomica. SISMEL, Firenze, 2000. \"Auctor et Auctoritas en las traducciones del griego y el árabe al latin\". In Auctor et Auctoritas in Latinis Medii Aeui Litteris Author and Authorship in Medieval Latin Literature. Proceedings of the VIth Congress of the International Medieval Latin Committee (Benevento-Naples, November 9–13, 2010). Edited by Edoardo D’Angelo and Jan Ziolkowski. SISMEL, Firenze, 2014 pp. 691–707."
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"id": "pubmed23n1028_18191",
"title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."
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"id": "wiki20220301en167_44671",
"title": "List of paratrooper forces",
"score": 0.0086956522,
"content": "4204th Parachute Signal Company (4204 Compañía de Comunicaciones Paracaidistas) 4207th Parachute Engineers Company (4207 Compañía de Ingenieros Paracaidistas) 4208th Packaging, Maintenance and Air Delivery Company (4208 Compañía de Empaque, Mantenimiento y Entrega Aérea) 4209th Parachute Snipers Company (4209 Compañía de Francotiradores Paracaidistas) 4210th Parachute Medical Company (4210 Compañía de Sanidad Paracaidistas) Combat and Airborne Operations Training Center \"Brigadier General Rafael Nogales Méndez\" (Centro de Adiestriamento de Combate y de Operaciones Aerotransportadas \"General de Brigada Rafael Nogales Méndez\") Special Operations Command \"General in Chief Félix Antonio Velásquez\" (Comando de Operaciones Especiales \"General en Jefe Félix Antonio Velásquez\") Army 99th Special Forces Brigade (99 Brigada de Fuerzas Especiales) 991st Special Forces Battalion \"Colonel Domingo Montes\" (991 Batallón de Fuerzas Especiales “Coronel Domingo Montes”)"
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2
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"1": {
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"text": "il rischio di malignità, cioè di sviluppare una neoplasia trofoblastica gestazionale, varia dal 5 al 20% a seconda che si tratti di una mola parziale o completa, rispettivamente. Secondo questo protocollo: \"Le pazienti saranno monitorate settimanalmente con il dosaggio di hcg fino a quando non diventerà non rilevabile, per tre volte consecutive. Successivamente, il monitoraggio sarà mensile per sei mesi e poi ogni due mesi per altri sei mesi."
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La risposta è 2. Secondo la SEGO (Società Spagnola di Ginecologia e Ostetricia) nel suo protocollo del 2005 "Malattia trofoblastica gestazionale", il rischio di malignità, cioè di sviluppare una neoplasia trofoblastica gestazionale, varia dal 5 al 20% a seconda che si tratti di una mola parziale o completa, rispettivamente. Secondo questo protocollo: "Le pazienti saranno monitorate settimanalmente con il dosaggio di hcg fino a quando non diventerà non rilevabile, per tre volte consecutive. Successivamente, il monitoraggio sarà mensile per sei mesi e poi ogni due mesi per altri sei mesi. Sulla base dei dati disponibili, si raccomanda un follow-up da tre a sei mesi per la mola parziale e di 12 mesi per la mola completa". Il rischio di una nuova gestazione molare, sebbene aumentato rispetto alla popolazione normale, non è del 50%.
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[HIDDEN] Secondo la SEGO (Società Spagnola di Ginecologia e Ostetricia) nel suo protocollo del 2005 "Malattia trofoblastica gestazionale", il rischio di malignità, cioè di sviluppare una neoplasia trofoblastica gestazionale, varia dal 5 al 20% a seconda che si tratti di una mola parziale o completa, rispettivamente. Secondo questo protocollo: "Le pazienti saranno monitorate settimanalmente con il dosaggio di hcg fino a quando non diventerà non rilevabile, per tre volte consecutive. Successivamente, il monitoraggio sarà mensile per sei mesi e poi ogni due mesi per altri sei mesi. Sulla base dei dati disponibili, si raccomanda un follow-up da tre a sei mesi per la mola parziale e di 12 mesi per la mola completa". Il rischio di una nuova gestazione molare, sebbene aumentato rispetto alla popolazione normale, non è del 50%.
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Una donna di 24 anni, primigravida, subisce un aborto spontaneo a 7 settimane di gestazione. Lo studio anatomopatologico dei resti abortivi indica una malattia molare. Dobbiamo informare la donna che:
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it
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{
"1": "Il rischio di una nuova gestazione molare in una futura gravidanza è del 50%.",
"2": "Non si dovrebbe avere una gravidanza prima di essersi sottoposte a controlli regolari e di aver trascorso un anno con livelli di BHCG negativi.",
"3": "Non è necessario un ulteriore monitoraggio se l'evacuazione del tessuto trofoblastico è stata completa.",
"4": "Sono necessari controlli regolari, poiché nel 40% dei casi si sviluppa una neoplasia trofoblastica gestazionale.",
"5": null
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GINECOLOGIA E OSTETRICIA
| 2,016
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0144490644,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "wiki20220301en621_6645",
"title": "Pablo Hasél",
"score": 0.0099009901,
"content": "Crucificado en tu clítoris (2011) Besos cortados con coca (2011) Canciones supervivientes al registro policial (2012) La tortura placentera de la luna: algunas canciones inéditas (2012) Escribiendo con Ulrike Meinhof (2012) Empezar de bajo 0: Algunos poemas grabados (2012) La noche que supe que hay laberintos sin salida (2012) Poemas de presos políticos comunistas (2012) Los gusanos nunca volarán (inéditas) (2012) La muerte nos obligó a vivir (2012) Sigue desnudándose la dictadura del capital (2013) Por mera supervivencia (inéditas) (2013) Por mera supervivencia II (inéditas) (2013) Por mera supervivencia III (inéditas) (2013) Exprimiendo el corazón (inéditas) (2013) Tarde o temprano Venceremos (2014) Mientras me asesina el tiempo (inéditas) (2014) Por escapar de la oscuridad (inéditas) (2014) A Orillas Del Segre (2014) Cafeína e imaginación (inéditas) (2015) Burlando al dolor (2015) Boicot Activo (2015) Hasta el fin de mis días (2015)"
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0604_2202",
"title": "[Frequency of miscarriages among pregnant women with autoimmune thyroid disorders].",
"score": 0.0098039216,
"content": "To analyse the influence of antithyroid antibodies (ATA) on the frequency of spontaneous abortions (SA) by pregnant women with a normal thyroid gland function. Prospective clinical study on 42 selected pregnant women with a normal thyroid gland function divided into two groups: I-st group--ATA positive pregnant [n = 28] and II-end group ATA negative pregnant [n = 14]. Increased ATA have been found by 30 (71.4%) out of the studied 42 pregnant women. There has been no significant difference found among the values of FT3, FT4 and TSH for women with positive and negative ATA. SA have been observed at 63.3% (19/30 women) from the ATA positive ones and at 25% (4/12 women) from the ATA negative ones (P = 0.001). By the ATA positive women with SA the average values of antithyroglobulin autoantibody (Tg-Ab) (Tg-Ab positive.-189.6 +/- 49.8 IU/ml vs. Tg-Ab -negative 118.2 +/- 58.3 IU/ml, P = 0.02) and antithyroid peroxidase autoantibody (TPO-Ab) (TPO-Ab positive-176.9 +/- 57.4 IU/ml vs. TPO - negative 118.2 +/- 81.3 IU/ml, P = 0.004) are both found to be significantly higher. There is a correlation found between ATA and the increased risk of SA, where the increased concentration of ATA is combined with an increased frequency of SA."
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{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0097087379,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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{
"id": "pubmed23n0659_18510",
"title": "[Outcome of newborn with birth weight less than or equal to 1500g and gestational age less than or equal to 32 weeks, during the 2 first years of age corrected: comparison of two time periods].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Advances in perinatal care have resulted in increased survival rates for extremely low birth weight children, but it is fundamental to know if these improved survival rates have been accompanied by increased impairment rates. To compare, over two different time periods, the survival and disability rates at 2 years of corrected age, among newborns < or =32 weeks and weighed < or = 1500 g at birth. Follow-up study that included 963 children born in the hospital between 1991 and 2004 who met the study criteria. Neonatal morbidity, mortality and disability to 2 years of corrected age in 2 time periods 1991-1998 (period I) and 1999-2004 (period II) have been evaluated and analysed by subgroups of weight (weight < 1000 g and 1000-1500 g). Mortality decreased significantly during the second period, both for children with birth weight <1000 g (32% vs 44%) as for those with birth weight between 1000 and 1500 g ( 3,6% vs 9%). Analysing all children < or = 1500 g, an increase in the survivors without disability was observed in the second period (69% vs 60%, p=0.003); but by subgroups this increase only was significant in children with birth weight 1000-1500 g (67% vs 82%). In our study, globally analysing all children with birth weight < or = 1500 g, it can be seen that there has been an increase in survival without an increase in the frequency of disabilities. Analysing by weight subgroups, survival has increased in both groups, but disability has decreased only in the birth weight 1000-1500 g subgroup."
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{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0248_8390",
"title": "[Prospective studies into pregnancies of primiparae with record of therapeutic termination of previous pregnancies or of spontaneous abortion and assessment of fertility. Second communication (author's transl)].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Three groups of probands (conditions following induced or spontaneous abortion and primigravid primiparae) were compared for duration of pregnancy, birth weights, and occurrence of premature births, all against the normal percentiles, was not recordable from newborns whose mothers had undergone abortions during their first gravidity. Very moderate accumulation of foetuses with birth weights of 2,000 g or below was attributed to a general increase in the number of premature births in lower weight classes. Yet, the number of women with record of induced abortion who reached the percentile values, depending on duration of pregnancy, was higher than that of women who had never been pregnant before."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0313_18869",
"title": "[Glycemic thresholds in spontaneous abortion during the first trimester in pregnant women with insulin dependent diabetes].",
"score": 0.0095238095,
"content": "To evaluate the hypothesis that insulin-dependent diabetic (IDDM) pregnant women have a threshold of glycemic control during the first trimester of pregnancy for an increased risk of spontaneous abortion. Seventy IDDM pregnant women were enrolled before the 9th week of gestation and monitored throughout pregnancy. Fifteen pregnancies (21.4%) led to spontaneous abortion within the first trimester (study group) and 55 (76%) continued until term (control group). In order to evaluate the differences between the study group and the control group variance analysis and Student's t-test were used for constant variables and chi 2 and Fisher's exact test for discrete variables; p < 0.05 was considered statistically significance. Mean levels of glycosylated hemoglobin (HbA1c) and fructosamine at the initial prenatal visit were significantly higher in the study group (p < 0.03) compared to the control group. The threshold for an increased risk of spontaneous abortion in the first trimester was found to be initial concentrations > 8% for HbA1c and > 300 mmol/l for fructosamine. Pregnant women suffering from IDDM with initial HbA1c levels higher than 8% and fructosamine > 3 mmol/l have an increased risk of spontaneous abortion in the first trimester of pregnancy. Below this threshold the risk of spontaneous abortion during the first trimester of pregnancy is similar to that for non-diabetic pregnant women."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0917_14748",
"title": "[[The Devil in the Details: Women's Right to Abortion and Health Organization].]",
"score": 0.0094339623,
"content": "Often a woman's right to terminate a pregnancy for health reasons is considered as achieved by simply performing the intervention. But today isn't in doubt that the effective protection of health requires that health organizations carrying out performance which also affect other aspects: taking charge of women, information on services, respect for the dignity and autonomy of women, etc ... You could say that these are details, compared to the final performance. But, as we know, often the devil is in the details."
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"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0093457944,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
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"id": "wiki20220301en240_7939",
"title": "Los Creadorez",
"score": 0.0093457944,
"content": "5. La Santísima Muerte (Live) 6. Te Pido Que Te Quedes (Live) 7. Que Levante La Mano (Live) 8. Quisiera Ser Todo (Live) 9. El Preso (Live) 10. Y Por Esa Calle Vive (Live) 11. Cada Día Que Pasa (Live) 12. Y Por Esa Calle Vive 2009-Avanzando En La Vida 1. Tu Defecto 2. Recuerdos Tristes 3. El No Te Quiere 4. Te Olvidare 5. León De La Sierra 6. Arréglame El Corazón 7. Eres Lo Maximo 8. Amarnos Como Pocos 9. Tienes Todo Lo Que Me Gusta 10. Elpidio Paso"
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"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
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"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "pubmed23n0280_9252",
"title": "[Prenatal surveillance and determinants of prenatal follow-up in the Monastir health district].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Prenatal monitoring is a prime strategy to improve the end of pregnancy. To estimate the prevalence rate and the conditions determining such a monitoring, the authors carried out a survey on 1190 pregnant women in the Monastir district (Tunisia). The rate of satisfactory monitoring (4 check-up and more) is 45.8 p.c. Age and high parity have a negative influence, but instruction, occupation and a bad out come of the last pregnancy favour a satisfactory prenatal monitoring."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0064_6891",
"title": "[Analysis of factors associated with very low birth weight (less than or equal to 1500 g)].",
"score": 0.0091743119,
"content": "In 7675 deliveries performed at the University of Messina between November 1, 1983 and October 31, 1988 we determined the incidence and obstetric factors specifically associated with the birth of very low weight infants (less than or equal to 1500 gm) (VLBW). Our purpose was to characterize these factors in order to determine what may be done to limit delivery rate of VLBW. Information obtained concerning the mothers' included socioeconomic status, age, parity, previous obstetric history, any maternal conditions affecting the pregnancy, route of delivery (vaginal or operative). The incidence of infants under 1500 gm was 1.1 per cent of live births. The etiologic analysis showed that preterm labor is more frequent cause of VLBW. In women under 17 years of age the incidence of VLBW was 5.2 per cent as opposed to 1.1 per cent in the total population. Absence of prenatal care was shown in 40.8 per cent of VLBW. The previous obstetric history reported 1 or more abortions in the 53 per cent and 1 or more perinatal deaths in 17 per cent of VLBW. The clinical implications of these results are discussed."
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"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0090909091,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
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"id": "wiki20220301en121_8558",
"title": "Controllo del livello di rombo",
"score": 0.0090909091,
"content": "Controllo del livello di rombo is a double live album by Italian rock band Subsonica. It also contains three studio tracks: \"L'Errore\", \"Livido Amniotico\" and \"Non Chiedermi Niente\". Track listing Disc one L'Errore Radiopatchanka Nuvole Rapide Albascura Colpo Di Pistola Gente Tranquilla (featuring Rachid) Perfezione Velociraptor Come Se Il Cielo Su Torino Tutti I Miei Sbagli Livido Amniotico (featuring Veronika Coassolo) Disc two Non Chiedermi Niente Eva-Eva Discolabirinto Nuova Ossessione Mammifero Depre Strade Ain't No Sunshine Istantanee Aurora Sogna Liberi Tutti Sole Silenzioso 2003 live albums Subsonica albums Italian-language albums"
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"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.009009009,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0278_1168",
"title": "[The incidence of abortions of viable pregnancies in the first trimester].",
"score": 0.009009009,
"content": "The spontaneous abortion rate in singleton pregnancies with sonographically proven heart activity between 5 and 13 weeks was analysed. Up to 15 weeks 8.6% of 395 patients miscarried. The abortion rate was higher in pregnancies with a gestational age < 9 weeks (12.5%), a maternal age > or = 35 years (15.5%) and vaginal bleeding (16.3%). The correlation of the abortion rate with these factors has to be taken into account when the prognosis of an individual gestation or the risk of invasive procedures is determined."
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"id": "pubmed23n0885_1884",
"title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].",
"score": 0.0089285714,
"content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."
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"id": "pubmed23n0090_17311",
"title": "[Restricted intake of sodium in newborn infants with very low birth weight in the first days of life].",
"score": 0.0089285714,
"content": "A prospective study on the amount of sodium administered in the first five days of life in a group of 18 low-birth-weight infants is presented. Their mean birth weight, and gestational age were 1.150 gm., and 28.8 weeks. Patients were cared for in radiant warmers, and protected with a plastic blanket. Minimum amount of sodium necessary to maintain a normal plasma sodium concentration was given. Mean daily sodium and free water given was 0.96 mEq/kg/day, and 108.4 ml/kg/day, respectively. In day 5, there was a mean accumulated body weight loss of ten per cent. This group of patients were compared with a similar group in whom plastic blanket was not used, and who received a sodium intake of 1.5 mEq/kg/day. In this latter group of patients there was a higher incidence of hypernatremia (p less than 0.005). The incidence of hyponatremia was similar in both groups. Daily sodium intake might be very low, in infants of very-low-birth-weight if a negative weight balance is allowed in the first days of life."
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"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
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{
"id": "pubmed23n0639_20352",
"title": "[Prenatal diagnostics and information to parents].",
"score": 0.0088495575,
"content": "New screening and prenatal diagnostic techniques, require the Medicine professionals have a clear purpose for its realization, since the intention determined the act is determined in accordance with the values of the Medicine or becoming an event eugenics act by means of \"therapeutic abortion\". The Family Physician information about these techniques to pregnant women must be based on the status of science, facilitating the risk of loss fetal and false data positive informing of therapeutic possibilities and facilitating respect for the pregnant woman's decision of non-fulfillment of the screening. The information update according to the state of science, should be provided in writing and the informed consent of the patient should be obtained by all professionals involved in testing, with respect shows for the autonomy of the patient."
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"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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"id": "pubmed23n0904_18419",
"title": "",
"score": 0.0087719298,
"content": "Actuellement, la meilleure façon de prendre en charge les femmes enceintes Rh négatives consiste à prédire la présence ou l'absence de l'antigène D chez le fœtus au moyen d'un test non invasif analysant l'ADN acellulaire (ADNa) dans le plasma maternel, et à administrer une prophylaxie à celles dont l'enfant est RHD positif. Cette approche, prise pour norme dans un nombre croissant de pays, assure aux femmes enceintes Rh négatives des soins optimaux. La présente directive est le fruit d'une réunion de consensus du groupe de travail national sur le facteur Rh du Canada, un groupe interdisciplinaire formé pour examiner la situation nationale actuelle du génotypage RHD fœtal effectué sur l'ADNa. En collaboration avec le Comité de génétique de la SOGC, le groupe s'est penché sur les avantages et les difficultés associés au génotypage RHD combiné à une prophylaxie ciblée dans le contexte du programme de prophylaxie anténatale anti-D de routine canadien existant. De ce travail ont émergé les déclarations sommaires et recommandations suivantes. DéCLARATIONS SOMMAIRES: RECOMMANDATIONS."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0086956522,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "wiki20220301en526_24795",
"title": "Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro",
"score": 0.0086956522,
"content": "The insurance with INAIL is mandatory: if there are the conditions required by law, employers have to pay every year and insurance prize, calculated with the multiplication of the rate related to the effective risk of which insured subjects are subjected with a one thousandthed of their total retributions. The prize changes according to the type of business and employees. INAIL verifies the compliance with laws of businesses through inspections done autonomously or jointly with the Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro (SPSAL), regional and territorial work directorates, the group of Carabinieri for the protection of labour and the Guardia di Finanza."
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"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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"3": {
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"4": {
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288
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7,
40
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"text": "I risultati di un ampio studio epidemiologico prospettico e la vasta esperienza successiva all'autorizzazione indicano che la budesonide inalata durante la gravidanza non ha effetti negativi sulla salute del feto e del neonato."
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"5": {
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"text": ""
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|
- Budesonide per via inalatoria: valutare beneficio/rischio. I risultati di un ampio studio epidemiologico prospettico e la vasta esperienza successiva all'autorizzazione indicano che la budesonide inalata durante la gravidanza non ha effetti negativi sulla salute del feto e del neonato. Categoria B. - Salbutamolo per via inalatoria: utilizzare solo se il beneficio per la madre supera i rischi per il feto. Categoria C.
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- Budesonide per via inalatoria: valutare beneficio/rischio. I risultati di un ampio studio epidemiologico prospettico e la vasta esperienza successiva all'autorizzazione indicano che la budesonide inalata durante la gravidanza non ha effetti negativi sulla salute del feto e del neonato. Categoria B.
- Salbutamolo per via inalatoria: utilizzare solo se il beneficio per la madre supera i rischi per il feto. Categoria C.
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Donna di 27 anni, incinta di 10 settimane, con asma allergico persistente grave. Attualmente è adeguatamente controllata con budesonide per via inalatoria e salbutamolo per via inalatoria al bisogno. Viene nel vostro studio preoccupata per i possibili effetti teratogeni dei suoi farmaci antiasmatici. Quale dei seguenti sarebbe l'approccio corretto?
| 210
|
it
|
{
"1": "Poiché nella maggior parte delle pazienti l'asma migliora durante la gravidanza, è meglio per la paziente e per il feto interrompere il trattamento dell'asma.",
"2": "Interrompere la budesonide perché è stata collegata a un aumento del rischio di malformazioni fetali e sostituirla con un antileucotriene orale (montelukast).",
"3": "Sospendere il trattamento in corso e sostituirlo con prednisone orale alla dose più bassa possibile.",
"4": "Mantenere il trattamento attuale e rassicurare la paziente sui suoi effetti collaterali e sulla necessità di un adeguato controllo dell'asma durante la gravidanza.",
"5": "Sostituire la budesonide con un anticorpo monoclonale anti-IgE (omalizumab) perché è più sicuro in gravidanza, non essendo un farmaco."
}
| 187
|
GINECOLOGIA E OSTETRICIA
| 2,014
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0099009901,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0480_13989",
"title": "[Asthma in children: classification and treatment]",
"score": 0.0099009901,
"content": "OBJECTIVES: To review concepts, classification based on severity, and long term treatment for children with asthma. METHODS: To identify precipitating factors of acute asthma attacks and classify the disease in order to establish long term treatment. RESULTS: Different plans of management according to its classification: mild, moderate and severe asthma. Antiinflammatory therapy is reserved to moderate and severe asthma. CONCLUSIONS: The identification and control of the etiologic and precipitating factors are important tasks in the management of asthma. The inhalatory route is the most appropriate to treat patients suffering from asthma. The usual drugs indicated in asthma treatment are reviewed. Precocious treatment with inhaled glucocorticosteroids is recommended by several authors."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0098039216,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0261_544",
"title": "[Methotrexate in the treatment of asthma. Open trial in 10 corticoid-dependent patients with severe asthma].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Methotrexate was suggested as a treatment in 1976 by Mullarkey for severe steroid-dependent asthma, in order to reduce the use of systemic steroids responsible for numerous undesired side-effects. The aim of this open trial was to study the efficacy and tolerance of Methotrexate in the short, medium and long term and after its cessation, in ten patients aged 49.2 (+/- 3.0) who were suffering from severe steroid-dependent asthma (18.5 +/- 4.8 mg of prednisone daily for at least one year). Methotrexate was given in a dose of 15-30 mg for 14.3 months (+/- 1.8) with a post-treatment follow-up for eight patients lasting 7.9 months (+/- 1.7). The efficacy was assessed on the daily dosage of prednisone and was also evaluated using the FEV1 (VEMS) (the variations expressed were a percentage of the variation from the predicted value). In the short term (six weeks) there was no significant change in the FEV1 nor in the dose of prednisone. In the medium term (12 weeks) there was evidence of a reduction in the average daily dosage of prednisone of 39.5% with an increase in the FEV1 of 14.1%. In the long term MTX was not found as effective in reducing the dose of prednisone (15.2 mg) as on the FEV1 (an increase of 5.1% on the theoretical values). There was a favourable outcome for two patients who maintained the benefit after stopping the MTX. Seven out of ten patients presented with side effects of MTX, in three of whom the drug has to be stopped.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
},
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0632_10605",
"title": "[Treatment of bronchial asthma in adults. Current advances].",
"score": 0.0097087379,
"content": "The last 20 years have shown an incredible improvement in the treatment of bronchial asthma, largely due to an earlier and more diffuse use of the inhaled glucocorticoids, that represent the pharmacological class of anti-asthma drugs more important to control the disease. Considering its efficacy and safety the current pharmacological treatment of asthma will probably remain unchanged for the next 10 years."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0793_21462",
"title": "[Treatment of severe asthma: expert opinion].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Severe asthmatics account 10% of the all asthmatic population. Those asthmatics whose disease is inadequately controlled account for up to half of the cost for asthma, because they have more emergency room visits, more hospital admission and greater absenteeism from work. New therapeutic options were tried in those patients whose asthma was uncontrolled with standart high dose inhaled corticosteroid and long acting beta-2 agonsit combination therapy. In this paper taking into account the conditions of our country, current literature was reviewed and treatment options was discussed and graded recommendations are made for daily clinical practice in patients with severe treatment-refractory asthma. "
},
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
},
{
"id": "pubmed23n0538_1046",
"title": "[High doses of inhaled budesonide and adrenal function in children with severe asthma].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The use of inhaled steroids is common in the treatment of bronchial asthma in children. To assess adrenocortical function in children with severe asthma receiving inhaled budesonide for six or more months. Children with severe asthma that required 800 microg/day or more of inhaled budesonide and that did not required systemic steroids for more than six days in the last four months to control their disease, were studied. Serum cortisol was measured one hour after administration of 0.25 mg of ACTH (Cosyntropin) intravenously. The test was considered normal if post stimulation serum cortisol was over 18 microg/ml. Twenty children (aged 5 to 14 years, 15 males), were studied. The stimulation test was normal in 17 children. Alterations in adrenal function are present in a small proportion of asthmatic children who require 800 microg/day of inhaled budesonide."
},
{
"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0094373219,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0283_6399",
"title": "[Intravenous immunoglobulins in bronchial asthma: a therapeutic alternative?].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Treatment of severe bronchial asthma usually requires the use of steroids. Given the known side effects of steroid treatment, potential alternative therapeutical strategies are currently evaluated; among others, intravenously administered immunoglobulins (ivIg) may be considered. In one study of 5 children with bronchial asthma and IgG subclass deficiency, an improvement of asthma was demonstrated in 4 out of the 5 patients under ivIg treatment over several months. In another study on ivIg treatment in 8 immunocompetent children with steroid-dependent asthma, there also was an improvement of asthma, leading to a reduction in the required steroid dose; furthermore, there was a diminution in skin prick test reactivity. At present, only speculations can be made about the possible mechanisms of action."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0093457944,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0568_11023",
"title": "[Prevention and treatment of asthma in child].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Asthma is a chronic inflammatory disorder of the airways with an impact on the life of the patient, his family and the society. Asthma is the most common chronic disease of the childhood. Consequently, prevention and treatment of asthma are real challenges in public health. Treatment includes two levels: prevention and medication treatment. Prevention is to avoid one or several causes of asthma and risk factors of exacerbations particularly in high risk population. Medication treatment includes the reliever treatment and the maintenance treatment. Bronchodilatator treatment will be used in first line treatment in asthma attacks. Inhaled glucocorticosteroids are the most effective controller medications. No treatment is curative for asthma, establishing of therapeutic objectives is necessary. The reliever treatment, the maintenance treatment, the new classification of asthma and the new recommendations of therapeutic management will be discussed."
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"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0092592593,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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"id": "pubmed23n0084_8347",
"title": "[Continuous high-dose corticosteroid pressured aerosol therapy in steroid-dependent asthma].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Two therapeutic trials aimed at determining whether a high-dose inhaled corticosteroid, beclomethasone dipropionate (BDP), could reduce or suppress a long term and continuous treatment with a systemic corticosteroid, triamcinolone acetonide (TA), were carried out in a homogeneous population of severe, steroid-dependent asthmatics. The first one was a controlled, double-blind versus placebo trial involving 25 patients followed up for 5 months. The second one was an open trial involving 105 patients followed up for 12 months. In both trials the mean doses of TA were reduced by 60 to 65 per cent, and TA could be totally or nearly totally suppressed in almost 60 per cent of the cases with clinical and functional results that were equal or superior to those previously obtained with systemic corticosteroid therapy. It is concluded that: (a) continuous systemic corticosteroid therapy in mean doses of more than 5 mg/day of prednisone equivalent is now rarely indicated in patients with steroid-dependent asthma, and (b) inhaled corticosteroid therapy with BDP could be extended to cases of non steroid-dependent asthma inadequately controlled by bronchodilators."
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"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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"id": "pubmed23n0066_4082",
"title": "[Current concepts in the treatment of asthma (in the United States)].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The practice of medicine, in the United States, is regulated by different concepts when compared to France. Anti-asthmatic medications are very similar to the ones available in Western Europe, except the combinations (e.g. Berodual/Duovent), and the 200 mcg Beclomethasone MDls. Environmental control is emphasized, as well as a smoke-free environment. Immunotherapy is not recommended, although actively prescribed for generating income. For the last few years, American and French concepts -and problems-regarding asthma are coming closer."
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"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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"id": "pubmed23n1039_5751",
"title": "[The effectiveness of target therapy in patients with severe allergic asthma].",
"score": 0.0090909091,
"content": "The purpose of study was to analyze own clinical experience and assess the effectiveness in treatment of severe very poorly controlled allergic asthma patients with omalizumab. The effectiveness of biologic treatment with omalizumab was analyzed in 10 patients with severe very poorly controlled allergic asthma. It has been shown that indication of anti-IgE therapy in case of severe allergic asthma resulted in decrease of day and night asthma symptoms, symptoms of allergic rhinitis, dose of other anti - inflammatory asthma medications, discontinuation of systemic corticosteroids which led to good and partial control of the disease. Anti-IgE therapy is a highly effective treatment in asthma patients with atopic phenotype."
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"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.009009009,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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"id": "pubmed23n0350_2537",
"title": "[The effect of cost evaluation in the treatment of asthma].",
"score": 0.009009009,
"content": "To present value of cost effectiveness evaluation in asthma treatment Material and methods. Meta-analysis of asthma treatment studies compared with data from National Healthcare Plan in Slovenia. Patients treated with fluticasone propionate (FP) were successfully controlled for 41.7% of treated weeks compared with 34.1% in the group treated with budesonide (B) (p < 0.001). Purchase price for FP (1.524 SIT/week) is not significantly different from B (1.462 SIT/week). The overall mean weekly cost per patient was 3.077 SIT for patient treated with B and 1.916 SIT for patient treated with FP. Cost of health care contacts were 56 SIT in the FP group and 1.275 SIT in B group per week. The total expenditure per week of successful treatment would be 4.594 SIT/week in the FP group and 9.025 SIT/week in patients treated with B. It is evident that by evaluation of purchase price only no final conclusion of cost effectiveness of treatment of asthma is possible. Limited resources in the health care could be properly distributed only after carefully weighting costs and comparing outcomes."
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"id": "wiki20220301en134_2291",
"title": "Simone Fautario",
"score": 0.0089693313,
"content": "Simone Fautario È un allenatore di calcio,ex calciatore professionista. Fa tutta la trafila nel settore giovanile dell'Inter ( dai pulcini alla primavera, dove vince anche una coppa Italia e scudetto primavera da capitano). Esordisce anche in prima squadra in coppa Italia contro la Sampdoria a San Siro con Mancini allenatore. Una volta uscito dal settore giovanile inizia la carriera da professionista(Prosesto,Pistoiese,Grosseto,Como,Frosinone,Pisa,Modena,Fano)come calciatore, vincendo due campionati di serie c, il Primo con il Como (2015) il secondo con il Pisa (2016). Finita la carriera da calciatore nel 2019 entra come collaboratore tecnico nel settore giovanile dell Inter, attualmente ricopre ruolo di vice allenatore nella u17 dell Inter. Career He joined Inter since 1998 from U.S. Nuovo Calcio Milano. He played few pre-season friendly matches, and made his first team debut against F.C. Messina Peloro, 29 November 2006, a Coppa Italia match."
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"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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"id": "pubmed23n0644_9273",
"title": "[When asthma starts].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Asthma is a frequent chronic inflammatory disease which is often mistaken for simple bronchitis. The diagnosis is based on the association of symptoms and excessive airway calibre variability. When symptoms are present more than once a week, it is recommended to give low dose inhaled corticoids as a maintenance treatment together with, as needed, rapid acting beta2 agonist. In addition it is crucial to provide the patient with an education on the disease to reinforce adherence to the treatment."
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{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0088495575,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
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"id": "pubmed23n0694_7913",
"title": "[Treatment of adult asthma].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Asthma treatment should be conducted in three successive steps: identify and reduce exposure to risk factors, determine whether the patient requires a permanent controller medication which should be adapted to its asthma severity and education of the patient who should acquire a minimum knowledge on his disease. Controller medications mostly involve inhaled medications because they are delivered in the airways where they are needed and they reduce their systemic effects. Controller medications are dominated by inhaled corticosteroids either alone or in association with inhaled beta-2 sympathomimetics. The main objective is to achieve and to maintain asthma control. Asthma control is assessed using six items which determine whether asthma is controlled, partially controlled or uncontrolled. Guidelines allow to adapt the intensity of anti-inflammatory controller medication (mostly inhaled corticosteroids) given alone or in association with inhaled beta-2 sympathomimetics to asthma control and taking into account the treatment steps of the patient at the time of evaluation. Severe asthma could justify exceptional treatments (such as omalizumab) which indications are the domain of specialists."
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{
"id": "pubmed23n0966_6426",
"title": "Riflessioni medico-legali su un caso giudizario di mobbing.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Lo stress e le violenze morali nei luoghi di lavoro, come indicato dai dati epidemiologici, sono in costante aumento e rappresentano una causa di alterazione dello stato di salute dei lavoratori, con importanti ricadute negative sui soggetti, sulle aziende e sulla società. Nel caso descritto qui di seguito, le violenze morali e la disfunzionalità organizzativa, una delle principali fonti di stress correlato al lavoro, sono state intenzionalmente impiegate quale mezzo mobbizzante nei confronti di un lavoratore da parte dei suoi superiori (mobbing verticale). Attraverso il procedimento giudiziario, intrapreso dal lavoratore per vedersi riconosciuto vittima di mobbing, è stato possibile ripercorrere e identificare le ragioni e le modalità dell'azione mobbizzante, l'eziopatogenesi della conseguente psicopatologia, la sua strutturazione e la manifestazione sintomatologica. L'esame del caso permette di formulare delle considerazioni riguardo la necessità che i casi di mobbing siano trattati all'interno di un team multidisciplinare (medico di famiglia, medico del lavoro, psichiatra e medico legale) al fine di garantire un efficace trattamento terapeutico e la tutela del lavoratore nei diversi ambiti previsti dalla legge."
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"id": "pubmed23n0824_13920",
"title": "[Biologics in asthma: what's new?].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Biologic therapies such as monoclonal antibodies are currently being developed in the field of asthma. The molecules mentioned in this article, for the majority still under development, are expected to treat certain severe asthma subgroups in a more optimal way in the near future."
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"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0086956522,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
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{
"id": "pubmed23n1062_1141",
"title": "[What is the role of montelukast in asthma treatment?]",
"score": 0.0086956522,
"content": "Asthma is a common chronic pulmonary disease worldwide. Inhaled glucocorticoids are the most effective therapeutic agents in treatment of asthma and are therefore the first drug of choice in asthma treatment. Antileukotrienes are alternative controller drugs in management of asthma especially in patients who cannot use inhaled glucocorticoids effectively due to compliance problems or poor inhaler techniques."
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4
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"text": "Si riferisce a un nodulo tiroideo e l'esame indicato è un FNA (puntura con ago sottile)."
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Si riferisce a un nodulo tiroideo e l'esame indicato è un FNA (puntura con ago sottile). Ho letto la risposta scritta da Emilio sulla sfida; la domanda è nel blocco endocrino e sembra che stia cercando di chiarire che si tratta di un nodulo. L'ecografia facilita l'FNA ma non è obbligatoria, un nodulo tiroideo di 2 cm può essere perforato senza eco. È importante avere un'analisi della funzione tiroidea prima della puntura; ma poiché sta parlando di una paziente asintomatica, sembra chiaro che non è ipertiroidea. Non credo che sia in discussione e penso che la maggior parte delle persone abbia risposto bene a questa domanda.
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Si riferisce a un nodulo tiroideo e l'esame indicato è un FNA (puntura con ago sottile). Ho letto la risposta scritta da Emilio sulla sfida; la domanda è nel blocco endocrino e sembra che stia cercando di chiarire che si tratta di un nodulo. L'ecografia facilita l'FNA ma non è obbligatoria, un nodulo tiroideo di 2 cm può essere perforato senza eco. È importante avere un'analisi della funzione tiroidea prima della puntura; ma poiché sta parlando di una paziente asintomatica, sembra chiaro che non è ipertiroidea. Non credo che sia in discussione e penso che [HIDDEN].
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Una donna di 52 anni di un villaggio della Costa Brava nota un nodulo altrimenti asintomatico nella regione anteriore quando applica una crema sul collo; si reca dal medico di famiglia, che conferma la presenza di una massa soda e liscia di 2 cm di diametro massimo, che si solleva alla deglutizione. Non ci sono linfadenopatie palpabili. Quali esami prescrivereste all'inizio?
| 187
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it
|
{
"1": "Determinazione della tireoglobulina nel sangue.",
"2": "Una TAC cervicale.",
"3": "Determinazione degli anticorpi anti-tiroide circolanti (anti-tireoglobulina e anti-perossidasi).",
"4": "Una puntura con ago sottile.",
"5": "Determinazione della T3 libera."
}
| 68
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ENDOCRINOLOGIA
| 2,013
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.017837498,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0098039216,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
},
{
"id": "pubmed23n0622_11832",
"title": "[Serum PTH levels as a predictive factor of hypocalcaemia after total thyroidectomy].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Postoperative parathyroid hormone (PTH) levels as a predictor of hypocalcaemia in patients subjected to total thyroidectomy is analyzed. Prospective study involving 67 patients who underwent total thyroidectomy due to a benign disease. Serum PTH and ionised calcium were measured 20 h after surgery. Sensitivity, specificity and predictive values of PTH and ionised calcium levels were calculated to predict clinical and analytical hypocalcaemia. A total of 42 (62.7%) patients developed hypocalcaemia (ionised calcium<0.95 mmol/l), but only 20 (29.9%) presented with symptoms. PTH concentration the day after surgery was significantly lower in the group that developed symptomatic hypocalcaemia (5.57+/-6.4 pg/ml) than in the asymptomatic (21.5+/-15.3 pg/ml) or normocalcaemic (26.8+/-24.9 pg/ml) groups (p=0.001). Taking the value of 13 pg/ml as a cut-off point of PTH levels, sensitivity, specificity, positive predictive value and negative predictive value were 54%, 72%, 76% and 48%, respectively. On the other hand, sensitivity for predicting symptomatic hypocalcaemia was 95% and specificity was 76%. The test showed a high incidence of false positives (11/30, 36%). Negative predictive value was 97% and positive predictive value was 65%. In multivariate analysis, PTH and ionised calcium were the only perioperative factors that showed an independent predictive value as risk indicators of symptomatic hypocalcaemia. Normal PTH levels 20 h after surgery practically rule out the subsequent appearance of hypocalcaemia symptoms. On the other hand, low PTH levels are not necessarily associated to symptomatic hypocalcaemia due to the high number of false positives."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0309_4204",
"title": "[Significance of TSH receptor antibody determination].",
"score": 0.0097087379,
"content": "TSH receptor antibodies (TRAb) was performed by binding assay in seventy-seven patients (47 with Graves disease, 32 with other thyroid abnormalities). The sensitivity and specificity of our assay were respectively 81% and 96.5%. These results were similar to the results found in medical literature. The association of ophthalmopathy with Graves disease does not increase the sensitivity of the test. In this study we conclude that TRAb assay is of great interest in confirming the diagnosis and in the following of Graves disease."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0096153846,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0134_5261",
"title": "[Course of serum levels of free thyroid hormones in children from 10 days to 2 years of age].",
"score": 0.0096153846,
"content": "We have been studying a population of 95 normal children aged 10 days to 2 years, in order to determine the normal values of free thyroid hormone in this class of age. The concentrations were measured by radioimmunoassay (Lepetit system). Free T3 (FT3) appears remarkably stable, with a mean at 4,92 pg/ml (3,23 - 7,50 mg/ml at +/- 2SD). These concentrations are significantly higher than those of adult. Free T4 (FT4) shows a significant decrease over the first month of life, with a mean at 14,31 pg/ml (10,27 - 19,94 pg/ml at +/- 2SD). There is no significant variation between the age of one month and 2 years. The mean is 10,51 pg/ml (7,00 - 15,79 pg/ml +/- 2SD)."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0095238095,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0644_3156",
"title": "[New assays of TSH-receptor antibodies: analytical and clinical performances in the diagnosis of Graves' disease].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Graves' disease autoimmunity is attributable to the presence of serum antibodies (Ab) directed against the TSH receptor (TSHR) measured by a second generation (2G) assay using the human TRAK (hTRAK) with a high sensitivity in the diagnosis of Graves' disease. In this study, we have compared both analytical and clinical performances of hTRAK with those of five new methods using a porcine TSHR: two 2G methods and three assays using the monoclonal M22 directed against the TSHR pocket. We showed a bad reproducibility of these new methods with inter assay CVs higher than 10%. High clinical sensitivity and specificity that appeared similar to those of the hTRAK and next to 100% were observed except for a 2G method that failed to detect five Graves' patients. All these new methods should be avoided since they display a high variability despite their calibration against the same International Standard 90/672. The TRAKh using a human TSHR should be still used for a correct interpretation of results in the follow-up of Graves' disease."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1884",
"title": "[Levels of trace elements in the fruits and vegetables from the so-called Land of fires in Campania Region (Southern Italy)].",
"score": 0.0094339623,
"content": "INTRODUZIONE: una vasta area compresa tra le province di Napoli e Caserta nella regione Campania ha negli ultimi anni attirato l'attenzione dei mass media a causa degli interramenti illeciti di rifiuti di varia origine nei campi o del loro abbandono lungo le strade. A tali pratiche illecite si aggiunge il fenomeno dei roghi incontrollati di questo materiale, motivo per il quale la zona è stata soprannominata \"Terra dei fuochi\". OBIETTIVI: ricerca di elementi in tracce presenti nei prodotti alimentari di origine vegetale prodotti nella Terra dei fuochi. DISEGNO E SETTING: piano di monitoraggio per il rilevamento dei livelli di alcuni metalli tossici ed essenziali nei vegetali coltivati in Campania nella Terra dei fuochi. La determinazione dei microelementi è stata effettuata dopo mineralizzazione della sostanza organica mediante microonde, utilizzando la spettrometria di massa a plasma induttivamente accoppiato (ICP-MS). RISULTATI: durante l'attività di monitoraggio sono stati raccolti 65 campioni di ortaggi e 49 campioni di frutta in 43 comuni rientranti nella Terra dei fuochi. Il contenuto medio di metalli tossici, cadmio e piombo nei prodotti ortofrutticoli è risultato ben lontano dai limiti massimi fissati dalla normativa europea. I valori delle concentrazioni sono significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrato in zone ad alto impatto ambientale a causa della presenza di impianti industriali. CONCLUSIONI: la presenza di elementi tossici o potenzialmente tali nei campioni vegetali prodotti nella Terra dei fuochi è attribuibile a una varietà di fattori ambientali rilevanti (caratteristiche geologiche dell'area, inquinamento del suolo, dell'atmosfera e delle acque di irrigazione, pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti industriali); non sembra, tuttavia, sussistere un rischio per la salute dei consumatori. Resta comunque l'allerta per la loro presenza nell'ambiente e la necessità che le attività di monitoraggio continuino."
},
{
"id": "pubmed23n0273_14040",
"title": "[Clinical significance of changing from a second to a third generation thyroid stimulating hormone (TSH) assay].",
"score": 0.0094339623,
"content": "In recent years new sensitive immunochemoluminiscentic methods to measure thyroid stimulating hormone, TSH have been introduced. In this investigation we have made a comparison between an older, less sensitive, second generation TSH assay and a new, sensitive, third generation TSH assay in order to evaluate if new information of clinical value is obtained. We found that 20% of all the sera that were sent to the laboratory for TSH measurement showed low values. In the sera with low TSH concentration a great variation was observed between the \"correct\" values found with the third generation assay and the values found with the less sensitive second generation assay. We conclude, that since many sera sent to a routine laboratory have low TSH concentrations, and since it is of clinical importance to know the correct TSH value in many different patient categories, a third generation TSH assay is recommended in the daily routine."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0093457944,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0604_2202",
"title": "[Frequency of miscarriages among pregnant women with autoimmune thyroid disorders].",
"score": 0.0093457944,
"content": "To analyse the influence of antithyroid antibodies (ATA) on the frequency of spontaneous abortions (SA) by pregnant women with a normal thyroid gland function. Prospective clinical study on 42 selected pregnant women with a normal thyroid gland function divided into two groups: I-st group--ATA positive pregnant [n = 28] and II-end group ATA negative pregnant [n = 14]. Increased ATA have been found by 30 (71.4%) out of the studied 42 pregnant women. There has been no significant difference found among the values of FT3, FT4 and TSH for women with positive and negative ATA. SA have been observed at 63.3% (19/30 women) from the ATA positive ones and at 25% (4/12 women) from the ATA negative ones (P = 0.001). By the ATA positive women with SA the average values of antithyroglobulin autoantibody (Tg-Ab) (Tg-Ab positive.-189.6 +/- 49.8 IU/ml vs. Tg-Ab -negative 118.2 +/- 58.3 IU/ml, P = 0.02) and antithyroid peroxidase autoantibody (TPO-Ab) (TPO-Ab positive-176.9 +/- 57.4 IU/ml vs. TPO - negative 118.2 +/- 81.3 IU/ml, P = 0.004) are both found to be significantly higher. There is a correlation found between ATA and the increased risk of SA, where the increased concentration of ATA is combined with an increased frequency of SA."
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"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0092592593,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "pubmed23n0494_23410",
"title": "[PTH assay in the first postoperative day after thyroidectomy early predictor postoperative hypocalcemia?].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The purpose of our study is to verify if PTH assay on the first postoperative day is a reliable early predictor of the onset of hypocalcemia. Between October 1999 and May 2000, a prospective trial involved 162 patients who underwent total or near total thyroidectomy at our institute. On the basis of PTH assay on first day we divided the patients in three groups: group A 28 patients with PTH < 10 pg/ml; group B 34 patients with PTH between 10 and 16 pg/ml; group C 100 patients with PTH > 16 pg/ml. In group A: 22 of 28 patients (78.5%) developed postoperative hypocalcemia and 20 (71.4%) needed replacement therapy; in group B: 14 of 34 (41.1%) had postoperative hypocalcemia and 10 (29.4%) received treatment; in group C: 23 of 100 (23%) became hypocalcemic after surgery but only 5 (5%) require calcium-vitamin therapy. A statistically significant correlation (p = 0.0017) was identified between post-operative PTH levels and lowest blood calcium values detected after surgery. The correlation between the drop in blood calcium levels after surgery and postoperative PTH (delta Ca) was statistically even more significant (p = 0.0002); the lower the postoperative PTH, the higher the absolute value of the delta Ca. The authors suggest a clinical approach and pharmacological treatment protocol based on the outcome of PTH assay on the first post-operative day; a solution that is only apparently more costly because it in fact aims to ensure a more timely recourse to blood calcium monitoring or replacement therapy and also an earlier discharge of the patient."
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"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
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"id": "pubmed23n0248_14925",
"title": "[Screening for neonatal hypothyroidism by measurement of both T4 and TSH in dried blood eluates (author's transl)].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Systematic screening for neonatal hypothyroidism has been undertaken since January 1977 in Southern France by the measurement of both T4 and TSH in dried blood eluates. 76,432 measurements were performed in 3 years and 22 cases of hypothyroidism were detected. There were several advantages of this method; detection of all forms of thyroid disease, immediate diagnosis of primary hypothyroidism with T4 < -2 S.D. and TSH > 80 microU/ml, decrease in the number of false positive results, detection of some false negative values with normal T4 but high TSH values. In Southern France the frequency of thyroid abnormalities is 1/34,000 births. The causes of these abnormalities in 22 cases was as follows: Absent thyroid (10), ectopic thyroid (11) and one thyroid in the normal position. In all cases TSH levels were above 80 microU/ml but in six cases with ectopic thyroids the T4 levels were between -1 and -2 S.D. These cases would not have been detected with T4 measurements alone."
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"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
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"id": "wiki20220301en187_33100",
"title": "Bollettino della Vittoria",
"score": 0.0090909091,
"content": "A similar bulletin was never drafted for the air forces since they were part of the Aeronautical Service, a department destined to the Royal Italian Army aircraft: the Royal Air Force, the third armed force of the Kingdom of Italy, was established only in 1923, after the end of the war. Text Italian Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12 La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita."
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"id": "pubmed23n1016_25850",
"title": "10 anni dopo il terremoto dell'Aquila: dal trauma individuale a quello collettivo. Memorie e mnemotecnologie.",
"score": 0.009009009,
"content": "Il trauma collettivo conseguente a un disastro naturale si configura come una crisi di significato. Numerosi studi supportano la trasmissione transgenerazionale di esperienze traumatiche, come pure di modelli protettivi di resilienza. I numerosi eventi culturali e scientifici che si sono tenuti in occasione del decimo anniversario del sisma che ha colpito L'Aquila nel 2009 potrebbero essere visti nella prospettiva delle mnemotecnologie. In tale contesto, l'esteriorizzazione della memoria \"traumatica\" attraverso le nuove tecnologiche può liberare da emozioni negative generate dal trauma per una nuova memoria collettiva. Le mnemotecnologie, in virtù della loro duplice funzione di rievocazione e integrazione, possono contribuire in modo indiretto, ma sostanziale, al processo di oblio attivo del trauma finalizzato alla ricostruzione di una nuova identità culturale."
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"id": "pubmed23n0235_15273",
"title": "[Assay of protein and thyroid hormone concentrations in hemofiltrate (author's transl)].",
"score": 0.009009009,
"content": "To assess protein and thyroid hormone loss during hemofiltration estimation of protein and thyroid hormone concentrations in the hemofiltrate were carried out. The protein loss during one week amounted to 4-6 g. Weekly loss of T4 was about 1,5 microgram, that of T4 0,5 microgram. These quantities are negligible and of no clinical relevance. Therefore substitutions of protein loss by albumin or thyroid hormones do not seem to be required in patients undergoing hemofiltration."
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"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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"id": "pubmed23n0743_19034",
"title": "[Effect of vitamin D deficiency on hypocalcaemia after total thyroidectomy due to benign goitre].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The purpose of this study was to analyse the relationship between preoperative serum levels of vitamin D and postoperative hypocalcaemia after total thyroidectomy. A prospective observational study was conducted on 113 patients treated by total thyroidectomy due to benign disease. Preoperative vitamin D serum levels and postoperative albumin-corrected calcium and parathormone (PTH) levels were determined. Sensitivity, specificity, positive predictive value and negative predictive value of vitamin D and PTH levels, respectively, in the diagnosis of postoperative hypocalcaemia were calculated. Hypocalcaemia was diagnosed in 44 (38.9%) patients. Vitamin D levels were significantly higher in the group of patients with normal postoperative calcium (median: 25.4pg/mL; range: 4-60), compared to those who developed hypocalcaemia (median: 16.4pg/mL; range: 6.3-46.9) (P=.001). Postoperative hypocalcaemia was more frequent in patients with vitamin D < 30ng/mL (39/78) (50%), than among those with normal levels (5/35) (14.2%) (P=.001). Sensitivity, specificity, positive predictive value and negative predictive value were 88% and 68%, 43% and 82%, 50% and 71%, and 85% and 80% for vitamin D and PTH, respectively. Vitamin D and PTH showed independent prognostic values on the risk of hypocalcaemia. The OR associated with vitamin D < 30ng/mL was 4.25 (95% CI: 1.31-13.78) (P=.016), and the OR of PTH<13pg/mL was 15.4 (95% CI: 4.83-49.1) (P<.001). Vitamin D deficiency is a risk factor of hypocalcaemia after total thyroidectomy for benign goitre. The vitamin D level provides independent prognostic information, which is complementary to that given by PTH."
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"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
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"id": "pubmed23n0627_7833",
"title": "[Thyroid-stimulating hormone receptor antibodies in the diagnosis of Graves' disease in children].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The informative value of a method for determining total antibodies (Ab) to thyroid-stimulating hormone receptor (TSHR) in the diagnosis of Graves' disease was evaluated in 80 children with various causes of hyperthyroidism. With a RSHR Ab of > 1.6 IU/l, the diagnostic sensitivity and specificity of the test were 100%. Patients with hyperthyroidism and no RSHR Ab require no active therapeutic intervention and need to be followed up."
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{
"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0087719298,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
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"id": "pubmed23n0393_1679",
"title": "[Is subtotal bilateral thyroidectomy still indicated in patients with Grave's disease?].",
"score": 0.0087719298,
"content": "To evaluate the morbidity and the functional results of subtotal bilateral thyroidectomy in patients (TST) with Graves' disease. A retrospective study was performed in 128 patients. They were 23 males and 105 females with a median age of 34 years (range: 14-68). Weight of remnant tissue was between 4 and 5 g. Thyroid functional status was evaluated, at 3 months and after a follow-up period ranged from 1 to 5 years, by measurement of serum concentration of free T4 and/or free T3 and TSH. They were no post-operative death. Surgical complications were 2 vocal cord palsies and 17 hypocalcemia (inf. to 2 mmol/L). After a median follow-up of 2 years, they were no longer any cases of vocal cord dysfunction and no case of permanent hypoparathyroidism. Functional results were established in 118 patients: 46 patients had clinical hypothyroidism (39%), 64 patients had latent hypothyroidism or euthyroidism (54.2%), and 8 had recurrent hyperthyroidism (6.8%). These results suggest that TST with a remnant mass inferior to 5 g provides a low level of recurrent hyperthyroidism and allows to give no drug therapy to half patients. In our opinion, TST is still indicated in Graves' disease."
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"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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{
"id": "pubmed23n0014_9401",
"title": "[Use of radioimmunoassay of \"thyroxine binding globulin\" to determine the concentration of free plasma thyroxine].",
"score": 0.0086956522,
"content": "A relationship is proposed for calculating the concentration of free serum thyroxine using the measured values of thyroxine and thyroxine-binding globulin total concentrations. This calculation has been performed on a population of 335 patients. A good discrimination of the different thyroid diseases has been obtained."
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n0134_13760",
"title": "[Determination of the free thyroxine concentration (FT4) in serum using the FT4 fraction and total thyroxine concentration].",
"score": 0.0086206897,
"content": "A new equilibrium assay for the determination of serum free thyroxine was evaluated in 514 patients. The assay comprises a two-vial-procedure to measure total thyroxine and free thyroxine fraction by use of monoclonal antibodies. Free thyroxine concentrations are calculated from fT4-fraction and total thyroxine concentration readings. In euthyroidism the average free thyroxine fraction (%fT4) was 0.011%, in hyperthyroidism this fraction was elevated, in hypothyroidism it was below normal. In patients with TBG anomalies, TBG values were inversely correlated with fT4 fraction readings. The \"euthyroid reference range\" of FT4 (SPAC ET) was between 0.70 to 1.78 ng/dl. This euthyroid range of FT4 was determined from TT4 concentrations measured by T4-RIA (SPAC T4 MONO) which were 30% above TT4 values measured by conventional T4-RIA (SPAC T4 POLY; polyclonal antibodies). However, a different euthyroid range of FT4 between 0.55 to 1.30 ng/dl was observed as well as by other investigators when conventional T4-RIA measurements were used for calculation of FT4 values. Our results indicate that calculated FT4 concentration values are highly dependent on the methods used for determination of total thyroxine concentrations. Precision and reproducibility of this two vial equilibrium assay did not meet the requirements mandatory for the application as a clinical routine diagnostic procedure, and its general use for this purpose can as yet not be recommended."
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2
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"text": "Attualmente, la classificazione molecolare del tumore al seno si basa sullo studio dei recettori ormonali, di HER2 e dell'indice di proliferazione delle cellule tumorali (Ki67)."
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Attualmente, la classificazione molecolare del tumore al seno si basa sullo studio dei recettori ormonali, di HER2 e dell'indice di proliferazione delle cellule tumorali (Ki67). Abbiamo quattro tipi fondamentali: Luminale (A: HRH+, HER2- e Ki67 basso e B: HRH+, HER2+/ - e Ki67 alto), HER2 + (HR -, HER2 + e Ki67 alto) e Basale simile o triplo negativo (HR -, HER2 - e Ki67 alto).
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Attualmente, la classificazione molecolare del tumore al seno si basa sullo studio dei recettori ormonali, di HER2 e dell'indice di proliferazione delle cellule tumorali (Ki67). Abbiamo quattro tipi fondamentali: Luminale (A: HRH+, HER2- e Ki67 basso e B: HRH+, HER2+/ - e Ki67 alto), HER2 + (HR -, HER2 + e Ki67 alto) e Basale simile o triplo negativo (HR -, HER2 - e Ki67 alto).
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A una donna di 67 anni è stato diagnosticato un carcinoma duttale infiltrante della mammella senza storia familiare di neoplasia. Quali ulteriori studi dovrebbero essere eseguiti sul tumore per le sue implicazioni cliniche e terapeutiche?
| 406
|
it
|
{
"1": "Studio fenotipico completo mediante citometria a flusso.",
"2": "Studio dei recettori ormonali e di HER2.",
"3": "Studio dei recettori ormonali, dell'ecaderina e studio dei parenti di primo grado.",
"4": "Studio BRCA l-2 e studio dei parenti di primo grado.",
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| 33
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ONCOLOGIA (ECTOPICA)
| 2,016
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"MedCorp": {
"RRF-2": [
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"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0099009901,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
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"id": "pubmed23n0993_8530",
"title": "[Supervivencia en cáncer de mama por subtipo mediante inmunohistoquímica: Un estudio retrospectivo].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Breast cancer subtype classification according to hormone receptors (HR) and human epidermal growth factor receptor 2 (HER2) using immunohistochemistry is the standard practice for therapeutic decision making. To design future studies information on characteristics and survival of each subtype is essential. We conducted a retrospective study to analyze clinical and pathologic features as well as survival data according to breast cancer immunohistochemistry subtype. There were 211 women with a RH(+)/HER2(-) breast cancer subtype, 53 HR(+)/HER2(+), 16 HER2(+) and 23 HR(-)/HER2(-), with a median overall survival in months of 39 (20.5-62.7), 42 (25.5-65), 42 (13.7-67.7) and 26 (11-78), respectively, for a 3.7 hazard ratio of death (95% Confidence Interval [CI]: 1.3-10.3) for the triple negative group as compared to the HR(+)/HER2(-) group (p = 0.01). HR positive subtypes by immunohistochemistry where most frequent and showed a greater overall survival compared to the triple negative subtype."
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"id": "pubmed23n1028_18191",
"title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."
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"id": "pubmed23n0600_22152",
"title": "[Comparative immunohistochemical study of the HER2 status of breast cancer, by using the standard HercepTest kit and c-erbB2 antibodies].",
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"content": "The concordance of results of an immunohistochemical study using concentrated c-erbB2 antibodies and the HercepTest kit was studied on 80 invasive breast ductal carcinoma biopsy specimens by an immunohistological technique and hybridization in situ. The concordance of the techniques being examined was 75%. Antibodies to c-erbB2 are proposed to use for primary breast screening and the HercepTest kit should be employed to monitor Hercept-positive patients."
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"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n0342_9143",
"title": "[In situ ductal carcinoma of the breast].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Ductal carcinoma in situ (DCIS) is an early, localized stage of breast cancer. The diagnosis of DCIS has increased due to the use on a large scale of mammography. The majority of these tumors are detected on the mammography by microcalcifications. It is very important to establish a new pathologic classification. The management is one of the most controversial part in the treatment of breast cancer; for several decades total mastectomy was considered the appropriate treatment. Conservative treatment is based on the surgical excision of the tumor plus irradiation of the remaining breast. Has an excellent prognosis when properly treated."
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"id": "pubmed23n0885_1894",
"title": "[Population health surveillance of the general population living near Turin (Northern Italy) incinerator (SPoTT): methodology of the study].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Si intende qui descrivere il sistema di sorveglianza sugli effetti sulla salute (SpoTT) dell'inquinamento ambientale nelle aree circostanti l'inceneritore di Torino. SPoTT ha 3 linee di attività: 1. monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine attraverso analisi temporali e misura della correlazione tra livelli giornalieri di emissioni dell'impianto e andamento degli eventi individuati dagli archivi dei dimessi (SDO), di pronto soccorso e di mortalità; sono coinvolti coloro che nel 2013-2018 risiedevano nell'area di ricaduta delle emissioni; 2. sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine, stimando tassi standardizzati di mortalità e morbosità; a ogni soggetto è attribuito il valore stimato di esposizione cumulato nel tempo caratteristico della residenza anagrafica; le informazioni sulla salute sono reperite dagli archivi SDO, di mortalità e dai certificati di assistenza al parto; sono studiati due decenni pre-post l'avvio dell'impianto: 2003-2012 e 2013-2022; 3. monitoraggio biologico con misurazione pre-post di metalli, PCDD/F, PCB, OH-IPA; sono coinvolti 196 residenti esposti e 196 di controllo di 35-69 anni, campionati a caso dalle anagrafi comunali; sono effettuate misure di funzionalità endocrina e respiratoria, pressione arteriosa, rischio cardiovascolare; l'esposizione cumulativa sarà stimata per ciascuna persona campionata integrando l'indirizzo di residenza, il tempo di permanenza in ciascun indirizzo e i dati ricavati dai modelli di ricaduta; sarà costituita una biobanca per future indagini di laboratorio; sono coinvolti anche 20 allevatori e i lavoratori dell'impianto. Una quarta linea di attività, non descritta in questo articolo, riguarda il monitoraggio della salute dei lavoratori addetti all'impianto. SPoTT è il primo studio in Italia su inceneritori e salute che adotta un disegno di studio longitudinale di adeguata potenza sia per i residenti sia per i lavoratori. I primi risultati sono attesi nel corso del 2016."
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"id": "pubmed23n0352_18390",
"title": "[Effectiveness of adjuvant radiotherapy in the conservative treatment of early breast cancer].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Randomized study was made of 254 women with breast invasive duct cancer (pT1N0M0). In 61 patients, organ sparing operation was followed by radiation therapy of either breast alone or zones of regional metastasizing (57 patients) as well, with or without adjuvant chemotherapy or hormone therapy (tamoxifen). It was found that radiation of mammary gland, with or without additional radiation exposure of zones of regional metastasizing, results in both decrease recurrence development (p < 0.05) and significant (p < 0.05) increase in recurrence-free survival in women who had tumor size within the range from 1 to 2 cm in diameter in contrast to patients with tumor size not exceeding 1 cm, whose survival was not positively influenced by radiation."
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"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
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"id": "pubmed23n0808_17584",
"title": "[Screening mammography may be a rapid and effective investigation of mamma cancer in asymptomatic women].",
"score": 0.0095238095,
"content": "The purpose of this article was to describe the incidence of mamma cancer and ductal carcinoma in situ (DCIS) two years after a screening mammography in women offered a screening mammography instead of a clinical mammography. The mammography was abnormal for 6.3% of the women, 0.1% had DCIS and 1.0% was diagnosed with mamma cancer. 1.0% of women with a normal mammography were diagnosed with cancer within two years of the mammography. More widespread use of screening mammography may contribute to a rapid and effective investigation of mamma cancer in asymptomatic women. "
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"id": "pubmed23n0966_6425",
"title": "Analisi comparativa dei profili di personalità di pazienti affetti da disturbo borderline e detenuti con diagnosi di disturbo antisociale di personalità ottenuti tramite l'MMPI-2.",
"score": 0.0094339623,
"content": "Scopo. Nel disturbo borderline di personalità (DBP), i comportamenti violenti e aggressivi sono spesso presenti tanto che sarebbero un segnale prodromico del DBP e segnerebbero un'importante sovrapposizione con il disturbo antisociale di personalità (DAP). Nonostante le differenze cliniche tra i due quadri, tali sovrapposizioni potrebbero inficiare l'uso di strumenti di valutazione come il Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2 (MMPI-2), tanto che alcuni autori hanno evidenziato come questo strumento, pur utile per individuare i soggetti con un disturbo di personalità, debba essere usato cautamente per differenziare tra DBP e DAP. Il presente contributo ha indagato i profili MMPI-2 di pazienti con DBP, in presenza di comportamenti aggressivi, a confronto con quelli di detenuti con DAP in assenza di DBP, al fine di meglio comprendere quali scale possano assimilare e quali differenziare i due quadri clinici. Metodi. Hanno partecipato 91 soggetti, di cui 30 pazienti con diagnosi di DBP e 61 detenuti con DAP. Sono state somministrate SCID-I e SCID-II da due valutatori indipendenti e MMPI-2. Risultati. I risultati hanno evidenziato l'elevazione nelle scale cliniche Pd, Pa, Pt e Sc per entrambi i gruppi, e un'elevazione della scala D, che è risultata significativa solo per il gruppo DBP. Inoltre, le scale di contenuto sono sembrate suggerire una maggiore presenza di problemi sociali, familiari e lavorativi nei pazienti con DBP. Conclusioni. Il presente studio mostra come il profilo di personalità rilevato dall'MMPI-2 nel confronto tra pazienti con DBP e detenuti con DAP sia in gran parte sovrapponibile. La scala clinica D, che misura la sintomatologia depressiva, accanto alle scale di contenuto correlate a problemi nel funzionamento sembrano essere le uniche in grado di differenziare i due quadri clinici, suggerendo come nei pazienti con DBP si possano osservare maggiori problemi nel funzionamento e nell'area dell'umore rispetto a detenuti con DAP."
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"id": "pubmed23n0622_11831",
"title": "[Benefit of sentinel node biopsy in patients with breast ductal carcinoma in situ].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Patients with a diagnosis of breast ductal carcinoma in situ (DCIS) have a low risk of developing axillary metastases. The use of sentinel node biopsy in this group of patients is controversial. The objective of this study is to determine if the sentinel node biopsy benefits a subgroup of patients with DCIS. Between April 2002 and December 2007, patients with a diagnosis of DCIS and who underwent a sentinel node biopsy were included in the study. In our centre the sentinel node biopsy was performed in patients with DCIS who required a mastectomy, high grade and >2cm DCIS and palpable DCIS. Forty-seven patients were included in the study. In all cases the sentinel node was identified. Twenty-five (53.1%) patients underwent a mastectomy due to extensive DCIS; 14 of these (56%) with immediate reconstruction with implants. Twenty-five (53.1%) patients had high grade DCIS. In 7 (14.8%) patients the tumour was palpable. Fourteen patients (29.7%) were upgraded to invasive breast cancer in the definitive histology. In 2 (4.2%) patients who underwent a mastectomy a positive sentinel node was found. Performing sentinel node biopsy in this group of DCIS patients has lead us to identify 4% of patients with positive sentinel nodes. Furthermore, 29.7% of the patients have avoided a second invasive diagnostic procedure for definitive histology. For these reasons we consider it appropiate to perform sentinel node biopsy in this subgroup of patients with DCIS of the breast."
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"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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"id": "pubmed23n0822_6355",
"title": "[Surgical treatment of the primary tumor in stage IV breast cancer].",
"score": 0.0093457944,
"content": "The aim of the study was to analyze the impact of loco-regional surgery on survival of patients with stage IV breast cancer. Retrospective study that included patients with breast cancer and synchronous metastases. Patients with ECOG above 2 and high-risk patients were excluded. The following variables were evaluated: age, tumor size, nodal involvement, histological type, histological grade, hormone receptor status, HER2 overexpression, number of affected organs, location of metastases and surgical treatment. The impact of surgery and several clinical and pathologic variables on survival was analyzed by Cox regression model. A total of 69 patients, of whom 36 (52.2%) underwent surgery (study group) were included. After a mean follow-up of 34 months, the median survival of the series was 55 months and no significant differences between the study group and the group of patients without surgery (P=0.187) were found. Two factors associated with worse survival were identified: the number of organs with metastases (HR=1.69, IC 95%: 1.05-2.71) and triple negative breast cancer (HR=3.49, IC 95%: 1.39-8.74). Loco-regional surgery, however, was not associated with survival. Loco-regional surgical treatment was not associated with improved survival inpacientes with stage IV breast cancer. The number of organs with metastases and tumors were triple negative prognostic factors for survival."
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"id": "pubmed23n0910_9460",
"title": "[Il ruolo di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico: attualità e prospettive.]",
"score": 0.0092592593,
"content": "Riassunto. I PARP inibitori interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica. In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell'ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA. L'incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito \"letalità sintetica\". Nella famiglia dei PARP inibitori il niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. Ulteriori trial clinici sono in corso per valutare ulteriori indicazioni all'impiego di niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico."
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"id": "pubmed23n0118_17128",
"title": "[Effectiveness of radiation therapy following breast-preserving surgery in breast carcinoma].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Two patient groups submitted to different treatment schemes--with and without postoperative radiotherapy--were investigated in a retrospective study in order to find out the frequency of recurrences after conservative surgery in mammary carcinoma of the stages T1 and T2. Postoperative radiotherapy following to conservative surgery was found to be the most efficient method to prevent recurrences in patients presenting negative as well as positive axillary lymph node findings. During a follow-up period of 26 months, there was only one recurrence in 50 patients treated by conservative surgery and subsequent radiotherapy, whereas the recurrence rate of patients not irradiated after surgery was 23%."
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"id": "pubmed23n0885_1887",
"title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].",
"score": 0.0091743119,
"content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."
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"id": "pubmed23n0549_6854",
"title": "[Retrospective analysis of 108 ductal carcinomas in situ of the breast treated by radiosurgery association].",
"score": 0.0091743119,
"content": "To evaluate survival and prognostic factors of 108 patients with clinically or mammographically detected ductal carcinoma in situ (DCIS), treated from 1980 to 1996 by complete local excision followed by external irradiation. The median age was 51 (range 37-80). All the patients underwent surgery consisting of a wide resection of the mammary gland harbouring the tumour. The surgical specimens were sent to the pathologists to get information on histology and margin clearance; all the slides were reviewed by one of us to assess the tumoral diameter. External beam therapy was delivered within 8 weeks after surgery. The prescribed irradiation dose was 50 Gy in 25 fractions to be given in 5 weeks. The median duration of follow-up was 93 months (range 40-173). There were nine patients with local recurrence (8.3%); three patients had local recurrence of DCIS and six patients developed invasive breast cancer. The treatment of local recurrence consisted of mastectomy with or without axillary dissection (eight cases) and quadrantectomy (one case). The 5-year and 10-year ipsilateral recurrence-free rate was respectively 92 and 89%. The 10-year cause specific survival was 100%. In univariate analysis, size>or=10 mm, age<45 years old and margin status were significant P=0,02, P=0,03, P=0,005; margin status was significant in multivariate analysis (P<0,02). These results are in keeping with those of the literature. They could be improved by the mass screening campaign, which is going on since January 1990 among women aged 50-74 years."
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"id": "pubmed23n1159_5437",
"title": "[Errata corrige Epidemiol Prev 2022;46(3):147-159].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Nell'articolo \"Effetti sulla mortalità e morbilità nella popolazione residente nei pressi dell'inceneritore di Valmadrera (LC)\" sono state inserite delle modifiche. A pagina 149 il paragrafo: «La realizzazione di questo studio è stata possibile grazie a una collaborazione tra i Comuni interessati dall'impianto (Annone di Brianza, Civate, Galbiate, Lecco, Malgrate, Suello, Valmadrera), attraverso il consorzio SILEA Spa (gestore dell'impianto di incenerimento), l'Agenzia di Tutela della Salute della Brianza (ATS), l'Università di Torino come soggetto tecnico per la realizzazione dello studio epidemiologico e la società Tecno Habitat che ha realizzato la modellistica ambientale» è stato sostituito dal seguente testo: «La realizzazione di questo studio è stata possibile grazie alla collaborazione tra l'Agenzia di tutela della salute della Brianza (ATS Brianza) e i Comuni interessati dall'impianto (Annone di Brianza, Civate, Galbiate, Lecco, Malgrate, Suello, Valmadrera), che attraverso il consorzio SILEA Spa (gestore dell'impianto di incenerimento), hanno incaricato l'Università di Torino come soggetto tecnico per la realizzazione dello studio epidemiologico e la società Tecno Habitat per la realizzazione della modellistica ambientale». Inoltre, sono state aggiornate le dichiarazioni dei conflitti d'interesse."
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"id": "pubmed23n0705_7502",
"title": "[HER2 as a marker for guiding the choice of chemotherapy in breast cancer patients].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Patients diagnosed with local or locally advanced breast cancer are treated by a combination of surgery, radiation therapy and drug therapy (chemotherapy, biological and hormonal therapy). Recently, efforts have been made to customize drug treatment according to subgroups that will derive maximum benefit from a specific treatment. This goal is accomplished by the assessment of standard variables, among them specific receptors of the tumor and customization of treatment accordingly. For example, treatment with Herceptin is known to be beneficial only in patients with HER2 positive tumors. It has recently been suggested that this group also derives greater benefit from treatment with anthracyclines."
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"id": "pubmed23n1049_15021",
"title": "[MI NUTRO (MIgrants NUTRition knOwledge per l'integrazione): un intervento di educazione alimentare tra gli immigrati, Perugia - uno studio pilota].",
"score": 0.009009009,
"content": "Riassunto. Introduzione. MI NUTRO (MIgrants NUTRition knOwledge per l'integrazione) ha avuto come obiettivi: valutare le conoscenze nutrizionali dei migranti, aumentare le informazioni sulla dieta sana e misurare l'effetto delle lezioni di cucina sulle conoscenze. Metodi. MI NUTRO è uno studio pilota quasi sperimentale. Tutti i partecipanti sono stati inclusi su base volontaria e l'intervento si è basato su seminari teorici e lezioni pratiche. È stato utilizzato un questionario validato. Il test non parametrico di Wilcoxon è stato usato per confrontare il punteggio pre- e post-intervento. Risultati. Il punteggio medio di conoscenza nutrizionale era 11,4 ± 3,8 (deviazione standard - DS) prima e 27,5 ± 5,6 DS dopo l'intervento, con una differenza statisticamente significativa. Discussione. I dati mostrano un aumento significativo delle conoscenze nutrizionali dei migranti dopo l'intervento. Le lezioni di cucina offerte sono state sessioni di apprendimento interattive in cui ogni migrante ha avuto la possibilità di prendere parte al processo di preparazione degli alimenti. Inoltre, alla fine di ogni lezione ricercatori e migranti hanno cenato insieme, favorendo il processo di scambio culturale."
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"id": "pubmed23n0249_7538",
"title": "[Current status and future of diagnosis and therapy of breast cancer: introduction].",
"score": 0.009009009,
"content": "The breast cancer in women remains the most frequent with about 30 percent and the rate continues to increase. Happily, parallel to this increase, the diagnosis is done earlier so that the survival is better and treatment becomes less severe. We have several hypotheses for the cause but no one is certain. Risk factors, forecast factors and clinical staging have been established to permit comparable clinical studies and to evaluate treatment efficiency."
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"id": "pubmed23n0885_1889",
"title": "[Evaluation of mercury exposure in populations living near the industrial Augusta Bay (Sicily Region, Southern Italy)].",
"score": 0.0089285714,
"content": "OBIETTIVI: valutare e quantificare l'esposizione umana al mercurio (Hg) ed esplorare i fattori chiave che influenzano la contaminazione nelle popolazioni residenti in prossimità della Rada di Augusta, un'area a elevato rischio ambientale a causa degli effetti degli sversamenti incontrollati di Hg da parte di uno dei più grandi impianti cloro-soda d'Europa. DISEGNO: un campione di residenti nei comuni di Augusta, Priolo e Melilli (Sicilia orientale) è stato selezionato per lo studio di biomonitoraggio umano. Un questionario dettagliato è stato somministrato a ogni partecipante per raccogliere informazioni anagrafiche sulle abitudini di vita e alimentari. I livelli di Hg in sangue e capelli, usati come traccianti di esposizione a metilmercurio, sono stati messi in relazione al consumo di pesce locale. Il contenuto di Hg nelle urine è stato utilizzato per esplorare eventuali esposizioni atmosferiche a Hg inorganico. Una regressione lineare multivariata è stata applicata con l'obiettivo di esplorare i fattori che influenzano l'esposizione umana al Hg. L'approccio tossicocinetico è stato impiegato al fine di calcolare la dose settimanale provvisoria tollerabile ( provisional tolerable weekly intake, PTWI) e di predire le concentrazioni di Hg attese nel sangue degli individui con una dieta alimentare basata esclusivamente su pesce locale. 224 individui residenti nei comuni di Augusta, Melilli e Priolo. RISULTATI: eccessi di Hg sono stati misurati nel sangue e nei capelli del campione considerato. I più alti livelli sono stati rilevati ad Augusta, dove anche il consumo di pesce locale risulta maggiore. I valori di dose settimanale tollerabile provvisoria (PTWI) calcolati eccedono, nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni internazionali, specialmente nei residenti ad Augusta. CONCLUSIONI: gli elevati livelli di Hg registrati nei campioni di sangue e capelli derivano, con ogni probabilità, dal consumo di pesce locale. Rispetto ad Augusta, gli individui di Priolo e Melilli subiscono un impatto più limitato. L'esposizione a Hg inorganico può essere considerata trascurabile."
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"id": "pubmed23n0644_5694",
"title": "[Outcome of a screening mammography practice with regard to epidemiological audit].",
"score": 0.0089285714,
"content": "To check epidemiological data from a breast diagnostic clinic. Mammographies from 35,041 patients were studied, within a period of 2 years and 7 months, from 2004 to 2006, 32,049 (91.5%) of them from screening, and 2,992 from symptomatic patients (8.5%). The calculated parameters were: detection rate of the screening patients, percentage of cancer among the symptomatic patients, rate of biopsy indication, percentage of minimal, in situ, and stage 0-1 carcinomas, recall rate, and predictive value of mammographies considered as abnormal and of biopsies' indications in screening patients. 228 diagnoses of breast cancer were made, 111 in screening patients (0.34% detection rate) and 117 in symptomatic patients (3.91% detection rate). The number of biopsies' recommendations among screening patients was 544 (1.7% of those patients). There were 28% of minimal carcinomas, 10% of in situ carcinomas and 93% of stage 0-1 carcinomas among the screening patients. Recall rate was 19%. Positivity of mammographies considered as abnormal (VPP1) was 1.65%. The rate of biopsies' positivity (VPP2) was 21.9%. This study brings important epidemiological data for the audit of mammographic screening, rare among us. Data have been analyzed as compared to what is recommended by the literature, the detection rate and the percentage of minimal and in situ carcinomas found being comparable to the established values, but with the VPP value lower than the ideal."
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"id": "wiki20220301en024_51522",
"title": "Leopoldo Cicognara",
"score": 0.0088563655,
"content": "List of works Le belle arti (Ferrara: Per gli eredi di G. Rinaldi, 1790) Lettera ad un amico su di alcune attuali controversie giudiciarie e su diverse opinioni degli eruditi intorno al Panteon di M. Agrippa detto la Rotonda (Pisa: Impresso co' caratteri di Firmino Didot, 1807) Del bello: Ragionamenti (Florence and Pisa, 1808) Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d’Agincourt. Vol. 1, Vol. 2, Vol. 3 (Venice: Venezia: Nella tipografia Picotti, 1813) De' propilei e della inutilità e dei danni dei perni metallici nella costruzione degli edifizii (Venice: Nella Tip. di Alvisopoli, 1814) Le fabbriche più cospicue di Venezia... (Venice, 1815–1820) Catalogo ragionato de’ libri d’arte e di antichità (Pisa: N. Capurro, co'caratteri di F. Didot, 1821) Biografia di Antonio Canova, aggiuntivi il catalogo completo delle opere (Venice: G. Missiaglia, 1823)"
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"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
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"id": "pubmed23n0695_5831",
"title": "[Her2 positive breast cancer: practices].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The molecular classification of Perou and Sørlie breast tumors has to streamline, systematize and make effective use of targeted therapies against specific molecular subtypes, including breast HER2 positive. Trastuzumab and lapatinib are currently the two therapies targeting HER2, which have demonstrated their effectiveness in clinical practice. This literature review aims to make the data points on pertinent and useful data for physicians in daily."
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"id": "pubmed23n1097_5003",
"title": "[Beyond the assessment of work-related stress risk: the management standards approach for organizational wellbeing.]",
"score": 0.0087719298,
"content": "La valutazione approfondita del rischio stress lavoro-correlato (SLC), oltre a soddisfare un obbligo normativo, rappresenta un momento per riflettere sulle condizioni di salute di un'organizzazione e sugli elementi su cui intervenire per migliorarle. Nel presente contributo vengono riportati i risultati ottenuti dalla valutazione approfondita dello SLC condotta in un'azienda di facility management tramite la somministrazione dell'HSE Management Standards Indicator Tool (HSE-MS IT) e ulteriori misure atte a valutare lo stress percepito, la soddisfazione lavorativa e la motivazione al lavoro. Hanno partecipato allo studio 196 operai di un'azienda che si occupa di pulizie ospedaliere, industriali e civili. Dalla valutazione approfondita è emersa la presenza di rischio nelle dimensioni Domanda, Relazioni, e Supporto dei Colleghi e di rischio grave nella dimensione Controllo. L'analisi delle correlazioni e delle regressioni multiple hanno permesso di identificare le aree organizzative significativamente associate allo stress percepito, alla soddisfazione lavorativa e alla motivazione. Tramite modelli di path analysis si è inoltre valutato l'effetto diretto e indiretto dei Management Standards su queste tre misure di output. Domanda, Controllo e Relazioni hanno un effetto diretto sullo stress percepito, mentre il Supporto dei Colleghi e il Supporto dei Superiori influiscono rispettivamente sulla soddisfazione e sulla motivazione al lavoro. Lo stress percepito ha inoltre un effetto diretto sulla soddisfazione lavorativa, che a sua volta influenza la motivazione al lavoro. In conclusione, una valutazione approfondita del rischio SLC che integri il tradizionale approccio basato sui Management Standards considerando ulteriori misure di benessere organizzativo costituisce un'occasione utile per identificare non solo i fattori che possono produrre SLC, ma anche le aree di gestione che possono incidere su dimensioni, quali ad esempio la motivazione e la soddisfazione lavorativa, che contribuiscono criticamente al benessere complessivo di un'azienda."
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"id": "pubmed23n0320_5328",
"title": "[Screening for breast cancer: the time of decision].",
"score": 0.0087719298,
"content": "The purpose of this review article is to propose the basic rules of a scientifically correct breast cancer mass screening. It might give to the different authorities arguments to make a choice between an organized screening and some trials currently used in our country."
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"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0086956522,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
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"id": "pubmed23n0415_16722",
"title": "[Indications for treatment in invasive ductal carcinoma of the breast with Herceptin from the aspect of laboratory diagnosis--study of the ERBB-2 protein and determination of the number of copies of the ERBB2 gene. Review].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Overexpression of the ERBB-2 protein has become a target of the anti-neoplastic treatment in patients with invasive duct carcinomas of the breast with a monoclonal antibody trastuzumab (Herceptin, Genentech). From this reason the immunohistochemical (IHC) evaluation of ERBB-2 protein expression is crucial. However, there are patients in whom the IHC investigation is biased by a subjective evaluation among cases considered negative (in the range of 1+) and positive (2+), and among cases considered positive 2+ and 3+. In such cases it is advisable to complement the IHC investigation by detection of copy numbers of the ERBB2 gene with fluorescence in situ hybridization (FISH). The overexpression of the protein is caused by the gene amplification in a majority of cases. The patients, whose carcinomas show overexpression of the ERBB-2 protein and the overexpression is caused by a significant gene amplification, profit from the Herceptin therapy. In this review we focus also on the methodology of FISH in paraffin sections and tissue imprints with respect to the detection of copy numbers of chromosome 17 and the ERBB2 gene."
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"id": "pubmed23n0885_1882",
"title": "[Health expenditure for prevention in Italy (2006-2013): descriptive analysis, regional trends and international comparisons].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Il dato dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) del 2012, che indicava l'Italia come il Paese con la più bassa spesa in prevenzione sanitaria, ha dato lo spunto per una raccolta sistematica e un'analisi critica dei flussi disponibili sulla spesa per le attività di prevenzione in Italia. Le statistiche correnti di spesa sanitaria sono raccolte centralmente dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) attraverso i modelli di rilevazione dei costi dei livelli essenziali di assistenza (LEA) delle aziende USL. Le tre macroaree dei LEA sono: assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Le spese per la prevenzione rientrano in quest'ultima e sono ripartite nelle seguenti voci: attività di prevenzione rivolte alle persone, igiene degli alimenti e della nutrizione, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sanità pubblica veterinaria, attività medico-legale per finalità pubblica. Tra il 2006 e il 2013, ultimo dato disponibile, la spesa per le attività di prevenzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) è rimasta costante in rapporto alla spesa sanitaria totale (4,2%), pari a 4,9 miliardi nel 2013. Nel periodo di studio considerato (2006-2013) appaiono in aumento le spese per le attività rivolte alle persone (+8,7%), attribuibili soprattutto a vaccinazioni e screening, e in diminuzione le attività di igiene pubblica (-5,7%) e quelle della sanità pubblica veterinaria (-3,8%). I confronti internazionali indicano una spesa per la prevenzione del 2,9% rispetto alla spesa sanitaria totale, costante negli anni e nella media dei Paesi OCSE. Per la prevenzione, l'Italia spende tanto quanto i Paesi che non possiedono un servizio sanitario pubblico; il dato risulta inferiore del 5% rispetto alla programmazione nazionale, con poche eccezioni e molta variabilità regionale all'interno delle componenti delle voci di spesa. In questo contesto si sottolinea l'importanza di investire maggiori risorse nella pianificazione e nell'implementazione di interventi preventivi di provata efficacia e costo-efficacia."
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"text": "L'NNT (number needed to treat) indica quanti pazienti dovremmo trattare con un intervento per ottenere un beneficio; in questa domanda, quanti pazienti dovremmo trattare con warfarin per prevenire l'ictus? Per calcolarlo utilizziamo la seguente formula: NNT= 1/RRA (RRA: riduzione assoluta del rischio). RRA= Io - Ie (Io: incidenza nei soggetti non esposti al warfarin; Ie: incidenza nei soggetti esposti al warfarin). RRA: 5,2%- 2,2%= 3= 0,03. NNT: 1/0,03= 33,3."
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"4": {
"exist": false,
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"text": ""
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"5": {
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"text": ""
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L'NNT (number needed to treat) indica quanti pazienti dovremmo trattare con un intervento per ottenere un beneficio; in questa domanda, quanti pazienti dovremmo trattare con warfarin per prevenire l'ictus? Per calcolarlo utilizziamo la seguente formula: NNT= 1/RRA (RRA: riduzione assoluta del rischio). RRA= Io - Ie (Io: incidenza nei soggetti non esposti al warfarin; Ie: incidenza nei soggetti esposti al warfarin). RRA: 5,2%- 2,2%= 3= 0,03. NNT: 1/0,03= 33,3.
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L'NNT (number needed to treat) indica quanti pazienti dovremmo trattare con un intervento per ottenere un beneficio; in questa domanda, quanti pazienti dovremmo trattare con warfarin per prevenire l'ictus? Per calcolarlo utilizziamo la seguente formula: NNT= 1/RRA (RRA: riduzione assoluta del rischio). RRA= Io - Ie (Io: incidenza nei soggetti non esposti al warfarin; Ie: incidenza nei soggetti esposti al warfarin). RRA: 5,2%- 2,2%= 3= 0,03. NNT: 1/0,03= 33,3.
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Una donna di 86 anni a cui è stata riscontrata una fibrillazione atriale non valvolare. Ha un punteggio CHADS2 di 3 punti. In letteratura, pazienti simili che assumono warfarin hanno un rischio di ictus del 2,2% rispetto al 5,2% dei pazienti senza warfarin. Quale sarebbe il numero necessario da trattare (NNT) per prevenire l'ictus embolico con la terapia anticoagulante?
| 526
|
it
|
{
"1": "3.",
"2": "19,2.",
"3": "33,3.",
"4": "49,5.",
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| 54
|
MEDICINA PREVENTIVA
| 2,021
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n0407_19897",
"title": "[Anticoagulation in permanent atrial fibrillation after 75 years of age].",
"score": 0.0099009901,
"content": "More than 10% of the population over 75 years old is concerned by non valvular permanent atrial fibrillation which is responsible for at least 30% of ischemic strokes. The indication of an anticoagulant therapy is discussed in two different situations: primary or secondary prevention of stroke and acute phase of stroke. Patients over 75 years old have a high risk of stroke (> 8% year). All the studies have demonstrated the benefit of a primary or secondary prevention by antivitamin K with an INR between 2 and 3 (reduction of the relative risk of about 68%). Conversely, the efficacy of aspirin has not been proven in this population of elderly patients. Once stroke has occurred, it is not recommended to initiate an anticoagulation (unfractioned or low molecular weight heparin) within the first hours. Prevention of venous thrombosis remains necessary. Currently, less than 30% of the patients older than 75 years are given anticoagulation, the risk of the treatment being probably overestimated. The risk benefit ratio should be evaluated more properly for a given patient."
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{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
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"id": "pubmed23n0730_16356",
"title": "[Cardioembolic stroke in atrial fibrillation and new anticoagulation criteria: a therapeutic dare].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Atrial fibrillation (AF) increases five times the risk of stroke. The new risk stratification scheme for establishment of oral anticoagulation CHA2-DS2-VASc performs better in risk stratification of stroke compared to the prior CHADS2 scale. To evaluate in patients with known AF and cardioembolic stroke, the indication of oral anticoagulation under previous risk embolism according to the CHADS2 scale and new classification CHA2-DS2-VASc, assessing the risk of bleeding with HAS-BLED scale. We included 164 patients with atrial fibrillation and cardioembolic stroke, 87 of them with known AF. It was recorded previous anticoagulant treatment and criteria for prior anticoagulation taking into account CHADS2 scales and CHA2-DS2-VASc, including hemorrhagic risk scale HAS-BLED. In anticoagulated patients INR level was recorded in acute stroke phase. There were no significant differences in baseline patients characteristics according to previous anticoagulation, except higher percentage of previous stroke in anticoagulated patients (47%). 41.3% were anticoagulated with known AF prior to stroke. From 52 non-anticoagulated patients, 61.5% met criteria for anticoagulation prior to stroke as CHADS2. Using CHA2-DS2-VASc, this percentage increased to 94.2% (p <0.001). 78.8% of non-anticoagulated had a low risk of bleeding according to the scale HAS-BLED. In anticoagulated patients, 67.6% had suboptimal INR at the time of stroke. In our study, we found low compliance scales of thromboembolic risk stratification in patients with AF for an optimal treatment strategy. It should be increased its use for primary prevention of stroke and optimization of anti-coagulant therapy in patients with AF."
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{
"id": "pubmed23n0885_1887",
"title": "[Analysis of factors predicting early unplanned readmissions].",
"score": 0.0097087379,
"content": "OBIETTIVI: determinare i fattori associati ai ricoveri ripetuti per identificare i pazienti a rischio di riospedalizzazione entro i 30 giorni dalla dimissione. DISEGNO: analisi retrospettiva delle dimissioni nell'anno 2013 attraverso le schede di dimissione ospedaliera (SDO). 3.900 pazienti ricoverati presso il presidio ospedaliero \"Fabrizio Spaziani\" di Frosinone. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi bivariata per l'analisi dell'associazione tra variabili. La regressione logistica è stata utilizzata per identificare i fattori di rischio associati al ricovero ripetuto. RISULTATI: tra i 3.900 pazienti considerati, il 12,8% ha avuto una riammissione non programmata entro un mese dalla dimissione precedente per le stesse categorie diagnostiche principali (MCD). Sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti con e senza ricovero ripetuto per età, durata della degenza, titolo di studio, condizione occupazionale e diagnosi. I fattori che aumentano la probabilità di una riospedalizzazione sono il vivere da solo, la condizione di pensionato o casalinga, una degenza più lunga e alcune diagnosi, fra cui malattie dell'apparato respiratorio, del sistema nervoso e dell'apparato urinario. CONCLUSIONE: alcune caratteristiche sociodemografiche e la diagnosi dei pazienti ospedalizzati sono associate al rischio di riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione. I dati disponibili nell'archivio delle SDO possono essere utilizzati per un'identificazione dei pazienti a rischio sui quali definire specifici piani di dimissione."
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{
"id": "pubmed23n0798_14479",
"title": "[Current management of antithrombotic treatment in patients with non valvular atrial fibrillation and prior history of stroke or transient ischemic attack].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Atrial fibrillation is the most frequent arrhythmia seen in clinical practice and is one of the most important risk factors for suffering a stroke. Strokes associated to atrial fibrillation are more severe, present higher mortality and disability rates, and there is a greater risk of recurrence. Consequently, both primary and secondary prevention of stroke associated to atrial fibrillation by means of suitable antithrombotic treatment is clearly essential in order to lower this risk. Chronic oral anticoagulants are the cornerstone of antithrombotic treatment in patients with non-valvular atrial fibrillation, especially in those who have already had a stroke. Vitamin K antagonists have traditionally been used for this purpose. Yet, these drugs have several important disadvantages (narrow therapeutic window, unpredictable response, numerous interactions with drugs and foods, as well as starting and finishing their action slowly), which limit their use in clinical practice. The new oral anticoagulants not only overcome these disadvantages but also have proved to be at least as effective as warfarin in the prevention of strokes and systemic embolism in patients with non-valvular atrial fibrillation. Additionally, they have been shown to have a better safety profile, especially with an important drop in the risk of intracranial haemorrhage, regardless of the antecedents of stroke or transient ischaemic attack, which makes them first-choice drugs in the treatment of these patients. "
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{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
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{
"id": "pubmed23n0724_18498",
"title": "[Prevention of thromboembolism in atrial fibrillation].",
"score": 0.0096153846,
"content": "Atrial fibrillation (AF) is the most prevalent chronic arrhythmia in the general population. The prognosis of AF is mainly marked by the associated thromboembolic phenomena. Of every six ischemic strokes, one is due to AF, but the proportion of ischemic strokes attributable to AF increases with age. Thromboembolic risk stratification is a key component of the clinical evaluation of the AF patient, and a clinical performance measure, and should guide the antithrombotic therapeutic strategy. Oral anticoagulation with vitamin K antagonists is effective for the prevention of ischemic stroke in nonvalvular AF but, due to several reasons, it is largely underutilized in daily clinical practice, and INR values are often sub-therapeutic. The new oral anticoagulants (thrombin inhibitors or factor Xa inhibitors) are easier to manage, and don't require laboratorial monitoring. In phase III clinical trials they have shown to be at least as effective as warfarin, but safer, particularly regarding intracranial bleeding, a complication that is responsible for 90% of warfarin-attributable deaths. These results show a potential to increase the proportion of AF patients adequately anticoagulated, which will represent a significant advance in the prevention of stroke attributable to AF."
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{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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{
"id": "pubmed23n0264_14409",
"title": "[Atrial fibrillation: anticoagulants or not?].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Atrial fibrillation is a common arrhythmia, and the risk of embolic stroke in patients with nonrheumatic atrial fibrillation is increased about fivefold. Until recently, there has been no consensus on the use of anticoagulants in patients with nonrheumatic atrial fibrillation, and the role of aspirin has been controversial. Since 1989, 5 randomized, controlled trials have been published comparing warfarin or aspirin with placebo for primary prevention of stroke in patients with nonrheumatic atrial fibrillation. All these trials have shown a clear benefit of anticoagulant therapy (risk reduction 35 to 86%), whereas the benefit of aspirin has been less obvious (risk reduction 15 to 42%). In all these studies, anticoagulation level was moderate (INR 1.5 to 3.0), and the rate of major bleeding was reported to be low (0.8 to 2.5% per year). Anticoagulant therapy does not seem to be warranted in patients < 60 years old with lone atrial fibrillation, and the decision should be individualized in patients > 75 years old in whom the risk of major bleeding is high. In these situations, aspirin (325 mg per day) appears to be a safe and reasonable alternative."
},
{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0094339623,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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{
"id": "pubmed23n0261_11898",
"title": "[Prevention of embolisms in atrial fibrillation: anticoagulation and antiplatelet therapy].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Over the past five years, the results of six prospective randomized trials have set new standards in the primary and secondary prevention of thromboembolism in \"nonvalvular\" (\"nonrheumatic\") atrial fibrillation. On the one hand, they have confirmed the increased risk of stroke in these patients amounting to about 5% per year and an annual recurrence rate after a recent transient ischaemic attack or minor stroke of 12%. On the other hand, the results of these trials have unanimously demonstrated a > or = 60% risk reduction with oral anticoagulation at an acceptable risk of major bleeding complications. A reduced intensity of anticoagulant therapy with a target INR of 2.0-3.0 is effective in most of these patients. Both clinical and echocardiographic features allow the identification of subgroups at low or high risk of thromboembolic complications and provide the basis for the individual benefit-to-risk assessment of anticoagulant therapy. Aspirin is currently recommended as a second choice therapy for patients who are poor candidates for oral anticoagulants or who are considered to be at low risk for thromboembolism."
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{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0093457944,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
},
{
"id": "pubmed23n0727_19126",
"title": "[Risk of hemorrhage in patients older than 85 years, anticoagulated due to atrial fibrillation].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Atrial fibrillation is the most common cardiac tachyarrhythmia and is an important independent risk factor for ischemic stroke. Its prevalence begins to increase in both sexes after 40 years of age as well as the risk of hemorrhage. The aim of this study was to compare the annual rate of hemorrhagic events between patients older and younger than 85 years, with diagnosis of nonvalvular atrial fibrillation and anticoagulated with warfarin. A retrospective study was performed. We included 118 patients with diagnosis of nonvalvular atrial fibrillation monitorized by an informatized follow up system. The study follow-up was 28,2 ± 17,5 months and 24 patients (20,3%) were older than 85 years of age. The rate of major bleedings was 4,62%/year (older than 85 years) vs 0,95%/year (younger than 85 years) , p= 0,05, OR 6,57 (IC 95% 1,04-41,8) and minor bleeding was 4,62%/year (older than 85 years) vs 5,2%/year (younger than 85 years), p=0,99, OR 1,08 (IC 95% 0,28-4,21). There was no difference in the Time in Therapeutic Range between both groups (56.4 ± 16.3 % vs 60.5 ± 17.7 %, p 0,30). The age should not be considered a contraindication to anticoagulant therapy, however, special care and careful monitoring of patients older than 85 years should be considered due to they had high risk of bleeding."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6425",
"title": "Analisi comparativa dei profili di personalità di pazienti affetti da disturbo borderline e detenuti con diagnosi di disturbo antisociale di personalità ottenuti tramite l'MMPI-2.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Scopo. Nel disturbo borderline di personalità (DBP), i comportamenti violenti e aggressivi sono spesso presenti tanto che sarebbero un segnale prodromico del DBP e segnerebbero un'importante sovrapposizione con il disturbo antisociale di personalità (DAP). Nonostante le differenze cliniche tra i due quadri, tali sovrapposizioni potrebbero inficiare l'uso di strumenti di valutazione come il Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2 (MMPI-2), tanto che alcuni autori hanno evidenziato come questo strumento, pur utile per individuare i soggetti con un disturbo di personalità, debba essere usato cautamente per differenziare tra DBP e DAP. Il presente contributo ha indagato i profili MMPI-2 di pazienti con DBP, in presenza di comportamenti aggressivi, a confronto con quelli di detenuti con DAP in assenza di DBP, al fine di meglio comprendere quali scale possano assimilare e quali differenziare i due quadri clinici. Metodi. Hanno partecipato 91 soggetti, di cui 30 pazienti con diagnosi di DBP e 61 detenuti con DAP. Sono state somministrate SCID-I e SCID-II da due valutatori indipendenti e MMPI-2. Risultati. I risultati hanno evidenziato l'elevazione nelle scale cliniche Pd, Pa, Pt e Sc per entrambi i gruppi, e un'elevazione della scala D, che è risultata significativa solo per il gruppo DBP. Inoltre, le scale di contenuto sono sembrate suggerire una maggiore presenza di problemi sociali, familiari e lavorativi nei pazienti con DBP. Conclusioni. Il presente studio mostra come il profilo di personalità rilevato dall'MMPI-2 nel confronto tra pazienti con DBP e detenuti con DAP sia in gran parte sovrapponibile. La scala clinica D, che misura la sintomatologia depressiva, accanto alle scale di contenuto correlate a problemi nel funzionamento sembrano essere le uniche in grado di differenziare i due quadri clinici, suggerendo come nei pazienti con DBP si possano osservare maggiori problemi nel funzionamento e nell'area dell'umore rispetto a detenuti con DAP."
},
{
"id": "pubmed23n0509_17288",
"title": "[Atrial fibrillation, stroke and anticoagulation: under-use of warfarin?].",
"score": 0.0092592593,
"content": "To correlate the presence of non valvar atrial fibrillation (NVAF) and cardioembolic stroke in patients previously assisted by cardiologists and without restrictions to the use of warfarin, with the level of acceptance of the recommendations published about chronic AF among these professionals. All strokes accepted in two hospitals of Joinville were prospectively recorded. The patients with AF were questioned about their previous knowledge about arrythmia, the frequency they had seen their cardiologists and the use of warfarin. Later, 11 cardiologists answered to questions about AF, anticoagulation and stroke. Among 167 patients with stroke, 22 were found with ischemic stroke and previous AF. Fifteen of them had previously seen by a cardiologist. Nine patients died, seven were discharged with warfarin and six did not have prescription of anticoagulant. The cardiologists answers presented that 91% of them knew these recommendations, although only 54 % found them applicable to public service's patients. Considering that anticoagulation in NVAF reduces the relative stroke risk in 68% per year, we can conclude that 11 in 22 patients could have avoided the event. Thus, considering the stroke incidence in 1997 and current population in Joinville, we may speculate that currently 4% of all stokes per year in Joinville are potentially avoidable."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0091743119,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0302_12186",
"title": "[Antithrombotic therapy of atrial fibrillation].",
"score": 0.0091743119,
"content": "In comparison with the incidence of cerebrovascular accident in the general population, atrial fibrillation increases the risk by a factor of five. Although age is without doubt the main risk factor for cerebrovascular accidents in patients with permanent of paroxysmal non-valvular atrial fibrillation, other independent risk factors have been identified: a previous history of hypertension, cerebrovascular accident, heart failure or diabetes. These factors enable identification of a population at risk in which oral anticoagulation may be recommended with an excellent efficacy/risk ratio. Six large scale randomised controlled multicenter trials of primary prevention have been published with a total of over 2,800 patients with non-valvular atrial fibrillation. The combined results of these trials show that treatment with vitamin K antagonist (INR 2-3) leads to a significant reduction in the risk of an ischaemic cerebrovascular accident of 64% (95% CI [51-74]; p < 0.001) and in the risk of death from all causes of 28% (95% CI [12-47]; p = 0.038) with a slight increase in the risk of cerebral haemorrhage (+ 2.7% NS). Although the benefits of aspirin therapy are not as impressive (reduction of the risk of an ischaemic cerebrovascular accident of 22%; 95% CI [0-39]; p = 0.053), this alternative may be proposed in patients under 75 years of age without the previously mentioned risk factors. The value of combined aspirin-oral anticoagulant therapy, especially in high risk patients, has not yet been established and is under evaluation."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0090909091,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
},
{
"id": "pubmed23n0765_20490",
"title": "[New oral anticoagulants in nonvalvular atrial fibrillation].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Vitamin K antagonists (VKA) had several decades of proven efficacy in AF-related stroke prevention but the drug's numerous limitations make its implementation difficult for practitioners and patients. The drawbacks of VKA have prompted the development of new oral anticoagulants (NOAC) that are at least as efficacious and safe as warfarin in phase III trials. Dabigatran (220 and 300mg/day), rivaroxaban (20mg/day) and apixaban (10mg/day) were proved to be non-inferior compared with warfarin in the prevention of bleeding, stroke and systemic embolism. Dabigatran 300mg/day and apixaban were found to be statistically superior to warfarin in stroke reduction. All these drugs reduced the risk of intracranial bleeding compared to warfarin. Dabigatran 220mg/day and apixaban decreased the risk of major bleeding. The limitation of NOAC was an increase of gastrointestinal bleeding by dabigatran 300mg/j and rivaroxaban and myocardial infarction by dabigatran. Practitioners must also be aware of the disadvantages of these new drugs when choosing NOAC for their patients with unstable INR. "
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.009009009,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0632_1551",
"title": "[Antithrombotic therapy in atrial fibrillation: when vitamin K antagonists? When aspirin? When heparin? When combinations of anticoagulant and antiplatelet drugs?].",
"score": 0.009009009,
"content": "Morbidity and mortality associated with atrial fibrillation are mainly related to thromboembolic complications, particularly ischemic strokes. The prevention of thromboembolism is an important component in the management of patients with atrial fibrillation. The choice of optimum antithrombotic therapy for a given patient depends on the risk of thromboembolism, on the one hand, and the risk of intracerebral hemorrhage, on the other hand. Concerning the benefit-to-risk stratification the problem lies in the similar and sometimes even identical risk factors for both thromboembolism and haemorrhage.At present, oral vitamin K antagonists are recommended for patients with atrial fibrillation at moderate or high risk of ischemic stroke. The thromboembolic risk should be assessed using validated stratification schemes, such as the CHADS(2) score. Aspirin alone is recommended for patients at low risk of thromboembolic complications. A combination of anticoagulant and antiplatelet drugs is necessary in patients with atrial fibrillation undergoing percutaneous coronary intervention and stent implantation, but the optimal therapeutic management of these patients has not yet been defined. Hopefully, the development of new antithrombotic agents being easier to use and having a superior benefit-to-risk ratio will extend effective prevention of thromboembolic events to a greater part of the atrial fibrillation population at risk."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6421",
"title": "Frazione polifenolica del bergamotto per il trattamento della sindrome metabolica nella schizofrenia: uno studio pilota.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Introduzione. La frazione polifenolica del bergamotto (BPF) ha dimostrato di possedere buona efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da sindrome metabolica (SM) e pertanto potrebbe rappresentare una strategia promettente nel trattamento degli effetti collaterali indotti da antipsicotici di seconda generazione (SGA) in soggetti schizofrenici in trattamento con tali farmaci. Materiali e metodi. A 15 pazienti schizofrenici in trattamento stabilizzato con SGA e 15 soggetti di controllo non affetti da patologie psichiatriche, che presentavano valori ematici di colesterolo totale compresi tra 200 e 239 mg/dl, è stato somministrato un integratore contenente BPF (1000 mg) per un periodo di 60 giorni. A tutti i soggetti all'inizio e alla fine del trattamento sono state eseguite la misurazione dell'indice di massa corporea (BMI) e una serie di esami ematochimici per la valutazione degli aspetti metabolici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi, glicemia). Risultati. In entrambi i gruppi si è evidenziata una riduzione significativa del BMI (BMI T0 vs Tfinale (media±DS)= schizofrenici: 34,5±5,7 vs 33,9±5,4, p=,041; controlli: 28,1±4,5 vs 27,3±4,1, p=,016 - BMIcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= -0,59±0.7 vs -0,72±0,8, p=,378); colesterolo totale e LDL risultano invece essere diminuiti esclusivamente nel gruppo di controllo (colesterolo totalecambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 8,2±31,5 vs -35,1±31,1, p=,003; LDLcambiamento schizofrenici vs controlli (media±DS)= 14,1±29,4 vs -9±38,9, p=,014). Discussione. La differenza di efficacia dei BPF sulla dislipidemia tra i soggetti schizofrenici e il gruppo di controllo potrebbe essere spiegata dai diversi meccanismi patogenetici che sono alla base delle alterazioni metaboliche nei soggetti in trattamento con SGA e nei pazienti che non assumono questa classe di farmaci. Conclusioni. Ulteriori studi si rendono necessari al fine di valutare in questa categoria di soggetti i possibili effetti sulla dislipidemia di dosi maggiori di BPF."
},
{
"id": "pubmed23n0774_19457",
"title": "[Interventional prevention of ischemic stroke].",
"score": 0.0089285714,
"content": "Stroke is an extremely common condition, the important functional and financial impact of which requires intense prevention policy. This strategy includes the prevention of thromboembolic complications of atrial fibrillation. The management of atrial fibrillation includes risk stratification for stroke with theCHA(2)DS(2)VASc score and assessment of hemorrhagic risk with HASBLED score. The reference preventive treatment is anticoagulant therapy with vitamin K antagonists. Nevertheless, many patients potentially eligible for this treatment will not benefit from it, because of a high risk of bleeding, or because recurrence of thromboembolism occurs despite well-conducted anticoagulation. A new alternative intrventional treatment has been proposed for these clinical situations: left atrial appendage percutaneous closure. Several studies examined the feasibility, effectiveness and safety of three devices: the device PLAATO the WATCHMAN(©), and AmplatzerCardiacPlug™. The prospective multicenter randomized PROTECT-AF study demonstrated non-inferiority of the WATCHMAN(©) device compared to conventional warfarin therapy. Yet a medical reflection is still needed to determine the target population which may actually benefit from interventional treatment. Currently, clinical evaluation programs have begun in France with the aim to clarify the indication of non-drug preventive treatment of stroke."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0088495575,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
},
{
"id": "pubmed23n0675_15819",
"title": "[Which patients with atrial fibrillation need anticoagulation?].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Atrial fibrillation is the most frequent cardiac arrhythmia and its prevalence increases with age. It is essential to prevent the thromboembolic events, stroke in particular, considered as its most serious complication. Vitamin K antagonists are currently the most effective drugs to prevent them. However, despite their proven efficacy, they carry a risk of bleeding complications. Consequently, it is essential to balance individual thromboembolic risk with the hemorrhagic risk, taking into consideration age, cardiac diseases, hypertension, diabetes, history of cerebral vascular accident, history of hemorrhagic disease and also patient's compliance. The CHADS2 score is a stratification model for stroke risk in patients with non-valvular atrial fibrillation that is the easiest score to use in clinical practice and the most used one."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1888",
"title": "[Assessment of a project for integrated management of care given to patients with type-2 diabetes in the Local Health Authority 21 of Legnago (Veneto Region, Northern Italy) in the period 2010-2012].",
"score": 0.0087719298,
"content": "OBIETTIVI: descrivere, nella ASL 21 di Legnago (VR), l'andamento di alcuni indicatori sanitari tra il 2009, anno precedente all'avvio di un progetto triennale per la gestione integrata dell'assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2, e il 2012, ultimo anno del progetto. DISEGNO: studio longitudinale trasversale ripetuto. SETTING E PARTECIPANTI: tutti i pazienti diabetici di tipo 2 della ASL 21, identificati nei database aziendali (in base a esenzioni per patologia, accessi al servizio diabetologico, consumo di farmaci antidiabetici e strisce per la determinazione della glicemia) e nelle cartelle cliniche dei medici di famiglia. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di test diagnostici e di follow-up erogati, consumo di farmaci, prestazioni specialistiche, accessi al pronto soccorso, ricoveri e mortalità. RISULTATI: nonostante un calo generalizzato (-3,1%) nei test erogati dalla ASL 21 ai suoi assistititi nel periodo 2009-2012, l'analisi ha documentato un marcato aumento per gli esami previsti nella gestione del diabete, quali curve da carico glicemico (+104,3%), emoglobina glicata (+19,0%) e microalbuminuria (+296,1%). I soggetti identificati come diabetici sono aumentati da 8.084 nel 2009 (5,2%) a 9.221 nel 2012 (5,9%). Sono stati osservati aumenti nella prevalenza di pazienti visitati presso un servizio diabetologico (dal 22,6% al 39,0%), nonché negli utilizzatori di metformina (dal 28,0% al 37,5%), insuline (dal 13,5% al 18,3%) e incretine (dall'1,4% al 9,0%). Il consumo di sulfaniluree è, invece, calato (dal 49,9% al 40,8%), come anche l'erogazione di alcune prestazioni specialistiche, gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile (29,6 decessi x1.000/anno). CONCLUSIONE: durante il periodo di implementazione del progetto sembra essersi verificato un aumento della sensibilità diagnostica e una maggiore presa in carico del paziente diabetico. Anche se la natura osservazionale dello studio non consente di dimostrare una relazione causa-effetto, i risultati sembrano supportare l'ipotesi che la gestione integrata della patologia migliori l'appropriatezza dell'assistenza."
},
{
"id": "pubmed23n0753_54",
"title": "[Advances in the secondary prevention of cardioembolic stroke].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Non-valvular atrial fibrillation (NVAF) is the main cause of cardioembolic stroke. Classically, prevention consists of oral antivitamin-K anticoagulants (AVK), which, despite their demonstrated efficacy, continue to be underused due to their numerous drawbacks. Recently, a new generation of oral anticoagulants has been shown to have a better safety profile and greater efficacy than AVK. The studies that have compared rivoraxaban, dabigatran and apixaban with warfarin have also included a substantial proportion of patients who had previously had a stroke. The results of the substudies performed in this population with a high risk of hemorrhagic and embolic events have been consistent with those in the overall populations in these studies. The new anticoagulants are a feasible alternative to AVK in the secondary prevention of ictus in patients with NVAF. When anticoagulant therapy is contraindicated, percutaneous closure of the left atrial appendage could be an alternative."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0478_1134",
"title": "[Anticoagulant treatment in atrial fibrillation].",
"score": 0.0086956522,
"content": "Atrial fibrillation is the most frequent arrhythmia in the general population, and it increases with age. The prevention of thromboembolic events, the most important complication of the disease, is a major problem. Antivitamin K is to date the most efficient therapeutic class for the prevention of these events. Although they allow a decrease in stroke by at least 50%, they are associated with an increased haemorrhagic risk (annual incidence ranging from 7% to 22%). This risk makes oral anticoagulant treatment underused in high risk patients, particularly in the elderly populations. Optimisation of the management of patients with atrial fibrillation should be based on an individual evaluation of the thromboembolic and haemorrhagic risks. Several stratifications have been performed to identify the risk predictors of thromboembolic and haemorrhagic events in patients with atrial fibrillation, allowing an evaluation of the benefit/risk ratio of antithrombotic treatments and using indices such as NNT (number of patients needed to treat to avoid an event) and NNH (number of patients needed to harm with haemorrhagic event). The available data do not allow, however, to evaluate precisely the individual level of haemorrhagic risk."
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"id": "pubmed23n1028_18191",
"title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."
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"id": "pubmed23n0764_7135",
"title": "[Comparison of the therapeutic effect of the Warfarin and Rivaroksaban among the patients with not-valuate fibrillation of atrium].",
"score": 0.0086206897,
"content": "In this article the results of comparative assessment of the efficiency of the Rivaroksaban and Varfarine for prevention of stroke and systemic embolic complications in middle and high- stroke risk patients with nonvalvular artial fibrillation are presented. Detailed analysis of some risk factors is conducted according to scales: CHADS2, CHA2DS2-VASc and HAS-BLED. The frequency of development of endpoints is defined (stroke, TIA, system embolism, cardiac infarction or death due to cardiovascular reasons, or combination of outcomes) according to initial risk and anticoagulant treatment. Connection between \"retention\" of INR and the risk of the thromboembolic and hemorrhagic complications in patients treated with Varfarine are analyzed. "
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Paziente con poliposi adenomatosa familiare. Tutte le affermazioni sono corrette, tranne la seconda. Il trattamento deve essere chirurgico quando si osserva una poliposi. L'età di 40 anni è il punto di incidenza abituale del cancro.
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Paziente con poliposi adenomatosa familiare. Tutte le affermazioni sono corrette, tranne [HIDDEN]. Il trattamento deve essere chirurgico quando si osserva una poliposi. L'età di 40 anni è il punto di incidenza abituale del cancro.
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Un uomo di 30 anni con una storia familiare di un padre morto all'età di 38 anni per cancro al colon. Viene eseguita una colonscopia che mostra centinaia di adenomi in tutto il colon. Quale delle seguenti affermazioni è falsa?
| 6
|
it
|
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"1": "Il paziente è affetto da poliposi adenomatosa familiare.",
"2": "La gestione più appropriata è la colonscopia di controllo annuale e la colectomia all'età di 40 anni.",
"3": "Senza un trattamento chirurgico, il paziente svilupperà quasi certamente un cancro del colon-retto.",
"4": "Devono essere studiati i parenti di primo grado.",
"5": "I figli del paziente hanno un rischio del 50% di sviluppare la stessa malattia."
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| 45
|
DIGESTIVO
| 2,011
|
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"id": "pubmed23n1110_12802",
"title": "Attenuated Familial Adenomatous Polyposis: A Phenotypic Diagnosis but Obsolete Term?",
"score": 0.0152116402,
"content": "Attenuated familial adenomatous polyposis is characterised by low number (≤100) and delayed development of colorectal adenomas. Various definitions have been used, and genotype-phenotype correlations have been suggested. We aimed to evaluate phenotypic and genotypic correlation in patients with presumed attenuated familial adenomatous polyposis and assess familial variability. This is a retrospective study. This study was conducted at a tertiary polyposis registry. Individuals with attenuated familial adenomatous polyposis were identified. Phenotypic group was defined as 100 or fewer adenomas at age 25 years and genotypic group was defined as a variant in the adenomatous polyposis coli region associated with attenuated familial adenomatous polyposis. Pathology polyp count was used for patients who had undergone surgery and endoscopic polyp count for those with intact colon. We evaluated phenotypic and genotypic correlation in patients with presumed attenuated familial adenomatous polyposis and familial variability. A total of 69 patients were identified in the phenotypic group, of whom 54 (78%) had a pathogenic variant in the attenuated regions of the adenomatous polyposis coli gene. Forty-eight (70%) had intact colon (median age at last colonoscopy 43 [25-73] years; median endoscopic polyp count 20 [0-100]) and 21 (30%) had undergone colectomy (median age at surgery 45 [25-54] years; median pathology polyp count 43 [3-100]). Eighty-three patients were identified in the genotypic group of which 54 (65%) had attenuated phenotype. Inter- and intrafamilial variability were observed. This study was limited by its retrospective nature and single-center experience. Phenotype in familial adenomatous polyposis lies on a spectrum and is determined in part by genotype and age at adenoma count. Diagnosis of attenuated familial adenomatous polyposis should be based on phenotype; genotype is not a reliable indicator. Management should be personalized according to the phenotype of each individual. See Video Abstract at http://links.lww.com/DCR/B775. ANTECEDENTES:La poliposis adenomatosa familiar atenuada se caracteriza por un número bajo (≤100) y desarrollo retardado de adenomas colorrectales. Se han utilizado varias definiciones y se han sugerido correlaciones genotipo-fenotipo.OBJETIVO:Nuestro objetivo es evaluar la correlación fenotípica y genotípica en pacientes con presunta poliposis adenomatosa familiar atenuada y evaluar la variabilidad familiar.DISEÑO:Este es un estudio retrospectivo.AJUSTE:Este estudio se realizó en un registro terciario de poliposis.PACIENTES:Se identificaron individuos con poliposis adenomatosa familiar atenuada. El grupo fenotípico se definió como ≤100 adenomas a la edad de 25 años y el grupo genotípico se definió como una variante en la región de poliposis coli adenomatosa asociada con poliposis adenomatosa familiar atenuada. Se utilizó el recuento de pólipos en patología para los pacientes que se habían sometido a cirugía y el recuento de pólipos endoscópico para los que tenían el colon intacto.PRINCIPALES MEDIDAS DE RESULTADO:Evaluamos la correlación fenotípica y genotípica en pacientes con presunta poliposis adenomatosa familiar atenuada y variabilidad familiar.RESULTADOS:Un total de 69 pacientes se identificaron en el grupo fenotípico de los cuales 54 (78%) tenían una variante patogénica en las regiones atenuadas del gen de la poliposis coli adenomatosa. Cuarenta y ocho (70%) tenían colon intacto (edad media en la última colonoscopia 43 [25-73] años; mediana del recuento de pólipos endoscópicos 20 [0-100]) y 21 (30%) se habían sometido a colectomía (edad edia en el momento de la cirugía 45 [25-54] años; mediana del recuento de pólipos patológicos 43 [3-100]). Se identificaron 83 pacientes en el grupo genotípico de los cuales 54 (65%) tenían fenotipo atenuado. Se observó variabilidad inter e intrafamiliar.LIMITACIONES:Este estudio estuvo limitado por su naturaleza retrospectiva y la experiencia de un solo centro.CONCLUSIÓNES:El fenotipo en la poliposis adenomatosa familiar se encuentra en un espectro, determinado en parte por el genotipo y la edad en el momento del recuento de adenomas. El diagnóstico de poliposis adenomatosa familiar atenuada debe basarse en el fenotipo; el genotipo no es un indicador confiable. El manejo debe personalizarse según el fenotipo de cada individuo. Consulte Video Resumen en http://links.lww.com/DCR/B775."
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"id": "pubmed23n1012_5654",
"title": "How Soon Should Patients With Colon Cancer Undergo Definitive Resection?",
"score": 0.0131930584,
"content": "Timing of surgery has been shown to affect outcomes in many forms of cancer, but definitive national data do not exist to determine the effect of time to surgery on survival in colon cancer. This study aimed to determine whether a delay in definitive surgery in colon cancer significantly affects survival. A retrospective cohort study using 2 independent population-based databases, The Surveillance, Epidemiology, and End Results Medicare-linked database and the National Cancer Database, was performed. All patients had American Joint Committee on Cancer stage 1 through 3 colon cancer. Patients were more than 18 years of age in the National Cancer Database cohort and older than 66 years of age in the Medicare cohort. Patients had a minimum of 3 years of follow-up. The main outcome was overall survival as a function of time between diagnosis and surgery in 4 intervals (1-2, 3-4, 5-6, >6 weeks). The Medicare cohort demonstrated an adjusted 5-year survival of 8% to 14% higher in patients with a surgical delay between 3 and 6 weeks, with significantly lower hazard ratios in that interval. The National Cancer Database cohort demonstrated an adjusted 5-year survival of 9% to 16% higher in patients with surgery 3 to 6 weeks after diagnosis, with comparatively similar improvements in survival hazard. Because this was a retrospective study of administrative databases, with Medicare data limited to billing data, the causality of outcomes must be interpreted with caution. The ideal timing of definitive resection in colon cancer is between 3 and 6 weeks after initial diagnosis. All efforts should be made for patients to obtain definitive surgery within this interval to achieve a modest but significant improvement in overall survival. See Video Abstract at http://links.lww.com/DCR/B76. ¿CUÁNDO DEBEN SOMETERSE LOS PACIENTES CON CÁNCER DE COLON A UNA RESECCIÓN DEFINITIVA?: Se ha demostrado que el momento de la cirugía afecta los resultados en muchas formas de cáncer, pero no existen datos nacionales definitivos para determinar el efecto del tiempo hasta la cirugía en la supervivencia en el cáncer de colon.Determinar si un retraso en la cirugía definitiva en el cáncer de colon afecta significativamente la supervivencia.Un estudio de cohorte retrospectivo que utiliza dos bases de datos independientes basadas en la población; Se realizó la base de datos vinculada a la vigilancia, la epidemiología y los resultados finales y la base de datos nacional del cáncer.Pacientes con cáncer de colon en estadíos 1 a 3 del Comité Estadounidense Conjunto sobre el Cáncer. Los pacientes tenían más de 18 años en la cohorte de la National Cancer Database y más de 66 años en la cohorte de Medicare. Los pacientes tuvieron un mínimo de 3 años de seguimiento.El resultado principal fue la supervivencia general en función del tiempo entre el diagnóstico y la cirugía en 4 intervalos (1-2, 3-4, 5-6, y mas de 6 semanas).La cohorte de Medicare demostró una supervivencia ajustada de 5 años de 8 a 14% más en pacientes con un retraso quirúrgico entre 3 a 6 semanas, con razones de riesgo significativamente más bajas en ese intervalo. La cohorte de la National Cancer Database demostró una supervivencia ajustada a 5 años de 9 a 16% más en pacientes con cirugía de 3 a 6 semanas después del diagnóstico, con mejoras comparativamente similares en el riesgo de supervivencia.Dado que este fue un estudio retrospectivo de bases de datos administrativas, con datos de Medicare limitados a datos de facturación, la causalidad de los resultados debe interpretarse con precaución.El momento ideal para la resección definitiva en el cáncer de colon es entre tres y seis semanas después del diagnóstico inicial. Se deben hacer todos los esfuerzos para que los pacientes obtengan una cirugía definitiva dentro de este intervalo para lograr una mejora modesta pero significativa en la supervivencia general. Consulte Video Resumen en http://links.lww.com/DCR/B76."
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"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0099009901,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0044_2445",
"title": "[Value of screening of familial adenomatous polyposis for the prevention of colorectal cancer].",
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"content": "Familial adenomatous polyposis coli is a hereditary autosomal dominant disease which spontaneously and inevitably leads to degeneration of colorectal adenomas and requires preventive surgical treatment. The aim of this study was to evaluate the age of colorectal degeneration and the need for a screening technique in family members. Between 1983 and 1989, 141 patients were treated for familial adenomatous polyposis in our surgical center. Mean age at surgery was 32 years and 64 patients (45.4 percent) had a colorectal carcinoma. Thirty had an in situ tumor (mean age: 30 years) and 34 had an invasive adenocarcinoma (mean age: 45 years), 7 of whom died of their cancer. No colonic cancer was found in patients younger than 20. Thirty-eight percent of the patients under 40 years of age, 73 percent of the patients older than 40 years and 81 percent of those older than 50 had an adenocarcinoma. Fifty percent of the patients with carcinoma were younger than 40 years and 7 percent were less than 25 years old. Seventy-one patients were symptomatic at the time of operation (mean age: 40 years), 32 (45 percent) had a colonic cancer. In 70 patients, familial adenomatous polyposis was detected by screening (mean age: 24) and 2.8 percent had a colonic carcinoma. We conclude that the age-related risk of developing colonic carcinoma requires prophylactic surgery in asymptomatic patients before 20 years of age, and that routine familial screening would be of some benefit."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0098039216,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
},
{
"id": "pubmed23n0078_9065",
"title": "[Cancer of the colon: results of the surgical treatment in 1000 patients].",
"score": 0.0098039216,
"content": "During the last 20 years, 1,000 patients were operated on for a single cancer of the colon, 497 men and 503 women (mean age: 67 years). Resection was performed in 93% of the patients and resection with curative intent in 80% of the patients. Carcinomas located on the left colon were usually treated by segmental resection. There were 8 postoperative deaths, 4 of them after curative resection. The crude 5-year survival rate established from the 754 patients operated on before 1984, with a follow-up for all of them except 5, was 60% after all operations and 76% after curative resection. Prognosis was not influenced by tumor site and time elapsed between first symptom and operation. The 5-year survival rate was higher in female patients and in patients less than 50 years. Tumor staging was the main prognostic factor. Based on Dukes' classification, the 5-year survival rate for A, B, C, D tumors was 90%, 78%, 56% and 5% respectively."
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{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0096153846,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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{
"id": "pubmed23n0285_22981",
"title": "[Adenoma of the colon and rectum].",
"score": 0.0096153846,
"content": "318 adenomatous polyps were removed by colonoscopic polypectomy, from two hundred patients, between 25 to 88 years old; 60.50% men, and 39.50% women. 86.50% of patients were older than 50 years old. In 64.50% of patients the adenomatous polyp was single, and 35.50% had \"multiple adenoma\"; the lesions distribution was 72.64% in the rectum-sigmoid colon. The grade of dysplasia was severe in adenomas over 20mm, and in those of villous type. The malignant percentage was: 1.61% in the adenomatous polyp under 10mm in diameter, 8.49% in those of 10mm to 19mm, and 30.68% in the adenomas of 20mm or more. The adenocarcinomatous focus increased from 1.69% in the adenomas under 10mm to 58.33% in those of 40mm or more in diameter. The relationship between type of adenomatous polyp and his adenocarcinoma incidence was 7.66% in tubular type, 22.22% in tubular-villous, and 26.32% in villous type. The carcinoma incidence in all of the adenomas of this series was 11.95%."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0095238095,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
},
{
"id": "pubmed23n0086_17233",
"title": "[Cancer of the colon. Survival and prognosis after surgical treatment in a series of 1000 patients].",
"score": 0.0095238095,
"content": "During the last 20 years, 1,000 patients were operated on for a single cancer of the colon, 497 men and 503 women (mean age: 67 years). Resection was performed in 93% of the patients and resection with curative intent in 80% of the patients. Carcinomas located on the left colon were usually treated by segmental resection. There were 8 postoperative deaths, 4 of them after curative resection. The crude 5-year survival rate established from the 754 patients operated on before 1984, with a follow up for all of them except 5, was 60% after all operations and 76% after curative resection. Prognosis was not influenced by tumor site and time elapsed between first symptom and operation. The 5-year survival rate was higher in female patients and in patients less than 50 years. Tumor staging was the main prognostic factor. Based on Dukes' classification, the 5-year survival rate for A, B, C, D tumors was 90%, 78%, 56% and 5% respectively."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.0094339623,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0495_1360",
"title": "[Colonic polyps: dysplasia predictive factors].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Analyze the presence of dysplasia in colonoscopy visualized colonic polyps, and the predictive factors for high grade dysplasia. We studied the polyps observed in the colonoscopies carried out during the year 2001. Colonoscopies carried out in 2,144 patients were analyzed, with demonstration of polyps in 326 patients (average age: 67 12,6 years, 63,5% males). 732 polyps were analyzed, with average of 2.27 2 polyps by patient. 72% polyps were located distally to splenic flexure, and sigmoid colon was the most frequent location (34.7%). Most of the polyps (86%) were sessile. Only 3% were > 2 cm, and the majority (88%) was < 1 cm. The most prevalent histological type was tubular adenoma (36%). Dysplasia was observed in 42.2% (low grade in 40% and high grade in 2.2%) Size > 1 cm and location proximal to splenic flexure were the only variables with indendent significant association to high grade dysplasia. The presence of high grade dysplasia in the colonic polyps was related in our cohort both to the location of the polyps in the colon and to its size, so that greater risk was for proximal polyps and for polyps > 1 cm."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0093457944,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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{
"id": "pubmed23n0092_13106",
"title": "[Preparation of the colon for elective surgery].",
"score": 0.0093457944,
"content": "Mechanical bowel preparation and antibiotic therapy have been conclusive to decrease morbi-mortality in elective colon surgery. Two methods were compared: the traditional laxative and three days solution enemas method, and the 3-6 hours total intestinal irrigation method. We evaluated the patient's acceptance, intraoperative bowel preparation, and postoperative. We included 31 patients distributed in both groups and with similar procedures. Our results showed up 80% effectiveness in colon cleaning on both methods; 100% patients accepted the irrigation method which had 6.6% postoperative mobility, the enemas method had 18.7%. Therefore, we concluded that total intestinal irrigation method is quick, safe and effective in elective colon surgery."
},
{
"id": "pubmed23n0711_1544",
"title": "[ Monotherapy with tamsulosin].",
"score": 0.0092592593,
"content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0091743119,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0269_10802",
"title": "[Endoscopic resection of 49 polyps of the colon and rectum larger than 2 cm].",
"score": 0.0091743119,
"content": "The management of rectal and colonic polyps has changed since the advent of endoscopic polypectomy, that interrupts the adenoma-carcinoma sequence. We assessed the effectiveness, limitations, morbidity and mortality of endoscopic polypectomy in 49 polyps larger than 2 cm in diameter. Polypectomy was successful in 94% of polyps, which were predominantly located in left colon (92%) and were pedunculated (87%). A malignant component was found in 28.3% of polyps, that was observed with higher frequency in larger and sessile polyps and in male patients. There was no mortality and scarce morbidity related to the procedure. It is concluded that polypectomy is a low risk procedure that can be frequently performed in ambulatory patients and that endoscopists must suspect malignancy in polyps larger than 2 cm in diameter."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0090909091,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0531_3896",
"title": "[Treatment of Familial Adenomatous Polyposis and family screening].",
"score": 0.0090909091,
"content": "To reduce the mortality associated to Familial Adenomatous Polyposis (FAP), screening of close relatives of patients with the disease is crucial. To analyze the results of the surgical treatment of patients with FAP, and to evaluate the family screening. Clinical records of patients operated in our institution since 1977, were reviewed analyzing surgical and pathological results, and follow up. In their family members, we evaluated and analyzed the performance of screening tests, former surgeries, history of disease-related cancer and mortality, all due to FAP. Between January 1977 and August 2002, 15 patients were operated on. Of these, only 33% consulted on the setting of a familial screening. A proctocolectomy and terminal ileostomy was performed in 27% of patients; 20% had a proctocolectomy and ileal pouch, and 53% underwent a total colectomy with ileo-rectal anastomosis. Morbidity and mortality were 7% and 0%, respectively. Twenty percent had a colorectal cancer. During a median of 68 months follow-up, the disease-related survival was 92%; no cancer of the rectal stump was detected. Of the 122 family members identified, only 33% with clear indication of screening underwent a colonoscopy. Twenty-nine percent had a confirmed FAP and were operated: in 61% of them a colorectal cancer was found, and 91% of these died. The results of the surgical treatment of FAP are satisfactory. Nevertheless, family screening should be improved to reduce the high rates of mortality revealed in the study of other family members."
},
{
"id": "pubmed23n1028_18191",
"title": "Food knowledge of patients at the first access to a Diabetology center.",
"score": 0.009009009,
"content": "Il diabete rappresenta una patologia in costante aumento: familiarità, età e stili di vita rappresentano i principali fattori di rischio per questa malattia e per le complicanze ad essa correlate. Considerando l'importanza del regime alimentare per la prevenzione e il trattamento di questa patologia, scopo del presente studio è stato quello di valutare le conoscenze alimentari di pazienti al primo accesso presso un centro di Diabetologia e di indagare sulla loro eventuale influenza su alcuni parametri ematici. È stato somministrato il questionario di Moynihan. La relazione tra i punteggi ottenuti e le variabili emoglobina glicata, BMI, glicemia a digiuno, è stata analizzata attraverso regressione multipla basata sul metodo dei minimi quadrati ordinari (modello OLS). Il response rate è stato del 73,3%. Il punteggio medio totale ottenuto dal questionario è stato di 23,61 ed è stata osservata una correlazione statisticamente significativa (p<0,0473) tra i migliori punteggi del questionario e i valori di Hb1Ac. Questo studio è il primo passo di un'indagine più ampia che verrà condotta nell'ottica di promuovere una formazione del paziente volta a verificare nel tempo le ricadute positive sulle scelte alimentari e sui parametri clinici."
},
{
"id": "pubmed23n0693_13732",
"title": "[Surveillance colonoscopy before scheduled: is it worthwhile?].",
"score": 0.009009009,
"content": "To determine de incidence of colonic polyps in colonoscopies performed before scheduled and to identifY the clinical and endoscopic features that predicted this finding. All patients who underwent at least two complete colonoscopies less than three years apart were retrospectively identified in our computerized database. We excluded patients with high risk of colonic neoplasm requiring a new colonoscopy in less than three years. We analyzed the incidence of polyps before the first and third year after the first study, and the clinical and endoscopic features related to this finding by means of multivariate logistic regression. 378 paired colonoscopies fulfilled criteria, 129 were performed less than one year apart (group 1), and 249 less than three years apart (group 2). Regarding surveillance colonoscopies, 19% of patients presented adenomas and 1.5% high grade dysplasia (HGD) in group 1, and 21% presented adenomas and 2% HGD in group 2. In group 1 fair preparation (P = 0.03), and prolonged colonoscopy (P = 0.02) on the first study were independent predictors to find any polyp on the second study before scheduled. In group 2 fair cleansing (P = 0.04), history of sessile polyps (P = 0.01) and 3 or more polyps in the first study (P = 0.01) were independent predictors to find any polyp, while more than 5 polyps in the first study predicate adenomas. During the first year incident polyps related to difficult procedures (missed polyps?) while at 3 years the history of previous polyps was also important."
},
{
"id": "pubmed23n1059_7363",
"title": "Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus \"La Folcara\", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha \"posseduto\". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso."
},
{
"id": "pubmed23n0044_23188",
"title": "[Colonic polyps: an analysis of the endoscopic and histopathological aspects].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The present study is a retrospective analysis of the endoscopic and histologic features of 728 polyps resected from 422 patients during the years 1980 to 1991. Mean age of the patients was 52 years (5 to 87), 63% male and 37% female. The histology of the lesions showed: adenoma: 60.3%, hyperplastic: 31.7; juvenile: 2.3% and miscellaneous: 5.7%. The 439 adenomas where found in 270 patients of which 151 (55.9%) were male and 119 (44.1%) female. The 231 hyperplastic polyps where found in 113 patients: 66 (58.4) male and 47 (41.6) female. All the hyperplastic polyps where less than 20 mm in diameter. Of the adenomas, 385 (87.7%) where less than 20 mm in diameter and had macroscopic appearance similar to the hyperplastic polyps. Of the 439 adenomas, 218 (49.6) where pediculated and 221 (50.4%) sessile. Of the hyperplastic polyps 53 (22.9%) where pediculated and 178 (77%) sessile. Of the adenomas, 351 (80%) where tubular and 88 (22%) had a villous component, most of the tubular adenomas where less than 15 mm in diameter and the villous component was more frequent as the polyps increased in size. Of the adenomas, 139 (30%) had dysplasia and of these 10% had cancer which represents a total of 3% of all the adenomas in this series. The grade of dysplasia was more severe as the adenomas was larger in size or had villous component. The polyps were located: 69.6 in the distal colon at the reach of the flexible sigmoidoscope and 30.4% in the proximal colon.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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{
"id": "pubmed23n0887_23509",
"title": "[Cyberstalking among Italian nurses: a large multicentric study].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Determinare la prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani e valutare il livello di ansia e depressione nelle vittime. Da aprile a settembre 2014 è stato condotto uno studio multicentrico trasversale in un campione di infermieri italiani (n=997) utilizzando il questionario \"Cyberstalking\" per analizzare il fenomeno del cyberstalking. Ai partecipanti, che si sono autodefinite vittime di cyberstalking, è stato chiesto anche di compilare gli strumenti \"Beck Depression Inventory\" e \"State-Trait Anxiety Inventory\" per valutare, rispettivamente, i livelli di depressione ed ansia. La prevalenza di cyberstalking tra gli infermieri italiani è risultata pari al 23.3%. Il 42.7% ha dovuto cambiare il proprio stile di vita e lavorativo. Il cyberstalker era prevalentemente di sesso maschile (52%) e, nel 49% dei casi, era un paziente. Le vittime hanno riferito moderati livelli di ansia (media=28.4, SD=23.2) e depressione (media=92.7, SD=18.3); i risultati hanno mostrato un aumento dei livelli di depressione negli infermieri esperti nell'utilizzo del computer, gestori di siti web o blog, e una correlazione negativa tra il livello di ansia e gli infermieri esperti (r = -0.264). Il cyberstalking è un fenomeno che si riscontra frequentemente tra gli infermieri. Il rapporto infermiere - paziente gioca un ruolo centrale nello sviluppo del fenomeno e le vittime hanno riferito disordini correlati allo stress che influenzano la vita lavorativa. Questi risultati preliminari potrebbero sensibilizzare, i dirigenti ospedalieri, la politica e i centri antiviolenza al fine di sviluppare strategie risolutiv."
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{
"id": "pubmed23n0222_9653",
"title": "[Familial polyposis of the colon].",
"score": 0.0088495575,
"content": "The Authors face the problems involved in the colonic familial polyposis, with particular attention to the surgical treatment of subjects bearing neoplastic degeneration. They, moreover, report their clinical experience, and compare it with the experience of other centres."
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"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0087719298,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
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{
"id": "pubmed23n0854_5100",
"title": "[Endoscopic polypectomy of colorectal adenomas: Monitoring patients in order to review the colonoscopic surveillance interval].",
"score": 0.0087719298,
"content": "To determine the risk of advanced adenomas at surveillance colonoscopy after polipectomy. To review the colonoscopic surveillance interval and to compare the prevalence of adenomas in patients with low-risk and high-risk adenomas at screening colonoscopies. A cohort retrospective study. It was used a database of colonoscopies performed between 1999 and 2012. Seven hundred and sixty patients who had adenomas at first colonoscopy were included (465 males and 295 females, mean age 62 years old). They were divided into two groups: group A, low-risk adenomas, and group B, high-risk adenomas. In each group, it was compared the presence of adenomas in videocolonoscopies performed at 3 and 5 years. At the first colonoscopy 409 patients (53.8%) belonged to group A and 351 (46.2%) than group B. In both groups the risk of new advanced adenomas in endoscopic surveillance at 5years was similar to the control at 3 years. Comparing both groups, the risk of new advanced adenomas in endoscopic surveillance at 3 years in group B was 1.96 times greater than in group A (P = 0.012). At present, surveillance endoscopy is performed before the suggested interval. In both groups there were no statistically significant differences between surveillance control at 3 or 5 years. However, 62% of patients in group B have developed new advanced adenomas in endoscopic surveillance at 3 years. Therefore, it is recommended the endoscopic control with this interval."
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{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
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{
"id": "pubmed23n0556_18001",
"title": "[Screening colonoscopy among first degree relatives of patients with colorectal carcinoma].",
"score": 0.0086956522,
"content": "First degree relatives of patients with colorectal carcinoma are at a higher risk of having the disease than the general population. Therefore, they should be subjected to screening colonoscopy. To assess the effectiveness of colonoscopy among first degree relatives of patients with colorectal carcinoma. A free colonoscopy was offered to first degree relatives of patients operated on for colorectal cancer between 1998 and 2000. As inclusion criteria, subjects had to be asymptomatic, older than 40 years or less than 10 years younger than the index case. Each subject was contacted twice, inviting him/her to have a colonoscopy performed. Two hundred forty three relatives were contacted for the study and in 76, a colonoscopy was performed. Among the latter, a neoplasm was found in 13 (17%): One adenocarcinoma and 12 adenomas. Three of these lesions were located in the right colon. The main reason given by the 176 subjects that did not agree to have a colonoscopy was lack of interest. Screening colonoscopy is effective to detect adenoma and adenocarcinoma among first degree relatives of patients with colorectal carcinoma, however only 31% of all potential relatives agreed to undergo a colonoscopy."
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"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0086206897,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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{
"id": "pubmed23n0272_19145",
"title": "[Colon cancer: the efficacy of double-contrast radiography].",
"score": 0.0086206897,
"content": "The aim of this study was to determine frequency in which a double contrast colon radiography permits a correct diagnosis in colon carcinoma. The study was done at the Hospital Edgardo Rebagliati Martins IPSS in Lima. Previously the prevalence of colon carcinoma was identified at the place of the study between 1980 and 1991, this was 5%. We chose a representative number of patients, 50, with a confirmed pathological diagnosis of colon carcinoma, in which a double contrast colon radiography (C) was done before the diagnosis was made. The control group was 50 patients with colonic pathology other than carcinoma, in which a DC was performed previously to the diagnosis. Sensibility and specificity were 84 +/- 10% and 94 +/- 6% respectively for DC. The positive predictive value was 93 +/- 7%, the negative predictive value was 85 +/- 10% and efficacy 89 +/- 9%. We conclude that the double contrast colon radiography is of great usefulness for the diagnosis of colon carcinoma."
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|
3
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"1": {
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"text": "Esistono varianti comportamentali, ma nel MIR di solito si vuole far pensare ad altri tipi di demenza quando si presentano sintomi comportamentali. In realtà, la comparsa di questi sintomi nelle fasi iniziali dovrebbe metterci in guardia e aprire il ventaglio delle possibilità diagnostiche. Escludiamo quindi la 2 e la 4."
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"3": {
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"5": {
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|
Rispondo a questa domanda pensando più a ciò che vogliono chiedere che a ciò che effettivamente chiedono. Esiste un'eterogeneità nello sviluppo dei sintomi della malattia di Alzheimer. Esistono varianti comportamentali, ma nel MIR di solito si vuole far pensare ad altri tipi di demenza quando si presentano sintomi comportamentali. In realtà, la comparsa di questi sintomi nelle fasi iniziali dovrebbe metterci in guardia e aprire il ventaglio delle possibilità diagnostiche. Escludiamo quindi la 2 e la 4. Tra la 1 e la 3, scelgo la 3 per lo stesso motivo e per l'enfasi sul declino dell'indipendenza funzionale che si verifica in questi pazienti.
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Rispondo a questa domanda pensando più a ciò che vogliono chiedere che a ciò che effettivamente chiedono. Esiste un'eterogeneità nello sviluppo dei sintomi della malattia di Alzheimer. Esistono varianti comportamentali, ma nel MIR di solito si vuole far pensare ad altri tipi di demenza quando si presentano sintomi comportamentali. In realtà, la comparsa di questi sintomi nelle fasi iniziali dovrebbe metterci in guardia e aprire il ventaglio delle possibilità diagnostiche. [HIDDEN] Tra la 1 e la 3, [HIDDEN].
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Donna di 75 anni portata a consulto dai familiari perché da mesi la trovano depressa e con vuoti di memoria. Temono che possa avere il morbo di Alzheimer. La paziente dice di non pensare che ci sia qualcosa che non va in lei e di essere come al solito. In quale ordine si manifestano generalmente i seguenti sintomi nella progressione della malattia di Alzheimer?
| 573
|
it
|
{
"1": "Cambiamenti d'umore, sintomi comportamentali, deficit cognitivi.",
"2": "Sintomi comportamentali, sintomi motori, declino dell'indipendenza funzionale.",
"3": "Cambiamenti d'umore, deficit cognitivi, declino dell'indipendenza funzionale.",
"4": "Sintomi comportamentali, sbalzi d'umore, sintomi motori.",
"5": null
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| 92
|
NEUROLOGIA
| 2,022
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0099009901,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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"id": "pubmed23n0068_14109",
"title": "[Contribution of the set-test to the diagnosis of Alzheimer's disease].",
"score": 0.0099009901,
"content": "The categoric verbal fluency (colors, animals, fruits and cities) was prospectively evaluated with the set-test in a group of 71 patients with dementia (Alzheimer's disease 38, vascular dementia 19, mixed dementia 2, other dementias 12). In all types of dementia, greater decreases in the categoric verbal fluency were found with greater degrees of severity. However, for equal degree of deterioration, patients with Alzheimer's disease had the smallest scores in the set-test as compared with other types of dementia. 90% of the percentile distribution of patients with Alzheimer's disease had set-test scores below 25. The hypothesis that a set-test score lower than 25 is diagnostic for Alzheimer's disease has a 87% sensitivity and a 67% specificity. It is concluded that in patients with criteria of probable Alzheimer's disease a set-test score lower than 25 supports the diagnosis."
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{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0098039216,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0416_22674",
"title": "[Sustained attention in the preclinical phase of Alzheimer's disease].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Deterioration of attention in the preclinical phase of dementia of Alzheimer s type (DAT) is not very well known neither available studies are conclusive. We outline if would be possible to identify a deficit of sustained attention in preclinical phase of DAT and if this attentional dysfunction could help to identify those patients, referred by subjective memory complaints (SMC), who will progress in a few years to DAT. We compared basal exploration in a task of sustained attention (CPT) of 70 patients referred by SMC and followed longitudinally for 2 years. Twenty seven patients developed probable DAT and forty three remained clinically stable. Patients who will be diagnosed 2 years later with DAT performed significantly more poorly than patients who did not develop DAT. Patients who will be diagnosed 2 years later with DAT made a higher number of omission errors and obtained a lower number of correct responses. CPT paradigm is a vigilance task that detects deterioration of sustained attention in the preclinical phase of DAT and could be an objective indicator of the cognitive decline in the preclinical phase of Alzheimer s disease."
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"id": "wiki20220301en325_17757",
"title": "Noi vogliam Dio, Vergine Maria",
"score": 0.0097880448,
"content": "Chorus: Deh benedici, o Madre, al grido della fe’, noi vogliam Dio, ch’è nostro Padre, noi vogliam Dio, ch’è nostro Re. noi vogliam Dio, ch’è nostro Padre, noi vogliam Dio, ch’è nostro Re. Noi vogliam Dio nelle famiglie dei nostri cari in mezzo al cor; sian puri i figli, caste le figlie, tutti c’infiammi di Dio l’amor. Noi vogliam Dio in ogni scuola perché la cara gioventù la legge apprenda e la parola della sapienza di Gesù. Chorus: Deh benedici, o Madre...’, Noi vogliam Dio nell’officina perché sia santo anche il lavor; a Lui dal campo la fronte china alzi fidente l’agricoltor. Chorus: Deh benedici, o Madre...’, Noi vogliam Dio nella coscienza di chi l’Italia governerà! Così la patria riavrà potenza e a nuova vita risorgerà. Chorus: Deh benedici, o Madre...’, Noi vogliam Dio, dell’alma è il grido, che a piè leviamo del santo altar. Grido d’amore ardente e fido, per tua man possa al ciel volar. Chorus: Deh benedici, o Madre...’,"
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{
"id": "pubmed23n1029_21330",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti affetti da schizofrenia con risposta parziale.",
"score": 0.0097087379,
"content": "Tra gli antipsicotici cosiddetti \"di terza generazione\", dotati di agonismo parziale sui recettori D 2 , cariprazina è in particolare contraddistinta da agonismo parziale D 3 /D 2 con affinità particolarmente elevata per i recettori D 3 , oltre che da un'azione di antagonismo 5HT2B e 5TH2A e agonismo parziale 5TH1A. L'insieme di queste attività recettoriali conferisce a cariprazina un profilo di azione sia sui sintomi positivi sia su quelli negativi, offrendo nuove opportunità di trattamento per disturbi dello spettro schizofrenico. In particolare, cariprazina potrebbe rappresentare una valida alternativa per pazienti che presentano sintomi negativi e cognitivi prominenti e che presentano una risposta sub-ottimale ad altre molecole antipsicotiche. L'obiettivo di questa rassegna è quello di presentare alcuni casi clinici in cui la risposta parziale o sub-ottimale a un precedente trattamento antipsicotico ha suggerito l'opportunità di uno switch a cariprazina, nonché di illustrare le modalità e l'esito dello switch. La discussione dei casi clinici vuole fornire alcune informazioni utili per l'utilizzo di cariprazina nella pratica clinica quotidiana."
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{
"id": "pubmed23n0515_13450",
"title": "[Evaluation of cognitive impairment in a population of patients with Parkinson's disease by means of the mini mental Parkinson test].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Parkinson's disease (PD) is a neurodegenerative disorder in which motor symptoms are initially predominant; however, as the disease progresses, cognitive deterioration becomes more evident. Tests designed to detect cognitive impairment are therefore needed. The aim of the study was to assess the cognitive status of a population of patients with PD by means of the Mini Mental Parkinson test (MMP). In 110 patients with idiopathic PD, with a mean age of 66.4 +/- 10.2 years and an average history of 8.8 +/- 5.8 years of the disease, the mean severity of the disease as measured by the unified PD rating scale (UPDRS-III) was 26.2 +/- 12.9. There were 20 (18.2%) subjects with dementia according to DSM-IV criteria, with a score of 20.4 +/- 6.4 on the MMP. Of the 90 patients who did not have dementia, 47 cases displayed cognitive impairment, without the presence of disorders affecting their activities of daily living, who scored 25.3 +/- 4.7 points on the MMP, and 43 cases did not show any kind of cognitive impairment, with 28.0 +/- 3.3 points on the MMP; these differences were statistically significant p < 0.001. Results according to age brackets showed a decrease in MMP with age and more especially so concerning memory functioning. As to severity, there is a cognitive decline, in particular with regard to memory, orientation and abstraction. Cognitive capacity is seen to decline with age and the severity of the disease."
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{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0096153846,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
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{
"id": "pubmed23n0391_10646",
"title": "[Proposal of criteria for clinical diagnosis of mild cognitive impairment, dementia and Alzheimer's disease].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The most widely accepted criteria for Alzheimer's disease (AD) diagnosis (NINCDS-ADRDA and DSM-IV) do not allow to differentiate accurately between AD and other degenerative dementias which have recently formulated criteria for its clinical diagnosis. Therefore, it is necessary to bring AD diagnostic criteria up to date in order to optimise their specificity, by assessing its most specific clinical manifestations, its most representative markers and those features typical of other diseases which are usually taken into account for a differential diagnosis. According to the latest reports on the subject, the disturbances suffered by memory, behaviour and the rest of cognitive and executive functions must be equally considered when establishing the syndromic diagnosis of dementia; this will always require the coexistence of an evident functional impairment. Due to this, the concepts of \"dementia\" and \"mild cognitive impairment\" should be clearly distinguished. For the time being, AD can only be diagnosed when dementia has been proved and this shows a series of cognitive, behavioural and neurological features which are representative of it. Nevertheless, some diagnostic markers appear to be precocious and specific enough to try to identify those patients who suffer from mild cognitive impairment due to an incipient stage of AD. We are suggesting some criteria for the clinical diagnosis of dementia, mild cognitive impairment and AD that seem to be more detail"
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{
"id": "pubmed23n0711_1544",
"title": "[ Monotherapy with tamsulosin].",
"score": 0.0095238095,
"content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."
},
{
"id": "pubmed23n0691_18391",
"title": "[The 5-word test in 37 depressed patients compared with 36 normal controls and 35 patients with mild Alzheimer's disease].",
"score": 0.0095238095,
"content": "Patients with major depression (MD) express frequent memory complaints leading to consultations in memory clinics. The 5-word test (5WT) is a verbal memory test with semantic cueing, which has shown its sensitivity and its specificity in identifying patients with Alzheimer's disease (AD). Our objective was to evaluate memory performances of aged patients with MD compared with controls and AD patients. Characteristics of the 5WT were investigated in a sample of 37 patients with MD (66.8±7.5 years) compared with 36 normal controls (67.3±6.8 years) and 35 mild AD patients (67.5±6.1 years). Duration of depression was 15.3±11.5 years. Memory complaints of MD patients were ancient (4.6±5.5 years) and severe (McNair memory questionnaire=47.6±20.7). The Total score of MD patients did not differ from controls but was greater than those of AD patients. Learning and Memory scores of MD patients were significantly lower than those of controls and significantly greater than those of AD patients. Forgetting rate between Learning and Memory scores was more important in AD (72.4%) than in controls (2.8%) and MD (13.6%). No intrusions were recorded in controls, three MD patients each made one intrusion, whereas 80% of AD patients made between one to six intrusions (mainly during cued delayed recall). Receiver operating characteristic curves determined the most significant cut-off scores of the Total score. It appeared easy to discriminate AD patients from controls (cut-off=9, sensitivity=94.3%, specificity=100%) or MD patients (cut-off=8, sensitivity=88.5%, specificity=89.2%) whereas it was more difficult to discriminate MD patients from controls (cut-off=10, specificity=88.9%, sensitivity=37.8%). MD patients had significant difficulties with the 5WT as compared to controls, without being of the magnitude of those observed in AD patients. The 5WT allows a reliable evaluation of memory in MD patients. The presence of true memory deficits with the 5WT could not be ascribed to depression but to other pathological conditions. Consequently, further memory testing should be conducted."
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{
"id": "pubmed23n1137_1438",
"title": "[\"Nessuno vuole vedermi\": è una battaglia persa contro una malattia tropicale trascurata?]",
"score": 0.0094339623,
"content": "Riassunto. Le malattie tropicali trascurate (NTD) sono una serie di malattie che prosperano nelle comunità povere di risorse, in particolare nei climi tropicali. I fattori sociali, ambientali ed economici contribuiscono alla loro persistenza. La filariosi linfatica (LF), classificata come NTD in tutto il mondo, è una malattia parassitaria causata da vermi microscopici noti come microfilarie. I vermi adulti dimorano solo nel sistema linfatico degli esseri umani. Le zanzare trasferiscono la LF da persona a persona. Gonfiore di braccia, gambe e seno (linfedema) o dello scroto (idrocele) sono alcuni dei sintomi più gravi e dolorosi. La LF ha una grave influenza sia sulla salute mentale e sociale sia su quella fisica, e porta le persone a convivere con una deformazione, una debilitazione e uno stigma legati alla condizione di malattia. Di seguito descriviamo un caso clinico di un uomo con LF, alienato e umiliato dalla sua malattia. L'OMS ha avviato un'iniziativa globale per debellare la LF. Oltre alla somministrazione di trattamenti regolari, è stata posta uguale enfasi sull'apprendimento di come lavare e alzare gli arti colpiti, per aiutare a ridurre la gravità clinica e la progressione del disturbo."
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{
"id": "pubmed23n0591_10761",
"title": "[Deficit of access or storage: semantic memory processing in Alzheimer disease].",
"score": 0.0094339623,
"content": "This study investigates three principal aspects of semantic memory processing in Alzheimer's disease: word finding, knowledge of the specific and generic attributes of concepts. Semantic memory is assessed by a range of verbal and visual tasks differentiated according to their level of complexity. Our hypothesis is that the processing of these types of information is modulated by the degree of effortful processing required by the tasks. The AD patients show more important difficulties on the tasks of high level of complexity. Nevertheless, although their performances improve when the level of complexity decreases, they significantly remain lower than those of the normal older subjects. These results are discussed with regard to the models of semantic memory, with particular reference to the debate in terms of a deficit of access or storage of this system in Alzheimer disease."
},
{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0093457944,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0314_8660",
"title": "[A longitudinal study of the course of Alzheimer type dementia].",
"score": 0.0093457944,
"content": "We carried out a prospective longitudinal study of 41 patients diagnosed as probably having a mild form of Alzheimer's disease according to the data of an investigation of prevalence done in 1991 in the municipality of Habana Vieja. The research covered two phases, with an interval of one year between them. During both phases the patients were interviewed by the same neurology resident in a door-to-door survey using the Mini-Mental State, Hughes scale (CDR) and Blessed scale, to evaluate higher mental functions. We determined the progress of the disease over the course of two years (1991-1992 and 1992-1993) and the frequency and degree of deterioration of cognitive functions during a period of one year. There was evidence of progressive worsening of the illness in 46.4% of the patients. In 34.2% this was to a moderate form and in 12.2% to a severe form. There was no progression in 46.3%. In this group 17.0% continued with a diagnosis of doubtful dementia and 29.3% as having slight dementia. The other 7.3% of the total number of patients (n = 41) were reclassified as normal. Cognitive functions almost always showed a tendency to deteriorate over time, but in a small percentage of patients they did not deteriorate and some even improved. The cognitive functions which deteriorated most were those of orientation, language and copying, with an average deterioration of 28% and 24% respectively with regard to their initial values."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
},
{
"id": "pubmed23n0479_10514",
"title": "[Cognitive and functional decline in the stage previous to the diagnosis of Alzheimers disease].",
"score": 0.0092592593,
"content": "The decline in the phase prior to diagnosis of Alzheimers disease (AD) is not well known, although this knowledge is necessary to evaluate the efficiency of new drugs that can influence in disease course prior to diagnosis. To contribute to better knowledge of the decline prior to diagnosis, we have investigated the cognitive and functional deterioration for 2-3 years before the probable AD diagnosis was established. We compared results obtained by 17 control subjects and 27 patients at the time of diagnosis of a probable AD with results obtained 2-3 years before (interval of 27.7 4 months). We compared memory functions (logical, recognition, learning and autobiographical memory), naming, visual and visuospatial gnosis, visuoconstructive praxis, verbal fluency and the Mini-Mental State Examination (MMSE), Informant Questionnaire and Blessed's Scale scores. Performance of control subjects did not change. AD patients showed a significant decline in scores, except for verbal fluency. In order of importance, cognitive decline was more marked in scores of learning memory, visuospatial gnosis, autobiographical memory and visuoconstructive praxis. Decline prior to diagnosis of AD is characterized by an important learning memory impairment. Deterioration of visuospatial gnosis and visuoconstructive praxis is greater than deterioration of MMSE and Informant Questionnaire scores."
},
{
"id": "pubmed23n1130_1118",
"title": "[The &quot;redisorganisation&quot; of the Italian Healthcare Service].",
"score": 0.0091743119,
"content": "Non vi è alcun dubbio che, sotto la spinta degli effetti sanitari della pandemia da COVID19 e della approvazione (il 13/7/2021) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è in presenza ancora una volta di un tentativo di riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. Alcuni significativi elementi di questa volontà politica sono stati già indicati negli Editoriali di questa Rivista pubblicati negli ultimi due anni - dalla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (D.L. 25/3/2020, n. 19) a tutt'oggi. Gli esperti diScienze politiche applicate alla sanità hanno fatto rilevare che le proposte di riorganizzazione - soprattutto tendenti a rafforzare la sanità territoriale (cure primarie e servizi territoriali)2 - risalgono addirittura alla legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale e sono state \"rinnovellate\"da numerosi successivi atti legislativi mai completamente realizzati. La motivazione è facile da comprendere perché da tempo è fin troppo noto che non è possibile modificare un sistema, come quello sanitario (ma non solo questo), unicamente attraverso cambiamenti strutturali3. Una riforma per avere successo deve innescare un'interazione virtuosa tra il dispositivo normativo e il sistema sociale di realizzazione, composto dagli esecutori e dai beneficiari della riforma. L'antica metafora botanica della semina può rendere l'idea: anche la migliore semenza non può attecchire su un terreno arido o poco soleggiato e se le radici non trovano nel suolo il necessario alla crescita della pianta."
},
{
"id": "pubmed23n0687_6163",
"title": "[Functional independence level and cognitive deficit in elderly individuals with Alzheimer's disease].",
"score": 0.0091743119,
"content": "This study investigated the influence of the functional independence level of elderly individuals with Alzheimer's disease, according to cognitive assessment scores. Participants were 67 elderly individuals who received care in the Behavioral Neurology Outpatient Clinic of Hospital das Clinicas in Ribeirão Preto. Participants were evaluated in 2008 through a questionnaire for sociodemographic data, Functional Independence Measure (FIM) and the mini-mental state examination (MMSE). The cognitive deficit influenced the performance in carrying out activities of daily living. The average FIM for elderly people without cognitive deficit was 107.7 and for individuals with deficit, 63.2 (p < 0.001). Average FIM motor scores were 81.7 and 49.4 (p < 0.001), and FIM cognitive scores were 25.7 and 13.8 (p < 0.001), respectively. Knowing the reduction of independence and cognitive capacity is essential to maintain the provision of the basic needs of daily life. The study can support nurses' practice, improving elderly individuals and their families' living conditions."
},
{
"id": "pubmed23n0966_6419",
"title": "I nuovi \"casi difficili\" in psichiatria.",
"score": 0.0090909091,
"content": "In psichiatria, come nelle altre discipline mediche, esistono casi che sono \"difficili\" per le loro caratteristiche cliniche. Recentemente, sembra tuttavia emergere un nuovo tipo di casi che risultano \"difficili\" per ragioni non tanto psicopatologiche quanto piuttosto gestionali, di responsabilità e sicurezza. Alcuni di questi casi caratterizzano in particolare la psichiatria italiana, e coinvolgono soprattutto i clinici delle strutture pubbliche. In varie situazioni, essi implicano comportamenti autolesivi ed eterolesivi non prevedibili né prevenibili nonostante l'impegno degli operatori, un problema ancora scarsamente riconosciuto per le responsabilità stesse. La riforma sanitaria del 1978 ha posto l'Italia in una posizione di avanguardia nel mondo riguardo al sistema dell'assistenza territoriale in salute mentale, che ha compiuto negli ultimi quarant'anni grandi passi avanti rispetto al precedente assetto. Ultimamente si sono tuttavia verificati cambiamenti sociali, epidemiologici, psicopatologici e dei bisogni che hanno creato nuovi problemi e difficoltà all'assistenza psichiatrica. Tra questi cambiamenti figurano la crescente complessità delle grandi aree metropolitane; il fenomeno immigratorio; la massiccia crescita nell'utilizzo di sostanze; le modificazioni del profilo di responsabilità del medico; l'introduzione di complesse normative sulla sicurezza, il trattamento dei dati, il consenso alle cure e la competenza a decidere della persona con disturbi mentali. Come conseguenza, gli operatori si trovano oggi ad affrontare nuove difficoltà di tipo organizzativo e gestionale, e questioni problematiche relative alla sicurezza sia del paziente sia del sanitario, con un crescente profilo di responsabilità etica, deontologica e medico legale del sanitario stesso. Auspichiamo che le riflessioni qui proposte possano stimolare un dibattito costruttivo per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori impegnati quotidianamente nel migliorare gli esiti clinici dei propri pazienti."
},
{
"id": "pubmed23n0389_20531",
"title": "[Working memory and complex activities of everyday life in the initial stages of Alzheimer's disease].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Evaluation of the working memory (WM) permits analysis of the degree of anterograde amnesia and fixation deficit present in patients with Alzheimer s disease (AD). Complex activities of everyday life (AEL) are also affected early. There is a close relation between the degree of cognitive deterioration and loss of functional competence in AEL. To analyze the degree of memory loss and performance in carrying out complex AEL in patients with AD and mild cognitive disorder. Evaluation of functional disorder, using Pfeffer s functional activity questionnaire (FAQ), and cognitive evaluation, using the WM examination protocol in a group of 36 patients. In the total MT (4.2+/-5.7) there were significant differences between patients with age associated memory impairment (AAMI) (11+/-7) and possible EA (3.2+/-4.6) and between AAMI and probable AD (2.8+/-4.8). The functional evaluation of the AEL (FAQ) gave a mean of 8.5+/-7.1. There were significant differences between probable AD (11+/-8) and possible EA (6+/-4) with the group AAMI 1+/-1.8. There was significant correlation between FAQ and total WM ( 0.70, p= 0.0001). It was found that patients with high FAQ scores had lower total WM scores. FAQ and WM have high correlation and are useful instruments for the evaluation of patients with cognitive deterioration at the initial stages."
},
{
"id": "pubmed23n1137_1434",
"title": "[Implementation of the European regulation 536/2014 in Italy: the neverending story.]",
"score": 0.009009009,
"content": "The European regulation 536/2014, unapplied for several years due to the inoperability of the European Portal, represented an epochal turning point in the legislation concerning pharmacological clinical trials. Although, unlike the directive, it could be directly applied without national transpositions, in Italy this has not been possible and for three months now we have been witnessing a haemorrhage of guidelines/operational proposals/decrees that to date do not make us ready to fully operate according to the new rules. Il regolamento europeo 536/20141, in vigore dal 16 giugno 2014 e rimasto per diversi anni non applicato per un ritardo nella messa in funzione del portale unico europeo, ha rappresentato una svolta epocale nella normativa inerente le sperimentazioni cliniche con farmaco. La normativa precedentemente in vigore2, infatti, pur rappresentando la prima trasformazione in legge delle Good Clinical Practices e un primo tentativo di armonizzazione tra le procedure regolatorie dei diversi stati membri, aveva portato a una serie di risvolti negativi, come un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi necessari ad avviare uno studio. Tutto ciò, negli anni, si è tradotto in una deflessione delle richieste di autorizzazione delle sperimentazioni e in una grande difformità tra gli stati membri3,4. Il regolamento introduce delle novità mirate a ottimizzare profondamente l'iter regolatorio di approvazione delle sperimentazioni, primo fra tutti il nuovo processo di autorizzazione, che prevede l'espressione di un unico parere a livello europeo e la singola decisione, a livello di singolo stato membro, di accettare o non accettare tale decisione. Il nuovo processo, molto ambizioso da un punto di vista della riduzione dei tempi, doveva rappresentare una occasione storica per l'incremento delle performance di Paesi come l'Italia, da sempre penalizzata da una burocrazia molto complessa e dalla necessità di procedere con molteplici valutazioni da parte dell'autorità competente e di numerosi comitati etici5,6. I ritardi nella messa in funzione del portale, inizialmente prevista per maggio 2016, hanno portato a un lungo e continuo slittamento dei tempi di applicazione del regolamento, alla fine calendarizzata per il 31 gennaio 2022. Sei anni di attesa che, almeno sulla carta, hanno fornito l'occasione a tutti gli stati membri di prepararsi al meglio a tutti i cambiamenti che il regolamento avrebbe comportato.La scelta, da un punto di vista prettamente legale, di un regolamento piuttosto che di una nuova direttiva aveva lo scopo di evitare una ulteriore difformità di azione tra le diverse nazioni; il regolamento, infatti, a differenza della direttiva non necessita di successivi passaggi legislativi a livello nazionale e poteva essere direttamente implementato nei singoli stati membri. Alcune nazioni si sono preparate all'applicazione del regolamento procedendo con una profonda revisione e semplificazione del proprio apparato regolatorio; è il caso, per esempio, della Spagna, che ha optato per un unico decreto in grado di regolare tutti gli aspetti inerenti le sperimentazioni interventistiche con farmaco7.Situazione completamente opposta in Italia, dove l'implementazione della vecchia direttiva aveva causato una emorragia di decreti ministeriali e di altri atti legislativi che difficilmente potevano venire riorganizzati, come accaduto in Spagna, in un unico atto. Uno stato che ha portato, ancora una volta e forse in maniera ancora più complessa di quanto accaduto a inizio millennio, a un lungo processo di riorganizzazione legislativa, avviato con il decreto Lorenzin e ancora molto lontano dall'essere completato con tutti i decreti attuativi necessari."
},
{
"id": "pubmed23n0712_15839",
"title": "[Neuropsychology and early diagnosis].",
"score": 0.009009009,
"content": "The presence of histopathological lesions characteristic of Alzheimer's disease, senile plaques and neurofibrillar degeneration in the brains of cognitively normal individuals has been well documented in several longitudinal clinicopathological studies over the last two decades. Clinical and pathological epidemiological data suggest that Alzheimer's disease can begin to develop almost a decade before the first clinical manifestations appear. The present article reviews the studies investigating cognitive alterations before the disease manifests. All these studies reveal the presence of alterations in preclinical phases in cognitive functions other than memory, such as those related to attention, processing speed and verbal fluency. Assessment of memory with tools sensitive to hippocampal memory impairment is recommended. The best predictor is having each individual's baseline performance, which can then be used for comparison with subsequent performance. Once reduced performance is detected (even when within the \"normal\" range), affected persons should be referred to specific units able to diagnose the disease in the early stages."
},
{
"id": "pubmed23n0999_17562",
"title": "Emozioni, comportamenti e relazioni: uno studio caso-controllo sul self-cutting in adolescenza.",
"score": 0.0089285714,
"content": "Scopo. Lo scopo del presente studio caso-controllo è di approfondire i correlati psicopatologici e alcuni tratti psicologici come alessitimia e impulsività inerenti al self-cutting. È stato anche approfondito il tema dell'ideazione suicidaria nei soggetti con tale forma di autolesionismo. Metodi. Lo studio caso-controllo ha coinvolto 55 pazienti con self-cutting non suicidario, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, e un gruppo di controllo composto da 277 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni. La batteria testale utilizzata è stata composta da YSR 11-18 anni, CBCL 6-18 anni, SCL-90-R, TAS-20, CDI e BIS-11. Risultati. Dalle analisi effettuate sono emerse differenze statisticamente significative tra casi e controlli in relazione alla maggioranza delle scale psicopatologiche considerate. È risultata una differenza significativa tra i due gruppi anche in merito all'ideazione suicidaria. Infine, tra i self-cutter si sono evidenziate differenze significative di alcune variabili psico-relazionali (alessitimia e competenze sociale) in relazione alla frequenza di attuazione dell'atto autolesivo. Conclusioni. Il self-cutting correla con un'ampia varietà di quadri psichiatrici, senza presentare legami specifici con una particolare categoria psicopatologica. Gli elementi di alessitimia, impulsività e difficoltà relazionali degli adolescenti self-cutter dicono di come la programmazione di interventi di prevenzione primaria e secondaria dovrebbero mirare alla psico-educazione all'affettività, all'autocontrollo e ai social skill. Nello specifico, i nostri dati suggeriscono che la focalizzazione dell'intervento, in termini di lavoro sull'emotività piuttosto che sulla socializzazione, dovrebbe tener conto della frequenza degli agiti. Nella gestione clinica di questi pazienti non va esclusa a priori la possibilità di passaggio all'atto suicidario, con relative attenzioni anamnestico-cliniche da avere sia al momento della valutazione diagnostica sia lungo il follow-up della presa in carico."
},
{
"id": "pubmed23n0784_15132",
"title": "[Verbal fluency among healthy elderly: a study of three complex verbal fluency tasks under healthy older people and patients with neurocognitive disorder or onset dementia of the Alzheimer type].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The aim of this study is to provide normative data for a phonological alternating task (FAT), a semantic alternating task (SAT) and an excluded letter task (ELT). The tasks were administered to 146 Flemish-speaking, cognitively healthy elderly. Data from 102 were used and were classified according to the significant variables. Subsequently, these tasks were administered to seven patients diagnosed with mild neurocognitive impairment (mild cognitive impairment, MCI) and seven patients with onset dementia of the Alzheimer type (DAT). Results of the standard study show that the level of education is a significant variable for all complex VFT and age for the SAT and the ELT, while age related deterioration is highest for the ELT. The error rate is highest for the ELT and lowest for the SAT. Analysis of the time duration shows that data should be collected for at least 2 min. The patients scored significantly lower than the normgroup of healthy adults. The error rate is highest for the SAT and lowest for the ELT."
},
{
"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.0088495575,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
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"id": "pubmed23n0650_17081",
"title": "[BAC 40 battery: a tool of cognitive evaluation for the diagnosis of Alzheimer's disease at the specialist office].",
"score": 0.0088495575,
"content": "BAC 40 is a \"composite\" battery of psychometric tests useful for the diagnosis of Alzheimer's dementia. It was elaborated using the modified Mini-Mental Status (MMS). The advantage is to establish a diagnosis in less than 20 minutes, exploring all the sectors of cognitive life. This tool was validated in a control population of 103 aged normal subjects and in 97 patients living at home or in institution and attending a neurology outpatient clinic for a memory complain. The scores obtained with \"BAC 40\" and the \"ADAS-COG SCALE\" were compared in all patients. The statistical analysis demonstrated a good correlation between the two scales, with a Spearman coefficient of -0.72 for the controls, and -0.90 for the patients. Cutoff values were determined below which a pathologic dementia process can be highly suspected. Score variations according to different parameters, and particularly in function of age, are given."
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"id": "pubmed23n0749_21422",
"title": "The clinician's role in the diagnosis of breast disease.",
"score": 0.0087719298,
"content": "Until 20 or 30 years ago, the diagnosis and treatment of breast disease was managed exclusively by the surgeon. This situation has changed to some extent as a result of recent technological advances, and clinicians' contributions to the diagnostic work-up and/or treatment of these cases can begin at any time. If they are the first physician to see the patient after the examination and formulation of a diagnostic hypothesis, they will almost always have to order a panel of imaging/instrumental examinations that is appropriate for the type of lesion suspected, the patient's age, and other factors; if they intervene at the end of the diagnostic work-up, it will be their job to arrive at a conclusion based on all of the data collected. The clinical examination includes various steps - history taking and inspection and palpation of the breasts - each of which is essential and requires the use of appropriate methods and techniques. The diagnostic capacity of the examination will depend largely on the consistency of the breasts, but it is influenced even more strongly by the doctor-patient relationship. Physicians must know their patient well, listen to and understand what she is saying, explain their own findings and verify that the explanations have been understood, and they must be convincing. Clinicians must also be able to assess the results of imaging studies (rather than relying solely on the radiologist's report), and this requires interaction with other specialists. The days are over when a clinician or radiologist or sonographer worked alone, certain that his/her examination method was sufficient in itself: today, teamwork is essential. But this also means that each member of the team must be extremely competent in his/her own sector and be aware of the other team members' limitations and expectations. The clinical examination remains central to the process since it is the basis for selecting appropriate treatment. SOMMARIO: Da quando si conosce la patologia mammaria la diagnosi e la terapia di tale patologia sono state a totale appannaggio del chirurgo, situazione che è proseguita fino a qualche decennio fa. Il recente progresso tecnologico ha modificato, in parte, questa situazione e il clinico può entrare nel percorso diagnostico o terapeutico in qualsiasi momento. Se è il primo coinvolto, dopo l'esame e dopo un'ipotesi diagnostica, dovrà, quasi sempre, orientarsi verso indagini strumentali in relazione al sospetto, all'età della paziente ecc., se è l'ultimo anello deve arrivare a una conclusione mettendo insieme tutte le informazioni. L'esame clinico è composto di varie fasi: anamnesi, ispezione, palpazione, ognuna essenziale. Ogni singola fase va affrontata con metodo e tecnica appropriata. La capacità diagnostica dell'esame clinico è influenzata dalla costituzione della mammella, ma ancor di più è condizionata da uno stretto rapporto tra paziente e medico che deve conoscere molto la paziente che gli sta davanti e che non solo deve \"visitare\", ma capire, spiegare, accertarsi che si abbia capito, convincere. È inoltre indispensabile che il clinico sia in grado di esaminare le indagini strumentali e non limitarsi a leggere i referti, quindi interagire con gli altri specialisti. L'epoca del clinico o del radiologo o dell'ecografista che lavora da solo credendo che il proprio esame sia sufficiente o sganciato da altri contesti è finita da tempo, tutti hanno bisogno di tutti. È però vero che ciascuno deve essere estremamente competente nel suo settore e deve conoscere i limiti e le aspettative di chi collabora in altre specialità, come rimane valida la regola che la clinica resta comunque il momento centrale, non fosse altro perché poi deve affrontare la terapia."
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"id": "pubmed23n0053_14933",
"title": "[Memory and language disorders in Alzheimer's dementia].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Memory dysfunction is the most notable feature of dementia of the Alzheimer type and is virtually mandatory for this diagnosis. The disruption of language ability is also a prominent clinical feature of this disease. Recent advances in cognitive neuropsychology suggest that Alzheimer type dementia in the early stages of the disease can be characterized by abnormalities but also by sparing of other cognitive mechanisms, particularly in memory and language. Nevertheless, many studies indicate an heterogeneity in cognitive profiles. This existence of subgroups of patients with Alzheimer type dementia would have important implications for therapeutic studies as well as investigations concerned with etiology."
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"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0086956522,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
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{
"id": "pubmed23n0899_3162",
"title": "[New predictors in prodromal Alzheimer: Deferred phase in word recall of MIS test].",
"score": 0.0086956522,
"content": "The Memory Impairment Screen (MIS-A) is a validated test to detect Alzheimer's Disease (AD) and other dementias. We have modified this test to suit a Spanish speaking population and added a new component, delayed recall (MIS-D). 1) To test a Spanish version of MIS-A and MIS-D. 2) To assess the discriminative validity of MIS-D as a screening tool for the amnestic variant of Mild Cognitive Impairment (aMCI). A case-control study of a cohort of 739 aged 65 years old and over, of whom 436 were healthy controls and 303 had a diagnosis of aMCI. The MCI group was patients from the Geriatric Unit for the Elderly at the Italian Hospital of Buenos Aires staffed by geriatricians. ANOVA test and test t de Student mean comparison. Sensitivity, specificity, positive predictive value (PPV) and negative predictive value (NVP) were estimated for MIS-D and MIS-A. Normative values for MIS-A and MIS-D were obtained from the control population. Both age and education significantly affected these values (p<0.0001). The cut-off for MIS-A should be 7.5 and for MIS-D, 5.5. Comparison between control population and aMCI population using ROC curve gave a result of 5.5 in MIS-D, with 97% specificity and 76% sensitivity. MIS-D was positively predictive of Amci. An extension of the sample in other health care contexts would enable us to verify its clinical validity for other populations."
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"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0086206897,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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|
2
|
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"text": "L'iperkaliemia provoca disturbi della ripolarizzazione con conseguente sviluppo di una T ampia, simmetrica e a base stretta, visibile nelle derivazioni precordiali."
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La risposta corretta è: 2. Iperkaliemia. Lo spironolattone, in quanto diuretico risparmiatore di potassio, inibisce l'azione dell'aldosterone a livello renale ed è responsabile di una diminuzione dell'escrezione di potassio. L'iperkaliemia provoca disturbi della ripolarizzazione con conseguente sviluppo di una T ampia, simmetrica e a base stretta, visibile nelle derivazioni precordiali. Lo spazio QT si accorcia. Queste anomalie compaiono con una kaliemia di circa 5,5-6 mmol/l. Al di sopra di 6,5 mmol/l, le alterazioni elettrocardiografiche sono costanti e sono dominate da disturbi della conduzione (rendendo possibili le extrasistoli ventricolari).
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La risposta corretta è: [HIDDEN] Iperkaliemia. Lo spironolattone, in quanto diuretico risparmiatore di potassio, inibisce l'azione dell'aldosterone a livello renale ed è responsabile di una diminuzione dell'escrezione di potassio. L'iperkaliemia provoca disturbi della ripolarizzazione con conseguente sviluppo di una T ampia, simmetrica e a base stretta, visibile nelle derivazioni precordiali. Lo spazio QT si accorcia. Queste anomalie compaiono con una kaliemia di circa 5,5-6 mmol/l. Al di sopra di 6,5 mmol/l, le alterazioni elettrocardiografiche sono costanti e sono dominate da disturbi della conduzione (rendendo possibili le extrasistoli ventricolari).
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Un paziente di 80 anni con un'anamnesi di ipertensione e in trattamento con enalapril e spironolattone arriva in ospedale con astenia e grave debolezza muscolare. La pressione arteriosa è di 110/70 mmHg. L'ECG mostra onde T acute elevate, extrasistoli ventricolari e QT corto. Qual è la diagnosi più probabile?
| 164
|
it
|
{
"1": "Ipercalcemia.",
"2": "Iperkaliemia.",
"3": "Ipomagnesiemia.",
"4": "Ipocalcemia.",
"5": "Ipernatremia."
}
| 123
|
NEFROLOGIA
| 2,013
|
{
"clinical_case_options": {
"MedCorp": {
"RRF-2": [
{
"id": "pubmed23n1129_4216",
"title": "[The OIBOH Registry (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease): an Italian observational study of secondary prevention after a coronary event during the pandemic COVID-19 outbreak].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Razionale. In Italia la pandemia COVID-19 ha determinato importanti riorganizzazioni logistiche nell'erogazione delle cure ospedaliere e di specialistica ambulatoriale. Ciò ha spinto clinici e decisori pubblico-amministrativi della Sanità ad adottare nuovi modelli organizzativi in molteplici scenari clinici. Materiali e metodi. Il registro OIBOH (Optimal Intensification therapy in a Broad Observed High risk patient population with coronary disease) è uno studio osservazionale \"cross-sectional\" condotto in vari centri italiani di cardiologia ambulatoriale per valutare durante la pandemia COVID-19 la capacità di identificare in breve tempo i pazienti ad altissimo rischio cardiovascolare residuo dopo un evento coronarico recente (<12 mesi). Successivamente alla valutazione clinica iniziale, venivano arruolati i pazienti ritenuti ad altissimo rischio, registrando le caratteristiche cliniche e di trattamento in una scheda di raccolta dati elettronica.Risultati. Al registro hanno partecipato 134 centri di cardiologia ambulatoriale che hanno arruolato 1428 pazienti su 3227 esaminati fra quelli che avevano avuto accesso ad una visita cardiologica durante la pandemia nel periodo ottobre 2020-marzo 2021. Il criterio di arruolamento era costituito dall'aver avuto una diagnosi di coronaropatia confermata angiograficamente negli ultimi 12 mesi, per sindrome coronarica acuta (SCA) o cronica (SCC). La SCA come evento indice era presente nel 93% dei pazienti arruolati mentre la SCC nel 7%. L'età media era 67 ± 10 anni, il 25% era di sesso femminile. Il 96.1% dei pazienti con SCA e il 67.6% dei pazienti con SCC sono stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Il 46% e 47% dei pazienti con SCA e SCC, rispettivamente, era diabetico. Oltre il 65% dei pazienti presentava una malattia coronarica multivasale. È stata osservata una importante prevalenza di arteriopatia periferica (17.5% nei pazienti con SCA e 19.6% nei pazienti con SCC). I valori di pressione arteriosa e frequenza cardiaca risultavano ben controllati (128 ± 25.2 mmHg e 65 ± 12.3 b/min nei pazienti con SCA; 127 ± 23.4 mmHg e 67 ± 13.2 b/min nei pazienti con SCC). Viceversa, è stato riportato uno scarso controllo dei livelli di colesterolemia LDL, con un valore medio di 88.8 ± 38.6 mg/dl nei pazienti con SCA e 86 ± 36.6 mg/dl nei pazienti con SCC. Solo il 16.4% dei pazienti con SCA raggiungeva i livelli raccomandati dalle attuali linee guida europee. Nonostante l'estensivo uso di statine (>90%), si è rilevato un utilizzo limitato dell'associazione statina ad alta intensità + ezetimibe (solo il 22.4% dei pazienti). Estremamente basso è stato l'utilizzo di inibitori di PCSK9 (2.5%). La duplice terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) è risultata complessivamente ben condotta fin dalla dimissione ospedaliera. Nei pazienti in DAPT, l'inibitore P2Y12 più utilizzato è risultato il ticagrelor alla dose di 90 mg, soprattutto dopo un evento coronarico acuto (in circa l'80% dei pazienti con SCA). Nella stragrande maggioranza dei casi (>90%) i cardiologi ambulatoriali hanno posto indicazione a prosecuzione della DAPT oltre i 12 mesi con aspirina e ticagrelor 60 mg bid. Conclusioni. La gestione del paziente con coronaropatia in fase cronica stabilizzata è molto complessa. Tale complessità logistico-gestionale si è accentuata durante la pandemia COVID-19. Il registro OIBOH ha evidenziato un'ottima capacità di identificare le problematiche clinico-prognostiche delle cardiologie ambulatoriali italiane, specie nei pazienti ad altissimo rischio residuo. Rimangono importanti aree di miglioramento come uno stretto controllo della colesterolemia LDL, mentre altre raccomandazioni delle linee guida, come la prosecuzione della DAPT con ticagrelor 60 mg oltre i 12 mesi, risultano ben applicate. L'implementazione dell'assistenza con la medicina digitale e l'intelligenza artificiale potrebbe migliorare di molto la performance dei clinici."
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"id": "pubmed23n0015_4898",
"title": "[The electrocardiogram and arterial hypertension in primary hyperparathyroidism].",
"score": 0.0099009901,
"content": "Cardiovascular conditions of 27 patients with primary hyperparathyroidism have been examinated. Hypertension has been found to be the only alteration significantly present (33,33% of patients), while heart disease are uncommon. Hypertension is often present without concomitant disease of the kidney. Blood pressure became normal in only one case over nine (11,11%) after parathyroidectomy."
},
{
"id": "pubmed23n1029_21332",
"title": "Esperienze di switch a cariprazina in pazienti schizofrenici con comparsa di effetti collaterali/comorbilità mediche.",
"score": 0.0098039216,
"content": "La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave e cronico con un background genetico e neurobiologico eterogeneo che influenza lo sviluppo precoce del cervello, ed è espressa come una combinazione di sintomi psicotici - come allucinazioni, deliri e disorganizzazione - e di sintomi negativi e cognitivi. Il trattamento dei pazienti con schizofrenia prevede l'utilizzo di antipsicotici, in accordo con i recenti dati di letteratura. Sulla base del meccanismo d'azione, gli antipsicotici vengono suddivisi in tipici (o \"di prima generazione\") e atipici (o \"di seconda generazione\"). Differiscono, anche, per la manifestazione di effetti collaterali, dovuti alla diversa affinità recettoriale caratteristica del singolo principio attivo. In questo caso clinico, presentiamo un giovane paziente di 24 anni con diagnosi di schizofrenia trattato prima con olanzapina e poi con risperidone, che ha manifestato significativi effetti collaterali di tipo metabolico e sessuali. La strategia terapeutica utilizzata è stata lo switch a un antipsicotico di terza generazione, cariprazina, con risoluzione delle collateralità e una migliore gestione dei sintomi negativi riportati. In conclusione, il modello di trattamento personalizzato sulla base delle condizioni cliniche e delle esigenze del paziente rappresenta l'approccio maggiormente adeguato nella gestione di ogni singolo caso."
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"id": "pubmed23n0104_18581",
"title": "[Acute response to calcium inhibitors in secondary arterial hypertension: does renin play a role?].",
"score": 0.0098039216,
"content": "Calcium channel blocking agents are considered to be particularly effective in reducing blood pressure (BP) in low renin essential hypertension and in primary aldosteronism. The aim of this study was to compare the acute BP response to nicardipine in 2 opposite situations of stimulation of the renin angiotensin system: eight patients (49 +/- 13 years, mean arterial BP (MAP) 123 +/- 8 mmHg) with primary aldosteronism (active renin less than 5 pg/ml, group 1) and nine patients (38 +/- 17 years, MAP: 107 +/- 13 mmHg) with renovascular hypertension and high level of active renin (greater than 25 pg/ml, group 2). They had not taken any antihypertensive treatment since at least one week. After 60 minutes in the supine position (T0) nicardipine was infused at a rate of 7.5 mg/h during 10 minutes (T10), 15 mg/h from the 10th to 20th minute (T20) and 30 mg/h during the last ten minutes (T30). Thus, a total cumulative dose of 8.75 mg was administrated in 30 minutes. BP was recorded by an indirect oscillometric method (Sentrom) every 2 minutes and renin was assayed through an immuno-radiometric procedure (IRMA). There was an important and similar BP fall in the 2 groups (Gr 1: T10-6 p. 100, T20-17 p. 100, T30-25 p. 100; Gr 2: T10-7 p. 100, T20-13 p. 100, T30-18 p. 100) with a very significant dose-effect relation (r = 0.67, p less than 0.001). There was also an important increase in heart rate similar in the 2 groups (+35 p. 100, +25 p. 100, ns).(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)"
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{
"id": "pubmed23n0999_17549",
"title": "[Bevacizumab e altri farmaci. Attività e sicurezza degli agenti anti-VEGF nel carcinoma ovarico.]",
"score": 0.0097087379,
"content": "Riassunto. L'angiogenesi svolge un ruolo importante sia nei tessuti epiteliali normali sia in quelli maligni. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato ampiamente studiato in oncologia sperimentale e clinica perché ci sono evidenze che sia coinvolto nella diffusione e nella diffusione metastatica del carcinoma ovarico. Il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor - VEGF) è l'attore principale nel meccanismo di angiogenesi e svolge un ruolo strategico nella proliferazione e migrazione delle cellule neoplastiche, con un impatto significativo sulla sopravvivenza e sull'outcome clinico. Secondo quanto emerge da molti studi sperimentali e clinici, le nostre conoscenze sulla biologia dell'angiogenesi e del VEGF sono aumentate portando allo sviluppo farmacologico di specifici agenti in grado di targeting VEGF. Questo nuovo campo di indagine offre agli scienziati l'opportunità di testare nuove possibilità terapeutiche nei pazienti con carcinoma ovarico con nuovi agenti mirati. Il bevacizumab, un anticorpo monoclonale anti-VEGF umanizzato, è stato il primo farmaco anti-VEGF scoperto ed è usato oggi per il trattamento di diversi tumori solidi. Negli ultimi anni questo agente è stato ampiamente testato nei pazienti con carcinoma ovarico, mostrando un'attività clinica interessante e un profilo di tossicità tollerabile sia nelle pazienti giovani sia in quelle anziane. Il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel e successivamente utilizzato come agente singolo, è indicato per il trattamento del carcinoma epiteliale dell'ovaio di stadio III o IV, tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primario dopo iniziale resezione chirurgica. Il bevacizumab è anche usato per il trattamento di pazienti con carcinoma ovarico epiteliale ricorrente e resistente al platino, delle tube di Falloppio o dal tumore peritoneale primario che hanno ricevuto non più di 2 regimi precedenti di chemioterapia. Inoltre, il bevacizumab, combinato con carboplatino e paclitaxel o con carboplatino e gemcitabina (e usato come agente singolo), è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovario sensibile al platino, tuba di Falloppio o tumore peritoneale primario. Le linee guida più accreditate suggeriscono quando bevacizumab deve essere usato nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato e ricorrente. Altri agenti anti-VEGF, come gli inibitori della tirosin-chinasi del recettore VEGF (VEGFR), sono stati ampiamente testati nel carcinoma ovarico e molti altri sono in corso di studi al fine di testare la loro attività e sicurezza rispetto a bevacizumab. Gli agenti anti-VEGF e gli inibitori di PARP svolgono oggi un ruolo strategico nel trattamento del cancro ovarico con agenti mirati in associazione con la chemioterapia e la chirurgia in un'ottica multidisciplinare e personalizzata."
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{
"id": "pubmed23n0596_19784",
"title": "[Prevalence of primary aldosteronism in hypertensive patients and its effect on the heart].",
"score": 0.0097087379,
"content": "Primary hyperaldosteronism (PHA) is thought to have a harmful effect on the cardiovascular system and, in recent years, the number of cases of hypertension due to PHA has been increasing. The aims of this study were to determine the prevalence of PHA and to assess cardiac damage associated with the condition in 183 consecutive hypertensive patients. A full secondary hypertension work-up was performed, and included ECG and echocardiography. In total, 11 (6%) patients were diagnosed with PHA. Compared with other hypertensives, those with PHA had higher systolic blood pressure, more frequently had evidence of left ventricular hypertrophy on ECG (45.5% vs 11.6%; P< .01), and had a larger left ventricular mass on echocardiography (145.5 g/m(2) vs 97.52 g/m(2); P< .0001). In conclusion, PHA is a significant contributor to the increasing prevalence of hypertension and its effect on the heart is greater than that of other causes of hypertension."
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{
"id": "pubmed23n0993_8368",
"title": "Al professor Mosca la \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons.",
"score": 0.0096153846,
"content": "È la massima onorificenza conferita dalla più grande organizzazione mondiale di chirurghi La più grande organizzazione mondiale di chirurghia ha conferito la sua massima onorificenza al professor Franco Mosca, Emerito di Chirurgia generale dell'Università di Pisa. La \"Honorary Fellowship\" dell'American College of Surgeons (ACS) è stata assegnata al professor Mosca in occasione del Congresso 2018 che si è svolto a Boston. L'ACS, fondata nel 1913, è la più grande organizzazione di chirurgia generale e specialistica e riunisce più di 82.000 chirurghi di tutto il mondo, con lo scopo di migliorare la qualità della pratica chirurgica. Dalla sua istituzione a oggi sono divenuti membri onorari 470 chirurghi internazionali e tra di loro primo italiano fra tutti Raffaele Bastianelli nel lontano 1918 ed a seguire Roberto Alessandri nel 1926, Mario Dogliotti nel 1951 e Pietro Valdoni nel 1955. Il professor Franco Mosca, Fellow dell'ACS da 25 anni, aggiunge questo massimo riconoscimento ad honorem ad altri ambiti e molto esclusivi, quali il Royal College of Surgeons (2006), l'American Surgical Association (2008) e il Polish Association of Surgeons (2011). Nella Motivazione del riconoscimento si ricorda che \"il professor Franco Mosca è divenuto cattedratico nel 1986. Da allora ha creato una Unità Operativa di eccellenza in chirurgia oncologica, vascolare e trapiantologica. Fin dall'inizio della sua carriera si è dedicato a migliorare l'organizzazione ospedaliera introducendo la terapia intensiva post chirurgica, l'endoscopia chirurgica, l'ecografia diagnostica ed operativa nella convinzione che i chirurghi non possono delegare queste attività ad altri se vogliono ottenere i migliori risultati. Queste basi hanno consolidato lo sviluppo di una costellazione di nuovi programmi per il trattamento dell'ipertensione portale, la chirurgia vascolare, i trapianti di organi (rene, pancreas, fegato). Inoltre il professor Mosca ha sviluppato la chirurgia oncologica e in particolare quella pancreatica ed epatobiliare; infine ha, tra i primi in Italia, sviluppato la chirurgia laparoscopica. L'interesse per le nuove tecnologie ha portato il professor Mosca a stabilire legami stretti con i Dipartimenti di Ingegneria delle Università Pisane, mettendo a punto nuovi dispositivi per la chirurgia laparoscopica e l'endoscopica fino alla creazione di un Centro di Eccellenza (Endocas) per ricerca e training in chirurgia assistita dal computer. Questo centro è riconosciuto, primo e unico in Italia, dall'American College of Surgeons quale 'Accredited Education Institute'. Il professor Mosca è un eccezionale leader chirurgico e uno dei più rispettati e influenti chirurghi europei\". \"Desidero condividere questo riconoscimento - ha dichiarato il professor Franco Mosca - con quanti hanno collaborato con me in tanti anni di impegno e sacrificio rendendo possibile il raggiungimento di risultati importanti a favore dei nostri pazienti e della Sanità Pubblica. Sono molto gratificato per essere stato presentato all'ACS da un illustre allievo della Scuola Medica Pisana: il professor Fabrizio Michelassi chirurgo di fama mondiale\"."
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"id": "pubmed23n0586_12765",
"title": "[Blood pressure control in hypertensive patients with left ventricular hypertrophy. The VIIDA Study].",
"score": 0.0096153846,
"content": "The aims were to determine the effectiveness of blood pressure (BP) control in hypertensive patients with left ventricular hypertrophy (LVH), as detected by ECG, and to identify the variables associated with poor control, particularly in diabetics. The study included hypertensive patients with ECG evidence of LVH who attended cardiology outpatient clinics between April 2003 and November 2004. Patient characteristics and clinical variables were recorded on admission to the study. Of the 16,123 patients included, 4037 (25.04%) had LVH at presentation. Some 58.1% of these latter patients had a history of cardiovascular disease. Only 8.1% of diabetic patients had BP values below 130/80 mmHg, whereas 22.4% of nondiabetic patients were well-controlled. Multivariate analysis showed that the only independent predictors of poor BP control were diabetes (odds ratio [OR] 3.62, 95% confidence interval [CI] 2.7-4.7), female sex (OR 1.18, 95% CI 1.02-1.33), increased voltage recording in lead V5 (OR 1.027 per mm, 95% CI 1.01-1.03), and body mass index (OR 1.03, 95% CI 1.00-1.05), whereas a history of cardiovascular disease was associated with good BP control (OR 0.57, 95% CI 0.48-0.70). The prevalence of LVH, as identified by ECG, was high in hypertensive patients attending cardiology outpatient clinics, and comorbid conditions were common. Control of BP was suboptimal, particularly in diabetic patients, fewer than 10% of whom were well-controlled. Finally, BP control in patients with LVH was influenced by sex, body mass index, and a history of cardiovascular disease."
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"id": "pubmed23n1029_21329",
"title": "Principi di farmacodinamica e farmacocinetica nello switch tra antipsicotici: focus su cariprazina.",
"score": 0.0095238095,
"content": "Cariprazina {RGH-188; trans-N- [4- [2- [4- (2,3-diclorofenil) piperazin-1-il] etil] cicloesil] -N_, N_-dimetilurea cloridrato} è un antipsicotico atipico di nuova generazione, con un originale profilo farmacodinamico e farmacocinetico. Cariprazina ha due metaboliti attivi, uno dei quali ha un'emivita di 1-3 settimane, che è la più lunga di qualsiasi antipsicotico atipico, con emivita effettiva funzionale totale (cariprazina più due metaboliti) di 7 giorni. Il farmaco mostra un'affinità che è circa 10 volte più alta per i recettori D3 che per D2 (rispettivamente pKi 10,07 e 9,31). L'affinità per D3 è superiore all'affinità della stessa dopamina. Cariprazina mostra inoltre un'elevata affinità per i recettori 5-HT2B (pKi 9,24), con antagonismo puro. Cariprazina è un agonista parziale e ha un'affinità significativa, ma inferiore all'affinità per D3, sui recettori 5-HT1A (pKi 8,59). Agendo su D3 e 5-HT1, cariprazina migliora i sintomi negativi, l'anedonia e i deficit cognitivi. L'affinità per i recettori 5-HT2A (pKi 7,73), H1 (pKi 7,63) e 5-HT2C (pKi 6,87) è inferiore, così come minori sono le affinità per i recettori adrenergici, istaminergici e colinergici, recettori che sono spesso responsabili di effetti collaterali. Grazie al profilo di tollerabilità (sicurezza cardiovascolare, bassa probabilità di dare sedazione e iperprolattinemia, basso rischio metabolico), insieme alla sua peculiare efficacia sui sintomi negativi e alla sua lunga emivita, che spesso migliora la scarsa aderenza, cariprazina è un candidato valido per il passaggio da un antipsicotico inefficace (o parzialmente efficace, con particolare riferimento ai sintomi negativi), poco tollerato, o assunto con una scarsa aderenza. Questo articolo esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di cariprazina e discute le loro implicazioni in termini di identificazione dei pazienti che possano beneficiare di un passaggio a cariprazina, e della migliore strategia per completare lo switch con successo."
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{
"id": "pubmed23n0540_14866",
"title": "[Use of spironolactone and indapamide in the treatment of low-renin arterial hypertension].",
"score": 0.0095238095,
"content": "To compare efficacy of use of the blocker of aldosteron receptors spironolactone and diuretic indapamide in low-renin arterial hypertension (AH), their action on blood pressure, serum concentrations of sodium, potassium, creatinine, plasmic renin activity (PRA), plasmic aldosteron concentration (PAC). The study included 31 females aged 40-60 years with hardly correctable AH and high PAC to (PRA) ratio. Biochemical parameters were measured before 2-week treatment with indapamide (1.5 mg/day) and spironolactone (25 mg/day) and after the treatment. Between the courses there was a 2-week interval. In AH patients with high PAC/PRA spironolacton reduced AP more significantly (-15.5 / -8.2 mmHg) than indapamide (-10.9 / -5.9 mmHg). Indapamide lowered potassium serum levels by 0.28 mmol/l (p < 0.05), spironolacton raised it by 0.26 mmol/l (p = 0.05). Sodium concentration in the serum reduced only after treatment with spironolactone. Both drugs increased blood concentrations of creatinine, aldosteron, PRA, but spironolactone was more active. In treatment-resistant AH it is necessary to perform screening for detection of patients with low-renin hypertension. Such patients are effectively treated with spironolacton in low doses."
},
{
"id": "pubmed23n0694_15642",
"title": "",
"score": 0.0094339623,
"content": "E'ormai noto che esiste la possibilità rivoluzionaria di utilizzare il fegato per il trattamento della stadio terminale delle epatopatie.Nel gennaio 1980 si celebra il decimo anna di sopravvivenza con fegato trapiantato (la più lunga della letteratura) di un paziente da noi trattato. Si tratta di uno dei 12 malati sottoposti a trapianto e seguiti per più di 5 anni.La nota positiva di questa tipo di trattamento è rappresentata dall'eccellente tenore di vita che i pazienti conducono e dalla riabilitazione sociale e professionale.La nota negativa è data, invece, dal fatto che i buoni risultati non vengono raggiunti con regolarità e non possono essere previsti con esattezza. In questa breve rassegna considereremo la esperienza da noi fatta presso l'Università di Denver nel Colorado, mettendo in risalto le cause dell'elevata mortalità precoce e le prospettive future di questa mezzo terapeutico."
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{
"id": "pubmed23n0071_20320",
"title": "[Ventricular arrhythmia in patients with hypertension and left ventricular hypertrophy].",
"score": 0.0094339623,
"content": "Left ventricular hypertrophy is a problem in itself in patients with hypertension. Hypertensives with left ventricular hypertrophy have a higher incidence of ventricular arrhythmias and sudden death. This article reviews the epidemiological evidence in favour of this association. Although the mechanism of ventricular arrhythmias in patients with left ventricular hypertrophy in unclear, several hypotheses have been suggested including cellular electrophysiological changes, alterations of the myocardial tissue and silent myocardial ischemia. The management of ventricular arrhythmias in hypertensive patients implies an effort to prevent left ventricular hypertrophy by early and aggressive treatment and a judicious choice of antihypertensive agents capable of reducing left ventricular hypertrophy. It is also important to avoid hypokalemia and other electrolytic disorders. Antiarrhythmic drugs should be reserved for symptomatic patients who do not respond to other preventive measures."
},
{
"id": "pubmed23n0885_1883",
"title": "[Ecological study on the mortality of residents in Manfredonia (Apulia Region, Southern Italy) from 1970 to 2013].",
"score": 0.0093457944,
"content": "OBIETTIVI: valutare lo stato di salute della popolazione residente nel comune di Manfredonia dal 1970 al 2013. DISEGNO: analisi descrittiva dell'andamento temporale della mortalità generale, per gruppi di cause, dal 1970 al 2013. SETTING E PARTECIPANTI: i dati di mortalità e le popolazioni residenti sono di fonte Istat. Sono state esaminate 55 cause di decesso. Le analisi sono disaggregate per sesso e periodo. PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono stati elaborati i rapporti standardizzati di mortalità (SMR%), con i rispettivi intervalli di confidenza al 90% (IC90%), e i tassi di mortalità standardizzati col metodo diretto (TSD ). RISULTATI: lo stato di salute misurato dal tasso di mortalità per tutte le cause migliora nel tempo: i TSD passano da 92 x10.000 negli anni 1970-1974 a 52 x10.000 nel biennio 2012-2013 negli uomini, da 70 x10.000 a 39 x10.000 nelle donne. Tuttavia, rispetto alla media regionale Manfredonia perde progressivamente il suo vantaggio, passando da -20% a -10% negli uomini, e da -20% a +1,5% nelle donne. Questo andamento è molto evidente per il complesso delle cause cardiovascolari, mentre i tumori maligni sono in generale nella media regionale. Nell'ultimo periodo disponibile per causa di decesso (2006-2011), la mortalità per infarto miocardico è stata più alta della media regionale (uomini: +35%; donne: +54%). I rapporti standardizzati di mortalità (SMR) mostrano tra gli uomini valori in crescita, in particolar modo rispetto al riferimento provinciale, con un eccesso a cominciare dal periodo 2006-2011 (22 decessi/anno e 19 attesi; SMR%: 117,2; IC90% 101,1-135,2; riferimento: provincia di Foggia). Anche tra le donne gli SMR% superano i riferimenti provinciali negli ultimi periodi esaminati (nel 2012-2013: 7 decessi/ anno e 4,2 attesi; SMR%: 116,4; IC90% 97,0-260,7; riferimento: provincia di Foggia). CONCLUSIONI: la mortalità a Manfredonia è diminuita in misura minore rispetto a quella osservata nei riferimenti provinciali e regionali. Il vantaggio che si osservava negli anni Sessanta si è, infatti, ridotto nel tempo, fino ad annullarsi negli ultimi anni. Dal 1970, Manfredonia ha progressivamente perso il vantaggio che aveva. Dagli anni Duemila, la mortalità per infarto del miocardio è in eccesso sulla media regionale e provinciale. Da casi documentati in letteratura si osserva che le popolazioni che sperimentano catastrofi di origine naturale o antropica possono fronteggiare un aumento di patologie cardiovascolari. La mortalità per tumore polmonare mostra un eccesso sulla media regionale, in particolare provinciale, a cominciare dal 2000, coerentemente con i tempi di latenza legati all'esposizione ad arsenico negli anni Settanta."
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{
"id": "pubmed23n0099_1394",
"title": "[Arterial hypertension with hypokalemia].",
"score": 0.0093457944,
"content": "After a careful review of the literature on physiopathological role of the renin-angiotensin-aldosterone system in cases of arterial hypertension with hypokalaemia, a simple diagnostic procedure is suggested to differentiate between this and secondary hypertensions which, though few, are often curable. Three clinical cases examined in the medical department of Casalpusterlengo Hospital are presented in which the study of the renin-angiotensin system proved decisive for a correct diagnosis of the hypertension."
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{
"id": "pubmed23n1159_1494",
"title": "Presentazione della cerimonia per il Centenario di Annali Italiani di Chirurgia.",
"score": 0.0092592593,
"content": "Il 10 Ottobre prossimo avrò il compito di moderare insieme ad Eugenio Santoro, già Presidente della Società Italiana di Chirurgia, la cerimonia di celebrazione in chiave storica del CENTENARIO di attività dalla sua fondazione della rivista Annali Italiani di Chirurgia. La cerimonia rappresenta il tema privilegiato del programma del VI Congresso del Collegio degli Storici della Chirurgia (10 Ottobre 2022), che avrà luogo a Roma presso il Cavalieri Waldorf Astoria (ex Hilton) nell'ambito del 124° Congresso della Società Italiana di Chirurgia (9-12 Ottobre 2022). Dopo aver collaborato per tanti anni con il prof. Giovanni Marcozzi, Redattore Capo di questa rivista, e poi avendone assunto nel 1987 il ruolo di Direttore, sono testimone della continuità editoriale della pubblicazione, e delle significative innovazioni introdotte a partire dal 1988. Nel 2022 è stata finalmente raggiunta la data dei 100 anni di attività della pubblicazione da quella della stampa del primo Fascicolo nel lontano 1922. Per gli uomini il sommarsi degli anni di vita si accompagna ad un progressivo accumulo di esperienze, e generalmente allo sviluppo di una visione equilibrata delle vicende umane, che viene definita saggezza. Questo non è però una costante, e nell'uomo centenario può manifestarsi invece una involuzione sia fisica che mentale, con diminuzione della memoria, segni di distacco dalla realtà, e diminuzione del senso critico. Si riconosce quindi su tali basi la saggezza e presenza di spirito critico dell'anziano dalla decadenza del vecchio. Per una rivista scientifica raggiungere i 100 anni di attività è segno indiscutibile di vitalità e di corretta gestione, ma non sempre equivale ad un miglioramento della qualità delle pubblicazioni e accrescimento del credito e dei consensi. Può infatti mostrare i segni di una sclerosi e immobilismo dei meccanismi editoriali, e distacco dalle esigenze moderne, mostrando segni di invecchiamento. Con tutta evidenza questo non è avvenuto per Annali Italiani di Chirurgia. Se si analizzano le caratteristiche della rivista all'atto della sua fondazione e si confrontano con quelle attuali, si constata che nel corso degli ultimi 35 anni la rivista si è rinnovata ed è addirittura ringiovanita, allineandosi alle moderne esigenze editoriali della letteratura scientifica del settore. Si è allineata alle caratteristiche formali e funzionali - peer review - delle più autorevoli riviste internazionali del settore, ha adottato stabilmente l'Inglese in quanto lingua internazionale della Scienza, si è duplicata con la fondazione di una Edizione Digitale di riconoscimento internazionale (ISSN), con libero accesso a tutti i contenuti dell'edizione a stampa dal 2000 - dunque una vera Biblioteca di libero accesso full text nel sito web www.annitalchir.com, dotata di motore di ricerca per titoli, Autori e argomento, e infine con l'istituzione di uno specifico settore di pubblicazione esclusivamente digitale - Epublish - dei singoli Casi Clinici, che costituisce ormai, a distanza di 12 anni, un vero Album a colori di una vastissima casistica di patologie chirurgiche particolari. Dunque la data del Centenario per Annali Italiani di Chirurgia corrisponde non ad un invecchiamento ma ad un vistoso ringiovanimento, confermato dal crescente credito che riscuote in Italia e dall'attrazione internazionale prorompente che va dimostrando. Per tutto questo un grazie per le innovazioni realizzate va indirizzato, in ordine di tempo, al compianto dottor Emilio Cappelli della Nuova Editrice Cappelli per la gestione della prima transizione, insieme al Gruppo Editoriale Milano (GEM), con rinnovamento della struttura della rivista nel 1988, e soprattutto al dottor Luigi Pozzi che dal 2005 ne è subentrato come Publisher con la Luigi Pozzi Editore, e la tipografia Stilgrafika di Castenaso (Bo). Un ringraziamento particolare va al Prof. Vincenzo Casolino, già Direttore della Biblioteca \"Guglielmo Marconi\" del CNR, che fin dal 1988 ha appoggiato in maniera convinta e sostanziale le fasi iniziali del nuovo corso della rivista, ed ha rappresentato un ruolo determinante nella nascita, sotto l'egida del CNR, della sua Edizione Digitale, con immediato riconoscimento internazionale (ISSN). Un grazie va alla dottoressa Valentina Miccichè, CEO della Società Ad Hoc Solution s.r.l., che ha brillantemente progettato fin dal 2010 con Chiara Mazzuca la struttura e la funzionalità dell'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, aggiornandola con puntualità alle accresciute esigenze di accessibilità e rinnovamento delle caratteristiche desiderate dei siti www.annitalchir.com e www.annaliitalianidichirurgia. it Ai posteri il compito di proseguire sulla strada tracciata e percorsa, e l'onere di completare auspicabilmente con onore e successo il prossimo Centenario. Prof. Nicola Picardi."
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{
"id": "pubmed23n0007_13840",
"title": "[Primary hyperaldosteronism with paroxysmal arterial hypertension. Apropos of 2 operated cases].",
"score": 0.0092592593,
"content": "Primary hyperaldosteronism usually causes moderate hypertension. It is rare to note as in our two patients intermittent attacks of paroxysmal hypertension. The diagnosis of aldosteronism will be suspected on the finding of persistent hypokalemia with acidosis. It will be confirmed by laboratory examinations severe fall in plasma renin activity and rise in aldosterone in the adrenal veins. To determine the affected side, one may carry out adrenal phlebography which is a difficult technic, and/or a scan using iodine cholesterol which is benign and precise. Surgery with removal of the adenomatous hyperplasia in one case and of an adenoma in the other, gave one very good result."
},
{
"id": "pubmed23n0711_1544",
"title": "[ Monotherapy with tamsulosin].",
"score": 0.0091743119,
"content": "G.G. è un paziente di 62 anni, in condizioni generali discrete, che giunge alla nostra osservazione per la presenza di sintomi urinari del basso tratto urinario, International Prostate Symptom Score (IPSS) pari a 16. Anamnesi familiare negativa per carcinoma prostatico. Il paziente esegue terapia con calcio antagonista per ipertensione arteriosa. Ha subito un intervento di colecistectomia. Il paziente riferiva inoltre una qualità di vita negativamente influenzata da sintomi minzionali irritativi che lo portavano ad alzarsi più di 3 volte a notte per urinare ed una pollachiuria diurna ogni 3 ore. Viene inoltre riferita un'attività sessuale moderatamente insoddisfacente."
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{
"id": "pubmed23n0028_12146",
"title": "[Initial serum potassium level in relation to cardiac arrhythmias in acute myocardial infarction (author's transl)].",
"score": 0.0091743119,
"content": "In 565 patients with acute myocardial infarction admitted to a coronary care unit within 12 hours of the onset of symptoms, serum potassium level was determined on admission. The incidence of dysrhythmias occurring during the first 12 hours was referred to the initial serum potassium level. Hypopotassemia (less than or equal to 3.5 mmol/l) was seen in 9.2% and associated with a significantly higher incidence of ventricular arrhythmias in 33% as compared to 18% in the control group. Especially ventricular fibrillation was significantly more frequent in the hypokalaemic (14%) than in the normokalaemic (3%) patients (P less than 0.01). Hyperpotassemia (less than or equal to 5.1 mmol/l) was found in 6% with a higher incidence of second and third degree AV block and left-bundle branch block. This group was much more prone to severe haemodynamic complications and therefore had a bad prognosis with a high clinic mortality of 53%. There was no relation between supraventricular arrhythmias, sinuatrial bradyarrhythmias and intraventricular block other than left bundle branch block to serum potassium level."
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{
"id": "pubmed23n1137_1437",
"title": "[Prevalenza di ipotiroidismo nei pazienti sottoposti a emodialisi presso un ospedale generale di Ahvaz.]",
"score": 0.0090909091,
"content": "Riassunto. Obiettivo. Lo scopo di questo studio trasversale è determinare la prevalenza dell'ipotiroidismo tra i pazienti in emodialisi (ED) e i suoi potenziali fattori di rischio. Metodi. Sono stati raccolti dati demografici e di laboratorio [vale a dire, livelli sierici di tireotropina (TSH), anticorpi anti-perossidasi tiroidea (anti-TPO)] di 117 pazienti con MH. I dati sono stati analizzati da SPSS.V 26, quando necessario. Risultati. I pazienti avevano un'età media (DS) di 59,47±15,08 anni e il 66,7% (n=78) era di genere maschile. I livelli medi (DS) di TSH erano 2,56 (4,01) μIU/mL. L'ipotiroidismo subclinico (SCH) è stato definito come un livello di TSH >4,2 μIU/mL e FT4 normale. Quindici pazienti (12,80%) avevano SCH. Non c'era correlazione significativa tra ipotiroidismo ed età, genere e/o malattie sottostanti (p>0,05). Inoltre, tra i 15 pazienti con SCH, 1 paziente (6,7%) ha mostrato un risultato anti-TPO positivo mentre 14 pazienti (93,3%) hanno avuto un risultato anti-TPO negativo. Conclusione. Data la notevole prevalenza dell'ipotiroidismo nei pazienti con ED, lo screening di routine della funzione tiroidea in questa popolazione di pazienti può aiutare a ridurre i tassi di complicanze e mortalità attraverso una diagnosi precoce e un intervento tempestivo."
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{
"id": "pubmed23n0658_14922",
"title": "[Potassium physiology, hypokalaemia and hyperkalaemia].",
"score": 0.0090909091,
"content": "Potassium (K+) is a key component of the resting membrane potential of all cells that influences many important biologic events. The clinical importance of K+ is that surpluses or deficits in K+ in the extracellular fluid may predispose the patient to cardiac arrhythmias. The kidneys adjust overall K+ homeostasis by increasing or decreasing the rate of excretion of K+. Urinary excretion of K+ has 2 components: (i) the concentration of K+ in the tubular fluid that depends on the capacity of the cortical collecting duct to secrete K+. The capacity is determined by the lumen-negative transepithelial potential difference generated by the electrogenic reabsorption of Na+. Aldosterone and to a lesser degree HCO3- and Na+ in the tubular fluid are implicated in the generation of the potential difference. This component is evaluated by the transtubular K+ gradient (TTKG). (ii) The volume of fluid delivered to the cortical collecting duct that depends on the osmolar rate of excretion. These 2 components can be calculated if blood osmolality is higher than urine osmolality. Thus, investigating K+ abnormalities is based on the determination of TTKG and osmolar rate of excretion in the cortical collecting duct, on other clinical (extracellular fluid, blood pressure...) and biological data (24-hour K+ excretion, renin, aldosterone...) easily available. First treatment of K+ abnormality is the treatment of its cause. Insulin and glucose supply and dialysis are the best symptomatic treatments of hyperkalaemia."
},
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"id": "pubmed23n1025_14978",
"title": "LETTERA DEL DIRETTORE.",
"score": 0.009009009,
"content": "Fondata nel 1922 quale prima rivista a carattere nazionale, la sua stessa denominazione di \"annali\" si rifaceva idealmente, con slancio nazionalistico in una particolare nostra epoca storica, al titolo \"Annales\" del più famoso storico latino dell'epoca imperiale romana, Publio Cornelio Tacito (56-120 d.C.) Nel 1987 il tradizionale modello di pubblicazione ha subito rilevanti cambiamenti ed innovazioni: avvicendamento nella direzione, composizione del Board, responsabilità editoriale, proprietà legale della rivista, adozione ufficiale della lingua Inglese e infine fondazione nel 2008 del sito web www.annitalchir.com (o anche www.annaliitalianidichirurgia. com) a costituire l'Edizione Digitale di Annali Italiani di Chirurgia, vero portale interattivo, ufficialmente accreditata dal CNR con ISSN 2239-253X, e destinato ad affiancare la storica edizione a stampa. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. Nella consapevolezza che la rete informatica stava occupando tutti i più importanti mezzi di informazione, il sito è stato reso accessibile in rete a chiunque, per consentire la lettura di tutti gli articoli pubblicati a partire dal 2000, individuabili per titolo, argomento e singolo Autore con un potente motore di ricerca. Una vera e propria biblioteca di consultazione. La conseguenza di queste fondamentali innovazioni è stata l'acquisizione nel 2009 di un iniziale punteggio di Impact Factor, da lungo tempo perseguito, e la concessione dal National Center di Biotechnology Information (NCBI) di un \"account\" specifico per consentire l'inserimento immediato in PubMed delle citazioni bibliografiche degli articoli pubblicati, comprensivi di Abstract (Inglese) e Riassunto (Italiano). La concessione a rinnovo annuale ad Elsevier della gestione bibliometrica degli articoli pubblicati, garantisce la continuità della citazione anche in Scopus, pur con i tempi più dilazionati. propri di questa organizzazione. Per poter \"alleggerire\" - o meglio per non \"appesantire\" - i fascicoli bimestrali con la pubblicazione degli articoli riguardanti singoli casi clinici, si è deciso di destinarli alla pubblicazione soltanto nell'edizione digitale e non stamparli su carta. Da quella data quindi sono stati accettati gli articoli riferiti ai casi clinici di \"cronaca chirurgica\" di particolare interesse, ma per destinarli alla sola pubblicazione on-line con la procedura e-publish, anch'essa riconosciuta da Pub Med, restando di libera lettura in rete a tutti, e conservando la vividezza dei colori dell'iconografia. È stato così costituito un sempre più ricco Archivio casistico esclusivo di casi clinici particolari. Su richiesta degli Autori è stato possibile pubblicare anticipatamente e temporaneamente on-line nell'Edizione Digitale - con la procedura aheadofprint - anche articoli già pronti alla pubblicazione a stampa, ma in coda di attesa per essere inseriti nel sommario di uno dei sei fascicoli bimestrali. Tutte queste innovazioni hanno attirato l'attenzione prima da parte di chirurghi dell'area mediterranea e poi di quelli dell'Europa balcanica e orientale, ed anche dell'Asia, che hanno cominciato a chiedere di pubblicare sull'Edizione a stampa o anche on-line nell'Edizione Digitale di Ann.Ital.Chir, con la sorpresa di un progressivo iniziale equilibrio numerico tra articoli di chirurghi Italiani e Chirurghi di altri paesi. Alla fine del 2019 però il numero degli articoli richiedenti la pubblicazione sulla nostra rivista da parte di Autori stranieri ha superato addirittura quello dei chirurghi Italiani. Anche senza voler coltivare sentimenti nazionalistici, convinti come siamo che La science n'a pas de patrie, è motivo di legittima soddisfazione constatare l'attenzione verso questa rivista da parte di numerosi chirurghi stranieri, e la sua entrata stabilmente tra le riviste di interesse internazionale. Dal confronto con articoli provenienti da Autori stranieri, che spesso presentano articoli originali con casistiche numerosissime, anche se per lo più retrospettive, oltre che di esempi di interessanti ricerche sperimentali, non si può però trascurare una critica alla politica nazionale della nostra organizzazione sanitaria. Ciò che manca in generale oggi alle pubblicazioni scientifiche Italiane sono soprattutto la numerosità delle casistiche, dovuta innegabilmente alla riduzione dei posti letto soprattutto nei reparti delle istituzioni universitarie, che riduce la possibilità di realizzare studi prospettici mirati con adeguato peso statistico. Una possibile soluzione di questo problema sarebbe quella di suggerire ai chirurghi Italiani interessati alla diffusione della loro esperienza e cultura una collaborazione su studi multicentrici su specifiche problematiche, superando un individualismo che finisce per danneggiare l'autorevolezza dei risultati. Questo auspicio potrebbe diventare realtà se, mettendo a bando sterili personalismi, diverse sedi ed istituzioni chirurgiche tra loro affini concordassero e concentrassero studi ed esperienze su temi comuni, in una collaborazione scientifica programmata."
},
{
"id": "pubmed23n0376_1729",
"title": "[Excess of mineralocorticoids in essential hypertension: clinical-diagnostic approach].",
"score": 0.009009009,
"content": "Primary hyperaldosteronism is more frequent among subjects with essential hypertension than previously thought. The prevalence, according to local and international evidence could fluctuate between 9 and 10%. To investigate if subjects with essential hypertension have different aldosterone and renin plasma levels than normotensive subjects. One hundred twenty five subjects with essential hypertension, not receiving medications for at least two weeks prior to the study and 168 age and sex matched normotensive controls were studied. Blood was drawn between 9 and 10 AM during a sodium free diet to determine plasma aldosterone, plasma renin activity and potassium. Plasma aldosterone was higher in hypertensive subjects than controls (11.6 +/- 7.6 and 9.9 +/- 5.1 ng/dl respectively; p = 0.04). Plasma renin activity was lower in hypertensives than controls (1.42 +/- 1.28 and 1.88 +/- 1.39 ng/ml/b respectively; p < 0.001). Thus, plasma aldosterone/plasma renin activity ratio was higher in hypertensives (13.8 +/- 13.5 and 8.3 +/- 7.8; p < 0.001). A pathological ratio was defined as over 25, corresponding to the mean plus two standard deviations of the control group. Primary hyperaldosteronism was found in 5/125 hypertensives (4%) and 1/168 normotensive subject (0.6%). None had hypokalemia. Subjects with essential hypertension have higher plasma aldosterone and lower plasma renin activity than normal controls. A plasma aldosterone/plasma renin activity over 25 was defined as abnormal."
},
{
"id": "pubmed23n0932_1180",
"title": "[La combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) nel trattamento del carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia: le notizie sulla mia morte sono state esagerate?]",
"score": 0.0089285714,
"content": "Riassunto. L'analisi è stata condotta al fine di valutare l'effetto sia sulla sopravvivenza globale (OS) sia sulla sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) della chemioterapia di combinazione in prima linea per il carcinoma pancreatico in fase avanzata di malattia. La presente analisi è limitata agli studi randomizzati controllati (RCT) di fase III. Successivamente è stata applicata la European Society for Medical Oncology Magnitude of Clinical Benefit Scale (ESMO-MCBS) agli RCT di fase III analizzati per ricavare uno score relativo all'entità del beneficio clinico ottenuto per ciascun RCT. Sono state calcolate inoltre le differenze in termini di PFS tra i diversi bracci di trattamento rapportandole con i costi dei farmaci necessari per ottenere il beneficio di PFS. La nostra analisi ha valutato 11 RCT di fase III, per un totale di 4572 pazienti. Combinando i costi della terapia con la misura dell'efficacia espressa dalla PFS, è stato ottenuto un costo di 74,12 euro (€) per mese di vita guadagnato in termini di PFS con la combinazione di 5-fluorouracil, leucovorin, irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX), 90,14 € per la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino (GEMOX) e 4708,7 € per la combinazione di nab-paclitaxel e gemcitabina. Da questo punto di vista riteniamo che l'utilizzo delle \"vecche chemioterapie di combinazione\" (per es., GEMOX) non dovrebbe essere completamente abbandonato, ma valutato sul singolo paziente, sulla base di diversi fattori (età, ECOG PS, comorbilità, carico di malattia), al fine di ottenere una reale \"tailored therapy\"."
},
{
"id": "pubmed23n0996_15138",
"title": "[Primary hyperaldosteronism in a population of hypertensive patients].",
"score": 0.0089285714,
"content": "The diagnosis of primary hyperaldosteronism (PHPA) has progressively increased over the last years and some authors consider it as the main cause of secondary hypertension. We studied the prevalence of PHPA in hypertensive patients followed at the Hypertension Unit from July 1999 to July 2017. A total of 2500 patients were included and diagnosis of PHPA was done in 79 of them (3.2%). It was more frequent in women (55.7%) with an increased incidence in the elderly, as compared to previous studies (27.8%). Initial diagnosis was suspected upon the presence of inappropriate kaliuria and metabolic alkalosis, associated to an aldosterone/plasma renin activity ratio > 30 (ng/dl)/(ng/ml/h). After confirmation of the presence of PA, imaging techniques to determine the etiology were performed. In this way, 29 cases (36.8%) of aldosterone-producing adenoma and 5 cases of bilateral adrenal hyperplasia with nodules were identified. Computed tomography identified the adenomas and hyperplasias with bilateral cortical nodules in all patients. Adrenalectomy and/or antialdosteronics were efficient in controlling blood pressure in 69.9% of cases. Of note in this series was the remission of stage 3 chronic renal failure in two cases, the high prevalence of hypercalciuric urinary lithiasis and a case of breast carcinoma after prolonged treatment with spironolactone."
},
{
"id": "pubmed23n0923_20493",
"title": "Management della retinopatia diabetica e dell'edema maculare diabetico: linee guida \"Euretina 2017\".",
"score": 0.0088495575,
"content": "Si prevede che la malattia diabetica con tutte le sue complicanze avrà un forte aumento di incidenza con un grosso impatto socioeconomico nei prossimi decenni in tutto il mondo. Pertanto ben si comprende l'importanza di individuare attraverso una fine diagnostica quanto più precocemente la comparsa dei sintomi diabetici, migliorare lo stile di vita ed impostare cure efficienti. Riportiamo la serie di raccomandazioni EURETINA 2017, dei maggiori esperti in Europa per la gestione della malattia diabetica e delle complicanze della retina. Per combattere questa \"pestilenza\" occorre un team medico preparato. Il trattamento laser è stato considerato sino a non molto tempo fa il Gold standard della retinopatia diabetica e dell'edema diabetico (RD e EMD). Recenti studi hanno dimostrato, invece, che si possono raggiungere risultati migliori mediante l'iniezione diretta di farmaci nella cavità vitreale. In particolare è emerso terapia di prima linea, molecole in grado di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (anti VEGF) mentre non è più raccomandata la fotocoagulazione laser per il trattamento del DME. Nell'ambito delle molecole farmacologiche gli steroidi hanno mantenuto un ruolo nella gestione del DME cronicamente persistente."
},
{
"id": "pubmed23n0761_24333",
"title": "[Management of hypertension recorded as at least 180/110 mmHg].",
"score": 0.0088495575,
"content": "Stage 3 hypertension (severe) is far from rare. It may be part of a previous hypertension condition which is difficult to control, or occur more acutely, in which case it will be harder for the patient to bear. When it is symptomatic and a fortiorione or more organs targeted by hypertension are affected, management must be fast and appropriate. It may take the form of a hypertensive urgency, in which case the investigations and treatment usually take place in outpatients, with oral treatment. it may also be a hypertensive emergency for which treatment involves hospitalization in an intensive care unit with intravenous anti-hypertensive treatment. A reduction in blood pressure must be obtained rapidly but not suddenly; it must be more or less significant depending on the clinical situation, and also progressive."
},
{
"id": "pubmed23n1049_20419",
"title": "[New European guidelines for the management of dyslipidaemias: their aggressiveness is not legitimated by current evidence].",
"score": 0.0087719298,
"content": "Le linee guida 2019 delle Società europee di cardiologia e dell'aterosclerosi sulla gestione delle dislipidemie hanno aumentato l'aggressività diagnostico-terapeutica e non distinguono prevenzione primaria e secondaria, con parziale eccezione per gli ultra75enni. Raccomandano nuovi target di cLDL: per pazienti a rischio molto alto si raccomanda una riduzione a <55 mg/dl e >=50% rispetto al basale; per pazienti a rischio alto una riduzione a <70 mg/dl e >=50% del basale; per pazienti a rischio moderato una riduzione a <100 mg/dl; per pazienti a rischio basso una riduzione a <116 mg/dl. In base alle carte SCORE e ai dati di mortalità cardiovascolare in Italia, quasi tutti i maschi dai 70 anni e le donne dai 70-75 anni risulterebbero ad alto rischio per solo effetto dell'età. Anche quasi tutti i 60enni sarebbero a rischio moderato, con target di cLDL <100, e spesso necessità di aggiungere costosi ipolipemizzanti per chi già assume statine. Le prove supportano ben poco tale aggressività. Infatti, anche negli studi randomizzati controllati (RCT) i benefici su esiti cardiovascolari non fatali subiscono esagerazioni sistematiche, quello meno distorto e di maggior interesse per gli assistiti è la mortalità totale. Questa, con terapie ipocolesterolemizzanti più intensive, non si è ridotta nelle metanalisi di RCT con pazienti con cLDL tra 80 e <100 mg/dl al basale; con inibitori di PCSK9, pazienti con questi valori mostrano persino tendenza all'aumento della mortalità totale. Dunque, abbassare il cLDL a <80 mg/dl può non giovare neppure ad anziani coronaropatici. A oggi, ciò vale ancora di più per anziani nella popolazione generale, in cui una revisione sistematica di studi di coorte ha mostrato relazioni nulle o più spesso inverse tra cLDL e mortalità. Le nuove linee guida europee forzano le prove disponibili, trascurano il principio di precauzione e non possono esser base per un equo consenso informato."
},
{
"id": "pubmed23n0289_7546",
"title": "[Hypertension, hyperpotassemia and normal glomerular filtration (Gordon's syndrome): a case report].",
"score": 0.0087719298,
"content": "We describe a case of a 26 year old patient affected by a rare syndrome characterized by hyperkalemia, arterial hypertension and normal glomerular filtration rate (Gordon's syndrome), probably due to a renal tubular defect in the reabsorption of sodium or chloride. The patient, who had hyperkalemia since the age of 4 years, was referred to our Centre because of hypertension not well controlled with antihypertensive treatment. After drug therapy wash-out, we confirmed the existence of hypertension (180/100 mm Hg; ambulatory BP monitoring: 24-h mean BP = 151/91 mm Hg; 7 am-11 pm = 157/95; 11 pm-7 am: 133/82) and blood and urine tests showed hyperkalemia (6.6 mEq/L), hyperchloremia (115 mEq/L), mild metabolic acidosis (pH = 7.35, HCO3 = 19 mEq/L), low levels of plasma renin activity ( < 0.2 ng/ml/h), slight increase of plasma (1.08 nM/L) and daily urine aldosterone (129 nM) and normal serum creatinine (1.1 mg/dl) and glomerular filtration rate (91 ml/min). These data allowed to exclude the presence of renal failure and hyporeninemic hypoaldosteronism, which are the most common diseases with hypertension and hyperkalemia, and suggested the diagnosis of Gordon's syndrome. After 1 month of treatment with chlorthalidone (12.5 mg o.i.d) we observed the normalization of BP (130/80 mm Hg; ambulatory BP monitoring: 24-h BP: 132/76 mm), serum potassium (5,1 mEq/L) and the other blood and urine tests. These results were confirmed 6 months later and at present the patient has good clinical conditions."
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{
"id": "pubmed23n0999_17555",
"title": "Terapia cognitivo-comportamentale per giovani ad alto rischio di un primo episodio di psicosi: un trial randomizzato controllato.",
"score": 0.0086956522,
"content": "Scopo. Nell'ultimo ventennio l'interesse di ricercatori e clinici nella prevenzione di disturbi psicotici è cresciuto notevolmente. Gli studi internazionali su strategie a favore di giovani \"ad alto rischio di un primo episodio di psicosi\" sono ancora in numero ridotto, mentre in Italia risultano del tutto assenti. Oltre a manifestare sintomi psicotici sotto-soglia, questa popolazione di frequente riporta un compromesso funzionamento. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la strategia di prima linea, ma si rileva in letteratura l'importanza di studi su ulteriori misure di esito, quali il funzionamento. Il presente studio ha valutato se un protocollo di TCC modulare riducesse il rischio di un primo episodio psicotico in un gruppo di giovani ad alto rischio a post-trattamento e follow-up rispettivamente di 6 e 14 mesi a confronto con trattamento di supporto psicologico di routine ( treatment as usual). Metodi. Cinquantotto partecipanti (età media=25,51, 67,20% maschi) che soddisfacevano criteri per stati mentali a rischio alla Comprehensive Assessment of At-Risk-Mental States sono stati randomizzati a TCC o treatment as usual. Il protocollo di TCC ha incluso 30 sedute settimanali. Risultati. Nel gruppo TCC, il numero di giovani che ha sviluppato un primo episodio psicotico a follow-up è stato inferiore (n=4, 10,30%) a quello del gruppo di controllo (n=8, 27,60%), sebbene tale differenza sia risultata di significatività marginale [Log rank test χ2(1)= 3,66, p=0,05]. I giovani con funzionamento baseline più alto hanno ottenuto maggiori benefici al di là del tipo di percorso. Conclusioni. Anche nel contesto italiano, la TCC sembra efficace e promettente nel prevenire un primo episodio psicotico in giovani con stato mentale a rischio."
},
{
"id": "pubmed23n0901_2989",
"title": "[Serum potassium levels and long-term mortality in the elderly with hypertension].",
"score": 0.0086956522,
"content": "There is increasing evidence that small variations within the normal range (3.5-5mEq/L) of potassium are associated with mortality. To determine whether there is an association between serum potassium level (sK) and mortality in a cohort of elderly hypertensive patients. A retrospective, observational study was conducted on patients who had sK levels available in a period of clinical stability during their recruitment between January and April 2006 and followed-up for 10 years. The study obtained a total of 62 stable patients, with a mean age of 82.19±6 years (range 69-97), with 74.2% women, 33.9% diabetics, 20.3% with a history of heart failure, Ischaemic heart disease was observed in 19.4% and 44.3% received Angiotensin Converting Enzyme (ACE) inhibitors. An analysis was performed on the mortality rate during the 10 year period. The statistics were performed using the SPSS15.0 package. There were 49 deaths. The sK had a normal distribution. Baseline mean sK levels and median were 4.45±0.5mEq/L (range 3.1-5.5 mEq/L). Baseline sK levels were significantly higher in diabetic patients and patients on ACE inhibitors. The patients that died had higher sK levels (4.53±0.49mEq/L versus 4.14±0.40mEq/L, P=.011). Survival estimated using Kaplan Meier showed that patients with sK levels higher than the median and P75 had higher mortality. In our study, sK levels greater than 4.45mEq/L were associated with mortality. When selecting antihypertensive treatment in hypertensive elderly patients,, the use of ACE inhibitors should be assessed individually, with close monitoring at sK levels and try to keep them in the lower limit of the normal range (<4.45 mEq/L)."
},
{
"id": "pubmed23n0942_14759",
"title": "Aspetti deontologici e giuridici della Responsabilità professionale del chirurgo in Italia. Evoluzione storica a partire dal '900.",
"score": 0.0086206897,
"content": "È pleonastico ricordare che ogni individuo raziocinante delle essere responsabile delle sue azioni: deve agire con la coscienza degli scopi che si propone evitando possibili conseguenze negative dei suoi atti. In ambito medico questo tipo di responsabilità è codificata con le norme della \"deontologia\". Per secoli l'arte terapeutica è stata praticata da individui dotati di una particolare vocazione ed una particolare cultura acquisita da Maestri dell'arte ancor prima che dalla propria esperienza, con nozioni di erboristeria e di elementari conoscenze anatomiche e di fisiologia, circondati da un'aura sacerdotale e da un rispetto derivante dal timore e dall'ammirazione per il coraggio e auspicabilmente dai successi, e facendo riferimento nell'occidente mediterraneo alle regole operative fissate nel Giuramento di Ippocrate, di significato tra il sacro ed il deontologico. Lo sviluppo delle tecniche anestesiologiche a partire dalla seconda metà dell'800 ha determinato l'ampliamento delle iniziative chirurgiche di tipo elettivo, a fianco con gli storici interventi in emergenza per la cura di lesioni traumatiche, ancor prima delle acquisizioni riguardanti le infezioni. Con l'espansione del campo di azione della chirurgia, le possibili complicanze ed i possibili insuccessi hanno fatto da contrappeso ai sentimenti di rispetto e di fiducia nei confronti dei chirurghi, giungendo a far assimilare in tali casi la loro opera quale causa all'origine di danni, provocati rientrando quindi nella categoria dei reati sottoposti alla Legge penale. Così, al termine deontologico di \"responsabilità\" valido per ogni iniziativa ed ogni professione, per i medici è venuto ad associarsi la qualifica di \"professionale\", con un significato di presunta colpevolezza. Da una parte le regole deontologiche si sono ampliate, ed hanno coinvolto direttamente il paziente nella fase decisionale delle terapie chirurgiche, formalizzate programmaticamente in moderni codici deontologici ed operativamente nel documento del \"consenso informato\". Per altro verso le leggi innovative del Codice Civile definito nel 1942, che al posto delle pene del codice penale introduceva il criterio della risarcibilità economica del danno in caso di riconosciuta \"responsabilità professionale\", ha determinato il coinvolgimento di altre figura professionali, e cioè di avvocati e di medici legali, oltre che delle organizzazioni assicurative, con detrimento alla serenità nell'espletamento delle professioni sanitarie e con l'insorgenza per reazione della cosidetta \"medicina difensiva\". La concretezza di queste problematiche hanno richiesto l'interessamento attivo della Giurisprudenza con una serie di sentenze, ed una formulazione di decreti e nuove leggi parlamentari, ancora in pieno assestamento nel corso del 2017, lasciano in qualche modo ancora irrisolti alcuni nodi."
},
{
"id": "pubmed23n0783_20180",
"title": "[Hypokalemia].",
"score": 0.0086206897,
"content": "Hypokalemia, defined as a less than 3.5 mmol/I serum potassium, is probably the most common electrolyte abnormality in clinical practice. It is usually well tolerated but, if severe, it can be life-threatening. However, even mild or moderate hypokalemia increases the risks of morbidity and mortality in patients with cardiovascular disease. When hypokalemia is identified, the underlying cause should be established and the disorder immediately treated."
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